NOTA TECNICA - MEF · 2010-10-15 · 1 NOTA TECNICA In attesa di poter trasmettere la nota...
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NOTA TECNICA
In attesa di poter trasmettere la nota preliminare, al momento in corso di predisposizione
da parte dell’Amministrazione competente, quale adempimento richiesto dall’articolo 2, comma
4-quater, della legge n. 468 del 1978 come sostituito dall’articolo 1, comma 2, della legge n. 94
del 1997, recante norme sulla contabilità generale dello Stato in materia di bilancio, appare
confacente preordinare una nota preliminare tecnica dello stato di previsione del Ministero
dell’Economia e delle finanze con riferimento all’attuale struttura del bilancio che, nel rispetto
della legislazione vigente, si basa sulla classificazione delle risorse pubbliche in due principali
livelli di aggregazione: Missioni e Programmi, questi ultimi frazionati in Macroaggregati, i quali
rappresentano le Unità Previsionali di Base (upb) sottoposte al voto delle Camere.
L’analisi delle previsioni si esplica sulle componenti del quadro contabile generale 2010
e quindi sugli aspetti specificatamente relativi alla competenza, ai residui e alla cassa.
L’attuale situazione della finanza pubblica e le istanze di normalizzazione dei
meccanismi di spesa, comportano che le esigenze di contenimento e di razionalizzazione non
possono non essere contemperate, peraltro, con quelle incomprimibili destinate ad assicurare, in
ogni caso, l’operatività minima delle Amministrazioni.
Bilancio di competenza
Il raffronto tra le previsioni per l’anno 2010 e le previsioni di bilancio per l’anno 2009,
assestate a seguito dell’approvazione della legge 3 agosto 2009, n. 121 concernente “Disposizioni
per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno
finanziario 2009”, si presenta come indicato in dettaglio nell’allegata tabella n. 1.
Nell’“allegato tecnico” recante l’indicazione, disaggregata per capitolo, dei contenuti di
ciascuna unità previsionale di base, sono analiticamente esposte le singole note giustificative delle
predette variazioni.
In relazione a quanto disposto dal decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con
modificazioni dalla legge n. 133 del 2008 (articolo 60, comma 3), come modificato dall’articolo 23,
comma 21-quater del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
3 agosto 2009, n. 102, al fine di dare evidenza alle risorse che costituiscono il plafond sul quale si è
realizzata la manovra di contenimento e per il quale è consentita all’Amministrazione la più ampia
flessibilità nell’allocazione in bilancio delle risorse medesime, i pertinenti capitoli vengono
contraddistinti con l’apposizione di una erre (R) dopo la denominazione.
2
Sempre con riferimento a quanto indicato dalla suddetta normativa (art. 60, comma 3, ultimo
periodo) al bilancio per la decisione parlamentare viene allegato un prospetto nel quale sono esposte
le autorizzazioni legislative e i relativi importi da utilizzare per ciascun programma.
La spesa complessiva di 577.165 milioni di euro del presente stato di previsione viene
ripartita come segue con riferimento alle missioni ed ai programmi che compongono la spesa di
parte corrente (tabella 2), quella di conto capitale (tabella 3) nonché con evidenziazione dei relativi
centri di responsabilità dell’Amministrazione ponendo a confronto i dati relativi alle previsioni
assestate 2009 con i dati proposti per le previsioni 2010.
Consistenza presunta dei residui passivi.
La consistenza dei residui passivi presunti del Ministero dell’economia e delle finanze al 1°
gennaio 2010 è stata valutata complessivamente in 19.927 milioni di euro, di cui 15.882 milioni per
le unità previsionali di base di parte corrente e 4.019 milioni per quelle di conto capitale e
26 milioni per il rimborso prestiti.
La valutazione presenta carattere di provvisorietà, condizionata, com’è, dal concreto
evolversi della gestione 2009 e tiene conto della “massa spendibile” aggiornata, oltre che con le
normali variazioni di bilancio al momento disposte, anche con il menzionato provvedimento
legislativo di assestamento del bilancio 2009.
Valutazioni di cassa.
La consistenza presunta dei residui, precedentemente esaminata, concorre insieme alle
somme proposte per la competenza dell’anno 2010 a determinare il volume della massa spendibile
presa in considerazione ai fini della valutazione delle autorizzazioni di cassa iscritte nel presente
stato di previsione.
La stima è stata compiuta attraverso un analitico esame delle varie componenti di bilancio,
in relazione alla loro specifica natura, individuando per ciascuna un tasso di realizzabilità coerente
con quello di precedenti esercizi, tenuto conto dei particolari fattori legislativi e amministrativi che
nell’anno 2009 possono influenzare il volume dei pagamenti.
Va da sé che tale valutazione resta del tutto subordinata al verificarsi delle ipotesi di
pagamento fatte per il 2009: scostamenti, più o meno sensibili, da queste ipotesi verranno a
riflettersi automaticamente sulla cassa 2010 e ad essi potrà porsi rimedio con l’utilizzazione del
3
Fondo di riserva per l’integrazione delle autorizzazioni di cassa di cui all’articolo 9 bis della legge
n. 468 del 1978, ovvero in sede di assestamento del bilancio previsto dal successivo articolo 17.
Occorre poi evidenziare, che le recenti manovre di finanza pubblica sono state realizzate
anche attraverso la limitazione di autorizzazioni di cassa in caso di esistenza di disponibilità di
tesoreria; ciò ha comportato, da un canto un positivo effetto sul fabbisogno, ma da un altro, una
inevitabile lievitazione del volume dei residui passivi, con la conseguente possibile necessità di
dover assicurare la cassa per pagamenti non effettuati in precedenza.
Le autorizzazioni di pagamento per il 2010 si riassumono per categorie di bilancio, a
raffronto con le corrispondenti somme spendibili, nella allegata Tabella n. 4.
Bilancio pluriennale 2010 – 2012.
A titolo informativo, qui di seguito, si espone un quadro sintetico delle previsioni di
competenza del Ministero per il triennio 2010 – 2012:
(in milioni di Euro )
2010 2011 2012
Parte corrente 298.676 309.983 320.906
Conto capitale 19.945 16.468 10.175
Rimborso prestiti 258.544 224.320 215.863
Totale 577.165 550.771 546.944
Le previsioni medesime sono riepilogate per missioni e categorie nelle allegate tabelle n. 5 e 6.
In considerazione della rilevanza che assume il bilancio triennale 2010 – 2012 a seguito di
quanto disposto dal decreto legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133
del 2008, al bilancio per la decisione parlamentare viene allegato un apposito prospetto nel quale
vengono riportate le risorse in gestione all’Amministrazione per il triennio stesso, distintamente per
missioni e programmi.
4
* * *
Il presente stato di previsione viene corredato dai seguenti allegati :
Allegati specifici dell’intero bilancio dello Stato (Economia e Finanze)
1) Quadro riassuntivo per titolo/ categoria (prospetto 021)
2) Quadro riassuntivo per Co.Fo.G (prospetto 022)
3) Prospetto riassuntivo per categoria /divisioni (prospetto 023)
Allegati specifici della presente tabella:
1)- Nomenclatore degli atti; (prospetto 568)
2)- Raggruppamento dei capitoli per classificazione economica; (prospetto 032)
3) - 18) - Allegati al personale
19 ) – Garanzie dello Stato
Ai sensi dell’articolo 19 della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni, nonché
dell’articolo 1, comma 42, della legge 549 del 1995 vengono annessi al presente stato di previsione i
conti consuntivi relativi all’esercizio 2007 dei seguenti Enti cui lo Stato contribuisce in via ordinaria:
1) Istituto di studi e analisi economica –ISAE
2) Fondo assistenza per i finanzieri (*)
3) Fondo previdenza per il personale del Ministero dell’economia e delle finanze
4) Agenzia delle Entrate (*)
5) Agenzia del Demanio (*)
6) Agenzia del Territorio (*)
5
7) Agenzia delle Dogane (*)
8) Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - ANSV
9) Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni - ARAN (*)
10) Centro nazionale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione –CNIPA (*)
11) Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT
12) Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
13) Autorità per l’energia elettrica e il gas (*)
14) Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (*)
15) Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (*)
16) Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - CONSOB
17) Garante per la protezione dei dati personali
18) Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo – ISVAP (*)
19) Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)
20) Agenzia Nazionale del Turismo – ENIT
21) Club Alpino Italiano – CAI
22) Comitato Olimpico Nazionale Italiano – CONI (*)
23) Ente italiano montagna – EIM (*)
24) Automobile Club d’Italia (*)
25) Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici
essenziali (*)
26) Commissione di vigilanza sui fondi pensione – COVIP (*)
(*) non pervenuto alla data del 16 settembre 2009.
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio (29)
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento delsistema della fiscalita' (29.1)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL
65.882,4
8.515,0
<<
5.345,5
40,6
<<
<<
<<
<<
63.127,2
6.009,4
<<
412,0
46,2
<<
<<
<<
<<
63.539,2
6.055,6
<<
71.227,9
8.555,6
<<
-2.755,2
-2.505,6
<<
-4.933,5
5,6
<<
<<
<<
<<
-7.688,7
-2.500,1
<<
DIPARTIMENTO DEL TESORO 5,1 << << 3,4 << << 3,45,1 -1,6 << << -1,6
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 8.509,9 40,6 << 6.005,9 46,2 << 6.052,18.550,6 -2.504,0 5,6 << -2.498,4
1.2 Programmazione economico-finanziaria epolitiche di bilancio (29.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
640,3
206,5
1.518,6
1.490,8
<<
<<
754,9
233,3
275,8
247,8
<<
<<
1.030,6
481,1
2.158,9
1.697,3
114,6
26,8
-1.242,9
-1.243,0
<<
<<
-1.128,3
-1.216,2
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
433,7 27,9 << 521,5 28,0 << 549,5461,6 87,8 0,1 << 87,9
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE << << << << << << <<<< << << << <<
1.3 Prevenzione e repressione delle frodi e delleviolazioni agli obblighi fiscali (29.3)
GUARDIA DI FINANZA
2.451,7
2.451,7
84,4
84,4
<<
<<
2.546,2
2.546,2
88,2
88,2
<<
<<
2.634,4
2.634,4
2.536,1
2.536,1
94,5
94,5
3,8
3,8
<<
<<
98,3
98,3
1.4 Regolamentazione e vigilanza sul settorefinanziario (29.4)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
113,0
88,6
1,9
<<
<<
<<
24,1
1,5
1,9
<<
<<
<<
26,0
1,5
114,9
88,6
-88,9
-87,1
0,0
<<
<<
<<
-88,9
-87,1
DIPARTIMENTO DEL TESORO 23,7 1,9 << 21,8 1,9 << 23,725,6 -1,9 0,0 << -1,9
020/ 574/ 1
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
0,7 << << 0,8 << << 0,80,7 0,1 << << 0,1
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsid'imposte (29.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
54.162,4
4.919,6
3.700,0
<<
<<
<<
53.792,6
5.109,3
<<
<<
<<
<<
53.792,6
5.109,3
57.862,4
4.919,6
-369,8
189,8
-3.700,0
<<
<<
<<
-4.069,8
189,8
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 49.242,8 3.700,0 << 48.683,3 << << 48.683,352.942,8 -559,5 -3.700,0 << -4.259,5
2 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (3)
2.1 Erogazioni a Enti territoriali per interventi disettore (3.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
92.305,6
79,9
<<
2.799,0
477,1
130,6
<<
<<
<<
95.892,5
29,2
<<
2.535,0
266,6
114,0
<<
<<
<<
98.427,5
295,7
114,0
95.104,6
557,1
130,6
3.586,9
-50,8
<<
-264,0
-210,6
-16,6
<<
<<
<<
3.322,9
-261,3
-16,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
79,9 346,5 << 29,2 152,5 << 181,7426,4 -50,8 -194,0 << -244,7
2.2 Federalismo (3.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
55.095,7
657,3
1.924,8
<<
<<
<<
59.932,1
682,9
1.924,8
<<
<<
<<
61.856,9
682,9
57.020,5
657,3
4.836,4
25,6
<<
<<
<<
<<
4.836,4
25,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
54.438,4 1.924,8 << 59.249,2 1.924,8 << 61.174,056.363,1 4.810,8 << << 4.810,8
2.3 Regolazioni contabili ed altri trasferimenti alleRegioni a statuto speciale (3.5)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
30.289,0
30.289,0
366,7
366,7
<<
<<
29.509,5
29.509,5
313,3
313,3
<<
<<
29.822,8
29.822,8
30.655,8
30.655,8
-779,6
-779,6
-53,4
-53,4
<<
<<
-832,9
-832,9
020/ 574/ 2
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
2.4 Concorso dello Stato al finanziamento dellaspesa sanitaria (3.6)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
6.840,9
6.840,9
30,4
30,4
<<
<<
6.421,7
6.421,7
30,3
30,3
<<
<<
6.452,0
6.452,0
6.871,3
6.871,3
-419,2
-419,2
-0,1
-0,1
<<
<<
-419,3
-419,3
3 L'Italia in Europa e nel mondo (4)
3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancioin ambito UE (4.10)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
17.413,5
17.016,8
10,5
6.990,6
6.872,3
<<
<<
<<
<<
17.574,3
17.217,1
10,5
5.374,9
5.271,6
<<
<<
<<
<<
22.949,2
22.488,7
10,5
24.404,1
23.889,1
10,5
160,8
200,3
0,0
-1.615,7
-1.600,7
<<
<<
<<
<<
-1.454,9
-1.400,4
0,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
17.006,3 6.872,3 << 17.206,6 5.271,6 << 22.478,223.878,6 200,3 -1.600,7 << -1.400,4
3.2 Politica economica e finanziaria in ambitointernazionale (4.11)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
396,7
392,7
118,3
15,0
<<
<<
357,2
353,2
103,3
<<
<<
<<
460,4
353,2
515,0
407,7
-39,5
-39,4
-15,0
-15,0
<<
<<
-54,5
-54,4
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
4,0 103,3 << 3,9 103,3 << 107,2107,3 -0,1 << << -0,1
4 Difesa e sicurezza del territorio (5)
4.1 Missioni militari di pace (5.8)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
191,9
191,9
191,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
191,9
191,9
191,9
-191,9
-191,9
-191,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-191,9
-191,9
-191,9
5 Ordine pubblico e sicurezza (7)
5.1 Concorso della Guardia di Finanza allasicurezza pubblica (7.5)
GUARDIA DI FINANZA
2.057,3
1.421,5
1.421,5
47,3
47,3
47,3
<<
<<
<<
1.987,7
1.421,9
1.421,9
52,7
52,7
52,7
<<
<<
<<
2.040,4
1.474,6
1.474,6
2.104,6
1.468,8
1.468,8
-69,7
0,4
0,4
5,4
5,4
5,4
<<
<<
<<
-64,3
5,8
5,8
020/ 574/ 3
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
5.2 Sicurezza democratica (7.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
635,9
635,9
<<
<<
<<
<<
565,8
565,8
<<
<<
<<
<<
565,8
565,8
635,9
635,9
-70,1
-70,1
<<
<<
<<
<<
-70,1
-70,1
6 Soccorso civile (8)
6.1 Interventi per pubbliche calamita' (8.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
31,3
<<
<<
1.778,0
128,6
128,6
<<
<<
<<
32,1
<<
<<
2.170,3
128,6
128,6
<<
<<
<<
2.202,4
128,6
128,6
1.809,2
128,6
128,6
0,8
<<
<<
392,4
<<
<<
<<
<<
<<
393,2
<<
<<
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
<< << << << << << <<<< << << << <<
6.2 Protezione civile (8.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
31,3
31,3
1.649,3
1.649,3
<<
<<
32,1
32,1
2.041,7
2.041,7
<<
<<
2.073,7
2.073,7
1.680,6
1.680,6
0,8
0,8
392,4
392,4
<<
<<
393,2
393,2
7 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (9)
7.1 Sostegno al settore agricolo (9.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
176,2
176,2
176,2
1,6
1,6
1,6
<<
<<
<<
173,4
173,4
173,4
1,8
1,8
1,8
<<
<<
<<
175,1
175,1
175,1
177,8
177,8
177,8
-2,8
-2,8
-2,8
0,2
0,2
0,2
<<
<<
<<
-2,6
-2,6
-2,6
8 Competitivita' e sviluppo delle imprese (11)
8.1 Incentivi alle imprese (11.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
323,8
323,8
118,0
1.475,3
1.475,3
228,9
<<
<<
<<
226,4
226,4
146,0
1.657,1
1.657,1
156,3
<<
<<
<<
1.883,5
1.883,5
302,3
1.799,1
1.799,1
346,9
-97,3
-97,3
28,0
181,8
181,8
-72,6
<<
<<
<<
84,4
84,4
-44,6
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 205,8 1.246,4 << 80,4 1.500,8 << 1.581,21.452,2 -125,3 254,4 << 129,1
9 Diritto alla mobilita' (13)
9.1 Sostegno allo sviluppo del trasporto (13.8)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
1.614,0
1.614,0
1.611,0
6.472,9
6.472,9
6.472,9
<<
<<
<<
1.604,3
1.604,3
1.601,3
3.130,5
3.130,5
3.130,5
<<
<<
<<
4.734,9
4.734,9
4.731,9
8.086,9
8.086,9
8.083,9
-9,7
-9,7
-9,7
-3.342,4
-3.342,4
-3.342,4
<<
<<
<<
-3.352,1
-3.352,1
-3.352,1
020/ 574/ 4
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
3,0 << << 3,0 << << 3,03,0 << << << <<
10 Infrastrutture pubbliche e logistica (14)
10.1 Opere pubbliche e infrastrutture (14.8)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<<
<<
<<
1.182,2
1.182,2
1.182,2
<<
<<
<<
<<
<<
<<
2.128,3
2.128,3
2.128,3
<<
<<
<<
2.128,3
2.128,3
2.128,3
1.182,2
1.182,2
1.182,2
<<
<<
<<
946,1
946,1
946,1
<<
<<
<<
946,1
946,1
946,1
11 Comunicazioni (15)
11.1 Servizi postali e telefonici (15.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
614,1
341,7
341,7
202,4
179,0
179,0
<<
<<
<<
917,2
570,6
570,6
193,5
171,0
171,0
<<
<<
<<
1.110,7
741,6
741,6
816,5
520,7
520,7
303,2
228,9
228,9
-8,9
-8,0
-8,0
<<
<<
<<
294,2
220,9
220,9
11.2 Sostegno all'editoria (15.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
272,3
272,3
23,4
23,4
<<
<<
346,6
346,6
22,5
22,5
<<
<<
369,1
369,1
295,7
295,7
74,3
74,3
-0,9
-0,9
<<
<<
73,3
73,3
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
<< << << << << << <<<< << << << <<
12 Ricerca e innovazione (17)
12.1 Ricerca di base e applicata (17.15)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
14,9
14,9
14,9
150,6
150,6
129,6
<<
<<
<<
14,8
14,8
14,8
156,8
156,8
135,8
<<
<<
<<
171,7
171,7
150,7
165,5
165,5
144,5
-0,1
-0,1
-0,1
6,3
6,3
6,3
<<
<<
<<
6,2
6,2
6,2
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<< 21,0 << << 21,0 << 21,021,0 << << << <<
020/ 574/ 5
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
13 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio edell'ambiente (18)
13.1 Sviluppo sostenibile (18.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<
<<
<<
74,3
74,3
74,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
64,2
64,2
64,2
<<
<<
<<
64,2
64,2
64,2
74,3
74,3
74,3
<<
<<
<<
-10,1
-10,1
-10,1
<<
<<
<<
-10,1
-10,1
-10,1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<< << << << << << <<<< << << << <<
14 Casa e assetto urbanistico (19)
14.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<
<<
<<
89,5
89,5
29,5
<<
<<
<<
2,0
2,0
2,0
168,0
168,0
49,5
<<
<<
<<
170,0
170,0
51,5
89,5
89,5
29,5
2,0
2,0
2,0
78,5
78,5
20,0
<<
<<
<<
80,5
80,5
22,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<< 60,0 << << 30,0 << 30,060,0 << -30,0 << -30,0
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE << << << << 88,5 << 88,5<< << 88,5 << 88,5
15 Tutela della salute (20)
15.1 Programmazione sanitaria e livelli essenzialidi assistenza (20.3)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
16 Istruzione scolastica (22)
16.1 Sostegno all'istruzione (22.10)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
119,7
119,7
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
117,3
117,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
117,3
117,3
<<
119,7
119,7
<<
-2,4
-2,4
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-2,4
-2,4
<<
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
119,7 << << 117,3 << << 117,3119,7 -2,4 << << -2,4
020/ 574/ 6
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
17 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24)
17.1 Protezione sociale per particolari categorie (24.5)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
6.867,4
6.048,7
1.079,4
20,2
20,2
<<
<<
<<
<<
5.892,4
5.415,7
1.002,0
69,9
69,9
<<
<<
<<
<<
5.962,3
5.485,6
1.002,0
6.887,6
6.068,9
1.079,4
-975,0
-633,0
-77,5
49,7
49,7
<<
<<
<<
<<
-925,3
-583,3
-77,5
DIPARTIMENTO DEL TESORO 4.966,7 20,2 << 4.411,0 69,9 << 4.480,84.986,8 -555,7 49,7 << -506,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
2,6 << << 2,8 << << 2,82,6 0,2 << << 0,2
17.2 Garanzia dei diritti dei cittadini (24.6)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
114,1
98,5
<<
<<
<<
<<
158,9
117,3
<<
<<
<<
<<
158,9
117,3
114,1
98,5
44,8
18,8
<<
<<
<<
<<
44,8
18,8
DIPARTIMENTO DEL TESORO 14,9 << << 14,2 << << 14,214,9 -0,7 << << -0,7
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
0,7 << << 27,3 << << 27,30,7 26,6 << << 26,6
17.3 Sostegno alla famiglia (24.7)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
664,2
546,1
<<
<<
<<
<<
303,4
185,3
<<
<<
<<
<<
303,4
185,3
664,2
546,1
-360,9
-360,9
<<
<<
<<
<<
-360,9
-360,9
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
118,1 << << 118,1 << << 118,1118,1 << << << <<
17.4 Promozione dei diritti e delle pari opportunita' (24.8)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
29,9
29,9
<<
<<
<<
<<
4,3
4,3
<<
<<
<<
<<
4,3
4,3
29,9
29,9
-25,6
-25,6
<<
<<
<<
<<
-25,6
-25,6
020/ 574/ 7
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
17.5 Lotta alle dipendenze (24.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
10,5
10,5
<<
<<
<<
<<
10,1
10,1
<<
<<
<<
<<
10,1
10,1
10,5
10,5
-0,3
-0,3
<<
<<
<<
<<
-0,3
-0,3
18 Politiche previdenziali (25)
18.1 Previdenza obbligatoria e complementare,sicurezza sociale - trasferimenti agli enti edorganismi interessati (25.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
16.704,0
16.704,0
16.608,5
0,9
0,9
<<
<<
<<
<<
18.156,3
18.156,3
18.074,8
0,9
0,9
<<
<<
<<
<<
18.157,2
18.157,2
18.074,8
16.704,9
16.704,9
16.608,5
1.452,2
1.452,2
1.466,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
1.452,2
1.452,2
1.466,3
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
30,8 0,9 << 30,8 0,9 << 31,731,7 << << << <<
GUARDIA DI FINANZA 64,7 << << 50,7 << << 50,764,7 -14,1 << << -14,1
19 Politiche per il lavoro (26)
19.1 Infortuni sul lavoro (26.2)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
7,3
7,3
0,2
<<
<<
<<
<<
<<
<<
7,4
7,4
0,2
<<
<<
<<
<<
<<
<<
7,4
7,4
0,2
7,3
7,3
0,2
0,0
0,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
0,0
0,0
<<
DIPARTIMENTO DEL TESORO 5,8 << << 5,8 << << 5,85,8 << << << <<
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
1,3 << << 1,3 << << 1,31,3 0,0 << << 0,0
20 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)
20.1 Rapporti con le confessioni religiose (27.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
986,8
986,8
1,8
<<
<<
<<
<<
<<
<<
1.074,8
1.074,8
1,8
<<
<<
<<
<<
<<
<<
1.074,8
1.074,8
1,8
986,8
986,8
1,8
88,0
88,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
88,0
88,0
<<
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 985,0 << << 1.073,0 << << 1.073,0985,0 88,0 << << 88,0
020/ 574/ 8
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
21 Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale ePresidenza del Consiglio dei ministri (1)
21.1 Organi costituzionali (1.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
3.180,9
2.064,9
2.064,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
3.161,3
1.986,0
1.986,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
3.161,3
1.986,0
1.986,0
3.180,9
2.064,9
2.064,9
-19,6
-78,9
-78,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-19,6
-78,9
-78,9
21.2 Organi a rilevanza costituzionale (1.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
528,2
528,2
<<
<<
<<
<<
546,8
546,8
<<
<<
<<
<<
546,8
546,8
528,2
528,2
18,5
18,5
<<
<<
<<
<<
18,5
18,5
21.3 Presidenza del Consiglio dei Ministri (1.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
587,8
587,8
<<
<<
<<
<<
628,6
628,6
<<
<<
<<
<<
628,6
628,6
587,8
587,8
40,8
40,8
<<
<<
<<
<<
40,8
40,8
22 Giovani e sport (30)
22.1 Attivita' ricreative e sport (30.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
574,1
478,4
478,4
226,6
226,6
226,6
<<
<<
<<
568,0
476,5
476,5
221,0
221,0
221,0
<<
<<
<<
789,0
697,5
697,5
800,7
705,0
705,0
-6,1
-1,9
-1,9
-5,6
-5,6
-5,6
<<
<<
<<
-11,7
-7,5
-7,5
22.2 Incentivazione e sostegno alla gioventu' (30.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
95,7
95,7
<<
<<
<<
<<
91,5
91,5
<<
<<
<<
<<
91,5
91,5
95,7
95,7
-4,2
-4,2
<<
<<
<<
<<
-4,2
-4,2
23 Turismo (31)
23.1 Sviluppo e competitivita' del turismo (31.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
76,3
76,3
76,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
76,0
76,0
76,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
76,0
76,0
76,0
76,3
76,3
76,3
-0,3
-0,3
-0,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-0,3
-0,3
-0,3
020/ 574/ 9
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
24 Servizi istituzionali e generali delleamministrazioni pubbliche (32)
24.1 Servizi generali, formativi, assistenza legaleed approvvigionamenti per le Amministrazionipubbliche (32.1)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
1.117,6
824,4
149,6
96,5
41,1
6,7
<<
<<
<<
872,1
725,2
172,7
96,3
49,1
14,5
<<
<<
<<
968,4
774,3
187,2
1.214,1
865,5
156,3
-245,5
-99,2
23,1
-0,2
8,0
7,9
<<
<<
<<
-245,6
-91,2
31,0
DIPARTIMENTO DEL TESORO 552,0 33,1 << 426,8 33,1 << 459,9585,1 -125,2 0,0 << -125,2
AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO 122,6 1,3 << 125,7 1,5 << 127,2123,9 3,1 0,2 << 3,3
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
0,2 0,0 << << << << <<0,2 -0,2 0,0 << -0,2
24.2 Indirizzo politico (32.2)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL
24,8
24,8
1,7
1,7
<<
<<
20,5
20,5
1,8
1,8
<<
<<
22,3
22,3
26,5
26,5
-4,3
-4,3
0,1
0,1
<<
<<
-4,2
-4,2
DIPARTIMENTO DEL TESORO << << << << << << <<<< << << << <<
24.3 Servizi e affari generali per le Amministrazionidi competenza (32.3)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
268,4
210,9
53,7
49,1
<<
<<
126,4
126,4
45,4
45,4
<<
<<
171,8
171,8
322,1
260,0
-141,9
-84,5
-8,3
-3,7
<<
<<
-150,2
-88,2
DIPARTIMENTO DEL TESORO 11,4 1,4 << << << << <<12,8 -11,4 -1,4 << -12,8
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
20,5 1,4 << << << << <<21,9 -20,5 -1,4 << -21,9
020/ 574/ 10
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 25,6 1,7 << << << << <<27,4 -25,6 -1,7 << -27,4
25 Fondi da ripartire (33)
25.1 Fondi da assegnare (33.1)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL
10.498,2
7.243,1
30,0
4.630,9
15,4
<<
<<
<<
<<
7.637,1
4.574,6
6,9
1.511,9
10,9
<<
<<
<<
<<
9.149,0
4.585,5
6,9
15.129,1
7.258,5
30,0
-2.861,1
-2.668,5
-23,1
-3.119,0
-4,5
<<
<<
<<
<<
-5.980,1
-2.673,1
-23,1
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
755,0 << << 744,5 << << 744,5755,0 -10,5 << << -10,5
DIPARTIMENTO DEL TESORO 676,1 << << << << << <<676,1 -676,1 << << -676,1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
5.768,0 9,7 << 3.811,1 10,9 << 3.822,05.777,7 -1.956,9 1,2 << -1.955,7
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 14,0 << << 12,1 << << 12,114,0 -1,9 << << -1,9
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
<< 5,7 << << << << <<5,7 << -5,7 << -5,7
25.2 Fondi di riserva e speciali (33.2)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
3.255,1
3.255,1
4.615,4
4.615,4
<<
<<
3.062,5
3.062,5
1.501,0
1.501,0
<<
<<
4.563,5
4.563,5
7.870,5
7.870,5
-192,6
-192,6
-3.114,4
-3.114,4
<<
<<
-3.307,0
-3.307,0
26 Debito pubblico (34)
26.1 Oneri per il servizio del debito statale (34.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
77.647,4
77.647,4
71.418,2
<<
<<
<<
215.249,6
<<
<<
79.562,0
79.562,0
75.537,4
<<
<<
<<
258.544,0
0,1
0,1
338.106,0
79.562,2
75.537,5
292.897,0
77.647,4
71.418,2
1.914,6
1.914,6
4.119,1
<<
<<
<<
43.294,4
0,1
0,1
45.209,0
1.914,7
4.119,3
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
6.229,2 << << 4.024,7 << << 4.024,76.229,2 -2.204,5 << << -2.204,5
020/ 574/ 11
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA COMPETENZA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
26.2 Rimborsi del debito statale (34.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<
<<
<<
<<
215.249,6
215.157,1
<<
<<
<<
<<
258.543,8
258.445,8
258.543,8
258.445,8
215.249,6
215.157,1
<<
<<
<<
<<
43.294,3
43.288,7
43.294,3
43.288,7
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIAGENERALE DELLO STATO
<< << 92,5 << << 98,0 98,092,5 << << 5,5 5,5
Totale Generale 298.404,6 31.584,1 215.249,6 298.676,6 19.945,1 258.544,0 577.165,7545.238,3 272,0 -11.639,0 43.294,4 31.927,4
020/ 574/ 12
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio (29)
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento delsistema della fiscalita' (29.1)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL MINISTRO
67.088,0
8.818,2
1,2
5.396,4
66,3
<<
<<
<<
<<
63.310,7
6.059,0
<<
1.063,0
66,2
<<
<<
<<
<<
64.373,7
6.125,3
<<
72.484,4
8.884,4
1,2
-3.777,3
-2.759,1
-1,2
-4.333,4
0,0
<<
<<
<<
<<
-8.110,7
-2.759,2
-1,2
DIPARTIMENTO DEL TESORO 10,2 << << 3,4 << << 3,410,2 -6,8 << << -6,8
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 8.806,8 66,3 << 6.055,6 66,2 << 6.121,88.873,0 -2.751,2 0,0 << -2.751,2
1.2 Programmazione economico-finanziaria epolitiche di bilancio (29.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
1.368,0
900,5
1.531,9
1.492,8
<<
<<
755,3
233,5
822,8
247,8
<<
<<
1.578,0
481,3
2.899,9
2.393,3
-612,8
-667,0
-709,1
-1.245,0
<<
<<
-1.321,9
-1.912,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
467,6 36,6 << 521,8 575,0 << 1.096,8504,2 54,2 538,4 << 592,6
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE << 2,5 << << << << <<2,5 << -2,5 << -2,5
1.3 Prevenzione e repressione delle frodi e delleviolazioni agli obblighi fiscali (29.3)
GUARDIA DI FINANZA
2.477,2
2.477,2
95,6
95,6
<<
<<
2.634,5
2.634,5
171,1
171,1
<<
<<
2.805,6
2.805,6
2.572,8
2.572,8
157,3
157,3
75,4
75,4
<<
<<
232,8
232,8
1.4 Regolamentazione e vigilanza sul settorefinanziario (29.4)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
114,2
88,6
2,6
<<
<<
<<
24,1
1,5
3,0
<<
<<
<<
27,1
1,5
116,8
88,6
-90,1
-87,1
0,3
<<
<<
<<
-89,8
-87,1
