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NUOVA IMPRESA Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Cagliari Aut. N. 84/2008 IN CASO DI MANCATO RECAPITO RISPEDIRE AL C.M.P. DI CAGLIARI Periodico Economico dell’Impresa Sarda Ottobre 2008 N. 9 L’EDITORIALE a straordinaria e drammati- ca crisi dei mercati finanzia- ri mondiali che affossa le borse, fa fallire le banche, proiettan- do l’ombra lunga di una recessione economica che per l’Europa e gli Stati Uniti si annuncia pesantissima, ci lascia in dote una verità risaputa ma assai poco praticata. Nessun modello di sviluppo economico, neppure quello vincente ed unico del capitalismo moderno, può reggere alla lunga se guidato solo dagli “spiriti animali” e affidato alla sola mano invisibile del mercato. Il capitalismo offre il meglio di se, sono i corsi e ricorsi della storia a dimostrarlo, se al dogma della rea- lizzazione del massimo profitto che giustifica gli eccessi più sfrenati fa da contraltare un sistema di regole e di “meccanismi” di vigilanza ancor più stringenti, la cui dimensione oggi non può che essere di livello planetario. È questo il solo modo che può consentire all’opinione pubblica di riacquisire fiducia nelle istituzioni finanziarie e al sistema economico di smaltire i cumuli di macerie che questa crisi ha disseminato in giro per il mondo e che ancora per anni ostruiranno la via alla crescita delle nostre economie. C’è un’unica nota positiva. Si chiude con una disfatta e una precipitosa conversione a “Uche ha le stimmate della più poderosa nazionalizzazione mai realizzata, il ventennio apertosi con la Regan- economics e dominato dalle liturgie officiate dai sacerdoti delle dottrine neo-com che hanno guidato e “armato” la mano alla presidenza più nefasta e tragica che la storia degli Stati Uniti ricordi. Ci auguriamo che l’azione con- certata dei governi abbia successo, produca effetti, ridisegni un sistema di regolazione dei mercati che faccia tornare la fiducia sulle banche e le altre istituzioni finanziarie, che costituiscono le La crisi dei mercati, l’economia reale e la finanziaria regionale Francesco Porcu Il Presidente Soru alla Cna Sarda “Ripartiamo dalla parola impresa” enato Soru parla alle imprese dell’isola usando termini come responsabi- lità, unione, sviluppo. Lo ha fatto nel corso dell’assemblea della Cna Sarda tenutasi a Cagliari. “Ripartiamo dalla parola impresa. Utilizziamo i prossimi mesi per com- pletare il lavoro iniziato con il mondo delle imprese, della Cna, dell'Api inalmente entra nel vivo il Polo Nautico di Tortolì. Secondo il progetto saranno assunte circa 1.600 persone. È il segue a pag. 2 segue a pag. 2 R L Sarda, della Confindustria e della Cooperazione. Io sono a disposizione. Oggi bisogna lavorare per costruire il sistema delle imprese sarde. Diciamo ai giovani: provateci!” segue a pag. 4 Storia d’impresa Quarant’anni di tradizione La Ditta Cau di Collinas spiega come è riuscita a rinnovarsi senza dimenticare gli antichi insegnamenti Pagina 11 L’Ogliastra e la sfida del Polo Nautico tema del Convegno promosso da Cna Ogliastra per testimoniare l’im- portanza del distretto per tutta l’economia provinciale. F CONVEGNO INTERVISTA nuova impresa n. 9 in lavorazione casa.qxp 27/10/2008 8.54 Pagina 1

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NUOVA IMPRESAPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Cagliari Aut. N. 84/2008

IN CASO DI MANCATO RECAPITO RISPEDIRE AL C.M.P. DI CAGLIARI

Periodico Economico dell’Impresa SardaOttobre 2008 N. 9

L’EDITORIALE

a straordinaria e drammati-ca crisi dei mercati finanzia-ri mondiali che affossa le

borse, fa fallire le banche, proiettan-do l’ombra lunga di una recessioneeconomica che per l’Europa e gliStati Uniti si annuncia pesantissima,ci lascia in dote una verità risaputama assai poco praticata.

Nessun modello di sviluppoeconomico, neppure quello vincenteed unico del capitalismo moderno,può reggere alla lunga se guidatosolo dagli “spiriti animali” e affidatoalla sola mano invisibile del mercato.

Il capitalismo offre il meglio dise, sono i corsi e ricorsi della storia adimostrarlo, se al dogma della rea-lizzazione del massimo profitto chegiustifica gli eccessi più sfrenati fa dacontraltare un sistema di regole e di“meccanismi” di vigilanza ancor piùstringenti, la cui dimensione ogginon può che essere di livello planetario.

È questo il solo modo che puòconsentire all’opinione pubblica diriacquisire fiducia nelle istituzionifinanziarie e al sistema economico dismaltire i cumuli di macerie chequesta crisi ha disseminato in giroper il mondo e che ancora per anniostruiranno la via alla crescita dellenostre economie.

C’è un’unica nota positiva. Si chiude con una disfatta e unaprecipitosa conversione a “U” cheha le stimmate della più poderosanazionalizzazione mai realizzata, ilventennio apertosi con la Regan-

economics e dominato dalle liturgieofficiate dai sacerdoti delle dottrineneo-com che hanno guidato e“armato” la mano alla presidenzapiù nefasta e tragica che la storiadegli Stati Uniti ricordi.

Ci auguriamo che l’azione con-certata dei governi abbia successo,produca effetti, ridisegni un sistemadi regolazione dei mercati che facciatornare la fiducia sulle banche e le altreistituzioni finanziarie, che costituiscono le

La crisi dei mercati,

l’economia realee la finanziaria

regionaleFrancesco Porcu

Il Presidente Soru alla Cna Sarda“Ripartiamo dalla parola impresa”

enato Soru parla alleimprese dell’isola usandotermini come responsabi-

lità, unione, sviluppo. Lo ha fattonel corso dell’assemblea della

Cna Sarda tenutasi a Cagliari.“Ripartiamo dalla parola impresa.Utilizziamo i prossimi mesi per com-pletare il lavoro iniziato con il mondodelle imprese, della Cna, dell'Api

inalmente entra nel vivo ilPolo Nautico di Tortolì.Secondo il progetto saranno

assunte circa 1.600 persone. È il

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RL

Sarda, della Confindustria e dellaCooperazione. Io sono a disposizione.Oggi bisogna lavorare per costruire ilsistema delle imprese sarde. Diciamoai giovani: provateci!”

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Storia d’impresa

Quarant’anni di tradizione

La Ditta Cau di Collinas

spiega come è riuscita

a rinnovarsi senza

dimenticare gli antichi

insegnamenti

Pagina 11

L’Ogliastra e la sfida del Polo Nautico

tema del Convegno promosso daCna Ogliastra per testimoniare l’im-portanza del distretto per tuttal’economia provinciale.

F

CONVEGNO

INTERVISTA

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L’EDITORIALE

2 NUOVA IMPRESA

Redazione e amministrazione Viale Elmas, angolo Via Semelia - CagliariTel. e Fax 070.273728

Direttore responsabileFrancesco Porcu

Consulente editorialeAnna Mastino

Comitato di redazioneMaria Antonietta DessìMaria Grazia Dessì

Segretaria di redazioneRita Piquereddu

Progetto graficoRefresh - www.refresh.it

Tipografia Grafiche Ghiani

Numero 9, Ottobre 2008Aut. Trib. n. 4/90, 17/1/90

Prezzo di copertina Euro 1,50

Tariffe di abbonamento Annuale Euro 5,00Enti e/o sostenitori Euro 6,00Estero annuale Euro 12,00

NUOVA IMPRESA Periodico Economico della CNA Sarda

arterie nelle quali passa il sangue che favivere le economie moderne: il denaroe il credito.

L’Italia ha il vantaggio di avere unsistema economico più manifatturieroche finanziario e un tessuto produttivocostituito da piccolissime imprese.

Può sembrare paradossale, maquesta struttura così “polverizzata” ciconsente di assorbire gli shock inmodo più flessibile sul piano economi-co e più gestibile sul piano sociale.

La parola d’ordine è dunquequella di tornare all’economia reale,alla centralità dell’impresa e del lavoro.

Concetti che il presidente Soru haespresso nell’incontro con il gruppodirigente della nostra Confederazione,su cui concordiamo perché pongonoal centro dello sviluppo la centralitàdell’impresa, come ribadito nell’inter-vista che pubblichiamo a lato.

