Novembre - Dicembre 2016 Anno N.4 ... · Sade mettere in scena la morte di Marat all’interno del...

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Novembre - Dicembre 2016 Anno N.4 www.istitutobandini.it Esente da autorizzazione C.M. n.242 02/09/1988 Un libro sotto il vischio Care lettrici, cari lettori, tra le consuetudini non cristiane, che ancora resistono nelle nostre celebrazioni natalizie, vi è quella, di origi- ne celtica, di regalare un ramo di vischio, da appende- re alla porta di casa e sotto cui scambiarsi un bacio di buon auspicio. In un brano della sua Storia Naturale, lo scrittore latino Plinio il Vecchio ne descrive il rito della raccolta, affidata ad un sacerdote, che, vestito di bianco, scalzo e digiuno, saliva sull’albero a tagliarlo con un falcetto d’oro. Plinio aggiunge che i Celti indi- cavano il vischio come “la pianta che guarisce tutto” e gli attribuivano un grande potere: essendo una pianta aerea, che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi, era considerata una manifestazione degli dei che vivono in cielo e dunque un simbolo di vigore, di rigenerazione e di rinnovata speranza per iniziare il nuovo ciclo dell’anno. Ma, oltre al ramo di vischio, c’è un altro dono “che gua- risce tutto”, ed è il libro, il migliore dei regali. Come ci ricordano la foto della rubrica Bibliopolis e le vario- pinte vignette di una vostra compagna, sotto l’albero - o sotto il vischio - sarà certamente gradito un libro. Una coperta e il fuoco di un caminetto a scaldare il corpo, oltre che l’anima, faranno il resto… Buona lettura e buone feste! Filomena Giannotti Con gli occhi dei Greci di Mauro Bonaz- zi, docente di Storia della Filosofia all’U- niversità di Milano (Carocci, settembre 2016), è un libriccino utile per orientarci nel difficile mestiere di vivere. Raccoglie agili saggi, ben lontani dal classicismo di maniera, che invitano a rivolgere l’atten- zione a quegli antichi Greci, ormai remoti, che furono maestri nell’indagare, con spirito libero, la profondità dell’animo umano, i temi della felicità, dell’amicizia, dell’amore, della giustizia, della morte. Per l’autore, esistono tante Grecie, tanti modi diversi e contrastanti di porsi davanti ai problemi dell’esistenza: la Grecia dei filosofi e quella dei poeti, la Grecia ge- niale e la Grecia folle, quella di Platone e Aristotele e quella di Omero. Esse aiutano a “difenderci dalla pau- ra dell’insignificanza”, ad affrontare la complessità che ci circonda, a percorrere il cammino della conoscenza senza la fretta di arrivare subito da qualche parte, per- ché la rapidità non giova alla riflessione. Ad esempio, il famoso panta rhei di Eraclito ha un si- gnificato più profondo del banale “tutto scorre”, tutto fluisce inesorabilmente: quelle acque sempre diverse che scorrono sono la vera identità dello stesso fiume; il fiume è l’acqua che scorre. Questo può valere anche per gli uomini: “l’identità dell’uomo è garantita dalle sue esperienze, ciò che egli diventa, come si confronta con le persone e le situazioni determinerà la vita che condurrà”. Secondo Platone, “tutto ciò che è grande è instabile” e per questo è fragile e deve essere difeso. Può la politica sussistere separata dalla filosofia? Dall’ideale utopico non di un mondo perfetto, ma da quella utopia che è “speranza del possibile, riflessione critica che ci aiuti a comprendere e correggere il mondo in cui viviamo”? Socrate era atopos, senza luogo, privo di radici, libero di muoversi, libero dai luoghi comuni della sua terra, libero di alzare lo sguardo verso altre realtà, magari più giuste. “Esule sulla terra” - dice il poeta - ma “re dell’azzurro”, quando dispiega le sue ali di gigante. Con gli occhi dei Greci Alessandra Gentili

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Novembre - Dicembre 2016 Anno N.4 www.istitutobandini.it Esente da autorizzazione C.M. n.242 02/09/1988

Un libro sotto il vischioCare lettrici, cari lettori,tra le consuetudini non cristiane, che ancora resistono nelle nostre celebrazioni natalizie, vi è quella, di origi-ne celtica, di regalare un ramo di vischio, da appende-re alla porta di casa e sotto cui scambiarsi un bacio di buon auspicio. In un brano della sua Storia Naturale, lo scrittore latino Plinio il Vecchio ne descrive il rito della raccolta, affidata ad un sacerdote, che, vestito di bianco, scalzo e digiuno, saliva sull’albero a tagliarlo con un falcetto d’oro. Plinio aggiunge che i Celti indi-cavano il vischio come “la pianta che guarisce tutto” e gli attribuivano un grande potere: essendo una pianta aerea, che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi, era considerata una manifestazione degli

dei che vivono in cielo e dunque un simbolo di vigore, di rigenerazione e di rinnovata speranza per iniziare il nuovo ciclo dell’anno.