DIPARTIMENTO DEL TESORO 24,9 2,6 << 21,8 3,0 << 24,827,6 -3,1 0,3 << -2,8
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
0,7 << << 0,8 << << 0,80,7 0,1 << << 0,1
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsid'imposte (29.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
54.310,3
4.920,9
3.700,0
<<
<<
<<
53.837,7
5.109,3
<<
<<
<<
<<
53.837,7
5.109,3
58.010,3
4.920,9
-472,6
188,4
-3.700,0
<<
<<
<<
-4.172,6
188,4
020/ 575/ 1
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 49.389,4 3.700,0 << 48.728,4 << << 48.728,453.089,4 -661,1 -3.700,0 << -4.361,1
2 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (3)
2.1 Erogazioni a Enti territoriali per interventi disettore (3.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
90.352,6
89,3
<<
4.279,8
798,2
451,7
<<
<<
<<
93.592,5
29,2
<<
2.588,3
276,6
114,0
<<
<<
<<
96.180,8
305,7
114,0
94.632,5
887,5
451,7
3.239,8
-60,2
<<
-1.691,5
-521,6
-337,6
<<
<<
<<
1.548,3
-581,8
-337,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
89,3 346,5 << 29,2 162,5 << 191,7435,8 -60,2 -184,0 << -244,1
2.2 Federalismo (3.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
56.915,3
939,8
1.924,8
<<
<<
<<
59.932,1
682,9
1.966,9
<<
<<
<<
61.899,0
682,9
58.840,1
939,8
3.016,8
-256,9
42,1
<<
<<
<<
3.058,9
-256,9
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
55.975,5 1.924,8 << 59.249,2 1.966,9 << 61.216,057.900,3 3.273,7 42,1 << 3.315,8
2.3 Regolazioni contabili ed altri trasferimenti alleRegioni a statuto speciale (3.5)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
26.507,0
26.507,0
435,5
435,5
<<
<<
27.209,5
27.209,5
314,6
314,6
<<
<<
27.524,0
27.524,0
26.942,5
26.942,5
702,4
702,4
-120,9
-120,9
<<
<<
581,5
581,5
2.4 Concorso dello Stato al finanziamento dellaspesa sanitaria (3.6)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
6.840,9
6.840,9
1.121,4
1.121,4
<<
<<
6.421,7
6.421,7
30,3
30,3
<<
<<
6.452,0
6.452,0
7.962,3
7.962,3
-419,2
-419,2
-1.091,1
-1.091,1
<<
<<
-1.510,3
-1.510,3
3 L'Italia in Europa e nel mondo (4)
3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancioin ambito UE (4.10)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
17.413,917.016,9
10,5
7.149,56.872,3
<<
<<<<
<<
17.574,317.217,1
10,5
5.398,45.271,6
<<
<<<<
<<
22.972,722.488,7
10,5
24.563,423.889,2
10,5
160,4200,3
0,0
-1.751,1-1.600,7
<<
<<<<
<<
-1.590,8-1.400,4
0,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
17.006,4 6.872,3 << 17.206,6 5.271,6 << 22.478,223.878,7 200,2 -1.600,7 << -1.400,4
020/ 575/ 2
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
3.2 Politica economica e finanziaria in ambitointernazionale (4.11)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
397,1
393,1
277,2
173,9
<<
<<
357,2
353,2
126,8
23,5
<<
<<
483,9
376,7
674,3
567,0
-39,9
-39,8
-150,4
-150,4
<<
<<
-190,3
-190,2
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
4,0 103,3 << 3,9 103,3 << 107,2107,3 -0,1 << << -0,1
4 Difesa e sicurezza del territorio (5)
4.1 Missioni militari di pace (5.8)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
191,9
191,9
191,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
191,9
191,9
191,9
-191,9
-191,9
-191,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-191,9
-191,9
-191,9
5 Ordine pubblico e sicurezza (7)
5.1 Concorso della Guardia di Finanza allasicurezza pubblica (7.5)
GUARDIA DI FINANZA
2.081,21.445,3
1.445,3
49,849,8
49,8
<<<<
<<
2.025,71.459,9
1.459,9
96,996,9
96,9
<<<<
<<
2.122,61.556,8
1.556,8
2.131,01.495,2
1.495,2
-55,514,6
14,6
47,147,1
47,1
<<<<
<<
-8,461,7
61,7
5.2 Sicurezza democratica (7.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
635,9
635,9
<<
<<
<<
<<
565,8
565,8
<<
<<
<<
<<
565,8
565,8
635,9
635,9
-70,1
-70,1
<<
<<
<<
<<
-70,1
-70,1
6 Soccorso civile (8)
6.1 Interventi per pubbliche calamita' (8.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
31,3<<
<<
2.561,3162,0
155,5
<<<<
<<
32,1<<
<<
2.175,3133,6
133,6
<<<<
<<
2.207,4133,6
133,6
2.592,5162,0
155,5
0,8<<
<<
-386,0-28,3
-21,9
<<<<
<<
-385,2-28,3
-21,9
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
<< 6,5 << << << << <<6,5 << -6,5 << -6,5
6.2 Protezione civile (8.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
31,3
31,3
2.399,3
2.399,3
<<
<<
32,1
32,1
2.041,7
2.041,7
<<
<<
2.073,7
2.073,7
2.430,6
2.430,6
0,8
0,8
-357,6
-357,6
<<
<<
-356,8
-356,8
7 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (9)
7.1 Sostegno al settore agricolo (9.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
176,2
176,2
176,2
1,6
1,6
1,6
<<
<<
<<
173,4
173,4
173,4
1,8
1,8
1,8
<<
<<
<<
175,1
175,1
175,1
177,8
177,8
177,8
-2,8
-2,8
-2,8
0,2
0,2
0,2
<<
<<
<<
-2,6
-2,6
-2,6
020/ 575/ 3
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
8 Competitivita' e sviluppo delle imprese (11)
8.1 Incentivi alle imprese (11.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
353,8
353,8
148,0
1.754,1
1.754,1
390,7
<<
<<
<<
266,4
266,4
146,0
1.803,4
1.803,4
171,3
<<
<<
<<
2.069,8
2.069,8
317,3
2.107,8
2.107,8
538,7
-87,3
-87,3
-2,0
49,3
49,3
-219,4
<<
<<
<<
-38,0
-38,0
-221,4
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 205,8 1.363,4 << 120,4 1.632,1 << 1.752,51.569,2 -85,3 268,7 << 183,4
9 Diritto alla mobilita' (13)
9.1 Sostegno allo sviluppo del trasporto (13.8)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
1.923,31.923,3
1.918,3
6.342,96.342,9
6.342,9
<<<<
<<
1.604,31.604,3
1.601,3
3.630,53.630,5
3.630,5
<<<<
<<
5.234,95.234,9
5.231,9
8.266,28.266,2
8.261,2
-318,9-318,9
-316,9
-2.712,4-2.712,4
-2.712,4
<<<<
<<
-3.031,3-3.031,3
-3.029,3
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
5,0 << << 3,0 << << 3,05,0 -2,0 << << -2,0
10 Infrastrutture pubbliche e logistica (14)
10.1 Opere pubbliche e infrastrutture (14.8)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<<
<<
<<
1.182,2
1.182,2
1.182,2
<<
<<
<<
<<
<<
<<
2.128,3
2.128,3
2.128,3
<<
<<
<<
2.128,3
2.128,3
2.128,3
1.182,2
1.182,2
1.182,2
<<
<<
<<
946,1
946,1
946,1
<<
<<
<<
946,1
946,1
946,1
11 Comunicazioni (15)
11.1 Servizi postali e telefonici (15.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
681,1408,7
408,7
206,2182,7
182,7
<<<<
<<
917,2570,6
570,6
193,5171,0
171,0
<<<<
<<
1.110,7741,6
741,6
887,2591,5
591,5
236,2161,9
161,9
-12,7-11,7
-11,7
<<<<
<<
223,5150,2
150,2
11.2 Sostegno all'editoria (15.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
272,3
272,3
23,5
23,4
<<
<<
346,6
346,6
22,5
22,5
<<
<<
369,1
369,1
295,8
295,7
74,3
74,3
-1,0
-0,9
<<
<<
73,3
73,3
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
<< 0,0 << << << << <<0,0 << 0,0 << 0,0
12 Ricerca e innovazione (17)
12.1 Ricerca di base e applicata (17.15)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
14,914,9
14,9
155,6155,6
129,6
<<<<
<<
18,718,7
18,7
156,8156,8
135,8
<<<<
<<
175,5175,5
154,5
170,5170,5
144,5
3,83,8
3,8
1,31,3
6,3
<<<<
<<
5,05,0
10,0
020/ 575/ 4
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<< 26,0 << << 21,0 << 21,026,0 << -5,0 << -5,0
13 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio edell'ambiente (18)
13.1 Sviluppo sostenibile (18.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<
<<
<<
74,3
74,3
74,3
<<
<<
<<
<<
<<
<<
89,9
89,9
89,9
<<
<<
<<
89,9
89,9
89,9
74,3
74,3
74,3
<<
<<
<<
15,6
15,6
15,6
<<
<<
<<
15,6
15,6
15,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<< << << << << << <<<< << << << <<
14 Casa e assetto urbanistico (19)
14.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<<<
<<
99,599,5
39,5
<<<<
<<
2,02,0
2,0
173,0173,0
54,5
<<<<
<<
175,0175,0
56,5
99,599,5
39,5
2,02,0
2,0
73,573,5
15,0
<<<<
<<
75,575,5
17,0
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<< 60,0 << << 30,0 << 30,060,0 << -30,0 << -30,0
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE << << << << 88,5 << 88,5<< << 88,5 << 88,5
15 Tutela della salute (20)
15.1 Programmazione sanitaria e livelli essenzialidi assistenza (20.3)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<<<<
<<
10,010,0
10,0
<<<<
<<
<<<<
<<
<<<<
<<
<<<<
<<
<<<<
<<
10,010,0
10,0
<<<<
<<
-10,0-10,0
-10,0
<<<<
<<
-10,0-10,0
-10,0
16 Istruzione scolastica (22)
16.1 Sostegno all'istruzione (22.10)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
129,7129,7
<<
2,92,9
2,9
<<<<
<<
117,3117,3
<<
0,20,2
0,2
<<<<
<<
117,6117,6
0,2
132,6132,6
2,9
-12,4-12,4
<<
-2,7-2,7
-2,7
<<<<
<<
-15,1-15,1
-2,7
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
129,7 << << 117,3 << << 117,3129,7 -12,4 << << -12,4
17 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24)
17.1 Protezione sociale per particolari categorie (24.5)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
6.894,3
6.066,7
1.082,0
49,2
49,2
<<
<<
<<
<<
5.903,0
5.426,7
1.011,9
69,9
69,9
<<
<<
<<
<<
5.972,8
5.496,5
1.011,9
6.943,5
6.115,8
1.082,0
-991,4
-640,0
-70,1
20,7
20,7
<<
<<
<<
<<
-970,7
-619,3
-70,1
020/ 575/ 5
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DEL TESORO 4.982,1 49,2 << 4.412,0 69,9 << 4.481,85.031,3 -570,1 20,7 << -549,4
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
2,6 << << 2,8 << << 2,82,6 0,2 << << 0,2
17.2 Garanzia dei diritti dei cittadini (24.6)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
123,1
107,5
<<
<<
<<
<<
158,5
117,3
<<
<<
<<
<<
158,5
117,3
123,1
107,5
35,4
9,8
<<
<<
<<
<<
35,4
9,8
DIPARTIMENTO DEL TESORO 14,9 << << 14,2 << << 14,214,9 -0,7 << << -0,7
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
0,7 << << 26,9 << << 26,90,7 26,3 << << 26,3
17.3 Sostegno alla famiglia (24.7)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
664,2
546,1
<<
<<
<<
<<
303,4
185,3
<<
<<
<<
<<
303,4
185,3
664,2
546,1
-360,9
-360,9
<<
<<
<<
<<
-360,9
-360,9
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
118,1 << << 118,1 << << 118,1118,1 << << << <<
17.4 Promozione dei diritti e delle pari opportunita' (24.8)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
29,9
29,9
<<
<<
<<
<<
4,3
4,3
<<
<<
<<
<<
4,3
4,3
29,9
29,9
-25,6
-25,6
<<
<<
<<
<<
-25,6
-25,6
17.5 Lotta alle dipendenze (24.4)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
10,5
10,5
<<
<<
<<
<<
10,1
10,1
<<
<<
<<
<<
10,1
10,1
10,5
10,5
-0,3
-0,3
<<
<<
<<
<<
-0,3
-0,3
18 Politiche previdenziali (25)
18.1 Previdenza obbligatoria e complementare,sicurezza sociale - trasferimenti agli enti edorganismi interessati (25.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
16.704,016.704,0
16.608,5
0,90,9
<<
<<<<
<<
18.156,318.156,3
18.074,8
0,90,9
<<
<<<<
<<
18.157,218.157,2
18.074,8
16.704,916.704,9
16.608,5
1.452,21.452,2
1.466,3
<<<<
<<
<<<<
<<
1.452,21.452,2
1.466,3
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
30,8 0,9 << 30,8 0,9 << 31,731,7 << << << <<
GUARDIA DI FINANZA 64,7 << << 50,7 << << 50,764,7 -14,1 << << -14,1
020/ 575/ 6
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
19 Politiche per il lavoro (26)
19.1 Infortuni sul lavoro (26.2)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
7,37,3
0,2
<<<<
<<
<<<<
<<
7,47,4
0,2
<<<<
<<
<<<<
<<
7,47,4
0,2
7,37,3
0,2
0,00,0
<<
<<<<
<<
<<<<
<<
0,00,0
<<
DIPARTIMENTO DEL TESORO 5,8 << << 5,8 << << 5,85,8 << << << <<
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
1,3 << << 1,3 << << 1,31,3 0,0 << << 0,0
20 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)
20.1 Rapporti con le confessioni religiose (27.5)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
986,8
986,8
1,8
<<
<<
<<
<<
<<
<<
1.074,8
1.074,8
1,8
<<
<<
<<
<<
<<
<<
1.074,8
1.074,8
1,8
986,8
986,8
1,8
88,0
88,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
<<
88,0
88,0
<<
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 985,0 << << 1.073,0 << << 1.073,0985,0 88,0 << << 88,0
21 Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale ePresidenza del Consiglio dei ministri (1)
21.1 Organi costituzionali (1.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
3.180,9
2.064,9
2.064,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
3.161,3
1.986,0
1.986,0
<<
<<
<<
<<
<<
<<
3.161,3
1.986,0
1.986,0
3.180,9
2.064,9
2.064,9
-19,6
-78,9
-78,9
<<
<<
<<
<<
<<
<<
-19,6
-78,9
-78,9
21.2 Organi a rilevanza costituzionale (1.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
528,2
528,2
<<
<<
<<
<<
546,8
546,8
<<
<<
<<
<<
546,8
546,8
528,2
528,2
18,5
18,5
<<
<<
<<
<<
18,5
18,5
21.3 Presidenza del Consiglio dei Ministri (1.3)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
587,8
587,8
<<
<<
<<
<<
628,6
628,6
<<
<<
<<
<<
628,6
628,6
587,8
587,8
40,8
40,8
<<
<<
<<
<<
40,8
40,8
22 Giovani e sport (30)
22.1 Attivita' ricreative e sport (30.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
574,1478,4
478,4
277,1277,1
277,1
<<<<
<<
568,0476,5
476,5
221,0221,0
221,0
<<<<
<<
789,0697,5
697,5
851,2755,5
755,5
-6,1-1,9
-1,9
-56,1-56,1
-56,1
<<<<
<<
-62,2-58,0
-58,0
020/ 575/ 7
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
22.2 Incentivazione e sostegno alla gioventu' (30.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
95,7
95,7
<<
<<
<<
<<
91,5
91,5
<<
<<
<<
<<
91,5
91,5
95,7
95,7
-4,2
-4,2
<<
<<
<<
<<
-4,2
-4,2
23 Turismo (31)
23.1 Sviluppo e competitivita' del turismo (31.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
76,376,3
76,3
<<<<
<<
<<<<
<<
76,076,0
76,0
<<<<
<<
<<<<
<<
76,076,0
76,0
76,376,3
76,3
-0,3-0,3
-0,3
<<<<
<<
<<<<
<<
-0,3-0,3
-0,3
24 Servizi istituzionali e generali delleamministrazioni pubbliche (32)
24.1 Servizi generali, formativi, assistenza legaleed approvvigionamenti per le Amministrazionipubbliche (32.1)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
1.323,5
990,8
192,9
171,7
41,3
6,7
<<
<<
<<
874,9
727,9
173,3
99,9
50,5
15,8
<<
<<
<<
974,7
778,5
189,1
1.495,2
1.032,1
199,6
-448,6
-262,9
-19,6
-71,9
9,3
9,2
<<
<<
<<
-520,5
-253,6
-10,4
DIPARTIMENTO DEL TESORO 660,8 33,3 << 426,8 33,3 << 460,0694,1 -234,0 0,0 << -234,1
AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO 134,9 1,3 << 127,9 1,5 << 129,3136,2 -7,0 0,2 << -6,9
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
2,2 0,0 << << << << <<2,2 -2,2 0,0 << -2,2
24.2 Indirizzo politico (32.2)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL MINISTRO
25,7
25,7
71,7
1,7
<<
<<
20,5
20,5
1,8
1,8
<<
<<
22,3
22,3
97,4
27,4
-5,2
-5,2
-69,9
0,1
<<
<<
-75,1
-5,1
DIPARTIMENTO DEL TESORO << 70,0 << << << << <<70,0 << -70,0 << -70,0
24.3 Servizi e affari generali per le Amministrazionidi competenza (32.3)
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
307,0
220,1
58,8
49,8
<<
<<
126,4
126,4
47,5
47,5
<<
<<
173,9
173,9
365,7
269,8
-180,6
-93,7
-11,2
-2,2
<<
<<
-191,8
-95,9
DIPARTIMENTO DEL TESORO 11,8 1,7 << << << << <<13,6 -11,8 -1,7 << -13,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
21,9 1,4 << << << << <<23,4 -21,9 -1,4 << -23,4
020/ 575/ 8
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 53,2 5,8 << << << << <<59,0 -53,2 -5,8 << -59,0
25 Fondi da ripartire (33)
25.1 Fondi da assegnare (33.1)
GABINETTO E UFFICI DI DIRETTACOLLABORAZIONE ALL'OPERA DEL MINISTRO
28.361,28.867,4
30,0
4.630,915,4
<<
<<<<
<<
22.637,14.574,6
6,9
1.511,910,9
<<
<<<<
<<
24.149,04.585,5
6,9
32.992,18.882,8
30,0
-5.724,1-4.292,8
-23,1
-3.119,0-4,5
<<
<<<<
<<
-8.843,1-4.297,3
-23,1
DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONEGENERALE DEL PERSONALE E DEI SERVIZI
767,1 << << 744,5 << << 744,5767,1 -22,6 << << -22,6
DIPARTIMENTO DEL TESORO 676,1 << << << << << <<676,1 -676,1 << << -676,1
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
7.378,7 9,7 << 3.811,1 10,9 << 3.822,07.388,4 -3.567,6 1,2 << -3.566,4
DIPARTIMENTO DELLE FINANZE 14,0 << << 12,1 << << 12,114,0 -1,9 << << -1,9
SERVIZIO PER LA GESTIONE DELLE SPESERESIDUALI
1,5 5,7 << << << << <<7,2 -1,5 -5,7 << -7,2
25.2 Fondi di riserva e speciali (33.2)
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
19.493,8
19.493,8
4.615,4
4.615,4
<<
<<
18.062,5
18.062,5
1.501,0
1.501,0
<<
<<
19.563,5
19.563,5
24.109,2
24.109,2
-1.431,3
-1.431,3
-3.114,4
-3.114,4
<<
<<
-4.545,8
-4.545,8
26 Debito pubblico (34)
26.1 Oneri per il servizio del debito statale (34.1)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
78.076,478.076,4
71.847,2
<<<<
<<
215.878,5<<
<<
79.562,079.562,0
75.537,4
<<<<
<<
258.550,80,1
0,1
338.112,879.562,2
75.537,5
293.954,978.076,4
71.847,2
1.485,61.485,6
3.690,2
<<<<
<<
42.672,30,1
0,1
44.157,91.485,8
3.690,3
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
6.229,2 << << 4.024,7 << << 4.024,76.229,2 -2.204,5 << << -2.204,5
26.2 Rimborsi del debito statale (34.2)
DIPARTIMENTO DEL TESORO
<<
<<
<<
<<
215.878,5
215.786,0
<<
<<
<<
<<
258.550,6
258.452,6
258.550,6
258.452,6
215.878,5
215.786,0
<<
<<
<<
<<
42.672,2
42.666,6
42.672,2
42.666,6
DIPARTIMENTO DELLA RAGIONERIA GENERALEDELLO STATO
<< << 92,5 << << 98,0 98,092,5 << << 5,5 5,5
020/ 575/ 9
Missione PREVISIONI ASSESTATE 2009 VARIAZIONIProgramma
Centro di Responsabilità
PREVISIONI 2010
correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE correnti c/capit. rimb.prest. TOTALE
RIEPILOGO DELLA CASSA PER MISSIONI, PROGRAMMI E CENTRI DI RESPONSABILITA' (IN MILIONI DI EURO)Tabella N.1
Totale Generale 316.622,7 34.395,9 215.878,5 311.655,3 21.402,8 258.550,8 591.609,0566.897,1 -4.967,4 -12.993,0 42.672,3 24.711,9
020/ 575/ 10
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%
TABELLA N.2
Missioni
Programmi
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio(29)
3.565,8 3.723,3 4,42 60.538,8 58.160,4 -3,93 807,8 643,5 -20,34 970,0 600,0 -38,14 65.882,4 63.127,2 -4,18
1. 1 Regolazionegiurisdizione ecoordinamento delsistema della fiscalita'(29.1)
468,3 466,4 -0,40 6.661,8 4.684,9 -29,67 415,0 258,1 -37,82 970,0 600,0 -38,14 8.515,0 6.009,4 -29,43
1. 2 Programmazioneeconomico-finanziaria epolitiche di bilancio(29.2)
309,2 326,1 5,46 52,3 59,8 14,42 278,7 368,9 32,35 - - - 640,3 754,9 17,90
1. 3 Prevenzione erepressione delle frodi edelle violazioni agliobblighi fiscali (29.3)
2.446,7 2.538,0 3,73 3,0 6,0 96,59 2,0 2,2 14,43 - - - 2.451,7 2.546,2 3,85
1. 4 Regolamentazione evigilanza sul settorefinanziario (29.4)
14,3 12,4 -12,88 9,5 9,4 -0,40 89,3 2,3 -97,47 - - - 113,0 24,1 -78,66
1. 5 Regolazioni contabili,restituzioni e rimborsid'imposte (29.5)
327,3 380,4 16,21 53.812,3 53.400,3 -0,77 22,8 12,0 -47,39 - - - 54.162,4 53.792,6 -0,68
2 Relazioni finanziarie conle autonomie territoriali (3)
- - - 92.255,6 95.892,5 3,94 50,0 - -100,00 - - - 92.305,6 95.892,5 3,89
2. 1 Erogazioni a Entiterritoriali per interventi disettore (3.1)
- - - 29,9 29,2 -2,55 50,0 - -100,00 - - - 79,9 29,2 -63,50
2. 2 Federalismo (3.4) - - - 55.095,7 59.932,1 8,78 - - - - - - 55.095,7 59.932,1 8,78
2. 3 Regolazioni contabilied altri trasferimenti alleRegioni a statuto speciale(3.5)
- - - 30.289,0 29.509,5 -2,57 - - - - - - 30.289,0 29.509,5 -2,57
020/525/1
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%Programmi
Missioni
TABELLA N.2
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
2. 4 Concorso dello Statoal finanziamento dellaspesa sanitaria (3.6)
- - - 6.840,9 6.421,7 -6,13 - - - - - - 6.840,9 6.421,7 -6,13
3 L'Italia in Europa e nelmondo (4)
5,8 5,7 -1,22 17.397,4 17.557,8 0,92 10,3 10,7 3,68 - - - 17.413,5 17.574,3 0,92
3. 1 Partecipazioneitaliana alle politiche dibilancio in ambito UE(4.10)
5,8 5,7 -1,22 17.000,7 17.200,7 1,18 10,3 10,7 3,68 - - - 17.016,8 17.217,1 1,18
3. 2 Politica economica efinanziaria in ambitointernazionale (4.11)
- - - 396,7 357,2 -9,96 - - - - - - 396,7 357,2 -9,96
4 Difesa e sicurezza delterritorio (5)
- - - - - - 191,9 - -100,00 - - - 191,9 - -100,00
4. 1 Missioni militari dipace (5.8)
- - - - - - 191,9 - -100,00 - - - 191,9 - -100,00
5 Ordine pubblico esicurezza (7)
1.420,4 1.420,6 0,02 635,9 565,8 -11,02 1,1 1,3 14,43 - - - 2.057,3 1.987,7 -3,39
5. 1 Concorso dellaGuardia di Finanza allasicurezza pubblica (7.5)
1.420,4 1.420,6 0,02 - - - 1,1 1,3 14,43 - - - 1.421,5 1.421,9 0,03
5. 2 Sicurezzademocratica (7.4)
- - - 635,9 565,8 -11,02 - - - - - - 635,9 565,8 -11,02
6 Soccorso civile (8) - - - - - - 31,3 32,1 2,62 - - - 31,3 32,1 2,62
6. 2 Protezione civile(8.5)
- - - - - - 31,3 32,1 2,62 - - - 31,3 32,1 2,62
7 Agricoltura, politicheagroalimentari e pesca (9)
- - - 176,2 173,4 -1,61 - - - - - - 176,2 173,4 -1,61
7. 1 Sostegno al settoreagricolo (9.3)
- - - 176,2 173,4 -1,61 - - - - - - 176,2 173,4 -1,61
020/525/2
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%Programmi
Missioni
TABELLA N.2
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
8 Competitivita' e sviluppodelle imprese (11)
- - - 323,8 226,4 -30,06 - - - - - - 323,8 226,4 -30,06
8. 1 Incentivi alle imprese(11.4)
- - - 323,8 226,4 -30,06 - - - - - - 323,8 226,4 -30,06
9 Diritto alla mobilita' (13) - - - 1.614,0 1.604,3 -0,60 - - - - - - 1.614,0 1.604,3 -0,60
9. 1 Sostegno allosviluppo del trasporto(13.8)
- - - 1.614,0 1.604,3 -0,60 - - - - - - 1.614,0 1.604,3 -0,60
11 Comunicazioni (15) - - - 376,3 605,2 60,86 237,8 312,0 31,20 - - - 614,1 917,2 49,37
11. 1 Servizi postali etelefonici (15.3)
- - - 341,7 570,6 66,99 - - - - - - 341,7 570,6 66,99
11. 2 Sostegno all'editoria(15.4)
- - - 34,5 34,6 0,14 237,8 312,0 31,20 - - - 272,3 346,6 27,27
12 Ricerca e innovazione(17)
- - - 14,9 14,8 -0,50 - - - - - - 14,9 14,8 -0,50
12. 1 Ricerca di base eapplicata (17.15)
- - - 14,9 14,8 -0,50 - - - - - - 14,9 14,8 -0,50
14 Casa e assettourbanistico (19)
- - - - 2,0 - - - - - - - - 2,0 -
14. 1 Edilizia abitativa epolitiche territoriali(19.1)
- - - - 2,0 - - - - - - - - 2,0 -
16 Istruzione scolastica(22)
- - - - - - 119,7 117,3 -1,97 - - - 119,7 117,3 -1,97
16. 1 Sostegnoall'istruzione (22.10)
- - - - - - 119,7 117,3 -1,97 - - - 119,7 117,3 -1,97
17 Diritti sociali, politichesociali e famiglia (24)
56,9 85,3 49,95 6.103,7 5.460,3 -10,54 706,8 346,8 -50,93 - - - 6.867,4 5.892,4 -14,20
020/525/3
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%Programmi
Missioni
TABELLA N.2
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
17. 1 Protezione socialeper particolari categorie(24.5)
- - - 6.047,4 5.414,3 -10,47 1,3 1,4 12,18 - - - 6.048,7 5.415,7 -10,46
17. 2 Garanzia dei dirittidei cittadini (24.6)
56,9 85,3 49,95 56,3 46,0 -18,23 0,9 27,6 2.808,95 - - - 114,1 158,9 39,27
17. 3 Sostegno allafamiglia (24.7)
- - - - - - 664,2 303,4 -54,33 - - - 664,2 303,4 -54,33
17. 4 Promozione deidiritti e delle pariopportunita' (24.8)
- - - - - - 29,9 4,3 -85,60 - - - 29,9 4,3 -85,60
17. 5 Lotta alledipendenze (24.4)
- - - - - - 10,5 10,1 -3,18 - - - 10,5 10,1 -3,18
18 Politiche previdenziali(25)
- - - 6.961,9 7.736,9 11,13 9.742,1 10.419,3 6,95 - - - 16.704,0 18.156,3 8,69
18. 1 Previdenzaobbligatoria ecomplementare, sicurezzasociale - trasferimenti aglienti ed organismiinteressati (25.2)
- - - 6.961,9 7.736,9 11,13 9.742,1 10.419,3 6,95 - - - 16.704,0 18.156,3 8,69
19 Politiche per il lavoro(26)
- - - 7,3 7,4 0,33 - - - - - - 7,3 7,4 0,33
19. 1 Infortuni sul lavoro(26.2)
- - - 7,3 7,4 0,33 - - - - - - 7,3 7,4 0,33
20 Immigrazione,accoglienza e garanzia deidiritti (27)
- - - 986,8 1.074,8 8,92 - - - - - - 986,8 1.074,8 8,92
20. 1 Rapporti con leconfessioni religiose(27.5)
- - - 986,8 1.074,8 8,92 - - - - - - 986,8 1.074,8 8,92
020/525/4
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%Programmi
Missioni
TABELLA N.2
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
21 Organi costituzionali, arilevanza costituzionale ePresidenza del Consiglio deiministri (1)
- - - - - - 3.180,9 3.161,3 -0,62 - - - 3.180,9 3.161,3 -0,62
21. 1 Organicostituzionali (1.1)
- - - - - - 2.064,9 1.986,0 -3,82 - - - 2.064,9 1.986,0 -3,82
21. 2 Organi a rilevanzacostituzionale (1.2)
- - - - - - 528,2 546,8 3,51 - - - 528,2 546,8 3,51
21. 3 Presidenza delConsiglio dei Ministri(1.3)
- - - - - - 587,8 628,6 6,94 - - - 587,8 628,6 6,94
22 Giovani e sport (30) - - - 474,2 473,9 -0,07 99,9 94,1 -5,79 - - - 574,1 568,0 -1,06
22. 1 Attivita' ricreative esport (30.1)
- - - 473,1 473,5 0,08 5,3 3,0 -43,36 - - - 478,4 476,5 -0,40
22. 2 Incentivazione esostegno alla gioventu'(30.2)
- - - 1,1 0,4 -63,00 94,6 91,1 -3,69 - - - 95,7 91,5 -4,37
23 Turismo (31) - - - - - - 76,3 76,0 -0,39 - - - 76,3 76,0 -0,39
23. 1 Sviluppo ecompetitivita' del turismo(31.1)
- - - - - - 76,3 76,0 -0,39 - - - 76,3 76,0 -0,39
24 Servizi istituzionali egenerali delleamministrazioni pubbliche(32)
527,0 426,6 -19,05 223,7 203,9 -8,82 367,0 241,6 -34,15 - - - 1.117,6 872,1 -21,96
24. 1 Servizi generali,formativi, assistenzalegale edapprovvigionamenti per leAmministrazionipubbliche (32.1)
237,4 283,7 19,50 223,7 203,9 -8,81 363,4 237,6 -34,62 - - - 824,4 725,2 -12,03
020/525/5
S P E S E C O R R E N T I (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%Programmi
Missioni
TABELLA N.2
FUNZIONAMENTO INTERVENTI ONERI COMUNI DI PARTECORRENTE
ONERI DEL DEBITO PUBBLICO
24. 2 Indirizzo politico(32.2)
24,8 20,5 -17,32 - - - - - - - - - 24,8 20,5 -17,32
24. 3 Servizi e affarigenerali per leAmministrazioni dicompetenza (32.3)
264,8 122,4 -53,78 0,0 - -100,00 3,6 4,0 12,96 - - - 268,4 126,4 -52,89
25 Fondi da ripartire (33) 10,2 - -100,00 720,1 10,1 -98,60 9.767,9 7.627,0 -21,92 - - - 10.498,2 7.637,1 -27,25
25. 1 Fondi da assegnare(33.1)
10,2 - -100,00 720,1 10,1 -98,60 6.512,8 4.564,5 -29,92 - - - 7.243,1 4.574,6 -36,84
25. 2 Fondi di riserva especiali (33.2)
- - - - - - 3.255,1 3.062,5 -5,92 - - - 3.255,1 3.062,5 -5,92
26 Debito pubblico (34) - - - - - - 0,0 0,0 2,91 77.647,4 79.562,0 2,47 77.647,4 79.562,0 2,47
26. 1 Oneri per il serviziodel debito statale (34.1)
- - - - - - 0,0 0,0 2,91 77.647,4 79.562,0 2,47 77.647,4 79.562,0 2,47
TOTALE GENERALE 5.586,0 5.661,5 1,35 188.810,5 189.770,0 0,51 25.390,7 23.083,0 -9,09 78.617,4 80.162,0 1,96 298.404,6 298.676,6 0,09
020/525/6
S P E S E I N C O N T O C A P I T A L E (in milioni di euro)
TOTALE
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.% 2009 2010 Var.%
TABELLA N.3
Programmi
Missioni INVESTIMENTI ALTRE SPESE IN C/CAPITALE ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE
1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio(29)
22.643,6 15.939,7 -29,61 1.582,6 122,1 -92,28 7.357,9 3.883,3 -47,22 31.584,1 19.945,1 -36,85
1. 1 Regolazionegiurisdizione ecoordinamento delsistema della fiscalita'(29.1)
16.303,6 13.384,9 -17,90 122,1 122,1 - 1.069,7 88,2 -91,76 17.495,4 13.595,2 -22,29
1. 2 Programmazioneeconomico-finanziaria epolitiche di bilancio(29.2)
2.103,0 2.075,6 -1,30 1.460,4 - -100,00 6.288,1 3.795,1 -39,65 9.851,6 5.870,8 -40,41
1. 3 Prevenzione erepressione delle frodi edelle violazioni agliobblighi fiscali (29.3)
504,8 446,9 -11,47 - - - - - - 504,8 446,9 -11,47
1. 4 Regolamentazione evigilanza sul settorefinanziario (29.4)
32,3 32,2 -0,24 - - - - - - 32,3 32,2 -0,24
1. 5 Regolazionicontabili, restituzioni erimborsi d'imposte(29.5)
3.700,0 - -100,00 - - - - - - 3.700,0 - -100,00
TOTALE GENERALE 7.357,9 3.883,3 19.945,131.584,1 -36,85-47,22122,11.582,6 -92,2815.939,722.643,6 -29,61
020/525/7
R I M B O R S O P R E S T I T I (in milioni di euro)
ECONOMIA E FINANZE
2009 2010 Variazione %
TABELLA N.3a
Programmi
Missioni
215.249,56 258.543,97 20,11 26 Debito pubblico (34)
- 0,12 - 26. 1 Oneri per il servizio del debito statale (34.1)
215.249,56 258.543,85 20,11 26. 2 Rimborsi del debito statale (34.2)
TOTALE GENERALE 215.249,56 258.543,97 20,11
020/525/8
ANALISI PER CATEGORIA E PER TITOLI DI BILANCIO DELLA MASSA SPENDIBILE E DEI PAGAMENTI PER L'ANNO 2010
RESIDUIPRESUNTI AL
1 GENNAIO 2010
PREVISIONIDI COMPETENZA
2010
(migliaia di euro)
MASSASPENDIBILE
AUTORIZZAZIONIDI
CASSA
COEFFICIENTEDI
REALIZZAZIONE
TABELLA N.4
SPESE CORRENTITITOLO I -
REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE 20.657.10717.336.640 17.432.487 84,39%3.320.467
CONSUMI INTERMEDI 3.579.9053.242.307 3.359.830 93,85%337.599
IMPOSTE PAGATE SULLA PRODUZIONE 320.653306.843 319.806 99,74%13.809
TRASFERIMENTI CORRENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 128.048.958116.745.304 114.449.170 89,38%11.303.654
TRASFERIMENTI CORRENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE 2.418.4722.400.310 2.408.789 99,60%18.162
TRASFERIMENTI CORRENTI A IMPRESE 3.716.0652.872.780 2.912.780 78,38%843.285
TRASFERIMENTI CORRENTI A ESTERO 357.559357.528 357.528 99,99%30
RISORSE PROPRIE UNIONE EUROPEA 17.200.00017.200.000 17.200.000 100,00%<<
INTERESSI PASSIVI E REDDITI DA CAPITALE 79.316.74279.315.490 79.315.490 100,00%1.252
POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE 53.484.72153.441.200 53.441.200 99,92%43.520
AMMORTAMENTI 899.874899.874 899.874 100,00%<<
ALTRE USCITE CORRENTI 4.558.9024.558.357 19.558.381 429,02%545
TOTALE TITOLO I 298.676.634 314.558.958 99,08%311.655.33615.882.324
SPESE IN CONTO CAPITALETITOLO II -
INVESTIMENTI FISSI LORDI E ACQUISTI DI TERRENI 592.547304.261 456.048 76,96%288.286
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI 13.017.18310.366.275 10.931.219 83,98%2.650.908
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD IMPRESE 5.470.1334.870.811 5.002.111 91,44%599.322
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE 40.386<< 19.240 47,64%40.386
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A ESTERO 255.612207.781 231.281 90,48%47.831
ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE 4.379.3684.066.035 4.633.035 105,79%313.333
ACQUISIZIONI DI ATTIVITA' FINANZIARIE 208.929129.911 129.911 62,18%79.018
TOTALE TITOLO II 19.945.073 23.964.158 89,31%21.402.8444.019.084
RIMBORSO PASSIVITA FINANZIARIETITOLO III -
RIMBORSO PASSIVITA' FINANZIARIE 258.569.888258.543.969 258.550.771 99,99%25.919
TOTALE TITOLO III 258.543.969 258.569.888 99,99%258.550.77125.919
TOTALE GENERALE 577.165.676 597.093.004 99,08%591.608.95219.927.328
1020/001/
ANALISI PER CATEGORIA E TITOLI DI BILANCIO DELLE PREVISIONI DI COMPETENZA DELLE SPESE PER IL TRIENNIO 2010 - 2012
