norme spaziurbani

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SENATO DELLA REPUBBLICA

Attesto che la 13ª Commissione permanente (Territorio,

ambiente, beni ambientali), il 21 dicembre 2012, ha approvato

il seguente disegno di legge d’iniziativa del Governo, già

approvato dal Senato, modificato dalla Camera dei deputati

con unificazione con un disegno di legge d’iniziativa del

deputato Cosenza, nuovamente modificato dal Senato e

ulteriormente modificato dalla Camera dei deputati:

Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani

Art. 1.

(Disposizioni in materiadi Giornata nazionale degli alberi)

1. La Repubblica riconosce il 21 novem-bre quale «Giornata nazionale degli alberi»al fine di perseguire, attraverso la valorizza-zione dell’ambiente e del patrimonio arboreoe boschivo, l’attuazione del protocollo diKyoto, ratificato ai sensi della legge 1º giu-gno 2002, n. 120, e le politiche di riduzionedelle emissioni, la prevenzione del dissestoidrogeologico e la protezione del suolo, il

miglioramento della qualità dell’aria, la valo-rizzazione delle tradizioni legate all’alberonella cultura italiana e la vivibilità degli in-sediamenti urbani.

2. Nella Giornata di cui al comma 1, ilMinistero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare realizza nelle scuole diogni ordine e grado, nelle università e negliistituti di istruzione superiore, di concertocon il Ministero dell’istruzione, dell’univer-sità e della ricerca e con il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali, ini-ziative per promuovere la conoscenza dell’e-cosistema boschivo, il rispetto delle specie

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arboree ai fini dell’equilibrio tra comunitàumana e ambiente naturale, l’educazione ci-vica ed ambientale sulla legislazione vigente,nonché per stimolare un comportamentoquotidiano sostenibile al fine della conserva-zione delle biodiversità, avvalendosi delle ri-sorse umane, strumentali e finanziarie dispo-nibili a legislazione vigente, senza nuovi omaggiori oneri a carico della finanza pub-blica. Nell’ambito di tali iniziative, ognianno la Giornata di cui al comma 1 è intito-lata ad uno specifico tema di rilevante valoreetico, culturale e sociale. In occasione dellacelebrazione della Giornata le istituzioni sco-lastiche curano, in collaborazione con i co-muni e le regioni e con il Corpo forestaledello Stato, la messa a dimora in aree pub-bliche, individuate d’intesa con ciascun co-mune, di piantine di specie autoctone, anchemesse a disposizione dai vivai forestali re-gionali, preferibilmente di provenienza lo-cale, con particolare riferimento alle varietàtradizionali dell’ambiente italiano, con moda-lità definite con decreto del Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, d’intesa con il Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali e con il Mini-stro dell’istruzione, dell’università e della ri-cerca, nell’ambito delle risorse finanziarie di-sponibili a legislazione vigente.

3. A decorrere dalla data di entrata in vi-gore della presente legge, l’articolo 104 delregio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, èabrogato.

Art. 2.

(Modifiche alla legge29 gennaio 1992, n. 113)

1. Al fine di assicurare l’effettivo rispettodell’obbligo, per il comune di residenza, diporre a dimora un albero per ogni neonato,

alla legge 29 gennaio 1992, n. 113, sono ap-portate le seguenti modificazioni:

a) all’articolo 1, comma 1, dopo le pa-role: «i comuni» sono inserite le seguenti:«con popolazione superiore a 15.000 abi-tanti», le parole: «entro dodici mesi» sonosostituite dalle seguenti: «entro sei mesi»,dopo le parole: «neonato residente» sono in-serite le seguenti: «e di ciascun minore adot-tato» e sono aggiunti, in fine, i seguenti pe-riodi: «Il termine si applica tenendo contodel periodo migliore per la piantumazione.La messa a dimora può essere differita incaso di avversità stagionali o per gravi ra-gioni di ordine tecnico. Alle piantumazionidi cui alla presente legge non si applicanole disposizioni del codice dei beni culturalie del paesaggio, di cui al decreto legislativo22 gennaio 2004, n. 42, salvo che il sito sucui si realizza l’intervento sia sottoposto avincolo monumentale»;

b) all’articolo 1, il comma 2 è sostituitodal seguente:

«2. Entro il termine di cui al comma 1,l’ufficio anagrafico comunale fornisce infor-mazioni dettagliate circa la tipologia dell’al-bero e il luogo dove l’albero è stato piantatoalla persona che ha richiesto la registrazioneanagrafica. Il comune stabilisce una proce-dura di messa a dimora di alberi quale con-tributo al miglioramento urbano i cui onerisiano posti a carico di cittadini, imprese odassociazioni per finalità celebrative o com-memorative»;

c) dopo l’articolo 3 è inserito il se-guente:

«Art. 3-bis. – 1. Entro un anno dalla datadi entrata in vigore della presente disposi-zione, ciascun comune provvede a censiree classificare gli alberi piantati, nell’ambitodel rispettivo territorio, in aree urbane diproprietà pubblica.

2. Due mesi prima della scadenza naturaledel mandato, il sindaco rende noto il bilan-cio arboreo del comune, indicando il rap-

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porto fra il numero degli alberi piantati inaree urbane di proprietà pubblica rispettiva-mente al principio e al termine del mandatostesso, dando conto dello stato di consi-stenza e manutenzione delle aree verdi ur-bane di propria competenza. Nei casi dicui agli articoli 52 e 53 del testo unico delleleggi sull’ordinamento degli enti locali, dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267, e in ogni ulteriore ipotesi di cessa-zione anticipata del mandato del sindaco,l’autorità subentrata provvede alla pubblica-zione delle informazioni di cui al presentecomma».

2. Le attività previste dalle disposizioni dicui al presente articolo sono svolte nell’am-bito delle risorse allo scopo già disponibilia legislazione vigente e, comunque, senzanuovi o maggiori oneri a carico della finanzapubblica.

Art. 3.

(Monitoraggio sull’attuazione della legge29 gennaio 1992, n. 113)

1. Presso il Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare è isti-tuito un Comitato per lo sviluppo del verdepubblico. Con decreto del Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare sono definite la composizione e le mo-dalità di funzionamento del Comitato.

2. Il Comitato provvede a:

a) effettuare azioni di monitoraggio sul-l’attuazione delle disposizioni della legge 29gennaio 1992, n. 113, e di tutte le vigenti di-sposizioni di legge con finalità di incrementodel verde pubblico e privato;

b) promuovere l’attività degli enti localiinteressati al fine di individuare i percorsiprogettuali e le opere necessarie a garantirel’attuazione delle disposizioni di cui alla let-tera a);

c) proporre un piano nazionale che,d’intesa con la Conferenza unificata di cuiall’articolo 8 del decreto legislativo 28 ago-sto 1997, n. 281, fissi criteri e linee guidaper la realizzazione di aree verdi permanentiintorno alle maggiori conurbazioni e di filarialberati lungo le strade, per consentire unadeguamento dell’edilizia e delle infrastrut-ture pubbliche e scolastiche che garantiscala riqualificazione degli edifici, in coerenzacon quanto previsto dagli articoli 5 e 6 dellapresente legge, anche attraverso il rinverdi-mento delle pareti e dei lastrici solari, lacreazione di giardini e orti e il migliora-mento degli spazi;

d) verificare le azioni poste in esseredagli enti locali a garanzia della sicurezzadelle alberate stradali e dei singoli alberi po-sti a dimora in giardini e aree pubbliche epromuovere tali attività per migliorare la tu-tela dei cittadini;

e) predisporre una relazione, da trasmet-tere alle Camere entro il 30 maggio di ognianno, recante i risultati del monitoraggio e laprospettazione degli interventi necessari agarantire la piena attuazione della normativadi settore;

f) monitorare l’attuazione delle azioniposte in essere dalle istituzioni scolastichenella Giornata nazionale degli alberi di cuiall’articolo 1, comma 1;

g) promuovere gli interventi volti a fa-vorire i giardini storici.

3. All’attuazione del presente articolo siprovvede nell’ambito delle risorse umane estrumentali vigenti e senza nuovi o maggiorioneri per la finanza pubblica. Ai componentidel Comitato di cui al comma 1 non sonocorrisposti gettoni, compensi, rimborsi speseo altri emolumenti comunque denominati.

