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Numero 115 Marzo 2017 della ECO BRIGNA Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità Surrexit Dominus vere Alleluja Don Andrea Tavolacci Padre Giorgio Guzzetta II parte Spigolature dall’Archivio di San Nicola Sposalizio di San Giuseppe Il divino quotidiano Scuola News Il nostro Mastro di Campo I Masai a Mezzojuso Nuova serie - Piazza Umberto I, 22 - 90030 Mezzojuso (PA) - Italia Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo Venerabile M. Macrina Raparelli

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Numero 115Marzo 2017

dellaECOBRIGNA

Bimestrale di informazione religiosa, cultura e attualità • Surrexit Dominus vere Alleluja • Don Andrea Tavolacci • Padre Giorgio Guzzetta II parte •Spigolature dall’Archivio di San Nicola • Sposalizio di San Giuseppe • Il divino quotidiano• Scuola News • Il nostro Mastro di Campo • I Masai a Mezzojuso

Nuova serie - Piazza Umberto I, 22 - 90030 Mezzojuso (PA) - ItaliaSpedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Palermo

VenerabileM. Macrina Raparelli

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editoriale

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tino La Quaresima è un

forte invito alla con-versione, siamo chiamatia tornare al Signore, contutto il cuore (Gl 2,12). LaQuaresima è il tempo fa-

vorevole per praticare il digiuno, lapreghiera e l’elemosina con l’ascoltodella Parola di Dio, per crescere nellafede e testimoniare l’amore cristiano.Papa Francesco nel suo messaggio perla Quaresima, ci presenta la paraboladel Ricco epulone. Lazzaro che sta allaporta del Ricco, rappresenta l’uomodegradato e umiliato che interpella lanostra coscienza, che ci invita alla con-versione, a cambiare vita, ad aprire laporta del nostro cuore al povero. IlRicco ostenta la sua ricchezza, ognigiorno si dava a lauti banchetti (Lc16,19). La ricchezza per lui non è unostrumento per compiere il bene ed es-ercitare la solidarietà, ma un ostacoloche gli impedisce di incontrare Dio at-traverso i poveri, che sono un donoprezioso per esercitare la carità. Il riccoepulone è l’immagine dell’uomo fermonelle sue convinzioni, convinto che ilpotere e la ricchezza di cui gode du-rante la vita terrena siano sufficienti agarantirgli lo stesso benessere anchenella vita eterna, che sorpresa quandovede Lazzaro nella Gloria di Dio men-tre lui è condannato a soffrire i pati-menti dell’inferno, sofferenze che nonaveva mai conosciuto prima. Quanto siamo vicini ancora oggi all’e-sempio del ricco epulone, quanti po-tenti e ricchi della terra continuano adesercitare il loro potere senza esercitareil loro diritto/dovere alla carità cris-tiana. Se solo ascoltassimo il messag-gio di Gesù e il suo insegnamentofacendolo nostro! Pensare a Lazzaro

oggi significa impegnarsi per con-trastare le povertà economiche ma nonsolo, pensiamo a tutte le povertà sociali,culturali, affettive che incontriamo giàall’interno delle nostre famiglie. Fino a quando Lazzaro starà alla portaa mendicare, non avremo pace, nonpotremo dormire serenamente, nonpotremo celebrare i Divini Misteri. Senon sappiamo ascoltare il povero, nonsapremo ascoltare neanche la voce delSignore che si manifesta attraverso ilpovero: Perché io ho avuto fame e miavete dato da mangiare, ho avuto setee mi avete dato da bere; ero forestieroe mi avete ospitato, nudo e mi avetevestito, malato e mi avete visitato,carcerato e siete venuti a trovarmi (Mt

25,35-36).Il Signore ci indica il cammino daseguire, un cammino di conversioneche ci rende partecipi della vittoria diCristo, che ci incoraggia ad aprire ilnostro cuore al debole e al povero, tes-timoniando così la gioia pasquale. Im-pegniamoci a vivere, come dono delSignore, questo tempo di Quaresima.Risorgiamo con Cristo a vita nuova,perché la luce del Signore risorto illu-mini la nostra mente ed il nostro cuore,perché possiamo vedere il suo volto,comprendere il suo amore che ci spingeal largo per annunziarlo e cantare con icredenti: Surrexit Dominus vere al-leluia.

2e

Surrexit Dominus vere alleluia

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Il giorno di Natale del 2017 concludela sua vita terrena, quasi novanten-

ne, il concittadino papas Nino Cuccia.Nato a Contessa Entellina il 27 genna-io 1928, inizia la sua formazione reli-giosa e culturale presso il seminariogreco-albanese di Palermo, dove fre-quenta il ginnasio-liceo. Completa glistudi presso la Scuola TeologicaFrancescana di Palermo.Nel 1961 è ordinato sacerdote di ritobizantino-greco, nella Chiesa Matricedi Contessa Entellina, da mons.Giuseppe Perniciaro, eparca della dio-cesi di Piana degli Albanesi.Svolge la sua missione sacerdotaleinizialmente a Contessa (Rettore dellaChiesa di S. Rocco e Vicario parroc-chiale), quindi si trasferisce provviso-riamente nel noto santuario dellaMadonna di Pompei, dove dal 1967stabilmente continua la sua missionesacerdotale. Tuttavia conserva semprevivo il legame col paese natio, dovetorna per alcuni giorni ogni anno perla festa principale (otto settembre), masoprattutto tiene viva la sua formazio-ne religiosa e culturale bizantina, cheesprime per oltre 60 anni, con lenumerose icone dipinte, le quali pos-sono essere ammirate: nella BadiaGreca di Grottaferrata, nel Seminariogreco-albanese “Benedetto XV” diGrottaferrata, nel palazzo eparchialedi Piana degli Albanesi, nelle chiese dirito bizantino di Contessa. Alcuni suoidipinti si trovano in case private,donati da papas Nino a parenti, cono-scenti ed amici.In varie cappelle della chiesa parroc-chiale greca sono esposte alcune iconedi papas Nino ed in particolare quat-tro grandi icone: Madonna in tronocon Gesù Bambino e Cristo in trono

sono poste sui due pilastri (a destra eda sinistra), appena si entra in chiesa, S.Nicola e S. Giovanni sono poste suidue pilastri, a fianco dei gradinidavanti l’iconostasi (sotto gli ultimiarchi a sinistra ed a destra della navatacentrale).Alcune sue icone ornano l’iconostasidella chiesa dedicata a S. Antonioabate, nel borgo rurale Castagnola,altri dipinti, sia di immagini sacre siadi immagini laiche, sono state donateal Comune di Contessa ed ornano lepareti dei locali della sede municipa-le. Donati da papas Nino al CentroCulturale Parrocchiale, sono espostinella sala riservata alla Pinacoteca edalla Fototeca (sede del Centro in piaz-za Umberto) i seguenti dipinti: Paolode Matteis del 1712 (copia) - Copia diaffresco di Pierini De Vago, PalazzoDoria� (Genova) – Guttuso: Fuga inEgitto (copia) – Natività di Gesù -Danae di Tiziano (copia) -� Suonatoredi liuto di Caravaggio (copia) -Ritratto di guerriero di Sebastiano delPiombo (copia) - Giocatori di Valentinde Boulogne, pittore ferrarese (copia)- Madonna col Bambino di Van Dich(copia) - Madonna col Bambino diPiazza da Lodi (copia) - Ritratto diuna donna del ‘500 - Gesù portato alsepolcro di Mantegna (copia) -Stemma del Comune di ContessaEntellina. Per far conoscere le opere di papasNino, il Centro Culturale Parrocchialegli ha già dedicato una mostra nel2008 (chiesa del Purgatorio), in occa-sione della festa della Madonna dellaFavara, e particolare attenzione e spa-zio in occasione della “Giornata dellaCultura 2013” dedicata a “Icone, ico-nostasi e iconografi di Contessa”.

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Papas Nino Cucciasacerdote, pittore ed iconografo

(1928 – 2017)

Riposa nel Signore

A Milano continuo la mia collabora-zione per i cattolici bizantini delladiocesi ambrosiana, nella Chiesa di S.Sepolcro, Biblioteca Ambrosiana(vicino a Piazza Cordusio, metropoli-tana MM1; nostro assistente ecclesia-stico papas Michele Pirotta,tel.346.62.67.382 - Divina Liturgiasolenne ogni domenica, ore 10,30).

Calogero Raviotta

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Eccellentissimo Padre, è con viva gioia sacerdotale che, oggi,il nostro Presbiterio dell’Eparchia diPiana degli Albanesi può risponderealla tanto sospirata domanda che VostraEccellenza rivolge, e alla quale mi pre-muro di soddisfare in qualità di Dele-gato episcopale per i Latini e Incaricatoper il Seminario Vescovile.

Il nostro Reverendo confratello dia-cono, don Andrea Tavolacci, nasce aPalermo il 30 gennaio 1986 da Giu-seppe e Carmela Burriesci. Nella festadi San Francesco di Assisi dello stessoanno riceve il Battesimo nella Parroc-chia Maria SS. Annunziata in Mezzo-juso dal Reverendo Sac. don SalvatoreLo Bue, di venerata memoria. Fu l’esempio ministeriale di questo sa-cerdote, che negli anni ‘90 ha guidatola comunità latina di Mezzojuso, cheha segnato profondamente la giovanecoscienza del nostro caro don Andrea,tanto da suscitare in lui il desiderio diconsacrarsi a Dio e di diventare sacer-dote. Questo desiderio andava matu-rando sempre più nel giovane AndreaTavolacci tanto che, dopo aver conse-guito il diploma di Geometra, consi-gliato dall’ormai defunto Mons. Fran-cesco Verecondia, inizia a frequentarel’Istituto di Scienze Religiose pressola Pontificia Facoltà Teologica “SanGiovanni Evangelista” di Palermo, finoal conseguimento del Magistero inScienze Religiose. Nel tempo deglistudi universitari, don Andrea non man-cava di contribuire, con il proprio ser-vizio, alla vita parrocchiale della co-munità di appartenenza, impegnandosisoprattutto nell’ Azione Cattolica, nellaquale ha ricoperto per un triennio ilruolo di Presidente Parrocchiale, e col-laborando con gli educatori per la for-mazione dei bambini. Frequentando il Gruppo Giovani Par-rocchiale, Andrea intraprende un cam-mino di discernimento vocazionale,guidato dal Padre Camilliano PietroSantoro. Nell’Anno Sacerdotale 2008-2009, supportato dal Reverendo Sac.don Vincenzo Cosentino, al tempo Par-roco della Parrocchia latina di Mezzo-juso, fa richiesta a S.E.R. Mons. SotìrFerrara, al tempo Eparca di Piana degliAlbanesi, per il suo ingresso presso ilSeminario di Piana degli Albanesi. IlVescovo Sotìr paternamente accolse lasua richiesta il 18 Ottobre del 2009

ORDINAZIONE SACERDOTALE DIDON ANDREA TAVOLACCIIl 25 Marzo 2017, presso la Chiesa Cattedrale di San Demetrio di Piana degliAlbanesi, il nostro compaesano ha ricevuto da S.E. Mons. Giorgio DemetrioGallaro per imposizione delle mani, la chirotonia sacerdotale. Riportiamo di seguito la presentazione di Don Salvatore Ruffino.Al neo sacerdote i migliori auguri di un proficuo apostolato dalla redazione.