2010 2011
(migliaia di euro)
2012
TABELLA N.5
SPESE CORRENTITITOLO I -
REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE 18.122.96317.336.640 18.848.511
CONSUMI INTERMEDI 3.133.1903.242.307 2.979.910
IMPOSTE PAGATE SULLA PRODUZIONE 307.220306.843 307.220
TRASFERIMENTI CORRENTI AD AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 117.697.842116.745.304 119.376.338
TRASFERIMENTI CORRENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE 2.401.5292.400.310 2.334.734
TRASFERIMENTI CORRENTI A IMPRESE 2.764.1332.872.780 2.776.167
TRASFERIMENTI CORRENTI A ESTERO 358.264357.528 358.299
RISORSE PROPRIE UNIONE EUROPEA 18.000.00017.200.000 18.400.000
INTERESSI PASSIVI E REDDITI DA CAPITALE 88.094.05779.315.490 94.078.701
POSTE CORRETTIVE E COMPENSATIVE 53.341.71353.441.200 53.526.511
AMMORTAMENTI 909.874899.874 909.874
ALTRE USCITE CORRENTI 4.852.9744.558.357 7.010.248
TOTALE TITOLO I 298.676.634 309.983.759 320.906.514
SPESE IN CONTO CAPITALETITOLO II -
INVESTIMENTI FISSI LORDI E ACQUISTI DI TERRENI 277.827304.261 281.398
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI 8.828.01110.366.275 2.919.664
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI AD IMPRESE 3.916.3384.870.811 3.811.307
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A FAMIGLIE E ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE <<<< <<
CONTRIBUTI AGLI INVESTIMENTI A ESTERO 291.753207.781 330.253
ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE 3.024.5394.066.035 2.710.286
ACQUISIZIONI DI ATTIVITA' FINANZIARIE 129.911129.911 122.164
TOTALE TITOLO II 19.945.073 16.468.378 10.175.072
RIMBORSO PASSIVITA FINANZIARIETITOLO III -
RIMBORSO PASSIVITA' FINANZIARIE 224.319.562258.543.969 215.862.320
TOTALE TITOLO III 258.543.969 224.319.562 215.862.320
TOTALE GENERALE 577.165.676 550.771.699 546.943.907
1020/003/
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
1 Politiche economico-finanziarie e di bilancio (29)
1.1 Regolazione giurisdizione e coordinamento delsistema della fiscalita' (29.1)
1.1.1 FUNZIONAMENTO
63.539,2 62.251,3 65.001,0
6.055,6 5.294,1 5.624,4
466,4 454,7 464,8
1.1.2 INTERVENTI 4.684,9 3.941,5 3.976,3
1.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 258,1 258,1 258,1
1.1.5 ONERI DEL DEBITO PUBBLICO 600,0 600,0 878,0
1.1.6 INVESTIMENTI 46,2 39,8 47,3
1.2 Programmazione economico-finanziaria epolitiche di bilancio (29.2)
1.2.1 FUNZIONAMENTO
1.030,6 588,9 2.480,0
326,1 317,8 317,0
1.2.2 INTERVENTI 59,8 58,4 57,5
1.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 368,9 165,2 2.057,9
1.2.6 INVESTIMENTI 45,8 47,5 47,6
1.2.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE << << <<
1.2.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 230,0 << <<
1.3 Prevenzione e repressione delle frodi e delleviolazioni agli obblighi fiscali (29.3)
1.3.1 FUNZIONAMENTO
2.634,4 2.585,2 2.589,9
2.538,0 2.496,5 2.501,2
1.3.2 INTERVENTI 6,0 4,6 4,6
1.3.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 2,2 2,2 2,2
1.3.6 INVESTIMENTI 88,2 81,9 81,9
1.4 Regolamentazione e vigilanza sul settorefinanziario (29.4)
1.4.1 FUNZIONAMENTO
26,0 22,6 549,4
12,4 12,5 12,5
1.4.2 INTERVENTI 9,4 7,2 534,0
1.4.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 2,3 1,1 1,1
1.4.6 INVESTIMENTI 1,9 1,8 1,8
1.4.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE << << <<
1.5 Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsid'imposte (29.5)
1.5.1 FUNZIONAMENTO
53.792,6 53.760,5 53.757,2
380,4 530,9 355,8
1.5.2 INTERVENTI 53.400,3 53.217,6 53.389,4
1.5.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 12,0 12,0 12,0
1.5.6 INVESTIMENTI << << <<
2 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (3)
2.1 Erogazioni a Enti territoriali per interventi disettore (3.1)
2.1.2 INTERVENTI
98.427,5 100.002,1 100.507,8
295,7 275,9 262,2
29,2 29,2 29,2
2.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE << << <<
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
1020/528/
TABELLA N.6
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
2.1.6 INVESTIMENTI 266,6 246,8 233,0
2.1.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE << << <<
2.1.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE << << <<
2.2 Federalismo (3.4)
2.2.2 INTERVENTI
61.856,9 62.709,5 62.683,2
59.932,1 60.784,7 60.758,4
2.2.6 INVESTIMENTI 1.924,8 1.924,8 1.924,8
2.3 Regolazioni contabili ed altri trasferimenti alleRegioni a statuto speciale (3.5)
2.3.2 INTERVENTI
29.822,8 30.493,4 30.967,4
29.509,5 30.180,1 30.656,2
2.3.6 INVESTIMENTI 313,3 313,3 311,2
2.4 Concorso dello Stato al finanziamento della spesasanitaria (3.6)
2.4.2 INTERVENTI
6.452,0 6.523,3 6.595,0
6.421,7 6.493,1 6.564,6
2.4.6 INVESTIMENTI 30,3 30,2 30,4
3 L'Italia in Europa e nel mondo (4)
3.1 Partecipazione italiana alle politiche di bilancio inambito UE (4.10)
3.1.1 FUNZIONAMENTO
22.949,2 23.749,9 18.878,8
22.488,7 23.288,8 18.417,6
5,7 5,8 5,8
3.1.2 INTERVENTI 17.200,7 18.000,7 18.400,7
3.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 10,7 10,9 10,9
3.1.6 INVESTIMENTI 5.271,6 5.271,5 0,3
3.2 Politica economica e finanziaria in ambitointernazionale (4.11)
3.2.2 INTERVENTI
460,4 461,1 461,2
357,2 357,8 357,9
3.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE << << <<
3.2.6 INVESTIMENTI 103,3 103,3 103,3
3.2.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE << << <<
4 Difesa e sicurezza del territorio (5)
4.1 Missioni militari di pace (5.8)
4.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
<< << <<
<< << <<
<< << <<
5 Ordine pubblico e sicurezza (7)
5.1 Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezzapubblica (7.5)
5.1.1 FUNZIONAMENTO
2.040,4 2.022,4 2.025,0
1.474,6 1.456,6 1.459,3
1.420,6 1.408,4 1.411,0
5.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 1,3 1,3 1,3
5.1.6 INVESTIMENTI 52,7 47,0 47,0
5.2 Sicurezza democratica (7.4)
5.2.2 INTERVENTI
565,8 565,8 565,8
565,8 565,8 565,8
6 Soccorso civile (8)
6.1 Interventi per pubbliche calamita' (8.4)
6.1.6 INVESTIMENTI
2.202,4 2.011,4 1.742,3
128,6 128,6 128,6
85,5 85,5 85,5
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
2020/528/
TABELLA N.6
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
6.1.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE 43,1 43,1 43,1
6.2 Protezione civile (8.5)
6.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
2.073,7 1.882,7 1.613,6
32,1 25,1 25,1
6.2.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 2.041,7 1.857,6 1.588,5
7 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca (9)
7.1 Sostegno al settore agricolo (9.3)
7.1.2 INTERVENTI
175,1 135,0 133,6
175,1 135,0 133,6
173,4 133,6 133,6
7.1.6 INVESTIMENTI 1,8 1,3 <<
8 Competitivita' e sviluppo delle imprese (11)
8.1 Incentivi alle imprese (11.4)
8.1.2 INTERVENTI
1.883,5 1.053,6 918,1
1.883,5 1.053,6 918,1
226,4 226,1 223,1
8.1.6 INVESTIMENTI 1.578,1 748,4 615,9
8.1.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE 79,0 79,0 79,0
9 Diritto alla mobilita' (13)
9.1 Sostegno allo sviluppo del trasporto (13.8)
9.1.2 INTERVENTI
4.734,9 4.629,6 4.600,2
4.734,9 4.629,6 4.600,2
1.604,3 1.603,7 1.603,7
9.1.6 INVESTIMENTI 3.130,5 3.025,9 2.996,5
9.1.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE << << <<
10 Infrastrutture pubbliche e logistica (14)
10.1 Opere pubbliche e infrastrutture (14.8)
10.1.6 INVESTIMENTI
2.128,3 603,8 8,0
2.128,3 603,8 8,0
2.128,3 603,8 8,0
11 Comunicazioni (15)
11.1 Servizi postali e telefonici (15.3)
11.1.2 INTERVENTI
1.110,7 840,7 813,7
741,6 611,0 616,0
570,6 466,0 466,0
11.1.6 INVESTIMENTI 171,0 145,0 150,0
11.2 Sostegno all'editoria (15.4)
11.2.2 INTERVENTI
369,1 229,7 197,8
34,6 33,9 2,0
11.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 312,0 178,6 178,6
11.2.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 22,5 17,2 17,2
12 Ricerca e innovazione (17)
12.1 Ricerca di base e applicata (17.15)
12.1.2 INTERVENTI
171,7 167,9 167,9
171,7 167,9 167,9
14,8 11,1 11,1
12.1.6 INVESTIMENTI 156,8 156,8 156,8
13 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio edell'ambiente (18)
13.1 Sviluppo sostenibile (18.5)
13.1.6 INVESTIMENTI
64,2 63,4 63,4
64,2 63,4 63,4
64,2 63,4 63,4
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
3020/528/
TABELLA N.6
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
14 Casa e assetto urbanistico (19)
14.1 Edilizia abitativa e politiche territoriali (19.1)
14.1.2 INTERVENTI
170,0 258,5 317,0
170,0 258,5 317,0
2,0 2,0 2,0
14.1.6 INVESTIMENTI 168,0 256,5 315,0
15 Tutela della salute (20)
15.1 Programmazione sanitaria e livelli essenziali diassistenza (20.3)
15.1.6 INVESTIMENTI
<< << <<
<< << <<
<< << <<
16 Istruzione scolastica (22)
16.1 Sostegno all'istruzione (22.10)
16.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
117,3 89,8 154,9
117,3 89,8 154,9
117,3 89,8 154,9
16.1.6 INVESTIMENTI << << <<
17 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24)
17.1 Protezione sociale per particolari categorie (24.5)
17.1.1 FUNZIONAMENTO
5.962,3 5.878,8 5.803,6
5.485,6 5.481,0 5.432,9
<< << 0,0
17.1.2 INTERVENTI 5.414,3 5.414,7 5.417,3
17.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 1,4 1,1 <<
17.1.6 INVESTIMENTI 69,9 65,2 15,5
17.2 Garanzia dei diritti dei cittadini (24.6)
17.2.1 FUNZIONAMENTO
158,9 129,3 102,2
85,3 59,7 59,7
17.2.2 INTERVENTI 46,0 42,2 42,2
17.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 27,6 27,4 0,3
17.3 Sostegno alla famiglia (24.7)
17.3.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
303,4 254,8 254,8
303,4 254,8 254,8
17.4 Promozione dei diritti e delle pari opportunita' (24.8)
17.4.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
4,3 3,4 3,4
4,3 3,4 3,4
17.5 Lotta alle dipendenze (24.4)
17.5.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
10,1 10,3 10,3
10,1 10,3 10,3
18 Politiche previdenziali (25)
18.1 Previdenza obbligatoria e complementare,sicurezza sociale - trasferimenti agli enti edorganismi interessati (25.2)
18.1.2 INTERVENTI
18.157,2 19.321,2 20.312,5
18.157,2 19.321,2 20.312,5
7.736,9 8.295,0 8.884,0
18.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 10.419,3 11.025,3 11.427,6
18.1.6 INVESTIMENTI 0,9 0,9 0,9
19 Politiche per il lavoro (26)
19.1 Infortuni sul lavoro (26.2)
19.1.2 INTERVENTI
7,4 7,4 7,4
7,4 7,4 7,4
7,4 7,4 7,4
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
4020/528/
TABELLA N.6
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
20 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (27)
20.1 Rapporti con le confessioni religiose (27.5)
20.1.2 INTERVENTI
1.074,8 1.074,8 1.074,8
1.074,8 1.074,8 1.074,8
1.074,8 1.074,8 1.074,8
21 Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale ePresidenza del Consiglio dei ministri (1)
21.1 Organi costituzionali (1.1)
21.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
3.161,3 3.032,2 3.007,9
1.986,0 1.993,6 1.969,3
1.986,0 1.993,6 1.969,3
21.2 Organi a rilevanza costituzionale (1.2)
21.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
546,8 538,8 538,8
546,8 538,8 538,8
21.3 Presidenza del Consiglio dei Ministri (1.3)
21.3.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
628,6 499,7 499,7
628,6 499,7 499,7
22 Giovani e sport (30)
22.1 Attivita' ricreative e sport (30.1)
22.1.2 INTERVENTI
789,0 740,3 740,0
697,5 678,2 678,0
473,5 470,2 470,0
22.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 3,0 << <<
22.1.6 INVESTIMENTI 144,8 144,8 144,8
22.1.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 76,2 63,2 63,2
22.2 Incentivazione e sostegno alla gioventu' (30.2)
22.2.2 INTERVENTI
91,5 62,0 62,0
0,4 0,3 0,3
22.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 91,1 61,7 61,7
23 Turismo (31)
23.1 Sviluppo e competitivita' del turismo (31.1)
23.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
76,0 56,1 56,1
76,0 56,1 56,1
76,0 56,1 56,1
24 Servizi istituzionali e generali delle amministrazionipubbliche (32)
24.1 Servizi generali, formativi, assistenza legale edapprovvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche(32.1)
24.1.1 FUNZIONAMENTO
968,4 792,5 792,6
774,3 584,1 584,2
283,7 238,7 238,7
24.1.2 INTERVENTI 203,9 201,0 201,0
24.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 237,6 97,8 97,8
24.1.6 INVESTIMENTI 48,1 45,8 45,9
24.1.7 ALTRE SPESE IN C/CAPITALE << << <<
24.1.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 1,0 0,8 0,8
24.2 Indirizzo politico (32.2)
24.2.1 FUNZIONAMENTO
22,3 22,9 22,9
20,5 21,1 21,1
24.2.6 INVESTIMENTI 1,8 1,8 1,8
24.2.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE << << <<
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
5020/528/
TABELLA N.6
2012 2011 2010
per il triennio 2010 - 2012(In milioni di euro)
MissioniProgrammi
Macroaggregati
24.3 Servizi e affari generali per le Amministrazioni dicompetenza (32.3)
24.3.1 FUNZIONAMENTO
171,8 185,5 185,5
122,4 137,3 137,3
24.3.2 INTERVENTI << << <<
24.3.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 4,0 3,1 3,1
24.3.6 INVESTIMENTI 45,4 45,1 45,0
25 Fondi da ripartire (33)
25.1 Fondi da assegnare (33.1)
25.1.1 FUNZIONAMENTO
9.149,0 9.328,5 9.906,2
4.585,5 5.086,0 5.694,8
<< << <<
25.1.2 INTERVENTI 10,1 112,4 409,4
25.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 4.564,5 4.965,3 5.277,0
25.1.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 10,9 8,3 8,4
25.2 Fondi di riserva e speciali (33.2)
25.2.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE
4.563,5 4.242,6 4.211,3
3.062,5 3.341,6 3.310,3
25.2.8 ONERI COMUNI DI CONTO CAPITALE 1.501,0 901,0 901,0
26 Debito pubblico (34)
26.1 Oneri per il servizio del debito statale (34.1)
26.1.1 FUNZIONAMENTO
338.106,0 312.660,6 309.911,0
79.562,2 88.341,1 94.048,8
<< << <<
26.1.3 ONERI COMUNI DI PARTE CORRENTE 0,0 0,0 0,0
26.1.5 ONERI DEL DEBITO PUBBLICO 79.562,0 88.341,0 94.048,7
26.1.9 RIMBORSO DEL DEBITO PUBBLICO 0,1 0,1 0,1
26.2 Rimborsi del debito statale (34.2)
26.2.9 RIMBORSO DEL DEBITO PUBBLICO
258.543,8 224.319,4 215.862,2
258.543,8 224.319,4 215.862,2
546.943,9550.771,7TOTALE 577.165,7
Analisi per Missioni e Programmi delle previsioni di competenza
6020/528/
TABELLA N.6
RELAZIONE AL PARLAMENTO
2
A cura del
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Dipartimento del Tesoro
Direzione III – Ufficio III
Via XX Settembre, 97
00187 Roma
3
Indice Premessa
Pag. 3
Principali abbreviazioni e sigle nel testo
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Introduzione
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1 LA RIFORMA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
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1.1 I nuovi orientamenti strategici emersi dal G20
1.2 Le quote e la governance
1.3 L’aumento delle risorse del Fondo
1.4 La riforma della sorveglianza
1.5 La riforma degli strumenti finanziari del FMI
1.6 La riforma dell’architettura e fabbisogno di finanziamento per i paesi a
basso reddito
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2
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2.1 L’attività di sorveglianza e prevenzione delle crisi
2.2 L’attività di assistenza finanziaria
2.3 Il ruolo del FMI nei confronti dei paesi a basso reddito
2.4 L’assistenza tecnica
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3 LA POSIZIONE FINANZIARIA « 41
4 MONETARIO INTERNAZIONALE
4.1 L’Italia e l’attività del Fondo
4.2 I rapporti finanziari
4.3 La partecipazione dell’Italia al coordinamento europeo sulle attività del
FMI
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« 43
« 44
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APPENDICI
I Cenni storici « 52
II Organizzazione del Fondo Monetario Internazionale « 54
III I principali strumenti di finanziamento del Fondo Monetario Interna-
zionale
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IV Le conclusioni delle riunioni del CMFI e i discorsi del Governatore
per l’Italia
V Fonti normative – Convenzioni
VI Direttori esecutivi e potere di voto
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GLOSSARIO
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Premessa
L’articolo 1 della Legge 7 novembre 1977, n. 882, che ha autorizzato l’accettazione e l’esecuzione
del secondo emendamento allo Statuto del Fondo Monetario Internazionale (FMI), dispone che il
inistro dell’Economia e delle Finanze, incaricato dell’esecuzione della legge e del mantenimento
delle relazioni con l’amministrazione del Fondo, “riferirà annualmente al Parlamento in merito
all’andamento dei rapporti tra l’Italia e il Fondo onetario Internazionale in sede di nota
preliminare allo stato di previsione della spesa del inistero dell’Economia e delle Finanze”.
In osservanza di tale norma s'informa il Parlamento sullo stato dei rapporti con il FMI.
La relazione, presentata al Parlamento nell’ultimo trimestre dell’anno, si riferisce all’anno
finanziario 1 maggio 2008 – 30 Aprile 2009. C’è quindi uno scarto, indotto dalla normativa e dalla
procedura vigenti, tra il periodo cui la relazione si riferisce e il periodo in cui essa viene
materialmente presentata al Parlamento. Tuttavia, al fine di rendere attuale la relazione vengono
forniti, ove disponibili, dati e notizie più aggiornati che talvolta, seppur definitivi, non sono stati
ancora ufficializzati.
Si ricorda che l’unità di conto del F I è il DSP le conversioni dei dati finanziari in dollari sono
approssimativi e sono forniti per opportuna convenienza. Al 30 Aprile 2009, il cambio DSP/$ era $
1=DSP 0, 667632, e il cambio $/DSP era DSP 1=$ 1, 497830.
5
Principali abbreviazioni e sigle nel testo
AFRITAC (Africa Regional Technical Assistance Centers)
AML/CFT (Anti-money laundering/Combating Financial Terrorism)
BM (Banca Mondiale)
BSA (Balance Sheet Approach)
CMFI (Comitato Monetario e Finanziario Internazionale*)
DSA (Debt Sustainability Analysis)
DSP (Diritti Speciali di Prelievo**
)
ECF ( Extended Credit Facility*)
EFF (Extended Fund Facility**)
ESAF (Enhanced Structural Adjustment Facility**)
ESF (Exogenous Shocks Facility)
FAFT (Financial Action Task-Force – vedi GAFI**)
FCC (Forward Commitment Capacity)
FCL (Flexible Credit Line*)
FSAP (Financial Sector Assessment Program**)
FMI (Fondo Monetario Internazionale)
FSB (Financial Stability Board)
FSF (Financial Stability Forum**)
GFSR (Global Financial Stability Report)
GAB (General Agreement to Borrow**)
GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale**)
HIPC (Heavily Indebted Poor Countries*)
IEO (Independent Evaluation Office*)
IMF (International Monetary Fund)
LIC ( Low Income Country)
MDGs (Millennium Development Goals)
MDRI (Multilateral Debt Relief Iniziative**)
MEF ( inistrero dell’Economia e delle Finanze)
NAB (New Agreement to Borrow*)
OMC (Organizzazione Mondiale per il Commercio)
* S i veda l’Appendice I per una più dettagliata descrizione
**Si veda il Glossario per una più dettagliata descrizione.
6
PSI (Policy Support Instruments)
PRGF (Poverty Reduction and Growth Facility**)
PRSP (Poverty Reduction Strategy Paper**)
RAL (Reserve Augmentation Line**)
RCF (Rapid Credit Facility*)
ROSC (Report on the Observance of Standards and Codes**)
SBA (Stand-By Arrangement**)
SCA (Special Contingent Account**)
SCF (Standby Credit Facility*)
SCIMF (Sub Committee on IMF Issues)
SDA (Special Disbursement Account**)
SDDS (Special Data Dissemination Standard**)
SSP (Statement of Surveillance Priorities)
TIM (Trade Integration Mechanism)
TRS (Triennal Review of Surveillance)
WEO (World Economic Outlook)
7
INTRODUZIONE
Durante l’anno fiscale 2009 (maggio 2008 - aprile 2009) il Fondo Monetario Internazionale
(FMI) ha operato in un contesto macroeconomico in continuo deterioramento. Fino a settembre
2008 la crisi dei mutui subprime aveva prodotto conseguenze nei mercati finanziari, determinando
una forte volatilità dei mercati azionari. uttavia le conseguenze sull’economia reale sembravano di
impatto limitato, manifestandosi con un rallentamento globale della crescita associata a spinte
inflazionistiche che dipendevano soprattutto dall’aumento dei prezzi dei beni energetici ed
alimentari.
Dopo la dichiarazione di bancarotta della Lehman Brothers, una delle principali banche
d’affari statunitensi, la crisi economica si è manifestata in tutta la sua gravità con una recessione a
carattere globale, che ancora persiste, accompagnata dalla caduta dei prezzi, sia delle materie prime
che delle attività. Ciò ha reso necessario interventi straordinari di politica economica, in particolare
dei paesi membri del Gruppo dei 20 (G20).
Dal lato della politica monetaria è stato necessario evitare un brusco arresto nel
funzionamento del mercato del credito. Le politiche coordinate di intervento straordinario delle
Banche Centrali, allo scopo di assicurare la liquidità necessaria nel mercato interbancario e del
credito al consumo, hanno alleviato le condizioni finanziarie, ma ciò non ha impedito il
ripercuotersi della crisi sull’economia reale, in particolare negli Stati niti. li effetti di
propagazione in Europa e nei paesi emergenti sono stati ampi.
Sono state adottate anche misure eccezionali di politica fiscale la cui attuazione congiunta ha
avuto un impatto significativo sulla crescita. uttavia l’occupazione continua ancora a diminuire,
sia perché normalmente le azioni di stimolo esplicano i propri effetti sul mercato del lavoro con un
certo ritardo temporale, sia perché la ripresa economica non è ancora robusta. Le misure
straordinarie di politica fiscale, finanziate sia da aumenti di spesa che da riduzioni di imposte, sono
state adattate alle caratteristiche specifiche di ciascun paese, pur essendo caratterizzate da principi
uniformi: a) attuazione rapida; b) stimolo della domanda interna e creazione di nuovi posti di
lavoro; c) sostegno ai poveri; d) misure coerenti con l’obiettivo di aumentare il potenziale di
crescita di lungo periodo; e) temporaneità e compatibilità con la sostenibilità di medio termine della
finanza pubblica.
In questo contesto il FMI ha assunto un ruolo essenziale, per ricoprire il quale si è reso
necessario un processo di rapido adattamento al contesto e l’avvio di un complesso programma di
riforme, non ancora completato. Le principali misure, adottate o in corso di discussione, sono state:
1) l’aumento della dotazione finanziaria per garantire un’adeguata assistenza ai paesi più colpiti
8
dalla crisi; 2) la revisione degli strumenti di assistenza finanziaria, in modo da renderli
maggiormente duttili e funzionali al nuovo scenario che si andava manifestando; 3) un
ripensamento delle priorità in materia di sorveglianza sui paesi membri e sull’economia globale 4)
l’intensificazione della collaborazione tra FMI e il Consiglio per la stabilità finanziaria (Financial
Stability Board) per individuare un sistema efficace di prevenzione della crisi; 5) la riforma della
governance, cos da rendere più efficace l’azione del Fondo; 6) il rafforzamento della voce e della
rappresentanza dei paesi emergenti e dei paesi in via di sviluppo, per rafforzare la legittimità e la
credibilità delle scelte operate dal Fondo.
D’altronde, quando l’emergenza sarà finita, sarà necessario ridimensionare
progressivamente l’intervento pubblico nell’economia, senza rischiare di destabilizzare i mercati
(exit strategies). A questo scopo il Fondo, insieme al Financial Stability Board, avrà il compito di
aiutare gli Stati membri, in particolare quelli del G20, a definire tempistica, dimensione e sequenza
del rientro dalle misure straordinarie di politica economica.
Dal punto di vista organizzativo, si segnala che in occasione delle Riunioni Annuali 2008 è
stato nominato Presidente del Comitato Monetario e Finanziario Internazionale (il cui ruolo è stato
rivestito da Tommaso Padoa-Schioppa, Ministro delle Finanze italiano, durante la passata
legislatura), Youssef Boutros- hali, inistro delle Finanze dell’Egitto.
9
1. LA RIFORMA DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
1.1 I nuovi orientamenti strategici emersi dal G7/G8 e dal G20
Nel corso della seconda metà del 2008 e per tutto il 2009 il Fondo monetario è stato al
centro di importanti discussioni svoltesi nell’ambito del G201, nel quadro delle misure che i paesi
più industrializzati e i paesi emergenti si sono impegnati ad adottare per riportare stabilità sui
mercati finanziari e far riprendere la crescita, e per riformare il sistema finanziario globale. L’F I è
stato un tema prioritario anche per la Presidenza italiana del 7. Le decisioni prese in quest’ambito
sono confluite in quelle del G20.
Al primo Vertice nella storia del G20, svoltosi a Washington il 15 novembre 2008, i Capi di
Stato e di Governo hanno evidenziato la necessità di riformare le Istituzioni finanziarie
internazionali (IFI). Per quanto riguarda il FMI, nel riaffermarne il ruolo centrale di forum per le
consultazioni e la cooperazione internazionale sulle questioni monetarie e finanziarie e di promotore
della stabilità monetaria e finanziaria globale, i membri del G20 hanno riconosciuto che la crisi
finanziaria ha messo in luce la necessità di accelerare le riforme volte a rafforzarlo e a fornirgli gli
strumenti necessari a svolgere al meglio i suoi compiti istituzionali.
A tal fine si è deciso di riesaminare la dotazione finanziaria, gli strumenti di prestito e la
governance del Fondo, con l’obiettivo ultimo di accrescere la legittimità, l’efficacia e l’efficienza
dell’istituzione e di chiarirne il ruolo e le responsabilità. La Dichiarazione del Vertice G20 contiene
in proposito uno specifico Piano d’Azione che prevede: (i) azioni immediate (analisi delle lezioni
apprese dalla crisi revisione dell’adeguatezza delle risorse finanziarie del Fondo revisione degli
strumenti di prestito, cooperazione con il Financial Stability Forum - FSF, diventato poi Financial
Stability Board, o FSB); (ii) azioni a medio termine (rafforzamento della sorveglianza, per quanto
riguarda in particolare il ruolo del Fondo nel fornire indicazioni sulle politiche macroeconomiche, e
rafforzamento della governance, con riferimento esplicito alla necessità di accrescere la voce e la
rappresentanza dei paesi emergenti e in via di sviluppo), e (iii) ulteriori raccomandazioni sul
mandato e sulla struttura organizzativa e decisionale del Fondo, per la cui realizzazione non è
indicata una precisa scadenza.
1 Il Gruppo dei Venti è stato istituito nel 1999 dal G7 come organismo di dialogo informale e di scambio di informazioni sui
temi finanziari ed economici fra i paesi economicamente più significativi. Lo scopo è quello di promuovere la cooperazione
internazionale per una crescita stabile e sostenuta di cui tutti possano essere partecipi. Del gruppo sono membri i paesi G7, la Russia,
la urchia, la Repubblica del Sud Africa, l’Arabia Saudita, l’India, l’Indonesia, la Cina, l’Australia, la Corea, il essico, il Brasile e
l’Argentina. Le organizzazioni internazionali partecipanti sono la Presidenza dell’ nione europea, la anca Centrale Europea, il
Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Nel 2008 alla lista originaria di paesi si sono aggiunte la Spagna e l’ landa,
dietro invito della Presidenza francese dell’ e.
10
I Capi di Stato e di Governo hanno affidato ai Ministri delle finanze il compito di dare
seguito alle misure identificate nel Piano d’azione. Per facilitare la discussione dei Ministri sono
stati istituiti alcuni gruppi di lavoro, composti da esperti rappresentanti tutti i governi del G20. In
particolare il Gruppo di lavoro n. 3 è stato incaricato di studiare a fondo le questioni del mandato,
delle risorse e della governance del FMI, mentre il Gruppo di lavoro n. 2, incaricato di formulare
proposte per migliorare la cooperazione internazionale e il coordinamento sulla regolamentazione e
la supervisione dei mercati finanziari, ha analizzato le misure necessarie per accrescere la
collaborazione tra FMI e FSF.
Le discussioni dei Gruppi di lavoro, e la successiva riunione dei Ministri G20 di Londra del
14 marzo 2008, hanno fatto emergere sostanziali divisioni tra paesi emergenti e paesi avanzati sulle
riforme necessarie per rafforzare il Fondo:
I paesi avanzati hanno sostenuto la necessità di un aumento solo temporaneo delle risorse
finanziarie de Fondo (incluse quelle messe a disposizione dai paesi membri attraverso accordi
bilaterali o multilaterali), per far fronte a una situazione giudicata eccezionale. I paesi
emergenti, invece, si sono espressi in favore di un’espansione permanente del capitale dell’F I,
attraverso un aumento generale delle quote da completare entro il 2011.
I paesi emergenti hanno chiesto di innalzare i limiti di accesso alle risorse dell’F I, ridurre i
costi dei prestiti e ammorbidire le relative misure di aggiustamento richieste dal Fondo
monetario (condizionalità). I paesi avanzati hanno ribadito, anche se con accenti diversi, la
necessità di salvaguardare l’integrità delle risorse finanziarie del Fondo.
A unanime giudizio dei paesi emergenti, l’attuale crisi avrebbe evidenziato l’inefficacia della
sorveglianza dell’F I sulle economie avanzate. Pur riconoscendo la necessità di migliorare
l’efficacia dei Financial Sector Assessment Programs (FSAP), le posizioni differiscono
sull’impegno a intraprendere tali esercizi e a pubblicare i relativi risultati (inclusi i tradizionali
rapporti di sorveglianza ex Art. IV).
I paesi emergenti hanno chiesto un aumento di quote e poteri di voto, da realizzarsi nel contesto
della prossima revisione generale delle quote F I. D’altro lato, i paesi avanzati hanno
sottolineato l’urgenza di ratificare la riforma delle quote approvata nel 2008.