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Art. 4.

(Misure per la salvaguardia e la gestionedelle dotazioni territoriali di standard previ-ste nell’ambito degli strumenti urbanistici at-tuativi dal decreto ministeriale 2 aprile

1968, n. 1444)

1. Il Comitato per lo sviluppo del verdepubblico di cui all’articolo 3 della presentelegge, d’intesa con le regioni e i comuni,presenta, in allegato alla relazione di cui almedesimo articolo 3, comma 2, lettera e),un rapporto annuale sull’applicazione nei co-muni italiani delle disposizioni di cui al de-creto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile1968, n. 1444, relative agli strumenti urbani-stici generali e attuativi, e in particolare ainuovi piani regolatori generali e relativipiani particolareggiati o lottizzazioni conven-zionate, ai nuovi regolamenti edilizi con an-nesso programma di fabbricazione e relativelottizzazioni convenzionate e alle revisionidegli strumenti urbanistici esistenti.

2. I comuni che risultino inadempienti ri-spetto alle norme di cui al decreto ministe-riale n. 1444 del 1968 e, in particolare, sullequantità minime di spazi pubblici riservatialle attività collettive, a verde pubblico o aparcheggi da osservare in rapporto agli inse-diamenti residenziali e produttivi, approvanole necessarie varianti urbanistiche per ilverde e i servizi entro il 31 dicembre diogni anno.

3. Le maggiori entrate derivanti dai contri-buti per il rilascio dei permessi di costruire edalle sanzioni previste dal testo unico delledisposizioni legislative e regolamentari inmateria edilizia, di cui al decreto del Presi-dente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380, sono destinate alla realizzazione diopere pubbliche di urbanizzazione, di recu-pero urbanistico e di manutenzione del patri-monio comunale in misura non inferiore al50 per cento del totale annuo.

4. Le aree riservate al verde pubblico ur-bano e gli immobili di origine rurale, riser-vati alle attività collettive sociali e culturalidi quartiere, con esclusione degli immobiliad uso scolastico e sportivo, ceduti al co-mune nell’ambito delle convenzioni e dellenorme previste negli strumenti urbanistici at-tuativi, comunque denominati, possono es-sere concessi in gestione, per quanto con-cerne la manutenzione, con diritto di prela-zione ai cittadini residenti nei comprensorioggetto delle suddette convenzioni e su cuiinsistono i suddetti beni o aree, medianteprocedura di evidenza pubblica, in forma ri-stretta, senza pubblicazione del bando digara.

5. Ai fini della partecipazione alle proce-dure di evidenza pubblica di cui al comma4, i cittadini residenti costituiscono un con-sorzio del comprensorio che raggiunga al-meno il 66 per cento della proprietà dellalottizzazione.

6. Le regioni e i comuni possono preve-dere incentivi alla gestione diretta dellearee e degli immobili di cui al comma 4da parte dei cittadini costituiti in consorzianche mediante riduzione dei tributi propri.

Art. 5.

(Modifica alla legge27 dicembre 1997, n. 449)

1. All’articolo 43, comma 2, della legge27 dicembre 1997, n. 449, dopo il primo pe-riodo, sono inseriti i seguenti: «Si conside-rano iniziative di cui al comma 1, nel ri-spetto dei requisiti di cui al primo periododel presente comma, anche quelle finalizzatea favorire l’assorbimento delle emissioni dianidride carbonica (CO2) dall’atmosfera tra-mite l’incremento e la valorizzazione del pa-trimonio arboreo delle aree urbane, nonchéeventualmente anche quelle dei comuni fina-lizzate alla creazione e alla manutenzione diuna rete di aree naturali ricadenti nel loro

