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Numero 85 - 14 dicembre 2010

MASSIMA TRASPARENZA

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2 INDUSTRIA ETF

DI TITTA FERRARO

U ltimi scorci del 2010 e l’industria degli ETF tira le somme dell’ennesimo anno di forte crescita. Le masse gestite sono salite del 18,8% a 1,231 mld di dollari a livello globale

nei primi 11 mesi dell’anno (dati dell’ultimo BlackRock ETF Landsca-pe), a un ritmo decisamente superiore a quello del mercato azionario (+2,2% l’MSCI World nell’analogo arco di tempo). In decisa crescita anche i volumi di negoziazione (+27,4% a 64,6 mld di dollari). Gli af-flussi sono andati principalmente verso gli ETF legati a mercati azionari (83,8 mld $ rispetto ai 69,2 mld del 2009), mentre quelli sul reddito fisso sono pari a 39,5 mld dai 54,3 mld del 2009. Più che dimezzati gli afflussi sui prodotti legati alle commodity (dai 46,2 mld del 2009 ai 19,7 mld attuali), contribuendo per il 13,5% sugli afflussi totali. Gli afflussi sull’equity toccano invece il 57,5% del totale. Le materie prime sono state comunque un tema caldo del 2010 complici anche le forti tensioni internazionali e le fluttuazioni del dollaro che hanno contribuito ad alimentare l’interesse verso oro, argento e metalli industriali, ma a primeggiare sono state alcune soft commodity con quotazioni raddop-piate per l’ETC sul cotone e salite del 58% per quello sul caffè, primi 2 performer a Milano nel segmento ETC.

Lo zampino degli ETF nella crescente speculazione sulle commodityNon è mancata la componente speculativa legata proprio dal crescen-te ruolo degli ETF. L’ultimo caso clamoroso è stato il movimento dei prezzi dei metalli, in particolare del rame, in scia ai forti acquisti sul mercato in vista del lancio dei primi ETC a replica fisica su alcuni me-talli industriali. Quotazioni del rame che sono schizzate ai record storici a Londra dopo che un operatore dominante sul mercato delle commo-dity (le indiscrezioni lo identificano in JP Morgan) ha acquistato rame per 1,5 mld di dollari, tre volte il quantitativo necessario per completare

il lancio dell’ETF fisico sul rame che JP Morgan e BlackRock si appre-stano a lanciare, mentre ETF Securities ha lanciato venerdì scorso un medesimo prodotto sul rame (e altri due su nickel e stagno). A ottobre il prodotto più scambiato nell’industria degli ETF è stato un replicante sull’oro fisico (lo SPDR Gold Trust). Oro che però da classico bene rifugio rischia di diventare anche investimento speculativo attraverso l’uso di prodotti a leva long e short e in tal senso va evidenziato che nell’ultimo anno si è assistito a un deciso aumento della volatilità delle quotazioni del metallo giallo. A novembre un report sugli ETF curato dalla Ewing Marion Kauffman Foundation ha acceso la polemica sui rischi che la proliferazione degli ETF potrebbe causare per il sistema finanziario ritenendo che “senza significative riforme gli ETF rischiano di aumentare l’instabilità dei mercati”. Sempre più ETF nei portafogli dei gestori L’ultimo anno ha confermato l’andamento diametralmente opposto degli ETF rispetto all’industria dei fondi comuni nel suo complesso. A livello globale, secondo i dati Strategic Insight relativi ai primi 9 mesi del 2010, si è assistito a deflussi per 194,6 mld di dollari dai fondi comuni (escludendo gli ETF). Di contro l’industria dei replicanti vanta afflussi per 118,5 mld di dollari rispetto a fine 2009. In particolare ri-sulta in costante crescita l’uso degli ETF da parte dei gestori di fondi. “Il gestore attivo compra ETF perché vuole generare delle sovraper-formance giocando sui macro-temi del mercato che attraverso gli ETF possono essere cavalcati al meglio”, sottolinea Enrico Camerini, responsabile di CS ETF in Italia, intervenuto sul tema nel corso di un recente Convegno sugli ETF. Gli fa eco Emanuele Bellingeri, respon-sabile di iShares per l’Italia: “I gestori vanno sugli ETF per diverse ragioni; sicuramente la versatilità è un punto di forza di questi prodotti che offrono la possibilità di ottimizzare l’esposizione verso un’asset class o un settore”.