I paesi avanzati considerano essenziale affrontare nel medio periodo questioni quali un
maggiore coinvolgimento politico nelle decisioni strategiche del Fondo, la revisione dei ruoli e
delle responsabilità del Board e della Direzione, il rafforzamento dei meccanismi di
accountability. Per i paesi emergenti si tratta, invece, di questioni secondarie rispetto alla
revisione delle quote.
11
Con queste premesse si è arrivati al secondo Vertice G20, svoltosi a Londra il 2 aprile 2009.
In quell’occasione i Capi di Stato e di overno hanno considerato i progressi nell’attuazione del
piano annunciato a novembre 2008 e discusso ulteriori misure per fronteggiare la crisi e riformare il
sistema finanziario internazionale, decidendo di:
a) triplicare, da 250 a 750 miliardi di dollari, l’ammontare massimo di prestiti non agevolati
concedibili dall’F I (lending capacity) che include, oltre alle quote di capitale dei paesi con
una solida posizione di bilancia dei pagamenti, anche le risorse addizionali rese disponibili
tramite accordi di prestito bilaterali e i cosiddetti New Arrangements to Borrow (NAB). Il G20
ha altresì convenuto sulla necessità di accrescere la liquidità internazionale a disposizione dei
paesi emergenti, attraverso una nuova allocazione di DSP, per un controvalore di 250 miliardi di
dollari (v. oltre, sezione 1.3, pag.17).;
b) ratificare il pacchetto di riforme approvato nell’Aprile 2008 e concludere entro gennaio 2011 la
prossima revisione generale delle quote dell’F I, con l’obiettivo di garantire che le risorse del
Fondo rimangano sufficienti a soddisfare il fabbisogno finanziario dei paesi membri anche nel
medio termine (v. oltre, sezione 1.2, pag.12).
c) rafforzare la capacità del Fondo di prestare assistenza finanziaria ai paesi a basso reddito (Low
Income Countries, o LIC), per circa 6 miliardi di dollari. L’F I finanzierà i nuovi crediti
agevolati con i proventi dell’investimento delle plusvalenze realizzate vendendo una parte delle
proprie riserve di oro e con gli eventuali avanzi di bilancio (v. oltre, sezione 1.6, pag.27)
d) espandere e istituzionalizzare il Financial Stability Forum (FSF), ridenominato Financial
Stability Board (FSB), ampliandone il mandato e prevedendone la collaborazione con l’F I
nella conduzione di esercizi di early warning. I risultati di tali esercizi dovranno essere
presentati dal Presidente dell’FS e dal Managing Director dell’F I alle riunioni dell’
nternational Monetary and Financial Committee e dei Ministri finanziari e Governatori del G20
(v. oltre, sezione 1.4, pag.24).
e) procedere con le riforme della governance del Fondo, tenendo conto dei cambiamenti avvenuti
nell’economia mondiale e le sfide della globalizzazione, dando maggior voce e rappresenzanza
ai paesi emergenti e in via di sviluppo, inclusi i più poveri. Queste azioni andranno
accompagnate da un rafforzamento della supervisione e dei processi decisionali del Fondo. A tal
fine, il 20 ha raccomandato tra l’altro di rafforzare il coinvolgimento dei overnatori nella
determinazione delle linee strategiche del Fondo e ha espresso sostegno per un processo di
selezione del Managing Director aperto, trasparente e fondato su criteri meritocratici (v. oltre,
sezione 1.2, pag.12)
12
Il G20 ha infine espresso sostegno per il nuovo strumento finanziario, la cosiddetta Flexible
Credit Line (FCL), approvato pochi giorni prima del vertice di Londra dal Consiglio di
amministrazione dell’F I. Lo strumento consente al Fondo di erogare, anche in assenza di crisi e
quindi a fini precauzionali, prestiti di durata annuale e di entità considerevole in favore di paesi
membri con solide condizioni economiche di fondo e politiche virtuose in atto, che ne facciano
richiesta. (v. oltre, sezione 1.5, pag. 25)
Lo stato di attuazione delle misure approvate al Vertice di Londra verrà discusso al terzo
Vertice dei Capi di Stato e di Governo del G20, che si svolgerà il 24-25 settembre 2009 a
Pittsburgh.
1.2 Le quote e la governance
Ad aprile 2008 il Consiglio dei Governatori ha approvato la Risoluzione relativa alla riforma
delle quote (vedi riquadro alla pagina seguente) a larga maggioranza2. I principali elementi della
riforma sono:
a) l’approvazione di un’unica formula per la determinazione delle quote calcolate, comprensiva
di quattro variabili: PIL3 (con peso del 50 per cento), openness
4 (con peso del 30 per cento),
variability5 (con peso del 15 per cento) e reserves
6 (con peso del 5 per cento);
b) l’introduzione di un fattore di compressione (pari a 0,95) volto a ridurre la dispersione delle
quote calcolate;
c) la triplicazione dei voti capitari (basic votes, passati da 250 a 750 per ciascun paese membro)
e l’introduzione di un meccanismo volto a mantenerne costante il peso sul potere di voto
complessivo7;
d) l’aumento complessivo delle quote in misura pari all’11,5 per cento;
e) la parziale rinuncia (foregoing) all’aumento delle quote da parte dei paesi G7 eleggibili,
dell’Irlanda e del Lussemburgo;8
2 La Risoluzione ha ricevuto il voto contrario di tre paesi, fra cui l’Argentina, e l’astensione di Federazione Russa e
Arabia Saudita. 3 La variabile PIL è una combinazione del PIL ai tassi di cambio di mercato (considerato con peso del 60 per cento) e
del PIL in parità di potere d’acquisto (con peso del 40 per cento) 4 La variabile misura il grado di apertura agli scambi vero l’estero, espresso come somma di esportazioni e
importazioni. 5 Questa misura la variabilità delle esportazioni e dei flussi netti di capitale.
6 Misura la consistenza media delle riserve ufficiali detenute da un paese negli ultimi dodici mesi.
7 I basic votes sono i diritti di voto assegnati in misura uguale a ciascun paese (indipendentementee dalle quote) e hanno
l’effetto di aumentare il potere di voto relativo dei paesi altri più piccoli. 8 In particolare, gli Stati Uniti hanno mantenuto il potere di voto conseguito dopo il round di Singapore. Gli altri G7
eleggibili ( ermania, Italia, iappone) hanno ottenuto soltanto l’aumento di quote sufficiente a ridurre il proprio
13
f) l’assegnazione di un incremento di quote ai paesi fortemente sottorappresentati in termini di
PIL PPP9;
g) la possibilità di nominare un secondo Vice Direttore Esecutivo per le constituency con almeno
19 membri (quali le due africane)10
;
h) l’impegno a riallineare in modo continuativo le quote dei paesi sottorappresentati nel contesto
delle general review.
livello di sottorappresentazione nella stessa proporzione degli Stati niti. Nell’ambito dei paesi avanzati, inoltre, Irlanda
e Lussemburgo hanno rinunciato all’aumento di quote che andasse oltre il 50 per cento delle rispettive quote. 9 In particolare ai paesi sotto-rappresentati per più del 75 per cento in termini di PIL PPP è stato assegnato un
incremento di quote pari al 40 per cento rispetto al livello detenuto prima dell’aumento calcolato a Singapore. Inoltre è
stata introdotta una salvaguardia per i quattro paesi che hanno beneficiato dell’aumento di quote deciso a Singapore
(Cina, Corea, Messico e Turchia) in modo a assicurargli un incremento totale delle quote pari ad almeno il 15 per cento. 10
Tale possibilità (così come la triplicazione dei basic votes e la definizione di un meccanismo volto a lasciarne
invariato il peso sui voti totali) ha comportato la necessità di emendare gli Articles of Agreement del Fondo.
Riforma della governance: sviluppi storici e temi oggetto del dibattito Box 1
Nel processo di riforma della governance, un passaggio cruciale è stato rappresentato dalla revisione del sistema di
formule utilizzato per determinare le quote di partecipazione al Fondo. Una formula per il calcolo delle quote è stata
introdotta fin dall’istituzione del Fondo, con lo scopo di guidare la distribuzione delle quote tra i paesi membri, senza
tuttavia essere applicata in modo automatico e vincolante. A partire dagli anni 60 è stato adottato un approccio multi-
formula, basato su cinque formule, inclusa quella originale, che è stato il sistema di riferimento utilizzato fino alla
recente riforma. Successivamente, a fronte di un diffuso orientamento favorevole a una revisione delle formule, è stato
costituito un gruppo di esperti (Quota Formula Review Group) per sviluppare una proposta di riforma. Nel 2000 è stato
pubblicato il rapporto finale del gruppo di lavoro (c.d. Rapporto Cooper), con la proposta di adottare una singola
formula, semplice e trasparente, basata su due sole variabili, il PIL e la variabilità delle esportazioni e dei flussi di
capitale a lungo termine. Questa proposta, che avrebbe favorito gli Stati Uniti e più in generale i paesi avanzati, non ha
tuttavia riscosso un sostegno sufficientemente ampio per essere adottata.
In occasione della XIII revisione generale delle quote, si è riaperto il dibattito sul tema. La Risoluzione adottata dal
Consiglio dei Governatori in occasione delle Riunioni annuali 2006 (c.d. Risoluzione di Singapore) ha definito le
caratteristiche fondamentali della nuova formula: essa avrebbe dovuto consentire in modo più semplice e trasparente
di riflettere il peso relativo di ogni stato membro nell’economia mondiale a tal fine un peso significativo avrebbe
dovuto essere assegnato al PIL, mentre, tra le altre variabili, un ruolo particolarmente importante avrebbe dovuto
essere attribuito al grado di apertura dell’economia (openness).
A partire dal luglio 2007 il negoziato relativo alla riforma della governance si è notevolmente intensificato, con
l’obiettivo di realizzare concreti progressi (e possibilmente giungere a un accordo) alle successive Riunioni Annuali. A
partire dalle Riunioni Annuali 2007 si è stabilito che il PIL valutato in parità di potere d’acquisto (PIL PPP) avrebbe
dovuto svolgere un ruolo accanto al PIL espresso a tassi di mercato, tradizionalmente utilizzato nelle formule. Le
successive discussioni hanno condotto alla formulazione della proposta che attribuisce un ruolo significativo al PIL
(con un peso del 50 per cento) e al grado di apertura (30 per cento). Nella formula il PIL compare come media
ponderata tra il PIL valutato a tassi di cambio di mercato e quello calcolato in PPP.
14
La riforma ha determinato un incremento ad hoc delle quote per 54 paesi. Per l’Italia, la
quota relativa è rimasta invariata a 3.3. Il potere di voto relativo (voting share) è aumentato per 135
paesi, con uno “spostamento” a favore dei paesi non avanzati del 2,7 per cento (e del 5,4 per cento a
favore dei paesi sottorappresentati). Di seguito si riportano i dati sul potere di voto di alcuni gruppi
di paesi, con il confronto tra la situazione precedente all’avvio della riforma nel 2006 e quella che
si determinerà con l’entrata in vigore della riforma del 2008.
Tabella 1 - Potere di voto relativo (in percentuale)
Prima Dopo
Economie avanzate 60.6 57.9
Stati Uniti 17.0 16.7
Italia 3.24 3.16
Mercati Emergenti e Paesi in Via di Sviluppo 39.4 42.1
Paesi in Via di Sviluppo 31.7 34.5
Economie in Transizione 7.7 7.6
Totale 100.0 100.0
UE 27 32.5 30.9
Paesi a Basso Reddito (LICs) 8.3 9.4
Infatti, l’approvazione del pacchetto di riforma ha richiesto un’apposita modifica dello Statuto
del Fondo, in particolare per gli aspetti relativi all’aumento dei basic votes. Ciò comporta che i
paesi membri, quando la propria legislazione lo ritiene necessario, debbano procedere alla ratifica
delle modifiche approvate a livello internazionale, in genere tramite una legge formale (vedi
riquadro successivo).
La riforma delle quote in sé non implica il ricorso alla ratifica parlamentare, poiché non
richiede modifiche dello statuto. Al contrario l’aumento dei basic votes lo impone. Giacché
quest’ultima riforma aumenta il potere di voto dei paesi più poveri, i due processi sono stati legati
prevedendo che la riforma delle quote andasse a regime solo qualora si raggiungesse il numero
necessario di strumenti di ratifica affinch l’aumento dei basic votes possa entrare in vigore.
La procedura di modifica dello Statuto del FMI Box 2
La procedura per l’adozione degli emendamenti allo Statuto del Fondo è definita nell’Articolo III
dello Statuto stesso. La procedura prevede due stadi: in primo luogo, la proposta di emendamento deve
essere approvata dal Consiglio dei Governatori del Fondo; secondo, la proposta di emendamento deve
essere accettata dai tre quinti dei paesi membri, che abbiano almeno l’ottantacinque per cento del potere
15
Pur non essendo ancora entrata in vigore la riforma del 2008, al vertice dei capi di Stato e di
governo del G20 di aprile è stato deciso di anticipare la conclusione della XIV Revisione Generale
entro gennaio del 2011 (invece che entro il 2013) e di rivedere anche la distribuzione delle quote,
per garantire adeguata voce e rappresentanza ai paesi emergenti e in via di sviluppo in modo da
rafforzare la legittimità del Fondo come istituzione universale.
La XIII revisione generale si era conclusa con la constatazione che non vi erano le condizioni
di lungo periodo per ulteriori aumenti di capitale. Tuttavia per poter ottenere una sostanziale
modifica delle quote relative dei paesi emergenti e in via di sviluppo, sarà necessario procedere ad
un incremento significativo del capitale e individuare, in base a criteri oggettivi, i paesi che
dovranno beneficiare maggiormente.
In questo senso dovranno essere approfondite due questioni differenti ma complementari: (i)
la struttura della formula per il calcolo delle quote (variabili e pesi relativi); (ii) la modalità di
allocazione dell’aumento di capitale.
Per quanto riguarda la formula, sembra stia emergendo un vasto consenso per mantenere
quella definita dalla riforma del 2008. Per quanto riguarda i criteri di riparto dell’aumento di
capitale l’orientamento prevalente è quello di assegnare le nuove quote in base a un criterio ad hoc,
da preferirsi a quello selettivo e a quello equi-proporzionale prevalentemente utilizzato in passato.
In effetti l’assegnazione ad hoc è l’unico metodo per favorire una redistribuzione sostanziale.
Il criterio di riparto equi-proporzionale assegna le nuove quote a tutti i paesi membri in base alla
percentuale effettivamente detenuta del capitale, non modificando la distribuzione relativa. Il
criterio selettivo ha lo scopo di far convergere la quota effettiva (ciò che un paese detiene in
relazione alle precedenti revisioni generali) alla quota teorica (ciò che un paese dovrebbe ottenere in
virtù dell’applicazione della formula di calcolo utilizzando i dati macroeconomici recenti),
di voto totale. Il Fondo certifica il completamento del secondo stadio a mezzo di formale comunicazione
indirizzata a tutti i paesi membri e l’emendamento entra in vigore per tutti i paesi membri,
indipendentemente dal fatto che abbiano o meno accettato la proposta di emendamento, tre mesi dopo la
data della certificazione (a meno che il Fondo, nel sottoporre all’accettazione dei paesi membri la
proposta, non abbia specificato un periodo più breve). Nell’accettare una proposta di emendamento allo
Statuto del Fondo, che costituisce la modifica di un accordo internazionale, ciascun paese membro deve
assicurarsi che potrebbe essere tenuto a intraprendere determinate misure previste dalla legislazione
nazionale. Questi adempimenti interni di natura legale varieranno secondo la legislazione e, in
particolare, la Costituzione di ciascun paese membro. In molti paesi, l’accettazione della proposta
richiederà il previo consenso del potere legislativo o dell’esecutivo o di entrambi.
16
producendo una modifica della distribuzione soltanto parziale, poiché anche con questo metodo la
maggior parte dei paesi membri ottiene un incremento della propria quota. Il criterio
dell’assegnazione ad hoc, al contrario, prevede l’attribuzione delle quote solo ad un gruppo ristretto
di paesi che viene individuato da criteri oggettivi predeterminati.
Inoltre, tra i paesi del G20, si è rafforzato il consenso sulla necessità di riformare i
meccanismi di governo dell’F I, con l’obiettivo di rafforzarne la legittimità e la credibilità e di
rendere più incisiva la sua capacità di risposta alla crisi finanziaria.
Il dibattito in corso, stimolato da i vari rapporti che si sono succeduti nel corso dell’anno
finanziario (il Trevor Manuel Report commissionato dal Direttore Generale del Fondo Strauss-
han, il Rapporto oorman al Presidente dell’I FC, sono due fra i principali documenti in
materia), proseguirà per tutto il prossimo anno finanziario. Le proposte di riforma riguardano
principalmente i seguenti temi:
a) il rafforzamento del coinvolgimento politico nella gestione del Fondo, con due ipotesi
alternative attualmente in esame, ovvero (i) attivare il Council ministeriale, come previsto
dallo Statuto, nel quale sarebbero rappresentati tutti i paesi membri con un meccanismo di
constituency che rispecchia quelle esistenti al Board, oppure (ii) rafforzare il ruolo dell’I FC,
che pur avendo solo funzioni consultive, ha una forte rilevanza sulle attività del Fondo, che
potrebbe essere ulteriormente accresciuta11
;
b) modificare la composizione dell’Executive Board prevedendo una riduzione nel numero dei
membri da 24 a 22 o 20. Tale riduzione dovrebbe avvenire a spese dei paesi europei e a
vantaggio di quelli emergenti e in via di sviluppo;
c) la riforma delle competenze assegnate al Board, riducendo le attività di gestione ordinaria del
Fondo, affinché esso possa concentrarsi su questioni di tipo strategico e sulla supervisione del
management, quest’ultimo assumerebbe l’esclusiva competenza su temi di gestione ordinaria,
incluse la sorveglianza bilaterale (Article I ) e l’assistenza finanziaria ai paesi membri;
d) la modifica dei meccanismi decisionali, con lo scopo di accrescere la “democraticità” del
Fondo (tra le proposte si discute sia della riduzione delle soglie di maggioranza qualificata, sia
della possibilità di estendere il meccanismo della doppia maggioranza).
Un dibattito più generale, che può contribuire a modificare radicalmente il ruolo stesso del
Fondo, riguarda una nuova definizione del mandato. Tra le proposte se ne sottolineano due: affidare
11
Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi. uttavia, il rafforzamento dell’I FC potrebbe per essere
una soluzione più facilmente perseguibile, visto che richiede soprattutto innovazioni procedurali (come per esempio, più
opportunità di dialogo diretto tra i Ministri, negoziati più snelli per la definizione del comunicato, eventuale
introduzione di un modello di Presidenza basato sulla troi a, come esiste nell’ nione Europea e nel 20, ecc.).
17
al Fondo il mandato esplicito di vigilare sulla stabilità finanziaria; attribuire piena giurisdizione al
Fondo in materia di movimenti di capitale. In entrambi i casi ne risulteranno rafforzate e ampliate le
funzioni di sorveglianza sia a livello multilaterale, sia sui singoli paesi (sorveglianza bilaterale).
Le implicazioni di queste proposte devono essere esaminate nel dettaglio e il dibattito è
ancora in corso. In particolare la proposta di attribuire al Fondo piena giurisdizione in materia di
movimenti di capitale potrebbe comportare modifiche significative nell’attività del Fondo in
relazione ai nuovi poteri e responsabilità che gli verrebbero affidati.
1.3 L’aumento delle risorse del Fondo
Al potenziamento delle tradizionali risorse provenienti dall’aumento delle quote si deve
aggiungere l’aumento di quelle messe a disposizione del Fondo su base bilaterale da parte dei paesi
industrializzati ed emergenti.
Le richieste di finanziamento all’F I sono aumentate in misura considerevole negli ultimi
mesi del 2008 e nel corso del 2009, e si prevede che continueranno ad aumentare, anche per effetto
della recente riforma degli strumenti di prestito (si veda la sezione 1.5).
Per rispondere alle richieste dei paesi emergenti colpiti dalla crisi, il G20 ha deciso di
incrementare le risorse a disposizione dell’F I fino a un massimo di 500 miliardi di dollari,
triplicandone l’ammontare rispetto ai livelli pre-crisi, da 250 a 750 miliardi di dollari.
L’aumento delle risorse del Fondo deciso dal G20 si concretizzerà in particolare utilizzando
lo strumento dei NAB (New Arrangements to Borrow), accordi di finanziamento tra l’F I e 26
paesi membri o le loro banche centrali che permettono di integrare le risorse dell’F I in caso di
necessità attraverso prestiti al Fondo, qualora ne faccia richiesta. Attualmente i NAB dispongono di
circa 50 miliardi di dollari, finanziati per circa il 19 per cento dagli Stati Uniti e per circa il 45 per
cento da alcuni paesi dell’ nione Europea12
. L’Italia contribuisce con poco più di 2,5 miliardi di
dollari. I NAB si sono aggiunti nel 1998 al General Agreement to Borrow (GAB), istituito nel 1963
per consentire al Fondo di prendere in prestito risorse da 11 paesi industrializzati13
. Il GAB ha
12
Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e
Svezia
13 I 7 più elgio, Paesi assi, Svezia e Svizzera. L’Arabia Saudita partecipa con un accordo separato per 1,5 miliardi
di DSP.
18
attualmente una dotazione di 17 miliardi di DSP. Il Fondo è tenuto a ricorrere ai NAB in primo
luogo, salvo eccezioni specifiche14
.
In concomitanza con l’ingente aumento della dotazione finanziaria sono in discussione
possibili modifiche dei NAB per renderne più flessibile l’utilizzo. Il completamento della riforma
dei NAB richiede tuttavia tempi relativamente lunghi per la complessità delle procedure di ratifica,
che richiedono per alcuni paesi, Italia inclusa, l’approvazione parlamentare. In via temporanea si è
quindi deciso di far ricorso ad accordi di prestito bilaterali e alla sottoscrizione, da parte dei governi,
di titoli emessi dall’F I le risorse cos raccolte potranno in futuro confluire nei NAB.
I paesi avanzati hanno in genere preferito la prima opzione (accordi bilaterali). Il Giappone
ha siglato un accordo di prestito per 100 miliardi di dollari nell’aprile 2009 Canada e Norvegia
hanno accordato all’F I linee di credito per 10 e 4,5 miliardi di dollari, rispettivamente, e la
Svizzera ha annunciato la disponibilità a erogare prestiti per 10 miliardi di dollari. I paesi
dell’ nione europea a settembre 2009 hanno annunciato che metteranno a disposizione un
ammontare fino a 125 miliardi di euro, o 175 miliardi di dollari, equivalente al 35 per cento del
totale dell’aumento di risorse concordato dal 2015
. Il contributo verrà determinato in relazione alla
partecipazione degli altri paesi. La partecipazione italiana, calcolata in base alla attuale quota al
Fondo (3,3 per cento), è pari a 18,94 miliardi di dollari.
rasile, Cina e Russia hanno preferito l’opzione della sottoscrizione di titoli emessi
dall’F I per un massimo di 10, 70 e 10 miliardi di dollari, rispettivamente.
Altri paesi, come Stati Uniti, Corea e Australia si sono impegnati a contribuire direttamente
all’espansione dei NA . li Stati niti hanno annunciato di voler finanziare i NA fino a un
massimo di 100 miliardi di dollari l’ammontare effettivo dipenderà dal grado di partecipazione
degli altri contributori, e sarà proporzionale al peso relativo degli Stati Uniti in questo gruppo di
paesi. Corea e Australia hanno annunciato contributi rispettivamente pari a 7 e 10 miliardi di
dollari.
1.3.1 La nuova allocazione di DSP
Come parte delle misure internazionali per fronteggiare la crisi globale, al vertice G20 di
Londra si è inoltre avallata una nuova allocazione generale di Diritti Speciali di Prelievo (DSP) per
250 miliardi di dollari, che servirà ad aumentare le riserve dei paesi beneficiari senza modificare le
14
Le circostanze in cui il Fondo può ricorrere al GAB invece che ai NAB si limitano ai casi di richiesta di credito a un
paese membro sia del GAB che dei NAB, o di richiesta respinta dai NAB. 15
L’accordo bilaterale con la Francia è già stato approvato per un importo di circa 15 miliardi di dollari. È in via di
perfezionamento l’accordo con il Regno nito, per un ammontare analogo.
19
risorse del FMI. L’allocazione di DSP è stata approvata dal Consiglio dei Governatori del Fondo il
7 agosto ed è divenuta operativa il 28 agosto 2009. Il 9 settembre 2009 è inoltre entrato in vigore il
quarto emendamento agli Articles of Agreement, con la connessa allocazione una tantum di DSP per
un ammontare di circa 32 miliardi di dollari (21,4 miliardi di DSP). Il risultato di queste due
operazioni è che l’ammontare di DSP in circolazione aumenterà di circa 190 miliardi (270 miliardi
di dollari), salendo a circa 210 miliardi (320 miliardi di dollari). A fronte delle predette allocazioni,
l’F I stima un incremento delle transazioni di DSP nel medio termine dell’ordine di 7-12 miliardi.I
DSP possono essere usati non solo per regolare transazioni con il Fondo, ma anche per acquisire
valute scambiate internazionalmente. Di conseguenza essi avranno l’effetto di aumentare la liquidità
internazionale, accrescendo le riserve dei paesi beneficiari senza comportare oneri connessi con la
tradizionale condizionalità del Fondo.
I DSP vengono attribuiti ai paesi membri in base alle quote di partecipazione al capitale del
Fondo. Più precisamente, la nuova allocazione generale ha attribuito a ciascun membro dell’F I un
ammontare di DSP pari a circa il 74 per cento della rispettiva quota. Principali beneficiari della
nuova allocazione sono i paesi avanzati o paesi emergenti come la Cina e l’Arabia Saudita, che non
hanno un’imminente necessità di incrementare le proprie riserve. Si pone quindi la necessità di
trasferire DSP ai paesi che hanno necessità di incrementare le riserve da parte di paesi che non ne
hanno bisogno.
I DSP possono essere scambiati contro altre valute attraverso due meccanismi distinti ma
complementari: uno volontario, i cosiddetti standing arrangements con specifici paesi, e uno
coercitivo, il cosiddetto designation plan, mediante il quale l’F I designa le controparti che devono
assorbire i DSP offerti da paesi in difficoltà di bilancia dei pagamenti. Nel caso in cui la capacità di
assorbimento degli accordi volontari di scambio dei DSP non fosse sufficiente a garantire liquidità
al mercato, sarebbe necessario ripristinare il meccanismo di scambio obbligatorio, previsto dallo
Statuto dell’F I ma non più utilizzato dal 1987. Dato il forte incremento di DSP in circolazione, il
Fondo si è attivato per aumentare la capacità di assorbimento dei meccanismi di scambio
volontario, attraverso una crescita dei volumi di scambio previsti dagli accordi esistenti e la stipula
di nuovi accordi.
Allo stato l’Italia sta valutando la possibilità di sottoscrivere accordi volontari di scambio di
DSP.
20
1.4 La riforma della sorveglianza
L’attività di sorveglianza rappresenta lo strumento principale con cui il F I contribuisce
alla stabilità macroeconomica e finanziaria. La sorveglianza costituisce anche il perno dell’azione
del FMI per la prevenzione delle crisi. Una sorveglianza efficace è infatti condizione indispensabile
per una tempestiva identificazione delle vulnerabilità che, se non affrontate per tempo, possono
compromettere la stabilità finanziaria. Il Fondo, come guardiano della stabilità finanziaria
internazionale, investe una parte considerevole delle sue risorse umane e finanziarie
nell’adempimento di questa funzione.
Esistono due distinte e complementari attività di valutazione delle politiche
macroeconomiche: a) la sorveglianza bilaterale, attraverso le consultazioni previste dall’art. I
dello Statuto del Fondo (Articles of Agreement), che ha lo scopo di analizzare la stabilità esterna di
ogni paese membro; b) la sorveglianza multilaterale (attraverso il World Economic Outlook e il
Global Financial Stability Report, cui dal 2006 si è aggiunta la pubblicazione di Regional
Economic Outlook, dedicati all’analisi economica delle maggiori regioni), con l’obiettivo di
analizzare l’interdipendenza tra aree, individuando i possibili fattori di rischio globale.
li effetti della crisi finanziaria hanno indotto a riconsiderare l’adeguatezza del mandato del
Fondo, che potrebbe essere ampliato in modo da includere anche la stabilità macroeconomica e
finanziaria, dando adeguato peso, nell’attività di sorveglianza, oltre che agli aspetti macroeconomici
anche all’analisi delle politiche prudenziali e dei possibili spillover finanziari.
1.4.1 La nuova Decisione sulla sorveglianza e la revisione delle linee guida
ià nel corso dell’anno fiscale 2007 2008 sono state apportate importanti modifiche alla
sorveglianza bilaterale, in particolare con la nuova Decisione sulla sorveglianza dei tassi di cambio,
che modifica quella in vigore dal 1977 al fine di adeguarla ai mutamenti intervenuti nel sistema
monetario. Grazie alla nuova Decisione (Decision on bilateral surveillance over Members’
Policies), il Fondo ha rafforzato l’enfasi sulle politiche macroeconomiche che contribuiscono alla
stabilità esterna, situazione caratterizzata dall’assenza di pressioni sulla bilancia dei pagamenti da
cui possano derivare rischi immediati (o potenziali), inclusi i movimenti destabilizzanti del tasso di
cambio.
La nuova Decisione ha contribuito a chiarire le responsabilità, sia del Fondo che dei paesi
membri, derivanti dalle disposizioni contenute dall’art. I dello Statuto (Obligations Regarding
21
Exchange Arrangements), senza peraltro introdurre nuovi obblighi a carico dei membri. In
particolare si attribuisce al Fondo il compito di valutare in che misura le politiche economiche
(monetarie, fiscali, finanziarie e del cambio) dei paesi membri volte a promuovere la stabilità
interna contribuiscano a conseguire l’obiettivo della stabilità esterna, mentre i paesi membri si
impegnano al rispetto di una serie di principi relativi alle rispettive politiche dei tassi di cambio16
.
Nel giugno 2009 sono state apportate alcune modifiche ai principi attuativi della Decisione
del 2007. La Decisione prevedeva infatti la possibilità di ricorrere a una procedura di consultazione
speciale, attivabile su richiesta del management qualora in occasione delle consultazioni periodiche
del Fondo con un paese membro(ai sensi dell’art. I dello Statuto) fosse riscontrata una situazione
di potenziale violazione dei principi generali sulle politiche dei tassi di cambio, o nel caso in cui
quest’ultimo risultasse significativamente “fuori linea” rispetto al livello di equilibrio., Tuttavia una
rigida interpretazione del concetto di disallineamento fondamentale del tasso di cambio ha
ostacolato una efficace e imparziale applicazione della Decisione del 2007, a causa sia di limiti
metodologici e statistici sia del livello di incertezza che caratterizza in generale le analisi sui livelli
di equilibrio dei tassi di cambio. Ciò ha portato a definire nuove linee-guida per l’applicazione della
decisione che si caratterizzano per i seguenti aspetti:
si sottolinea la rilevanza di una valida analisi dei tassi di cambio, da svolgere evitando
tuttavia che la sua precisione tecnica sminuisca l’importanza delle più generali valutazioni
sui temi di policy;
si riduce l’enfasi sulla nozione di “disallineamento fondamentale”;
si riconosce il margine di incertezza associato al ruolo dei tassi di cambio nella performance
dei paesi membri;
si propone di tenere conto, nella valutazione dei tassi di cambio, non solo delle politiche
effettivamente adottate dai paesi membri, ma anche di quelle annunciate dalle autorità
nazionali per il futuro;
si propone di impiegare il livello di equilibrio di medio termine delle partite correnti,
qualora le attività estere nette siano in transizione da un equilibrio all’altro
16
I principi generali sulla politica dei tassi di cambio sono a) il divieto di “manipolare” i tassi di cambio per impedire
l’aggiustamento della bilancia dei pagamenti e conseguire un “vantaggio competitivo sleale” b) raccomandazione a
intervenire sul mercato dei cambi per contrastare turbolenze di breve periodo; c) raccomandazione a considerare gli
interessi degli altri paesi nella loro politica di intervento; d) raccomandazione a evitare politiche dei tassi di cambio che
possano generare instabilità esterna. Quest’ultima raccomandazione si riferisce in particolare a paesi che prescelgono
regimi di cambio fissi senza per altro riuscire a garantirne la sostenibilità.
22
viene sottolineata la necessità di distinguere più chiaramente gli aspetti economici da quelli
legali implicati dal rispetto dei Principi della sorveglianza;
si sottolinea la necessità di semplificare il linguaggio adottato nei rapporti;
viene eliminata l’ipotesi delle consultazioni ad hoc, che, contrariamente alle aspettative, non
hanno contribuito a evitare ritardi nelle attività di sorveglianza.
1.4.2. La revisione triennale della sorveglianza
Per adeguare costantemente l’attività di sorveglianza all’evolversi della situazione
internazionale e alle specifiche esigenze degli stati membri il Fondo effettua ogni tre anni una
revisione della sorveglianza (Triennial Review of Surveillance - TRS) L’ultima RS, conclusa nel
settembre 2008, ha tenuto conto delle prime esperienze di applicazione della Decisione del 2007.
La review da un lato ha evidenziato che la qualità delle attività di sorveglianza è
generalmente elevata, e che progressi significativi sono stati realizzati ridspettoagli obiettivi
identificati nella review del 200417
dall’altro ha consentito di definire nuovi obiettivi operativi per
la sorveglianza del Fondo (i) rafforzamento dell’analisi dei rischi (ii) integrazione della
sorveglianza sul settore finanziario nella sorveglianza macroeconomica; (iii) adozione di una
prospettiva multilaterale nella sorveglianza bilaterale; (iv) valutazione dei tassi di cambio; (v) più
efficace comunicazione dei risultati della sorveglianza. Questi obiettivi operativi sono confluiti
nello Statement of Surveillance Priorities (SSP) per il periodo 2008-2010, adottato per la prima
volta dall’I FC nell’ottobre 2008. L’SSP, che intende “mandato” per la sorveglianza del Fondo per
il triennio di riferimento, ha indicato, oltre alle priorità operative, alcune specifiche priortà di natura
economica: (i) identificare le misure appropriate per mitigare gli effetti della crisi finanziaria; (ii)
prevenire i potenziali effetti negativi dei flussi di capitali attraverso il rafforzamento della
regolamentazione e della vigilanza interna e transfrontaliera; (iii) contenere gli effetti della volatilità
dei prezzi delle materie prime; (iv) promuovere la riduzione graduale degli squilibri globali allo
scopo di minimizzare gli effetti negativi sull’economia reale e sui mercati finanziari.