Anche la finanziaria regionalepuò offrire un contributo importanteper attenuare gli effetti della crisi sulleimprese sarde che assumerà, tra lealtre, le forme di un drastico raziona-mento del credito e di un’impennatadel costo del denaro.

I tassi di riferimento del mercatointerbancario (euroribor a tre mesi)hanno avvicinato picchi vicini al 6%, acui va aggiunto lo spread che le banchechiedono quando prestano alle imprese.

Preoccupa perciò soprattutto laposizione finanziaria delle impreseminori, le più esposte ed indebitate conil sistema bancario, e sulle quali lastretta sul credito rischia di produrreeffetti non sostenibili .

Ecco perché pensiamo che allagià annunciata ed importante ulte-riore riduzione dell’IRAP, la finan-ziaria regionale preveda un inter-vento straordinario che agisca sudue fronti: da un lato consolidandoil patrimonio dei Confidi attraversol’integrazione del fondo rischi, dal-l’altro contenendo il costo del dena-ro attraverso l’abbattimento dei tassidi interesse che le imprese paganoquando attivano i finanziamenti .

Francesco PorcuSegretario regionale Cna Sarda

Presidente, come riassume-rebbe il senso di quest’incon-tro?

“Partecipo volentieri a occasionicome queste, con gli artigiani e conaltre organizzazioni. Con la Cna, colmondo delle imprese e delle piccoleimprese. L’ho fatto diverse volte inquesti quattro anni. Credo sia impor-tante confrontarci, perché ciascunopuò imparare dall’altro pur partendoda posizioni diverse. Da questi incontriemergono sempre suggerimenti utiliper la crescita di tutti” .

La Regione e il suo bilan-cio. Come sono andati questiquattro anni?

“La responsabilità della Regione,mi è capitato di dirlo varie volte, èdare i servizi pubblici essenziali. Devecostare il meno possibile e avere unbilancio in ordine. Sicuramente l’am-ministrazione regionale, da quattroanni a questa parte, costa meno: oggisolo il 66% del bilancio è destinato allespese obbligatorie, mentre con il 34%,circa un terzo, possiamo finanziarenuovi ospedali o una nuova strada,ma anche le cooperative e le imprese.Ci sono risorse perché abbiamo libera-to le spese correnti. Come fate nellevostre aziende, anche noi siamo statiattenti ai ricavi. Con la riscrittura del-l’articolo 8 del nostro Statuto sonocambiate le regole della comparteci-pazione. L’accordo del 2006 con ilprecedente Governo, tradotto nellenorme della Finanziaria 2007, garan-tisce alla Sardegna un saldo netto

annuo di un miliardo 800 milioni dieuro. Volevamo evitare di accenderenuovi mutui per pagare i debiti delpassato, ma il provvedimento dellaCorte Costituzionale non ce l’ha per-messo. In ogni caso ciò non incide sullestrategie di bilancio e sulla possibilitàdi finanziare le spese correnti: laRegione non perderà nemmeno uneuro e gli impegni resteranno gli stes-si. Cambia solo un aspetto formale sulcome finanziare l’indebitamento deglianni precedenti. Stiamo parlando nondi disavanzi o debiti di questa gestio-ne, è bene ricordarlo a chi finge didimenticarlo” .

Rilanciare l’imprenditoriasarda. Quali le difficoltà?

“La Sardegna al momento haun sistema di imprese sottocapitaliz-zato. L’iniziativa, il coraggioimprenditoriale, non sono mai statiil nostro forte. Mancano le imprese,e oggi chi ha il capitale preferiscetenerlo in banca anziché reinvestirlonella sua attività. Nel sistema attua-le, le cooperative sarde, che giàhanno un ruolo importante, devonoaverlo ancora di più. Più solido, piùpropulsivo. La Regione può sostene-re questo processo creando i presup-posti, ma i posti di lavoro li devonocreare le imprese” .

La parola “impresa” conti-nua a far paura ai sardi. Comestimolare il coraggio?

“Purtroppo è il nodo da scio-gliere. Dobbiamo ripartire dallenuove generazioni. I laureati, anchei più bravi, quasi mai si confrontanocon l’impresa. Il figlio dell’artigianoo del falegname, che è diventatoingegnere, è stato consigliato da suostesso padre di scappare dalla botte-ga piuttosto che diventare un arti-giano più bravo e far crescere l’atti-vità. Tant’è che oggi noi non abbia-

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mo più falegnami e gli infissi li com-priamo già fatti. Bisogna lavorareproprio per costruire il sistema delleimprese sarde. Dire ai giovani: pro-vateci. Se non riuscite una volta, pro-vateci una seconda. Mettetevi assie-me. In questo senso il sistema dellecooperative ha una responsabilitàenorme: unire i giovani, non solo pergestire le realtà esistenti ma per farnenascere di nuove, anche in settoriimportanti, di grande innovazione” .

Aggregazione. Vale per tuttii settori?

“Faccio l’esempio delle coope-rative di pescatori che sono stateinvitate a unirsi e adiventare socidella S.p.a. che gestisce il sistemanel territorio dell’Oristanese. Nonabbiamo bisogno di Marceddì eCorru S’Itri, che fanno le stesse cose,uno a pochi chilometri dall’altro:abbiamo bisogno che si mettanoinsieme. Ci sono 5 milioni di euro perqueste cooperative che devono fareun passo avanti. Nel settore dell’itti-coltura in Sardegna abbiamo padro-nanza di tutte le tecnologie necessa-rie per seminare e riprodurre learselle. È stato selezionato il muggi-ne da bottarga a Pula, so che possia-mo lavorare nel settore del riccio eche stiamo lavorando bene in quellodelle aragoste” .

Nell’agroalimentare sem-bra più difficile unirsi. Cosa sipuò ancora fare?

“Cosa dobbiamo fare per pro-muovere ancora di più l’aggregazio-ne in questo settore? Abbiamoaumentato le risorse, come per i con-sorzi fidi, e quest’anno abbiamodestinato risorse nella Finanziariaper quelle cooperative in crisi che sivogliono aggregare, sia nel compartooleario, sia in quello ovicaprino.Oltre a tutta la capacità di persua-

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INTERVISTA

Dettaglio arazzo

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3NUOVA IMPRESA

sione che abbiamo, di più non pos-siamo fare. Ora tocca a voi, invece,alle organizzazioni: convincere, per-suadere, spiegare. Non c’è altra stra-da, e se non la percorriamo in frettascivoliamo giù. Non stiamo fermi, siachiaro: scivoliamo” .

A proposito dell’artigianatoartistico, si associa sempre piùspesso la parola “polverizzazio-ne”. Da dove ripartire?

“La conseguenza di questacosiddetta “polverizzazione” è che sifinisca per comprare le imitazioni delprodotto sardo. Allora, anche in que-sto caso, vale la pena di lavorareinsieme alle organizzazioni. Cosapossiamo fare per sostenere la nasci-ta di un consorzio in questo settore?Serve una cooperativa che lo aggre-ghi, che unisca Samugheo a Mogoro,o a Sinnai e a tutti gli altri, senzarivalità. Allo stato delle cose, è giàuscito un bando per i punti venditaex “Isola” di Cagliari e Porto Cervo,ma anche di Roma e Milano. LaRegione si offre di pagare l'affitto perdiversi anni e il 50% del costo di arre-damento.

Abbiamo fatto questo bando,piccolo, ma abbiamo le risorse neces-sarie per fare in modo che, appenaaperti questi quattro negozi, se nepossano aprire altri in diverse capita-li europee, a New York e a Tokyo” .

Quali sono i nuovi settori incui si può pensare di fareimpresa?

“I beni culturali, oggi, sono unadelle industrie più importanti del

anche attraverso la semplificazione,utilizzando al meglio gli strumenti ele possibilità di intervento. UnaPubblica amministrazione con trop-pa burocrazia non rispetta i dirittidei cittadini, li tratta da sudditi.Questo obiettivo, comune a governoregionale e a imprese sarde, è statoraggiunto con la recente creazionedello sportello unico Suap e dellalegge regionale che consente di apri-re un cantiere in 20 giorni attraversouna dichiarazione unica autocertifi-cativa. Si ridurranno anche i tempidi istruttoria, permettendo di pre-sentare le domande on line e inte-grando i vari interventi con la for-mazione e la ricerca in un’unicadomanda di aiuto. Dobbiamo libera-re l’attività delle imprese, dando lororesponsabilità sociale e coinvolgen-dole all’interno delle regole. Vuoldire: ci sono le regole, dentro questeregole ci fidiamo di voi. In questomodo si passa da una Pubblicaamministrazione che autorizza econcede ad una che si fida chieden-do autocertificazioni. E poi controlla.

