Notiziario del Settore di Lecco dell’Equipes Notre Dame ... · “Addio,” disse la volpe....

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Notiziario del Settore di Lecco dell’Equipes Notre Dame Anno 23 – Numero 1 Dicembre 2015

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Notiziario del Settore di Lecco dell’Equipes Notre Dame

Anno 23 – Numero 1 Dicembre 2015

Editoriale CRS 3 La parola al Consigliere Spirituale 5 Kiva e Kiviene 6 Giornata dell’Amicizia 9 Saluto della Valmadrera 2 12 Giornata di Ritiro 14 Bilancio di Bilanci 16 Tempo di Bilancio… Economico 18 Temi di Studio 20 Piano Redazionale Lettera END 21 Sessione Nazionale 2015 - Nocera 24 La cura delle Relazioni 30 Don Massimo Rossi Parroco a Moltrasio 34 Un’amica ci scrive… 36 ConcludENDo 38

INDICE

“Addio,” disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”…. “E’ il tem-po che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.” “il Piccolo Principe” Antoine de Saint-Exupery

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…PERCHE’ CI SIETE DIVENTATI CARI…

(1 Tessalonicesi 2,7-8) CARISSIMI, ( e questa volta questo termine assume un significato nuovo) abbiamo avuto modo, durante la Minisessione dedicata alle Coppie di Colle-gamento, di riflettere sul valore del servizio a partire dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi e ci siamo resi conto, con un certo stupore, che le parole di Paolo erano rivolte proprio a noi… Perché è vero che, nonostante i nostri limiti e le numerose inadempienze, di cui ancora una volta chiediamo scusa, il servizio di coppia responsabile ci dona la ricchezza di costruire comunione e fratellanza con quanti camminano insie-me a noi; ed è proprio vero che ciascuna équipes e ciascuno di voi (anche quelli che conoscevamo e ancora conosciamo meno) ci è divenuto caro: lo portiamo nel cuore. E se per i ritmi frenetici della vita quotidiana (e stiamo oltrettutto vivendo un periodo un po’ complesso della nostra storia familiare) non siamo riusciti ad essere più concretamente presenti, magari con quelle telefonate o visite personali che tanto avremmo desiderato fare, sappiate che vi ricordia-mo nella preghiera, prendendoci a cuore, insieme a tutta l’èquipe di Settore, delle varie situazioni che state vivendo. Ci piacerebbe fare di più, seguendo lo stile delle parole di Paolo, ma dobbiamo accettare anche i nostri limiti e con umiltà cercare semplicemente di migliora-re… Ci piacerebbe veramente imparare a servire nella fede con amorevolezza e pen-siamo che questo dovrebbe essere uno stile di tutti, a partire dalla comunità più piccola in cui viviamo che ci chiede quotidianamente di servire: la nostra famiglia, anzi, prima ancora la nostra coppia. Anche il tema della Sessione per le CRS a Sassone, “Scelti per Amare”, che ab-biamo riproposto alle CRE nella serata a loro dedicata, ci ricorda che in fondo questo è l’unico e vero modo e fine di tutto il nostro agire: AMARE, amare in-condizionatamente, amare troppo, fuori misura… E la dimensione del servizio è tipicamente cristiana, perché così il Signore ci

EDITORIALE CRS

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ha insegnato ad amare. E nel servizio veramente crescono comunione e fratellanza. E allora desideriamo finire con una frase che Gianni e Clelia (Coppia Responsa-bile di Regione) ci hanno regalato dal funerale di Bruno Convertini (lui e Dora sono stati i responsabili della Super Regione Italia prima di Gianni e Teresa Andreoli) – citiamo a braccio così come ci ricordiamo-

“Abbiamo iniziato un servizio insieme, ci siamo ritrovati fratelli”

UN CARO SALUTO

Emanuela e Marco

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IL TEMPO HA UN “CUORE”

Nel mezzo delle feste di Natale si trova il capodanno civile che ci ricorda che un altro anno è passato, un nuovo anno si apre. Ricorrenze astronomiche e simboliche che portano tutti a riflettere sul senso del tempo che è tanto quotidiano quanto misterioso e inafferrabile. E ad ogni capodanno sembra prevalere l’immagine ciclica del tempo, il rituale del ricominciare sempre possibile. Noi cristiani spesso accogliamo questa visio-ne umana del tempo e facciamo fatica ad illuminarla con il proprio della nostra fede: “Dio si è fatto uomo”.

Ciò che caratterizza il tempo cristiano, tempo che come dice s. Paolo “si è fatto breve”, non è l’essere ciclico e nemmeno conoscere semplice-mente un inizio e una fine, ma il fatto di avere un “cuore”. Il cuore è molto di più di un semplice “centro” e il cuore del tempo cristiano è l’Incarnazione. Lì trova luogo colui che non ha luogo, lì entra nel tempo colui che è eterno, lì scopre il fine la nostra ricerca di senso che non ha fine.

È il cuore di Dio, un cuore amante degli uomini, che costituisce il tempo dei cristiani. L’aprirsi di un nuovo anno agli occhi di Dio è l’incessante aprirsi del suo cuore verso l’umanità che ha tanto amato da volerne far parte. Per Dio la novità è il manto di perdono con cui ancora una volta egli avvolge il nostro passato, è l’anello regale che ancora una volta infila al nostro dito, suoi figli ritrovati. Buon anno a tutti nel tempo della misericordia di Dio. Don Emilio CS Settore

LA PAROLA AL CONSIGLIERE SPIRITUALE

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COPPIE DI COLLEGAMENTO Ci presentiamo: Marco e Raffaella Lecco 12...e siamo tra le ultime vittime del mitico "caffè con colpo di coda" di Marco e Manu! Quando i nostri attuali Re-sponsabili di Settore si sono voluti fermare da noi per un caffè, dopo una delle nostre riunioni End, abbiamo ingenuamente pensato che la leggendaria bontà del prodotto della nostra Mokona fosse giunta ai loro orecchi e li avesse irreti-ti. Dopo un bello scambio di ragguagli e di opinioni a cuore aperto, é giunto il fatidico momento della proposta d'incarico di coppia di collegamento...che ci ha colto proprio impreparati. Certo, sulle prime, il fatto che si è pensato a noi ci ha lusingato, ma il timore che fosse un qualcosa al di là del nostro potenziale si è fatto subito sentire. Abbiamo chiesto del tempo per riflettere sfruttandolo nella più totale sereni-tà, valutando la proposta come una bella occasione per acquisire maggior consapevolezza del nostro essere equipiers e portare, in pienezza, lo spirito del movimento all'interno della nostra Lecco 12... per sperimentare la gioia del donare tempo ed energie, per donare noi stessi e farci carico, nella presen-za e nella preghiera, del cammino delle equipes collegate, dei loro momenti forti nella gioia e nelle difficoltà. Una buona occasione anche per riscoprirci squadra affiatata ed efficiente nel conciliare il nuovo impegno con i preesistenti (famiglia, lavoro, attività sporti-ve dei nostri figli, oratorio e chi più ne ha più ne metta)... nella gioia della cer-tezza che nulla avviene per caso, ma tutto è disegno e Dono dello Spirito che ci vuole in questo contesto ora. Infine un'ottima occasione per intuire e riscoprire ancora una volta la Sua Pre-senza nella nostra vita alla quale abbandonarsi con la più completa fiducia. È con questa predisposizione interiore che in-tendiamo offrire, con l'umiltà, la semplicità e la serenità dei nostri tempi e modi, il servizio di coppia di collegamento, ringraziando di vero cuore Marco, Manu ed il proverbiale caffè!! Marco e Raffaella cc collega Lecco 10, Malgrate 1, Mandello 1, Valmadrera 5