Foto di Danilo Figlia

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chiedendo al giovane Andrea Tavolaccidi svolgere il servizio di assistenze deiragazzi del Seminario “Padre GiorgioGuzzetta”, affidandolo alla responsa-bilità di Papàs Elefterio Carbone e diPapàs Giovanni Pecoraro. Nel tempo della sua permanenza pressoil Seminario Vescovile di Piana degliAlbanesi, durato circa tre anni, incorag-giato dal Reverendo Sac. don SalvatoreRuffino, al tempo vicario parrocchialein Mezzojuso, don Andrea inizia il CicloBiennale Integrativo per il consegui-mento del Baccalaureato in Sacra Teo-logia presso l’Istituto Teologico “SanTommaso” di Messina. Il 26 Dicembre 2011 riceve dall’Eparcaemerito l’Ammissione agli Ordini Sacridel diaconato e del presbiterato, pressola Parrocchia di Mezzojuso, e l’11 No-vembre del 2012 i ministeri del Letto-rato e dell’Accolitato. Nel Settembre2013 l’Amministratore Apostolicodell’Eparchia di Piana degli Albanesi,S. E. R. il Card. Paolo Romeo, Arcive-scovo emerito dell’Arcidiocesi di Pa-lermo, affida la formazione di Andreaal Seminario Arcivescovile di Palermo.Dopo aver conseguito il Baccalaureatoin Sacra Teologia, caldamente invo-gliato dal Rettore del seminario del-l’Arcidiocesi di Palermo inizia i corsidi Licenza in Teologia Pastorale pressola Pontificia Facoltà Teologica “S. Gio-vanni Evangelista” di Sicilia. Nel periodo formativo presso il Semi-nario di Palermo, Andrea ha svolto di-versi servizi nell’ambito della carità,così come più volte certificato daglistessi formatori, sia presso l’Ospedaledei Bambini di Palermo, sia presso laCaritas diocesana di Palermo e lamensa del Boccone del Povero. In Epar-chia ha vissuto un’esperienza signifi-cativa con il Gruppo Scout AGESCI diPiana degli Albanesi per circa sei mesi.Il 7 ottobre 2015 inizia la sua espe-rienza pastorale presso la ParrocchiaSan Vito M. in Piana degli Albanesi. Il

9 aprile 2016, con l’Imposizione dellemani e la Preghiera consacratoria diVostra Eccellenza, è stato ordinato dia-cono di questa Chiesa di Piana degliAlbanesi. Fino ad oggi, il diacono donAndrea Tavolacci ha svolto il proprioministero diaconale presso la Parroc-chia San Vito M. in Piana degli Alba-nesi. Lo scorso semestre ha concluso iCorsi di Licenza sostenendo tutti gliesami, e attualmente sta elaborando latesi conclusiva.Eccellenza Reverendissima, al di là de-gli aspetti meramente storici e curricu-lari, chi ha avuto occasione di cono-scere don Andrea in questi anni didiscernimento e formazione, avrà avutocerto modo di apprezzarne le innegabilivirtù cristiane che, via via, sono in luimaturate e si sono affinate nel tempo.Vorrei qui semplicemente fare riferi-mento alle virtù teologali della fede,della speranza e della carità, che hannoaccompagnato il non facile percorsovocazionale del nostro confratello dia-cono: tra mille difficoltà di diversa na-tura, che negli anni si sono rivelate vereprove di fedeltà per il presbitero eletto,don Andrea ha dimostrato seria capar-bietà e perseveranza, sia nella preghieracostante che nella carità da compiere aservizio della Chiesa, raramente lamen-tandosi e senza mai aprire la porta delcuore al pur legittimo scoramento. Don Andrea ha saputo sopportare consacrificio ogni apparente impedimentoposto al suo cammino, vuoi per cam-biamenti repentini legati allo stato digoverno dell’Eparchia, vuoi per motivinecessariamente legati alle proveumane e spirituali cui deve essere sot-toposto l’aspirante ministro di Dio du-rante il tempo della sua formazione. Il sacrificio costante e la docilità di-mostrata nell’ascoltare i suggerimentidello Spirito, mediante la voce profe-tica dei formatori e dei sacerdoti chene hanno curato la vocazione e la for-mazione, hanno consentito a don An-drea di crescere nella dimensione dellavera fede, testimoniata da una speranzaancorata saldamente ed espressa nellacarità operosa di ogni giorno. Proprio la dimensione della carità fra-terna e comunitaria, così accentuata nelnostro caro don Andrea, unitamente aquelle dell’umiltà e del sacrificio, lodimostrano ben orientato e formato aquel sacrificio eucaristico che il Sacer-dote di Cristo non può solo celebrare,

ma che deve primariamente vivere etrasmettere ai fratelli con una testimo-nianza autentica e verace.Alla luce delle considerazioni ora espo-ste per tracciare un seppur breve profiloumano e spirituale del Reverendo dia-cono don Andrea Tavolacci, tenendoconto delle informazioni - a suo riguardopositive - raccolte presso il popolo santodi Dio che è in questa Chiesa di Pianadegli Albanesi, e del parere favorevoledegli Organi collegiali che hanno curatoil discernimento necessario e la forma-zione del candidato, a nome del Presbi-terio di questa amata Eparchia, rispondoin coscienza alla domanda poc’anzi po-sta da Vostra Eccellenza: Eccellenza Re-verendissima, il Reverendo diacono donAndrea Tavolacci è degno di accedereal grado del Presbiterato del Sacramentodell’Ordine!Contestualmente, Eccellenza, comePresbiterio diocesano vogliamo ringra-ziare la Vostra Eccellenza Reverendis-sima per il dono che fa a questa nostraChiesa eparchiale con il dono dello Spi-rito trasmesso, per l’imposizione delleVostre mani e la Preghiera consacrato-ria, al caro don Andrea, che accogliamoancora con gioia nella nostra famigliasacerdotale, come segno della grazia edella misericordia di Dio che, medianteil Vostro ministero apostolico, sonosempre più confermate per la nostrapiccola-grande Eparchia di Piana degliAlbanesi.

Don Salvatore Ruffino

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Fra le altre colonie albanesi sorgemaestosa la Piana, per due insigni

opere pie, delle quali è debitrice allozelo del P. Georgio Guzzetta pretedell’Oratorio di Palermo dove ha fattorisplendere l’erudizione sacra e pro-fana, greca e latina, di cui era abbon-dantemente fornito. Egli primieramentel’anno 1715 pose in esecuzione il nobildisegno, che da molto tempo gli avevaaggirato nella mente, di stabilire fra glialbanesi il profittevole istituto di S. Fi-lippo Neri. Alcuni sacerdoti albanesi,resi sensibili alle savie e zelanti insi-nuazioni di lui, vennero alla delibera-zione di congregarsi in qualche reli-gioso convitto, per menare una vitaquanto lontana dalle cure del mondo,altrettanto uniforme allo stato ecclesia-stico. Si soggettarono agli auspici e pa-trocinio di S. Filippo Neri, come sinarra più lungamente nella vita stam-pata in Venezia l’anno 1717. Pietro Pompilio Rodotà così nella suaStoria del Rito Greco descrive con bre-vissimi accenni la nascita, nel secolo alui coevo, dell’Oratorio e dell’altra isti-tuzione religioso-educativa avvenute aPiana dei Greci per l’opera di PadreGiorgio Guzzetta. La prima creazioneeducativa a favore della sua gente al-banese che il padre Giorgio Guzzettafondò fu la Congregazione dell’Ora-torio a Piana dei Greci, suo paese na-tale. Ad un primo momento l’esterna-zione degli intenti del padre Giorgiocirca questa fondazione non riscosseuna unanime approvazione, bensì molticredettero la realizzazione dell’operapoco fattibile e l’agire del padre teme-rario ed imprudente. Nonostante questecritiche, in parte velate, il padre Guz-zetta forte della fiducia nella DivinaProvvidenza e delle sue amicizie nellealte sfere della nobiltà laica ed eccle-siastica concretizzò ben presto questosuo desiderio. Molti di questi nobili,

soprattutto palermitani, furono bene-fattori delle istituzioni educative fon-date da padre Giorgio, sia attraversodonazioni private sia attraverso legatiperpetui di sante messe. Nel 1715 padreGiorgio, avviò il progetto della costru-zione dell’Oratorio di Rito greco aPiana, attiguo alla Chiesa di San Gior-gio. Le fabbriche della nuova casa re-ligiosa iniziarono dapprima con la com-pera di alcune case attorno alla suddettachiesa e continuarono con l’adegua-mento alla loro funzione.Contemporaneamente alla fabbrica ma-teriale dell’Oratorio, iniziò anche il pe-riodo di formazione spirituale e cultu-rale dei nuovi membri dell’erigendoistituto. I primi sette probandi, che fu-rono sette sacerdoti celibi di rito greco1,furono inviati dal Guzzetta a Palermopresso l’Oratorio di quella città al qualelui stesso apparteneva, per concludereil noviziato ed essere istruiti intornoalle Regole dell’Istituto di San FilippoNeri. Il 3 agosto del 1716 padre GiorgioGuzzetta inaugurò ufficialmente l’Ora-torio di San Filippo Neri a Piana deiGreci per sacerdoti celibi di rito greco.Ai padri della nuova congregazione fuaffidata la Chiesa di San Giorgio, pra-ticamente attaccata al loro convento.Padre Giorgio diede notizia della nuovafondazione a quasi tutte le Congrega-zioni dell’Oratorio sparse in Italia. Dinotevole interesse è una lettera che pa-dre Giorgio Guzzetta inviò alla Con-gregazione dell’Oratorio di Venezia,nella quale con dovizia di particolariraccontava le circostanze della nascitadel nuovo Istituto. Dalla lettera emer-gono alcuni elementi da prendere inconsiderazione.Nonostante le rimostranze di alcuni deiprimi padri che avrebbero voluto dedi-care l’istituto ad un Padre della Chiesagreca, la sorte volle che esso dovesseessere dedicato a San Filippo Neri, ed

