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“Silvia... oh Silvia... guarda che stai girando in bicicletta su un campo minato!” Quando si organizza un trip per i matti di questo tipo vi può ca- pitare anche questo... di andare a fare un giro su una spiaggia immensa, ma stranamente de- serta ed in prossimità di un bunker tedesco dell’ultima guerra, trovarvi tra i piedi il re- perto della foto qua sotto. E girando intorno al colosso di cemento armato, all’improvviso di capire il perchè la spiaggia sia così deserta... un cartello affisso su un lato del bunker, avvisa che ci troviamo in una “zone dangerouse” per la pre- senza di “engins de guerre”! Certo che trovarsi una bomba tra i piedi a più di sessant’anni dallo sbarco in Normandia... beh non è cosa di tutti i giorni! Ma andiamo per gradi. L’idea di questo “nornandiaintocana- rias” trip, (che tra l’altro farà fare più di 10.000 chilometri al fedele Arca Freccia, che si ri- troverà in pochi giorni dalla teutonica Dusserdorf all’italia- nissima Gallipoli...) è nata quasi per caso, quando a metà luglio è definitivamente tramontato il sogno di un viaggio alla ricerca di nuovi windsurf spot in quel di Sumba island, Indonesia. Costi, logistica e forfait dei vari componenti della spedizione, ci aveva fatto cambiare... oriz- zonti! Era da una vita che volevo visi- tare la Normandia, ma tutti quelli che c’erano stati, mi ave- vano raccontato di pioggie in- sistenti e felpetta ad agosto. Così la mia mente malata ha cominciato ad elaborare un piano... anzi, a dire il vero, due! Rimanevo infatti dubbioso tra una lunga vacanza full immer- sion in Galizia, Bretagna e Nor- mandia oppure qualche giorno in Normandia e poi via in qual- 47 Sumner Trip WN novembre 2008 NORMANDIAINTOCANARIAS Cronaca di un trip... esplosivo! Testi di smink - foto Silvia Berretta and Elisabetta Onnis

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Cronaca di un trip... esplosivo!

Transcript of Normandia into Canarias

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“Silvia... oh Silvia... guarda chestai girando in bicicletta su uncampo minato!”Quando si organizza un trip peri matti di questo tipo vi può ca-pitare anche questo... di andarea fare un giro su una spiaggiaimmensa, ma stranamente de-serta ed in prossimità di unbunker tedesco dell’ultimaguerra, trovarvi tra i piedi il re-perto della foto qua sotto.E girando intorno al colosso dicemento armato, all’improvvisodi capire il perchè la spiaggiasia così deserta... un cartelloaffisso su un lato del bunker,avvisa che ci troviamo in una

“zone dangerouse” per la pre-senza di “engins de guerre”!Certo che trovarsi una bombatra i piedi a più di sessant’annidallo sbarco in Normandia...beh non è cosa di tutti i giorni!Ma andiamo per gradi. L’idea diquesto “nornandiaintocana-rias” trip, (che tra l’altro faràfare più di 10.000 chilometri alfedele Arca Freccia, che si ri-troverà in pochi giorni dallateutonica Dusserdorf all’italia-nissima Gallipoli...) è nata quasiper caso, quando a metà luglioè definitivamente tramontato ilsogno di un viaggio alla ricercadi nuovi windsurf spot in quel di

Sumba island, Indonesia.Costi, logistica e forfait dei varicomponenti della spedizione,ci aveva fatto cambiare... oriz-zonti!Era da una vita che volevo visi-tare la Normandia, ma tuttiquelli che c’erano stati, mi ave-vano raccontato di pioggie in-sistenti e felpetta ad agosto.Così la mia mente malata hacominciato ad elaborare unpiano... anzi, a dire il vero, due!Rimanevo infatti dubbioso trauna lunga vacanza full immer-sion in Galizia, Bretagna e Nor-mandia oppure qualche giornoin Normandia e poi via in qual- 47

Sumner Trip

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NORMANDIAINTOCANARIASCronaca di un trip... esplosivo!

