Norma CEI 11-37

110
Norma CEI 11-37 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria

description

Norma CEI 11-37. Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria. Oggetto della Norma. La guida riguarda gli impianti di terra di stabilimenti industriali nei quali siano presenti impianti elettrici di - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Norma CEI 11-37

Page 1: Norma CEI 11-37

Norma CEI 11-37

Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria

Page 2: Norma CEI 11-37

2

Oggetto della Norma

• La guida riguarda gli impianti di terra di stabilimenti industriali nei quali siano presenti impianti elettrici di – I categoria (B.T.) ; II categoria (M.T.) e III

categoria (A.T.)– I e II categoria (B.T. ed M.T.)– solo I categoria (B.T.)

Page 3: Norma CEI 11-37

3

Scopo della Norma

• Dare indicazioni al progettista o all’installatore per:– dimensionare le varie parti dell’impianto– costruire l’impianto– eseguire le misurazioni necessarie

Page 4: Norma CEI 11-37

4

Finalità dell’impianto di terra

• Vincolare il potenziale di determinati punti (centro stella) dei sistemi elettrici

• Disperdere nel terreno correnti sia in regime normale che perturbato, senza danni

• Assicurare che quanto sopra si effettui in sicurezza senza pericolo di folgorazione

• Disperdere nel terreno le correnti dell’impianto parafulmine

Page 5: Norma CEI 11-37

5

Tensione di terra

• E’ il prodotto della corrente dispersa per la resistenza di terra

• E’ perciò la tensione che l’impianto di terra, con tutte le masse ad esso collegate, assume verso il terreno considerato a distanza infinita (cioè a potenziale zero)

Page 6: Norma CEI 11-37

6

Page 7: Norma CEI 11-37

7

Page 8: Norma CEI 11-37

8

Tensione di contatto

• E’ la differenza di potenziale fra la parte metallica di un’apparecchiatura, messa in tensione per guasto, ed il terreno su cui è un operatore che tocchi accidentalmente la massa

• E’ convenzionalmente la tensione mano-piedi, con i piedi distanti 1 m. dalla verticale della massa

Page 9: Norma CEI 11-37

9

Tensione di passo

• Differenza di potenziale fra due punti del terreno posti alla distanza di un passo convenzionale ( 1 m. )

• Corrisponde alla d.d.p. fra due linee equipotenziali affioranti nel terreno nei due punti considerati

Page 10: Norma CEI 11-37

10

Page 11: Norma CEI 11-37

11

Considerazioni sulla figuraPer la tensione di contatto, l’uomo corto circuita 1 m. di terrenoSe la sua resistenza fosse zero, ai suoi piedi si avrebbe lo stessopotenziale della massa in dispersione. Poiché la sua resistenzanon è nulla, la sua presenza si risolve in un avvicinamento delpotenziale del terreno a quello della massa.Il suo contatto provoca un rialzo della curva del potenzialeLa resistenza totale dell’uomo si compone della sua resistenzainterna ( convenzionalmente Rc= 1.000 ) in serie con quella trapiedi e terreno detta Rtp.Essendo i due piedi in parallelo la resistenza complessiva valeRtp/2

Page 12: Norma CEI 11-37

12

Considerazioni sulla figuraPer la tensione di passo, considerare lo spostamento radiale rispettoalla massa.La presenza dell’uomo corto circuita il tratto di terreno compresofra i suoi piedi, provocando una riduzione della d.d.p. sulla superficiedel terreno fra questi due punti.Ciò si traduce in un abbassamento della curva del potenziale per ilpiede più vicino ed in un innalzamento per quello più lontano.Contrariamente al caso della tensione di contatto, in questo caso idue piedi sono fra loro in serie, quindi la resistenza terreno-piede èpari a 2 Rtp, cioè 4 volte maggiore che per la tensione di contatto.Ciò vuol dire che un impianto adeguato nei riguardi della tensionedi contatto lo è maggiormente nei riguardi della tensione di passo.

