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NOTIZIE RADICALI | Direttore responsabile: Aurelio Candido | autorizzazione del Tribunale di Roma 11673 del 13 luglio 1967 - OTTOBRE 2018 liberazione la nuova Noi non molliamo! Cresce il numero dei poveri in Europa, aumentano i morti per fame nei paesi sottosviluppati; con i cambiamenti climatici avanza la desertificazione; si inneggia alla legge del taglione, contro la giustizia fondata sul diritto; si afferma il condizionamento dei cittadini violando il diritto alla conoscenza; si afferma il nazionalismo politico e il protezionismo economico; il proibizionismo rinnova alla criminalità la concessione in regime di monopolio del mercato sulle droghe. www.partitoradicale.it “Se è questo ciò che Governo e Parlamento vogliono (per usare poi il pugno ancora più duro) la risposta sarà, per quel che mi riguarda, rigorosamente nonviolenta e sarà annunciata martedì prossimo a Radio Radicale nella puntata di RadioCarcere. Sia chiaro, è innanzitutto lo Stato ad essere fuorilegge e, con le sue mancate riforme, a dichiarare di voler permanere in questa situazione di totale illegalità nella quale i trattamenti inumani e degradanti (già condannati nel 2013 dalla Corte EDU) sono all'ordine del giorno, a partire da coloro che non sono curati e che muoiono in carcere. Il caso del Prof. Armando Verdiglione, 74enne che in pochi giorni di detenzione ha perso oltre 25 chili è uno dei tanti esempi delle migliaia di detenuti che rischiano letteralmente la vita per mancata assistenza sanitaria e mancata possibilità di accesso alle misure alternative al carcere. L'unica ricetta proposta dal Governo è + carcere e + carceri con il preannuncio di un fantomatico piano di costruzione di nuovi istituti che, se va bene, saranno ultimati tra 10/15 anni; piano che, ancora non è dato sapere, con quali risorse verrà finanziato. Inoltre, le cifre ufficiali che fornisce il Ministero non sono veritiere in quanto il carcere di San Remo, secondo i dati diffusi sul sito www.giustizia.it al 30 settembre, non risultava tra gli istituti più sovraffollati, 270 detenuti in 238 posti regolamentari mentre la UILPA ci dice oggi che i posti “legali" sono 190.” CARCERI dalla mezzanotte di martedì 16 ottobre Rita Bernardini ha ripreso lo sciopero fame. Dichiarazione di Rita Bernardini del coordinamento di presidenza del Partito Radicale a proposito della “rivolta” avvenuta nel carcere di San Remo Siamo poco più di 1.800 iscritti al Partito Radicale e siamo molto lontani dale cinquantamila firme necessarie per depositare le 8 proposte di legge di iniziativa popolare. Sono due cattive notizie se pensiamo ai 60milioni di cittadini italiani. Sono un miracolo se consideriamo che lo abbiamo fatto nella censura totale da parte dei mezzi di informazione. E’ sempre più evidente l’esigenza del regime di rimuovere l’attualità delle lotte del Partito Radicale per meglio cancellare dalla memoria la storia politica. Continuiamo ad avere la capacità che ci ha contraddidtinto per mezzo secolo di prevedere, prevenire e proporre soluzioni ai problemi del nostro tempo. Ed oggi ci si vuol far pagare il prezzo del nostro continuare a non volerci arrendere, e di aver continuato a scegliere il meglio per il paese e non per il partito. Ci restano circa 70 giorni. Ancora 1.200 persone che si iscrivano al Partito Radicale entro il 31 dicembre: è la condizione minima essenziale per far vivere le lotte di libertà del Partito Radicale, quanto mai necessarie in questo momento. MILANO da sabato 20 ottobre a sabato 3 novembre 2018 il Partito Radicale è a Piazza Cordusio per informare sulle iniziative in corso, raccogliere le iscrizioni al Partito radicale e le firme sulle 8 proposte di legge di iniziativa popolare. NUOVA LIBERAZIONE 5 AU corretto_la nuova liberazione 15/10/18 15.18 Pagina 1

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NOTIZIE RADICALI | Direttore responsabile: Aurelio Candido | autorizzazione del Tribunale di Roma 11673 del 13 luglio 1967 - OTTOBRE 2018

liberazionela nuova

Noi nonmolliamo!

Cresce il numero dei poveri in Europa, aumentano i morti per fame nei paesi sottosviluppati; con i cambiamenti climatici avanza ladesertificazione; si inneggia alla legge del taglione, contro la giustiziafondata sul diritto; si afferma il condizionamento dei cittadini violando il diritto alla conoscenza; si afferma il nazionalismo politico e il protezionismo economico; il proibizionismo rinnova alla criminalitàla concessione in regime di monopolio del mercato sulle droghe.

www.partitoradicale.it

“Se è questo ciò che Governo eParlamento vogliono (per usarepoi il pugno ancora più duro) larisposta sarà, per quel che miriguarda, rigorosamentenonviolenta e sarà annunciatamartedì prossimo a Radio Radicalenella puntata di RadioCarcere. Sia chiaro, è innanzitutto lo Statoad essere fuorilegge e, con le suemancate riforme, a dichiarare divoler permanere in questasituazione di totale illegalità nellaquale i trattamenti inumani edegradanti (già condannati nel2013 dalla Corte EDU) sonoall'ordine del giorno, a partire dacoloro che non sono curati e chemuoiono in carcere. Il caso delProf. Armando Verdiglione, 74enneche in pochi giorni di detenzioneha perso oltre 25 chili è uno deitanti esempi delle migliaia didetenuti che rischianoletteralmente la vita per mancataassistenza sanitaria e mancatapossibilità di accesso alle misurealternative al carcere. L'unicaricetta proposta dal Governo è +carcere e + carceri con il

preannuncio di un fantomaticopiano di costruzione di nuoviistituti che, se va bene, sarannoultimati tra 10/15 anni; piano che,ancora non è dato sapere, conquali risorse verrà finanziato.Inoltre, le cifre ufficiali chefornisce il Ministero non sonoveritiere in quanto il carcere diSan Remo, secondo i dati diffusisul sito www.giustizia.it al 30settembre, non risultava tra gliistituti più sovraffollati, 270detenuti in 238 postiregolamentari mentre la UILPA ci dice oggi che i posti “legali"sono 190.”

CARCERI dalla mezzanotte di martedì 16 ottobreRita Bernardini ha ripreso lo sciopero fame.Dichiarazione di Rita Bernardini del coordinamento di presidenza delPartito Radicale a proposito della “rivolta” avvenuta nel carcere di San Remo

Siamo poco più di 1.800 iscritti al PartitoRadicale e siamo molto lontani dalecinquantamila firme necessarie per depositarele 8 proposte di legge di iniziativa popolare.Sono due cattive notizie se pensiamo ai60milioni di cittadini italiani. Sono un miracolo se consideriamo che loabbiamo fatto nella censura totale da partedei mezzi di informazione.E’ sempre più evidente l’esigenza del regimedi rimuovere l’attualità delle lotte del PartitoRadicale per meglio cancellare dalla memoriala storia politica. Continuiamo ad avere lacapacità che ci ha contraddidtinto per mezzosecolo di prevedere, prevenire e proporresoluzioni ai problemi del nostro tempo.Ed oggi ci si vuol far pagare il prezzo delnostro continuare a non volerci arrendere, e diaver continuato a scegliere il meglio per ilpaese e non per il partito.Ci restano circa 70 giorni.Ancora 1.200 persone che si iscrivano al Partito Radicale entro il 31 dicembre: è la condizione minima essenziale per farvivere le lotte di libertà del Partito Radicale,quanto mai necessarie in questo momento.

MILANOda sabato 20 ottobre

a sabato 3 novembre 2018il Partito Radicaleè a Piazza Cordusio

per informare sulle iniziative in corso,raccogliere le iscrizioni al Partito

radicale e le firme sulle 8 proposte dilegge di iniziativa popolare.

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di Ilaria Emanuela Saltarelli«Le aziende agroalimentari sonodiventate troppo grandi per nutrirel'umanità in modo sostenibile, troppograndi per operare in termini equi conaltri attori del sistema alimentare e troppograndi per offrire i tipi di innovazione dicui abbiamo bisogno. Altre mega-fusionisono in corso e senza un cambiamentosignificativo, continueranno a consolidareun settore agroalimentare giàoligopolistico. Le agenzie internazionali, leorganizzazioni della società civile, igoverni nazionali e i legislatori devonoagire urgentemente per ricreare unsistema alimentare che soddisfi le esigenzedi tutti».A queste conclusioni arrivava il Gruppointernazionale di esperti sui sistemialimentari sostenibili (InternationalPanel of Experts on Sustainable FoodSystem -IPES Food), nel rapporto*,pubblicato un anno fa, intitolato “Too bigto feed: Exploring the impact of mega-mergers, consolidation andconcentration of power in the agri-foodsector”.Sebbene non si fosse ancora conclusal'acquisizione di Monsanto da 66 miliardidi dollari da parte di Bayer, il rapporto,risultato di due anni di lavoro, analizzaval’impatto delle grandi fusioni e nedenunciava il “consolidamento senzaprecedenti” innescato dalle mega-fusioninel settore agro-alimentare. Nel rapportosi legge che con la fusione di 130 miliardidi dollari tra giganti agrochimicistatunitensi Dow Chemical e DuPont,l'acquisizione di Syngenta da parte diChemChina per 43 miliardi di dollari e lafusione programmata con SinoChem nel

2018, quasi il 70% dell'industriaagrochimica sarà nelle mani di sole tresocietà risultanti dalle fusioni. Le mega-fusioni stanno investendo tutti inodi della catena, lo confermano lafusione tra le principali società canadesidi fertilizzanti Potash Corp. e Agrium,l'offerta di Kraft-Heinz per Unilever el'acquisizione da parte del rivenditoreAmazon di Whole Foods Market. Gli esperti avevano anche espresso nellalettera aperta alla Commissione europeaad ottobre 2017 la preoccupazione chel'acquisizione di Monsanto da parte diBayer avrebbe potuto esacerbareulteriormente la concentrazione disementi e pesticidi non solo all'internodell'Unione europea ma in tutto ilmondo. Monsanto è il più grandefornitore al mondo di sementi, convendite soprattutto negli Stati Uniti e inAmerica Latina. La multinazionale vendeanche il glifosato, che è il pesticida piùusato in tutto il mondo per controllare leerbe infestanti. Bayer è il secondomaggior fornitore di pesticidi in tutto ilmondo, soprattutto in Europa, ed èfornitore di semi a livello mondiale perun certo numero di colture. Com’è noto,invece, dopo un’indagine approfondita, amarzo del 2018 la Commissione europeaha autorizzato, seppure a determinatecondizioni, l'acquisizione di Monsantoda parte di Bayer. La Commissariaeuropea alla concorrenza MargretheVestager ha dichiarato: «Abbiamoapprovato i piani di Bayer per rilevare laMonsanto perché i rimedi delle parti, chevalgono ben oltre 6 miliardi di euro,soddisfano pienamente i nostri problemidi concorrenza. La nostra decisione

assicura che ci saranno una concorrenzaeffettiva e innovazione nei mercati dellesementi, pesticidi e nell'agricolturadigitale anche dopo questa fusione. Inparticolare, abbiamo assicurato che ilnumero di attori su questi mercatirimanga lo stesso. Questo è importanteperché abbiamo bisogno dellaconcorrenza per garantire agli agricoltorila possibilità di scegliere diverse varietà disemi e pesticidi a prezzi accessibili. Eabbiamo bisogno della concorrenza perspingere le aziende a innovarenell'agricoltura digitale e continuare asviluppare nuovi prodotti che soddisfinogli elevati standard normativi in Europa,a vantaggio di tutti gli europei el'ambiente».

* Too big to feed: Exploring the impact of mega-mergers, consolidation and concentration of power inthe agri-food sector, reso pubblico a Roma il 13ottobre 2017.

Le mega fusioni nel settore agro-alimentare distruggono agricoltura e agricoltori

Trent’anni di lotte radicali e una sentenza dellaCassazione per affermare quello che i cittadinisapevano e le istituzioni hanno negato.

di Sergio RavelliNel novembre 1985 un militante del Partito Radicale (loscrivente) e una consigliera comunale di Cremona, elettanella neonata Lista Verde e iscritta al Partito Radicale,elaborano il primo ordine del giorno sul caso Tamoil, inoccasione dell'approvazione della convenzione decennale fraComune di Cremona e Tamoil che dispone il riavviodell'attività industriale dopo il passaggio di proprietà.L'ordine del giorno - con il quale si chiedono più controlliambientali, più trasparenza e l'accesso ai dati relativi aimonitoraggi ambientali - viene respinto dal Consigliocomunale che, all'unanimità, da il via libera alla societàpetrolifera libica. L'unico voto contrario è quello dellaconsigliera comunale Elena Ginestri che con coraggio egrande senso civico resiste alle pesantissime pressioniricevute da più parti.Un intero sistema politico, economico, sindacale e sociale sigenuflette alla Tamoil. Anche le successive interrogazionisullo stesso argomento presentate dalla consigliera comunalesono completamente ignorate. Dopo poco più di un anno,Elena Ginestri si dimette da consigliere comunale eabbandona per sempre l'attività politica. Il caso Tamoil finiscenel dimenticatoio. Silenzi, omertà, sudditanze e connivenzefanno il resto. I reiterati allarmi lanciati per anni dai radicalicremonesi vengono completamente silenziati, con ilcontributo fondamentale della stampa locale. Fino al giorno

in cui il vaso di Pandora viene finalmente aperto. È l'estate 2007 e la grave emergenza ambientale che investealcune delle storiche e prestigiose Canottieri di Cremona nonpuò più lasciare indifferenti. Anche la magistratura si sveglia dalsonno profondo in cui era sprofondata da oltre un ventennio. A quel punto, i radicali cremonesi sono già ben attrezzati peraffrontare l'emergenza ambientale, non solo sul versantepolitico-istituzionale ma anche su quello giudiziario. Solo cosìsi spiega il successo della loro iniziativa. Dodici anni di lotteradicali, dalle manifestazioni davanti alla Tamoil ai sit-indavanti alle sedi pubbliche coinvolte nel disastro ambientale(Arpa, Asl, Tribunale, Comune), dalle raccolte firme supetizioni pubbliche alle interrogazioni parlamentari diMaurizio Turco. Per finire alla costituzione civile del cittadino-elettore Gino Ruggeri che, per la prima volta in Italia,intraprende con successo l'azione popolare in giudiziosostituendosi all'inerte Comune di Cremona. Nessuno, aquesto punto, può più ignorare e silenziare nuovamente lalotta radicale. L'epilogo di oggi è figlio di questa lunga lottadurata oltre trent'anni, condotta da un manipolo di radicaliche con forza, determinazione e competenza hanno saputoessere protagonisti e determinanti nella difesa dei diritti diun'intera comunità. Mai come in questo caso risultaperfettamente calzante il motto del filosofo francese HenriBergson citato spesso da Marco Pannella: "La durata è laforma delle cose". Il 'caso Tamoil' non si chiude con la sentenza definitiva emessadalla Corte di Cassazione. Restano ancora da scrivere alcuniimportanti capitoli di questa incredibile saga in salsa italiana. Molte incognite e pesanti interrogativi gravano sullacomunità cremonese. Quale sarà il destino del sito Tamoil,

