Noi tralci, Lui la vite: siamo della stessa pianta di Cristo · Preghiera da recitare a pranzo con...

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. V Domenica di Pasqua Anno “B” N. 22 03 – 10 maggio 2015 Foglio settimanale della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria Zianigo Via Scortegara, n. 166 Tel e Fax 041/430411 www.parrocchia.zianigo.it In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15, 1-8) Preghiera da recitare a pranzo con la candela accesa Signore Gesù Tu sei la nostra vite dalla quale attingiamo la linfa che ci nutre. Fa’ che non ci stacchiamo mai da Te. Grazie di questo cibo. Amen. Noi tralci, Lui la vite: siamo della stessa pianta di Cristo (dall’Avvenire del 30 aprile) Dio che mi sei intimo, che mi scorri dentro, tu mi vuoi sempre più vivo e più fecondo di gesti d'amore... Quale tralcio desidererebbe staccarsi dalla pianta? Perché mai vorrebbe desiderare la morte? Ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto. Potare la vite non significa amputare, inviare mali o sofferenze, bensì dare forza, qualsiasi contadino lo sa: la potatura è un dono per la pianta. Questo vuole per me il Dio vignaiolo: «Portare frutto è simbolo del possedere la vita divina» (Brown). Dio opera per l'incremento, per l'intensificazione di tutto ciò che di più bello e promettente abita in noi. Tra il ceppo e i tralci della vite, la comunione è data dalla linfa che sale e si diffonde fino all'ultima gemma. Noi portiamo un tesoro nei nostri vasi d'argilla, un tesoro divino: c'è un amore che sale lungo i ceppi di tutte le vigne, di tutte le esistenze, un amore che sale in me e irrora ogni fibra. E l'ho percepito tante volte nelle stagioni del mio inverno, nei giorni del mio scontento; l'ho visto aprire esistenze che sembravano finite, far ripartire famiglie che sembravano distrutte. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire. Se noi sapessimo quale energia c'è nella creatura umana! Abbiamo dentro una vita che viene da prima di noi e va oltre noi. Viene da Dio, radice del vivere, che ripete a ogni piccolo tralcio: Ho bisogno di te per grappoli profumati e dolci; di te per una vendemmia di sole e di miele. Il Papa: dobbiamo difendere le donne (dall’udienza del Papa del 29 aprile) Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro ha proseguito la sua riflessione sul disegno originario di Dio sulla coppia uomo-donna. “L’evangelista Giovanni – ha esordito il Papa - all’inizio del suo Vangelo, narra l’episodio delle nozze di Cana, a cui erano presenti la Vergine Maria e Gesù, con i suoi primi discepoli (cfr Gv 2,1-11). Gesù non solo partecipò a quel matrimonio, ma ‘salvò la festa’ con un miracolo del vino! Dunque, il primo dei suoi segni prodigiosi, con cui Egli rivela la sua gloria, lo compì nel contesto di un matrimonio, e fu un gesto di grande simpatia per quella nascente famiglia, sollecitato dalla premura materna di Maria”. A braccio ha aggiunto: “E questo ci fa ricordare il libro della Genesi, quando Dio finisce l’opera della creazione e fa il suo capolavoro; il capolavoro è l’uomo e la donna. E qui Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio, in una festa di nozze: un uomo e una donna. Così Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia: l’uomo e la donna che si amano! Questo è il capolavoro!”. Oggi sembra non facile parlare del matrimonio come di una festa che si rinnova nel tempo, nelle diverse stagioni dell’intera vita dei coniugi. È un fatto che le persone che si sposano sono sempre di meno; questo è un fatto: i giovani non vogliono sposarsi. In molti Paesi aumenta invece il numero delle separazioni, mentre diminuisce il numero dei figli. La difficoltà a restare assieme – sia come coppia, sia come famiglia – porta a rompere i legami con sempre maggiore frequenza e rapidità, e proprio i figli sono i primi a portarne le conseguenze. Ma pensiamo che le prime vittime, le vittime più importanti, le vittime che soffrono di più in una separazione sono i figli. La famiglia è in cima a tutti gli indici di gradimento fra i giovani; ma, per paura di sbagliare, molti non vogliono neppure pensarci; pur essendo cristiani, non pensano al matrimonio sacramentale, segno unico e irripetibile dell’alleanza, che diventa testimonianza della fede. Forse proprio questa paura di fallire è il più grande ostacolo ad accogliere la parola di Cristo, che promette la sua grazia all’unione coniugale e alla famiglia”.

