Novara, 21/02/2016 SEMINARIO PER L’E S EUCARISTIA PER … · bisogno di ricreare la nostra vita,...

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1 Novara, 21/02/2016 SEMINARIO PER L’EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO EUCARISTIA PER LA GUARIGIONE DELL’ALBERO GENEALOGICO II DOMENICA DI QUARESIMA -Anno C Letture: Genesi 15, 5-12. 17-18 Salmo 27 (26) Filippesi 3, 17-21; 4, 1 Vangelo: Luca 9, 28-36 NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN! Ti ringraziamo, Signore Gesù, ti lodiamo e ti benediciamo per questa Eucaristia. Quale preghiera migliore possiamo fare per il nostro Albero Genealogico, se non la Messa, l’Eucaristia! Siamo qui, Signore, per lodarti, benedirti e presentare tutti noi, che siamo abitati dal nostro Albero Genealogico, dalle nostre Famiglie. Vogliamo invocare il tuo Spirito, Signore, perché è Creatore. Noi abbiamo bisogno di ricreare la nostra vita, anche pregressa: i nostri avi. Vogliamo ricreare tutto nell’Amore. Sappiamo che tutti i problemi dell’Albero Genealogico nascono dalla mancanza di Amore, dalle fratture del non-amore. Questa sera, Signore Gesù, vogliamo riparare tutto, ricreare tutto, attraverso l’Amore. Vogliamo che questo Amore sia retroattivo fino al “Bereshit”: “In principio, Dio creò…” e rivolto anche al futuro. Vogliamo uscire di qui con un futuro bello tra le mani. Abbiamo tanti problemi! Vogliamo uscire con il futuro bello, che viene, oggi! Vieni, Spirito Santo, nel Nome di Gesù!

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Novara, 21/02/2016 SEMINARIO PER L’EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO

EUCARISTIA PER LA GUARIGIONE DELL’ALBERO GENEALOGICO

II DOMENICA DI QUARESIMA -Anno C

Letture: Genesi 15, 5-12. 17-18 Salmo 27 (26) Filippesi 3, 17-21; 4, 1 Vangelo: Luca 9, 28-36

NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. AMEN!

Ti ringraziamo, Signore Gesù, ti lodiamo e ti benediciamo per questa Eucaristia. Quale preghiera migliore possiamo fare per il nostro Albero Genealogico, se non la Messa, l’Eucaristia! Siamo qui, Signore, per lodarti, benedirti e presentare tutti noi, che siamo abitati dal nostro Albero Genealogico, dalle nostre Famiglie. Vogliamo invocare il tuo Spirito, Signore, perché è Creatore. Noi abbiamo bisogno di ricreare la nostra vita, anche pregressa: i nostri avi. Vogliamo ricreare tutto nell’Amore. Sappiamo che tutti i problemi dell’Albero Genealogico nascono dalla mancanza di Amore, dalle fratture del non-amore. Questa sera, Signore Gesù, vogliamo riparare tutto, ricreare tutto, attraverso l’Amore. Vogliamo che questo Amore sia retroattivo fino al “Bereshit”: “In principio, Dio creò…” e rivolto anche al futuro. Vogliamo uscire di qui con un futuro bello tra le mani. Abbiamo tanti problemi! Vogliamo uscire con il futuro bello, che viene, oggi! Vieni, Spirito Santo, nel Nome di Gesù!

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♥ Matteo 25, 34: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.” Grazie, Signore Gesù!

♥ Giovanni 1, 29: “Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: -Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!”- Grazie, Signore Gesù! ♥ Confermo questa Parola, perché sentivo: -Io ho preso su di me il peccato del mondo, tu non devi portare più niente!- ♥ Grazie, Signore, per la presenza molto forte di Maria in questa giornata di guarigione profonda. Maria è qui e ci accompagna a ricevere ogni grazia. ♥ Ti invito a smetterla di essere una banderuola al vento. Ti invito a fermarti e lasciarti rivestire da potenza dall’Alto, affinché tu possa prenderti la responsabilità e il coraggio della decisione.

♥ Vi invito a perdonare, prima di tutto voi stessi, affinché abbiate il cuore libero, per poter dare il perdono a tutte le persone, che vi stanno intorno, alle persone del passato, perché da questo perdono scaturisce l’azione di un nuovo Amore.