Testi di smink - foto Silvia Berretta and Elisabetta Onnis

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che posto caldo! Tornassi in-dietro, visto quanto mi èpiaciuta la costa francese

e quali condizioniwindsurf offre, sce-glierei ad occhi laprima opzione.Ma si sa, sba-gliando si impara

e alla fine...sentite quache cosami sono

inventato!Dando il solito occhio alle of-ferte della compagnia aereaLTU (www.airberlin.com), concui ormai viaggiamo pratica-mente sempre, visto l’occhio diriguardo riservato ai viaggiatoriaccompagnati da sarcorfagowindsurfistico, mi accorgo chec’è un volo da Dusserdorf perLanzarote, sabato16 agosto a180 euro. Prendo la cartina ecomincia a balenare l’insanoprogetto: Calais, molto a norddella Normandia dista “solo”circa trecento km da Dusser-dorf. Se parto con il camper in-torno al 7 agosto e risalgo laNormandia, piano, piano peruna settimana, potrei trovarmi

nei pressi della città tedescanella serata di ferragosto.Certo... si può fare: ho alcunecose da “pianificare” tra cui...“spartirmi” il camper con miofratello che vuole andare con lafamiglia in Puglia, convinceremia moglie a tornare alle Cana-rie, dove abbiamo “stazionato”per una vita in gioventù, orga-nizzare andata, ritorno, viaggioaereo, soggiorno canaro e autoa noleggio tutto via internet.Insomma un non facile lavorodi “incastro”... comincio consbrigare le prime rogne, le piùdifficili: mio fratello va in va-canza con la famiglia il 22 ago-sto, ma è in ferie dal 15. Quindiin teoria potrebbe venire aprendersi il camper all’aereo-porto di Dusserdorf. Lo con-vinco a fatica, con un lavoro aifianchi, facendo balenare lapossibilità di una settimana disurf da onda con l’amico ditante avventura Mauro, a Biar-ritz prima della partenza con lafamiglia in direzione Puglia.“Cavolo... Savona/Biarritz sonocirca 1000 km... Milano/Dus-serdorf in aereo costa solo 45euro... poi fai Dusserdorf/Biar-

ritz...”Peccato che più o meno i chi-lometri siano gli stessi dalla lo-calità tedesca all’Aquitania, maquesto ho omesso di dirlo...Sentite qui che “piano” divolo... noi, Silvia, il sottoscritto,più i novelli sposi Pandi, che diritorno dal viaggio di nozze de-cidono di aggregarsi alla spedi-zione, partiamo il 7 agosto conil camper. Fino al 15 agosto“cazzeggiamo” in Normandia epoi ci spostiamo a Dusserdorfdove il 16 prendiamo il volo perLanzarote.Mio fratello e Mauro lo stessogiorno partono alla volta diDusserdorf da Milano, la-sciando il mio vecchio GrandVojager nel parcheggio dellaMalpensa. Arrivano a Dusser-dorf e trovano il camper nelparcheggio dell’aereoporto epartono subito alla volta diBiarritz, dove surferanno perqualche giorno, per poi rien-trare in Italia, cambiare equi-paggio e partire alla volta dellaPuglia.Da parte nostra il 30 agostorientriamo da Lanzarote a Dus-serdorf, dove dormiamo una

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Panda arma, comodo, sul prato all’Inglese del Camping di St. Malò...

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notte ed il giorno dopo pre-diamo l’aereo alla volta di Mi-lano dove ci aspetta la mia autoper tornare a casa... armi e ba-gagli!Organizzare e portare a buontermine una “combinazione”del genere con mio fratelloFlemma è... come vincere alsuper enalotto, eppure ci siamoriusciti, grazie anche alle dop-pie chiavi dei mezzi in que-stione. Per concludere questo“capitolo” due cose: la prima èche la moglie di Mauro è me-glio non sappia che suo maritoper andare a surfare a Biarritz...è passato da Dusserdorf e laseconda è uno “schiaffo” mo-rale a quel “precisino” di Gil,che non credeva possibileun’avventura del genere!Messo a posto le questionicamper e coincidenze varie, misono dato da fare per trovareuna sistemazione confortevolea Lanzarote e un’auto che po-tesse portarci in giro per l’isolacon i nostri sarcofaghi.Come al solito San Internet miè venuta incontro... in un menche non si dica sono riuscito aprenotare voli, appartamento e

auto, con l’unica precauzionedi usare un carta prepagata delcircuito Visa Poste Pay.Nel box a fianco trovate i det-tagli “tecnici” dell’operazione.Detto, fatto... sabato 9 agostofinalmente si parte, destina-zione Bretagna del nord, ed inparticolare St Malò e Le MontSt. Michel. Di quest’ultima fa-mosissima località sento par-lare da anni e persino ad unignorantone come il sotto-scritto, dedito solo al windsurf,era venuto voglia di visitarla.“Monte San Michele" per dirlaall’italiana è un isolotto roc-cioso situato sulla costa nellaregione della bassa Normandiaalla foce del fiume Couesnon.Sull'isolotto sorge la celebreabbazia medioevale (più altrialtri edifici storici), un santuarioin onore di San Michele Arcan-gelo. La notevole architetturadel santuario e la sottostantebaia con le sue maree ne fannoil sito turistico più frequentatodella Normandia.Dotata di una ricettività turi-stica di prim’ordine sia per chisoggiorna in albergo sia per chisi muove in camper o tenda,

