Numero 1 aprile 2008 Il nostro Dirigente Scolastico ... · Sino a giugno tutte le classi...
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I S T I T U T O C O M P R E N S I V O M I S A N O A D R I A T I C O
Numero 1 aprile 2008
E soprattutto non vanno mai in ferie
Eccoci qui!! Finalmente il no-
stro “Pensieri sfusi” è in
edicola.
Ci presentiamo con una nuova
veste che ci ha impegnato un
po’ di più ma ne siamo soddi-
sfatti. Il lavoro è stato lungo
ma divertente e stare insieme
ci è piaciuto. Speriamo di po-
tervi soddisfare o quantomeno
incuriosire, noi siamo sempre
pronti ad accettare sfide e
consigli. Perciò fateci sapere
ci accontentiamo anche di
“Pensieri sfusi”…..
Redazione foto Il nostro Dirigente Scolastico
Fabio De Angeli Da quest’anno abbiamo un nuovo preside, un po’ incu-
riosite ma anche con un po’ di timore (del resto è sem-
pre il PRESIDE|||)! ci siamo avventurate in un’intervista.
Ecco a voi il risultato.
Per rompere il ghiaccio...
Dove abita?
Abito nel comune di Coriano (RN)
Come sono stati gli inizi della sua carriera lavorativa?
Ho iniziato da molto giovane come insegnante in una
scuola di Rimini e svolgo il lavoro di preside da 8 anni
La scelta di questo lavoro è stata condizionata da qual-
cuno?
No, ho scelto da solo, anche se non era proprio il mio
sogno iniziale, lo è diventato perché mi piaceva molto e
mi sono trovato subito a mio agito. Da ragazzo sognavo
un lavoro avventuroso, all’aperto e non in ufficio.
Cosa le piace del suo lavoro?
Mi piace il rapporto con le persone, ma soprattutto con i
ragazzi
Entriamo nel merito...
Dove è stato prima di venire nella nostra scuola?
Prima ero preside della scuola media Marbelli di Rimini
Come si trova nella nostra scuola di Misano?
Bene, molto bene e mi auguro possa andare sempre me-
glio. Con i colleghi ho un buon rapporto collaborativo
che lascia ben sperare per un futuro
Che scuola ha frequentato per diventare preside?
Come scuola superiore ho scelto un istituto tecnico in-
dustriale, poi ho proseguito gli studi all’università e a 24
anni mi sono laureato
Si è mai pentito della sua scelta?
No, mai, al contrario mi ha sempre più convinto
Quali sono gli svantaggi e i vantaggi del suo lavoro?
Tutti i lavori hanno degli svantaggi e dei vantaggi, biso-
gna solo applicarsi; non bisogna né “vivere per lavorare”
ma bisogna trovare un giusto equilibrio nella vita
Indaghiamo un po’...
Fuori dall’ ambito scolastico, ha altri interessi?
Si, molti. Mi piace vivere all’aperto: faccio spesso gite,
passeggiate, attività sportiva. Adoro praticare il ciclismo
come dilettante mi ritengo un buon tennista
Ha tempo da dedicare alla sua famiglia?
Si, trovo sempre tempo da condividere con la famiglia
anche perché è molto importante e sarebbe gravissimo
se non lo facessi
E adesso senti ...senti...
Si ritiene un buon preside?
Non lo so, lascio il verdetto ai colleghi e ai miei alunni,
ma penso che un preside debba essere severo quando
serve, e che se non lo facessi verrei a meno del mio ruo-
lo. Inoltre a mio parere un preside non dovrebbe essere
autoritario, ma autorevole e deve far capire ai ragazzi
quali sono i comportamenti corretti anche se non deve
essere visto come un poliziotto, bensì come un educatore
disposto ad aiutare.
Bhè a noi ha fatto una buona impressione e a voi???
Nicoletta e Chiara
Helga Schneider a
Misano adriatico La scrittrice, abbandonata dalla
madre che si arruola volontaria
nelle SS, vive la sua infanzia
nella Berlino investita dalla
guerra scatenata da Hitler. Vive
così la tragedia della guerra nella condizio-
ne di chi, nata dalla parte degli aggressori,
si trova a essere vittima innocente della vi-
olenza di chi combatte per liberare la Germa-
nia. Sarà interessante ascoltare la sua espe-
rienza e i suoi racconti, noi abbiamo letto,
“Io, piccola ospite del fhurer”
Una visita speciale
Una settimana fa le nostre maestre ci
hanno annunciato la visita di un gruppo
di insegnanti svedesi, proprio nella
nostra classe: che onore! All’ingresso
abbiamo messo un cartellone con scritto
“Welcome to our school” con dei fioc-
chi di tutti i colori. Quando sono en-
trati nell’aula eravamo molto emozio-
nati perché si erano messi tutti in
cerchio, ci guardavano sorridenti. Era-
no simpatici, con un’aria allegra,
lieti di conoscerci. Avevano un squa-
dernino per prendere appunti, scrivere
le nostre domande e le risposte. Erano
molto alti, quasi tutti biondi, sembra-
vano maestri “ molto specializzati”.
Noi abbiamo cantato la canzone dei
Kids’club per loro.
Paola, Veronica, Federico e Gino hanno
spiegato le sequenze di un cartellone,
che avevamo preparato precedentemente,
sui momenti della nostra giornata sco-
lastica. Anche loro hanno raccontato
delle attività che svolgono a scuola:
una cosa molto strana è che a mensa be-
vono il latte. Per noi tutto quello che
raccontavano era interessante soprat-
tutto quando ci hanno detto che nella
loro scuola c’è la piscina dove inse-
gnano nuoto. La domanda più buffa è
stata quella di Federico quando ha
chiesto la loro età, si sono messi
a ridere ma hanno poi risposto
tranquillamente. Pietro ha domanda-
to se gli alunni svedesi indossava-
no il grembiule e quando hanno ri-
sposto “NO” noi abbiamo esclama-
to, quasi per protesta. Tra di loro
c’era un traduttore, così ci ri-
volgevamo tutti a lui per le doman-
de e risposte. Alla fine abbiamo
regalato loro il cartellone con il-
lustrate le nostre attività. Quando
sono usciti eravamo molto soddi-
sfatti di averli accolti nella no-
stra classe, speriamo che anche lo-
ro lo siano stati.
VC Colombo
STAND BY ME - RICORDO DI UN’ESTATE
Sabato 12 gennaio io, la mia classe e la 3 b ab-
biamo visto un film intitolato Stand by me_ ri-
cordo di un‟ estate. Questo film è stato prodotto
dal regista Bob Reiner nel 1986, appartiene al
genere psicologico - sociale ed è tratto da una
novella di Stephen King.
La vicenda comincia con uno dei quattro protago-
nisti Gordie,ormai adulto che legge un articolo di
cronaca nera su un giornale. La notizia della
tragica morte di un suo amico d‟infanzia,lo ri-
porta al ricordo di una vacanza estiva. Era l‟es-
tate dei suoi 13 anni, quando frequentava ancora
la compagnia di altri 3 ragazzi della sua stessa
età: Chris,Vern,Teddy: Nessuno della compagnia
aveva situazioni familiari positive. A Gordie era
morto il fratello Enne e per questo veniva ig-
norato dai
genitori rimasti ancora shockati; Chris aveva un
fratello delinquente; Teddy, figlio di un reduce in
Normandia con gravi problemi psichici, che gli
aveva ustionato un orecchi; Vern è sovrappeso,
pauroso,facile al pianto.