È un processo di cambia-mento che riparte dalle responsa-bilità anche della Regione?

“In questi quattro anni laRegione ha cercato di stimolare ilsistema delle imprese e l’aggregazione.E in un sistema che si muove in que-sto senso, la Regione si è presa e siprenderà le proprie responsabilità.Oggi bisogna lavorare per costruire ilsistema delle imprese sarde.Utilizziamo i prossimi mesi per com-pletare il lavoro iniziato con il mondodelle imprese, della Cna, dell’ApiSarda, della Confindustria, dellaCooperazione. Io sono a disposizione”.

Anna Mastino

Stiamo rivedendo i collega-menti per la Sardegna riconoscendospecificità di scali come Golfo Aranci,sempre più a vocazione turistica, e diOlbia. Ma sarà il Porto Canale diCagliari, un pezzo importante dellastrategia dei trasporti, a collegare laSardegna direttamente coi mercatidell’Asia e di oltre Atlantico. A dicem-bre 2007 è stato approvato un primoaccordo di programma, su cui siamopronti a continuare a investire.Siamo in attesa delle proposte del-l’industria sarda degli operatori dellaportualità.

Uno strumento di sostegnoregionale alle imprese è lo spor-tello Suap. Quali vantaggi offre?

“Il sostegno alle imprese passa

mondo. In Germania si contano unaquantità di addetti superiore aquanti sono impiegati nell’industriaautomobilistica. In Sardegna possia-mo puntare poco sulla produzione diauto, ma la possibilità di creareun’industria dei beni culturali non cimanca. E se industria deve essere,non può basarsi solo sul capitale chepossediamo, come i nuraghi e lechiese, ma sul capitale umano: scrit-tori, registi, musicisti. Poi dobbiamoripensare il sistema di gestione, chenon può più reggersi su 80 coopera-tive isolate. Gli investimenti che laRegione ha finora fatto in questo set-tore sono stati più un’opera di assi-stenza che un investimento. Con lanuova legge finanziaria facciamo inmodo che ci siano otto sistemi deibeni culturali e otto sistemi bibliote-cari, e che siano finalmente realizza-ti i bandi. Naturalmente mi auguroche dentro quei bandi ci sia la possi-bilità di dare impiego anche a chi cista già lavorando” .

Quanto il trasporto dellemerci penalizza le impresesarde?

“Il Ministro Matteoli mi ha con-fermato che non è stata rinnovata laconcessione alla Tirrenia, per cui il31 dicembre 2008 cadrà la conven-zione in essere. La Regione investiràuna parte delle enormi risorse che loStato spende oggi con la Tirrenia perfacilitare l’accettazione degli oneri diservizio pubblico da parte dei priva-ti: è il modo per rendere il trasportonavale rispettoso delle regole euro-pee, come avviene per quello aereo.

Artigiani al lavoro

Artigiani al lavoro

INTERVISTA

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4 NUOVA IMPRESA

na vera opportunità di svi-luppo per la nautica, per ilterritorio ogliastrino e tutta

l’economia sarda. È in sintesi il giu-dizio di Pier Luigi Carta, presidentedella provincia di Ogliastra, dopo lapresentazione del master plan delprogetto.

Il polo nautico diventerà pre-sto realtà, un sogno che si realizza?

“Sì, uno degli obiettivi strategi-ci del territorio era proprio la rein-dustrializzazione di quell’area conun intervento compatibile sotto ilprofilo ambientale, paesaggistico, enaturalmente capace di dare ancherisposte di fiducia sul piano dellaqualità imprenditoriale”.

Lei ha parlato di un pas-saggio epocale.

“Mi riferivo al trasferimentodell’area perché cade finalmente unsospetto fondamentale: quello cioèche ogni imprenditore più o meno

Un passaggio epocale per il presidente della Provincia

zione. Ci sono alcuni dettagli cheriguardano le sezioni urbanistiche diviabilità e l’uso degli spazi comuni,ma credo si sia trovata la compatibi-lità necessaria con una definizione deglispazi operativi degli uni e degli altri”.

potrebbe diventare un modelloper altre crisi industriali?

“Il problema è sempre lo stesso,ovvero la Regione può fare l’elemen-to di transizione in una fase critica,ma il risultato positivo si realizzasolo quando l’azione istituzionaletrova una risposta adeguata negliimprenditori. La collaborazione traistituzioni regionali, locali e impren-ditoria crea un patto orizzontale chenel nostro caso è stato un successo”.

Può essere un modello?“Beh, bisogna lavorare con

molta molta pazienza”.

è fattore di investimento. Il nautico èper forza collegato strettamente almare e la Sardegna ha in questosenso un’eredità naturale e patrimo-niale di estrema valenza. Se si riescea vincere l’antica cultura che dalmare arrivino i pericoli e si riesce acogliere al volo questa opportunità,credo sia una vittoria”.

In questo Cna svolgerà unruolo importante?

“Certo, il ruolo di crescita deinostri imprenditori passa attraversol’impegno di primo piano delle asso-ciazioni di categoria. Il nostro inve-stimento, se vuole davvero essereeconomia durevole deve avvenireattraverso scelte importanti e attra-verso il coinvolgimento delle asso-ciazioni. E vista la rappresentatività,Cna è uno dei soggetti centrali deltavolo di lavoro, un fondamentaleintermediario”.

Un progetto vincente chesconosciuto misurasse le opportuni-tà dell’intervento per i propri inte-ressi e non per la qualità dell’impre-sa da realizzare. Questo grazie a unimpegno diretto della Regione cheha fatto da filtro di verifica di auten-ticità del progetto industriale e dellaqualità e consistenza dell’imprendi-tore che se ne è assunto il carico”.

Già stabiliti i tempi?“Di certo c’è che Azimut ha

acquisito l’area e ha annunciato chein 12 mesi vuole lavorare alla primabarca. Rimane solo il problema dicompatibilità tra il polo nautico e lameccanica pesante del mare, giàpresente nel territorio. Ma anchequesto problema è in via di risolu-

Un intervento che incide sul-l’economia ogliastrina e isolana?

“Questo è uno degli interventistrategici in Sardegna. Il polo è unarisposta storica per le imprese e perl’occupazione, un elemento di trainoper tutta la nautica che oggi inSardegna richiama gli investimentidei porti turistici. Si pensi che ver-ranno assunte in totale, compresol’indotto, circa 1.600 persone che suuna popolazione di 65mila significadavvero un importante volano dicrescita che vale per l'intera econo-mia dell’Ogliastra e non solo perl’economia industriale”.

E l’insularità sarà un problema?“Per il polo nautico l’insularità

U“La Cna Sarda vuole esse-

re in prima fila insieme alle isti-tuzioni regionali e locali perripensare nuovi modelli di svi-luppo territoriale. La realizzazione di un polo nau-tico integrato offre questaopportunità e può costituire lapremessa per il rilancio dell’eco-nomia dell’Ogliastra e dellaSardegna intera”.

È questo l’incipit con cui ilsegretario della Cna Sarda,Francesco Porcu, ha aperto ilavori del Convegno a cui hannopartecipato gli assessori regiona-li Sandro Broccia e RominaCongera, il sindaco di TortolìMarcella Lepori, il presidenteCna Ass.ne Provinciale OgliastraFranco Depau, l’ingegnere AldoVanini estensore del progetto delPolo Nautico, Pier Luigi Cartapresidente della ProvinciaOgliastra, Antonio Scudu presi-dente del Consorzio Industrialedi Tortolì, Cristina Pozzi edEnzo Cortesi di cui riportiamo ilcontributo nelle pagine a margine.

Dalle paroleall’azione

Franco Depau presidente Cna Ogliastra

CONVEGNO

LA NAUTICA IN SARDEGNA

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5NUOVA IMPRESA

degli ultimi vent’anni la sceltaamministrativa della creazione didistretti, poli ed aree unitarie

caratterizzate da una uniformità industria-le o produttiva.

È ormai “storica” le definizione che laLegge 317 del 1991 aveva dato dei distret-ti industriali, individuandoli come “un’areaterritoriale caratterizzata da elevata concen-

trazione di piccole imprese caratterizzate dauna particolare specializzazione produttiva,dove esiste un particolare rapporto tra pre-senza di imprese e popolazione residente”.