Page 13: Norma CEI 11-37

13

Schemi elettrici corrispondenti

U

R

RR

U

U

T

TPO

CCTP

Schema per tensionedi contatto UC

U

R

T

T

R TP

RC

UP

Schema per tensionedi passo UP

RTPTP

R

UCO

Page 14: Norma CEI 11-37

14

Norma CEI 11-8 in funzione del tempo di eliminazione del guasto fornisce

valore della tensione totale di terra (da non superare del 20%)

Tempo in sec. Tensione in V

> 2 50

1 70

0,8 80

0,7 85

0,6 125

0,5 e minori 160

Page 15: Norma CEI 11-37

15

Effetti della corrente sul corpo

Per maggiori dettagli:

• Rapporto IEC 479-1 (1984)

• Rapporto IEC 479-2 (1987)

• Tradotti nella pubblicazione CEI fascicolo 1335 P (1990)

Page 16: Norma CEI 11-37

16

Rilevanza della tensione di terra

• Nei sistemi elettrici con neutro a terra (A.T.) la corrente di guasto monofase a terra può raggiungere valori dei kA, ad es. 10 kA conseguentemente anche la tensione di terra raggiunge valori elevati. Ad es. con R=0,5 la tensione di terra risulta:

• UT = IT x RT = 10.000 x 0,5 = 5.000 V

Page 17: Norma CEI 11-37

17

Rilevanza delle tensioni di contatto e passo

Anche con un valore della tensione di terra così elevato, si possono limitare le tensioni di contatto e passo, le quali, come si vede dallo schema elettrico di pag. 13 sono sempre una frazione, comunque limitata, della tensione totale di terra.

Se la Tensione di terra non supera del 20% i limiti ammessi per UC, queste sono rispettate in ogni punto dell’impianto

Page 18: Norma CEI 11-37

18

Possibilità di un esonero con limite dell’80%

• Con sistema di terra avente perimetro inferiore a 100 m. e comprendente al suo interno tutte le masse, l’esonero dalla verifica di Uc si può portare all’80% (invece del 20%)

• Ciò potrebbe essere vero anche con impianti di maggiore estensione ma non se ne ha la matematica certezza

Page 19: Norma CEI 11-37

19

Protezione contro le scariche atmosferiche

• L’impianto di terra che serve anche per le scariche atmosferiche deve soddisfare anche tutte le prescrizioni della Norma CEI 81-1

Page 20: Norma CEI 11-37

20

Drenaggio di cariche elettrostatiche

• Le strutture che possono essere sede di cariche elettrostatiche (possibilità di innesco di miscela esplosiva in ambienti a pericolo di esplosione) devono essere collegate al dispersore generale.

Page 21: Norma CEI 11-37

21

Definizione delle correnti

• Corrente di guasto IG è la massima corrente di guasto monofase a terra del sistema elettrico

• Corrente di terra IT è la quota parte della corrente di guasto IG che l’impianto disperde nel terreno

Page 22: Norma CEI 11-37

22

Alimentazione in b.t.

• Sono regolati dalla Norma CEI 64-8

• Agli impianti per applicazioni residenziali e terziarie è dedicata la Guida CEI 64-12

Page 23: Norma CEI 11-37

23

Impaianti con propria cabina o sottostazione

Possono essere alimentati• in MT e distribuzione bt• in MT con trasformazione MT/MT1, distribuzione

in MT o MT1, con cabine MT/bt ovvero MT1/bt e successiva distribuzione bt

• in AT con trasformazione AT/MT e successiva distribuzione secondo i criteri precedenti

Page 24: Norma CEI 11-37

24

Alimentazione in MT

• Generalmente a 8,4; 15 o 20 kV gestite con neutro isolato

• Il circuito di guasto può chiudersi solo attraverso le capacità verso terra della rete (completa) vedi fig. pag. successiva