Ma, oltre al ramo di vischio, c’è un altro dono “che gua-risce tutto”, ed è il libro, il migliore dei regali. Come ci ricordano la foto della rubrica Bibliopolis e le vario-pinte vignette di una vostra compagna, sotto l’albero - o sotto il vischio - sarà certamente gradito un libro. Una coperta e il fuoco di un caminetto a scaldare il corpo, oltre che l’anima, faranno il resto…Buona lettura e buone feste!

Filomena Giannotti

Con gli occhi dei Greci di Mauro Bonaz-zi, docente di Storia della Filosofia all’U-niversità di Milano (Carocci, settembre 2016), è un libriccino utile per orientarci nel difficile mestiere di vivere. Raccoglie agili saggi, ben lontani dal classicismo di maniera, che invitano a rivolgere l’atten-

zione a quegli antichi Greci, ormai remoti, che furono maestri nell’indagare, con spirito libero, la profondità dell’animo umano, i temi della felicità, dell’amicizia, dell’amore, della giustizia, della morte.Per l’autore, esistono tante Grecie, tanti modi diversi e contrastanti di porsi davanti ai problemi dell’esistenza: la Grecia dei filosofi e quella dei poeti, la Grecia ge-niale e la Grecia folle, quella di Platone e Aristotele e quella di Omero. Esse aiutano a “difenderci dalla pau-ra dell’insignificanza”, ad affrontare la complessità che ci circonda, a percorrere il cammino della conoscenza senza la fretta di arrivare subito da qualche parte, per-ché la rapidità non giova alla riflessione.Ad esempio, il famoso panta rhei di Eraclito ha un si-gnificato più profondo del banale “tutto scorre”, tutto fluisce inesorabilmente: quelle acque sempre diverse che scorrono sono la vera identità dello stesso fiume; il fiume è l’acqua che scorre. Questo può valere anche per gli uomini: “l’identità dell’uomo è garantita dalle sue esperienze, ciò che egli diventa, come si confronta con le persone e le situazioni determinerà la vita che condurrà”.Secondo Platone, “tutto ciò che è grande è instabile” e per questo è fragile e deve essere difeso. Può la politica sussistere separata dalla filosofia? Dall’ideale utopico non di un mondo perfetto, ma da quella utopia che è “speranza del possibile, riflessione critica che ci aiuti a comprendere e correggere il mondo in cui viviamo”?Socrate era atopos, senza luogo, privo di radici, libero di muoversi, libero dai luoghi comuni della sua terra, libero di alzare lo sguardo verso altre realtà, magari più giuste. “Esule sulla terra” - dice il poeta - ma “re dell’azzurro”, quando dispiega le sue ali di gigante.

Con gli occhi dei Greci

Alessandra Gentili

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Peter Weiss, l’estetica dell’opposizione“Kunst muss die Kraft haben, das Leben zu veränd-ern”. “L’arte deve possedere la forza di cambiare la vita”.8 novembre 1916. A Nowawes (Berlino) nasce Pe-ter Weiss. Fin da adolescente esprime la volontà di diventare artista e scrittore. Riesce a entrare all’Ac-cademia di Belle arti, poi deve lasciare la Germania perché ebreo. Lungo la via di fuga, si ferma da Her-mann Hesse, scrittore che ama e col quale ha avu-to uno scambio epistolare. Hesse, sessantenne, già famoso (il Siddharta è stato pubblicato nel 1922), accoglie il giovane artista e gli propone di collabo-rare alla stesura di un libro. Die Kindheit des Zau-berers (L’infanzia del mago): Hesse scrive il testo, Weiss, moderno amanuense, lo trascrive e lo istoria con disegni preziosi. La fuga continua e il giovane “apprendista mago” arriva a Stoccolma. Qui scrive, disegna, mette in scena i suoi lavori teatrali, e qui incontra la compagna di vita, Gunilla Palmstierna, scenografa e ceramista. Nel 1964, il lavoro teatra-le Die Verfolgung und Ermordung Jean Paul Marats dargestellt durch die Schauspielgruppe des Hospizes zu Charenton unter Anleitung des Herrn de Sade (La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Ma-rat, rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell’ospizio di Charenton sotto la guida del marche-se de Sade) lo rende, improvvisamente, famoso. E provoca scandalo. Weiss immagina il marchese De Sade mettere in scena la morte di Marat all’interno del manicomio di Charenton. Gli attori, i malati di mente. Nasce il Dokumentartheater, teatro di oppo-sizione, di impegno, di memoria, di riflessione. E di emozioni estreme. Con la trilogia Die Ästhetik des Widerstands (1975/1981), riflessione in forma di romanzo sulla resistenza degli operai tedeschi al fascismo, Weiss diventa l’intellettuale di riferimen-to di un’intera generazione.Ho incontrato Peter Weiss per la prima volta nell’e-state del 1975 nella mia antologia di terza media. Ci frugavo dentro come in un armadio di meraviglie, alla ricerca di me stessa. E trovai alcune pagine di Abschied von den Eltern, Congedo dai genitori. Weiss mi raccontava l’adolescenza come mai nessuno ave-va fatto. Dava voce ai miei turbamenti, alla mia rab-bia, alla voglia di fuga. Fu poi la volta di Ermittlung (L’istruttoria), oratorio sul processo di Francoforte (la prima in contemporanea in quindici teatri euro-pei). Per giorni non riuscii a mangiare e a dormire normalmente. Le immagini dei campi di sterminio raccontate in quel suo stile duro e diretto rimaneva-no negli occhi, nella testa. Poi il Marat – Sade, che presentai come tesina all’esame di maturità. Con grande sconcerto della mia insegnante di tedesco,