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KIVA E KIVIENE

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Eccoci qui: Simona e Vladi, sposati da quasi 20 anni, il 22 giugno 1996, ma innamorati da 30. Tre figlie femmine, Francesca 15 anni, Silvia 11 ed Elena di 5 anni. Tanti interessi e impegni, ma una sola grande passione: la nostra famiglia, in continua cre-scita e cammino sulla strada che il Signore ha tracciato per noi e con noi in quella lontana

mattina di giugno (piovosa peraltro...) in cui il nostro Sì è riecheggiato fino a Lui. Apparteniamo alla Lecco 13, splendida équipe con cui dal 2007 condividiamo le quotidiane fatiche, ahi noi tante, e le gioie e che rappresenta per tutti noi un giub-betto di salvataggio, indispensabile quando il mare della quotidianità cerca di farti affondare, necessario quando veleggi sicuro perché hai la certezza di averlo ac-canto pronto all'uso. Vivere l'END, in questi anni, ci ha dato tanto, ci ha sostenuto ed incoraggiato, ci ha permesso di vedere più chiaramente la via da seguire e ci ha mostrato sempre più luminoso il volto di Gesù che ci ama e ci ha fatti incontrare. Ci sembrava di essere già soddisfatti così, con il dono della nostra singola équipe, con i nostri amici, il nostro don. Poi un giorno la telefonata di Emanuela, un caffè dopo cena, dei buonissimi biscottini... Ingenuamente credevamo che cercassero una maggior conoscenza di noi (e dire che mi conoscono da quando ero ragaz-za...!?!), delle dinamiche della nostra équipe, ma poi ecco l'offerta di un "dono" - come amano definirlo loro -, ecco una chiamata dello Spirito - come piace pensar-la a noi. E quando lo Spirito chiama non si può che rispondere con prontezza, anche se pronti non ci si sente, nonostante non si sappia nemmeno bene cosa bisogna fare, sebbene si tema di non esserne in grado, ma con la certezza che ciò che s'incontra sul proprio cammino si possa e si debba fare con serenità e spontaneità! Con questi sentimenti e con entusiasmo ci siamo messi al servizio del Movimento certi che sia un'esperienza arricchente che ci permetterà di sperimentare la bel-lezza dell'incontro, della comunione e dell'apertura verso gli altri. Ci è stato detto innanzitutto che "collegare" significa "portare nel cuore" ed è proprio questo che vorremmo fare d'ora in avanti, al di là delle comunicazioni da passare, delle mail o delle telefonate da fare: tenere vivo il pensiero delle coppie delle équipes che col-leghiamo con la preghiera e con affetto fraterno. Vladi e Simona cc collega Garlate 2, Lecco 9, Lecco 12, Valmadrera 1

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COPPIa DIP Ciao a tutti Aderendo all’invito di Claudio e Manuela ci presentiamo. Siamo Assunta e Stefano Valsecchi, sposati da 29 anni e da circa 22 facciamo parte della mitica (almeno per noi) Galbiate 1 e da quest’anno iniziamo la nostra

esperienza di servizio nell’equipe DIP capitanata da Padre Luigi Sordelli, per-sonaggio che non ha bisogno di presentazioni nel nostro ambito e del quale diciamo solo che è una delle persone più innamorate del movimento END. Sono tanti i motivi per cui abbiamo accettato questo servizio: ne abbiamo svolti di diversi, conosciamo la ricchezza che la coppia trae nel viverli, scon-trandosi e incontrandosi, pregando molto di più per gli altri che non per sè stessi, intessendo nuovi rapporti di profonda amicizia grazie ad incontri ina-spettati, tutti doni che lo Spirito di Dio elargisce a piene mani a chi lo ascolta e lo accoglie. In questo caso, però, aggiungiamo un motivo molto personale che desideriamo condividere con tutti voi: per motivi legati all’organizzazione ter-ritoriale del movimento, da quando è nato in noi il desiderio di farne parte e l’effettiva entrata sono trascorsi SEI anni di attesa; per grazia di Dio abbiamo vissuto quel periodo circondati da persone eccezionali che ci hanno comunque aiutato a sviluppare e vivere la nostra spiritualità coniugale, ma se così non fosse stato? Ci mettiamo nei panni delle coppie di oggi, del nostro tempo già molto confuso e dubbioso e il nostro desiderio è quello di dare continuamente e incessantemente un’opportunità a chi è nella ricerca ma anche di far nascere il desiderio di ricerca insito in ciascuno di noi, in tempi relativamente brevi. Come? Lo scopriremo nel corso di questi anni di servizio, con l’aiuto di Dio e le preghiere di tutti voi. Stefano e Assunta DIP

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Un aggettivo per definire la Festa dell’Amicizia 2015? SorprENDente! Sotto tutti i punti di vista. Nel cielo di Bevera, di un blu da rapire il cuore, brillava un sole caldo che ha subito scaldato gli animi delle famiglie partecipanti. La giornata è trascorsa in maniera assolutamente piacevole, iniziando con il saluto di Marco ed Emanuela e con un momento di preghiera in cui si sono accolte e presentate le due nuove Equipe che si uniscono al Settore di Lecco. A seguire i giochi sapientemente diretti dalle due Equipe organizzatrici (Lecco12 e Malgrate 1), che hanno divertito grandi e piccini portandoli “famelici” al momento dell’aperitivo e del pranzo. Un grazie a Don Eusebio (Consigliere Spirituale della Lecco12) che ha improvvisato un concerto live solo per noi per aiutare la digestione del lauto pranzo. Una performance che rimarrà negli annali delle Feste dell’Amicizia. Dopo gli aggiornamenti, gli avvisi e la cerimonia del passaggio di consegne (sempre emozionante), la giornata si è conclusa andando a ringraziare Colui che è il senso del nostro vivere il Movimento. Con la S. Messa abbiamo voluto pregare il Signore per l’anno che inizia,

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GIORNATA DELL’AMICIZIA

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chiedendo forza e capacità di affidarci a Lui. Ogni famiglia ha avuto modo di portare una preghiera all’altare, certi che solo Lui può trasmetterci l’Amore vero che viene dal Padre. Buon inizio a tutti! Lecco12 e Malgrate1

EQUIPE LECCO 14

La nostra Equipe è formata da 6 coppie e da Don Giovanni Colombo, prove-niamo da varie parti del territorio Lecchese e ci spingiamo sino a Canzo. Dopo aver trascorso l'anno di pilotaggio accompagnati da Daniela e Beppe Gnecchi di Garlate (che ringraziamo per la passione trasmessa) abbiamo tutti deciso di aderire al movimento. Quest’anno seguiamo il tema di studio “"LA RICERCA DI DIO IN COPPIA” di Padre Caffarel. Lo abbiamo scelto perché nessuno di noi conosceva Padre Caffarel e ci è sembrato bello poter iniziare il nostro cammino nell'Equipe pro-prio dai suoi scritti. Marta e Giulio cre

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EQUIPE LECCO 15 Ciao a tutti, noi siamo Damiano&Silvia, Roberto&Francesca, Fabio&Sara, Michele&Chiara, Carlo&Chiara: l’equipe Lecco 15! Cinque coppie giovani, ragazze under trenta e ragazzi come se lo fossero, par-titi speranzosi per un’avventura dell’anima. Non viaggiamo soli peró: compa-gno di navigazione e timoniere quando il mare è più burrascoso padre Marek è il nostro consistentemente giovane consigliere spirituale. Dopo un anno lungo i binari del metodo, guidati dai saggi macchinisti Mario e Marinella, abbiamo salutato i nostri piloti, scesi alla stazione di Molteno, e ci siamo spostati dalle carrozze alla locomotiva. Non si fa questo passaggio con leggerezza però, altrimenti dopo pochi km il treno deraglia. Ogni coppia ha meditato e preso sul serio la decisione di conti-nuare… e si, perchè il “bello” della nostra equipe (oltre a Damiano) è che non si da niente per scontato e si polemizza, nel senso più ricco e positivo del termi-ne, su tutti gli argomenti. Parliamo tutti tanto e i momenti della serata di equipe si dilatano, ma questa é di certo una forza del gruppo; non cala il silenzio se non quando serve per fare spazio a Lui, o quando i tanti meravigliosi piccoli parte del gruppo si addormen-tano… Pietro, Samuele, Matilde, Giulio, Anna sono i cuccioli del team che san-no meravigliosamente integrarsi con i momenti d’equipe grazie soprattutto alla bravura delle ragazze. La bravura dei ragazzi raggiunge poi il suo apice quando ci si mette a tavola… ma qui non dico nulla di nuovo. Sperando che il nostro treno corra sempre sereno e sicuro lungo i binari che portano a Dio, salutiamo e abbracciamo tutte le equipes.

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SALUTO DELLA EQUIPE VALMADRERA 2 In spirito di condivisione e di amicizia, desideriamo pubblicare la lettera che la Val-

madrera 2 ci ha inviato a settembre con la comunicazione della loro decisione,

dopo un anno di pausa dalla vita del Movimento. L’abbiamo poi incontrata per un

momento di saluto e di ringraziamento, da parte del Movimento a nome nostro,

per tutto quanto vissuto insieme in questi anni, consapevoli della ricchezza che

queste coppie hanno dato a tutto il nostro Settore svolgendo molti servizi e con la

loro esperienza.

