Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può...

32
Nomadelfia è uNa proposta Anno della fede C ambiai radicalmente teno- re di vita. Finalmente ero libero, volavo nella mia or- bita vitale. Tutto in me era libertà, a contatto con tutti, ricchi e poveri, giovani, ragazzine, vecchi e vec- chiette, sacerdoti, socialisti e anar- chici, gente onesta e delinquenti, lavoratori e fannulloni, sobri e ubriaconi, giovani libertini e puri, gente di preghiera e bestemmiatori. Vivevo la libertà della giovinezza, nella Fede vivente. Don Zeno Nomadelfia è una popolazione comunitaria cattolica sull’esempio delle prime comunità cristiane. Beni in comune, lavoro e scuole all’interno. Le famiglie accolgono figli in stato di abbandono. N. 1 - 2013

Transcript of Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può...

Page 1: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Nomadelfiaè uNa proposta

Anno della fede

C ambiai radicalmente teno-re di vita. Finalmente erolibe ro, volavo nella mia or-

bita vitale. Tutto in me era liber tà, acon tatto con tutti, ric chi e poveri,giovani, ragazzine, vecchi e vec-chiette, sacerdo ti, so cialisti e anar-chici, gen te onesta e de linquenti,lavo ratori e fannul loni, sobri eubriaconi, giova ni libertini e puri,gente di preghiera e be stemmiatori.Vivevo la libertà della giovi nezza,nella Fede vivente.

Don Zeno

Nomadelfia è una popolazione comunitaria cattolica sull’esempio delle prime comunità cristiane. Beni in comune, lavoro e scuole all’interno. Le famiglie accolgono figli in stato di abbandono. N. 1 - 2013

Page 2: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

2 Nomadelfiaè uNa proposta

Sono uscito in tua compagniae siamo ancora in viaggio

Signore,mi sono spesso doman datoperché rifiutai ad un certo

momento di conti nuare ad andarea scuola, avendo sola mente quat -tordici anni, come raccontai a mol -ti in tante oc casioni. Io dico che seistato tu a strap parmi via.Tra le ragioni che portavo c’e ra an chequesta sulla qua le in sistevo molto econvintissi mo: dicevo che volevocono scere la cultura del popolo nelquale ero im merso come padronci-no,ma con il qua le lavoravo le terre.Dicevo che il popolo aveva una cul-tura superiore ai pro fessori, per chépossede va an cora viva e sem pliceuna vita e una conoscenza della vi-ta millenaria, deri vante dalla crea-zione del l’uomo fino ad oggi. E co-me facevo a dirlo, mio caro Gesù?Oramai sono rimasto con vinto chemi guidavi tu, per ché era stato unpasso trop po misterioso.La scuola tradizionale non mi ri -guardava. Ecco tutto. Io avevo“cambiato rotta” sen za saperlo. Vo-levo vive re.

Infatti cambiai radicalmen te teno-re di vita. Finalmen te ero libero,volavo nella mia orbita vitale. Tut-to in me era libertà, a contatto contutti, ricchi e poveri, gio vani, ra-gazzine, vecchi e vecchiette, sa -cerdoti, sociali sti e anarchici, gen teone sta e delinquenti, lavoratori efannulloni, sobri e ubria coni, gio-vani libertini e puri, gente di pre-ghiera e bestemmiato ri.Vivevo la libertà della gio vinezza,nella Fede viven te.Perché vivente? Perché ora mai tumi tormentavi e mi mettevi tramille e mille real tà viventi; le qualimi impo nevano a decidere uncom portamento. Avevo abban -donato una scuola di banchi e dilezioni, per en trare come in unmondo senza muri e senza ban chi esenza confini.Prima dell’abbandono o ri fiutodella scuola mi eri an cora lonta no,là in cielo al di sopra delle nubi, siapure presente per un atto di Fede;

ma dopo mi eri vici no come in-stancabile tor mento.Chiunque e qualsiasi situa zione diincontri avessi avu to occasione divivere: dan ze, lavoro, conferenze,gio chi, corse, impegni di affari, se-renate, confessioni anche un pocodifficili, contrasti in fami glia, fuoridi famiglia, con don Sisto, nelleassocia zioni, tra i cat tolici e tra i so-cialisti, do vunque mi per mettevi diimbattermi. Ad un certo momen-to mi prende vi per i capelli e mitraevi in salvo.Anche sotto le armi, dove fui chia-mato a diciassette anni e mezzo,quante trap pole mi erano tese! Mitira vi via al momento giusto. Inquegli anni ogni tanto ti cer cavo eti sentivo vicino e ti vedevo attra-verso mille e mille esperienze e ognitan to né ti cer cavo, né ti vede vo vi-cino, come se tu non esistessi…Nel subito dopoguerra (1918) mibuttasti nei labi rinti della rivolu zionepoliti co-religiosa. Quante pau re mi

Novi di Modena, 1929. Zeno, con il badilein spalla, tra i contadini.

Carpi (MO), 1926.

Negli ultimi anni di vita, don Zenoripercorre spesso i momenti salientidella sua vocazione che coinci donocon il rifiuto della scuo la tradizionale(1914), per im mergersi nella culturadel popolo e il contraddittorio conl’amico anar chico (1920), che lo por-ta a deci dere che non sarà mai né ser-vo né padrone. Sono i momen ti ini-ziali di un percorso improntato a“cambiare civiltà in se stesso”. In que-sta “Dimidia hora” del 23 ottobre1970, don Zeno, ri percorre la sua vi-ta riconoscendo la presenza di Gesù inqueste tappe fondamentali.

Page 3: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

3Nomadelfiaè uNa proposta

hai fatto passare e quanti assalti aquel mondo in cer ca di giustizia miface vi dare come pagliuzza te merariaa molestare un gi gante in marcia ver-so la stra ge mi nacciata dagli eventi.Oramai ero circondato da amiciche la pensavano come me; maeravamo tutti molto confusi.Da qual parte dello schiera mentoeri tu? E dove ti ve devo io? Io ti ve-devo dalla mia parte e per que stomi batte vo. E perché mi batte vo?Credevo che i cattolici aves sero ra-gione; ma adesso dico che avevanotorto, perché nel tuo nome difen-devano i loro tra dizionali privilegiche, ancora, dopo tanti disor dinisociali e po litici, difen dono, a co-sto di vede re la terra rosseggiare disangue a fiumi causati dalla tuaven detta attraverso gli oppressiesasperati.Tu mi eri vicino, infatti viag giavicon me e mi por tavi, già deluso eprovato dalla falsità dei privilegiatiche di fendevo nel tuo nome, pureproponendo la tua giu stizia dellasolidarietà univer sale; privilegi chemi hai fatto odia re in quel mo-mento che mi hai sollevato di pesoe mi hai messo di fronte al mioamico anarchico nella caserma delterzo genio tele grafisti a Fi renze.E da quel contraddittorio, mi tra -sportasti solo in quella stanza delmio amico sergen te, ed ivi mi haifinal mente scarnato e ridato allavera li bertà: “né padrone né servo;né vendo né compro sudo re uma-no per tutta l’esi stenza”. Così de-cidemmo. Ero in ginoc chio e là tiparla vo e là mi parlavi; sono uscitoda quella stanza in tua com pagniae siamo ancora in viaggio per pro-porre alla Chiesa e al mondo la no-stra rivoluzione, tua come auto re,io come tuo aiutante unita mente aquanti ci hanno se guito.Ognuno di questi ha passa to i mieitraumi in tua com pagnia e hannovinto ogni giorno le tue vittorie,tue come autore della Rivolu zione,

nostra come tuoi aiu tanti come tee con te e per te rivoluzionari.

Puoi dirlo, Gesù Salvatore delmondo, puoi dirlo che ti vogliamoveramente bene e che ti abbiamoseguito in compagnia in tutte leore lie te, drammatiche e tragi che.Tu costruisci e noi in tuo aiuto co -struiamo la nuova civiltà.Le potestà della terra nulla potran -no contro di noi, per ché non appe -na lo tentano si trovano davanti acolossi che sanno andare al marti riocioè sanno in tua com pagnia anda-re al Getsema ni, al Si nedrio, a Pila-to, al Calvario crocifissi con te, in teper te... Ma la rivolu zione tua so -ciale sarà fatta, la faremo in sieme, tiaiute remo a farla fino a salire al Cal-vario dis sanguati con te, per te in te.... E il mondo avrà il dono im -menso di vedersi avvol to dalla tuaciviltà, fondata sulla Fede e sulsan gue tuo e dei nostri martiri.Siamo usciti insieme, in compa gnia,come due mera vigliosi e affe zionatiamici, dalla camera del mio amicosergente, là era vamo soli e là in quel-la stanza ci siamo messi d’ac cordo,

abbiamo fatto e sotto scritto un pattoe uscen do da quel la stanza di cosìdolorante conve gno, siamo usciti “abraccetto” e da allora viaggiamo abrac cetto, rivoluzionari tau -maturghi, e por tiamo in mano legalassie, l’univer so. Il mondo ci

guarda e ci ascolta, ci attende, non sache gli donere mo la Nuova Civiltà.Tu pregasti così: “Padre quello cheè tuo è mio e quello che è mio ètuo...” camminiamo Signore con inostri fratelli che ci sono venuticon tanta generosità in aiuto.Cam miniamo, Gesù Salvatore delmon do, su, camminiamo più sol -leciti, non lasciarci a ter ra, macammina con noi, veloci con tepiù del pen siero umano, arrestia-mo il mondo che è in di scesa sci -volante nelle sabbie mo bili del-l’animalità umanistica.Io e noi ti vediamo in nostra com-pagnia e ti ubbidiamo.Che cosa vuoi di più da noi? Dil loe, avvolti dallo Spirito Santo, soli-dali al Padre no stro come fi gli, “li-beri figli di Dio”, con te ar -resteremo il mondo e lo faremo ri-salire alle sorgenti della tua Re -denzione, nel tuo Regno, la Nuo vaciviltà concreta e non fatta di sim-boli e di chiac chiere.