che si rifiutò di leggerla. E ancora Diskurs über Vie-tnam, Trotski im Exil, Hölderlin. Weiss mi ha inse-gnato la passione per il teatro.Peter Weiss compie cento anni. In Germania e in Svezia lo ricordano con innumerevoli iniziative, dalla nuova edizione critica dell’Estetica dell’opposi-zione, alla maratona dei lettori a Rostock, alle nuo-ve messe in scena delle sue opere.“Weiss non ha mai fatto concessioni alla ricerca della sua verità” (Erwin Piscator).

(P. Weiss, Autoritratto)

Non solo libri1522: un numeroper il soccorso anti violenza

Venerdì 25 gennaio è stata la Giornata internaziona-le contro la violenza sulle donne: questa ricorrenza è stata istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione n°54/134.La violenza di genere è considerata ormai una violazione dei diritti umani: secondo le statisti-che dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo almeno una donna su cinque subisce abusi fisici o sessuali da un uomo durante la sua vita. E da una recente rilevazione della Polizia risulta che nel nostro Paese ogni anno vengono uccise circa cento donne dai loro compagni, coniugi o “ex”, e molte altre sono vittime di maltrattamenti e abusi fuori e dentro le mura domestiche. Il numero di femmini-cidi avvenuti quest’anno in Italia fino al 25 novem-bre ammonta già a 116.Purtroppo mancano ancora serie politiche di con-trasto a questo fenomeno. Si ribadisce quindi la ne-cessità che ogni donna che subisce violenza fisica o psicologica esponga subito denuncia e si rivolga ai centri specializzati.

Simona Fabbris

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Leggere la società

Uno sguardo

Miriam Niccolini

Sin da quando ero piccola, ho sem-pre avuto una passione per tutto ciò che riguarda l’India. Dagli abi-ti tradizionali, ai riti e agli usi delle popolazioni indiane. Amavo dan-

zare al suono di qualche nota di musica tipica, vestita con abiti tradizionali. Questa estate ho avuto gli esami di terza media e, come argomento, ho scelto proprio l’India. Di qui l’idea di scrivere qualcosa riguardo alle donne di quel Paese. Non ho voluto inserire rime, né seguire un determinato schema metrico per questa poesia. Mi sono semplicemente immedesimata in una donna indiana, provando a capire ciò che sentono e affrontano queste guerriere ogni giorno e cercando di descrivere in questa poesia quello che chiunque, se guardasse attentamente nel profondo del loro sguar-do, potrebbe intravedere ed ascoltare dal loro animo.

Uno strano brillio.In pochi, riuscivano a constatareciò che esprimeva.Solo un’iride profonda e attentapoteva sentire il tacito urlomacchiato di speranza.E percepirela mancanza di quella pulsazione,diventava sempre più un’abitudine.Non vivere più di sensazioni...Era usuale.Ma qualcosaera rimasto acceso, lì dentro.Era come bruciaretra le fiamme ardenti,al centro di un laghetto.Una sensazione...Era rimasta.E ancora quello strano brillio...un pezzo d’anima,riflessonel profondo azzurro celestiale...Uno sguardo. Sara Castagna