Un giorno i quattro amici decidono di partire alla
ricerca del cadavere di un ragazzo tredicenne
scomparso. Il viaggio assume un senso meta-
forico: permette ai ragazzi di consolidare la loro
amicizia attraverso una seria di difficoltà come
la sfida con il cane Chopper; il treno sul ponte; la
paura del buio( la notte accampati nel bosco, du-
rante la quale ci sono momenti di confidenza re-
ciproca); il dolore delle sanguisughe. Finalmente i
ragazzi trovano il cadavere, ma qui li attende l‟
ultima prova che necessita di molto coraggio: af-
frontare la banda dei bulli guidata da Asso, decisi
a prendersene il merito. Grazie alla decisione di
Gordie, la banda dei giovani viene allontanata. Ma
ormai non ha più senso prendere il corpo del ra-
gazzo. Tornano nelle loro città: ognuno prende la
propria strada. Trent „anni dopo Teddy e Vern
vivono di espedienti; Chris frequenta i corsi pre-
universitari; Gordie diventa un grande scrittore
mentre Chris diventa un avvocato e muore du-
rante una rissa che tentò di placare. L‟articolo
che leggeva Gordie parlava di lui.a me il film è
piaciuto moltissimo perché il tema centrale è l‟
amicizia fra i quattro quattordicenni. L‟ amicizia
è vissuta in maniera sincera, pura come per esem-
pio quando Chris racconta a Gordie del furto a
scuola. Il viaggio intrapreso dai quattro amici
segna il passaggio dall‟ età adolescenziale all‟ età
adulti, infatti quando tornano in città, uno di loro
disse:” Stemmo fuori soltanto due giorni, ma la
città sembrava cambiata”
STEFANIA BONGERMINO
Sequestrata l‟ unica forma di svago
dei ragazzi
Addio aula d’artistica ! È successo nella scuola Giovanni
XXIII di Misano Adriatico, una pic-
cola cittadina in provincia di Rimini. Non
è la prima volta che in questa scuola
accadono questi fatti: già dal 17 Set-
tembre , i ragazzi sono stati privati
dell‟ aula video e del laboratorio di
scienze. Tutto questo per fare posto ai
bambini delle elementari che crescendo
di numero sono riusciti a usurpare il po-
sto degli adolescenti. La triste notizia è
stata data per la prima volta venerdì 8
Febbraio dal preside che, senza alcuna
pietà, ha annunciato ai ragazzi della
classe III corso B e alla professoressa
Vichi Lucia che l‟ aula non sarebbe più
stata utilizzabile, nuovamente per far
posto ad una classe della scuola elemen-
tare.
Questa volta non per un problema di
numero, ma di strutture; infatti nella
vecchia sede scolastica di Misano Mon-
te, una frazione di Misano Adriatico, è
crollato un intonaco, cosa che, anche se
non tanto grave, ha fatto allarmare le
mamme che hanno subito fatto denun-
cia verso il Comune. Così è stata presa
la decisione di trasferire i “ piccoli ”
nella loro attuale scuola, la Giovanni
XXIII di Misano Adriatico. È notevole
la disapprovazione per questo atto da
parte di tutti gli alunni delle medie che
saranno costretti a disegnare e a dipin-
gere nella solita aula di tutti i giorni,
inoltre è disperata la professoressa di
artistica che avrebbe dichiarato ad una
collega : “ Mi veniva da piangere ! ” Co-
me non darle torto! Purtroppo si è vista
rovinare tutti i programmi che aveva
preparato per la fine dell‟ anno scolasti-
co!
Chissà se in questa scuola si verifiche-
ranno ancora questi disagi? Noi ci augu-
riamo che vengano costruite nuove aule
di svago, in modo da soddisfare i ragazzi
e vederli andare a scuola un po‟ più felici
Aperta ufficialmente la stagione delle sfide in biblioteca! Il 2 apri-
le classi IV di Colombo si sono incontrati e scontrati sulle loro let-
ture. Sino a giugno tutte le classi dell‟Istituto Comprensivo si af-
fronteranno per decretare i migliori lettori del comprensivo.
A tutti un augurio e buona letturaaaa|
Daniele Persichini
In origine non esistevano i colori e il
mondo era buio, anzi tetro, come un ca-
stello di mostri spaventosi. Gli uomini
litigavano e si ignoravano quando qualcu-
no diceva qualcosa. Gli animali si sbra-
navano uno con l'altro. Un giorno, un
pittore, stanco dei suoi quadri, andò al-
la ricerca dei colori; con lui c'era il
suo cagnolino Max. Andò nella terra di
Colirì, una terra abbastanza bella per
cercare i colori. Iniziò a cercare in
luoghi abbastanza facili da pensare: sot-
to un sasso, dietro ad una quercia, die-
tro ad un cespuglio. Aveva guardato molto
bene, ma non aveva trovato niente. Si di-
sperò, credendo che non li avrebbe mai
trovati. Ad un certo punto, saltò fuori
una macchia di colore da dietro un cespu-
glio. Il pittore le chiese."Come ti chia-
mi?" La macchia rispose:"Viola ..... ,
questi sono i miei fratelli:azzurro, ver-
de, giallo, rosa, arancione, blu e marro-
ne." I colori di loro spontanea volontà
entrarono dentro la tavolozza grigia del
pittore. Viola, dalla sua taschina, tirò
fuori un piccolo pennello e disse al pit-
tore:"Prendilo." Il pitto-
re lo prese e con una pun-
tina di azzurro colorò il
cielo, con il verde tutta
la vegetazione, con il
giallo il sole e così via.
Da quel giorno il mondo fu
dei sette colori dell' arcobaleno e tutto
fu un sorriso di colori.
ELISABETTA SABATTINI
Era estate, ero in macchina
e stavo tornando a casa con
mia mamma.
Ad tratto, due nuvoloni co-
prirono il sole, il cielo
era diventato nero, tutto
nero e dopo un po’ si mise
a piovere violentemente.
Mi sono fermata per un atti-
mo a guardare la pioggia,
che violentemente scendeva sul finestrino e faceva tic-
tic e sopra il tettuccio della macchina faceva toc-tic.
Ho provato allora a mettere la mano fuori dal finestri-
no e a sentire il rumore che faceva sulla mia mano e
faceva splis-splas.
Siamo tornate a casa e pensavo di non divertirmi senza
stare all’ aria aperta, così ebbi un’ idea: presi un
ombrello, mi misi l’ impermeabile e andai sul terraz-
zo.
La pioggia ora era minuta e lentamente smise di piovere
e tornò il sole.
Le strade erano piene di pozzanghere e le macchine,
quando passavano, spruzzavano l’ acqua di là e di qua.
Gli schizzi d’ acqua sembravano coriandoli che la gen-
te tirava nelle strade.
Avevo scoperto un nuovo gioco: osservare la pioggia.
Giulia Sammarini Scuola primaria Gabelli classe 3^
Previsioni del tempo Vento da levante
Neve abbondante
Vento da ponente
Sole spendente
Il vento la spinge sopra
un gatto che con un
occhio minaccioso la spa-
venta.
Olga vuole fermarsi sui
grembiuli di Giovanna,
ma lei dice “no”.
Vola allora, sopra un
campo di tulipani colora-
ti, parla con il tulipano
saggio e si allontana
Corre dalle nuvole amiche insieme
lasciano cadere una bella pioggia.
La nuvola Olga dorme
in braccio alla luna
Completa e colora
Ci sono 7 errori
Aguzza la vista e
scovali!!!
MATERIALE OCCORRENTE:
foglie secche
foglie verdi
4 vasetti
alcol
ESECUZIONE DELL'ESPERIMENTO:
in un vasetto mettiamo le foglie
secche
in un altro mettiamo le foglie verdi
nel terzo vasetto mettiamo foglie
verdi e alcol
A-
spettiamo qualche giorno per vedere co-
sa succederà. Abbiamo osservato i va-
nel vasetto con le foglie secche
non è cambiato nulla,
nel vasetto con le foglie verdi
sembra che le foglie sudino: nel
vasetto c'è del vapore,
nel vasetto con le foglie verdi e
alcol possiamo notare che l'alcol
ha cambiato colore, prima era rosa
ora è verde.
Ci siamo chiesti come mai nel vasetto
con le foglie verdi ci sia del vapo-
re. Abbiamo formulato diverse ipotesi
e provato a creare noi del vapore in
un quarto vasetto. Ci siamo riusciti
respirandoci dentro.