Emanuela e Marco

Carissimi Marco ed Emanuela, ci sembra giusto comunicarvi dopo un anno di attesa la nostra decisone comu-ne sulla nostra permanenza in Equipe. Come pensiamo abbiate già capito da tempo, siamo, come si suol dire, giunti al traguardo. Abbiamo vissuto più di trent’anni una bella e positiva esperienza, della quale nulla possiamo rinnegare: la crescita nelle fede, le amicizie, le condivisioni, il gioco e chi più ne ha più ne metta, ma dopo attenta e scrupolosa valutazione abbiamo deciso tutti di comune accordo di fermarci qui con l’esperienza END. Non con quella di essere oggi e continuare ancora ad essere gruppo familiare, diciamo autonomo, tutti insieme. Ribadiamo tutti perché siamo sempre gli stessi da allora e non pensiamo di buttare tutto al vento. Il venir meno lo scorso anno del Consigliere Spirituale non ha fatto venir meno il nostro incontrarci mensilmente, seguendo fra l’altro il tema delle Equipe, ma abbiamo valutato che per ora per noi è sufficiente questo, senza aggravarci degli altri impegni che l’Equipe ci chiede. Qualcuno di noi ha preso altri impegni Pastorali, alcuni si trovano a combattere con i problemi di salute; diciamo che per noi è un tempo nuovo “UNA PRIMA-VERA NUOVA” ; sì, perché la vita è fatta di molte primavere! Non siamo incam-minati verso lo sbaraglio, siamo introdotti ad una nuova esperienza di vita – data anche dall’età –ad una dimensione nuova; ci siamo proposti di rimanere uniti, di non disperderci, il nostro cammino – anche quello spirituale di coppia – può continuare. Forse a qualcuno verrà da chiedersi: ma senza il sacerdote? Ci stiamo provan-do; se la nostra esperienza fosse legata solo al sacerdote, scusateci, ma avrem-mo perso infiniti anni; tutto è un mezzo, tutto è uno strumento, nessuno è però indispensabile se non LUI, GESU’, la guida per eccellenza.

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Ad alcuni di noi è stato indirettamente rivolto l’invito ad entrare in un’altra e-quipe; non esiste! Siamo e rimaniamo noi equipe, o meglio gruppo, o meglio ancora compagni di un grande importante viaggio che non cambia rotta, non cambia ideali, ma si sente oggi di percorrere una via nuova che non porta allo sbaraglio, ma porta alla meta a cui ognuno di noi, al di là delle appartenenze aspira: la salvezza. Vi ringraziamo della vostra vicinanza, non vi abbiamo sbattuto la porta in faccia nel non avervi mai invitato, volevamo essere solo noi a decidere autonoma-mente, senza forzature da parte di nessuno e così abbiamo fatto. Un grazie sincero a tutti per questi anni; confidiamo che in futuro l’incontro dei nostri sguardi continui a rimanere sereno. Manteniamo l’impegno di recitare ogni sera il Magnificat, forse una piccola cosa, ma un legame di condivisone nel comune impegno di testimoniare la nostra fede, che è e rimane per sempre la stessa. Equipe, o come volete ex Equipe Valmadrera 2

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ALL’INSEGNA DELLA MISERICORDIA… CONDIVISA Il nostro mese di novembre in Equipe è stato ricco di spunti di riflessione legati al tema della Misericordia che ci ha permesso di ricaricarci spiritualmente e di guardare in avanti con rinnovata fiducia e ottimismo. Il ritiro spirituale “Nella Tua misericordia è la nostra gioia” ci ha permesso di ritagliare un profondo momento di preghiera accompagnato con l’Adorazione Eucaristica che è la preghiera che sgorga dal cuore dalla quale, senza interme-diari, siamo di fronte a Lui e con Lui parliamo. Il suono melodioso prodotto dal pizzicamento delle corde della cetra ci ha permesso di assaporare ulterior-mente il momento di raccoglimento nell’Adorazione.

Il giorno seguente padre Luigi Bassetto, consigliere spirituale del settore Brianza, ci ha proposto una riflessione sulla misericordia. Già dal titolo della parabola (“Del padre misericordioso” quella che una volta era “Del figliol pro-digo”) possiamo notare l’importanza di soffermarsi maggiormente sull’aspetto positivo dell’amore gratuito del Padre donato a tutti noi indipen-dentemente dal nostro essere giusti o ingiusti davanti a Lui. Partendo da una bella drammatizzazione del testo evangelico, operata bril-lantemente dall’equipe di settore, abbiamo realmente percepito come ciascu-no di noi nel corso della propria vita ha una personalità ambivalente che si può rispecchiare nell’atteggiamento del figlio minore piuttosto che di quello mag-giore. Il Signore ci aspetta sempre, è con noi in ogni momento della giornata “Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua” (Lc 15,31) e fa festa quando chiediamo perdono "Presto, portate qui la veste più bella e rivestite-lo” (Lc 15,22) rivestendoci di una rinnovata dignità. Con questa premessa è veramente da stolti non accettare il suo richiamo e chiedergli perdono per le nostre mancanze! A noi spetta questo semplice passo.

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GIORNATA DI RITIRO

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Una sfaccettatura rilevante che è stata messa in evidenza è quella per cui il Padre della parabola rappresenta la completezza dell’essere umano. Nei suoi comportamenti è padre e madre insieme (come già disse Papa Luciani: “Noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. È papà; più ancora è madre”). Nell’atteggiamento del padre che aspetta ogni giorno alle soglie di casa il figlio perduto, che fa immediata festa non appena egli ritorna, c’è in effetti molto più della madre che del padre. E anche Rembrandt ne “Il Ritorno del figliol prodigo”, ha avuto questa intuizione allorché ha dipinto le due mani differenti: una maschile e una femminile. Padre Luigi ha chiamato “perdono terapeutico” quello operato dal Padre. Ed è vero! Un perdono gratuito e ripetuto ci restituisce la fiducia, la gioia, la voglia di operare per il bene, non può che essere terapeutico e cioè efficace per la cura delle nostre malattie spirituali. Ringraziamo la Malgrate 2, la Valmadrera 4 e il settore per l’intensità spiritua-le offerta in questo ritiro. Ma il mese di novembre non è finito qui e ci ha dato l’opportunità di avere un incontro di equipe di base con un surplus spirituale. La settimana precedente all’incontro squilla il telefono e, dall’altro capo della cornetta, una voce conosciuta ci saluta: è Padre Tiziano missionario della Con-solata, già nostro consigliere spirituale prima di don Andrea, che dopo tre anni di missione a Pretoria in Sudafrica, torna a casa per un momento di vacanza. Quale migliore occasione di incontro con tutti durante l’imminente serata di equipe? Detto-fatto. Ci ritroviamo insieme attorno al tavolo con i due consiglieri spiri-tuali uno di fronte all’altro che, nel trattare il nostro tema di studio, “Le Para-bole della Misericordia”, si scambiano sguardi di intesa e arricchiscono la sera-ta con spunti di riflessione e ricchezza di contenuti. E’ stata veramente una bella serata che ci ha fatto apprezzare anche le dinamiche della chiesa di mis-sione. Ancora una volta il Signore ci conferma che laddove ci sono due o più riuniti nel Suo nome, Lui è con noi! Massimo e Marta Malgrate 2

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Carissimi amici, desideriamo condividere con tutti voi i tanti e ricchi spunti che emergono dai bilan-ci delle vostre équipes che ci sono pervenuti questa estate. Come sempre i bilanci vengono letti e condivisi in Equipe di Settore e servono per programmare il nuovo anno, tenendo conto degli effettivi punti di forza e di debo-lezza .. Ringraziamo, quindi, innanzitutto per la preziosa collaborazione e per lo spirito di condivisione e di comunione fraterna che si respira leggendo i vostri scritti. In tutti i bilanci è sottolineata la ricchezza e la positività del metodo, per il cammi-no spirituale della coppia, e della riunione di èquipe come momento privilegiato per ricaricarsi e trovare le motivazioni profonde di tanto nostro agire. Vorremmo condividere alcune riflessioni. Pur riconoscendo la grande validità del metodo, forse si sottovalutano ancora

troppo alcuni aspetti: quindi sarebbe opportuno, di tanto in tanto, ri-prenderlo e ri-studiarlo per ri-applicarlo con maggior consapevolezza. In questa ottica è significativa l’esperienza di quelle èquipes che hanno ripreso la Carta ( producendo del materiale di supporto che può poi essere condiviso) o che hanno intrapreso un cammino di ripilotaggio.