I B AFM

Prossimamente in biblioteca

Un thriller per pendolariMolti pendolari frequentano la nostra scuola e spesso si ritrovano a guardare il paesaggio che scorre fuori dal finestrino. Proprio come la protagonista del ro-manzo La Ragazza del Treno, Rachel, una trentenne dei sobborghi di Londra, distrutta dalla vita e dall’al-colismo. Acuta osservatrice, ogni volta che si siede sul treno, si sofferma ad ammirare la vita di una cop-pia apparentemente serena. Fino a che non scoprirà uno sconvolgente segreto, che cambierà profonda-mente la sua vita e quella degli altri personaggi…Pubblicato nel 2015 dall’autrice britannica Paula Hawkins, il libro è in breve tempo – e, a mio avvi-so, immeritatamente – diventato un bestseller, che ha saputo conquistare le classifiche mondiali e che, nelle scorse settimane, è approdato anche nelle sale cinematografiche. Mentre la storia si presenta tutt’al-

tro che enigmatica e la caratte-rizzazione dei personaggi appare piuttosto banale e senza sfuma-ture, le descrizioni dei luoghi risultano precise e coinvolgenti.Consigliato a chi ama lettura di ‘evasione’, in particolare per vin-cere la noia delle ore di viaggio.

Marina Bastiani V RIM

Music connecting people

Old but gold

Dopo una lunga assenza nel mondo della musica, i Guns N’ Roses, una delle rock band più famose di sempre, formatasi nel 1985 e scioltasi nel 1996, si è finalmente riunita. Causa dello scioglimento del gruppo erano stati vari motivi, tra cui il pessimo rapporto che si era creato tra Slash (chitarrista) e Axl Rose (cantante). Infatti, il primo aveva poi de-ciso di iniziare una carriera come solista. Grazie al

Data la grande importanza del tema, un gruppo di studenti del nostro Istituto, un mese fa, ha parte-cipato ad un incontro tenutosi presso la Bibliote-ca degli Intronati dall’Associazione Codice Rosa e, raccogliendone il messaggio, in occasione della ri-correnza del 25 novembre, ha realizzato una piccola installazione esposta nell’Aula Magna della scuola: una stele avvolta in un drappo rosso con sovraim-presso il numero 1522 del soccorso antiviolenza e, di fronte, alcune paia di scarpe rosse, simbolo della protesta contro i femminicidi...Prossimamente altre attività verranno intraprese dagli studenti nel corso di questo anno scolastico e in particolare nel periodo di Autogestione.

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Letti e riletti

Un classicodella letteratura fantastica

ruolo giocato dal bassista Duff McKagan, le acque si sono calmate, e la band, dopo 20 anni, è torna-ta a suonare insieme. Anche se Axl Rose, l’unico rimasto, aveva comunque continuato ad esibirsi con una sua band sotto il nome “Guns N’ Roses”.Il gruppo, che con la sua musica ha fatto impazzire grandi e piccoli negli anni ’80-’90, ora di nuovo al completo, ha già portato al termine un primo “Reu-nion Tour” quest’anno, con la prima data al Coa-chella Festival in California, provocando il sold-out in tutte le biglietterie. Ne è previsto un altro per il 2017 negli stadi d’Europa, inclusi, probabilmente, anche quelli di Milano o Roma.

E se è vero, come si suol dire, che “gallina vecchia fa buon brodo”, come non ricor-dare alcuni dei loro intramon-tabili successi? Da Welcome to

the jungle (1987) a Sweet Child O’ Mine (1988), da November Rain (1992), a Civil War (1993), per fini-re con Knockin’on Heaven’s Door (1992), poi ripre-sa da Bob Dylan, vincitore dell’ultimo Nobel per la Letteratura, e bella in entrambe le versioni.

Gaia Cavaciocchi V TUR

Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde è il capolavoro di Robert Louis Stevenson, che tratta in chiave poliziesca il tema del doppio, anticipando di alcuni anni (il romanzo è del 1886) l’analisi freu-diana dell’Io.

La vicenda è ambientata nella Lon-dra del XIX secolo, un luogo peri-coloso in cui si verificano molti cri-mini. Da chi sono commessi? Dal Signor Hyde. Ma chi è questo uomo così spietato? L’avvocato Utterson e un dottore iniziano ad indagare, ma sono turbati dal sapere che Hyde,

noto per le sue innumerevoli cattiverie, è un cono-scente del Dottor Jekyll, che è, invece, una perso-na gentile e responsabile, ma sembra nascondere qualcosa. I dubbi nascono quando Hyde viene visto visitare, in certe notti, la casa di Jekyll. Utterson si serve delle lettere di Hyde e di Jekyll come mezzo

Alesja SelaIV AFM

La parola all’immagine

‘’L’artista più importantedel mondo’’

Questa è la provocatoria definizione che di Ai Weiwei, artista contemporaneo cinese, ha dato il celebre giornale di arte online Art Review. Icona della lotta per la libertà di espressione, Weiwei è di-ventato famoso in tutto il mondo per l’arte provoca-toria, simbolo del suo attivismo politico.