Don Zeno

Carpi (MO), 1920. Zeno Saltini sotto learmi (foto libretto postale)

Carpi (MO), 1916. Zeno studente (autoreignoto)

Page 4: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

4 Nomadelfiaè uNa proposta

Nomadelfia cam-mina nella suastoria sempre

unita alla Chiesa e al Pa-pa. Don Zeno ci ha inse -gnato con la sua vita econ le sue parole che nonesiste altra strada per vi-vere la nostra vocazione. Non si tratta di una esal-tazione acritica delle per-sone, come scrive va donZeno nel 1953, nel libro“Non siamo d’accordo”: Non è un Dio, non è un“divo”; sarebbe grave pec-cato vederlo e trattarlo co-sì per ché sarebbe idolatriaed anche di quella moltooffensiva. Non è un uomocome tutti gli uomini, an-zi è il solo sulla terra di-verso da noi, che tuttavia

può avere i nostri difetti,le nostre angustie, le nostreinsidie: come in noi, forsepiù mordenti che in noi.Non si tratta neanche disimpatia nei confronti diuno o dell’altro dei Papiche si sono succeduti fi-no a Benedetto XVI, masi tratta di leg gere la sto-ria con l’occhio della fe-de, che vede oltre gliaspetti umani per con-centrarsi sul Vange lo, chemette in luce la missioneche Gesù affida a Pietro eai suoi successori.Ogni papa “è Pietro”, eNomadel fia camminasulla strada che la Chiesaattraverso di lui indica. E noi che viviamo ogginon pos siamo che espri-

NOMADELFIA cammina nella sua storiasempre unita alla CHIESA e al PAPA

Castel Gandolfo (Roma),12 agosto 1980. Incontro con il Papa, Giovanni Paolo II. Era presente don Zeno.

Page 5: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

5Nomadelfiaè uNa proposta

mere la nostra pro fonda gratitudi-ne a papa Benedet to XVI, che inquesti anni ha gui dato con sicurez-za e con grande umiltà la Chiesa. Anche la sua rinuncia ha rappre -sentato un atto di magistero,ricor dandoci la grande verità cheè Cri sto la roccia su cui è fonda-ta Chie sa, al di là delle persone. Don Zeno nel 1939, in occasionedella morte di papa Pio XI, scrive -va sul giornalino: “Chi sarà ilnuo vo papa?”Non dimenticate mai che il Papa èscelto dallo Spirito Santo, è semprel’uomo dei tempi, per cui non aspet-tatevi un Papa che vi dia ragione intutte le vostre cose, ma aspettatevicon certezza matematica un DivinoMedico chirurgo che, a costo diqualunque costo, taglia via moltiascessi di scostumatezze e di erroriche oggi disonorano, intossicano lacircola zione del sangue nella testadella gente moderna di tutti i ceti edi tutte le pro fessioni e confessioni.Prima di curare gli altri, il nuovoPapa si troverà di fronte alla urgen-te necessi tà di mettere giudizio a set-tecento mi lioni di cattolici che, a vo-ler essere og gettivi, oramai sono una

massa troppo malata, la cui atmo-sfera è inquinata fino alla nausea.Non aspettatevi un Papa politico,non un grande scienzia to, ma arri-verà un Santo, disposto a bruciarevivo pur di proiettare in que sto seco-lo malato la Luce e il fuoco del la Ve-rità. Aspettatevi quello che è, e saràsempre il Papa: il Vicario di Cri sto

in terra, contro il quale “Portae in -feri non prevalebunt”. Quindi diràe seguirà ad ogni costo la Verità.Con lo stesso spirito, noi Noma-delfi viviamo in attesa del nuovoPapa, per il quale riaffermiamo ilnostro amore sincero.

Francesco di Nomadelfia

Piazza S. Pietro, 24 febbraio 2013. Angelus di papa Benedetto XVI.

Piazza S. Pietro, 17 febbraio 2013. La folla presente all'Angelus di papa Benedetto XVI.

Page 6: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Come guardare all’apertu ra del -l’Anno speciale della Fede?

Si sta consumando uno di queipassaggi generaziona li cheporterà il mondo a non essere

più quello di prima.I linguaggi simbolici tradizio naliche hanno comunica to valori, una -nimemente ricono sciuti per gene -razioni, oggi dicono poco o niente.Ma i bisogni di noi uomini non va -riano. Eppure, in que sto cam -biamento di carte in tavola, non sisa più dove andarli a pescare.La privazione del soddisfaci mentodi alcune esigenze umane fonda -mentali rischia di produrre distur-bi gravi, a li vello personale ecolletti vo.Benedetto XVI, da pro fondo cono-scitore dell’uomo, (com’è stato ri -conosciuto anche al di fuori del -l’ambiente ecclesiasti co e religioso)ha affermato con forza che non sipuò fare a meno di esprimere unacre denza religiosa.Indicendo l’Anno della Fede il Pa-pa dice ai cristiani che, con l’aiutodel lo Spirito San to, sono riusciti apreservare so stanzialmente intattala vita di fede nel nuovo conte stocul turale: “Dite a tutti come ave tefatto perché altri siano aiu tati a far -lo”. Si trat ta di trova re un nuovoequi librio nel quale la sostanza ri -manga in tatta anche se i linguaggiespressivi muta no veicolati da tec -nologie di avanguardia.Il problema di fondo è vive requel lo che si propone. Lo di cevagià Paolo VI: “Più di maestri ilmondo moderno ha bisogno di te-stimoni”.

Come vivere personalmen te e so -cialmente l’Anno del la Fede?

Se l’aspetto personale e quel lo so -ciale della fede non procedono

6 Nomadelfiaè uNa proposta

Tre domandea DON FER DINANDO,succes sore di don Zeno

NOMADELFIAÈ UN ATTO DI FEDEDISSE IL VESCOVO PRANZI NIA DON ZENO

Anno della fede

Page 7: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

uniti, il Vangelo di Cristo rischiadi diventare un optional del qualesi può fare tranquilla mente a me-no. L’Anno della Fede, a cin -quanta anni dal Concilio, rappre-senta un’ulte riore spinta a far sìche la Chiesa si ponga, nei verticie nella base, a servizio del la frater -nità degli uomini, in nome diDio, Padre di tutti. Altrimen ti ilcristiane simo scivola inevitabil-mente verso pratiche consolatoriee for malità più o meno decorati veche non incidono nella vita. Ilmettersi insie me e spendersi gliuni a servizio degli altri, come ave-va inse gnato Cristo, fu la formapiù efficace di evangelizzazionedei primi cristiani.Siamo certi che altrettanta effica -cia, la stessa cosa po trebbe avere inquesta era mediatica.Dietro all’annuncio, oggi più di ie-ri, si esige che esi stano famiglie ecomunità aperte e accoglienti.Ritor na la sfida dell’apostolo Gia -como: la fede va mo strata con leope re.

Come si muove Nomadelfia per vi-vere pienamente que sto dono?

Già negli anni Trenta don Zenoaveva intuito che bi sognava por -tare la buona notizia del Vangelo làdove la gente suole ritro varsi spon-taneamente.Sono nate le sue catechesi tra il pri-mo e il secondo tempo del ci nema.La gen te lo ascoltava vo lentieri.Come pure allestire spetta coli nel-le piazze, dove mes saggi positivisono of ferti tra una dan za folklori -stica e un’altra, con sa piente dosag -gio. Oggi non l’a vrebbe spa ventatola piaz za me diatica. Sono sicuroche vi si sareb be esposto con am-mirevole coraggio.Per il semplice fatto di esse re Van-gelo vivente, a li vello perso nale e

come imposta zione di vita di tuttala po polazione, Nomadel fia è persua natura posta sul monte. Vive-re l’Anno della Fede per noi è unri chiamo forte alla coerenza, per-ché tutta la nostra vita ha nella fe-de la vera ragio ne d’essere. La fedeac compagna la vita e questo do-manda una vigi lanza continua neicompor tamenti e nelle sceltepicco le e grandi. Nomadelfia è unpiccolo mistero, se a que sta parolasi attribuisce il signi ficato del-l’azione di Dio nel la storia. Mi hastu pito un’e spressione di don Ze-no ne gli ultimi anni del la sua vita:“Finalmente co mincio a ca pireNomadelfia”.Nel corso di tutta la sua vita, No-madelfia era stata oggetto di esalta-zioni e di beffe, con siderata ora

utopia, ora in sulto, ora mera -vigliosa rea lizzazione. E don Zeno,sem pre sofferente e sem pre sorri-dente, aveva fatto sgor gare dal suocuore fiumi di amo re attinti allasorgente stessa del l’amore, al Cuo-re di Cristo.La fede continua oggi a chie derequesto a noi segua ci di don Zeno.