Gli ETF attraggono sempre maggiori attenzioni contribuendo anche a muovere il mercato soprattutto tra le commodity. Dimezzati gli afflussi sui prodotti legati alle materie prime rispetto al 2009, mentre le azioni rimangono la scelta privilegiata dagli investitori

Sempre più spazio per gli ETF nei portafogli d’investimento

ETF, in Italia permane la forza della componente retail Guardando al mercato EtfPlus di Borsa Italiana, il numero di ETF si è portato a ridosso della soglia dei 500 prodotti, a cui vanno aggiunti 83 ETC. A ottobre è stato spezzato il monopolio sulle commodity di ETF Securities con l’ingresso nel segmento dedicato alle commodity di Lyxor e Deutsche Bank. Segmento ETC che a fine ottobre contava per il 9,9% a livello di patrimonio netto totale. Nonostante il boom degli ultimi anni, le masse gestite degli ETC rappresentano ancora una porzione limitata pari a circa 2 miliardi

di euro a fine ottobre rispetto ai 19 mld complessivi del mercato italiano degli ETF/ETC. L’EtfPlus mantiene la peculiarità di avere una forte componente retail “che avvicina molto il nostro mercato al contesto statunitense”, rimarca Pietro Poletto, responsabile ETF, Fixed Income & Securitised Derivatives Markets di Borsa Italiana. Infatti, la dimensione media dei contratti risulta di poco superiore a 22 mila euro rispetto agli oltre 93 mila di Deutsche Boerse e i 62 mila del Lse (dati aggiornati a fine ottobre).

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3 NEWS DAL MONDO DEGLI ETF

Nuovo sito di Deutsche Bank sugli ETF Dal 9 dicembre è attivo il nuovo sito www.etf.db.com dedicato al mondo degli ETF quotati da Deutsche Bank. Di particolare interesse la sezione “Come investire” nella quale si possono trovare alcuni strumenti per agevolare le scelte di investimento (come ad esempio, il calcolatore per i piani di risparmio, la matrice di correlazione tra indici, il calcolatore di portafoglio).

Da Source tre nuovi ETF sui mercati emergenti Lancio a Londra di tre nuovi ETF da parte di Source, provider di ETF partecipato da Bank of America, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Jp Morgan e Nomura. I nuovi ETF sono esposti a indici su 3 paesi emergenti (Brasile, Cina, India). Ogni ETF replica la versione “total return” del rispettivo indice MSCI sottostante.

EtfPlus: stacco dividendi per 4 ETF Stacco dividendi per 4 ETF targati iShares. Il 15 dicembre quoteranno ex-cedola e, contestualmente, metteranno in pagamento il dividendo i seguenti prodotti: iShares Stoxx Europe 600 (De); iShares Stoxx Europe Mid 200 (De); iShares Dj Stoxx EU Enlarged 15 (De); iShares eb.rexx Jumbo Pfandbriefe (De).

iShares: Daniela Ballabio è il nuovo responsabile Marketing in Italia Daniela Ballabio è entrata a far parte di iShares, la piattaforma ETF di BlackRock, in qualità di Responsabile Marketing per l’Italia. Si occuperà della definizione di piani di comunicazione volti a supportare gli investitori nella conoscenza e nell’utilizzo informato degli ETF di iShares.

EDucatIonalnEws

Replica fisica o sintetica? Nel dna degli Exchange Traded Funds un elemento chiave di distinzione è proprio quello tra gli ETF che replicano fisicamente i titoli dell’indice (cash-based) e quelli che invece replicano in maniera sintetica (swap-based) utilizzando contratti derivati, i cosiddetti swap, tra gestore di ETF e una controparte. I replicanti swap based non prevedono quindi l’acquisto dei titoli compresi nel sottostante. L’investitore è esposto al rischio di controparte, ma la normativa Ucits III prevede un rischio massimo pari al 10% della NAV del fondo. L’emittente poi tende a neutralizzare tale rischio, totalmente o in massima parte, ponendo un basket di titoli a garanzia dello swap.In alcuni casi i fondi cash based, quando acquistare tutti i titoli dell’indice non è ritenuto dall’emittente efficiente a livello di costi (ad esempio per la replica di indici poco liquidi o con all’interno un numero elevato di titoli) si procede a un processo di “ottimizzazione” o replica a campione”, ossia il fondo cash-based detiene solo una parte dei titoli dell’indice sottostante e li usa per replicare al meglio il rendimento complessivo di tale indice.

