Notiziario 115

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anno 18 numero 115 agosto-settembre 2010 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 115 AGOSTO-SETTEMBRE 2010 All’interno MUSEO MAXXI - ROMA

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Agosto–Settembre 2010

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22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 18numero 115agosto-settembre 2010Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 115agOstO-sEttEMbRE2010

all’internoMUsEO MaXXI - ROMa

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sOMMaRIO il presidenTe 3

Congresso 4

l’ordine informA 6

riCordo 8

ArgomenTi 12

ConCorso 13

pubbliCAzioni 14

inArCAssA 15

giurisprudenzA 16

inserTo

museo maxxi - roma

ArgomenTi 19

gruppo gioVAni ingegneri 21

legislAzione 27

ATTiViTà isTiTuzionAle 29

mosTre 30

lAVoro: riChiesTe - offerTe 31

AggiornAmenTo dell'Albo 33

segnAlAzioni 34

serVizi 35

direttore responsabile

Luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio Cantaluppi marco CattaneoLuisella GarlatiFranco GerosaLeopoldo marelli progetto grafico

Lavori in Corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 ComoTelefono

031/269810fax

031/301807e-mail

[email protected]://

www.ordingcomo.org

il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina e in quarta di copertina:

il museo mAXXi - roma

foto di Simone Cecchetti

CoNsiGLio DeLL’orDiNe DeGLi iNGeGNeri DeLLa ProViNCia Di Comopresidentedott.ing. LeoPoLDo mareLLiVice presidentedott.ing. FraNCo Gerosasegretariodott.ing. ariaNNa miNorettiTesorieredott.ing. aNDrea taGLiabue

Consiglieridott.ing. GiamPiero ajaNiing.iunior FeDeriCo bassaNidott.ing. GiuLia boLLiNidott.ing. maNLio CaNtaLuPPidott.ing. LuiseLLa GarLatidott.ing. Pier GiusePPe Lozejdott.ing. GiorDaNo zaPPa

NOtIZIaRIO ordine INgEgNERI provincia Como

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sERVIZI a CURa DEll’ORDINE

orario di apertura al pubblico della segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. Leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)Delegato iNarCassa ing. Pier Giuseppe Lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)Consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)Consulenza legale: avv. mario Lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 15,50duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli elenchi del ministero dell’interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei Collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgDimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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55° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D’ITALIACome anticipato nel numero precedente del nostro notizia-rio, nei giorni 8, 9 e 10 settembre si è tenuto a Torino il 55° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, al quale ho partecipato con i colleghi Franco Gerosa, Giordano Zappa e Pier Giuseppe Lozej. Lo scopo del Congresso è quello di affrontare temi di rilevanza per la categoria e per la società e di inviare, quale risultato finale del dibattito, un messaggio alle Forze Politiche. Il tema congressuale proposto dal C.N.I. è stato: “Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell’in-gegneria e riforma delle professioni”. L’importanza del ruolo dell’ingegnere nello sviluppo del “Sistema Italia” non può sicu-ramente essere trascurato o sottovalutato. Solo gli ingegneri iscritti al Sistema Ordinistico sono in Italia oltre 230.000, di cui una notevole percentuale appartenente alla classe profes-sionale e dirigente che nell’insieme concorre allo sviluppo del Paese nei vari settori applicativi dell’ingegneria.Non può quindi che essere riaffermata l’importanza del ruolo sociale dell’ingegnere, indispensabile per l’intera società e per lo sviluppo sociale del nostro Paese soprattutto in un contesto evolutivo come quello attuale.Nelle relazioni introduttive del Presidente del C.N.I., Giovanni Rolando e del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Torino, Remo Giulio Vaudano, è stato evidenziato come, nel pieno rispetto reciproco, occorre riconfermare alcuni principi fon-damentali ed irrinunciabili per il corretto svolgimento delle prestazioni di ingegneria, a garanzia della sicurezza, della tutela del territorio, della correttezza della spesa pubblica e quindi più in generale dello sviluppo sostenibile.Tra questi principi basilari devono essere assolutamente ricordati:• la netta distinzione tra attività di impresa e attività intel-

lettuali quale quella di ingegnere, caratterizzata da elevato valore etico-sociale e che comporta l’assunzione di elevate responsabilità;

• la definizione inequivocabile di quale debba essere il giusto compenso per chi fornisce prestazioni a carattere intellet-tuale.

Queste dovranno essere le basi del testo della “Riforma delle Professioni” sul tavolo del Ministro della Giustizia Angiolino Alfano, il quale, non potendo intervenire al Congresso, ha inviato una lettera nella quale viene evidenziata e condivisa la necessità di una radicale riforma per centinaia di migliaia di professionisti che occupano un posto di eccellenza nella società, come testimonia il fatto che, pur rappresentando il

IL PRESIDENTE

3,3% della popolazione, producono il 12,5% del P.I.L..Nella lettera, il Ministro rimarca il fatto che professionista e consumatore non sono controparti, e che il vero bene da tutelare è la fiducia che l’utente ripone nella qualità della prestazione fornita, precisando che la tutela dei cittadini non si realizza con la corsa al ribasso dei compensi professionali. Tutto ciò si deve attuare con una retribuzione realmente pro-porzionale alla qualità del lavoro svolto, rispettando necessa-riamente il rigore nella selezione dei professionisti, l’obbligo di aggiornamento e la garanzia di una maggiore specializzazione. Serve pertanto garantire la massima trasparenza con una riforma della giustizia disciplinare e con una semplificazione delle tariffe professionali per renderle più semplici, eque e comprensibili ai cittadini. Sono affermazioni che, come categoria, non possiamo che condividere e che ci lasciano ben sperare per il risultato finale del testo della “Riforma delle Professioni”, che ci auguriamo completi il suo iter procedurale nel più breve tempo possibile. In alcuni interventi si è poi affrontato il tema della reputa-zione dell’ingegnere nella società. Nella relazione presentata dal Direttore di ABACUS, Dott. Nando Pagnoncelli, a seguito di una indagine realizzata da IPSOS su un campione di 1.000 interviste, è emerso che l’ingegnere gode di fiducia e prestigio sociale elevati, è una figura adeguatamente retribuita ed in grado sostanzialmente di apportare il proprio contributo nei settori più innovativi dell’economia italiana; l’ingegnere gode quindi di una reputazione di alto prestigio, anche se un po’ meno rispetto al passato, seconda solo a quella di medici e notai, frutto di un percorso di studi seri che richiede costanza. Nello studio si evidenzia come l’ingegnere sia in grado di tro-vare soluzioni a problemi la cui complessità è al di fuori della portata delle persone comuni: è scrupoloso, responsabile ma non particolarmente idealista. All’ingegnere viene anche rico-nosciuto il compito di porsi quale garante della sicurezza ed il ruolo di contribuire al miglioramento della vita del cittadino.Intelligente e creativo sono gli aggettivi più ricorrenti, mentre è la determinazione una delle qualità più riconosciute.Il Congresso si è sviluppato in due sessioni, la prima dal titolo “Ingegneria e società nel terzo millennio” e la seconda “Costruire il futuro del Sistema Italia, scenari di riferimento” alle quali hanno partecipato relatori di elevato livello che hanno fatto di questa edizione un momento importante di confronto per la nostra categoria.

Leopoldo Marelli

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CONGRESSO

Documento conclusivo congresso ingegneri torino revisione finale

Documento conclusivoGli Ordini degli Ingegneri d’Italia, riuniti in Congresso a Torino dall’8 al 10 settembre 2010 e impegnati a trattare il tema “Costruire il futuro del Sistema Italia: ruolo dell’Ingegneria e Riforma della Professione”, in esito ai lavori Congressuali

in consiDeraZionedella rilevanza assunta dagli ingegneri entro le odierne società in relazione al ruolo svolto dagli innumerevoli ambiti appli-cativi dell’ingegneria nell’assicurare competitività e sviluppo al sistema Italia in contesti socio-economici globalizzati, in rapidissima evoluzione e contraddistinti da complessità, da caoticità e da limitata predittività,

in via generale ritengonoche sia da considerare di rilevanza strategica, per il sistema ordinistico, un’azione diretta a sensibilizzare gli organi isti-tuzionali e di governo, nonché la collettività nel suo insieme, sulla necessità e opportunità dei seguenti principi:a) la valorizzazione del ruolo degli Ordini nella veste di inter-

locutore autorevole, stabile e continuativo nell’ambito del dibattito istituzionale riguardante la discussione, il con-fronto e la messa a punto della legge quadro sulla riforma delle professioni intellettuali, nonché di qualsiasi ulteriore dispositivo normativo che presenti ricadute significative, dirette e indirette, per gli ingegneri e per il futuro del sistema Italia;

b) l’accoglimento e l’affermazione sul piano legislativo di alcuni punti fondamentali basilari ed irrinunciabili per uno svolgimento delle prestazioni di ingegneria che possa dirsi improntato alla tutela dell’interesse generale; ciò in considerazione della stringente necessità di ridefinire un rapporto nuovo, chiaro e di reciproco rispetto fra cittadini, enti pubblici e professionisti,

PiÙ nello sPecifico sottolineanoche sia da considerare di rilevanza strategica, per il sistema ordinistico, un’azione corale e coordinata, della comunità degli ingegneri, tesa a favorire nelle sedi opportune:

a) l’accoglimento e l’affermazione, con particolare riferimen-

to alla legge di riforma delle professioni intellettuali, dei seguenti assunti:

-)la netta distinzione fra attività di impresa e attività intel-lettuali;

-) la netta distinzione fra attività intellettuali tout-court e attività intellettuali coperte da riserve chiaramente espresse per legge, in quanto attività strettamente connes-se alla tutela del più generale interesse collettivo; ovvero in quanto attività per le quali l’esercizio della professione prevede competenze in grado di sostenere l’assunzione di responsabilità non limitatamente di ordine tecnico ma anche, e non secondariamente, di ordine sociale ed economico, nonché di responsabilità – nel caso di specie riguardante l’ingegneria – correlate alla sicurezza, all’inco-lumità pubblica e privata, alla tutela delle risorse naturali;

-) il principio secondo cui l’attribuzione delle competenze riguardanti l’esercizio di attività coperte da riserve di legge deve essere con chiarezza correlata ad un percorso formativo commisurato alla natura e alla portata delle competenze e delle responsabilità evocate dall’esercizio professionale;

-) l’opportunità di richiamare l’attenzione del legislatore sulla necessità di rivedere e ampliare l’attuale insieme di attività coperte da riserva di legge in considerazione del rapidissimo moltiplicarsi di attività innovative a rilevante impatto sulla tutela degli interessi della collettività; tra queste, nel caso di specie dell’ingegneria, in particolare si sottolinea il rilievo in questo senso assunto dall’Ingegneria dell’informazione;

-) l’istituzionalizzazione, principalmente legata all’eserci-zio di attività coperte da riserve di legge, della “formazione professionale permanente, organizzata e qualificata”;

-) la funzione precipua degli Ordini professionali nell’am-bito della formazione permanente;

-) il principio secondo cui “la professione dell’ingegnere sia declinata dal legislatore in modo unitario, come anche previsto dalla Commissione europea”, sia per i liberi pro-fessionisti che per i dipendenti e quindi possa essere eser-citata con pari dignità sia in regime di libera professione che di dipendenza;

-) l’istituzione in tutti gli ambiti del lavoro dipendente, per gli ingegneri che esercitano attività professionali, del “ruolo professionale” oltre al ruolo tecnico e al ruolo amministrativo;

55° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI 2010TORINO 8-9-10 SETTEMBRE

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-) la definizione dell’equo compenso, con il ripristino della obbligatorietà del rispetto di minimi tariffari, per chi fornisce prestazioni a carattere intellettuale nelle diverse modalità di espletamento dell’attività professionale (liberi professionisti, dipendenti, forme societarie); ciò a garan-zia della qualità della prestazione professionale, nonché in ottemperanza a quanto sancito dalla Costituzione (quale diritto inalienabile di remunerazione del lavoro) e nel Codice Civile (quale tutela del decoro professionale);

b) L’accoglimento e l’affermazione – con un più generale rife-rimento ai dispositivi normativi che presentano ricadute significative, dirette e indirette, per la “comunità” degli ingegneri – dei seguenti assunti:

- la “centralità e la qualità del progetto” nella realizzazio-ne di opere pubbliche, così riposizionando il baricentro dell’attuale indirizzo che, teso ad affermare la “centralità dell’opera”, ha nei fatti già dimostrato di produrre gravi aberrazioni;

- lo snellimento del quadro normativo tecnico e la sempli-ficazione degli iter burocratici;

- il principio secondo cui l’indispensabile processo di adeguamento e di revisione dell’attuale assetto formativo universitario degli ingegneri deve giovarsi del confronto, continuo e costruttivo, fra l’istituzione universitaria ed il mondo ordinistico;

- il principio secondo cui per la formazione universitaria sia centrale l’obiettivo di assicurare agli allievi il consegui-mento di strumenti metodologi di approccio a problemi da contestualizzare in scenari tecnico-socio-economici sempre più contraddistinti, come già detto, da rapidissime evoluzioni, da complessità, da caoticità, da limitata predit-tibilità;

- l’attenzione alle politiche giovanili con riferimento all’at-tuale incremento di giovani ingegneri all’interno degli albi;

- il principio secondo cui le Regioni non hanno diritto di legiferare in materia ordinistica e dunque non sono nean-che tenute a imporre albi, elenchi, corsi ed esami;

- la valorizzazione del ruolo degli Ordini nell’azione tesa a favorire l’avvio in Italia di un “sistema di accreditamento” da parte di un “soggetto terzo” delle Facoltà di Ingegneria – e dei relativi Corsi di Laurea – presenti sul territorio nazionale.

Si allegano le raccomandazioni delle Commissioni:

Prima raccomanDaZioneIl Network Commissione Giovani propone di istituire un tavolo permanente sulla tematiche giovanili con la presenza di una adeguata componente giovani.

seconDa raccomanDaZioneSi propone tramite il Centro Studi C.N.I. di condurre una indagine sulla situazione lavorativa dei giovani con particolare riferimento ai rapporti di collaborazione tra datore di lavoro e “professionista economicamente dipendente”

terZa raccomanDaZioneI Consiglieri presenti nelle rispettive qualità di referenti, coordinatori o rappresentanti delle Commissioni Sicurezza dei propri Ordini, Federazioni e Consulte, in ragione degli appro-fondimenti svolti in occasione del Congresso Nazionale, segna-tamente ai molteplici aspetti della disciplina antinfortunistica T. U. Sicurezza, esprimono l'univoca volontà di proseguire l'attività già svolta con il Gruppo di Lavoro del Testo Unico chiedendo alla Assemblea dei Presidenti e al CNI di riattivare tempestivamente le attività del Gruppo di Lavoro stesso.

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L'ORDINEINfORMA

errata corrigeSi comunica che l’ing. Angelo Valsecchi è Ingegnere Dirigente del Settore Viabilità e Protezione Civile della Provincia di Lecco, non di Como, come erroneamente indicato nel Notiziario n. 114 a pag. VIII dell’inserto “Ponte Cesare Cantù”. L’articolo “Teatro Sociale – Como – Stagione teatrale 2009-2010” pubblicato sul Notiziario 114 è a firma dell’ing. Luisella Garlati. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.alBo sPecialistiAl fine di favorire la segnalazione di iscritti a richiedenti, sia privati che pubblici, l’Ordine aggiorna periodicamente il pro-prio Albo Specialisti. Gli iscritti in possesso di specializzazioni, che non abbiano ancora provveduto, sono invitati a segnalar-si trasmettendo alla segreteria l’apposito modulo pubblicato sul sito www.ordingcomo.org in moduli/modulistica genera-le. Sono necessari almeno 5 anni di iscrizione all’Albo e/o di esperienza corrispondente presso enti o aziende.il giornale Dell’ingegnereRicordiamo che “Il Giornale dell’Ingegnere”, edito dal Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, è inviato a tutti coloro che ne fanno richiesta alla Segreteria dell’Ordine. Per i nuovi iscritti l’invio del Giornale avviene d’ufficio per il solo primo anno di iscrizione, mentre a partire dal secondo anno dovrà esserne fatta richiesta alla Segreteria dell’Ordine entro il 31 dicembre.convenZione con il teatro sociale Di comoSegnaliamo che sul sito www.teatrosocialecomo.it è pub-blicato il programma per la nuova stagione 2010-2011 del Teatro Sociale di Como. Gli ingegneri iscritti all'Albo potran-no godere di uno sconto del 20% sull’acquisto dei singoli biglietti presentando la tessera di iscrizione all'Ordine.classificaZione acustica: norma uni 11367 E’ stata pubblicata il 22 luglio 2010, la norma UNI 11367 “Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera”.La norma definisce, in riferimento ad alcuni requisiti acu-stici prestazionali degli edifici, i criteri per la loro misura-zione e valutazione. Su tale base la norma stabilisce inoltre una classificazione acustica (in riferimento ad ognuno dei requisiti), per l'intera unità immobiliare (salvo alcune tipo-logie). E’ infine proposta una valutazione sintetica (con un unico indice descrittore) dell'insieme dei requisiti per unità immobiliare. I criteri stabiliti nella presente norma sono applicabili a tutte le unità immobiliari con destinazione d'uso diversa da quella agricola, artigianale e industriale.