I momenti allargati del Movimento vengono ritenuti dalla maggior parte di voi una vera ricchezza.

Sottolineiamo che sono occasioni di crescita e di condivisione offerti a tutti e non

un obbligo. Ci dispiace che qualcuno si possa sentire giudicato rispetto alla mancata partecipazione ai momenti comuni. Ognuno, responsabilmente, deve fare i conti con i propri impegni (e quelli dei propri figli) e siamo tutti consapevoli che non si può essere sempre dappertutto. Tuttavia l’importante è coltivare il desiderio di una

comunione più allargata, anche quando per vari motivi ci è impossibile partecipare, coscienti che abbiamo deciso di aderire non tanto a un gruppetto di persone (la nostra

èquipe), ma a un Movimento. Per questo qualcuno si ripropone di vivere più intensamente come èquipe pro-

prio i momenti allargati, come occasione per unire l’aspetto spirituale alla dimen-

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BILANCIO DI BILANCI

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sione della fraternità: la Minisessione Interregionale di Lignano Sabbiadoro può essere un’ occasione…

Sui suggerimenti di rivedere la Regola di Vita e la Preghiera di Coppia… ci stiamo

già lavorando e probabilmente saranno i temi degli Esercizi Spirituali e della Giornata di Intersettore.

La ripresa e la rivalutazione della pre-riunione è ormai condivisa dalla maggior

parte delle équipes, che la vivono come occasione di incontro per conoscere più

da vicino quanto stia a cuore e nel cuore delle coppie componenti. Una èquipe propone di valorizzare di più la Lettera ( ricordiamo che la lettura

dell’editoriale è uno dei punti concreti di impegno) e suggerisce di prendere ogni tanto un suo articolo come argomento di compartecipazione ( ci sembra una bella idea!)

Infine alcune equipes hanno vissuto quest’anno l’uscita di una coppia, con il con-

seguente carico di sofferenza e di tristezza. Ci si interroga su quale tipo di rela-zioni stiamo costruendo se poi risulta difficile mantenere i rapporti con le coppie

uscite. Per concludere, avevamo chiesto a tutte le èquipes di esprimersi sulla loro disponi-

bilità all’accoglienza di una nuova coppia e sul modo con cui viene vissuto il ver-

samento della quota annuale.

Pur nell’attenzione alla diversità delle situazioni delle varie Èquipes, si respira nel nostro settore un grande spirito di accoglienza, nella consapevolezza che quanto abbiamo ricevuto va condiviso anche con altri e che spesso l’inserimento di una nuova coppia può essere stimolo per tutti per rivitalizzare il metodo e motivo di arricchimento. La quota viene in genere percepita come lo strumento per collaborare responsabil-

mente alle necessità organizzative di un Movimento che ci offre tanto. Ribadiamo che ciascuno si senta libero di decidere in coscienza come contribuire, pur nella consapevolezza che non si tratta di una libera offerta, ma di un impegno assunto consapevolmente. Speriamo che questa condivisione possa esser utile a tutti e ancora ringra-ziamo tutti. Emanuela e Marco con l’Equipe di Settore

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Carissimi, ci pare utile condividere brevemente la situazione economica del setto-re. Come ben sapete ormai da due anni a questa parte il bilancio dell’END considera l’intero anno solare (da gennaio a dicembre) anziché l’anno sociale come avveniva in precedenza (da settembre a settembre) e la modalità di versamento della quota, pari a una giornata lavorativa, ha dovuto adeguarsi nel rispetto delle normative di legge vigenti al fine di documentare ogni transazione di denaro. Per quanto riguarda il nostro settore confermiamo il trend degli ultimi anni che vede il versamento della quota puntuale e costante, attestan-dosi attorno ai 7mila Euro. Di questo ringraziamo. Di quanto raccolto (quindi dei circa 7mila Euro) il 30% può essere utiliz-zato dal settore per sostenere le proprie spese, mentre la parte restante è suddivisa tra Regione, Italia e Internazionalità. Il movimento, inoltre, è tenuto a “versare” delle quote per ogni équi-piers ed è per questo che è importante tenere sempre aggiornata l’anagrafica. E’ comunque grazie alla cassa di compensazione (circa 500 Euro raccolti nell’intero anno 2015) e al contributo aggiuntivo che chiediamo a inizio anno ad ogni équipiers (circa 900 Euro raccolti complessivamente per il 2015) che riusciamo a chiudere, quest’anno, il bilancio in pareggio. Dei circa 2mila Euro (30% dei circa 7mila Euro) di cui possiamo disporre

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TEMPI DI BILANCIO… ECONOMICO

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come settore, uniti alle altre entrate citate al paragrafo precedente, so-no state effettuate spese che, nell’ordine, riguardano:

Chiuderemo il bilancio del nostro settore senza crediti né debiti, crediti o debiti che comunque a fine anno sono destinati/integrati alla/dalla re-gione per ripartire nel nuovo anno con un nuovo bilancio. Emanuela e Marco

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Descrizione Entrate Uscite Disponibilità da raccolta quote € 2.100,00 Cassa di compensazione 2015 € 500,00 Contributo aggiuntivo da équipiers € 900,00 contributi partecipazione alle sessioni/momenti allargati Regionali/Nazionali € 1.100,00 Altre iniziative (serata CS; équipe re-gione; etc.) € 420,00 contributi per le strutture che utilizzia-mo nei momenti allargati (giornata a-micizia, ritiro, giornata intersettore) € 500,00 contributi per i relatori / formatori € 450,00 spese viaggio € 400,00 cancelleria / codividendo € 330,00 babysitteraggio € 300,00

SALDO € 3.500,00 € 3.500,00

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Riportiamo di seguito i temi di studio trattati quest’anno nelle varie Equipes del nostro settore al fine di avere una visione completa degli argomenti scelti, in mo-do da offrire uno spunto per le scelte negli anni a seguire. - “Vivere la nostra missione con gioia” (Tema proposto dal movimento), trattato dalla Galbiate 1, Garlate 1, Lecco 7, Mandello 1, Valmadrera 1, Valmadrera 4 - “La ricerca di Dio in coppia” (scritti di Padre Caffarel), trattato dalla Lecco 14 e Lecco 15 - “I fratelli ritrovati - La storia di Giuseppe e la nostra famiglia” di Davide D’Alessio (Ed. Ancora) trattato dalla Lecco 11 - “L’amore e altri sport estremi” di Paolo Curtaz (Ed. S. Paolo) trattato dalla Lecco 9 - “La spiritualità familiare, frammenti di riflessione” di Giovanni Moioli, trattato dalla Galbiate 2, Malgrate 2 - “La promessa, la prova, la passione - Storie di coppie nella Bibbia” della Diocesi di Lodi trattato dalla Valmadrera 5 - “L'autunno della vita” trattato dalla Abbadia 1 - “Riscopriamo i Dieci Comandamenti con Roberto Benigni” trattato dalla Lecco 13 - “Le Parabole della Misericordia - Sussidi per il Giubileo” trattato dalla Malgrate 1 - “Vaticano II - Il soffio dello Spirito” (END) trattato dalla Civate 1 - “Videro e cedettero - La bellezza e la gioia di essere cristiani” a cura di Eugenio Dal Pane, Andrea Belland, trattato dalla Garlate 2 - “Voglio essere profumo - riflessioni a tema sull'anno della Divina Misericordia” trattato dalla Lecco 12

TEMI DI STUDIO 2015/16

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Carissimi co-equipier, su invito di Equipe Italia scriviamo per chiedervi articoli da pubblicare sulle prossime Lettere END. La Lettera, oltre ad essere lo strumento di collegamento di Equipe Italia e dell’ERI con le singole équipe, è anche un’occasione offerta a tutti per narrare e offrire agli altri, nel clima proprio dell’incontro d’équipe, la propria esperien-za di vita e di fede come coppie in cammino. Si invitano quindi gli equipier di tutti i Settori a partecipare attivamente alla composizione della Lettera. Il Piano Redazionale della Lettera End per il 2016 avrà come tema di fondo le Beatitudini (Mt 5,1-11). Il significato delle “Beatitudini”, presenti nei Vangeli secondo Matteo e Luca, non può essere facilmente compreso al di fuori dell'ambiente spirituale e pro-fetico dei quattro Vangeli. Le Beatitudini sono il canto che segue all'inizio della predicazione di Gesù: "il Regno di Dio, dei Cieli, è qui, sono Io!"; descrivono le conseguenze della pre-senza del Dio con noi, e non sono solo promessa di felicità futura, nel mondo dei risorti: sono predicate qui e adesso, per la gioia di tutti gli uomini e in tutti i tempi. Le Beatitudini in Matteo annunciano novità sulla legge, che non consistono in regole nuove, ma nella condizione nuova della persona: accogliere la potenza di Dio che cambia il cuore dell'uomo e rende possibile una giustizia superiore rispetto a quella degli scribi e dei farisei (Mt 5,20). È la presenza di Cristo sulla terra, e poi nella Chiesa e in ciascuno di noi, la Buona Notizia che rende l'uomo capace di opere straordinarie. Siamo cioè fuori della logica del "mondo", un paradosso di fronte ad essa; abbiamo il dono di compiere in pieno la volontà divina. Colui che, povero per lo spirito, accoglie questa presenza potente di Dio, riceve una ricchezza oltre ogni misura: suo è il Regno dei cieli. I criteri mondani sono capovolti se noi guardiamo la realtà nella giusta pro-spettiva, ovvero dal punto di vista della scala dei valori di Dio.

