Notiziario_dicembre_2004

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Notiziario dicembre 2004

Transcript of Notiziario_dicembre_2004

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“O nostro buon AAmmiiccoo, ti sei appena or orarisvegliato dal profondo sonno di mezzo secolocirca, che già ti senti indosso la smania di ripren-dere il frettoloso cammino.

Ma poiché sei animato da una intenzionesacrosanta, va’ pure e Dio ti accompagni…

– Entra, dunque, Amico della gioventù,entra con animo fiducioso nei sacri recessi dellefamiglie, nella pace dei seminari e fra l’allegrochiasso dei collegi; e a tutti esprimi con belgarbo le tue modeste aspirazioni.

– Ecco, dirai, io vidi la luce per la primavolta in un anno assai fruttuoso, nel 1849, eD. Bosco fu il mio fondatore. Questa è una glo-ria tale di cui non potrò mai abbastanza vantar-mi…”.

Così si presentava ai lettori cento anni fa““LL’’AAmmiiccoo ddeellllaa ggiioovveennttùù””, periodico quindici-nale per ragazzi, diretto da Fergnani e daAntonio Lao, gerente responsabile.

Il periodico, fascicolo in 16 pagine(26,3x18), con veste tipografica sobria, conarticoli scritti in duplice colonna per pagina eil titolo nel frontespizio ““LL’’AAmmiiccoo ddeellllaa ggiioo--vveennttùù”” nasceva nella Catania di Verga, diMusco, di Martoglio, di De Roberto, di SanGiuliano Paternò Castello, in una città di circa150.000 abitanti e centro commerciale e indu-striale.

Il periodico si rivolgeva ai ragazzi comevalido strumento privilegiato nella scuola enell’educazione per arginare la crescente lai-cizzazione che aveva già colpito gran parte delnostro paese. Con i suoi articoli, bozzetti e rac-conti a puntate faceva parte di un progettoben definito dei salesiani del tempo per l’edu-cazione sociale, morale e religiosa dei giovani.

Anche noi, timidamente, senza la pretesadi voler realizzare un “periodico”, ci siamoimpegnati per riprendere il “notiziario ispetto-riale” «Insieme», allo scopo di favorire la

comunicazione all’interno dell’IspettoriaSalesiana Sicula: progetti, programmazione,iniziative ispettoriali e locali troveranno spazionel “notiziario” e, presto, nel sito dei salesianidi sicilia. (www.salesianisicilia.org).

Consegniamo il primo numero di quest’an-no 2004-2005 di “Insieme” con una vestenuova, con una impaginazione stile settimana-le e con copertina a colori.

Sono poche le notizie provenienti dallenostre Case. Auspichiamo di dare più spazionel prossimo numero alle informazioni che civerranno comunicate dai direttori e dai refe-renti delle comunità e dei Settori di anima-zione.

LLaa RReeddaazziioonnee

Editoriale

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Lettera dell’Ispettore

Carissimi Confratelli,

è motivo di gioia salutare questo ‘desidera-to’ nuovo corso del notiziario ispettoriale conla Strenna del Rettor Maggiore: “Ringiovanireil volto della Chiesa, che è la Madre dellanostra fede”.

Come vi scrivevo negli auguri Natalizi, inquesto anno eucaristico, memori degli ‘amori’di Don Bosco, emblematicamente raffiguratinel sogno delle due colonne, come suoi figli ciimpegniamo a ‘far risplendere il volto di Cristoalle generazioni del nuovo millennio’ (NMI,6).

Abbiamo vissuto un anno intenso che haavuto come fulcro il Capitolo Ispettoriale i cuidocumenti sono stati assemblearmente conse-gnati; ora la sua traduzione è affidata all’impe-gno della comunità Ispettoriale a tutti i livelli:al governo e ai gruppi di animazione, allecomunità ed ai singoli confratelli, alla FS ed aicollaboratori che Dio ci dona e che siamo chia-mati a formare in comunione fraterna perlavorare insieme per i giovani “come D. Boscoha fatto e farebbe oggi”. Sono parole del RM aconclusione dell’incontro degli Ispettorid’Europa, il cui testo ho già inviato e cui attin-go in questo saluto che assume dal suoMagistero il significato di orizzonti per lanostra vita e missione salesiana, oggi chiamataa nuova profezia.

Se è vero che condividiamo i vasti proble-mi socioculturali ed ecclesiali dell’Europa dioggi, è anche vero che ci sentiamo chiamati aripartire con speranza per un nuovo inizio econ tre sfide da affrontare generosamente:

la profezia della comunità ‘in cui si vive lapassione per Dio e la passione per i giovani’;

la proposta dell’evangelizzazione in quanto‘la sfida che ci provoca è trasmettere la fedealle nuove generazioni’;

il compito dell’inclusione, che consiste nel‘rendere più visibile il nostro impegno per i

giovani poveri, per gli immigrati, per i giovanidi altre religioni, cercando le vie dell’integra-zione, del dialogo interreligioso, dell’esperien-za interculturale, dell’aiuto alla famiglia.

È una grande provocazione quella che civiene dal successore di Don Bosco il qualeafferma che “dobbiamo rendere nuove le pre-senze che già abbiamo e nello stesso tempo pen-sare anche ad alcune nuove presenze – (si parladi proposte forti di evangelizzazione, forma-zione salesiana dei collaboratori, esplicita pro-posta vocazionale, animazione di associazionie movimenti giovanili, presenza con gli Amicidi Don Bosco…) – assicurando a tal fine alcu-ne indispensabili condizioni:

* dare importanza alla formazione– confratelli e comunità in stato di forma-

zione permanente– formazione pastorale e spirituale dei laici

collaboratori– formazione comune SDB e laici* fare della comunicazione sociale una

risorsa strategica per arrivare ai giovani, attra-verso l’educomunicazione, servizi ai giovaniattraverso internet…

Il RM ripete in sostanza questi inviti quan-do propone scelte a livello Ispettoriale edEuropeo e mi limito a due sottolineature cheesprimono anche una piena convergenza conle nostre deliberazioni capitolari:

– ‘semplificare le opere e fare delle priori-tà perché l’impegno dei confratelli e dellacomunità sia veramente educativo e pastorale,attraverso il ridimensionamento, decentra-mento, delega, distribuzione armonica deicompiti tra i confratelli e i laici’;

– ‘si curi la formazione dei salesiani e deilaici alla comunicazione sociale’.

Il discorso sulle collaborazioni da realizza-re in Europa sui vari ambiti della nostra mis-sione diventa poi vario e articolato e certamen-te avrà applicazioni strutturali e pastorali di

3ampio respiro. A noi urge tradurle in ambitoispettoriale, principalmente in quella che saràla concretizzazione del POI. Un impegnogrande, difficile e per certi versi certamentesofferto, ma che non può non muoversi secon-do queste grandi linee prospettiche: chiedo atutti la Preghiera per ottenere la luce e la forzadello Spirito Santo.

Auguro a questo strumento grafico cheoggi rinasce – come espressione di un ben piùvasto e articolato impegno di formazione evalorizzazione della comunicazione (affidatocome responsabilità diretta ai carissimi donBongiorno, don Urso e don G. Falzone) –, diessere una delle indispensabili risposte alleattese della Congregazione e alle urgenze dellaChiesa e della società.

Mi auguro soprattutto che attraverso diesso, come attraverso tutte le possibili forme eattività comunicative, passi un contenuto cheveicoli la passione soggiacente alle nostre gran-di convinzioni così ancora una volta incisiva-mente formulate da don P. Chàvez:

–– ii ggiioovvaannii,, ssoopprraattttuuttttoo qquueellllii ppiiùù aarriisscchhiioo,, hhaannnnoo bbiissooggnnoo ddeell ccaarriissmmaa ddii DDoonnBBoossccoo;;

–– eessssii ssoonnoo llaa nnoossttrraa rraaggiioonn dd’’eesssseerree……eeaabbbbiiaammoo ttaannttoo bbiissooggnnoo ddii lloorroo ccoommee lloorroo ddiinnooii;;

–– ll’’eedduuccaazziioonnee èè iill ddoonnoo ppiiùù pprreezziioossoo cchheeppoossssiiaammoo ooffffrriirree ppeerr iill lloorroo ssvviilluuppppoo iinntteeggrraa--llee,, ffiinnoo aallllaa ppiieenneezzzzaa iinn DDiioo

–– iill nnoossttrroo ccoommppiittoo èè ddiirree ee ddaarree lloorroo DDiioo,,ccoossìì ccoommee ccii èè ssttaattoo rriivveellaattoo iinn CCrriissttoo GGeessùù;;

–– ll’’OOrraattoorriioo,, iinntteessoo ccoommee ttiippoo ddii rraappppoorr--ttoo ttrraa ggllii eedduuccaattoorrii ee ii ggiioovvaannii,, èè llaa ppaattrriiaa ddeellccaarriissmmaa ssaalleessiiaannoo..

Affido alla Madre Ausiliatrice, al Padre eMaestro Don Bosco, ai Santi proclamati ocome tali da noi conosciuti e amati della nostragrande e bella Famiglia, il nostro impegno e lanostra speranza.

Ripartendo da Cristo, ricchi dello Spirito,a gloria di Dio Padre.

S. Natale 2004DD.. LLuuiiggii PPeerrrreellllii

EESSEERRCCIIZZII SSPPIIRRIITTUUAALLII

DDaattaa LLuuooggoo DDeessttiinnaattaarrii PPoossttii

13-19 marzo ME - S. Tommaso Confratelli 40

18-23 marzo ME - S. Tommaso Studenti teologica e giovani confratelli

19-25 giugno Zafferana Confratelli

Fine Luglio Organizzati dalla CISI a livello nazionale

01-18 agosto Terrasanta Famiglia Salesiana 15

08-13 agosto Casa Tabor Confratelli

21-27 agosto Gambarie Confratelli

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«Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, … al fine di farla comparire tutta glo-riosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5,25.27).

In occasione del 40º anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, alla luce dellaLumen Gentium e della Gaudium et Spes che ci hanno fatto vedere che la Chiesa è il Popolo diDio, Corpo di Cristo, Madre dei credenti, serva del mondo, e consapevoli che «è compito dellaChiesa riflettere la luce di Cristo in ogni epoca della storia, fare risplendere il volto di Cristo allegenerazioni del nuovo millennio» (NMI 16), come Famiglia Salesiana ci impegniamo a

RRiinnggiioovvaanniirree iill vvoollttoo ddeellllaa CChhiieessaa,, cchhee èè llaa MMaaddrree ddeellllaa nnoossttrraa ffeeddee..

Non si tratta di farle un “lifting” od una operazione di cosmesi, ma di impegnarci ad inne-stare in essa energie nuove e renderla più bella ed attraente, ad amarla e darci per lei. La bellez-za del volto della Chiesa sta nel riflettere la bellezza del volto del suo Signore. La nuovaGerusalemme non è soltanto qualcosa per il futuro, ma deve essere prefigurata e anticipata giàqui ed ora.

Il nostro compito è quello di essere nella Chiesa, anzi essere Chiesa, operare con la Chiesae per la Chiesa.

La sfida è appunto quella di far innamorare le persone, specialmente i giovani, della Chiesa,facendo sì che essa sia trasparenza di Cristo e si rassomigli alla “Gerusalemme celeste” (Ap. 21,10-23):

– una comunità di credenti rinnovata dal soffio dello Spirito, che la anima; – una comunità arricchita da molteplici vocazioni, carismi e ministeri;– una comunità aperta e accogliente, soprattutto dei poveri; – una comunità che vive la passione per la vita, la giustizia e la solidarietà; – una comunità che è lievito di speranza per una società degna dell’uomo e per una cultu-

ra ricca di valori etici e spirituali; – una chiesa giovane, nella quale i giovani si trovano come a casa, in famiglia.«Prendete il vostro posto nella Chiesa, che non è solo quello di destinatari di cura pastora-

le, ma soprattutto di protagonisti attivi della sua missione (cfr. Christifideles Laici, 46). La Chiesaè vostra, anzi, voi stessi siete la Chiesa!» (Giovanni Paolo II. Messaggio per la V GiornataMondiale della Gioventù 1990).

1º. RRiinnggiioovvaanniirree llaa CChhiieessaa: vuol dire farla tornare alle origini, alla sua giovinezza, perchépossa riacquisire credibilità e capacità di ascolto. Dovrebbe essere una Chiesa tratteggiata dallamartiria, euangelia, leitourgia, diakonia, sulla linea tracciata dagli Atti degli Apostoli.

2º. RRiinnggiioovvaanniirree llaa CChhiieessaa: cioè farla diventare casa per i Giovani, insistendo sul camminomistagogico verso di essa. Qui si potrebbe sviluppare qualche ICONA, come quella dei discepo-li di Emmaus, nel senso che la Chiesa è la casa di quanti credono in Gesù e vogliono vivere e testi-moniare questa fede in comune.

È un’esortazione a fare giovane la Chiesa e fare che i giovani siano Chiesa.

STRENNA del Rettor Maggiore 2005

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La CIF (Commissione IspettorialeFormazione), i cui componenti incaricati dal-l’ispettore sono: Don Zammuto, Don Romeo,Don Lazzara, Don Ballistreri, Don Buccellato,Don Ruta, Don Giammusso, Don Buttiglieri eDon Cassaro, nei gg. 1-3 e 17 settembre, ha ipo-tizzato un “percorso” formativo (programma diformazione ispettoriale) che adesso presento pergrandi linee al fine di “condividerlo” con tutti iconfratelli… attraverso la mediazione dei “diret-tori”.

La trama che descrivo ha, quindi, un filoconduttore (file rouge), ll’’EEuuccaarriissttiiaa ee CCoommuunniittààe un tessuto costruito da tre dimensioni partico-lari: teologica – salesiana – psicologica.

È stato scelto il tema sull’ “Eucaristia” peressere e rimanere in comunione con tutta laChiesa di Dio, la quale ha deciso di vivere il 2005come anno eucaristico. Questo tema centrale siconiuga teologicamente e liturgicamente con“Ecclesia” – con “comunità”… e per noi salesia-ni, che vogliamo assimilare il CG25, tutto questodiventa una necessità “esistenziale”.

Dove c’è Eucaristia, c’è Chiesa…L’Eucaristia fa la Chiesa. Così già affermava ilConcilio, “ Non è possibile che si formi unacomunità cristiana se non avendo come radice ecome cardine la celebrazione dell’Eucaristia,dalla quale deve prendere le mosse qualsiasi edu-cazione tendente a formare lo spirito di comu-nità”.

L’Eucaristia è il “luogo” ove si manifesta lacomunità locale che, attraverso di essa, è unitaalla comunità universale.

La comunione, realizzata dall’Eucaristiaattraverso l’ascolto comunitario della Parola, lapreghiera insieme e la condivisione del Pane cheè Cristo, deve esprimersi in segni di comunioneveri e concreti (accoglienza, ascolto, offerta, con-versione, solidarietà, fraternità, giustizia, missio-ne..), anche al di là della celebrazione.