L’SSP, comunque, non rappresenta un documento statico, ma è suscettibile di aggiornamenti
alla luce dell’evoluzione della situazione economica e delle eventuali specifiche esigenze di
miglioramento del focus della sorveglianza. Pertanto, alla luce degli accadimenti dell’ultimo anno è
17 Nel 2004 era stata indicata la necessità di una trattazione più dettagliata dei temi macroeconomici e più selettiva di
quelli commerciali, nonch la necessità di rafforzare l’analisi degli spillover regionali e globali, trattando più
approfonditamente, al contempo, i temi del settore finanziario nelle attività di sorveglianza. In merito al tasso di cambio,
si suggeriva di fare un uso più sistematico di indicatori analitici volti a valutare la competitività esterna, facendo inoltre
uso di un dialogo approfondito fra staff e autorità nazionali in ordine alla scelta del regime dei cambi e alla sua coerenza
con altre politiche.
23
stato proposto un aggiornamento SSP per il triennio 2009-2011. Nella proposta si confermano le
priorità operative, ma si procede all’aggiornamento di quelle economiche tiene tenendo conto delle
“lezioni” apprese dalla crisi finanziaria. In particolare si attribuisce maggiore enfasi all’obiettivo di
sostenere la crescita a livello mondiale, attraverso il mantenimento di un’economia aperta e della
concorrenza, e si sottolineao l’importanza di misure volte a fronteggiare gli effetti della crisi e a
sostenere il sistema finanziario, ripristinando la fiducia ed eliminando i fattori di instabilità.
1.4.3. Integrazione delle tematiche del settore finanziario nella sorveglianza
Al fine di tenere maggiormente conto delle dinamiche del settore finanziario, si stanno
adottando iniziative che consentano, da un lato, di porre in più stretta relazione i risultati della
sorveglianza multilaterale con quella bilaterale (modificando il processo di consultazione,
migliorando la qualità del Financial Sector Group interdipartimentale e prevedendo la redazione da
parte dello staff di documenti tematici a livello transnazionale) e, dall’altro, di rafforzare il
contenuto analitico delle attività di sorveglianza bilaterale (attraverso una maggiore attenzione agli
effetti di propagazione dei rischi fra i paesi, all’analisi del bilancio e alle tematiche del settore
finanziario nei paesi a basso reddito).
Possibili metodi per rafforzare le attività di sorveglianza sono stati discussi anche
nell’ambito del G20, in particolare dai gruppi di lavoro sulla riforma del Fondo (WG3) e sulla
regolamentazione dei mercati finanziari (WG1 e WG2) soprattutto con riferimento all’efficacia
degli strumenti a disposizione nella valutazione dei rischi sistemici. Le raccomandazioni elaborate
dai WG e adottate al Vertice G20 di Londra richiamano a un generale potenziamento delle attività
di sorveglianza e all’impegno dei paesi membri ad adottare le raccomandazioni di politica
economica del F I. In particolare si pone l’attenzione sulla necessità di una migliore integrazione
delle analisi dei mercati finanziari con la valutazione delle politiche macroeconomiche,
principalmente attraverso due strumenti:
1) l’esercizio di Early Warning, condotto da FMI e FSB, e
2) la riforma del Financial Sector Assessment Programme (FSAP), esercizio di valutazione
dell’efficacia della regolamentazione interna dei mercati finanziari condotto dalla anca
Mondiale e dal FMI.
24
1) Esercizio di “Early Warning”
Tra le altre iniziative volte a migliorare la qualità delle attività di sorveglianza e ad ad approfondire
le modalità per integrarvi le tematiche attinenti al settore finanziario, rientra la più stretta
collaborazione del Fondo con altre organizzazioni, in particolare il Financial Stability Board (FSB).
Con l’FS il Fondo ha condotto un esercizio pilota congiunto di early warning(EWE) nella prima
metà del 2009, i cui risultati sono stati presentati nel corso degli Spring Meetings. L’E E serve a
identificare gli elementi di debolezza macroeconomica e finanziaria a livello mondiale,
evidenziando potenziali interazioni fra settori, paesi e mercati, e offrendo la possibilità di attenuare i
fattori di rischio. Facendo uso di una raffinata metodologia analitica, dovrebbe favorire anche
l’integrazione della prospettiva macrofinanziaria nelle attività di sorveglianza del Fondo. L’E E
pilota ha messo in evidenza alcune difficoltà, attinenti in particolare al rischio di sovrastimare o
sottostimare i rischi finanziari, con la conseguente necessità di esercitare particolare cautela nella
divulgazione dei risultati dell’esercizio. Il dibattito in merito sta proseguendo in vista degli Annual
Meetings 2009, sede nella quale avrà luogo la presentazione ufficiale dell’esercizio.
2) Riforma del Financial Sector Assessment Program (FSAP)
Il FSAP è un esercizio di valutazione dell’efficacia della regolamentazione interna dei
mercati finanziari condotto dalla Banca Mondiale e dal FMI18
Un processo di riforma è in atto allo
scopo di renderlo più flessibile, meglio focalizzato sulle esigenze dei singoli paesi e più facilmente
integrabile nelle attività delle due istituzioni. Fra le modifiche si sta in particolare considerando
l’adozione di un approccio “modulare”, che, trattando separatamente le tematiche della stabilità e
dello sviluppo – per le quali sarebbero competenti rispettivamente il Fondo e la Banca -, introduca
valutazioni più frequenti e flessibili. Si sta inoltre ipotizzando una migliore integrazione dei risultati
delle valutazioni FSAP nelle consultazioni ex Article IV, per il tramite di una Risk Assessment
Matrix (RAM) standardizzata, volta a valutare con maggiore rigore i rischi attinenti al settore
finanziario e il loro impatto sulla stabilità macrofinanziaria. Per quanto attiene alla comunicazione
dei risultati, il Fondo ritiene che una più aperta politica di pubblicazione dei rapporti aumenterebbe
l’efficacia delle valutazioni, bench appaia opportuno che alcuni tipi di informazioni, in particolare
quelle cui sono più sensibili i mercati, vengano trasmesse in modo confidenziale.
18
Per ulteriori informazioni sullo FSAP, si veda il box al paragrafo 2.1.
25
1.5 La riforma degli strumenti di finanziamento del Fondo Monetario Internazionale
Nel contesto della crisi finanziaria internazionale, il Consiglio di amministrazione ha
discusso le modalità per rendere più moderno ed efficace il quadro dei finanziamenti del Fondo,
adattandolo alle mutevoli necessità dei paesi membri e nel rispetto di adeguati meccanismi di
salvaguardia delle risorse dell’istituzione. Nel corso del dibattito, numerosi paesi membri hanno
insistito per rafforzare gli strumenti di finanziamento del Fondo destinati alla prevenzione delle
crisi. I paesi emergenti, in particolare, hanno sostenuto l’esigenza di ridurre gli oneri (anche politici)
legati alla condizionalità, puntando più sulle performance passate (condizionalità ex ante) che non
sull’imposizione di precisi obblighi quantitativi il cui raggiungimento è condizione per giustificare
le successive erogazioni da parte del Fondo. Dopo la soppressione (nel 2003) della Contingent
Credit Line (CCL) perché mai utilizzata nonostante i ripetuti tentativi di renderla più attraente per i
paesi potenzialmente beneficiari, il Fondo ha formulato in più riprese (e con opportuni adattamenti)
la proposta per una facility di tipo precauzionale (la Reserve Augmentation Line, poi modificata
nella Rrapid Access Line – RAL), che garantisse rapido e automatico accesso alle risorse del Fondo
da parte di quei paesi emergenti che si erano contraddistinti per l’attuazione di politiche economiche
equilibrate. uttavia, solo a seguito della crisi finanziaria è stato possibile trovare l’accordo per
rafforzare gli strumenti precauzionali, sia con la creazione della Flexible Credit Line (FCL) sia con
il riconoscimento della possibilità di ricorrere a prestiti tradizionali del Fondo (Stand-by
Arrangements – SBA) con finalità precauzionale e per ammontare superiore a quello considerato
“normale”.
Ne è scaturita una profonda revisione degli strumenti finanziari del Fondo, che ha dato luogo
a una riforma attuata nel marzo 2009, le cui linee essenziali possono essere così descritte:
a) l’istituzione della Flexible Credit Line (FCL), il cui impiego è prevalentemente
precauzionale, anche se potrebbe essere usata anche da paesi che si trovino a dover fronteggiare una
crisi finanziaria. 19
In caso di crisi, un paese che abbia fatto ricorso alla FCL per finalità
precauzionale può utilizzare le risorse del Fondo in una volta sola (e non per tranche successive
come avviene per gli altri prestiti del Fondo) senza ulteriori adempimenti (che erano invece previsti
nel caso della CCL e che erano stati considerati dia paesi emergenti come uno degli ostacoli
principali all’utilizzo della facilit ). I limiti di accesso alle risorse non sono prefissati, ma sono
determinati di volta in volta sulla base delle caratteristiche dei singoli paesi beneficiari (anche se c’è
19
Per i programmi FCL finora approvati si rimanda al paragrafo 2.2
26
una presunzione che l’accesso non superi il 1000 per cento della quota) 20
. Data la sua particolare
natura la FCL è destinata solo ai paesi che si connotino per i seguenti elementi: a) fondamentali
economici e contesti politici molto solidi; b) adeguate politiche macroeconomiche; c) impegno a
mantenere tali politiche in futuro. I criteri che rilevano ai fini della valutazione dell’idoneità di un
paese ad essere ammesso a un programma FCL sono – oltre a una valutazione molto positiva delle
politiche adottate, nel contesto delle ultime consultazioni ex Article IV - i seguenti: a) una posizione
esterna sostenibile; b) una bilancia commerciale caratterizzata da significativi flussi privati di
capitale; c) uno stabile accesso del paese ai mercati internazionali di capitale, a condizioni
favorevoli; d) un saldo delle riserve ufficiali che non comporti controindicazioni all’impiego
precauzionale della FCL; e) un quadro di finanza pubblica solido, con particolare riguardo al debito
pubblico f) una inflazione bassa e stabile, nel contesto di un’adeguata politica monetaria e dei
cambi; g) l’assenza di problemi di solvibilità del settore bancario, capaci di indurre in esso una crisi
sistemica; h) una efficace supervisione del settore finanziario; i) la trasparenza e la completezza
nella diffusione dei dati statistici. Tali criteri sono volti a segnalare la fiducia del Fondo nelle
politiche del paese e nella sua capacità di intraprendere gli interventi che dovessero rendersi
necessari. La FCL pu avere una durata semestrale o annuale ma, in quest’ultimo caso, è previsto
un nuovo esame dell’eleggibilità dopo sei mesi. Se permangono le condizioni di eleggibilità, il
ricorso alla FCL può essere comunque ulteriormente prorogato. In caso di utilizzo il rimborso delle
risorse deve avvenire entro un massimo di cinque anni.in un arco di tempo variabile tra i prevista la
possibilità di rinnovo dei programmi, che inizialmente possono avere durata, con; b) un periodo di
rimborso; c) l’assenza di un limite di accesso alle risorse, che viene determinato caso per caso;
b) il raddoppio dei limiti di accesso alle risorse non concessionali del Fondo, che sono stati
portati al 200 e al 600 percento della quota, rispettivamente su base annuale e su base cumulativa.
Tale aumento ha avuto la finalità di garantire ai paesi la disponibilità di un ammontare di risorse
adeguato alle loro esigenze;
c) l’adattamento e la semplificazione della struttura dei costi dei finanziamenti, al fine di
introdurre opportuni incentivi a ricorrere alle risorse del Fondo, al contempo scoraggiando un loro
impiego eccessivamente prolungato e mitigando i rischi di credito;
20
Da questo punto di vista, occorre rilevare come la FCL costituisca uno strumento maggiormente flessibile rispetto
alla Short-Term Liquidity Facility (SLF), che, come si riferisce nel seguito, è stata eliminata. In particolare, la SLF -
pure destinata a paesi con una performance molto solida - prevedeva un limite massimo al livello di accesso, pari al 500
per cento della quota, e un periodo di rimborso più breve della FCL, con un periodo di rollover massimo di 9 mesi. La
SLF non contemplava inoltre la possibilità di un impiego su base precauzionale.
27
d) l’eliminazione di strumenti di prestito non utilizzati in precedenza o scarsamente impiegati,
quali la Supplemental Reserve Facility, la Short-Term Liquidiy Facility e la Compensatory
Financing Facility;
e) la modernizzazione della condizionalità applicata ai finanziamenti, al fine di adattarla ai
diversi contesti nazionali e di ridurre la percezione negativa associata allo status di paese
beneficiario. In particolare, si è agevolato il ricorso ai criteri di qualificazione predefiniti e alla
condizionalità ex post di tipo tradizionale;
f) l’introduzione di una maggiore flessibilità nei finanziamenti attraverso Stand-By
Arrangements, al fine di incrementarne l’impiego come strumento anche di prevenzione oltre che di
risoluzione delle crisi, per i paesi che non accedano alla FCL. In particolare, si è prevista la
possibilità di consentire l’accesso anticipato alle risorse degli S A ed è stata ridotta la frequenza
delle review intermedie.
Nonostante la profonda riforma il dibattito sulla riforma dell’architettura degli strumenti
finanziari del Fondo non può considerarsi ancora concluso. Da una parte infatti, numerosi paesi
trovano difficoltà ad accedere alla FCL non possedendo i requisiti di pre-qualificazione, dall’altra
numerosi paesi emergenti lamentano il fatto che, nonostante i progressi realizzati, sussiste ancora un
problema di “stigma” che penalizzarebbe sui mercati dei capitali i paesi che facciano ricorso al
Fondo monetario, anche se solo a fini precauzionali attraverso la FCL.
1.6 La riforma dell’architettura e fabbisogno di finanziamento per i paesi a basso reddito
La crisi finanziaria internazionale ha prodotto sui paesi a basso reddito, seppur con un certo
ritardo rispetto alle economie avanzate, degli effetti particolarmente negativi, rappresentati in
particolare dalla riduzione delle loro esportazioni e degli investimenti diretti esteri. Di conseguenza,
nell’ultimo anno la domanda di risorse del Fondo da parte di questi paesi è aumentata più
rapidamente di quanto si fosse previsto. Il fabbisogno finanziario complessivo fino al 2015 è
attualmente stimato in circa 10,4 miliardi di DSP e, tenendo conto delle risorse disponibili,
comporta la necessità di nuovi prestiti da parte dei paesi membri per 9 miliardi di DSP, che
dovranno essere sussidiati con contributi di circa 0,2-0,4 miliardi di DSP. In tale contesto,
nell’aprile 2009 il 20 ha assunto l’impegno di impiegare parte dei proventi derivanti dalla vendita
di oro del Fondo Monetario (si veda il box successivo), insieme ad altre risorse, al fine di erogare
nel successivo triennio finanziamenti a favore dei paesi più poveri, per un importo di 6 miliardi di
dollari USA.
28
Gli effetti della crisi internazionale sui paesi a passo reddito, oltre ai cambiamenti
intervenuti nella loro struttura economica nel corso degli ultimi anni, hanno indotto il Fondo
Monetario da una parte ad incrementare l’assistenza finanziaria a favore di tali paesi e, dall’altra, a
strutturare una consistente riforma degli strumenti di finanziamento ad essi destinati. Nel mese di
aprile 2009 sono stati quindi raddoppiati i limiti di accesso alle risorse della Poverty Reduction and
Growh Facility (PRGF) e della Exogenous Shocks Facility (ESF), al fine di rendere più flessibile
l’assistenza finanziata da tali strumenti a favore dei paesi a basso reddito, riducendo al contempo il
rischio che essi ricorrano a finanziamenti suscettibili di aggravare la loro posizione debitoria.
Successivamente, nel luglio 2009 si è proceduto a una profonda riforma degli strumenti
finanziari riformata destinati ai paesi a basso reddito.
Come è noto i finanziamenti concessi dal Fondo ai paesi a basso reddito sono di natura
confessionale. Tali finanziamenti non fanno capo direttamente al bilancio del Fondo, ma a un
apposito Trust Fund. La riforma, che ha interessato l’intera architettura comporta l’istituzione di un
nuovo Trust Fund, il Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT) al posto del pre-esistente PRGF-
ESF Trust21
..
Nell’ambito del PR , sono stati istituiti tre nuovi strumenti di finanziamento l’Extended
Credit Facility (che sostituisce la PRGF ed è destinata a fornire un sostegno finanziario ai paesi con
difficoltà di medio termine relative alla bilancia dei pagamenti), la Standby Credit Facility (che può
essere utilizzata su base precauzionale ed è volta a consentire di far fronte a esigenze di breve
termine, legate a shock domestici o esterni) e la Rapid Credit Facility (volta a fornire un sostegno in
situazioni di emergenza, con limitata condizionalità). Occorre sottolineare che, mentre la Standby
Credit Facility è uno strumento del tutto nuovo per il Fondo, la Rapid Credit Facility sostituisce i
finanziamenti garantiti in precedenza dall’Exogenous Shocks Facility (componente ad accesso
rapido), dall’Emergency Natural Disaster Assistance e dall’Emergency Post-Conflict Assistance.
L’istituzione di tali strumenti ha l’obiettivo di rendere più flessibile la struttura dei
finanziamenti a favore dei paesi a basso reddito, mentre il Policy Support Instrument (PSI) resta il
principale strumento non finanziario, destinato ai paesi che non necessitano di ulteriore assistenza
finanziaria ma che hanno bisogno del “sigillo” (seal of approval) del Fondo sulle politiche
economiche adottate al fine di fornire un segnale a donatori e operatori di mercato.
21
Il nuovo PRGT è costituito dai seguenti conti: a) un General Loan Account (GLA), che riceve e fornisce le risorse per i prestiti a
valere su tutte le facility del PRGT; b) tre Special Loan Account (SLA), che, essendo volti a gestire le risorse dei prestiti a valere sulle
singole facility, consentono di stanziare le risorse su uno specifico strumento; c)un Reserve Account costituito da risorse proprie del
Trust destinate a garantire i prestiti dei paesi membri; d)cinque Subsidy Account, nei quali confluiscono le risorse per assicurare la
concessionalità dei finanziamenti, inclusi i contributi dei paesi membri e i proventi derivanti dalle vendite di oro. I donatori hanno
facoltà di versare risorse sul conto GLA21 o sui SLA
29
Contestualmente, il Fondo ha previsto un aumento della concessionalità, con la riduzione del
tasso di interesse dallo 0,5 per cento allo 0,25 per cento per la SCF, e con un tasso di interesse pari a
zero per la ECF e la RCF. In generale, fino al 2001 sarà inoltre nullo il tasso di interesse relativo a
tutti i finanziamenti concessionali. A partire dal dicembre 2011 i tassi saranno rivisti ogni due anni,
in base all’andamento della struttura dei tassi di interesse, tenendo conto in particolare del tasso di
interesse sui DSP.
Il fabbisogno per la concessione di finanziamenti agevolati ai paesi a basso reddito è stimato
dal Fondo in 17 miliardi di dollari fino al 2014 (di cui fino a 8 miliardi nei primi due anni. Per far
fronte a tali esigenze finanziarie, il E’statoFondo prevede di far ricorso, tra l’altro, a nuovi prestiti e
contributi bilaterali dei paesi membri; risorse proprie d) l’impiego di parte delle risorse derivanti
dalla vendita dell’oro del Fondo (v. bo seguente).
La vendita di oro del Fondo Box 3
Nell’aprile 2008 il Consiglio di amministrazione del Fondo ha deliberato – secondo le
indicazioni contenute nel Rapporto Crockett del 2007 - l’adozione di un new income model volto a
garantire all’istituzione risorse finanziarie sostenibili ed adeguate, modernizzando inoltre la sua
struttura e le sue attività. Il new income model contempla, a tal fine, la creazione di nuove fonti di
reddito, tra cui una dotazione costituita dai profitti derivanti dalla vendita di 12.97 milioni di once
di oro (circa un ottavo della quantità di oro detenuta dall’istituzione). ale operazione dovrebbe
essere realizzata con modalità tali da evitare il verificarsi di turbolenze nel mercato dell’oro.
Quando il new income model è stato approvato dal Consiglio dei Governatori nel maggio
2008, le stime relative al reddito di medio termine derivante dalla vendita di oro presupponevano
un prezzo di 850 dollari per oncia, tuttavia l’effettivo ammontare delle risorse generate dipenderà
dal valore di mercato dell’oro.1
In occasione del Vertice del 20 dell’aprile 2009, si è proposto di utilizzare a favore dei
paesi a basso reddito le risorse aggiuntive derivanti dalla vendita della medesima quantità di oro
individuata nel new income model, che peraltro non ha ottenuto il necessario sostegno legislativo
da parte dei paesi membri. Il 18 settembre 2009 il Consiglio di amministrazione del Fondo ha
approvato la vendita della quantità di oro prevista dal new income model.
1 Il new income model del Fondo è stato esaminato in dettaglio nella Relazione presentata al parlamento nell’anno 2008.
30
2
2.1 L’attività di sorveglianza e prevenzione delle crisi
Nel corso dell’anno fiscale 2009 si sono intraprese iniziative volte ad introdurre la
prospettiva multilaterale nell’ambito della sorveglianza bilaterale, attraverso gli Outlook regionali,
pubblicazioni che contengono un’analisi delle dinamiche congiunturali caratterizzanti una
determinata area economica e indicazioni di policy. Per quanto riguarda in particolare le attività
della sorveglianza bilaterale, sono state effettuate in totale 123 consultazioni, la cui efficacia ha
assunto una particolare rilevanza nel contesto della crisi globale. Nel corso dell’anno il Fondo ha
perseguito il rafforzamento dell’efficacia della propria azione attraverso una maggiore integrazione
dei risultati della sorveglianza multilaterale, incorporati nel WEO e nel GFSR, nella sorveglianza
bilaterale. Sono stati oggetto di approfondimento anche l’analisi dei legami fra l’economia reale e il
settore finanziario e le modalità con cui l’instabilità economico-finanziaria di singoli paesi a
rilevanza sistemica si ripercuote a livello globale.
Il Fondo ha proseguito il proprio lavoro per rafforzare la sorveglianza sul sistema finanziario
a livello bilaterale, regionale e multilaterale, sviluppando strumenti analitici per identificare,
misurare e valutare i rischi legati a situazioni di instabilità finanziaria.
I fondi sovrani Box 4
Dal 2008 il Fondo promuove un processo di coordinamento con i paesi che controllano i
c.d. fondi sovrani, per contribuire alla definizione di un codice di condotta per la gestione di
questa categoria di fondi, alla luce della crescente importanza che essi stanno assumendo nel
sistema finanziario globale. A tal fine è stato istituito un gruppo di lavoro, che nel settembre 2008
ha presentato all’I FC un insieme di 24 principi volontari (i “principi di Santiago”), volti a
mantenere un ambiente di investimento internazionale aperto e stabile.
Sul tema dei fondi sovrani, nell’ottobre 2008 il Fondo ha inoltre organizzato un vertice
ministeriale che ha visto la partecipazione di rappresentanti dell’ CSE oltre che dei paesi
coinvolti. La crisi finanziaria internazionale ha inoltre valorizzato il ruolo che può essere svolto dai
Financial Sector Assessment Program (vedi il bo successivo) nell’ambito della prevenzione delle
crisi.
31
olta attenzione è stata riservata ad accrescere l’informazione disponibile al pubblico e agli
operatori economici, sia sulle scelte compiute dal Fondo che sulle condizioni economiche dei paesi
membri. La discussione in corso su questo tema ha messo in evidenza il trade-off tra l’obiettivo di
accrescere la trasparenza e rafforzare il ruolo segnaletico del Fondo da un lato e l’esigenza di
preservare il necessario grado di “confidenzialità” tra il Fondo e le autorità dei paesi membri,
dall’altro. A seguito dell’adozione della “politica sulla trasparenza”, approvata dal Consiglio di
amministrazione nel 2005, viene pubblicato un rapporto annuale sulla trasparenza (Key Trends in
Implementation of the Fund’s Trasparency Policy).
Standard e codici – FSAP BOX 5
Ai fini del rafforzamento del sistema finanziario internazionale un’importanza centrale hanno
assunto lo sviluppo e la diffusione di standard e codici internazionali. L’attuazione degli standard
internazionali, dando maggiore trasparenza alle politiche dei governi, contribuisce a rendere più efficienti le
decisioni di investimento degli operatori internazionali. L’efficacia stessa dell’azione di sorveglianza è
legata alla disponibilità, alla qualità e alla tempestività delle informazioni e delle statistiche economico-
finanziarie rilasciate dai paesi membri. La sorveglianza sull’adozione di codici e standard rappresenta un
aspetto centrale dell’azione del Fondo per assicurare la stabilità del settore finanziario e contribuire alla
prevenzione delle crisi.
Il Financial Stability Forum ha riconosciuto 12 standard, ancorché non tutti rilevanti allo stesso
tempo e per ciascun paese. Tali standard riguardano la trasparenza fiscale, monetaria e finanziaria, la
vigilanza sulle banche, il sistema dei pagamenti, la regolamentazione dei mercati mobiliari e del settore
assicurativo, la contabilità del settore pubblico, il governo dell’impresa, la diffusione e trasparenza dei dati
statistici, la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Il FMI ha attivamente concorso alla
definizione e alla promozione di standard e codici in campo economico e finanziario.
Il rapporto sull’osservanza degli standard e codici (ROSC) costituisce il principale strumento per
valutare come ad essi si adeguino i singoli stati membri. La partecipazione all’esercizio R SC si compone
di 12 moduli corrispondenti ai singoli standard e avviene su base volontaria da parte dei paesi membri, i
quali possono attribuire diversa priorità ai vari moduli in relazione alle proprie specifiche esigenze. Al
termine della valutazione è prevista la preparazione di un rapporto, che può essere reso pubblico con il
consenso del paese interessato. In seguito ad una revisione dell’attività del Fondo in materia di codici e
standard, effettuata dal Consiglio nel 2005, l’iniziativa è stata rafforzata attraverso una migliore definizione
delle priorità dei ROSC per i singoli paesi e una maggiore integrazione dei ROSC con le attività di
sorveglianza e di assistenza tecnica. Al momento si sta ipotizzando di focalizzare maggiormente i ROSC sui
rischi di instabilità macrofinanziaria, rendendoli più flessibili e trasparenti, ed eventualmente realizzandoli
32
indipendentemente dallo FSAP.
n’analisi più specifica sul settore finanziario è condotta, in collaborazione con la anca ondiale,
attraverso il FSAP, le cui relazioni finali, pubblicate su richiesta del paese interessato, rappresentano la base
per la valutazione sulla stabilità del sistema finanziario del paese (Financial System Stability Assessment –
FSSA) e concorrono a migliorare la qualità dell’azione di sorveglianza. Ad aprile 2009, più di 140 paesi
avevano partecipato o stavano partecipando ad un programma FSAP, ed erano stati completati 487
aggiornamenti. Nell’anno finanziario 2009, inoltre, 13 paesi hanno richiesto delle valutazioni FSAP, e 26
valutazioni sono state completate. Nel novembre 2008, tutti i paesi del G20 si sono impegnati a
intraprendere un programma FSAP. Si sta attualmente studiando una riforma dell’esercizio FSAP, allo
scopo di renderlo più flessibile, meglio focalizzato sulle esigenze dei singoli paesi e più facilmente
integrabile nelle rispettive attività del Fondo e della Banca Mondiale, che condividono la responsabilità di
questo programma. entre il Fondo ritiene opportuno che l’esercizio continui a comportare una
partecipazione su base volontaria e ad essere svolto congiuntamente con la Banca Mondiale, fra le
modifiche ritenute praticabili si sta in particolare considerando l’adozione di un approccio “modulare”, che,
trattando separatamente le tematiche dello sviluppo e della stabilità – per le quali sarebbero competenti
rispettivamente il Fondo e la Banca -, introduca valutazioni più frequenti e flessibili. Le prospettive di
riforma saranno comunque influenzate dalla necessità – particolarmente stringente per le economie avanzate
- di allocare opportunamente fra le varie attività le limitate risorse disponibili.
Si sta inoltre ipotizzando una migliore integrazione dei risultati delle valutazioni FSAP nelle
consultazioni ex Article IV, per il tramite di una Risk Assessment Matrix (RAM) standardizzata, volta a
valutare i rischi attinenti al settore finanziario e il loro impatto sulla stabilità macrofinanziaria. Per quanto
attiene alla comunicazione dei risultati, il Fondo ritiene che una più aperta politica di pubblicazione dei
rapporti aumenterebbe l’efficacia delle valutazioni, bench appare opportuno che alcuni tipi di informazioni,
in particolare quelle cui sono più sensibili i mercati, vengano trasmesse in modo confidenziale.
Il Fondo svolge inoltre, in collaborazione con la Banca Mondiale e il GAFI (Gruppo di Azione
Finanziaria Internazionale), valutazioni concernenti gli standard relativi all’antiriciclaggio dei capitali e alla
lotta al terrorismo finanziario (AML/CFT). Fin dal 2002, il Consiglio di amministrazione del Fondo, sulla
base delle indicazioni del CMFI, ha ammesso che le raccomandazioni del GAFI nel settore AML/CFT
costituiscono a tutti gli effetti un ulteriore standard internazionale, che si aggiunge a quelli già riconosciuti
dal Financial Stability Forum. In collaborazione con la Banca Mondiale e con il GAFI, il Fondo ha pertanto
definito una metodologia per la realizzazione del relativo modulo ROSC strettamente integrata con quella
adottata dal AFI. L’esperienza acquisita mostra che in numerosi paesi le leggi di prevenzione del
riciclaggio dei capitali e del terrorismo finanziario non sono ancora state emanate o devono essere
aggiornate agli standard più recenti, stabiliti nel 2003. Inoltre, l’attuazione che dovrebbe seguire all’azione
legislativa non è sempre adeguata, risultando spesso carente in particolare per quanto concerne le misure di
trasparenza per le persone giuridiche e gli obblighi previsti per le professioni non finanziarie. Tuttavia, le
33
giurisdizioni valutate sembrano assegnare una priorità molto alta all’adesione agli standard internazionali e
si sono impegnate all’adeguamento dei propri ordinamenti giuridici. Per agevolare questo compito, il Fondo
è impegnato a fornire assistenza tecnica per la predisposizione di una legislazione adeguata e all’istituzione
di Financial Intelligence Unit.
2.2 L’attività di assistenza finanziaria
Una delle principali responsabilità del Fondo è quella di fornire assistenza finanziaria ai
propri membri per fronteggiare situazioni di squilibrio temporaneo della bilancia dei pagamenti. Il
Fondo concede finanziamenti nell’ambito di un accordo con le autorità, che definisce le misure di
politica economica e le riforme necessarie per il superamento della crisi. Nel corso degli anni il
Fondo ha sviluppato numerosi strumenti di finanziamento per far fronte alle diverse esigenze dei
propri membri. Sono previsti finanziamenti a tassi non agevolati, a tassi concessionali, per i paesi
colpiti da conflitti o da calamità, finanziamenti rivolti a paesi a basso reddito e per i paesi
emergenti.22
Mentre nel corso degli ultimi anni si era determinata una contrazione dell’attività di
assistenza finanziaria (il credit outstanding totale del Fondo è passato dai 70,4 miliardi di DSP del
31 dicembre 2002 ai 9,8 miliardi del 31 dicembre 2007), durante l’esercizio 2009 la crisi finanziaria
mondiale e le conseguenti pressioni sulla bilancia dei pagamenti di molti paesi hanno causato un
significativo aumento dei prestiti del Fondo Monetario Internazionale. In particolare, sono stati
approvati numerosi accordi di finanziamento attraverso le procedure di emergenza, in precedenza
scarsamente utilizzate e previste in circostanze che possano comportare una crisi nei conti esteri di
un paese. Dei consistenti prestiti attraverso SBA (Stand by Arrangements) sono stati approvati
nell’ambito di pacchetti finanziari che hanno coinvolto altre istituzioni, fra cui l’ nione Europea, la
Banca Mondiale e donatori bilaterali. Il valore dei prestiti SBA ha raggiunto i 35,3 miliardi di DSP.
Nel maggio 2009 ha inoltre beneficiato di uno SBA la Romania (per un importo di 11,4 miliardi di
DSP). Nel corso dell’anno finanziario 2009 è stata approvata una Flexible Credit Line a favore del
Messico, per un importo di 31,5 miliardi di DSP, mentre nel maggio 2009 hanno beneficiato di tale
strumento anche la Polonia (13,7 miliardi) e la Colombia (7 miliardi). Al momento si stanno in
generale evidenziando segni di stabilizzazione nei paesi beneficiari di programmi del Fondo,
benché in alcuni di essi (in particolare Lettonia, Islanda e Ucraina) sussistano ancora significativi
elementi di fragilità del sistema finanziario.
22
Cfr Appendice III
34
Tabella 2 – Prestiti SBA e FCL approvati nel 2009
Paesi
beneficiari Tipo di prestito
Data di
approvazione
Importo
(mln. DSP)
Armenia 28 mesi Stand -By 6 Marzo 2009 533,6
Bielorussia 15 mesi Stand -By 12 Gennaio 2009 2270,0
Costa Rica 15 mesi Stand -By 10 Aprile 2009 492,
El Salvador 15 mesi Stand-By 16 Gennaio 2009 513,9
Georgia
Guatemala
Islanda
Lettonia
Messico
Mongolia
Pakistan
Serbia
Seychelles
Ucraina
Ungheria
33 mesi Stand-By
18 mesi Stand-By
24 mesi Stand-By
27 mesi Stand-By
12 mesi FCL
18 mesi Stand-By
23 mesi Stand-By
15 mesi Stand-By
24 mesi Stand-By
24 mesi Stand-By
17 mesi Stand-By
15 Settembre 2008
22 Aprile 2009
19 Novembre 2008
23 Dicembre 2008
17 Aprile 2009
1 Aprile 2009
24 Novembre 2008
16 Gennaio 2009
14 Novembre 2008
5 Novembre 2008
6 Novembre 2008
747,1
630,6
1400,0
1521,6
31528,0
153,3
5168,5
350,8
17,6
11000,0
10537,5
Totale 66864,9
2.3 L’attività del FMI nei confronti dei paesi a basso reddito23
La riduzione della povertà nei paesi in via di sviluppo è una delle principali sfide che la
comunità internazionale si è posta negli ultimi anni. Il punto di riferimento per la lotta alla povertà
è costituito dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM), adottati nel 2000 dalle Nazioni
23
Si ricorda che l’architettura delle facility per i LIC sarà profondamente modificata in seguito alla riforma approvata
nel luglio 2009.