• Ig è data dall’ENEL, altrimenti

• Ig=U(0,003 L1 + 0,2 L2)

Page 25: Norma CEI 11-37

25

Page 26: Norma CEI 11-37

26

Nei sistemi con neutro isolato

• Ig dipende dalla estensione della rete

• Ig non dipende dal punto di guasto, ma è la stessa sia che il guasto avvenga vicino al trasformatore di alimentazione sia ai morsetti dell’utente

• Ig è generalmente modesta da poche decine di A per linee aeree, a qualche centinaio per linee in cavo

Page 27: Norma CEI 11-37

27

Se manca l’apertura automatica

• Può verificarsi il doppio guasto a terra

• Se i due guasti sono vicini la corrente Ig può diventare quella del corto circuito fra due fasi assieme a terra ( corto circuito bifase)

• In questo caso Ig = ( 3 /2). Icc

Page 28: Norma CEI 11-37

28

Alimentazione in AT• Nei sistemi AT il neutro è efficacemente a

terra

• Ig è pari alla corrente di corto circuito monofase a terra

• Dipende solo da– potenza di alimentazione– impedenza del circuito di guasto– non dipende dall’estensione della rete

Page 29: Norma CEI 11-37

29

Calcolo delle correnti di guasto

• Può venire eseguito secondo la guida

CEI 11-25

Page 30: Norma CEI 11-37

30

Percorso e alimentazione di Ig

• Con ogni tipo di alimentazione non tutta la corrente di guasto viene dispersa nel dispersore

• Solo la It ( che transita nel dispersore ) è determinante per il calcolo delle tensioni di contatto

Page 31: Norma CEI 11-37

31

Stabilimento alimentato da sorgente esterna

Page 32: Norma CEI 11-37

32

Stabilimento alimentato da sorgente interna

Page 33: Norma CEI 11-37

33

Stabilimento con sorgente esterna (guasto interno)

Page 34: Norma CEI 11-37

34

Stabilimento con sorgente esterna(guasto esterno allo stabilimento)

Page 35: Norma CEI 11-37

35

Guasto fuori dello stabilimento

• Le due sorgenti sono in parallelo

• la IT2 che attraversa il dispersore dello stabilimento può essere superiore alla IT della figura a pag 33, se è preminente il contributo dell’autoproduzione

• L’impianto di terra deve essere dimensionato per la massima corrente in gioco

Page 36: Norma CEI 11-37

36

Circuiti di ritorno• Quando non interessano il terreno

– Funi di guardia– Guaine metalliche dei cavi ( se a terra alle due

estremità)– Il dispersore stesso quando non disperde (Vedi

figura pag 32)

Page 37: Norma CEI 11-37

37

Funzioni delle funi e delle guaine

• Drenare una notevole quantità della corrente di guasto ( vale per le funi e le guaine di cavi che alimentano il guasto)

• Presentarsi come dispersore ausiliario in parallelo al dispersore dello stabilimento (vale per tutte le funi e le guaine anche se fuori tensione purché collegate a terra - vedi figura pag. 47 )

Page 38: Norma CEI 11-37

38

Fattore di riduzioneSi definisce fattore di riduzione ri il rapporto fra la corrente di terra ITi (cioè quella che interessa il dispersore) e la corrente di guasto monofase a terra ( pari a 3 I0 ) fornita dalla linea stessa

ri = ITi / 3 I0

dove I0 deriva dal calcolo della corrente di guasto consigliatodalla Norma CEI 11-25.In sostanza 3 I0 = IG

Page 39: Norma CEI 11-37

39

Linea con funi di guardia

• Il fattore di riduzione dipende– dal materiale delle funi– dalla loro impedenza omopolare– dalle distanze fra funi di guardia e conduttori di

fase– dalla resistenza dei dispersori dei sostegni di

linea– dalla resistività del terreno

Page 40: Norma CEI 11-37

40

Valore del fattore r

• dalla pubblicazione IEC 909-3

• Con buona approssimazione, per funi di guardia singole si ha:– fune in acciaio zincato r = 0,95– fune in alumoweld r = 0,85– fune in copperweld r = 0,70