La logistica del trip...che è stato organizzato inte-ramente con compagnie edagenzie reperite su internet.

http://www.airberlin.com/Costo a persona per volo A/RDusserdorf/Lanzarote 360euro + volo Dusserdorf/Mi-lano 50 euro + LTU ServiceCard 40 euro per il trasportocomplessivo del sarcofagocon il windsurf. Se si decide difare a meno della carta (cheha valore annuale) il costo peril trasporto del windsurf è di25 euro a tratta.

http://www.lanzarote-tour.com/Appartamento per due per-sone presso il complesso Ga-leon Playa a Costa TeguiseLanzarote: costo 823 eurocomplessivi per 15 giorni.

http://www.enoleggio-auto.itAffitto Toyota Yaris 4 porte per16 gioni, consegna e restitu-zione in Lanzarote Aero-porto: costo totale 276 euro

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“Meraviglia dell’Occidente”, Mont Saint-Michel si innalza al centro di un’immensa baia invasa dalle più alte maree della costa francese.

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questa località merita un’interagiornata di visita.Cosiccome la vicina, bellissimaSaint-Malo, città costiera, for-tificata con una cintura di ba-stioni, situata nella partesettentrionale della Bretagna.È una città balneare che attiratantissimi turisti nel periodoestivo ed il suo litorale è traquelli francesi il maggiormente

esposto al fenomeno dellemaree (l'ampiezza arriva quasia 13 metri!).Perche vi dico questo?! Loscoprirete quando andremo aparlare del windsurf...La “St Malo intramuros” in pra-tica la cittadella storica, il cuiaccesso è a Port St.Vincent,dove è situato il castello e doveiniziano i bastioni, percorribili apiedi, è sicuramente la più ca-ratteristica. Nonostante siastata quasi interamente di-strutta dai bombardamentiamericani nei mesi subito dopolo sbarco in Normandia (agosto1944), la città è stata rico-struita, rispettando l'architet-tura del passato, cose che lepermette di conservare, quasiintatto, il suo fascino.

In tre pagine non abbiamo an-cora parlato di windsurf... ma vipare possibile?!Beh sappiate che due delle piùbelle uscite di tutta la vacanzale abbiamo fatte qui nella baiadi St. Malò. Mentre le nostremogli erano a zonzo per lacitta, io ed il Panda ci siamosparati due uscite da segnare a4 stelle presso lo spot cittadinodi Les Sillons. Se guardate lafoto panoramica sopra, consi-derate che lo spot si trovaquasi davanti al campanile piùalto. Onda di due metrozzibuoni e vento da 4,7/5,0side/on, ci hanno allietato al-quanto un paio di pomeriggi!L’unico neo delle uscite, vera-mente stellari per la loro qua-lità, è dovuta al fatto che è in

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Visita a Mont St Michel: spiegazioni in Italiano, mediante telefonino! La lunga (ce la siamo fatta quasi tutta a piedi con vele e tavole a traino) baia di St Malò... sotto al campanile

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pratica impossibile parcheg-giare con il camper sul lungo-mare e i due unici campeggisono situati all’estremità dellacittadina.Tanto per capirci, le vedetequeste roccie in primo pianonella foto?! Beh il nostro cam-peggio era più o meno quisopra e per poter uscire inmare, a causa dell’intrasigenzadei bagnini locali, ci siano do-vuti trascinare a piedi, tavola erig montati fino alla spiaggiadavanti al campanile, l’unica ri-servato ai windsurfisti!Sommateci poi le maree che

qui si ritirano per centinaia dimetri e avrete il quadro preciso:qui per surfare bisogna alle-narsi per una maratona!Avete capito ora il perchè del-l’articolo “trasport” apparsosullo scorso numero?!Dopo quattro giorni tra viaggio,St. Malò e St Michel il tempo hacominciato a stringere... ci ri-manevano tre giorni prima didirigerci verso Calais, che do-vevamo raggiungere tassativa-mente per ferragosto prima dispiccare l’ultimo balzo verso

Dusserdorf.Nonostante le previsioni invi-tanti con una mazzata da 50/60nodi di sud/ovest, abbiamo de-ciso di saltare a piè pari labassa Normandia, dove cisono spot windsurf di gran li-vello come Sciotot, Annevillesur Mer, Siouville...Visto che la perturbazione eraprevista per tre giorni, l’idea eradi perdere l'inizio della burra-sca per una visita nei luoghidello sbarco in Normandia epoi dirigerci a nord e tentare un

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Ad Arromanches sono ancora visibili i resti dei pontili mobili in cemento armato, trasportati via nave dall’Inghilterra, nei primi giorni dello sbarco, per costruire il porto.