La Tamoil ha inquinato Cremona

Nel 2015, in occasione dell'adozionedell'Accordo di Parigi, la Conferenza delleParti della Convenzione Quadro delle NazioniUnite sui Cambiamenti Climatici (UNFCC)aveva incaricato il Gruppo intergovernativo diesperti sul cambiamento climatico(Intergovernmental Panel on Climate Change,IPCC) di elaborare un “Rapporto Speciale”sugli impatti del riscaldamento a 1,5°C soprai livelli preindustriali e sui relativi livelli diemissioni di gas serra per rafforzare larisposta globale alla minaccia delcambiamento climatico, sviluppo sostenibile, egli sforzi per eliminare la povertà.Il Rapporto “Global Warming 1,5°C”,approvato durante la 48° sessione plenariadell’IPCC a Incheon, Repubblica di Corea dal1 al 5 ottobre 2018 è il risultato del lavoro didue anni di 91 ricercatori di 40 paesi, chehanno esaminato 6.000 studi sull’argomento. “Stiamo già assistendo alle conseguenzedell’innalzamento di 1° C del riscaldamentoglobale come, dimostra l’aumento di eventimeteorologici estremi, l'innalzamento dellivello dei mari e la diminuzione dei marighiacciati dell’Artico", ha detto Panmao Zhai,co-presidente del gruppo di lavoro IPCC I.La posta in gioco è alta, il rapporto evidenziale differenze, in termini di conseguenze,dell’aumento del riscaldamento a 1,5° C enon a 2°c. ad es. nel primo caso, entro il2010 si avrebbe una riduzione del livello delmare di 10 cm rispetto a quello che sarebberegistrato se il riscaldamento globale fosselimitato a 2° C; la probabilità che il Marglaciale artico sia privo di ghiaccio d’estatesarebbe almeno una volta ogni 10 anni incaso di aumento della temperatura di 2°,mentre una volta al secolo, con un aumentodi temperatura di 1,5° C. E ancora, ilriscaldamento a 1,5° C limiterebbe la perditadi biodiversità ed ecosistemi, di specie marinee delle barriere coralline. Limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi"richiede cambiamenti rapidi, completi e senzaprecedenti in tutti gli aspetti della società",dall'energia alla pianificazione urbana e delterritorio, con tagli alle emissioni in tutti isettori. Ciò vuol dire che le emissioni globali digas serra dovranno essere ridotte del 45%entro il 2030, con l'obiettivo di arrivare a"emissioni nette zero" entro il 2050. Le conclusioni del rapporto saranno il puntodi riferimento per la 24esima Conferenzaannuale delle Nazioni Unite sui CambiamentiClimatici che si terrà a Katowice in Polonia ilprossimo dicembre, dove i governivaluteranno l’Accordo di Parigi sul clima. «Come dimostrano la ferocia degli incendi edelle ondate di caldo di questa estate, ilmondo cambia sotto i nostri occhi. Ci stiamoavvicinando al bordo del precipizio. Non ètroppo tardi per cambiare rotta, ma ognigiorno che passa significa che il mondo siriscalda un pò di più e che l’inazioneaumenta». Questo è l’allarmesull’emergenza globale del cambiamentoclimatico lanciato a settembre 2018 dalsegretario generale delle Nazioni UniteAntónio Guterres che ha deciso di convocarea settembre 2019 un vertice sul clima. (ILS)

Cambiamenti climaticiIl mondo brucia

AGRICOLTURA/AMBIENTE

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di Irene TestaNon colpe gravi, ma gravissime, sono avolte quelle di una magistratura incauta edisattenta. Così Enzo Tortoracommentava nei dibattiti che lo videropromotore e protagonista, insieme aMarco Pannella e al Partito Radicale, dellacampagna per una Giustizia Giusta. Lasua tensione era per una giustiziaresponsabile, non tanto e non solo intermini di rivalse economiche, ma perchéla magistratura fosse investita e siconformasse al senso della responsabilitàdegli atti che produce, degli effetti chequesti determinano in capo al cittadino,colpevole o innocente. La questione dellaresponsabilità civile del magistrato futradotta in quesito referendario esottoposta alle urne l’8 novembre 1987.Con un'affluenza del 65%, il popolorispose con un favore ben oltre leaspettative: l'80,2% dei votanti, quasi 21milioni di italiani decisero di votare "sì",di voler cambiare un sistema giudiziarioche non individuava mai colpevoli per glierrori che commetteva. Come anche altre volte è accaduto, ilParlamento decise anche allora di tradirel'esito referendario e il volere dei cittadini,promulgando appena quattro mesi dopo,su iniziativa del Guardasigilli GiulianoVassalli, la legge n.117 del 13 Aprile del1988, che ha nei fatti reso nulla laresponsabilità civile e tutelato autonomiae indipendenza della magistratura,consentendo allo Stato di essere essostesso imputato direttamente in caso diricorso per dolo o colpa grave ericonoscendo solo indirettamente laresponsabilità del magistrato. Gli effetti diquesto tradimento del referendum sulla

responsabilità civile del magistrato hannoprodotto in 33 anni (dal 1989 al 2012)circa 700 ricorsi, di cui solo 34 accolti,infine appena 4 condanne a risarcire alloStato quanto questo ha risarcito allevittime dell'errore. Però, invece, troppi innocenti finisconotuttora in carcere: in media 1000 ognianno, oltre 26 mila negli ultimi 25 anni.Questi sono i dati dei rimborsi che loStato perlomeno garantisce a chi èriconosciuto aver subito un'ingiustadetenzione, una cifra che ammonta nelperiodo considerato a circa 740 milioni diEuro. È chiaro che in questa situazione il

magistrato non è responsabilizzato, èpressoché libero di sbagliare, e lo fa.Troppo spesso. Anche perché non è affatto semplicedimostrare - questo è quanto chiedeva lalegge Vassalli - che il magistrato abbiasbagliato per dolo o colpa grave, mentrepiù spesso sono comuni gli errori causatidal libero convincimento del giudicenell'interpretazione delle norme e nellavalutazione delle prove, e questi nondevono però essere oggetto di rilievo,poiché scatta in questi casi unacosiddetta "clausola di salvaguardia".Contro questa impostazione si muove

solo nel 2011, finalmente,la Corte di GiustiziaEuropea, che condannal'Italia a conformare lalegislazione al principio diresponsabilità degli Statimembri e a rivedere lalegge Vassalli laddove nonammetteva responsabilitàdello Stato in quei casi doveera stata l'arbitrarietà delconvincimento del giudicea causare l'errore.

A seguito di questa sentenza, e nelle moredi un rapporto costantemente riottoso trapolitica e magistratura, il Parlamento nel2015 con la legge n. 18 riesce a modificarela legge Vassalli al fine di rendere effettivala disciplina che regola la responsabilitàcivile dello Stato e dei magistrati, anchealla luce dell'appartenenza dell'Italiaall'Unione Europea. Sebbene nei ricorsi contro lo Stato daparte delle vittime sia stato ora eliminatoil filtro dell'ammissibilità, sebbene lanuova legge agisca nel senso di unalimitazione della "clausola disalvaguardia" e della ridefinizione in

senso più ampio dellafattispecie di colpa grave,sebbene il numero deiprocedimenti di rivalsadopo ingiusta detenzionesia leggermente aumentatodopo la riforma, ilmeccanismo, sancito ancheda una pronuncia dellaCorte Costituzionale inmerito, rimane quello dellaresponsabilità indiretta delmagistrato: il ricorso da

parte della vittima può essere fatto solocontro lo Stato, che - oraobbligatoriamente, va detto - si rivalecontro il magistrato. Ciò, ancora una volta, non erachiaramente negli intenti dello spiritoreferendario, nella volontà popolareespressa nelle urne nel 1987. Ancora oggi,per quanto poco si parli attualmente dellaquestione e sempre troppo pochi siano idati a disposizione, sappiamo dairapporti Eurispes di questi ultimi anniche è costante il numero di cittadiniitaliani che vorrebbero una riforma dellagiustizia e della responsabilità civile dellamagistratura. Uno di questi è sicuramente il dott. BrunoLago. Vittima di un errore giudiziario, hasporto “denuncia” nuovamente allaCommissione europea contro laRepubblica Italiana per il sostanzialeinadempimento della sentenza del 2011,rilevando come la riforma risulti ancorainefficace, tuttora caratterizzata da unavasta area di arbitrarietà nel giudizio delmagistrato da parte dei suoi colleghi. Eingiusta, poiché squilibrata neltrattamento del cittadino proponente,che ha la certezza di dover affrontare,anticipandone le spese, un iterprocessuale almeno decennale, contro lerisorse e i poteri dell'Avvocatura delloStato. Per riuscire forse dopo altri diecianni a sapere che un magistrato ha infinepagato per il danno che gli ha inflitto.Sempre difensore e titolare diquell'istanza politica che stava afondamento dei referendum Tortora, ilPartito Radicale non ha mai smesso dioccuparsi della realizzazione di una veraresponsabilità civile della magistratura,quale elemento di profondorinnovamento e di radicale cambio diprospettiva della giustizia italiana. Conl'avvocato Giuseppe Rossodivita eMaurizio Turco si sta occupando anche ditrovare il modo di intervenire e sostenerela coraggiosa denuncia del dott. Lago allagiurisdizione europea, per poterricavarne iniziativa politica quanto maiurgente per tutti i cittadini italiani,europei, del mondo.

Il Dott. Bruno Lago, già vice Direttoredella Banca Europea degli Investimentiè una vittima della giustizia italiana che ha chiesto alla Commissioneeuropea di sanzionare l’Italia per lalegge sulla cosidetta responsabilitàcivile. Richiesta sottoscritta anche dalPartito Radicale e dall’Associazione perl’iniziativa radicale Piero Calamandrei.

un'area di oltre 750 mila mq. situata a ridosso del parco delPo? Per quanti anni ancora la società libica manterrà attivo ilpolo logistico? Di conseguenza, in presenza di questaresiduale attività industriale, sarà possibile imporre allaTamoil la bonifica anche solo parziale del proprio sito?Ancora, quando saranno intraprese le cause civili neiconfronti della società libica da parte dei soggetti vittime delgrave inquinamento? E il Ministero dell'ambiente, finoratotalmente assente, sarà parte attiva nell'azione civile perrivendicare i giusti e consistenti risarcimenti per i danniambientali causati dalla Tamoil?Sono queste le problematiche ancora aperte che potranno es-sere risolte positivamente solo se l'intera comunità cremonesesarà coinvolta e avrà voce in capitolo nella vicenda. L'azione dipochi, "pazzi" radicali non può più bastare.Nel maggio 2015 è stata approvata, con grave ritardo rispettoad una precisa direttiva europea, la legge n. 68 sui reatiambienta-li. Sicuramente il processo a carico dei singolimanager Tamoil avrebbe potuto essere molto più incisivo inpresenza delle norme della legge 68, soprattutto se applicatenei confronti della società Tamoil in quanto tale. In ogni caso,quando si è costretti ad ap-plicare una legge pur importantecome quella sugli ecoreati spesso è troppo tardi, il danno è giàstato fatto. Anche in ambito ambientale prevenire è meglio chepunire, perché i danni arrecati sono difficilmente reversibili.Come ha giustamente rilevato il giudice Guido Salvini, "spettainnanzitutto alle autorità politiche e amministrative esercitarela loro opera di prevenzione e di controllo.Prevenzione e controlli che sono clamorosamente venutimeno nel caso Tamoil". Si pensi al ruolo, disastroso, svoltonella vicenda dal dipartimento di Cremona di Arpa

Lombardia. Nel corso del processo sono emerse tutte le gravicarenze di questo ente istituito, appunto, per la protezioneambientale. La fotografia scattata nel corso del lungoprocedimento giudiziario è impietosa ma veritiera: "I dirigentisono di nomina politica e sono un'arma spuntata. Le verifichevengono sempre effettuate in contraddittorio con l'azienda. Siaggiunga la poca professionalità, la poca percezione dellarealtà, la poca conoscenza delle problematiche riguardanti igrandi impianti industriali, il ritardo nell'avviare le procedureamministrative, la sudditanza rispetto alle problematicheeconomiche ed occupazionali dell'azienda".Un'ultima considerazione. Cremona e la Tamoil sono soltanto un epifenomeno. L'Italia èpiena di casi simili. Taranto e l'Ilva è l'Italia, Napoli e la terradei fuochi è l'Italia, Genova e il ponte Morandi è l'Italia.Nel caso che abbiamo cercato di raccontare è accaduto che unmanipolo di militanti del Partito Radicale è riuscito a "giocarealla democrazia" ovvero è riuscito a costringere le squadre incampo (istituzionali e non) a fare il proprio dovere, a svolgereil proprio ruolo nel rispetto delle leggi vigenti.A volte capita che il piccolo Davide riesca a sconfiggere il gi-gante Golia. Ma quasi sempre capita l'opposto.Per questo è tempo che le comunità locali rialzino la testacon-tro ogni forma di inquinamento, da quello ambientale,più evi-dente, a quello economico, sociale e politico, piùdifficilmente disvelabili. Questo sarà possibile solo se saràrestituito ai cittadini, che sono le principali vittime dei tantidisastri ambientali sparsi nel nostro paese, il diritto allaconoscenza, dal quale scaturisce uno dei principi di base checonnotano uno stato liberale: il conoscere per deliberare.Anche a partire dalla conoscenza di questa "storia inquinata".

Dal referendum Tortora del 1987 continua la lotta per la responsabilità civile dei magistrati

C’è un giudice a Bruxelles?

GIUSTIZIA

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di Octaviana Gabriela JianuIon Iliescu è stato uno dei grandiprotagonisti della Rivoluzionerumena del 1989.Successivamente ha ricoperto lacarica di Presidente dellaRomania.Iliescu non rilascia da tempointerviste, ma ha voluto fare unaeccezione per ricordare la suaamicizia con il leader radicaleMarco Pannella di cui era amicoe che ha frequentato inmomenti salienti della Storiaeuropea, come nella Primaveradi Praga e nella Rivoluzione del1989.Ne dà testimonianza in questocoinvolgente racconto.“Conobbi Marco Pannella inoccasione del Congressodell’UNEF (l’Unione Nazionaledegli Studenti di Francia)tenutosi nel 1956 a Strasburgo.Era la prima volta che ad uncongresso come talepartecipavano i delegati di tuttele associazioni studentescheeuropee, dell’Est e dell’Ovest,assieme ai rappresentanti delle

due organizzazionistudentesche internazionaliovvero l’UIS (l’UnioneInternazionale degli Studenti),con sede a Praga, rappresentata dal suopresidente, il ceco Ji�í Pelikán, eil COSEC (CoordinatingSecretariat) che rappresentava leorganizzazioni studenteschedell’Europa Occidentale e cheaveva la sede a Leida, in Olanda,alla riunione essendo presente ilsuo segretario di allora, l’ingleseThomson. Inoltre, in quell’occasione futenuta anche una riunione adhoc tra i rappresentanti delledue organizzazioniinternazionali (l’UIS e laCOSEC) nonché quelli delleassociazioni studenteschenazionali presenti, un eventosenza precedenti, volto alrilancio delle normali relazionitra le organizzazionistudentesche, interrotte durantela guerra fredda.Marco Pannella, allorapresidente dell’UNURI,

(l’UnioneNazionaledegli StudentiUniversitariItaliani) fece nell’ambito delCongresso UNEF un interventoapprezzato per la sua forma esostanza dal pubblico. Egli eraun giovane piacevole, dibell’aspetto, il quale parlava unfrancese fluente, ricco, inoltre, disfumature. Lì abbiamo avutomodo di conversare la primavolta, in un’atmosfera cordiale,di reciproca simpatia.Per molti anni poi, non abbiamopiù avuto contatti. Nel 1968, un nostro amicocomune, Ji�í Pelikán, ebbe unruolo di primo rilievo durante laPrimavera di Praga in quantodirettore della Televisionececoslovacca. In quell’occasionela Romania espresse la suasolidarietà e sostegno a talicambiamenti politici. Ma laleadership sovietica, con a capoLeonìd Brèžnev, ebbe unatteggiamento ostile ed occupòmilitarmente la Cecoslovacchia,

arrestandone i suoi leader, conDub�ek in testa. La Romania, asuo onore, ha condannatol’intervento sovietico. Ji�í Pelikán, segnalatonell’editoriale del giornalemoscovita Pravda comeesponente delle forzeantisocialiste, fu costretto alasciare il suo Paese. Egli troveràsopporto e ospitalità ai suoiamici italiani, Marco Pannellaincluso.Per molti anni non abbiamoavuto più contatti. Nel 1989, come si sa, nei Paesidell’Europa dell’Est sonoavvenuti radicali cambiamenti,relativamente pacifici per alcunidi Stati (Ungheria,Cecoslovacchia, Polonia,Bulgaria). In Romania, doveNicolae Ceau�escu avevaedificato una dittaturapersonale di stampo staliniano,questi cambiamenti si chiusero

con perdite di vite umane etante distruzioni materiali. Inquei giorni di drammatichesofferenze generate dallaRivoluzione di dicembre del1989 io ho svolto un ruolo attivotanto che alle elezioni generalidi maggio del 1990 fui elettopresidente della Romaniademocratica.Tra gli amici stranieri che sonoarrivati a Bucarest nel 1990,sono stato lieto di ricevere lavisita di Ji�í Pelikán e di MarcoPannella.In occasione di un mio viaggio aRoma sono riuscito ad andare atrovare poi il mio amico MarcoPannella, recandomi alla sededel suo Partito, nel centro diRoma, e lui mi parlò della suaattività politica e mi presentòalcuni suoi collaboratori, tra cuil’onorevole Rita Bernardini.Ji�í Pelikán era sfortunatamentecomparso. Marco Pannella mi fece vedereanche la casa romana doveabitava. Serbo un affettuosoricordo di entrambi”.