7Nomadelfiaè uNa proposta

Don Zenoaveva intuito l’importanzadi proclamareil vangelodove la gentesi radunavaliberamente

Milano novembre 1949.Don Zeno parla al Lirico,presentato dall’allorasindaco Greppi.(Foto di Federico Patellani)

Page 8: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

8 Nomadelfiaè uNa proposta

Il 22 gennaio 1933 il vesco vo diCarpi, mons. Gio vanni Pranzi-ni, era a S. Giacomo Roncole

per be nedire il nuo vo cinema, conimpianto so noro. Si trattava di unodei primi della zona. Al di là delfat to in sé, il vescovo ricono sce cheattorno alla figura del giovane cap-pellano di S. Gia como, don Zeno,sta nascen do una nuova realtà nel-la Chiesa. Si tratta dei primi passi di No -madelfia. E il vescovo ricono sceràquesto fatto, so stenendo di fronteal popolo accorso al cinema, che

tutti – credenti e non credenti –sono riuniti assieme perché il sa -cerdote rappresenta Dio Padre ditutti.A 80 anni di distanza abbia mo vis -suto un’esperienza si mile, pochigiorni fa, il 13 gennaio quando ab -biamo proposto alla città diGrosse to la commedia musicale “Ira gazzi di don Zeno”.Il Teatro Moderno, con i suoi oltre1000 posti a sede re, si è rivelato in -sufficiente per ac cogliere amici etanta gente che voleva conosceremeglio Nomadelfia. Diverse perso -

ne sono dovute tornare in dietro.Si è vissuto un grande coin -volgimento tra palcoscenico espettato ri, come se si fosse tutti acasa. È questo il richia mo che No-madelfia fa con la sua presenza da80 anni: sia mo tutti fratelli, anchese non sappiamo o non riu sciamoa ri conoscerlo. E ogni volta che ne facciamo espe-rienza, risco priamo una dellecaratteristi che fonda mentali delnostro essere uo mini.In questa situazione di emer genzasociale, recentemen te, il card. Ba -

22 gennaio 1933 22 gen naio 2013

80 anni di vita diNomadel fiaDa 80 anni ha fatto sua la propostadi don Zeno di cambiarestradapun tandosul Vangelo

Page 9: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

gnasco affer mava: “È il sistema cheva posto in discussione [...]abbando nando la logica delle“illusio ni” che ha fa talmente mo -strato la pro pria assoluta inadegua-tezza morale e pra tica. C’è darivoluzio nare il modello gra zie alsupporto di un pen siero nuovo”. Cosa ha fatto e cosa può fare No -madelfia, in questo contesto?Nomadelfia, da 80 anni, ha fattosua la proposta di don Zeno di“cambiare strada”, puntando sulVangelo.Non siamo più di fronte a religio-si, uomini o donne, ma c’è unpicco lo popolo fatto di famiglieche cerca di costruire una societàalterna tiva, in cui la logica sia quel -la della fraternità. E proprio que stalogica evan gelica può essere unavia percorribile per gli uomi ni dioggi, per ché solo nella soli darietàsi può intrav vedere un futu ro.

Il giovane Zeno, nel 1920, ave-va iniziato da solo, dopo unoscon tro verbale con un giovane

anar chico al servizio militare, e siera ripromesso di cambiare ci viltà,comin ciando da se stesso.È possibile perciò anche per cia -scuno di noi, perché No madelfianon è fatta da per sone senza di -fetti, ma di uo mini che sono an -dati con trocorrente rispetto allamentalità dominante. Se si costruiscono relazioni uma nepiù fraterne, allora ne conse gueche cambia anche lo stile di vita: ilconsumismo cede il posto alla so-brietà, perché non posso buttarevia mentre il fratel lo è senza. In questa prospettiva di NuovaEvangelizzazione, certamente i cri-stiani devo no percorrere i sen tieridi Internet, ma diventeranno cre-dibili quando alle parole si ag -giungerà una testimo nianza coe -rente per cui sia possibile ricono -scerli: “Da questo tutti saprannoche siete miei discepoli: se avrete

amore gli uni per gli altri”. Non è la nostra esperienza una “so-luzione di tutti i mali”, ma conti-nua ad esse re, fondandosi sulla fe-

de, una piccola realtà che richia mala fondamentale voca zione di ogniuomo: essere fratel lo.

Francesco di Nomadelfia

9Nomadelfiaè uNa proposta

S. Giacomo Roncole (MO), 22 gennaio 1933.

S. Giacomo Roncole(MO), 22 gennaio1933. Il numero de"L'Apostolo", il perio-dico dedicato alla vi-sita del Vescovo mons.Giovanni Pranzini,con l'inaugurazionedel cinema sonoro.

Grosseto,13 gennaio 2013. Il pubblico applaude dopo la prima della commedia musicale “Iragazzi di don Zeno”

Page 10: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

10 Nomadelfiaè uNa proposta

In occasione della Gior natamondiale dei diritti umani, il10 dicembre 2012, in Campi -doglio è stato conse gnato ilpre mio europeo per la vita“Madre Teresa di Calcut ta” al-le mamme d’Euro pa.

LA BATTAGLIA PER LA VITAÈ LA BATTAGLIA PER IL FUTURO

“Il diritto alla vita è il piùba silare di tutti. Perchésen za vita non ci sono altri

di ritti”. Nella sala della Pro -tomoteca in Campidoglio, il mini-stro per la Coopera zione e l’inte-grazione, con delega alla Famiglia,apre così, senza giri di parole la Vedizione della premia zione.Alla tavola rotonda, mode rata daldirettore di Avveni re, Marco Tar -quinio, inter viene oltre al ministroRic cardi an che il presidente delMovi mento per la vita, l’eurodepu -tato Carlo Casini; il di rettore delcentro studi malattie ere ditarie del-la Cattolica, don Ro berto Colom-bo; il vicepre sidente di Querciamillenaria, il ginecologo GiuseppeNoia. A conse gnare i premi, il sin -daco di Roma Gianni Ale manno.Presentate tre storie di eroi smoquotidiano. Chiara Cor bella Pe -trillo, giovane spo sa romana che a28 anni ha scelto di donare la suavita per non compromettere conle cure antitumorali quella del fi-glio Francesco in arrivo. Storiache, raccon tata dal marito Enrico,fa vi brare la sala di com mozione.Proprio il marito Enrico rice ve innome del la moglie il pre mio.Premiata anche Sabrina Pie trangeliSalussi, presi dente dell’as sociazione

Quercia millenaria, l’asso ciazioneche aiuta le fami glie di concepiticon dia gnosi di malformazioni adifendere que ste vite pre ziose e piùdifficili. La “Quercia millenaria” na-sce dal l’esperienza personale di Sa-brina Pietrangeli Sa luzzi che, graziealla fede, ha scelto di impegnarsisem pre più. “Noi siamo at tivi dal2004, cioè esatta mente un anno do-po la na scita di nostro figlio Giona.Centinaia di bambini sal vati dal -l’aborto, curati an che prima dellanascita che oggi stanno bene inbrac cio alle loro mamme”.Il terzo premio viene asse gnato aIrene Bertoni, 90 anni, cono -sciuta meglio come “mamma Ire-ne” di Nomadelfia che, al l’età di18 anni, scappando da casa si pre-sentò a don Zeno per fare damamma ai bambini di strada.Don Zeno manifestò la paternitàver so i figli che entravano e usciva-no dalla prigione con un atto pub-blico: volle che alla sua prima mes-sa nel duomo di Carpi il 6 genna-io 1931 ci fosse, tra le autorità, ungiovane di 18 anni: Dani lo, il pri-mo di 5000 figli. Nessuno in Italiae nel mon do pensava che i bambi-ni abbandonati e i piccoli delin -quenti avessero bisogno non di unistituto ma di una famiglia. “Io ho

avuto 58 fi gli, tutti piccoli, però!Loro hanno bisogno di tutto:hanno bisogno della carezza, delbacio, di es sere un po’ sgridati...han no proprio bisogno di tut toquesto! Perché la don na è diversa:il Signore ha messo dentro al no-stro cuore un qualcosa di gran-de... Io penso che nessuna perso-na, per quanto intelligente, sia ca-pace di spiegare quello che c’èdentro il cuore di una mamma, diuna vera mamma”. Riccardi sottolinea “una contrad -dizione nella cultura euro pea: men-tre si sta rea lizzando il sogno anticodi vivere a lungo, la nostra so cietàdice agli anziani che sono di trop -po. Una con traddizione an cora piùinsa nabile per la fase più debole,germinale, ma decisi va della vitache è la nascita”. ... “Forse qualcu -no ci conside ra fondamenta listifuori dal tempo. Lo si è se si restale gati anacroni sticamente al passa-to. Ma lo si può essere anche per-ché profeti ci: e la battaglia per lavita è la battaglia per il futu to”.La premiazione ci ha pre sentato tremamme impe gnate su fronti diver-si ma sempre a favore della vita,partendo dal più indifeso, il bam-bino, curandone i dirit ti.

Monica di Nomadelfia

Roma, Campidoglio 10 dicembre 2012. L'on. Carlo Casini e il sindaco Gianni Alemannoconsegnano il premio a Irene.

Page 11: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

L’8 dicembre, la Comme diamu sicale “I ragazzi di donZeno” ha fatto il suo esor -

dio davanti alla popo lazione diNomadelfia. Dopo 2 anni di“laborato rio tea trale”, di retto daAnna Cianca, assi stita dalla sce-nografa Franca De Angelis, la pri -ma messa in scena è stata ungrande spettacolo: rac contarel’esperienza trava gliata di don Ze-no e dei primi Nomadelfi che èan che la nostra storia ed è patri-monio comune. Grazie alla sce-neggiatura veramente ispirata, lospettacolo ha conquistato l’atten-zione e gli applausi del pubblicocon l’alternarsi di scene serie e in-termezzi comici. La storia messa

in scena è viva in loro e vuolecontinuare a vivere in tutti noi.

Lo stesso è avvenuto il 26 dicem-bre.