AVVISI

certificaZione energetica: moDificata la norma uni 11300-1È stata pubblicata il 22 luglio 2010 l'errata corrige alla norma UNI/TS 11300 parte 1, "Determinazione del fabbiso-gno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale". L’entrata in vigore dell’Errata Corrige decorre dal 22 luglio 2010. Il testo è scaricabile gratuitamen-te dal sito della Uni www.uni.com Programma tarifa Per l’elaBoraZione Delle Parcelle Professionali Degli ingegneriL'Ordine, tramite la Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, promuove la diffusione gra-tuita del programma TARIFA ver. 3.1.2h ai propri iscritti.TARIFA è un programma per il calcolo delle parcelle professionali, realizzato dalla società Tecnograph Srl, completo e costantemente aggiornato in collaborazione con la Consulta Regionale. Si tratta del software utilizzato dalla Commissione Parcelle dell'Ordine, distribuito a tutti gli Enti pubblici della Regione Lombardia.Istruzioni per scaricare gratuitamente il programma:Collegarsi al link <ftp:/consulta:[email protected]>

Entrati nel server troverete per ciascun Ordine la cartella

relativa; nella cartella sono disponibili:

- un file zippato di tutto il programma TARIFA

- la cartella “CD” contenente gli stessi files non compressi.

Scaricate anche il file KEY.SYS che è la chiave di abilitazione

del programma. Dopo aver installato il programma, per otte-

nere l’abilitare, copiate il file KEY.SYS allegato nella cartella

in cui avete caricato Tarifa (solitamente è in “c:\programmi\

tarifa3”). Si consiglia di conservare una copia del file KEY.

SYS, per eventuali future nuove installazioni e re-installazioni

del programma necessarie a seguito degli aggiornamenti.

E’ in corso una riedizione del programma che prevede l’inserimento di nuove tariffe, normate e non, e di una proposta di disciplinare d’incarico. Daremo comunica-zione da queste pagine della disponibilità della versione aggiornata, che per gli iscritti sarà sempre scaricabile a titolo gratuito.linee guiDa Progetti esecutiviSi informano gli iscritti che l’iniziativa del Gruppo Giovani LINEE GUIDA PROGETTI ESECUTIVI, per scelta editoriale, non sarà più pubblicata nel notiziario, ma verrà predisposto un unico documento che sarà scaricabile dal sito dell’Ordine www.ordingcomo.org <http://www.ordingcomo.org/> .

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CONVEGNIstructural engineering WorlD congressIl congresso mondiale di ingegneria strutturale SEWC (Structural Engineering World Congress), uno dei prin-cipali eventi internazionali dedicati alla scienza e pro-fessione dell’ingegneria strutturale, avrà luogo dal 4 al 6 aprile 2011 a Cernobbio (CO) in Villa Erba.Il congresso, che si tiene ogni 4/5 anni nei vari paesi del mondo, ha lo scopo di trattare le più importanti tematiche inerenti

l’ingegneria strutturale incentivando l’interazione in larga scala fra i professionisti sui vari campi di questa disciplina, comprendendo aspetti teorici, tecnici, pratici e sociali, con la convinzione che lo scambio culturale con-senta un’opportunità per migliorare le conoscenze sullo stato dell’arte attuale e sulle tendenze future.L’iniziativa è patrocinata dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como.

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RICORDO

È morto il 18 agosto. Quando quasi tutti noi eravamo al mare o in montagna, lontani da casa. Ci ha lasciati così, un po' in disparte com'era suo costume, Giampaolo Allevi. Non era persona facile da decifrare, certo non era un compagnone, sembrava osservare gli altri con distaccato garbo da non confondere con mistificata superbia e neppure con timidezza congenita, era così e basta: gentiluomo colto e intelligente che però faceva fatica a rapportarsi con un mondo che sembrava appartenergli sempre meno, per quella progressiva globalizza-zione socio-culturale verso il basso, che la profetica analisi di Huizinga aveva definito “la crisi della civiltà” fin dal '37.

Si era laureato in ingegneria a Milano, al glorioso Politecnico, e poi aveva coronato una delle sue passioni- l'architettura- con una seconda laurea che lo annoverava tra i primi ingegneri-architetti del nostro Ordine.Ho detto “le sue passioni”. L'architettura, certo. Ma a me aveva confidato che sue passioni più segrete, oltre a proget-tare edifici, erano suonare il violino e il piacere che provava a cucire con ago e filo. E queste due inclinazioni non mancava di esercitarle con talento e rara finezza; così quando gli si offriva l'occasione suonava il violino con perizia più che amatoriale, ed era parimenti soddisfatto di riparare una scucitura o riat-taccare un bottone con un buon punto di quell'ago e filo che teneva sempre pronto nel risvolto della giacca. Così se mostra-va un pizzico di vanità con gli amici, lo faceva quando parlava di queste sue due abilità inusuali, mai o quasi mai della sua professione. Sulla professione era schivo, forse il pudore di divulgare la sua natura più intima, un suo ritratto segreto, lo tratteneva dall'esprimere i pensieri che lo attraversavano, le passioni che lo animavano. La professione- da lui praticata con ammirevole dedizione- non gli aveva riservato solo gratificazioni; uno dei suoi lavori più importanti (e a mio avviso il più interessante)- l'edificio dell'Albergo Barchetta in Piazza Cavour, tra le primissime opere “nuove” del dopoguerra a Como- non era stato probabil-mente apprezzato dalla città come avrebbe meritato per le sue peculiarità estetiche e per le valenze innovative che lo caratte-rizzavano; e di questa incomprensione Giampaolo ne avrebbe serbato una vena di amarezza e delusione, anche dopo anni e dopo aver realizzato nel frattempo altre opere significative per il tema e per la qualità architettonica.Il tempo lo aveva portato ad affinare sempre più l'amore del particolare, l'attenzione alla precisione del dettaglio e alla

qualità dei materiali e dell'esecuzione, per sviluppare un'ar-chitettura per così dire “sartoriale”, finalizzata a soddisfare prima di tutto esigenze funzionali e costruttive, a perseguire risultati estetici classici, eleganti e sobri, dove i toni viravano in rapporti armoniosi piuttosto che in scomposizioni dram-matiche. Questa sua potrebbe sembrare la preoccupazione borghese di offrire comfort e serenità, attenta a non sconfinare nelle inquietudini e nelle ansie che scuotono noi moderni (Prampolini). Ma era la sua vera natura questa esteriore facciata di elegante e raffinata tradizione ? Niente di più inesatto; perché se così fosse non mi capaciterei di tante sue osservazioni e giudizi che testimoniano invece un'attenzio-ne approfondita e non banale alle tendenze più aggiornate dell'arte e dell'architettura contemporanea, in particolare dell'ammirazione incondizionata per l'opera di Dolf Schnebli (un grande!) e dei felici rapporti collaborativi intrattenuti con Francesco Somaini ed Ico Parisi. Certamente Allevi era capace di grande autocontrollo, e forse aveva finito anche per assecondare le tiranniche pretese dei committenti rifu-giandosi in un lessico sapiente e levigato, in una lettura acuta della tradizione e della formazione urbana, mimetizzando più energiche proposizioni.Consapevole che il poeta cerca la verità nella forma e il filosofo nel pensiero ( Sartre ?), aveva per così dire scelto di essere più poeta che filosofo, di privilegiare la ricerca formale rispetto all'enunciato concettuale. Ma non sempre è stato così. Alcuni lavori -e qui voglio ricordare quantomeno il complesso del tribunale cittadino- mostrano che l'”Allevi filosofo” era ben capace di riproporre, quando voleva e l'occasione lo consenti-va, anche brani di vera, virile architettura.

Con lui ho condiviso alcuni anni fianco a fianco nella com-missione edilizia di Como, della quale era diventato una vera e propria istituzione per la sua quasi ininterrotta partecipa-zione. Lo ricordo sempre presente, attento sempre, sempre interlocutore perspicace e molto apprezzato, un prezioso riferimento anche per gli altri membri; quando non si trova-va in sintonia sulle proposte in esame -era un commissario non facile da convincere perché aveva idee personali e ben radicate sul fare architettura, sui principi della composizione architettonica- era magari capace di lasciar correre (e ciò gli pesava !) solo per non mortificare un collega. E quando invece, a seguito delle richieste della commissione -il più delle volte da lui stesso ispirate- un progetto veniva ripresen-

L'ORDINE RICORDAIn agosto, quando tutti o quasi erano assenti, sono mancati due nostri senatori, due figure indimenticabili

nella storia e nella vita della città e del nostro Ordine.Vogliamo ricordarli con affetto a tutti i nostri iscritti, attraverso le parole di due colleghi che li hanno conosciuti ed apprezzati.

La “famiglia” del nostro ordine ha perso due persone care, il loro ricordo e le loro opere li manterranno sempre vivi nella nostra memoria e vicini a noi.

RICORDO DI GIAMPAOLO ALLEVI

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tato con provvidenziali modifiche che lo elevavano a dignitosa sufficienza, mi sussurrava sottovoce: “hai visto ? Questo sì che adesso va bene !”. Era la soddisfazione di aver fatto il suo dovere di commissario: per l'architettura, per la città, per un giusto amor proprio.L'uomo era come si vestiva: sobrio, di un'eleganza non osten-tata- un gentleman della campagna inglese l'avresti detto: stoffe tagli ed accessori perfetti- gentiluomo vero anche nei modi e nell'animo. Si dice che “l'abito non fa il monaco”, ma nel portamento di Giampaolo s'intuiva da subito la signorilità dell'uomo e la consistenza della persona, l'educazione squisi-ta, il contegno di chi non ha bisogno di apparire.Il riserbo che ha accompagnato la sua azione professionale ha accompagnato del pari la malattia che lo ha colpito negli ulti-

mi anni. L'avevo visto una prima volta dimagrito e sciupato, sofferente, e mi aveva spiegato i problemi e le cure che stava affrontando. Pacatamente, senza rabbia né autocommisera-zione. L'ho poi rivisto più volte, a intervalli sempre più lunghi, e come sempre l'ho trovato riservato, quasi distaccato, poco propenso a raccontare dei suoi problemi personali.Al ritorno da una assenza agostana apprendo ora della sua scomparsa. Ne sono scosso, ci ha lasciato purtroppo un col-lega di valore e con lui un altro po' della nostra commissione edilizia di allora se ne va, il Giampaolo ha voluto raggiungere l'Angelo Tenchio, il Feltri, l'Astori, il Banchi,....tanti amici....di loro adesso resta solo un bel ricordo.

Damiano Cattaneo

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Mario Valli nasce a Como il 3 settembre 1915 in via Cadorna, dove è ancora il suo studio, da un papà ingegnere ed un nonno costruttore. In famiglia vi sono una sorella e due fratelli, che perdono la mamma da bambini e che con la cura del papà riescono a diventare uno medico e l’altro ingegnere. Mario si laurea in ingegneria civile al Politecnico di Milano nel gennaio del 1938; non ha ancora 23 anni ed è il più gio-vane ingegnere della Lombardia. Dopo le avventure militari della guerra, nel 1945 ha già acquisito una esperienza tecnica ed umana tale da divenire il “referente tecnico” della rinascita industriale comasca. Mario è l’ingegnere di fiducia degli imprenditori dei vari settori: tessile, meccano-tessile, meccanico ed alimentare.Quale è il suo carisma? L’avere una grande intuizione statica ed uno straordinario senso pratico, tali da rendere semplici e risolvibili i problemi molto complessi del mondo produttivo. Nel settore tessile è l’ingegnere di molte aziende tra cui la Cugnasca di Mariano, la Ratti di Guanzate, la Segalini di Molteno, la Colora di Como, la Galli di San Fermo; nel meccanico la Curioni di Como; nell’alimentare la Ambrosoli di Ronago, ecc. Mario intuisce con sorprendente facilità il comportamento statico “di insieme” in un edificio com-plesso come i grandi maestri del Rinascimento, come il Brunelleschi nella cupola di Santa Maria del Fiore; per lui i calcoli strutturali tradizionali sono solo la “verifica” di quan-to progettato e dimensionato intuitivamente.

RICORDO DI MARIO VAllI,INGEGNERE AlTERNATIVO

Mario è un uomo “alternativo” e coniuga il mestiere di inge-gnere con la curiosità e l’amore della montagna, degli aeropla-ni, del firmamento, del creato. Lo si trova a camminare da solo sulla strada delle Colme di Brunate; alla cima del Bollettone dalla direttissima che parte da La Salute; a ottanta anni scala il Monte Bianco documentando l’ascesa con una macchina fotografica da lui realizzata per l’occasione, grande come un pacchetto di cerini; scala le Grigne con i chiodi speciali pro-gettati con l’amico Curioni e realizzati insieme nella fabbrica di bilance di via Belvedere. La montagna è anche il luogo per ammirare e studiare le stelle. Nel suo rifugio di Santa Caterina , sul sentiero per la Pizzini, costruisce vari telescopi artigianali con materiale recuperato da bilance dell’amico Curioni e con le potenti lenti della famosa ditta Zeiss e lì osserva e studia gli astri. Con lo stesso ingegno realizza nello studio di via Cadorna un maxitecnigrafo che occupa l’intera parete e che ha il braccio facilmente movibile attraverso un alto binario ed un sistema di carrucole e catene di bicicletta per raggiungere ogni punto del grande piano e lavorare contemporaneamente su quattro e più tavole. Mario verifica le sue intuizioni costruttive con modelli che realizza manualmente (voltine sottili, protesi metalliche, travi composte da ferro e legno incollati con resine bi-componenti), che prova in cantiere insieme ai muratori con il carico di bidoni riempiti gradualmente di acqua. I modelli fanno capire ai capomastri, insieme ai chiarissimi disegni, il lavoro da fare; per questo gode della stima incondizionata dei muratori che sentono di fare parte di innovativi percorsi costruttivi. E’ questo suo insieme di intuizione ed anche di gioco che gli consente negli anni ’50 e ’60 di utilizzare le voltine sottili, il c.a. precompresso in opera, il ferro a balestra, che al Politecnico non fanno parte ancora degli studi “ufficiali” ma sono consi-derati appendici sperimentali anche per la mia generazione,