Il documento della CEI “Eucaristia, comu-nione e comunità” al n. 61 dice: “ Non si puòessere Chiesa senza l’Eucaristia; non si può fareEucaristia senza fare Chiesa; … una autenticacomunità ecclesiale e “religiosa”, che voglia vive-re la comunione, pone al suo centro l’Eucaristiae dall’Eucaristia assume forma, criterio e stile divita: l’Eucaristia è la via ed è la scuola dei disce-

poli di Gesù”Tutti conveniamo che solamente quando

riconosciamo la ricca rete di connessioni traeucaristia e la nostra vita concreta l’eucaristiapuò essere “del mondo” e la nostra vita “eucari-stica”….

Per questo il nostro percorso prevede diriflettere su sette “atteggiamenti” modulati sullastruttura della celebrazione eucaristica e dellastessa comunità” che vive, lavora e prega insie-me:

1. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è convocata e chiamata;

2. L’Eucaristia genera ed esige una comunitàriconciliata e rappacificata;

3. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è capace di ascoltare;

4. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è portatrice di doni e di valori;

5. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è e sa ricordare e rendere grazie;

6. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è sa entrare in comunione;

7. L’Eucaristia genera e esige una comunitàche è sa essere missionaria.

“L’esperienza vitale” dell’eucaristia attornoalla quale costruiamo la nostra esistenza di “per-sone” e di “salesiani” avrà come vie di compren-sione la “psicologia” e la “salesianità”; per que-sto ogni incontro con i direttori sarà un momen-to formativo con diversi approcci e si offrirà lorouna “antologia” essenziale (brani, citazioni, cele-brazioni…) per aiutare il “cammino” dellacomunità e del singolo confratello.

Questa strategia si cercherà di applicarla adognuno degli “atteggiamenti” eucaristici a cui siè accennato. Ad esempio, in relazione al secon-do atteggiamento (una comunità riconciliata-rap-pacificata) oltre all’aspetto teologico si potrà rivi-sitare, in relazione alla dimensione salesiana, ilsignificato del sacramento della riconciliazionenella prassi delle origini della congregazione enel magistero recente e, in riferimento all’aspet-to psicologico, approfondire alcune riflessioni edinamiche legate alle nostre relazioni nellacomunità.

Buon lavoro – in Don BoscoDDoonn AAllddoo BBaalllliissttrreerrii

Programma annuale di formazione 2005

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LL’’AAnnnnoo ddeellll’’EEuuccaarriissttiiaa:: tteemmppii ee ssiiggnniiffiiccaattoo

Il 17 ottobre 2004 in concomitanza con lachiusura del Congresso Eucaristico internazio-nale a Guadalajara in Messico, Giovanni PaoloII a Roma dava inizio all’Anno dell’Eucaristia,che avrà il suo epilogo nell’ottobre del 2005con l’XI Assemblea generale ordinaria delSinodo dei vescovi, che tratterà il tema:L’Eucaristia: Fonte e culmine della vita e dellamissione della Chiesa. L’idea di un anno euca-ristico non nasce improvvisa. «Il pensiero diuna simile iniziativa eucaristica - affermaGiovanni Paolo II nella Lettera apostolica“Mane nobiscum Domine” (=MND) - era giàda tempo nel mio animo: essa costituisce,infatti, il naturale sviluppo dell’indirizzopastorale che ho inteso imprimere alla Chiesa,specialmente a partire dagli anni di prepara-zione del Giubileo, e che ho poi ripreso inquelli successivi» (MND, n. 4). L’Annodell’Eucaristia, che «nasce dallo stupore concui la Chiesa si pone di fronte a questo grandemistero sia per tutti occasione preziosa peruna rinnovata consapevolezza del tesoroincomparabile che Cristo ha affidato alla suaChiesa. Sia stimolo ad una sua celebrazionepiù viva e sentita, dalla quale scaturisce un’esi-stenza cristiana trasformata dall’amore»(MND, n. 29).

Il primo obiettivo da perseguire in questoAnno dell’Eucaristia sia a livello personale checomunitario è la crescita qualitativa della par-tecipazione attiva e consapevole alla celebra-zione della Messa. In sintonia con quanto sug-gerisce il Papa, il quale non chiede che «si fac-ciano cose straordinarie, ma che tutte le inizia-tive siano improntate a profonda interiorità»(MND, n. 29).

LLaa cceelleebbrraazziioonnee

L’Eucaristia è anzitutto e fondamental-mente memoriale del mistero della Pasqua delSignore; celebrazione della Chiesa, «popolosanto radunato e ordinato sotto la guida dei

vescovi» (Sacrosanctum Concilium 1963[=SC], n. 2,6). L’impegno pratico per questoAnno eucaristico è, dunque, quello di appro-fondire la teologia del Mistero eucaristico,quale via e condizione per un adeguato rinno-vamento della prassi della celebrazione. Aquesto scopo il Papa, dà anche «i compiti percasa», indica gli strumenti utili, i primi e piùessenziali, per lo studio: Introduzione ai libriliturgici (testi della celebrazione) e l’ordina-mento dell’Anno liturgico: «Un impegno con-creto di quest’anno dell’Eucaristia potrebbeessere quello di studiare a fondo, in ognicomunità parrocchiale, gli Ordinamenti gene-rali per l’uso del Messale Romano (=OGMR).La via privilegiata per essere introdotti nelmistero della salvezza attuata nei santi “segni”resta poi quella di seguire con fedeltà lo svol-gersi dell’Anno liturgico. I pastori s’impegninoin quella catechesi “mistagogica”, tanto cara aiPadri della Chiesa, che aiuta a scoprire levalenze dei gesti e delle parole della liturgia,aiutando i fedeli a passare dai segni al misteroe a coinvolgere in esso l’intera loro esistenza»(MND, n. 17).

La prospettiva celebrativa dell’Eucaristia èuna costante nella storia della Chiesa, anche secompresa e vissuta in modalità diverse. In par-ticolare, la storia ha espresso due diverse teo-logie dell’Eucaristia, quella più tipica delprimo millennio: “Teologia dell’immagine” o“della celebrazione” e quella che caratterizza ilsecondo millennio: “Teologia del sacramen-to”. Accogliendo quanto di positivo racchiudela teologia del sacramento, il ConcilioVaticano II si pone decisamente nella prospet-tiva della teologia della celebrazione.

La “teologia della celebrazione”, secondoil modello offerto già da san GIUSTINO nelsecondo secolo, è articolata attorno ai segnidell’Assemblea, della Parola e del Sacramentoquali elementi essenziali e costitutivi tra lorostrettamente collegati e interdipendenti, inuna concezione fortemente unitaria: «Nel gior-

Assemblea Liturgica

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no chiamato “del sole” ci si raduna tutti insie-me; abitanti delle città e delle campagne, e sileggono le memorie degli Apostoli o gli scrittidei Profeti, finché il tempo consente. Poi quan-do il lettore ha terminato, il preposto, con undiscorso ci ammonisce ed esorta ad imitare que-sti buoni esempi. Poi tutti insieme ci leviamo edinnalziamo preghiere. Terminata la preghiera,vengono portati pane, vino e acqua e il capodella comunità, secondo le sue capacità, innalzapreghiere e ringraziamenti, e il popolo acclamadicendo: Amen. Quindi si fa la distribuzione ela spartizione a ciascuno degli alimenti consa-crati e se ne manda per mezzo dei diaconi ancheagli assenti» (Apologia prima 67,3-6).

La “teologia del sacramento” è chiaramen-te formulata da san TOMMASO D’AQUINO, chepresenta la struttura della Messa in questi ter-mini: «Si premette anzitutto una preparazioneche disponga a compiere degnamente gli attisuccessivi (riti d’ingresso). In secondo luogo,sempre a scopo preparatorio, segue l’istruzionedel popolo fedele (letture bibliche ma non ome-lia né preghiera dei fedeli). Preparato e istruitocosì il popolo, si passa alla celebrazione delmistero. Esso è offerto come sacrificio e consa-crato e consumato come sacramento» (Summatheologiae, q. 83, a. 4).

LL’’aasssseemmbblleeaa lliittuurrggiiccaa:: llaa cceelleebbrraazziioonnee ddaallllaapprroossppeettttiivvaa ddeeii ssooggggeettttii

Nella teologia della celebrazione sonoposti in particolare evidenza oltre alSacramento e al Ministro, anche l’Assembleadei fedeli e la Parola, compresi nella loro fortesignificazione oggettiva di presenza reale,sacramentale. La presenza eucaristica, infatti,è detta “reale” non per esclusione, quasi che lealtre non lo siano, ma per la sua particolarità diessere presenza “sostanziale” e “permanente”,mentre le altre sono “transeunte”, legate cioèalla celebrazione (Paolo VI, Misterium fidei;MND, n. 16).

L’assemblea è «il primo segno di cui si faesperienza nella celebrazione, e all’interno delquale si pongono tutti gli altri. Essa ha il suopunto di partenza nell’iniziativa libera e gra-tuita del Signore che convoca i credenti attor-no a sé […]. In quel momento che fa conver-

gere i fedeli verso lo stesso luogo per diventa-re il soggetto attivo dell’unica azione, il miste-ro della Chiesa trova una manifestazione sensi-bile, e insieme l’attuazione più piena (SC, n.41). È il nuovo popolo sacerdotale che Dio haconvocato in Cristo Gesù in modo permanen-te, ma che ha il suo tempo forte proprionell’Eucaristia, in cui la chiesa si costruisce e sirinnova incessantemente» (CEI, EucaristiaComunione e Comunità, 1984, n. 36). Nellaprospettiva della celebrazione, pertanto, laMessa comincia prima di cominciare! La“celebrazione” comincia prima che inizi il“rito”. L’assemblea è la condizione della cele-brazione, fino al punto che può capitare cheanche di domenica non si possa celebrarel’Eucaristia per motivi particolari, quale l’as-senza del presbitero, ma anche in questi casinon si è dispensati dal raduno in assemblea(SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO

DIVINO, Christi ecclesia. Celebrazioni domeni-cali in assenza del presbitero, 1988).L’assemblea è prima del rito, è realtà consi-stente in se stessa e «non semplicemente unacondizione materiale del culto liturgico […].Essa è già per se stessa azione e situazioneliturgica; è già per se stessa mistero e sacra-mento, grazie alla presenza operante diCristo» (J. Gelineau).

Il raduno della comunità nello stesso luogoper lo stesso scopo cultuale è il dato originarioe costitutivo della Chiesa (Gv 20,19.26; At20,7), al punto che possiamo dire che il radu-no precede, e non solo in senso temporale, losvolgimento dell’azione liturgica. La liturgia inquanto tale, e l’Eucaristia in particolare, puòessere bene intesa prima ancora che “azionecultuale della Chiesa”, è la Chiesa stessa costi-tuita in assemblea cultuale”. La testimonianzadei martiri di Abitene nell’Africa settentriona-le del IV secolo costituisce la documentazionepiù autorevole, scritta sulla pelle dei cristiani.L’essere cristiano comporta, quale fatto abi-tuale e costitutivo, la partecipazione all’assem-blea per la celebrazione dell’Eucaristia,soprattutto la domenica: «Il cristiano – dicevaFelice – non può esistere senza celebrare imisteri del Signore e i misteri del Signore nonsi possono celebrare senza la presenza del cri-

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stiano. Non sai, dunque, satana, che il cristia-no vive nella celebrazione dei misteri e la cele-brazione dei misteri del Signore si deve com-piere alla presenza del cristiano, in modo chenon possono sussistere separati l’uno dall’al-tro? Quando senti il nome di cristiano, sappiche si riunisce con i fratelli davanti al Signore,e quando senti parlare di riunione, riconosci inessa il nome di cristiano» (Atti dei martiri, G.CALDARELLI [ed.], Paoline, Torino 1985, p.639).

La partecipazione dei fedeli alla celebra-zione è “diritto e dovere” di ognuno e di tuttie ciò in forza del battesimo (SC, n. 14).Commentando il testo conciliare, i vescovi ita-liani scrivono: «Il vero soggetto della celebra-zione è sempre l’assemblea dei fedeli, veritàrecuperata e ribadita con forza dai nuovi libriliturgici, perché il Dio salvatore vuole stabilireun rapporto diretto, ancorché mediato con ilsuo popolo […]. Nell’atto liturgico, infatti, lacomunità destinataria e protagonista di ognicelebrazione, esprime ed edifica se stessa, ementre professa la propria fede nel misterodella redenzione sempre più progredisce nellavia della salvezza» (CEI, RinnovamentoLiturgico in Italia, 1983, n. 10).

La partecipazione alla liturgia «vivamentedesiderata dalla chiesa e richiesta dalla naturastessa della celebrazione» (OGMR 18, anchen. 17), deve essere attiva, comunitaria, fruttuo-sa, consapevole, facile, pia, piena, interna edesterna, proporzionata ed adeguata all’età allacondizione e al genere di vita e grado di cultu-ra religiosa dei fedeli (cfr. SC, nn. 11, 14, 19,21, 48, 50). I fedeli, presenti fin dall’inizio eper l’intera durata della celebrazione, occupa-no uno spazio ben determinato nell’aula dellacelebrazione (OGMR, n. 311) e svolgono unospecifico compito nell’azione liturgica. Nellacomplementarità tra l’azione dei chierici equella dei laici, infatti, «ciascuno, ministro osemplice fedele, svolgendo il proprio ufficio, silimiti a compiere tutto e soltanto ciò che,secondo la natura del rito e le norme liturgi-che, è di sua competenza» (SC, n. 28). La par-tecipazione di tutti e di ognuno alla celebrazio-ne è anzitutto interiore e comporta l’offertadella propria vita unita a quella di Cristo quale

sacrificio a Dio gradito. L’intima adesione almistero di Cristo si esprime anche esternamen-te compiendo tutto quanto è richiesto dallanatura del rito: dall’ascolto alle risposte alcanto, dall’assunzione di compiti e ministeririchiesti al silenzio fino ad accostarsi allamensa del corpo e del sangue di Cristo, qualeespressione somma della partecipazione pienaal Mistero celebrato.

Nella Preghiera eucaristica III è tracciato ilpercorso spirituale della vita cristiana, segnatodalla dimensione comunitaria e significato eattuato di continuo nella celebrazione dellaMessa nella potenza dello Spirito:

1. Radunati per il sacrificio: «Padre santoper mezzo di Gesù Cristo nella potenza delloSpirito santo continui a radunate intorno a teun popolo, che da un confine all’altro dellaterra offra al tuo nome il sacrificio perfetto»;

2. nella partecipazione sacramentale alcorpo e al sangue di Cristo siamo costituiti nel-l’unità perfetta dallo Spirito Santo: «A noi checi nutriamo del corpo e del sangue del tuoFiglio, dona la pienezza dello Spirito Santoperché diventiamo in Cristo un solo corpo eun solo spirito»;

3. Resi uno in Cristo e nello Spirito possia-mo pregare per l’unità della famiglia umana:«Ascolta la preghiera di questa famiglia, chehai convocato alla tua presenza. Ricongiungi ate, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovun-que dispersi»;

4. protesi verso la beata eternità, dovepotremo contemplare il volto di Dio nellacomunione piena con tutti i nostri fratelli:«Concedi anche a noi di ritrovarci insieme agodere per sempre della tua gloria, in Cristo,nostro Signore».