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PIANO REDAZIONALE LETTERA END

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Le chiavi per entrare nella casa delle beatitudini ci sono consegnate da Gesù con le parole: "Beati voi, avrete la pace interiore"; "vostro è il Regno dei Cie-li";"Io sono con voi tutti i giorni". È Gesù risorto che dà la forza per fare fronte alle difficoltà, per vivere uno stile di vita diverso, per lasciare più spazio e at-tenzione al progetto di Dio e alla sua Parola. Possiamo affrontare la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, da soli, oppure col "Dio che è con noi”. Certamente accogliere il Cristo, convertirsi, impegnarsi ad una fedeltà costante, vivere un atteggiamento dialogante e rispettoso dell’uomo, non risolve le ingiustizie e dei dolori, ma ci conferisce la certezza che la felicità, intesa come pienezza di vita, è possibile. La sua vera causa sta nel Dio, che è vicino, è per noi, è dalla nostra parte, nel Padre misericordioso, che ci ama e non smette mai di amarci, nel Dio di ogni consolazione. La compagnia di Dio ci dà beatitudine, cioè: Consolazione, Misericordia, Pie-nezza e Pace, Ricompensa. Lettera 187 - Beati i poveri per lo spirito

"Preparate la via del Signore, raddrizzate i Suoi sentieri " (Is 40, 3-5 ; Lc 3,4 ;Gv 1,23) Dalle Scritture del Primo Testamento alla Parola di Gesù nella storia umana questo appello si rivolge a quelli che, volontariamente e con gioia, sono in at-tesa di operare per il regno di Dio. La consapevolezza della presenza di Dio, liberatore, salvatore, custode del suo popolo, cresce con la predicazione degli ultimi profeti e di Giovanni Battista; si riassume in Maria e nel Magnificat. Dio è venuto ad abitare, ed è, qui, con noi. Chi sono quelli che si offrono come col-laboratori alla costruzione del Regno? Quelli che rinunciano alle ambizioni, alla gara per il potere, alla ricerca della ricchezza e del benessere. Fanno una scelta di fiducia in Dio, si mettono nella condizione del povero, del mendican-te. Si mettono nelle mani di Dio e del prossimo. Si fanno poveri perchè lo Spi-rito diventi il Bene da accogliere, nella nostra vita e su questa terra, nelle no-stre città e nelle strade del mondo, nelle case e nelle coppie. Si fanno poveri perchè non si limitano all'elemosina, che mantiene le barriere, ma condividono con gli altri, perchè si fidano completamente di Dio: Gesù ammonisce a non preoccuparsi del cibo, del vestito; sono cose che avranno in più. Perchè ci dice che gli "altri" sono fratelli, e non è possibile essere fratelli e, come dice Giacomo, tenere ben stretta una condizione privilegiata, possedere sempre di più per salire sopra gli altri e poterli comandare. Al contrario, chi

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sceglie la povertà per lo spirito si spoglia, scende e serve. Dio si prende cura del Suo popolo: noi diveniamo collaboratori di Dio, le Sue mani e i Suoi piedi, e permettiamo a Dio di prendersi cura di noi. Le gioie, le fatiche, le consolazio-ni e i dolori di ogni giorno, per ogni coppia, assumono un’altra luce, perché Dio è vicino, parla al cuore, e se non si può pretendere che l’altro ci capisca e ci “segua” sempre, sappiamo che l’unico che ci ama veramente è Dio; beato allo-ra chi fa la volontà del Padre come Gesù, beato chi lo incontra e si educa alla Sua gioia, che è condivisione, apertura, abbandono, fiducia. Gli articoli devono essere inviati entro il 15 gennaio 2016 per la Lettera 187, dovranno avere una lunghezza indicativa di 1-1,5 pagina formato A4. La Redazione si riserva quindi di sintetizzare scritti eccessivamente lunghi. Si invita a inviare anche la fotografia della coppia e fotografie attinenti al contri-buto.

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“La pienezza della grazia è in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un atto talmente grande da

cambiare la storia dell’umanità” Papa Francesco, 8/12/2015

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LE RAGIONI DELLA NOSTRA GIOIA “Le beatitudini” Mt 5,3-12

La partecipazione alla sessione estiva di Nocera Umbra è stato un meraviglio-so incentivo, unico, per coniugare riposo, confronto, riflessione, rinnovo ami-cizie, fondamento e gioia a sostegno della coppia alla luce della parola di Gesù. Quest'anno il tema è stato "Le ragioni della nostra gioia" e il filo conduttore sono state le beatitudini, stupenda parola di Nostro Signore, per dare vigore e gioia nel cammino di vita di noi sposi. Due grandi relatori, il vescovo Calogero e la teologa Virgili le hanno illustrate in modo magnifico e coinvolgente. Bellissimi e appassionanti sono stati i labo-ratori che richiamavano a vivere su questa nostra terra in modo "sobrio" e ri-spettoso per tutto quello che ci offre. Gino e Rossano Garlate 1 Io marito/moglie non abito CON lei/lui, ma abito IN lei/lui. “IN” specifica meglio quale deve essere il rapporto di coppia che si esplica nel-la profondità dell’unione sponsale quasi come una compenetrazione di idee, ideali, spirito …in una parola in uno scambio di amore. Dio, da buon Padre, vuole donarci gioia, fa di tutto per volerci donare gioia che si traduce, tra le altre cose, in pace interiore a dispetto di tutto quello che può succedere attorno a noi. Questa è la Pace cristiana, differente dalla pace costruita dall’uomo, seppur con buona volontà, della quale sentiamo parlare tutti i giorni. Per noi è conveniente ascoltare il Signore, “impregnarsi” di questa gioia per poter a nostra volta diffonderla alle persone con le quali veniamo in contatto.

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SESSIONE NAZIONALE A NOCERA UMBRA

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Il nostro rapporto con il Signore è come un corpo umano immerso in un fluido: se oppone resistenza => annaspa, se asseconda l’onda => galleggia. Così, nella vita dobbiamo fidarci di Lui e abbandonarci a Lui pregandolo di concederci il discernimento. Marta e Massimo Malgrate 1 LA PARABOLA DEL MARE Che dire di Nocera se non che è un’esperienza sempre arricchente e che parla al nostro cuore? A noi delle relazioni e degli spunti offerti sul tema della GIOIA e delle BEATI-TUDINI è piaciuta molto la “parabola del mare” COME E’ IL MARE IN TEMPESTA? E’ agitato, sconvolto dalle onde. Sì, ma per quanti metri di profondità? Vogliamo abbondare: 20, 50, 100 metri? E gli altri 3, 4, 10 chilometri sotto come sono? Fermi, calmi, immobili anche durante la tempesta. E allora come è il mare in tempesta? Perché ci fermiamo a considerare i 20 metri e non i 10 km? Nei momenti delle “tempeste “ della nostra vita, non dimentichiamoci che sono “solo la superficie”. DIO E’ COME IL MARE Se tra le onde ti affanni, ti agiti per darti da fare per salvarti, da solo non puoi farcela: rischi di essere sommerso. Ma se ti affidi al mare, se lasci fare a lui, se docilmente “fai il morto”, il mare ti sostiene.