CON LA GIOIA DI RACCONTAREUN’INCREDIBILE STORIA

11Nomadelfiaè uNa proposta

3 ORE di SPETTACOLO

Page 12: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

12 Nomadelfiaè uNa proposta

LA STORIA DI NOMA DELFIARAPPRESENTA TA DAIRAGAZZI DI DON ZENO

Il 3 gennaio 2013, è stata pre -sentata nella sala Consilia re delComune di Gros seto la

comme dia musicale “I ragazzi didon Zeno”, realizzata dalla Comu-nità di Nomadelfia. Erano presenti il Sindaco di Gros -seto, Emilio Boni fazi, la registaAnna Cian ca, la sceneggiatriceFran ca De Angelis e Francesco,Presi dente di Nomadelfia.La conferenza si è aperta con il sa -luto del presidente della comunitàche ha rin graziato la città di Gros -seto perchè ospita lo spettacolopresso il Teatro Moderno, domeni -ca 13 gennaio.

Francesco ha sottolineato come il13 gennaio è per Nomadelfia unadata impor tante perchè è l’anniver -sario dell’ultimo giorno in cui donZeno ha potuto parlare ai noma -delfi, e anche perchè No madelfiafesteggia 80 anni della sua fonda -zione. Ottan t’anni di vita che oggi

sono rappresentati dagli stessi fi glidella comunità.Il sindaco ha aggiunto che la cittàdi Grosseto è “contenta di parteci -pare a questo spet tacolo proprio alteatro Mo derno, luogo importantedel la città, e soprattutto di ac -cogliere il messaggio che No -

madelfia propone a tutti noi, allacomunità di Grosse to, alla comu-nità mondia le”.La parola è poi passata alla sceneg -giatrice della comme dia musicale,Franca De An gelis. “Ho incontra toNoma delfia in occasione di un filmdi RAI 1 sulla vita di don Zeno, gi-

VOGLIA E GIOIA DI RACCONTARE

Grosseto, sala del ConsiglioComunale, 3 gennaio2013. Francesco, presiden-te di Nomadelfia, il sin-daco Emilio Bonifazi, laregista Anna Cianca e lasceneggiatrice Franca DeAngelis attorniati da alcu-ni interpreti del musical.

Page 13: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

rato nel 2008. Per me è stato unincontro straordinario, ho conti-nuato a frequentare Noma delfia ead un certo punto è nato da partedi Nomadelfia il desi derio e la vo-lontà di realiz zare una com mediamusicale sulla propria storia. Equesto mi è sembrato abbastan zaovvio, perché nel carisma di donZeno la comunicazione e lo spetta-colo erano un punto cardine pertrasmettere dei valori”.Un testo adattato ai ra gazzi diventa-ti attori, tratto dalla documentazio -ne scrit ta o dalle registrazioni didon Zeno con l’aggiunta di una do-cumentazione reale, vis suta, la co-noscenza delle persone. “Tutto questo ha contribui to a scri-vere lo spettacolo – ha sottoli neatoAnna Cian ca – e questo portaqualco sa di diverso rispetto a tuttociò che è stato realizzato su No -madelfia e su don Zeno. Io credoche il valore ag giunto siano proprioi ra gazzi di Noma delfia, che porta-no in scena la loro sto ria, i loro sen-timenti, il loro lavoro. I nomadelfisono presenti in questa operazio ne,con la voglia e la gioia di racconta retutta questa storia. Lo spetta colovuole parlare an che ai non cre denti,perchè incentrato sul la possibilità dicombattere per un mondo miglioreindipendente mente dal pro prio cre-do e dalla propria fede”.

È possibile un mondo diverso?

“Questo spettacolo – spie ga Fran-cesco – racconta sprazzi del la nostrastoria ponendo una do manda oggiurgente: è possibile un mondo di-verso? Che cosa dobbiamo fare percambiare la società? Se voglia mo unmondo diverso, dob biamo comin-ciare a vi verlo oggi. E noi cercandodi co struirlo attraverso la legge fon -damentale della fraternità”.

Paolo

Ieri 13 gennaio alle ore 17,15 èandato in scena, al TeatroModer no di Grosse to, il mu -

sical “I ragazzi di don Zeno”. Una grande folla era in at tesa perl’apertura del tea tro, che si è rive -lato insuf ficiente, nono stante gliol tre 1000 posti, a contenere tut tigli intervenuti.Dopo 2 anni di laboratorio tea -trale, condotto con entu siasmo eprofessionalità da Anna Cianca, lospettacolo si è presentato impa -ziente di entrare negli occhi e neicuori del pubblico con un vertigi -noso susseguirsi di storie, luci, mu -sica e paro le. Il protagonista è donZeno Saltini, padre di No madelfiae uomo che vive per realizzarequello che per gli altri sembra im -possibile.Gli spettatori, sorpresi, si sono la -

sciati coinvolgere dal la magia delteatro, frut to di una avventura ve -ramente collettiva, di 87 attori etante altre persone dal la voro na -scosto dietro le quin te. Quando si sono accese le luci in sa-la, il pubblico conti nuava ad ap -plaudire in pie di, dopo aver segui-to intensa mente quasi 3 ore dirappre sentazione. Un successo al di là di ogni più ro -sea aspettativa. Ma lo spettacolo “Iragazzi di don Zeno” è portatore diun mes saggio di speranza, tal -mente attuale e coinvolgen te, chenon può accontentar si del bagnodi folla di ieri, ma deve proporsi amolte al tre persone, in molte altreloca lità.

13Nomadelfiaè uNa proposta

TESTIMONIANZEI RAGAZZI DI DON ZENOparole, musica, contenuti

Page 14: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

14 Nomadelfiaè uNa proposta

UNO STILE EDUCATI VOBASATO SULL’IM PEGNOSOCIALE

13 gennaio 2013. Un’inte ra gior -nata di pioggia. Il gri giore di unadomenica in vernale come tante.Qualcosa di veramente bel lo e ori-ginale: canti, balli, mo nologhi, dia-loghi serrati tra i giovani in terpreti,senza cali di tensione, in una corni-ce scenografica sug gestiva ed essen-ziale. Un pubbli co coinvolto ed en-tusiasta per la bravura di ottanta-sette ra gazzi e per la profondità delmessag gio.Con Nomadelfia, Don Zeno Salti -ni fu un autenti co precur sore di ciòche in Italia si è realizzato a li vellonormativo negli ultimi due decen-ni del secolo scorso: la chiu sura de -finitiva degli istituti.Nella convinzione che il Van gelonon è una teoria conso latoria edestranea al mondo, Don Zeno in -tuì che solo cambiando le cau sedelle in giustizie sociali si può uma -nizzare questo mondo.La storia di Nomadelfia non è piùsolo una proposta di come potreb -be diventare il mondo se si ispiras -se al Van gelo e al modello delle pri-me comunità cristiane. Oggi No -madelfia è ancora più attuale per-ché fa vedere coi fatti quali sono leconse guenze di una edu cazione so-lidale dove le famiglie non vengo-no lascia te sole e i fi gli cresconocon dei solidi punti di ri ferimentoin un contesto di amici zia, di aiutoe di sostegno recipro co.Considero un prezioso dono l’ami -cizia di alcuni figli di Don Zeno.Ho respirato alcu ni valori che mihanno aiutato a condividere da

lon tano il loro stile educativo el’impe gno sociale. Diverse volte hoorganizzato “gite d’istruzio ne” conle studen tesse del mio Istituto.Ogni volta è emersa la sensazionedi avere a che fare con una “setta”composta da persone “fuori” di te -sta e dal mondo: senza televisionein camera, senza negozi, senza di -scoteca, senza ... Mi fanno riflette -re , da qualche anno a que sta parte,i cosiddetti frutti della società conun televiso re per camera, con cen -tri commerciali sempre più grandi,con divertimenti not turni, con...tutto quello che si sa.Le ingiustizie sociali, le dif ferenzetra i “du mucc” (ricchi e poveri)esistono ancora e sono sempre piùin tollerabili, il crollo del mito delconsumismo senza limiti e il diffu -so pessimi smo che si respiradovun que, confermano le profeziedi Don Zeno.

Tre ore di spettacoloper dir mi ancora cheGesù è vivo, che la fedeè vera mente la “cera-mica” della vita, che lasocietà cristia na non èun’u topia.

Pienza, 15 gennaioAntonio Mammana

I FIGLI DI DON ZENO

All’uscita del teatro la piog gia mi hasorpreso. Sono en trato nel furgon-cino un po chino bagnato. La suainten sità è aumentata pro prio nelmomento in cui stavo en trando incasa. Bagnato ab bastanza bene sonoanda to in ca mera ad asciugarmi perniente seccato o dispia ciuto. Erofelice mente con tento. Ho cenatoalle 21. Tutti a ta vola si “nutrivano”del mio stesso stato di beatitudi ne.Nella gioia dell’anima, sep pure igiorni trascorrevano, rivivevo il mu-sical. Le fac ce degli attori mi passa-vano davanti agli occhi come unapellicola. Mai ho visto in un film, inun documen tario o in una comme-dia volti così lumi nosi, sinceri etraspa renti come quelli dei figli didon Zeno, dei miei piccoli fratelli.

Mario di Nomadelfia

I RAGAZZI DI DON ZENOTESTIMONIANZE

Page 15: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Il 27 e 28 dicembre cinque fami gliesi sono ritrovate al gruppo familiaredi Roma “Giovanni Paolo II” perap profondire e condivi dere le proprieaspirazio ni e ricerche.