NOTA: minore è r minore è la corrente IT

Page 41: Norma CEI 11-37

41

Abaco di esempio (copperweld)

Page 42: Norma CEI 11-37

42

Abaco di esempio

• Abachi di esempio simili a quello della pagina precedente esistono per i casi di fune di guardia in– acciaio zincato

• una o due funi

– alumoweld• una o due funi

Page 43: Norma CEI 11-37

43

Valori per il fattore r• per cavi in AT in olio fluido o isolamento

solido e sezioni da 150 a 1000 mmq. r = 0,25 - 0,30

• per cavi fino a 20 kV in carta– Cu 95 mmq. e guaina in piombo r=0,2-0,6– Al 95 mmq e guaina in Al r=0,2-0,3

• per cavi isolati in XLPE– Cu 95 mmq schermo Cu 16 mmq r=0,5-0,6

NOTA L’effetto drenante dei cavi è maggiore

Page 44: Norma CEI 11-37

44

Corrente di terra ridotta

• Guasto alimentato da una linea:– IT = r . IG = r . 3 I0

• Guasto alimentato da 2 linee di caratteristiche r1 ed r2 – IT = r1 . 3 I01 + r2 . 3 I02

Page 45: Norma CEI 11-37

45

Corrente nella fune di guardia

• per guasto alimentato da una linea– IW = IG - IT = (1 - r) . 3 I0

• per guasto alimentato da due linee– IW 1 = (1 - r1) . 3 I01 ; IW 2 = (1 - r2) . 3 I02

Page 46: Norma CEI 11-37

46

Funzione come dispersore ausiliario

• la funzione deriva dal fatto che la successione di celle in cascata formate dalla campata di una fune di guardia e dai dispersori di terra dei sostegni di linea costituisce un circuito disperdente in parallelo al dispersore principale dello stabilimento

• l’impedenza complessiva va in parallelo a quella del dispersore

Page 47: Norma CEI 11-37

47

Impedenza d’ingresso Zp

Page 48: Norma CEI 11-37

48

Valore di Zp

Con riferimento alla figura della pagina precedente:

ZP = (1/2) ZW + ZW . RS + ZW2

4la quale poiché ZW è molto minore di Rs si riduce a:

ZP = (1/2) ZW + ZW . RS

formule per calcolare ZW e ZP nella pubblicazione IEC909-3

Page 49: Norma CEI 11-37

49

Alcuni valori di ZP in modulo e fase per funi singole

Materiale dellafune di guardia

Impedenza diingresso

Resistenza di terraRs= 5 Ohm

dei sostegni di lineaRs=50 Ohm

Acciaio ImpedenzaAngolo

2,5 Ohm10°

7 Ohm16 °

Alumoweld ImpedenzaAngolo

1,7 Ohm20°

5,5 Ohm27 °

Copperweld ImpedenzaAngolo

1,4 Ohm31°

5 Ohm36 °

Page 50: Norma CEI 11-37

50

Lo schema della distribuzione della corrente diguasto in uno stabilimento alimentato in entre-esce in AT, con rete con neutro a terra, con autoproduzione locale ( ovvero con trasformatorecon neutro messo a terra in stazione) si presentacome nella figura della pagina successiva.La corrente di guasto monofase a terra risulta:

IG = 3 . I0 + ITR

La corrente che interessa tutti i dispersori vale:IT = r ( IG - ITR )

Page 51: Norma CEI 11-37

51

Page 52: Norma CEI 11-37

52

Page 53: Norma CEI 11-37

53

La resistenza di terra della stazione con i dispersori di guardiacollegati vale:

111

ZT =

RT+n

ZP

La tensione di terra è UT = IT . ZT

La corrente iniettata a terra dal solo dispersore di stabilimento è

IRT = IT ( ZT / RT )

Questa corrente va presa nella determinazione delle tensionidi contatto e passo

Page 54: Norma CEI 11-37

54

Rete interna in MT

• Rete a neutro isolato

• Rete con neutro a terra attraverso impedenza

Page 55: Norma CEI 11-37

55

Rete con neutro isolato

Comportamento diverso con

• sorgente solo esterna

• sorgente solo interna (poco frequente)

• combinazione di 2 casi

Page 56: Norma CEI 11-37

56

Schema semplificato con distribuzione MT intermedia e BT

Utenze btUtenze MT

20 kV

6 kV

Page 57: Norma CEI 11-37

57

Sorgente esterna e rete interna

• Se non è prevista l'interruzione al primo guasto, conduttore di terra dimensionato per il doppio guasto a terra

• Non ci sono conseguenze per tensioni di passo e contatto

• Schema a pagina seguente

Page 58: Norma CEI 11-37

58

Page 59: Norma CEI 11-37

59

Sorgente esterna con autoproduzione interna (fra loro in parallelo)

• Dispersore dimensionato per la corrente capacitiva di ritorno della rete MT del distributore

• La corrente dell'autoproduzione si chiude tutta tramite conduttori metallici

• Per l’esercizio in parallelo prendere accordi con il distributore pubblico

Page 60: Norma CEI 11-37

60

Rete con neutro a terra tramite impedenza

• Resistenza di basso valore riduce la corrente di guasto dal valore della corrente nominale del trafo ad alcune centinaia di A

• Resistenza di alto valore riduce la corrente di guasto a alcune decine di A o meno

Page 61: Norma CEI 11-37

61

Con resistenza di basso valore

• il potenziale del sistema risulta saldamente ancorato a terra

• e' ridotto al minimo il pericolo di sovratensioni transitorie

• sono più elevate le correnti

• sono maggiori le possibilità di danno per guasto a terra

Page 62: Norma CEI 11-37

62

Con resistenza di alto valore

• sono minori le correnti

• minori i pericoli per corrente di guasto in macchine, trafo e quadri

• il sistema è sede di sovratensioni di varia origine

Page 63: Norma CEI 11-37

63

Caratteristiche dei relè di protezione

• di tipo direzionale (poiché la corrente di guasto è indipendente dal punto di guasto)

• devono distinguere la componente capacitiva e quella attiva (questa passa nella Resistenza)

• con bassi valori della IG servono di tipo toroidale

Page 64: Norma CEI 11-37

64

Valore di IG

Con qualunque valore della resistenza di messa a terra la corrente di guasto monofase a terra vale:

IG = 3 UN

Z1 + Z2 + Z0 + 3 ZG

dove UN = tensione nominale della rete ZG = reattanza nominale di messa a terra delle rete MT

poiché le impedenze diretta, inversa ed omopolare sono << ZG

IG = UN

3 ZG

ad esempio una rete a 6 kV con resistenza sul neutro di 40 ohmavrebbe una corrente di guasto di circa 86 A

Page 65: Norma CEI 11-37

65

Neutro e masse MT collegate ad unica rete di terra

6 kV

ZGmassain MT

la corrente di guasto non transita per il terreno

Page 66: Norma CEI 11-37

66

Neutro e masse collegate a terre distanti anche se interconnesse

Zi

ZG

6kV

massa in MT

IG

a b

caduta di tensione fra terra a e bUT = IG . Zi

Page 67: Norma CEI 11-37

67

Tensioni di contatto e passo

dalla formula precedente UT = IG . Zi

• se inferiore ai limiti previsti dalla norma CEI 11.8 aumentati del 20% o eventulamente dell’80% non occorre fare la verifica

• altrimenti la verifica è necessaria

Page 68: Norma CEI 11-37

68

Valore di Ziper rame in tubo non ferromagnetico

Zi = Ri + 2 2 0

2(

14 + ln

dr

) . L

2

2

doveRi = resistenza del conduttore in r = raggio della sezione del conduttore in m.d = distanza fra fase e protezione in m.L = lunghezza del conduttore in m.0 = permeabilità dell’aria = 4.10 H/m.