Radunati per la celebrazione dal Padrenello Spirito Santo quale corpo di Cristo, nellapartecipazione piena sacramentale alla cele-brazione si manifesta e si compie in pienezza ilmistero della Chiesa comunione, quale pregu-stazione del raduno universale escatologico ditutti i popoli per contemplare e glorificare ineterno il volto santo di Dio.

DD.. NNuunnzziioo CCoonnttee

9formazione

Nel 1950, l’Istituto Teologico “S. Tom-maso D’Aquino” in Messina è sorto per inizia-tiva dell’Ispettoria Salesiana di Sicilia, comeIstituto Teologico Salesiano, per la preparazio-ne spirituale e teologica di studenti salesianicandidati al sacerdozio ministeriale, secondole norme e gli orientamenti della Chiesa. Varistudenti provenienti da tutto il mondo (Cina,Corea, Germania, Venezuela…) hanno svolto iloro studi filosofici e teologici al S. Tommaso.Pionieri e continuatori dell’Istituto sono stati:don Candido Ravasi, don Calogero Conti, donIgino Capitanio, mons. Domenico Amoroso,don Ferdinando Aronica, don FrancescoVaragona, don Giuseppe Pollone, donCalogero Montanti, don Raimondo Frat-tallone, don Giovanni Cravotta, don NunzioConte, mons. Calogero La Piana... e tanti altriconfratelli, che sarebbe lungo nominare tutti,a cui va la riconoscenza delle passate, delleattuali e delle future generazioni.

Nel 1968 una convenzione tra l’Arcidiocesidi Messina, la Provincia messinese dei PP.Cappuccini e l’Ispettoria Salesiana Sicula uni-ficava i tre rispettivi Studi Teologici, costituen-do una nuova realtà: l’Istituto Teologico“S. Tommaso D’Aquino”, aperto alle Diocesidella Sicilia e della Calabria. Da quel momen-to la comunità accademica si è arricchita per lacompresenza di esperienze ecclesiali diverseed è diventata spazio di accoglienza cordiale edi ricerca scientifica, per maturare insieme ungenuino senso ecclesiale.

Nel 1969 l’Istituto è stato affiliato allaFacoltà di Teologia dell’Università PontificiaSalesiana di Roma con decreto della SacraCongregazione per l’Educazione Cattolica del24 ottobre 1969. Accanto al riconoscimentodel titolo di primo ciclo (baccalaureato) si ècercato di conferire sempre di più qualità aglistudi e di aprirsi alle nuove sfide culturaliemergenti.

Nel 1972 l’Istituto dava inizio a un Centrodi Pedagogia Catechistica per un vasto impe-

gno di promozione della catechesi a favoredella Famiglia Salesiana e delle Chiese locali diSicilia e di Calabria. Per rendere più ampio edefficace tale compito, con l’anno 1981-1982,l’Istituto ha iniziato l’esperimento di un bien-nio di specializzazione in Catechetica. IlCentro ha curato in questi anni la documenta-zione delle attività promosse, che testimonianoil raggio interregionale d’intervento e il conso-lidamento del curriculum di specializzazione.

Con decreto del 15 agosto 1985, la SacraCongregazione per l’Educazione Cattolica haaggregato l’Istituto alla Facoltà di Teologiadella Università Pontificia Salesiana. Dopoquesta ulteriore approvazione pontificia, sonoin tanti gli studenti (oltre cento) che hannofrequentato gli studi di Secondo Ciclo, alcunidei quali hanno raggiunto la specializzazionein scienze catechetiche, con il conseguimentodella Licenza in S. Teologia.

Gli anni ’90 si sono distinti per il consoli-damento dell’istituzione e la fioritura di nuoveattività. In particolare si sono intensificati irapporti con altre istituzioni universitarieecclesiastiche e statali. Inoltre, si è consolidatala collaborazione con la pastorale universitariaa livello cittadino e diocesano.

Il 4 aprile del 2004, presso il PalazzoArcivescovile di Messina è stata rinnovata laConvenzione tra l’Ispettoria Salesiana Sicula el’Arcidiocesi di Messina, Lipari e S. Lucia delMela, a firma dei due legali rappresentanti, ilRev.mo Don Luigi Perrelli e S. E. Rev.maMons. Giovanni Marra.

Le ultime novità di particolare entità sono:– Finanziamento regionale analogo a quel-

lo devoluto per la Facoltà Teologica di Siciliain Palermo e allo Studio San Paolo di Cataniacon Legge regionale (cfr. LR 16 aprile 2003, n.4, art. 107, § 46).

– Erezione dell’ITST a Ente ecclesiastico,con Decreti della Congregazione dell’Edu-cazione Cattolica, prot. n. 350/85/51 del 10febbraio 2004 e prot. 350/85/53 del 26 febbra-

Per non perdere la memoria

10formazione

io 2004. È ormai prossimo il riconoscimentodegli effetti civili da parte del Ministerodell’Interno.

– Rinnovo dell’Aggregazione per diecianni (da notare che dal 1991 il rinnovo è statoconcesso sempre per cinque anni) e approva-zione degli Statuti e Ordinamenti da partedella Congregazione per l’EducazioneCattolica (prot. 350/85 del 31 luglio 2004).

AAll pprreesseennttee

L’Istituto, a servizio della CongregazioneSalesiana e delle Chiese locali, si proponecome scopi:

– la formazione culturale teologica dei can-didati al sacerdozio ministeriale nel clero reli-gioso e diocesano e dei laici;

– la preparazione di esperti in Catechetica,qualificata dalla dimensione liturgica, conattenzione alla condizione giovanile nel conte-sto del Meridione d’Italia.

L’Istituto si avvale in questi campi dellacollaborazione della Scuola Superiore diSpecializzazione in Bioetica e Sessuologia(unita per sponsorizzazione alla Facoltà diTeologia dell’UPS di Roma), diretta da donGianni Russo, dell’Osservatorio Mediterraneodella Gioventù, diretto da don Gianni LoGrande e don Gaetano Urso, e del CentroPsico-pedagogico V.E. Frankl, diretto da donUmberto Romeo.

Attualmente nell’Istituto vengono esple-tati:

– un ciclo di Filosofia, propedeutico alcorso teologico, biennale;

– un primo ciclo istituzionale di Teologia,triennale;

– un secondo ciclo di Teologia, con specia-lizzazione in Catechetica, biennale.

PPeerr iill ffuuttuurroo

In cantiere vi sono dei progetti di rilancioe di ammodernamento in via di realizzazione.Ognuno di questi processi (è scontato) esigeinvestimenti non solo personali, ma anche eco-nomici, per dare qualità alla ricerca, all’inse-gnamento e ai vari interventi socio-culturali.

Il 31 gennaio 2002, solennità di S. Gio-

vanni Bosco, alla presenza dell’Arcivescovo diMessina, Lipari e S. Lucia del Mela, mons.Giovanni Marra, dell’Ispettore don CalogeroLa Piana, e di altre autorità ecclesiastiche ecivili, è avvenuta la posa simbolica della primapietra della nuova biblioteca e dell’aula magnadell’Istituto. Dopo quarantacinque anni di ser-vizio, l’attuale biblioteca con i suoi novantami-la volumi e più di mille riviste, di cui oltre tre-cento con abbonamento in atto, si è rivelatainadeguata e ristretta. Anche l’attuale Salaconferenze, contenente solo cento posti, non èfunzionale alle nuove esigenze. Il numero con-sistente e in aumento degli studenti e le attivi-tà culturali che l’Istituto Teologico e la ScuolaSuperiore di Specializzazione in Bioetica eSessuologia da qualche anno a questa parteorganizzano, impongono spazi più confortevo-li e capienti. Seguendo l’originario disegnodell’architetto Filippo Rovigo (1909-1984) e insintonia con esso, l’Istituto Teologico “S.Tommaso”, dichiarato Bene Architettonico (L.1089/39) della Regione Siciliana, potrà dispor-re in un prossimo futuro di una sala conferen-ze di 240 posti, debitamente attrezzata dalpunto vista tecnico e multimediale, ed inoltre,un deposito più adeguato e capiente di quelloattuale. I lavori sono a buon punto sotto laguida dell’amministratore don EmilioArmando Lo Paro e si spera di inaugurareprossimamente i nuovi locali.

TTrree ccuurriioossiittàà

11.. QQuuaannttii ssttuuddeennttii oorrddiinnaarriihhaannnnoo ffrreeqquueennttaattoo iill SS.. TToommmmaassooiinn qquueessttii uullttiimmii cciinnqquuee aannnnii??

L’Istituto Teologico “San Tommaso”, è fre-quentato da seminaristi e presbiteri diocesani,da religiosi/e e da laici. Il numero degli stu-denti iscritti al “San Tommaso” in questi anniha mantenuto il suo livello costante, con unincremento della componente laicale. Rispettoal quinquennio passato, il numero complessi-vo ha subìto una flessione, dato che nel totalecomplessivo non figurano più gli studentidella Scuola Superiore di Specializzazione inBioetica e Sessuologia, divenuta nel 2001 real-tà autonoma. Nell’ambito del quinquennio si

11formazione

può costatare una sostanziale tenuta numericatra i 110 e i 150 studenti ordinari in tutto(comprendenti studenti del ciclo filosofico,del primo ciclo teologico e del secondo cicloteologico, con l’aggiunta di un cospicuo nume-ro di studenti provenienti dagli IstitutiSuperiori di Scienze Religiose che frequentanoil curricolo integrativo di due anni in vista delBaccalaureato in S. Teologia), come mostranoil seguente grafico e le tabelle:

22.. QQuuaannttii ssaalleessiiaannii hhaannnnoo ccoonnsseegguuiittoollaa LLiicceennzzaa iinn TTeeoollooggiiaaccoonn ssppeecciiaalliizzzzaazziioonnee iinn CCaatteecchheettiiccaa??

Hanno conseguito la licenza al S. Tom-maso ddiicciioottttoo salesiani su un totale complessi-vo di centouno (1986-2003). Essi sono: UrsoGaetano (1986), Di Natale Francesco (1986),Mavica Mario (1986), Ruta Giuseppe (1987),Coco Carmelo (1988), Fiandaca Gaetano(1988), Buccieri Carmelo (1989), AndronacoVincenzo (1991), Russo Santo Ennio (1992),Augusta Calogero (1993), Pagano DrittoFilippo (1995), Giammusso Raimondo (1995),Federico Antonio (1997), Buttiglieri Paolo(1997), Romano Antonino (1999), Mullick

Manuel Soroj (2000), Sapienza Benedetto(2002), Castrovinci Filippo (2004).

33.. QQuuaallii ssaarraannnnoo llee pprroossssiimmee mmoosssseeppeerr lloo ssvviilluuppppoo ddeell SS.. TToommmmaassoo??

Per rispondere a quest’ultima domanda,rimandiamo al sito web dell’Istituto Teologico“S. Tommaso” www.itst.it curato da donGiovanni Cravotta. Le rubriche principaliinformano su: la Facoltà di Teologia, la ScuolaSuperiore di Specializzazione in Bioetica eSessuologia, il Centro di Pedagogia Religiosa,il Centro di Cultura e Spiritualità, la Coope-rativa Coop.S.Tom., l’Osservatorio Mediter-raneo della Gioventù, la Biblioteca, le Pub-blicazioni e la Rivista “Itinerarium”. Oltre allasegnalazione di e-mail, di una nota informativadi come raggiungere il “S. Tommaso”, unaGalleria fotografica e links per altri siti, il sitoindica le novità di pubblicazione e le attivitàpiù prossime che l’Istituto promuove ed orga-nizza. È questo un invito a venire a visitare ilS. Tommaso almeno virtualmente.

Arrivederci!DD.. PPiippppoo RRuuttaa

Messina - Istituto Teologico “S. Tommaso”

12pastorale giovanile

Si è svolto ad Avigliana, dal 19 al 22 set-tembre u.s., l’incontro di Settore PG. Eranopresenti i membri dei CNPG e i Delegatiispettoriali PG, con il Regionale, don Frisoli, eil Consigliere per la Pastorale Giovanile, donDomenech.

Il tema dell’incontro è stato determinatodal mmaannddaattoo CCIISSII che a luglio, dopo averpreso in esame gli orientamenti operativiemersi nell’esame fatto dal Consiglio Generalesulla situazione della Regione Italia-MedioOriente, ha invitato il SSeettttoorree PPGG aa ««rriippeennssaa--rree llaa CCaatteecchheessii ddii iinniizziiaazziioonnee ccrriissttiiaannaa iinn cchhiiaa--vvee ddii iittiinneerraarrii ddii eedduuccaazziioonnee aallllaa ffeeddee secondola nota “II volto missionario delle parrocchie” ele tre Note pastorali della CEI. GGllii iittiinneerraarriiddeevvoonnoo eesssseerree eellaabboorraattii ppeerr ii nnoossttrrii aammbbiieennttii::oorraattoorriioo,, ssccuuoollaa,, aassssoocciiaazziioonnii»»

Nell’incontro di Avigliana è stata avviatauna riflessione per raggiungere il seguenteoobbiieettttiivvoo:: come promuovere e potenziare tra isalesiani responsabili di ambienti locali lacapacità di elaborare ed attuare itinerari dieducazione alla fede.

Il Regionale ha ricordato la lettera delRettor Maggiore, che è all’origine di quest’in-contro di fraternità e di studio e ha indicato ledue domande che hanno fatto da guida allariflessione: quali gli elementi essenziali degliitinerari? Come mentalizzare i confratelli?

D. Domenech ha aggiunto che l’interaCongregazione invita ad esaminare la qualitàdella pprrooppoossttaa eevvaannggeelliizzzzaattrriiccee ddii ffrroonnttee aadd uunnmmoonnddoo cchhee ccaammbbiiaa e a una Chiesa – quella ita-liana – che ha avviato ugualmente un cammi-no di trasformazione.

All’introduzione è subito seguita la pprriimmaarreellaazziioonnee:: Gli itinerari di educazione alla fede,nella riflessione della Congregazione (donAntonio Domenech).

La mattina del 20 settembre è stata dedica-ta al llaavvoorroo ddii ggrruuppppoo sul tema: Gli itinerari dieducazione alla fede: analisi della situazione

nelle Ispettorie italiane.Nel pomeriggio ci sono state dduuee rreellaazziioonnii

collegate tra loro: Diventare cristiani, ieri eoggi; Elementi essenziali e criteri per camminidi educazione alla fede nelle Note della CEI(don Ubaldo Montisci). L’obiettivo era quellodi presentare un excursus storico che consen-tisse ai partecipanti di ricordare gli elementipeculiari della prassi bimillenaria della Chiesain ordine all’iniziazione cristiana e di informa-re sugli attuali orientamenti della Chiesa italia-na.

