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NOVEMBRE 5 5 4 6 6 7 8 1 2 10 11 13 14 16 19 12 18 22 23 24 5 26 25 27 28 20 Inizio del processo per genocidio ai gerarchi nazisti. 1945 3 1943 Rastrellamento nella sinagoga. Bernardo Dessau (Offenbach sul Meno, 1863 - Perugia, 1949): fu contemporaneo di Guglielmo Marco- ni e stretto collaboratore di Augusto Righi (celebre inventore di uno dei primi tipi di telefono), nel campo di ricerca dei "Telegrafi alfabetici", delle valvole e degli apparecchi per lo studio delle onde elettromagneti- che di Maxwell ed Hertz. Fu profes- sore di Fisica all'Università di Bologna e poi a Perugia. Presso la prima, diresse l' Osservatorio Astronomico e Meteorologico dal 1900 al 1903. In seguito, all'Università di Perugia, fu direttore dell'Istituto di Fisica. Apparve, inoltre, un suo testo che fu di largo uso didattico nelle scuole superiori: il "Manuale di Fisica" (che uscì in tre edizioni, la prima del 1912, più una traduzione in lingua tedesca). Lo scienzia- to ricevette un incarico temporaneo dal 1 novembre 1923 al 31 luglio 1923 per l’insegnamento di fisica e matematica presso il Liceo “Mariotti” a Perugia nel 1927; per proseguire l’insegnamento presen- tò giuramento solenne di fedeltà al re e nel 1931 fu costretto a ripeter- lo davanti al re e al regime fascista. Nel 1929 venne chiamato a far parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche e fino al 1932 è citato dal Ministero della Pubblica Istruzione come membro del Comitato Nazionale per la Fisica. Nel 1935, avendo compiuto 72 anni, fu collo- cato a riposo. Il rettore dell’Università di Perugia e preside della facoltà fascista di scienze politiche Paolo Orano comunicò nel 1937 la sua nomina a professore emerito, conferendogli poi nell’anno accademico 1937/38 l’onorificenza di Cavaliere nell’ordine della Corona d’Italia. Le leggi razziali del 1938 lo costrinsero ad autode- nunciarsi come ebreo insieme alla moglie Emma Goitein e al figlio Gabor, e come tale fu espulso dalla Società italiana di Fisica e dalla Società per il progresso delle scienze. Il suo nome fu posto nell’elenco redatto dal Ministero della cultura popolare come autore non gradito in Italia. Con lui furono dispensati dal servizio il suo successore Giorgio Todesco, Cesare Finzi chimico, Gino de Rossi, biologo. Negli anni seguenti non fu arrestato per la sua età avanzata (rischio che invece correva sua moglie, più giovane d’età) secondo l’ordinanza del 10 dicembre 1943, ma fu nel 1944, per il D. L. del 4 gennaio 1944, che gli venne bloccato il conto di ogni deposito banca- rio di sua proprietà. L’esistenza dei coniugi Dessau dipese allora da una fitta rete di aiuti tra i gentili perugini, tra cui spicca Aldo Capitini, che li nascosero, nei sotterranei delle loro case, sin dal 1943. Alla liberazione di Perugia nel giugno 1944, furono accolti ed informati del destino dei loro figli (riparati in Palestina e in India) da soldati ebrei di stanza nell’Ottava Armata inglese. Negli anni successivi, la salute del professor Dessau peggiorò fino alla morte, avvenuta a Perugia nel 1949. Il corpo riposa accanto a quello della moglie nel cimitero ebraico presso il cimitero monumentale di Perugia. Franca Focacci, Bernardo Dessau professore di fisica a Perugia, Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, 2012. LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938 NEL MONDO ACCADEMICO PERUGINO: UN TESTIMONE Alle ore 17 gli uffici della Comunità Ebraica di Via Ber- tora sono