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V Domenica di Pasqua

Anno “B” N. 22 03 – 10 maggio 2015

Foglio settimanale della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria Zianigo –Via Scortegara, n. 166 Tel e Fax 041/430411

www.parrocchia.zianigo.it

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15, 1-8)

Preghiera da recitare a pranzo con la candela accesa Signore Gesù Tu sei la nostra vite dalla quale attingiamo la linfa che ci nutre. Fa’ che non ci stacchiamo mai da Te. Grazie di questo cibo. Amen.

Noi tralci, Lui la vite: siamo della stessa pianta di Cristo (dall’Avvenire del 30 aprile)

Dio che mi sei intimo, che mi scorri dentro, tu mi vuoi sempre più vivo e più fecondo di gesti d'amore... Quale tralcio desidererebbe staccarsi dalla pianta? Perché mai vorrebbe desiderare la morte? Ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto. Potare la vite non significa amputare, inviare mali o sofferenze, bensì dare forza, qualsiasi contadino lo sa: la potatura è un dono per la pianta. Questo vuole per me il Dio vignaiolo: «Portare frutto è simbolo del possedere la vita divina» (Brown). Dio opera per l'incremento, per l'intensificazione di tutto ciò che di più bello e promettente abita in noi. Tra il ceppo e i tralci della vite, la comunione è data dalla linfa che sale e si diffonde fino all'ultima gemma. Noi portiamo un tesoro nei nostri vasi d'argilla, un tesoro divino: c'è un amore che sale lungo i ceppi di tutte le vigne, di tutte le esistenze, un amore che sale in me e irrora ogni fibra. E l'ho percepito tante volte nelle stagioni del mio inverno, nei giorni del mio scontento; l'ho visto aprire esistenze che sembravano finite, far ripartire famiglie che sembravano distrutte. E perfino le mie spine ha fatto rifiorire. Se noi sapessimo quale energia c'è nella creatura umana! Abbiamo dentro una vita che viene da prima di noi e va oltre noi. Viene da Dio, radice del vivere, che ripete a ogni piccolo tralcio: Ho bisogno di te per grappoli profumati e dolci; di te per una vendemmia di sole e di miele.

Il Papa: dobbiamo difendere le donne (dall’udienza del Papa del 29 aprile)

Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro ha proseguito la sua riflessione sul disegno originario di Dio sulla coppia uomo-donna. “L’evangelista Giovanni – ha esordito il Papa - all’inizio del suo Vangelo, narra l’episodio delle nozze di Cana, a cui erano presenti la Vergine Maria e Gesù, con i suoi primi discepoli (cfr Gv 2,1-11). Gesù non solo partecipò a quel matrimonio, ma ‘salvò la festa’ con un miracolo del vino! Dunque, il primo dei suoi segni prodigiosi, con cui Egli rivela la sua gloria, lo compì nel contesto di un matrimonio, e fu un gesto di grande simpatia per quella nascente famiglia, sollecitato dalla premura materna di Maria”. A braccio ha aggiunto: “E questo ci fa ricordare il libro della Genesi, quando Dio finisce l’opera della creazione e fa il suo capolavoro; il capolavoro è l’uomo e la donna. E qui Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio, in una festa di nozze: un uomo e una donna. Così Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia: l’uomo e la donna che si amano! Questo è il capolavoro!”. Oggi sembra non facile parlare del matrimonio come di una festa che si rinnova nel tempo, nelle diverse stagioni dell’intera vita dei coniugi. È un fatto che le persone che si sposano sono sempre di meno; questo è un fatto: i giovani non vogliono sposarsi. In molti Paesi aumenta invece il numero delle separazioni, mentre diminuisce il numero dei figli. La difficoltà a restare assieme – sia come coppia, sia come famiglia – porta a rompere i legami con sempre maggiore frequenza e rapidità, e proprio i figli sono i primi a portarne le conseguenze. Ma pensiamo che le prime vittime, le vittime più importanti, le vittime che soffrono di più in una separazione sono i figli. La famiglia è in cima a tutti gli indici di gradimento fra i giovani; m a, per paura di sbagliare, m olti non vogliono neppure pensarci; pur essendo cristiani, non pensano al matrimonio sacramentale, segno unico e irripetibile dell’alleanza, che diventa testimonianza della fede. Forse proprio questa paura di fallire è il più grande ostacolo ad accogliere la parola di Cristo, che promette la sua grazia all’unione coniugale e alla famiglia”.