Le riforme successive, in particolarela Legge 140 del 1999, hanno modificatotale definizione sostituendo alla precedentenozione di sistemi locali del lavoro, quella di“sistemi produttivi locali”.

Molte regioni, e tra queste anche laSardegna, si sono dotate, di conseguenza, dinorme precise volte a regolamentare la

costituzione di tali distretti, tecnologici e pro-duttivi, e il loro finanziamento.

La Regione Sardegna, in particolare,ha provveduto, nelle disposizioni più recen-ti, con la Deliberazione 34/1 del 19 giugno2008: con il provvedimento sono stati indi-viduati nuovi distretti industriali ed è stata

periodo: l’innovazione costituisce per leimprese artigianali della nautica unaopportunità irrinunciabile.

La conversione dei mestieri tradizio-nali attraverso le nuove tecnologie e laricerca - anche associata ai centri di ricer-

ca o alle Università - mi pare una sfidamolto interessante e mi sembra che, pro-prio in occasione della creazione di un polonautico si possa intervenire con più forza.

Paolo Cortesi

Presidente Cna Produzione Nautica

esplicitamente affermata la necessità divalorizzare il settore della nautica, incorag-giando la costituzione di Sistemi ProduttiviLocali.

La strategia regionale prevede, inparticolare, sia la realizzazione di program-mi regionali volti al miglioramento della retedei servizi nei distretti industriali, sia l’incen-tivazione di programmi di investimento afavore di imprese localizzate nei distretti

industriali, volti alla valorizzazione delleattività a più alto valore aggiunto.

La creazione del polo nautico diTortolì appare, dunque, pienamente coe-rente con l’evoluzione normativa regiona-le: lo è anche per il fatto che, propriocome nella definizione normativa aggior-nata, permette la compenetrazione traaziende di medie e grande dimensionecon le piccole imprese manifatturiere eartigianali che, proprio nel caso dell’indu-

stria nautica sono una componenteessenziale.

Identificato, dunque, il SistemaProduttivo, i suoi attori e la filiera interes-sata, occorrerà proseguire nella attuazio-

ne del sistema, attraverso la creazione ditutti i servizi che della produzione sono ilcorollario necessario e la messa in operadegli strumenti, urbanistici e di program-ma, che il nostro Ordinamento riconoscea Enti ed imprese.

In altri termini il Distretto produtti-vo nautico non può prescindere dallacreazione di una politica nautica regiona-le, che sviluppi tutte le branche del settore.

Sotto questo profilo l’esempio dellaRegione Toscana e dei suoi distretti nauti-ci - quello viareggino-massese e quelloElba-Piombino appena costituito - rap-presenta un chiaro riferimento quantoalla opportunità degli strumenti adottati(Piano di indirizzo territoriale, Masterplandei porti).

Cristina PozziDocente di diritto comunitario e dei trasporti

Jean Monet - Università degli Studi di Parma

a creazione di un polo nautico aTortolì mi pare una importantis-sima opportunità per le imprese, e

mi riferisco sia alle medie imprese che aquelle artigiane.

In quanto presidente della CnaProduzione Nautica non posso che salu-tare con molto favore la costituzione di unsistema produttivo in cui le imprese dellasubfornitura avranno un ruolo di primariaimportanza.

E, infatti, la nautica è un settoreindustriale del tutto particolare, dove leimprese della fornitura sono partneressenziali del Cantiere sia nello svolgimen-to del lavoro che nella ricerca di nuovesoluzioni.

La creazione di un sistema produt-tivo permette di creare in loco unagamma di mestieri e di capacità che per-mettono a un territorio di crescere: portospesso l’esempio di Sophia Antipolis e dellaCosta Azzurra, che hanno creato un poloove sia la produzione che gli utenti dellanautica trovano risposte a tutte le esigen-

ze, facendo crescere tutto il sistema indu-striale e artigianale.

La Sardegna è un territorio idealeper la nautica, sia per lo sbocco al mare,

che per il turismo nautico esistente, maanche certamente per la produzione: dovesi installa, come accade qui, un grande

Cantiere, una delle aziende più importan-ti al mondo per questo settore, si crea unindotto molto rilevante, che potrà utilizza-re maestranze già formate e giovani anco-ra da avviare al lavoro.

A questo aggiungo anche che tutti iservizi connessi verranno di conseguenza:penso alla manutenzione, ai servizi agliutenti del prodotto, alla formazione.

Per quanto riguarda CnaProduzione nautica faccio solo notare chesono già molte le imprese che in modoeccellente in questa Regione si occupanodi produzione o servizi per la nautica, spe-cie nella zona della Gallura: anche questepotranno essere coinvolte, sia nello svolgi-mento di attività che nella formazione dinuovi lavoratori.

Infine, una riflessione più di lungo

Per Cna Nautica nazionale: un’opportunità unica per le imprese

Decisiva una politica regionale di sistema: l’opinione di Cristina Pozzi

L

-Necessaria la valorizzazione

del settore nautica

-

-Prevista la creazione

di servizi e infrastrutture

-

-Individuati distretti

tecnologici e produttivi

-

-Crescita del territorio con la

creazione di mestieri e capacità

-

-I mestieri tradizionali si rinnovano con l’uso

di nuove tecnologie

-

È

Cristina Pozzi

Paolo Cortesi

CONVEGNO

LA NAUTICA IN SARDEGNA

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6 NUOVA IMPRESATERRITORIO E MESTIERI

Da Sadali il richiamo ad un nuovo modello di sviluppoSviluppo ecosostenibile, energie rinnovabili, tutela del patrimonio ambientale ed edilizio dei centri storici nel Convegno patrocinato da Cna Costruzioni

pea che rende vincolanti per gli Statimembri una serie di obiettivi chedevono essere raggiunti entro il 2020.

Misure che hanno spinto il legi-slatore italiano a rilanciare politicheincentivanti e premiali per favorire ilrisparmio energetico definendo,attraverso provvedimenti legislativi,norme che impongono l’adeguamen-to degli edifici già costruiti e l’obbli-gatorietà dell’uso delle fonti rinnova-bili per quelli di nuova produzione.

Su questa linea si stanno muo-vendo le regioni, e debbono impe-gnarsi gli stessi Comuni. Penso alletante opportunità che la Regione stamettendo in campo per migliorare evalorizzare il patrimonio di alto valo-re artistico presente nei nostri centristorici.

I bandi regionali pubblicati inqueste ultime settimane e quelli diprossima pubblicazione, nei settori

del recupero immobiliare, del rispar-mio energetico e delle fonti rinnova-bili, destinati a comuni, imprese esemplici cittadini, immettono sulmercato risorse finanziarie importan-ti, e offrono opportunità che vannocolte da tutti a partire dal sistemadelle imprese.

Si apre un grande campod’azione, serve una partecipazioneattiva e un’azione determinata chemuova tutti, istituzioni regionali elocali ma anche un diverso impegnodel tessuto imprenditoriale e dellestesse associazioni di rappresentanza.

Paolo Porru

Presidente regionale Cna Costruzioni

i può stare nella modernità,partendo dalla riscoperta edalla valorizzazione delle cose

più belle che abbiamo da offrire - ilpaesaggio, l’ambiente, la qualità deinostri centri storici, la valorizzazionedei nostri prodotti artigianali, agrico-li, alimentari attraverso politiche checreino reti, filiere, sistemi territoriali.

Sono temi sui quali deve appli-carsi chi ha responsabilità pubbliche,

siano esse istituzionali o di rappre-sentanza sociale, perché costituisco-no e tratteggiano nuove e straordina-rie opportunità, fino a indicare unnuovo modello di sviluppo economi-co, una via che la nostra Sardegna,ma ancor di più le aree e le zone del-l’interno devono imboccare sevogliono trovare il riscatto a cui ane-lano.

Una parte, un segmento di que-sto disegno è rappresentato dal recu-pero dei centri storici, dall’ediliziabio-compatibile, dall’uso di fontienergetiche alternative e dalle nuovetecnologie che devono sempre piùconsentirci il risparmio energetico.

Sono azioni che noi dobbiamofar nostre, non solo perché in lineacon le necessità più generali, maanche e soprattutto perché rappre-sentano per le nostre imprese e per lenostre comunità una straordinariaopportunità di lavoro e di sviluppo.