35
Unite.24
Con la Conferenza di Monterrey sul finanziamento dello sviluppo del 2002 è stato definito
un nuovo approccio strategico che, da parte dei Paesi beneficiari, prevede l’impegno a perseguire
politiche volte all’equilibrio del quadro macroeconomico e a rafforzare la governance, mentre la
comunità internazionale si impegna ad aumentare i propri sforzi per sostenere la lotta alla povertà,
anche attraverso un incremento delle risorse destinate all’aiuto pubblico allo sviluppo. Il Fondo,
nell’ambito del proprio mandato e nelle aree di specifica competenza, sostiene le strategie dei Paesi
a basso reddito mirate al perseguimento di una crescita economica sostenibile e della riduzione della
povertà.25
attraverso: i) assistenza tecnica destinata alla promozione e al rafforzamento delle
istituzioni economiche e finanziarie locali, fondamentali per sostenere il processo di sviluppo
(capacity building); ii) attività di consulenza (policy advice), fornita nella più ampia funzione di
sorveglianza, per la definizione e l’attuazione di politiche economiche volte al conseguimento della
stabilità macroeconomica; iii) assistenza finanziaria, attraverso la concessione di finanziamenti a
condizioni agevolate. Il Fondo concede anche alleggerimento del debito dell’ambito dell’Iniziativa
per i pesi fortemente indebitati (Iniziativa IPC) e dell’iniziativa per la cancellazione del debito
multilaterale (MDRI). Come rilevato dal Managing Director del Fondo nell’ottobre 2008,
nell’ultimo decennio molti paesi a basso reddito hanno superato il problema rappresentato dalla
lotta alla povertà e dai conseguenti interventi istituzionali ed infrastrutturali, ed essi devono ora
perseguire obiettivi quali: il raggiungimento di una maggiore stabilità nelle istituzioni
macroeconomiche e finanziarie, lo sviluppo del settore finanziario e l’incremento degli investimenti
destinati alle priorità sociali. Il Fondo, confrontandosi con tali cambiamenti, opera in modo tale da
adattare i propri interventi alle specifiche circostanze nazionali, che includono, oltre a una diffusa
povertà, anche carenze amministrative e tecniche – specie nei contesti postbellici -, la vulnerabilità
alla volatilità economica, lo scarso sviluppo delle infrastrutture e la dipendenza dagli aiuti dei paesi
partner.
La Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF) – E’ stato, anche durante l’ultimo anno,
il principale strumento a disposizione del Fondo per fornire assistenza finanziaria a condizioni
agevolate ai paesi a basso reddito,. Istituita nel 1999 in sostituzione di uno strumento con
caratteristiche simili denominato ESAF (Enhanced Structural Adjustment Faciliy), la PRGF
fornisce prestiti a condizioni agevolate nell’ambito di programmi di sostegno macroeconomico,
24
Gli OSM, la cui realizzazione è prevista entro il 2015, sono: la drastica riduzione della povertà e del tasso di
malnutrizione il raggiungimento dell’educazione primaria a carattere universale la riduzione della mortalità infantile il
miglioramento delle prospettive di sopravvivenza al parto delle donne; la promozione della parità tra i sessi; il
contenimento della trasmissione dell’AIDS, della malaria e di altre malattie la promozione della sostenibilità
ambientale; sviluppala creazione di una partnership a livello globale per il conseguimento dello sviluppo economico. 25
I paesi a basso reddito membri del FMI sono 78. Rientrano in questa classificazione i paesi con un reddito annuo pro-
capite minore o uguale a 895 US$.
36
orientati principalmente a compensare squilibri nella bilancia dei pagamenti.26
Tali programmi sono
inseriti nel contesto di una più ampia strategia nazionale, formulata in documenti denominati
Poverty Reduction Strategy Papers (PRSP),27
che definiscono il quadro complessivo delle strategie
di medio termine per promuove lo sviluppo economico e la lotta alla povertà. I PRSP sono elaborati
dagli stessi paesi beneficiari, in collaborazione con tutti i propri partner impegnati nel promuoverne
lo sviluppo (istituzioni finanziarie internazionali, agenzie di sviluppo, ONG, ecc.). Nel corso
dell’anno fiscale 2009 sono stati approvati 10 nuovi programmi PRGF, per un totale di 631,4
milioni di DSP impegnati, mentre gli importi di alcuni precedenti programmi sono stati
incrementati per un ammontare complessivo di 160,6 milioni di DSP. Al 30 aprile 2009 i paesi in
cui è operativo un programma PRGF sono 28, ai quali corrisponde un impegno finanziario di 1,8
miliardi di DSP.
L’Exogenous Shock Facility (ESF) – è uno strumento di assistenza ai paesi a basso reddito,
istituito dal Fondo nel novembre 2005, allo scopo di fornire risorse a condizioni agevolate a fronte
di shock esogeni, come ad esempio disastri naturali o brusche variazioni nei prezzi di materie
prime, che, determinando un impatto negativo sulla bilancia dei pagamenti, pregiudicano le
opportunità di crescita economica e lotta alla povertà. Possono accedere all’assistenza della ESF
tutti i paesi eleggibili alla PRGF, che tuttavia non abbiano programmi di questo tipo in fase di
attuazione (altrimenti è prevista la possibilità di aumentare il programma PRGF in essere). I crediti
previsti dai programmi ESF sono erogati in tempi più brevi rispetto a quelli PRGF, mentre
prevedono lo stesso tipo di interesse e condizioni di rimborso. Poiché, dopo oltre due anni dalla sua
istituzione, la ESF risultava ancora inutilizzata, nel settembre 2008 e nell’aprile 2009 sono state
approvate delle proposte volte a modificare questo strumento, al fine di agevolarne l’utilizzo da
parte dei potenziali beneficiari, anche a fronte della necessità di molti paesi di gestire gli effetti
dell’aumento del costo delle importazioni di numerose materie prime. In particolare, in seguito alla
riforma è previsto che la ESF abbia due componenti: una ad accesso rapido (con risorse
generalmente erogate in un’unica soluzione, fino a un massimo del 50 percento della quota) e una
componente ad accesso elevato (con risorse erogate gradualmente, fino a un massimo del 150
26
Le risorse della PRGF sono erogate in base ad accordi di durata triennale, che prevedono programmi annuali per
ciascuno dei tre anni. Il rimborso avviene a partire dal quinto anno dall’erogazione e fino al decimo. Il tasso di interesse
è fisso ed è pari allo 0,5 per cento. Per quanto riguarda il meccanismo finanziario alla base del funzionamento della
PR F, le risorse impiegate per l’erogazione dei crediti sono reperite attraverso prestiti che il Fondo riceve da soggetti
istituzionali, ai quali viene corrisposto di norma un interesse legato ai tassi di mercato. La differenza tra quest’ultimo e
il tasso di interresse pagato dai Paesi beneficiari viene compensata grazie a sussidi provenienti da un apposito conto,
alimentato da risorse proprie del Fondo e da contributi da parte di donatori bilaterali. 27
In considerazione dei tempi molto lunghi richiesti per la stesura di tale documento, un programma PRGF può essere
concesso sulla base di un documento di strategia di carattere preliminare (Interim PRSP).
37
percento della quota). Inoltre la condizionalità è stata adattata alle specifiche esigenze dei paesi e si
è stabilito che il livello di accesso alle risorse venga determinato caso per caso. Nell’anno
finanziario 2009, successivamente alla riforma della facility, sono stati approvati tre nuovi accordi
ESF, per un importo totale di 167,2 milioni di DSP, mentre sono state erogate risorse per 168,9
milioni di DSP a valere sulla componente ad accesso rapido della ESF.
Il Policy Support Instrument (PSI) – è uno strumento rivolto ai paesi a basso reddito,
istituito dal Fondo nel 2005. Il PSI può essere richiesto da quei paesi che, pur non necessitando
assistenza finanziaria, desiderano dare un segnale ai donatori e al mercato impegnandosi in un
programma con il Fondo caratterizzato da una condizionalità analoga a quella dei programmi
ordinari. In tal modo i paesi interessati, oltre a ottenere da parte del Fondo consulenza e sostegno in
materia di pianificazione e gestione di politiche economiche, possono inviare un segnale positivo ai
mercati, ai donatori e agli altri soggetti istituzionali in merito alla situazione del proprio quadro
macroeconomico. Alla fine dell’anno fiscale 2009 risultano approvati programmi PSI in favore di
sei paesi (Nigeria, Uganda, Capo Verde, Tanzania, Mozambico e Senegal).
L’Iniziativa HIPC (Highly Indebted Poor Countries) – lanciata congiuntamente dal Fondo e
dalla anca ondiale nel 1996, l’iniziativa IPC è destinata ai paesi poveri maggiormente
indebitati con l’obiettivo di ridurre il loro debito a livelli sostenibili. L’iniziativa prevede
l’intervento coordinato da parte di creditori multilaterali e bilaterali, sia pubblici che privati, per la
cancellazione di diverse quote dei rispettivi crediti. Le modalità di attuazione dell’iniziativa sono
state parzialmente modificate nel 1999 (c.d. Enhanced HIPC), per accelerarne il progresso,
ampliare l’entità dell’alleggerimento di debito e rafforzare i legami tra quest’ultimo e l’attuazione
delle strategie di riduzione della povertà. Sono potenzialmente eleggibili all’iniziativa i Paesi a
basso reddito (gli stessi che possono accedere ai programmi PRGF) che presentano una situazione
debitoria giudicata insostenibile, non sanabile attraverso il ricorso ai meccanismi tradizionali di
alleggerimento del debito. Per quanto riguarda lo stato di attuazione dell’Iniziativa IPC, al 30
aprile 2009 i paesi che hanno superato il decision point sono 35, di cui 24 hanno raggiunto il
completion point, mentre gli altri paesi eleggibili sono 5. Le risorse impegnate complessivamente
dal Fondo a fronte della propria quota di cancellazioni di debito sono pari a 2,3 miliardi di DSP, di
cui 1,8 miliardi erogati.
38
Tabella 3 –
(situazione al 30 aprile 2009)
Paesi che hanno raggiunto il Completion Point
Benin Honduras Sao Tomé &Princ.
Bolivia Madagascar Senegal
Burkina Faso Malawi Sierra Leone
Burundi Mali Tanzania
Cameroon Mauritania Uganda
Etiopia Mozambico Zambia
Gambia Nicaragua
Ghana Niger
Guyana Rwanda
Paesi che si trovano nell’Interim Period
Afghanistan Haiti Togo
Ciad Liberia28
Costa d’Avorio Rep. Centrafricana
Guinea Repubblica del Congo
Guinea -Bissau Rep. Dem. Congo
Paesi eleggibili
Comore Kyrghizistan Sudan
Eritrea Somalia
28
La Liberia ha raggiunto il decision point nel marzo 2008, subordinatamente, fra l’altro, al pagamento degli arretrati al
Fondo, reso possibile soprattutto grazie a bridge loan degli Stati Uniti al paese africano. Contestualmente, è stato inoltre
approvato un programma PRGF triennale a favore della Liberia.
39
La Multilateral Debt Relief Initiative (MDRI) - è un’iniziativa promossa nel giugno del
2005 dai Paesi del G8 in occasione del vertice di Gleneagles, che prevede la cancellazione integrale
di tutti i crediti di tre istituzioni finanziarie internazionali, l’F I, la anca ondiale e la anca
Africana di Sviluppo, nei confronti dei paesi che beneficeranno – o hanno già beneficiato – della
riduzione del debito nell’ambito dell’Iniziativa IPC. Nel 2007 ha aderito alla DRI anche la
Banca Inter-americana di Sviluppo. L’entità del debito oggetto di cancellazione è riferito a quello
esistente alla fine del 2004.
2.4 L’attività di assistenza tecnica
Il FMI offre ai paesi membri assistenza tecnica e formazione in diverse aree: fiscale,
monetaria, statistica, legale e informatica. Il maggiore sforzo in termini di risorse del Fondo
monetario dedicate all’assistenza tecnica è legato da un lato al rafforzamento della capacità dei
paesi membri di formulare e attuare politiche economiche più efficaci, dall’altro allo sviluppo di
solide istituzioni economiche e finanziarie (capacity building). Negli ultimi anni sta assumendo
sempre maggiore importanza nelle strategie di assistenza ai paesi membri e costituisce ormai una
componente importante dell’attività del Fondo. L’attività di A è finanziata sia con risorse interne
del Fondo (per un totale pari a circa un quinto del suo bilancio), sia con fondi esterni messi a
disposizione da donatori bilaterali e multilaterali e amministrati dal Fondo stesso.
Le modalità in cui il Fondo provvede a fornire assistenza tecnica ai paesi membri sono state
recentemente riesaminate dal CdA, anche alla luce dello specifico rapporto preparato dallo IEO. Ne
è emersa la necessità di procedere a una più chiara definizione delle priorità di assistenza tecnica
per ciascun paese, in stretta connessione con le esigenze rilevate dal Fondo nell’attività di
sorveglianza e monitoraggio dell’attuazione dei programmi (cfr box n. sulla riforma
dell’Assistenza tecnica).
Nel 2009 circa l’ 80 per cento dell’assistenza tecnica è stata destinata ai paesi a basso reddito
e a reddito intermedio. Anche i paesi usciti da conflitti bellici sono beneficiari importanti. Queste
priorità si riflettono nella ripartizione regionale che vede tra i maggiori beneficiari i paesi
dell’Africa sub-Sahariana e dell’Asia.
L’attività di formazione svolta dall’IMF Institute si è focalizzata su quattro aree principali:
gestione macroeconomica, politiche finanziarie, fiscali e bilancia dei pagamenti. Nell’anno fiscale
2009, l’IMF Institute, con l’assistenza degli altri dipartimenti del F I, ha offerto l’equivalente di
272 settimane di corsi, frequentati da più di 8.600 partecipanti.
40
Il FMI inoltre svolge attività di assistenza tecnica e formazione utilizzando anche i
finanziamenti concessi da molteplici donatori bilaterali e multilaterali. I finanziamenti vengono
amministrati direttamente dal Fondo, attraverso il “Conto quadro per l’assistenza tecnica”
(Framework Administered Account for Technical Assistance).29
Negli ultimi anni le fonti esterne di
finanziamento hanno mostrato un trend crescente ed il Giappone continua a fornire la maggioranza
dei finanziamenti e rimane il maggiore donatore bilaterale.
na parte crescente dell’assistenza tecnica del Fondo è assicurata da centri regionali30
negli
stati insulari del Pacifico, dei Carabi, in Africa ed in Medio-Oriente, la cui esperienza si è rivelata
molto positiva registrando notevoli vantaggi nel rafforzamento della ownership dei paesi beneficiari
e la fornitura di un tipo di assistenza rapida e flessibile. È per questo che, nel settembre 2008, il
Fondo ha annunciato l’apertura di quattro nuovi centri regionali. Il primo di questi, il Centro di
assistenza tecnica per l’America centrale, Panama e la Repubblica Domenicana, ha iniziato l’attività
nel 2009. Gli altri tre centri saranno aperti in Africa del sud ed ovest ed il quarto in Asia centrale.
Nell’insieme i Centri regionali forniranno Assistenza tecnica a 102 paesi, coprendo più dell’80 per
cento dei paesi a basso reddito.
La riforma dell’assistenza tecnica Box 6
A maggio del 2008 il Fondo ha varato un programma di riforma mirato ad aumentare l’efficacia della
propria attività di assistenza tecnica. La nuova strategia è basata sui seguenti elementi:
rafforzare l’integrazione dell’assistenza tecnica nell’ambito delle attività di sorveglianza e di
assistenza finanziaria del Fondo;
concentrare l’assistenza tecnica in poche aree prioritarie, attraverso lo sviluppo di Documenti di
strategia regionale, favorendo l’allineamento tra l’attività effettuata dal Fondo e gli obiettivi
strategici nazionali dei paesi beneficiari;
rafforzare l’integrazione dell’assistenza tecnica nel bilancio di medio termine del Fondo, per
facilitare il processo di definizione delle priorità;
introdurre un sistema di indicatori di performance, che renderà l’attività di A più trasparente e
facilmente misurabile in termini di efficacia ed efficienza.
Con la riforma viene inoltre anche introdotto il principio in base quale i paesi che beneficiano di assistenza
tecnica partecipano al finanziamento del costo sostenuto per erogare l’assistenza, in misura variabile in
funzione del reddito pro-capite (all’aumentare di quest’ultimo aumenta la quota di partecipazione dovuta).
29
Per quanto riguarda il contributo italiano per le attività di assistenza tecnica si veda il paragrafo “L’Italia e il Fondo
monetario internazionale”. 30
Il Fondo attualmente gestisce sei centri di assistenza tecnica (nel Pacifico, nei Carabi, in Africa orientale, centrale e
occidentale e in Medio Oriente).
41
L’adozione di questo principio, che va inquadrato nell’ambito della riforma delle fonti di finanziamento del
Fondo, deve essere valutato considerando che la compartecipazione al finanziamento dell’assistenza tecnica
riguarda soltanto i paesi che non hanno in corso di attuazione con il Fondo programmi di assistenza
finanziaria. Inoltre, per quanto riguarda i paesi a basso reddito, il finanziamento dell’assistenza tecnica
dovrebbe essere in ogni caso assicurato grazie a contributi versati dai paesi più ricchi.
3. LA POSIZIONE FINANZIARIA
Le operazioni di prestito e le altre transazioni finanziarie del Fondo sono finanziate
principalmente attraverso la sottoscrizione di quote di capitale da parte dei paesi membri. La
distribuzione delle quote tra i paesi membri riflette il peso economico che ciascuno di questi ha
nell’economia mondiale e il loro potenziale bisogno di risorse del Fondo.
Apposite formule (che, come si è visto, sono state recentemente oggetto di profonda
revisione31
) guidano l’attribuzione delle quote. L’adeguatezza del capitale del Fondo viene valutata
ogni cinque anni (General Review of Quotas). Nel 2008 si è conclusa la XIII revisione delle quote
con una decisione di non aumentare il capitale. a ricordato, tuttavia, che, nell’ambito del processo
di riforma delle quote (vedi paragrafo 1.2), con la Risoluzione 63/2 del 28 aprile 2008 il Consiglio
dei Governatori ha deciso di procedere ad un aumento ad hoc delle quote per meglio commisurare
le partecipazione dei paesi membri al loro “peso” economico.
Il potere di voto di ciascun membro è determinato da due componenti: i) i basic votes,
attribuiti in misura uguale a tutti i membri del Fondo, ii) i voti risultanti in base alle quote
sottoscritte. Pertanto nel sistema di rappresentanza del F I non vale il principio “una paese, un
voto”.
Le risorse utilizzabili sono rappresentate da valuta degli stati membri che hanno una solida
situazione finanziaria e da DSP.32
Parte di queste risorse risultano essere impegnate per i prestiti già
concessi. Quindi, le risorse utilizzabili non impegnate sono quelle che possono essere
effettivamente messe a disposizione per i nuovi prestiti e per far fronte agli eventuali tiraggi dei
paesi membri nei limiti delle rispettive posizioni di riserva (pari al 25 per cento della quota versata).
31
Per una descrizione delle riforme recentemente introdotte si veda il paragrafo 1.2. 32
Si tratta di 53 paesi (giugno 2009), selezionati in base alla situazione della bilancia dei pagamenti e delle riserve
internazionali, del mercato dei cambi, del debito estero. Le risorse utilizzabili sono determinata dal Financial
Transactions Plan che rappresenta lo strumento che determina le risorse effettivamente utilizzabili da parte del Fondo.
In futuro determinerà non solo l’utilizzi dello quote ma anche dei prestiti.
42
Al 31 maggio 2009, le risorse utilizzabili non impegnate ammontavano a 105 miliardi di DSP, pari
a circa il 30 per cento delle risorse totali.
In caso di necessità il Fondo può attingere risorse attivando accordi di prestito supplementari
con i paesi membri. Tali accordi – General Arrangement to Borrow e New Arrangement to Borrow
(cfr.§1.3) – se attivati-, renderebbero disponibili ulteriori 51 miliardi di DSP.33
Il Fondo deve mantenere un sufficiente grado di liquidità per far fronte alle potenziali
esigenze finanziarie dei suoi membri. Per valutare la posizione di liquidità nel 2003 è stata adottata
la Forward Committment Capacity (FCC), che ha sostituito come indicatore il rapporto di liquidità.
L’ FCC è calcolato prendendo in considerazione le risorse effettivamente utilizzabili, tenuto conto
dei rimborsi previsti nell’anno di riferimento e al netto di un accantonamento prudenziale.34
Al 31
maggio del 2009 l’FCC risultava pari a 51 miliardi di DSP, circa il 40 per cento rispetto all’importo
del 2008.
Tabella 4 – Risorse finanziarie e posizione di liquidità del FMI (miliardi di DSP)
(dati riferiti a fine
periodo) 2004 2005 2006 2007
2008 Maggio
2009
Risorse totali 221 221 224 225 224 347
Risorse non utilizzabili 109 76 63 59 72 120
Risorse Utilizzabili 111 145 161 165 152 228
Risorse impegnate non
utilizzate
19 13 4 3 20 123
Rimborsi previsti nell’anno
successivo
13 8 3 0,3 0,1 0,5
Saldo prudenziale 33 34 35 35 35 55
Capacità d’impegno nell’anno
successivo (FCC)
72 106 125 128 98 51
Risorse disponibili in base al
NAB/GAB
34 34 34 34
34 53
Per memoria
Quote dei membri nel Piano di
Transazioni Finanziarie (FTP)
164 170 174 174 174 277
Credito totale in essere 55 28 17 14 25 54
Rapporto di liquidità (per
cento)
150 411 544 -- -- -
33
Il Fondo non ha mai utilizzato la facoltà di contrarre prestiti sul mercato, per altro riconosciuta dallo statuto. 34
Tale accantonamento prudenziale è pari al 20 per cento delle quote dei 53 paesi inclusi nel Financial Transaction
Plan, che determinano le risorse effettivamente utilizzabili da parte del Fondo.
43
4.
4.1 L’Italia e l’attività del Fondo
La Constituency
L’Italia è membro del Fondo monetario dal 1947. Nel CdA è rappresentata da un direttore
Esecutivo, che viene eletto dai Governatori del Fondo (Ministri economici o Governatori delle
Banche centrali) del gruppo di paesi che fanno parte della sua constituency.35
Tali paesi sono
l’Albania, la recia, alta, il Portogallo, San arino e imor Leste. All’interno della nostra
consituency spetta all’Italia candidare il Direttore esecutivo che deve essere eletto dai Governatori
del Fondo.
Il personale italiano e l’ufficio del Direttore Esecutivo
Il personale di nazionalità italiana che lavora presso il F I, con l’esclusione di quello
impiegato presso l’ufficio del direttore esecutivo, sulla base dei dati aggiornati ad agosto 2009, è
pari a 64 unità su un totale di 2.314 corrispondente al 2,77 per cento. Tale cifra è al di sotto della
nostra quota di partecipazione.
Dal settembre 2005, il direttore esecutivo italiano al FMI è il dott. Arrigo Sadun il cui
mandato scadrà nell’autunno 2010 Fanno parte dell’ fficio italiano anche un Vice direttore
esecutivo(di nazionalità greca), due senior advisor (di nazionalità italiana), tre advisor (di cui due di
nazionalità italiana e uno di nazionalità portoghese), oltre a due assistenti amministrativi (uno
italiano ed uno americano)36
.
35
Una constituency è composta da quel gruppo di paesi membri che concorrono ad eleggere un direttore esecutivo, che
rappresenta, in seno al CdA, i governi di tutti gli stati che lo hanno eletto. Il direttore esecutivo è assistito da un vice-
direttore (Alternate Executive Director). All’interno della consituency possono essere adottati accordi che prevedono
l’alternanza nelle varie cariche. I direttori esecutivi dei cinque paesi maggiori (Stati Uniti, Giappone, Germania,
Francia, Regno Unito) sono nominati direttamente dai rispettivi governi – Appendice VI.. 36
Nel contesto del processo di riduzione dei costi amministrativi del Fondo, sono stati tagliati anche i costi degli uffici
dei direttori esecutivi, con una conseguente riduzione di personale. L’ fficio italiano è stato ridimensionato attraverso
la soppressione di un posto di senior advisor (vacante), di un advisor e di un assistente amministrativo.
44
Tabella 5 - Distribuzione del personale del FMI tra i paesi G7
Totale %
di cui Quota
A9-A15 %
B01-
B05 % %
Italia 64 2,76 49 3,23 11 3,51 3,255
Stati Uniti 497 21,48 295 19,46 74 23,64 17,139
Giappone 42 1,81 30 1,98 9 2,88 6,142
Germania 91 3,93 67 4,42 22 7,03 6,002
Francia 96 4,15 73 4,82 12 3,83 4,954
Regno Unito 132 5,70 60 3,96 41 13,1 4,954
Canada 68 2,94 55 3,63 9 2,88 2,939
Totale G7 990 42,77 629 41,50 178 56.87 45.385
Totale FMI 2.314 100,00 1.516 100,00 313 100,00 100,000
Nota: A9-A15 livelli professionali
B1-B5 : livelli dirigenziali
La Sorveglianza
Ai sensi dell’Art. 4, sezione 3(b) dello Statuto del F I, l’Italia, come tutti gli altri Paesi membri, è
tenuta a svolgere consultazioni annuali con il Fondo sullo stato dell’economia. La consultazione
relativa al 2008 si è svolta dal 4 al 19 novembre 2008 e si è conclusa con la discussione finale al
Board nel mese di febbraio 2009 . Il rapporto è stato pubblicato sul sito web del Fondo
(www.imf.org). La consultazione relativa al 2009 si svolgerà a fine febbraio/inizi di marzo 2010.
4.2 I Rapporti finanziari
Gestione della quota
A seguito della tredicesima revisione delle quote, conclusasi nell’aprile 2008, la quota
dell’Italia dopo l’approvazione del disegno di legge da parte del Parlamento (vedi successivo bo ,
attualmente il ddl è stato approvato dalla Camera ed è in discussione al Senato – A.S.1658),
aumenterà da 7.055,5 a 7.882,3 milioni di DSP e rappresenterà il 3,31 per cento del totale.
45
Per l’adozione dei provvedimenti finanziari relativi all’aumento della quota, il inistero
dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad avvalersi della anca d’Italia e a regolare mediante
convenzione i rapporti conseguenti37
. La Convenzione attualmente vigente è quella firmata tra il
inistero dell’Economia e delle Finanze e la anca d’Italia in data 10 dicembre 2007. .
Il disegno di legge per recepire le modifiche allo statuto del Fondo Box 7
Il disegno di legge predisposto dal overno contiene due categorie di disposizioni relative ai rapporti tra l’Italia e il
F I. Le disposizione del primo gruppo riguardano l’approvazione di emendamenti allo Statuto del F I derivanti dalle
Risoluzioni n. 63-2 e n. 63-3, adottate dal Consiglio dei Governatori del Fondo rispettivamente il 28 aprile 2008 e il 5
maggio 2008. La seconda categoria di disposizioni riguarda l’autorizzazione al overno a provvedere all’aumento della
quota di partecipazione al Fondo dell’Italia, adottata con la Risoluzione n. 63-2 di cui sopra.
Per quanto riguarda il primo gruppo di disposizioni, la Risoluzione n. 63-2 prevede modifiche allo Statuto del FMI che
hanno l’obiettivo di aumentare il potere di voto e rafforzare la rappresentanza dei paesi più poveri (“Paesi a basso
reddito” nella terminologia adottata da Fondo). Si illustrano di seguito analiticamente gli articoli dello Statuto oggetto di
revisione.
a) L’art. II, sez. 3(e), nella sua formulazione attuale, prevede la possibilità da parte di ciascuno dei Direttori
esecutivi che compongono il Consiglio di amministrazione del Fondo di nominare un Vice-direttore, il quale ha la
facoltà di sostituire all’interno del Consiglio il Direttore dal quale è stato nominato, esercitandone le stesse funzioni in
caso di sua assenza. Le modifiche apportate a questo articolo sono finalizzate a consentire la nomina di un secondo
Vice-direttore da parte di quei Direttori esecutivi che rappresentano in seno al Consiglio un numero di Stati membri
particolarmente elevato. Questo emendamento è rivolto in modo specifico a rafforzare la rappresentanza dei paesi
africani, considerando che nel Consiglio del Fondo siedono soltanto due Direttori espressione di Stati dell’Africa,
ciascuno dei quali a sua volta rappresenta venti o più paesi dello stesso continente.
b) L’art. II sez. 5(a) prevede modifiche che determineranno un consistente aumento dei c.d. voti base per tutti
gli Stati membri del Fondo, anche triplicando il numero di 250 voti base assegnati a ciascun paese membro sin
dall’istituzione del Fondo. Il potere di voto di ciascun paese membro all’interno degli organi del FMI è determinato
sulla base di un numero di voti proporzionali alla rispettiva quota di partecipazione (un voto per ogni 100.000 Diritti
speciali di prelievo di quota sottoscritta), a cui si aggiungono i voti base, assegnati in ugual numero a tutti gli Stati
membri. I voti base, pertanto hanno un’incidenza rilevante nel determinare il potere di voto dei paesi membri più piccoli
(cioè con una minore quota di partecipazione) e, in particolare, di quelli a basso reddito. La revisione dell’articolo II
sez. 5 (a) dello Statuto comporta anche l’introduzione di un meccanismo di adeguamento automatico, volto ad
assicurare che in futuro il peso dei voti base sul potere di voto complessivo rimanga costante, anche in presenza di
aumenti delle quote di partecipazione. Nella storia del FMI il peso dei voti base si è infatti progressivamente ridotto,
passando dall’11 per cento fino all’attuale 2 per cento circa per effetto del progressivo aumento delle quote. Con
l’attuazione della nuove disposizioni la quota di voti base rispetto al totale dei voti risulterà ancorata ad un livello pari al
5,502 per cento.
37
Cfr appendice V
46
c) L’allegato L - paragrafo 2 - dello Statuto del FMI prevede modifiche nella modalità di computo dei voti
appartenenti a paesi membri cui siano stati sospesi i diritti di voto. Questi voti non sono in genere conteggiati nelle
calcolo potere di voto complessivo; tuttavia, in virtù della modifica proposta, si terrà conto di questi voti ai fini del
meccanismo di adeguamento automatico del peso dei voti base, descritto al punto precedente.
Sempre riguardo al primo gruppo di disposizioni, la Risoluzione n. 63-3 prevede modifiche allo Statuto del FMI che si
inseriscono nel quadro di una riforma volta ad assicurare che il Fondo possa procedere con maggiore flessibilità a
investire le risorse disponibili nel bilancio e utilizzabili a tale scopo. Tale riforma si è resa necessaria per diversificare le
fonti di finanziamento del Fondo, attualmente basate esclusivamente sul margine di intermediazione pagato dai paesi
che usufruiscono dell’assistenza finanziaria del Fondo. Negli ultimi anni, la diminuzione dell’attività di assistenza
finanziaria e il rimborso anticipato dei prestiti contratti da alcuni dei maggiori “debitori” hanno determinato un deficit
nel bilancio del Fondo, destinato ad allargarsi in prospettiva. I proventi degli investimenti del Fondo dovrebbero, in
parte consentire di ripristinare l’equilibrio di bilancio. A tale scopo è stata decisa la costituzione di una dotazione di
risorse da investire, da realizzare attraverso la vendita di un limitato quantitativo di oro, che già aveva formato oggetto
di una transazione di vendita e riacquisto negli anni 1999-2000. Le revisioni statutarie adottate con la Risoluzione n. 63-
3 incidono sulla politica di investimento del Fondo, consentendo una flessibilità più ampia nell’investimento delle
risorse detenute negli appositi conti denominati “Conto Investimenti” e “Conto Spese Speciali”. L’obiettivo è quello di
conseguire dei rendimenti più elevati, in modo da poter destinare i maggiori profitti alla copertura dei costi
amministrativi. Si illustrano di seguito in modo puntuale le modifiche previste da questa Risoluzione.
a) L’art. II, sez. 6f (iii) è stato riformulato in modo da eliminare alcuni vincoli relativi alle modalità di
investimento delle risorse detenute dal FMI nel Conto Investimenti. La politica di investimento del Fondo sarà
determinata da un apposito Regolamento la cui approvazione è demandata al Consiglio di amministrazione, che potrà
adottarlo con una maggioranza qualificata del 70 per cento.
b) L’art. XII sez. 6f (vi) prevede che il Conto Investimenti verrà chiuso in caso di liquidazione del Fondo, ma
potrà essere chiuso anche prima, con decisione del Consiglio di Amministrazione adottata con la maggioranza
qualificata del 70 per cento dei voti.
c) L’art. , sez.. 12(h) prevede modifiche mirate ad ampliare la flessibilità delle risorse detenute dal Fondo nel
Conto Spese Speciali, in modo speculare a quanto previsto per il Conto Investimenti. Anche in questo caso è prevista
l’adozione di un apposito Regolamento da parte del Consiglio di Amministrazione, da approvare con la maggioranza
qualificata del 70 per cento dei voti.
d) L’art. sez. 12 ( ) è un nuovo articolo che riguarda l’allocazione nel bilancio del Fondo dei proventi derivanti
dalla vendita di riserve auree acquisite dal Fondo dopo il 1 aprile 1978 (cioè dopo l’approvazione del secondo
emendamento dello Statuto). In particolare, la nuova norma prevede che i proventi, eccedenti il costo storico di
acquisizione dell’oro, possano essere trasferiti direttamente al Conto Investimenti ed essere utilizzati con le modalità
previste per le risorse disponibili su tale conto, superando così i vincoli imposti dalla normativa vigente, che di fatto
avrebbero limitato la possibilità di trasferire queste risorse al Conto Investimenti, vincolandole in parte alla costituzione
di riserve precauzionali.
Le proposte di emendamento allo Statuto del Fondo descritte nei punti 3 e 4 costituiscono una modifica di un accordo
internazionale. Esse pertanto devono essere approvate dagli Stati membri con le procedure specificamente previste. Una
volta ratificate, i paesi membri devono comunicare al Fondo l’accettazione delle proposte di emendamento. Per quanto
riguarda l’Italia, in conformità con quanto avvenuto per i precedenti emendamenti allo Statuto del Fondo, si prevede che
47
la dichiarazione di accettazione venga sottoscritta dal Presidente della Repubblica. Gli emendamenti entreranno in
vigore per tutti i paesi membri (anche per quelli che non abbiano ancora proceduto alla ratifica) allorché il Fondo avrà
certificato che essi sono stati accettati dai tre quinti dei paesi membri aventi almeno l’ottantacinque per cento dei diritti
di voto.