PADRE GIORGIO GUZZETTA nel 260° anniversario della sua morte. (II parte)

di Papas Rosario G. Caruso

L’Oratorio di San Filippo Neri a Piana

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il padre Giorgio ne descrisse le moti-vazioni con un elegante volo dello Spi-rito Santo da Costantinopoli, sede pri-maziale della Chiesa Greca, nel cuoredel santo fondatore dell’Oratorio, ed ilritorno dello Spirito a Costantinopolitramite questi figli di San Filippo dirito greco, e dal fondatore chiamaticome nero albani. Due circostanze for-tuite almeno in apparenza conferma-rono il padre Guzzetta nella sua opera.In entrambe queste due circostanzeviene citata la presenza di un padre del-l’Oratorio di Venezia: padre Giovan-battista Bedetti. Nella prima, gli si pre-senta un religioso latino nonidentificato che gli chiede notizie suquesto padre Bedetti, ma non cono-scendolo padre Giorgio non seppe dar-gli risposta e chiestone motivazioni ilreligioso gli mostrò una immagine delBedetti ove lo stesso era ritratto nel-l’atto di scrivere Pax Graecis atqueLatinis. Quindi è presentata al nostrouna figura di un oratoriano latino cheincita alla pace, all’unione tra Greci eLatini, mentre un oratoriano latino madi origini greche sta lavorando con unarchitetto alla fondazione del primo edunico Oratorio di rito greco, fondatoappunto con lo scopo di promuoverel’unione delle Chiese! Il secondo epi-sodio narrato nella lettera all’Oratoriodi Venezia contiene nuovamente la rie-vocazione del padre Bedetti. Stavolta èlo stesso padre Giorgio, a mostrare l’im-magine del Bedetti ad un povero, nelsenso di non abbiente, greco ortodossoche lo aveva avvicinato per chiederglil’elemosina. Ed il greco riconobbe su-bito il Bedetti nell’immagine e narrò alpadre Guzzetta che era stato il padreBedetti a convertirlo al cattolicesimodall’ortodossia, e che inoltre lo avevaaiutato anche economicamente. Per-tanto prendendo spunto da questi dueavvenimenti e dagli ottimi servigi residal padre Bedetti alla causa unionistica,padre Giorgio dichiarava nella letterail suo oratorio come greco latino figliodi quello di Venezia, e ne affermava ilsuo scopo principale come centro diformazione di missionari dell’unionedelle chiese. In questo caso la ricercadell’unione tra la Chiesa Greca e la Ro-mana, o almeno una sua seria prepara-zione, risultano all’origine di una isti-tuzione, che rispondeva al tempo stessoal desiderio di replicare col linguaggiopositivo dei fatti alle diffuse critiche di

decadenza morale, cui facilmente eraesposto il clero uxorato greco albanesein molti ambienti ecclesiastici e popo-lari latini.La fondazione dell’Oratorio di Pianadei Greci, considerato che il conventofu quasi fondato ex novo venne a co-stare all’incirca 10.000 scudi. Molti fu-rono i benefattori della Congregazione,ricordiamo tra questi i cardinali del Giu-dice e Cianfuegos ed anche Mons. Fran-cesco Testa, tutti Arcivescovi di Mon-reale, da cui al tempo, dipendeva Pianadei Greci. Anche alcuni nobili palermi-tani, quali ad esempio il marchese Lun-garini, che aiutò il padre Giorgio conprestiti che alla fine condonò vista l’ot-tima riuscita dell’opera. Gli inizi di que-sta nuova comunità religiosa furono fa-vorevoli perché i padri si mostraronozelanti nel seguire le regole del loroistituto ed aprirono essi stessi una pub-

blica scuola per la gioventù del paeseper l’apprendimento delle lettere e delladottrina cristiana. Uno dei padri dovevaessere sempre assegnato alla pubblicascuola gratuita dell’oratorio e provve-dere all’occorrente scolastico deglialunni meno abbienti. L’Università diPiana, quello che corrisponde al-l’odierna istituzione municipale, con-correva a finanziare l’Oratorio per duecattedre, la prima di lettura e scrittura ela seconda di grammatica. In questascuola pubblica interna al conventos’insegnavano sia i primi rudimentidella grammatica che anche le basi perla conoscenza e lo studio della lingualatina e della lingua greca.Un ragguardevole posto oltre alla dot-

trina cristiana l’ebbe anche l’insegna-mento e la custodia del patrimonio li-turgico orientale. Non di meno fucoltivato lo studio ed il mantenimento

L’Oratorio (ritiro) San Filippo Neri a Piana degli Albanesi

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della lingua albanese. È forse grazie aquesta peculiarità della pubblica scuoladei filippini di rito greco, che ancoraoggi a Piana la lingua albanese arcaicaè florida e quanto mai viva. Questo isti-tuto religioso, greco nella tradizione li-turgica, ma latino nella sua forma e nelsuo ordinamento, pur essendo stato fon-dato nel 1716 ebbe l’approvazione daparte dell’autorità religiosa, ovvero,quella arcivescovile di Monreale sottola cui giurisdizione si trovava, nell’ago-sto del 1722. Nel 1725 fu poi concessaa quest’Oratorio la facoltà di poter se-guire il rito greco pur nell’ubbidienzaalle regole generali dell’Oratorio di SanFilippo Neri. Tali notizie del riconosci-mento ecclesiastico si trovano in formaoriginale conservate presso l’archiviodella Cattedrale di San Demetrio diPiana degli Albanesi, presso il qualedopo la chiusura forzata dell’Oratorionel 1866 in seguito all’abolizione degliordini religiosi in Italia, fu trasferito l’ar-chivio dell’Oratorio. Lo scopo principale della nuova Con-gregazione dell’Oratorio era semprequello di servire alla formazione prima-riamente della gente del luogo, ma so-prattutto alla formazione di futuri mis-sionari per l’unione delle Chiese. PadreGiorgio, pensando sempre in grande,tentò di far sorgere la medesima Con-gregazione in tutte le colonie greco al-banesi di Sicilia, ed anche di esportarlain qualche provincia greca sottoposta alcontrollo della potenza veneziana, qualierano allora le isola di Cefalonia eCorfù. Ma non riuscì a concretizzarequesto desiderio. Visto il beneficio ri-portato dalle scuole gratuite dell’orato-rio, i Giurati del Comune di Piana il 13novembre del 1764 deliberarono di for-nire l’Istituto di acqua corrente.Strutturalmente l’edificio era dotato dicappella interna oggi non più esistente,

biblioteca, archivio, ed anche aveva ungiardino interno con un frutteto moltoraro. Giorgio Costantini, nel capitolodedicato all’Oratorio in una sua opera,ha calcolato che le rendite annuali del-l’Istituto dovevano ammontare a 434onze e 27 tarì annuali, pari a 5.540 liree 97 centesimi di allora2. Oltre agli ob-blighi religiosi previsti dalla loro regolache assolvevano presso la Chiesa di SanGiorgio a loro affidata, i padri avevanoanche l’obbligo dettato dal fondatore didover assistere alle sacre funzioni cele-brate secondo il rito greco nella Chiesamadre di San Demetrio, questo per farvedere che non erano estranei alla vitaecclesiale della comunità locale ma loroparte integrante. Il D’Angelo nella Bio-grafia del padre Giorgio, in appendicemette anche una raccolta biografica dialcuni dei primi oratoriani di Piana qualipadre Giorgio Guzzetta, nipote del-l’omonimo fondatore; Padre DamianoBrancato, Padre Antonino Brancato, Pa-dre Paolo Maria Parrino futuro rettoredel Seminario di Palermo, Padre Gian-crisostomo Guzzetta, Padre Basilio

Stassi e Fra Andrea Carnesi. L’Oratoriodopo la fondazione nel 1734 del Semi-nario Greco Albanese di Palermo, edelle disposizioni testamentari del padreGiorgio che lo nominò suo erede uni-versale, ebbe la responsabilità della di-rezione del Seminario. Le sue attivitàreligiose e culturali finirono nel 1866quando l’Oratorio in base alle leggi con-trarie agli Ordini religiosi, fu soppresso,ed i suoi beni confiscati ed incameratidallo Stato italiano.

1 Viene posto l’accento sull’appartenenzadei sette probandi sia al rito di apparte-nenza, che al loro stato di sacerdoti celibi.Questo perché la tradizione della Chiesaorientale di rito greco, contempla la pre-senza del clero uxorato. Ovvero è permessanella tradizione orientale l’accesso agli or-dini sacri agli uomini sposati. 2 G. COSTANTINI, Monografia di Piana deiGreci, in Studi Storici, 97-99. Il poeta estorico Giuseppe Schirò, nei suoi Cenni sul-l’origine e fondazione delle Colonie Alba-nesi di Sicilia, fa solo un rapido accennosulla fondazione dell’Oratorio, a pag. 96.

PADRE GIORGIO GUZZETTA nel 260° anniversario della sua morte (II parte)

Statua bronzea di P. Giorgio Guzzetta a Piana degli Albanesi

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Alle ore 18.00 di Lunedì 23 Gennaio 2017, ha avuto inizio nella chiesa dell’Annunziata la Celebrazione Liturgica pre-sieduta Servo Michele Mannina, durante la quale è stata impartita la benedizione a ciascuna coppia di sposi della

Comunità che nel corso del 2017 festeggerà il 25° e il 50° anniversario di matrimonio. Come negli anni precedenti, nume-rosi sono stati i fedeli che hanno partecipato alla Celebrazione, condividendo con i parenti festeggiati la commemorazio-ne dello Sposalizio della Vergine vissuta insieme come una vera Festa della famiglia.

25 ANNI DI MATRIMONIO

Cuttitta M. e Schimmenti G. 21.04.1992

Crispiniano C. e La Gattuta C. 29.04 1992

Di Marco G. e Siragusa L. 01.06.1992

Treppiedi G. e Como C. 01.06.1992

Ribaudo G. e Crispiniano D. 10.06.1992

Muscarello S. e Biancavilla M. 15.06.1992

Cirrincione S. e Cuccia C. 25.06.1992

La Barbera L. - La Barbera A. 16.07.1992

Di Trapani N. e Divono M. 29.07.1992

Barone C. e Barcia S. 18.08.1992

Truzzolino G. e D’Arrigo R. 05.09.1992

Farini F. e Spinella G. 20.08.1992

Perniciaro S. e La Barbera D. 10.09.1992

Ribaudo V. e Campanella S. 10.09.1992

Anzalone M. - Visocaro R. 16.09.1992

Melogranato S. e D’Agostino R. 19.09.1992

Valenti T. e Musacchia R. 01.10.1992

Bruno G. e Ferlisi S. 03.10.1992

Schillizzi A. e Achille D. 06.10.1992

50 ANNI DI MATRIMONIO

Lala C. e Patrizio R. 11.01.1967

La Gattuta C. e Piazzese M. 02.02.1967

Di Grigoli C. e Lucido A. 07.09.1967

Morales G. e Lisciandrello F. 30.09.1967

Canzoneri P. e Como A. 30.12.1967

25° anniversario di matrimonio (foto D. Figlia).

50° anniversario di matrimonio (foto D. Figlia).