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4 MERCATO E TENDENZE

DI TITTA FERRARO

L a trasparenza è sempre più d’attualità nell’universo degli Exchange Traded Funds. La visibilità dei titoli in portafoglio facilità la scelta dell’ETF più adatto

per le esigenze di asset allocation e ultimamente gli emittenti si stanno muovendo per aumentare la trasparenza dei pro-dotti a replica sintetica (cosiddetti ETF swap-based) che pre-vedono l’utilizzo di contratti swap per posizionarsi sui mercati più illiquidi. Utilizzo degli ETF sintetici che negli ultimi anni è diventato massiccio poiché semplifica la replica di alcuni sottostanti, principalmente gli indici composti da un numero molto alto di componenti o quelli di Paesi emergenti dall’ac-cesso limitato e dalla bassa liquidità, per i quali la replica fisica comporterebbe un forte incremento del tracking error e quindi dei costi associati all’ETF. Secondo gli ultimi dati aggiornati al novembre 2010 (fonte BlackRock), il numero degli ETF a replica sintetica presenti in Europa ha raggiunto quota 671 dai soli 27 del 2005, con asset gestiti saliti a 118,8 miliardi di dollari contro i 142,6 miliardi gestiti attraverso i 378 ETF a replica fisica presenti sui mercati del Vecchio Continente. Ritmo di crescita del nu-mero dei prodotti a replica sintetica che nei primi 11 mesi di quest’anno supera il 30 per cento rispetto al +20% di quelli a replica fisica.Tuttavia, la minore trasparenza di questi prodotti rispetto ai tradizionali ETF a replica fisica non manca di sollevare alcu-ne critiche. Ad accendere i fari sulla trasparenza degli ETF swap based è stata oltreoceano la Securities and Exchange Commission (SEC). Nel marzo di quest’anno la Consob sta-tunitense ha annunciato di aver momentaneamente sospeso

ETF a replica sintetica: cresce ancora la voglia di trasparenza Si amplia il club degli emittenti di ETF che offrono informazioni giornaliere sul collaterale e il peso dello swap per aumentare la trasparenza dei prodotti a replica sintetica. Da inizio anno è cresciuto del 30% il numero degli ETF swap based

Anche Powershares apre agli ETF a replica sinteticaSarà un inizio di 2011 all’insegna delle novità per Invesco PowerShares. A partire dal 5 gennaio due degli attuali ETF (PowerShares Middle East North Africa NADSAQ OMX Fund e PowerShares FTSE RAFI Emerging Markets Fund) verranno convertiti da cash based a swap based. Questi due ETF potranno ricorrere all’utilizzo di strumenti finanziari derivati (contratti swap over-the-counter) senza dover acquistare direttamente i titoli. L’utilizzo di strumenti derivati

permetterà di ridurre le spese e migliorare le performance ottenute con il tracking dell’indice. Il TER scenderà da 0,95% allo 0,75% per il primo ETF e da 0,85% a 0,65% per il secondo. “Quest’ulteriore sviluppo della strategia dei nostri ETF mette in luce il costante impegno all’innovazione. L’utilizzo di questa nuova metodologia permetterà ad Invesco PowerShares di replicare anche gli indici “più esotici”, ha rimarcato Sergio Trezzi, country head Invesco in Italia.

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5 MERCATO E TENDENZE

l’esame di qualsiasi tipo di limitazione legata a questi prodotti in attesa di una revisione di ampio respiro dell’utilizzo degli strumenti derivati. Nel frattempo i principali player dell’in-dustria degli ETF si stanno muovendo per implementare la trasparenza dei prodotti che prevedono l’utilizzo degli swap.

Principali emittenti alle grandi manovreA fare da apripista è stata Credit Suisse con il lancio di una nuova generazione di ETF che, oltre ad annullare ogni gior-no il rischio di controparte, presenta una trasparenza totale per quanto riguarda la composizione del portafoglio, offrendo la possibilità agli investitori di consultare in ogni momento sul sito internet di Credit Suisse ETF la composizione dei trackers a replica sintetica. Sulla stessa lunghezza d’onda iShares che ha lanciato a Londra una nuova piattaforma di ETF swap-based che annovera la presenza di più contro-parti swap sia sul mercato primario che su quello secondario al fine di diminuire il rischio di controparte, mentre la traspa-renza è garantita dalla pubblicazione quotidiana del paniere del collaterale e degli indici, i differenziali di swap e l’espo-