Per questa ragione guardiamocon interesse e incoraggiamo le poli-tiche pubbliche ad incentivare azioni

e comportamenti attraverso le neces-sarie regolamentazioni di legge, affin-ché il mercato nel suo insieme si orien-ti in maniera coerente verso il recupe-ro, il riuso, la riqualificazione delcostruito, in una parola verso unanuova qualità del vivere e dell’abitare.

Tutto questo non può non averecome stella polare il risparmio ener-getico e l’uso delle fonti rinnovabili.

È questa la prospettiva cheabbiamo davanti.

Il grande tema dell’energia edell’uso sempre più intelligente chesiamo chiamati a farne ha già cam-biato e sta cambiando anche il mododi fare edilizia.

È ormai accertata la convinzio-ne che sia necessario intervenire nelleattuali modalità di consumo dellerisorse energetiche, per poter garan-tire un equilibrato sviluppo sociale edeconomico dell’umanità.

E l’edilizia è un settore priorita-rio su cui agire. Lo dicono i numeri.

In europa il 45% dell’energiaprodotta viene utilizzata nel settoreedile, responsabile del 50% dell’in-quinamento atmosferico e del 50%dei rifiuti prodotti annualmente.

Sono dunque enormi e strategi-camente rilevanti le opportunità diriequilibrio ambientale offerte dal-l’utilizzo di un diverso modello pro-duttivo ecologicamente orientato nelsettore edilizio. Lo scenario di pro-spettiva è quello disegnato dai prov-vedimenti della Commissione euro-

-L’edilizia è uno dei settori

prioritari in cui agire

-

-Il risparmio energetico

come opportunità di lavoro e sviluppo

-

Dai prodotti locali:minor costo e risparmio energetico

apevate che per trasportareun chilo di frutta dall’Americalatina a Milano, un aereo rila-

scia in media 16 kg di CO2? Fatte ledebite proporzioni, un “pasto inter-continentale” completo, può costa-re in termini energetici, sino a 170chili di anidride carbonica. Mentrelo stesso pranzo con prodotti localiha un impatto ambientale di granlunga meno rilevante.

Allo scopo di preservare l’am-biente e di contenere le spese, sononati i locavori, coloro che consuma-no esclusivamente o prevalentemen-te alimenti prodotti nel raggio di uncentinaio di chilometri. Il termineviene dalle due parole local e omni-

vore ed è stato coniato da alcunedonne californiane che per primehanno lanciato un’idea. Un panieredi prodotti a chilometri zero ha inol-tre il pregio di garantire maggiore

trasparenza, tracciabilità e igiene,essendo il nostro Paese tra quelli incui i controlli igienico sanitari sonopiù ferrei al mondo.

Il consumatore può quindiavere un ruolo importante sia nel-

l’incentivazione dell’economia locale- soprattutto di quella priva di inter-mediari - che nel rispetto dell’am-biente.

Anche di questo si è parlato aSadali domenica 21 settembre scor-so, durante un convegno sui prodot-ti di qualità, l’utilizzo delle areeagricole e marginali, l’accorciamen-to delle filiere commerciali e la pro-mozione delle reti di distribuzione

diretta degli agricoltori. All’iniziativa- che si è realizzata nell’ambito diuna manifestazione di 3 giorni,organizzata dal Comune con il cen-tro commerciale naturale locale SuStangiu - hanno partecipato CNA,AGCI, provincia di Cagliari, Laore eRegione Autonoma della Sardegna.

Il messaggio non passa facil-mente ma una maggiore richiesta diattenzione per l’ambiente e per leproduzioni locali sembra incontrareogni giorno di più, il consenso diconsumatori e istituzioni. Lo hasostenutola Regione, che cerca dilavorare in questa direzione e su

-I locavori: coloro che

consumano prodotti locali-

-Come incentivare l’economialocale garantendo il rispetto

dell’ambiente

-

-Per cittadini e imprese risorse

finanziarie importanti

-

S

S

Intervento di Paolo Porru

EVENTI

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Page 7: nuova impresa n. 9 in lavorazione casa

della promozione delle aziende e deiprodotti dell’artigianato artistico eagroalimentare. La prospettiva èquella di consolidare quanto fattofinora e allo stesso tempo avviare unnuovo percorso con l’individuazionedi ulteriori momenti e spazi distri-buiti in periodi e luoghi differenti delvasto e affascinante territorio delSarrabus Gerrei con la necessariacollaborazione delle amministrazio-ni locali.

È con questo spirito che nel-l’ambito della Mostra si è dedicatouno spazio ai comuni del SarrabusGerrei a cui hanno aderito

7NUOVA IMPRESA TERRITORIO E MESTIERI

diversi piani (vedi PRS). Ma lo diceanche il Ministero delle PoliticheAgricole e Forestali quando emanauna norma, il decreto 20 novembre2007, che prevede l'avvio di merca-ti riservati all’esercizio della venditadiretta da parte degli imprenditoriagricoli. Numerose associazioni dicategoria e reti di consumatori,

imprenditori e la stessa GrandeDistribuzione Organizzata si stannoorganizzando per predisporre puntidi vendita di prodotti locali.D’altronde c’è un numero semprecrescente di persone, sia a livellomondiale che locale, che vuoleacquistare prodotti freschi, naturalie del proprio territorio. Ancor megliose questi prodotti sono sfusi.Talvolta, infatti, i cibi hanno più diun contenitore e il fatto di venderlisenza packaging, implica un impor-

tante risparmio. Prima nella produ-zione del contenitore e poi nellosmaltimento dello stesso.

Ma questi sistemi di acquisto econsumo, non si limitano ai prodot-ti della terra. Possono - e in talunicasi vengono già utilizzati - ancheper prodotti trasformati. Ci sonoinoltre esempi - come quello deidistributori automatici di lattecrudo, piuttosto che di reti di risto-ratori - che offrono lo stesso servizio.

Chi segue questo stile di vita

può quindi risparmiare e contribui-re a ridurre l’impatto ambientale diproduzione, trasformazione e tra-sporto delle merci.

Coloro che abitano in una zonache non offre niente dal punto divista alimentare si possono conside-rare dispensati dall’obbligo. Ma non èil caso dei sardi. Nella nostra isola nonesiste luogo che non abbia prelibatezzeda offrire. Quindi non ci sono scuse…

Maria Antonietta Dessì

Segretario Cna Artistico e Tradizionale

Artigianato artistico e agroalimentareLa Mostra Mercato torna a Castiadas

opo un silenzio durato alcu-ni anni è tornata a riviverela Mostra Mercato

dell’Artigianato e del CompartoAgroalimentare del Sarrabus Gerrei.Nata nei primi anni novanta da unapositiva intuizione e collaborazionetra l’Amministrazione Comunale diCastiadas e la Cna Provinciale diCagliari è giunta ormai alla sua tre-dicesima edizione.

La Manifestazione, organizzatae realizzata dalla Cna zonale del

Sarrabus Gerrei, ha aperto i batten-ti il 21 agosto e ha animato le seratedi visitatori e turisti per tutto ilmese. Nello splendido scenario dellevecchie carceri di Castiadas si èofferta al pubblico un’immaginecompleta del territorio del SarrabusGerrei attraverso l’esposizione dibellissimi manufatti dell’artigianatoartistico, tipico e tradizionale e digustosi prodotti agroalimentari tipi-ci. È stata un’occasione importanteper promuovere le imprese parteci-panti e far conoscere sempre di più iprodotti del territorio. Una quaran-tina di imprese del settore artisticodella tessitura, della lavorazione del

legno, del vetro,del rame, delle cera-miche tradizionali e raku, della pel-letteria e dell’oreficeria hannosapientemente ed armoniosamenteesposto i loro preziosi manufatti. Leaziende del settore agroalimentarehanno offerto la loro produzione didolci e pane tipico, pasta fresca,liquori tipici, miele vini, formaggi,prodotti sottolio e salumi.

Grande l’affluenza con circa15.000 visitatori di cui la maggiorparte turisti provenienti dalle locali-tà balneari di Costa Rey eVillasimius. Notevole la soddisfazio-ne delle aziende espositrici sia per lavendita diretta dei prodotti sia per icontatti che fanno sperare in possi-bili nuovi canali di commercializza-zione.

Per la Cna si è trattato di unaconferma della propria azione posi-tiva che si ripete negli anni a favore

Armungia, Villasalto, San Vito,Castiadas e alcune realtà turistichedel Gerrei e del Sarcidano. La con-solidata collaborazione con laProloco di Castiadas ha consentitopoi lo svolgimento di diverse inizia-tive di degustazione e sagre chehanno accompagnato e proposto letradizioni alimentari della zona atti-rando l’interesse del turista. Diversispettacoli musicali e folk hanno ani-mato le serate coronando il successodell’intera manifestazione nel suocomplesso.