-7

Page 69: Norma CEI 11-37

69

Schema equivalente del circuito di guastoIG

Zi

ZG

A B

RA RB

IT

IT = IG

Zi

Zi+RA+RBIG-IT

Page 70: Norma CEI 11-37

70

Considerazioni su IT

• Se il collegamento di impedenza Zi non è isolato, disperde a sua volta, ma il calcolo resta anche se cautelativo

• Se gli impianti satelliti fossero più d’uno lo schema si avvicina sempre più a quello di terra generale unica.

Page 71: Norma CEI 11-37

71

Collegamento del neutro della BT all'impianto generale di terra delle installazioni alimentate

in MT o AT

Si può avere impianto

• unico

• separato

Page 72: Norma CEI 11-37

72

Sistema TN-S

12

3

N

PE

cabina impianto

Page 73: Norma CEI 11-37

73

Sistema TN-C

12

3

PEN

cabina impianto

Page 74: Norma CEI 11-37

74

Dispersore unico

I due schemi precedenti sono equivalenti

• Per guasto su BT la terra deve soddisfare CEI 64-8

• Per guasto su MT o AT la terra deve soddisfare CEI 11-8 ( con estensione delle misure di contatto e di passo a tutto lo stabilimento se non soddisfa il valore di RT)

NOTA: il PEN è vietato da 64-2

Page 75: Norma CEI 11-37

75

Impianti separati sistema TT

12

3

N

PE

cabina impianto

VT < 250 V

Page 76: Norma CEI 11-37

76

Impianti separati - Sistema TN

12

3

N

PE

cabina impianto

VT > 250 V

Page 77: Norma CEI 11-37

77

Con terre separate• La tensione di terra si ritrova nello

stabilimento come sopraelevazione di tensione fra il neutro e le masse

• E’ consentito ( Norma CEI 11-8) la messa a terra del neutro in cabina AT/MT (sistema TT pag 75) solo se la tensione totale di terra è inferiore a 250 V

• Altrimenti occorre terra del neutro vicino all’impianto ( sistema TN pag. 76)

Page 78: Norma CEI 11-37

78

Perché 250 V?

• Tensione totale di terra = 250 V

• Tensione fra fase e terra circa 250 V

• Sommate danno 500 V

• Con fattore di sicurezza 2 si arriva a 1.000V

• Questa è la tenuta di isolamento che ci si può aspettare in impianti vecchi inizialmente provati a 2.000 V

Page 79: Norma CEI 11-37

79

Con tensione maggiore di 250 V• in tale caso occorre verificare che

l'avvolgimento del trafo e tutti i componenti della BT nella cabina soddisfino la:

• Up > 500 + Ut + Uo

• dove Up tensione di prova verso terra della b.t. (Isolamento) per 1’ a 50 Hz

• Ut tensione di terra della cabina

• Uo tensione nominale verso terra della BT

Page 80: Norma CEI 11-37

80

Con dispersori separati

• Attenzione a elementi che possono collegare le terre quali:

• Binari

• Tubazioni

• Recinzioni

• Passerelle

• Cavi ( schermati o armati)

Page 81: Norma CEI 11-37

81

Quando la terra separata

• Con cabina alimentata in MT ( valore della IG limitato con neutro isolato) la terra separata non si giustifica se non in casi particolari

• Con cabina alimentata in AT ( neutro a terra ed elevate IG) il problema si presenta in maniera perentoria

Page 82: Norma CEI 11-37

82

Terre separate UT>250V Sistema TT

12

3

N

5D>=40m

Page 83: Norma CEI 11-37

83

UT > 250V• Il neutro del trafo va portato a terra fuori

dell’ambito della terra di AT/MT ( 5 volte la dimensione dell’impianto con minimo di 40m.)