Con l'esperimento abbiamo scoperto che le
foglie respirano e trasudano vapore ac-
queo attraverso gli stomi. Ci siamo chie-
sti che cosa è la sostanza che è rimasta
nell'alcol. La maestra ci ha risposto che
quella sostanza verde si chiama CLOROFIL-
LA. Nelle foglie c'è una sostanza verde:
LA CLOROFILLA. Le foglie con l'aiuto del-
la clorofilla e del sole preparano il nu-
trimento che viene mandato in tutte le
parti della pianta.
Classe 2° “A. Gabelli”
Antonio Meucci
Albert Einstein, nacque ad Ulm, in Ger-
mania, nel 1879. .Nel 1921 gli fu asse-
gnato il premio Nobel per la formulazio-
ne della teoria relativa alla fotoemissio-
ne. Si trasferì negli USA nel 1933, dove
si rifiutò di partecipare alla costruzione
della bomba atomica, sebbene in seguito,
spaventato dal pericolo nazista, ne ap-
poggiò la realizzazione con una lettera al
Presidente Roosevelt. Cittadino ameri-
cano dal 1941, firmò con B. Russell il pri-
mo manifesto pacifista per l'abolizione
degli armamenti nucleari. La sua opera è
costellata da innumerevoli contributi alla
fisica, come l'introduzione del concetto
di fotone, la teoria dei moti browniani,
ma la sua fama è legata soprattutto alla
formulazione della teoria della relativi-
tà (1916). Le conseguenze di queste teo-
rie sconvolsero le concezioni della fisica
classica, gettando le basi della meccani-
ca relativistica moderna. Nel 1917 pub-
blicò Considerazioni cosmologiche sulla
teoria della relatività generale , in cui
immaginò un Universo omogeneo in ac-
cordo con il modello cosmologico allora
accettato, eterno ed immobile, costitui-
to da infinite stelle e con densità uni-
forme: solo nel 1929 Hubble annunciò di
possedere le prove dell'espansione
dell'universo. Morì a Princeton, negli
Stati Uniti, nel 1955.
Antonio 'Santi Giuseppe' Meucci, (13 aprile
1808 - 18 ottobre 1889) inventore italiano, ce-
lebre principalmente per l'invenzione del tele-
fono. Coinvolto nei moti rivoluzionari del 1831,
a causa delle sue convinzioni politiche, Meucci
è costretto a lasciare il Granducato di Toscana
e ad emigrare a Cuba, e successivamente negli
Stati Uniti, dove arriva nel 1850. Arrivato a
New York, Meucci mette in piedi una fabbrica
di candele e attorno al 1854 costruisce il primo
prototipo di telefono, allo scopo di poter met-
tere in comunicazione il suo ufficio con la ca-
mera da letto dove la moglie è costretta da una
grave malattia. Purtroppo, con il passare del
tempo, la fabbrica di candele fallisce e Meucci
si trova improvvisamente in difficoltà finanzia-
rie. Costretto a vivere con l'aiuto degli amici,
non ha abbastanza soldi per brevettare il tele-
trofono (come lo aveva chiamato), riesce nel
1871 ad ottenere solo un brevetto temporaneo
che va rinnovato di anno in anno al prezzo di 10
dollari. Riesce a rinnovarlo solo fino al 1873,
prova a proporre la sua invenzione ad una com-
pagnia telegrafica di New York, ma le potenzia-
lità del telefono non vengono intuite. Nel 1876
Alexander Graham Bell brevetta il "suo" tele-
fono, Meucci gli intenterà causa, ma ormai in
bancarotta ha persino problemi a comprarsi da
mangiare. Nel 1887 la causa si conclude con la
vittoria di Bell, sulla base del fatto che secon-
do il giudice, Meucci avrebbe inventato il tele-
fono meccanico e Bell quello elettrico. L'11 giu-
gno 2002 il Congresso degli Stati Uniti ricono-
sce a Meucci la paternità del telefono.
Archimede Pitagorico, nato in America con
il nome di Gyro Gearloose (letteralmente
"Gearloose" è analogo al nostro "svitato"),
è uno dei personaggi della mitica banda
dei fumetti Disney. Archimede è un inven-
tore eccentrico, versatile, geniale ma un
po' (appunto) "svitato".E' un personaggio
dalle fattezze di pappagallo, essendo un
abitante di Paperopoli, dotato di un bel
ciuffo biondo che fuoriesce dall'insepara-
bile cappello verde. E' il tipico inventore
un po‟ pazzo, con idee bizzarre per la te-
sta che non sempre portano a conclusioni
soddisfacenti. Anzi, diciamo pure che al-
cune delle sue invenzioni hanno una piccola
pecca che a volte trapela investendo la
vita degli abitanti della
città. Solo un personaggio
riesce sempre a scoprire
l'errore di montaggio o di
calcolo, il suo fido aiutan-
te Edi : una lampadina con
le gambe, che rappresen-
ta proprio il tipico lampo
di genio. E' l'aiutante di Archimede e an-
che in questo caso il suo nome italiano rie-
voca un altro grande personaggio della
scienza: Thomas Edison, l'inventore, ap-
punto, della lampadina. Edi non parla con il
nostro linguaggio ma emette solo degli
strani suoni che solo Archimede è in grado
di decifrare senza problemi.
Archimede Pitagorico Albert Einstein
FILASTROCCA
La castagna
Un giorno un bambino
prese il suo cestino,
andò nel bosco in montagna,
per raccogliere una castagna.
Trovò un riccio spinoso
lo aprì e scoprì un frutto gustoso.
Era una piccola goccia
ma dura secca e legnosa.
CLASSE II
NUOVA
UCCELLO o colom-
ba
OSPITALE
VERDEGGIANTE
AULE
SPAZIOSE
COLOMBA
UNICHE
ORIGINALE
LUMINOSA
ACCOGLIENTE
MODERNA
ECOLOGICA
DINAMICA
IMMENSA Nuova
Unica
Originale
Verdeggiante
Armoniosa
Scuola
Contiene
Un numero
Ospitale
La
Accogliente
Media
E’
Di
Immenso
Alunni
La mattina del 16 novembre alle
ore 9 circa, siamo andati, insieme
a tutte le altre quinte di Misano
Adriatico al Municipio per incon-
trare gli esperti della costruzio-
ne della nuova scuola media. Scesi
dal pullman siamo entrati in una
meravigliosa costruzione grande e
lussuosa. Quando ci siamo recati
nella sala consigliare l’emozione
e lo stupore ci hanno fatto sba-
lordire. Ogni cosa era in ordine e
tutti, erano disposti in sedie
rosse e sicuramente comode. All’
inizio l’ingegnere Zoffoli ci ha
parlato della posizione in cui
dovrebbe essere costruita la
scuola nuova; sarà vicino al pa-
lazzetto dello sport e al posto
dei tendoni dove si pratica ba-
sket. Successivamente sono arriva-
ti il sindaco Magnani e l’
architetto Marinelli. Zoffoli ci
ha in oltre presentato con imma-
gini l’interno della nuova scuo-
la media che era bellissima. Essa
è disposta su due piani, al piano
terra c’era un’immensa entrata
di mq 34 con ai lati le scale
per salire ai piani. Davanti
all’atrio si vedeva un giardino
interno circondato da vetrate,
era accogliente e grande mq 464.
Da lì si poteva andare a destra e
a sinistra: a destra c’erano i
laboratori anche essi grandi e mo-
derni, a sinistra invece c’erano
le aule dove ognuna poteva conte-
nere 25 banchi.
Ha anche detto che dovevamo pro-
porre il colore dei muri, i mate-
riali dei pavimenti, gli arre-
di….Alla fine dei corridoi c’
erano i bagni ed un immenso spazio
chiamato “AULA MAGNA”, sarà mol-
to luminosa e servirà per concer-
ti, riunioni, ritrovi e qualsiasi
attività collettiva . Al secondo
piano era tutto molto simile al
piano terra ma, con molte più au-
le. E’stato previsto un altro
piccolo piano (raggiungibile da
una piccola scala) per il dirigen-
te scolastico in modo che, dalla
grande vetrata veda tutto quello
che accade. Mentre gli esperti
presentavano il progetto, noi ab-
biamo preso appunti , fatto doman-
de, proposte e richieste; si può
avere l’orologio in classe? E i
pannelli solari? Dove si farà mo-
toria? E la mensa? Sarebbe bello
avere una fontana in giardino! Ad
alcune domande ha risposto il sin-
daco e ad altre
l’architetto. Zoffoli ha preci-
sato che metteranno i pannelli
solari sugli altri edifici vicini
per non abbruttire l’estetica
dell’edificio scolastico e che,
sotto la costruzione ci sarà una
grande vasca per raccogliere l’
acqua piovana e usarla negli sca-
richi dei bagni così si potrà ri-
sparmiare molta acqua potabile.