sizione complessiva agli swap. L’emittente leader nel mondo degli ETF ha spiegato che intende sviluppare principalmente fondi swap-based nei quali l’esposizione non può essere creata in modo efficiente utilizzando un approccio basato sulla replica fisica dei titoli. Gli ETF basati sulla replica di titoli fisici vengono però considerati da iShares ancora la so-luzione “più efficace ed efficiente per gli investitori interessati alle asset class tradizionali e sarà sempre la prima opzione in occasione del lancio di nuovi prodotti”, ha ribadito Axel Lomholt, responsabile sviluppo prodotti di iShares EMEA. Sulla stessa direzione si stanno muovendo anche gli altri principali player europei. Deutsche Bank settimana scorsa ha lanciato sui propri siti tedesco e inglese il servizio di informazioni giornaliere sul collaterale e il peso dello swap. Gli investitori avranno pertanto la possibilità di vedere l’espo-sizione netta di swap in percentuale del valore patrimoniale netto del Fondo (NAV). L’emittente tedesca, che quest’anno ha superato in Italia quota 100 prodotti quotati sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana, ha anticipato a EtfNews che il me-desimo servizio dovrebbe essere attivo nei prossimi giorni anche in Italia. La francese Lyxor intende fornire un servi-zio simile al più presto e nel frattempo offre ai propri clienti, su richiesta, informazioni su valore e componenti dell’ETF. Ricerca della massima trasparenza anche da parte di In-vesco Powershares che a inizio 2011 proporrà i suoi primi ETF a replica sintetica (vedi box pag. 4). “La trasparenza dei nostri nuovi ETF swap based sarà massima – rimarca a EtfNews Sergio Trezzi, country head Invesco in Italia e co-ordinatore europeo di Invesco PowerShares - poiché oltre che rendere disponibile il collaterale giornalmente, abbiamo deciso di avvalerci solo di cash o equivalente alzando ulte-riormente l’asticella della trasparenza”.

Replica fisica e sintetica: crescita asset in Europa

Fonte: BlackRock, Global ETF Research, Bloomberg

Replica sintetica Replica fisicaReplica sinteticaReplica fisica

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# ETFs

A Passion to Perform.

1 La Commissione Onnicomprensiva (TER) comprende sia la Commissione della Società di Gestione che la Commissione Fissa.Avvertenze – Prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto, completo e semplificato, nonché il documento di quotazione relativo al comparto (o alla classe del comparto) db x-trackers di riferimento.Potete ottenere gratuitamente tali documenti presso Deutsche Bank AG, Via Santa Margherita 4, 20121 Milano e sul sito www.dbxtrackers.it. Deutsche Bank AG e gli sponsor degli indici non rilasciano alcuna dichiara zione ogaranzia circa i rendimenti che possono essere ottenuti dall’utilizzo del relativo indice. La pubblicazione del presente documento non costituisce una modalità di offerta al pubblico da parte di Deutsche Bank AG e non costituisce ointende fornire alcun giudizio, da parte della stessa, sull’opportunità dell’eventuale investimento ivi descritto. Gli Sponsor degli indici indicati nel presente documento (compresa Deutsche Bank AG) non rilasciano alcunadichiara zione o garanzia di qualsivoglia natura, in relazione ai risultati che potranno essere ottenuti attraverso l’uso degli Indici e/o ai livelli raggiunti dagli stessi in qualsiasi giorno, né rilasciano alcuna dichiarazione o garanziaaventi qualsiasi altro contenuto. Gli Sponsor degli Indici non saranno responsabili nei confronti di alcuno per qualsivoglia errore presente negli Indici, né assumono alcun obbligo di comunicare tali errori ad alcuno.

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ETFnews_Newsletter_060410_CostoZero_172x100:_ 19.03.2010 16:13 Seite 1