Don Ferdinando, successo -re di don Zeno, Francescopresidente di Nomadelfia

e tutto il gruppo familiare, hannoaccolto e accompa gnato le fami-glie con i loro figli in questo cam-mino. Dalle presentazioni è emer -sa, una profonda aspirazio ne aduna vita più umana, nella quale irapporti non siano più dettatidall’interes se econo mico, dal desi-derio di prevalere, ma da una ri -cerca sincera di una vita a misurad’uomo, una vita di gnitosa dove cisia posto per la famiglia, i rappor-ti persona li, rapporti basati sullastima, sulla fiducia. Insomma,un’utopia?Oggi pare così, ma c’è an cora chipensa che un’altra strada sia per -corribile e si impegna per cercarenuove possibilità di vita.Queste famiglie si sono con -frontate, hanno condi viso le pro-prie paure, i so gni, le spe ranze.Hanno ap profondito la vita diNo madelfia che può essere un va-lido aiuto ed un invito a credereche è pos sibile andare controcor rente: importante in questocammino è unirsi. Noma delfiaper quanto riguarda la famiglieoffre una testimo nianza. A No-

madelfia non vivono isolate ma,tre o quat tro famiglie condivi -dono gli ambienti diurni e sop-prattutto condividono la vita.Condivi dono la for mazione el’educa zione dei figli. Oggi che ilmondo spinge ad un indivi -dualismo imperante e ad una so -litudine grande, le famiglie diNomadelfia spronano ad unirsi, anon guardare solo al “proprio fi-glio” ma a tut ti i figli. Don Zeno,fondato re di Nomadelfia, citavaspes so una frase del Vangelo di S.Giovanni: “La donna quando staper partorire, soffre ma, quando ilbambino è nato, è lieta perché ènato un uomo al mondo” sottoli-neando la corresponsabilità cheogni uomo ha nei confronti deibambini che nascono. È una vi-sione opposta in controtendenzaalla cultura odierna. È vero peròche una foresta nasce da piccolisemi portati dal vento. Il semedella fraternità ci può portare avedere crescere una foresta doveoltre alla famiglia, le aspirazionidi tutti gli uomini, ed anche ilcreato possono trovare riparo, ri-storo, vita.

Monica di Nomadelfia

15Nomadelfiaè uNa proposta

Nomadelfia di Roma, 27 dicembre 2012.Incontro con le famiglie in ricerca.

FAMIGLIE IN RICERCAUN CAMMINODI SPERANZA

Page 16: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

16 Nomadelfiaè uNa proposta

Dopo la ripresa dell’eser ciziosa cerdotale, nel 1962, na-sce la collaborazione con un

paese toscano, Montorsa io. Un fattonuovo si presen ta: in questo picccolopaese, 37 fami glie decido no di unir-si ai nomadelfi in una seconda for-ma. An che se l’espe rienza non è pro-seguita nel tem po, è comunque un se-gno profeti co. Il beato Giovanni Pao-lo II nell’incontro che ha avuto a Ca -stelgandolfo con don Zeno e i no -madelfi il 12 agosto 1980, sotto -linea: “Se siamo vocati ad es sere figlidi Dio e tra noi fratelli, la regola chesi chiama Nomadelfia è un preavvi-so ed un preannun cio di questo mon-do futu ro, dove siamo chiamati tut-ti”. La frater nità è l’aspirazione e lanecessità più profonda dell’uomo, in-sita nella sua vita, nel suo esprimer-si. Do vrà l’uomo di oggi trovare leforme per realizzare questa aspira-zione, questo bisogno che è impressonel suo codi ce genetico. Le sconfittenon ci devono preoccupare più ditanto perché: “Chi com batte con Cri-sto vince sem pre”.Questa esperienza nata e finita or -mai 50 anni fa, ci sprona a cerca renuove strade, nuovi sentieri per rea-lizzare nel mondo la fra ternità.

“Che cosa nascerà da Mon torsaio?Dio solo lo sa. Ho voluto im -maginare un’inva sione di Noma -delfia nel mon do. Tutta la terra tra -

puntata da croci luminose sottocia scuna delle quali vibra un po -polo nella Fede”.Era il lunedì di Pasqua del 1962 ecosì don Zeno imma ginava l’e -spansione di Noma delfia che pro -prio in quei pri mi mesi dell’annoandava pian piano a prendere for -ma con il tentativo di collaborazio -ne con il piccolo paese di Mon -torsaio, vicino a Nomadelfia.L’iniziativa era partita dai Montor -saioli. Nomadelfia aveva prestato al paese

un caterpillar per livel lare la stradache arri vava alla cava di gesso. Ungesto sem plice, di quelli di buonvicina to, che però su scita curiosità,interesse, in terrogativi che si tra -mutano in desiderio di dar vita ad“un’alleanza fraterna”.Per Nomadelfia la fraterni tà è dasempre una preroga tiva importan -te. Non è una paro la, uno statod’animo o un sentimento che sipuò prendere alla leggera, ma unalegge sulla quale fon dare la vita.In questi frangenti, però, l’entusia -

UN SEGNO PROFETI COL’UNIONE CON IL PAESE DIMONTOR SAIO1963

Page 17: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

smo non può farla da padrone; donZeno pre ga, medita da solo e con iNomadelfi, chiede consi glio. “No-madelfia si trova nella necessi tà difare un passo avanti”. Già nel 1946a S. Giacomo Ronco le in provin ciadi Modena c’era sta to un ten tativodi unione dei capi famiglia dellaparrocchia in cui don Zeno avevaini ziato a proporre il ritornoall’espe rienza dei primi cri stiani,ma l’esperimento non aveva fat to ilsalto di qualità indispen sabile:creare un’autentica espe rienza difraternità. Ora un popolo si ripre-senta a No madelfia e insiemesaran no espressioni di un solo po -polo nuovo, fondamento di unanuova civiltà.In una meditazione dell’epo ca donZeno scrive: “Men tre il mondo sitrova in una crisi spiri tuale, mora -le e sociale di enorme portata sto-rica, e non si sa a quale porto po-trà appro dare, e non si sa seappro derà ad un porto o se an dràalla deriva, la minu scola Noma-delfia si trova di fronte alla provapiù de licata che abbia mai pas -sato”.Nomadelfia infatti ha supe rato pro-ve durissime nel cor so della sua sto-ria: dal 1920 anno nel qua le donZeno decide di cambiare rotta, al1931 anno nel quale vie ne ordinatosacer dote prendendo come fi glioDanilo ed altri fan ciulli accolti dal-l’abbandono, al 1941 anno nel qua-le entra Irene a portare la materni-tà, al 1947 anno nel quale nell’excampo di concentramento di Fos-soli l’Ope ra Piccoli Apostoli vienetrasfor mata in Nomadelfia, unanuova popolazione comunitaria.Dopo la persecuzione del 1952 e lelotte per sopravvi vere di un de -cennio, il 22 gennaio 1962, con laripresa dell’esercizio del sacer doziodi don Zeno, segna un trion fo cheporta il ricono scimento di fattodella Santa Sede.

E nel 1963?“Adesso i Nomadelfi – scri ve donZeno - si trovano di fronte il mon-do esterno, che desidera entrare a

far parte di essa sotto una for ma difrater nità fondata sulla Fede, conun patto di alleanza che po trebbeestendersi a chissà quali propor-

17Nomadelfiaè uNa proposta

Page 18: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

18 Nomadelfiaè uNa proposta

zioni. Sono pronti i Nomadelfi adare il via ad un’alleanza cosìimpegnati va? All’apertura di unfatto che po trebbe dare una svol taalla stes sa concezione so ciale e po-litica degli uomi ni di buona volon-tà, assetati sinceramente di giusti -zia, in fuocati dal desiderio di sal -vare il mondo dalla sua non im-possibile autodistruzione?”.I Nomadelfi sembrano pron ti. “Lanuova civiltà sta facen do passi dagigante e noi dob biamo essere lietie grandi di vedu te e di ge nerosità -scrive don Zeno in una lettera adIre ne - perché questa è un’o ra diquelle che in Noma delfia si chia-mano ore di Dio, nel senso che so-no ore di carat tere straor dinario,nel le quali si sta a ve dere l’appa riredei segni per procedere a nuoveconquiste”.Infatti, dopo aver stipulato il primoabbozzo di una forma di collabora-zione so ciale, il 5 no vembre 1962quaranta uo mini apparte nenti a 37fami glie di Mon torsaio iniziano alavorare e a vivere in unione con iNo madelfi: coltivano e bo nificanola tenuta, fanno la vori artigia nali,costruisco no un capanno ne, men-tre le don ne aiutano in casa ofrequen tano lo studenta to. Con un pullman messo a di -sposizione della comunità i Mon -

torsaioli arrivano a No madelfiaogni mattina e con dividono la vitaquoti diana, partecipando non soloai la vori ma anche ai momenti dicultura e incon tri, ricevendo unapiccola paga a fine setti mana.A Montorsaio è pure pre sente unapiccola bottega rifornita da Noma-delfia dove le fami glie che hannoaderito al “pat to di fraterni tà” pos-sono ac cedere senza spese. Nella forma di Montorsaio i beniche sono strettamen te di uso deisingoli indivi dui e delle famigliecome tali, non sono in comune.Non si è obbligati ad acco gliere fi-gli abbandonati e non si è ob -bligati a vivere nei gruppi fa -miliari.Per tutto il resto del vivere, giacchési è tenuti per na tura della fraterni-tà nell’u na e nel l’altra forma a untenore di vita uguale per tutti, im -portante è l’a iuto recipro co e lamutua assi stenza tra famiglia efami glia, tra individuo e indivi -duo. I nuovi ammessi ven gonoconsiderati “postu lanti” se condol’allora co stituzione della “Popola -zione dei No madelfi”Il 19 marzo 1963 i Montor saiolifirmano la costitu zione di Noma -delfia.Don Zeno vede Montorsa io “comeuna vivissima e mira colosa espres-

sione rivoluzio naria di Nomadel -fia” e il se gno evidente che “l’umi-le Maremma è l’epi centro di unanuova scossa socia le e cristiana”,come scriverà al vescovo di Grosse-to, Ga leazzi.Don Zeno aveva visto dei segni diDio, il popolo era sincero ed entu-siasta, ma i tempi probabil mentenon erano maturi. In pochi anniquesta unione finì.“Mi pareva di vederle, quelle cro ciluminose, e mi pareva che il mon-do così tra puntato da quelle crocifosse prelu dio della Tua GloriaEterna, seppure tra nemici violentima ormai incapaci di ri conquistarela terra”, dirà don Zeno.La croce luminosa di Mon torsaiocadde in seguito ad un fulmine,ma ciò non to glie che, a distanza dicin quant’anni da questo even to,non possiamo riflettere sugli avve-nimenti, conside rando il co raggiocon il qua le, fidan dosi del Signore,questi uo mini hanno com piuto unten tativo di rivolu zione in cam posociale per per correre le strade deipri mi cristia ni. Forse anche i loroumili pas si sono da ri prendere per-ché si crei no “i cieli nuovi e la ter-ra nuova”, in cui dimorino la giu-stizia e la fraternità.