Il sindaco ha spiegato invece,che
motoria si farà nel palazzetto
dello sport e che successivamen-
te verrà collegato con la scuo-
la. Infine Marinelli ci ha
spiegato come risparmiare energia
costruendo un edificio e facendo-
lo funzionare risparmiando denaro
e rispettando l’ambiente. Ha
detto che la scuola verrà co-
struita in una certa posizione e
con muri spessi per usare al
massimo il calore del sole ed
attutire i rumori.L’ingegnere
Zoffoli e l’architetto Marinelli
ci hanno fatto notare che i mate-
riali della scuola sono compati-
bili cioè che non inquinano. Poi
ha spiegato che la costruzione
della scuola è a forma di colomba
forse perché è un’immagine natu-
rale ed è segno di pace. Sarà in
grado di contenere fino a 480
ragazzi. Questa scuola è stata
progettata pensando al risparmio
energetico e al rispetto dell’
ambiente.
ANDREA
Gli alunni incontrano gli esperti per il progetto della nuova
scuola media.
La nuova scuola media contie-
ne un numero immenso di alun-
ni. E’ accogliente, ospita-
le, unica, originale, verdeg-
giante, armoniosa….
ANDREA
La nuova scuola media è a forma di
uccello o colomba, ospitale e con un
giardino verdeggiante, aule spaziose
uniche.
Ha un atrio luminoso e accogliente,
è moderna, dinamica, immen-
sa ,ecologica ed allegra.
JESSICA
Humor
Cosa ci fa un chicco di caf-
fè sotto la doccia?
Si slavazza.
Cosa ci fa una gallina
in un lago?
Galleggia.
Citazione- citabile
Lo disse Dante
Lo disse Pilato
Il compito in classe
va sempre copiato.
Divertendoci abbiamo fatto un progetto
sull‟ambiente. Una storia narrata da Cristian Gui-
di, un naturalista, ci ha fatto entrare con la fanta-
sia in una valle incantata chiamata “Valle delle
cose che succedono”. Tutti erano felici lì, non esiste-
va l‟indifferenza anche se i problemi di tutti i gior-
ni c‟erano…
-Tu sei amico di tutti? Aiuti chi ha delle difficoltà?
Pensaci e rispondi…
In questa valle viveva-
no Mago Antico e suo
figlio Mago Futuro.
Antico era saggio, ave-
va scritto il magico
libro delle cose che suc-
cedono e con la sua
gran fantasia aveva risolto tutti i problemi del pae-
se e Futuro aveva il futuro nelle sue mani.
-Tu inventi mai qualcosa?...Fallo è bellissimo!
Anche io quando ero da mio nonno mi inventavo da
solo degli oggetti belli, con le bottiglie di plastica.
Quel paese, grazie alla genialità di uno e alla sag-
gezza dell‟altro, aveva sempre tanta felicità, case
calde, natura bella e sana, malattie poche…
Poi però gli uomini si sentirono come dei “CAPI”,
erano diventati avidi, volevano sempre più cose…
Antico fu messo da parte e a Futuro veniva chiesto
di risolvere problemi le cui soluzioni andavano a
vantaggio di pochi e a svantaggio di molti, degli
animali del bosco, delle case, di tutto… Nessuno se
ne interessava! Tutti volevano cose, tutti volevano
cose…
A causa delle tante richieste della gente il paesaggio
era cambiato, nel torrente furono scaricate le acque
Il bosco era pieno di rifiuti e anche aria e acqua
divennero “velenose” e portavano misteriose ma-
lattie!!!
La montagna inferocita faceva cadere sui paesi
fango e sassi e tutta la natura si ribellò
Se tutti cercassimo di tenere bene il nostro picco-
lo ambiente, come potrebbe essere il futuro di tut-
ti???
Mago Antico non aveva mai fatto errori così!!!
Non credi?
Chi avrà mai sbagliato!!! A te viene in mente
qualcosa? Qualcuno?
In quel paese neanche
la montagna venne
rispettata, furono ab-
battuti tanti alberi e
venne scavata la roccia
per farne tanti minera-
li e pietre per costruire case
Che paura!!! Mi sento come la sporcizia addos-
so!!! Ho come i brividi, e che paura! A te fa mai
male la pancia quando senti cose così!!! A me
sì…
Gli uomini avidi divennero sempre più cattivi e
così soli…
Disperati cominciarono a girare per il mondo in
cerca di felicità. Portarono con loro solo quel che
sapevano ed il magico libro delle cose che succedo-
no che un giorno lontano aveva scritto mago An-
tico. Su quel libro si poteva vedere ancora quel
che succedeva nella loro valle e così iniziarono a
cercare aiuto per risolvere quei gravi problemi.
Mago Antico sapeva che la Valle poteva rifarsi da
sola, però erano necessarie due magie.
Per la prima si potevano ricavare le cose di cui si
4 chiacchiere con un lettore??? Una storia X l‟ambiente?...Seguici in questo racconto!
Lo potremmo fare anche noi, non è tanto diffi-
cile!
L‟altra magia: bisognava
costruire un libro nuovo:
“Il libro che fa succedere
cose nuove”. Questo pote-
va essere realizzato solo
dai bambini perché quasi
solo loro hanno la libertà
di pensare per creare cose
nuove. I maghi della valle
erano tanto stanchi e avviliti che i loro poteri si
stavano spegnendo. Si misero anche loro a
cercare qualcosa per recuperare, arrivarono nel
paesino di Certaldo dove incontrarono dei
bambini con i loro maestri; raccontando le loro
storie, decisero di scrivere quel meraviglioso
libro “che fa succedere cose nuove”. Arrivati lì
anche i cittadini che avevano tanto girato sen-
za meta e per anni e videro i ragazzi alle prese
con disegni, pagine scritte, storie nuove, fila-
strocche, ninne nanne, giochi… furono riunite
tutte le pagine. Presto gli impulsi benefici, si
videro su tutti i paesi, specialmente nella Valle
delle cose che succedono”. Lì veniva subito ap-
plicato tutto grazie al libro magico.
LA PACE FU PRESTO RESTABILITA…
Classe Iv Misano Monte
Un bosco
fantastico
coloralo come più
ti piace
UN CAMPIONE DI PESCA.
Tanto allenamento e sacrifici ma ci è riuscito.
Roberto Raffaelli è un ragazzo di ventotto anni, che vive a Morciano di Romagna ed è figlio della
bidella Franca.
È sempre stata la sua passione la pesca, ha iniziato per gioco a otto anni con il padre al mare e
spesso pescava baganelli.
In seguito con i nonni pescava trote nei laghi; ha partecipato e vinto tantissime gare, ricevendo
cornici, medaglie e coppe.
La madre ha riferito che Roberto a soli dodici anni ha vinto la prima gara. Per poter partecipare
vendeva i premi vinti per recuperare i soldi spesi. La gara più importante è stata a Forlì ai “ La-
ghetti della fifa “ due anni fa. Ha pescato con una canna sofisticata “ Rubagienne “ Roberto è
arrivato secondo. Una passione costosa e con tanti sacrifici GIULIA C. e VALENTINA T.
HAIKU
(poesia giapponese)
La luce
La luce mattutina esce
fra i rami degli alberi.
La luce filtra
sulla pece che cola lentamente.
Su un ramo la luce, sotto:
l'ombra gialla.
L'atmosfera è calda e lucente.
Classe IV A. Gabelli
ALBERI
Alberi tranquilli
sotto
la pioggia
che scende sui rami.