Tessitura Cugnasca Mariano Comense

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di 28 anni più giovane. Negli anni ’50 Mario realizza a Mariano la prima tessitura senza pilastri con arditissime arcate: la Cugnasca, chiamata dagli imprenditori “la svizzera” sia per la struttura insolita, sia per i telai tutti svizzeri. Nel 1961 nella sede dell’Unione Industriali di via Raimondi a Como realizza un solaio di 14 metri di luce, primo solaio precompresso in opera nella provincia di Como con materiali forniti dalla R.D.B. La sede dell’Unione Industriali di Como, di cui Mario è progettista generale, segna nella struttura e nei tamponamen-ti metallici una importante tappa nella storia dell’industrializ-zazione edilizia lombarda. Mario ha affrontato anche la nuova costruzione ed il restauro di importanti edifici pubblici. Il corpo centrale del Sant’Anna, la sede del Banco Lariano per le strutture, diverse chiese in Sudan, la Biblioteca comunale di via Raimondi a Como. Nel 1961 il Comune di Como indice un concorso di architettura per la nuova Biblioteca che viene vinto da un gruppo di Napoli; dal 1965 al 1968, poichè il gruppo di Napoli non poteva seguire quotidianamente i lavori, Mario esegue i calcoli statici e diri-ge i lavori sia per il restauro dell’antico Palazzo Odescalchi, sia per il grande ampliamento verso sud, inserito in perfetta armonia con il contesto. Mario utilizza in questo caso le ampie possibilità e flessibilità delle strutture in acciaio e le lascia a vista nel paramento murario in pietra attraverso raffinati particolari costruttivi. Dal 1997 al 2001, come Ingegnere capo dell’Ufficio tecnico comunale, ho avuto la fortuna di lavorare con Mario, consulente statico, nel restauro dell’ex-convento di Santa Teresa per alloggi universitari e nel restauro sta-tico del Chiostro di Sant’Abbondio per sede della facoltà di Giurisprudenza. Ho potuto comprendere, nei due impegnativi lavori, il grande rispetto di Valli verso il patrimonio storico nella sua struttura intrinseca. In entrambi i casi le antiche volte in mattoni non sono in grado di sopportare il carico pre-

visto per la nuova funzione universitaria (500 Kg/mq) e così le volte, sapientemente ricucite con gli stessi conci nelle parti fessurate, vengono fatte collaborare con delle protesi in accia-io inserite negli spazi vuoti tra l’estradosso delle volte ed il piano del sovrastante pavimento. Come scrive lo stesso Mario Valli sul Notiziario dell’Ordine 1) “ il tutto crea una composizio-ne statica esattamente programmata nella forma e nei tempi esecutivi in modo tale da poter costituire una unica nuova struttura. Le dimensioni delle varie parti, nuove e vecchie, i legamenti semirigidi che le uniscono ed una preventiva freccia indotta nelle nuove strutture, creano un complesso con frecce e sollecitazioni tra loro equilibrate, ridotte e pertanto con reciproca collaborazione”. L’ultima esperienza di lavoro con Mario è nella mia attuale veste di direttore dell’Accademia di restauro pittorico “Aldo Galli” nel 2003/2004 quando a Parè mi è proposto il tema di restauro di affreschi sotto il pianerottolo dello scalone di una villa barocca, fortemente inflesso ed in fase di cedimento. Altri tecnici ipotizzano soluzioni di rinfor-zo, al di sotto del pianerottolo, con evidente compromissione degli affreschi; Mario invece mette in sicurezza il pianerottolo lasciando intatti gli affreschi con la sua creatività e con la sua straordinaria capacità di rapportarsi col capomastro. Mario dal loggiato esterno, posto a quota inferiore al pianerottolo, fa trapanare il muro portante perimetrale esterno ed inserire una mensola in ferro (HE ad ala larga) che penetra all’interno della struttura lignea del pianerottolo. Insieme al capomastro solleva alcuni pedoni in cotto del pavimento e connette la struttura lignea sofferente alla nuova protesi. Sono colpito nell’ascoltare il dialogo tra Mario ed il capomastro, seduti sulla struttura, in cui la sapienza statica dell’ingegnere si coniuga perfettamente con l’esperienza manuale del capomastro in un intervento “chirurgico” che ha salvato gli affreschi. Nell’anno successivo Mario supera i novantanni e smette di lavorare come ingegnere ma continua nelle sue camminate alle Colme, sulla Spina verde, dove scrive su un piccolo notes brevi ed intensi appunti sulla sua lunga e “alternativa” vita.Il 7 agosto u.s. sono a L’Aquila per vedere i monumenti feriti dal sisma e la difficoltà delle operazioni di messa in sicurezza e penso: “qui ci vorrebbe l’intelligenza e la duttilità del Mario per risolvere problemi così complessi”; ma Mario nello stesso giorno se ne stava andando!

Clemente Tajana1) Notiziario dell’Ordine degli Ingegneri di Como -Novembre 1998-

Sede Unione Industriali Como

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ARGOMENTI

La firma digitale è una procedura informatica che garantisce l’autenticità di messaggi e documenti inviati e archiviati con posta elettronica e corrisponde alla firma autografa sui docu-menti tradizionali.Gli scopi di questo strumento sono di garantire:1. l’autenticità, la certezza dell’identità di chi firma;2. l’integrità, la sicurezza che il documento informatico non è

stato modificato in seguito alla sua sottoscrizione;3. il valore legale del documento che non può essere ripudiato

da chi l’ha firmato.L’impiego della Firma Digitale, permette di snellire significativa-mente i rapporti tra le Pubbliche Amministrazioni, i cittadini e le imprese, riducendo drasticamente la gestione in forma cartacea di documenti quali denunce, dichiarazioni di cambi di residenza, di domicilio, richieste di contributi, di esenzioni a pagamenti, ricorsi… Si possono sottoscrivere contratti, verbali di riunioni, ordini di acquisto, risposte a bandi di gara…Inoltre la firma digitale sostituisce qualsiasi forma di sigillo, timbro, contrassegno e marchio previsto dalla normativa vigen-te. L’Italia è all’avanguardia nell’uso legale della firma digitale, essendo il primo paese ad avere attribuito piena validità giuridi-ca ai documenti elettronici già nel 1997, ed essendo il paese in cui tale strumento ha maggiore diffusione in Europa. Il quadro normativo di riferimento è piuttosto ampio e composto da circo-lari e deliberazioni pubblicate da vari organi. Una buona sintesi sono le Linee Guida per l’utilizzo della Firma Digitale emanate dal CNIPA, che è l’ente ministeriale che esercita funzione di controllo e vigilanza sugli enti che forniscono i servizi digitali. Chi fosse interessato può trovare il documento sul sito www.ordingcomo.org. Per dotarsi di firma digitale è necessario rivol-gersi ai certificatori accreditati, soggetti pubblici e privati che hanno ottenuto l’autorizzazione a svolgere tale attività, tra i quali gli Ordini professionali. Con la firma digitale a ogni documento viene apposto un certificato digitale di sottoscrizione, cioè un file generato seguendo precise indicazioni stabilite per legge: al suo interno sono conservate informazioni che riguardano tra l’altro l'identità del titolare, il periodo di validità del certificato stesso e i dati dell'Ente Certificatore (nel nostro caso ArubaPEC). La validità temporale di un documento firmato digitalmente corri-sponde alla validità temporale del certificato utilizzato dal sot-toscrittore. Per i documenti informatici la cui validità si protrae oltre la scadenza del certificato di sottoscrizione si utilizza una marca temporale, che consente di attribuire a un documento una data e un’ora certe e legalmente valide, opponibili a terzi.

LA fIRMA DIGITALE

come funZionaFirmare un documento elettronico è semplice e veloce.Per eseguire la procedura occorre essere dotati di un Kit per Firma Digitale. I kit disponibili sono 3:• Il Kit standard, al costo di s 24,60*, comprende smart card

formato standard ISO –CR80, lettore smart card da tavolo. Richiede l’installazione dei driver della smart card, del letto-re di smart card e del SW di firma digitale.

• Il Kit Token, al costo di s 27,00*, comprende smart card formato plug-in e lettore smart card formato token. Richiede l’installazione dei driver della smart card, del lettore di smart card e del SW di firma digitale.

• In alternativa, al costo di s 51,00*, si può acquistare ArubaKey, un dispositivo USB come una normale chiavetta per PC, che non richiede alcuna installazione di HW o SW.

Installato il Kit sul proprio computer, attraverso il software di firma si seleziona il documento elettronico da sottoporre a firma digitale e, previa attivazione di un account, alla mar-catura temporale. Al momento della firma del documento, il software chiede l’inserimento del codice di protezione del dispositivo (PIN) e procede con la verifica della firma e con la creazione del file firmato digitalmente. Il file firmato assumerà l’estensione .p7m che si sommerà all’estensione del file origi-nario. Pertanto se firmiamo un documento .txt, al termine del processo di firma digitale avremo un documento .txt.p7m che rappresenta una busta informatica (PKCS#7).Tale busta incorpora al suo interno il documento originario, il certificato del sottoscrittore e un hash del documento firmato con il certificato del sottoscrittore (cioè una struttura che li mette in corrispondenza). Tali componenti consentono, in fase di verifica della firma da parte del destinatario del docu-mento firmato, di accertare che:• il documento non sia stato modificato dopo la firma;• il certificato del sottoscrittore sia garantito (nel nostro caso

da Aruba);• il certificato del sottoscrittore non sia scaduto, sospeso o

revocato.Se tutte le verifiche daranno esito positivo, il documento sot-toscritto digitalmente potrà essere considerato valido a tutti gli effetti di legge. Informazioni dettagliate su quanto esposto si trovano facilmente sul sito di Aruba alla pagina sulla firma digitale. I prezzi riportati sono diversi perché l’Ordine gode della convenzione stipulata tramite il CNI.* I prezzi indicati sono comprensivi di IVA e spese di spedizione.

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CONCORSO

Verso la fine dello scorso mese di aprile la Giuria, composta da sei Commissari di cui due nominati dai rispettivi Ordini e dal Presidente, ha concluso la valutazione delle nove proposte progettuali per lo sviluppo del Territorio Brianteo a seguito il concorso indetto dai tre Ordini degli Ingegneri di Como, Lecco e Monza e Brianza.

Anche se la partecipazione da parte degli iscritti è stata pur-troppo molto modesta, forse anche per la genericità dell’ar-gomento, l’iniziativa ha costituito un primo passo importante verso una maggiore collaborazione tra i nostri Ordini che spero possa proseguire in futuro, superando i meri confini geografici.

Preso atto che il bando del concorso lasciava ampio spazio alle proposte e non stabiliva a priori criteri e punteggi, la Giuria ha determinato innanzitutto i criteri di valutazione delle propo-ste ed il relativo punteggio e precisamente:

A Contenuto di valorizzazione del Territorio Brianteo, anche con attenzione all’estensione del territorio interessato dalla proposta progettuale (sino al 40%);

B Contenuto di innovazione, rispetto alle ordinarie modalità di intervento e all’effetto generale sul territorio (sino al 20%);

C Qualità progettuale, sotto il profilo tecnico e normativo (ivi compresa la forma di rappresentazione progettuale e la sua capacità di comunicazione) (sino al 30%);

D Idoneità economica, relativamente agli elementi di inqua-dramento della spesa da sostenere per la realizzazione del progetto (sino al 10%).

Dopo un attento esame delle proposte la Giuria ha formalizza-to all’unanimità il proprio giudizio e la graduatoria ritenendo di assegnare solo il secondo e terzo premio, non avendo alcun progetto superato gli ottanta punti, soglia ritenuta necessaria per il primo premio.Completata la graduatoria ed individuato il nominativo dei concorrenti attraverso l’apertura del secondo plico, la Giuria ha espresso i seguenti pareri:

- Primo classificato: (premio non assegnato)- Secondo classificato: gruppo costituito da: ing. Benetti Paolo,

ing. Bonato Carlo, ing. Domenichelli Marina, ing. Nobili Alfredo, ing. Palamara Mario Gregorio, ing. Russo Carmelo.

La proposta progettuale concerne la realizzazione di un portale in rete internet, per la condivisione di informazioni di utilità pubblica, finalizzato alla fruizione sociale delle risorse, di varia natura, del Territorio Brianteo articolato nelle sue tre aree principali (comasca, lecchese, monzese).

L’interessante elaborazione di carattere generale pone in luce la possibilità e l’opportunità di un’azione di valorizzazione organica delle risorse del sistema territoriale della Brianza.

- Terzo classificato: ing. Galli Mauro. La proposta presenta un progetto di recupero e valorizzazio-

ne di un’area Briantea di particolare rilievo naturalistico e sociale, in un contesto di elevata urbanizzazione generale.

Sono formulate proposte tecniche di adeguamento puntua-le, esprimendo una linea di intervento utilmente applicabile in svariati altri comparti del territorio della Brianza, con sintetiche ma espressive elaborazioni grafiche.

L’esposizione dei progetti e la premiazione dei vincitori verrà ufficializzata con un evento in programma per il prossimo mese di Ottobre.L’esame delle proposte progettuali presentate ha evidenziato in particolare modo la carenza di un sistema informativo della Brianza che possa offrire servizi non solo per le attività produt-tive e commerciali, ma anche per il turismo ed il tempo libero mettendo a disposizione del visitatore informazioni sui servizi ricettivi, sul patrimonio culturale, artistico e tradizionale che caratterizzano le tre Brianze. L’idea premiata evidenzia la difficoltà oggettiva di trovare le indicazioni utili raccolte in modo omogeneo, preciso ed imme-diato “facendo rete” e sfruttando le potenzialità del web.

Interessante è la proposta operativa che mi auguro possa avere un seguito, tenuto conto anche dei costi relativamente contenuti.

La proposta terza classificata, del nostro iscritto ing. Mauro Galli, affronta un tema diverso ma non meno interessante: il recupero e la valorizzazione ambientale.

Il progetto illustra attraverso un caso specifico, il recupero di un percorso fruibile nel “Parco della Valle del Cosia” ed espri-me, così come evidenziato dalla Giuria, un metodo utilmente applicabile in altri comparti del Territorio Brianteo.

Franco Gerosa

CONCORSO PROPOSTE PROGETTUALI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO BRIANTEO

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la giuriadott.ing. Mario Nova Presidentedott.ing. Giovanni Baroni Componentedott.ing. Giovanni Bellù Componentedott.ing. Franco Gerosa Componentedott.ing. Arturo Montanelli Componentedott.ing. Savino Rinelli Componentedott.ing. Giuseppe Riva Componente

i canDiDati1 dott.ing. Giorgio e dott.ing. Mirko Paglia

(Ordine Ingegneri di Lecco);

2 dott.ing. Francesca Sirtori

(Ordine Ingegneri di Monza e Brianza);

3 dott.ing. Francesco Paolo Tironi

(Ordine Ingegneri di Monza e Brianza -

recentemente trasferitosi Ordine Ingegneri di Como);

4 dott.ing. Paolo Benetti, dott.ing. Carlo Bonato,

dott.ing. Marina Domenichelli, dott.ing. Alfredo Nobili,

dott.ing. M. Gregorio Palamara

e dott.ing. Carmelo Russo

(Ordine Ingegneri di Monza e Brianza);

5 dott.ing. Renato Mario Ornaghi

(Ordine Ingegneri di Monza e Brianza);

6 dott.ing. Olga Romagnoni (Ordine Ingegneri di Como);

7 dott.ing. Mauro Galli (Ordine Ingegneri di Como);

8 dott.ing. Luca Erba e dott.ing. Olga Romagnoni

(Ordine Ingegneri di Como);

9 dott.ing. Federico Mazzola

e dott.ing. Emanuele Mazzola

(Ordine Ingegneri di Como).

PUBBLICAZIONIaris KonstantiniDisAutori: Paola Cofano con Dimitri Konstantinidis

Editore: Electa

Prezzo: euro 100

electa pubblica nella collana “architetti moderni” la prima mono-grafia sull’opera dell’architetto aris Konstantinidis (1913-1993), il maggiore esponente dell’architettura ellenica del novecento, raccogliendo in modo sistematico i materiali relativi ai suoi più importanti interventi e progetti e offrendo agli studiosi, ai tecnici, agli appassionati di architettura moderna, uno strumento di lavoro e di riflessione sulla cultura europea della seconda metà del secolo scorso.

Pittura oggi tony goDfrey Editore: Phaidon Press Limited

Prezzo: euro 75

un’attenta analisi degli sviluppi del media pittorico negli ultimi quarant'anni che indaga come le nuove forme d’arte sperimentale abbiano ispirato gli sviluppi e le tecniche della pittura contempo-ranea.

gerrit rietvelD iDa van Zijl Editore: Phaidon Press Limited

Prezzo: euro 75

Lingua: Inglese

una ricca selezione di fotografie, disegni, dipinti e materiali d’ar-chivio (molti dei quali inediti) che ripercorrono ogni tappa della vita e della carriera di rietveld.

joHn PaWson Plain sPacealison morrisEditore: Phaidon Press Limited

Prezzo: euro 75

Lingua: Inglese

una raffinata rassegna, unica monografia completa delle sue opere più recenti, di case e appartamenti dalla stile sofisticato e lussuoso progettati da john Pawson.

oPere e Progettimauro galantinoAutori: a cura di Silvia Milesi, testi di K. Frampton, V. Gregotti

Editore: Electa

Prezzo: euro 65

mauro galantino è oggi uno tra i più colti, rigorosi e prolifici architetti italiani della generazione successiva a quella dei mae-stri della tendenza. nella prima monografia a lui dedicata ven-gono presentati una quarantina di progetti e opere scelti fra una vastissima produzione che copre vent’anni di attività. il volume illustra e testimonia l’intensità di un lavoro ampio e articolato che va dai piccoli incarichi privati alle grandi opere pubbliche, in cui è visibile una speciale cura del dettaglio dell’immagine spaziale, oltre sessanta partecipazioni a concorsi nazionali e internazionali.