♥ Ti ringraziamo, Signore Gesù, per quello che ci hai detto. Ti ringraziamo per questa colomba dell’Amore. Già nell’Antico Testamento vediamo la colomba (Genesi 8), che si manifesta, dopo il diluvio, quando Dio dice che non sterminerà più gli esseri viventi (Genesi 8, 21-22). Il Signore stringe l’alleanza noatica e compie solo il bene. Ti ringraziamo, perché vogliamo metterci dalla parte del bene: “Venite, benedetti dal Padre mio, fin dall’eternità.” Tutti coloro che

operano il bene entrano nella benedizione di Dio. Grazie, Gesù, perché tu sei l’Agnello di Dio, che toglie / estirpa il peccato del mondo. Vogliamo prendere questa Parola per noi. Tu vieni ad estirpare il peccato, che è dentro di noi, questa negazione dell’Amore, della vita, perché possiamo prendere il via per questo progetto bellissimo, che è la nostra vita. Grazie, Signore Gesù!

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OMELIA

Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Le letture di oggi sono importantissime per la nostra vita e anche per il “Seminario di Effusione”. Nella seconda lettura, Paolo dice che ci sono persone, che si comportano da nemici della Croce di Cristo e pensano che la vita sia tutta qui, mentre noi siamo cittadini del cielo.

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La nostra residenza è nel cielo. Noi veniamo da Dio e a Dio ritorniamo. Questo è un passaggio, un pellegrinaggio, che facciamo su questa Terra. Non abbiamo qui una stabile dimora. Ci comportiamo come nemici della Croce. La Croce è essenziale: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua Croce, ogni giorno, e mi segua.” Luca 9, 23. La Croce non è la malattia, la sofferenza: significa andare controcorrente. Chi va controcorrente si incanala nella corrente dell’Amore ed entra nella persecuzione, nella tribolazione. Chi vive nell’odio, non potrà mai capire l’Amore. Chi non vola non potrà mai capire chi vola. Le anatre da cortile non possono capire il volo delle anatre selvagge.

Accettare la Croce significa credere, andare controcorrente: le persecuzioni diventano una gioia: “Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi, a causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.” Matteo 5, 11-12.

I cieli sono la dimensione dello Spirito. In questa dimensione, noi riceviamo una grande beatitudine, alla quale siamo stati chiamati: alla pienezza della gioia. Molte volte, ci comportiamo da nemici della Croce, perché vogliamo accontentare un po’ tutti e ci snaturiamo, diventando “L’indemoniato di Gerasa”, con 2.000 personalità. È importante capire che la nostra residenza non è dove abitiamo fisicamente, ma è nella via della lode: “Ci sarà una strada appianata e la chiameranno Via Santa; nessun impuro la percorrerà.” Isaia 35, 8.

*** La prima lettura ci parla di Abramo, che, ad un certo momento della vita, crede in un sogno. Dio entra nella vita di Abram e gli dice: “Lek, leka! Vattene dal tuo paese, dalla tua patria, dalla casa di tuo padre verso il paese, che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione.” Genesi 12, 1-2. È un viaggio interiore, ma anche esteriore. I Rabbini, a quel tempo, dicevano che Abramo è stato chiamato dal Signore, perché ha compiuto opere di giustizia e misericordia. Non sappiamo niente della vita pregressa di Abramo.

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Abramo ha il merito, dopo, il merito di credere nei suoi sogni, di credere di volere un figlio da Sara, di credere che la sua vita poteva essere, come si legge nel Salmo 23, 5-6: “Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita.” Passano gli anni e il figlio non arriva. Dio, che ama Abramo, lo porta fuori, cioè fuori dalla sua fissazione. Il nostro Dio ci porta fuori dalle nostre fissazioni, dai nostri problemi. Così, in Giovanni 10, Gesù chiama le pecore, una per una, e le porta fuori dalle malattie, dalle nevrosi, dai problemi…

Noi pensiamo a livello umano, mentre Dio pensa a livello spirituale. Abramo è padre delle tre grandi religioni monoteiste: Cristianesimo, Ebraismo, Islam. Abramo aveva una visione ristretta, pensava ad avere la sua famiglia, per vivere una manciata di anni. Dio lo ha proiettato nell’eternità e gli dice: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle…”.