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6 FOCUS BANCA IMI

SERVIZIO STUDI E RICERCHE INTESA SANPAOLO

L a BCE ha rinnovato per un altro trimestre la piena fornitura di liquidità a tasso fisso (tecnicamente il full allotment) sulle aste di rifinanziamento principali e sulle aste a 1 mese, e

di introdurre tre nuove aste trimestrali (sempre a tasso fisso e full al-lotment), in sostanza prorogando di un trimestre il regime attualmente vigente. Trichet ha ammesso che la proroga è un ripensamento, in quanto la BCE aveva programmato un ritorno più ravvicinato ad aste competitive. In merito al programma di acquisto di titoli (Securities Markets Programme) che, in questa fase di mercato, rappresentava il punto di maggiore interesse, Trichet si è limitato a dire che il pro-gramma continua e che la BCE è consapevole delle forti tensioni esi-stenti sui mercati. Nel breve periodo, ipotizziamo un consolidamento a 1,32 del cambio euro/dollaro, anche se nel brevissimo non esclu-diamo un ribasso anche sotto la soglia di 1,30, causato da ulteriori problematiche interne all’Eurozona, anche diverse dalla questione dei Periferici, ampiamente scontata nei prezzi di mercato.

Dollaro in netta ripresa, ignorati i 600 mld del QE2Il varo di un nuovo programma di stimoli quantitativi da 600 miliardi di dollari per l’acquisto di titoli, con l’obiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione e aumentare l’inflazione di lungo periodo (seppur dibattuto in seno al Board della Fed), non sembra aver pesato sulla dinamica del dollaro. La profonda crisi dell’euro, generata dalla crisi del debito irlandese, si è sempre più aggravata aumentando la

sensibilità degli investitori al rischio e spingendoli a vendere euro e a rifugiarsi in valute difensive come yen e dollaro. La valuta statuni-tense, inoltre, gode di una decisa ripresa anche del quadro macro.

Sterlina: manovra fiscale di rigore, inflazione e piano per l’IrlandaIn questo momento i rischi d’inflazione sono sostanzialmente bi-lanciati, come sostiene il governatore della Bank of England (BoE) Mervyn King, il quale ha segnalato che il Comitato di Politica Mo-netaria è pronto a stringere o allentare la politica, se necessario. Va ricordato che ad ottobre i prezzi al consumo hanno evidenziato un incremento del 3,2%, superando per l’ottavo mese il target del 3% posto dal Governo, a causa della debolezza della sterlina e del rialzo dei prezzi delle materie prime. Le banche britanniche non sono esposte “in maniera preoccupante” agli istituti irlandesi o ai titoli di stato di Dublino e questo ha contribuito a rasserenare il clima intorno alla sterlina, solo marginalmente colpita dalla crisi irlandese. Concretizzatosi il rientro, ipotizzato già da alcuni mesi, del “cable” in area 1,48-1,56, è probabile un consolidamento di brevissimo proprio in area 1,56-1,58.

Yen: l’avversione al rischio smussa il trend di debolezza della valuta A intralciare i piani delle Autorità giapponesi circa il mantenimento di uno yen debole che favorisca la ripresa si è inserita la crisi irlandese, che ha fatto esplodere l’avversione al rischio. Gli ultimi dati sui flussi di portafoglio settimanali hanno comunque mostrato che i giapponesi cercano rendimento all’estero, favorendo l’indebolimento dello yen.

La moneta unica europea ha pagato dazio nelle settimane calde della crisi irlandese con gli investitori che si sono posizionati su valute difensive quali dollaro e yen. Inoltre il dollaro sta beneficiando della decisa ripresa del quadro macro statunitense

L’APPROFONDIMENTO

DI BANCA IMI

La crisi dei Periferici deprime le quotazioni dell’euro

Collegati al sito www.bancaimi.it per leggere tutte le ricerche o ascoltare i risultati con il servizio Podcast

Cambio EUR vs. USD, GBP e JPY

Fonte: Thomson Reuters-Datastream

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EUR/USD EUR/GBP EUR/JPY

Differenziale rendimento T-Note 10A e Bund 10A

Fonte: Thomson Reuters-Datastream

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Bund 10A T-Note 10A Differenziale

A cura del Servizio studi e Ricerche Intesa SanpaoloIl presente articolo costituisce l’estratto di un documento di ricerca redatto da Intesa Sanpaolo e distribuito da BancaIMI. Per ogni dettaglio informativo relativo al documento, alle avvertenze e ai conflitti di interesse dell’analista, di BancaIMI e del Gruppo Bancario di appartenenza (IntesaSanpaolo) si invita a voler consultare il sito www.bancaimi.it.