Una delle postazioni militari tedesche denominate Batterie Todt ad Audinghen, Pas de Calais, Francia.

l campanile più alto la spiaggia riservata al windsurf!

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paio di uscite in uno dei famosispot wave del nord della Fran-cia, tipo Wissant e o Wimereussituati vicino a Calais, nellazona dello Stretto di Dover.Dopo una giornata di viaggiosiamo così approdati in tardaserata ad Arromanches che hauna storia tutta sua nell’ambitodello sbarco in Normandia.Il clima tipico della Normandia,con frequenti scrosci di piog-gia, le stradine di campagna, ipaesi costruito con le casebasse con i tipici tetti a punta,un po’ di emozione di arrivarenei posti che furono teatro diuno dei più spaventosi bagni disangue dell’ultima guerra,fanno si che sembri di essereproiettati di colpo nel passato,a più di sessant’anni fa.Tutta questa parte della Nor-mandia, gli 80 chilometri dicosta che interessarono losbarco, sono oggetto di un tu-rismo diverso, che si muove at-traverso i percorsi dellamemoria ed anche noi, soprat-tutto per colpa della mia pas-sione per la storia dell’ultimaguerra mondiale, non ne siamorimasti “immuni”.Arromanches, una piccolacittà balneare distesa sullacosta della Basse Normandie,fu meno impegnativa da con-quistate di Gold e Utah beach

dove sbarcarono gli americani.Nella spiaggia alcuni enormiparallelepipedi di cemento ar-mato, vuoti all’interno, rivestitidi alghe, si sono arenativicino a riva spintidalle mareggiate...non sono altroche i resti di ungrande portoartificiale, vo-luto da Chur-chill, costruitoin soli 12 giorni,mentre infuriavala battaglia, por-tando gli enormiblocchi di cementodall’Inghilterra, via nave!Se guardate verso il mareaperto la gigantesca strutturaappare ancora quasi intatta.

Dappertutto in questi circa ot-tanta chilometri di costa sonoevidenti i segni lasciati dallabattaglia.

Le alture coperte di verde ele falesie situate alle

spalle delle variespiaggie, triste-mente famosecome Utah,Omaha, Gold,Juno e Swordsono piene dibunker tedeschi

e all’interno di al-cuni sono conser-

vati quasi intatti imezzi di difesa.

In tutta questa porzione dicosta si trovano ancora resti dipostazioni militari, carri armati,cannoni... targhe e monumenti

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Il più vasto cimitero di guerra Americano in terra di Francia sorge proprio sopra Omaha beach.

Ancora ad Arromanches: dal bordo della falesia a picco sul mare, si può ancora vedere i resti del grande porto artificiale, voluto da Churchill.

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segnano ed indicano i puntiprecisi della battaglia.Ogni paese anche il più piccoloha un proprio museo che ri-corda il D-day, lo sbarco inNormandia del 6 giugno 1944.Tra tutte queste cose è naturaleperdersi e rimanere emozionati,soprattutto davanti ai grandis-simi cimiteri di guerra, posizio-nati alle spalle di Omahabeach. Quella che doveva es-sere una veloce visita, diventauna lunga ed appassionata ri-cerca di maggiori informazionisu questo pezzo di storia... cosìricca di emozione che il win-dsurf finisce, inevitabilmente,nel dimenticatoio.Quando dopo un paio di giornici “riprendiamo” da questa fullimmersion nel D-day, è tardi ela mareggiata è passata.Lasciata la Normandia arri-viamo così, a pomeriggio inol-trato, a Wimereux, giusto intempo per vedere gli ultimi wa-vers tornare a riva soddisfattida una due giorni di vento edonde.Il vento è ormai calato, c’è an-cora qualcuno che scende leonde con la vela, ma non si

plana più... rimangono le lun-ghe onde di questo spot, per-fetto per il wave riding, checontinuano a srotolarsi da300/400 metri al largo fino ariva, a farci capire cosa cisiamo persi... ma amen!Torneremo di certo per un’altravacanza a scoprire meglio econ più tempo Galizia, Breta-gna e Normandia... ne vale lapena!Calais è ormai ad un tiro dischioppo e tutto sommato èferragosto e siamo in perfettoorario con la nostra tabella dimarcia: surferemo di più alle

Canarie!