Aghi dei pini
bagnati
dalla pioggia che cade.
Sugli alberi
piccoli uccellini
cantano allegramente
con la pioggia e con il sole.
(Luca,Marco,Giada)
Aria gelida
Vento impetuoso
Neve candida
Animali in letargo
Giorni brevi
Uccellini cercano cibo
È bello stare vicino il fuoco. 3B Colombo
CIELO
Cielo azzurro
nuvole bianche
dal colore intenso.
(Francesco e Nicolò) LA PIOGGIA
Oggi piove...
gli alberi del giardino
grondano d’acqua.
La pioggia cade
leggera sugli alberi
mentre il sole filtra tra le nuvole.
La pioggia scende
piano con tranquillità
bagnando il terreno.
La pioggia
cade sull’asfalto
è un ticchettio molto dolce.
Il giardino è bagnato:
piove.
Terra bagnata
cielo azzurro
Alberi...
uccellini che volani velocemente.
Alessia S,Claudio,Sofia,Valentina,
Alessia B,Mattia C
L’ ALBERO
Albero di foglie,
aghi,
pigne.
Albero pieno di
Pigne.
Albero bagnato,
albero fortunato.
Albero...
risorsa preziosa per l’umanità.
Albero sotto la pioggia:
sudato.
GIACOMO, MATTIA D., GIULIA, CAMILLA,
MATTIA C.
AMICIZIA
Sentimento profondo
che abita dentro il nostro cuore,
ti può liberare da un peso,
farti condividere momenti di felicità,
vivere emozioni mai provate,
riempire il vuoto di un cuore,
illuminare momenti bui.
Colora con tinte accese
un mondo grigio e triste
così da viverlo
con un animo non di ghiaccio.
CLASSE IV A Colombo
SOLITUDINE
Ero tra la gente
ero in disparte,
quasi trasparente,
mi sentivo solo,
dentro di me tenevo quello che provavo.
Nessuno accanto, nessuno ad aiutarmi
né un fratello, né una sorella.
Solitudine… un vuoto dentro
qualcuno non c’è più
un peso nel cuore che mi fa soffrire.
Solitudine… una malattia,
una patina che si appiccica a me.
Solitudine… un inferno,
una prigione che mi stringe tra le sue grinfie.
Solitudine… un pozzo buio che sembra infinito
CLASSE IV B Colombo
Desidererei essere protetto
Io mollusco marino
dentro una conchiglia
di arcobaleno
Io tartaruga schiusa
desidererei ritornare
dentro il guscio
di mia madre e mio padre.
Io pettirosso
esser riscaldato
dai fili di paglia.
Io lupo desidererei rifugiarmi
in una grotta perforata
dai raggi di luna piena.
Io farfalla essere protetta
da un giorno
che non muore mai.
Io zebra desidererei
esser protetta dall’urlo furioso
dei leoni
E io bambino
da un mondo che protegge
Classe VA Gabelli
Penso a te
Penso a te come il sole,
che mi illumini il sentiero.
Penso a te come l’acqua
che mi disseta.
Penso a te come se fossi l’unico
che mi capisce
Che mi comprende veramente.
Penso a te come una stella
che mi conduce a casa.
Penso a te solo ed esclusivamente a
te
come il mio solo ed unico amore
che completi la mia metà migliore.
Penso a te che sei racchiuso nel mio
cuore.
2°D Shila Distefano
I fiori
I fiori sbocciano,
Splendono al sole,
Profumano l’aria
Denise Pontellini
IIA Colombo
1) (7+5) - 2
2) Il nome di uno dei termini
dell‟addizione
3) 20 :1 =
4) Se non è dispari è …
5) L’operazione che toglie
6) 100 – 94 =
7) Il nome dell’operazione che ripete
la stessa quantità molte volte
8) 9 x 100 =
9) 300 : 10 =
10) 2 x 9 =
11) 7 x 3 =
12) 10x 4 =
Dicembre imba-
cuccato, il grano
è assicurato
Se prima di Natale fa la brina ,
riempie la madia di farina
Per Santa Lucia e per Nadel è
cuntadin è maza è baghin
Per San Silvestre l’uliva tè ca-
nestre
Quand utobre l’è arrivè
toti usel i vò migrè
(quando ottobre è arriva-
to tutti gli uccelli voglio-
no migrare)
Ottobre in cantina da
sera alla mattina
Per San Simone la nespo-
la si ripone
CRUCIVERBA MATEMATICO
Risolvi il cruciverba, nella colonna centrale potrai
scoprire il nome di una proprietà.
PERCHE’ LE CASTAGNE HANNO IL RICCIO
Un tempo le castagne non avevano il riccio.
Un castagno che viveva nel bosco era molto triste perché, ogni
anno, alcuni bambini dispettosi raccoglievano tutte le sue ca-
stagne per giocare a “palline”.
Il povero castagno era disperato perché non riusciva a donare le
sue castagne a chi voleva gustare i suoi dolci frutti.
Allora il castagno decise di chiedere aiuto ai suoi amici ricci,
i quali si avvolsero intorno alle castagne formando un involucro
spinoso.
Da quel giorno le castagne hanno il riccio, cioè una protezione
spinosa e, per non pungersi, bisogna raccoglierle con i guanti. Leggenda inventata dagli alunni di IIIB
Il mappamondo Il mappamondo riproduce
in forma sferica la su-
perficie della terra
Il planisfero Il planisfero riproduce in piano la superficie della terra.
Classe III C
Giro giro tondo
Giro giro tondo
il pane è cotto in forno un mazzo di viole
per darle a chi le vuole
le vuole la Sandrina caschi in terra la più piccina. Fi-
lastrocca popolare toscana - della Regione Toscana
FILASTROCCA DELLA NEBBIA
Nebbia furfante che rubi i colori
Dove li hai messi, tirali fuori
Nebbia fumante che fiati sul vetro
Tanto lo so che c'è il mondo là dietro
Fata d'inverno col velo da sposa
Dentro di te la mia casa riposa
Vola un uccello e buca quel velo
Dietro lo so che c'è il cielo
Bruno Tognolini
Giorno bello, giorno bruto a
novembre si spoglia tutto
Chi vuol fare del uon vio zappi
e poti a San Martino
Pe r San Clemente l’inverno
mette dene (23 novembre)
Per Santa Caterina l’inverno è
alla collina (25 no-
Classe VC
No c’è gallina o gallinaccia che a
gennaio l’uovo non faccia
L’Epifania tut li fese la porta via
Se’Anonie sla berba bienca è met
la nev duc la menca
Alunni:
V°A
Alunni iscrittiN°23
maschiN°11
femmineN°12
V°B
Alunni iscrittiN°23
maschiN°15
femmineN°8
V°C
Alunni iscrittiN°22
maschiN°10
femmineN°12
Lingua In Italia la lingua ufficiale è l‟italiano. In alcune zone si parla il dialet-
to, considerata l‟immigrazione delle genti, alcuni sono di madre lingua
diversa
Su 68 alunni:
Provenienza Anche gli alunni di madre lingua italiana non sono con “radici romagnole”
ma su 68 alunni:
Solo 26 alunni hanno famiglie autoctone, 42 hanno effettuato
spostamenti per motivi di lavoro
"Nelle cose, per le strade milioni di bolle volano via con il vento. Il vento le fa scoppiare. Di tante parole non resta più niente... o forse no." (Gianni Ro-dari)
"Una bolla di sapone è la cosa più bella e la più elegante che ci sia in natura... Mi chiedo quanto sarebbe necessario spendere per comprare una bolla di sapone se al mondo ne esistesse sol-tanto una." (Mark Twain)
"Abbi divertimento sulla terra e nel mare. Infelice è il diventare famoso! Ricchezze, onori, false illusioni di questo mondo, tutto non è che bolle di sapone." (Pierre-Gilles de Gennes, poesia recitata in occasione del premio Nobel ricevuto nel 1992)
1 parte Sapone 12 parti Acqua demineralizzata ½ parte Glicerina o olio di semi
Ecco la ricetta per fare delle bolle
di sapone giganti
Mischiare gli ingredienti , stando attenti che si sciolga bene la glicerina . Chiudere il contenitore accuratamente e lasciare riposare qualche ora, meglio una notte a temperatura ambiente. Rimischiare senza provocare troppa schiuma.