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7 OSSERVATORIO ETF

ETF in cifreAmundi Etf Leverage Usa 249,33 449 13,62 8,49 ▲ ▲Ishares Stoxx 600 Auto&Parts 51,77 1.308 10,45 40,79 ▲ ▲Etfx Russell 2000 Us Small Cap 22,46 2.357 10,37 10,15 ▲ ▲Lyxor Etf Stoxx 600 Auto&Parts 35,47 6.685 10,31 40,36 ▲ ▲Db X-Trackers Msci Russia 24,725 47.026 10,23 15,32 ▲ ▲

Amundi Etf Gsci Agricolture 71,73 308 6,35 43,17 ▲ ▲Ishares Stoxx 600 Auto&Parts 51,77 1.308 10,45 40,79 ▲ ▲Lyxor Etf Stoxx 600 Auto&parts 35,47 6.685 10,31 40,36 ▲ ▲Market Access Ricism-A Index 110,92 4.534 6,53 35,07 ▲ ▲Lyxor Etf Levdax 50,56 186.294 7,75 31,77 ▲ ▲

Market Access Dj Turkey Titans 20 175,32 1.019 -9,90 11,46 ▼ ▼Lyxor Etf Turkey 55,46 42.289 -9,41 10,36 ▼ ▼Etfx Dax 2X Short Fund 42,58 645 -9,21 -30,27 ▼ ▼Ishares Msci Turkey 31,69 19.502 -8,95 11,83 ▼ ▼Lyxor Etf Daily Shortdax X2 32,26 9.259 -8,31 n.d. ▼ ▼

Ishares Stoxx Eu Enlgd 15 De 23,76 300% -2,22 12,98 ▲ ▼Lyxor Etf Daxplus Protect Pt 41,23 278% 3,42 8,81 ▲ ▲Db X-Trackers iTraxx Hivol 5 Year 111,03 278% -0,02 2,97 = =Db X-Trackers iTtrax Subord 5 Yr 101,21 220% -4,55 -2,30 ▼ ▼Ishares Stoxx 600 Ig&S 49,885 217% 5,95 18,15 ▲ ▲

Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 33,7 29.764.730 1,16 -17,34 ▼ ▲Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 13,04 26.903.940 -2,87 3,99 ▲ ▼Lyxor Etf Dax 68,63 9.164.576 4,03 15,81 ▲ ▲Db X-Trackers Emerging Market 31,44 8.940.023 2,54 11,21 ▲ ▲Lyxor Etf Levdax 50,56 8.087.183 7,75 31,77 ▲ ▲

Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib 13,04 2.544.097 -2,87 3,98 ▲ ▼Lyxor Etf Xbear Ftse Mib 33,70 1.126.569 1,16 -17,34 ▼ ▲Lyxor Etf Msci India 12,92 587.022 -2,49 5,46 ▲ ▼Ishares S&P 500 Index Fund 9,30 582.634 6,10 4,05 ▲ ▲Lyxor Etf Ftse Mib 20,65 556.956 -1,23 2,93 ▲ ▼

Db X-Trackers S&P 500 2X Inv 16,375 22.009 -2,56 -34,84 ▼ =Amundi Etf Short Msci Europe Daiy 41,74 90 -2,45 -34,28 ▼ ▼Etfx Dax 2X Short Fund 42,58 645 -9,21 -30,28 ▼ ▼Amundi Etf Short Msci Usa Daily 58,32 445 -6,54 -30,12 ▼ ▼Db X-Trackers Stoxx 600 Basic Res. 7,675 7.624 -5,01 -24,23 ▼ ▼

Nelle tabelle sono riportati solamente gli Etf quotati sul segmento ETFplus di Borsa Italiana Spa. I dati sono elaborati su base quindicinale. Il trend indicato nelle ultime due colonne è dato dall’incrocio di due medie mobili. Per quella di breve periodo, l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 5 giorni perfora verso l’alto quella a 20 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 5 giorni perfora verso il basso quella a 20 giorni. Per quello di medio termine l’indicazione è positiva tutte le volte che la media mobile esponenziale a 20 giorni perfora verso l’alto quella a 50 giorni mentre è negativa ogni volta che la media a 20 giorni perfora verso il basso quella a 50 giorni.

