Note sul cinema italiano (I) - uniba.it · Tradizione del film epico italiano . ... il pubblico non...

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Note sul cinema italiano (I)

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Note sul cinema italiano (I)

!   Film “monumentali” / “fascisti”

!   Telefoni bianchi

!   Commedie romantiche

Cinema italiano anni ‘30

LUCE

!   L’Unione Cinematografica Educativa – 1924

à

Cinegiornali di propaganda proiettati prima del film in qualunque cinema

Film “monumentali”

Tradizione del film epico italiano

I telefoni bianchi

La casa del peccato (Max Neufeld, 1938)

La dama bianca (Mario Mattoli, 1938)

La segretaria privata (G. Alessandrini, 1931)

Verso il realismo

!   Campo de’ fiori (Mario Mattoli, 1940)

!   La nave bianca (Roberto Rossellini, 1941)

!   4 passi tra le nuvole (A. Blasetti, 1942)

!   I bambini ci guardano ( V. De Sica, 1944)

!   Ossessione (L. Visconti, 1943)

Verso il realismo

Il neorealismo

Rivista “Cinema”

à  diretta da Vittorio Mussolini

•  Ci scrivono: Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Carlo Lizzani, Giuseppe de Santis, ecc.

•  Richiesta di realismo (uscire dalla cartapesta dei teatri)

•  Film di carattere nazionale

Ossessione (1943)

Film manifesto

!   Ossessione scardina i valori piccolo-borghesi della società fascista, denuncia le parvenze inattendibili della quieta normalità, mostra il torbido intreccio tra sesso e denaro, facendo esplodere i valori della tradizione e i sacri vincoli della famiglia.

Visconti

!   Rivoluzione della concezione del personaggio: “uomo vivo”, non più marionetta.

!   Tensione a fissare il dato naturalistico attraverso i modelli del teatro, dell’opera e della cultura figurativa.

!   Privilegio della messa in scena e della ricostruzione, composizione sapientemente articolata.

1948

Roma città aperta (1945)

!   Atto di fondazione del neorealismo (anche se la parola entra nel dibattito solo nel 1948).

à valore politico

à Roma città aperta si configura come espressione delle grandi speranze dell’Italia appena uscita dal fascismo e dalla guerra, mostrando il suo legame con gli ideali della Resistenza.

Roma città aperta (1945)

!   Semplificazione delle dialettiche conflittuali

!   Forme di rappresentazione legate a moduli classici

!   Attori professionisti/non professionisti

!   Spazi “reali”

à Intreccio di cronaca e finzione, di testimonianza e affabulazione romanzesca

Paisà (1946)

!   Esplorazione dell’Italia da Sud a Nord sulla falsariga della Liberazione.

!   Viaggio attraverso le macerie lasciate dalla guerra.

!   Le riprese si fanno immediate, la narrazione si frammenta.

Posizioni contrapposte

!   Cesare Zavattini à estetica del pedinamento

!   Guido Aristarco à estetica della ricostruzione

Critica al neorealismo

!   Secondo Franco Fortini, il neorealismo non approfondisce preliminarmente la società che mette in scena e non ne offre una lettura ideologicamente articolata. Il torto dei film neorealisti italiani non . quello di esserlo troppo poco.

Umberto D. (V. De Sica, 1952)

1954

Antidivist ico, antiepico, cr i t ico, documentario, antimelodrammatico, il neorealismo ha sempre cercato la ragione del suo discorso in un confronto diretto con la realtà, si può dire che esso giocasse le sue carte sopra un terreno che il pubblico non conosceva nemmeno e che fatica tuttora a riconoscere. C’è, poi, un altro carattere del neorealismo che ha una destinazione abbastanza impopolare: la sua pretesa antiliberatoria. Perchè il pubblico va al cinema? Quando va al cinema? Esso cerca, generalmente, nello spettacolo uno sfogo, un riposo, un qualcosa d'altro rispetto al suo lavoro quotidiano

Renzo Renzi, Impopolarità del neorealismo? , in “Cinema nuovo”, a. V, n. 82, 10 maggio 1956, p. 278.

1949

L’eredità neorealista

!   Il corpo neorealista viene dunque a essere amministrato secondo una logica di genere nella sua piena accezione formulare. La commedia, il melodramma, il comico, ma anche il filone canzonettistico o quello napoletano diventano formule in quanto articolano con successo un modello di fantasia che è accettato dai più numerosi gruppi culturali.

L’eredità neorealista

!   In sostanza l'impatto dell'estetica neorealista con il nuovo assetto dei media nell'Italia del dopoguerra viene gestito attraverso il varo di un sistema di generi che permette ai modi di narrazione e di rappresentazione di essere maggiormente flessibili a diversi contesti di consumo.

Generi popolari anni ‘50

!   Commedia / Neorealismo rosa à Comencini, Risi

!   Melodramma à Raffaele Matarazzo

!   Comico à Totò

1953

Catene (1949)

Totò, Peppino e la… malafemmina (1956)