SPOSALIZIO DI SAN GIUSEPPE

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Spigolaturedall’Archivio della Parrocchia di S. Nicola

ASSENTO DELLE RENDITE ENOTA DEGLI ABATI

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[Nello stesso manoscritto “grecanico”contenente la Cronaca di CallinicoGranà, dalla pagina 53 alla pagina 69,si trova un testo, che l’arciprete papàsFrancesco Masi ha intitolato di suopugno “Assento delle rendite e notadegli abbati”. Pare opportuno pubbli-carlo in appendice alla citata Cronaca,sulla quale in buona parte è basato.Nel numero precedente di Eco dellaBrigna è stata pubblicata la prima pun-tata di questa appendice alla Cronacadi Callinico Granà; però, per mero er-rore materiale, alla redazione della ri-vista è pervenuto un file con il testoleggermente scorretto: mancava infattila precedente breve nota esplicativa edinoltre vi erano alcune parole in carat-tere neretto cioè “ni alla” e, più avanti,“nulliste”, che sono da intendere in-vece per “unì alla” e “nulliter”]

Per onde detto Rev.mo Abbate Gene-rale elesse in Abbate di detto venerabilemonastero il rev.do padre don CallinicoDerechis dell’isola di Padmos l’annomille seicento sessantanove 1669. Nell’anno 1673 mille seicento settan-tatrè fu eletto abbate di detto monasteroil reverendo monaco padre don Theo-dosio Boezio di Castroreale, dal Gene-rale Pittella.Nell’anno 1676 mille seicento settan-tasei venne per abbate don Carlo Mo-relli della terra di Raccuja, eletto dalGenerale Agresta.Nell’anno 1678 fu eletto il dottissimopadre don Nilo Catalani della città diMessina, ma nato nella terra di Castaniaper abbate dal medesimo padre rev.mogenerale Agresta. Nell’anno 1681 dal medesimo rev.mo

a cura di Nino e Nicola Perniciaro

CALLINICO GRAN�Memoria per il Monastero di San Basilio di Mezzojuso dalla fondazione al 1706

padre generale fu mandato per abatedon Pietro Degitto della Pagliara.Nell’anno 1683 mille seicento ottanta-trè fu eletto presidente il padre donHyerotheo Cuccia greco albanese diquesta terra di Mezzojuso.Nell’anno 1689 venne con patente diabbate mandato dal medesimo padregenerale il maestro padre don ClementeGianni della terra di San Angelo diBrolo, nell’anno mille seicento ottan-tanove.Nell’anno 1690 fu di nuovo eletto pre-sidente detto padre rev.do don Hyero-theo Cuccia, quale morì presidente. Fueletto nell’anno mille seicento novanta.Nell’anno 1691 fu assegnato abbate laseconda volta il reverendissimo padredon Nilo Catalani, il quale fu poi arci-vescovo di Rachinem.Nell’anno 1692 mille seicento novan-tadue fu eletto presidente di detto ve-nerabile monastero il detto reverendopadre don Policarpo Allò della terra diFrazzanò, quale colla sua assistenzafece il presente assunto ed il repertoriodelle rendite del monastero per mag-giore delucidazione delli superiori emonaci presenti, e chi pro tempore sa-ranno. Ed havendosi dalli fratelli dellaCompagnia di questa chiesa pretesol’Oratorio che detto monastero dovevaconsegnare infra il termine di mesi duedalla consegna di detta chiesa, che sifece nell’anno 1650, il detto padre pre-sidente lo consegnò e diede come pergli atti di notaro Geronimo Caieta sivede a 17 di ottobre 2a indizione 1693,quale oratorio fu visitato dal visitatorebasiliano 21 di ottobre 1693 a 21 otto-bre mille seicento novantatrè.Nell’anno 1695 mille seicento novan-tacinque fu eletto abbate il sudetto pa-dre presidente don Policarpo Allò.Tutta questa serie narrata di abbati èstata raccolta dai libri e scritture del

monastero, e da relazione del padre donCallinico Granà albanese religioso ba-siliano, e come antico conoscente ditutti questi superiori.Nell’anno 1696 mille seicento novan-tasei fu eletto presidente il padre donCirillo Conticelli Troijnese, e nell’anno1697 fu fatto abbate nell’anno milleseicento novantasette dal rev.mo padregenerale maestro don Pietro Menniti.Nell’anno 1703 mille settecentotrè fucreato abbate il padre don NunzioSchirò di questa terra di Mezzojusogreco albanese dal sudetto padre rev.mogenerale maestro don Pietro Menniti,il quale fu segretario generale di dettopadre rev.mo e poi deffinitore dellaProvincia. Morì l’anno 1707 mille set-tecento sette nel mese di ottobre.Successe nel governo da priore in dettoanno 1707 il padre don Basilio Ma-tranga della terra della Piana dei greci,e fu eletto nel mese di aprile 1708 pre-sidente e nell’anno 1710 fu fatto abbatedal sudetto padre rev.mo generale mae-stro don Pietro Menniti. Questi poi fuarcivescovo di Dionisio Poleo.Nell’anno 1714 mille settecento quat-tordici li 17 dicembre fu eletto presi-dente di questo venerabile monasteroil maestro reverendo padre don Gio-vanni Battista D’Alessio greco alba-nese della terra di Mezzojuso, il qualegovernò da presidente il monasterosette mesi, dopo dei quali nel mese digiugno del 1715 del mille settecentoquindici fu creato maestro ed abbate diquesto venerabile monastero dal rev.mopadre maestro abbate generale don Pie-tro Menniti, e governò da abbate ildetto monastero anni sette, cioè dalmese di giugno 1715 per tutto il mesedi giugno 1722.Succedette al governo del sudetto padremaestro abbate don Giovanni BattistaD’Alessio il maestro reverendo padre

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don Dionisio Scoglio nativo della cittàdi Messina, e governò questo mona-stero anni due in circa, cioè incomin-ciando dal primo luglio del 1722 persino li 12 giugno del 1724.Nell’anno 1724 li 13 giugno fu asse-gnato a governare questo monastero laseconda volta il rev.mo padre maestroabbate don Giovanni Battista D’Alessiodal rev.mo padre abbate generale donEpifanio di Napoli, dal quale anche fufatto deffinitore generale.Nell’anno 1730 il primo di agosto fuassegnato a governare questo mona-stero il padre abbate maestro don Gi-rolamo Filogamo nativo della città diMessina dal rev.mo padre abbate ge-nerale maestro don Domenico Farrino.E nell’anno1733 nel Capitolo generalecelebrato in Calabria fu eletto diffini-tore generale, e dalla Dieta generale fuassegnato per altri tre anni abbate delsudetto monastero. Nell’anno 1736 nella Dieta celebratanel monastero del SS. Salvatore diMessina presidendo il rev.mo abbategenerale don Epifanio Stanischi, fucreato abbate il padre don PietroZumbo messinese, e fu assegnato dalladetta Dieta a governare questo mona-stero di Mezzojuso, e venne a gover-nare questo monastero di Mezzojuso ilprimo maggio del 1737 del mille set-tecento trentasette.Nell’anno 1739 mille settecento tren-tanove 24 luglio partì per Mandanicedetto padre abbate Zumbo, e venne agovernare la terza volta questo mona-stero il padre maestro don GiovanniBattista D’Alessio, il quale li 20 febraro1740 passò a miglior vita, e venne agovernare questo monastero il padremaestro don Bartolomeo Paulillo delGibiso territorio della città di Messinamandato con patente di priore dalrev.mo padre generale don DomenicoFazzino in virtù di un decreto dell’an-tecedente Dieta celebrata nel Capitologenerale di Roma dell’anno 1739 inqual tempo il detto padre maestro Pau-lillo si trovava priore del monastero delSS. Salvadore della Placa; ma perchéin detto tempo il padre abate maestroRussotti avendo terminato il suo ses-sennio di Procuratore generale dellaReligione, ritornò a governare da su-periore locale in Sicilia; pertanto biso-gnò che detto padre priore maestro Pau-lillo cedesse il governo di questomonastero a detto padre abbate Rus-

sotti, col decreto sudetto di ripigliarlonella prima vacanza, che fu la sudettaper la morte di detto padre abbate mae-stro Alessio. Sicché li 16 maggio 1740detto padre priore maestro Paulillo ar-rivò da Casalvecchio in questo mona-stero, dal quale dopo il governo di mesiventitre partì li 15 aprile 1742 per ilCapitolo provinciale in Messina.Nell’anno 1742 mille settecento qua-rantadue nella Dieta generale celebratanella Provincia di Calabria fu assegnatoa governare questo monastero il padreabbate don Filippo Spitaleri dell’Uni-versità di Bronte, che giunse li 14 ot-tobre 1742. Questi dopo aver compitoil suo triennio,in cui coll’aggiunta dialcuni straordinarii introiti ampliò emodernò così bene la chiesa nellaforma che presentemente si trova. Partì li 26 maggio 1745 per il Capitologenerale tenuto in San Angelo, dove fupoi dalla susseguente Dieta generaleassegnato al governo del monastero diSan Basilio di Roma. Ed egli fu ilprimo abbate.Nel medesimo anno 1745 fu dalla dettaDieta assegnato superiore di questomonastero il padre abbate maestro donBasilio Accardi della città di Palermo,e giunse in questo monastero li 30 no-vembre del medesimo anno. Ma dopocompiti due anni corretto da un apo-stemazione nel capo, fu costretto ab-bassare per curarsi in Palermo; ovedopo circa sei mesi di penosa infermità,sen passò a migliore vita li 18 marzo1748.Nel medesimo anno 1748 mille sette-cento quarantotto fu dalla Dieta gene-rale tenuta in santa Maria di Mater Do-mini assegnato Priore di governo ilpadre maestro don Filippo Soria dellacittà di Messina, e si portò in questomonastero li 17 novembre 1748 benchépreso n’avesse per atto publico il for-male possesso sino dal 3 luglio di dettoanno. Partì poi li 21 aprile dell’anno1751 per il Capitolo generale celebratoin Seminara di Calabria, e nella se-guente Dieta generale immediatamentecelebrata fu fatto abbate, ed assegnatoal governo del Santissimo Salvadoredi Messina.Nel medesimo anno 1751 mille sette-cento cinquantuno venne a governarela seconda volta il padre abbate donFilippo Spitaleri dell’Università diBronte, e giunse in questo monasteroil primo ottobre assegnato dalla Dieta

generale celebrata nel monastero di Se-minara col Capitolo generale, cheelesse a Generale dell’ordine basilianoil rev.mo padre don Basilio Di Napolidella terra di Troina. Ed in questo go-verno si fece il piano della chiesa, comesi vede, fatto a teatro, affacciata di dettachiesa e monastero dentro e fuori into-nacata con sei magnifiche pitture, cheintatti tuttora si vedono ed esistono den-tro detta chiesa, fatti di mano del signorOlivio Sozzi publico pittore del Regnocon l’addoratura. Il coro come si vedecon le spalliere, ammattonato di mat-toni di Valenza. L’astrico scoperto dellefondamenta ed il corridore corrispon-dente da alto in basso con le colonneche si fecero asfaltate sopra col camino,e d’astrico coperto divenne scoperto.Come li magazzini di sotto che a nullaservivano colla tina, palmento alla ro-mana, e torchio. Nel medesimo anno 1751 a 29 giugnofu dal rev.mo padre abbate generalemaestro don Basilio Di Napoli elettoper Segretario generale e vice assistentedelle Provincie di Spagna il padre donGirolamo Accardi palermitano: ma cre-dendosi dal rev.mo padre abbate mae-stro don Spiridione Lapara assistentegenerale d’Italia di non potersi dal dettopadre segretario esercitare la succen-nata carica di vice assistente secondoil prescritto della bolla d’Innocenzo Xo

che incomincia: Nuper pro parte ecc.quale dispone che in difetto dell’assi-stente d’altri si surrogasse se uno denumero praelatorum, fu ad istanza epetizione del cennato padre assistented’Italia creato abbate dal medesimo pa-dre generale Di Napoli a 13 febraro1753 colle straordinarie facoltà dellaSacra Congregazione dei vescovi e re-golari a nove del detto mese ed anno.