Il 21 mattina ci si è confrontati sulla tteerrzzaarreellaazziioonnee:: Venire alla fede (don AndreaBozzolo). L’intervento ha inteso esaminare ledinamiche teologiche che conducono allafede. Nel pomeriggio, attraverso il llaavvoorroo ddiiggrruuppppoo ee llaa ssiinntteessii iinn aasssseemmbblleeaa,, ci si è con-frontati su: Conveniamo alcuni punti fermi diun itinerario di educazione alla fede.

Prima di iniziare i lavori don Domenech haofferto ai presenti una sua personale prospet-tiva. Il progetto fa riferimento al n. 4 deiRegolamenti dove si afferma che ogniIspettoria è chiamata a elaborare il proprioPEPS che orienti all’evangelizzazione. La siriporta qui nelle sue linee essenziali, impoveri-ta rispetto al power-point da lui utilizzato:

Il 22 mattina in assemblea si è riflettuto su:come promuovere e potenziare tra i Salesiani lacapacità di elaborare ed attuare itinerari di edu-cazione alla fede.

In un primo momento, don Casti ha volu-to ancora una volta concentrarsi sugli eelleemmeenn--ttii eesssseennzziiaallii di riferimento per migliorare gliitinerari di educazione alla fede nell’attualecontesto italiano. In sintesi:

Importanza fondamentale della CCEEPP,,eevvaannggeelliizzzzaattaa eedd eevvaannggeelliizzzzaattrriiccee,, in atteggia-mento di ffoorrmmaazziioonnee ppeerrmmaanneennttee,, per acquisi-re e proporre una mmeennttaalliittàà pprrooggeettttuuaallee,, fon-data sulle qquuaattttrroo ddiimmeennssiioonnii (inscindibili)compresenti negli itinerari, secondo gli iittiinneerraa--

Dove va la Pastorale GiovanileSalesiana in Italia?

13pastorale giovanile

rrii ddii eedduuccaazziioonneeaallllaa ffeeddee per por-tare il giovane allammaattuurriittàà uummaannaa eeccrriissttiiaannaa..

...... Si è quindipassati a formula-re delle pprrooppoosstteeppeerr rreennddeerree ooppeerraa--ttiivvee llee rriifflleessssiioonniiscaturite durante ilConvegno.

In generale, siè potuta osservareuna certa tensionetra centralismo elocalismo. Alcunidati sembranom a g g i o r m e n t econdivisi:

Nella RegioneItalia sembra man-care al momentouna strategiacomune. È impor-tante, invece, nonframmentare la visione comune;

Fulcro dell’attività va considerata l’équipeispettoriale di PG, con il supporto del CNPG;

Le équipes di PG dedichino del tempoabbondante per approfondire le tematichetrattate al Convegno;

Si scelgano con cura le persone-chiave chevanno formate, stando attenti a far sì che nonrimangano da sole ma siano affiancate almenoda un’altra per ambiente o, meglio, da unaéquipe locale;

in questo momento di riflessione va curatoil dialogo tra i diversi settori della PG e, consi-derata la tematica, vanno intensificati i rappor-ti con l’Istituto di Catechetica dell’UPS.

Per la rilevanza del proponente, va tenutain particolare considerazione la proposta fattadal Regionale: si attuino dei laboratori inter-ispettoriali, della durata di non meno di unasettimana, per gruppi non molto estesi, conuna metodologia di tipo maieutico.

LLee lliinneeee ccoonnddiivviissee nneellll’’iinnccoonnttrroo ddiiAAvviigglliiaannaa sono un ppuunnttoo ddii rriiffeerriimmeennttoo ppeerr iillttrriieennnniioo 22000055--22000088..

Gli incaricati di settore, quindi, hannoinformato i partecipanti delle attività per anno2004-2005. L’incontro si è concluso con il salu-to del Regionale.

«In vista di ciò, lascio delle indicazioniessenziali, indirizzate soprattutto ai confratellidella Regione, perché ne facciano motivo diapprofondimento. I. Ripensare la nostra propo-sta educativa pastorale. E’ questo un impegnointeso a riqualificare la nostra proposta educa-tiva ed evangelizzatrice. Si tratta di andareoltre le soglie della timidezza apostolica, cherischia di chuderci in una pastorale delle atti-vità o del trattenimento, e offrire una pastora-le veramente missionaria, capace di coinvolge-re i giovani, di farli crescere pieni di vita eorientarli, in una esperienza di fede, verso unrapporto personale con Gesù Cristo»; “Attidel Consiglio Generale” 85 (2004) n. 385, 25-26.

DD.. EEddooaarrddoo CCuuttuulliiPS - La Relazione integrale sarà collocata

nel Sito dell’Ispettoria Salesiana Sicula.

Avigliana - 19-22 settembre 2004: Incontro del settore P.G.

14pastorale giovanile

CCOONNSSUULLTTAA RREEGGIIOONNAALLEE20-21 ottobre 200420-21 novembre 2004 (allargata)26-27 febbraio 200502 giugno 2005

ZZOONNEE PPAASSTTOORRAALLIIScuola animatori (I-II livello)Spiritualità e Feste per fascia di età

IIIIII AASSSSEEMMBBLLEEAA NNAAZZIIOONNAALLEEGenova 02-06 gennaio 2005Chi (e) siamo“SGS. L’appartenenza ecclesiale: via maestra peril MGS” 12 giovani, 3 SdB, 2 FMA, 2Cooperatori

CCOONNFFRROONNTTOO RREEGGIIOONNAALLEEZafferana, 11-13 marzo 2005Per tutti i giovani di tutti gli ambienti, i settori ele associazioni dai 18 anni in su.

GGIIOORRNNAATTAA MMOONNDDIIAALLEEDDEELLLLAA GGIIOOVVEENNTTUU’’Partecipazione inseriti nelle diocesi

AATTTTIIVVIITTAA’’ EESSTTIIVVEE (agosto 2005)Campo animatori I° livelloCampo animatori II° livelloFesta Giovani.P.S.: Non si farà il convegno alla PlajaPer gli EE. SS. si pensava di indirizzare eventua-li partecipanti alle attività del Tabor.

PPRROOGGEETTTTII IINN CCAANNTTIIEERREERevisione Piano di Formazione per AnimatoriAspetto economico e oggettistica

CCOONNFFRROONNTTOO RREEGGIIOONNAALLEE11/13 marzo 2005

IIppootteessii ssttrruuttttuurraaL’idea di scegliere la Spiritualità Giovanile

Salesiana come tematica centrale di questoConfronto Regionale è scaturita da una sollecita-zione che il Rettor Maggiore ha fatto a tutto ilMovimento Giovanile Salesiano in varie occasio-ni in questi ultimi anni: conoscere, approfondiree vivere la SGS.

La SGS, però, è un argomento molto vasto esi potrebbe correre il rischio di parlare di tuttoma di non approfondire niente, di restare in unaprospettiva teorica e poco operativa. Era neces-sario operare una scelta di campo. Queste sceltaci è stata suggerita da tre avvenimenti: il Papa hainvitato tutti i cristiani a riflettere sul temadell’Eucarestia e per questo ha indetto l’anno

eucaristico. Il Rettor Maggiore nella strenna peril 2005 invita la FS a “Ringiovanire il volto dellaChiesa” – il MGS a livello nazionale ha organiz-zato l’Assemblea Nazionale che si terrà aGenova dal 02 al 06 gennaio 2005. In questigiorni affronteremo il rapporto tra il MGS e laChiesa e le possibili strade per migliorare e raf-forzare l’inserimento del nostro Movimentoall’interno della pastorale e della struttura dellaChiesa.

FFIINNAALLIITTÀÀAApppprrooffoonnddiirree la SGS (venerdì), che si fonda

sull’Eucarestia (sabato) e da essa trae forza e vita-lità, siamo chiamati ad essere tralci innestati pie-namente e attivamente nella vite che è la Chiesa(domenica).

OOBBIIEETTTTIIVVII– Approfondire la Spiritualità Giovanile

Salesiana.– Focalizzare la centralità dell’Eucarestia

nella vita del cristiano, ripercorrendo l’esperien-za di Don Bosco e di Madre Mazzarello.

– Riflettere sull’inserimento e sull’interazio-ne del MGS nella Chiesa locale e regionale conuna ipotesi operativa e programmatica per ilprossimo anno.

– Scoprire nella SGS la forza della comunio-ne tra le varie realtà pastorali.

DDEESSTTIINNAATTAARRIIGiovani dai 18 anni in su che condividono lo

Spirito Salesiano.Tra gli obiettivi del Confronto c’è anche

quello di creare maggiore sinergia all’internodella varietà di espressioni presenti nel MGS.Per realizzare questo è auspicabile che partecipi-no: giovani appartenenti a vari organismi, grup-pi e associazioni:

– Consulte zonali MGS– Giovani Cooperatori– Associazioni PGS, CGS, TGS, VIS,

VIDES.

Animatori degli Oratori Centri Giovanili,Docenti delle nostre Scuole e dei centri diFormazione Professionale, Catechisti dellenostre Parrocchie, Volontari del Servizio Civile,Obiettori di Coscienza, Collaboratori dei centridi Accoglienza e di Recupero.

LLUUOOGGOO:: Zafferana- EmmausDD.. MMaarrcceelllloo MMaazzzzeeoo

Delegato MGS

Movimento Giovanile Salesiano

15pastorale giovanile

PPRREEMMEESSSSAA

Riaffermiamo che la migliore pastoralevocazionale è la nostra vita personale, vissutanella gioia e nella santità, unita alla testimo-nianza comunitaria, con l’impegno esplicito adaiutare ogni giovane a scoprire la vocazionenella chiesa a servizio del Regno.

SSOOGGGGEETTTTII DDEELLLL’’AANNIIMMAAZZIIOONNEEVVOOCCAAZZIIOONNAALLEE

II GGiioovvaannii

Soggetti primari dell’animazione vocazio-nale sono i giovani dei nostri ambienti siacome singoli sia come gruppi formali ed infor-mali.

LLaa FFaammiigglliiaa SSaalleessiiaannaa

L’orientamento vocazionale è compito ditutta la Famiglia Salesiana. Essa pone partico-lare cura nell’orientare i giovani nella scelta diun impegno personale, nel contesto del cari-sma di cui è depositaria.

LLaa CCoommuunniittàà EEdduuccaattiivvaa PPaassttoorraallee

È l’ambiente dove ordinariamente cresco-no i semi di vocazione, dove tutti i componen-ti della CEP si sentono corresponsabili nel-l’aiutare i giovani a scoprire la propria voca-zione accompagnandoli nel vivere con genero-sità e coerenza la scelta fatta.

LLaa CCoommuunniittàà SSaalleessiiaannaa

Tutti i confratelli sono corresponsabilinella proposta vocazionale rivolta ai giovani.

FFIINNAALLIITTAA’’ DDEEII SSIINNGGOOLLIIAAPPPPUUNNTTAAMMEENNTTII IISSPPEETTTTOORRIIAALLII

La dimensione vocazionale, insieme aquella dei giovani abbandonati e dell’evange-lizzazione, è uno dei tre ambiti educativo-

pastorali preferenziali che in sede di capitolo èstata evidenziata e scelta.

Si ricorda inoltre che le proposte ispettoria-li sono a sostegno e integrazione dei percorsilocali, quindi non sostituiscono né esauriscono icammini locali di gruppo. Mirano ad un’offertadifferenziata per ragazzi e giovani più sensibilia certi valori. Sono proposte che non hanno lapretesa di rispondere a tutti i bisogni deiragazzi sul piano della crescita umana e difede, ma vanno ad integrare i percorsi che sidovrebbero già portare avanti a livello locale.

Vanno evitati due rischi possibili chepotrebbero riscontrarsi nella nostra realtà:

Siccome nella realtà locale non c’è alcunaproposta o ci sono proposte deboli, allora, simandano i ragazzi agli incontri vocazionaliispettoriali. (… La proposta ispettoriale nonsostituisce il cammino di fede che a livellolocale non c’è).

Visto che nella casa ci sono già delle offer-te strutturate, allora è inutile mandare i ragaz-zi agli incontri ispettoriali. (La proposta ispet-toriale mira a favorire un’appartenenza mag-giore alla realtà salesiana ).

Il Direttore della casa in comunione con glianimatori di settore sono i primi responsabilinel proporre ai giovani delle nostre opere ipercorsi di fede locali ed ispettoriali, creandoe verificando la continuità tra queste due espe-rienze.

[Qui sono chiamati in gioco in modo par-ticolare il ruolo dell’ “animatore pastorale” edel direttore della casa: sono loro che alla finemandano dei giovani e ne verificano con con-tinuità lungo il corso dell’anno il camminointrapreso.]

Proponiamo, quindi, ad ogni comunità:Una pprreegghhiieerraa ppeerr llee vvooccaazziioonnii più assidua

in cui si cerca di coinvolgere giovani animato-

L’animazione vocazionalenel progetto pastorale ispettoriale

16pastorale giovanile

Casa Tabor nei giorni 27-28 Novembre, 27-30Dicembre (Esercizi Spirituali), 29-30 Gennaio,19-20 Febbraio, 19-20 Marzo, 16-17 Aprile,30-31 Luglio.

IINNCCOONNTTRRII AADDOOLLEESSCCEENNTTII

Sono esperienze che aiutano il ragazzo acrescere nel cammino di fede per accogliere esviluppare quei doni che Dio ha posto nellasua esistenza. In queste esperienze si cerca dicreare una profonda e ampia cultura vocazio-nale.

Sono previsti 44 iinnccoonnttrrii: 30-31 Ottobre, 4-5 Dicembre, 26-27 Febbraio, 9-10 Aprile aPalermo Santa Chiara per gli adolescenti dellaSicilia occidentale. 44 iinnccoonnttrrii per la Siciliaorientale a Casa Tabor: 6-7 Novembre, 15-16Gennaio, 5-6 Marzo e 21- 22 Maggio.

Un ccaammppoo vvooccaazziioonnaallee eessttiivvoo vedrà i duegruppi congiunti per un confronto sul cammi-no fatto.

DDoonn EEnnzzoo SScchhiilliirròò ee ll’’EEqquuiippee ddii PPaassttoorraallee VVooccaazziioonnaallee

ri, laici collaboratori, famiglie, le varie realtà difamiglia salesiana…(a questo proposito saràfatto pervenire quanto prima un foglio dove sipuò segnare il proprio turno di preghiera).

L’invito ad ogni ddiirreettttoorree eedd aanniimmaattoorree ddiisseettttoorree ddii ddiisscceerrnneerree a quali giovani offrire lapossibilità degli appuntamenti vocazionaliispettoriali.

Il favorire dove è possibile, dopo discerni-mento comunitario, llaa pprrooppoossttaa ddeellllaa vviittaaccoommuunniittaarriiaa aaii ggiioovvaannii che all’interno dellenostre comunità mostrano particolare interes-se per la vita salesiana.