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Non affanniamoci inutilmente confidando solo nelle nostre forze; il Signore ci sostiene. LA NAVE IN ALTO MARE Su una nave in alto mare, i passeggeri possono andare su e giù, avanti ed in-dietro, risalire e ridiscendere, cambiare direzione ed anche perdersi, ma è cer-to che la nave procede verso la sua meta. Le vicende della vita ci portano in tante direzioni, ma il Signore conduce tutti verso la salvezza. BEATO IL NAUFRAGO, PERCHE’ HA RAGGIUNTO LA RIVA Emanuela e Marco Lecco 9 Beati quelli... ...beati quelli (coppie, figli e consiglieri spirituali) che hanno partecipato alla sessione nazionale a Nocera Umbra, perché hanno ricaricato le batterie ed ora hanno più energia per camminare sul sentiero della vita quotidiana. Nella nostra vita di tutti i giorni siamo sempre impegnati a fare tante cose per il lavoro, per la casa, per i figli e così ci dimentichiamo che prima di tutto siamo una coppia e che il dialogo è una risorsa, una ricarica, ma soprattutto una gio-ia. Questa consapevolezza l'abbiamo riscoperta quest'anno alla sessione, pen-savamo di avere tutto ed invece ci mancava una cosa importantissima "la gio-ia". Essendo cristiani noi dovremmo essere portatori di gioia, invece ci siamo ac-corti che tante volte, anzi troppe volte nella nostra coppia la gioia è latitante, perché? Una risposta l'abbiamo trovata a Nocera Umbra, grazie al cammino che ci hanno aiutato a fare, ovvero, abbiamo scoperto che il nostro essere di-versi non è un ostacolo al cammino, ma una risorsa preziosa, imparare ad a-mare l'altro così com'è e non come lo si vorrebbe. Grazie Signore per averci donato la GIOIA di lasciarci trasportare dalla Tua onda fino all'altra sponda del lago. Mariagrazia e Davide Malgrate 1

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Pensieri da Nocera Umbra Ci dicono che dobbiamo scrivere due parole sui giorni passati a Nocera Um-bra. Che dire ! Vedere circa 170 coppie, dalla Calabria al Trentino, che decidono di gestire le proprie vacanze dedicando quattro giorni alla sessione Nazionale, è una cosa che fa pensare (per le nostre abitudini di famiglia). Scoprire che per parecchie coppie non è la prima volta, è un’altra cosa che fa parecchio pensare! Queste sono state le prime semplici riflessioni che abbiamo fatto. Puntando dritti all’argomento trattato “ Le ragioni della nostra gioia”, è stato veramente facile e coinvolgente farsi prendere e trasportare da questa tema-tica e, guarda caso, è quello che ci portiamo a casa dalla sessione: la gioia e la serenità che abbiamo visto negli altri e che, un pochino, abbiamo voluto por-tare, con noi, a casa. Sempre a casa, abbiamo portato il valore e l’importanza di una condivisione vera, che porta alla gioia vera che nasce da dentro: il rapporto con Dio è condi-visione, la coppia è condivisione, la casa è condivisione, la famiglia è condivi-sione, i figli sono condivisione, gli amici sono condivisione, il lavoro è condivi-sione, ……….è condivisione ! Solo la condivisione può dare forza e motivazioni alla nostra vita. Se condivido la gioia piena, che viene da dentro, solo allora anche la mia gioia sarà completa. I bei momenti di condivisione serena e sincera ed anche di gioia, vissuti nell’equipe di formazione, ci hanno dato la conferma che a nulla valgono la materialità delle cose e le belle “location” di cui spesso andiamo alla ricerca. Poco serve e basta, con gioia, a coltivare le relazioni con Dio, con gli altri, con se stessi ed anche con l’ambiente (uno dei fili conduttori della sessione). Tanti sono i flash ed i pensieri che ci siamo annotati e semplice sarebbe dire quello che abbiamo vissuto, dovrà invece essere la nostra vita a dire cosa por-ta la gioia che “nasce da dentro”. Ciao a tutti e grazie a Dio per averci donato queste belle giornate! Nicoletta e Paolo Galbiate 1

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“Laudato si’, mi’ Signore” …in margine alla Sessione Estiva di Nocera: martedì 18 agosto - sabato 22 agosto 2015. Una parola sola…non di più,…sulla esperienza vissuta anche quest’anno alla Sessione estiva di Nocera umbra. Innanzitutto è già una meraviglia ritrovarsi insieme in un numero così consi-derevole di coppie…erano 180!! e di figli…150/170 (appena nati, bambini, ra-gazzini, e adolescenti!!) Davvero una meraviglia,…e di Sessioni estive ne ho fatte…non poche, anzi proprio tante!?! Ma è sempre stato così: una esperienza più bella dell’altra, una meraviglia sempre più grande!!! Dentro un momento particolare di storia che stiamo vivendo e soprattutto di storia delle coppie e delle famiglie, avere davanti agli occhi questo spettacolo allarga il cuore…suscita speranza. E di speranza ne abbiamo bisogno! E poi anche il contenuto della Sessione. Il titolo che è stato dato era “Le ragio-ni della nostra gioia” con un sottotitolo significativo: “Le beatitudini” (Mt 5,3-12)…quelle di Gesù! Ci è stata data l’occasione di alzare un po’ lo sguardo…di guardare un pò più in alto per ritrovare ragioni forti per vivere questo momento che può essere diffi-cile per le nostre coppie e le nostre famiglie. Fra Calogero, vescovo di Caltagirone (pur con parole semplici) ci ha dato ra-gioni e motivi per recuperare la gioia del nostro vivere in coppia, la gioia del nostro matrimonio e farlo diventare addirittura ‘testimonianza di vita’. Però testimonianza bella, molto bella, per chi forse ha perso un po’ lo smalto di questo tesoro e fa fatica a tirare avanti. Anche la riflessione di Rosanna Virgili (più riferita alla lettura della Parola di Dio) è andata in questa direzione. Avvincente e ricca di stimoli, anch’essa pie-na di riferimenti alla gioia frutto di fede nella presenza del Signore dentro la nostra storia. Anche se poi si è fermata a commentare solamente tre versetti del Salmo 128 ma…era più che sufficiente per allargare il cuore e dare corag-gio. Ma la ricchezza più grande è venuta dalla esperienza di incontro e di condivi-sione tra di noi. Nei momenti assembleari certamente, ma soprattutto nelle ‘Equipe di Formazione’.

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E’ lì che si gusta il valore delle Sessioni, nella compartecipazione, nella condi-visione di esperienze forse anche faticate e sofferte, ma piene di vita che arric-chiscono l’anima. E poi i laboratori (vissuti da parte di tutti, con impegno e serietà) ancora di più ci hanno fatto toccare con mano il valore grande dell’aiuto reciproco nella ri-cerca del cammino giusto per vivere sempre con la gioia (…beati voi!! ) nel fondo del cuore. L’Equipe è proprio questo…condivisione e compartecipazione di una fatica per arrivare tutti alla gioia del vivere la nostra vita di coppia. Anche quest’anno devo dire grazie…ma un grazie grande, a Equipe Italia che ha egregiamente organizzato la Sessione 2015 e a tutte le coppie che il Signo-re mi ha dato di incontrare. Padre Luigi cs Galbiate 1, Garlate 1

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Feedback strapositivo per questa proposta END che ha visto tutti i partecipan-ti letteralmente protagonisti il 24/10/15 c/o Maria Ausiliatrice e che non ci ha fatto rimpiangere nemmeno un pochino il meraviglioso sole ed il clima invi-tante che si intuiva oltre le finestre. Giornata di formazione interattiva dal primo all’ultimo minuto, con Giuseppe Tondelli come relatore (bravissimo!) e un argomento all’apparenza noto o del quale sembrava che tutto o comunque molto fosse già stato detto o imparti-to: “La cura delle Relazioni”. Lui arriva, parte da un semplicissimo disegno con due frecce a semi cerchio di diverso colore che si incontrano e di cerchio ne fanno uno, e ci provoca, incal-zandoci a ritmo anti-sonno, a trovare tutto ciò che quel disegno ci comunica: esce di tutto, un’idea più bella dell’altra, la voglia di esprimerci, di mostrare il nostro carisma, di metterci in gioco, la voglia/esigenza di vivere qualcosa di nuovo… E’ apparentemente un fiume di parole, un gioco di parole, che in realtà gioco non è perché ad ognuna di esse viene dato un peso ed un’interpretazione … cosa confortante e di impatto è che ogni opinione o risonanza viene accolta e gradita dal relatore che ci aiuta a trarre spunto per nuove entusiasmanti inda-gini su quanto proposto a provocazione. Il simbolo viene considerato in ogni sua caratteristica, per i colori diversi, per-ché è tondo e morbido come l’abbraccio del Padre, perché è dinamico, perché ha le frecce, perché ha un “dentro” e un fuori”… Nella coppia, come nel rapporto tra coppie “incaricate” ed equipes, la relazio-ne ha innumerevoli sfaccettature. Il simbolo suggerisce:ricevere-dare; relazioni fra elementi diversi ma egual-mente ricchi di amore da donare; il cerchio è unità; le frecce simboleggiano un obiettivo da perseguire; lo spazio al di fuori sono le famiglie e le coppie che il Movimento può riuscire a raggiungere, forte dell’abbraccio rassicurante del Padre; il contenuto è ricco del carisma di ognuno. -