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territorio, anche nel rispetto delle disposi-zioni del regolamento di cui al decreto delPresidente della Repubblica 8 settembre1997, n. 357. Nei casi di cui al secondo pe-riodo, il comune può inserire il nome, laditta, il logo o il marchio dello sponsor al-l’interno dei documenti recanti comunica-zioni istituzionali. La tipologia e le caratteri-stiche di tali documenti sono definite, entrosessanta giorni dalla data di entrata in vigoredella presente disposizione, con decreto delMinistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, di concerto con il Mini-stro dell’interno, sentita la Conferenza unifi-cata di cui all’articolo 8 del decreto legisla-tivo 28 agosto 1997, n. 281, e successivemodificazioni. Fermi restando quanto previ-sto dalla normativa generale in materia disponsorizzazioni nonché i vincoli per la tu-tela dei parchi e giardini storici e le altre mi-sure di tutela delle aree verdi urbane, losfruttamento di aree verdi pubbliche da partedello sponsor ai fini pubblicitari o commer-ciali, anche se concesso in esclusiva, deveaver luogo con modalità tali da non compro-mettere, in ogni caso, la possibilità di ordi-naria fruizione delle stesse da parte del pub-blico».

Art. 6.

(Promozione di iniziative locali per lo svi-luppo degli spazi verdi urbani)

1. Ai fini di cui alla presente legge, le re-gioni, le province e i comuni, ciascuno nel-l’ambito delle proprie competenze e delle ri-sorse disponibili, promuovono l’incrementodegli spazi verdi urbani, di «cinture verdi»intorno alle conurbazioni per delimitare glispazi urbani, adottando misure per la forma-zione del personale e l’elaborazione di capi-tolati finalizzati alla migliore utilizzazione emanutenzione delle aree, e adottano misurevolte a favorire il risparmio e l’efficienzaenergetica, l’assorbimento delle polveri sot-

tili e a ridurre l’effetto «isola di caloreestiva», favorendo al contempo una regolareraccolta delle acque piovane, con particolareriferimento:

a) alle nuove edificazioni, tramite la ri-duzione dell’impatto edilizio e il rinverdi-mento dell’area oggetto di nuova edifica-zione o di una significativa ristrutturazioneedilizia;

b) agli edifici esistenti, tramite l’incre-mento, la conservazione e la tutela del patri-monio arboreo esistente nelle aree scopertedi pertinenza di tali edifici;

c) alle coperture a verde, di cui all’arti-colo 2, comma 5, del regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 2aprile 2009, n. 59, quali strutture dell’involu-cro edilizio atte a produrre risparmio energe-tico, al fine di favorire, per quanto possibile,la trasformazione dei lastrici solari in giar-dini pensili;

d) al rinverdimento delle pareti degliedifici, sia tramite il rinverdimento verticaleche tramite tecniche di verde pensile verti-cale;

e) alla previsione e alla realizzazione digrandi aree verdi pubbliche nell’ambito dellapianificazione urbanistica, con particolare ri-ferimento alle zone a maggior densità edili-zia;

f) alla previsione di capitolati per leopere a verde che prevedano l’obbligo dellenecessarie infrastrutture di servizio di irriga-zione e drenaggio e specifiche schede tecni-che sulle essenze vegetali;

g) alla creazione di percorsi formativiper il personale addetto alla manutenzionedel verde, anche in collaborazione con leuniversità, e alla sensibilizzazione della citta-dinanza alla cultura del verde attraverso i ca-nali di comunicazione e di informazione.

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2. Ai fini del risparmio del suolo e dellasalvaguardia delle aree comunali non urba-nizzate, i comuni possono:

a) prevedere particolari misure di van-taggio volte a favorire il riuso e la riorganiz-zazione degli insediamenti residenziali e pro-duttivi esistenti, rispetto alla concessione diaree non urbanizzate ai fini dei suddetti inse-diamenti;

b) prevedere opportuni strumenti e in-terventi per la conservazione e il ripristinodel paesaggio rurale o forestale non urbaniz-zato di competenza dell’amministrazione co-munale.

3. Le modalità di attuazione delle disposi-zioni di cui al comma 2 sono definite d’in-tesa con la Conferenza unificata di cui all’ar-ticolo 8 del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, e successive modificazioni.

4. I comuni e le province, in base a si-stemi di contabilità ambientale, da definireprevie intese con le regioni, danno annual-mente conto, nei rispettivi siti internet, delcontenimento o della riduzione delle aree ur-banizzate e dell’acquisizione e sistemazionedelle aree destinate a verde pubblico dallastrumentazione urbanistica vigente.