GIORNO per GIORNO SANTE MESSE NELLA SETTIMANA Vita di Comunità

Domenica 03 V di Pasqua B

At 9,26-31 Sal 21

1Gv 3,18-24 Gv 15, 1-8

08:00 def.ti: Gallo Silvana ord. Amiche* def.ti Carraro, De Benetti* Lorenzon Angelo, Maria* Suor Gioviana Barbiero morta il 29-4-15 in casa madre a S. Michele a Verona.

10:00 def.ti: Baracco Franca, Pietro, Rino* Silvestrini Ugo*

18:30 S. Messa.

Lunedì 04 07:40 Preghiera del buongiorno Gesù e Maria per tutti ragazzi elementari e materne.

18:30 def.ti: Pegoraro Carlina*

Martedì 05 18:30 def.ti: Pegoraro Rodolfo, Albina*

Mercoledì 06 18:30 defti: Bugin Agnese *Pegoraro Carlina* 20:00 Incontro di formazione per animatori giovani del GREST a S. Leopoldo.

Giovedì 07 17:00-18:15 Preghiera di Adorazione Eucaristica*

18:30 def.ti: Pegoraro Giuseppe*

Venerdì 08 09:00 def.ti: Calzavara Virginio, Manuel* per le forze dell’ordine* Ribon Tito* 20:30 Rosario per tutti presso la Madonna Grande (ragazzi e genitori)

20:30 Incontro-testimonianza con la comunità Cenacolo di Zerman

Sabato 09

18:30 def.ti: Martignon Alfio* Volpato Angelo, Milan Anna* Bonaldo Irma, Pesce Giuseppe* Cazzin Luigina, Valotto Attilio* Campagnaro Giovanni*

Domenica 10 VI di Pasqua B

At 10,25-26.34-35. 44-48 Sal97

1Gv.4.7-10 Gv.15,9-17

08:00 per gli ammalati* 10:00 def.ti: Silvestrini– Stella* 18:30 S. Messa.

Cari saluti da don Ruggero

e il diacono Lucio.

AVVISO:

Pellegrinaggio a Roma 8-9-10 giugno 2015: visita alle basiliche, alle catacombe e udienza da papa Francesco, nel ritorno visita al Santuario mariano di Loreto. E’ una bella occasione…. Iscrizioni entro il 12 aprile prossimo presso: don Ruggero 3204103149 - Gianni 3498083779 - Luciano 3474251885. Costo € 280,00 - anticipo € 100 all’iscrizione.

N. B. Sab. 9 maggio Giornata di prevenzione contro il glaucoma: iniziativa del Lions Club Riviera del Brenta. Visita gratuita presso ambulatorio dott. Suppa, sopra Farmacia.

AVVISO Venerdì 8 maggio ore 20:30 in parco Incontro con le ragazze della Comunità Cenacolo di Zerman di Mogliano per tutti i genitori e per i ragazzi di 2°- 3° media, Cresima e superiori.

N.B. Invitiamo i parrocchiani a sottoscrivere nella denuncia dei redditi il 5 per mille a sostegno del nostro oratorio “CZI” Circolo Zianigo Insieme - Mirano cf 82016980276. (ritagliare questo riquadro e consegnarlo ai CAF o al proprio commercialista).

N.B. A com inciare dal 4 m aggio siam o invitati a raccoglierci per la preghiera del Rosario pressi i capitelli o in famiglia. Di venerdì ci troviamo anche presso l’immagine grande della Madonna (ore 20:30).

Dom.10 maggio ore 20:45 Serata di brani di musica lirica per la festa della mamma ad opera della Corale S. Cecilia presso la tensostruttura del parco.

N.B. Merc. e Giov. della settimana ore 10:00-12:00 e 16:00-18:00 don Ruggero passerà per il saluto e la benedizione della famiglia (salvo inconvenienti) in via Scortegaretta. Preparare candela, olivo e... un po’ di FEDE!!!

N.B. Durante la Quaresim a sono stati raccolti per la Missione di P. Fiorenzo € 1000, che sono stati già inviati. Grazie a tutti.