La seconda tipologia di disposizioni contenute nello schema di disegno di legge riguarda l’autorizzazione per l’aumento
della quota di partecipazione dell’Italia, che passa da 7.055,5 milioni di DSP a 7.882,3 milioni di DSP a seguito
dell’aumento dell’11,5 per cento delle quote totali deciso dal Consiglio dei Governatori con la risoluzione 63/2 del
28.4.2008.
Prestiti bilaterali per fronteggiare la crisi finanziaria
Al Vertice G20 è stato annunciato un incremento significativo delle risorse del Fondo
monetario internazionale (FMI), in particolare attraverso l’espansione del NA (New Arrangements
to Borrow). Nel breve periodo, considerate le urgenti necessità di finanziamento dei paesi colpiti
dalla crisi, si procederà attraverso prestiti bilaterali su base volontaria38
. L’ e ha deciso di
contribuire con un primo contributo pari a 75 miliardi di Euro. In questo contesto, il contributo
italiano è pari a 8,11 miliardi di euro. Successivamente l’Ecofin del 15 settembre 2009 ha approvato
un aumento del contributo europeo fino a 125 miliardi di euro. Tale decisione è stata, confermata
successivamente dal Consiglio Europeo del 17 settembre. In tale contesto il contributo italiano,
calcolato in proporzione alla nostra partecipazione al Fondo, passerebbe ad un totale di 13,53
miliardi di Euro. Il contributo italiano sarà erogato dalla anca d’Italia e non graverà sul bilancio
dello Stato. A salvaguardia dell’erogazione di tali risorse lo Stato dovrà, tuttavia, concedere una
propria garanzia, che probabilmente non sarà mai escussa ma che ribadisce l’impegno dello Stato
italiano al finanziamento.
Risorse per i Low-Income Countries
L’Italia si è impegnata a contribuire a favore della PR F con un prestito di complessivi 800
milioni di DSP, per coprire le necessità finanziarie nel periodo 2001-2005.
A marzo 2009 sul totale dell’importo impegnato sono stati effettuati 21 tiraggi per un totale di
circa 598 milioni di DSP.
Nel contesto della crisi finanziaria internazionale, il Consiglio di amministrazione del FMI
ha recentemente approvato la riforma sugli strumenti di prestito concessionali per i Low Income
Countries (LICs) nella stesso tempo il Fondo ha chiesto ai paesi prestatori di considerare la
possibilità di mettere a disposizione nuove risorse per l’assistenza finanziaria concessionale a favore
dei paesi più poveri. Anche all’Italia è stato chiesto di contribuire finanziariamente all’iniziativa
38
Per una descrizione approfondita si veda il paragrafo 1.3
48
(con un ammontare ancora da definire ma che tenga conto che l’Italia figura tra i maggiori
finanziatori tramite lo strumento PRGF). La richiesta di finanziamento riguarda sia i prestiti – new
bilateral loan (per consentire al Fondo l’erogazione dei finanziamenti ai LICs ) che i sussidi – new
subsidy (risorse necessarie per rendere tali prestiti concessionali). Come accaduto in passato, il new
bilaterl loan sarebbe effettuato dalla anca d’Italia con propri fondi previa concessione della
garanzia dello Stato, mentre il new subsidy sarebbe a carico del MEF.
Contributo italiano alla MDRI
Con legge 23.12.2005, n. 266 è stata autorizzata la partecipazione finanziaria italiana
all’iniziativa 8 sulla riduzione del debito multilaterale dei paesi IPC con un contributo totale di
30 milioni di Euro per l’anno 2006, comprendente il finanziamento al F I, all’IDA e al Fondo
Africano di sviluppo.
In particolare nei confronti del F I, l’Italia ha versato nella primavera 2008 un contributo di
3,230 milioni di DSP pari a circa 3,420 milioni di Euro in favore della Liberia.
Le operazioni contabili tra MEF e Banca d’ Italia
Nel corso del 2008 sono state effettuate le seguenti operazioni contabili:
1. Versamento a favore del MEF di Euro 15.023.913,96 per le differenze di cambio euro-DSP,
risultanti dai tassi di cambio utilizzati dal Fondo nelle operazioni di prelievo e versamento
per l’anno 2005, 2006 e 2007
2. Pagamento di Euro 52.117,71 addebitati all’Italia dal F I, quale quota di ripartizione delle
spese occorrenti al funzionamento del “Conto Diritti Speciali di Prelievo” per il periodo 1
maggio 2007 – 30 aprile 2008.
Assistenza tecnica
Nel corso del 2001 è stato costituito un subaccount destinato al finanziamento di attività di
assistenza tecnica dirette all’attuazione degli standard internazionali nei paesi dell’Europa centrale
ed orientale e della Comunità degli Stati Indipendenti (CIS) con il versamento di 4 miliardi di lire.
Nel 2004 l’Italia si è impegnata a rifinanziare il subaccount con un nuovo impegno pari a
1,9 milioni di euro erogati in due rate uguali nel biennio 2004-2005.
I singoli progetti da finanziare sono identificati su proposta del FMI e specificatamente
approvati dal inistero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro.
49
Da quando il subaccount è diventato operativo, e al 31 dicembre 2008, sono stati autorizzati
sette workshop nei paesi CIS e dell’Europa dell’est, tre progetti in Albania, uno in osovo, uno in
Bosnia Erzegovina, tre nei paesi del sud est Europa (SEE), uno in Moldova, uno in Russia ed uno in
Albania e Macedonia.
Tra i diciotto progetti autorizzati, al 31 dicembre 2008, ne sono stati completati quattordici
con risultati positivi.
Nel corso del 2009, inoltre, sono stati approvati due workshop su anti-riciclaggio e lotta al
terrorismo per i paesi CIS e dell’Europa dell’est e un progetto in Albania.
L’Italia, inoltre, attraverso il inistero degli Affari Esteri partecipa alla seconda fase del
programma AFRITAC per il periodo 2006-2008 con un impegno di partecipazione pari a 600.000
euro annui. L’Italia aveva partecipato al finanziamento della prima fase (2002-2005) con un
contributo di 1,5 milioni di euro.
L’Italia, infine, ha partecipato con un contributo di 300.000 euro, al subaccount
multilaterale39
che il Fondo ha creato nel 2003 per offrire assistenza tecnica per la ricostruzione
dell’Iraq.
4.3 La partecipazione dell’Italia al coordinamento europeo sulle attività del FMI
A livello europeo è continuato il processo finalizzato a meglio coordinare le posizioni degli
stati membri dell’ nione europea sulle questioni in discussione al F I. L’esigenza di assicurare un
più efficace coordinamento deriva anche dal fatto che i paesi europei sono membri di differenti
constituency. A tal fine si è agito attraverso:
a) una regolare attenzione ai problemi del F I attraverso l’attività del sottocomitato
permanente del Comitato Economico e Finanziario per le questioni relative al FMI (Sub
Committee on IMF Issues - SCIMF); 40
b) la sistematica consultazione tra i rappresentanti europei al Fondo monetario;
c) il collegamento regolare tra lo SCIMF e i rappresentanti europei al Fondo monetario
(Eurimf) attraverso la partecipazione del Presidente dell’Eurimf ai lavori dello SCI F41
;
d) la discussione dei Ministri e dei Governatori delle banche centrali sui temi internazionali, e
in particolare su quelli attinenti all’attività del FMI, in occasione delle riunioni informali del
Consiglio Ecofin;
39 li altri donatori del sub account multilaterale per l’Iraq sono Australia, Canada, India, , Svezia. 40 Lo SCIMF dal luglio 2007 e fino al maggio 2009 è stato presieduto dal Prof. Vittorio Grilli , Direttore Generale del Dipartimento del Tesoro. 41 In passato l’E RI F era presieduto dal rappresentante del Paese che aveva la Presidenza di turno dell’ nione Europea. Dal 2007 è stato eletto come Presidente il Direttore Esecutivo tedesco per un periodo di due anni.
50
e) la definizione di posizioni comuni sia per le riunioni dei Ministri e Governaatori del G8 e
del G20 sia in occasione dei Vertici dei Capi di Staato e di Governo.
stato cos possibile il confronto tra i paesi membri dell’ nione europea su questioni di
rilevante interesse per l’attività del Fondo monetario. I risultati del dibattito allo SCI F sono stati
comunicati ai direttori esecutivi europei al Fondo, come elemento sul quale basare le decisioni al
Board.
Tra i temi dibattuti dai membri dello SCIMF: le azioni per contrastare i cambiamenti
climatici, governante del FMI, riforma degli strumenti di prestito, adeguatezza delle risorse e
sorveglianza. E’ stato anche organizzato nell’ agosto 2009 l’incontro annuale con le N , con le
quali sono stati affrontati i seguenti temi: 1) il ruolo del Fondo nei paesi a basso reddito, 2) la
governance del Fondo.
APPENDICI
52
APPENDICE I
CENNI STORICI
Il Fondo Monetario Internazionale è stato istituito nel luglio del 1944, con un trattato
siglato a Bretton Woods, negli Stati Uniti, con il principale obiettivo di attuare una supervisione
del sistema monetario internazionale, al fine di garantirne la stabilità come prerequisito di una
crescita ordinata mondiale basata sul libero scambio tra paesi.
Nel corso degli anni, gli strumenti con i quali il FMI persegue gli obiettivi ad esso
assegnati dallo Statuto, si sono modificati in risposta al mutamento del contesto economico
internazionale.
Al momento della sua creazione, il Fondo operava in un sistema di tassi di cambio fissi
ma aggiustabili imperniato sulla convertibilità del dollaro in oro ad un rapporto fisso. Il Fondo
aveva il compito di preservare la stabilità di tale sistema, concedendo assistenza finanziaria a
carattere temporaneo diretto a compensare squilibri delle bilance dei pagamenti dei paesi membri.
Nei primi anni settanta, in un contesto di crescente mobilità dei capitali e di politiche
economiche che mal si conciliavano con la convertibilità del dollaro in oro, il sistema dei cambi
fissi è venuto meno. L’azione del Fondo si è quindi rivolta a sostenere le politiche di
aggiustamento dei paesi membri che registravano squilibri macroeconomici e difficoltà gravi
nella bilancia dei pagamenti. La tutela della stabilità monetaria internazionale resta comunque un
elemento centrale dell’attività del Fondo
li anni ttanta sono stati segnati dall’esplosione della crisi del debito di alcuni paesi in
via di sviluppo, la cui gestione ha assorbito gran parte delle risorse del Fondo. Le questioni
attinenti all’aggiustamento strutturale delle economie hanno assunto maggiore rilievo ed i
programmi del Fondo hanno dato priorità alle politiche di liberalizzazione commerciale e
finanziaria, di privatizzazione e di de-regolamentazione dei mercati.
Gli eccessi delle politiche di liberalizzazione, talvolta premature in economie ancora
fragili, hanno portato negli anni Novanta a un ripensamento della linea affermatasi nel decennio
precedente. Le crisi messicana, prima, e quella asiatica successivamente, hanno evidenziato i
limiti dell’approccio. Il Fondo ha rivolto maggiore attenzione al rafforzamento del quadro
istituzionale dell’economia di mercato, in particolare alle problematiche connesse alla vigilanza
53
bancaria, al potenziamento degli standard nel settore sociale e finanziario, all’ordinata
successione temporale nel processo di liberalizzazione economica e finanziaria, alla trasparenza
delle attività svolta dalle autorità monetarie e fiscali. Inoltre è emersa chiaramente l’esigenza di
aggiornare e potenziare gli strumenti analitici per meglio calibrare le raccomandazioni alle
specifiche esigenze di ogni paese.
Dopo l’11 settembre 2001, è stato attribuito al Fondo un importante ruolo nella lotta al
riciclaggio di capitali illeciti e al finanziamento del terrorismo internazionale. Il FMI procede
regolarmente alla valutazione delle normative anti-riciclaggio e ne verifica l’ottemperanza agli
standard concordati a livello internazionale, nonch l’efficace attuazione. In questo ambito, il
Fondo presta anche la sua assistenza tecnica
A settembre 2009 i membri del Fondo sono 186.
L’Italia ha ratificato la partecipazione al Fondo onetario Internazionale con legge
n.132/1947 con cui è divenuta membro anche della Banca Mondiale.
54
APPENDICE II
ORGANIZZAZIONE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Gli organi
La struttura organizzativa del Fondo è determinata dal suo Statuto, entrato in vigore nel
dicembre del 1945, ed è governata dagli Stati membri, che sono attualmente 185. Lo Statuto
prevede un Consiglio Direttivo, un Consiglio di Amministrazione, un Direttore Generale e uno
staff internazionale di personale dipendente.
Consiglio dei Governatori (Board of Governors)
È l'organo direttivo ed è composto da un governatore (generalmente il Ministro delle
Finanze) e da un vice-governatore nominati da ogni paese membro. Il Consiglio dei Governatori
pu delegare i propri poteri al Consiglio d’Amministrazione, con l’eccezione di alcuni poteri
riservati. Si riunisce di norma una volta all'anno, in occasione degli Incontri Annuali.
Comitato Monetario e Finanziario Internazionale (International Monetary and Financial
Committee)
Il Comitato Interinale del Consiglio dei Governatori, organo consultivo del Fondo, dal
settembre 1999 è diventato permanente col nome di Comitato Monetario e Finanziario
Internazionale (CMFI). Ne fanno parte ventiquattro membri tra governatori, ministri o altri
rappresentanti di pari livello e mantiene la stessa struttura di raggruppamento di paesi presente
nel Consiglio di Amministrazione. Si riunisce due volte all'anno: in sessione primaverile (aprile o
maggio) e in sessione autunnale, in occasione della Riunione Annuale del Consiglio dei
Governatori (settembre o ottobre). Ha il compito di fornire le linee guida per il proprio operato al
Consiglio di Amministrazione e raccomandazioni su temi riguardanti la gestione e l'adeguamento
del sistema monetario e finanziario internazionale al Consiglio dei Governatori.
55
Consiglio di Amministrazione (Executive Board)
È l'organo esecutivo, composto da 24 Direttori Esecutivi, nominati da singoli paesi o
eletti da gruppi di paesi, e dal Direttore enerale. Si riunisce più volte alla settimana. L’adozione
delle decisioni da parte del Consiglio di Amministrazione avviene generalmente “per consenso” e
solo eccezionalmente con richiesta di votazione formale. Nel primo caso, la formulazione della
decisione viene articolata in una sintesi del moderatore (summing-up) in cui vengono riportate
tutte le opinioni senza attribuirle ad uno specifico direttore. Nel secondo caso la maggioranza
richiesta è quella semplice, con due eccezioni: si richiede una maggioranza del 70 per cento per
modificare i tassi di interesse e dell’85 per cento per modificare il periodo di riacquisto delle
riserve detenute presso il Fondo. Le posizioni in dissenso sono comunque verbalizzate. Il
Consiglio di Amministrazione è guidato da un Direttore Generale, eletto dal Consiglio stesso, che
può revocargli la nomina in ogni momento, ed è assistito da tre vice. Ha poteri propositivi, ad
esempio nel caso dell’allocazione dei DSP. Il Consiglio pu assegnargli anche compiti specifici,
come quello di negoziare con i paesi membri che richiedano un finanziamento. Inoltre, quando
ritenga che uno stato membro non adempia ad un obbligo, il Direttore Generale porta la questione
all'attenzione del Consiglio, che ha il potere di decidere se tale inadempienza si sia effettivamente
verificata. La carica di Direttore Generale è tradizionalmente conferita a personalità di origine
europea, e comunque non statunitense, contrariamente al Presidente della Banca Mondiale, che in
genere ha la cittadinanza degli Stati Uniti.
Ufficio di valutazione indipendente (Independent Evaluation Office)
Questo ufficio è stato istituito dal Consiglio di amministrazione durante l’anno finanziario
2001, come struttura permanente all’interno del F I ma indipendente dal management e dallo
staff e ha lo scopo di condurre valutazioni oggettive sull’operato del Fondo stesso. Il direttore, in
carica per quattro anni, rinnovabile fino a tre, presenta al Consiglio di amministrazione e al CMFI
programmi di lavoro e rapporti annuali. Il programma di lavoro riguarda valutazioni relative a
singoli paesi, gruppi di paesi, questioni di policy, attività di assistenza tecnica, formazione e
ricerca e anche le procedure interne del Fondo. La struttura operativa, per la selezione della quale
è responsabile il direttore, si basa su una decina di unità interne, affiancate da consulenti esterni,
esperti nelle aree oggetto di valutazione.
56
Quote e sistema di votazione
All'atto dell'adesione al Fondo, ogni Paese sottoscrive una quota, che per il 25 per cento è
costituita da attività di riserva e per il resto in valuta nazionale.
Le quote servono a vari scopi. In primo luogo, rappresentano le risorse disponibili per i
prestiti ai paesi membri in difficoltà finanziarie. In secondo luogo, esse costituiscono la base di
calcolo per la determinazione sia dell'ammontare massimo di risorse che ogni paese può prendere
in prestito sia della allocazione dei diritti speciali di prelievo (DSP), effettuata periodicamente.
Infine, da esse deriva il potere di voto di ciascun membro.
La quota effettivamente versata da un paese viene determinata dal Fondo sulla base di due
componenti quella che deriva dall’applicazione di un sistema di formule (quota “teorica”) e
quella che viene bilateralmente negoziata dal paese in occasioni delle revisioni generali o ad hoc
e che determina uno scostamento fra quote teoriche ed effettive. Nelle formule impiegate dal
Fondo la quota è una funzione della capacità contributiva del paese e della sua vulnerabilità
esterna che indica il potenziale bisogno di risorse.
Le revisioni generali delle quote avvengono di norma ogni cinque anni e hanno l’obiettivo di
adeguare le risorse del Fondo alle esigenze dei paesi membri.
L'aumento di quota di ogni membro diventa effettivo quando il Paese notifica al Fondo il
proprio consenso e versa totalmente la somma equivalente all'incremento.
Con l’eccezione di un numero ristretto di questioni riservate, le decisioni del FMI devono
essere approvate dal voto della maggioranza. Le più importanti fra le questioni riservate sono: 1)
l’apporto di emendamenti allo statuto del Fondo 2) la modifica dell’entità delle quote, che deve
ottenere una percentuale di voti sul totale dell’85 per cento 3) l’ammissione di nuovi membri.
57
APPENDICE III
I PRINCIPALI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO DEL FONDO MONETARIO
Stand-by arrangements (SBA) – E’ l’accordo standard mediante il quale i paesi membri che
sperimentino temporanei squilibri della bilancia dei pagamenti sono autorizzati a prelevare un
ammontare pari al 100 per cento della propria quota su base annuale e al 300 per cento della
propria quota su base cumulativa dal Conto Generale delle Risorse (General Resource Account –
GRA). Gli acquisti delle tranche di credito sono soggetti all’obbligo di riacquisto entro quattro
anni al massimo dalla data del primo prelevamento, con aspettative di riacquisto a partire dai 27
mesi dal primo tiraggio. La durata tipica degli accordi è di 12-18 mesi, estendibile a 3 anni.
Alla fine del 2000 è stata completata una revisione della struttura degli strumenti
finanziari del Fondo (con l’eccezione della PR F) con l’obiettivo di scoraggiare il ricorso
eccessivo e prolungato nel tempo delle risorse del Fondo da parte degli stati membri, oltre che di
razionalizzare la struttura degli strumenti a disposizione per renderli più idonei alle esigenze dei
paesi destinatari dei prestiti. In particolare, sono state previste “aspettative di riacquisto” che
dovrebbero agevolare un accorciamento dei tempi di rimborso, a meno che il Fondo non conceda
una dilazione al paese che ne faccia richiesta, nei casi in cui l’eventuale rimborso metta a rischio
la stabilità finanziaria del paese. Sono state introdotte maggiorazioni sui tassi applicati ai prestiti
attraverso SBA e EFF da applicarsi per tiraggi superiori ad una prefissata soglia.
È stato inoltre deciso che i paesi membri che abbiano un debito nei confronti del GRA
superiore al 100 per cento della loro quota, debbano essere coinvolti in un programma di
monitoraggio alla scadenza dell’accordo di prestito (post-pogram monitoring) fino a che il debito
complessivo non sia sceso al di sotto della soglia del 100 per cento della quota.
Extended Fund Facility (EFF) - Assistenza a medio termine per problemi strutturali di bilancia
dei pagamenti. La durata tipica degli accordi è 3 anni e il periodo di rimborso può essere esteso
fino a 10 anni, anche se ci si attende che il rimborso avvenga entro 4-7 anni.
Compensatory Financing Facility (CFF) – a sostituito a partire dal gennaio 2000 l’originaria
Compensatory and Contingent Financing Facility (CCFF), istituita nel 1988. È specificamente
58
disegnata per i paesi che si trovino a fronteggiare situazioni congiunturali di eccezionale
riduzione dei proventi delle esportazioni o di aumento delle importazioni di cereali. La durata del
finanziamento è generalmente di 3-5 anni. Ad essa non vengono applicate maggiorazioni sui tassi
di interesse in funzione della dimensione del tiraggio. La CFF è stata abolita nel 2009.
Supplemental Reserve Facility (SRF) - Creata nel dicembre 1997 in seguito alla crisi asiatica,
fornisce assistenza finanziaria per difficoltà di breve termine derivanti da un improvviso deflusso
di capitali, legato a una perdita di fiducia dei mercati finanziari. A seguito delle revisioni
apportate nel marzo 2003, la durata è stata portata a 2 anni – 2 anni e mezzo, con la possibilità di
un ulteriore proroga di sei mesi. I tassi di interesse sono più alti rispetto a quelli stabiliti per le
altre forme di finanziamento nell’intento di minimizzare l’azzardo morale. La SRF prevede una
maggiorazione del tasso di interesse di 3 – 5 punti percentuali. La SRF è stata abolita nel 2009.
Flexible Credit Line (FCL) - Tale strumento è destinato ai paesi con fondamentali economici
molto solidi e adeguate politiche macroeconomiche e potrà essere utilizzato al fine di prevenire
oltre che di risolvere le crisi. L’accesso alla FCL è particolarmente flessibile, in quanto le
erogazioni delle risorse non avvengono in fasi successive e non sono condizionate a specifici
impegni di policy, a differenza di quanto avviene con i programmi tradizionali del Fondo. La
FCL comporta inoltre accordi aventi durata di sei mesi o un anno, con un nuovo esame
dell’eleggibilità dopo sei mesi, e non prevede un limite di accesso alle risorse, che viene
determinato caso per caso. E’ possibile l’impiego della FCL su base precauzionale.
Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF) - Dal settembre 1999 ha sostituito la Enhanced
Structural Adjustment Facility (ESAF) mantenendo le stesse condizioni ma rafforzando
l'attenzione sulla riduzione della povertà. Si tratta dunque di prestiti fortemente agevolati per i
paesi a basso reddito con problemi prolungati di bilancia dei pagamenti. La durata è di 3 anni e il
tasso di interesse annuale 0,5 per cento con 5 anni di grazia e fino a 10 anni di rimborso.
Recentemente è stata introdotta la Exogenous Shock Facility (ESF) per offrire assistenza
finanziaria agevolata ai paesi colpiti da shock esogeni.
Extended Credit Facility (ECF) - Sostituisce la Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF),
è destinata a fornire assistenza a medio termine a paesi con problemi prolungati (protracted
needs) di bilancia dei pagamenti. Ha una durata triennale (con eventuale estensione per un
ulteriore biennio) ma è prevista la possibilità di ricorso ripetuto alla facility. L’intervento del
59
Fondo è legato a un programma di aggiustamento e alla definizione di una specifica
condizionalità.
Standby Credit Facility (SCF) – E’ rivolta a paesi con problemi di bilancia dei pagamenti di
breve periodo (simile allo Stand-By Arrangement). La durata è 12-24 mesi e la possibilità di
utilizzo ripetuto è limitata (non più di due anni e mezzo ogni cinque anni). Anche in questo caso è
previsto un programma con specifica condizionalità. Sarà inoltre possibile, a partire dal 1°
gennaio 2010, il ricorso a titolo precauzionale a questa facility.
Rapid Credit Facility (RCF) – E’ utilizzabile per finanziamenti a rapida erogazione,
condizionalità ridotta e accesso limitato da parte di paesi in situazioni di emergenza (shock
esogeni, catastrofi naturali, situazioni derivanti da conflitti bellici). È prevista la possibilità di un
utilizzo ripetuto anche per consentire a paesi particolarmente fragili di costituire il track record
necessario per accedere al EFC.
Emergency Assistance – E’ offerta ai paesi emersi da un conflitto o colpiti da una calamità
naturale. I finanziamenti di emergenza prevedono il pagamento di un tasso di interesse (rate of
charge), ma per i paesi poveri, vale a dire quelli che hanno accesso alla PRGF, sono previste
delle condizioni più favorevoli. Il rimborso avviene in 3¼-5 anni. Fino al 2011 sarà inoltre nullo
il tasso di interesse relativo ai finanziamenti concessionali.
60
Appendice IV
LE CONCLUSIONI DELLE RIUNIONI DEL CMFI
Communiqué of the International Monetary and Financial Committee (IMFC) of the Board
of Governors of the International Monetary Fund October 11, 2008
1. The International Monetary and Financial Committee held its eighteenth meeting in Washington, D.C. on October 11, 2008 under the Chairmanship of Dr. Youssef Boutros-Ghali,
the Minister of Finance of Egypt. The Committee welcomes Dr. Boutros-Ghali, the new IMFC
Chairman. The Committee expresses its deep gratitude to Mr. Tommaso Padoa-Schioppa for his
invaluable role as the Committee’s Chairman in securing the membership’s support for critical
IMF reforms, and extends its best wishes.
2. Yesterday, October 10, the G-7 met and agreed the following plan of action:
· “ a e decisive action and use all available tools to support s stemicall important
financial institutions and prevent their failure.
· Take all necessary steps to unfreeze credit and money markets and ensure that banks
and other financial institutions have broad access to liquidity and funding.
· Ensure that our banks and other major financial intermediaries, as needed, can raise
capital from public as well as private sources, in sufficient amounts to re-establish
confidence and permit them to continue lending to households and businesses.
· Ensure that our respective national deposit insurance and guarantee programs are
robust and consistent so that our retail depositors will continue to have confidence in
the safety of their deposits.
· Take action, where appropriate, to restart the secondary markets for mortgages and
other securitized assets. Accurate valuation and transparent disclosure of assets and
consistent implementation of high quality accounting standards are necessary.
The actions should be taken in ways that protect taxpayers and avoid potentially damaging
effects on other countries. We will use macroeconomic policy tools as necessary and
appropriate. We strongly support the I F’s critical role in assisting countries affected b this
turmoil. We will accelerate full implementation of the Financial Stability Forum
recommendations and we are committed to the pressing need for reform of the financial
system. We will strengthen further our cooperation and work with others to accomplish this
plan.
61
3. Today the International Monetary and Financial Committee strongly endorsed the above
commitments.
4. The Committee recognizes that the depth and systemic nature of the crisis call for exceptional vigilance, coordination, and readiness to take bold action. It underscores that the
Fund has a critical mandate to foster the multilateral cooperation needed to restore and safeguard
international monetary and financial stability. The Committee considers that, using its
emergency procedures, the Fund stands ready to quickly make available substantial resources to
help member countries cover financing needs. The Committee calls for further intensive Fund
engagement across the membership to discuss and develop robust policy responses to the crisis.
5. Moreover, the Committee notes that many emerging market economies, which have
implemented sound policies in recent years, may experience spillover effects from the financial
crisis. The difficult global financial environment, including elevated food and fuel prices, adds to
the challenges for emerging market and developing countries to preserve macroeconomic
stability, sustain growth, and make progress on poverty reduction. For these reasons, it is
critically important that collaborative action be coordinated between advanced and emerging
economies.
6. The Committee calls on the Fund given its universal membership, core macro-financial expertise, and its mandate to promote international financial stability to take the lead, in line
with its mandate, in drawing the necessary policy lessons from the current crisis and
recommending effective actions to restore confidence and stability. It asks the Fund to focus
discussion, and enhance cooperation, with a wide range of perspectives with the FSF, the G-20,
and others on this issue in an inclusive setting. The Committee asks the IMF to start this
initiative immediately and to report to the IMFC at the latest at its next meeting.
7. The next regular meeting of the IMFC will be held in Washington, D.C. on April 25, 2009. he attachment summarizes the Committee’s discussion on other e points.
62
Attachment
Supporting Growth and Tackling Global Challenges
1. The Committee emphasizes that macroeconomic policies in the advanced economies need to provide essential stimulus in the face of the risk of a pronounced economic downturn,
as confidence in the financial system is restored. Given the decline in commodity prices from
their recent peaks and the expected slowing activity in many countries, policymakers should
consider the most appropriate policy actions depending on national conditions. The
Committee welcomes the recent coordinated monetary policy actions undertaken by several
central banks. In a number of economies, fiscal policy has provided timely support to boost
activity. Further fiscal initiatives should take account of medium-term consolidation
objectives and, if undertaken, should give priority to dealing with financial problems. While
macroeconomic policy priorities vary considerably across emerging market and developing
economies, the Committee notes that the risk of a marked slowdown owing to financial
market strains and sluggish export markets is becoming the primary concern for many of
them. The Committee calls on the IMF to stand ready to assist members to prepare timely,
effective, and appropriate policy responses to alleviate the impact of negative spillovers from
the financial crisis.
2. The Committee is concerned that the progress made by low-income countries in achieving macroeconomic stability, fostering growth, and reducing poverty is being
undermined by the adverse global environment. Many low-income countries, particularly in
sub-Saharan Africa, have been severely hit by higher food and fuel prices. The Committee
calls on low-income countries to pursue strengthened adjustment efforts with increased donor
assistance, in particular grants, to limit the effects on real income and poverty. The
Committee welcomes the mission statement on low-income countries, and considers that the
Fund should continue to play its part in the areas of its core expertise. The Committee
welcomes the reforms to the Exogenous Shocks Facility, which allow it to be used more
quickly and adequately.
3. The Committee notes the challenges posed by higher commodity prices in many
countries, even though food and fuel prices have receded from their recent peaks. It
recommends that shifts in international food and fuel prices be passed through to domestic
markets, backed by targeted measures and adequate safety nets to protect the poor and taking
into account country-specific circumstances.
4. Progress toward a more multilateral trading system has never been more important given risks to global growth. The Committee therefore calls on members to resist
protectionist pressures, and reiterates its strong support for a prompt and ambitious
conclusion of the Doha Development Round of trade negotiations.
5. The Committee emphasizes that it remains important to guard against global imbalances. The multilateral strategy for addressing global imbalances remains relevant,
even though short-term measures will need to focus on stabilizing financial markets.
63
6. The Committee underscores the central role of Fund surveillance in providing clear, advance warning of risks, helping members understand the interdependence of their
economies, and promoting globally consistent policy responses. The Committee takes note of
the conclusion of the Triennial Surveillance Review, and endorses the Fund’s first Statement
of Surveillance Priorities.1 The Committee calls on all members to work together
cooperatively and with the Fund toward achieving the economic and operational objectives
that it sets forth. The Committee calls on the Fund to press ahead with the enhanced early
warning of risks and vulnerabilities, including through enhanced financial sector liaison,
analysis of macro-financial linkages, and scenario analysis, and by completing the extension
of its vulnerability exercise to advanced economies. The communication of these risks and
vulnerabilities should be concise, authoritative, and timely, including through an enhanced
World Economic Outlook and Global Financial Stability Report. Work should also be
undertaken toward a reshaped Financial Sector Assessment Program that is better integrated
ith the Fund’s surveillance mandate, and embraces regional perspectives. he Committee
looks forward to regular reporting by the Managing Director on the progress made against
surveillance priorities.
7. The Committee stresses that Fund financing has a critical role to play in giving confidence to members subject to adequate safeguards by helping them cope with the
challenges of globalization in general and the current financial crisis in particular. It
emphasizes that the Fund is ready to make full use of the flexibility already embodied in its
lending instruments, particularly in the emergency procedures and provisions for exceptional
access. But additional efforts are needed to revie the Fund’s lending instruments, hich
might need to be adapted to the evolving needs of the membership. The Committee
elcomes the ongoing revie of the Fund’s lending role, and supports the plan to advance
work in the following five areas: (i) reviewing the analytical framework for Fund lending and
its coherence, including the scope for innovation in and streamlining of lending instruments,
and exploring new modalities for Fund financing; (ii) creating a new liquidity instrument;
(iii) re-examining Fund conditionalit (iv) revie ing the Fund’s lending facilities for
low-income members; and (v) increasing access limits and financing terms for using Fund
resources. The Committee urges the Executive Board to take this agenda forward
expeditiously. The Committee strongly recommends that decisions be taken on an
accelerated basis in those areas where there is strong consensus and particular urgency such
as the establishment of a new liquidity instrument and on the full range of issues by the
time of the 2009 Annual Meetings.
1 The Statement of Surveillance Priorities is attached, and also can be found
at http://www.imf.org/external/np/pdr/surv/2008/index.htm.
64
The Santiago Principles Generally Accepted Principles and Practices for
Sovereign Wealth Funds
8. The Committee welcomes the development of the Santiago Principles by the International Working Group of Sovereign Wealth Funds (SWFs). The Principles represent a
collaborative effort by SWFs from across advanced, emerging, and developing country
economies to set out a comprehensive framework, providing a clearer understanding of the
operations of SWFs. Their adoption on a voluntary basis signals strong commitment to the
Principles and their implementation should further enhance the stabilizing role played by
SWFs in the financial markets, and help maintain the free flow of cross-border investment.
The Committee welcomes the intention of the International Working Group to consider
establishing a Standing Group to keep the Principles under review and explore the scope for
collecting and disseminating aggregated information on SWF operations. It emphasizes that
continued Fund support, if requested, should be consistent with budgetary constraints. The
Committee also stresses the importance of clear and nondiscriminatory policies by recipient
countries toward SWF investments. It looks forward to the completion of the work of the
OECD in this area, and encourages continued dialogue and coordination between the OECD
and SWFs.