Dio fa un patto con Abramo, perché gli uomini hanno bisogno di riti. Questo patto, il “berit” consisteva nello squartare degli animali e

metterne la metà una da una parte e l’altra nella parte opposta. I due contraenti dovevano passare nel mezzo. Colui che veniva meno al patto, subiva la sorte degli animali. In quel momento, su Abramo scende un torpore, il “tardemà”, che, per gli Ebrei, è cambiamento dell’attività della mente: è una specie di “Riposo nello Spirito”. Leggo quello che Santa Teresa d’Avila dice in proposito: “L’anima diventa consapevole e sta quasi completamente venendo meno, una specie di svenimento con una eccezionale grande dolce letizia. Essa gradualmente cessa di respirare, tutta la forza corporea comincia a venire meno. In alcuni casi, il respiro si fa più affannoso, è futile per lei tentare di parlare. La mente non può formulare una sola parola. In questa condizione sente una grande gioia e non riesce a muoversi. Questa preghiera, perché è Dio, che prega in noi, venendo a visitarci, non fa male, anzi, dopo, si sta meglio.

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Gli effetti esteriori sono così notevoli che non può esservi dubbio che sia avvenuta una grande cosa. Osserviamo una perdita di forza, ma l’esperienza di tale letizia è che, dopo, consente alla nostra forza di crescere ancora più grande.” Santa Brigida scrive: “Mio Signore, strano quello che tu fai, perché tu poni il mio corpo a dormire e la mia anima risvegli, perché veda, oda e senta le cose dello Spirito. Quando a te piace, mandi il mio corpo a dormire, ma non come un sonno corporale, ma con il “Riposo nello Spirito”. Tu svegli la mia anima, per vedere, udire, sentire con i poteri dello Spirito.”

Abramo, poi, si sveglia da questo torpore e “credette” nel suo sogno. Si realizza anche dal punto di vista biologico.

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Sara partorirà un figlio, Isacco. La nostra vita non è solo una manciata di anni. Noi siamo chiamati all’eternità.

*** Nel Vangelo, letto oggi, anche gli apostoli hanno questo “Riposo nello Spirito”. Il Vangelo inizia così: “In quel tempo”. La traduzione esatta è: “Otto giorni dopo”. Otto giorni prima di salire al Tabor, Gesù annuncia la sua Passione. L’ottavo giorno è importante, perché noi siamo qui riuniti, per vedere Gesù trasformato. Otto giorni dopo, Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li porta sul Monte. Non può lasciare questi tre apostoli con gli altri, perché sono i più facinorosi. Monte in Ebraico è “H(A)R”: significa “energia vitale, che fluisce”. Andare sul Tabor, sul Monte delle Beatitudini, nella Stanza del primo piano, sul Monte La Verna, sull’Olimpo… è essere avvolti dall’energia vitale di Dio. Il Monte rappresenta questo. La Trasfigurazione è raccontata da Marco, Matteo e Luca, il quale aggiunge particolarità. Gesù deve capire che cosa gli sta succedendo, perché lo devono arrestare. Gesù ha un cammino, che è anche il nostro cammino. Noi abbiamo un’idea a livello generale, ma, volta per volta, dobbiamo cercare di capire dove il Signore ci sta portando, attraverso gli eventi, attraverso gli incontri. Il caso non esiste, ma sono le nostre anime, che si stanno muovendo verso un punto, verso le persone, per questo progetto comune.

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Se ci siamo incontrati, c’è un motivo: le anime lo sanno. Anche gli apostoli hanno un “Riposo nello Spirito” e nel Vangelo leggiamo che erano “oppressi dal sonno”. “Quando si svegliarono”, correttamente si deve leggere: “Avendo vegliato”. Gli apostoli sentono il corpo, che si abbandona, ma la loro anima è sveglia e vedono la gloria del Signore.

Gli apostoli rimangono nelle onde Alpha/Theta, quelle del sogno o del sonno leggero. Noi non possiamo vedere la gloria di Dio con la mente. Possiamo vederla con il cuore.