• Evitare che linee BT escano direttamente dalla cabina, o interporre trafo rapporto 1:1

• Deve valere sempre UP>UT+U0+500

• O va maggiorato l'isolamento di tutto il carico esterno alimentato da quella linea

Page 84: Norma CEI 11-37

84

Conseguenze del neutro messo a terra all’esterno

• Ogni volta che il neutro dei trafo è messo a terra all’esterno della stazione o dello stabilimento; la rete deve avere un isolamento che soddisfi:

UP > UT + U0 + 500

• Perché le masse sono a terra su terra locale, il neutro invece è a potenziale 0

Page 85: Norma CEI 11-37

85

Tensioni trasferite all'esterno dell'impianto di terra

possono essere determinate da

• funi di guardia

• guaine metalliche

• masse estranee

Page 86: Norma CEI 11-37

86

Provvedimenti per evitare tensioni di contatto pericolose a causa di tensioni trasferite:

• Interruzione della continuità metallica

• Aumento della resistività superficiale

• Controllo del gradiente sulla superficie per mezzo di griglia supplementare

• Segregazione della zona pericolosa

Page 87: Norma CEI 11-37

87

Interruzione della continuità metallica

Riguarda le masse estranee (tubazioni)

• sostituire le flange con flange isolate su tubi esterni

• sostituire tratti di tubi isolati in interrato una o più volte per tratte di 10 m.

• isolare i tubi ( anche all’interno per evitare conduttività del fluido)

Page 88: Norma CEI 11-37

88

Interruzione della continuità metallica

riguarda anche i binari

• linea non elettrica: si può isolare un tratto di binario della lunghezza massima di un treno

• linea elettrica: prendere accordi con il gestore

Page 89: Norma CEI 11-37

89

Aumento della resistività superficiale

estensione della zona isolata: almeno a distanza di 1,25 m dalla massa

• strato di pietrisco di 10 cm

• strato di asfalto di 5 cm

• strato di gomma o plastica di 2,5 mm

• pedana isolante

Page 90: Norma CEI 11-37

90

Controllo del gradiente

• maglia alla profondità di 0,50 m. ed estendentesi per 1 m. oltre il perimetro della massa

• griglia da connettere al dispersore se la massa è interna al perimetro del dispositivo

• griglia da non connettere al dispersore se la massa è esterna al perimetro del dispositivo

Page 91: Norma CEI 11-37

91

Segregazione

• protezione della zona con barriere o parapetti distanti almeno 1,25 m dalle masse

• barriere munite di cartelli monitori

• accesso consentito solo a personale addestrato

Page 92: Norma CEI 11-37

92

Tensioni trasferite da funi di guardia

• contribuiscono ad abbassare la corrente di terra ma possono determinare tensioni di contatto pericolose in corrispondenza dei primi pali della linea aerea

• la verifica della tensione di contatto Uc va estesa anche ai primi pali

• nel caso sia maggiore di quella ammessa adottare uno dei provvedimenti di pag. 89

Page 93: Norma CEI 11-37

93

Tensioni trasferite da guaine metalliche

• quando collegate a terra da ambo le parti, verificare che il guasto in una delle due cabine non produca tensioni di contatto superiori ai valori ammessi nell'altra

• la guaina si comporta come un collegamento isolato (vedi pagina 66 e 69)

Page 94: Norma CEI 11-37

94

Guaine metalliche interrotte(causa protezione catodica, vengono interrotte

al limite dell'impianto di terra)

• i pozzetti dell'interruzione avranno propria messa a terra separata,

• le guaine interrotte saranno ivi protette adeguatamente : una messa a terra, l'altra isolata per la tensione di terra della corrispondente cabina