di Errico Novi, il Dubbio, 10 ottobreL’avvocato, Roberto Tricoli, offre un prodigio dieufemismo: «La perizia del Tribunale di Palermo è statalunga e complessa, alla fine si è accertato che i fratelliNiceta non erano affatto pericolosi, che le accuse diaver alimentato l’attività economica con soldi mafiosiera infondata: ma servono correttivi nelle norme suisequestri di prevenzione, perché il meccanismo nonva». E certo che non va. L’attività economica diMassimo, Pietro e Olimpia Niceta, nello specifico unaquindicina di accorsatissimi ( un tempo) negozi diabbigliamento tra Palermo e Trapani, è stata inceneritadagli amministratori giudiziari. Ieri la sezione Misure diprevenzione del capoluogo siciliano, ora presieduta daldottor Raffaele Malizia, ha depositato l’ordinanza didissequestro. Ha restituito alla famiglia di imprenditoriun patrimonio che all’epoca valeva 20 milioni di euro.Peccato che, in 5 anni, sia fallito tutto. Tutto. Non c’è piùuna vetrina, né un dipendente: solo debiti daquantificare fra i 3 e i 4 milioni di euro. Non li hannofatti Massimo, Pietro e Olimpia Niceta, no. Loro sonostati estromessi dalla gestione nell’ormai lontano 2013.Fu l’allora presidente della sezione Misure diprevenzione, Silvana Saguto, a ordinare il maxisequestro.Adesso Saguto è sotto processo a Caltanissetta con tuttala rete di amministratori a cui era solita affidare leaziende. Su di loro incombe un’ottantina di capi

d’imputazione. Ma i danni del “sistema” sonoirreparabili. E la conferma viene proprio dalla vicendadei Niceta, felicemente conclusa per modo di dire.«Oggi viene restituito l’onore, ai Niceta e ai lorodipendenti, ma non resta nulla delle loro attività»,commenta il dirigente radicale Sergio D’Elia. Che hapraticamente reclutato uno dei fratelli, Massimo, comealtre vittime dell’antimafia spericolata, nella campagnadel partito di Pannella per cambiare le misure diprevenzione antimafia. E lui, l’imprenditore, si è fattocoinvolgere eccome. Ha girato la Sicilia e non solo conle “carovane della giustizia” radicali. Ha portato lapropria testimonianza. E oggi la battaglia per cambiarele norme del Codice antimafia costituisce la sua veraragione di vita. Ma di quel patrimonio fondatoaddirittura dal bisnonno dei tre fratelli “riabilitati”,restano solo i debiti fatti dall’assai allegra gestione degliamministratori giudiziari.Come nasce l’uragano che travolge i Niceta? Adescrivere la follia della macchina governata fino apochi mesi fa da una giudice poi radiata dallamagistratura, era stato Massimo Niceta in un’incredibiletestimonianza pubblicata sul Dubbio lo scorso 10aprile. Vale la pena di recuperarne ampie citazioni. «Nel2009 io e mio fratello Pietro eravamo stati raggiunti daun avviso di garanzia per il reato di intestazione fittiziadi beni in concorso con la famiglia Guttadauro. Ilprocedimento si basava su una serie di intercettazioni esu alcune audizioni di collaboratori di giustizia e,all’esito della naturale scadenza dei 18 mesi di indagini,era stato archiviato in quanto non sussistevano ipresupposti per un rinvio a giudizio». Ma, scrivevaancora Niceta, «nel 2013 sulle stesse identiche basi,utilizzando le stesse identiche intercet- tazioni, siamostati raggiunti da due diversi provvedimenti diprevenzione patrimoniale e personale. Uno, delTribunale di Trapani, si è concluso con sentenza passatain giudicato, che ci ha dato ragione su ogni punto.L’altro, a firma della dottoressa Saguto, aveva comeoggetto il sequestro del nostro intero patrimonio…». Lameccanica sembrerebbe dunque questa: dove c’era unappiglio pur vago, pur smentito da precedenti

ordinanze di archiviazione, si sequestrava e si affidava auna rete ben nota di amministratori giudiziari. I quali,scriveva sempre Niceta sul Dubbio nell’aprile scorso,«hanno preso un milione di euro in due anni: benventisette persone sono state collocate a vario titolodentro la mia azienda causando la chiusura di quindicipunti vendita e il licenziamento di centoventidipendenti. Quindi il costo della legalità in realtà èquesto: togliere il pane a qualcuno e darlo a qualcunaltro che se lo mangia». Nessuno per quelle parole si èazzardato a querelare Niceta. Che ricordava d’altrondecome «l’amministratore giudiziario nominato per lagestione del patrimonio» fosse «Aulo Gigante, oggi aprocesso a Caltanissetta, per fatti relativi alla ge- stionedella nostra azienda». E in quel processo, Massimo e isuoi due fratelli si sono costituiti parte civile.Tutto chiaro? C’è bisogno di altro? Ieri Niceta si è toltovia facebook un bel po’ di sassolini dalle scarpe. Su di luiaveva infierito anche la delegazione M5s alla RegioneSicilia, che lo scorso 2 ottobre aveva protestato per il suoingresso nella sala intitolata a Piersanti Mattarella inoccasione di una delle assemblee radicali. Bersaglio diquegli anatemi era stata, con Massimo, un’altra vittimadella giostra dei sequestri antimafia, Pietro Cavallotti,che ieri Niceta ha ringraziato così su facebook: «Con luiabbiamo avuto il coraggio di sognare un cambiamentoe abbiamo cominciato un percorso che ci ha permessodi dire a tutti cosa succede con le misure diprevenzione» . Sergio D’Elia spiega di essere «felice perMassimo e per il segnale positivo che arrivadall’ordinanza: è da un anno e mezzo che questoimprenditore lotta, anche insieme con il Partitoradicale. Si batte contro un sistema in cui le misure diprevenzione sono stabilite con procedimenti privi dicontraddittorio, senza possibilità di difesa», ricorda ilsegretario di Nessuno tocchi Caino. Il “bello” è che nellalegislatura appena trascorsa tale irragionevolecompressione dei diritti è stata estesa anche ai reatiassociativi di corruzione. Un’impennata anziché undietrofront. L’unica è sperare, in effetti, che casi comequello dei Niceta riaccendano una scintilla anche nellegislatore.

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Il Tribunale dissequestra i beni dei Niceta: «Non siete mafiosi».

«Vi rendiamo le aziende, purtroppo son fallite...»

Ion Iliescu e... “il mio amico Marco Pannella”

Ion Iliescu alla televisione rumena durante la rivoluzione del 1989

Pubblichiamo l’articolo di ErricoNovi sul caso di Massimo Nicetache nel precedente numero diquesto giornale ha raccontato lasua storia, emblematica di comefunziona l’attuale sistema dellemisure di prevenzione antimafia.Massimo Niceta, imprenditoreiscritto al Partito Radicale, èimpegnato insieme a PietroCavallotti, anch’egli imprenditoreiscritto al Partito Radicale, nellacampagna di raccolta firme sulle“8 proposte di legge di iniziativapopolare contro il regime”.

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Auguro che mai si provi sulla propriapelle cosa significa essere vittima disoprusi, ingiustizie e persecuzioni.Guardo il volto di Enzo Tortora e ancorami emoziono nel vedere una vittimadella mala giustizia, e penso a quantepersone soffrono sulla propria pellequelle che sono le prove di “forza” di unregime che, sia chiaro, non è diventatotale dal 4 marzo di quest’anno, non ètale dal 5 maggio di cinque anni fa, è unregime che vige da decenni e decenni. Nella proposta di legge del PartitoRadicale è introdotto un sacrosantoprincipio di civiltà giuridica che èimmanente nella natura umana, ilprincipio del contraddittorio. Ci credeteche un Sindaco eletto dal popolo di unacittà di 71.000 abitanti, a fronte di unacommissione d'accesso che si èinsediata il 9 giugno del 2017, ha chiestoper tre volte di essere ascoltato suqualsivoglia atto, provvedimento,comportamento che potesse suscitareanche il minimo dubbio di infiltrazionee condizionamento? E lo Stato come harisposto? Ignorando la richiestasacrosanta che proveniva da unrappresentante del popolo. Hannoconvocato il Sindaco in Prefettura solperché aveva proclamato uno scioperodella fame per perorare il diritto a essereascoltato. E al Sindaco che si è recatocon centinaia di pagine, convinto chefinalmente, in ritardo, esistesse lo Stato,il Prefetto dell'epoca disse “Sindaco, leioggi è convocato qui solo per unacortesia istituzionale, per lo scioperodella fame.” Allora lo urlo all'Italia: sidebbono vergognare!Quest'articolo 143 [del codice degli entilocali sullo scioglimento dei Comuni]andrebbe stracciato, non serve a niente.Serve solo al regime quando devemassacrare ciò che contro il regime va.Ma se deve essere mantenuto, ilprincipio del contraddittorio, con lapartecipazione necessariadell'amministrazione nell'attività dellaCommissione d'accesso, è un principiosacrosanto. Guai se dovesse ancoraesserci un comune sciolto senza dare lapossibilità al Sindaco di essere ascoltato!Come è avvenuto a Lamezia Terme, dove“lor signori” che parlano di Stato, cheparlano di democrazia, hanno punito71.000 cittadini. Ma sapete perché hanno sciolto LameziaTerme? Perché in ventinove mesi,l'amministrazione eletta dal popolo epoi sciolta per mafia dallo Stato, haacquisito con manifestazioni diinteresse venticinque beni confiscati allamafia. Lamezia ha fatto il miracolo chel'Italia sconosce, è riuscita ad acquisirebeni confiscati alla criminalità, aregolarizzare la proprietà, a fare il bandopubblico e ad assegnarli, comel’immobile che è stato confiscato a CerraPasquale e che per i prossimi trent'annisarà della Caritas. Sapete invece, inundici mesi, quante manifestazioni diinteresse di beni confiscati allacriminalità organizzata hanno fatto “lorsignori”, lo Stato che si sostituisceall’infiltrato? Zero, zero! Dopo lo scioglimento del consigliocomunale, una ragazzina è venuta nelmio studio perché voleva intervistare ilSindaco, perché si riconosceva nel

Sindaco, perché ilSindaco è colui cheporta il sorrisonelle scuole,perché il Sindaco ècolui attraverso ilquale unacomunità si senteforte, si sente coesae si senterappresentata. Se dico che ènecessario ilcontraddittorio,che è sacrosanta lapresenza sindall'inizio delSindaco o di suodelegato, è perchénon sapete cosascrivono “lorsignori” in questerelazioni dellaCommissione diaccesso. Lo dice anche il provvedimentogiudiziario del Tribunale di LameziaTerme che ha rigettato la richiesta diincandidabilità formulata nei mieiconfronti: “di non secondariaimportanza” è stata l'attivitàdell'amministrazione comunale controla criminalità organizzata. Quel decretodice anche che hanno fatto degli errorimadornali anche sulle epoche temporalidell'amministrazione. Hanno infattiaddebitato a questa amministrazionedelibere di giunta del 23 febbraio 2015,cioè antecedenti di quattro mesi rispettoa quando questo Sindaco e questaAmministrazione si erano insediati. Iltribunale dice ancora che “lor signori”,troppo frettolosi nel dover fucilare chidoveva essere fucilato come da ordinesuperiore, confondono le determine diliquidazione e di impegno con ledetermine di assegnazione dei lavori. Hanno consentito alla Commissione diaccesso di fare questa relazione. Unacommissione, che doveva valutare se unconsiglio comunale era infiltrato ocondizionato dalla mafia, va a portarequale elemento deteriore diquell'amministrazione l’averloassegnato per trent'anni – ignoranti loro,perché si poteva fare – alla Caritassottraendolo a Cerra Pasquale. Ma virendete conto in che mani siamo? Eancora oggi, undici mesi dopo loscioglimento, non vi è una delibera, unadetermina, un provvedimento dellaprecedente amministrazione che è statooggetto di revoca. Nella loro ignoranza avevano indicatoquale atto sospetto l'assegnazione dopobando pubblico di un bene confiscatoalla mafia a una cooperativa sociale ditipo B della quale facevano partesoggetti che avevano dei precedenti.Erano così ignoranti nel loro intentopersecutorio che non sapevano che lacooperativa sociale di tipo B nasce, vivee vivrà proprio in quanto dovràprevedere al suo interno, ai sensidell'articolo 4 della legge istitutiva, iltrenta per cento dei soci e deidipendenti che hanno pregiudizi, exdetenuti, ex tossicodipendenti, exsoggetti dediti ad abuso alcolico. Per nondire dell'ipocrisia di Stato che negatotalmente a colui che nella vita ha

errato di rifarsi una nuova vita, il chenon è limitato al 416 bis, alle cose piùgravi, perché questo è uno Stato chesegna e marchia qualsiasi soggetto abbiaavuto anche solo una segnalazione dipolizia. È questa ipocrisia che fa paura. Con la legge proposta dal PartitoRadicale, si sarebbe evitato ciò che èaccaduto. Fosse per me, questanormativa la abolirei totalmente, perchéil nostro Paese ha già delle norme checonsentono di eliminare quello che puònon andar bene. Comunque, ilcontraddittorio già garantirebbe tutto,eviterebbe errori marchiani. Nellaproposta di legge io stabilirei, proprio arispetto totale del contraddittorio, chenel momento in cui si conclude il lavorodella Commissione d'accesso, le suerisultanze debbano essere primacomunicate al Sindaco, rappresentantedell'amministrazione, per dare unapossibilità di contro-dedurre primaancora che pervengano al Prefetto,altrimenti si verifica questa follia che si èverificata nel mio caso ove falsità, errorimarchiani, errori voluti hanno superatotutti i vari gradi: la commissione hascritto cose folli, il Prefetto ha operatosulla base di cose folli, il Ministro haletto cose folli e il Presidente delConsiglio e il Presidente dellaRepubblica hanno follemente scioltouna comunità.E allora contraddittorio pieno econtraddittorio assoluto, perché io daallora, dal 9 giugno 2017, mi sento comeil protagonista del processo a Kafka. Misono visto all'improvviso in una stanzasolo, piccolino e che guardo il soffitto emi dico: “ma questi che vogliono, cosami imputano, cosa ci sarebbe, perchéLamezia Terme è stata sciolta, perchéSofia non ha il suo Sindaco?” Questo mi chiedo e allora vi prego,andate a firmare, andate a firmare. Enon fermiamoci alla firma perché nelmomento in cui questa proposta dilegge verrà comunque discussa inSenato facciamo sentire che noi siamoun paese figlio dei principi inalienabilidel diritto e della libertà. Facciamosentire la nostra pressione, eliminiamouna norma che in questo momento èstrumento di lotta di potere. Mascaro èpericoloso perché Mascaro parla chiaro,

perché Mascaro è pazzo, perchéMascaro ha cacciato la mafia da tutti ipalazzi, perché Mascaro sta agendocontro ex amministratori, perchéMascaro non guarda in faccia nessuno,perché Mascaro se viene il potente diturno lo caccia fuori a calci, perchérompe le scatole alla SACAL [SocietàAeroportuale Calabrese, NdR], perchénon si fa gli affari suoi. “CacciamoMascaro”, è l’ordine che parte dall'alto. Io ero bambino quando il PartitoRadicale già portava avanti le suebattaglie. Su quella del divorzio, credoavessi dodici anni e con un miocoetaneo, con la macchina da scriverescrivevamo “Si, come il giorno del tuomatrimonio”, quindi eravamo contro lalegge sul divorzio, così come nel 1981ero contrario a quella sull’aborto. Perònon riesco a immaginare che possanoun giorno i miei figli vivere in Italiasenza che vi sia l'onestà intellettuale e lavoglia di battaglie di libertà e di civiltàche vengono portate avanti dal PartitoRadicale. Sarebbe una perdita per ilnostro Paese, perdita ancora più grave eancora più pericolosa mentre ventisempre più preoccupanti di limitazioneassoluta della possibilità di dialogo e diun confronto vero stanno soffiando intutto il mondo. Io amo la passione,l'idealità. Ove c'è passione e idealità puòesistere un futuro per l'umanità, ovefiniranno un giorno passione e idealitàsarà la fine dell'umanità. Facciamo inmodo, con un piccolo sforzo, chepossano continuare a vivere la passionee l'idealità. Poi, in questo cammino dipassione e idealità, in alcune battaglienoi cittadini saremo a fianco del PartitoRadicale, in altre battaglie potremo, percome è stupenda la democrazia,dissentire. Non ho mai avuto tessere dipartito, anche se non sono un “civico” diinteresse perché esser “civico” oggi tidarebbe la sponda dell'antipoliticaquando per cinquant'anni magari haivissuto con le prebende anche dellapolitica. Non ho mai avuto tessere equesta del Partito Radicale è la primache prendo. La interpreto come unatessera di libertà, di idealità e dipassione, in memoria di Enzo Tortora edelle battaglie di Marco Pannella.

Avv. Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme

Lo straordinario discorso che il Sindaco del Comune sciolto per mafia nel giugno del 2017 ha tenuto a Lamezia Terme il 3 ottobre scorso in occasione dell’Assemblea del Partito Radicale sulle “8 proposte di legge di iniziativa popolare contro il regime”.