Fino al 22 gennaio 2017 Palazzo Strozzi a Firenze, in occasione dei suoi trent’anni di carriera, ospita la mostra Libero (così intitolata in rife-rimento al celebre arresto del 2011), che esalta una delle peculiarità del-

la sua arte: il rapporto fra tradizione e modernità. Presenta infatti oltre 60 opere storiche e nuove pro-duzioni, tra sculture, video, foto e istallazioni ac-comunate dall’intento di denunciare le inefficienze del potere politico. Tra i lavori più impressionan-ti, il serpente fatto di zainetti (per commemorare i bambini morti in Cina nel 2008, per il crollo delle scuole causato dal terremoto), e i gommoni di sal-vataggio, esposti sulla facciata del palazzo a simbo-leggiare il dramma dell’emigrazione e dei rifugiati. Una intera sala è dedicata al Rinascimento, dato che la mostra si tiene nel luogo simbolo di questa epoca. Vi campeggiano i ritratti in LEGO di dissi-denti politici: quattro personaggi del passato legati a Firenze, che hanno subito privazioni della liber-tà: Dante, Filippo Strozzi, Girolamo Savonarola e Galileo. Nonostante le varie polemiche che l’arte di Weiwei ha suscitato, consiglio a tutti la visita della mostra, in quanto l’arte non dovrebbe essere giudi-cata in base alla sua presunta bellezza o bruttezza, ma chiedendosi se comunica qualcosa o meno. E le istallazioni di Weiwei ritengo che ci siano riuscite.

Francesca FoschiniV TUR

per indagare su due persone molto diverse e, tutta-via, misteriosamente unite, fino a quando scoprirà qualcosa di sconvolgente…Due le battaglie, che, parallelamente, si combattono nel corso del racconto: quella tra il buono e il catti-vo, tema che emerge nella vicenda dei protagonisti (o meglio del protagonista), e quella della ricerca di un equilibrio tra due parti contrastanti di una stessa personalità, nel tentativo di nascondere ad altri la vera identità.

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Lo scaffale di Anna Frank

Un solo desiderio: la cioccolataHo sognato la cioccolata per anni è la toccante auto-biografia di Trudi Birger, pubblicata nel 1992.

Il libro narra la dura storia di una famiglia ebrea di Franco-forte durante gli anni del regi-me nazista. Catturata dalle SS, la protagonista viene deportata insieme a sua madre su un treno che le condurrà, in condizioni precarie, al campo di concen-tramento di Stutthof in Polonia,

a 35 km dalla città di Danzica. In un primo mo-mento la madre viene selezionata per la camera a gas, ma con l’aiuto di Trudi si salva, finendo però costretta ai lavori forzati. Durante la prigionia le due donne si confrontano più volte con la mor-te, ma, grazie al sogno di poter mangiare di nuo-vo la cioccolata, riescono a mantenersi in vita.Ciò che più mi ha affascinata in questo libro è la forza di una bambina di soli 13 anni, il suo amore per la sua vita e per quella del prossimo, e la straor-dinaria capacità con cui riesce a mantenere l’equili-brio tra il dolore provato e il desiderio di ritornare alle sue abitudini.

Sofia Pettorali I A AFM

Ciak, si legge!

Genio e sentimentoLa teoria del tutto, uscito nel 2014, racconta la vera storia di Stephen Hawking, magistralmente inter-pretato da Eddie Redmayne (vincitore del Premio Oscar come miglior attore protagonista).

Stephen è un cosmologo dell’università di Cam-bridge, alla ricerca un’e-quazione per spiegare la nascita dell’universo. Durante una festa cono-

sce la studentessa di Lettere Jane Wilde, che invi-ta in seguito al ballo di primavera: è l’occasione in cui i due giovani si danno il loro primo bacio. La loro storia d’amore è però ostacolata dalla malattia di Stephen, l’atrofia muscolare progressiva. Stephen trova difficoltà a camminare, scrivere e parlare ma, nonostante ciò, Jane decide di rimanere sempre al suo fianco, amandolo e prendendosi cura di lui. Dopo il matrimonio, la vita di Jane diventa sempre più difficile, perché Stephen peggiora di giorno in giorno e lei deve prendersi cura dei loro tre figli.

Alda UlajIV AFM

Mistero e sentimentoShadowhunters è una saga di romanzi fantasy scrit-ti da Cassandra Clare. Dal primo di questi è sta-to tratto il film intitolato Shadowhunters – Città di Ossa del 2013, diretto da Harald Zwart.