Maria Grazia Dessì

Segretario provinciale Cna Cagliari

Manufatti in esposizione

D-

Avvio di mercati riservati all’esercizio della vendita diretta

-

-Un nuovo stile di vita: risparmiare e ridurrel’impatto ambientale

-

-Esposti i prodotti

di circa quaranta imprese

-

-Possibile la vendita sfusa per prodotti trasformati

-

EVENTI

-Grande l’affluenza

dei visitatori

-

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Page 8: nuova impresa n. 9 in lavorazione casa

8 NUOVA IMPRESA

ncora pochi mesi e la mar-catura CE sarà obbligatoriaper i produttori e gli opera-

tori del settore dei serramenti ester-ni.L’11° febbraio 2009, termineràinfatti per i serramenti esterni ilperiodo di coesistenza sul mercatodei serramenti esterni senza marchioCE; vuol dire che per tutti i prodot-ti assoggettati alla norma UNI EN14351-1:2006 (finestre, portepedonali esterne e tutti i prodottiche sono raggruppabili tra quellidetti in precedenza) scatterà l’obbli-go, ai fini dell’immissione del pro-dotto sul mercato, della marcaturaCE.Di recente il CEN (ComitatoEuropeo di Normazione) ha richie-sto agli organismi di normazionenazionale di esprimersi circa larichiesta di proroga di 12 mesi altermine del periodo di coesistenza.Allo stato attuale, UNI ha espressovoto positivo a tale richiesta, espri-mendo dunque la posizione italianaa tale richiesta.Naturalmente, per sapere se i tempidi termine del periodo di coesistenzasaranno prorogati di 12 mesi in viadefinitiva, sarà necessario attenderela valutazione dei voti degli altriPaesi, e, infine, verificare la volontàdei Comitati europei deputati.In caso positivo il termine attuale delperiodo di coesistenza sarà postici-pato al 1 Febbraio 2010.I sistemi di attestazione di conformi-tà previsti dalla Direttiva 89/106 suiprodotti da costruzione, da applica-re alle diverse tipologie di prodotto,variano in funzione delle prescrizio-ni normative e prevedono le moda-lità e l’iter necessari per soddisfarel’intero processo previsto dalla mar-catura CE e, in termini più genera-li, per verificare la conformità delprodotto.La marcatura CE consisterà in una“dichiarazione di conformità” rila-

sciata dal produttore, sulla base diprove iniziali di tipo (ITT) effettuateda un Laboratorio Notificato e daun controllo di produzione in fabbri-ca effettuato sotto la propria respon-sabilità, così come previsto per i ser-ramenti esterni, dal sistema di atte-stazione di conformità 3" dellaDirettiva 89/106 dei prodotti dacostruzione.In altri settori (porte REI, i mani-glioni antipanico, ecc.) il sistema diattestazione di conformità è diverso

delle tipologie, caratteristiche,varianti costruttive e morfologichedei propri prodotti; 2) effettuare suicampioni selezionati le verifiche pre-viste dalla norma di prodotto UNIEN 14351-1, mediante prove dilaboratorio o mediante calcolo pres-so un Laboratorio notificato; 3) atti-vare un sistema di controllo dellaproduzione conformemente airequisiti specificati dalla UNI EN14351-1 al fine di trasferire i risul-tati delle prove di tipo sull’interaproduzione; 4) predisporre un siste-ma documentale per garantire rin-tracciabilità dei prodotti, evidenza

della conformità a norma degli stes-si, informazione all’utente in terminidi installazione, uso e manutenzio-ne.

Le prove iniziali di tipo (ITT)Il primo passaggio che il serramenti-sta è tenuto ad affrontare è rappre-sentato dalla scelta e dalla selezionedei campioni da testare e la succes-siva effettuazione delle prove inizialidi tipo (prove di laboratorio). Lascelta dei campioni è una operazio-ne che deve essere condotta da cia-scuna azienda, che valuterà la propria gamma di produzione, sapendoche ogni variante sostanziale deter-mina una nuova famiglia di prodot-ti. A seguito di tale definizione ven-gono eseguite le prove iniziali di tiponecessarie per la verifica della con-

formità a norma del prodotto. Leprove previste dall’allegato Z.A.della norma UNI EN 14351-1 CE”sono: permeabilità all’aria, tenutaall’acqua, resistenza al vento, tra-

smittanza termica, sicurezza deidispositivi di arresto e bloccaggio,urto da corpo molle (per le portefi-nestre vetrate a rischio di sicurezza),isolamento acustico (quando richie-sto).Il laboratorio prove LegnoLegno SC

Cos’è, come si ottienela Marcatura CE per serramenti esterni

dal 3 e si parla quindi di “certifica-zione di conformità di un prodotto”e non più di “dichiarazione di con-formità” .La differenza tra Certificazione eDichiarazione è sostanziale perchéper la prima è necessaria un ente

terzo che faccia anche ispezione inazienda mentre per la Dichiarazionedi conformità si svolge tutto il pro-cesso sotto responsabilità del pro-duttore che deve rispettare le pre-scrizioni del sistema di attestazionedi conformità.Ad esempio, il produttore, per ilsistema 3 (dei serramenti), nonpotrà eseguire le prove iniziali ditipo per proprio conto o presso unastruttura qualsiasi ma deve avvaler-si di un Laboratorio Notificato chedeve essere presente nel settore daalmeno 2 anni e che deve compro-vare, al Ministero dello SviluppoEconomico, una certa esperienzaper poter essere Notificato perchécosì prevede quel sistema di attesta-zione di conformità.

Le fasi della marcatura CE.Le fasi della marcatura CE, previstedalla norma di prodotto UNI EN14351-1 per soddisfare i requisitiprevisti della marcatura CE dei ser-ramenti esterni sono le seguenti: 1)selezionare i campioni rappresenta-tivi della produzione, in ragione

-La marcatura CE consiste

in una “dichiarazione di conformità”

-

-Quattro le fasi

previste dalla norma -

-Ogni azienda procederà alla scelta dei campioni

e alle prove di laboratorio-

A

ADEMPIMENTI E NORME

-L’11 febbraio 2009 scatta

l’obbligo per la marcatura CE.Possibile proroga

-

Prova permeabilità all’aria

Antonio D’Albo

SERRAMENTI

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Page 9: nuova impresa n. 9 in lavorazione casa

9NUOVA IMPRESA

’Ispettorato Centrale per ilControllo di Qualità dei pro-dotti agroalimentari, a tutti

noto come ex Repressione Frodi hapresentato recentemente il resocontodella sua attività nel 2007, metten-do in evidenza vizi e virtù del-l’agroalimentare italiano, spessoignaro o noncurante delle decine dinorme che disciplinano produzione,trasformazione, commercializzazio-ne e soprattutto etichettatura deiprodotti alimentari.

Nel corso del 2007, l’Ispettoratoha eseguito, sul territorio nazionale,quasi 40.000 ispezioni, sottoponendo acontrollo 30.000 operatori e rilevan-

do delle irregolarità per il 13% deisoggetti controllati. Oltre 2.200ispezioni sono state effettuate in

Etichettatura, serve maggiore informazione

è notificato con n. 1709 per eseguirele prove secondo la norma UNI EN14351-1:2006.

Controllo di produzione inazienda (FPC) Il controllo di produzione in aziendaè il successivo passo da compiere. Èla modalità con la quale il serra-mentista garantisce l’estendibilitàdei risultati di prova ottenuti su unacampionatura significativa dei ser-ramenti al resto della propria pro-

specializzazioni aziendali. che vannogestite in modo sistematico secondole regole dei sistemi di gestione dellaqualità aziendale.

Predisposizione informativa suuso, manutenzione, posa inopera. è tutta la documentazione di originecommerciale, tecnica che si fornisceal cliente per informarlo sulla com-posizione del prodotto, dei suoicampi di applicazione, della sua col-locazione in opera e della sua dura-bilità nel tempo.è noto infatti che un adeguato pianodi manutenzione, come avviene perle nostre automobili, previene deidanni al cliente (in termini di disa-gio) ed anche e soprattutto di in ter-mini di sicurezza (ferramenta chenon lavora, punti di fissaggio fati-scenti, ecc.).Informativa sulla sicurezza in uso edel prodottoCompletano l’informativa la clientele istruzioni/informazioni inerenti lasicurezza in uso del prodotto (vetra-zioni di sicurezza laddove c’è ilrischio stimato, ecc.).