Le proposte offerte dalla PastoraleGiovanile Vocazionale Ispettoriale sono:

UUNN AANNNNOO PPEERR IILL TTUUOO FFUUTTUURROO

È un cammino annuale, offerto dallaFamiglia Salesiana, per i giovani (ragazzi/e)dai 19 anni in su, che abbiano già fatto unserio cammino di fede. Si propone loroun’esperienza di accompagnamento spiritualeper imparare a scoprire il progetto di vita cheDio ha su di loro. Gli incontri si terranno a

Roma - Pisana: Esercizi spirituali dei Direttori della regione Italia con il Rettor Maggiore

17pastorale giovanile

PPrreemmeessssaa

Ogni organizzazione si trova ad operare incontesti caratterizzati da tendenze socioecono-miche che hanno condotto al fenomeno dellagglloobbaalliizzzzaazziioonnee: liberalizzazione, interconnes-sione ed integrazione dei mercati, diffusionedelle IICCTT (Information CommunicationTechnologies), sono al contempo cornici delloscenario internazionale dell’azione organizzati-va e propulsori del cambiamento, generatori disviluppo per i soggetti pubblici e privati.

Per descrivere e comprendere il contesto tec-nologico, economico e sociale in cui operanoindividui ed organizzazioni, e per afferrare ilsenso della crescente consonanza tra processiorganizzativi e processi comunicativi, risulteràutile riferirsi al paradigma della rete (network).Il modello del network (reti organizzative,informatiche e civiche) ha pervaso quasi tutti gliambiti della vita sociale, affermandosi comecaratteristica trasversale delle società contempo-ranee.

Il mcluahniano villaggio globale è interpre-tabile come una sorta di grande rete socio-tecni-ca, composta da tante sottoreti che tendono adinter-connettersi e ad inter-operare.

LLaa vvooccee ddeellllaa CChhiieessaa

L’areopago del tempo moderno: mass mediaLa comunicazione conosce, oggi, una con-

siderevole espansione che influenza profonda-mente la cultura del mondo nel suo insieme.

Un aspetto di questo fenomeno viene rap-presentato dalle rivoluzioni tecnologiche.

Il primo areopago del tempo moderno è ilmondo della comunicazione, che sta unifican-do l’umanità, rendendola un villaggio globale.Così si esprime il Papa.

Un quarto di secolo dopo la proclamazio-ne del Vaticano II sulle comunicazioni sociali,Inter mirifica, e due decenni dopo l’istruzionepastorale Communio et progressio, il PontificioConsiglio delle Comunicazioni Sociali deside-ra riflettere sulle conseguenze pastorali di que-

sta nuova situazione. Lo fa nello spirito dellaconclusione di Communio et progressio: “Ilpopolo di Dio, avanzando nei tempi in cui sisvolge la storia umana, ... già scopre conimmensa fiducia e caldo amore le meraviglieche a piene mani gli permette la già iniziataepoca spaziale delle comunicazioni sociali”.

I Vescovi italiani, affrontando i media, pro-pongono a se stessi a al Paese una “grandesfida”, quella delle comunicazioni di massa,illustrata dal documento Comunicazione eMissione. Direttorio sulle comunicazionisociali nella missione della Chiesa.

Le novità e i punti salienti del Direttorio:Ufficio stampa in diocesi; sala della comunitàparrocchiale; sito internet per ogni parrocchia;testimoniare come cristiani fino al martirio;caratteristiche della comunicazione della fede; i“difetti” e i “pregi” dei mass media; importanzadella formazione; rispettare famiglia e minori; imaster dei laici che aiutano a capire; messaggi dipace e di solidarietà dei tempi moderni; la pre-senza di religiosi nelle trasmissioni televisive;testimoni del Vangelo.

LLaa vvooccee ddeeii SSaalleessiiaannii

Secondo Don Tarcisio Scaramussa (consi-gliere generale), la Consulta Mondiale dellaComunicazione Sociale dei Salesiani, ha offer-to una serie di elementi di verifica e di orienta-mento per quanto riguarda l’itinerario forma-tivo, il Bollettini Salesiano, l’Agenzia di notizieANS e il portale.

Altri temi discussi dalla Consulta: lo svi-luppo della comunicazione sociale nell’ispet-toria, il bisogno di sinergia contro la frammen-tarietà, la continuità dei processi, la dimensio-ne operativa dell’essere e dell’operare nellaComunicazione Sociale, la qualità delle produ-zioni salesiane.

Il Rettor Maggior ai membri dellaConsulta mondiale per la CS (I Salesiani nelnuovo areopago della comunicazione sociale)richiama il Magistero salesiano soprattuttonelle lettere di don Viganò (La comunicazione

Comunicazioni sociali

sociale ci interpella) e don Vecchi (Fa udire isordi e fa parlare i muti) invitando ad una“conversione pastorale” che preveda una pro-grammazione specifica di CS nelle nostreopere, la formazione dei leaders, la cura quali-tativa e culturale delle nostre risorse nelcampo delle CS e la capacità di sinergia.

CCoommuunniiccaazziioonnee ssoocciiaallee ee IIssppeettttoorriiaa

Va ricordato che l’informazione deve aiutaretutta l’organizzazione dell’Ispettoria e riguardatutti i settori operativi propri di un’Ispettoriasalesiana (Settori, ambienti, case …).

AAllccuunnee lliinneeee ooppeerraattiivvee

(In questa fase di impostazione del servizioci si muoverà per gradi e privilegiando le prio-rità).

CCoommuunniiccaazziioonnee ee FFoorrmmaazziioonnee

I nostri destinatari sono: i confratelli, la congregazione e le sue isti-

tuzioni, la Famiglia Salesiana e la molteplicitàdei gruppi (interni).

la società civile e le forze operanti sul terri-torio, la Chiesa e le organizzazioni parrocchia-li e diocesane, i giovani e i ceti popolari (ester-ni).

Interno ed esterno sono usati in ragionedel loro riferimento alla vita e all’azione sale-siana. Non può essere la medesima informa-zione che raggiunge i differenti destinatari!

Si partirà con la sensibilizzazione ai varilivelli dei confratelli (a cominciare dalla forma-zione iniziale) sui temi e strategie della comu-nicazione sociale.

NNBB.. CCoommee iinniizziiaattiivvaa iimmmmeeddiiaattaa pprreevvee--ddiiaammoo uunn CCoorrssoo ddii ggiioorrnnaalliissmmoo ee ddeesskkttooppppuubblliisshhiinngg ppeerr ii ssaalleessiiaannii ee ooppeerraattoorrii ddeeiinnoossttrrii oorraattoorrii,, cceennttrrii ggiioovvaanniillii ee ppeerr llee vvaarriieeaassssoocciiaazziioonnii..

UUffffiicciioo SSttaammppaa

Su richiesta del Sig. Ispettore vuol essere ilrriiffeerriimmeennttoo uuffffiicciiaallee per le notizie più signifi-cative dell’Ispettoria e per il collegamento coni canali ufficiali della Chiesa, dellaCongregazione e degli enti locali.

NNoottiizziiaarriioo

Le indicazioni essenziali ci vengono dalDirettorio 2004. Il Notiziario deve essere unsignificativo ed efficace strumento infor-mativo:

–– ssttrruummeennttoo ddii ccoommuunniiccaazziioonnee,,–– ssttrruummeennttoo ddii ccoommuunniioonnee,, –– ssttiimmoolloo aall rriinnnnoovvaammeennttoo ccrreeaattiivvoo.

Tutto ciò non si può improvvisare, né puòessere lasciato al caso.

È necessario che il Direttore comunichicon sollecitudine il referente per tutte lecomunicazioni relative ai servizi educativi epastorali della propria opera.

SSiittoo

Si comincerà a lavorare molto presto per lacostruzione di un portale con: News a rotazio-ne, archivio news, notiziario on line, filmati efoto, archivio dei filmati e delle foto, area riser-vata, inserimento e gestione dei banner, inter-faccia e gestione dei contenuti (da partenostra), eventuali altri servizi come la gestionedelle prenotazioni dell’ostello (Colonia donBosco)…

DD.. FFeelliiccee BBoonnggiioorrnnooDelegato Ispettoriale C.S.

18pastorale giovanile

19pastorale giovanile

Le associazioni del tempo libero:C.G.S. - P.G.S. - T.G.S.

“…confidare nei giovani e offrire loroopportunità positive,

perché incontrino Cristo e lo seguanogenerosamente…,

investire valide energie pastoralia favore dei giovani,

promuovendo luoghi di aggregazione”, ren-dersi presenti con quelli che

“si riuniscono sulle strade e nelle piazze,esposti a rischi e pericoli”

(Giovanni Paolo II)

RREELLAAZZIIOONNEEddeellll’’iinnccoonnttrroo ccoonnggiiuunnttoo ddeeii DDiirreettttoorrii,, PPaarrrrooccii,,RReessppoonnssaabbiillii ddeeggllii OOrraattoorrii--CCeennttrrii GGiioovvaanniilliiccoonn ii DDeelleeggaattii LLooccaallii ddeellllee ttrree AAssssoocciiaazziioonniiddeell TTeemmppoo LLiibbeerroo iinn SSiicciilliiaa

Dopo il saluto del sig. Ispettore e l’intro-duzione del Vicario ispettoriale, d. AldoBallistreri, integrata dallo spazio formativosull’Eucarestia, a cura di d. N.Conte, vienedata la parola al Delegato Regionale per leAssociazioni del Tempo Libero (TL).Partecipano, e intervengono nel corso dell’in-contro, i PPrreessiiddeennttii RReeggiioonnaallii ddii PPGGSS (EnzoCaruso) ee TTGGSS (Roberto Benedetto).

D. Gaetano Urso ricorda che CCIIII ee CCIISSII,, il7 maggio 2004, hanno inviato a tutte leIspettorie d’Italia un CCOOMMUUNNIICCAATTOO CCOONNGGIIUUNN--TTOO,, “per esprimere la rriinnnnoovvaattaa vvoolloonnttàà ddiissoosstteenneerree llee AAssssoocciiaazziioonnii” ddeell TTeemmppoo LLiibbeerroo.

Tale scelta strategica è stata ribadita daiPresidenti Nazionali CNOS-CIOFS, il 2-3 otto-bre scorso, durante un incontro dei Delegati/eregionali delle tre associazioni C.G.S., P.G.S. eT.G.S.(cfr. Sussidi di PG, Le Associazioni delTempo Libero, pp.5,17).

E’ stato riaffermato che leAASSSSOOCCIIAAZZIIOONNII DDEELL TTLL::

– costituiscono una sscceellttaa ddii ffoonnddoo ddeellllaaCCHHIIEESSAA IITTAALLIIAANNAA ((CCEEII)), presente in tali ambi-ti con un proprio Ufficio Nazionale per laPastorale del tempo libero, del turismo e dellosport ;

– sono eesssseennzziiaallii ppeerr llaa PP..GG.. SSAALLEESSIIAANNAA:esse permettono di incontrare una moltitudinedi:

– ragazzi, giovani e famiglie e costituisconouna sscceellttaa pprriioorriittaarriiaa ppeerr llee IISSPPEETTTTOORRIIEE

IITTAALLIIAANNEE;;– curano la ffoorrmmaazziioonnee ddeeggllii aanniimmaattoorrii--

ddiirriiggeennttii ee ddeeii rraaggaazzzzii;– danno spazio opportuno alla eevvaannggeelliizz--

zzaazziioonnee ed alla eedduuccaazziioonnee aallllaa ffeeddee ccoonn pprroo--pprrii AAnniimmaattoorrii (Delegati salesiani e Dirigenti-Animatori Laici).

Gli EENNTTII PPRROOMMOOTTOORRII CCNNOOSS--CCIIOOFFSS,attraverso le IISSPPEETTTTOORRIIEE, si impegnano a :

– diffondere la ccuullttuurraa ddeellll’’AAssssoocciiaa--zziioonniissmmoo ssaalleessiiaannoo in ttuuttttee llee nnoossttrree CCaassee,favorendo la nnaasscciittaa ee ccrreesscciittaa ddeellllee ttrreeAAssssoocciiaazziioonnii ddeell TTeemmppoo LLiibbeerroo iinn ttuuttttii gglliiAAmmbbiieennttii ;

– realizzare un forte ccoooorrddiinnaammeennttoo ttrraaddeelleeggaattoo ddii PPGG ee ddeelleeggaattoo uunniiccoo ddeelllleeAAssssoocciiaazziioonnii ddeell TTLL;;

– rendersi presenti all’interno delleAssociazioni tramite ddeelleeggaattii ssaalleessiiaannii dispo-nibili

Il Delegato regionale, d. Urso, si è soffer-mato sul ddooccuummeennttoo ddeell CCNNOOSS--CCIIOOFFSS ssuullrruuoolloo ee ii ccoommppiittii ddeell ddeelleeggaattoo delleAssociazioni nelle Ispettorie e nelle singoleCase, considerato ggaarraannttee ddeell ccaarriissmmaa ssaalleessiiaa--nnoo nel rapporto con i ragazzi, le famiglie e idirigenti stessi; egli deve garantire la presenzasalesiana e la fedeltà al pprrooggeettttoo eedduuccaattiivvoossaalleessiiaannoo all’interno della CCoommuunniittàà EEdduu--ccaattiivvaa PPaassttoorraallee ((CCEEPP))..

20pastorale giovanile

Una forte rilevanza occupano leAssociazioni CNOS del TL nel CCAAPPIITTOOLLOO

IISSPPEETTTTOORRIIAALLEE 22000044::NNeell DDiirreettttoorriioo iill CCaappiittoolloo eesspprriimmee uunn pprroo--

pprriioo ddeecciissoo oorriieennttaammeennttoo nneeii ccoonnffrroonnttii ddeelllleeAAssssoocciiaazziioonnii ssuull vveerrssaannttee cciivviillee (Dir. 2.4.1.) ::esse ““ssoonnoo llaa rriissppoossttaa eedduuccaattiivvaa ee ssaalleessiiaannaa aaiibbiissooggnnii ee aaggllii iinntteerreessssii ssoocciioo--ccuullttuurraallii,, ssppoorrttii--vvii ee ttuurriissttiiccii ddeeii ggiioovvaannii,, ee aallllaa lloorroo vvoogglliiaa ddiipprroottaaggoonniissmmoo ee vvoolloonnttaarriiaattoo””..

LL’’IIssppeettttoorree,, ccooaaddiiuuvvaattoo ddaall DDeelleeggaattoo ddiiPPGG ee ddaallll’’EEqquuiippee, interviene per collegare inrete le risorse, garantendo la pprreesseennzzaa ssuullTTeerrrriittoorriioo con la vvaalloorriizzzzaazziioonnee ddeelllleeAAssssoocciiaazziioonnii CCNNOOSS (Atti del CI 2004 - 5.2.3.)

La RReellaazziioonnee ddeellll’’IIssppeettttoorree analizzaampiamente la situazione e le problematichedelle Associazioni del Tempo Libero ( pagg.23-29).

Numerosi gli articoli del DDiirreettttoorriiooIIssppeettttoorriiaallee, che considera importanti leAssociazioni del versante civile (cfr.2.4.): essevivono nelle varie realtà locali e si colleganoalle strutture formative regionali e nazionali,predisposte dalle relative Associazioni.