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Dopo la soddisfazione per la nomina a Delegato INARCASSA per il quinquennio 2010-2015 a seguito delle votazioni con-cluse con lo scrutinio del 18 maggio, mi appresto a scrivere questo primo articolo che riporta alcuni spunti derivati dal primo approccio al Congresso Nazionale dei Delegati, svoltosi a Roma in occasione delle elezioni del nuovo Consiglio di Amministrazione e dei Revisori dei Conti.Mentre 5 anni fa le previsioni pro lista arch. Muratorio erano scontate, questa volta il pronostico, “escluso per qualche addetto”, era incerto in quanto i voti “nuovi” dei neo-eletti erano “per peso”, circa il 35% del totale, ciò dovuto anche alla presenza dei Delegati di Roma, Milano e Firenze che in precedenza non avevano rappresentanti non avendo allora raggiunto il quorum necessario.La suddivisione in tre liste della cosiddetta “opposizione” alla lista Muratorio, gioco forza contrapposte tra loro seppur con basi programmatiche molto similari, ha favorito e dato mag-gior “credibilità per coerenza” a chi, sul fronte opposto, come lista si era posta da tempo con maggior fermezza anche senza esternare particolari attacchi “ad personam”.I risultati finali della votazione hanno visto la totale afferma-zione della lista Muratorio (prima con 280 voti) e dei sui 10 Consiglieri proposti.Scontata di conseguenza la conferma alla Presidenza di INARCASSA dell’arch. Paola Muratorio per il terzo mandato consecutivo con la soddisfazione, per noi lombardi, di avere due rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione (C.d.A.): l’arch. Claudio Guanetti e l’ing. Silvia Fagioli.

Dopo il resoconto tecnico di cui sopra, è mia intenzione aggiungere qualche considerazione personale sulla trasferta romana che mi ha fatto scoprire alcune cose legate alla gestio-ne della nostra Cassa di previdenza.L’organizzazione del Congresso è stata ottima come d’altra parte i 230 Delegati si potevano aspettare visto che presso INARCASSA lavorano ben 260 dipendenti (informativa della stessa arch. Muratorio).Personalmente ritengo però esageratamente dispendioso, dal punto di vista economico, la sistemazione in Hotel a 5 stelle lusso dei Delegati che potrebbero benissimo trovare sistema-zione più che dignitosa in alberghi di categoria inferiore ma con servizi altrettanto soddisfacenti ma sicuramente meno costosi.La sorpresa maggiore è stata però quella di apprendere che

ad ogni Delegato veniva pagato un gettone di presenza, oltre al rimborso di tutte le spese, di 500,00 € al giorno per i due/tre giorni di durata di ogni Congresso (in media 5 – 6 ogni anno): da ingenuo avevo sempre pensato che l’incarico di Delegato fosse svolto a livello di volontariato gratuito in considerazione che già erano rimborsate tutte le spese di viaggio (auto, taxi, aereo o Frecciarossa in 1.a classe) e di soggiorno (alberghi e ristoranti di lusso).Si deduce quindi che, in capo ad un anno, ogni Delegato costa a INARCASSA più di 10.000,00 € pagati naturalmente con il denaro versato dai Colleghi.Non è mia intenzione fare il moralista in questa sede, ma, pur tenendo in giusta considerazione il fatto che il Delegato è comunque un libero professionista che non può dedicarsi al lavoro quando è impegnato per INARCASSA, ritengo sincera-mente che la cifra di € 500,00/giorno sia esagerata e che una sua riduzione del 40-50% non comporterebbe gravi danni ai Delegati ma sicuramente, con gli altri risparmi, un beneficio per gli utenti finali di INARCASSA.Alla luce di quanto sopra ho anche capito il motivo dell’attac-camento alla carica di Delegato che molti Colleghi/e hanno evidenziato nel corso della ultime votazioni mettendo in atto, come appreso a Roma da alcuni nuovi eletti, anche metodi non propriamente cristallini pur di essere riconfermati.

Per ultimo le informazioni di servizio.Come già comunicato nel mio programma pre-elettorale, sono a disposizione dei Colleghi per ogni necessità in ogni momento di ogni giorno contattandomi al 335 63.73.663 e ogni martedì e venerdì presso la sede dell’Ordine dalle ore 11,00 previo appuntamento.Prometto l’impegno necessario per svolgere al meglio l’incarico ricevuto chiedendo nel contempo la pazienza necessaria per poter acquisire l’esperienza e l’approfondimento delle varie tematiche legate alla nostra Cassa di previdenza.

Pier Giuseppe LozejDelegato ingegnere della provincia di Como

RAPPORTO INARCASSA N° 1 - 2010

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GIURISPRUDENZA

E' stata pubblicata nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 30 luglio 2010 la L. n. 122 del 2010, che ha con-vertito in legge il D.L. n. 78/2010 recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Il Legislatore ha inserito ex novo il comma 4 bis nell'art. 49, con il quale ha interamente modificato l'art. 19 della legge 241 del 1990 (legge generale sul procedimento amministrativo). L'art. 19 della L. n. 241 del 1990 prevedeva la dichiarazione di inizio attività, con acronimo D.I.A., la quale consentiva all'interessato di produrre un'autodenuncia di inizio attività (corredata da tutte le certificazioni e attesta-zioni richieste), rispetto alla quale l'Amministrazione doveva effettuare i controlli previsti entro un termine di 30 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione, decorsi i quali l'interessato poteva iniziare la sua attività. Le nuove norme, contenute nell'art. 49, comma 4 bis prevedono:

“art. 19. (segnalazione certificata di inizio attività scia)1. Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costi-

tutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, com-prese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accer-tamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, e non sia previsto alcun limite o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, è sostituito da una segnalazione dell’interessato, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, pae-saggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministra-zioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’immigrazione, all’asilo, alla cittadinanza, all’ammini-strazione della giustizia, all’amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonché di quelli imposti dalla normativa comunitaria. La segnalazione è corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità perso-nali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nonché dalle attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, ovvero dalle dichiarazioni di conformità da parte dell’Agenzia delle imprese di cui all’articolo 38, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,

LA S.C.I.A.

relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti di cui al primo periodo; tali attestazioni e asseverazioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche di competenza dell’amministrazione. Nei casi in cui la legge prevede l’acquisizione di pareri di organi o enti appositi, ovvero l’esecuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni, atte-stazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti.

2. L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data della presentazione della segnalazione all’am-ministrazione competente.

3. L’amministrazione competente, in caso di accertata caren-za dei requisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel ter-mine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia pos-sibile, l’interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro un termine fissato dall’amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni. E fatto comunque salvo il potere dell’am-ministrazione competente di assumere determinazioni in via di autotutela, ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies. In caso di dichiarazioni sostitutive di certifi-cazione e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’ammi-nistrazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali di cui al comma 6, nonché di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, può sempre e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo.

4. Decorso il termine per l’adozione dei provvedimenti di cui al primo periodo del comma 3, all’amministrazione è consentito intervenire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico e culturale, per l’ambien-te, per la salute, per la sicurezza pubblica o la difesa nazio-nale e previo motivato accertamento dell’impossibilità di tutelare comunque tali interessi mediante conformazione dell’attività dei privati alla normativa vigente.

4. Il presente articolo non si applica alle attività economiche a prevalente carattere finanziario, ivi comprese quelle regolate dal testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e dal testo unico in materia di intermediazione

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finanziaria di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Ogni controversia relativa all’applicazione del presente articolo è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Il relativo ricorso giurisdizionale, espe-ribile da qualunque interessato nei termini di legge, può riguardare anche gli atti di assenso formati in virtù delle norme sul silenzio assenso previste dall’articolo 20.

5. Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione di inizio attività, dichiara o attesta falsa-mente l’esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a tre anni".

6.4 ter. Il comma 4 bis attiene alla tutela della concorrenza ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, e costituisce livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali ai sensi della lettera m) del medesimo comma. Le espressioni “segnalazione certifi-cata di inizio attività” e “Scia” sostituiscono, rispettivamente, quelle di “dichiarazione di inizio attività” e “Dia”, ovunque ricorrano, anche come parte di una espressione più ampia, e la disciplina, e la disciplina di cui al comma 4-bis sostituisce direttamente, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, quella di dichiarazione di inizio attività recata da ogni normativa statale e regionale”.

La nuova formulazione dell'art. 19 consente di presentare, per i controlli delle Amministrazioni competenti, i soli elaborati tecni-ci corredati da una serie di autocertificazioni “saltando” così, di fatto, la fase dell'acquisizione dei pareri e delle verifiche preven-tive da parte degli enti appositi. La disciplina sulla S.C.I.A. pone, però, notevoli problemi interpretativi in particolare per definire l'ambito di applicazione. Infatti la formulazione del comma 1 dell'art. 19 è molto ampia e contiene un'elencazione di atti, che la S.C.I.A. va a sostituire, generale e generica (“ogni atto di autoriz-zazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizio-ni in albi o ruoli richieste per l'esercizio di attività imprenditoria-le, commerciale o artigianale”), suscitando dubbi tra i primi commentatori, in particolare, in relazione all'applicabilità o meno della S.C.I.A. alla materia edilizia. La circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 3637 del 10.8.2010 che, per prima, ha commentato la nuova normativa, non si è occupata dell'attività edilizia, ma di altre attività rientranti nel comune denominatore dell'attività produttiva, così che la S.C.I.A., per la circolare, par-rebbe sostituire la D.I.A.P. In effetti i primi commentatori sono

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divisi tra quanti sostengono l'applicabilità della S.C.I.A. anche alla materia edilizia e quanti, invece, manifestano riserve. I primi1 fanno discendere l'estensione del nuovo istituto anche al campo edilizio direttamente dal tenore letterale del nuovo articolo 19 ed in particolare dal comma 1 che ricomprende, tra la documenta-zione da allegare alla segnalazione certificata di inizio attività, anche le “attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati” e preve-de che siano accompagnate dagli elaborati tecnici necessari a consentire le verifiche dell'Amministrazione. Inoltre si sottolinea come, nel caso in cui decorra il termine di sessanta giorni, entro cui l'Amministrazione può vietare la prosecuzione dell'attività, il comma 4 del nuovo art. 19 prevede che all'Amministrazione è consentito intervenire “solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico e culturale...” e tale ipotesi di danno è comunemente ricollegata ad un'attività edilizia idonea a modifi-care stabilmente il territorio. Per di più, secondo un commentato-re, le espressioni “segnalazione certificata di inizio attività” e “S.C.I.A.” sostituiscono quelle di “denuncia di inizio di attività” e “D.I.A”. ovunque ricorrano e la disciplina di cui al comma 1 sosti-tuisce, come dispone l'art. 4 ter direttamente quella della dichia-razione di inizio attività, recata da ogni normativa statale e regionale. In realtà l'art. 4 ter si riferisce espressamente alla D.I.A., ma come “dichiarazione di inizio attività” e non “denuncia di inizio attività”, disciplinata dagli artt. 22 e segg. del d.P.R. n. 380/2001. La “dichiarazione di inizio attività” non equivale a “denuncia di inizio attività” pur equivalendo l'acronimo D.I.A. La sostituzione della disciplina non appare così evidente. Ai sosteni-tori dell'applicazione della S.C.I.A. anche all'edilizia, viene oppo-sto, inoltre, come la nuova disciplina non modifichi il Testo Unico dell'Edilizia (D.P.R. 380/2001) che, all'art. 22, stabilisce quali sono gli interventi subordinati alla denuncia di inizio attività. La nuova disciplina prevista dalla legge 122/2010, art. 49, comma 4 bis è, infatti, di rango statale e non si capisce con quali modalità ed in che termini possa rendersi obbligatoria fino al punto di sostituire le norme speciali in materia costituite dalla D.I.A. edilizia, soprat-tutto considerando che le disposizioni contenute nell'art. 19 della L. n. 241 del 1990 attengono alla libertà d'impresa, mentre quelle del D.P.R. 380/2001 al governo del territorio. Occorre considerare che l'espressione accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale indica una valutazione vincolata che si contrappone alla valutazione discrezionale, sia amministrativa che tecnica. In materia edilizia la valutazione discrezionale non deve intendersi richiesta, neces-sariamente, per gli interventi che realizzano nuova volumetria in rapporto alle espressioni di legge limite o contingente complessi-

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vo e specifici strumenti di programmazione settoriale. Infatti la verifica dei parametri edilizi ed urbanistici può ritenersi di natu-ra vincolata. La migliore dottrina ha evidenziato la natura accer-tativa ed oggettiva degli atti di controllo vigenti che hanno la finalità di assicurare la conformità dell'opera progettata alla normativa in vigore. In particolare, questa dottrina ha ritenuto che possa sussistere solo una qualche discrezionalità tecnica che sarebbe conseguente ai giudizi estetici della Commissione Edilizia, legittimi se applicativi di norme di regolamento edilizio e dello strumento urbanistico generale, con particolare riferi-mento ai centri storici2. Occorre però considerare per un più ampio riferimento alla discrezionalità tecnica, almeno in Regione Lombardia, che l'art. 38 n. 4 della L.R. n. 12/2005 prevede: “Il responsabile del procedimento, qualora ritenga che ai fini del rilascio del permesso di costruire sia necessario apportare modi-fiche di modeste entità rispetto al progetto originario, può, nello stesso termine di cui al comma 3, richiedere tali modifiche, illu-strando le ragioni (...)”. E' evidente il carattere di discrezionalità tecnica di questa richiesta, eventuale, del Responsabile del pro-cedimento. Inoltre rientra nella discrezionalità tecnica la valuta-zione imposta dall'art. 12 del d.P.R. n. 380/2001 che prevede: “Il permesso di costruire è comunque subordinato alla esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del comune dell'attuazione delle stesse nel successivo triennio, ovvero all'impegno degli interessati a procedere all'attuazione delle medesime contemporaneamente alla realizzazione dell'in-tervento oggetto del permesso”. Altrettanto soggetto a discrezio-nalità tecnica è il rilascio di permesso di costruire singolo, senza necessità di Piano attuativo previsto nello strumento urbanistico generale, in area di fatto urbanizzata ed in particolare in fattispe-cie di lotto intercluso3 . Ancora meno “certa” è l'interpretazione di non poche norme tecniche attuative, tanto che asseverare la conformità di un progetto, costituisce talvolta una sorta di azzar-do. Nel dibattito si inserisce il Capo dell'Ufficio Legislativo del Ministro per la Semplificazione Normativa, con nota 16.9.2010 indirizzata all'Assessore Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia e, per conoscenza, ai Ministeri dell'economia e delle finanze, della pubblica amministrazione e innovazione, delle infrastrutture e dei trasporti, ma non dello sviluppo economico, autore della circolare sopra citata. Fermo restando il carattere non vincolante delle circolari e dei “chiarimenti” ministeriali4, tale scritto deve aggiungersi ai commenti favorevoli alla tesi dell'applicazione della S.C.I.A. Edilizia, ma con esclusione dell'estensione al permesso di costruire ovvero alla D.I.A. alter-nativa al permesso di costruire e, per l'effetto, senza incisione

delle leggi regionali previgenti nell'esercizio della facoltà previ-sta dall'art. 22, comma 4, del d.P.R. n. 380/2001. Quindi, in con-creto, la S.C.I.A. varrebbe solo per interventi minori di cui ai nn. 1 e 2 dell'art. 22 del d.P.R. cit. Questa opinione comporterebbe, ove venisse condivisa dalla giurisprudenza, una notevole ridu-zione della portata del nuovo istituto in edilizia, tale da renderlo poco utilizzabile, come è avvenuto per il cd. piano casa. Evidentemente rimangono forti dubbi sulla portata della norma e su aspetti comunque non disciplinati, come la previsione di un termine finale dei lavori. La stessa legittimità costituzionale della norma introduttiva della S.C.I.A. è altrettanto dubbia, per-ché la materia dell'edilizia è di concorrente competenza regiona-le. La norma enuncia che la S.C.I.A. attiene alla tutela della concorrenza, come tale di competenza esclusiva dello Stato. Ne deriva l'alternativa: a) il Legislatore ha inteso disciplinare le attività produttive con esclusione dell'edilizia, b) il Legislatore ha inteso includere l'edilizia tra le attività concorrenziali, ma allora la norma è posta a rischio di contrasto con l'art. 117 della Costituzione. E' chiaro, infine, che le asseverazioni ed autocerti-ficazioni comportano maggiori responsabilità per i professionisti tecnici, compresa la responsabilità penale con reclusione, per falso, da uno a tre anni. Qualcuno ha sostenuto che pochi inizie-ranno subito i lavori, preferendo aspettare i sessanta giorni stabi-liti per l'esercizio del potere inibitorio da parte dell'Amministra-zione, fermo restando che l'art. 27 del d.P.R. n. 380/2001 rimane in vigore e continuerà a disciplinare il potere di controllo dei Comuni e conseguente irrogazione delle sanzioni. La decantata maggiore celerità rispetto alla D.I.A. si risolverebbe, di fatto, in un rallentamento dell'inizio dei lavori. Esattamente il contrario dello scopo di queste normative che, volendo semplificare, trop-po spesso complicano le attività economiche, soprattutto in materie delicate e disciplinate da innumerevoli disposizioni dirette ed indirette il cui disordinato succedersi non consente neppure che si consolidi un'interpretazione giurisprudenziale che, sola, può orientare l'operatore.Un lettore dotato di un poco d'ironia potrebbe convenire che anche la S.C.I.A. lascia una ...scia di problemi non risolti.