“Cacciamo Mascaro”, è l’ordine che parte dall’alto

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Vanessa27 anni, provincia di RomaRimasi sbigottita, i capelli mi si rizzarono ela voce mi si fermò in gola. La paura è una strana passione dell’animoche colpisce e supera in potenza ogni altroaccidente, l’ho riconosciuta chiaramentepresente al mio interno alla visione deirisultati elettorali del 4 marzo. Pensai: “Gliargini si sono rotti, ora la nostra democraziaè più in pericolo di prima”. Chi tra voilettori, a cui spero non faccia sgarborivolgermi, non ha sentito questo risvegliocoscienziale, quel lampo trasversale chetaglia la scena in due metà, avrà forsedifficoltà a prendermi in parola. I riflessiistintivi umani seguenti al sentimento dipaura sono tre: l’immobilismo, la fuga, ol’attacco. La mia reazione fu l’ultima:facendomi carico della responsabilità, perquanto limitata nel mia sfera individuale, dinon ignorare il grave risultato elettoralederivante dal sentire popolare e le sueconseguenze, decisi ad aprile di iscrivermial Partito Radicale NonviolentoTransnazionale e Transpartito; l’eco dellasua presenza nella mia vita viene dalontano, l’ho sempre avuto indirettamenteal mio fianco, nella mia casa, in mia madrein particolare. Il mio più forte intento conquesto breve pezzo è di spronarvi asmuovere chi intorno a voi sente che lademocrazia non è mai un processorealizzato e compiuto, anzi essa puòincubare malattie che possono colpirladritta al cuore: nello Stato di diritto;Ridestare chi lo percepisce in pericolo, oggipiù di ieri, poiché i processi storici sonolenti e consequenziali, sarebbe un errorepoggiare la bilancia del proprio valutaresolo su quel famoso 4 di marzo. Glianticorpi a tutto questo degradare sonocostituiti dalla coscienza civile dei cittadini,da noi e non si può rimanere immobili eatterriti; l’indignazione superfluaconcentrata in due frasi lanciate nel maremagnum del web, non basta. Abbiamobisogno di qualcuno, del Partito Radicale,che faccia con noi e per noi le battaglienonviolente, per realizzare un migliorefuturo possibile, un futuro che ancorapossiamo riscattare dal crogiolo soddisfattodi chi trae sufficiente godimento a sentire dinon essersi sbagliato, di aver visto giusto,che da adesso verranno momenti benpeggiori. Un ulteriore motivo per sceglieredi iscriversi al Partito Radicale risiede nelsuo sapersi battere costantemente controgli storici più esperti del futuro che delpassato, cioè coloro che ammoniscono ilgrande progetto europeo federale efederalista intendendolo irrealizzabile,impossibile, non desiderabile. La presenteconvinzione è serbata non solo dagli storiciesperti del futuro, ma anche dai partiti disinistra, incapaci di assumersi l’onere di ungrande progetto complesso ereditato daAltiero Spinelli e Ernesto Rossi, o bensì soloipocritamente interessati a mantenerequesta Europa intergovernativa nel modo incui ci si presenta. Posso dire, senza tema dismentita, che questo è l’unico partito alteronel panorama italiano; sono una militanteignota come molti, convinta che ladifferenza la facciano i singoli, è sufficienteche un piccolo gruppo di persone, ciascunodei suoi membri in modo particolare, abbiail coraggio delle proprie idee per sperarecontinuando a sperare. La mia paura epreoccupazione iniziale è già diminuitaperché ora me ne occupo soltanto.

doppia tessera è tutta qui: io ho aderitoanche a “Potere al Popolo”. Quale iniziativa in particolare del Partitopensi sia determinante per l’Italia di oggi ein generale per la società?Senza dubbio la battaglia per la riformadelle Istituzioni europee, facendo specificoriferimento a Maurizio Turco e i suoinumerosi interventi sull’Europa,liberiamoci di questo Sovra-Stato che non èlo Stato federale che vorremmo: si potràmantenere una qualche autonomia dellesingole Nazioni, certo, però bisognascongiurare che si ripresentino alla Storianuove forme di nazionalismo. Noipuntiamo alla realizzazione compiuta dellaPatria europea e d’altronde è inevitabile: nelmomento in cui gli Stati-Nazione da solinon possono niente, la cooperazione ètutto.Giancarlo ci racconta un aneddoto, quandosi suol dire “il caso fa bene le cose”Ancor prima d’incontrare Marco sul miocammino, ho fatto parte di un gruppoesperantista, completamente distaccato dalPartito, anche a livello linguistico l’impegnodel Partito è fondamentale, ho seguitomolto la trasmissione radiofonica“Traslimen”. Vuoi aggiungere qualcos’altro?Devo dire che questa intervista mi fapiacere; io sono un musicista studio inconservatorio, la politica è una passioneche mi porto dietro da tempo. Ho fattoparte di collettivi scolastici per un breveperiodo, ad ogni modo la mia musica hasempre prevalso sulla militanza piùpartecipativa, però credo di essere semprein ricerca, certamente ho dei punti eticiassodati, ciononostante affronto conmassima apertura tutti gli argomenti pertale motivo il Partito Radicale mi èsembrato un’oasi felice. Ultimamente mistupisco di me stesso perché provo la spintaad approcciare con le persone,spendendomi nel far conoscere ciò chesiamo e facciamo.

Giorgia Lucia Gandolfo28 anni, CataniaCome hai conosciuto il Partito Radicale?Ho incontrato il Partito grazie al suoimpegno nell’ambito carcerario, mio padre

è recluso nel carcere diRebibbia dove sono statiorganizzati degli incontri

con Sergio D’Elia e RitaBernardini, a seguito dei

quali abbiamo deciso, sia io che lui,di iscriverci per poter avere contatti con

voi. Qualche settimana fa una delegazionedel Partito si è recata nella mia città,Catania, per un’assemblea popolare inPiazza G. Verga, alla quale ho partecipatoin qualità di semplice ascoltatrice. Cosa ti ha spinto a fare l’iscrizione per laprima volta quest’anno?Ho passato tanti anni di verasofferenza e solitudine, mi interessaparticolarmente aggiornarmi suuna possibile futura riforma

dell’ordinamentopenitenziario, il Partito è uno

dei pochi che si occupacostantemente delle case circondariali ditutta Italia, ho pensato “queste personepossono aiutarmi, possono capirmi”. Nonsolo mio padre, ma anche mio marito sitrova in carcere a Trapani, la differenza sinota: mio padre partecipa ad attività

formative, mentre mio marito non puòaccedervi a causa della mancanza diprogetti attivi nella sua struttura dicarceraria. Se dovessi sollecitare altri all’iscrizione, cosagli diresti?Di unirci intorno al Partito Radicale, dipartecipare il più possibile, mi spiegomeglio: questo non è un Partito che vaavanti con gli stessi canali abituali dellapolitica italiana, si sostenta sullapopolazione, vive delle iniziative dei singoli.Noi cittadini italiani abbiamo bisogno delPartito Radicale e non viceversa, anzi il fattoche esista aiuta noi - aiuta me - a viveremaggiormente serena, quantomeno adavere una vita normale. Ciascuna delleproposte in materia di giustizia, alcunedelle quali trattate anche nell’assemblea acui mi riferivo poco fa, vuol restituire lapossibilità a chi ha sbagliato di rimediare.Qualora i carcerati non vengano aiutati nelloro periodo di detenzione, usciranno da lìpeggiorati, di conseguenza aumenta lapossibilità di recidiva, con tutte leripercussioni negative che questocomporta. Dall’ascolto delle assemblee delPartito in viaggio per città e paesi delmeridione sono riuscita a riconquistare unpo’ di speranza per me stessa. La voce di Giorgia cambia, si rompe forse perun moto improvviso di sentimenti.Non lo metto in dubbio, i condannati sonopersone che hanno sbagliato e che devonoscontare una pena per questo, ma nonposso esser trattati come degli animali,chiusi in una gabbia tutto il giorno, allosbaraglio, senza un minimo di chance,meritano il rispetto che spetta alle persone,meritano lo stesso di preservare la lorodignità umana. Un ragazzino minorenneche ruba, magari perché la vita stessa è statacrudele con lui, ebbene sì ha sbagliatofortemente e viene condannato, ma quandouscirà da lì tra tre o quattro anni, senza averimparato un mestiere, come pensate saràquel giovane? Cambiato in meglio, o inpeggio? Lo Stato, la legge, dovrebbe aiutarequeste persone, soprattutto gli adolescenti,dovrebbe fargli comprendere cosa sia illavoro onesto, come ci si sente a guadagnarepochi spiccioli onestamente, dategli uninsegnamento di vita in grado di aiutarliquando saranno fuori dalle mura diquell’Istituto. A questo punto le domando per quantoancora saranno in carcere sia il marito che ilpadre, quel che mi risponde mi sconcerta.Mio padre non si sa, è ancora in attesa digiudizio di primo grado, mio marito era inuna Comunità per tossicodipendenti, io hosofferto molto prima di riuscire ad aiutarlo,volevo andasse a curarsi. Un giornoimprovvisamente arriva dalla Questura diCatania un’accusa che lo vedrebbecoinvolto nelle possesso di un’arma neipressi della mia abitazione il giorno 24Maggio 2018, ma quello che stiamocercando di fare con gli Avvocati èdimostrare l’impossibilità del fatto, poichémio marito il 24 Maggio era detenuto inComunità, dove c’è un registro ed è ilMagistrato che autorizza, o meno, lepersone lì ristrette ad uscire. Adesso staaspettando il 21 Novembre per saperequalcosa del processo; provo una granderabbia per tutto ciò, lui era in unprogramma di trattamento terapeutico cheha dovuto bruscamente interrompere.La prossima domanda sembrava superflua,ma decido di fargliela: quale iniziativa inparticolare del Partito pensi siadeterminante per l’Italia di oggi e in

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Ragioni e speranze di tre ragazzi e tre ragazze con meno di trent’anni. Cinque di loro quest’anno si sono iscritti per la prima volta al Partito Radicale

Giancarlo Cascino22 anni, NapoliCome hai conosciuto il Partito Radicale?Ho conosciuto la figura di Marco Pannellaattraverso i telegiornali, mi ha toccatoparticolarmente, era un completo“outsider”, anche per un ragazzogiovanissimo come lo ero all’epoca, luiparlava un linguaggio comprensibile, cosìho cercato informazioni sul Web.Cosa ti ha portato a fare l’iscrizionequest’anno?Fin dall’inizio del Partito Radicale nel suocomplesso mi ha colpito l’onestà, onestàintellettuale intendo, non avevo ancoraincontrato un movimento, da appassionatodi politica come sono, che affrontassequestioni così esterne all’agone mediatico.Mi sono iscritto per la prima voltaquest’anno, il mio impegno è nato proprioquando è stata lanciata la campagna diraccolta iscrizioni dell’anno scorso(Mozione di Rebibbia); nel 2017 non sonoriuscito a versare la quota per questionieconomiche, ora lavoro e ho potutopagarmela da solo. Se dovessi sollecitare anche altriall’iscrizione, cosa gli diresti?Di approfondire le battaglie del PartitoRadicale, soprattutto di notare chequest’ultime influiscono direttamente sullenostre vite più di quanto possa sembrare.Come dissi quando incontrai altri militanti:i temi portati avanti dal Partito di Marcosono fondamentali per tutti e moltocomplessi, in un momento in cui le personehanno poca pazienza, poca voglia diapprofondire, è arduo far comprenderel’importanza di certi argomenti.Concordammo anche sul fatto che il Partitoè di difficile approccio, citando Pasolini “èirriconoscibile”. Prendendomi comeesempio di quanto sia complessa laGalassia radicale, prima di entrarci hodovuto risolvere delle contraddizioniinterne, per aiutarmi ho letto il libro scrittoa quattro mani da Maurizio Turco e SergioDelia intitolato “Tortura Democratica.Inchiesta sulla Comunità del 41 bis reale”,tutti i soggetti di cui si tratta sonopregiudicati, mafiosi, o presunti tali,persone che suscitano gli istinti peggiori,grazie a questa lettura hocapito che essi sono aloro volta vittime di unalegge che non rispettala dignità umana, beneimprescindibile diciascun individuo.Sicuramente uno deimotivi più importanti periscriversi risiede nelleproposte del Partito alivello Transnazionale,ovvero sul fronte europeo,certo anche l’attenzione altema delle carceri lo è,capisco che per ungiovane possa apparireun tema distante,ritengo invece lebattaglie radicali tutteinterconnesse. Unaragione aggiuntiva aquanto sopra è la“transpartiticità”:conduciamo battaglieuniversali che tutti possonoabbracciare, a prescinderedall’appartenenza politica,difatti la bellezza della

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governano. Solo un Partito non trema nelpronunciare quelle parole, che sottendonouna presa di responsabilità per chi lepronuncia e quel partito è il PartitoRadicale. Questo è ciò che mi ha spinto adiscrivermi.Se dovessi sollecitare anche altri, cosa glidiresti?È difficile rispondere a questa domandapoiché l’iscrizione al Partito Radicaleprevede l’adesione ad una storia fatta dibattaglie. Il Partito Radicale è come unamedicina amara il cui sapore ci disgusta,ma di cui conosciamo gli effetti curativi.Ecco bisogna abituare le persone,soprattutto quelle a cui siamo legati (amicie parenti), a prendere confidenza conquesta cura. Magari rievocando l’impegnoradicale per la legalizzazione dell’aborto, oper l’approvazione dell’istituto giuridico deldivorzio, per l’abrogazione dellacoscrizione obbligatoria, dellaresponsabilità civile dei magistrati;tutti diritti ed acquisizioni che ciappaiono oggi scontate, ma chescontate non sono. Anche solo ilconsiglio di ascoltare ogni tantoRadio Radicale può risultare utile peravvicinarsi a quella storia.Quale iniziativa in particolare delPartito pensi sia determinante perl’Italia di oggi e in generale per lasocietà? Il tema della giustizia e delsistema carcerario,rappresenta, a mio avviso, l’iniziativapolitica più importante del Partito Radicalepoiché è lì che si misura, citando Tortora, ilgrado di “civiltà giuridica di unademocrazia”. Lo stato di salute della nostragiustizia è ancora troppo lontano da ciò chetutti ci aspetteremmo, o dovremmoaspettarci: certezza della giustizia e certezzadel diritto. Allo stesso modo la facilità concui si stigmatizza come “svuota carceri”ogni iniziativa che tenti di rendereoperativo l’articolo 27 della nostraCostituzione, deve farci riflettere sul gradodi giacobinismo a cui la nostra società ègiunta. Per non parlare dell’abuso di leggispeciali o di procedure di emergenza chenon fanno che calpestare il diritto,mortificando ciascuno di noi.

Martina Moro 18 anni, UdineCome hai conosciuto il Partito Radicale?Conosco da sempre il Partito Radicaleperché Elisabetta Zamparutti è la madre dimio fratello. Cosa ti ha portato a fare l’iscrizionequest’anno?Mi sono iscritta per la prima voltaquest’anno perché ho avuto l’opportunitàdi svolgere il mio tirocinio di alternanzascuola-lavoro al Partito Radicale e quindi diconoscere più da vicino i temi che affronta,vedendo l’impegno delle persone che se neoccupano ho trovato giusto e doverosofarlo. Durante l’occasionedell’apprendistato ho collaborato allatraduzione in italiano di alcuni testi scrittiin diverse lingue relativi al tema della penadi morte in altri paesi, mi riferisco agli StatiAfricani, al Medio Oriente e agli U.S.A., diquest’ultimo mi ha molto sorpresa sapereche in alcuni Stati - come il Texas - si praticaancora la pena capitale esercitata tramiteiniezione; l’America viene vista comeparametro di civiltà e Democrazia, invece

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Son tornate a fiorire le rose...

a cura di @prnttvanessa

generale per la società?Mio marito l’anno scorso ha partecipatoallo scoperto della fame, indetto dal PartitoRadicale per sollecitare l’approvazionedefinitiva della riforma dell’ordinamentopenitenziario, a cui hanno aderito moltidetenuti come lui. Per noi è stata una verasconfitta, è andato tutto in fumo, tutto ilnostro impegno è stato buttato, avevamoriposto fiducia in quella che era una riformadi civiltà. La politica non si interessa se ildetenuto non mangia, molti la giudicavanocome una riforma “svuota carceri”, non eraquesto. Avrebbero voluto soltantomigliorare la loro vita da reclusi, lorocombattono contro qualsiasi piccolavicissitudine lì dentro: combattono con ilcaldo, combattono con il freddo,combattono contro gli abusi della giustizia,combattono contro la lontananza dallefamiglia, combattono l’indigenza. Miomarito dal 2 Agosto al mese di settembre,quando avemmo l’ultimo colloquio, haperso diciannove chilogrammi, è malato, lovisitano, gli danno dei calmanti - deglipsicofarmaci - e lo lasciano lì. All’ultimonostro colloquio non ho portato i miei figli -Carmelo di 3 anni e Giuliana di 7 - per nonfargli subire il trauma della vista di loropadre completamente assente negli occhi.Vorrei solamente che tornasse in unastruttura adatta a seguirlo nel percorso dicura della sua tossicodipendenza, nonpotrei tenerlo a casa, non ho la forza digestirlo. Vuoi aggiungere altro?Sì, aggiungo che noi tutti, noi insieme,dobbiamo opporci alla mala giustizia. Seavessi la forza e le capacità aprirei qui aCatania un ufficio per fare volontariatodove poter aiutare chi, come me, soffre tuttii giorni. Presto iscriverò anche mio maritoal Partito Radicale.