Tutti i gruppi e le associazioni, che si rico-noscono nella ssppiirriittuuaalliittàà ggiioovvaanniillee ssaalleessiiaannaa(SGS), formano il MMoovviimmeennttoo GGiioovvaanniilleeSSaalleessiiaannoo (MGS), attraverso una pplluurraalliittàà ddiiggrruuppppii ee aassssoocciiaazziioonnii ggiioovvaanniillii..

Vogliamo assicurare nelle Case della nostraIspettoria una pprreesseennzzaa eedduuccaattiivvaa ddii qquuaalliittàànei vari spazi di socializzazione dei giovani,animandoli vveerrssoo uunnaa ssiiggnniiffiiccaattiivvaa eessppeerriieennzzaaddii vviittaa eecccclleessiiaallee.

* Le Associazioni riconoscano il rruuoolloo ddeellddeelleeggaattoo ispettoriale (provinciale e locale –ndr) come figura di raccordo con l’IstituzioneSalesiana e dell’orientamento formativodell’Associazione stessa.

* Nell’Ispettoria, ll’’IIssppeettttoorree ee ii DDeelleeggaattii siimpegnano per fare in modo che :

– le varie Associazioni locali accolgano eassumano la PPrrooppoossttaa ffoorrmmaattiivvaa ppaassttoorraallee;

– i giovani rappresentanti partecipino aglioorrggaanniissmmii ddii ccoooorrddiinnaammeennttoo del MGS (con-

sulte zonali e regionali)– i giovani per essere ammessi ai ccaammppii--

ssccuuoollaa per diventare allenatori PGS o anima-tori CGS e TGS, in via ordinaria, frequentinola SSccuuoollaa ppeerr aanniimmaattoorrii di 2° livello del MGS.(cfr. Dir. 2.4.1).

– Infine al n. 3.6.2. del Direttorio si parladella necessità di un CCoonnvveennzziioonnee tra le singo-le Associazioni e la Casa Salesiana: “… LeAssociazioni che si trovano all’internodell’Oratorio (vale anche per le associazionipresenti in altri ambienti – ndr) agiscono inconvenzione, con contratti formalizzati e confinalità coerenti, come si conviene a soggettigiuridici diversi”.

Il delegato d. Urso si sofferma, poi, sulleIIDDEEEE CCOONNDDIIVVIISSEE, dai Comitati Regionalicongiunti riunitisi in data 18/09/ 2004 aNicolosi.Le Associazioni CNOS-CIOFS delTempo Libero sono un modo concreto di farePPAASSTTOORRAALLEE GGIIOOVVAANNIILLEE ““iinnssiieemmee ssaalleessiiaannii eellaaiiccii”” con i giovani e per i giovani:

– possono facilitare la crescita nella ssppiirrii--ttuuaalliittàà ggiioovvaanniillee ssaalleessiiaannaa, se dirigenti e dele-gati favoriscono l’inserimento graduale epieno nel cammino offerto dal MMoovviimmeennttooGGiioovvaanniillee SSaalleessiiaannoo, all’interno del PPrrooggeettttooEEdduuccaattiivvoo ddeellll’’IIssppeettttoorriiaa;;

– oggi le AAssssoocciiaazziioonnii sono presenti quasiesclusivamente negli OCG, poco nelle Scuolee nelle Parrocchie, assenti dai CFP: è un impe-gno dell’Ispettore e delle Associazioni ffaavvoorriirreellaa lloorroo nnaasscciittaa ee ccrreesscciittaa iinn ttuuttttee llee nnoossttrreeCCaassee;;

–– llaa pprreesseennzzaa ssaalleessiiaannaa è necessaria e qua-lificante, in particolare nei momenti formativilocali e regionali (campiscuola, momenti assem-bleari, incontri per fasce di età…);

– in poche Comunità si è realizzata laCCoonnvveennzziioonnee tra le Associazioni e le Case

– necessaria una aannaalliissii--vveerriiffiiccaa ddeellllaa ccoonn--ssiisstteennzzaa (quantità-qualità) delle singoleAssociazioni e del loro iinnsseerriimmeennttoo nneellllaaCCoommuunniittàà EEdduuccaattiivvaa ((CCEEPP))..

Le tre Associazioni approvano in linea dimassima alcune PPRROOPPOOSSTTEE OOPPEERRAATTIIVVEE

21pastorale giovanile

Si ritiene necessario favorire:IInnccoonnttrrii ppeerriiooddiiccii dei Consigli/Comitati

regionali, almeno a livello di Giunta delleAssociazioni;

– un cammino unitario sul piano della ffoorr--mmaazziioonnee: la PROPOSTA FORMATIVA venga offer-ta ai ragazzi e giovani delle Associazioni neicentri locali, evitando i doppioni e favorendoCORSI ANIMATORI ZONALI UNITARI (coordinatidalle Consulte zonali MGS), con particolareattenzione alle dimensioni educativa, missio-naria e vocazionale;

– la presenza unitaria nei singoli Centri,Città e Province, negli organismi ecclesiali ecivili (informazioni,collegamenti), creando un“ttaavvoolloo ccoommuunnee” nei vari centri giovanili perfavorire la formazione e pprrooggeettttii uunniittaarrii nelTerritorio tra le Associazioni.

Peerr iill 22000044--22000055 si concordano alcunimmoommeennttii ccoommuunnii::

– Comitati regionali congiunti il 18 settem-bre (Nicolosi);

– Incontro di Presidenti e Delegati Reg.li,per una verifica e rilancio delle Associazioni;

– il 14/11 a Zafferana con i Delegati delleAssociazioni Locali del TL, presenti iDirettori, Responsabili Oratori e Parroci, el’11-12/12 per le Delegate FMA presso laColonia d. Bosco.

Possibile partecipazione al Campo inver-nale di Gambarie (2-5/1), aperto a dirigenti eanimatori delle Ass.TL

21-24 luglio 2005: ipotesi di un Campoestivo unitario per famiglie e dirigenti.

Proposta di inserimento nei campi anima-tori MGS con laboratori culturali, turistici,sportivi… da offrire alla Consulta regionaleMGS .

Concludo con le parole del Sig. Ispettore,don Luigi Perrelli, che nella presentazione delfascicolo sulle Associazioni, riafferma …

“iill mmoottiivvoo ppiiùù pprrooffoonnddoo ddeellllaa rriicccchheezzzzaa eeddeellllaa ppootteennzziiaalliittàà ddeellllee AAssssoocciiaazziioonnii ttuuttttee eeddeell TTeemmppoo LLiibbeerroo iinn ppaarrttiiccoollaarree ppeerr llaa vvaarriiee--ggaattaa pprrooppoossttaa,, llaa ffoorrzzaa ddii rriicchhiiaammoo,, llaa ppoossssii--

bbiilliittàà ddii ccooiinnvvoollggiimmeennttoo,, llaa pprreezziioossaa ooppppoorrttuu--nniittàà ddii aanniimmaazziioonnee ee ffoorrmmaazziioonnee”.

Ci giochiamo tanta parte della nostraPPaassttoorraallee GGiioovvaanniillee iinn SSiicciilliiaa accanto ai ragaz-zi, ai giovani e ai dirigenti di CGS, PGS e TGS: sono migliaia i ragazzi e molte le famiglie chechiedono la nostra presenza costante e qualifi-cata come DDeelleeggaattii ddeellllee AAssssoocciiaazziioonnii,, ddaaSSaalleessiiaannii eedduuccaattoorrii,, ffrraatteellllii mmaaggggiioorrii ee ppaaddrriissppiirriittuuaallii..

Il Delegato regionaleDDoonn GGaaeettaannoo UUrrssoo

22pastorale giovanile

CasaTabor - Anno 2004-2005

TTAABBEELLLLAA RRIIAASSSSUUNNTTIIVVAA DDEELLLLEE AATTTTUUAALLII AATTTTIIVVIITTÀÀ AAPPOOSSTTOOLLIICCHHEE

11.. PPAASSTTOORRAALLEE GGIIOOVVAANNIILLEE

1.1 Accompagnamento pedagogico-spirituale dei giovani dei Centri di Formazione professionaledi Via Teatro Greco e Lineri

1.2 Itinerario di accompagnamento vocazionale Un anno per il tuo futuro1.3 Accoglienza e accompagnamento spirituale per singoli giovani1.4 Accompagnamento spirituale di alcune postulanti FMA1.5 Animazione di esperienze e campi per giovani di varie diocesi (Messina, Acireale, Catania,

Palermo…)1.6 Itinerario spirituale di catechesi in preparazione alla prima comunione e formazione per i

Ragazzi Tabor1.7 Animazione della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria

22.. PPAASSTTOORRAALLEE FFAAMMIILLIIAARREE ((GGIIOOVVAANNII FFIIDDAANNZZ.. EE SSPPOOSSII))2.1 Itinerario di spiritualità per giovani fidanzati (anno I e II)2.2 Ritiri mensili per giovani coppie di sposi (aperti a tutte le coppie con meno di dieci anni di

matrimonio)2.3 Ritiri mensili e accompagnamento spirituale per le coppie del gruppo Famiglie Tabor

33.. AANNIIMMAAZZIIOONNEE SSPPIIRRIITTUUAALLEE NNEELLLLAA FFAAMMIIGGLLIIAA SSAALLEESSIIAANNAA

3.1 Animazione dei ritiri (occasionalmente o mensilmente) per alcune comunità di SDB ed FMA3.2 Direzione spirituale periodica per alcune FMA3. 3 Animazione ispettoriale dei Cooperatori Salesiani3.4 Confessioni periodiche in alcune comunità di FMA3.5 Predicazione di corsi di Esercizi Spirituali per SDB ed FMA3.6 Collaborazione al Master di Pastorale Familiare3.7 Campi MGS e Giovani Cooperatori

44.. CCEENNTTRROO SSTTUUDDII EE FFOORRMMAAZZIIOONNEE DDEEII FFOORRMMAATTOORRII

4.1 Pubblicazione di libri e articoli di spiritualità salesiana4.2 Insegnamento di diverse discipline nell’area della teologia spirituale (Accompagnamento spiri-

tuale, La preghiera cristiana, La vita consacrata oggi, La lectio divina, Spiritualità liturgica…)4.3 Corso semestrale di Spiritualità Salesiana (per giovani confratelli e FS)4.4 Formazione degli operatori di Pastorale Familiare4.5 Formazione dei formatori del CFP Oscar Romero4.6 Informatizzazione della Biblioteca di Spiritualità (in part. Salesiana)4.7 Incontri di formazione per le suore giovani4.8 Accompagnamento per il discernimento carismatico delle SMR

55.. SSEERRVVIIZZIIOO EE CCOOLLLLAABBOORRAAZZIIOONNEE CCOONN LLAA CCHHIIEESSAA LLOOCCAALLEE

5.1 Rettorato e animazione della Chiesa Parrocchiale di Puntalazzo (catechesi, formazione,GREST, celebrazioni, benedizione delle case…)

5.2 Partecipazione ad alcuni organismi diocesani (Consiglio Presbiterale, Consiglio diocesano per laPastorale Familiare)

5.3 Animazione dei ritiri per il clero diocesano e della CISM5.4 Accompagnamento spirituale di sacerdoti, religiosi e religiose della diocesi di Acireale5.5 Predicazione di Esercizi Spirituali e Ritiri per i seminaristi5.6 Servizio di animazione e/o accoglienza per ritiri, momenti di formazione ed esperienze

parrocchiali.

23Famiglia Salesiana

Promossa dalla Consulta Regionale dellaFamiglia Salesiana, è stata lanciata l’iniziativadi un “Master in spiritualità del Matrimonio edella Famiglia”, le cui caratteristiche, articola-zioni e finalità si possono ricavare dalla locan-dina che è stata socializzata e che riportiamoqui di seguito.

IIsstt..TTeeoollooggiiccoo ““SS.. TToommmmaassoo””SSccuuoollaa SSuuppeerriioorree SSppeecciiaalliizzzzaazziioonnee

BBiiooeettiiccaa SSeessssuuoollooggiiaaFFaammiigglliiaa SSaalleessiiaannaa ddii SSiicciilliiaa

““MMaasstteerr iinn ssppiirriittuuaalliittàà ddeell mmaattrriimmoonniiooee ddeellllaa ffaammiigglliiaa””

FFIINNAALLIITTÀÀ– Aggiornamento e formazione dei Docenti

delle scuole di ogni ordine e grado;– Formatori dei corsi di Preparazione al

Matrimonio:– Animatori gruppi familiari parrocchiali;– Animatori dell’educazione familiare e ses-

suale negli Oratori e Centri GiovaniliSalesiani;

– Formazione delle Coppie cristiane;– Formazione dei Fidanzati;– Operatori dei Consultori Familiari.

DDUURRAATTAA // FFRREEQQUUEENNZZAACorso biennale con quattro incontri per ognianno. Per il 1° anno le date sono:16 gennaio 2005; 20 febbraio; 13 marzo;17 aprile.È obbligatoria la frequenza a 2/3 degli in-contri.

AAMMMMIISSSSIIOONNEE– Lettera di Presentazione (da parte di un

sacerdote) da inviare per posta aD. Giuseppe Falzone;

– Tre foto, formato tessera (da inviare c.s.);

– Versamento della quota d’iscrizione (dainviare entro novembre, c.s., a 1/2 assegnobancario non trasferibile).

NB. Per le iscrizioni (entro novembre)contattare:D. Giuseppe FalzoneVia del Bosco 71 – 95125 CataniaTel. 095.338530 – [email protected]

AATTTTEESSTTAATTOO FFIINNAALLEE““MMaasstteerr iinn SSppiirriittuuaalliittàà ddeell MMaattrriimmoonniiooee ddeellllaa FFaammiigglliiaa””..

OOrrggaanniizzzzaazziioonnee ddeellllaa ggiioorrnnaattaa:: 10.30-12.00: 1° intervento 12.15: S. Messa13.00: pranzo 14.30-15.45: 2° intervento16.00-17.15: 3° interventoCCoossttii iscriz. annuale Euro 60 (per un minimodi 60 partecipanti (Euro 50, se oltre 60 parte-cipanti);Pranzo Euro 12.00;Per questo 1° anno il coordinamento delMaster è affidato a d. Gianni Russo (ME -S. Tomm.)

AATTTTIIVVIITTÀÀ FFOORRMMAATTIIVVEESSppiirriittuuaalliittàà MMaattrriimmoonniiaallee ee FFaammiilliiaarree

1. Spiritualità familiare biblica (G. Costa,Docente di Teologia Biblica, IstitutoTeologico “S. Tommaso” di Messina);

2. Spiritualità coniugale salesiana e preghiera(G. Buccellato);

3. Realtà “umana” della coppia e conflittualitàconiugale (M. G. Scuderi, Psicologa ePsicoteraputa sistemico-relazionale. Com-ponente dell’èquipe del Centro Psico-pedagogico “Victor Frankl” di Messina);

Master in spiritualità del matrimonioe della famiglia

24Famiglia Salesiana

4. Sessualità e procreazione responsabile(G. Russo, Straodinario di Bioetica , IstitutoTeologico “S. Tommaso”. Direttore dellaScuola Superiore di Specializzazione inBioetica e Sessuologia. – M. Gensabella,Associato di Bioetica, Facoltà di Lettere eFilosofia, Università Statale Messina);

5. La procreazione artificiale e assistita(G. Russo);

6. Tecnologie contraccettive e metodi di rego-lazione delle nascite (C. Sgalambro,Direttrice del Consultorio familiare UCI-PEM, Messina. Membro dell’équipe nazio-nale dei Formatori dei Metodi Naturali).