Mario LavatelliAvvocato, consulente legale dell’Ordine

1 D. Chinello, “La Scia prende il posto della DIA, avvio immediato ma la P.a. ha 60 giorni per le verifiche”, in Edilizia e territorio, n° 31-32 del 2010.2 Così G.C. Mengoli “Manuale di diritto urbanistico”, Milano 2009, 902-903, che richiama Cons. di Stato, sez. IV, 20.12.2005n. 7263. 3 Cons. di Stato, sez. IV, 25.5.2010 n. 3699. 4 Cass., 5.12.2010, n. 35.

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MUSEO MAxxIROMA

Nello scorso mese di Giugno ho visitato, purtroppo in

modo fugace, il nuovo Museo Nazionale dell’Arte del

XXI secolo di Roma “MAXXI” recentemente inaugurato e

aperto al pubblico.

A parte l’interesse per l’opera dell’arch. Zaha Hadid, più

volte pubblicata nelle riviste specializzate quale espres-

sione della nuova architettura concepita secondo forme

fluide, libera da ogni vincolo a prescindere dalle leggi

della fisica, mi ha affascinato la struttura dell’edificio

che appare nella sua essenza come una struttura mono-

litica senza soluzione di continuità.

Esposta alla vista, priva di qualsiasi mascheratura, la

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struttura diventa essa stessa l’architettura dell’opera.

Come tutte le architetture estreme la vera sfida è stata

l’ingegnerizzazione del disegno rendendolo un’opera edi-

ficabile, spingendo al limite lo sfruttamento dei materiali

e le tecnologie senza alterare le forme.

L’ing. Federico Croci della SPC srl Studio Croci che ha

curato la progettazione delle strutture, mi ha gentilmente

trasmesso una breve relazione sulle difficoltà incontrate

a partire dallo studio preliminare sino alla costruzione

dell’opera, che credo possa interessare tutti gli ingegne-

ri che si occupano di costruzioni edilizie, anche di più

modesta entità e di minor pregio.

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premesse Il processo di progettazione iterativo del museo, senza

sosta, è durato sei anni dal primo studio ante gara degli

elaborati architettonici dell’Arch. Zaha Hadid all’edifica-

zione, completata nell’aprile 2009.

Il complesso appare articolato in lunghi corpi curvi in

cemento armato a facciavista, acciaio e vetro che si

intersecano nello spazio, creando volumi complessi che

sfuggono alla tradizionale lettura di un edificio, conse-

gnando una immagine sospesa che sembra sfidare la

forza di gravità.

Ad una lettura tecnica più attenta si può osservare come

in realtà, per arrivare a questa unitarietà e apparente

linearità formale, la SPC Studio Croci ha dovuto risolvere

problemi strutturali estremi che non appartengono alla

letteratura degli edifici tradizionali.

Sollecitazioni di migliaia di tonnellate si scaricano fino

alle fondazioni su elementi snelli, attraverso percorsi

estremamente complessi, al fine di preservare il design

originario.

E’ stato inoltre necessario coniugare l’esigenza di

avere un comportamento unitario, monolitico alle azioni

sismiche, con la necessità di conferire alla struttura una

capacità puntualmente deformativa, dissipativa, sotto

le lente deformazioni imposte dalle azioni termiche, in

presenza di elementi sfalsati, sbalzi, appoggi singolari

e soluzioni estreme come il gigantesco corpo a 30 m di

altezza, completamente a sbalzo, con una grande vetrata

inclinata che si apre sulla piazza antistante. La soluzione

ha previsto l’inserimento di smorzatori oleodinamici in

grado di trasmettere le azioni rapide, come le eventuali

forze sismiche che si svilupperebbero tra i diversi corpi,

consentendo al contempo gli spostamenti relativi lenti

attraverso i giunti strutturali che invisibilmente attraver-

sano la struttura.

La notevole iperstaticità e la notevole complessità geo-

metrica di una struttura, che inoltre essendo a faccia-

vista richiedeva precisione assoluta e tolleranze anche

di carattere visivo non usuali per le strutture, hanno

imposto particolari accorgimenti anche durante le fasi

di costruzione, dalla realizzazione dei getti del cemento

armato in condizioni temporali e meteorologiche prede-

terminate, al monitoraggio computerizzato del sistema

di fondazioni dei piastrini in acciaio ove ogni eventuale

spostamento millimetrico sarebbe stato compensato in

tempo reale attivando un sistema di martinetti oleop-

neumatici onde evitare l’apertura di microfessure nel

cemento armato, anche a notevole distanza. Questa

evenienza, comune in qualsiasi edificio, sarebbe del

tutto inaccettabile in un organismo ove manca qualsiasi

forma di mascheramento della struttura, visibile nella

sua essenza, che è di fatto forma ed apparenza allo

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Si può affermare che in questo edificio estremo, la cosa

più straordinaria e unica è la struttura completamente

esposta che si fa architettura, imponendo una serie di

problematiche che esulano dall’ordinario in ogni aspetto,

per trovare soluzione alle quali gli unici limiti sono stati

la fantasia e le leggi della fisica. La varietà morfologica

dell’opera ha richiesto inoltre una moltitudine di soluzio-

ni uniche, spesso sperimentali, sviluppate ad hoc dal

nostro studio per ogni singola parte.

Dal punto di vista del calcolo, la progettazione ha fatto

uso delle più avanzate tecniche di analisi matematica

oggi disponibili e in alcuni casi ha richiesto delle speci-

fiche nuove implementazioni sviluppate ad hoc per risol-

vere problematiche non risolvibili con strumenti tradizio-

nali. Lo studio virtuale dell’intera struttura mediante la

modellazione al computer è stata affiancata da schemi

di calcolo alternativi, non ultimi quelli tradizionali.

Per il progetto strutturale del MAXXI la SPC Studio Croci

ha, tra i vari riconoscimenti, ricevuto il Premio AICAP come

miglior progetto di ingegneria strutturale del 2009.

Gli elementi architettonici e strutturali che connotano l’ope-

ra sono principalmente due: le pareti che delimitano le

gallerie espositive e che determinano l’intreccio dei volumi;

la copertura trasparente che permette l’illuminazione natu-

rale degli ambienti. La parete di calcestruzzo costituisce

l’elemento ordinatore dello spazio, mentre il sistema di

copertura costituisce l’elemento tecnologico ed impiantisti-

co altamente innovativo. Il cemento è il vero protagonista

del MAXXI: sono infatti di c.a. autocompattante (SCC, Self

Compacting Concrete), con additivi espansivi in modo da

compensare il fenomeno del ritiro ed eliminare le conse-

guenti fessurazioni, le pareti che ne caratterizzano la forma

e la struttura, come pure le superfici orizzontali e la finitura

delle lame di copertura, interamente rivestite di cemento

fibrorinforzato (GRC); e sono di cemento gran parte delle

finiture quali superfici a vista, pavimenti, arredi.

La concezione strutturaLeVisti i forti condizionamenti che l’architettura poneva alla

struttura, la progettazione strutturale ha dovuto muo-

versi entro stretti vincoli, rendendo l’ottimizzazione dei

comportamenti strutturali assai ardua e difficile il con-

tenimento degli stati tensionali entro i limiti normativi.

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Al termine di diverse e lunghe fasi di analisi si è riusciti

ad ottenere tuttavia quegli “aggiustamenti” tali da non

alterare nella sostanza la concezione architettonica ma

consentire al tempo stesso una migliore razionalizzazio-

ne dei comportamenti strutturali e raggiungere in modo

soddisfacente gli obiettivi proposti cioè la stabilità ed il

rispetto delle forme dell’architettura.

La disposizione dei vincoli strutturali ha rappresentato

un serio problema perché produce stati elevatissimi di

tensione e, in relazione alla elevata iperstaticità, contra-

sta le deformazioni prodotte da temperatura, viscosità e

ritiro del calcestruzzo. L’iperstaticità infatti può essere

solo parzialmente ridotta, perché se da un lato ha effetti

negativi riguardo ai fenomeni termici, viscosi e di ritiro,

dall’altro è necessaria per rendere possibile un difficile

e complesso equilibrio.

La realizzazione dell’opera ha richiesto grandi scavi,

estesi a tutta l’area, che hanno raggiunto una profondità

di circa 7 metri dal piano di campagna. In particolare, gli

scavi in adiacenza agli edifici esistenti hanno richiesto la

realizzazione di paratie con pali spinti ad una profondità

di 16 metri e tiranti ancorati al terreno retrostante. Le

fondazioni delle strutture sono su circa 400 pali Ø800 e

Ø1000 di profondità variabile intorno ai 40 metri in modo

da superare gli strati alluvionali e intestarsi nello strato

profondo di ghiaia sabbiosa.

Il MAXXI è un’opera imponente le cui pareti sviluppano

una superficie di 40.000 mq (di cui 20.000 in faccia

vista). Le caratteristiche strutturali principali possono

individuarsi in un sistema di pareti in cemento armato

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anaLisi, progettazione, monitoraggio, coLLaudiL’analisi di un’opera di tale complessità ha posto diversi

problemi, non potendosi studiare con i mezzi ordinari di

calcolo e non avendosi esperienze di programmi in grado

di gestire una struttura di queste dimensioni nelle innume-

revoli situazioni di carico previste dalla normativa vigente.

Dopo diversi studi preliminari con programmi che consen-

tivano di modellare solo porzioni del complesso si è ricorsi

a programmi di nuova generazione che hanno consentito

di modellare tutta la struttura comprese le fondazioni. Uno

degli aspetti della progettazione strutturale ha riguardato

la verifica sismica, che al tempo della precedente fase

progettuale non era richiesta. La verifica, che ha conside-

rato un sisma di III categoria, ha comportato una serie di

modifiche rispetto al Progetto Esecutivo già approvato nel

Luglio del 2003, aumentando lo spessore di alcune pareti

verticali, inserendo opportuni shock-transmitters nei giunti

di dilatazione termica, rinforzando alcuni elementi delle

strutture trasparenti di copertura, ecc. Il modello finale

assai articolate che in alcune zone formano strutture

di tipo scatolare, mentre in altre formano una serie di

gallerie che, a diverse quote, si intersecano tra loro. E’

questo il caso ad esempio della intersezione tra la Suite

2 e la sovrastante Suite 5 che su questa si appoggia per

uscire poi a sbalzo per 17 metri.

Queste gallerie hanno una sezione ad “U” con pareti

spesso inclinate e curve con luce notevole che raggiunge

i 100 metri.

Le gallerie sono strutture continue, per lo più in curva, i

cui appoggi, a distanze che raggiungono i 50 metri, non

sorreggono in genere l’intera sezione, forniscono bensì

supporti irregolari che comportano sensibili effetti tor-

sionali nelle gallerie stesse.

La sommità delle pareti delle gallerie è in genere colle-

gata da travi in acciaio che a loro volta supportano delle

lamelle (costituite da una struttura reticolare) anch’esse

in acciaio, rivestite con un guscio di calcestruzzo fibro-

rinforzato; tra le lamelle sono poste le vetrate che assi-

curano l’illuminazione.

All’estremità inferiore della lamella è prevista una guida

metallica per il supporto di carichi appesi (opere d’ar-

te). La copertura integra gli elementi di serramento, i

dispositivi di controllo dell’illuminazione naturale, gli

apparecchi per l’illuminazione artificiale, i meccanismi

per il contenimento del calore da irraggiamento solare. Il

sistema di copertura è composto da una doppia vetrata

ed è protetto all’esterno da un frangisole costituito da

griglie metalliche che, oltre a schermare la luce, come

passerelle consentono la percorribilità per la manuten-

zione.

Per ridurre l’elevata iperstaticità della struttura (lo svilup-

po in lunghezza è dell’ordine dei 300 metri) si sono intro-

dotti alcuni giunti in numero limitato, sia per gli aspetti

architettonici, sia per l’impossibilità di interrompere

la continuità di gallerie in curva di notevole lunghezza.

Ne risulta una struttura che resta comunque altamente

iperstatica con stati di tensione elevati corrispondenti

spesso ad effetti termici.

Al fine di un migliore comportamento sismico si è cerca-

to di mantenere la continuità strutturale sotto l’effetto di

azioni dinamiche rendendo i giunti rigidi, impedendo gli

spostamenti relativi tramite l’inserimento di shock tran-

smitters, sia a parete che sugli orizzontamenti.

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conta circa 46000 nodi, 5000 elementi trave, 45000 ele-

menti shell e 550 elementi solaio. I Progettisti hanno quin-

di potuto concentrare gli sforzi nell’analisi delle criticità

riscontrate, come ad esempio i considerevoli effetti degli

sbalzi di temperatura su superfici di getto così imponenti

(si pensi al “ponte in curva” costituente il camminamento

dell’Edificio “D” sul primo livello – Suite 2). La massa totale

“sismica” dell’edificio, così come implementata nel model-

lo, in aderenza ai pesi effettivamente riscontrabili, è pari a

369,173 kN (circa 37000 tonnellate). È importante notare

che, oltre alla caratterizzazione dinamica dell’edificio fatta

attraverso lo studio del modello globale, è stato analizzato

un numero significativo di modelli parziali attraverso i quali

è stato possibile spingere il calcolo più a fondo e cogliere

il comportamento dinamico delle singole gallerie o delle

porzioni continue dell’edificio via via investigate, tenendo

conto o meno della presenza dei dispositivi di ritegno

dinamico nei giunti di dilatazione termica. La validazione

più importante della progettazione è venuta dal campo: le

prove, i collaudi e i monitoraggi hanno infatti confermato

la giustezza e la correttezza delle ipotesi e degli schemi

di calcolo adottati, comprovando la bontà delle soluzioni

trovate. Uno degli esempi principali di controllo e regi-

strazione nel tempo delle caratteristiche e delle proprietà

fisico-meccaniche degli elementi strutturali è costituito dal

monitoraggio della parete campione, con il quale termine

si è usato definire una parete minuziosamente monitorata

realizzata in calcestruzzo autocompattante. L’esame dei

dati nel tempo forniti dai sensori e dagli strumenti (con

i quali sono state registrate temperature, deformazioni,

inclinazioni, ecc.) ha permesso di analizzare costantemen-

te il getto consentendo una utilissima sperimentazione sul

campo. Esempio di monitoraggio e controllo attivo è quello

sperimentato con successo sui pilastri misti acciaio-calce-

struzzo del Gruppo C; monitoraggi topografici di dettaglio

di verifica sono stati condotti sulla Suite 3 e sulla Suite 5.

(contributo ing. Federico Croci)

Franco Gerosa

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ARGOMENTI

Anche se parlare di sé è, per chi scrive su un notiziario, sempre un po’ antipatico, questa volta mi sento di fare uno strappo alla regola, anche perché la mia esperienza perso-nale può essere utile per qualche considerazione generale.Accade la cosa splendida che a ottobre - probabilmente quando questo articolo verrà pubblicato - diverrò papà; la mia felicità è ovviamente enorme, come massimo e “inge-gneristico” è l’impegno con cui mi applico per prepararmi al futuro ed impegnativo ruolo. Proprio per questo ho cercato di capire come funziona il congedo di maternità di mia moglie, anche lei ingegnere libero professionista, certo che la nostra Cassa, proprio perché nostra e non statale, rappresenti, come mi è stato detto, il non plus ultra in termini di assistenza.Qui sono iniziati i guai.

Alcune premesse per i non esperti (com’ero io fino a qualche mese fa): la legge italiana prevede che il congedo di maternità abbia una durata di cinque mesi, di cui due prima del parto e tre dopo (ultimamente tale suddivisio-ne è diventata flessibile, e molte mamme, se in salute, preferiscono ridurre il periodo precedente per aumentare quello successivo) e prevede pure che sia garantito alla lavoratrice l’80% del suo reddito. La gran parte dei contratti collettivi di lavoro porta tale percentuale al 100%, come sembra giusto e doveroso.

Inarcassa ovviamente, non plus ultra in termini di assi-stenza, garantisce l’80% del reddito - meno è vietato - pren-dendo come base però non già quello dell’ultimo anno, ma quello del penultimo: la cosa è un po’ strana, ma mi è stato spiegato che serve per evitare truffe, anche se a me pare curioso che qualche collega decida di iscriversi alla Cassa per rimanere gravida - non credo che la stessa abbia né proprietà afrodisiache né taumaturgiche.