LANZAROTE... finalmentesi parla di WINDSURF!Ed infatti, filato tutto lisciocome l’olio, nell'ordine... l’ul-timo balzo nella mattinata disabato fino a Dusserdorf, l’ap-puntamento con il fratello per ilcamper, il volo, il ritiro dell’autoed il rapido “approdo” neidue confortevoli apparta-menti presso l’HotelApartamentos GaleonPlaya... nel tardo pome-riggio del 16siamo già pronti

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Onde estive a Los Charcos... smink si gode il JP Twinser 76 dei test dello scorso mese!

Il reef esterno di Las Chucharas, con le suo “bombone” originate, nel periodo estivo dalla intensità del vento.

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alla prima uscita a La Chucha-ras con 4,7, wave 75/80 litri ebelle onde sul reef esterno.Las Chucharas è il più cono-sciuto e famoso dei windsurfspot “lazoratiani”: si trova pro-prio davanti all’agglomerato tu-ristico di Costa Teguise, aduecento metri dal complessoGaleon Playa. Questo spot èanche ritornato da un paio dianni, ai fasti del passato, ospi-tando una delle tappa freesyle“canare” di PWA World Cup!E’ una lunga baia, sui cui si af-facciano le spiagge dei vari al-berghi, che forma un profondoarco dove trovano spazio, oltre

ad un sacco di barretti, snackbar e negozi vari, anche unpaio di forniti centri windsurfben attrezzati e dotati di servi-zio di bagnini e recupero.Nonostante questo... non è iltop per uscire: i primi metri conle tavole piccole davanti al LasChucharas sono molto fasti-diose per il vento rafficato!I principianti apprezzano il fattoche la parte più vicina a rivadella baia è riparata dal ventoche diventa forte solo distanteda riva... i surfisti che esconocon i wave o con tavole piccolesotto i 100 litri apprezzeranomolto meno questa peculiarità!Motivo per cui dopo il secondogiorno, di navigazione con l’ac-qua alle ascelle per tornare ariva con il nostri 76 ed 80 litri,abbiamo deciso di “abbando-nare” questa spiaggia per spo-starci di soli cinquecento metrisopravvento... a Los Charcos,una piccola spiaggia più espo-sta al vento, da dove esconoquasi tutti i locali che l’hanno

anche soprannominata “thewave pond”!Allora... premesso che nellastagione estiva, a Lanzarote, ilmoto ondoso, salvo rare ec-cezzioni, è originato dalla po-tenza e dalla durata del vento,è difficile beccare swell parti-colarmente consistenti.Abituati bene in fatto di onde,dalle ultime vacanze, vedi Mau-ritius, Marocco... all'inizio ab-biamo un po’ storto il naso,perchè l’onda per surfare biso-gna un po’ “inventarsela” nellastagione estiva, ma compliceun paio di mazzate di vento da4,2, “qualcosina” Los Charcosce l’ha ben regalata!Il vento qui arriva steso finquasi sotto riva e si può pren-dere la ricorsa per saltare.Nella prima uscita che abbiamofatto in questa spiaggia, ci èvenuta la bella idea di farci ac-compagnare dalle nostre con-sorti che dovevano svolgere lafunzione di fotografe per i testdel giornale.

Lanzarote

54Il reef esterno del Las Chucharas: quando il vento è forte per più gioni tira su delle “bombe” niente male!

Panda si gode le onde della Santa

Jameos del Agua: obbligatorie le scarpette e con onda grossa... anche un bel pelo sullo stomaco!

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Beh vi dico solo che mia mogliedopo un po’ che “arranca-vamo” alla ricerca di una ram-petta buona per fare uno deinostri soliti salti dei pensionati,mi ha gridato: “Oh rimbambitisembrate due vadesi*, checosa mai dovremmo fotogra-fare?! Non fate niente di de-cente... c’è quello li con inumeri sulla vela, che ti sta sal-tando in testa, che fa i doppigiri ed atterra che non si bagnaneanche i piedi...”(* ndr. animali da acqua piatta!)Beh, il tipo con i numeri E 169,non era altro che Antxon Otae-gui, che effettivamente facevadei doppi forward e delle ma-novre fuori dal mondo senza,appunto, neanche bagnarsi ipiedi... ma belin se lui fa lacoppa del mondo e noi scri-viamo delle cazzate su un gior-nale... una ragione ci sarà, no?!Torniamo a noi: la spiaggia delLos Charcos è chiusa da duemoletti che lasciano uno spaziodi 50 metri per uscire in mare