Al centro vi è la storia di una ragazza, Clarissa Fairchaild, che il gior-no del suo diciottesimo compleanno si ritrova catapultata in un mondo

nuovo, tutto da scoprire. Dopo l’inattesa scomparsa di sua madre, questo mondo si popola di demoni e cacciatori di demoni, fate e stregoni, vampiri e lupi mannari. In compagnia del suo migliore amico Simon e dei suoi nuovi misteriosi amici dai poteri strani, Jace, Isabelle e Alec, Clarissa si avventurerà alla ricerca di sua madre, si innamorerà e scoprirà di non essere la persona che pensava. Nemmeno le persone che le sono state sempre accanto e che pensava di conoscere si riveleranno quelle crede-va… Ma dopo tanti misteri, la vicenda si conclu-de con un inatteso lieto fine, che non vi svelerò.Questa bellissima storia mi ha permesso di fanta-sticare come una bambina, grazie ai suoi nume-rosi colpi di scena, al suo intricato svolgimento e al modo travolgente con cui presenta degli avve-nimenti irreali. Per di più il film, rispetto al libro, lascia molto più spazio molto alla storia d’amore di Clary e ai suoi sentimenti verso Jace, abbraccian-do anche qualche vicenda degli altri romanzi della saga e lasciando sperare in un sequel.

Con l’aggravarsi della malattia finiscono così per cambiare anche i sentimenti dei due protagonisti.Jane trova conforto nel coro della chiesa, dove in-contra Jonathan, per il quale inizia a provare qual-che sentimento. Hawking perde l’uso della voce, e, notando che i suoi sentimenti per Jane non sono più gli stessi, decide di lasciarla e di farle continuare la sua vita accanto a Jonathan. Quando però Ste-phen riceve un invito dalla regina Elisabetta, che riconosce il valore dei suoi studi, porta con sé i suoi figli e anche Jane, la prima donna che ha creduto nella sua idea e lo ha aiutato a realizzarla. Il film, com’è noto, è presentato come la biografia di Stephen Hawking, uno dei più grandi fisici del secolo, oggi 74 enne. Ma in realtà è tratto dal libro Travelling to Infinity: my Life with Stephen, la bio-grafia della prima moglie di Hawking, Jane Wilde.

Desideria BochicchioI A AFM

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Con un po’ di filosofia Cultura e democrazia: quale futuro?Tomaso Montanari è uno storico dell’arte che attualmente scrive per “Il Fatto Quo-

tidiano” e per l’edizione “Corriere della Sera” del Mezzogiorno. Nel 2014 ha pubblicato Istruzioni per l’uso del futuro, un libro sull’immagine di un’Italia possibile, su ciò che potrà essere la Repubblica ita-liana quando sapremo rendere finalmente concre-ta la Costituzione. Per questo propone 21 idee per cambiare con responsabilità e conoscenza il nostro paese, toccando argomenti sensibili, quali ambien-te, bene comune, diritti e doveri, ius soli, lavoro, musei, uguaglianza, verità, humanitas e tanti altri, che sono un vero “indice civile”.

Montanari focalizza l’attenzio-ne in particolare sull’ambien-te, inteso come un patrimonio importante per la collettività, tanto quanto un museo o un

monumento storico. Ci porta esempi come la Val di Susa, un luogo quasi incantato per la sua bellez-za, ma ricordato solo perché vogliono farci passare un treno ad alta velocità. Critica le scelte politiche di oggi, facendo vari esempi di degrado culturale e definendo ciò che accade “terrorismo del denaro”.Ribadisce, infatti, che l’arte appartiene a tutti, che qualsiasi cittadino ha il diritto di decidere se veder-la, capirla, amarla o esserle indifferente. Si sofferma spesso sul fatto che l’arte viene manipolata e asser-vita al denaro, che di musei celebri come gli Uffizi importa solo se hanno superato il Louvre (econo-micamente parlando), e non conta se gli italiani si interessino di arte e si acculturino. Mette in eviden-za la differenza tra la sua epoca e la nostra, in quan-to prima il patrimonio artistico faceva parte della Pubblica Istruzione, mentre oggi rientra nell’am-bito del Turismo. Per questo ritiene importante il ruolo degli artisti nel denunciare le leggi del mer-cato e nel resistere ad ogni forma di potere: Picas-so, ad esempio, lo fece dipingendo il capolavoro di Guernica contro gli orrori del nazifascismo e mise in salvo diverse opere. Montanari parla anche della lontananza del cittadino dalla Costituzione, dell’e-sclusione di molti dall’istruzione e dalla partecipa-zione alla vita sociale e politica a causa del persiste-re di profonde disuguaglianze che negano i diritti fondamentali e la dignità della persona.Ma quella di Montanari non è soltanto una dura critica al sistema, bensì una proposta di civiltà a cui tutti dovremmo essere sensibili. Un libro attualissi-mo che merita attenzione.

Micaela EscovalIV RIM

The foreign file

An enganging novelCormoran Strike is the main character of the story, a very intelligent and intuitive detective.

He isn’t going through a good moment until he meets the brother of a famous model who was murdered. The model fell off the balcony of her luxurious penthouse in Mayfair on the sidewalk. The brother doesn’t agree with the police’s final deci-sion to close the case and invol-

ves Strike to discover what really happened. Thanks to his skills and his secretary Robin he finds out the truth.An engaging novel, detailed in the descrip-tions of the places and in the events but without being boring . The writer has this incredible skill to keep the name of the killer hidden un-til the end and I think this must be underlined.