regolar- mente aperti, quan- do all’improvviso due Obersherfüh- rers del Judische Bureau, accompa- gnati da un interpre- te italiano, certo Luzzatto, e scortati da 22 soldati delle SS, sfondano la porta dell’edificio ed arrestano il cu- stode Bino Polacco, intento a giocare con i suoi due figli, Carlo e Roberto. I Tedeschi puntano i mitra contro Po- lacco e lo obbligano a consegnare tut- ti i registri anagrafici della Comunità israe- litica genovese, poi lo caricano con i ra- gazzi e la moglie su un camion e li porta- no nel carcere di Ma- rassi. In seguito, si saprà che l’intera fa- miglia Polacco è sta- ta rinchiusa e sterminata in un campo di concentramento tedesco. Con que- sta prima, rapida operazione, ordinata dal maggiore Sigfried Engel, capo del Servizio di Sicurezza S. D. di Genova, ha inizio il calvario della minoranza ebraica residente nel capoluogo ligure. Il processo di Norimberga è il più importante proces- so effettuato contro crimi- nali di guerra nazisti. Le sessioni del tribunale si svolsero dal 18 ottobre 1945 al 1 ottobre 1946 a Norimberga, città situata nella regione tedesca della Baviera. Nonostante si faccia riferimento normalmente al “pro- cesso di Norimberga”, in realtà i proce- dimenti contro criminali nazisti furono dodici: nel primo, il più famoso, furono imputati i maggiori responsabili di cri- mini di guerra, negli altri undici dei “re- sponsabili minori”. Erano un totale di 185 persone; di queste, 97 furono condan- nate a pene detentive, 20 all’ergastolo e 25 alla pena di morte per crimini contro l’umanità. Il lavoro svolto dal tribunale contribuì a definire chiara- mente il concetto di crimini contro l’umanità ed alimentò lo sviluppo della legislazione internazionale sui diritti dell’uomo, che diede luogo nel 1948 alla Dichiarazione universale dei diritti umani adottata in quell’anno dalla Assemblea generale delle Nazioni Unite. Con Notte dei cristalli (Reichskristallnacht o Kristallnacht, ma an- che Reichspogrom- nacht o Novemberpo- grom), viene indicato il pogrom condotto dai nazisti (SS) nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in Germania, Austria e Ceco- slovacchia. 7.500 negozi ebraici fu- rono distrutti durante la notte del 9 novembre, quasi tutte le sinagoghe incendiate o distrutte (secondo i dati ufficiali erano stati 191 i templi ebraici dati alle fiamme, mentre altri 76 furono distrutti da atti vandalici). La polizia ricevette l'or- dine di non intervenire e i vigili del fuoco bada- vano soltanto che il fuo- co non attaccasse anche altri edifici. Nessuno tra i vandali, assassini ed incendiari venne processato. Il numero delle vittime decedute per assassinio o in conseguenza di mal- trattamenti, di atti terroristici o di di- sperazione ammontava a varie centi- naia, senza contare i suicidi. Circa 30.000 Ebrei furono deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. 3 Novembre 1943 Genova (Italia) 20 Novembre 1945 Norimberga (Germania) Gli eventi precipitarono anche a Venezia dopo l’8 settembre 1943. L’occu- pazione tedesca di Mestre e Venezia (9-10 settem- bre) segnò l’inizio della ‘soluzione finale’. Il 17 settembre il presidente della comunità, professor Jona, si suicidò per non con- segnare le liste degli iscritti alla qehillà (comunità) veneziana. Il ‘manifesto programmatico’ e i decreti del novem- bre 1943 dichiararono gli Ebrei stranie- ri di nazionalità nemica, prevedendo il loro arresto e la confisca dei loro beni. Alcuni Ebrei riuscirono clandestina- mente a rifugiarsi