Edoardo Filosofi 21 anni, RomaCome hai conosciuto il Partito Radicale?Ho avuto modo di conoscere il PartitoRadicale grazie a mia madre, una militanteda più di 30 anni. Nel mio percorso, dicrescita intellettuale e di analisi critica,fondamentali sono stati i cospicui confrontidialogici tra me e lei, in cui non mancavanoe non mancano mai riferimenti allebattaglie radicali. Talmente tanti da renderequelle espressioni “grazie al partitoradicale” o “grazie a Marco” quasi urtantiper un ragazzo giovane che nella vita di tuttii giorni difficilmente riesce a entrare incontatto con quel mondo, il mondoradicale. Con il passare degli anni quelloche in principio pareva essere un“fantasma” si è rivelato a me, grazieall’ascolto di Radio Radicale (unico veromezzo di informazione in Italia), come unapiù solida realtà.Cosa ti ha portato a fare l’iscrizionequest’anno?La mancanza, nel dibattito politico odierno,delle parole chiavi di una democrazia,ovvero: Stato di diritto, liberalismo,liberismo, socialismo, giustizia sociale,funzione rieducativa della pena (art. 27della nostra Costituzione), garantismo,antiproibizionismo e si potrebbecontinuare ancora a lungo. Queste sonotutte parole cariche di significato che nontrovano spazio all’interno degli organi diinformazioni di massa e, peggio ancora,sulla bocca dei politici che attualmente ci

cova molte contraddizione interne. Idocumenti si trovano sul sitodell’Organizzazione “Nessuno tocchiCaino”. Se dovessi sollecitare anche altriall’iscrizione, cosa gli diresti?Gli direi che è importante occuparsi delletematiche care al Partito perché sono temi“particolari”, poco trattati dai mezzid’informazione e non inclusi tra i solitiproblemi sociali considerati dai Media, main realtà fondamentali ai fini di unmaggiore livello di civiltà e umanità.Quale iniziativa in particolare del Partitopensi sia determinante per l’Italia di oggi ein generale per la società?Il tema dell’antiproibizionismo, per toglierealla criminalità il mercato degli stupefacentie perché si possa intervenire conprogrammi sociali di aiuto e di nonesclusione delle persone gravate dal

problema dellatossicodipendenza. Altroimportante impegno politico èquello sulle condizioni deidetenuti nelle carceri perché è

nascosto dagli occhi dei cittadini enon svolge il compito che la legge gli

affida, cioè la rieducazione.

Filippo 28 anni, UdineCome hai conosciuto il Partito Radicale?Nel mio caso sono sempre statoappassionato di politica, anche i miei studisono stati improntati su quello - sonolaureato in “Politiche dell’Unione Europea”- è sempre stato un argomento che mi hainteressato, è innegabile che una parteimportante della storia politica italiana siafatta anche dalle battaglie del PartitoRadicale; la mia famiglia è di derivazionesocialista, quindi alcune iniziative delPartito erano state affrontate in comune,quando vi è stata l’esperienza della “Rosanel pugno”, io ero piccolo, ma ne sentivo giàparlare in casa, da lì in avanti vi è stato ungraduale crescendo nello scoprire di checosa si trattasse.Cosa ti ha portato a fare l’iscrizionequest’anno?Veramente io mi sono iscritto per la primavolta l’anno scorso tramite Laura Arconti.Mi hanno spinto una serie di motivi, il piùsignificativo è stato l’urgenza posta dallamozione di Rebibbia che fissava un limitenon prorogabile. Per quelli come me,intendo coloro che avevano maturato unasensibilità di questo tipo, ma non avevanoancora sentito la spinta definitiva aprendere la tessera, la necessità impellentedi far sopravvivere il Partito è stata una forteincentivazione. Io sono una doppia tessera,sono un iscritto al Partito Democratico.Inoltre l’urgenza dell’iscrizione è data dalpanorama politico attuale, insomma i temiquali il garantismo, i diritti civili alla libertà,sono in questo momento in forte pericolo,quindi l’adesione rafforza il mio spirito didifesa e la volontà di ribadire questiprincipi. Se dovessi sollecitare anche altriall’iscrizione, cosa gli diresti?Il Partito Radicale è il partito più unico checi sia persino per statuto, il fatto di nondoversi candidare gli permette di fare dellebattaglie che altri partiti non fanno,schierarsi su certi temi a causa dello “spiritodel tempo” sarebbe autolesionistico, bastivedere le 8 proposte di legge iniziativa

popolare che stiamo proponendo in questimesi, al cui interno vi è anche ilsuperamento dell’ergastolo ostativo.Aderire è per i giovani un modo nuovo difare politica - genuino, appunto Radicale -in ragione della difesa delle libertàindividuali e degli “Ultimi”, i quali tendonoad essere lasciati da una parte, in favore diuna massa poco critica e che, per finidiscutibili, tende a non dare la dovutaimportanza allo stato di diritto, che è ilfondamento del nostro essere cittadiniliberi. Quale iniziativa in particolare del Partitopensi sia determinante per l’Italia di oggi ein generale per la società?Penso sia determinante la conquista del“Diritto alla conoscenza”, il contesto socio-politico nel quale ci troviamo dimostraancora di più la validità di quella battaglia;la tutela dell’informazione e dellaconoscenza sono due dei temi che neiprossimi venti anni si rivelerannofondamentali per la nostra società. Uno deigrandi fraintendimenti del populismo stanel credere che una persona, ignara dellecoordinate nella quali si muove, è più liberae più pronta per ricoprire determinatiincarichi, per decidere su determinati temi,in realtà il non sapere comporta il doverdipendere da altri, il fatto di dipenderviautomaticamente nega la propria possibilitàdi autodeterminazione, limita la propriacapacità di contribuire positivamente nellasocietà civile. Questo discorso si lega ancheai nuovi mezzi di comunicazione, i qualiinfluiscono sul nostro vivere giornaliero e siusano in modo molto istintivo, senza chesiano stati compresi a pieno. Sono unascoltatore < si rinnova periodicamente.Non è tutto: è in grado di far fruttare almassimo quelle risorse economiche, nonsoltanto trasmettendo i programmi inconvenzione, ma mandando in onda tuttaquella serie di altri eventi fondamentali perun’informazione politica plurale epluralista, di qualità, di reale serviziopubblico. Auguro ad essa lunga vita, senza lasua presenza saremmo tutti più all’oscuro.Bisogna riconquistare, o acquisire con iltempo, la capacità di decifrare quel che siriceve tramite gli organi di distribuzione dimassa: leggere un titolo, o un lancio diagenzia, che riassuma per esempio unintervento svoltosi alla Camera tendeinevitabilmente per brevità ad adombrarnele differenze, andando a discapito dellamultiformità del pensiero di quelparlamentare, possono essere sfumatureche, sommate l’un l’altra, permettono diavere un quadro diverso da quello che puòtrapelare sul giornale. La nominadell’ultimo Direttore di vigilanza nellacommissione della Rai rende l’idea delladifficoltà in cui si trova il servizio pubblico,ad oggi ho un’immagine negativa dei partiti- tengo a precisare - non del “Partito” comestrumento di attività democratica. Mibarcameno un po’ tra la contrarietà delleincursioni della politica sul serviziopubblico televisivo e il seguente dubbio“ma se non ci fossero più i partiti, come sigarantirebbero certe funzioni pubbliche?”. Èuna domanda sulla quale non ho maturatocertezze, ma di una cosa sono convinto: lovorrei meno parcellizzato, meno invischiatoin contrattazioni e spartizioni ove rientranosolo “i potenti”, in definitiva più aperto adaltre voci e con un maggior numero diprogrammi a carattere informativo.

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8 liberazionela nuovaGIUSTIZIA

di Ilaria Emanuela SaltarelliIl Comitato dei Ministri delConsiglio d’Europa hapubblicato ad aprile il suoundicesimo Rapportosull’esecuzione delle sentenzedella Corte Europea dei Dirittidell’Uomo.In virtù dell’articolo 46 dellaCEDU, il Comitato dei Ministriha il compito di vigilaresull’attuazione delle sentenzedella Corte di Strasburgo e larelazione annuale offre il quadrodei casi pendenti, che sonosottoposti al suo controllo, deinuovi casi e dei casi chiusi,riportando esempi di riformeadottate dagli Stati.L’ultimo Rapporto mostra chenel 2017 c’è stato un aumento dicasi chiusi e conferma il trend didiminuzione dei casi pendentirispetto al triennio precedentein cui si è raggiunto il picco degli11.000 casi pendenti: inparticolare, il Comitato deiMinistri ha chiuso 3.691 casi esono ancora sottoposti al suocontrollo 7.584 casi. Lo stesso Rapporto attribuisce ilmerito dei risultati raggiunti nel2017 alle riforme in corso, almiglioramento dellacooperazione con le autoritànazionali e all’estensione dellaprocedura di “chiusuraparziale” anche ai casi ripetitiviin cui sono state prese tutte lemisure individuali.Per quanto riguarda l’Italia, allafine del 2016 era il paese con ilpiù alto numero di sentenzepronunciate dalla Corteeuropea dei diritti dell’uomo inattesa di esecuzione (2.350) mala situazione è cambiata, comespiega l’ultimo Rapporto,anche grazie alla procedura di“chiusura parziale” che hapermesso di chiudere circa1.700 casi relativi alla durataeccessiva dei procedimenti(vedi riquadro “il casoCeteroni”), nonostante lequestioni sollevate non sianototalmente risolte econtinueranno ad esseresottoposte al controllo finquando l’Italia non dimostreràdi aver adottato tutte le misurenecessarie per rimuovere lacausa delle violazioni chehanno portato alla condannada parte della Corte. Alla fine del 2017 l’Italia è scesaal quinto posto della graduatoriadei paesi con maggior numerodi sentenze in attesa diesecuzione con 389 casipendenti, preceduta da Russia(1.689), Turchia (1.446), Ucraina(1.156), Romania (553).Dei 389 casi italiani sottoposti almonitoraggio del Comitato deiMinistri, 54 sono “casi

principali” -cioè casi cherivelano un nuovo problemastrutturale/generale in uno Statoconvenuto- e 335 sono casiripetitivi. Sul fronte degli indennizzistabiliti dalla Corte a titolo diequa soddisfazione, l’Italia restauno degli Stati membricondannati a pagare di più,dopo la Russia e la Turchia perun importo complessivo di12.545.831€.Il numero dei ricorsi alla Corteeuropea dei diritti dell’uomo èaumentato in modopreoccupante già dalla fine deglianni ’90 ed ha rischiato dicompromettere l’efficacia dellastessa Convenzione e delsistema di garanzia dei diritti inessa contemplati, minacciandola qualità e la coerenza delsistema. Al fine di migliorare l’efficaciadelle procedure dinanzi allaCorte europea dei dirittidell'uomo e l'esecuzione dellesentenze della Corte el'attuazione nazionale dellaConvenzione in generale, è stataavviata una riflessione che haportato nel 2004 alla redazionedel Protocollo n.141, entrato invigore il 1° giugno 2010, che hamodificato la disciplinadell’accesso alla tutela dellaCorte e ha razionalizzato ilsistema di filtro dei ricorsiirricevibili.Sotto il primo profilo, ilProtocollo n. 14 ha introdottoun’ulteriore condizione diricevibilità, in forza della qualesi richiede che il ricorrente abbiasubìto un pregiudizioimportante2, «a meno che ilrispetto dei diritti dell’uomogarantiti dalla Convenzione edai suoi Protocolli non esiga

l’esame del merito del ricorso epurché ciò non comporti ilrigetto di un ricorso che non siastato debitamente esaminato daun tribunale nazionale»3. Le condizioni per adire allaCorte sono diventate ancora piùrigorose a seguito dellemodifiche apportate nel 2014all’art. 47 del Regolamento dellaCorte4 che disciplina ilcontenuto del ricorso alla Cortee prevede che lo stesso debbaessere presentato mediante unformulario di ricorsosemplificato5 compilato nellasua interezza e corredato dicopie di tutta la relativadocumentazione pena il suonon esame. Il risultato è che la maggiorparte dei ricorsi individuali allaCorte viene rigettata perinosservanza di una dellecondizioni di ricevibilità previstedalla Convenzione senza essereesaminata nel merito. Dalle statistiche aggiornate dellaCorte europea emerge infattiche “il numero di ricorsi smaltitinella fase amministrativa nel2017 è stato di 22.650, con unadiminuzione dell'8%. Il 61% diquesti fascicoli è stato eliminatoper inosservanza dei requisitidella regola 47 del Regolamentodella Corte.”Un’altra novità introdotta dalProtocollo n.14 è la previsioneche attribuisce al giudice unicoassistito da relatori extra-giudiziari, il compito didichiarare irricevibili o radiaredal ruolo i ricorsi nel caso in cuila decisione possa essereadottata senza ulteriore esame.Infine, per quanto riguarda iricorsi ripetitivi, il Protocollo n.14 ha previsto una procedurasemplificata: se le questioni

sollevate da una causa sonooggetto di giurisprudenzaconsolidata della Corte, unComitato di tre giudici puòdichiarare ricevibili i ricorsi edecidere all’unanimità.Poco prima dell’entrata in vigoredel Protocollo n. 14, laConferenza di Interlaken avevarimesso al centro del dibattito ilfuturo della Corte europeaavviando un processo diriforma6, noto come “Processodi Interlaken”, che poi èproseguito con le conferenze dialto livello di Izmir nell’aprile2011, Brighton aprile 2012,Bruxelles marzo 2015 eCopenaghen settembre 2018.In particolare, la Conferenza diBrighton nell'aprile 2012 ha datoun ulteriore impulso ai lavori diriforma portando all’adozionenel 2013 di due nuovi protocolli:il Protocollo n. 157 (ratificato da45 dei 47 Stati membri e nonancora entrato in vigore) cheprevede una riduzione deltermine per adire alla Corte da 6a 4 mesi dalla sentenzadefinitiva e il Protocollo n. 16(entrato in vigore il 1 agosto2018 al raggiungimento delladecima ratifica8) che prevedeche le più alte giurisdizioninazionali possono richiederealla Grande Camera della Corteeuropea pareri consultiviriguardanti questioni diprincipio relativeall'interpretazione oall'applicazione dei diritti e dellelibertà definiti nellaConvenzione o nei suoiprotocolli. Anche la supervisione delComitato dei Ministrisull'esecuzione delle sentenze èstata al centro degli sforzinell'ultimo decennio per

garantire l’efficienza del sistemadella Convenzione.È lo stesso Comitato ad averdefinito l’esecuzione rapida edefficace delle sentenze edecisioni emesse dalla Corte«essenziale per la credibilità el'efficacia del sistema dellaConvenzione» nonchè «fattoredeterminante nel ridurre lapressione sulla Corte». Sulla sciadella riforma intrapresa dalprocesso di Interlaken, ilComitato dei Ministri haadottato i nuovi workingmethods per il processo disupervisione entrate in vigore il1° Gennaio del 2011,sottolineano la naturasussidiaria della supervisione equindi il ruolo di leadership chele autorità nazionali, cioè igoverni, i tribunali e i parlamentidevono giocare nel definire eassicurare una rapida attuazionedelle richieste misure diesecuzione. Resta fermo infatti che«l’inefficacia dell’attuazionedella Convenzione a livellonazionale, in particolare a causadi gravi problemi sistemici estrutturali dei diritti umani, restala principale sfida del sistemadella Convenzione. Lasituazione generale dei dirittiumani in Europa dipendedall’azione degli Stati e dallaloro capacità di conformarsi allaConvenzione9».

1. Per quanto riguarda l’esecuzione dellesentenze, il Protocollo 14 ha ampliato i poteridel Comitato dei Ministri.

2. Introdotta dal Protocollo 14 e successivamentemodificata dal Protocollo 15.

3. Quest’ultimo inciso è stato eliminato dallariforma adottata con il Protocollo n. 15.

4. Così come modificato dalla Corte il 17 giugnoe l’8 luglio 2002, l’11 dicembre 2007, il 22settembre 2008, il 6 maggio 2013, il 1 giugnoe il 5 ottobre 2015.

5. Già modificato nel 2014.6. La valutazione globale dei risultati del processoe definizione di ulteriori azioni sarà effettuataentro la fine del 2019.