Sefora

UN SEGNOPROFETI COL’UNIONE CONIL PAESE DIMONTOR SAIO1963

Page 19: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Forse non tutti sanno che per benquindici anni, dal 1964 al 1979, donZeno e Nomadelfia hanno intrec ciatola loro vicenda con la vita della cittàdi Subia co, in particolare con i mona-ci Bene dettini dei monasteri di S.Scola stica e del Sacro Speco, culla del -l’ordine dell’Europa oc cidentale.Questo rapporto è matura to gra ziealla stima reci proca tra l’a bate diallo ra P. Egidio Gavaz zi e don Zeno,le cui spiritualità anche se diverseerano unite da profondo amore allaChiesa e al desiderio di cogliere nuo-vi segni di tempi dello Spirito, che ilConcilio Vaticano II aveva evi -denziato, per la auspicabile testi -monianza nel popolo di una vitafraterna esem plare.Su sollecitazione insistente del prof.Giuseppe Cicolini e la rela tiva richie-sta del l’Università Po polare di Subia-co, tra mite il suo Presidente dott. Be-nedetto Appo dia, il giorno 1 di cembre2012, nella sala del convitto S. Bene -detto, si è voluto riportare alla memo-ria una espe rienza che an cora oggi vi-ve nella riflessio ne di tanti, i quali eb-bero modo di fare que sto incontro conNomadel fia, e al de siderio che fosserivisitata, per la cono scenza dellenuova genera zione che ne ha solosaltuariamen te sentito parlare.Il tema proposto con invito al Po -stulatore della causa di “beatifica -zione” di don Zeno, Tommaso di

Noma delfia, sublacense, é stato il se-guente: “Il Servo di Dio, don Zeno Sal -tini, Fondatore di No madelfia:Vita ed opere, con particolare rife-rimento al breve periodo diinsedia mento a Subiaco.”Il pubblico è convenuto nu -meroso, ha seguito attento l’a -scolto delle vi cende significa tive edolorose di don Zeno, le sue carat-teristiche spiritua li, il suo essereprofe ta con il particolare appro -fondimento sul la venuta a Subia-co. Alcuni volti erano anche com-mossi. Ne è se guito un dialogopar tecipato.

Ma come sono andate lecose e cosa possiamo di-re di que sta vi cenda, a

distanza di qua ranta anni? In sinte-si: dopo che don Zeno alla fine dilu glio del 1964 era rima sto perqual che giorno di ri flessione, nelmo nastero di S. Scolastica, inizia-rono scambi reciproci di visite e di

dia logo costruttivo, che ebberouna svolta nell’au tunno del 1969,con gli Eser cizi Spirituali di donZeno predicati ai monacibenedetti ni. Di li a poco seguiran-no corsi di Eser cizi dei Noma delfia Subiaco.Si consoliderà il rapporto che por -terà alla realizzazio ne del comoda -to gratuito della Rocca abbazialeper nove anni a Nomadelfia,unita mente al convento di S.France sco con annessi terre ni.Fu una presenza inizialmen te pro-ficua, con proget ti e speranze cheportarono alla realizzazione di duegruppi familiari di Noma delfiinstal lati a Subiaco e al pro getto diun Centro di Studi negli ambientidella Rocca, pro grammato conl’auspicio del la collabo razione coni PP. Benedettini. Una specie diUniversità Popola re, nella quale sisa rebbero appro fondite le te -matiche della rivela zione cristianae del la pedagogia evangelica conlo studio del Crea to, aperta a tut-

19Nomadelfiaè uNa proposta

MEMORIA DI UNAESPERIENZA ANCORA VIVASUBIACO

Page 20: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

20 Nomadelfiaè uNa proposta

ti i vo lontari. Ac canto a questa ini-ziativa ne sorse ro altre come quelladi un “impe gno per la giu stizia”,

cioè un aiu to con creto ai più po -veri, attra verso un monito raggiodelle fa miglie e per sone in disagio,con un uf ficio nei locali adiacentialla concatte drale di S. An drea, euna re sponsabile di Nomadelfia(Gra ziella) in terlocutrice ecoordina trice di questa pro getto. Fu una iniziativa giovane e corag -giosa, insieme a un polo di attra -zione che signi ficò per molti aper-tura e speranza, ma questo mes -

saggio - testimonianza così arditoper un ambiente so stanzialmentetradizionali sta, nel tes suto socialeed ecclesiale, sorpre se e di fattonon fu avallato e so stenuto nellaprospettiva. Venne a mancare una colla -borazione piena con i mo naci inag giunta ad una resi stenza e diffi -denza genera lizzata, così che sidovet te lentamente rivisitare i pro -getti.Molto era stato speso nella ri -strutturazione degli am bienti del laRocca, con la collocazione an chedell’Ar chivio di Nomadelfia. Siconcretizzarono incontri e di -battiti, vennero personali tà, malentamente il proget to sfumò, perragioni che non lasciano capire an -cora bene il vero perché. La sal -datura ideale e prati ca tra Subiaco e

Nomadel fia non si era verificata, senon in al cune persone. Di questeal cuni giovani en trarono e re stanoancora in Nomadelfia come mem-bri effettivi. Si disse che quel la re-altà socia le non era an cora prepara-ta ad una espe rienza all’avan -guardia del genere, ma an che chefu un’occasione mancata per il ter-ritorio.Quello che è interessante consta -tare invece è che non è andato tut-to perdu to, anche se i Noma delfi,fe deli al co modato noven nale,resteran no a Subiaco fino al 1978con una presenza si gnificativa ecollaborante. Comodato che nonverrà rinnovato e che vedrà la par-tenza defini tiva degli ultimi No-madelfi da Subiaco ai primi giornidel 1979.

Tommaso di Nomadelfia

MEMORIA DI UNAESPERIENZAANCORA VIVA

Subiaco (RM). Panoramica della città con il monastero benedettino di S.Scolastica in primo piano.

Page 21: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Un modo diverso per pas sare ilCapo danno. Un pel legrinaggio digioia, fede, speranza.

Dal 28 dicembre al 2genna io tanti volti di gio-vani han no rav vivato le

strade di Roma e affol lato le suechie se principali. Pro venienti datutti gli stati euro pei, circa 40.000si sono mischiati ai romani e ai tu -risti per passa re un Capo danno di-verso nel segno dell’incontro, del-la pre ghiera, della con divisione edella riflessio ne. Anche il gruppofamilia re di Roma ha accolto 25 ra -gazzi croati, tedeschi, polac chi,bielo russi che pernotta vano da noi.Per colazio ne gli ospiti diventa vanouna cinquantina perché si univa noa noi anche le 20 ragaz ze ospitatedalle monache be nedettine e altrera gazze ospitate nelle vicinanze. Al -cuni giovani da Nomadelfia si sonouni ti a questo grup po europeo Ogni mattina si pregava in siemenelle diverse lingue e poi, divisi inpiccoli gruppi internazionali, sicondivide vano le nostre esperien-ze di vita e di fede. Dalle 11.30 ipel legrini do vevano raggiun gere ilCir co Massimo dove erano distri -buiti il pranzo e la cena.Solitamen te alle 14 si svolgevauna pre ghiera comu ne nelle gran-di chiese di Roma, mentre alle 16inizia vano i laboratori su temati-che d’impegno socia le, fede e vitainte riore, creazione artistica. Que-ste occasioni di condivi sione cihanno dato la possi bilità di parla-re della nostra esperienza a Noma-

delfia su scitando grande interessetra i par tecipanti. La sera alle19.30 ci si trovava di nuovo aprega re nelle diverse lingue euro -pee nelle grandi Chiese di Roma.Sabato 29 dicem bre questa follavariopinta ha illu minato piazzaSan Pietro, dove il Papa ha dato ilsuo personale ben venuto ai pel -legrini incoraggiandoli al -l’impegno per la pace. Ogni gio -vane ha festeggiato l’arrivo del

nuovo anno nella parroc chia doveera ospitato. A No madelfia erava -mo circa 70 persone e abbiamoaspettato il nuovo anno pregandoper la Pace nel mondo con i cantidi Taizé. Dopo la mezzanotte ab -biamo potuto ammirare dalla ter -razza tantissimi fuo chi d’artificioche si alzavano da ogni quartieredella capita le. Poi, fino alle 3 ab -biamo fatto festa, cantando,suonan do e ballando. Prima della

21Nomadelfiaè uNa proposta

Nomadelfia

in breve

Taizé UN PELLEGRINAGGIO DI FI DUCIA A ROMA

Nomadelfia di Roma, 2 gennaio 2013. Foto di gruppo con i giovani di Taizé. Sotto: In-terno del monastero S. Giovanni Battista e esterno del gruppo familiare di Nomadelfia aRoma, monte Mario.