in Svizzera, a rag- giungere località del sud d’Italia o a trovare scampo in case di campagna; altri vennero invece rastrellati dai militi della Repubblica Sociale Italiana, trattenuti in luoghi di raccolta (il carcere di Santa Maria Maggiore, la Giudecca, il Liceo “M. Foscarini”) e inviati poi a Fossoli, fino al luglio 1944, e, in seguito, a Bolzano e alla Ri- siera di San Sabba a Trieste. La perse- cuzione nazifascista durò diciotto mesi, durante i quali, malgrado i pericoli, la vita ebraica nel ghetto continuò, mentre non mancò, talora, l’aiuto dei non Ebrei e della chiesa. Furono 246 gli Ebrei veneziani catturati e deportati tra il 1943 e il 1944. Regio Decreto Legge 15 novembre 1938, n. 1779. In esso si ribadiva l’esclusione degli stu- denti, degli insegnanti e di tutti gli altri dipen- denti «di razza ebraica» dalle scuole pubbliche e private e dalle universi- tà, ed inoltre si faceva divieto di adottare libri di testo redatti o commentati da autori ebrei. Il divieto si estendeva capil- larmente anche ai libri che erano frutto della collaborazione di più autori, uno dei quali fosse ebreo, nonché alle opere com- mentate e rivedute da Ebrei. Per effetto dei decreti vennero espulsi: 96 professori universitari e 193 assistenti; 279 presidi e professori di scuola media; un numero non accertato ma superiore a 100 maestri elementari; 200 liberi docenti; 114 autori di libri di testo; 5.400 studenti elementa- ri e medi; 200 studenti universitari. Comincia- va per gli Ebrei italiani un cammino senza ritorno che li avrebbe sospinti sempre più ai margini della vita sociale e produttiva. Regio Decreto Legge 17 novembre 1938, n. 1728. È considerato il testo base della legisla- zione antiebraica; in esso venivano defi- niti i criteri di identificazione e classifica- zione dell’ebreo. 15 e 17 Novembre 1938 Italia Concorrenza sleale è un film di Ettore Scola, con Sergio Castellitto e Diego Abatantuono. La storia, ambientata a Roma nel 1938, racconta in modo delicato e divertente la vi- cenda di due commercianti che hanno i propri negozi nella stessa strada, fanno lo stesso lavoro, apparten- gono alla stessa classe sociale, fino a quando le leggi razziali rendono le loro vite profondamente ed in- giustamente diverse. «Se vado indietro nel tempo e penso come la parola "ebreo" è en- trata nella mia vita, mi vedo seduta su una seggio- lina azzurra nella camera dei bambini. (…) In quella casa da poco è nato un bambino, quella festa è per lui. "Un battesimo?" chiedo. No, mi dice la donna che è seduta accanto a me su un’altra seggioli- na. (…) Certo che no, ripete: “Sono ebrei” aggiunge, ac- cennando con il mento al di là della finestra. “Loro i bambini non li bat- tezzano, li circoncidono”». da Rosetta Loy, La parola ebreo, 1997. 30 Novembre 1943 RSI (Italia) grafica e stampa tipolitografica pievese · eventuale tassa sulla pubblicità a cura di chi espone al pubblico il calendario 21 29 9 Inizio della “Notte dei cristalli”. 1938 Germania Austria Cecoslovacchia Genova Italia 9 Novembre 1938 Germania Austria Cecoslovacchia 15 Novembre 1943 Venezia (Italia) 15 Rastrellamento nel ghetto. 1943 Venezia Italia Norimberga Germania 17 1938 RDL 1728 Provvedimenti per la difesa della razza italiana. Italia 30 1943 Ordine di Polizia n. 5: predisposto l’arresto, la confisca dei beni e l’internamento di ogni ebreo sul territorio italiano. RSI Italia Film: Il processo di Norimberga, di Yves Simoneau (Canada - USA, 2000). Vincitori e vinti, di Stanley Kramer (USA, 1961).