aperto: in questi 50 metri siforma una bella onda da sur-fare quando il vento “stuzzica”lo swell! E quando questo è piùconsistente, ci scappano tresurfate come Dio comandaprima di finire... sul molo!E pensare che l’ultima uscitache avevo fatto a Lanzarote inqueste spiaggie, nell’ormai lon-tano gennaio del 1993, me la ri-cordavo con il terrore negliocchi per la potenza delle ondedella mareggiate invernali.D’estate è un’altra cosa, ma chisi deve impratichire sulle onde

non potrà non apprezzare lebombone che si formano sulreef esterno. Onde di tre, quat-tro metrozzi buoni, quando ilvento è forte per più giorni, siformano sul reef esterno, facil-mente raggiungibile sia LasCucharas che Los Charcos.Il vento estivo arriva da sinistraed è ideale per saltare, mentrele onde del reef difficilmentefanno l’effetto “lavatrice”, per-chè si ha tutto il tempo di scap-pare. Ma anche qui e parlo peresperienza personale, se si fatroppo i furbi e si sbaglia, vi as-

Lanzarote

55Mi sembrava un po’ troppo forte in acqua questo Antxon Otaegui! Primo nella recente tappa PWA freestyle di Sylt!

Los Charcos con la bassa marea, all’apice della quale è consigliabile uscire a Las Chucharas!

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sicuro che se rimanete sotto aduna delle più grosse, vi lo ricor-derete per un po’ visto che ilfondo è basso e roccioso!Un altro spot buono, forse il mi-gliore per la qualità delle onde,il famoso Jameos del Agua sitrova a venti minuti di auto anord di Costa Teguise. Rag-giungibile seguendo le indica-zioni per la piscina di Manrique(in questa zona la natura èstata modellata da CESARMANRIQUE, artista simbolodell'isola di Lanzarote, scom-parso di recente...) Jameos èun spot per windsurfisti con gliattributi. Non tanto per i pericolisurfando e saltanol’onda, a volte fa-volosa, tanto èlunga e pulita,ma per l’accessod i s a g e v o l evisto che siparte e si rientrasu un tavolato diroccia vulcanica ta-gliente come un ra-soio.Se siete dei fana-tici dell’incolumitàdella vostra attrez-zatura e non avetele scarpette, saltate Jameosdel Agua a piè pari, perchèanche facendo attenzione allemarea dopo un paio d’ore cam-bia tutto... ed il “buco buono”tra gli scogli da dove vi sietebuttati in acqua, non andrà piùbene per tornare!Una volta in acqua in condi-zioni estive si salta mura a sini-stra e si surfa alla grande nelbordo a rientrare...

SURF DA ONDA a LanzaroteGli stessi problemi di accessocome dire... disagevole si ripre-sentano identici, facendo surfda onda. Lanzarote, a diffe-renza di Fuerteventura, dove ibeach break e gli spots adattia tutti i livelli abbondano, offremeno spot, ma tutti di buonaqualità. Scartati i più facili Or-zola e Famara (badate bene,questo solo nella stagioneestiva perchè d’inverno Famararegala onde da sognarsi di

notte per pulizia e fattura) perl’affollamento visto i tantissimiprincipianti che vengono quicon le tante scuole surf, cisiamo messi alla ricerca diun‘onda pulita, soprattutto chenon fosse rovinata dal vento,proveniente da NE.Abbiamo così optato per laparte ovest dell’isola ed in par-ticolare per gli spot di La Santache rimangono, in parte, pro-tetti dal vento. L’idea era quelladi dedicarci al surf da onda allamattina e tornare a Costa Te-guise per fare windsurf al po-meriggio, ma questo in purateoria perchè soprattutto per leonde bisogna tenere d’occhiole maree o si fanno dei granchilometri a vuoto.