Revisione della norma UNI EN14351-1:2006 (prA1:2008)è in atto la revisione della norma diprodotto che prevede l’utilizzo delcascading per l’utilizzo dei dati con-tenuti nel rapporto di prova emesso

da un Laboratorio Prove Notificato.Il titolare del rapporto di prova puòcedere i risultati ad altri purchè cisia un contratto/accordo/altro scrittotra le parti nel quale siano riportatele regole contenute nella norma pro-prio riguardante la cessione dei dati.Ai fini della marcatura CE del pro-dotto il produttore in possesso di talidati consessi “con il CASCADING”deve comunque eseguire il controllodi produzione in azienda (fase FPC)e informare il cliente.

Quindi si consiglia ai produttori diverificare che il fornitore dei risulta-ti di prova abbia:1) Il rapporto di prova dove risulti latitolarità dei risultati;2) che il rapporto di prova si riferi-sca ad un prodotto aventi sezioni ecomponenti uguali a quello prodottoin azienda;3 )che le informazioni contenute nelcontratto siano pienamente integra-bili nel proprio controllo di produ-zione.La norma specifica comunque che ilproduttore/utilizzatore del datorimane comunque responsabiledella rispondenza della conformitàdel proprio prodotto nei confrontidella norma UNI EN 14351-1:2006.

Antonio D’albo

Direttore Tecnico Legno Legno

duzione. Il controllo di produzione èuna fase che nella maggior partedelle realtà aziendali viene “di fattoeseguito dalle aziende”, ma non for-malizzato come la norma di prodot-to richiede. È necessario quindi chele fasi di accettazione dei materiali, della lavorazione e sul prodotto fini-to siano registrate e mantenute inarchivio. è la fase sulla qualel’azienda può incontrare maggioridifficoltà dovute a questioni orga-nizzative, alle risorse umane e alle

L

ADEMPIMENTI E NORME

Obbligo marchiatura CE dei serramenti esterni

Quando:dall’11 febbraio obbligatoria per tuttipossibile proroga di un anno

Cos’è la marchiatura:è una dichiarazione di conformità che rilascia il produttore

Certificazione:rilasciata da un ente terzo serve in determinati settori

Le fasi:- selezione dei campioni- verifiche sul prodotto- trasferimento dei risultati su tutta la produzione- predisposizione di un registro dei controlli

Sardegna, dove quasi 1.700 opera-tori sono stati controllati.

La percentuale di irregolaritànella nostra regione si è rivelatainferiore alla media nazionale (10,6contro 13%) tuttavia il numero diprodotti irregolari rilevati, le conte-stazioni amministrative, le notizie direato e i sequestri dei prodotti,fanno credere che non si tratti solodi illeciti commessi in malafede, ma

principalmente di violazioni dovutealla scarsa conoscenza della norma-tiva.

Al fine di informare e formaregli operatori del settore e gli addettialla produzione e alla commercia-lizzazione di prodotti agroalimenta-ri, la CNA sarda Alimentare e

l’Ispettorato Centrale per ilControllo di Qualità ufficio diCagliari realizzeranno, durante ilmese di novembre, un seminariotecnico per approfondire le temati-che relative all’etichettatura e allacommercializzazione dei prodottialimentari. Sarà questa un’occasio-ne per entrare nel merito di questio-ni specifiche con gli stessi soggettideputati al controllo e al sanziona-mento delle irregolarità.

Le imprese verranno informatedi data e luogo del seminario conuna comunicazione scritta. Gli ufficisono comunque disponibili permaggiori precisazioni al numerotelefonico 070/273728.

-In Sardegna

meno irregolarità rispetto alla penisola

-

-Ispezioni per 40mila operatori

-

SERRAMENTI

ALIMENTARE

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Page 10: nuova impresa n. 9 in lavorazione casa

10 NUOVA IMPRESA

ARTIGIANATO ARTISTICO

L’artigiano ieri, oggi e domaniaestro! Nell’accezione piùprofonda del termine, eancora di più nel nostro

dialetto “parlato”, maestro è chi èdepositario di un sapere o di unaconoscenza e può trasmetterla aglialtri. Essere maestro significa ottene-re una elevazione di rango sociale, unriconoscimento di qualità e statura,una rivendicazione di ruolo.Tradizionalmente il maestro (intesocome insegnante elementare) neidecenni passati, è stato una figura diriferimento nei nostri piccoli paesi, alpari del sindaco, del dottore e delparroco. Ma, maestro, era anche ildepositario di un’arte! Maestro era ilfabbro, il picca pietre, il falegname, latessitrice e in più in generale, l’arti-giano. Ecco il punto, dunque; laqualifica riconosciuta di maestro por-tava l’artigiano ad avere un ruoloimportante nel tessuto economico esociale. Imprescindibile per il tessutodel paese, come quello del parroco,del sindaco o del medico. Era così

allora e non è più così adesso.L’artigiano è sceso nella scala deivalori, è stato travolto da un econo-mia globale e globalizzante, da unmercato mosso dalla frenesia dei cen-tri commerciali e da un cambio gene-razionale che ha distanze molto piùlunghe di quelle che potevano avere inostri nonni con i nostri padri. Tutto

sua dignità. Non chiede molto infondo, soltanto il giusto.Programmazione coordinata sulleiniziative promozionali ad esempio.È mai possibile, che si possa preve-dere da parte di un ente, il finanzia-mento per la partecipazione a unevento internazionale con soli tremesi di anticipo? E portando gliartigiani in gruppo, in un padiglionequalunque, solo perché si vuol dareun’immagine globale della Sardegnasenza pensare che l’artigiano dovràdecurtare dal suo bilancio familiarele spese di viaggio,vitto e alloggio edovrà, nella maggior parte dei casi,chiudere il laboratorio e bloccare laproduzione. Non è giusto! Se si pre-tende, come è giusto, che l’artigianosi confronti nel mercato ad armi parisi dovrà avviare un discorso serio econcertato tra le parti sulla pro-grammazione degli eventi. La gitafuori porta ad ammirare le bellezzedelle città continentali o straniere

oggi si fa con Ryan Air. Interveniresui mercati di quelle stesse città è benaltra cosa. Occorre un anno interoper lavorare sulla produzione, percapire quale tipo di prodotti sarannovendibili, per creare un supportoinformativo decente o ancora perfare una piccola ricerca di mercato eadattarsi in base ai risultati. Il mar-chio Sardegna, grazie al formidabilevolano turistico unito alla bontà ealla genuinità della sua gente, ha unaforza penetrativa che ha pochi egua-li. Seppur divisi negli eventi dove lasettorializzazione è forte, gli artigianicon la loro qualità e una linea di alle-stimento e di immagine comune atutti darebbero lustro e visibilità allaregione intera. La nostra associazio-ne e l’unione che presiedo da pochi

mesi ha iniziato a lavorare su questiaspetti. So che dobbiamo riappro-priarci di un ruolo che oggi ci scivoladalle mani e ci scappa. Sono coscien-te anche del fatto che lo scollamentotra gente comune e istituzioni a volterende difficile il dialogo ma è il dialo-go che dobbiamo cercare per farvalere la nostra voce e le nostre ragio-ni. è un percorso difficile e tortuosoma percorribile. E' giusto poi, cheragioniamo ancora più a fondo sulleoccasioni e sulle iniziative che ci siprospettano. L’Emporio delMediterraneo ad esempio! Per sgom-berare il campo scrivo subito cheabbiamo fatto presente immediata-mente alla Regione che l’appunta-mento poteva sembrare una vetrinapoetica e folkloristica di mestieri eche a questi patti gli artigiani, pro-prio per la dignità di cui vanno fieri,non avrebbero partecipato. Loavrebbero fatto se invece l’Emporiosarà davvero un incontro di saperi emestieri che potrà mettere in contat-to gli artigiani per costituire aggrega-zioni in grado di soddisfare unarichiesta di mercato che da soli nonpotrebbero affrontare. Lo slittamentodella data per motivi a tutt’oggi sco-

nosciuti, getta un ombra sull’iniziati-va ma essendo la prima edizione enon avendo uno “storico” che possadare garanzie, ancora una voltadovremo partecipare per saperequale sarà la sorpresa dell’uovopasquale sapendo anche che, da pre-senti, avremo anche tutto il diritto didire: “abbiamo una dignità da difen-dere ed è per questo che pretendiamodi essere coinvolti nella programma-zione di appuntamenti a noi diretta-mente rivolti!”. Può darsi che la riaf-fermazione della nostra grandedignità possa partire anche così.