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Rastrellamento nella sinagoga.

Bernardo Dessau (Offenbach sul Meno, 1863 - Perugia, 1949): fu contemporaneo di Guglielmo Marco-ni e stretto collaboratore di Augusto Righi (celebre inventore di uno dei primi tipi di telefono), nel campo di ricerca dei "Telegrafi alfabetici", delle valvole e degli apparecchi per lo studio delle onde elettromagneti-che di Maxwell ed Hertz. Fu profes-

sore di Fisica all'Università di Bologna e poi a Perugia. Presso la prima, diresse l' Osservatorio Astronomico e Meteorologico dal 1900 al 1903. In seguito, all'Università di Perugia, fu direttore dell'Istituto di Fisica. Apparve, inoltre, un suo testo che fu di largo uso didattico nelle scuole superiori: il "Manuale di Fisica" (che uscì in tre edizioni, la prima del 1912, più una traduzione in lingua tedesca). Lo scienzia-to ricevette un incarico temporaneo dal 1 novembre 1923 al 31 luglio 1923 per l’insegnamento di fisica e matematica presso il Liceo “Mariotti” a Perugia nel 1927; per proseguire l’insegnamento presen-tò giuramento solenne di fedeltà al re e nel 1931 fu costretto a ripeter-lo davanti al re e al regime fascista. Nel 1929 venne chiamato a far parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche e fino al 1932 è citato dal Ministero della Pubblica Istruzione come membro del Comitato Nazionale per la Fisica. Nel 1935, avendo compiuto 72 anni, fu collo-cato a riposo. Il rettore dell’Università di Perugia e preside della facoltà fascista di scienze politiche Paolo Orano comunicò nel 1937 la sua nomina a professore emerito, conferendogli poi nell’anno accademico 1937/38 l’onorificenza di Cavaliere nell’ordine della Corona d’Italia. Le leggi razziali del 1938 lo costrinsero ad autode-nunciarsi come ebreo insieme alla moglie Emma Goitein e al figlio Gabor, e come tale fu espulso dalla Società italiana di Fisica e dalla Società per il progresso delle scienze. Il suo nome fu posto nell’elenco redatto dal Ministero della cultura popolare come autore non gradito in Italia. Con lui furono dispensati dal servizio il suo successore Giorgio Todesco, Cesare Finzi chimico, Gino de Rossi, biologo. Negli anni seguenti non fu arrestato per la sua età avanzata (rischio che invece correva sua moglie, più giovane d’età) secondo l’ordinanza del 10 dicembre 1943, ma fu nel 1944, per il D. L. del 4 gennaio 1944, che gli venne bloccato il conto di ogni deposito banca-rio di sua proprietà. L’esistenza dei coniugi Dessau dipese allora da una fitta rete di aiuti tra i gentili perugini, tra cui spicca Aldo Capitini, che li nascosero, nei sotterranei delle loro case, sin dal 1943. Alla liberazione di Perugia nel giugno 1944, furono accolti ed informati del destino dei loro figli (riparati in Palestina e in India) da soldati ebrei di stanza nell’Ottava Armata inglese. Negli anni successivi, la salute del professor Dessau peggiorò fino alla morte, avvenuta a Perugia nel 1949. Il corpo riposa accanto a quello della moglie nel cimitero ebraico presso il cimitero monumentale di Perugia.Franca Focacci, Bernardo Dessau professore di fisica a Perugia, Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, 2012.

LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938

NEL MONDOACCADEMICOPERUGINO:

UN TESTIMONE

Alle ore 17 gli uffici della Comunità Ebraica di Via Ber-tora sono regolar-mente aperti, quan-do all’improvviso due Obersherfüh-rers del Judische Bureau, accompa-gnati da un interpre-te italiano, certo Luzzatto, e scortati da 22 soldati delle SS, sfondano la porta dell’edificio ed arrestano il cu-stode Bino Polacco, intento a giocare con i suoi due figli, Carlo e Roberto.I Tedeschi puntano i mitra contro Po-lacco e lo obbligano a consegnare tut-

ti i registri anagrafici della Comunità israe-litica genovese, poi lo caricano con i ra-gazzi e la moglie su un camion e li porta-no nel carcere di Ma-rassi. In seguito, si saprà che l’intera fa-miglia Polacco è sta-

ta rinchiusa e sterminata in un campo di concentramento tedesco. Con que-sta prima, rapida operazione, ordinata dal maggiore Sigfried Engel, capo del Servizio di Sicurezza S. D. di Genova, ha inizio il calvario della minoranza ebraica residente nel capoluogo ligure.

Il processo di Norimberga è il più importante proces-so effettuato contro crimi-nali di guerra nazisti. Le sessioni del tribunale si svolsero dal 18 ottobre 1945 al 1 ottobre 1946 a Norimberga, città situata nella regione tedesca della Baviera. Nonostante si faccia riferimento normalmente al “pro-cesso di Norimberga”, in realtà i proce-dimenti contro criminali nazisti furono dodici: nel primo, il più famoso, furono imputati i maggiori responsabili di cri-mini di guerra, negli altri undici dei “re-

sponsabili minori”. Erano un totale di 185 persone; di queste, 97 furono condan-nate a pene detentive, 20 all’ergastolo e 25 alla pena di morte per crimini contro l’umanità. Il lavoro svolto

dal tribunale contribuì a definire chiara-mente il concetto di crimini contro l’umanità ed alimentò lo sviluppo della legislazione internazionale sui diritti dell’uomo, che diede luogo nel 1948 alla Dichiarazione universale dei diritti umani adottata in quell’anno dallaAssemblea generale delle Nazioni Unite.

Con Notte dei cristalli (Reichskristallnacht o Kristallnacht, ma an-che Reichspogrom-nacht o Novemberpo-grom), viene indicato il pogrom condotto dai nazisti (SS) nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in Germania, Austria e Ceco-slovacchia. 7.500 negozi ebraici fu-rono distrutti durante la notte del 9 novembre, quasi tutte le sinagoghe incendiate o distrutte (secondo i dati ufficiali erano stati 191 i templi ebraici dati alle fiamme, mentre altri 76 furono distrutti da atti vandalici).

La polizia ricevette l'or-dine di non intervenire e i vigili del fuoco bada-vano soltanto che il fuo-co non attaccasse anche altri edifici. Nessuno tra i vandali, assassini ed incendiari venne processato.