Gli spot de La Santa la-vorano

principal-mente d’in-verno con

mareggiate provenienteda W, NW e N, maanche in estate re-galano, spesso evolentieri delle belleonde. Scartate le

condizioni di bassa marea, ve-ramente da kamikaze e gli spotde La Santa vi regalano unsacco di soddisfazione, maanche un sacco di... tagli neipiedi e qualche pinnetta dimeno (io ne ho perse ben 4!)I posti dove uscire a La Santasono diversi: il più famoso è ElQuemao con la sua sinistracorta, potente, tubante cherompe veramente con pocaacqua sugli scogli davanti almoletto di protezione delle bar-che dei pescatori. Il fondale pe-ricoloso e l’affollamento dilocals, veramente forti, cel’hanno fatta scartare quasi su-bito...Abbiamo quindi surfato primaa Centro Baia... proprio inmezzo alla baia a forma di Uche si vede benissimo dallastrada. D’estate quando c'èabbastanza vento fuori, siforma una onda lunga e diver-tente, ma non particolarmentepotente. Ideale per i longboard, ma quando l’onda ègrossa è veramente uno sballoanche con le tavolette piccole.Ma lo spot dove siamo usciti

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Panda in cerca di onde surfabili a Los Charchos!

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più spesso è il temibile (d’in-verno) El Morro Negro, situatosulla punta Nord della baia aforma di U di cui vi abbiamoappena parlato. Lo spot, ripa-rato dal vento, con l’alta mareaspara delle destre, veloci e tu-banti, d'estate alla portata disurfisti con un minino d'espe-rienza. D’inverno è invece unospot per solo esperti!

Il bello di El Morro Negro èanche il bellissimo tavolatodi roccia vulcanica che ge-nera delle piccole piscinetra un scoglio e l’altro dovefare il bagno, riparati delleonde e le piccolissime spiag-

gette dove la sabbia non è altroche conchiglia sbriciolata,dove stendersi, a prendere ilsole riparati dal vento.

A ZONZO per Lanzarote!Tanto per cominciare... con-viene alloggiare a CostaTeguise per motivi logi-stici legati al win-dsurf.

Costa Te-guise più

che un paeseè un grosso agglomerato di re-sidences ed hotels che non èmolto cambiato dal 1993, annodell’ultima nostra spedizione aLanzarote. Non c’è nulla da ve-dere di caratteristico, ma allasera ci sono ristorantini pertutte le tasche e per tutti i pa-lati, più i divertimenti tipici peril dopo cena... sale giochi e

disco pub abizzeffe!

La sistemazione haperò il vantaggio che tutti

gli spots buoni per il windsurfsono concentrati nelle vici-nanze e alloggiando, ad esem-pio al Galeon Playa, poteteandare a windsurfare a piedicon la tavola e la vela sottobraccio. Inoltre quando c’ètroppo vento a Las Chucharaso Los Charcos, le “accompa-gnatrici” esaurite dalla sabbiache scartavetra in lungo ed inlargo possono ripararsi in pi-scina o nelle belle spiaggie,poste sottovento agli spots eriparate dal vento.

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Il colpo d’occhio di Smink... vecio, occhio al molo! Sullo sfondo a destra si intravede il Galeon Playa

Chi dorme non piglia... pesci e neanche onde!

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Il grande complesso GaleonPlaya, (due piscine e molte co-modità...) come quasi tutti i re-sidences di Costa Teguise,affitta appartamenti conforte-voli con tutto quello che serveper una vacanza rilassante.Se non volete neppure cuci-nare la colazione, vi fa da veroe proprio hotel... mezza o pen-sione completa! Ed i prezzisono decisamente allettanti!Così come allettanti sono iprezzi per cenare fuori nei variristorantini: calcolate che unacena completa costa la metà opoco più di quello che costa inItalia.. sigh! La volta che ab-biamo speso di più... 15 euro atesta!Ed ora due info sulle cose davedere a Lanzarote.La più orientale delle isole Ca-narie, non è a mio parere bellacome Fuerteventura... ma ioforse parlo con gli occhi persinelle bellissime spiaggie diCorralejo, Cotillo, Jandia...Il fascino di Lanzarote è invecetutto legata ai... vulcani che inpratica l’hanno modellata.Prima tappa a questo propo-sito è quindi Jameos de Agua ela Cueva del los verdes... tanto,se dopo un po’ vi rompete imarroni potete lasciare morosae/o accompagnatori vari a visi-tare il labirinto di grotte vulca-niche, formatesi migliaia di annifa a seguito dell'eruzione delvulcano Corona... ed andar-vene a surfare nel sottostantespot!A parte gli scherzi vale la penadi una visita perchè l’artista lo-cale per eccellenza, quel CésarManrique di cui abbiamo ac-cennato prima, è riuscito a pla-smare e rendere accessibileparte di questa natura, trasfor-mando deserti di lava, in vere eproprie oasi, ricche di vegeta-zione tropicale, passaggi, ter-razze, piscine e giardini con bare ristoranti.Una visita da fare a tutti i costi,è quella al Parco Nazionale diTimanfaya alla scoperta... del-l'inferno, vero e proprio!Sbuffi di calore, terra caldis-sima che vi ustiona le dita in