A cura delle classi V di Colombo – Misano Adriatico
Il cinque novembre è arrivato a scuola Alladine, un bambino di o-
rigine tunisina. Le maestre ci avevano già parlato di lui e dei suoi
problemi, prima del suo inserimento.
Noi, compagni di classe, l‟abbiamo accolto come un fratello. Ci sia-
mo presentati, mentre la maestra faceva l‟appello, mettendo la
mano sul cuore.
Il primo giorno era così felice che non voleva andare a casa; prima
di uscire ha baciato il banco. Alladine reagisce bene e noi dobbia-
mo stare in silenzio per non farlo agitare. A lui piace tanto la mu-
sica; muove braccia e gambe e si mette a ballare nella sua carroz-
zella.
Non sta con noi tutta la mattina, ma quando si stanca le maestre
Giuseppina e Jenni lo portano nell‟aula di pittura. A ricreazione
arriva la sua mamma col fratellino per riportarlo a casa.
Alladine ha delle difficoltà: non riesce a parlare e a camminare,
ma ha sempre un volto sorridente.
Non sappiamo se riesce a capire la sua condizione, però noi cer-
chiamo di farlo felice e ci mettiamo tanto impegno per farlo di-
vertire. Speriamo tanto che i suoi problemi si risolvano al più pre-
sto o che almeno riesca a pronunciare delle parole, a camminare,
a provare la gioia di una semplice corsa in giardino insieme a noi.
Quando le maestre ci avevano annunciato il suo arrivo noi eravamo
un po‟ timorosi, perché non avevamo mai avuto vicino un bambino
con questi problemi, ma adesso è uno come gli altri; siamo conten-
ti di averlo come compagno di classe. Anche se siamo bambini
molto vivaci, siamo fortunati ad avere Ale tra di noi e da lui pos-
siamo imparare tanto.
La classe VB
CROSSWORD
Find the central word
1) It has got a long neck.
2) It has got a long nose and big ears.
3) It is the Savannah‟s King.
4) It like cheese and computers.
5) It is black and white but it does not
play football.
KEYS
1) Giraffe 2) Elephant 3) Lion 4) Mouse 5) Zebra 6) Butterfly
Classe III A Colombo
Trova 7 errori
2 signori partono per un viaggio di
nozze. Mentre sono in aereo il mari-
to chiede alla moglie:- amore hai da-
to da mangiare ai pesci?- e lei :- sì
ma non gli ho dato da bere-.
Vivian Ciliberti
Vorrei dei genitori più disponibili e meno invaden-ti. L’ideale sarebbe farsi adottare da un bancomat
Se non avete mai preso una nota è fa-
cile che vi rimandino in musica.
Qual è la prima parola detta dal figlio
del pasticcere?
Babà
Perché non vuoi più andare in crociera?
Ho saputo che sulla nave c‟è l‟albero maestro .
“Signora,lei è brutta!”
“E lei è sbronzo!”
“Si,ma a me domani mi passa”
Qual è stata la cosa più dura per
imparare a guidare?
Il lampione davanti al garage.
1 Materia che parla del passato
2 Un carbone artificiale
3 Il nome di Foscolo
4 Sulle tribune dello stadio...
5 Non ha le ossa ma le rompe
6 Colore tra rosso e giallo
Una donna
Una donna con una vestaglia ed i capelli
arruffati insegue il camion della nettezza
urbana gridando:”Sono in ritardo per
l‟immondizia?” L‟autista,guardandola dallo
Specchietto retrovisore: No, salta dentro.
Che cos‟è una fragola?
Una ciliegia con le rughe
La Coca Cola sarebbe verde
senza coloranti.
Matteo Armanni, II C
Mio nonno usava la Coca Cola
per togliere la ruggine dal ferro
(è una cosa vera!).
Matteo Bernabè, II C
Il miele è l‟unico cibo che
non va a male. Il miele tro-
vato nelle tombe dei fara-
oni egizi era commestibile!
1) Storia 2) Coke 3) Ugo 4) Ola 5) Lingua 6) Arancio
Strano ma vero...
Qual è la strada giusta???????
Questa mattina mi sono alzato e fuori ho
visto tanta luce e mi sono sentito molto
felice come un fiore in primavera.
Ho fatto una bella colazione, mi sono
vestito, felice di andare a scuola e fuori
casa ho visto: un sole tiepido e lucente e
tante nuvole bianche come un gregge di
pecore. In primavera la chioma degli
alberi è coperta da poche foglioline tene-
re, tenere appena nate di un leggero ver-
de chiaro. Al pomeriggio le giornate so-
no più lunghe e i bambini giocano di più
all’aria aperta e si divertono molto.
La primavera mi piace perché la
NATURA si risveglia.
Santini Alessandro, Andreani Francesco
Classe II C Colombo
La mia mamma è un po’ grossa, i capelli sono
corti e lisci, la bocca è un po’ carnosa, gli oc-
chi marroni le sopracciglia rade; ha un viso
talmente bello che a guardarlo mi commuovo,
ha il naso a patata, le gambe sono un po’ lun-
ghe.
La mia mamma fa la casalinga e se le amiche
hanno bisogno, lei le aiuta. Il carattere è genti-
le ed è molto altruista. Se vede una briciola si
arrabbia molto perché è maniaca delle pulizie.
Ogni domenica vuole fare una passeggiata al
Mac Donald’s con il mio amico Davide e la
sua famiglia.
Io per lei provo un sentimento molto profon-
do; le voglio tanto bene e sta nel mio cuore.
Dichio Massimo
Classe IIA colombo
I nostri teleroi
Insieme alla maestra Silvia
abbiamo parlato dei nostri
teleroi.
A scuola ogni bambino ha
disegnato il personaggio
preferito.
Nel secondo incontro ognuno di noi ha incol-
lato su un cartellone il proprio teleroe, a fian-
co abbiamo scritto le loro qualità e poi com-
pletato la carta di identità.
Ieri, Silvia ci ha intervistati e ha ripreso i no-
stri disegni.
Questo nuovo lavoro ci è piaciuto molto per-
ché abbiamo disegnato, letto
storie divertenti, costruito i car-
telloni, fatto la ripresa e
l’intervista.
Classi IA - B Colombo
QUANTE ENERGIE L‟energia ci serve per molti usi quotidiani. Ci
sono molte forme di energie. L‟ENERGIA SO-
LARE e L‟ENERGIA EOLICA non sono dannose
per l‟ambiente.
ENERGIA SOLARE: si ricava dal sole
ENERGIA EOLICA : si ricava dal vento
I COLORI DELLA NATURA
Si possono estrarre pigmenti colorati da fo-
glie, bucce e verdure e usarli per dipingere.
SPINACI: VERDE
RADICCHIO: VIOLA
BUCCIA DI LIMONE: GIALLO
BUCCIA DI ARANCIO: ARAN-
CIONE
Usare questi colori per dipingere è un buon
comportamento per rispettare l‟ambiente
Tutti scienziati UN POZZO DI SCIENZA
Classe IC Colombo
Classi IA - B Colombo
Classi IA - B Colombo
LESSON ONE
...e se mi arrabbio mi vuoi ancora bene? “:::. Tra la nostra anima e il nostro corpo ci sono tante piccole finestrelle, da lì, se sono aperte, pas-
sano le emozioni, se sono socchiuse filtrano appena, solo l‟amore le può spalancare tutte insieme e di colpo, come
una raffica di vento” dice la Tamaro nel suo libro.
Perciò prendere coscienza delle proprie emozioni è necessario, se si vuole star bene con sé, con gli altri, con il mondo che ci
circonda. I bambini, giocando insieme, nel rispetto delle regole, mettono a dura prova la capacità di confrontarsi e affrontare
frustrazioni, ma opportunamente stimolanti attraverso esperienze significative, prendono coscienza delle proprie emozioni, di
quelle altrui e ne acquisiscono consapevolezza per iniziare un percorso e giungere al passaggio dall‟IO al TU.