Quello che è certo è che, se è vero che i redditi tendono ad aumentare - quanto meno per dinamiche inflazionistiche - così facendo il nostro Ente assistenziale risparmia qualco-sa, con buona pace di qualche neo iscritta che, liberissima di mettere al mondo un bambino in giovane età, se non ha almeno due anni di anzianità contributiva si prende la scarsa indennità minima. Inarcassa, del resto, è il non plus ultra in termini di assistenza, l’ho già scritto.

CONGEDO DI PATERNITà

Il bello, però, viene dopo. Poiché la Cassa, pur essendo il non plus ultra di cui sopra, è un po’ diffidente verso gli iscritti - possibile che valga il detto che colui che imbroglia il prossimo è il più timoroso di essere imbrogliato, pensan-do che tutti facciano come lui? - essa richiede, prima di erogare il denaro, un’autocertificazione che il figlio è nato e ha compiuto il terzo mese senza che la mamma abbia ricevuto, nel frattempo, nessun’altra forma di indennità - è molto comune, del resto, il caso di colleghe assunte da multinazionali durante il travaglio o alla montata lattea.

Questa follia fa in modo che la pratica di indennità abbia inizio, in pratica, solo quando il bambino ha compiuto novanta giorni: così accade che, considerando, come dice il call center, un paio di mesi per le procedure ammini-strative, la mamma riceva il suo sussidio cinque mesi dopo il parto ovvero sette mesi (duecentodieci giorni) dopo il teorico inizio del periodo di astensione obbligatoria. Nel frattempo non si sa bene come mamma e figlio mangino, paghino le bollette, paghino i minimi della Cassa che però, come è notorio, è il non plus ultra in termini di assistenza.

Qualche considerazione. Si fa molto parlare del problema, verissimo e pentitissimo, del ritardo dei pagamenti ai professionisti: duecentodieci giorni - con l’aggravante che l’Ente, essendo dei professionisti, dovrebbe essere al loro fianco e non affossarli - vi sembran pochi?Più in generale, si parla di favorire la natalità, la famiglia, e tutti si dicono d’accordo: com’è che poi nei fatti molti - e Inarcassa è pure presieduta da una donna, duole davvero dirlo - fanno il contrario?Ancor più in generale, come si comporta, a titolo di con-fronto, la tanto vituperata INPS? Pare che, se assistita dall’Istituto Nazionale, la futura mamma neppure si accor-ga del suo subentro nel pagamento degli emolumenti, che rimangono gli stessi e, come gli stipendi, vengono accre-ditati con cadenza mensile. Inarcassa, però, è il non plus ultra in termini di assistenza.

E per fortuna che fin qui abbiamo parlato di nascita, un evento gioioso. A volte, purtroppo, accade anche di peggio, nello specifico quando si tratta di pensioni di reversibilità o indirette. Qualche anno fa, essendo venuto a mancare un collega

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molto valido, noto e stimato, la moglie - donna davvero in gamba, come è raro trovarne - sola con due figli, ha dovuto affrontare una vera odissea per vedersi riconosciuti i dirit-ti e accreditato il denaro, mentre l’INPS, cui pure il collega era stato iscritto, le ha riconosciuto quasi immediatamen-te una pensione provvisoria utile, ad ogni modo, per vivere.Ebbene, io credo che in tutto questo ci sia qualcosa che non va. Qualcuno ha proposto, quest’estate, una Cassa unica per tutti i professionisti - per me sarebbe ancora troppo poco, meglio tutti nell’INPS - ma forti si sono alzate le voci di coloro che non voglio che ciascuna Cassa perda la sua identità, anche se non si capisce bene cosa siano, queste identità.

Queste voci, che pure più che voci sembrano fanfare - stru-mento tipico dei loro suonatori, i fanfaroni - appartengono in toto ai presidenti delle varie Casse o ad alcuni che da esse traggono stipendi e prebende. E’ il caso e il momento di dirlo chiaro: a cosa servono un sacco di Enti che hanno presidenti, consigli di ammini-strazioni, assemblee di delegati (per inciso, Inarcassa ha più delegati che senatori la Camera Alta degli Stati Uniti), direttori generali e via discorrendo e fanno tutti la stessa cosa, se non a coltivare campetti e orticelli? Cosa differenzia la pensione, o meglio il sistema di accumulo ed erogazione del monte pensionistico di un ingegnere da quello di un avvocato, da quello di un dirigente, di un impiegato, di un operaio? Non sarebbe più utile, più onesto e più giusto avere un sistema solo che, per le sue dimen-sioni, è più efficiente, più efficace e meno costoso? Parlare ancora oggi, nel 2010, del “Carrozzone INPS” è intellet-tualmente disonesto: INPS funziona meglio delle Casse, ha sedi decentrate più comode dei tremendi call center, è più veloce nelle tempistiche, non crea gli elementi di non flessibilità che le Casse private, gelose dei loro iscritti, generano in numero elevato (io per esempio, giornalista iscritto all’albo, non posso esercitare tale professione perché altrimenti Inarcassa mi cancella e poi mi commina la multa perché non sono iscritto, sembra impossibile ma giuro che è così).

Qualcuno se ne è accorto - si vedano i dirigenti privati - qualcun altro, la maggioranza, continua sulla sua strada,

come i soldati giapponesi sulle isole del pacifico cui nessu-no aveva detto che la seconda guerra mondiale era finita.Io credo che momenti importanti e per certi versi dram-matici come quello attuale richiedano nuove risposte a problemi che si presentano in tutte le loro complessità: una rivisitazione completa del sistema assistenziale - anche magari solo per avere un miglioramento delle prestazioni - sarebbe un passo importante sulla strada del progresso.

Andrea Tagliabue

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GRUPPO GIOVANI INGEGNERI

E' stata una stagione di rinnovamento per il Coordinamento Gruppo Giovani della provincia: nuovi consiglieri, nuovi inca-richi, nuovi progetti per il prossimo biennio, a cominciare dal nuovo logo e dal sito internet.Ma i consiglieri hanno voluto ugualmente onorare la tradizio-ne della Festa d'Estate.Giunta all'ottava edizione, la serata “Giovani sotto le stelle” ha trovato ospitalità nel parco e nelle sale della bellissima Villa del Grumello di Como.

E' stata una festa, come di consueto elegante e divertente, che abbiamo voluto più informale, senza lunghi discorsi e senza dichiarazioni di principio.Ma così come ho fatto quella sera, anche qui, ospite del Gruppo Giovani Ingegneri, non posso non ringraziare chi ha lavorato con passione e competenza, per far crescere il nostro gruppo e per rendere possibile la festa.Innanzitutto Andrea Tagliabue, che mi ha preceduto alla guida del Coordinamento e che mi ha lasciato un piccolo gioiello: negli ultimi due anni il Coordinamento si è dato una struttura forte, obbiettivi condivisi ed ha posto le basi per accogliere nuovi gruppi e per cominciare a dialogare, con profitto, con il territorio ed il mondo del lavoro.Grazie alle iniziative promosse da Andrea, abbiamo cercato di gettare una luce su questi anni difficili, confrontandoci con il Prof. Mario Comana, più volte con Dario Di Vico del Corriere della Sera e con Corrado Passera.

Le nostre piccole realtà produttive e professionali hanno saputo affrontare la crisi forse con una migliore capacità di adattamento, ma non possiamo fare a meno di pensare che è necessario costruire reti, network d'impresa e professionali, che favoriscano economie di scala ed aiutino ad arricchire le nostre proposte, salvaguardando l'identità dei singoli ed investendo nell'innovazione.

Dai gruppi giovani della provincia non può che venire un monito a ribellarci ad un declino che è sì economico, ma anche profondamente morale: quando si smette di premiare l'eccellenza, la dedizione, la qualità, allora tocca a noi ripor-tare la barra a dritta e comprendere che senza la passione e l'orgoglio del proprio lavoro, il nostro futuro è già alle nostre spalle.Voglio ricordare inoltre, la splendida collaborazione con Mauro

Volontè e con Arianna Minoretti, che assieme agli altri compo-nenti della commissione ed ai nostri munifici sponsor, hanno lavorato perchè la festa raggiungesse anche l'obbiettivo della solidarietà.

Il ricavato della serata, così come da tradizione, sarà devoluto a due importanti realtà del volontariato: questa volta abbia-mo scelto l'ANFFAS di Grandola e la Piccola Casa Federico Ozanam di Como.La prima si occupa della tutela dei diritti dei disabili e delle loro famiglie, la seconda dell'assistenza e dell'accoglienza dei senza tetto.

Due realtà profondamente integrate nel territorio, che lavo-rano da molti anni per rendere concreta la parola solidarietà.Le attività del coordinamento non si esauriscono con la Festa d'Estate. Sono certo di ritrovarvi ancora più numerosi per le nostre prossime iniziative: occasioni d'incontro e di confronto per imparare a fare squadra e per continuare a riflettere sul territorio e su Como.

Marco Albanese

fESTA D’ESTATE “GIOVANI SOTTO LE STELLE”

INCONTRI, VISITE ED EVENTI ORGANIZZATI DAL GRUPPO GIOVANIgiugno 2010Visita tecnica: “Porti turistici di Varazze e Loano” luglio 2010Visita tecnica: "Teatro La Scala di Milano"Festa Estiva “Giovani sotto le stelle” Coordinamento Gruppo Giovani di Como

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Prima delle vacanze estive, come Gruppo Giovani Ingegneri abbiamo svolto un sondaggio tra i nostri giovani iscritti (fino a 40 anni) sul precariato della libera professione.Il modello che abbiamo predisposto per raccogliere le informa-zioni ha seguito la traccia svolta dai nostri colleghi dell’Ordine Ingegneri della provincia di Treviso, in questo modo i risultati possono essere confrontati a livello nazionale.Prima di esporre e commentare i risultati raccolti, è mio dove-re ringraziare tutti coloro che hanno dedicato parte del loro tempo per compilare il questionario e alcuni componenti del Consiglio GGI (Ing. Cattaneo, Ing. Giornelli, Ing. Crespi) che mi hanno affiancato nell’elaborazione dei risultati.Grazie al vostro prezioso contributo, ora abbiamo gli elementi per poter approfondire il problema e condividere le strategie risolutive con i nostri colleghi degli altri Ordini Ingegneri provinciali.Sicuramente la strada da percorrere non è immediata e facile, ma se saremo tutti coesi potremo fare sentire la nostra voce, per il bene dei giovani e quindi tutelando il futuro della nostra categoria.I questionari pervenuti sono stati 30 e le risposte hanno coper-to la fascia d’età dai 26 ai 36 anni, per una media di 30 anni.Si allega al presente articolo la media dei singoli sondaggi per ogni informazioni richiesta e i grafici che mostrano le informa-zioni di maggior rilievo.Dai grafici si evince che una parte significativa di giovani iscrit-ti ha un compenso lordo medio mensile dai 1500 ai 2500 euro.Considerando che più della metà degli iscritti è soggetto ad un regime fiscale normale, quindi con una pressione fiscale (dati Irpef 2009) di circa 38%, il compenso medio mensile netto si attesta circa da 900 euro a 1500 euro, con una media di circa 1200 euro. Più del 60% è legato all’interno della struttura del datore di lavoro.Risulta quindi che molti giovani, apparentemente iscritti come liberi professionisti, in realtà svolgono attività come dipendenti del proprio datore di lavoro senza nessun privilegio di remune-razione di ferie e malattia. (68% nessuna remunerazione, solo il 32% vengono remunerati).Nonostante questa situazione precaria, la maggioranza dei gio-vani iscritti che hanno fornito il loro contributo nel sondaggio, sono fiduciosi che riusciranno diventare effettivamente liberi professionisti dopo un periodo di lavoro subordinato.Per molti di loro possedere la P. IVA significa iniziare a svolgere

SONDAGGIO PRECARIATO LIBERA PROfESSIONE

incarichi presi per conto proprio.Durante la riunione a Verona dei presidenti Gruppi Giovani degli Ordini Ingegneri del Nord Italia ho presentato questi risultati, che hanno confermato la stessa situazione, rilevata dai colleghi dell’Ordine Ingegneri di Treviso.Pertanto si può trarre la conclusione che dopo un periodo di lavoro precario presso uno studio, viene chiesto di aprire par-tita IVA e svolgere la libera professione in modo continuativo e subordinato (con un contratto che molte volte è fatto verbal-mente con una stretta di mano).Questo crea un rapporto cliente/fornitore più che project manager/progettista, in cui tutti gli oneri della collaborazione non vengono sostenuti dal datore di lavoro (come sarebbe in un rapporto subordinato) ma sono a carico del collaboratore. Malattia, previdenza, ferie sono compresi nella parcella men-sile che nella maggior parte dei casi supera appena le mille euro al mese, per non parlare dell’orario lavorativo: dovrebbe essere gestito in modo autonomo, ma spesso viene richiesta una presenza di otto ore al giorno, impedendo al “neo libero professionista” di cercarsi altri lavori esterni come invece sarebbe suo diritto.Una situazione del genere non configura un vero lavoro profes-sionale ma un impiego subordinato a tutti gli effetti, che quindi andrebbe regolato – e tutelato - come tale.

Mauro Volontè

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A completamento degli incontri che si sono tenuti con l’ing. Viola sulla pianificazione e progettazione dei porti turistici e commerciali il gruppo giovani ha organizzato una visita tecni-ca ai porti liguri di Varazze e di Loano, entrambi pensati nel loro stato embrionale e della prima gestazione dall’ing. Viola.Arrivando a Varazze si nota da subito come l’atmosfera che si respira nel porto sia molto riservata. L’organizzazione all’in-terno del porto è su due livelli differenti: al piano banchina vi sono i pontili con le relative imbarcazioni e i servizi di cui i diportisti possono aver bisogno, mentre ai piani superiori sono presenti le abitazioni private correlate al posto barca. Tutti gli edifici sono armonizzati in un'unica tipologia costruttiva, segno di perfetta integrazione con l’ambiente circostante. Infatti l’idea degli architetti-paesaggisti è stata quella di ricre-are un tipico stabilimento balneare dei primi del ‘900, pertanto vi è ampio uso di legno e pietra a rivestire tutte le superfici, in modo da non lasciar trasparire la minima travatura di tipo metallico utilizzata per sostenere le passerelle al piano rialza-to dove sono posizionate le abitazioni.Dal punto di visto invece legato alle opere marittime vere e proprie il porto presenta una conformazione con un molo di sopraflutti ed uno sottoflutti, l’imbocco risulta essere frontale rispetto al mare libero. La disposizione delle imbarcazioni è circolare rispetto all’imbocco stesso con i posti barca riservati alle imbarcazioni più piccole nella parte più esterna e vicina al mare, mentre spostandosi verso la banchina si trovano gli ormeggi per le imbarcazioni via via di maggiore dimensione fino alla dimensione massima accettabile da questo porto che è pari a 35 metri. Passando a descrivere i posti barca si sottolinea che la tipologia di pontili utilizzati per questo porto è mista tra fissi che risultano radicati alla base dei due moli principali che partono dalla banchina di riva e galleggianti. Questa ultima tipologia è utilizzata nella parte laterale degli ormeggio che sono posizionati sulla banchina confinante con il cantiere navale. Il molo galleggainte è ancorato unicamente a dei pali infissi nel terreno sottostante vincolando il pontile nel piano e lasciando libertà al pontile stesso di seguire l’innalza-mento o l’abbassamento del livello del mareData l’imboccatura piuttosto diretta del porto sul mare aperto sulla banchina di riva è stato utilizzato un sistema di smorza-mento delle onde che potrebbero arrivare fino ad essa. Il siste-ma utilizzato è formato da una cassa rientrante al di sotto del piano di calpestio che permette all’onda di entrare e dissipare l’energia senza frangersi in maniera violenta sulla banchina

e quindi bagnare la banchina stessa e le imbarcazioni attrac-cate. Spostandosi circa 50 chilometri più ad ovest si arriva a Loano dove lo scenario che si presenta è totalmente differente in quanto li porto in oggetto è ancora in fase di completamen-to, pertanto buona parte del porto è ancora a stato di cantiere. Questo permette maggiormente di addentrarsi e vedere effet-tivamente le tecniche e tecnologie costruttive applicate.Questo porto a differenza del precedente ha una conformazio-ne più protetta rispetto al mare, in quanto l’imbocco è laterale rispetto al mare libero, in questo caso sono presenti il molo di sopraflutti che ripara dal mare esterno e quello di sottoflutti che abbraccia idealmente quello di sopraflutti in modo a consentire un ingresso senza problemi anche alle barche di 60 metri. Attualmente l’impatto iniziale col porto lo si ha entran-do dalla nuova rotonda della spiaggia e cantiere navale, che ad oggi risulta essere l’unica zona del porto che sia già stata consegnata, funzionante ed aperta al pubblico.Partendo dalla spiaggia è interessante evidenziare come si sia proceduto nella formazione della stessa, in quanto come è abbastanza tipico nella riviera ligure la zona di spiaggia è molto limitata e ristretta ad una piccola fascia di costa. In questo caso si è utilizzata una linea di palancole ancorate nel terreno sottostante al mare a circa 15 metri dalla linea di terra, si è poi provveduto a riportare della sabbia per formare la nuova spiaggia e strappare al mare l’area. Inoltre questo non è sufficiente in quanto per creare una battigia uniforme è anche necessario estendersi per altri circa 15 metri al di la della linea delle palancole per poter avere una linea di decli-vio naturale della spiaggia. Questo è anche un problema da tenere attentamente sotto controllo, dato che l’azione erosiva del mare lavora il fondale e la spiaggia portando la linea delle palancole a riaffiorare e creando dei problemi di sicurezza per le persone. E’ pertanto necessario prevedere un piano di ripa-scimento della spiaggia stessa in modo da contrastare il lavoro di erosione operato continuamente dal mare.A seguire dalla spiaggia si incontrano i primi edifici, e il molo di sottoflutti che ospita i pontili riservati ai transiti e alle imbarcazioni da pesca, oltre che i servizi igienici per i diporti-sti e alla sua sommità l’impianto di bunkeraggio.Il molo di sottoflutti presenta una particolarità costruttiva costituita dalla banchina che presenta due tipologie costrut-tive differenti: per una parte è realizzata tramite utilizzo di corpi morti, consentendo una maggior portata compatibile col peso delle autocisterne che forniscono il combustibile alla