Spigolature dall’Archivio della Parrocchia di S. Nicola

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Il 23 marzo 2017 il Santo Padre, papaFrancesco, ha autorizzato il card. An-

gelo Amato, S.D.B., Prefetto della Con-gregazione delle Cause dei Santi, a pro-mulgare il Decreto riguardante ilriconoscimento delle virtù eroiche dellaServa di Dio Macrina Rapparelli, cheviene così riconosciuta Venerabile dallaChiesa. Questo momento di grazia tantodesiderato, promosso, atteso con fidu-cia, amore e la preghiera perseverante,non solo da noi sue figlie, le Basilianedi S. Macrina, ma anche dall’Eparchiadi Piana degli Albanesi e di Lungro, dalmonastero di Grottaferrata e da quanti

hanno conosciuto direttamente o indi-rettamente M. Macrina, giunge adessocome benedizione ed incoraggiamentonel nostro cammino di fede. La fede cristiana ci insegna che Dio éAmore e la sua volontà non può essereche Amore: “La volontà di Dio, poichéé amore, é una sola. Ma tocca a cia-scuno percepire da solo, in modo per-sonale, dove può esporsi più radical-mente a questo amore, facendo checosa può essere più pienamente al ser-vizio di questo amore» (M. I. RUPNIK,Il Cammino della vocazione Cristiana.Di risurrezione in risurrezione, p.35).

M. Macrina, fin da giovane aveva coltola necessità di ravvivare in sé il donodella fede in ogni avvenimento dellasua vita, abbandonandosi ed affidan-dosi totalmente a Dio. Ella si é lasciatacosì sedurre dal progetto che Dio avevaper lei diventandone custode ed arte-fice, configurando la propria vita aquella di Cristo. Infatti, M. Macrina hacollaborato gioiosamente e attivamenteall’edificazione del regno dei cieli inogni luogo ed in ogni persona che Diole ha posto accanto condividendonepaure, ansie e speranze ed accompa-gnando ciascuna alla luce della fede.

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IL DIVINO QUOTIDIANOnella vita della Venerabile M. MACRINA RAPARELLI

Promulgato il Decreto riguardante il riconoscimento delle virtù eroiche della serva di Dio

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La Venerabile Macrina ha concretizzatoil messaggio evangelico nella sua vitaquotidiana attraverso un’ascesi instan-cabile e continua. Nella Positio riguar-dante la sua vita, le virtù e la fama disantità, Mons. Claudio Iovone affermadi lei che: “ Nelle immancabili situa-zioni problematiche, che la vita riservaa ciascun essere umano investito di re-sponsabilità, traspaiono chiaramentel’equilibrio, la prudenza, il senso dellagiustizia e carità fraterna della M. Ma-crina Rapparelli» (Positio, pg.9). E an-che Sr. Gemma Lo Greco testimoniache: “ M. Macrina faceva divino il quo-tidiano”. Infatti, quando si vuole co-noscere la vita e le virtù di M. Macrinaattraverso le testimonianze delle per-

sone che l’hanno conosciuta, e attra-verso la preziosa ereditá dei suoi ma-noscritti, chiunque può constatare in-dubbiamente la sua totale appartenenzaa Cristo che viveva in modo esemplaree spontaneo tale da costituire per lei“una vera e propria esigenza del-l’anima” fino all’ultimo giorno dellasua vita terrena. Questa sua vita intessuta da spirito difede, sacrificio, umiltà, carità e sem-plicità, si distingue anche per il suoatteggiamento sereno e per la virtùdella fortezza fondata sulla completafiducia in Dio. Si riconosce in lei, inol-tre, rispetto e piena comunione conl’autorità ecclesiastica, e la capacità diessere una consigliere sapienziale ingrado di consolare e confortare chiun-que si avvicinava a lei.Guidata dallo Spirito Santo, la Venera-bile Macrina ha saputo mettersi in di-scussione, affrontando rigorosi esamidi coscienza ed una vita di penitenzache le ha consentito una conversione ra-dicale degli aspetti fragili della propriaumanità all’azione redentrice di Cristosia nelle scelte difficili che nei momentigioiosi. Costante e perseverante in que-sta adesione a Cristo, é diventata lam-pada vivente di Gesù Eucaristia che an-cor oggi illumina i nostri cuori e ci guidaper la strada della semplicità e pienezzad’amore verso la meta: la contempla-zione del volto di Dio. Concludo con un affermazione della Ve-nerabile Macrina Raparelli: “L’anima

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Promulgazione di Decretidella Congregazione delleCause dei Santi,23.03.2017

Il Santo Padre Francesco ha rice-vuto questa mattina in udienza SuaEminenza Reverendissima il Si-gnor Cardinale Angelo Amato,S.D.B., Prefetto della Congrega-zione delle Cause dei Santi.Durante l’Udienza, il Santo Padreha autorizzato la Congregazionedelle Cause dei Santi a promulgarei Decreti riguardanti:- le virtù eroiche della Serva di DioMacrina Raparelli (al secolo:Elena), Fondatrice della Congre-gazione delle Suore Basiliane Fi-glie di Santa Macrina; nata il 2aprile 1893 e morta il 26 febbraio1970;

che sta unita a Gesù non ha motivo discoraggiamento, perché Gesù che le évicino le dà la forza per vinceretutte le difficoltà e le tentazioni”(ASBM/Corr./C41/n.24).Ringraziamo Dio, a Lui la gloria ineterno per il dono alla Chiesa della Ve-nerabile Macrina Raparelli.

Sr M. Gloria Pattackal

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Venerdì 7 Aprile 2017, nell’aula ma-gna del plesso “Galileo Galilei”

di Mezzojuso la redazione del giorna-lino scolastico “Scuola News” ha pre-sentato il suo primo numero. Eranopresenti all’incontro tutte le classi dellascuola secondaria di primo grado, laDott.ssa Elisa Inglima, il Sindaco diCampofelice di Fitalia Dott. GiorgioDi Nuovo e Don Enzo Cosentino. Diseguito riportiamo l’editoriale scrittodalle docenti responsabili del progettoe un articolo che descrive l’incontrodei ragazzi con la redazione di Ecodella Brigna.

In un periodo in cui diminuiscono lepersone che leggono i giornali e in

una società nella quale si parla semprepiù di fine della carta stampata, sce-gliere di realizzare una redazione e ungiornalino cartaceo della scuola, comeprogetto extracurricolare, è una sfidache ci auguriamo di cuore vada a buonfine. Siamo ormai arrivati al debutto efinalmente, dopo mesi di accurato la-voro, è stato pubblicato il primo nu-mero di Scuola News, formato da sedicipagine e stampato a colori. Con questogiornalino si è cercato di dare spazio anotizie che riguardano la scuola e nonsolo. Il giornale è una delle occasionimigliori per consentire ai ragazzi di po-

ter sperimentare diversi generi di testo,fare dei resoconti di attività scolastiche,riflettere e confrontarsi in modo co-struttivo su fatti accaduti. Il progetto siattua nell’arco temporale di un interoanno scolastico ed ha per destinatariventicinque alunni della scuola secon-daria di primo grado “Galileo Galilei”di Mezzojuso. La redazione è compostada alunni provenienti da tutte le classidel plesso e da due docenti di lettere.La fase iniziale del lavoro è stata quelladi far conoscere alla redazione le partipiù importanti del giornale: l’intervista,

l’inchiesta, la rubrica, la cronaca, lefoto, le immagini, le didascalie e i truc-chi per diventare un buon giornalista,applicando ad esempio le regole delle5 W. Successivamente gli alunni sonostati guidati nella realizzazione delleinterviste, nella stesura degli articoli,nella digitazione dei testi in formatoword, nella selezione delle foto scattatee nell’impaginazione del prodotto fi-nale tramite gli appositi programmi di-gitali. Il lavoro di redazione è stato or-ganizzato dividendo i ragazzi in gruppidi lavoro e differenziando le attività as-segnate. La composizione dei gruppi èvariata ed ogni alunno ha avuto mododi assumere ruoli diversi e di sperimen-tare ogni tipo di lavoro. I vari gruppidei redattori hanno ricercato i fatti dicronaca avvenuti a scuola durantel’anno scolastico, hanno corretto col-lettivamente le bozze dei singoli articoliproiettandoli alla LIM, hanno scelto lastruttura generale del giornale, raggrup-pando gli articoli per argomento, tito-lando le varie rubriche, impaginandoinsieme articoli e grafica. Attraverso larealizzazione di un giornalino dellascuola ci si prefigge lo scopo di renderei ragazzi protagonisti di un’attività mo-tivante, in cui la scrittura assume unreale significato comunicativo. La pro-duzione scritta consente di sviluppareed accrescere negli alunni lo spirito cri-tico, la capacità di riflettere sul testo edi revisionarlo con cura per renderlochiaro ed interessante agli occhi dellettore. Si tratta di un’importante oc-casione di educazione sociale, sia per icontenuti stessi che vengono affrontatisia per l’attività in sé, dal momento cheil lavoro di redazione è il risultato diun insieme di attività di gruppo in cuiil singolo alunno dà il proprio contri-buto per la co-costruzione del prodottofinale. Per la realizzazione del progettoè stato importante il contributo dellanostra Dirigente Scolastica, Dott.ssaElisa Inglima, che ha accolto con en-tusiasmo l’iniziativa di dar vita ad unaredazione scolastica, ha incoraggiato iragazzi dando loro fiducia ed ha soste-nuto tutte le spese necessarie affinchéil primo numero di Scuola News po-tesse essere stampato e letto da tuttinoi.