uno scenario da... 2001 Odis-sea nello Spazio che, infatti inparte è stato girato qui.Dedicateci almeno una mattinaintera, tanto bisogna fare è belpo’ di chilometri direzione suded arrivati in loco... prendete ilpullman che vi porta lungo ibellissimi sentieri: avrete lestesse emozioni di scenderedalle montagne russe.Caratteristico (ndr. ed il piùcaro della vacanza) è il pranzoa base di polletti o come nellafoto di maiale, cotti diretta-mente su unagrande grigliasopra lebocce vulca-niche.Gita vera-mente da nonperdere!Altro visita di-vertente chesi può fare èquella a Te-guise, piccolopaese nell'in-terno dove lad o m e n i c amattina c’èun merca-tino... che as-somiglia aduna grande formicaio. Ad ec-cezzione delle bancarelle conprodotti artigianali locali, ci sitrovano soprattutto dellegrandi... cazzatelle di tutti i tipi,

ma andate una sera a mangiarein uno dei due o tre ristoranti ti-pici di questo paese fantasmae tornateci nel casino totaledella domenica mattina... noncrederete mai di essere nellostesso posto!Poi si può andare a vedere laSpiaggia nera di El Golfo, con ilsuo panorama, veramenteunico, originato dal cratere chesi è formato direttamente sullacosta ed il cui margine che siaffaccia sul mare è stato quasitotalmente distrutto dalle onde.

Un altraspiaggia chevale una vi-sita per il suopanorama ePunta delPagajo, masi può ancheandare anord a ve-dere il Mira-dor del Rio...uno sugge-stivo belve-dere chedomina, tral’altro ancheil gruppo diisolotti del-l’Arcipelago

Chinijo: un bellissimo parco na-turale, formato da La Graziosa,Alegranza e Montaña Clara...Al proposito ci sarebbe la gitaa Graziosa con le sue spiagge

Lanzarote

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L'attività vulcanica continua anche oggi nelle Montanas del Fuego!

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e le sue acque cristalline, mapurtroppo non siamo riusciti atrovare il tempo di farla, perchèci siamo diretti a sud... e più inparticolare a Fuerteventura!Da Playa Bianca, un paese conuna lunga passeggiata pedo-nale ricca di negozi e ristoran-tini, partono i traghetti e glialiscafi che in meno di mez-z’ora vi portano, insieme alla

vostra auto, a Corralejo.Prima di parlare del nostro ri-torno a Fuerte, dopo quasi 15anni, ancora un cenno su PlayaBlanca... l'acqua limpidissima,anche nella piccola spiaggiasotto il paese, le calette ripa-rate con acque basse e tran-quilla a portata di bambinipiccoli ha spinto i nostri amiciGino, Cristina con il piccoloNiccolò a soggiornare qui. Aloro il posto è piaciuto... assai,assai!

RITORNO a Fuerte!Ci avevo passato le vacanzeper cinque anni consecutive e

ci avevo lasciato il cuore!Poi mia moglie ha detto “stopa Fuerte!”, ma mi rimaneva lavoglia di vedere come era cam-biata in quasi 15 anni!A parte che Corralejo non è piùun paesino, ma una vera città,la parte Nord di Fuerte non èpoi così cambiata... mi ha fattomolta più impressione tornarea Sal dopo otto anni.Ho organizzato una gita di tregiorni a Fuerte, traghettando

con l’auto, anche perchè avevoil segreto obiettivo di andare avedere, prima che le onde lo di-struggano del tutto, l’AmericanStar, quel mercantile affondatoa metà della selvaggia costaovest dell’isola, oggetto di sug-gestive fotografie, ma anchequesta volta... mi è ”scappato”!Il surf da onda sontuoso neglispots di Playa de Esquinzio euna paio di uscite in windsurf alCotillo, hanno per così dire... al-lentato la mia attenzione sullaAmerican Star!Betta è rimasta rapita dalla bel-lezza delle spiagge di Fuerte-ventura... fino alla prima“spazzolata” di vento al Cotillo.A quel punto Silvia, impanatacome una milanese e scartave-trata come fosse in carrozzeria,le ha detto... “hai capito per-chè non ci volevo tornare?!”

Fuerteventura

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Romantici...

Panda deluso dal El Cotillo... poca ondas tanto vientos!

Volete che vi racconti come è finita questa surfata di Smink a Playa de Esquinzio?!