Page 22: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

22 Nomadelfiaè uNa proposta

mes sa del primo dell’anno ab -biamo fatto vedere ai nostri ospitiil docu mentario, seguito da tantis-sime do mande. Mercoledì i nostriamici sono ripartiti per i loro pae-si e tutti hanno voluto lasciare unsegno di ringraziamento ai com-ponenti del gruppo familiare, chesi sono ado perati in tutto per farsentire i gio vani a loro agio, nono-stante la dif ficoltà della comunica-zione in lin gua inglese o francese.Ma soprat tutto questi giovani sisono portati a casa un po’ di que-sta proposta che è Nomadel fia.La preghiera di Taizé, ri suonatanella capitale, in vitandoci ad esse -re opera tori di pace e di dialogofra gli uomini, ha sicura mente la -sciato il segno. Vedere tanti gio -vani che de cidono di de dicare ilCapo danno alla preghiera e allacondivisio ne dimostra che silen -ziosi passi in avanti sono possibi -li, tante donne e uomini di buonavolontà si metto no continuamen tein gioco per creare occasioni di ve-ro progresso umano. In contraretanti giovani che cercano un futu-ro migliore rende più chiara lamissione per chi ha un messag giodi spe ranza per questo nostromondo.

Alessio

Nomadelfia di Roma, Capodanno 2013. Momenti divita con i giovani di Taizé. A sinistra, fratel Saverio con i volontari che hanno orga-nizzato le giornate di Roma.

Page 23: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Tom maso e Nazarena han -no partecipato agli incon-tri promossi da Emet nei

gior ni 7 e 8 Dicembre a Villalta diFa gagna e Torreano di Martignac-co in provincia di Udine. Sono stati momenti intensi neiquali oltre alla partecipa zione at -tiva con relativi in terventi in Chie-sa e in al tre strutture, si è as -saporata la gioia della fraternitàcemen tata nel corso di questi anni.Erano presenti nume rose fami glieche gravitano atten te e colla -borative in torno a queste comu -nità.L’impressione positiva di questabreve permanenza e partecipa -zione, apre lo sguardo alla vitali tàmulti forme dei carismi nel popo lodi Dio, e per quanto con cerne inparticolare quello specifico diNoma delfia, in vita a riflettere sullapossibi lità di una tappa in termedianel discerni mento definitivo peruna scelta ra dicale per diversefami glie. L’esperien za delle due fa-miglie che con il diacono Rezioforma no Emet, è inserita conti -nuamente nell’ambito par -rocchiale, sociale, scolastico e lavo-rativo dove queste fa miglie vivono.Ma vivono una forma comunitariae questo è già un grande passo. Per essere fratelli le possibilità sonotante, perché Dio è più grande dinoi e lo scenario è grande nel la vi-gna del Signo re.

Nomadelfia

in breveFesta insieme COMUNITÀ EMETe COMPAGNI di EMMAUS

Torreano di Martignacco(UD), 8 dicembre 2012.Tommaso e Nazarena diNomadelfia partecipanoalla festa di Emet, allaquale sono presenti anchedon Galiano e i Compagnidi Emmaus.

23Nomadelfiaè uNa proposta

Page 24: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

24 Nomadelfiaè uNa proposta

Il 20 gennaio, in occasione del -l’ottantesimo riconosci mentodella vitalità prodotta da don

Zeno nella parroc chia di S. Gia -como Roncole che diventerà, poi,Noma delfia; abbiamo vissuto lagiornata con tre momenti signifi -cativi durante la Santa Messa. Èstato amministrato il sacramentodel battesimo a tre bambini natinegli ulti mi mesi: Isacco, Donata,Nicolas. Sono stati presen tati allapopolazione due nuovi postulanti:Agnese, giovane di 22 anni e donVirginio, sacerdote della diocesi diAnagni che cono sce Nomadelfia damolti anni e, da un anno e mezzovive nel gruppo familiare di Roma“Gio vanni Paolo II”. Durante lames sa è stato fir mato il “Patto difra ternità” con la famiglia diGianfran co e Rita Marta che han-no voluto stringersi con un im -pegno maggiore al popolo di No -madelfia e soprattutto all’ideale divita che propo ne.Da tanti anni una collabora zionesilenziosa e tenace ha preparato lastrada a questo avvenimento chearricchisce Nomadelfia e questafami glia. Sono piccoli se gni, matestimoniano una vitalità che nonsi lascia scoraggiare e si apre aduna prospettiva di fede.

Nomadelfia (GR),20 gennaio 2013.80° anniversariodella fondazione.Nella celebrazionesi sono celebratii battesimi,si sono presentatidue nuovi postulantie la famigliadi Gianfranco e Ritaha firmato il pattodi fraternità.

NOMADELFIA patto di Fraternità

Page 25: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

25Nomadelfiaè uNa proposta

Nomadelfia

in breveEsercizi Spirituali per sacerdoti e diaconi permanenti “Il sacerdote, il po polo di Dio, la vita frater na”

Dal 14 al 18 gennaio algruppo familiare GiovanniPaolo II di Roma si sono

svolti gli esercizi spirituali, rivolti asacerdoti e dia coni, per approfon-dire la figura di don Zeno, che havissuto il sa cerdozio in manierapro fetica per i nostri giorni. Un piccolo gruppo di per sone: 12sacerdoti, 3 diaco ni, 3 giovani inricerca voca zionale, 3 consa cratehanno condiviso questi giorni coni Nomadelfi del grup po fami liare“Giovanni Paolo II” di Roma. È stata questa la prima ca -ratteristica di questo corso di Eser-cizi: un’esperienza condivisa conal cune fami glie, in un climaautentica mente familiare.Don Ferdinando, successore didon Zeno, ha coordinato i mo -menti di riflessione par tendo dal-l’esperienza del fondatore di No-madelfia ed enucleandone al cuniaspetti caratteristici.Prima di tutto, si è messo in luceche la nostra epoca non rappre sen-ta la fine dell’era cristiana, ma – co-me spesso sottolineava don Zeno –siamo ancora all’alba del cristiane-

simo, che deve diventare esperien-za uni ficante nella vita quoti dianadel credente. Sta in fatti finendo unperiodo in cui sono rimasti i segnidel cristiane simo, senza una vitaconcreta. L’uomo di oggi non èinsensi bile al fascino del Vangelo,ma come potremmo essere più cre-dibili nel testimoniarne la bellezza?Non si tratta di aumentare il “fare”,ma di cu rare le relazioni umaneperché ogni uomo ha biso gno diqualcuno che lo accolga, che lo ac-compagni nel cammino, che con-divida le sue gioie e soffe renze.Ogni uomo ha bisogno di sentirsia casa nella comu nità cri stiana. In Nomadelfia don Zeno ha as -sunto la paternità.Nella prima Messa in duomo a Car-pi prende Danilo come figlio. Conla sua vita, don Zeno vuole ri peterela vita di Cristo e far cono scere ilvolto di Dio come Padre. E nel mi -nistero mette in luce una pa ternitàconcreta nei confronti di questi figli,che vengono dall’ab bandono. Sericono sciamo Dio come Padre, nonpossiamo che poi riconoscer ci gliuni e gli altri come fra telli.

Essere fratelli è l’asse attor no a cuigira la vita di No madelfia. Unapersona di sprezzata da tutti senteun fratello che lo ascolti, si lega:l’amore è una forza irresistibi le.Questa forza ha la capacità di tra -sformare il mondo. Ma, a cinquant’anni dal Con cilio,che cosa nel concreto ha costruitodon Zeno? Che strada dobbiamoprendere per ricostituire questa re-te di popolo di Dio?Senza dubbio le famiglie unite, co-me a Nomadelfia nel gruppo fa -miliare, rappre sentano una grandeoppor tunità per dimostrare che ilVangelo può far superare le barrie -re che si creano nor malmente. Punto di partenza è ristabili re que -sta comunione, espressa negli Attidegli Apostoli: “un cuore solo eun’anima sola”, dove il le game cheunisce non è costi tuito da interessiparticolari, né da parentela, matro va la sua origine nel Vangelo. E i cristiani d’oggi sono chiamati atestimoniare questa verità perchéil mondo diventi la casa di tutti.

Nomadelfia (Roma), gennaio 2013. Incontro tra sacerdoti, diaconi, e laiche consacrate.

Page 26: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

26 Nomadelfiaè uNa proposta

Nell’episodio evangelicodella guari gione del cieconato possiamo cogliere de-

gli importanti insegnamenti.Gesù, invita a non guarda re aglihandicap umani come disgraziadovuta al peccato, perché ogniindi viduo ha un’importante mis-sione: manifestare con la sua vita lagloria di Dio.Gesù, inoltre, ci fa capire che spes-so noi, pur posse dendo la vista, sia-mo “cie chi” perché non riusciamoa vedere la luce della Veri tà.

Ripensando all’anno tra scorsoRipensando a questo anno passatovogliamo chiedere perdono al Si-gnore per la sofferenza e l’ingiusti-zia che anco ra di lagano nel mondo.Per gli innocenti a cui vie ne sot -tratta la possibilità di vi vere ancoraprima di nasce re, per quelli sfrutta -ti, vitti me di conflitti dettati dallalogica del guadagno e dell’e goismo. Per tutti coloro che continua no a

subire guerre, per chi è costretto avivere pri vato della propria dignità,per chiunque venga scan dalizzato eferito nel pro fondo dell’ anima.Perdona ogni nostro ge sto egoisti-co, ogni nostra man canza di ri-spetto e solida rietà verso il prossi-mo... in somma per tutte quellevolte che non siamo stati ca paci, oforse non abbiamo voluto scorgerein ogni persona la Tua presenza.Noi ti lodiamo, ti benedicia mo e tiringraziamo Padre, per l’universo etutte le bellez ze che ne fanno par te. Lungo il nostro cammino ver so laSalvezza, aiutaci a su perare gli osta-coli del male. Veglia su di noi e perdonaci quan -do davanti alle difficol tà della vitaci allontaniamo da Te.Custodisci il popolo di No -madelfia, affinché attraversol’insegna mento delle prime comu-nità cri stiane, raggiun ga quella san-tità so ciale pro pria della civiltà delmon do futuro.