I Responsabili del Progetto: Prof.ssa Angela Colletto

Prof.ssa Antonella Parisi

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L’inizio di una nuova avventura…SCUOLA NEWS

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Il giornalismo è un’operazione di rac-colta e selezione di informazioni ed

è un lavoro che si svolge nelleredazioni. Lo scopo di una redazione èquello di raccogliere le informazioni,valutarle e decidere su quali soffer-marsi, dando maggiore o minor rilievo;scrivere articoli, scegliere i titoli, sele-zionare e illustrare con le foto, e infineimpaginare tutto. Quando abbiamo sa-puto che nella nostra scuola quest’annoci sarebbe stato un progetto extracurri-colare di giornalino, ci siamo subitoentusiasmati all’idea di poter far partedi una redazione e poter scrivere arti-coli ma non sapevamo ancora quelloche ci aspettava… Fin dal primo in-contro le nostre docenti, dopo avercispiegato com’è strutturata una reda-zione di un giornale, come si elaboranole interviste e gli articoli di cronaca, cihanno comunicato che avremmo in-contrato la redazione di Eco della Bri-gna per fare loro un’intervista con loscopo di chiedere dei consigli, vista laloro esperienza, e notizie sulla fonda-zione della loro redazione. L’incontrosi è rivelato molto proficuo ed interes-sante e dalle notizie raccolte abbiamoelaborato quanto segue. Eco della Bri-gna, il giornale della nostra piccola co-

munità, è stato fondato da padre FrankVerecondia e il primo numero fu pub-blicato nel gennaio del 1968. Come luistesso racconta in un articolo pubbli-cato su Eco della Brigna “la decisionedi scrivere questa rivista nacque dal-l’esigenza di stabilire un contatto coni parrocchiani emigrati che erano an-dati via in cerca di fortuna”. Inizial-mente scriveva delle lettere agli emi-grati per informarli di quello chesuccedeva a Mezzojuso; ogni mesemandava circa trenta lettere e loro ri-spondevano, in un secondo momentodecise di dar vita ad una rivista par-rocchiale che chiamò Eco della Brigna.All’inizio scriveva le copie a macchinacon la carta carbone, con l’aiuto dei ra-gazzi dell’Azione Cattolica, dei chie-richetti che avevano il compito di di-videre i fogli ciclostilati, spillarli econfezionare le buste per la spedizionedi circa ottocento copie. Il giornale nonveniva distribuito in chiesa, ma inpaese, portato direttamente di casa incasa da un gruppo di persone selezio-nate dal parroco e fuori paese venivaspedito soltanto via posta. Il lavoro dipadre Frank proseguì per diciassetteanni fino al 1985, anno in cui lui futrasferito a Palazzo Adriano. Da quel-l’anno, fino al 1997 si interruppe lapubblicazione, che riprese nel mese diNovembre del 1997 con la pubblica-zione del N° 0 di Eco della Brignanuova serie. Nel corso del tempo Ecodella Brigna ha assunto un ruolo sem-pre più importante per la nostra comu-nità, inoltre è diventato uno strumentodi comunicazione, richiesto dalla co-

munità paesana e intereparchiale, siadai compaesani residenti fuori. Oggi laredazione è composta da diversi mem-bri che svolgono ruoli ben precisi, DonEnzo è il direttore quindi è responsabiledi tutto quello che viene pubblicato sulgiornale; Carlo Parisi è il condirettore,colui che tiene i contatti con i redattori,si occupa dell’organizzazione generaledel lavoro della redazione e organizzagli incontri, i modi e i tempi; GianniSchillizzi è il grafico e si occupa del-l’impaginazione del giornale; DaniloFiglia è il fotografo; Concetta Lala, Ce-sare Di Grigoli, Ciro Muscarello e Do-riana Bua si occupano di scrivere gliarticoli del giornale, correggere e revi-sionare i testi, ricercare ed acquisireinformazioni e infine Enzo Di Grigolicura il sito internet del giornale. At-tualmente il giornale viene spedito atutti i Mezzojusari che vivono in di-verse parti del mondo, anche in Au-stralia. Il giornale per scelta viene fi-nanziato dalle offerte volontarie di tuttii lettori e dai fondi parrocchiali. Il nu-mero esce all’incirca sei volte l’anno ei redattori si riuniscono più volte perdecidere gli argomenti da trattare, com-pilare il menabò e stabilire l’imposta-zione tipografica definitiva. Gli articolipubblicati sono in genere di cronaca,vengono raccontati gli avvenimenti av-venuti in due mesi. Tutti hanno la pos-sibilità di pubblicare degli articoli sulgiornale anche persone esterne che nonfanno parte della redazione. Si stam-pano all’incirca 1650 copie a numeroche vengono distribuite sia in paeseche fuori. Il giornale è disponibile ancheonline. Durante la nostra visita alla re-dazione di Eco della Brigna, abbiamochiesto consigli ai nostri colleghi redat-tori e tra le varie domande abbiamochiesto se, secondo loro “Giornalisti sinasce o si diventa”; la loro risposta èstata: “Alcune qualità sono sicuramenteinnate, come la curiosità o la passioneper la scrittura, altre si imparano e lamaggior parte si acquisiscono con lostudio, con l’esperienza, e con la praticacostante”. Questa affermazione è stataper noi sicuramente incoraggiante e so-prattutto l’augurio che ci ha rivolto DonEnzo: che tra di noi possa esserci unfuturo redattore di Eco della Brigna.

I ragazzi di Scuola News incontrano la redazione di Eco della Brigna

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di Concetta Lala

Finite le vacanze di Na-tale ed entrato il nuovo

anno, sembrerà strano, matanto ai più grandi quanto

ai più piccoli mezzojusari interessa sa-pere quando sarà l’ultima domenica dicarnevale, giorno ritenuto tra le più im-portanti festività, perché si rappresentail nostro Mastro di Campo. Parte cosìla grande macchina organizzativa: ven-gono convocate da parte dell’assessorecompetente le prime assemblee e conle associazioni, tra cui la Pro Loco chenegli ultimi anni ha curato la manife-stazione, e aperte a tutti per sceglierechi interpreterà le varie maschere. Ilmetodo adottato per far ciò, da diversianni, è stato il sorteggio tra i diversi

aspiranti. Da quel momento in poi siriceve l’ “investitura” ufficiale e pos-sono avere inizio nelle sere successive,per lo più, le prove. Così, in particolare,la corte, il Mastro di Campo con tam-murinaru e pecuraru e la cavalleriahanno cura di perfezionare il loro ruolo.Tutto ciò si svolge tra castello e piazzaalla presenza di amici, parenti, appas-sionati e non, che li seguono dando deiconsigli, talvolta illustrando alcune par-ticolarità di certi ruoli, ma capita pureche alcuni di questi critichino sola-mente, senza dare nessun contributo!Il 26 febbraio di quest’anno ad inter-pretare il ruolo di Mastro di Campo èstato Alberto Arato. Da piccolo cometutti i nostri bambini, prima di impararea leggere e a scrivere, lui giocava alMastro di Campo, per strada, imitando

i più grandi, con mezzi di fortuna: ba-stava un pezzo di legno per spada eduna scatola per tamburo. Aveva pocopiù dieci anni quando interpretò lostesso ruolo in “quello dei piccoli” conil sogno di poter esibirsi, un giorno, in“quello dei grandi”, e così è stato! Unapassione di famiglia per il carnevaledei mezzojusari, il padre Luciano, chetutti ricordiamo, e a cui Alberto ha de-dicato la sua esibizione, ha spesso ve-stito i panni di uno spettacolare amba-sciatore. Il suo pensiero, quel giorno, èandato anche a mastru Nino Bua,grande appassionato di questa festa.Tutte le maschere, sin dal loro ingressoin piazza vengono attenzionate. Si no-tano in particolare: una giovanissima eraffinata corte che si muove sotto gliocchi di un imponente re e di una re-

Il Nostro

Mastro di Campo Foto di Danilo Figlia

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gina, il cui sentimento non poteva es-sere più reale, essendo nella vita la mo-glie di Alberto; una esperta e pacatacavalleria che anche se in un limitatospazio si è mossa in maniera eccellente;un rassicurante e “sobrio” foforio chesuperate alcune difficoltà iniziali ha sa-puto mantenere l’ordine e non per ul-timo qualche curatulu molto espansivocon il pubblico. Ovviamente, però, lamaggiore attenzione si concentra sulprotagonista. La sua esibizione è statadavvero impeccabile, sicuri del fattoche giustamente ognuno interpreta ilsuo ruolo a modo proprio e per questomotivo ci sarà sempre chi colpirà dipiù e chi meno. In questo caso non cisono dubbi: Alberto ha messo tuttid’accordo e rimarrà uno dei miglioriinterpreti del Mastro di Campo degli

ultimi anni. A prova di ciò, il pubblicodella piazza, anche se “bloccato” dietrole transenne, ha ricambiato con im-menso calore ed affetto, verso di luima anche nei confronti di tutte le altremaschere, inneggiando al loro passag-gio come una tifoseria da stadio. Il no-stro Mastro di Campo, oltre ad essereuna bella storia d’amore, un processoempatico per cui quel giorno si scegliedi essere il personaggio che si inter-preta, è il carnevale dei mezzojusariproprio perché è dato da questa unioneinseparabile tra popolo e mascheresenza di cui non potrebbe esistere e chenessuna associazione o amministra-zione può creare. Questa sintonia, ov-viamente, può dipendere da vari fattori:dal carisma degli stessi attori, da quantoil popolo è stato reso partecipe o ancoradalla condivisione o meno di elementiche, in realtà, con il nostro Mastro diCampo forse c’entrano ben poco!

Nel tempo anche su ciò si sono venutea creare divisioni e scuole di pensierocontrastanti ed opposte (vasta pubbli-cità sì o no, transenne sì o no, finan-ziamenti pubblici sì o no, comitato po-polare sì o no…per citarne solo alcune).Per fortuna ci sono i bambini con illoro Mastro di Campo a misura deimezzojusari a spazzare via tutti i dis-sapori e le critiche qualora ci siano. Ilmartedì grasso è la loro giornata. Adinterpretare il Mastro di Campo è statoEnrico Tantillo, con una schiera di ma-schere molto curate, emozionate edemozionanti, scortate da una folla digenitori-reporter e guidati dall’associa-zione Agape. I più piccoli sono diven-tati con questa occasione finalmenteprotagonisti di quello che sino ad ora èstato il loro gioco preferito: sano, spon-taneo, genuino, fatto di cose sempliciche inizia e termina sempre con i lorosorrisi!

Foto di Danilo Figlia

Foto di Danilo Figlia

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Il 22 ottobre scorso una delegazionedel popolo Masai, nel corso di un

viaggio in Italia, ha fatto visita nel-l’azienda Zootecnica di Giuseppe In-graffia e di Anna Cuttitta in C.da Ma-rosa.Il gruppo era costituito da quattro uo-mini e una donna più una ragazza dellaTanzania che faceva da interprete.Qualche giorno prima un mio collegadell’Istituto Zooprofilattico Sperimen-tale di Palermo, il dott. Guido Loria,mi aveva chiamato dicendomi che c’eraun gruppo di Masai in Istituto che vo-leva visitare un allevamento di bovinidi razza autoctona e mi chiedeva semio fratello (Giuseppe Ingraffia) cheha un allevamento di bovini di razzaCinisara, era disposto ad ospitarli.Detto fatto, il 22 mattina ci siamo in-contrati a metà strada per accompa-gnarli in azienda. Dopo le presentazionidi rito ed un caffè (loro invece hannopreferito un latte caldo in cui anno in-fuso una bustina di the!), ci siamo av-viati verso l’azienda. In macchina, par-lando con il collega italiano che liaccompagnava in Italia, il dott. BeppeDi Giulio, ho scoperto il vero motivo

del loro viaggio, infatti non si trattava,come avevo pensato all’inizio, di unoscambio culturale o di una gita d’istru-zione, ma bensì erano venuti in Italiaper una vera e propria richiesta d’aiuto!Ma prima di rivelarvi il perché dellaloro visita è necessario dire qualcheparola su questo singolare e fiero po-

polo africano. I Masai sono una popo-lazione che vive tra la Tanzania ed ilKenia tra la pianura del Serengeti e lefalde del Kilimangiaro, dedita esclusi-vamente all’allevamento bovino e, inminor misura, ovi-caprino. Sono un po-polo seminomade poiché, a causa delledifficili condizioni climatiche del loroterritorio, si spostano con le loro man-drie nella savana alla ricerca di pascolifertili. Per loro i bovini che allevano eche amano tantissimo sono l’esclusivafonte di sostentamento e di reddito. Daanni devono fare i conti con una ma-lattia del bestiame trasmessa de zecche,l’“East coast feaver” (letteralmente“Febbre della costa orientale”) che pro-voca un’elevata mortalità. Grazie al-l’uso di un vaccino erano riusciti a te-nere sotto controllo la malattia, ma daalcuni anni delle organizzazioni inter-nazionali mettono in commercio unvaccino di scarsa qualità che non riescea proteggere gli animali; infatti dal2012, solo in Tanzania, sono morti circa500.000 bovini. Probabilmente dietrotutto questo ci sono precise volontà po-litiche e grossi interessi economici perconvertire i pascoli utilizzati dai Masai