Al primo piano, dietro la porta scura
Abita la signora PAURA
Un po‟ più su , fra mura tutte colorate
La signora FELICITA’ si fa tante risate
Al terzo piano sempre infuriata
Abita la signorina ARRABBIATA
All‟ultimo piano, pensate un po‟,
C‟è il barometro NICOLO’
Che, dopo averle studiate con cura,
Ad una ad una le interroga e le misura.
Progetto Scuola Beni Naturali, Ambientali, Culturali
Area: Scienze del comportamento
UNA PAGINA DOPO L’ALTRA ECCO IL NOSTRO LIBRO
Oggi 17 marzo
siamo andati a
trovare i nonni a “Villa Sole” Per un giorno abbiamo fatto felici tan-
ti nonni che sono ammalati: erano sulle sedie a rotelle, avevano i
cerotti, camminavano con le stampelle.
DAL DIARIO DELLE NOSTRE ATTIVITA’
A VOLTE HO PAURA DI::::
Anche quest’anno i ragazzi di terza grazie ala collaborazione di “Buon Lavoro” con il pro-
getto “Impresa e Didattica”, e la disponibilità
degli imprenditori Muccioli Marco della
“Elettromeccanica Muccioli”, Pozzi Lorenzo del “Panifico Bios”, Palmetti Corrado di
“Ventil Sistem” e Nico Vici del “Gruppo Sal-
sedine”, hanno conosciuto e toccato con ma-no la piccola e media impresa presente nel
territorio Riminese. L’intervista in classe
all’imprenditore, la visita in azienda hanno permesso ai ragazzi di rendersi conto di alcu-
ne prospettive lavorative per il loro futuro, in
previsione anche della scelta della scuola su-
periore dopo la terza media. Scelta fra l’altro non sempre facile per i ra-
gazzi, far conoscere quindi le opportunità
lavorative e formative presenti nel territorio può aiutarli in questa difficile scelta. .
Io e i miei compagni di classe siamo andati al cinema
“Astra” dove abbiamo visto uno spettacolo teatrale in-
titolato “Il galateo contro il bullismo”. I protagoni-
sti di questo spettacolo erano F. Sanchini, attore e re-
gista e tre attrici che cantavano e ballavano.
Il regista, per attirare l’attenzione del pubblico, è
entrato in scena pronunciando versi fruscianti, diverten-
ti e noi abbiamo risposto con risate ed applausi. Ha in-
vitato a salire sul palco diversi ragazzi . Una delle
gag era incentrata sui soprusi del più forte contro il
più debole, e per dimostrare ciò ha chiamato un ragazzo
molto alto e uno piuttosto basso. Quello alto si è rivol-
to all’ altro chiedendogli come si sarebbe comportato se
l’avesse aggredito e poi ha posto la stessa domanda
all’altro ragazzo. La scena è stata divertente sia per
il pubblico che per i protagonisti, rendendo comunque
chiaro il messaggio, infatti questa domanda è stata fat-
ta, perché l’attore ha voluto denunciare un problema
della nostra società, il bullismo.
Ciò che ho capito dal suo racconto è stato che il bulli-
smo è un insieme di comportamenti prevaricanti, aggressi-
vi e dispotici, attuati da una o più persone nei confron-
ti di un’altra. Questo “spettacolo” che va in
“scena” più spesso in scuole e palestre è causato da
uno squilibrato rapporto di comunicazione, spesso proprio
in famiglia, ma onnipotente all’esterno, veicolata dal
bombardamento mediatico di una società che impone modelli
vincenti a tutti i costi. Modelli che creano frustrazio-
ne, disagio e che nei soggetti fragili sfociano nella vi-
olenza e nella necessità di sentirsi “protetti” dal
branco. Il bullismo è sempre una forma di sopraffazione,
Sabato 27 ottobre il signore Corrado
Palmetti, uno dei soci dell’azienda
Ventil system ci ha parlato della
sua impresa e del suo percorso lavo-
rativo .
Il settore gestionale è composto da
quattro soci, di cui tre occupano
dell’aspetto pratico del cantiere a
lui stesso dell’ aspetto ammini-
strativo e marketing. Alle sue di-
pendenze ci sono dodici operai che
si occupano anche della manutenzione
a domicilio. L’imprenditore ha con-
seguito il diploma di terza media,
poi dopo aver fatto il servizio mi-
litare, ha iniziato a lavorare come
operaio in questa azienda e in pochi
anni dopo gli si è presentata l’
opportunità insieme ai suoi tre ami-
ci di rilevare e gestirla.
Rispetto agli infortuni sul lavoro
ci sono bassi rischi, al massimo si
possono essere piccoli tagli a causa
di lamiere. Ci sono però verifiche
periodiche dei macchinari per moni-
torare le loro efficienze. L’
azienda produce: impianti di aspira-
zione, condizionamento e canne fuma-
rie. Il pagamento può avvenire in
diversi tipi di fatturazione: quella
di vendita, quella in acconto
sia psicologica sia fisica, come ad esempio l’episodio
di violenza su una ragazza musulmana accaduto in Fran-
cia raccontato dal signor Sanchini, di un soggetto
“forte”, nei confronti di un soggetto debole che ne
diventa la vittima. Infatti nelle classi si verifica
spesso che qualcuno (soggetto debole) venga insultato
dai compagni e anche questa è una forma di bullismo
verbale.
Un altro momento dello spettacolo che mi è rimasto im-
presso è stata la rappresentazione di una scena tratta
da “Pinocchio” quando il burattino con Lucignolo è
andato nel “Paese dei Balocchi”, dove i bambini non
pensano che a divertirsi. Questa esibizione è stata
spiegata da Sanchini, attualizzandola, infatti ha detto
che i giovani d’oggi frequentano la discoteca che è il
luogo del divertimento, come il “Paese dei Balocchi”
lo era per Pinocchio. Ed è in questo posto che i giova-
ni d’oggi spesso incontrano la droga che li trasforma
da ragazzi pieni di vita in zombi.
Infine gli attori ci hanno mostrato come sono cambiati
nel tempo i costumi delle donne e degli uomini, il rito
del fidanzamento, il modo di corteggiare una donna e il
ballo.
Tutto ciò che ho visto mi ha fatto capire che nella
nostra società c’è tanta amarezza, solitudine, soffe-
renza e che questi problemi si possono superare solo
con più amore e rispetto per il prossimo.
Stefania Bongermino
Lo spettacolo teatrale a cui ho assistito con la mia classe è stata un’occasione di diverti-
mento, ma anche di riflessione sui problemi che riguardano da vicino i giovani come me.
e quella . di saldo. Se il lavoro non viene terminato entro il tempo pre-
fissato possono esserci alcune pena-
li.
Sabato 27 ottobre e venuto a scuola
l’imprenditore Corrado Palmetti, il
quale ha un’ azienda che produce im-
pianti di condizionamento: la Ventil
System. Egli dopo aver conseguito il
diploma di scuola media, ha lavorato
come operaio presso l tale azienda e
successivamente l’ha rilevata assie-
me ad altri tre dipendenti. Attual-
mente il signor Palmetti si occupa
della parte amministrativa mentre: i
suoi tre soci della parte commercia-
le. Sabato 10 novembre ’07 siamo an-
dati a trovarlo nel suo ufficio a San
Giovanni in Marignano dove ci ha mo-
strato come si progetta il prodotto
che si vuole ottenere e come vengono
ideate le varie strategie per emerge-
re nel mercato concorrente. Successi-
vamente siamo andati in fabbrica dove
ci ha mostrato tutti i procedimenti
che si effettuano per produrre una
parte del condotto dell’ aria fino
all’ isolamento con la gomma espan-
sa. Per svolgere questo tipo di lavo-
ro bisogna avere passione
N u m e r o
v e r d e
Chiama il numero verde
800 66 96 96 per:
Segnalare casi
Chiedere informa-
zioni generali
Chiedere come
comportarsi in si-
tuazioni critiche
Ricevere sostegno
Gli operatori saranno a
tua disposizione dal
lunedì al venerdì dalle
10 alle 13 e dalle 14 alle 19
Io sono innamorata di Samuele, lui pure ma nn
abbiamo il coraggio di dir-celo. Cosa posso fare???