7. Secondo i dati aggiornati all’8 ottobre 2018l’Italia e la Bosnia e Herzegovina non l’hannoancora ratificato.

8. Il Protocollo 16 è stato ratificato da 11 Stati,l’Italia è uno degli stati che non l’ha ancoraratificato. Dati aggiornati all’8 ottobre 2018.

9. Dichiarazione di Copenaghen al termine dellaConferenza di alto livello del Comitato deiMinistri del Consiglio d’Europa che si è tenutail 12 e il 13 aprile 2018.

Basta cambiare procedura e lo stato della giustizia italiana migliora

Consiglio d’Europa. Rapporto annuale sul controllo dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei Diritti dell’Uomo

Il riferimento alla procedura di “chiusura parziale” di circa1.700 casi relativi alla durata eccessiva dei procedimentiè riferito alla Risoluzione riguardante il caso Ceteronigroup v. Italia adottata dal Comitato dei Ministri il7 dicembre 2017 alla 1302a riunione dei delegatidei Ministri Il Comitato dei Ministri, per quanto riguarda le misureindividuali:1. ha preso atto che le singole misure sono state adottatein tutti i casi in questo gruppo e ha pertanto deciso dichiudere il loro controllo dell'esecuzione di 1723 casiadottando la risoluzione finale CM / ResDH (2017) 423; Il Comitato dei Ministri, per quanto riguarda le misuregenerali: 2. ha rilevato che sono stati ottenuti risultati incoraggiantiper quanto riguarda la durata media dei procedimenticivili davanti ai tribunali di primo grado e ai tribunalispecializzati; incoraggia le autorità a continuare amonitorare da vicino l'impatto delle misure adottate alfine di consolidare tali risultati e ridurre ulteriormente ladurata media dei contenziosi giudiziari civili; 3. ha preso atto con soddisfazione del fatto che latendenza positiva dell’arretrato rilevata dal 2011 è stata

consolidata negli ultimi anni; incoraggia le autorità aproseguire gli sforzi per ottenere la completa eliminazionedell’arretrato pluriennale e, in tale contesto, le invita afornire al Comitato informazioni aggiornate sullo stato diavanzamento del piano specifico attuato; 4. ha preso atto con preoccupazione di una tendenzanegativa in termini di aumento dei casi pendenti e delladurata media dei procedimenti civili davanti alla Corte diCassazione; 5. ha invitato le autorità a fornire al Comitato, il più prestopossibile, un'analisi della situazione, sulla base distatistiche complete e aggiornate, in particolare perquanto riguarda le Corti d'appello e la Corte dicassazione, affinché il comitato possa valutare appienol'impatto delle misure adottate e lo stato di esecuzione diquesto gruppo di casi; 6. decide che le questioni relative alle misure generalicontinueranno a essere esaminate nell'ambito dei casiTrapani v. Italia (domanda n. 45104/98) e Muso (n. 1) vItalia (ricorso n. 40969/98)

Negli anni è aumentato in modo vertiginoso il numero deiricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo presentatiper l’irragionevole durata dei processi nel nostro paese.Nel 2001 la c.d. legge Pinto (l.89/2001) ha definito itempi di durata ragionevole dei processi e ha istituito unprocedimento interno per ottenere un indennizzo dalloStato. Questo rimedio risarcitorio interno però non hafunzionato come avrebbe dovuto: il pagamento degliindennizzi ha scontato gravi ritardi con la conseguenza diun nuovo flusso di ricorsi alla Corte europea riguardanti iritardi nei pagamenti degli indennizzi riconosciuti. Al fine di risolvere il problema strutturale, il legislatore hadelineato un nuovo procedimento più snello con ildecreto-legge n. 83 del 2012. La legge Pinto è stata poi riformata dalla legge di stabilitàper il 2016 (l. n. 208/2015) che, con l’intento dichiaratodi «razionalizzare i costi conseguenti alla violazione deltermine di ragionevole durata dei processi», ha abbassatol’entità dell’indennizzo e ha introdotto l’obbligo per laparte lesa di sollecitare i tribunali con rimedi preventividella violazione del termine, che rappresentano unacondizione di procedibilità della successiva domanda diriparazione del danno.

il caso Ceteroni

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di Rita BernardiniChe i giudici della Corte Costituzionale, con intesta il suo presidente Giorgio Lattanzi,abbiano deciso di visitare le carceri e che loabbiano iniziato a fare il 4 ottobre scorso nelteatro del carcere di Rebibbia costituisce iltrionfo della vita politica di Marco Pannella edelle ragioni, speranze e obiettivi del PartitoRadicale nonviolento transnazionaletranspartito da lui così fortemente voluto.Che gli attuali giudici e il suopresidente decidano di fare perprimi quel che a loro èconsentito – addirittura, senzapreavviso – quel che è previstodall'ordinamentopenitenziario da 43 anni (art.67 legge 354/1975), è fattostraordinario e unico proprioperché in passato i loropredecessori mai hannoritenuto di dover esercitarequesta loro prerogativa,prerogativa che i radicali, conin testa Marco Pannella, hannosempre esercitato fin daquando hanno messo piede inParlamento (1976).Che i giudici costituzionalioperino questa sceltanell'attuale contingenzapolitica, con il nuovoparlamento e con il nuovo Governo che – uniti- respingono la possibilità di riformare dopooltre quarant'anni l'ordinamentopenitenziario rigettando le nuove norme chelo avrebbero reso più aderente ai principi dellanostra Carta fondamentale, è fonte di speranzaper tutti i cittadini che credono ancora nellademocrazia e nello Stato di Diritto.I giudici della Consulta – e in particolare il suoPresidente Lattanzi – ben sanno che le normecontenute in una legge, spesso per come sonoscritte (la qualità della legislazione nel nostroPaese lascia molto a desiderare), nonnecessariamente conferiscono carattere dicogenza ai principi costituzionali e, pertanto,abbisognano di aggiustamenti quando nelconcreto violano diritti umani fondamentali.Bene ha fatto il Presidente Lattanzi a Rebibbia adire che Corte e giudici costituzionalicostituiscono per i detenuti (come per tutti) unoscudo nei confronti dei poteri dello Stato, cheneppure il legislatore con le sue mutevoli

maggioranze può violare. Insomma i “principisupremi” - così li ha definiti Lattanzi – nonpossono in alcun modo essere violati, neppuredal complesso procedimento di revisioneregolato dall'art. 138 della Costituzione.In una recente trasmissione di RadioCarcere/Radio Radicale, in pieno spirito dicollaborazione con le più alte istituzioni, misono permessa di suggerire ai giudici dellaConsulta di aggiungere a questo encomiabile e“pubblico” giro nelle carceri, di visitare asorpresa, come è loro prerogativa, le celle deidetenuti. Potrebbero così meglio rendersiconto di quanto la legge, nella suaapplicazione concreta, sia lontana dal dettatocostituzionale. Prendiamo, ad esempio, ilsovraffollamento oggetto di una nostra tabellaelaborata in base ai dati del Ministero dellagiustizia. Se io Stato stipo 194 detenuti in 100posti, come avviene a Taranto, non è solo unaquestione di spazi di vivibilità giàpesantemente e giustamente condannata dallaCorte EDU con la sentenza Torreggiani: è tutto

il carcere nella suaquotidianità a divenire uninferno perché il personaleè insufficiente, non sipossono svolgere attivitàtrattamentali, i detenutistanno chiusi in cella incattività, le malattie fisichee psichiatriche prendonopiede a dismisura, l'igienescarseggia e la stessastruttura si deteriora fino acadere a pezzi. Cosa abbia ache fare una situazione delgenere con l'art. 27 dellaCostituzione qualcuno ce lodeve ancora spiegare,magari sarebbe interessantece lo spiegasse il magistratodi sorveglianza che perlegge quei luoghi, le celle,dovrebbe visitarli

frequentemente intervenendo per rimuoverele cause che danno luogo ai trattamentiinumani e degradanti. E allora non esageraPapa Francesco quando di recente ha definitoil sovraffollamento una forma di tortura e diprivazione della dignità umana. La crudeltàdei tempi dei totalitarismi "non è finita. C'è lastessa crudeltà oggi", ha detto Papa Francescoindividuando nelle carceri sovraffollate illuogo dove essa si manifesta. Ci ricordaquando Marco Pannella, riferendosi allecarceri nostrane, parlava di “nuclei consistentidi Shoah in formazione”, fra lo scandalogenerale dei tanti che gli rimproveranol'esagerazione dei suoi paragoni.Noi radicali del Partito Radicale, insieme a tutticoloro che si aggiungeranno fino alla fine diquest'anno per superare quota tremila iscritti,nella situazione data, dobbiamo mettere tuttonoi stessi per essere all'altezza del Satyagrahadi Marco Pannella, altrimenti la sua vitaesemplare ci avrà insegnato ben poco.

CARCERI

Chi potevaadottare la riformadell’ordinamentopenitenziario e non l’ha fattochiede di farlo a chi è statosempre contrario.

luogo di detenzionecapienza

regolamentare

Detenuti presenti%

sovraffollamentoRegione Prov. Istituto Tipo TOTALE di cui donne di cuistranieri

PUGLIA TA TARANTO CC 306 594 28 40 194,1LOMBARDIA BS BRESCIA CC 189 366 205 193,7LOMBARDIA CO COMO CC 231 442 46 227 191,3LIGURIA IM IMPERIA CC 53 100 64 188,7ABRUZZO CH CHIETI CC 79 149 37 38 188,6FRIULI V. G. UD UDINE CC 93 173 91 186,0LOMBARDIA LO LODI CC 45 83 47 184,4PUGLIA BR BRINDISI CC 120 217 41 180,8TOSCANA GR GROSSETO CC 15 27 7 180,0LAZIO LT LATINA CC 77 138 29 31 179,2MOLISE CB LARINO CC 114 203 50 178,1

LOMBARDIA BS BRESCIA CR 72 126 44 43 175,0LOMBARDIA VA BUSTO ARSIZIO CC 240 419 243 174,6PUGLIA LE LECCE "N.C." CC 610 1061 66 186 173,9

LOMBARDIA BG BERGAMO CC 321 545 38 283 169,8LOMBARDIA PV VIGEVANO CR 239 405 89 188 169,5EMILIA ROM RA RAVENNA CC 49 83 54 169,4TOSCANA LU LUCCA CC 62 104 50 167,7VENETO VE S.M. MAGGIORE CC 163 273 167 167,5PUGLIA BA ALTAMURA CR 52 85 2 163,5

FRIULI V. G. PN PORDENONE CC 38 62 28 163,2EMILIA ROM BO BOLOGNA CC 500 806 82 449 161,2VENETO TV TREVISO CC 141 227 116 160,0CAMPANIA NA POZZUOLI CCF 109 175 175 43 160,6BASILICATA PZ MELFI CC 123 197 4 160,2LOMBARDIA MI MONZA CC 403 639 287 158,6

LAZIO RM REGINA COELI CC 617 963 476 156,1TOSCANA PT PISTOIA CC 57 88 37 154,4PUGLIA BT TRANI CC 227 349 49 153,7PUGLIA FG FOGGIA CC 365 558 26 83 152,9ABRUZZO TE TERAMO CC 255 389 39 107 152,5

EMILIA ROM FE FERRARA CC 244 370 133 151,6MARCHE AP FERMO CR 41 62 21 151,2CAMPANIA BN BENEVENTO CC 261 390 70 65 149,4TOSCANA FI "SOLLICCIANO" CC 500 744 97 496 148,8PIEMONTE VC VERCELLI CC 231 342 31 188 148,1LOMBARDIA MI OPERA "I C.R." CR 918 1352 357 147,3VENETO VR VERONA CC 335 492 50 306 146,9LAZIO FR CASSINO CC 203 298 118 146,8MOLISE CB CAMPOBASSO CC 106 155 54 146,2MARCHE PS PESARO CC 153 223 20 104 145,8PUGLIA BA BARI CC 299 431 82 144,1LIGURIA SP LA SPEZIA CC 150 215 129 143,3PUGLIA FG SAN SEVERO CC 65 93 19 143,1

PIEMONTE AL ALESSANDRIA CR 267 380 196 142,3FRIULI V. G. TS TRIESTE CC 143 201 24 108 140,6CAMPANIA AV SANT'ANGELO CR 126 177 26 140,5SICILIA CL CALTANISSETTA CC 181 253 43 139,8LAZIO RM CIVITAVECCHIA CC 357 498 33 289 139,5

CAMPANIA NA POGGIOREALE CC 1659 2286 335 137,8EMILIA ROM RN RIMINI CC 121 166 90 137,2ABRUZZO PE PESCARA CC 273 374 90 136,0LAZIO RM VELLETRI CC 411 562 208 136,7

CAMPANIA NA SECONDIGLIANO CC 1020 1394 63 136,7LIGURIA GE PONTEDECIMO CC 96 131 63 62 136,5TOSCANA PI PISA CC 206 281 37 163 136,4CAMPANIA CE ARIENZO CC 58 79 9 136,2LOMBARDIA VA VARESE CC 53 72 31 135,8SICILIA CT "BICOCCA" CC 138 186 9 134,8VENETO PD PADOVA "N.C." CR 438 590 264 134,7SICILIA TP CASTELVETRANO CC 44 59 12 134,1

CAMPANIA SA SALERNO CC 366 489 35 77 133,6TOSCANA SI SIENA CC 58 77 42 132,8CAMPANIA SA VALLO L. CC 40 53 5 132,5PIEMONTE TO IVREA CC 197 260 96 132,0LIGURIA GE "MARASSI" CC 546 718 380 132.5CALABRIA RC PANZERA CC 186 244 39 12 131,2VENETO PD PADOVA CC 171 223 148 130,4PIEMONTE TO TORINO CC 1062 1383 131 639 130,2LOMBARDIA PV PAVIA CC 518 674 319 130,1EMILIA ROM MO MODENA CC 369 477 34 314 129,3EMILIA ROM RE REGGIO EMILIA IP 297 382 6 218 128,6

LAZIO VT VITERBO "N.C." CC 432 553 299 128,0BASILICATA PZ POTENZA CC 158 201 17 49 127,2TOSCANA MS MASSA CR 179 227 79 126,8ABRUZZO AQ SULMONA CR 304 385 11 126,6LAZIO FR FROSINONE CC 510 645 181 126,5

BASILICATA MT MATERA CC 132 166 27 125,8LAZIO RM REBIBBIA N.C.1 CC 1178 1473 503 125,0SICILIA CL GELA CC 48 60 5 125,0LAZIO RM REBIBBIA FEM. CCF 276 344 344 154 124,6

EMILIA ROM PR PARMA CR 467 580 204 124,2VAL D'AOSTA AO BRISSOGNE CC 181 223 144 123,2

SICILIA SR AUGUSTA CR 372 458 48 123,1LOMBARDIA MI SAN VITTORE CC 828 1013 92 599 122,3PIEMONTE BI BIELLA CC 395 483 283 122,3EMILIA ROM PC PIACENZA CC 395 477 19 321 120,8LOMBARDIA LC LECCO CC 53 64 29 120,8CALABRIA RC ARGHILLA' CC 302 364 43 120,5LAZIO RI RIETI "N.C." CC 295 355 208 120,3

CALABRIA CS PAOLA CC 182 219 114 120,3MARCHE AN ANCONA CC 256 308 122 120,3FRIULI V. G. UD TOLMEZZO CC 149 179 24 120,1PIEMONTE NO NOVARA CC 158 187 47 118,4LOMBARDIA PV VOGHERA CC 341 403 42 118,2PUGLIA FG LUCERA CC 137 161 37 117,5

CAMPANIA CE S.M.C.V. CC 819 961 67 170 117,3Totale dei 97 istituti più sovraffollati 27.419 38.371 1.908 13.799 139,9Totale nazionale dei 193 istituti 50.622 59.275 2.556 20.098 117,1CC= Casa Circondariale | CR= Casa di Reclusione | CCF=Casa Circondariale Femminile

...e intanto le carceri sono di nuovo sovraffollate

Con 59.275 detenuti in 50.622posti regolamentari (che in realtàsono intorno ai 45.000 se siconsiderano le sezioni chiuse) ilsovraffollamento penitenziario inItalia è al 117,1% il che vuol direche in 100 posti lo Stato ci fastare 117 detenuti.Ben 97 istituti (vedi tabella)hanno un sovraffollamentosuperiore alla media nazionale: siparte da Taranto dove in 100posti vengono stipati ben 194detenuti per arrivare a SantaMaria Capua Vetere dove ilsovraffollamento è quasi nellamedia nazionale (117,3%).