Europa - EuroStoxx 50

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CHIUSURA VARIAZIONE % 3MESI 6MESI 12MESIEurostoxx50 2841 1,23 7,63 -0,80Ftse Mib 20534 -2,45 4,21 -8,59Dax30 6964 11,89 15,85 21,71Ftse100 5808 4,45 12,57 10,48Cac40 3858 2,39 8,49 1,41

Usa S&P 500

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1050

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giu-10 ago-10 ott-10 dic-10

CHIUSURA VARIAZIONE % 3MESI 6MESI 12MESIDow Jones 11370 8,21 11,74 8,97S&P 500 1233 10,56 13,63 12,11Nasdaq 2202 15,28 19,93 23,62Russell 2000 768 19,09 19,70 29,39

FAR EAST - Nikkei

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CHIUSURA VARIAZIONE % 3MESI 6MESI 12MESIGiappone 10212 10,43 6,07 1,84Cina 833 18,01 53,70 34,08Russia 1713 14,88 27,28 26,39Brasile 67879 0,46 7,45 -1,34

COMMODITY - Crb

240250260270280290300310320330

giu-10 ago-10 ott-10 dic-10

CHIUSURA VARIAZIONE % 3MESI 6MESI 12MESICrb 316 13,46 23,05 16,26Brent 88 14,47 19,76 26,46Oro 1384 11,63 13,15 24,22Cacao 2971 10,10 -2,12 -16,54

Fonte: Bloomberg - dati aggiornati al 13/12/2010

I migliori a 1 mese prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I peggiori a 1 mese prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I più scambiati/quantità prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I migliori a 6 mesi prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I peggiori a 6 mesi prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I più scambiati/valore prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

I più attivi/valore prezzo € volumi per % 1 mese per % 6 mesi trend bt trend mt

Page 9: Numero 85 - 14 dicembre 2010immagini.spystocks.com/immagini/etf/etfnews85.pdf · 2010. 12. 14. · ai 19,7 mld attuali), contribuendo per il 13,5% sugli afflussi totali. Gli afflussi

8 OSSERVATORIO ETF

Lyxor offre una gamma di 13 ETF a Leva (+2x), Short (-1x) e Double Short (-2x) che consentono di anda-re a "leva" o "corti", in maniera economica ed immediata, su vari sottostanti.

In contesti di mercato volatili questi ETF consentono strategie di copertura o speculative evitandoalcune problematiche operative tipiche dei derivati: no margini; no roll-over; possibilità di split trapiù clienti; lotto minimo di 1 solo ETF; no contrattualistica ISDA; minori limiti autorizzativi; semplicità diacquisto/valorizzazione; ecc...

Fondi/Sicav "armonizzati" UCITS III - Liquidità da 40 intermediari tra cui Société Générale, Banca IMIe UniCredit - ETF ad elevato rischio - La leva è fissa, viene ribasata ogni giorno ed è valida solo intraday

(a).

Lyxor è il 1° Gestore di ETF in Italia per Contratti (68%), Controvalore (59%) e Patrimonio (45%) (fonte:Borsa Italiana, gen-set 2010).

13 ETF a LEVA, SHORT e DOUBLE SHORT

TIPOLOGIA MERCATO NOME ETF BLOOMBERG REUTERS ISIN

DOUBLE SHORT (-2x) FTSE MIB Lyxor ETF XBear FTSE MIB XBRMIB IM XBRMIB.MI FR0010446666DOUBLE SHORT (-2x) BUND FUTURE Lyxor ETF Daily Double Short Bund BUND2S IM BUND2S.MI FR0010869578DOUBLE SHORT (-2x) DAX Lyxor ETF Daily ShortDAX x2 DAX2S IM LDAX2S.MI FR0010869495DOUBLE SHORT (-2x) EURO STOXX 50 Lyxor ETF XBear Euro Stoxx 50 BXX IM BXX.MI FR0010424143SHORT (-1x) FTSE MIB Lyxor ETF Bear FTSE MIB BERMIB IM BERMIB.MI FR0010446146SHORT (-1x) STOXX EUROPE 600 Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Daily Short DJS IM LDJS.MI FR0010589101SHORT (-1x) SETTORE OIL & GAS Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Oil & Gas Daily Short OILX IM OILX.MI FR0010916809SHORT (-1x) SETTORE BASIC RESOURCES Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Basic Resources Daily Short BRESX IM BRESX.MI FR0010916783SHORT (-1x) SETTORE BANKS Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Banks Daily Short BNKX IM BNKX.MI FR0010916767SHORT (-1x) SETTORE AUTO Lyxor ETF Stoxx Europe 600 Automobiles & Parts Daily Short AUTPX IM AUTPX.MI FR0010916759LEVA (+2x) FTSE MIB Lyxor ETF Leveraged FTSE MIB LEVMIB IM LEVMIB.MI FR0010446658LEVA (+2x) DAX Lyxor ETF LevDAX DAXLEV IM DAXLEV.MI LU0252634307LEVA (+2x) EURO STOXX 50 Lyxor ETF Euro Stoxx 50 Daily Leverage DJLEV IM DJLEV.MI FR0010468983