Mi sono messa con il ra-
gazzo della mia migliore
amica e lei non mi parla
+ come posso fare per
farmi perdonare???
STUDIARE O NON STUDIARE?
QUESTO è IL PROBLEMA…
Il 99,9% dei ragazzini risponderebbe che è meglio non studiare, ma se li si fa ra-
gionare possono cambiare idea .
Per far questo bisogna capire che tutte le cose che a noi sono permesse di fare
come guardare i film, andare in sala giochi, comprare un gioco come Playstation,
si possono fare solo perché le spese sono a carico dei nostri genitori, che per
guadagnare lavorano sodo.
Guadagnare non è facile perché per guadagnare bisogna lavorare, per lavorare biso-
gna avere la laurea, per avere la laurea bisogna studiare e per studiare bisogna
andare a scuola. Quindi non studiando la futura vita di un ragazzino sarà sotto i
ponti. Il ragazzino che suderà 7 camicie sarà sempre premiato, come tutti i gioca-
tori di calcio perché non è vero che non studiano anzi per diventare calciatori
devi essere preparato altrimenti non ti inseriscono squadre importanti. Infine lo
studio è base di successo. Se non andremmo a scuola come sapremmo scrivere gli
SMS? Anzi il cellulare manco esisterebbe neanche la TV , insomma saremmo all’ età
della pietra. Quindi il successo si guadagna lavorando sodo e STUDIANDO!
Da Ambra
Cara mamma…
Sai che l’adolescenza è un periodo difficile…se poi ti ci metti anche tu con
i tuoi no!!!... Io come faccio a dire alle mie amiche che tu non mi fai usci-
re: devo sempre inventare delle scuse e a volte per questo loro si arrabbiano
e io mi ritrovo in imbarazzo. Dopo tutto hai attraversato anche te questo pe-
riodo e mi piacerebbe proprio sapere come reagivi e se stavi male come me in
questo momento…tu non mi ascolti quasi mai: le mie proposte, i miei problemi:
sembra che quasi non ti interessino!!!
So che ti preoccupi per me,perché in giro c’è tanta gente cattiva,ma devi an-
che capire che queste brutte cose non possono accadere solo a me ,e comunque
sono grande abbastanza per badare a me!!!
Non chiedo di uscire tutte le sere,ma almeno il fine settimana di passarlo con
la mia compagnia per guardare un film o mangiare una pizza tutti insieme!!
Anche tu lo hai fatto, io questo lo so,ma non capisco perché fai finta di di-
menticartelo!!!
Quindi per favore cerca di essere più comprensiva , di lasciarci uscire ogni
tanto e di concederci la nostra libertà!!! In cambio cercherò di tenere ordi-
nata la camera e farti altre faccende in modo che tu accetti quello che ti
chiedo e così forse impari a non dirmi più NO!!! Per favore mamma aiutami!!!
Da Nicoletta Erica Giulia Devo chiedere un favore ai re-
dattori del giornalino perché noi
ragazzi di 1D non riusciamo a fa-
re lezione perché i ragazzi che
fanno musica ci impediscono di
far lezione! CHE FARE???
Cari ragazzi del giornalino Siamo due ragazze della 1A e scriviamo per dire che…. Questa scuola è fantastica!! I professori sono bravissimi e i nostri nuovi compagni di clas-se sono meravigliosi!! Tutto bello anche se i compiti sono aumentati e i tempi per gioca-re a ricreazione diminuiti. Ciao a tutti Elena e Vanessa
Un ringraziamento a tutti gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione del nostro
Pensieri Sfusi. Un ringraziamento particolare a Giovanni Cioria che ci ha guidato nella realizzazione e ci ha dato buoni consigli. Da tutta la redazione
GRAZIE!!!!
!!!Libri!!!
Il buo oltre la siepe ( Cars Dikkins )
Il cacciatore di aquiloni (Hosseini
Khaled )
Il senso della vita ( Bradley Trevor
Greve )
!!!Music!!!
Moonson ( Tokio Hotel )
No one ( Alicya Keins )
Rock this party ( Bob Sinclar )
!!Videogioki!!!
Age of Mythology ( pc )
Imperium Civitas ( pc )
Halo 3 ( xbox 360 )
Redsteel ( wii )
Procedimento:
Frullare le uova, tuorli con lo zucchero, gli albu-
mi a parte. Unire poi insieme in una sola ciotola
con una bustina di vanillina, poi aggiungere 250
gr di mascarpone, 250 gr di ricotta. Amalgama-
re il tutto ben bene. A parte sgretolare i bi-
scotti e stenderli in un contenitore sopra la
carta da forno. Aggiungere il composto già
pronto e cuocere a 180
di per circa 30-40 minuti. Una volta cotto, far-
lo raffreddare e stendere la marmellata di mir-
tilli già mischiata con del succo di limone.
Alla mia cara amica Alla mia cara amica
Grazie…perché quando il mondo
Mi chiude le porte in faccia… Tu mi apri quella del cuore…e poi mi ci tieni dentro per dirti
che…Sarai sempre nel mio cuore
Conosci il detto: chi bella vuole apparire un poco deve soffrire. Noo lasciamo perdere Dite così invece: Se devo soffrire per Diventare bella preferisco Restare una zitella. Genni Duri.
Ingredienti:
-3 uova
-130 gr di zucchero
-250 gr di mascarpone
-250 gr di ricotta
-1 bustina di vanillina
-1 pacco di biscotti tipo Rigoli
-1 vasetto di marmellata di mirtilli
-1 cucchiaio grande di succo d limone
Prendi un po‟ di azzurro
Prendi un po‟ di blu
Pasticcia i colori e ricorda
Che sei Tu!!!!!
Ti amo come la
Nutella per questo sei
Speciale!!!!!
La bicicletta dei ricordi Sulla lunga scia di una bicicletta all'improwiso mi riporta ai tempi di quando ero piccolino e mi ritrovo sulla bicicletta dei ricordi a frugare
tra i racconti dei miei genitori.
Come un sogno li rivedo ancora seduti sul letto mentre mi raccontavano le storie di
quando erano bambini.
Ora che sono diventata grande anch'io rac-conto ai miei amici quello che ho ·ascoltato
io.
Una bicicletta tutta colorata portava con se faticosamente la sua scia dorata.
Siracusa Sofia 1 A.
PREPARAZIONE:
In una teglia a bagno maria far sciogliere il
burro, le stecchine di mars di cui a 3 togliere
il mu.
Quando tutto è diventato una crema aggiunge-
re il riso soffiato al cioccolato e amalgamare.
In una terrina metterci i chicchini colorati di
zucchero fare delle palline con il riso soffiato
e farle rotolare nei chicchini.
Quando sono freddi mettere in frigo.
INGREDIENTI:
180 gr di riso soffiato al cioccolato
125 gr di burro
6 stecchine di mars
i chicchini colorati di zucchero.
Biscotti
FILASTROCCA
Per fare il giornalino
Serve una G come
GIOCO, GELATO, GIGLIO.
Poi una i come
INNO, INNAMORATI, INTERIORE
E si prende una O come
OMBRA, ORIZZONTE, OMINO.
Serve una R come
RE, REGALO, REGISTRO.
Poi si prende una N come
NILO, NEVE, NAVE.
Continuando una A come
ACQUA, AEREO, ALA
Poi una L come
LUNA, LIBRO, LABORATORIO
Poi serve una I come
ISOLA, IPER, IPPOPOTAMO
Un „ altra N come
NASO, NORMA, NEGATIVO
Infine una O come
ORA, OVALE, OROLOGIO.
E si mettono insieme
Senza rabbia, senza fretta
Senza noia e con un pensierino ap-
pare
“ IL GIORNALINO ”
Fumetti famosi
R V