Esperienze END

LA CURA DELLE RELAZIONI

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Ancora: le frecce sottolineano l’importanza del dialogo; il bisogno o meglio la complementarietà con l’altro; la dinamicità suggerisce l’energia e la continui-tà…il vento dello Spirito! Semplicità e complessità in un tempo: grazie Padre perché riveli grandi cose a noi piccoli! Il relatore aggiunge anche un elemento che ci sta accomunando, in quel mo-mento, ai discepoli: Gesù parlava attraverso le parabole…e le parabole sono simboli. Proprio in una parabola poi ci si imbatte come secondo argomento: I discepoli di Emmaus, il loro cammino col Signore, la loro (e la nostra.. tante volte) aridità di cuore e cecità di spirito (in un primo momento) e gli occhi del-la loro anima improvvisamente aperti (poi). Quante volte non ascoltiamo veramente, quante volte le nostre risposte sono disposizioni imperiose…e non proposte da discutere con dolcezza insieme (per es. nell’educazione dei nostri figli)…quante volte Gesù, che ci affianca senza pretese, ci suggerisce la via e noi proseguiamo imperterriti sicuri nel nostro piccolo e limitato pensiero. Quante volte siamo chiamati ad essere Luce, freschezza, entusiasmo cristiano ed invece rinunciamo a farlo, perché non siamo riusciti ad aprire il cuore… Sorpresa (o forse lo sappiamo eccome)! Gesù ci aspetta e ci Ama SEMPRE e ci sa ascoltare ed esortare in ogni modo possibile se creiamo il dovuto spazio nel nostro cuore! Il secondo simbolo che ci provoca è un grosso cuore…con due piccole orec-chie: quanto è difficile ascoltare! Il primo a non essere ascoltato e, anzi, ad essere proprio frainteso è stato Gesù! Solo al versetto 31 del brano di Vangelo gli occhi dei discepoli di Emmaus “si aprono”… improvvisamente il loro cuore è connesso! Anche a noi a volte capi-ta di avvertire quella “scintilla” suggerita dalla Spirito, con la quale ci pare di avvertire e comprendere tutto d’un colpo la grandezza del Messaggio! Curiamo questi momenti e rendiamoli fecondi! Facciamoci portatori del mes-saggio di un quotidiano permeato dalla Parola di Dio e dalla bellezza di viverla! Da qui parte un ottimo lavoro introspettivo che arriva a rivisitare anche il buon vecchio dovere di sedersi: partiamo da una buona domanda, specifica per lui e per lei… la controparte ascolti con attenzione ed interesse per chi parla e per quello che dice, lo accolga e lo inviti calorosamente a proseguire … svolga poi una vera e propria parafrasi, un’interpretazione che permetta a chi ha parlato di rivedersi in queste parole nuove, sentirsi amato capito e possa, attraverso un’ottica nuova, contestualizzare meglio l’eventuale problema o rielaborarne

Esperienze END

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il contenuto, traendo coraggio e sostegno …. sembra scontato ma non è! Gesù metteva passione nel suo lavoro di squisito pedagogista! In che termini viviamo noi la passione nei nostri ruoli quotidiani? Nel nostro essere moglie/marito, madre/padre, lavoratore, incaricato END, equipe? La passione è sofferenza e sacrificio ma anche energia e fervore. Quanta at-tualità nella Parola di Dio! Grazie END per questa splendida occasione! Marco e Raffaella Lecco 12 Per quanto riguarda la giornata di sabato ....è stata uno spettacolo, un vero peccato per chi se l’è persa. Molto impegnativa, ma estremamente coinvol-gente ed arricchente. In aggiunta ai contenuti affrontati, sicuramente di alto livello, io sono rimasta molto colpita dal modo di interagire del relatore: spi-gliato, brillante, attento, preparato e flessibile. Sarebbe bello che ognuno di noi potesse avere queste caratteristiche quando si relaziona con gli altri a par-tire dal coniuge e allargandosi verso gli altri (come in una cella convettiva!!!!). Samantha e Daniele Valmadrera 4

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Abbiamo ancora una volta scoperto la ricchezza infinita che deriva dall'apertu-ra, dall'andare verso l'altro e verso gli altri; nella semplicità dei piccoli gesti quotidiani ritroviamo l'essenzialità del nostro amore ed il coraggio di partire e percorrere le strade sulle quali il Signore ci chiama a camminare. La Sua pro-posta, lungi dall'essere un'imposizione, è un invito a restare con Lui. Simona e Claudio Valmarera 4 La giornata di formazione proposta il 24 ottobre dal nostro settore è stata una rivelazione! La possibilità di "formarsi", cioè di poter migliorare il proprio mo-do di relazionarsi con gli altri o di imparare nuovi approcci più efficaci, ci ha sempre interessato e quindi non abbiamo esitato a dare la nostra adesione per partecipare. La preparazione del relatore, la simpatia e la sua capacità comu-nicativa in grado di coinvolgere anche le persone più timide e riservate, hanno reso però questa giornata davvero interessante, tanto che i suoi echi risuona-no spesso ancora adesso nei nostri cuori! Giuseppe - così semplicemente ha voluto presentarsi come fosse già tra amici - ci ha offerto una visione di Gesù per noi nuova, facendoci scoprire le sue capacità comunicative, verbale e ge-stuale, da pedagogo esperto che insegna ai suoi discepoli, di allora come di oggi, mettendosi per primo in gioco nella ricerca di una relazione vera. Grazie al percorso fatto, abbiamo potuto riflettere sulle nostre capacità rela-zionali, dandoci molti spunti per migliorare la comunicazione sia all'interno che all'esterno della coppia, per aumentare la nostra attenzione nei confronti delle persone che incontriamo e con cui condividiamo un cammino, per affina-re il nostro atteggiamento di apertura ed empatia verso il prossimo. Siamo usciti da questa giornata davvero arricchiti e riconoscenti per quanto ricevuto, tanto da chiedersi subito "a quando la prossima?!?" Simona e Vladi Lecco 13

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Il 10 ottobre Moltrasio ha accolto Don Mas-simo Rossi come nuovo parroco, già al ve-nerdì la preghiera comunitaria aveva aperto la strada all'ingresso della nuova guida spiri-tuale, e al sabato mezz'ora prima dell'inizio della cerimonia la chiesa era traboccante di fedeli tutti in attesa del "nostro Don" che nell'equipe ha ricoperto il ruolo di C.s. della

Abbadia 1 e Mandello 1 e del C.S. di settore. Dall'interno della chiesa l'ingresso è stato annunciato dal suono della banda e da una processione di sacerdoti che ha accolto il nuovo parroco con una cerimonia ricca di simboli e di signifi-cato ma soprattutto emozionante per chi come noi conosce Don Massimo. Come sua consuetudine durante l’omelia non si è dilungato ma ha chia-ramente espresso la sua volontà di “fare” chiedendo ai nuovi parrocchiani di aiutarlo ad agire, un cristiano si rico-nosce anche nella semplicità. Alla fine della cerimonia prima di rag-giungere il banchetto preparato in suo onore, Don Massimo ha salutato i nuovi parrocchiani sul sagrato e soprattutto ha salutato i tanti amici di Somana venuti ad accompagnarlo cercando di trat-tenere l’emozione ma con scarso risultato. Scrivere una parola di saluto ci sembra facile, per noi che lo abbiamo avuto come C.S.