I MASAI a Mezzojuso

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in zone coltivate.Ecco quindi il vero motivo della lorovisita in Italia: chiedere all’Istituto Zoo-profilattico un aiuto scientifico nellaproduzione di un eventuale vaccino ef-ficace e chiedere alle Istituzioni di in-tercedere presso la Comunità Europeae la Fao affinché prendano in conside-razione le richieste di intervento giàpiù volte inoltrate. A tal proposito sonostati ricevuti dal Sindaco di Palermo eda alcuni parlamentari a Roma chesembra abbiano preso a cuore la loroproblematica, impegnandosi a farsi daportavoce presso le istituzioni che pos-sono risolvere il problema. Ma ritor-niamo alla nostra visita.Giunti in azienda, dopo i saluti, hannovoluto vedere subito le vacche edhanno cominciato a chiedere informa-zioni sul tipo di allevamento, sull’ali-mentazione, sui parti, sulla produzionedi latte ecc. e c’è stato un breve ma in-tenso e interessante scambio di infor-mazioni su tutte queste tematiche. Ab-biamo infatti scoperto che i loro boviniriescono a resistere, nei periodi di sic-cità, anche due giorni senza bere, chehanno comunque delle produzionimolto più basse rispetto ai nostri, maanche che la base dell’alimentazionedei Masai è rappresentata dalla carne,soprattutto ovina, e dalla polenta. Lorohanno apprezzato questa razza autoc-tona siciliana forse perché molto vicina,per condizioni di allevamento ed adat-tabilità, ai loro animali ed uno di loroha voluto mungere personalmente edassaggiare il latte delle vacche cinisare.Dopo la visita in stalla ed un breve giroa cavallo è arrivato il momento dellospuntino a base di prodotti caseariaziendali che gli amici africani hannogradito molto. Subito dopo, fatte alcunefoto di gruppo, la delegazione Masai èsubito ripartita verso Palermo. Io li hoaccompagnati fino alla statale e al mo-mento dei saluti, senza bisogno d’in-terprete, ho augurato loro buona fortunae loro mi hanno ringraziato mostrandodi avere gradito l’ospitalità.Mi auguro davvero che riescano a ri-solvere il loro problema, anche perchétogliere i pascoli e quindi le mandrieai Masai, soprattutto in maniera repen-tina, potrebbe significare non solo farescomparire la cultura dell’allevamentonella savana che dura da secoli nelpieno rispetto di un ambiente che sololoro possono sfruttare al meglio, ma

potrebbe accrescere significativamenteil flusso migratorio verso il Mediterra-neo già attualmente insostenibile.

Francesco Ingraffia

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di Cesare Di Grigoli

Ogni qualvolta Salva-tore Bisulca presenta

un suo nuovo lavoro miviene in mente un piccolo

episodio molto divertente che lui stessoun giorno mi ha raccontato. Ora nonme ne voglia se con questo articolo mipermetto di rendere pubblico un fattocosì intimo ma è talmente significativoper quello che mi appresto a scrivereche sono certo, conoscendolo, che si-curamente capirà. L’episodio riguardail figlio Alessandro che un giorno, du-rante una delle prime attività scolasti-che in classe, dovendo descrivere il me-stiere del padre scrisse testuali parole:mio papà per mestiere va sbarazzandocase alla gente e raccogliendo cosevecchie che poi porta a casa. Salvatore,che a Mezzojuso conosciamo un po’tutti, sappiamo benissimo che non sioccupa di “sbarazzi”, bensì coltiva datanti anni la passione di recuperare ecatalogare oggetti di vario tipo, foto-grafie, libri, documenti e qualsivogliaaltra cosa che rappresenta testimo-nianza del passato; come quella di fo-tografare e archiviare i momenti piùsalienti degli avvenimenti religiosi eculturali che si svolgono nella nostracomunità. Passione che nel 2000 lo haspinto ad allestire un museo etno - an-tropologico denominato “Il tempo nellaMemoria”, ospitato nella ex chiesa diSan Francesco fino alla sua chiusuradefinitiva avvenuta nel 2003. Oggi tuttiquegli oggetti, donati da molti com-paesani e amici, sono custoditi dallo

stesso autore in attesa che un giorno sitrovi qualche locale idoneo che li ac-colga così da renderli nuovamente frui-bili dal pubblico. Di quella iniziativaresta comunque viva l’associazioneculturale che porta lo stesso nome delmuseo e che negli anni trascorsi ha rea-lizzato diverse iniziative soprattuttomostre e pubblicazioni: Mezzojuso ierie oggi, Mezzojuso si Mostra, Eterna eMagica Passione, Il Mastro di Campoa fumetti, Pietro Ulmo poeta di strada,Simboli di Fede... e per ultimo Mastrodi...Carta. Tutti lavori che Salvatore harealizzato personalmente nel corso de-gli anni, a volte anche con l’aiuto e lapartecipazione di alcune associazioniculturali locali. “Mastro di …Carta”rappresenta in ordine temporale l’ul-timo suo lavoro, si tratta di una mostracartacea inaugurata il 19 febbraio inprossimità del nostro carnevale. Una

collezione di manifesti, brochure, lo-candine, articoli di giornali, riviste, car-telloni, dedicati alla pantomima delMastro di Campo. Materiale cartaceoche in tanti anni è stato stampato, pub-blicato e divulgato in prossimità dellafesta che Salvatore, come è suo solitofare, ha raccolto in talune occasioni econservato con l’intento di presentarliun giorno come frutto del suo lavoro.La mostra è stata allestita presso il sa-lone del castello dove lo spazio espo-sitivo è stato organizzato in due sezioni:la prima dedicata a tutti gli articoli pub-blicati su giornali, riviste e libri cheparlano del nostro carnevale, oltre atutti gli opuscoli, cartelloni e disegnirealizzati in occasione della festa o pereventi particolari; la seconda sezioneha raccolto tutti i manifesti stampati apartire dal ’70 fino ai giorni nostri. Traquesti la novità è stato il ritrovamentodell’originale manifesto del ‘70 a co-lori, a firma di Nicola Figlia, conser-vato con cura dal compaesano PeppinoCuccia che per l’occasione lo ha messoa disposizione di Salvatore che lo hafotografato e riprodotto su stampa. Lamostra ha riscosso molto successo trai visitatori che sono accorsi numerosisoprattutto in occasione dell’inaugura-zione i quali hanno avuto modo di vi-sitare anche la mostra fotografica alle-stita dalla Pro Loco sul Mastro diCampo a Venezia. Conoscendo Salva-tore sono certo che sta già lavorandosu qualche nuova iniziativa pertanto,nell’attesa di scoprire di cosa si tratta,gli auguro un grosso in bocca a lupoper il suo prossimo lavoro.

RACCOGLIERE, CATALOGARE E MOSTRARE…Una passione che lo contraddistingue

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RIPOSANO NEL SIGNORE

CALDARELLA VITA28/12/1934 - 02/01/2017

CHISESI IGNAZIO18/09/1924 - 04/01/2017

STORTA SALVATORE19/06/1928 - 05/01/2017

NAPOLI FRANCESCA03/12/1921 - 09/01/2017

COZZO ANTONINA23/03/1933 - 09/01/2017

DI MICELI GIOVANNI29/12/1933 - 15/01/2017

GROSU ION12/10/1970 - 24/01/2017

LASCARI SALVATORE18/05/1935 - 26/01/2017

SPATA NATALE21/08/1946 - 03/02/2017

SCIULARA ANGELO04/08/1930 - 04/02/2017

CARCELLO BIAGIO08/02/1927 - 10/02/2017

MORALES LIBORIO08/08/1922 - 03/03/2017

NUCCIO SEBASTIANO07/09/1955 - 04/03/2017

GATTUSO MARIA13/06/1931 - 10/03/2017

BURRIESCI FRANCESCA23/11/1923 - 12/03/2017

FRASCHITTA NICOLÒ20/07/1936 - 21/03/2017

TERRANONOVA ANNA30/07/1923 - 24/03/2017

OFFERTE RICEVUTE

I NUOVI ARRIVATI

ELEONORA IOANA CROITORUdi Ionut e Sharon Schillizzi

FRANCESCA PENNACCHIO di Liborio e Aurora Vitellaro

SILVIA MONTANAdi Antonio e D’Amico Valeria

GINEVRA MARIA CARAVELLAdi Antonio e Maria A. De Filippo

CHRISTEL CORRAOdi Alfio e Clelia Lo Bianco

IGNAZIO MELIdi Giovanni e Giovanna L. Morales

GIOELE SAPORITOdi Giovanni e Angela Pinnola

SVEVA ANNA ZITOdi Francesco e Ester Vitale

MATTEO DI MARIANOdi Emanuele e Vincenza Di Miceli

Russotto Salvatore, Mezzojuso € 50,00Pecoraro Matilde, Campof. di Fit. € 20,00La Gattuta Nenè, PA € 100,00Tavolacci Giuseppe, Mezzojuso € 10,00N.N. € 50,00Cilluffo Vincenzo, Contessa E. € 20,00Lo Monte -Tergolina € 60,00Muscarello Salvatore, Brescello € 25,00Suore Basiliane Grottaferrata € 30,00D’India Anna, PA € 25,00Bisulca Mattia, Mezzojuso € 20,00Zambito Pietro, Bari € 40,00Achille Nicola, Wallen Svizzera € 100,00Schillizzi Marcello, Mezzojuso € 50,00Achille Tommaso, USA $ 100,00D’Orsa Andrea, PA € 50,00Bisulca Vittorio, Agrigento € 25,00Bellone Pietro, Collegno TO € 30,00Schillizzi Anita, PA € 25,00Visocaro Constantino, C. Lanze € 20,00Perniciaro Nunzio, Castellanza € 25,00Gattuso Roberto, PA € 50,00Spata Ignazio, TO € 50,00Morales Assunta, PA € 10,00Dioguardi Giuseppe, PA € 50,00Sghembri Maria, Agrigento € 25,00Albanese Filippo, PA € 50,00Russo Nicolina, Castelforte LT € 20,00

Il 27 febbraio 2017, presso la Facoltàdi Scienze dell’Educazione dell’Uni-versità di Palermo, Valentina Viscardiha conseguito la Laurea in Scienzedell’Educazione, discutendo la tesi daltitolo: Rom e Gagè: diversità a con-fronto. Relatrice è stata la Prof.ssa Eli-sabetta Di Giovanni.