VISITA AI PORTI LIGURI: VARAZZE E LOANO

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stazione di bunkeraggio, mentre per la restante parte del molo è realizzato tramite l’utilizzo di un sistema più snello e leggero che tuttavia ha delle portate più limitate ma compatibili con un traffico normale. Il sistema utilizzato è quello dei tavolini rovesciati, ovvero un piano fatto di cemento armato realizzato a terra e quatto pali infissi nelle rocce sottomarine su cui poi verrà appoggiato il piano una volta maturato il calcestruzzo.Proseguendo verso la parte centrale del porto si incontra l’edi-ficio del cantiere navale, e la banchina di riva lungo cui sono presenti alcuni cantieri relativi ad edifici di servizio al porto (mercato ittico, servizi diportisti, alcuni negozi) fino a giungere alla sommità dove è presente il parcheggio interrato.Questa è un’altra zona particolarmente interessante del porto dal punto di vista costruttivo, poiché si tratta anche in questo caso di un’opera che ha rubato dello spazio al mare. Il primo passo per questa costruzione è lo sbarramento impropriamente detto “diga” che congiunge la banchina di riva col molo centra-le. Anche in questo caso come nella realizzazione della spiaggia si è utilizzata una linea di palancolati a tenuta per separare le due zone, in seguito al perfezionamento dello sbarramento si è proceduto a dragare la parte di porto isolata dal resto. Le successive strutture di cemento armato sono state realizzate col sistema Drytech, un particolare utilizzo del cemento arma-to che con un’armatura molto fitta e capillare e tramite degli additivi opportuni da aggiungere al conglomerato cementizio consente di gettare direttamente a contatto col terreno senza avere dei problemi di infiltrazioni d’acqua. Nel caso specifico di questa realizzazione è molto importante la tenuto all’acqua in quando il piano inferiore del parcheggio si trova a circa 4.5 metri al di sotto del livello del mare.Procedendo sull’altra banchina si trova il molo centrale e il molo grandi navi, che è la parte più pregiata del porto, destinata ad accogliere le imbarcazioni più grandi, fino a circa 40 metri di lunghezza, ed inoltre su di esso si ergono i due edifici che rappresentano il fiore all’occhiello dell’offerta ricreativa del porto stesso, ovvero lo yacht club, un lussuoso albergo com-pleto di ristorante e sala dedicata alle conferenze ed incontri e il belvedere molo centrale che ha principalmente carattere ricreativo di tipo ristorativo. Oltre a questi edifici esiste una zona alla radice del molo centrale dove sono realizzate oltre che la capitaneria di porto anche un centro servizi dove verranno insediate le attività commerciali necessarie per soddisfare le esigenze dei diportisti. Dopo aver camminato in lungo e in largo per il porto manca solo un’ultima camminata sul molo di sopra-

flutti, dove sulla sua sommità è presente una passeggiata che lo percorre per la sua intera lunghezza dando un colpo d’occhio da un lato alla visuale del porto e dell’entroterra, mentre dall’altra il mare che si estende fino a scomparire al di la della curvatura terrestre. Dopo aver fatto delle considerazioni di tipo tecnico è necessario fare anche delle considerazioni legate all’integrazio-ne dei porti con la realtà circostante. Il porto di Varazze risulta posizionato al di fuori del paese, mentre il porto di Loano è col-locato molto più centralmente rispetto al centro della cittadina. Il porto di Varazze per come è pensato ed organizzato si indiriz-za maggiormente nella direzione di un porto dove si cerca di ottenere una dimensione famigliare, ne è prova di ciò il fatto che siano presenti delle abitazioni private correlate al relativo posto barca, quasi a voler sottolineare una continuità tra mare e terra, imbarcazione e casa, senza soluzione di continuità, un posto dove si può avere lo svago di una uscita in mare aperto a vele spiegate ma ritornare e ritrovare, non appena giunti a terra il calore e l’accoglienza della propria casa. Il porto di Loano si muove invece nella direzione opposta, infatti al suo interno sono presenti unicamente degli spazi riservati ad attività di tipo commerciale-ristorativo-ricreativo, quasi a voler sottolineare la natura più spensierata e di “fabbrica del relax e divertimento” al diportista che vi approda. Anche il rapporto con la città che lo ospita è se vogliamo vedere un po’ più contrastato, in quanto si pone per certi aspetti come una città all’interno della città e non un completamento della stessa, come se fosse autosuffi-ciente rispetto all’esterno. Come completamento e affinamento delle visite tecniche verranno fissate delle ulteriori date in cui si svolgeranno altri due incontri, uno relativo agli impianti ter-motecnici del porto, che sfruttano pompe di calore acqua/acqua interfacciate, tramite un anello di condensazione, al mare che funge da serbatoio di calore e un secondo incontro dove si illustreranno le soluzioni utilizzate per la gestione del porto, in particolare il sistema di controllo che è tutto cablato su fibra ottica e monitorato in remoto da un'unica centrale operativa e il sistema di controllo accessi relativo alle barche che sfrutta un progetto pilota di transponder installati all’interno della barca che permette di sapere esattamente chi entra ed esce dal porto stesso. Sarà prevista inoltre un ulteriore visita tecnica al porto di Lignano, sempre progettato dall’ing. Viola, che permetterà di completare ulteriormente il passaggio di quelle che sono le nozioni di tipo teorico su di una realtà portuale consolidata da decenni.

Andrea Crespi

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lavori PuBBliciD.P.r. 2 agosto 2010, n. 150Regolamento recante norme relative al

rilascio delle informazioni antimafia a

seguito degli accessi e accertamenti

nei cantieri delle imprese interessate

all’esecuzione di lavori pubblici.

(G.U. n. 212 del 10/09/2010)

manovra: sanatoria catastale immoBili non DicHiarati o Difformicircolare n. 3 del 10/08/2010 dell’agenzia del territorioArt. 19 del decreto legge 31 maggio

2010, n. 78 convertito, con modifica-

zioni, dalla legge 30 luglio 2010, n.

122 – Aggiornamento del catasto.

legge 30 luglio 2010, n. 122Conversione in legge, con modificazioni

del decreto-legge 31 maggio 2010, n.

78, recante misure urgenti in materia

di stabilizzazione finanziaria e di com-

petitività economica.

(G.U. n. 176 del 30/07/2010, S.O.

n. 174/L)

autoriZZaZione Paesaggistica semPlificataD.P.r. 9 luglio 2010, n. 139Regolamento recante procedimento

semplificato di autorizzazione paesag-

gistica per gli interventi di lieve entità,

a norma dell’articolo 146, comma

9, del decreto legislativo 22 gennaio

2004, n. 42, e successive modifica-

zioni.

(G.U. n. 199 del 26/08/2010)

fotovoltaico: nuovi incentivi Dal 2011Decreto ministero dell’economia e delle finanze del 6 agosto 2010

Incentivazione della produzione di

energia elettrica mediante conversione

fotovoltaica della fonte solare.

(G.U. n. 197 del 24/08/2010)

aPPaltilegge 13 agosto 2010, n. 136Piano straordinario contro le mafie.

(G.U. n. 196 del 23/08/2010)

interventi urgenti Per le reti Dell’energia legge 13 agosto 2010, n. 129Conversione in legge, con modificazioni,

del decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105,

recante misure urgenti in materia di

energia. Proroga di termine per l’eser-

cizio di delega legislativa in materia di

riordino del sistema degli incentivi.

(G.U. n. 192 del 18/08/2010)

Decreto-legge 8 luglio 2010, n. 105Misure urgenti in materia di energia.

(G.U. n. 158 del 9/07/2010)

autorita’ Per la vigilanZa sui contratti PuBBlici Di lavori, serviZi e fornitureDeterminazione n. 6 del 27 luglio 2010Indicazioni operative alle stazioni

appaltanti e alle SOA in materia di con-

trollo sui certificati di esecuzione dei

lavori e sull’applicazione dell’art. 135,

comma 1-bis, del D.Lgs. 163/2006

(G.U. n. 191 del 17/08/2010)

Determinazione n. 5 del 27 luglio 2010Linee Guida per l'Affidamento dei ser-

vizi attinenti all'architettura ed all'in-

gegneria.

(G.U. n. 192 del 18/08/2010 – S.O.

n. 196)

comunicato del Presidente 29 luglio 2010Modelli di segnalazione per l'inseri-

mento di notizie nel Casellario infor-

matico riferite ad Operatori Economici

nei cui confronti sussistono cause di

esclusione, ovvero per l'inserimento di

notizie utili, nonchè per l'applicazione

di sanzioni.

(G.U. n. 192 del 18/08/2010 S.O.

n. 196)

Determinazione n. 4 del 7 luglio 2010Disciplina dei pagamenti nei contratti

pubblici di forniture e servizi.

(G.U. n. 174 del 28/07/2010)

Determinazione n. 3 del 3 giugno 2010Procedimento per il rilascio del nulla

osta a nuova attestazione di qualifica-

zione SOA su istanza dell'impresa cui

sia stata dichiarata decaduta l'atte-

stazione a seguito di accertamento di

false dichiarazioni; indicazioni interpre-

tative dell'articolo 17, comma 1, lett.

m) del decreto del Presidente della

Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34.

(G.U. n. 162 del 14/07/2010)

PrevenZione incenDi attivita’ commercialiDecreto ministero dell’interno 27 luglio 2010Approvazione della regola tecnica di

prevenzione incendi per la progettazio-

ne, costruzione e esercizio delle attivi-

tà commerciali con superficie superio-

re a 400 mq.

(G.U. n. 187 del 12/08/2010)

Dragaggio nei siti Di Bonifica Di interesse naZionale

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LEGI

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Decreto del ministero dell’ambiente 4 agosto 2010Modifica della tabella A2, dell’allegato

A del decreto ministeriale 7 novembre

2008, relativo alla disciplina delle ope-

razioni di dragaggio nei siti di bonifica

di interesse nazionale.

(G.U. n. 187 del 12/08/2010)

moDificHe al coDice amBienteDecreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128Modifiche ed integrazioni al decre-

to legislativo 3 aprile 2006, n. 152,

recante norme in materia ambientale,

a norma dell'articolo 12 della legge 18

giugno 2009, n. 69.

(G.U. n. 186 del 11/08/2010, S.O.

n.184/L)

amBientelegge 19 luglio 2010, n. 111Conversione in legge, con modifica-

zioni, del decreto-legge 20 maggio

2010, n. 72, recante misure urgenti

per il differimento di termini in materia

ambientale e di autotrasporto, nonché

per l'assegnazione di quote di emissio-

ne di CO2.

(G.U. n. 167 del 20/07/2010)

DicHiaraZione Di conformita’ imPianti negli eDificiDecreto del ministero dello sviluppo economico 19 maggio 2010Modifica degli allegati al decreto 22

gennaio 2008, n. 37, concernente il

regolamento in materia di attività di

installazione degli impianti all’interno

degli edifici.

(G.U. n. 161 del 13/07/2010)

tracciaBilita’ rifiuti. moDificHe al sistriDecreto del ministero dell’ambiente 9 luglio 2010Modifiche ed integrazioni al decreto 17

dicembre 2009, recante l'istituzione

del sistema di controllo della tracciabi-

lità dei rifiuti denominato SISTRI.

(G.U. n. 161 del 13/07/2010)

Proroga termini sicureZZalegge 4 giugno 2010, n. 96Disposizioni per l’adempimento di

obblighi derivanti dall’appartenenza

dell’Italia alle Comunità europee -

Legge comunitaria 2009. Differita

al 30/04/2012 l'applicazione delle

misure di protezione previste dal TU

sulla sicurezza.

(G.U. n. 146 del 25/06/2010 – S.O.

n. 138)

regione lomBarDia

Deliberazione n. 335 del 28 luglio 2010Certificazione energetica degli edifici

pubblici. Aggiornamento del termine

finale.

Differito al 1° luglio 2011 il termine per

la certificazione energetica degli edifici

pubblici superiori ai 1.000 mq

(BURL n. 32 del 09/08/2010 - Serie

Ordinaria)

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ATTIVITÁ ISTITUZIONALE

23 giugnoRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Elezioni suppletive C.N.I.24 giugnoL’ing. Volontè partecipa alla riunione delle Commissioni Giovani Macro Area Nord, a Verona30 giugnoL’ing. Gerosa è presente all’incontro “Responsabilmente – Architettura, urbanistica e sviluppo sostenibile”, presso l’ANCE di Como1 luglioL’ing. Cantaluppi partecipa alla prima seduta del Gruppo di Lavoro “Infrastrutture e mobilità sostenibile” del Coordinamento per Expo 2015, presso la Provincia di Como 2 luglioL’ing. Marelli partecipa all’Assemblea dei Presidenti a Roma5 luglioL’ing. Gerosa partecipa alla riunione della Commissione Urbanistica della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Milano7 luglioRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione dei verbali del 17 giugno e del 23 giugno 2010;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Bilancio 2010: variazione per quote senatori versate al CNI;5) Studio D’Andrea: richiesta segnalazione di ingegnere competente in tecnica tintoria, iscritto nell’elenco dei CTU del Tribunale;6) Notiziario dell’Ordine: istituzione di un comitato di redazione;7) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;

8) Varie ed eventuali:8a) Ing. Valerio Rodolfo Mauri: esposto disciplinare a carico di un iscritto;8b) Federperiti: esposto disciplinare a carico di un iscritto;8c) Comune di Appiano Gentile – sportello energie rinnovabili: richiesta nominativi;8d) Ing. Paolo Manicardi: richiesta nominativi ingegneri elettronici;8e) Ospedale Sant’Anna di Como: ratifica invio elenco di specialisti in impianti elettrici.8 luglioL’ing. Ajani, l’ing. Gerosa e l’ing. Marelli partecipano alla riunione della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Lecco12 luglio L’ing. Gerosa, l’ing. Fontana, l’ing. Sioli e l’ing. Zirafa partecipano all’incontro sul progetto Energy CH-IT, presso l’Ordine Ingegneri di Como15 luglioL’ing. Gerosa è presente all’incontro di approfondimento sulla “L.R. Lombarda 12/2005 – modifiche ed integrazioni legislative”, presso l’ANCE di Como20 luglioL’ing. Ajani e l’ing. Roda partecipano alla riunione della Commissione Tariffe della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, a Lodi21 luglioL’ing. Gerosa e l’ing. Marelli incontrano il nuovo dirigente della Sede Territoriale di Como della Regione Lombardia26 luglioL’ing. Gerosa partecipa alla conferenza stampa di presentazione del Concorso “Cittadella dell’Edilizia”, presso l’ANCE di Como29 luglio

Riunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 7 luglio 2010;2) Tribunale di Como: esposto a carico di un iscritto, audizione dello stesso;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Commissione Parcelle;5) Ing. Valerio Rodolfo Mauri: esposto a carico di un iscritto;6) Ing. Nicola Logiudice: esposto a carico di un iscritto;7) Agenzia del Territorio - comitato consultivo misto: nomina di un delegato dell’Ordine;8) Concorso territorio brianteo: organizzazione evento conclusivo;9) Competenze impiantistiche dell’ingegnere civile-ambientale;10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;11) Varie ed eventuali:11a) Città di Cantù: nomina della Commissione comunale di Vigilanza per i luoghi di pubblico spettacolo;7 settembreL’ing. Marelli partecipa alla Assemblea dei Presidenti a Torino8/10 settembreGli ingegneri Gerosa, Lozej, Marelli e Zappa prendono parte ai lavori del 55° Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia sul tema “Costruire il futuro del sistema Italia: ruolo dell’ingegneria e riforma della professione”, a Torino9 settembreL’ing. Minoretti e l’ing. Volontè partecipano alla riunione Network Commissioni Giovani Ingegneri, a Torino15 settembreRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:

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ISTI

TUZIO

NALE

1) Lettura e approvazione del verbale del 29 luglio 2010;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Tribunale di Como - esposto a carico di un iscritto: delibera;5) Ing. Nicola Logiudice: esposto a carico di un iscritto;6) Sig. Salvatore Vittorio: esposto a carico di un iscritto;7) Comune di Figino Serenza: ratifica segnalazione di nominativi per commissione paesaggio;8) Studio Legale: comportamento deontologico di un iscritto;9) Comune di Erba: commissione locali vigilanza pubblico spettacolo;10) Regolamento Energy CH.IT;11) Congresso Nazionale: relazione del Presidente e dei partecipanti;12) Comunicazioni del Presidentee dei Consiglieri;13) Varie ed eventuali:13a) Città di Olgiate Comasco: richiesta di nominativi per la commissione edilizia;13b) Certificazione energetica: lettera ai Comuni.16 settembreL’ing. Garlati partecipa alla riunione “Proseguimento di Alptransit in Italia e i trasporti regionali”, presso la Provincia di Como16 settembreL’ing. Gerosa, l’ing. Marelli, l’ing. Minoretti e l’ing. Zappa partecipano alla riunione di presentazione del “Progetto Qing”, presso l’Ordine degli Ingegneri di Milano

MOSTRE

stefano mooril Progetto Dello sPaZio Privatocomo, villa del grumello12 novembre - 5 dicembre 2010

feDerico Pfister / De Pistoris (1898-1975). futurista e intellettuale tra svizzera e italialigornetto (svizzera), museo vincenzo vela26 settembre - 5 dicembre 2010

giovanni mason. sculture cantù, villa calvi (via roma 8); chiostro municipio (via Parini 4) 25 settembre - 28 novembre 2010

clauDio massini. lago sacrocampione d’italia, galleria civica san Zenone1 ottobre - 14 novembre 2010

giovanni manfreDini. Pene corPoralilecco, galleria melesi (via mascari 54)2 ottobre - 24 dicembre 2010

omaggio ai maestri intelvesi ercole ferrata e carlo innocenZo carloni.sculture e Dipinti dal museo Diocesano di arte sacra di scaria d’intelvicomo, Pinacoteca civica (via Diaz 84) 7 novembre 2010 - 13 febbraio 2011

De renoir a sam sZafran. Parcours D'un collectionneurmartigny, svizzera fondation Pierre gianadda 10 dicembre 2010 - 12 giugno 2011

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equivalente.

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ingegneria civile (preferibilmente con

indirizzo strutturale o trasportistico)

- esperienze nella progettazione di

opere sottosuolo e soprasuolo e nella

stesura di atti tecnico-amministrativi

d’appalto e nella direzione dei lavori

- mentalità orientata al controllo dei

costi, alla qualità ed al rigoroso rispet-

to dei termini - buone conoscenze di

programmi informatici di disegno civile,

calcolo strutturale ecc - conoscenza

delle lingue nazionali (inglese costitui-

sce titolo preferenziale) - orientamento

mentale all’efficienza per il consegui-

mento degli obiettivi e dei risultati - età

ideale 25/35 anni -

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elettrica o simili) e/o economici -

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Certificazione ambientale (ISO 14001)

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18001) - Verifiche Ispettive (periodi-

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del D.P.R. 162/99 (Direttiva ascen-

sori 95/16/CE); - Macchine ai sensi

del D.P.R. 459/96 (Direttiva Macchine

89/392/CE); - Impianti di Messa a

Terra, di protezione contro le scariche

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pericolo di esplosione ai sensi del

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squadra, la volontà di crescita profes-

sionale, il gusto per le sfide e l’entu-

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in Economia, esperienza consolidata

di 2-3 anni in società di consulen-

za o nella funzione IT di aziende di

medie-grandi dimensioni come analisti

funzionali e applicativi; conoscenza

approfondita di processi aziendali e dei

moduli SAP MM, SD, PP; conoscenza

tecnica della lingua inglese, disponibi-

lità a trasferte nazionali o internazio-

nali. Si offre inserimento con contratto

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ed eventuali benefit commisurati all’ef-

fettiva esperienza, percorso formativo

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sono invitati a inviare un CV dettaglia-

to, all’indirizzo [email protected] citan-

LAVORO: RIChIESTE - OffERTE

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LAVO

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do il riferimento AV2. I dati saranno

trattati ai sensi del Dlgs. 196/03.

gruPPo internaZionale leaDer nel settore Della meccanica Pesante cerca un/una resPonsaBile ingegneria Di ProDuZione (Rif.

RIP/10IC) che si occuperà di assicura-

re, in accordo con gli obiettivi produttivi

e secondo gli standard e le procedure

del sistema di Qualità aziendale, l’indu-

strializzazione dei prodotti e dei proces-

si produttivi, la definizione, attivazione

e sviluppo dei metodi, dei cicli di lavoro

tempificati, degli standard operativi

e delle attrezzature. Dovrà, inoltre,

gestire un rilevante processo di cam-

biamento organizzativo, con l’obiettivo

di conseguire significative riduzioni del

costo di fabbricazione e del “Time to

Market”, attraverso la standardizzazio-

ne del processo di industrializzazione

e la ridefinizione ed ottimizzazione dei

cicli e dei tempi di produzione.

Si richiedono: - Laurea in Ingegneria

Meccanica o equivalente; - esperienza

di almeno 6/8 anni nel campo dell’in-

dustrializzazione di prodotti di cui alme-

no 2 anni come Responsabile in azien-

de attive nel settore della meccanica

o elettromeccanica pesante preferibil-

mente operanti su commessa; - ottima

conoscenza dell’inglese; - esperienza

su analisi flussi/tempi/costi di pro-

duzione; - conoscenza delle macchine

utensili a controllo numerico.

Sede di lavoro: provincia di Milano

Nord. Gli interessati sono pregati di

inviare un loro dettagliato Curriculum

Vitae contenente un recapito telefo-

nico e l’autorizzazione al trattamento

dei dati personali (D. lsg. 196/2003)

all’indirizzo e-mail [email protected] citando

il riferimento RIP/10IC.

RichiesteDi giusePPe alessanDro Laureato in Architettura (triennale) pres-

so il politecnico di Milano nel 2006 con

tesi di laurea sulla Domotica, dal titolo:

“Società e Domotica”. Buona cono-

scenza di Microsoft Office, Internet;

ottima conoscenza di AutoCad, Revit

Architecture, Photoshop. Pronto ad

affrontare nuove sfide per continuare

a crescere professionalmente, autono-

mo in ambito lavorativo, sono una per-

sona che si sa inserire positivamente

nel lavoro in team. Residente a Senna

Comasco (Co), autonomo e automuni-

to (Patente A e B).

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Curriculum Vitae sul sito www.ordin-

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molteni angelo Laureato in Ingegneria per l’Ambien-

te e il Territorio (1° livello) presso il

Politecnico di Milano.

Conseguito attestato per l’abilitazione

alla funzione di RSPP (moduli A, B e

C) – Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.

Buone conoscenze in campo informa-

tico, in particolare Autocad, internet e

pacchetti applicativi Microsoft Office

(Word, Excel, Power Point, Access,

Outlook Express). Persona socievole,

dinamica, volenterosa e desiderosa

di imparare. Disponibile a svolgere

attività in cantiere o che comportano

spostamenti sul territorio.

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328.7307405 – 031.200496 - e-mail:

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tenconi DanieleNeolaureato 25enne in Ingegneria

Energetica presso il Politecnico di

Milano – specializzazione Termotecnica

Civile e Industriale (votazione 110Lode)

– cerca opportunità di impiego pres-

so studi di progettazione e imprese

in ambito energetico e termotecni-

co nelle province di Como e Varese.

Disponibilità immediata. Per ulterio-

ri informazioni: tel. 329/2189340;

e-mail:[email protected]

Curriculum vitae sul sito www.ordin-

gcomo.org.

nota: l'Ordine pubblica le richieste e le offerte di collaborazione pervenute, ma non si assume alcuna responsabilità in merito al loro contenuto.

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ALBO DEGLI INGEGNERI

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO AL 15 SETTEMBRE 2010

iscriZione ingegneri: sezione aNUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. RESIDENZA

LUOGO E DATA NASCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO STUDIO

CODICE fISCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. STUDIO fAx STUDIO

2835 a 15/09/2010 Civile e Ambientale 22060 CABIATE-CO-via Repubblica 91

Zoia angelica Politecnico di Milano il 22/07/2009

Giussano il 05/12/1981 E.S. Catania 2010

ZOINLC81T45E063O

cancellaZione ingegneri: sezione aNUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. RESIDENZA

LUOGO E DATA NASCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO STUDIO

CODICE fISCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. STUDIO fAx STUDIO

254 a 18/07/1951 Civile e Ambientale 22070 CAPIAGO INTIMIANO-CO via Don Bernasconi 10

allevi giamPaolo Politecnico di Milano il 19/05/1951

Como il 01/02/1926 Abil. definitiva 22070 CAPIAGO INTIMIANO-CO via Don Bernasconi 10

LLVGPL26B01C933L 031 461 484 031 461484

Deceduto il 18/08/2010

2426 a 14/03/2005 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22070 CAPIAGO INTIMIANO-CO via Serenza 48

Privitera angela alessia Politecnico di Milano il 17/06/2003 031 461 136

Cantù il 17/11/1976 E.S. Milano 2004 37057 S.GIOVANNI LUPATOTO-VR via della Vittoria 81

PRVNLL76S57B639Z Project Manager 329 6588 434

Trasferita Ordine di Verona il 14/07/2010

165 a 10/05/1939 Civile e Ambientale 22100 COMO-CO via Cadorna 18

valli mario Politecnico di Milano il 01/01/1938

Como il 03/09/1915 E.S. Torino 1938 22100 COMO-CO via Cadorna 18

VLLMRA15P03C933P

Deceduto il 07/08/2010

iscriZione ingegneri: sezione BNUMERO ISCRIZIONE DATA ISCRIZIONE SETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO RESIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. RESIDENZA

LUOGO E DATA NASCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO STUDIO

CODICE fISCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. STUDIO fAx STUDIO

49 B 29/07/2010 Civile e Ambientale 22070 CASTELNUOVO BOZZENTE-CO via Beregazzo 5

fere' micHele Università Insubria Varese il 29/09/2006 031 992 096

Tradate il 11/06/1976 E.S. Castellanza (VA) 2010 22070 CASTELNUOVO BOZZENTE-CO via Beregazzo 5

FREMHL76H11L319E Consulente 03038970137 338 1931 529

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SEGNALAZIONI

GIUGNO - SETTEMBRE 2010

terne collaudatorI data Impresa costruttrIce oggetto desIgnatI

23.06.2010 Edilcenter S.p.A. Fabbricati ad uso civili abitazioni in Tavernerio (CO)

1. Ing. CACCIA Luigi2. Ing. LANFRANCONI Luca3. Ing. RIGAMONTI Alessandro

12.07.2010 Impresa Vassallo Domenico Edificio residenziale plurifamiliare in Cantù (CO)

1. Ing. CAMPAGNA Giacomo2. Ing. LEONE Filippo3. Ing. RIVA Gianmario

19.07.2010 Impresa Edile Marsena Giovanni Casa di abitazione di n. 4 unità abitative in Lambrugo (CO)

1. Ing. CAMPAGNA Nicola2. Ing. LONGONI Giancarlo3. Ing. RODA Alberto

29.07.2010 Impresa Edile Barone Antonio Realizzazione fabbricato plurifamiliare in Villa Guardia (CO)

1. Ing. CANTALUPPI Manlio2. Ing. LOZEJ Pier Giuseppe3. Ing. ROSELLI Angelo Cesare

06.09.2010 Impresa Edile Rocco Ventura Palazzina plurifamiliare in Faloppio (CO) 1. Ing. CANZIANI Giovanni2. Ing. MACHEDA Domenico3. Ing. SALA Daniele Ferdinando

06.09.2010 Impresa Edile Molteni Edificio Bifamiliare in Montano Lucino (CO) 1. Ing. CAPPELLETTI Gabriele2. Ing. MAGNAGHI Roberto3. Ing. SFONDRINI Vittorio

13.09.2010 Impresa Edile F.lli Cometti Palazzina residenziale in Faloppio (CO) 1. Ing. CARNELLI Cesare2. Ing. MARAZZI Aurelio3. Ing. TALON Paolo

segnalaZIonI VarIe data Impresa costruttrIce oggetto desIgnatI

05.07.2010 Celenit S.p.A. Richiesta nominativi per misurazioni di gas radon

1. Ing. BOLLINI Giulia2. Ing. DI GIROLAMO Casto3. Ing. FILIPPINI Oscar

07.07.2010 Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como

Richiesta elenco nominativi di ingegneri impiantisti elettrici

Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria: “Impianti elettrici negli edifici”

08.07.2010 Ardet Dental & Medical Devices srl Richiesta nominativi per consulenza nel campo dei trasformatori ad alta tensione

Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Impianti trasformazione e distribuzione”

12.07.2010 Comune di Appiano Gentile (CO) Richiesta nominativi per sportello energie rinnovabili

Trasmessi elenchi Albo Specialisti categorie “Fonti di energia tradizionali e alternative” e “Termodinamica, termotecnica, risparmio energetico, verifica dei disperdimenti energetici”

12.07.2010 Dott.ssa Barbara Mandelli Richiesta nominativo CTU competente in tecnica tintoria

Ing. FONTANA Marco

29.07.2010 Comune di Cantù Commissione Comunale di Vigilanza luoghi di pubblico spettacolo

Ing. SPINELLI Franco

06.08.2010 Comune di Figino Serenza Richiesta terna nominativi per Commissione Edilizia

Ing. CAMPAGNA NicolaIng. DE ANGELIS AlessandroIng. SPADONI Roberto

15.09.2010 Comune di Olgiate Comasco Richiesta nominativi per Commissione Edilizia

Trasmessi elenchi Albo Specialisti categoria “Edilizia residenziale” e esperti in beni ambientali disponibili per commissioni edilizie

20.09.2010 Comune di Erba Nomina Commissione Comunale di Vigilanza

Ing. ROTOLO SalvatoreIng. FORCELLA CamilloIng. PORTA MarcoIng. iunior BASSANI Federico

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sOMMaRIO il presidenTe 3

Congresso 4

l’ordine informA 6

riCordo 8

ArgomenTi 12

ConCorso 13

pubbliCAzioni 14

inArCAssA 15

giurisprudenzA 16

inserTo

museo maxxi - roma

ArgomenTi 19

gruppo gioVAni ingegneri 21

legislAzione 27

ATTiViTà isTiTuzionAle 29

mosTre 30

lAVoro: riChiesTe - offerTe 31

AggiornAmenTo dell'Albo 33

segnAlAzioni 34

serVizi 35

direttore responsabile

Luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio Cantaluppi marco CattaneoLuisella GarlatiFranco GerosaLeopoldo marelli progetto grafico

Lavori in Corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 ComoTelefono

031/269810fax

031/301807e-mail

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www.ordingcomo.org

il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina e in quarta di copertina:

il museo mAXXi - roma

foto di Simone Cecchetti

CoNsiGLio DeLL’orDiNe DeGLi iNGeGNeri DeLLa ProViNCia Di Comopresidentedott.ing. LeoPoLDo mareLLiVice presidentedott.ing. FraNCo Gerosasegretariodott.ing. ariaNNa miNorettiTesorieredott.ing. aNDrea taGLiabue

Consiglieridott.ing. GiamPiero ajaNiing.iunior FeDeriCo bassaNidott.ing. GiuLia boLLiNidott.ing. maNLio CaNtaLuPPidott.ing. LuiseLLa GarLatidott.ing. Pier GiusePPe Lozejdott.ing. GiorDaNo zaPPa

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sERVIZI a CURa DEll’ORDINE

orario di apertura al pubblico della segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. Leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)Delegato iNarCassa ing. Pier Giuseppe Lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)Consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)Consulenza legale: avv. mario Lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 15,50duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli elenchi del ministero dell’interno di cui alla L. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei Collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgDimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 18numero 115agosto-settembre 2010Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 115agOstO-sEttEMbRE2010

all’internoMUsEO MaXXI - ROMa