Caterina MiloccoIV AFM

Et demain?Et demain que-faisons-nous? Où nous allons? Et le travail? Comment faire pour trouver du travail? Par où commencer?

Voilà les questions des jeunes d’aujourd’hui, cel-les-ci sont leurs peurs et leurs préoccupations. Sor-tir du monde de l’école avec un diplôme en poche, Licence, Master ou encore Doctorat ne garantit pas automatiquement une profession assurée. Le mon-de du travail est bien plus complexe qu’il ne paraît. Le lycée n’est pas suffisant pour un recruteur mais à l’inverse un diplômé à l’université coûte trop cher pour l’entreprise. Avoir un poste adéquat avec son cursus scolaire est un défi, une recherche sans fin pour beaucoup. Les jeunes diplômés sont finale-ment pessimistes, désolés, et ont peur pour leur avenir.” Garçons Barrez-vous!” Celui-ci fut le cri de Félix Marquardt (un consultant en relations inter-nationales) vers les jeunes Français qui a été inter-prété comme une provocation puis comme un con-seil pourtous les jeunes.” La France est un beau pays mais dormant”, il confirme en donnant la faute à la France comme une nation en déclin et incapable d’investir sur sa propre jeunesse.

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Amal BahaeddineIV RIM

La magia del tangoEl tango es un género musical y una danza que nació en los arrabales de Buenos Aires en torno al 1880.Desde el principio transformó el baile popular, in-troduciendo un lenguaje común entre la gente de la capital argentina: italianos, españoles, alemanes, rusos, familias que vivían juntos en los grandes “conventillos” o viviendas urbanas colectivas, don-de el baile unía a las personas más que la lengua.

La gente de Panamá in-trodujo la Payada, una antigua forma de poe-sía popular característica de las fiestas del país. En torno al 1870 la Payada evolucionó y originó la

“Habanera”, danza española típica de Cuba.El tango es diversión , a diferencia de los que dicen, sin saberlo, que “el tango es un pensamiento triste que se baila”, pero sobretodo es un lenguaje. Para los que bailan el valzer o la polka, los bailarines siempre realizan los mismos movimientos, quie-nes bailan tango viven experiencias de gran calidad emocional y artística.Las melodías del tango son tan ricas en gradaciones musicales que, pasar de una canción a otra, implica cambiar completamente las propias emociones.

Sofia Di MaioI A AFM

Frankfurter Buchmesse 2016Wie jedes Jahr hat die berühmte Frankfurter Buch-messe auch dieses Jahr, vom 19. bis zum 23. Okto-ber, stattgefunden.Als wichtigste Buchmesse Europas wurde sie 1948 vom Börserverein des Deutschen Buchhandels gegründet und wird jährlich von internationalen-Verlagen, Literaturagenten und Großhändlern be-sucht.Die Messe verfügt über 10 Pavillons, von denen jeder ein geographisches Gebiet vertritt.Jedes Jahr konzentriert sich die Messe auf die Buch produktion und Kultur eines bestimmten Landes.Für die ersten drei Tage ist der Eintritt nur für Profis vorbehalten; die letzten zwei Tage öffnet sich die Messe auch für das Publikum.

L’Italie? Les jeunes italiens? Ils sont dans les mêmes conditions que les Français mais aussi les Espagnols et de nombreux autres Européens.

Der Ehrengast des vergangenen Jahres war Indone-sien. Länder wie Finnland, Brasilien, Neuseeland, Island, China, Türkei und Indien haben von 2004 bis 2014 der Messe teilgenommen.Dieses Jahr war der Ehrengast- Pavillon Flandern und Niederlande gewidmet, hier konnte man sich von der Schönheit der Nordsee inspirieren lassen.Niederlandes Motto war “Dit is wat we delen” (“Das ist, was wir teilen”).Es wurden nicht nur Romane, Sachbücher und Lyrik präsentiert, sondern auch neue Formen der Buchkunst und der Kreativindustrie.Man konnte zirka 99 flämische und niederländis-che Schriftsteller aller Genres auf der Messe finden.7.100 Austeller, 100 Länder, 277.000 Besucher und über 10.000 Journalisten, von denen 2000 Blogger, haben im allgemeinen der Veranstaltung teilge-nommen.Gewinner von Literatur- und Kulturpreisen gab es auch; unter anderem wurden der Global Illustra-tors Award, der Cartoonpreis und der Preis der Frankfurter Buchmesse für die beste internationale Literaturverfilmung verliehen.Die Messe hat es dieses Jahr wieder geschafft, Kul-tur und Geschäft zu vereinen.Man freut sich schon auf den Oktober 2017: bis zur nächsten Frankfurter Buchmesse!