EEdduuccaazziioonnee ffaammiilliiaarree

7. La famiglia in una società che cambia(L. Gulletta, Segretario Generale dellaCuria Arcivescivile di Messina);

8. Vissuti problematici genitori-figli: dimen-sioni preventive salesiane (G. Lo Grande,Docente di Sociologia della Religione,Istituto Teologico “S. Tommaso” diMessina);

9. La sessualità giovanile: aspetti psicologici(U. Romeo, Docente di Psicologia, IstitutoTeologico “S. Tommaso” di Messina.Direttore Centro Psicopedagogico “VictorFrankl” di Messina);

10. Pedagogia della famiglia, mass media ededucazione cristiana dei figli;

11. Educazione sessuale: lo stile pedagogico diD. Bosco (G. Cravotta, Ordinario diCatechetica, Istituto Teologico “S. Tom-maso” di Messina);

12. Strumenti audiovisivi e multimediali(G. Garufi, Responsabile diocesano dellaPastorale familiare).

Inutile ripetere quanto sia importante edutile che – in questi tempi in cui è in atto unattacco frontale alla famiglia – molti membridella Famiglia Salesiana (e non solo: il corso èaperto anche ad elementi che gravitano intor-no a tutta la realtà ecclesiale) acquisiscanonozioni e strumenti atti a diffondere la culturacristiana sulla famiglia.

Giovanni Paolo II ha lanciato un suo enne-simo allarme in proposito sabato 20 novem-bre, parlando al pontificio consiglio per lafamiglia:“La famiglia, come società fondata sulmatrimonio, è un’istituzione naturale insosti-tuibile ed elemento fondamentale del benecomune di ogni società. [...] Chi distrugge que-sto tessuto fondamentale dell’umana conviven-za, non rispettandone l’identità e stravolgendo-ne i compiti, causa una ferita profonda allasocietà e provoca danni spesso irreparabili”.

DD.. GGiiuusseeppppee FFaallzzoonnee

CCOONNVVEEGGNNOO DDEELLEEGGAATTII//EE ee AASSSSIISSTTEENNTTII SSPPIIRRIITTUUAALLII

DDEELLLL’’AASSSSOOCCIIAAZZIIOONNEE CCOOOOPPEERRAATTOORRII SSAALLEESSIIAANNII DDII SSIICCIILLIIAA

ZZaaffffeerraannaa EEttnneeaa,, AAllbbeerrggoo ““EEmmmmaauuss””

1155--1166 ggeennnnaaiioo 22000055

25Famiglia Salesiana

LL’’AADDMMAA (Associazione di MariaAusiliatrice) fu voluta da Don Bosco come“parte viva” del Santuario dell’Ausiliatrice,cuore della sua Famiglia e della sua Opera,allo scopo di tenere viva, far crescere, propa-gare e rinnovare costantemente la vera devo-zione a Lei.

L’ADMA, come tutte le istituzioni gestitedagli uomini, ha avuto alterne vicende.Recentemente ha avuto la ventura di essererivitalizzata, presentata a tutta la FamigliaSalesiana, ed essere dichiarata come GGrruuppppoouuffffiicciiaallmmeennttee rriiccoonnoosscciiuuttoo ddeellllaa FFaammiigglliiaaSSaalleessiiaannaa ((alla pari, quindi, di SDB, FMA,CCSS, ecc.).

Tra l’altro, in forza appunto di questo rico-noscimento, la Consulta Regionale ha ritenutogiusto che il responsabile regionale ADMAfaccia parte – a tutti gli effetti – della stessaConsulta.

In vista di tutto questo ed anche per prepa-rare l’individuazione (attraverso elezione) diquesto responsabile regionale, domenica 10ottobre si è tenuto nella nostra casa di Catania-Barriera il

11°° IInnccoonnttrroo rreeggiioonnaallee ddeeii CCoonnssiiggllii LLooccaalliiAADDMMAA

Al quale hanno partecipato i Consigli di 15gruppi (su 24 presenti in Sicilia) con circa 80rappresentanti.

Si è trattato di un incontro che – anche peressere il primo in assoluto, ma non solo per que-sto – a detta di tutti è stato ricco, riuscito e moltoutile per l’inizio di un cammino comune.

Ad un’ampia panoramica della realtàADMA in Sicilia (utilissime le esperienze e glistrumenti operativi condivisi) è seguita ancheuna programmazione essenziale.

Tra l’altro tutti hanno ritenuto necessarioun sseeccoonnddoo iinnccoonnttrroo del genere che è statoprogrammato per il 66 mmaarrzzoo 22000055 aCaltanissetta, con lo scopo di continuare lariflessione e lo scambio di esperienze e, inol-tre, di procedere alla designazione – ad inte-rim, ancora – di un Rappresentante/Re-sponsabile Regionale che renda presentel’ADMA presso la Consulta della FS.

Per il mese di maggio (88 mmaaggggiioo) si è ancheprogrammato un ppeelllleeggrriinnaaggggiioo rreeggiioonnaallee adun santuario mariano, da stabilirsi.

ADMA - Associazione di Maria Ausiliatrice

La comunità salesiana del San Tommasoquest’anno si caratterizza per una maggioretonalità di presenza internazionale, che la arri-chisce di molteplici culture ed esperienze.Infatti sono presenti in comunità quarantano-ve confratelli provenienti: dall’Italia (ispettoriesicula e meridionale) e da altre sette nazioniquali Kosovo, Timor est, Thailandia,Indonesia, Burkina-Faso, Congo, Madagascar,Armenia, Malta .

Quest’anno è iniziato, alla fine di settem-bre, con l’accoglienza e l’inserimento deinuovi arrivati; ha fatto seguito la programma-zione comunitaria che traccia gli orizzonti delnostro vivere e lavorare insieme.

Una giornata indimenticabile di distensio-ne è stata trascorsa con una escursionesull’Etna in eruzione, spettacolo per moltinuovo, per altri conosciuto, ma sempre affasci-nante.

La nostra vita di studenti è segnata da spazidi riflessione e confronto con le problematichedel mondo odierno, per questo sono stati

organizzati due incontri su due temi differen-ti: il primo sulla globalizzazione tenuto dal-l’onorevole professore Giuseppe Campione edalla professoressa Velleda Bolognari, il secon-do sulla sicurezza informatica.

Importanti sono i momenti accademici cheorganizza l’Istituto Teologico: tra questi ilprimo di una serie di incontri, aperti alla cittàdi Messina, denominati “pomeriggi diPanteno”, è stato dedicato la tema della nulli-tà del matrimonio curato dal nostro presidedon Ruta, da don Meli e da don Frattallone.

Il 15 ottobre la nostra comunità e stata infesta per la professione perpetua di Cirilo,Clelio, David, Agapito, Basilio confratelli delTimor Est, occasione in cui la comunità haespresso la sua preghiera frutto di affetto e digioia per questo dono alla congregazione sale-siana. In quest’anno ci prepariamo a festeggia-re il venticinquesimo di sacerdozio di donNunzio Conte.

26dalle case salesiane

L’opera salesiana Sacro Cuore di SanGregorio di Catania, presenta una molteplici-tà di ambiti di intervento a favore dei giovani.

Il convitto presenta al momento attuale 78giovani di età compresa tra i dieci ed i dicias-sette anni, dei quali 23 affidati ai salesiani daltribunale per i Minorenni o dai Servizi socialidi diverse parti della Sicilia (Catania, SanGregorio, Acireale, Biancavilla, Misterbianco,Caltanissetta), mentre i restanti 55 sono stu-denti della Scuola professionale di Barriera,ospitati dalla nostra struttura a regime di con-vitto. Anch’essi provengono da varie zonedella Sicilia. Per i “minori a rischio” è in corsola costruzione di nuove strutture per la realiz-zazione di case-famiglia.

La Parrocchia gravita attorno alla ChiesaMadre del paese, ed è un centro dinamico di

evangelizzazione e catechesi. Oltre alla Chiesamadre (S. Maria degli Ammalati), i salesianidella Comunità officiano nella Chiesadell’Immacolata (attualmente in fase di ristrut-turazione) e nella Chiesa di Sant’Antonio,oltre alla Cappella del Cimitero.

L’Oratorio rappresenta il principale centrodi aggregazione dei giovani della città.

Al suo interno trascorrono i loro pomerig-gi mediamente duecento giovani quotidiana-mente.

La casa di san Gregorio è inoltre casa diaspirantato (attualmente ve ne è uno) ed acco-glie allo stato attuale due giovani universitariche vivono con la comunità e fanno esperien-za con i ragazzi.

Della comunità fa parte anche il responsa-bile dell’opera di Viagrande.

S. Gregorio

Messina - S. Tommaso

27dalle case salesiane

Palermo - Gesù Adolescente

È con sommo gaudio che, con precedenzaad ogni mio dire, attendo al dovere di ringra-ziare il Buon Dio, Supremo Architettodell’Universo, che mi consente di vedere rea-lizzato un evento al quale ho dedicato instan-cabilmente buona parte della mia professiona-le attività, nella qualità di Salesiano, Sacerdote,Educatore, Architetto.

Fatti salvi i sensi di religiosa modestia, concoscienza di causa, ritengo di poter affermareche in questo nuovo spazio che ci accoglie, si èriuscito a tessere un significativo brano dicittà, in questa periferia urbana, ancora assaibisognosa di civile attenzione, fosse solo per lapluritrentennale attesa dell’allargamento diVia Giovanni Evangelista Di Blasi, da decennigià previsto nel Piano Regolatore di Palermo.

Al dire del grande Vitruvio “Nella più dif-ficile delle arti, nell’Architettura, si compieun’Opera d’Arte, allorché si verificano le treindispensabili componenti della “Firmitas,Utilitas et Venùstas” e cioè quando rimangonosoddisfatti i relativi problemi della staticità,della buona funzionalità, e della Grazia, o del-l’armonia delle parti in dialogo tra loro, dellabontà di una inedita immagine, che cometestamento di un epoca, si dona alla città.

Fin dall’inizio dell’incarico ricevuto dall’al-lora Sig. Ispettore dei Salesiani di Sicilia DonArturo Morlupi, di procedere alla progettazio-ne di questa sala teatrale, si volle che venissedenominata “Salone Attività Culturali” oancora “Palazzo per la Pastorale dellaCultura” per lo scopo cui è chiamato ad esiste-re, quello cioè di divenire un centro di irradia-zione di “Cristiana Cultura” per la giovanilepresenza umana in questa parte di città, in cuitroppo a lungo è prevalsa la “Cultura del silen-zio”, finora capace di produrre il “Silenziodella Cultura”, di quella cultura in cui, al diredi S. Giovanni Bosco, ha primarietà la forma-zione di “onesti cittadini e buoni cristiani” perla società di oggi e di domani.

Da quel primo finanziamento regionale del1981 ad oggi, ben ventitré anni sono trascorsi.Le innumerevoli crisi di governo susseguitesi,

l’avvento della nuova legge regionale per i LL.PP. del 10 gennaio 1993, hanno richiesto unlunghissimo interminabile “iter”, in cui piùvolte si è stati costretti a rinnovare le scaduteapprovazioni, da parte di tutti gli uffici prepo-sti, con le intercorse interminabili vicendelegali succedutesi tra le imprese e la PubblicaAmministrazione, nonché le lentezze burocra-tiche della nostra città, a tutti ben note.

Ma è grazie alle attenzioni del qui presenteSig. Presidente della nostra Regione SiciliaOn.le Sig. Totò Cuffaro, che, appena inresponsabilità Assessoriale, questo progettoveniva affrancato dallo stato di “sofferenza” incui era rimasto, peraltro anche grazie al decisi-vo intervento dell’allora Assessore delleFinanze On.le Francesco Piro.

A Lei Sig. Presidente va il merito, di averportato a buon fine tale sogno. Dagli Abitantidi questa città di Palermo, a Lei vadano leespressioni di gratitudine e riconoscenza, alfi-ne di permettere di continuare a svolgere lanostra missione a vantaggio della gioventù edelle loro famiglie. A Lei un vero Grazie daparte di noi figli di Don Bosco.

E mi sia consentito porgere i miei dovero-si personali ringraziamenti ai Signori che intutti i modi mi hanno collaborato, primi tratutti l’Ing. Michele Guccione, il Prof. Ing.Antonio Cerami, l’Ing. Emanuele Finocchiaro,sommi esperti delle strutture antisismiche, iSig.ri Ingegneri Vincenzo Cardinale eGiuseppe Muratore, per la oculata generaleparte impiantistica, gli illustrissimi Sig.riGeometri Antonino Rosone e SalvatoreForte,per la impegnata alta professionalità tecnico-contabile, nonché il Geom. Chiapponedell’Ufficio regionale dei LL. PP. con il suoDirettore LL. Ing. Paolo Messina, e le impresesuccedutesi nella persona fisica del Sig.Capitano e del Sig. Cilìa, e la fabbriceria delSig. Aldo Pennacchio, dal risaputo alto magi-stero nella collocazione delle assai laboriosecoperture in metallo di rame.

Ma in modo straordinario, vada il mioplauso all’eccellente ed assai attento Personale

28dalle case salesiane

dell’Assessorato alla Presidenza ed in partico-lare al Sig. Direttore Dott. Tommaso Liotta ealle gentilissime Sig.re Dott.ssa ElettraSanfilippo e Dott.ssa Caterina Cannariato,vertici dei relativi Uffici.

In felice dialogo con la ridente natura chelo circonda, questo nuovo spazioArchitettonico dal severo gaudioso linguaggio,con connotazioni espressive relative alle cor-renti del “movimento moderno” più aggiorna-to, intende porsi come accadimento emblema-tico-culturale, esente dal plagio delle consuete“Rivisitazioni “ degli stili del passato, apparte-nenti al banale bagaglio del già tramontatoperiodo “Postmodern”.

La sala teatrale, dotata di tribuna e relativopalcoscenico dal quale vi parlo, strutturalmen-te è costituita da opportuni piloni sagomati a“z”, con relativo regime di copertura dalletravi sottili, in cemento precompresso, alfinedi resistere in modo ottimale ai fenomeni tellu-rici di varia natura.

Il modellato controsoffitto interno che cisovrasta, creando comoda camera d’aria, peraccogliere i canali di termoventilazione, s’incli-na verso il basso fino a raggiungere l’ampioboccascena, dotato di sipario ignifugo, acomando elettronico.

Le luminose tonalità di colore sia interneche esterne risultano in armonia tra loro, comes’addice al luogo di attività ricreative e gaiedella gioventù. Il regime di sicurezza tenuto in

alta considerazione e i dispositivi di sistemaantincendio a norma di legge, consentono ilcomodo ingresso e il rapido deflusso delle per-sone, in caso di urgente necessità.