Gli apostoli vedono Gesù, che si trasforma. Quando usciamo da qui, dobbiamo avere l’aspetto di chi ha visto Gesù. Noi dobbiamo vedere Gesù con gli occhi del cuore. I tre apostoli si spaventano e Pietro, il grande tentatore, dice: “Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre tende: •una per te, una per Mosè e •una per Elia.” Per gli Ebrei, colui che sta al centro è il più importante. Ecco la tentazione di Pietro: Pietro capisce che Gesù li sta portando verso qualche cosa di nuovo, ma ha paura. Preferisce stare nella Legge (Mosè). Pietro, al centro, mette Mosè / la Legge. Quindi, non Gesù, ma la Legge è più importante. Interviene dalla nube il Padre Eterno: “Questi è il Figlio mio, l’Amato: ascoltatelo!”

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Noi siamo qui, per ascoltare Gesù. Non dobbiamo ascoltare alcuna altra voce.

Scompare la visione che hanno gli apostoli e “restò Gesù solo”. Il centro della nostra attenzione deve essere Gesù: a Lui dobbiamo ubbidire. Atti 5, 29: “Rispose Pietro insieme agli apostoli: -Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini.”- Nella nostra vita, dobbiamo operare scelte, che ci porteranno a una certa solitudine, perché non tutti ci possono capire, ma solo coloro che sono al nostro stesso livello, coloro che stanno facendo il nostro stesso cammino. Resta solo Gesù, poi la scena si chiude. Gesù e i tre discendono dal Monte. Gli apostoli, però, non dicono niente, perché non sono d’accordo su quello che ha fatto Gesù. Hanno una rivelazione della potenza divina, Gesù trasformato di luce, ma hanno il loro progetto e andranno avanti così fino alla morte di Gesù, senza

comprenderlo. Pietro negherà di conoscere Gesù. Lì si evidenzia la necessità del perdono. La profezia iniziale invitava a perdonare noi stessi. Abbiamo dato il potere agli altri di guidarci e rovinarci la vita. Una volta che ci siamo perdonati, saremo capaci di perdonare tutti. AMEN!

*** PREGHIERA PER L’ALBERO GENEALOGICO

Ti affidiamo, Signore Gesù, tutti i nostri Cari, che vivono nella dimensione dello Spirito. Ti preghiamo di spezzare qualsiasi legame negativo, che ancora sussiste, e di rendere visibili i legami positivi, gli aspetti positivi, che abbiamo ereditato dai nostri avi, perché possiamo usufruirne, beneficiarne e viverli nella nostra vita. Vogliamo, Signore Gesù, attraverso il tuo Santo Spirito, spezzare tutte quelle pratiche di spiritismo, di magia bianca o altra.

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Noi conosciamo un solo Corpo e un solo Spirito. Vogliamo, Signore Gesù, chiudere ogni maledizione. Chi vive in te non ha più maledizioni, ma solo benedizioni.

Ti preghiamo, Signore Gesù, per suicidi, omicidi, persone disperse, persone, che hanno vissuto deliri di follia. Mettiamo tutto nelle tue mani, perché su tutti scenda la tua Misericordia. Siamo nell’Anno della Misericordia e questa Misericordia va all’indietro, nel cammino pregresso. Signore, ognuno di noi ha esigenze specifiche: sono qui in questo Albero Genealogico, che affideremo a te, anche nelle prossime Eucaristie. Vogliamo cantare in lingue e in questo Canto ognuno riceverà quello di cui ha bisogno, perché “lo Spirito intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili.” Romani 8, 26.

♥ Giudici 13, 3-5: “L’Angelo del Signore apparve alla donna e le disse: -Tu finora non hai potuto avere figli. Ma ora resterai incinta e avrai un figlio maschio. Ma dovrai fare come ti dico: non bere vino e liquori e non toccare cibi impuri, perché resterai incinta e darai alla luce un figlio. I suoi capelli non dovranno mai essere tagliati, perché sarà consacrato a Dio, come nazireo fin dal seno di sua madre. Egli comincerà a liberare Israele dai Filistei.”- Noi dobbiamo leggere questo passo in profondità. L’Angelo del Signore apparve alla donna, yshà, quindi al nostro spirito, alla nostra anima. Al di là delle gravidanze, che possono esserci, questa Parola è per tutti.

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Questa sera, tu, Signore, hai spezzato catene ulteriori e adesso avremo un figlio e resteremo gravidi di vita e la nostra vita si espanderà, attraverso una generazione. Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché la nostra anima, da questa Messa, ha la capacità di generare.