Caterina CarnascialiV TUR

Il topo di biblioteca

Il mio Lessico famigliareIl mio livre de chevet è Lessico famigliare. Natalia Ginzburg, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, lo ha scritto di getto alla fine del 1962 e pubblicato nel 1963, per raccontare la storia del-la sua famiglia d’origine: è dunque una storia vera, ma, come spiega l’autrice, va letto come un roman-zo. Non so a quante persone l’ho regalato o consi-gliato: amici e studenti di diverse età e nazionalità, donne e uomini, liberi e reclusi. Quando amiamo un libro abbiamo voglia di condividerlo e di ripren-derlo in mano noi stessi. In Lessico famigliare, ogni volta mi sembra di scovare qualcosa di più, che non ricordavo o che mi era sfuggito. Ma, come succe-de da bambini con le favole, c’è anche il gusto di

Page 8: Novembre - Dicembre 2016 Anno N.4 ... · Sade mettere in scena la morte di Marat all’interno del manicomio di Charenton. Gli attori, i malati di mente. Nasce il Dokumentartheater,

Oltre agli autori di tutti i contributi, si ringraziano, per aver collaborato a questo numero:

Roberto Ciampalini e i proff. Claudia Busini,Giovanni Casagli, Maria Vinas Garcia

e Laura Tommasi.

Impaginazione a cura di Pietro Moscatelli e Emilio Cerpi(IV Grafica)

riconoscere quanto già si sa a memoria, per esem-pio le pagine in cui Natalia parla della madre, Lidia Tanzi, che magari «brontolava e si lamentava» ma «aveva una natura lieta, e dovunque trovava perso-ne da amare e dalle quali essere amata», oppure del burbero padre, Giuseppe Levi, grande professore di anatomia, sempre tuonante contro i suoi cari. Nata-lia è l’ultima di cinque figli, dopo Gino, Paola, Ma-rio e Alberto. Non mi stufo mai di rileggere delle liti tra fratelli, per motivi futili, come «la precedenza ad andare a lavarsi. Una volta che Alberto comparve a scuola con la testa fasciata, un professore gli chiese cosa gli era successo. Lui si alzò e disse: - Mio fra-tello ed io volevamo fare il bagno». Alberto è il mio preferito: studia medicina e segue le lezioni pater-ne: «Una volta, era buio nell’aula, e mio padre fa-ceva delle proiezioni; e vide, nel buio, una sigaretta accesa. - Chi fuma? - urlò. - Chi è quel figlio d’un cane che s’è messo a fumare? - Sono io papà, - ri-spose la nota voce leggera». A casa Levi sono tutti antifascisti: Mario si rifugia all’estero, il padre, Gino e Alberto finiscono in galera; la madre è spaventata, ma quando Giuseppe e i figli vengono liberati dice: «Ora si ricomincia con la vita noiosa!». In realtà, è stata tutto fuorché noiosa la vita dei Levi e delle persone a loro legate, da Turati, amico già del non-no Carlo Tanzi, ad Adriano Olivetti, marito di Pao-la, a Leone Ginzburg, che sposa Natalia nel 1938 emuore nel 1944 a Regina Coeli, dopo le torture dei tedeschi. E quelle parole, «quelle frasi antiche, sen-tite e ripetute infinite volte» dai Levi e riportate nel libro sono diventate anche il mio lessico.

Prof.ssa Giada MattaruccoUniversità per Stranieri di Siena

Librarsi

Per i cento anni di Roald DahlProprio cento anni fa, nella città di Llandaff, in Gal-les, da genitori norvegesi, nasceva il grande scritto-re Roald Dahl.La sua più famosa opera è La fabbrica del cioccolato, scritta negli anni ’80 e approdata più volte nelle sale cinematografiche di quasi tutto il mondo. Ma ac-canto a questa ricordiamo anche Le streghe, Il GGG e Matilde.Molti sostengono che Dahl sia uno “scrittore per bambini”, ma il soprannome che meglio lo caratte-rizza è quello di “maestro dell’imprevedibile”, per-ché cercava in tutti i modi di rendere divertente qualsiasi situazione.Ecco alcune frasi che rispecchiano perfettamente l’unicità di questo autore:-“Gli adulti sono creature piene di stranezze e se-greti”.-“La vita è più divertente se si gioca”.-“I più grandi segreti sono sempre nascosti nei po-sti più improbabili”.-“Se si pensa di arrivare da qualche parte nella vita, si devono leggere molti libri”.-“Non ho niente da insegnare. Voglio soltanto diver-tire. Ma divertendosi con le mie storie, i bimbi im-parano la cosa più importante: il gusto della lettura”.

Carolina CadeloIV A TUR

Bibliopolis: libri, foto e fantasia