Inoltre l’intero spazio interno risulta dota-to di un adeguato regime acustico, impiantisti-co di illuminazione, di riscaldamento e di raf-frescamento, utile nelle varie stagioni.

Si rimane in attesa di generosi sponsor perrealizzare il monumento a S. Giovanni Bosco,da porre nell’aiuola circolare antistante l’in-gresso.

Eccellenza Reverendissima Sig. VescovoAusiliare, Rev.mo Sig. Ispettore, Sig.Presidente della Regione, Sig. Sindaco, Sig.Presidente della Provincia, IllustrissimeAutorità tutte, Consorelle F.M.A., BeneamatiEx-Allievi e Sig.ri Cooperatori e Cooperatrici,Gentilmi Professori delle Facoltà di Archi-tettura e d’Ingegneria, Colleghi Architetti,Ingegneri, amici dell’opera salesiana qui con-venuti, m’è caro concludere formulando l’au-spicio che da questo inedito spazio Arc-hitettonico, possano irradiarsi i vasti orizzontidei più alti valori per l’umana società, propostidalla Cristiana Religione, attraverso l’eserciziodelle arti della comunicazione, della rappre-sentazione e dello spettacolo, ordinati alla cre-scita dell’umana solidarietà, per il trionfo dellapace e della gioia del vivere, tanto auspicatedal provato mondo contemporaneo. Grazie.

DD.. VViinncceennzzoo GGoorrggoonnee

La delegazione cnos fap sicilia si è attivataanche quest’anno per consentire un regolareavvio delle attività formative destinate ai gio-vani soggetti al diritto dovere di formazione eistruzione secondo quanto previsto dalla leggedi riforma della Scuola detta appunto “leggeMoratti”. Pertanto ecco le principali attivitàdella delegazione in questi mesi di settembre-ottombre 2004

* Incontro in sede Confap per studiare ildisegno di legge regionale sulla riforma delsistema della FP in Sicilia: la sede nazionale

CNOS FAP ha mandato, con altri, di studiareemendamenti al testo. Anche in Sicilia ci si stamuovendo su questo importantissimo livellolegislativo x il prossimo futuro;

* la Delegazione ha chiesto e ottenuto dalDirigente generale della Formazione Pro-fessionale una nota che riconosce l’avvio, sottopropria responsabilità dei corsi di formazionedestinati a giovani tra i 15 e i 18 anni in attesache il piano formativo ufficiale compia il suoiter, cosa che avverrà entro novembre.Pertanto il Cnos fap ha attivato, unitamente ad

Palermo - Gesù Adolescente - CNOS-FAP

29dalle case salesiane

Viagrande - Casa Nazareth

““DDOOPPOO 1188 AANNNNII DDAARREE DDII PPIIUU’’AA CCHHII HHAA DDII MMEENNOO””

Approvata dal capitolo ispettoriale, si affi-da S. Giorgio il 3/04/1988, davanti ai ramidella famiglia salesiana nel cortile di Cibali aDon Scucces, a Don Alessi e a Don AngeloGrasso l’attività con i tossicodipendenti edalcolisti.

Era stato fatto un periodo di preparazionedei “magnifici tre” presso strutture salesiane enon, assieme ad incontri per un giorno e pertutta l’Italia e la Sicilia “salesiana”.

Nascono primi cceennttrrii di ascolto come puntinel territorio di Messina-Domenico Savio,Adrano, Catania, Palermo-S. Chiara, SanGregorio, Alcamo, Giarre, Biancavilla,Acireale, Scordia, Riesi, Gela, Siracusa.

La struttura di San Giorgio diventa l’acco-glienza, mentre a Viagrande avviene il recupe-

ro. Don Scucces è responsabile delle due strut-ture nelle quali operano Don Alessi e DonGrasso. C’è un periodo alla Naia e a Ragalna.Si ripristini la villa di Viagrande rendendo abi-tabile tutta la struttura. I teologi di Messina ciaiutano tutti gli anni.

Il 10/10/1989 nella campagna diViagrande si sviluppa un incendio. I salesianiche ci aiutano sono: Francesco, Lino, unodella Romania, due salesiani di Torino, unasuora dell’Uruguay, un salesiano dellaPatagonia.

In questi luoghi sorgono, sul modello, altreNUOVE presenze. Nascono l’Associazione diSolidarietà contro le droghe e la CooperativaSociale di tipo B, per il reinserimento lavorati-vo. Si fa fare la convenzione con I’U.S.L.

Nasce dal 1994 fino al 1999 la Comunità diMilitello Val di Catania, con la promessa di

altri enti confap, 76 iniziative formative pro-prie rivolte a questi soggetti per complessive78.000 ore circa e un totale di oltre 1200allievi ;

* è stata avviata una azione politica eamministrativa per il recupero di numerosicrediti vantati dal CNOS nei confronti dellaRegione. Si tratta di procedure lunghe e com-plesse che richiedono un attento monitoraggiocontinuo per non far decadere tali situazioni.La Delegazione del Cnos fap Sicilia si avvale,per agire, come le altre delegazioni regionaliCnos fap, della Sede di CoordinamentoRegionale che ha il compito, oscuro ma prezio-so, di far camminare le “CARTE” per assicu-rare lo svolgimento della attività formativa. Sitratta ogni anno di muovere migliaia di fogli edocumenti, lavoro burocratico ma indispensa-bile se vogliamo oggi fare formazione in mezzoai giovani

* A ottobre, come riferito in altra sede, laDelegazione ha partecipato all’incontro CISI-CII su scuola e formazione professionale. Ilgiorno precedente, 7 ottobre 2004, si è svolta

la prima giornata del Consiglio DirettivoNazionale a Roma Sacro Cuore cui partecipa-no i delegati regionali CNOS FAP di tuttaItalia: siamo 16 in tutto più i membri dellaSede Nazionale di Roma (cinque). Abbiamoconfermato con votazione ufficiale l’indicazio-ne di don MARIO TONINI quale Presidentedella Federazione Nazionale CNOS FAP insostituzione di don Stefano Colombo che haterminatao 9 anni ed è rientrato nella suaIspettoria a Torino, tornando in trincea colruolo di delegato regionale cnos fap e delega-to scuola della ICP. Auguri ad entrambi questivalidissimi confratelli.

* E’ stata riattivata il 22 novembre scorsola trattativa per il contratto regionale della FPche si inquadra in quello nazionale approvatogià da oltre due anni: il delegato cnos fa partedella delegazione trattante degli Enti di FP. Latrattativa presenta delle serie difficoltà. Era giàiniziata a febbraio 2004 per essere sospesaquasi subito. Si spera di poterla definire datala sua importanza nella vita quotidiana deicentri di formazione

30dalle case salesiane

donazione, ma che durante l’infarto di DonScucces si ritira ed attualmente c’è un “con-tenzioso”: o la CTA o i soldi come dice lalegge.

Si arriva, nelle due strutture, a circa 80 gio-vani Nella struttura di Viagrande ci sono espe-rienze anche miste con buoni successi e variemodalità di intervento.

Visita spesso l’attuale ISPETTRICE SuorBarbante con le consorelle F.M.A. L’aiuto èstato, soprattutto agli inizi, graditissimo.

Negli anni è diminuito, è nella normalità.La costante è: llaa mmaannoo ddii DDiioo ee lloo ssppiirriittoo ddiiDDoonn Bosco èè ccoonn nnooii..

Negli altri articoli, programmati già, vicomunichiamo il resto, mentre rimiamo ilnostro grazie a quanti contribuiscano ad anda-re avanti sempre meglio.

Alla prossima puntata!!

DD.. AAnnttoonniinnoo SSccuucccceess

Domenica, 12 dicembre p.v. l’Unione degliallievi di Don Bosco, dell’Istituto Salesiano“San Fitippo Neri” di Catania, festeggia giosa-mente il “compleanno” dell’istituzione del“Telefono contro la Solitudine” (095-439355),ideato e gestito dagli stessi. Ex-allievi, con lospirito del volontariato cristiano.

Invero, l’attività del “Telefono contro laSolitudine- (095-439355) è iniziata in data I9dicembre 1992, con l’inaugurazione di dettoservizio sociale ad opera dell’allora Prefetto diCatania, dott. Domenico Salazar,dell’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, donVittorio Costanzo e del Comandante dellaPolizia Stradale, Col. Mario Marziani.

Le iniziali telefonate misero a dura prova laForza d’animo dei primi operatori, i quali, sor-retti nello spirito da Don Bosco seppero magi-stralmente Far fronte alle nuove richieste. diSoccorso morale e materiale esternate da varied esasperati ricorrenti.

Da allora, molto sì è fatto, per i bisognosi dìconforto e per chi si sente abbandonato, e moltosi spera ancora d’attuare con l’aiuto divino.

A tale scopo, domenica. 12 dicembre. alleore 10,30: presso l’istituto Salesiano “SanFilippo Neri” di Catania, gli ex-allievi di DonBosco, assieme a tutti i vecchi ed i nuovi ope-ratori telefonici, ringrazieranno la DivinaProvvidenza con una solenne Messa, presiedu-ta dall’Ispettore dei Salesiani di Sicilia, donLuigi Perrelli. Al termine, seguirà una conferen-za-testimonianza, tenuta dal salesiano donSanti Muratore, fondatore spirituale del“Telefono contro la Solitudine’ (095-439355),sul tema “Apriamo occhi sulla sofferenza”.

A detta lieta ricorrenza sono invitati a par-tecipare tutti quelli che sentono di poter dona-re volontariamente parte del loro tempo liberoin favore di chi soffre la solitudine.

Il Presidenteddrr.. CCaarrmmeelloo TToossccaannoo

Catania - S. Filippo Neri

31dalle case salesiane

Messina - S. Domenico Savio

Vorrei portare alla ribalta, da laico impe-gnato e da giornalista cattolico, la CasaSalesiana “Domenico Savio” di Messina, doveda molti anni funziona il “Telefono Pronto”,che è inserito in un Centro di PrimaAccoglienza, il cui presidente è don UmbertoRomeo, psicoterapeuta.

Vorrei fare, adesso, qualche breve conside-razione. In un momento in cui si parla divolontariato e di aggregazione, a proposito e asproposito, riuscire ad identificare un precisopolo di attrazione, che dia vere garanzie di affi-dabilità e di sostegno spirituale, credo che siaveramente una conquista.

“Telefono Pronto”, funziona tutti i giorni,dalle diciassette alle venti, compresi i festivi,attraverso il numero 090/717271. Piano pianosta varcando i confini provinciali e grazieall’impegno di un personale, costantementeaiutato da Corsi di Formazione edOrientamento, incomincia a ricevere richiestedi assistenza e conforto spirituale da tuttaItalia.

Ed in appoggio c’è una precisa campagnadi diffusione e si sta maturando pure una stret-ta collaborazione, voluta dal questore diMessina, dott. Cristofaro La Corte, con glioperatori del “113”, i quali girano a “TelefonoPronto” tutte le chiamate a loro non perti-nenti.

L’esperienza mi insegna che oggi gli ingor-ghi depressivi, fatti di nodi di solitudine,incomprensione, isolamento e così via, sonodelle svolte pericolosissime.

E qui al “Domenico Savio”, noi giornalisticattolici siamo molto cauti con i complimenti,si sta lavorando nel migliore dei modi per aiu-tare prima i giovani, ma anche gli altri, chespesso, quando sono o si sentono soli, inco-minciano a giocare una pericolosa partita a...scacchi con la voglia anche di uscire da que-sta vita.

Da laico impegnato mi sento di aggiungereun’altra cosa. In questa Casa Salesiana mi storealizzando anch’io. Su invito di don Romeoho tenuto delle relazioni formative, ma ledomande ricevute dai tanti qualificati operato-ri hanno irrobustito poi il mio stesso parlare.

“Telefono Pronto” è, forse, l’unica realtàtelefonica cattolica che pulsa nei giorni festivi,quando altri circuiti interrompono l’ascoltoper ferie.

Le circa cinquecento telefonate ricevute lascorsa estate testimoniano la “bontà” di que-sto servizio, al di fuori delle mie parole. Ed inchiusura vorrei aggiungere che “TelefonoPronto” non è aperto soltanto a chi è in crisi oin fase di stanca. Chiunque può chiamare perun’informazione, per regalare un sorriso tele-fonico, palpabile state certi dagli operatori,per saperne di più sullo stesso Centro diAccoglienza, che consente di gestire al propriointerno, attraverso numerosi scomparti, tuttele emergenze spirituali. Siamo in presenza diuna grande catena di aggregazione e solidarie-tà, fatta. però non di freddi anelli, ma di manie di cuori che si uniscono, anzi vorrei aggiun-gere, che si saldano l’uno con l’altro. Perché,ha scritto don Romeo, stiamo costruendo unagrande Casa, come luogo, spazio, incontro,relazioni, valori... per offrire energia di vitaalternativa, capace di favorire agio, superandole diverse forme di disagio.

Dal “Domenico Savio” di Messina, contanto amore!

AAggaattiinnoo ZZiizzzzoo

32dalle case salesiane

SSAACCRRAA OORRDDIINNAAZZIIOONNEE PPRREESSBBIITTEERRAALLEE

6600°° AAnnnniivveerrssaarriioo 11994455--22000055

Carobella Francesco 6/5Conti Gaetano 29/6Sorano Giuseppe 6/5

2255°° AAnnnniivveerrssaarriioo 11998800--22000055

Andronaco Vincenzo 2/8Castrovinci Filippo 6/12Cutuli Edoardo 19/1

llaa PPRROOFFEESSSSIIOONNEE RREELLIIGGIIOOSSAA

7700°° AAnnnniivveerrssaarriioo 11993355--22000055

Carobella Francesco 6/12Sorano Giuseppe 12/9

6600°° AAnnnniivveerrssaarriioo 11994455--22000055

Falzone Calogero 16/8

5500°° AAnnnniivveerrssaarriioo 11995555--22000055

Cigna Giuseppe 16/8Jacona Fernando 16/8Leanza Mario 16/8Luca Salvatore 16/8Mangiarratti Santi 16/8Lupo Giuseppe 16/8Montanti Calogeno 24/5Russo Giovanni Riz. 16/8Scucces Antonino 16/8Torino Pietro 16/8

Solo in comunità vive e testimonianti lagioia e la comunione si respirano (è il segretodel “fascino” vocazionale), lo zelo apostolicosi fa creativo, la capacità di programmare e dicoinvolgere diviene operativa, le scelte cari-smatiche si traducono in quotidiana fedeltà, lavita consacrata risulta credibile e profetica, ilsenso di Dio pervade il pensare e l’agire perso-nale e comunitario. (Dalla Letteradell’Ispettore di presentazione degli Atti delCI 2004.

Da ricordare

CCOONNFFRRAATTEELLLLII DDEEFFUUNNTTII(Novembre 2003 - agosto 2004)

La redazione del notiziarioI N S I E M E

auguraun felice e prospero

2 0 0 5a tutta la

Comunità Salesiana