Sansone vittorioso di Guido Reni. Pinacoteca di Bologna

Sansone libera Israele. Al di là della generazione umana, tu, Signore, stai mettendo questa vita nuova dentro di noi; vogliamo portare avanti questa vita nuova, che ci porterà ad essere invincibili.

♥ Giudici 12, 3: “Io sono andato a combattere gli Ammoniti a rischio della mia propria vita. Il Signore me li ha fatti vincere.” Ti ringraziamo, Signore, perché la tua Parola ci porta ad essere vincenti. Grazie, Signore Gesù! ♥ Matteo 19, 28-29: “E Gesù disse loro: -Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna.”- Ti ringraziamo, Signore, perché hai aperto, dandoci il “Giudizio finale” di Matteo, dove ci sono coloro che hanno fatto del bene e coloro che hanno commesso il male, ma non quelli che hanno collaborato con te. Questi ultimi, operando il bene, sapendo di operare il bene, non avranno alcun giudizio, ma insieme a te giudicheranno le Dodici tribù di Israele: saranno seduti in questo giudizio. Se, conoscendo te, faremo questo cammino, passeremo alla pienezza della vita, senza giudizio e riceveremo il centuplo e, già da adesso, la pienezza della vita.

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Vogliamo invocare il Nome di Gesù su tutto il nostro Albero Genealogico. Vogliamo che tu ci faccia scoprire ed accogliere nella nostra vita tutte le azioni belle che gli appartengono. Vogliamo beneficiare delle eredità positive dei nostri antenati. Signore, vogliamo vedere le eredità positive, per mitigare e contrastare quelle negative. Invochiamo il tuo Nome, Signore Gesù, perché nel tuo Nome riceviamo ogni grazia ed ogni benedizione. “Lo chiamerai Gesù, perché salverà il suo popolo.” In questa salvezza c’è guarigione, liberazione…

♥ Colossesi 1, 9-10: “Preghiamo sempre per voi. Chiediamo a Dio che vi faccia conoscere pienamente la sua volontà e vi conceda la saggezza e l’intelligenza che vengono dallo Spirito Santo. Così potrete vivere una vita degna del Signore e fare in ogni cosa la sua volontà, portando frutti abbondanti in ogni vostra opera buona, e la vostra conoscenza di Dio sarà

sempre più grande.” Ti ringraziamo, Signore Gesù, per questa Parola. Durante l’invocazione del Nome di Gesù, ho avuto l’immagine di una grande folla, che cantava le lodi del Signore e sentivo una parola: -Queste sono le vostre Famiglie, questi sono i vostri Cari, che lodano e cantano per voi.-

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Noi ci vogliamo unire a questa preghiera cosmica, a questa preghiera della Chiesa Trionfante e della Chiesa in cammino, che siamo noi. Grazie, Signore Gesù! ♥ Romani 4, 18-22: “Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado di essere madre; davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo. Perciò gli fu messo in conto come giustizia.” Grazie, Signore Gesù! ♥ Io vi invito a credere nel patto migliore, perché mio Figlio è stato mandato come promessa migliore rispetto alla precedente.

♥ Ti ringraziamo, Signore Gesù, perché il patto migliore è la Messa, l’Eterna Alleanza, che tu hai fatto con il tuo popolo, con noi. Ci inviti a credere nella potenza della Messa. Il patto, che ha fatto Abramo, appartiene all’Antico Testamento. L’ultimo patto è proprio l’Eucaristia, dove, ogni volta, facciamo memoria di te, Signore Gesù! Grazie, perché ci inviti a credere in questo patto migliore, in questa alleanza ultima con te e a viverne i benefici. Ti ringraziamo per la Parola, che ci hai dato, che conferma quanto letto nella Liturgia e quanto detto nell’Omelia: il grande merito di Abramo è stato di credere che quanto tu, Signore, avevi promesso, lo avresti realizzato. Questa è la grandezza della fede. La nostra fede non è tanto credere in te, che esisti, quanto credere che le tue promesse si realizzano e tu le porti a compimento. Non posso fare a meno di ricordare la profezia: “Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle. Tale sarà la tua Fraternità.” Noi diamo gloria a te, Signore, credendo nella tua Parola e nelle tue promesse. CREDIAMOCI! AMEN! PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.