• attenzione alla sicurezza del personale durante lavori di manutenzione

Page 95: Norma CEI 11-37

95

Masse estranee (recinzioni metalliche)

punti critici possibili alla periferia della maglia di terra su

• recinzioni

• porte metalliche delle cabine in muratura

• cancelli

Page 96: Norma CEI 11-37

96

Raccomandazioni per cabina, stazioni o impianti all'aperto

• recinzioni esterne in materiale non conduttore

• controllo del gradiente con un conduttore interrato a 0,5 m e 1 metro di distanza, lungo tutta la recinzione ad esso connessa, con collegamento opzionale alla terra locale

– se vicina: sì

– altrimenti no;

• evitare continuità metallica dei pannelli della recinzione

• isolamento superficiale lungo tutta la zona della recinzione

Page 97: Norma CEI 11-37

97

Cancello esterno:

• Se nell'ambito della terra locale, con recinzione collegata a detta terra, è sufficiente proteggere la zona di ingresso con isolamento maggiorato (asfalto)

• Se lontano dalla terra locale ed alimentato elettricamente, può essere necessario un trafo di isolamento sull'alimentazione

Page 98: Norma CEI 11-37

98

Cancello nell’ambito della terra locale

Page 99: Norma CEI 11-37

99

Cancello esterno alla terra di stazione

Page 100: Norma CEI 11-37

100

Recinzioni interne alla rete di terra principale

• possono non essere messe a terra se non supportano componenti elettrici

• altrimenti vanno considerate come tutte le altre masse

Page 101: Norma CEI 11-37

101

Interferenze fra impianto di terra e strutture metalliche esterne

• Interessano strutture metalliche ad andamento longitudinale transitanti in prossimità dell'impianto di terra

Page 102: Norma CEI 11-37

102

Tubazioni• quando attraversano la zona di terreno che

viene messa in tensione dal dispersore in caso di guasto a terra, essendo esse supposte di lunghezza infinita ed a potenziale zero, fra loro ed il terreno si crea una differenza di potenziale, e quindi una tensione di contatto che potrebbe risultare pericolosa

• In tale caso occorre ricorrere a giunti isolanti d'accordo con il gestore dell'impianto

Page 103: Norma CEI 11-37

103

Binari

• Non si può interrompere la continuità metallica con treno elettrico, peraltro basta l'asfaltatura in occasione dei passaggi a livello, e la massicciata lungi i binari

Page 104: Norma CEI 11-37

104

Recinzioni o ringhiere estranee all'impianto

Se poste in senso radiale alla terra si possono verificare i seguenti casi:

• sostegni interrati tutti nella zona di influenza

• sostegni che si estendono al di fuori della zona di influenza

Page 105: Norma CEI 11-37

105

Sostegni tutti nella zona di influenza

Page 106: Norma CEI 11-37

106

Sostegni interrati tutti nella zona di influenza

• i paletti assumono lo stesso potenziale (intermedio) che si trasferisce per la continuità metallica sull'ultimo paletto che può dare luogo a pericolose tensioni di contatto

Page 107: Norma CEI 11-37

107

Sostegni parzialmente nella zona di influenza

Page 108: Norma CEI 11-37

108

Sostegni che si estendono al di fuori della

zona di influenza e quindi a potenziale 0

• Dalla figura si vede che il primo paletto ( a potenziale circa 0 per la sua appartenenza alla recinzione) è soggetto, quando il terreno in caso di guasto disperde, ad una ddp pari quasi alla tensione totale di terra

Page 109: Norma CEI 11-37

109

Proprietà diverse. ( distributore pubblico)

I rapporti sono regolati da accordi fra le parti

• il D.P. generalmente impone le sue condizioni

• il D.P. deve comunicare corrente di guasto e tempo di intervento (MT)

• Il cliente resta esclusivo proprietario e responsabile della sua rete di terra

Page 110: Norma CEI 11-37

110

Fine della II giornataArrivederci al 22 maggio

Grazie dell’attenzione