Art. 7.

(Disposizioni per la tutela e la salvaguardiadegli alberi monumentali, dei filari e dellealberate di particolare pregio paesaggistico,naturalistico, monumentale, storico e

culturale)

1. Agli effetti della presente legge e diogni altra normativa in vigore nel territoriodella Repubblica, per «albero monumentale»si intendono:

a) l’albero ad alto fusto isolato o fa-cente parte di formazioni boschive naturalio artificiali ovunque ubicate ovvero l’alberosecolare tipico, che possono essere conside-rati come rari esempi di maestosità e longe-

vità, per età o dimensioni, o di particolarepregio naturalistico, per rarità botanica e pe-culiarità della specie, ovvero che recano unpreciso riferimento ad eventi o memorie rile-vanti dal punto di vista storico, culturale, do-cumentario o delle tradizioni locali;

b) i filari e le alberate di particolarepregio paesaggistico, monumentale, storicoe culturale, ivi compresi quelli inseriti neicentri urbani;

c) gli alberi ad alto fusto inseriti in par-ticolari complessi architettonici di impor-tanza storica e culturale, quali ad esempioville, monasteri, chiese, orti botanici e resi-denze storiche private.

2. Entro sei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge, con decreto delMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, di concerto con il Ministro peri beni e le attività culturali ed il Ministrodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, sentita la Conferenza unificata dicui all’articolo 8 del decreto legislativo 28agosto 1997, n. 281, e successive modifica-zioni, sono stabiliti i princìpi e i criteri diret-tivi per il censimento degli alberi monumen-tali ad opera dei comuni e per la redazioneed il periodico aggiornamento da parte delleregioni e dei comuni degli elenchi di cui alcomma 3, ed è istituito l’elenco degli alberimonumentali d’Italia alla cui gestione prov-vede il Corpo forestale dello Stato. Dell’av-venuto inserimento di un albero nell’elencoè data pubblicità mediante l’albo pretorio,con la specificazione della località nellaquale esso sorge, affinché chiunque vi abbiainteresse possa ricorrere avverso l’inseri-mento. L’elenco degli alberi monumentalid’Italia è aggiornato periodicamente ed èmesso a disposizione, tramite sito internet,delle amministrazioni pubbliche e della col-lettività.

3. Entro un anno dalla data di entrata invigore della presente legge, le regioni recepi-scono la definizione di albero monumentaledi cui al comma 1, effettuano la raccolta

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dei dati risultanti dal censimento operato daicomuni e, sulla base degli elenchi comunali,redigono gli elenchi regionali e li trasmet-tono al Corpo forestale dello Stato. L’inot-temperanza o la persistente inerzia delle re-gioni comporta, previa diffida ad adempiereentro un determinato termine, l’attivazionedei poteri sostitutivi da parte del Ministerodelle politiche agricole alimentari e forestali.

4. Salvo che il fatto costituisca reato, perl’abbattimento o il danneggiamento di alberimonumentali si applica la sanzione ammini-strativa del pagamento di una somma daeuro 5.000 a euro 100.000. Sono fatti salvigli abbattimenti, le modifiche della chiomae dell’apparato radicale effettuati per casimotivati e improcrastinabili, dietro specificaautorizzazione comunale, previo parere ob-bligatorio e vincolante del Corpo forestaledello Stato.

5. Per l’attuazione del presente articolo èautorizzata la spesa di 2 milioni di euro

per l’anno 2013 e di 1 milione di euro perl’anno 2014. Al relativo onere si provvedemediante corrispondente riduzione della do-tazione del Fondo per interventi strutturalidi politica economica, di cui all’articolo 10,comma 5, del decreto-legge 29 novembre2004, n. 282, convertito, con modificazioni,dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

Art. 8.

(Clausola di salvaguardia)

1. Le disposizioni della presente leggesono applicabili nelle regioni a statuto spe-ciale e nelle province autonome di Trentoe di Bolzano compatibilmente con le normedei rispettivi statuti e delle relative norme diattuazione, anche con riferimento alla leggecostituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.

IL PRESIDENTE

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