Other Issues
9. The Committee welcomes the approval by the Board of Governors of the Resolution on quota and voice reforms, including the amendment of the Fund’s Articles of Agreement to
enhance voice and participation in the Fund. It notes that this is an important first step toward
a realignment of members’ quota and voting shares. hese realignments are e pected to
result in increases in the quota shares of dynamic economies, and hence in the share of
emerging market and developing economies as a whole. The Committee also looks forward
to further work by the Executive Board on elements of the new quota formula that can be
improved before the formula is used again. The Committee also welcomes the approval of
the amendment broadening the Fund’s investment authorit as part of the Fund’s ne income
model. The Committee urgently calls on all members to work toward the early completion of
the domestic legislative steps required for making the quota and voice reforms and the
Fund’s ne income model effective.
10. he Committee recommends members’ acceptance of the amendment of the Articles of Agreement for a special one-time allocation of SDRs.
11. The Committee welcomes the ongoing re-assessment of the Fund’s governance. This involves the follow-up b the Fund’s E ecutive oard to the IE Evaluation of Aspects of
IMF Corporate Governance; the work of the committee of eminent persons on IMF
governance reform, chaired by Mr. Trevor Manuel; and the engagement of civil society and
other concerned audiences. The Committee underscores that governance reforms will require
joint and collaborative efforts by all organs of the Fund. It looks forward to a progress report
at its next meeting.
65
SURVEILLANCE PRIORITIES FOR THE
INTERNATIONAL MONETARY FUND, 2008-20112
In pursuit of its mandate to promote international monetary and financial stability, IMF
surveillance will be guided through 2011 by the following priorities:
Economic priorities
The global economy faces a period of severe financial distress and slower growth alongside the
challenges of sharp commodity price changes and global imbalances. The following
interrelated policy objectives will be key to return to an international environment more
conducive to sustainable noninflationary growth:
· Resolve financial market distress. Restore stability and minimize the adverse impact of
the current crisis in financial markets on the real economy;
· Strengthen the global financial system by upgrading domestic and cross-border
regulation and supervision, especially in major financial centers, and by avoiding the
exposure of capital-importing countries, including low-income countries, to excessive
risks;
· Adjust to sharp changes in commodity prices. React to commodity price shifts in
domestically appropriate and globally consistent ways, with emphasis on keeping
inflationary pressures in check in boom phases and minimizing risks that could arise when
prices fall;
· Promote the orderly reduction of global imbalances while minimizing adverse real and
financial repercussions.
In coordination with other International Financial Institutions, the IMF should promote a
common understanding of the forces and linkages underlying these challenges; draw key
lessons from different experiences to share across the membership; provide clear advance
warnings of risks to global economic and financial stability; and advise on how best to use
policy in particular monetary, fiscal, exchange rate, and financial sector policies in support
of these objectives.
Operational priorities
· Risk assessment. Refine the tools necessary to provide clear early warnings to members.
Thorough analysis of major risks to baseline projections (including, where appropriate,
high-cost tail risks) and their policy implications should become more systematic;
2 Adopted by the IMF Executive Board on October 7, 2008.
66
· Financial sector surveillance and real-financial linkages. Improve analysis of financial
stability, including diagnostic tools; deepen understanding of linkages, including between
markets and institutions; and ensure adequate discussion in surveillance reports;
· Multilateral perspective. Bilateral surveillance to be informed systematically by analysis of
inward spillovers; outward spillovers (where relevant); and cross-country knowledge (as useful);
and,
· Analysis of exchange rates and external stability risks. In the context of strengthening
external stability analysis, integrate clearer and more robust exchange rate analysis,
underpinned by strengthened methodologies, into the assessment of the overall policy mix.
The Executive Board has set the above priorities to foster multilateral collaboration and guide
IMF management and staff in the conduct of surveillance. These priorities look ahead three
years, but may be revised if circumstances warrant. They ill guide the Fund’s ork ithin the
framework for surveillance provided by the Articles of Agreement and the relevant Board
decisions, including the 2007 Decision on Bilateral Surveillance. Moreover, traditional areas of
strength (such as fiscal policy and debt sustainability analysis) and relevant country-specific issues
should not be overlooked.
The Executive Board is responsible for conducting, guiding and evaluating surveillance in
order to ensure the achievement of these priorities. Management and staff are responsible for
delivering on the operational priorities sub ect to members’ cooperation in line ith
commitments under the Articles of Agreement. To foster progress toward economic priorities,
management and staff are responsible for providing candid high-quality analysis and effective
communication. The Managing Director will report: (i) regularly on actions toward priorities
and readily visible results; and (ii) at the time of the next Triennial Surveillance Review on
progress in attaining these priorities management’s and staff’s contributions and factors that
impeded progress.
67
RIUNIONE DI PRIMAVERA, Washington D.C.
Communiqué of the International Monetary and Financial Committee of the Board of
Governors of the International Monetary Fund
Washington , D.C.
April 25,2009
1. The International Monetary and Financial Committee held its nineteenth meeting in Washington, D.C. on April 25, 2009, chaired by Dr. Youssef Boutros-Ghali, the Minister of
Finance of Egypt. It will hold its next meeting in Istanbul, Turkey on October 4, 2009.
Crisis Management
2. We restate our resolve to work collaboratively to restore international financial stability
and global growth. We underline the central role of the IMF and welcome the vigorous actions taken
to support countries in responding to the crisis. We commit ourselves to further strengthening the
Fund’s abilit to assist in meeting members’ e ternal needs. e elcome the prompt response by
Fund members in committing sizable support to the Fund’s loanable resources, and encourage
others to come forward.
3. We are committed to taking additional actions needed to ensure economic recovery, and in particular to:
· Take further decisive and cooperative action necessary to ensure the soundness of
systemically important institutions, and to restore the financial health of banks,
domestic lending, and international capital flows;
· Deliver the scale of sustained fiscal effort necessary to restore growth, within credible fiscal
frameworks to ensure long-term sustainability;
· Maintain expansionary monetary policies where appropriate and for as long as needed,
consistent with price stability; and
· Develop credible exit strategies from extensive government action as the crisis subsides.
4. We stress the importance of members taking account of the effects of their economic,
financial, and investment policies on others, and refraining from protectionism in any form. The
IMFC calls for urgently concluding an ambitious and balanced Doha Development Round, which will
help boost the recovery of the global economy, and emphasizes the importance of ensuring the
availability of sufficient trade finance.
5. We call on the IMF to assess regularly the actions taken and still required to restore macroeconomic stability, sustainable growth, and international financial stability. We will
evaluate progress and the need for further action at our next meeting.
6. We welcome the G-20 Leaders’ Statement, including the Declaration on Strengthening the Financial System. We underscore the importance of enhancing sound regulation,
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strengthening transparency, and reinforcing international cooperation. We urge the IMF to play a
key role in contributing to international efforts toward these ends, consistent with its mandate.
Mobilizing Fund Resources
7. We call on the IMF to continue acting promptly to make available, under adequate
safeguards, substantial resources to member countries with external financing needs. Since the IMF
is, and shall remain, a quota-based institution, we urge a prompt start to the fourteenth general
review of quotas so that it is completed by January 2011. We have agreed to increase the
resources available to the IMF through immediate financing from members of
US$250 billion, subsequently incorporated into expanded and more flexible New Arrangements
to Borrow (NAB), increased by up to US$500 billion, and to consider market borrowing if
necessary. We welcome progress by the NAB meeting yesterday, chaired by Japan and attended
by NAB current and potential participants, and ask the group to carry this work forward
expeditiously. While an expanded NAB is an important backstop for Fund resources, we recognize
that it is not a substitute for a quota increase. We also stress the need to ensure that the Fund has
adequate financing capacity to meet the needs of low-income countries.
8. A e achievement of toda ’s meeting is ensuring the doubling of the Fund’s loanable
resources. The Committee commends the loan by Japan already approved, and recent commitments
made by Canada, members of the European Union, Norway, Switzerland, and the United States.
Fund Programs and the Global Financial Safety Net
9. e elcome the overhaul of the I F’s lending and conditionalit frame or , including the new Flexible Credit Line (FCL) and high access precautionary arrangements
(HAPAs). We also welcome the doubling of normal access limits for all borrowers, including under
the PRGF and ESF. We support sufficient flexibility within IMF-supported programs, consistent
ith the Fund’s mandate. In particular, e support giving due attention to the fiscal needs of
countries with solid medium-term fiscal prospects, and the needs arising from bank restructuring and
recapitalization, working with MDBs as appropriate. We call on the IMF to ensure the successful
and evenhanded implementation of this new lending and conditionality framework, and ask the
Managing Director to report on progress at our next meeting.
10. To strengthen the global financial safety net in the face of this severe crisis, the Committee supports:
· Doubling the Fund’s concessional lending capacit for lo -income countries, while
ensuring debt sustainability, and exploring scope for increased concessionality.
Subsidies could be financed through a combination of bilateral contributions possibly by
new donors and the Fund’s resources and income, including the use of additional resources
from agreed gold sales, consistent with the new income model. Separately, the Committee
calls on donors to honor their existing ODA commitments;
· Rapid completion of the reform of the Fund’s facilities for lo -income countries to make
them more responsive to diverse country needs, and the review of options to enhance the
flexibility within the Debt Sustainability Framework; and
Rapid approval by members of (a) the pending amendment of the Articles of Agreement
for a special one-time allocation of SDRs; and (b) a general allocation of SDRs
equivalent to US$250 billion, to become effective well before the 2009 Annual Meetings.
We call on the IMF to put forward a concrete proposal assessing the case for the allocation
and describing how it could be implemented.
69
Surveillance
11. We stress the need for efforts by both the Fund and members to enhance the effectiveness of surveillance and follo up b members of the Fund’s recommendations.
Particular attention to sources of systemic risks will be essential to help prevent future crises. We
call for improving the surveillance process through, inter alia, greater focus on the effectiveness
of the policy dialogue and clear communications, with an emphasis on candor, evenhandedness,
and independence. e loo for ard to revie ing the Fund’s transparenc policy by the Annual
Meetings.
12. We call for enhancing IMF surveillance through improving its analysis of the macro-
financial linkages, cross-border spillovers, and sources of systemic risk wherever they may
arise. We welcome the work of the IMF with the Financial Stability Board (FSB) to provide better
indicators of systemic risks and address data gaps, and underline the importance of international
cooperation in preventing such systemic risks. We welcome the work so far on the joint IMF-FSB
early warning exercise, and look forward to discussing means of facilitating peer review and
incorporating continuous monitoring of risk indicators in surveillance
exercises that would provide signals of increased vulnerability and needed policy responses at our
next meeting. We will also review progress in reshaping the FSAP. Embedding financial sector
surveillance more effectively as an element of the Article IV consultation, and integrating its
results into the broader macroeconomic surveillance work are important. We welcome the
commitment by G20 members to undertake an FSAP.
Quota and Voice Reform
13. Early action by national authorities to make the April 2008 agreements on quota and voice reform and on the Fund’s ne income model effective is crucial. he upcoming revie of
quotas is expected to result in increases in the quota shares of dynamic economies, particularly
in the share of emerging market and developing countries as a whole. The Committee also looks
forward to further work by the Executive Board on elements of the new quota formula that can be
improved before the formula is used again. This work should start before the 2009 Annual
Meetings.
14. Also, broader reforms to ensure International Monetary and Financial Committee active participation in the Fund’s strategic decision ma ing process should be promptl considered. The
Committee calls on the Executive Board to report on this issue, as well as the Report by the
Eminent Persons Group, and the work done by other groups, on enhancing the IMF governance
structure by the next Annual Meeting in October 2009.
70
APPENDICE V
Fonti normative
Adesione: legge 23 marzo 1947, n. 132 (quota italiana pari a 180 milioni di dollari USA)
Aumento quota: legge 26 giugno 1960, n. 618 (quota italiana pari a 270 milioni di dollari
USA)
Aumento quota: legge 22 maggio 1964, n. 549(quota italiano pari a 500 milioni di dollari
USA)
Aumento quota: legge 20 gennaio 1966,n. 2 (quota italiana pari a 625 milioni di dollari
USA)
Istituzione dei Diritti Speciali di Prelievo (DPS) : legge 1 ottobre 1969
Aumento quota: legge 18dicembre 1970, n. 1059 (quota italiana pari a 1.000 milioni di
dollari USA)
Aumento quota. legge 7 novembre 1977, n. 882 (quota italiana pari a 1.240 milioni di dollari
USA)
Aumento quota: legge 29 settembre 1980, n. 579 (quota italiana pari a 1.860 milioni di
dollari USA)
Aumento quota: legge 30 novembre 1983, n. 656 (quota italiana pari a 2.909,1 milioni di
dollari USA)
Aumento quota: legge 30 settembre 1992, n. 405 (quota italiana pari a 4.590,7 milioni di
dollari USA)
Aumento quota: legge 18 febbraio 1999, n. 33 (quota italiana pari a 7.055,5 milioni di
dollari USA)
Contributo al “Conto Sussidi” dell’ESAF legge 18 maggio 1998, n. 160
71
Convenzioni
Per regolare i rapporti finanziari con il F I, il inistero dell’Economia e delle Finanze (già
Ministero del Tesoro) è stato autorizzato ad avvalersi della anca d’Italia e dell’ fficio Italiano dei
Cambi. Nel 1998 la anca d’Italia è subentrata in tutte le posizioni e in tutti i rapporti attivi e
passivi facenti capo all’ fficio Italiano Cambi in forza della partecipazione della Repubblica
Italiana al Fondo (Convenzione del 23 dicembre 1998 fra il Ministero del Tesoro, del Bilancio e
della Programmazione Economica, la anca d’Italia e l’ fficio Italiano dei Cambi).
Ai sensi dell’ art. 3, comma 13 della legge n. 20 del 1994, il decreto di approvazione della
convenzione non è soggetto al controllo preventivo della Corte dei Conti.
Si riportano di seguito le convenzioni stipulate tra Amministrazione, IC e anca d’Italia
per regolare i rapporti derivanti dall’aumento della quota di partecipazione dell’Italia e la
convenzione del 16.4.1970 per il regolamento dei rapporti conseguenti alla pratica attuazione delle
operazioni in Diritti Speciali di Prelievo in seno al FMI:
Convenzione del 2.4.1958, approvata e resa esecutiva con D.M. n. 564799 del 9.6.1958,
registrato alla Corte dei Conti il 26.6.1958, reg. n. 16 Tes. f. 223;
Convenzione del 12.10.1959, approvata e resa esecutiva con D.M. del 17.1.1961 n. 160493,
registrato alla Corte dei Conti il 13.4.1961, reg. n. 9 Tes. f. 243;
Convenzioni dell’11.10.1960, approvate e rese esecutive con il citato D. . n. 160493;
Convenzione del 4.12.1964 approvata e resa esecutiva con D.M. del 12.2.1965,n.401884,
registrato alla Corte dei Conti il 22.3.1965 reg.n.8 Tes. f. n. 73;
Convenzione del 23.3.1966, approvata e resa esecutiva con D.M.n. 588181 del 7.11.1966,
registrato alla Corte dei Conti il 24.11.1966, reg. n. 27 f.n.100;
Convenzione del 16.4.1970 approvata e resa esecutiva con D.M. del 18.6.1970 n. 28575
Convenzione dell’8 .1.1971, approvata e resa esecutiva con D. . del 22.7.1971 n.11559,
registrato alla Corte dei Conti il 10.9.1971, reg. n. 29 Tes.f.n.148;
Convenzione del 20.3.1975, approvata e resa esecutiva con D.M. del 14 maggio 1976 n.
362783, registrato alla Corte dei Conti il 3.7.1976, reg. 19 Tes. f.n.136
Convenzione del 20.3.1981 approvata e resa esecutiva con D.M. del 23.3.1981 n. 315572,
registrato alla Corte dei Conti il 2.9.1981, reg. n.18 Tes.f.n.380;
Convenzione del 12.12.1983, approvata e resa esecutiva con D.M. del 20.12.1983 n.
766969, registrato dalla Corte dei Conti il 23.1.1984 reg. n. 4 Tes.f.n.13;
Convenzione del 30.7.1984, approvata e resa esecutiva con D.M. del 4.8.1984 n. 266171,
registrato alla Corte dei Conti l’1. 9. 1984 reg. n. 28 Tes. F..n. 171 ;
72
Convenzione del 7.5.1996 approvata e resa esecutiva con D.M. del 9.5.1996 n. 317307,
registrato alla Corte dei Conti il 24.6.1996 reg. 3 Tes.f.n.308;
Convenzione del 7.10.1999 approvata e resa esecutiva con D.M. del 22.10.1999 n. 636308
Convenzione del 10.12.2007 approvata e resa esecutiva con D.M. del 28.12.2008 n. 127093
73
Appendice VI
Direttore Esecutivi e potere di voto Suddivisione per constituency
(aggiornamento a settembre, 2009)
Director Alternate Casting Votes of Votes by
Country Total
Votes1
Percent of Fund Total2
Appointed Meg Lundsager Daniel Heath
United States 371,743 371,743 16.77
Daisuke Kotegawa Hiromi Yamaoka
Japan 133,378 133,378 6.02
Klaus D. Stein Stephan von Stenglin
Germany 130,332 130,332 5.88
Ambroise Fayolle Aymeric Ducrocq
France 107,635 107,635 4.85
Alex Gibbs James Talbot
United Kingdom 107,635 107,635 4.85
Director Alternate Casting Votes of Votes by
Country Total
Votes1
Percent of Fund Total2
Elected Willy Kiekens (Belgium) Johann Prader (Austria)
Austria 18,973
Belarus 4,114
Belgium 46,302
Czech Republic 8,443
Hungary 10,634
Kazakhstan 3,907
Luxembourg 3,041
Slovak Republic 3,825
Slovenia 2,567
74
Turkey 12,163 113,969 5.14
Age F.P. Bakker (Netherlands) Yuriy G. Yakusha (Ukraine)
Armenia 1,170
Bosnia and Herzegovina
1,941
Bulgaria 6,652
Croatia 3,901
Cyprus 1,646
Georgia 1,753
Israel 9,532
Macedonia, former Yugoslav Republic of 939
Moldova 1,482
Montenegro 525
Netherlands 51,874
Romania 10,552
Ukraine 13,970 105,937 4.78
Ramón Guzmán Zapater (Spain) Alfonso Guerra (Mexico)
Costa Rica 1,891
El Salvador 1,963
Guatemala 2,352
Honduras 1,545
Mexico 31,778
Nicaragua 1,550
Spain 30,739
Venezuela, República Bolivariana de 26,841 98,659 4.45
Arrigo Sadun (Italy) Miranda Xafa (Greece)
Albania 737
Greece 8,480
Italy 70,805
Malta 1,270
Portugal 8,924
San Marino 420
Timor-Leste 332 90,968 4.10
HE Jianxiong Vacant
China 81,151 81,151 3.66
Vacant Antigua and Barbuda 385
75
Stephen O'Sullivan (Ireland)
Bahamas, The 1,553
Barbados 925
Belize 438
Canada 63,942
Dominica 332
Grenada 367
Ireland 8,634
Jamaica 2,985
St. Kitts and Nevis 339
St. Lucia 403
St. Vincent and the Grenadines 333 80,636 3.64
Duangmanee Vongpradhip (Thailand) Adrian Chua Tsen Leong (Singapore)
Brunei Darussalam 2,402
Cambodia 1,125
Fiji 953
Indonesia 21,043
Lao People's Democratic Republic 779
Malaysia 15,116
Myanmar 2,834
Nepal 963
Philippines 9,049
Singapore 8,875
Thailand 11,069
Tonga 319
Vietnam 3,541 78,068 3.52
Hi-Su Lee (Korea) Christopher Legg (Australia)
Australia 32,614
Kiribati 306
Korea 29,523
Marshall Islands 285
Micronesia, Federated States of 301
Mongolia 761
New Zealand 9,196
Palau 281
Papua New Guinea 1,566
Samoa 366
Seychelles 338
76
Solomon Islands 354
Vanuatu 420 76,311 3.44
Jens Henriksson (Sweden) Jarle Bergo (Norway)
Denmark 16,678
Estonia 902
Finland 12,888
Iceland 1,426
Latvia 1,518
Lithuania 1,692
Norway 16,967
Sweden 24,205 76,276 3.44
A. Shakour Shaalan (Egypt) Sami Geadah (Lebanon)
Bahrain 1,600
Egypt 9,687
Iraq 12,134
Jordan 1,955
Kuwait 14,061
Lebanon 2,280
Libyan Arab Jamahiriya
11,487
Maldives 332
Oman 2,190
Qatar 2,888
Syrian Arab Republic 3,186
United Arab Emirates 6,367
Yemen, Republic of 2,685 70,852 3.20
Abdallah S. Alazzaz (Saudi Arabia) Ahmed Al Nassar (Saudi Arabia) Saudi Arabia 70,105 70,105 3.16
Samuel Itam (Sierra Leone) Moeketsi Majoro (Lesotho)
Angola 3,113
Botswana 880
Burundi 1,020
Eritrea 409
Ethiopia 1,587
Gambia, The 561
Kenya 2,964
Lesotho 599
77
Liberia 1,542
Malawi 944
Mozambique 1,386
Namibia 1,615
Nigeria 17,782
Sierra Leone 1,287
South Africa 18,935
Sudan 1,947
Swaziland 757
Tanzania 2,239
Uganda 2,055
Zambia 5,141 66,763 3.01
Thomas Moser (Switzerland) Katarzyna Zajdel-Kurowska (Poland)
Azerbaijan 1,859
Kyrgyz Republic 1,138
Poland 13,940
Serbia 4,927
Switzerland 34,835
Tajikistan 1,120
Turkmenistan 1,002
Uzbekistan 3,006 61,827 2.79
Aleksei V. Mozhin (Russian Federation) Andrei Lushin (Russian Federation) Russian Federation 59,704 59,704 2.69
Mohammad Jafar Mojarrad (Islamic Republic of Iran) Mohammed Daïri (Morocco)
Afghanistan, Islamic Republic of
1,869
Algeria 12,797
Ghana 3,940
Iran, Islamic Republic of
15,222
Morocco 6,132
Pakistan 10,587
Tunisia 3,115 53,662 2.42
Paulo Nogueira Batista, Jr. (Brazil) María Ines Agudelo (Colombia)
Brazil 30,611
Colombia 7,990
Dominican Republic 2,439
Ecuador 3,273
78
Guyana 1,159
Haiti 1,069
Panama 2,316
Suriname 1,171
Trinidad and Tobago 3,606 53,634 2.42
Adarsh Kishore(India) K.G.D.D. Dheerasinghe (Sri Lanka)
Bangladesh 5,583
Bhutan 313
India 41,832
Sri Lanka 4,384 52,112 2.35
Pablo Andrés Pereira (Argentina) David Vogel (Uruguay)
Argentina 21,421
Bolivia 1,965
Chile 8,811
Paraguay 1,249
Peru 6,634
Uruguay 3,315 43,395 1.96
Laurean W. Rutayisire (Rwanda) Kossi Assimaidou (Togo)
Benin 869
Burkina Faso 852
Cameroon 2,107
Cape Verde 346
Central African Republic
807
Chad 810
Comoros 339
Congo, Democratic Republic of
5,580
Congo, Republic of 1,096
Côte d'Ivoire 3,502
Djibouti 409
Equatorial Guinea 576
Gabon 1,793
Guinea 1,321
Guinea-Bissau 392
Madagascar 1,472
Mali 1,183
Mauritius 1,266
Niger 908
Rwanda 1,051
79
São Tomé and Príncipe
324
Senegal 1,868
Togo 984 29,855 1.35
80
GLOSSARIO
81
Articolo IV dello Statuto del FMI
La sezione 3(b) dell’articolo I dello Statuto impegna i paesi membri a sottoporsi alla sorveglianza
del FMI attraverso consultazioni bilaterali periodiche - generalmente su base annuale - nel corso
delle quali l’incontro con un ampio ventaglio di interlocutori istituzionali e privati consente una
approfondita analisi della situazione economico-finanziaria del paese oggetto dell’esame e una
valutazione delle politiche perseguite dai governi nazionali.
Compensatory and Contingent Financing Facility (CCFF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Contingent Credit Line (CCL)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Compensatory Financing Facility (CFF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Comitato Monetario e Finanziario Internazionale (CMFI)
Organo consultivo del FMI, ha sostituito il Comitato Interinale del Consiglio dei Governatori a
partire dal settembre 1999 (vedi appendice II e IV).
Diritti Speciali di Prelievo (DSP)
I DSP rappresentano un’attività di riserva creata nel 1969 con lo scopo di aumentare la disponibilità
di risorse a disposizione del FMI. Il valore dei DSP è determinato in base ad un paniere di cinque
valute. Il FMI ha la facoltà di accrescere la propria liquidità per mezzo di assegnazioni di SDR ai
paesi membri in proporzione alla quota da ciascuno sottoscritta, previa approvazione della decisione
da parte del Consiglio di Amministrazione a maggioranza dell’85 del potere di voto.
82
Extended Credit Facility (ECF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Exogenous Shock Facility (ESF)
Strumento di finanziamento concessionale colpiti da uno shock esogeno (vedi appendice III)
Executive Board
l’organo deliberativo del Fondo. presieduto dal Direttore enerale del Fondo e vi partecipano
24 direttori esecutivi che rappresentano singoli paesi (come nel caso di Stati Uniti, Francia,
Germania, Giappone, Regno Unito, Russia, Cina e Arabia Saudita) o gruppi di paesi come nel caso
dell’Italia che, con una quota del 3,3 per cento, rappresenta anche la recia, il Portogallo, l’Albania,
Malta, San Marino e Timor Est.. Decide a maggioranza, semplice o qualificata, a seconda degli
argomenti in discussione.
Extended Fund Facility (EFF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Financial Action Task-Force (FATF)
edi ruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI).
Financial Sector Assessment Program (FSAP)
Programma di valutazione del settore finanziario di un paese membro condotto congiuntamente dal
F I e dalla anca ondiale con l’obiettivo di identificare le aree di debolezza e determinare le
priorità di intervento.
Financial System Stability Assessment (FSSA)
Rapporto di valutazione sulla stabilità del sistema finanziario di un paese, basato sull’ FSAP, da cui
si differenzia perché prevalentemente incentrato sulle questioni rilevanti ai fini della sorveglianza
83
del Fondo, quali le vulnerabilità e i rischi del settore finanziario e l’impatto sulla stabilità
macroeconomica.
Flexible Credit Line (FCL)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Forum per la Stabilità Finanziaria (FSF)
E’ stato creato nel febbraio del 1999, per iniziativa del Gruppo dei Sette paesi più industrializzati,
con lo scopo di promuovere la stabilità finanziaria internazionale, di migliorare il funzionamento
dei mercati e di ridurre i rischi sistemici per mezzo di una maggiore cooperazione e di un maggiore
scambio di informazioni sulla sorveglianza dei mercati finanziari. Il Forum, che si è riunito per la
prima volta il 14 aprile 1999 a Washington, nella sede del FMI, è guidato dal Direttore Generale
della Banca per i Regolamenti Internazionali, Andrew Crockett.
Il Forum riunisce a scadenze regolari i maggiori rappresentanti delle autorità nazionali responsabili
della stabilità finanziaria dei più significativi centri finanziari internazionali (Australia, Canada,
Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti
d’America) istituzioni finanziarie internazionali ( anca per i Regolamenti Internazionali, F I,
OCSE, Banca Mondiale); organi internazionali di controllo (Comitato di Basilea per il Controllo del
Settore Bancario, Organizzazione Internazionale delle Commissioni di Sicurezza, Associazione
Internazionale per il Controllo del Settore Assicurativo) e comitati di esperti delle Banche centrali.
Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI, vedi anche FATF)
Il gruppo di azione finanziaria contro il riciclaggio di capitati (GAFI o Financial Action Task Force,
FATF) è un organismo intergovernativo con il compito di concepire e promuovere strategie che
rendano possibile la prevenzione, la scoperta e la repressione del riciclaggio di capitali mediante
l'adozione di appropriate misure da parte di tutti i paesi. È stato costituito nel luglio 1989 su
iniziativa dei capi di stato e di governo dei paesi G7 per dare una risposta alle inquietudini originate
dalla rapidità con la quale si sviluppava il traffico di droga e il riciclaggio di capitali che ne
conseguiva. Conta, oggi, 28 membri (26 governi e due organizzazioni regionali internazionali) che
rappresentano i centri finanziari più importanti dell Europa, dell Asia e dell’America del Nord.
84
General Arrangements to Borrow (GAB)
Accordi in base ai quali undici paesi industriali si sono impegnati a contribuire con risorse
addizionali alla liquidità del Fondo per fronteggiare periodi di crisi. Gli accordi GAB attualmente
impegnano 17 miliardi di DSP, oltre a 1,5 miliardi DSP provenienti da un accordo con l’Arabia
Saudita. Dal 1962 tali Accordi sono stati rinnovati ogni quattro o cinque anni.
Heavily Indebted Poor Countries (HIPC)
Nata nel 1996, è un’iniziativa congiunta del F I e dalla anca ondiale per alleggerire il debito
dei paesi poveri maggiormente indebitati. All’iniziativa, che è stata rafforzata nel 1999 (enhanced
HIPC), possono essere dichiarati eleggibili i paesi i quali possiedano i seguenti requisiti: 1) basso
livello di reddito e assistenza da parte dell’IDA e attraverso la PR F 2) un livello del debito
considerato insostenibile anche dopo l’applicazione degli esistenti “tradizionali” strumenti di
riduzione del debito da parte del Club di Parigi e degli altri creditori non multilaterali; 3) buona
performance macroeconomica e nell'attuazione di riforme di tipo strutturale e sociale. La
valutazione viene effettuata dal FMI e dalla Banca Mondiale nel corso della fase preliminare,
generalmente della durata di tre anni, che precede la decisione in merito all’eleggibilità (decision
point - DP). La concessione dell’aiuto è inoltre legata all’adozione di un PRSP (almeno provviso-
rio), redatto dalle autorità nazionali in collaborazione con il FMI e con la Banca Mondiale, con il
quale il governo beneficiario si impegna a intraprendere le riforme strutturali per la riduzione della
povertà. I paesi dichiarati eleggibili all’iniziativa si impegnano a continuare le politiche di riforma
concordate sotto il monitoraggio delle istituzioni finanziarie internazionali, condizione essenziale
affinché il paese raggiunga il completion point (CP). uest’ultimo individua la fase finale
dell’iniziativa IPC, nella quale i Consigli di Amministrazione del F I e della Banca Mondiale
stabiliscono che il paese ha ottemperato alle condizioni per poter beneficiare dell’iniziativa. Con il
raggiungimento del CP diviene operativo il meccanismo di riduzione del debito. Gli istituti
multilaterali possono decidere di contribuire all’alleggerimento dell’onere del debito nel corso del
periodo che intercorre fra il DP e il CP attraverso l’adozione di misure temporanee (interim
assistance) per quei paesi che mostrino risultati soddisfacenti e continuativi.
International Development Association (IDA)
Associazione del Gruppo della Banca Mondiale che fornisce finanziamenti ai paesi a basso reddito.
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Multilateral Debt Relief Initiative (MDRI)
Iniziativa multilaterale per la cancellazione del debito. La DRI è un’iniziativa promossa nel
giugno del 2005 dai Paesi del G8 in occasione del vertice di Gleneagles Prevede la cancellazione
integrale di tutti i crediti di tre istituzioni finanziarie internazionali, il Fondo monetario, la Banca
Mondiale e la Banca africana di sviluppo, nei confronti dei paesi che beneficeranno – o hanno già
beneficiato – della riduzione del debito nell’ambito dell’Iniziativa IPC.
New Arrangements to Borrow (NAB)
Accordi di prestito entrati in vigore nel 1998. Impegnano 25 paesi a contribuire con risorse
addizionali alla liquidità del Fondo, in modo analogo agli accordi A , tutt’ora operativi. Le
somme accordate in base ai nuovi accordi ammontano a 34 miliardi di DSP.
Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF)
Strumento di finanziamento a tasso agevolato (vedi appendice III).
Policy Support Instrument (PSI)
Strumento rivolto ai paesi a basso reddito che, pur non necessitando assistenza finanziaria,
desiderano dare un segnale positivo ai donatori e al mercato, impegnandosi in un programma con il
Fondo caratterizzato da una condizionalità analoga a quella dei programmi ordinari..
Poverty Reduction Strategy Paper (PRSP)
Elaborato dalle autorità nazionali in stretta collaborazione con il FMI e la Banca Mondiale, contiene
il programma di riforme strutturali da attuare per la riduzione della povertà e i relativi indicatori di
performance. La concessione dell’assistenza IPC è legata all’adozione del PRSP da parte dei paesi
potenziali beneficiari.
Rapid Credit Facility (RCF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Report on the Observance of Standard and Codes (ROSC)
Rapporto di valutazione sull’osservanza degli standard e dei codici internazionalmente riconosciuti
condotto dal FMI.
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Special Contingent Account (SCA)
Conto creato per detenere risorse precauzionali al fine di rafforzare la posizione finanziaria del FMI
e far fronte ai ritardati pagamenti da parte dei paesi membri. È inoltre utilizzato per finanziare
l’iniziativa IPC.
Special Data Dissemination Standards (SDDS)
Istituito nel 1996 ed entrato definitivamente a regime nel gennaio 2000, prevede la diffusione al
pubblico di statistiche relative a diverse categorie di dati nel rispetto di particolari requisiti di
“buona pratica statistica” che riguardano la copertura, la periodicità e la tempestività di diffusione
al pubblico, le modalità di accesso all’informazione, l’integrità dei dati e il rilascio di informazioni
sulle modalità di elaborazione delle statistiche. Il programma è stato sottoscritto da 47 paesi
membri.
Special Disbursment Account (SDA)
E’ un conto sul quale sono accreditati i profitti dovuti alls vendita di oro effettuata nel 1999-2000.
Tale conto è anche utilizzato per investire queste risorse e per farle transitare verso gli altri conti
autorizzati dagli Articles of Agreement, in particolare verso i conti dedicati all’assistenza finanziaria
ai paesi membri a basso reddito.
Stand-By Arrangement (SBA)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Standby Credit Facility (SCF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
Supplemental Reserve Facility (SRF)
Strumento di finanziamento (vedi appendice III).
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Trade Related Mechanism
Strumento istituito nell’aprile 2004 per offrire assistenza tecnica ai paesi a basso reddito che
sperimentino problemi di bilancia dei pagamenti per effetto della liberalizzazione finanziaria.
Ufficio di valutazione indipendente (Independent Evaluation Office, IEO)
Struttura permanente all’interno del F I ma indipendente dal management e dallo staff con il
compito di condurre valutazioni sull’operato del Fondo stesso (vedi anche appendice II).