È' vero, potremmo scrivere di come ci ha educati a stare nell'equipe, come ci ha insegnato ad accogliere l'altro con rispetto e delicatezza, come ci ha inse-riti nel movimento con parole di inco-raggiamento e poi ancora tante altre cose, ma ogni cosa ci sembra talmente

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DON MASSIMO PARROCO A MOLTRASIO

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piccola in confronto a quello che ci por-tiamo dentro. Don Massimo ha incarnato la figura del pastore che conosce le sue pecore una ad una, del padre che ti aiuta nelle diffi-coltà, dell'amico presente nel momen-to delicato, del confessore che ti fa ri-partire con gioia e fiducia, insomma per noi è stato Padre, Madre e fratello.

Quando è venuto il momento della nuova avventura il primo pensiero è stato di tristezza, ma non si può essere tristi dopo aver ricevuto tanto, abbiamo un tesoro da custodire nel nostro cuore e la convinzione che i suoi nuovi parroc-chiani potranno ricevere gli stessi doni che il Signore tramite Don Massimo ha voluto dare a noi. Grazie Don Massimo, ci mancherai tanto, grazie per averci fatto crescere nella fede, grazie per averci svelato il volto di Dio. Oliviero e Cristina Mandello1

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Foto del saluto a Don Massimo da parte delle Equipes del Settore di Lecco

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Una clarissa guarda, riflette, spera, soffre, ama… la famiglia!

MISERICORDIA E FEDELTA'

Il buon Pastore, che ha dato la sua vita per le sue pecore,

cerca la pecora smarrita sui monti e sui colli

sui quali si offrivano sacrifici agli idoli.

Trovatala se la pone su quelle medesime spalle,

che avrebbero portato il legno della croce,

e la riporta alla vita dell'eternità. (s. Gregorio N.)

Un'immagine cara alla nostra fede è quella del Buon Pastore: Gesù che ci con-duce come un pastore le sue pecore; Gesù che porta sulle spalle la pecorella che si era smarrita, che cerca ognuno di noi per portarci all'ovile mentre scap-piamo. Le pecore, il pastore, così come l'uva e i tralci, il campo, il seme... ormai sono al di fuori della nostra cultura. I nostri figli e nipoti non li frequentano abitual-mente. Ma un padre che porta sul collo un figlio lo possono vedere e farne esperienza. Sì, noi siamo creature continuamente portate da un amore più grande che ci sostiene, ci perdona, ci accoglie. “Il Signore, tuo Dio, ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il

cammino che avete fatto, finché siete arrivati qui” (Dt 1,31).

“A Efraim, (Israele giovinetto ) io insegnavo a camminare tenendolo per ma-

no...” (Os 11,3)

“Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccol-

to” (Sl 27,10).

Questo è il nostro Dio. Un Dio che è “misericordioso, lento all'ira e grande nell'amore”. Così si è rivelato fin dall'inizio della storia della salvezza. Così ha continuato fino a Gesù, la misericordia del Padre, così è oggi nella Chiesa che ci propone un anno intero per riflettere, approfondire, vivere, conoscere le profondità e la verità della parola MISERICORDIA. Il nostro Dio è il Dio FEDELE che mantiene la sua alleanza; è l’Amen, cioè 'verità e fedeltà'. Chi è fedele è anche 'vero'. E per essere fedeli e veri, per mantenere le promesse, la parola data, occorre essere misericordiosi.

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UN’AMICA CI SCRIVE

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E' un lungo cammino per noi uomini e donne poter avere gli stessi sentimenti di Dio, di Gesù verso i nostri familiari, verso le persone legate a noi, verso tutti. Nel nostro tempo, per tanti, questo sembra impossibile per cui si parte già sconfitti: ci si comporta come se l'amore e quindi i legami, le decisioni per la vita non possano essere 'per sempre' e si finisce per 'vagare nel vuoto', dietro a chimere che si dimostrano, appunto 'chimere'. “PER SEMPRE”, ogni giorno perché Dio ha fiducia in noi e nella fraternità ci risolleva, ci guarisce, risana la nostra interiorità ferita, fa crescere gli aspetti immaturi della nostra persona, ci accoglie così come siamo: ha misericordia! Allora anche noi possiamo fare altrettanto: tra i coniugi, con i figli, verso i non-ni, con gli altri componenti della famiglia e anche verso chi non conosciamo, infatti la famiglia è aperta. L'accoglienza non esclude l'intimità. E fare il primo passo: farsi piccoli, aspettare, non tagliare i ponti e rifare il 'primo passo', senza paura di cadere nell'ipocrisia. Non dimentichiamo che misericordia e verità si possono incontrare, giustizia e pace, carità e accoglienza, tenerezza e sollecitudine possono abitare in noi. La carità è paziente, è benigna, tutto sopporta, tutto crede, copre, spera... Misericordia e carità sono il cuore di Dio. Dio è umile. Ci tornano nel cuore tante testimonianze che dicono che vivere così è possibi-le. Si può iniziare a guarire il nostro cuore, con il sacramento della riconciliazione, dalle passioni disordinate, a guardare a Gesù e Maria nel Vangelo; a non cerca-re cose grandi ma a gioire delle piccole; a servire con umiltà e pazienza; ad aspettare l'altro, a costruire ponti nelle relazioni dando fiducia all'immagine di Dio che c'è in ognuno. PER AMORE si può anche PERDERE. Direbbe papa Francesco: coltiviamo il grano e lasciamo perdere la zizzania. Viviamo giorni belli. Questo giubileo è iniziato prima del Natale, prima di quel-la notte in cui Maria partorisce Gesù, la misericordia per tutti: per le famiglie, per chi non crede più al matrimonio, per i figli dei separati e per gli anziani ab-bandonati, per i consacrati, per chi è smarrito nel cuore, per chi è povero e so-lo, per gli oppressi e i carcerati, per chi è accecato dal male, dalla ricchezza, dalla violenza: VENITE A ME E IO VI DARO’ RIPOSO FARO' CON VOI MISERICORDIA! sorelle clarisse mon. s. Agnese PG 8 dicembre 2015 solennità dell'Immacolata

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CondividENDo Dicembre 2015

Carissimi co-equipiers, In questo tempo di Avvento, vogliamo “regalarvi” una storia di Natale di Bruno Ferrero: Le quattro candele bruciavano lentamente. Una vicina all’altra nella corona d’Avvento, per segnalare ai fedeli la prossimità della festa di Natale. Era tutto così silenzioso, nella penombra della chiesa, che si poteva ascoltare la loro conversazione. La prima diceva: "Io sono la Pace, ma proprio non riesco a rimanere accesa in un mondo come questo, dove l’odio e la violenza continuano a corrompere e perpe-trare stragi. Nessuno alimenta la mia fiamma… Mi spegnerò presto". La sua fiamma illanguidì rapidamente e infine si spense. La seconda diceva: "Io sono la Fede, ma la mia luce non illumina più e la mia fiam-ma non riscalda più i cuori. Il freddo dell’indifferenza e il buio dello scetticismo mi hanno uccisa. Non ha senso che io resti accesa ancora". Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense. Triste triste, la terza candela, a sua volta disse: "Io sono l'Amore, non ho la forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini mi soffocano con la loro insensibilità e non mi danno più alcuna importanza. Non riescono ad amare neppure quelli che abitano nella loro stessa casa". E senza attendere oltre, la can-dela si lasciò spegnere. Inaspettatamente... una coppia in quel momento entrò nella chiesa e vide le tre

candele spente. Dissero: "Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, fino alla fine!". Allora la quarta candela fece sen-

tire la sua voce: "Non temete, finché arde la mia fiamma, noi potremo sempre riac-cendere le altre tre candele: perché io sono la Speranza". La coppia prese la can-dela della Speranza e riaccese tutte le altre.

Esperienze END

ConcludENDo...

Ecco| Anche questo CondividENDo è giunto all’ultima pagina. Grazie a

quanti ci hanno inviato riflessioni, foto e raccontato esperienze, che già

in questa prima parte dell’anno END sono state tante, ricche e significa-

tive.

Ora vogliamo raggiungere tutti con il nostro più affettuoso augurio di un

Natale Sereno.

Claudio e Manuela crc

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CondividENDo Giugno 2015

Nato/a il Figlio/a di Equipe

Giulio 24 febbraio 2015 Bonfanti Carlo e Chiara Lecco 15

Anna 20 agosto 2015 Ghislanzoni Roberto e Francesca Lecco 15

Anna 28 agosto 2015 Elli Massimo e Caterina Lecco 14

Il Signore benedica mamma e papà che oggi rendono grazie

per il dono della tua vita. Possano essi sempre rallegrarsi nel

vederti crescere in sapienza, età e grazia.