Il 27 Febbraio 2017, presso la Facoltàdi Scienze dell’Educazione dell’Uni-versità di Palermo, Rosa Contessa haconseguito la Laurea in Scienze del-l’Educazione discutendo la tesi dal ti-tolo: L’evoluzione della pena e stru-menti rieducativi penitenziari. Relatriceè stata la Prof.ssa Alessandra Dino.

Il 28 Febbraio 2017, presso la Scuoladelle Scienze Umane e del PatrimonioCulturale dell’Università di Palermo,Francesca Parisi ha conseguito la Lau-rea in Esperto dei processi formativi ededucatore professionale, discutendo latesi dal titolo: Il bambino in Maria Mon-tessori. Relatrice è stata la Prof.ssa Giu-seppina D’Addelfio.

L’1 Marzo 2017, presso la Scuola delleScienze Umane e del Patrimonio Cul-turale dell’Università di Palermo, ElisaBellone ha conseguito con la votazionedi 110/110 la Laurea in Scienze e Tec-niche Psicologiche, discutendo la tesidal titolo: Famiglie con adolescentiLGBT. Relatrice è stata la Prof.ssa Ales-sandra Salerno.

L’1 Marzo 2017, presso la Scuola delleScienze Umane e del Patrimonio Cul-turale dell’Università di Palermo, SilviaBurriesci ha conseguito la Laurea inScienze e Tecniche Psicologiche, discu-tendo la tesi dal titolo: Sopravvivere alcancro: studio della qualità di vita neipazienti affetti da cancro. Relatrice èstata la Prof.ssa Maria Stella Epifanio.

Il 3 Marzo 2017, presso la Scuola delleScienze Umane e del Patrimonio Cultu-rale dell’Università di Palermo, EnricoValenti ha conseguito la Laurea inScienze delle Attività Motorie e Sportive,discutendo la tesi dal titolo: Relazionetra il sovrappeso e lo sviluppo delle abi-lità motorie in età evolutiva. Relatrice èstata la Prof.ssa Marianna Bellafiore.

Ai neolaureati, i migliori auguri della re-dazione

LAUREE

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BREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBREVIBGennaio 2017

Mercoledì 4Nell’ambito delle iniziative organizzatedall’Amministrazione Comunale per ilNatale 2016 si svolge alle ore 17.00 alcastello una tombolata per i bambiniorganizzata dall’Associazione Cultu-rale AGAPE di Mezzojuso.

Giovedì 5Alle 17.30 presso la chiesa di San Ni-colò di Mira papàs Giorgio R. Carusocelebra i vespri solenni dell’Epifania ela Santa Messa di S. Basilio, a seguirela Grande Benedizione delle Acque eil volo della Colomba.

Venerdì 6Epifania di Gesù Cristo: dopo la SantaMessa non viene celebrata a causa delmal tempo il rito dell’Aghiasmòs, labenedizione delle acque con il tradi-zionale volo della colomba.

Sabato 21In occasione della ricorrenza del mesedella pace si svolge alle 16.30 nellachiesa di San Nicolò di Mira un mo-mento di preghiera con i bambinidell’ACR e del catechismo di entrambele parrocchie.

Mercoledì 25I componenti della Confraternita di SanGiuseppe iniziano nel pomeriggio,dopo la celebrazione della SantaMessa, la distribuzione dei quadri dellaSanta Famiglia presso le famiglie chene fanno richiesta.

Venerdì 27Si inaugura alle ore 17.00 nella sede diVilla Niscemi a Palermo una mostra dipittura di Nicola Figlia dedicata allapantomima del Mastro di Campo.

Febbraio 2017

Giovedì 2 Presentazione di Gesù al tempio Festadella Madonna della Candelora. Alleore 10:30 nella chiesa del SS. Croci-fisso viene celbrata la Divina Liturgiapreceduta dalla Doxologhia. Al terminedella messa sono state benedette le can-dele. Dalla chiesa del Sacro Cuore partealle 17.30 una breve processione versola Matrice latina dove Servo Michelecelebra la S. Messa al termine dellaquale benedice le candele.

Venerdì 3Festa di S. Biagio Vescovo: alle ore18:00, nella chiesa Maria SS. AnnunziataServo Michele Maninna celebra la S.Messa. Durante la Liturgia si svolge ilrito della benedizione della gola di tuttii fedeli presenti e la distribuzione deitradizionali “cuddureddi ri San Brasi”.

Sabato 11 Anniversario dell’apparizione dellaB.V. Maria di Lourdes – celebrazionedella Giornata Mondiale per il malato.Alle 17:30 presso il Santuario dellaMadonna dei Miracoli, Servo Michelecelebra il S. Rosario e a seguire la S.Messa. Al termine della liturgia sisnoda per le vie del quartiere una breveprocessione del simulacro della Ma-donna di Lourdes.

Domenica 19Alle ore 15.00 nel salone delle SuoreCollegine si svolge la XVI AssembleaDiocesana Elettiva a cui partecipanoServo Michele Mannina, Amministra-tore della Parrocchia Maria SS. Annun-ziata, Gioacchino Vittorino e SalvatorePerniciaro, in qualità di Presidente eSegretario Diocesano e infine il dele-gato regionale di Azione Cattolica,Enzo Carruba.

Sabato 25Si svolge alle ore 16.00 una festa di Car-nevale organizzata dai catechisti di en-trambe le parrocchie a cui partecipano ibambini del catechismo e dell’ACR.Alle 17.30 viene celebrata nella chiesadel SS. Crocifisso la Divina Liturgiain suffragio della suora di Dio MadreMacrina Raparelli, fondatrice e PrimaSuperiora Generale delle Suore Basi-liane figlie di Santa Macrina.

Intorno alle 21.00 per le vie del paesesfilano fino a tarda sera i “pecurara” an-tica maschera di carnevale. Alle 22.30nel salone del monastero Basiliano i ra-gazzi dalla Consulta Giovanile e dellaAssociazione Culturale “Agorà” orga-nizzano una festa di Carnevale in ma-schera, intervengono ad animare la seratail gruppo musicale Illusion e Dj Cesare.

Domenica 26Alle ore 11:00 si svolge il consueto ap-puntamento per la consegna della ma-schera del Mastro di Campo con il cor-teo preceduto dal corpo bandisticolocale che dal Castello si dirige versola casa di Alberto Arato, interprete prin-cipale dell’edizione 2017. Nel primopomeriggio si svolge in piazza la festapopolare del Mastro di Campo orga-nizzata dalla Pro Loco di Mezzojusocon il patrocinio del Comune.

Martedì 28Alle ore 15.00 in P.zza Umberto I nu-merosi bambini di Mezzojuso parteci-pano al Mastro di Campo dei piccoli or-ganizzato dall’Associazione AGAPE conil patrocinio del Comune di Mezzojuso.

Marzo 2017

Mercoledì 1Le Sacre Ceneri: di pomeriggio, nellachiesa Maria SS. Annunziata, durantela Celebrazione, Servo Michele officiail rito dell’Imposizione delle Ceneri.Nella parrocchia di San Nicolò di Mirasi celebra a partire da questa data e intutti i mercoledì e venerdì di Quaresimal’esposizione del SS. Sacramento,l’Adorazione e, a seguire, la Liturgiadei Presantificati.

Domenica 5Viene inaugurato alle ore 16.30 in viaPalermo, il distributore di carburanti Q8. Al titolare Giuseppe Spadafora i mi-gliori auguri da parte della redazione.

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23e

Lunedì 6Da questa data fino a mercoledì 9 sitengono nella parrocchia Maria SS. An-nunziata alle 21.00 gli esercizi spiritualipredicati da P. Vincenzo Scrudato Ofm-Capp. Docente presso la Facoltà Teo-logica di Sicilia.

Venerdì 10Presso la parrocchia di Maria SS. An-nunziata prende inizio alle ore 18.00la Solenne novena di San Giuseppe pre-ceduta dal S. Rosario.

Domenica 12Il gruppo Azione Cattolica insieme ai

catechisti e i ragazzi di entrambe leparrocchie raccolgono in questa Qua-resima generi alimentari da distribuireai più bisognosi.

Martedì 14I componenti dalla Confraternita di SanGiuseppe e numerose devote inizianoin mattinata la preparazione dei pa-nuzza.

Sabato 18Alle ore 18:00, nella chiesa Maria SS.Annunziata sono celebrati i Vespri So-lenni in onore di San Giuseppe. Alle19:00, in ricordo del Glorioso Transitodel Santo Patriarca risuonano in piazzae in tutto il paese i tradizionali Tocchi.Finita la Celebrazione Servo MicheleMannina, seguito dalla banda musicalee da numerosi fedeli, si reca nel Salonedel Collegio di Maria per procederealla benedizione del pane.

Lunedì 20Alle 17:00 dopo la S. Messa, alcunimembri del comitato di San Giuseppe

procedono a ritirare dalle case dei fedeligli ultimi quadri della Santa Famiglia.

Sabato 25In mattinata un gruppo di fedeli si re-cano in pulman a Piana degli Albanesiper assistere all’ordinazione presbiteraledel Diacono Andrea Tavolacci che sivolge alle 10.30 nella chiesa cattedraledi Piana con il rituale celebrato da S.E.R.Mons. Giorgio Demetrio Gallaro.Festa di Maria SS. Annunziata: Alle18:00, in parrocchia si celebra la S.Messa Solenne in onore della Titolare.

Domenica 26Alle ore 11.00 nella parrocchia MariaSS. Annunziata si svolge la prima pre-sidenza Eucaristica del novello Sacer-dote don Andrea Tavolacci

Venerdì 31Si svolge alle ore 15.00 con partenzadal Santuario della Madonna dei Mi-racoli la via Crucis verso il cimitero siconclude la funzione con la celebra-zione Eucaristica.

Domenica 19 MarzoAlle 03:30 ha inizio, con partenza dal sagrato della chiesa parrocchiale MariaSS. Annunziata, la Sveglia per le vie del paese. Alle 06:30 il Parroco celebra laS. Messa dell’Aurora. Durante la mattinata i membri del Comitato distribuisconoin paese i tradizionali panuzza. Alle ore 11:30 Servo Michele celebra la S.Messa Solenne a seguire procede, in piazza Umberto I alla Benedizione dellaminestra poi distribuita ai numerosi fedeli presenti.

foto S. BisulcaFesta di San Giuseppe

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eDirettore Responsabile: Vincenzo CosentinoCondirettore: Carlo ParisiRedazione: Doriana Bua, Cesare Di Grigoli, Enzo Di Grigoli, Danilo Figlia, Concetta Lala, Ciro MuscarelloIndirizzo: Piazza Umberto I, 22 - Mezzojuso (PA) - Tel e fax 091 8203461 - [email protected] - IBAN: IT23 Q061 7543 4310 0000 0174 680Grafica ed impaginazione: Gianni SchillizziStampa: Istituto Poligrafico Europeo s.r.l.

ECOBRIGNA

della

In copertina:Venerabile

M. Macrina Raparellifoto Archivio

Suore BasilianeECO DELLA BRIGNA - PERIODICO BIMESTRALE - MEZZOJUSONuova Serie, Registrato presso il Tribunale di Palermo al n. 33 del 15.10.97

Mastro di Campo 2017La caduta

Foto di Salvatore Bisulca