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10 liberazionela nuovaSTATO DI DIRITTO

“La Via della Seta” del XXI secolo:una vera sfida alle democrazie occidentali?Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già Ministro degli Esteri

L e notizie sulla crescita economica cinese, siapur rallentata da squilibri macroeconomici,

indebitamento complessivo e "guerra commerciale"con gli USA, confermano la portata dei risultaticonseguiti dal Presidente Xi Jinping sul pianointerno nel consolidare il sistema di potere guidatodal Partito Comunista Cinese: un potere sempre piùaccentrato nella figura di un Presidente ormaisvincolato da termini di mandato e – almenoapparentemente - da qualsiasi forma di opposizioneinterna. La trasformazione "neo-imperiale" dellapotenza cinese, i successi registrati in camposcientifico e tecnologico (intelligenza artificiale,quantum computing, spazio e armi di ultimissimagenerazione), sia pure con le carte spesso “truccate”della sottrazione illegale dei dati ad aziende ericercatori occidentali, è stata sostenuta da unaglobalizzazione con vantaggi pesantemente uni-direzionali per la Cina. Ciononostante, sembraprevalere nel dibattito che si sta sviluppando nelnostro Paese una tendenza all'accoglienzaentusiastica e incondizionata alle tesi di Pechino,che magnificano i grandi vantaggi dei finanziamenticinesi e persino la "superiorità" del modello sociale,politico e dell'ideologia cinese rispetto allo Stato diDiritto occidentale.

S u questo sfondo, le iniziative diplomatichecommerciali, finanziarie, militari di Pechino

procedono con un "crescendo" nel quale ha trovatoperfetta collocazione la grande esercitazione militarerusso cinese di fine estate - con trecentomila soldati,mille carri armati, centinaia di aerei e comandiintegrati russo cinesi - e gli ormai continui eentusiastici incontri tra Putin e Xi: i due leader siriservano il privilegio di chiamarsi "i migliori amici"l'uno per l'altro, con una plateale “santificazione” cheentusiasma anche taluni - non sempredisinteressati… - esegeti del pensiero cinese e deivalori euro-asiatici. Sono certamente molti i paesi eGoverni asiatici, mediorientali e africani, e non pochi ipolitici e gli imprenditori europei, ansiosi di accoglierefinanziamenti cinesi "senza condizioni", negoziati conmetodi spesso assai disinvolti sotto il profilo della lottaalla corruzione, delle garanzie di sicurezza sociale edei diritti dei lavoratori.

I l disegno di Pechino pare far parte di un progettogeopolitico per il "nuovo ordine mondiale" nel

quale la Cina intenda assumere il ruolo diSuperpotenza dominante: un progetto che viene dalontano, ma che assume ora una sua marcataassertività in dichiarazioni, documenti, iniziativediplomatiche e militari, oltre che commerciali efinanziarie, della Cina di Xi Jinping. Quali sono imotivi dei continui ampliamenti che Pechinopropone ai suoi orizzonti, dall'iniziale contestoEurasiatico e Africano ("Vie della Seta" terrestri emarittime) a quelli della "Via della Seta nelPacifico", della “Via della Seta sul ghiaccio"nell'Artico, e ora della "Via della Seta digitale"attraverso lo spazio cyber…?

L a stampa cinese – non aliena da un certo cultodella personalità - ha ribattezzato queste

iniziative "il cammino di Xi Jinping"; e si sollecitanocontinuamente apprezzamenti dei Governi stranieri,così da farli rimbalzare nella martellantepropaganda interna… Con la ricchezza e ilsuccesso si è diffusa la capacità di attrazione delmodello cinese, ma ciononostante sono numerose leriserve a seguire i "desiderata" di Pechino, perfinoda parte di Paesi come Myanmar, considerati perdecenni sottomessi politicamente edeconomicamente alla Cina. Si discute ora, adesempio, di quale vero interesse abbia Myanmaralla realizzazione del porto di Kyaukphyu nel Golfodel Bengala, con annessa "Zona EconomicaSpeciale", all'astronomico costo di 7.3 Miliardi $,

finanziato da un conglomerato dello Stato cineseche avrebbe una quota del 70%... e la gestione percinquant'anni: il porto sarebbe di enorme valore perla Cina, perchè darebbe accesso al mareall'importante Provincia dello Yunnan, econsentirebbe alla flotta mercantile e militarecinese di svincolarsi dallo Stretto di Malacca.

L asciano però molti dubbi le modalità dirimborso del prestito cinese per finanziare il

30% della quota birmana: tutti conoscono infattiquanto avvenuto solo lo scorso anno con ilfinanziamento cinese per il Porto di Hambatota inSri Lanka, passato direttamente in mani cinesi con69 Kmq di territorio circostante (!) perché, nel girodi pochissimo tempo, il Governo locale non è piùstato in grado di onorare il debito… Nei mesi scorsiun think-tank particolarmente autorevole nellequestioni dello Sviluppo Sostenibile - il "Centre forGlobal Development" - ha pubblicato una ricerca suotto paesi che sono ad alto rischio di "collassofinanziario" a causa dell'indebitamento contratto daquei Governi verso la Cina: Laos, Kyrgyzstan,Maldive, Montenegro, Gibuti, Tajikistan, MongoliaPakistan; in meno di due anni, la percentualedebito/PIL è passata per effetto dei progetti cinesi,rispettivamente (a cominciare dal Laos) da circa50% al 70%; dal 23% al 74%; dal 39% al 75%;dal 10% al 42%; dall’80% al 95%; dal 55%all'80%; dal 40% al 58%; dal 12% al 48%…

I n Montenegro l'autostrada finanziata da Pechinoconfigura il solito "patto leonino", dato che

l’ammontare del debito corrisponde a un quartodell'intero PIL del paese (!) e la ferrovia in Laos,alla metà del PIL annuo di quella nazione. Si èstimato che nel solo quadriennio 2000-2014 ilGoverno Cinese abbia finanziato progetti pari a 354Miliardi di Dollari: non solo Trump ha definito"predatorie" tali iniziative, ma la stessa ChristineLagarde – Direttore esecutivo del Fondo MonetarioInternazionale - ha sottolineato la loroproblematicità, auspicando che "la BRI viaggiesclusivamente dove è realmente necessario”…

L e preoccupazioni più immediate riguardanoquindi i condizionamenti che il Governo e gli

enti statali cinesi sono perfettamente in grado diesercitare in Europa, e in Italia in particolare, ognivolta che Pechino intenda acquisire aziende divalore strategico per i nostri Paesi e per il "Made inItaly": sempre a condizioni estremamentesvantaggiose per il “sistema Italia”, sia sotto ilprofilo economico, sia per quanto riguarda la tuteladei dati informatici, la protezione delle tecnologie, el'assenza di qualsiasi condizione di reciprocità.

N ei primi mesi del 2018 tutti gli AmbasciatoriUE a Pechino, eccettuato l'ungherese, hanno

firmato un rapporto per Bruxelles nel quale hannodefinito le nuove “vie della seta” cinesi una sfidaalle regole del libero mercato: la maggioranza degliinvestimenti cinesi nell’Unione Europea nell’anno2017 provengono infatti da aziende statali ed isettori maggiormente attrattivi per i capitali cinesisono infrastrutture critiche di importanza nazionalein settori strategici come trasporto, energia edigitale…

L a Cina attraverso le sue controllate ha quindiaccesso a informazioni di importanza

strategica nazionale ed europea a proposito diinvestimenti talvolta strettamente legati a strategiegeopolitiche mondiali, come nel campodell’approvvigionamento di energia, o a brevetti edinnovazioni tecnologiche come nel settore digitalee dell’automazione. Tutto questo senza che esista alivello europeo un vero e proprio “scudo” contro gliinvestimenti impregnati da intenti politici a volteintrusivi e che talvolta mettono dubbi sul fatto sein settori strategici strettamente legati allasicurezza nazionale ed europea possa essereaccettata la presenza di potenze straniere sulla“plancia di comando”.

I noltre gli investimenti di aziende italiane edeuropee in Cina sono fortemente condizionati da

restrizioni di accesso al mercato e quindi il principiodi reciprocità non è rispettato mettendo le nostreaziende in una condizione di disparità competitivache avvantaggia fortemente le aziende cinesi. Adifferenza dell’Unione Europea, gli Stati Uniti hannoun sistema di controllo degli investimenti stranieriattraverso il CifiUS, cioè un comitato che verifica se

determinati investimenti stranieri possano arrecaredanno alla sicurezza nazionale; in Europa un talesistema non esiste ed é solo in discussione ora unaproposta della Commissione che praticamente sibase su un sistema di coordinamento dei sistemi discreening nazionali.

A bbiamo persino ascoltato in alcuni dibattiti,nell’agosto da poco concluso, personalità

politiche di grande esperienza di Governo e nelleIstituzioni Europee, che dovrebbero quindi essereparticolarmente sensibili nell’affermare lo Stato diDiritto e i principi della democrazia liberale nelmondo come scritto nei Trattati europei, ripeterecome “verità rivelata” che BRI e Via della Setacostituiscono "il Piano Marshall" di questo primosecolo del millennio, rilanciando pedissequamentegli argomenti e la propaganda di Pechino, e lerecenti missioni in Cina del Sottosegretario Geracie del Ministro Tria, e da ultimo del Vice PrimoMinistro Di Maio, si sono concluse con enfatichedichiarazioni sui vantaggi di possibili acquisizionicinesi in comparti strategici, nelle reti di trasporto enelle alte tecnologie.

Q uesta tendenza non è purtroppo nuova nelmondo politico e imprenditoriale italiano. C’è

troppo spesso l’ansia di dimostrare di "essere iprimi" nel cogliere facili opportunità in mercatiestremamente complessi, e in paesi dove regole delmercato, rispetto degli investitori stranieri, parità ditrattamento e reciprocità passano sempre dopo,molto dopo, altre priorità interpretate in chiavemarcatamente ideologica, nazionalista e persino"militarista", come già successo con l’Iran.

T rump, Macron, Merkel e May manifestano seriepreoccupazioni e stanno predisponendo misure

di tutela dei propri interessi nazionali: non dovrebbel'Italia, con la necessità assolutamente vitale ditutelare il "Made in Italy" nelle imprese strategicheoltre che nei beni di consumo e nei servizi,dimostrarsi ben più sensibile al proprio interessenazionale e all’esigenza di una più oggettivavalutazione della "questione Cinese"?

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11liberazionela nuova STATO DI DIRITTO

“Il vero pericolo è lasciare che il disprezzocinese per lo Stato di Diritto dilaghi”di Norman Baker, già vice ministro degli Interni del Regno UnitoIl vero pericolo è lasciare che ildisprezzo cinese per lo Stato di Dirittodilaghi, Come presidente della TibetSociety, il più antico gruppo pro-Tibetdel mondo, e Membro onorario delComitato Globale per lo Stato di Diritto“Marco Pannella”, sono lieto di vedere iprogressi compiuti per chiederereciprocità al governo cinese in terminidi accesso al Tibet.Il 25 settembre, la Camera deirappresentanti degli Stati Uniti haapprovato la Legge sull’AccessoReciproco in Tibet. Questo attolegislativo, introdotto dal deputatodemocratico Jim McGovern,rappresenta un importante svilupposullo status del Tibet e per le relazioniUSA-Cina. Il disegno di legge bipartisanpromuove l’accesso al Tibet perfunzionari degli Stati Uniti, giornalisti,ONG e cittadini. La legge prevede che aifunzionari cinesi che vieterannol’ingresso in Tibet agli Americani sarànegato l’ingresso negli Stati Uniti.Jim McGovern ha definitol’approvazione “una grande giornata peri diritti umani. Gli Stati Uniti devonocontinuare a difendere i diritti umani eparlare apertamente contro le violazionidei diritti umani della Cina in Tibet”.Matteo Mecacci, Presidente diInternational Campaign for Tibet, hadichiarato: “L’approvazione della Leggesull’Accesso Reciproco in Tibet da partedella Camera dei Rappresentanti è unadimostrazione delle continuepreoccupazioni del Congresso riguardoal trattamento da parte della Cina delpopolo tibetano. È una dichiarazioneforte degli Stati Uniti che mette sottopressione il governo cinese affinchéapra il Tibet al mondo esterno e mostrainoltre che la loro propaganda è vuota”.Il disegno di legge ora passa al Senato.Attualmente, la Cina limita fortementel’accesso in Tibet ai visitatori stranieri,soprattutto ai giornalisti chedenunciano le violazioni dei dirittiumani e che includono persecuzionereligiosa, torture, detenzioni e uccisioniextra-giudiziarie. Anche quando eroMinistro del governo britannico, la miarichiesta di visitare le aree tibetanementre ero in Cina fu negata.La Cina proibisce quasi sempre agiornalisti, diplomatici e cittadiniamericani e britannici di accedere alTibet, benché i cittadini cinesi siano liberidi viaggiare negli Stati Uniti e nel RegnoUnito. Gli stranieri ammessi in Tibetpossono viaggiare solo sotto il costantemonitoraggio delle autorità cinesi. Il lorocontatto con i tibetani ordinari ègeneralmente ostacolato e, in ogni caso,parlare con un tibetano comune rischiache la persona venga arrestata e torturatadai cinesi poco dopo.La situazione dei diritti umani in Cinapeggiora di giorno in giorno. Xi Jinping,che assomiglia sempre più al PresidenteMao, ha intrapreso un processo diprofonda “sinicizzazione”. Tutte lemanifestazioni di pensieroindipendente che sono in conflitto conl’approccio del Partito ComunistaCinese (determinato dal presidentestesso) devono essere cancellate. I piùvulnerabili sono coloro che aderiscono

ad una religione e che provengono dagruppi di minoranza. I tibetaniincarnano entrambe le caratteristiche equindi sono i più colpiti.Ma non sono soli. E’ incredibile edisgustoso che circa il 10% dellapopolazione uigura sia stato rinchiusoin campi di “rieducazione”, per subireun lavaggio del cervello, fatto peraffermare che il nero è di fatto bianco.Il governo cinese invera il vecchio dettosecondo cui gli uomini preferisconocompiere cattive azioni nell’oscurità.Un comportamento simile non èindifendibile solo in termini morali. Vaanche contro i termini dellaCostituzione cinese che garantisce tutti

i tipi di diritti sulla carta, ma cheevidentemente valgono meno dellacarta su cui sono scritti. Se lo Stato diDiritto deve essere rispettato, essorichiede rispetto nella pratica, non ilsemplice riconoscimento su pezzi dicarta da sventolare nei fori mondiali.La Cina è una nazione molto potente.Può diventare LA nazione più potentedella nostra epoca, specialmente se gliStati Uniti di Trump si piegano su sestessi lasciando campo libero alla Cinache potrà perseguire meglio i propriobiettivi di politica estera.In queste circostanze, è fondamentaleche la pressione che si può applicarealla Cina venga effettivamente

applicata e questa proposta di leggerappresenta uno strumento utile. Restada vedere se il disegno di legge riusciràa limitare la politica altamenterestrittiva della Cina in Tibet, o se saràun costo che i cinesi sono pronti apagare in termini di accesso reciprocoagli Stati Uniti.Spero che altre nazioni democratiche,in particolare l’UE, il Canada el’Australia, seguiranno l’esempio.Dobbiamo fermare questo processo diputrefazione. Il vero pericolo è lasciareche il disprezzo cinese per lo Stato diDiritto dilaghi, che diventi la normainternazionale, perché in quel casotorneremo davvero ad epoche buie.

di Matteo AngioliMercoledì 26 settembre, Makarar Thhai, membro cambogianodel Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito(PRNTT), e chi scrive erano a Ginevra per partecipare alla 39masessione del Consiglio ONU per i Diritti Umani. Makarar, che èanche rappresentante per l'Europa dell’ora dissolto Partito diSalvezza Nazionale della Cambogia (CNRP), il principale partitodi opposizione cambogiana i cui ex parlamentari sono iscritti alPRNTT, è intervenuto* a nome del PRNTT nel dibattitointerattivo con il Relatore Speciale ONU per la Cambogia, laprof. Rhona Smith, per evidenziare qualcosa che nessun altraRappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite e nessunaltra ONG ha sollevato. Che cosa? La legge.Andiamo per ordine:il dibattito è iniziato con un intervento di 15 minuti di RhonaSmith, in cui sono state denunciate le violazioni perpetrate dalregime contro il principale partito di opposizione, giornalistiscomodi e voci dissidenti. Nelle successive dichiarazioni degliStati membri, abbiamo assistito alla divisione traRappresentanze Permanenti di paesi occidentali (ancora)democratici da una parte e paesi autoritari o dittatorialidall'altra. I primi hanno espresso delusione e per le elezionisvoltesi il 29 luglio in Cambogia e hanno condannato larepressione operata dal Primo ministro Hun Sen, i secondi, inparticolare la Cina, hanno elogiato sia la stabilità politica dellaCambogia, sia il modo pacifico in cui si sono svolte le elezioni.Al termine degli interventi da parte degli RappresentantiPermanenti, hanno preso la parola per due minuti ciascuno leONG. Quello di Makarar Thhai è stato l'intervento di aperturanel quale, dopo aver dichiarato l'illegittimità del governo diHun Sen uscito dalle elezioni fasulle di luglio, ha portatol’attenzione degli Stati membri agli Accordi di Pace di Parigi del1991 che posero fine alla guerra civile in Cambogia (dovepermaneva ancora la presenza dei Khmer Rossi) e avviarono ilpaese verso una transizione sotto egida dell'ONU e verso unaCostituzione democratica, tuttora in vigore. Makarar haindicato qual è l'articolo da attivare nel caso di violazioni comequelle verificatesi con l'ultima tornata elettorale: l’articolo 29.Tale articolo stabilisce che in caso di violazione, la Francia el’Indonesia, in qualità di co-presidenti della Conferenza diParigi del 1991, avvieranno consultazioni al fine di adottaremisure adeguate per sostenere gli impegni presi. Alla luce dellarecente repressione da parte del governo di Hun Sen, laCambogia è ufficialmente uno Stato a partito unico consegnatodalle elezioni, perciò è obbligatorio avviare le consultazionistipulate dagli accordi.Tuttavia, né la Francia, né l'Indonesia, né le Nazioni Unite sisono attivate. Ancora una volta dunque, la legge prevede glistrumenti necessari e adeguati per affrontare una crisi. Ancorauna volta il Partito Radicale è in prima linea per far vivere lalegge. Ancora una volta gli Stati in cui vige quella che MarcoPannella definiva la "democrazia reale" vengono meno allaparola data e non rispettano la propria legge. La battagliacontinua il 19 ottobre a Bruxelles dove il CNRP e il PartitoRadicale manifesteranno davanti al Consiglio europeo inoccasione del Summit UE-Asia. E' una battaglia che continuaanche grazie a Sam Rainsy e a 130 nuove campagne e compagnicambogiani che hanno deciso di farci fiducia e avere ilpassaporto della libertà.