Richiedi gratuitamente la documentazione di tutti gli ETF di Lyxor a: www.ETF.it - [email protected] Consulenti: 02 89 63 25 00 Istituzionali: 02 89 63 25 28

Gli ETF menzionati sono Fondi / Sicav gestiti da Lyxor International Asset Management SA (qui per brevità “Lyxor”). (a) La leva degli ETF a Leva (+2x), Short (-1x) e Double Short (-2x) è fissa ed è ribasata giornalmente sull'ultimo valore dell'indice long del giorno lavorativo precedente ed è quindi valida solodurante la specifica seduta di negoziazione, mentre non è più valida per lassi di tempo superiori al giorno. Vari elementi possono influenzare positivamente o negativamente la leva: es. costo prestito titoli, ricavo della componente di liquidità ecc… Il valore dell’ETF può aumentare o diminuire nel corso del tempo e l’investitore potrebbe non essere in grado di recuperare l’intero importo originariamente investito. Il valore degli ETF a Leva (+2x) e Double Short (-2x) amplia le oscillazioni al rialzo e/o al ribasso del sottostante. ETF ad alto rischio rivolti adinvestitori con elevata conoscenza ed esperienza in prodotti finanziari complessi. Questo è un messaggio pubblicitario e non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all’investimento. Prima dell'investimento negli ETF qui menzionati leggere attentamente il ProspettoSemplificato e Completo e il Documento di Quotazione, disponibili sul sito www.ETF.it e presso Société Générale, Listed Products, via Olona 2, 20123 Milano, ove sono illustrati in dettaglio i relativi meccanismi di funzionamento, i fattori di rischio ed i costi.

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N el corso dell’ultimo mese di contrattazione sul listino ETFplus di Borsa Italiana le performance migliori sono state messe a segno dagli ETF che consentono di inve-

stire a leva sul mercato azionario Usa e sul settore dell’auto europeo. In particolare spiccano le performance messe a segno dall’Amundi Etf Leverage Usa (+13,62%), dall’Ishares Stoxx 600 Auto&Parts (+10,45%) e dall’Etfx Russell 2000 Us Small Cap (+10,37%). Anche nella classica a sei mesi spiccano le performance del settore automobilistico euro-peo. In particolare quelle dell’Amundi Etf Gsci Agricolture (+43,17%), dell’Ishares Stoxx 600 Auto&Parts (+40,79%) e del Lyxor Etf Stoxx 600 Auto&parts (+40,36%). Penalizzati dalle vendite nel corso dell’ultimo mese di contrattazione invece il Market Access Dj Turkey Titans 20 (-9,90%), il Lyxor Etf Turkey (-9,41%) e l’Etfx Dax 2X Short Fund (-9,21%). A sei mesi le vendite hanno caratterizzato anche il Db X-Trackers S&P 500 2X (-34,84%), l’Amundi Etf Short Msci Europe Daily (-34,28%) e l’Etfx Dax 2X Short Fund (-30,28%).Tra gli ETF più scambiati per numero di pezzi spicca il Lyxor Etf Le-veraged Ftse Mib con una media giornaliera di 2,54 milioni di pezzi. Seguono il Lyxor Etf Xbear Ftse Mib con scambi per 1,12 milioni di

pezzi e il Lyxor Etf Msci India con contrattazioni per 587 mila pezzi.Il maggiore controvalore di scambio viene realizzato dal Lyxor Etf Xbe-ar Ftse Mib con una media giornaliera di 29,7 milioni di euro, dal Lyxor Etf Leveraged Ftse Mib con 26,9 milioni di euro e dal Lyxor Etf Dax con transazioni per 9,1 milioni di euro.Il maggiore incremento nei volumi di cambio è stato registrato dall’I-shares Stoxx Eu Enlarged 15 (+300%), dal Lyxor Etf Daxplus Protective Plus (+278%) e dal Db X-Trackers iTraxx Hivol 5 Year (+278%).

Commento agli ETFNell’ultimo mese a primeggiare sono stati i replicanti a leva long sull’azionario statunitense e sul settore auto europeo. Il Lyxor Leveraged sul Ftse Mib si conferma il più scambiato