Il numero delle vittime decedute per assassinio o in conseguenza di mal-trattamenti, di atti terroristici o di di-sperazione ammontava a varie centi-naia, senza contare i suicidi. Circa 30.000 Ebrei furono deportati nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen.

3 Novembre 1943 Genova (Italia)

20 Novembre 1945 Norimberga (Germania)

Gli eventi precipitarono anche a Venezia dopo l’8 settembre 1943. L’occu-pazione tedesca di Mestre e Venezia (9-10 settem-bre) segnò l’inizio della ‘soluzione finale’. Il 17 settembre il presidente della comunità, professor Jona, si suicidò per non con-segnare le liste degli iscritti alla qehillà (comunità) veneziana. Il ‘manifesto programmatico’ e i decreti del novem-bre 1943 dichiararono gli Ebrei stranie-ri di nazionalità nemica, prevedendo il loro arresto e la confisca dei loro beni. Alcuni Ebrei riuscirono clandestina-mente a rifugiarsi in Svizzera, a rag-giungere località del sud d’Italia o a

trovare scampo in case di campagna; altri vennero invece rastrellati dai militi della Repubblica Sociale Italiana, trattenuti in luoghi di raccolta (il carcere di Santa Maria Maggiore, la

Giudecca, il Liceo “M. Foscarini”) e inviati poi a Fossoli, fino al luglio 1944, e, in seguito, a Bolzano e alla Ri-siera di San Sabba a Trieste. La perse-cuzione nazifascista durò diciotto mesi, durante i quali, malgrado i pericoli, la vita ebraica nel ghetto continuò, mentre non mancò, talora, l’aiuto dei non Ebrei e della chiesa. Furono 246 gli Ebrei veneziani catturati e deportati tra il 1943 e il 1944.

Regio Decreto Legge 15 novembre 1938, n. 1779.In esso si ribadiva l’esclusione degli stu-denti, degli insegnanti e di tutti gli altri dipen-denti «di razza ebraica» dalle scuole pubbliche e private e dalle universi-tà, ed inoltre si faceva divieto di adottare libri di testo redatti o commentati da autori ebrei. Il divieto si estendeva capil-larmente anche ai libri che erano frutto della collaborazione di più autori, uno dei quali fosse ebreo, nonché alle opere com-mentate e rivedute da Ebrei. Per effetto dei decreti vennero espulsi: 96 professori universitari e 193 assistenti; 279 presidi e

professori di scuola media; un numero non accertato ma superiore a 100 maestri elementari; 200 liberi docenti; 114 autori di libri di testo; 5.400 studenti elementa-ri e medi; 200 studenti universitari. Comincia-

va per gli Ebrei italiani un cammino senza ritorno che li avrebbe sospinti sempre più ai margini della vita sociale e produttiva.Regio Decreto Legge 17 novembre 1938, n. 1728.È considerato il testo base della legisla-zione antiebraica; in esso venivano defi-niti i criteri di identificazione e classifica-zione dell’ebreo.

15 e 17 Novembre 1938 Italia

Concorrenza sleale è un film di Ettore Scola, con Sergio Castellitto e Diego Abatantuono. La storia, ambientata a Roma nel 1938, racconta in modo delicato e divertente la vi-cenda di due commercianti che hanno i propri negozi nella stessa strada, fanno lo stesso lavoro, apparten-gono alla stessa classe sociale, fino a quando le leggi razziali rendono le loro vite profondamente ed in-giustamente diverse.«Se vado indietro nel tempo e penso come la parola "ebreo" è en-

trata nella mia vita, mi vedo seduta su una seggio-lina azzurra nella camera dei bambini. (…) In quella casa da poco è nato un bambino, quella festa è per lui. "Un battesimo?" chiedo. No, mi dice la donna che è seduta accanto a me su un’altra seggioli-na. (…) Certo che no,

ripete: “Sono ebrei” aggiunge, ac-cennando con il mento al di là della finestra. “Loro i bambini non li bat-tezzano, li circoncidono”».da Rosetta Loy, La parola ebreo, 1997.

30 Novembre 1943 RSI (Italia)

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RDL 1728Provvedimenti per la difesa della razza italiana.

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Ordine di Polizia n. 5: predisposto l’arresto, la confisca dei beni e l’internamento di ogni ebreo sul territorio italiano.

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Film: Il processo di Norimberga, di Yves Simoneau (Canada - USA, 2000). Vincitori e vinti, di Stanley Kramer (USA, 1961).