La Cambogia muore di “democrazia reale”

Signor Presidente,Il 29 luglio 2018 ha segnato lamorte della democrazia inCambogia, un nuovo giornooscuro della sua storia.Doveva essere unacelebrazione dellademocrazia in cui i cittadiniavrebbero esercitato il lorodiritto a scegliere il propriogoverno. Sfortunatamente,quella scelta era già statafatta per loro ben primadell’apertura dei seggi.Il partito al governo ha messoin scena elezioni fasulle inpiena violazione dellaCostituzione cambogiana edegli impegni e obblighiinternazionali del paese.Successivamente, quel che èrimasto di una democraziasolo di nome è statosostituito da una vera epropria dittatura.La messa al bandodell’opposizione el’incarcerazione del suoleader, la chiusura dei mediaindipendenti, la repressionecontro la società civile e leminacce ad attivisti hannoreso inaccettabili questeelezioni prima ancora cheiniziassero.Il 29 luglio sarà dunquericordato come il giorno incui la democraziamultipartitica è stata

sostituita illegalmente econtro la costituzione da unregime a partito unico e incui i principi di base degliAccordi di Pace di Parigi del1991, che definiscono ilsistema politico del paese,sono stati violati in modosfacciato invocando comecopertura la sicurezzaregionale.Per scongiurare il ritirounilaterale dagli Accordi diPace di Parigi, chiediamo aico-presidenti dellaConferenza di Parigi,Indonesia e Francia, diinvocare l’articolo 29* degliAccordi che prevede laconvocazione immediatadella Conferenza.Grazie signor presidente perl’attenzione.

*Articolo 29 degli Accordi di Pace diParigi del 1991 – Accordo su unasoluzione politica complessiva delconflitto cambogiano: fatte salve leprerogative del Consiglio di Sicurezzadelle Nazioni Unite, e su richiesta delSegretario Generale, i due co-presidenti della Conferenza di Parigisulla Cambogia, in caso di violazioneo minaccia di violazione di questoaccordo, intraprenderannoimmediatamente adeguateconsultazioni, anche con membridella Conferenza di Parigi sullaCambogia, al fine di adottare misureappropriate per garantire il rispettodi tali impegni.

Intervento di Makarar Thhai alle Nazioni Unite a Ginevra il 26 settembre 2018

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12 liberazionela nuovaANTIPROIBIZIONISMO

Nuova epidemia di eroina e fallimento delle politiche “antidroga”di Carla Rossi ordinario di Statistica matematica

Sintesi del XV rapporto dell’Osservatoriodelle Leggi sulla Droga.

Anche se la Relazione al Parlamento erapronta a giugno, il Ministro Fontana haimpiegato molto tempo per scrivere la suapaginetta di presentazione e l’uscita deldocumento è stata rinviata fino al 28settembre. Nonostante il lungo tempo distudio, però, la presentazione è moltosuperficiale e gli unici dati che vengonocitati, in modo approssimativo,riguardano le morti per overdose, inparticolare di eroina, che si dice sono inleggero aumento e l’aumento dell’uso dicannabis, del suo traffico e del THC.Anche il contenuto della Relazionemostra una superficialità globale delDipartimento Politiche Antidroga (DPA) euna scarsa conoscenza del fenomeno, chedovrebbero monitorare e descrivere inmodo da suggerire “politiche” adeguate alsuo controllo e alla riduzione del danno,che attualmente è un Livello Essenziale diAssistenza (LEA). Per quanto riguarda, in particolare,l’eroina l’aumento dei decessi peroverdose in un solo anno (dal 2016 al2017) è del 9,7% che non si può certodefinire “leggero”.Limitandoci per ora solo ai decessi, chesono per la maggior parte per eroina (ooppiodi sintetici), oltre a riportaresemplicemente dei numeri in modoincompetente, da un’analisisemplicissima ma scientifica si capisceche le donne decedute sono molto piùgiovani degli uomini, almeno negli ultimi5 anni, in base ai dati della DirezioneCentrale dei Servizi Antidroga (DCSA)Inoltre, mentre l’età media delle donnedecresce dal 2013 al 2017 (-4,2%), quelladegli uomini cresce (+2,7%).Inoltre la proporzione di donne decedutepassa dal 10% al 14% nell’ultimo anno(dal 2016 al 2017), ovvero quello chemostra l’aumento globale del 9,7%, ma èdel 52% per le donne e solo del 5% per gliuomini. E c’è un altro aspetto critico perle donne che, oltre ad essere più giovani inmedia, hanno anche una crescitanotevole di decessi nella classe di età 15-19 dove si passa, dal 2013 al 2017, dal2,78% al 9,76% (+251%) al contrario degliuomini che mostrano un andamentocirca costante (2,24 nel 2013; 2,37 nel2017: aumento del 6%).Bisognerebbe allora chiedersi se il tempomedio di attesa dall’inizio di uso di eroinao oppiodi sintetici all’overdose siamaggiore per gli uomini che per le donne,e perché; o se l’età in cui si inizia adutilizzare l’eroina (o oppiodi sintetici) siaminore per le donne che per gli uomini; ose le donne utilizzino più degli uominidelle sostanze sintetiche con effettianaloghi all’eroina ma molto piùpericolose come, per esempio, il fentanyl. Il fentanyl è un analgesico oppioidesintetico, più potente della morfina,utilizzato da ormai 20 anni soprattuttoper le cure palliative oncologiche. Laprincipale caratteristica è il rapidoassorbimento e gli effetti narcotici inpochissimi minuti. I cerotti-farmaco al fentanyl, venduti nelmercato nero, oltre a un effetto maggiorehanno anche un prezzo basso rispettoall’eroina, per esempio il cerotto intero 50euro, una striscia singola 10 euro. Ilprezzo medio di un grammo di eroina è dicirca 40 euro (DCSA). Un cerotto inoltre èpiù semplice da usare anche se il fentanylsi usa anche per via iniettiva sia in

medicina che sulla strada. Si stima che la sempre più diffusa venditaillegale di farmaci oppioidi abbiaprodotto un netto incremento delle mortiper overdose: nel 2016, per esempio, sonostati accertati oltre 42000 casi di decessinegli Stati Uniti e circa 8000 in Europa e,dato che in Europa nel 2015 erano circa7500, c’è anche un andamento crescentea livello europeo. In Europa la maggiorparte dei decessi è legato agli oppioidi(79%) e l’età media al decesso è di 38anni.(...)Situazione degli ultimi anni in ItaliaIl Ministro Fontana è rimasto colpito dallanotizia del decesso per overdose a 16 annidella ragazza Alice a Udine, cioèdall’informazione che una giovane donnaaveva utilizzato “droga gialla” a base dieroina, e spesso contenente fentanyl, edera morta . Questa notizia “eclatante” sisarebbe potuta prevedere sel’Osservatorio del DPA fosse funzionantecon personale adeguato e se laconseguente Relazione annuale alParlamentonon fosse solo una messainsieme di notizie varie provenienti dadiverse fonti senza coordinamentoadeguato. Non c’è nessunapprofondimento e collegamento dei datirelativi ai diversi aspetti; in questo modonon c’è comprensione “vera” delfenomeno che si dovrebbe monitorare e,soprattutto, non si valutano le politiche di“controllo”, né gli interventi di riduzionedella domanda e di riduzione dell’offerta,come risulta evidente anche dalladichiarazione del Ministro e dalla suapresentazione della Relazione.Utilizzando coerentemente escientificamente tutti i dati disponibili epubblici è possibile effettuare delleprevisioni e delle valutazioni. Peresempio, analizzando accuratamente idati DCSA relativi alle overdosi dei giovani(Tabella 1), si vede che fin dal 2015 laprobabilità di morire di overdose primadei 20 anni era molto più alta per le donneche per gli uomini (più che doppia). Per quanto riguarda la diffusione dellasostanza illegale eroina (e oppioidisintetici), si potevano utilizzare le stime

ufficiali dell’Istat sullaspesa annuale dellefamiglie per acquistodi sostanze illegali,riportataregolarmente nellaRelazione annuale

DPA dal 2015, ma non compresa eutilizzata come serie storica, perconoscere l’andamento del mercato aldettaglio dell’eroina (e degli oppioidi),come anche della cocaina e dellacannabis, come si vede dalla Tabella 2 . La spesa per acquisto al dettaglio dieroina cresce di più dal 2013 al 2015 chedal 2011 al 2013, mentre Altro ha un trendapparentemente contrario cioè cresce dipiù dal 2011 al 2013 che dal 2013 al 2015 .Dal 2011 al 2015 la crescita della spesa pereroina è del 43,7% e per Altro del 37,5%.Altri dati utilizzabili per comprendere la

diffusione delconsumo dieroina, eriportatiannualmentenella Relazionedel DPA, sono idati relativi

all’entità dei sequestri annuali dellasostanza, che hanno permesso la stimadel mercato dal 2004 al 2015. Il mercato dieroina, stimato in Kg, mostra un regolaredecremento dal 2005 fino al 2011, ma unregolare incremento negli anni successivi:+11,4% nel 2012, +21,9% nel 2013, +3,6%nel 2014 e +6,6% nel 2015; globalmentedel 49,9% dal 2011 al 2015. La nuova crescita del mercato mostra chegli interventi di riduzione dell’offertanon sono stati efficaci come si può anchedimostrare quantitativamente.Da specifici dati del DipartimentoAmministrazione Penitenziaria (DAP), sipuò stimare la numerosità della manod’opera di basso-medio livello delmercato al dettaglio delle sostanze illegalia rischio di entrare in carcere per art.73del DPR 309/90. In base ai dati aggiornatisi ottengono le stime della Tabella 3 chemostrano un andamento crescente dal2009 al 2013, un calo nel 2014 a seguitodella sentenza 32/2014 della CorteCostituzionale, che, come conseguenza,ha ridotto il rischio di carcerazione perart.73, e, successivamente, un nuovo

andamentocrescente siaper gliitaliani cheper glistranieri. L’aumentodella manod’opera dal2009 al 2013

è del 7,2% e dal 2014 al 2017 del 20,5%,confermando che aumenta l’offerta,quindi gli interventi mirati alla suariduzione non sono stati efficaci.Naturalmente quando aumenta l’offerta,in particolare di eroina, ma i prezzirimangono costanti, come risulta dalleRelazioni della DCSA, aumenta anche ladomanda e mostra andamento"epidemico", cioè analogo a quello di unamalattia infettiva, che è tipico delladiffusione dell’uso di una sostanzaillegale, soprattutto “pesante”, comesostenuto e dimostrato da ricercatoriinternazionali . Una malattia che sidiffonde per epidemia, se non siinterviene con vaccinazione, si ripresentacon successive ondate quando laproporzione si soggetti suscettibiliaumenta sufficientemente. Le recentidiscussioni sull’obbligatorietà dei vaccinie le audizioni degli esperti chiarisconobene il tipico fenomeno epidemico. Per la ripresa del mercato e dell’uso dieroina, si tratta di un fenomeno osservatoe riportato anche nella presentazionedell’European Drug Report 2016,. Laquantità di eroina sequestrata nell’UE ècalata nel lungo periodo, passando da 10tonnellate nel 2002 a 5 tonnellate nel2012, prima di aumentare notevolmentefino ad arrivare a 8,9 tonnellate nel 2014. Presso quei paesi che segnalanoregolarmente i dati, le tendenzeindicizzate suggeriscono che nel 2014 lapurezza dell’eroina in Europa èaumentata. Questo dato,contestualmente alle maggiori quantitàsequestrate e ad altri sviluppi, potrebbeindicare che esiste il potenziale per unaumento della disponibilità di talesostanza.” In pratica, assistiamo all’iniziodi una seconda ondata epidemica di usodi eroina, a una generazione di distanzadalla precedente. Come accennato,questo fenomeno è ben noto e bendescritto dai modelli epidemiologici chetengano conto dei fenomeni demografici(nascite, morti, emigrazioni eimmigrazioni) che ricostituiscono ilgruppo dei suscettibili, fornendo un altrostrumento metodologico per lavalutazione delle politiche “antidroga”. Inoltre questa seconda ondata epidemicadi eroina in Italia mostra che, nel periodointermedio endemico, nessun interventodi prevenzione generale ha avutosuccesso e che le politiche di prevenzionenon sono state efficaci. In realtà, gliinterventi di prevenzione in Italia sonostati occasionali e mal calibrati, anche semolto costosi; soprattutto sono statiindifferenziati, cioè non mirati e adeguatialle popolazioni realmente a rischio.L’inefficacia delle politiche attuate in Italiasia per la prevenzione che per larepressione si evidenzia anche studiandoil coinvolgimento dei minori nel mercatoillegale sia come spacciatori che comeutilizzatori, come riportato nellaRelazione al Parlamento DPA 2017.

ci si può iscrivere al Partito Radicale, quota minima 200 eurol’anno, consigliata 500, unicamente con queste modalità:

In sintesi si ha che:* le percentuali di segnalazionidi utilizzatori minori (art. 75 delDPR 309/90) aumentano dal2006 al 2015 del 150% per iminori di 15 anni e del 51%per quelli con età da 15 a 17anni;* l’andamento dellapercentuale dei pazienti entratinei SerD che dichiarano età alprimo uso di eroina al di sottodi 20 anni aumenta dal 2014al 2016 del 12%, mentre ècirca invariata per le altresostanze;

* i ricoveri ospedalieri legatiall’uso di sostanze illegali diminori aumentano dal 2010 al2015 del 58%. In particolare èdel 133% l’aumento deiricoveri correlati agli oppiaceiper i minori di 15 anni;* la percentuale di denunce(DCSA) di minori per 100operazioni di polizia effettuateaumenta del 16% dal 2006 al2016;* il numero di imputati minoriin procedimenti per art. 73DPR 309/90 aumenta del62,6% dal 2008 al 2014.

Le politiche “antidroga”, seguite alle leggi in vigore in Italia, sono state uncompleto fallimento, molto costoso e con conseguenze socio-sanitarie moltopesanti, ma che i vari governi e organismi “inventati” per il monitoraggio hannocompletamente ignorato per incapacità di analisi e di valutazione di evidenzescientifiche, ovvero “ignoranza” totale del fenomeno loro affidato.

Tabella 1. Percentuali osservatedi overdose per maschi e fem-mine di età minore di 20 anni.2013 2,78 2,242014 0 1,362015 4,76 1,882016 3,7 1,662017 9,76 2,37

Tabella 2. Stime Istat della spesa finaledelle famiglie per l’acquisto di eroina e“Altro” nei diversi anni (miliardi di euro)

anno eroina altroincremento tra

periodi consecutivieroina altro

2011 1,6 1,32013 1,9 1,7 18,8 30,82015 2,3 1,9 21,1 11,8

Tabella 3. Stima delle popolazioni a rischio di entrare in carcere in relazione all’art.73 del DPR 309/90.Anno Italiani Stranieri Totale2009 375.735 177.744 553.4792010 425.583 187.207 612.7902011 400.632 191.096 591.7282012 399.517 198.937 598.4542013 399.160 194.337 593.4972014 322.533 114.781 437.3142015 351.724 99.649 451.3732016 356.965 121.015 477.9802017 401.165 126.076 527.241

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