Francesco Squintu

Presidente Cna Artistico e Tradizionale

vero ma c’è una cosa rimasta immu-tata nei secoli che accomuna i mae-stri artigiani da sempre: la passione.è per passione che si continua acostruire il coltello e a farne un’arteed è così anche per chi da un pezzo

d’argilla, da un filo d’oro o da unamatassa di lana crea un preziositàrara. Per passione prima di tutto!L’operare con questa motivazione,giorno dopo giorno, negli anni hacostruito una dignità professionaleche è inattaccabile e che non puòessere mai e in nessun caso ignoratada nessuno. La prima battaglia dacombattere per riaffermare il ruolodell’artigiano nella società quindi èvedere riconosciuta la nostra dignità.Non con manifestazioni di piazza,cortei o blocchi stradali, strumenticomunque da utilizzare ove la neces-sità lo richiedesse ma con un cuneoche apra le porte del dialogo profon-do con le istituzioni locali, provincialie regionali che, per ruolo, dovrannopur decidere sulle azioni di governo esulla gestione delle risorse ma ren-dendo partecipi i diretti interessati.Pensare che l’artigiano debba sempree comunque essere disponibile perdare un’immagine viva e affascinan-te della Sardegna è sbagliato. Pensareche l’artigiano voglia dare dellaSardegna un’immagine viva ed affa-scinante della Sardegna è giusto. Lofa ogni giorno con la sua passione e la

-L’artigiano è stato travolto da

un’economia globale-

-Aprire un dialogo

più profondo con le istituzioni-

M

-Avviare un discorso serio econcertato fra le parti sulla

programmazione degli eventi-

-Riaffermare il ruolo

e la dignità dell’artigiano nella nostra società

-

nuova impresa n. 9 in lavorazione casa.qxp 27/10/2008 8.54 Pagina 10

Page 11: nuova impresa n. 9 in lavorazione casa

Stabilimenti e macchinari

11NUOVA IMPRESA

Ditta Cau, crescere e innovarsi nel segno della qualitàualità, innovazione e tradizio-ne sono le componenti princi-pali della ditta Cau che a

Collinas produce da 40 anni infissi inlegno. Grazie a scelte ragionate l’azien-da è riuscita a conservare la propriaoriginalità coniugandola con le tecno-logie più moderne.

Ad avviare l’azienda è stato PaoloCau nel 1968 raccogliendo gli insegna-menti trasmessigli dal padre che inpassato coniugava l’attività artigianacon altri lavori. L’imprenditore si è poispecializzato nel costruire infissi esternie porte interne mettendo su un’impre-sa artigiana familiare. Con gli anni

l’azienda si è ingrandita e oggi conta intotale 18 addetti. Pur diventando unavera e propria società, però, la dittaCau non ha mai perso il tradizionalespirito “familiare”. Oggi la gestione èaffidata ai figli. Al comando comeamministratrice c’è una donna,Rossella Cau, in azienda dal 1989prima per la formazione poi comedipendente. L’imprenditrice però nonsente la differenza, non sente cioè par-ticolari difficoltà nell’essere una donnaal comando. “La difficoltà nel lavoroper una imprenditrice”, sottolinea laCau, “secondo me riguardano il primoapproccio. Superato il primo impatto,infatti, si guardano le qualità di ognipersona, esattamente come per i colle-ghi uomini”. Su un punto l’ammini-stratrice ammette la diversità: “Unadonna ha una sensibilità e un modo difare differente. Siamo diverse ma esse-re diversi non significa essere migliori opeggiori. La difficoltà è iniziale nel farsiaccettare, soprattutto in un campocome il mio fatto in maggioranza dauomini, ma poi, la difficoltà è inversa-

mente proporzionale alle capacità cheognuno possiede”.

L’ingresso in azienda di tutti i fra-telli non è avvenuto da un giornoall’altro, ma come tutte le scelte azien-dali, è stato un passaggio graduale.Ora, gli altri due fratelli dirigonorispettivamente il reparto tecnico equello della produzione. “Non so se siastata fortuna o sfortuna essermi ritro-vata come amministratrice”, scherzaRossella Cau. “Tra me e i miei fratelli

quasi esclusivamente sul prodotto, oggisi guarda a tutto il ciclo produttivo eanche a quelle che possono essere leconseguenze sull’ambiente”, ribadisceRossella Cau.

La ditta ha infatti rinnovato tuttigli impianti, si è dotata di nuove cabi-

ne di verniciatura e soprattutto già davent’anni ha scelto le vernici ad emul-sione acquosa (volgarmente dette adacqua) anziché quelle a solvente: que-st’ultime hanno infatti un impatto eco-logico molto più forte. Aspetto questoche con gli anni ha avuto una crescitae adesso l’azienda sta ottenendo anchela certificazione energetica degli infissiin base alla normativa europea. “Noipuntiamo molto su questo anche seovviamente toglie tempo alla produ-zione”, continua l’imprenditrice, “per-ché ci crediamo fermamente. Il legno èun materiale che consente un isola-

mento termico degli infissi maggioredi molti altri e deve quindi essere sfrut-tato alle massime potenzialità”. Perquesto l’azienda oggi non si limita aprodurre ma cerca anche di fare infor-mazione, di far conoscere l’importanzadel risparmio energetico ai propriclienti sia dal punto di vista monetariosia da quello ecologico. “Questa èl’evoluzione che stiamo portandoadesso in azienda, cioè fare informa-zione e formazione, cosa che primanon veniva fatta ma oggi il mercato èdiverso e lo consente”.

Per festeggiare i 40 anni di attivi-tà e sottolineare l’importanza delrispetto dell’ambiente, lo scorso 27 set-tembre l’azienda ha organizzato, incollaborazione con la sezione provin-ciale della Cna, un convegno dal titolo“Energia della casa, edifici a bassoconsumo energetico e serramenti inlegno orientati all’efficienza energeti-ca”. Un incontro per sottolineare l’in-vestimento fatto in questi anni dalladitta Cau in innovazione tecnologica eche adesso premia soprattutto in ter-mini di qualità di prodotto.

A.M.

c’è uno spirito molto collaborativo,nessuno comanda gli altri”, assicura.“Ognuno di noi ha svolto un percorsograduale che ci ha portato quasi natu-ralmente nelle posizioni dove siamooggi senza discussioni o diverbi per ladivisioni dei ruoli: ognuno si è ritrova-to a fare il lavoro che più gli piaceva.Siamo uniti e proprio la nostra armo-nia rappresenta il nostro punto diforza”.

Un’azienda che quindi ha attra-versato uno dei momenti consideraticruciali per le aziende, ovvero il pas-saggio generazionale, ma che la fami-glia Cau ha saputo sfruttare per ilverso giusto. “Nostro padre è moltogiovane, ha 61 anni, ed è quindi anco-ra presente nelle scelte aziendali senza

essere oppressivo”, sottolinea ancoral’amministratrice. “È in pensione maancora ci dà utili consigli sebbene,ovviamente, su alcune cose continuaad avere le sue idee. Noi giovani abbia-mo apportato delle novità coniugan-dole con l’esperienza di mio padre”.

Proprio l’affiatamento ha per-messo all’azienda di rinnovarsi purnon perdendo di vista il cliente e laqualità del prodotto. “Abbiamo rinno-vato le nostre macchine perché oggiserve la rapidità e la sicurezza nel lavo-ro, ma la tecnologia non sempre signi-fica meno qualità”, aggiunge l’impren-ditrice. “Noi lavoriamo soprattutto,per l’80% del fatturato, con clienti pri-vati, quindi per forza di cose il nostrotipo di acquirente ci obbliga a lavorarecon estrema accuratezza e qualità,facendo lavori sempre diversi”.

Negli anni certo l’azienda si èevoluta e rispetto al passato oggi vienedata anche molta attenzione all’am-biente e al risparmio energetico.“Prima l’interesse veniva concentrato

Convegno del 27 settembre 2008

Q

-In fase di ottenimento

la certificazione per l’efficienzaenergetica

-

-Il giusto approccio:informare e formare

chi acquista-

-Attenzione crescente

per ambiente e risparmio energetico

-

-Una donna al comando:“difficoltà inversamente

proporzionali alle capacità”-

Rossella Cau

STORIA D’IMPRESA

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