Que sta frase, tratta dalla pre ghieradi Nomadelfia, ci sprona a vivereanche la festa in modo nuovo. Cosìalla festa di Capo danno, interrotte ledanze, tutta la po polazione si è rac-colta in un momento di preghie ra eringraziamento, prepa rato dai giova-ni alla presenza dell’ Eucarestia. Laloro immediatezza e fre schezza ci in-segnano che la speran za cammina alno stro fianco. Impor tante è cogliere isegni che ci aiu tano a credere che unmon do migliore è possi bile.

SANTIFICANDOTUT TE LE FORME DELLA VITA UMANA

Page 27: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Accompagna noi giovani nellescelte della vita affin ché non ca -diamo nei tra nelli della societàodierna. Tu sei la nostra unica speranza, ate ci affidiamo.

Siamo Cristiani, no? Allora non cipuò essere nel no stro cuore e nel-la nostra mente spazio per ilpessi mismo e la disperazione sesiamo veramente convinti che loSpirito del Signore opera con po -tenza nella sto ria.Dobbiamo essere coscienti che conil diventare evange lizzatori delmessaggio di Cristo dobbia mo af-frontare una dura lotta con tro ilmale, ma ciò poco importa se ci af-fidiamo nelle mani del Si gnore,perché come ci ha ricorda to il S.Padre non siamo noi a portareavanti l’opera di evange lizzazione,ma Dio.“La prima parola, l’inizia tiva vera,l’attività vera viene da Dio e soloinse rendoci in questa ini ziativa di-vina, solo implorando questa inizia-tiva divi na, possia mo anche noidiveni re – con Lui e in Lui – evan-gelizzatori”Quindi con cuore sincero Ti chie-diamo di aiutarci a diven tarequella piccola e semplice matitanelle tue mani, affinché si compiain noi il tuo dise gno.

I giovani di Nomadelfia

27Nomadelfiaè uNa proposta

“accompagnanoi giovaninelle sceltedella vitaaffinchénon cadiamonei tranellidella societàmoderna”

Page 28: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

28 Nomadelfiaè uNa proposta

Esseresorgentedi vita

Page 29: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

29Nomadelfiaè uNa proposta

Prepariamoci alla santa Pa-squa con la consapevo lezzache possia mo essere salvezza esperanza per le persone che civivono ac canto. Se sappiamoacco gliere l’altro come fratello,possiamo es sere risurrezio nel’uno per l’al tro.

DON ZENO21 marzo 1951

Questa è la vostra Pa squa:una risurrezione, una vitapiù vasta. Vi ho detto che

Cristo ha det to che Egli stes so èsorgen te di vita. Io vorrei che cia -scuna mamma, ciascu na ra gazza,ciascun uomo, ciascun giovane, cia-scun fan ciullo pen sasse di esse reimi tatore di Cristo così. E pen sassedi avere l’idea nell’ani ma: io possoessere sorgen te di vita come Cristo.Badate che è una gioia dell’al tro

mondo, una gioia formi dabile. Iosono sor gente di vita. Chi viene ame, chi parla con me avrà sol -lievo. Chi è stanco chi è soffe -rente viene da me ed io saprò il -luminarlo e aiu tarlo. Chi incon -tra me in contra un sorriso,incon tra un aiuto, incontra unfratello, incontra una sorel la, in-contra una mam ma. Chi michiede aiuto, ha aiuto. Chi michiede un consiglio avrà un con -siglio. Chi mi chiede un esempioavrà da me un esempio. E io sonosor gente di vita, sorgente d’acquapura. Provate ad arrivare lì con lavostra immaginazio ne, con la vo-stra aspirazio ne, dire: io devo es-sere sorgente di vita. E non vipropongo una cosa im possibile. Èsem pre quello, ve l’ho detto tantevolte. È l’imita zione di Cristo. ÈS. Paolo che poteva dire e tantialtri santi l’hanno potuto dire “iosono imita tore di Cri sto; siate voi

miei imi tatori come io lo sono diCristo”. Provate ad arrivare allaPa squa con questo pensiero: Iosono sorgente, voglio essere sor-gente di vita nuova, di risurre-zione. “Io sono la Vita, io sono laRi surrezione. Chi crede in me,anche se sarà morto vivrà”.

Page 30: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Questa non è unascuola di idee,è una scuola di vita.Quello che si diceva messo in pratica...

(don Zeno)

Nomadelfia accoglie i fanciul li che mo-ralmente o mate rialmente hannoperso la fa miglia. Ma questa è una

leg ge naturale perché il fanciul lo ha bisognodella famiglia, non può farne a meno e se vivefuori dalla famiglia cre sce male e ha bisogno diuna famiglia intelligente che lo sappia educa-re. Avendo bi sogno è chiaro che chi può, devedare a lui la famiglia.Allora ecco la Fede, amare secondo il cuore diDio. Ora tutto il Vangelo è in favore dei fan-ciulli e tutta la Sacra Scrittura, tutto in favo-re di questo: ridare la mamma e il babbo achi l’ha perduto, la famiglia, la fraternità, sic-ché il bambino è salvo. “Qualun que cosaavrete fatto a quel bambino l’avrete fatta a

30 Nomadelfiaè uNa proposta

Nomadelfia

proposta pedagogicaNell’arte di educare, don Zeno può essere considerato un vero maestro, un innovatore, cheva oltre gli sche mi di una pedagogia tradizionale per una attenzione alla realtà con creta.

Pensare al futuro, per una società, è pensa-

re ad inve stire sulla famiglia, perché nella

famiglia si formano le future generazioni.

Oggi, essere genitori ri chiede maggior fati-

ca e im pegno perché non c’è un modello

unico di riferimen to, anzi siamo in una

socie tà che cerca in tutte le ma niere di far

aumentare le attese, i desideri, i consu mi.

Il senso di inadeguatezza e di frustrazione

può colpire tanti adulti impegnati in questo

compito così urgen te.

Non si può perciò lasciare sola la famiglia,

va sostenu ta da una attenzione che la pon-

ga al centro dei proget ti politici, economici

e so ciali.

Page 31: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

me”. È dimostrato che il fanciullo per sua na-tura ha bisogno; adesso gli scienziati chiama -no questo affetto che si deve ai bambini “af-fetto nutrien te”, è una nutrizione senza dellaquale a loro manca qualche cosa per cui ne ri -sentiranno per tutta la vita.Nei brefotrofi muoiono bambini per mancan-za d’a more, danno loro da man giare quelloche vogliono, ma loro muoiono. Non sonoamati, è un bisogno che han no, diventano tri-sti e muoio no.

(30 gennaio 1962)

Come si fa a educare i ragaz zi? Non c’è nessunmetodo, è inutile stare a pensare. È il fatto diuna trasmissione, di una comunicazione di vi-ta che è molto diversa da tutti i metodi. Il me-todo è fatto per gli animali. Se domandate a

quelli che domano i leoni, quelli hanno unmetodo, sanno già che la bestia si prende cosìe così, ma l’uomo no.Quando tu credi di essere riuscito a domareun giova ne e averlo formato è l’ora che tu haisbagliato in pieno, perché tutto quello che haimesso di te stesso è quasi tutto sbagliato.Ognuno ha la propria fisionomia. Quandouno crede di tra smettere se stesso sbaglia inpieno: o è sicuro di trasmet tere la propria fe-de, oppure niente da fare. Trasmettere se stes-si non è possibile.Adesso noi ci lamentiamo perché i giovani so-no qui e là, bisogna vedere se noi facciamocrescere degli an geli o dei mostri, questo è ilpunto. Loro sono degli an geli incarnati, inno-centi.

(26 maggio 1972)

31Nomadelfiaè uNa proposta

Page 32: Nomadelfia 2 2012 ok · Puoi dirlo, Gesù Salvatore del mondo, puoi dirlo che ti vogliamo ... può avere i nostri difetti, le nostre angustie, le nostre insidie: come in noi, forse

Nomadelfia è uNa proposta N. 1 2013

Anno XLVI - Trimestrale • Aut. Trib. di Grosseto N. 1 - 8.3.1968 • Dir. Resp.: Pietro CarenaStampa: Tipolitografia Trullo - Roma - www.tipolitografiatrullo.itNOMADELFIA Grosseto • C.P. 103 - 58100 Grosseto • Tel. 0564 338243 Fax 0564 338233 C.C.Post. 11938586CODICE IBAN - IT81J0760114300000011938586NOMADELFIA Roma • Via del Casale di S. Michele, 46 • Tel./Fax 06 30683485Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Internet: www.nomadelfia.it • www.donzeno.it • E-mail: [email protected]

In caso di mancato recapito inviare al CMP Romanina per la restituzione al mittente previo pagamento resi

Teatro Moderno - GrossetoSabato 6 aprile ore 20.45Domenica 7 aprile ore 17.15Ingresso gratuito

NELLE TERRE TERRE MOTATETeatro Tenda –MirandolaDa domenica 21 aprile a giovedì 25 aprile

Matinée per le scuole Ingresso gratuito