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Noi, …. piccoli scrittori!!!! Favole, fiabe, leggende e altri racconti Classe III Scuola Primaria “Enrico Mestica “ Apiro

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Noi, …. piccoli scrittori!!!!

Favole, fiabe, leggende e altri racconti

Classe III Scuola Primaria “Enrico Mestica “

Apiro

Le nostre

favole

Arturo, il pipistrello C’era una volta un pi-pistrello di nome Artu-ro. Arturo era un pipistrel-lo curioso e voleva scoprire il mondo e ini-ziò a volare di giorno. Una mattina Arturo era appeso a testa in giù su un ramo di un albero, vide un cigno bellissimo di nome Bianca.

Il cigno aveva le ali in un cespuglio spinoso. Gli altri cigni la prende-vano in giro e non la aiu-tavano, invece Arturo

prese il volo per salvare Bianca. Bisogna aiutare chi è in difficoltà. Arianna

Il cavallo e il lupo

C’era una squadra di calcio di cavalli, in questa squa-

dra c’era un campione che si chiamava Washa-rà. Un giorno Washarà an-dò a passeggio e incon-trò un lupo geloso della sua coppa d’oro. Il lupo disse al cavallo : -

Ma come ti sei meritato quella coppa? E il cavallo gli rispose: - Impegnandomi negli studi e nel calcio! Il giorno dopo nella squadra c’era un nuovo giocato-re e Washarà disse: - Ehi, quello è il lupo che ho in-contrato ieri. Cosa ci fai qui? Il lupo rispose: - Ho seguito i tuoi consigli e ha fun-zionato! Dopo arrivò il giudice e disse: - Ehi, tu, invece che la firma hai scritto una parolaccia, sei espulso! Il lupo divorò il giudice e scappò.

Mor

Il cervo e il ghepardo

Un cervo camminava dentro u-na foresta, incontrò un ghepar-do che voleva trovare un teso-ro. Allora il cervo chiese: - Come facciamo a trovare un tesoro? Il ghepardo gli rispose: - Non ti preoccupare, ci penso io, ho già tutto pronto, ho una barca! Il cervo si rassicurò e disse : - Ok, allora partiamo!

Una volta arrivati scesero dalla barca e il ghepardo chiese: - Dov’è il tesoro? Il cervo rispose: - È là, dentro la grotta! Andarono dentro la grotta e ap-pena il ghepardo vide il tesoro lo prese solo per sé, però il cer-vo glielo rubò, se lo mise fra le

corna, se ne andò e lasciò il ghepardo sull' isola! Morale

Non ci si deve fidare di chi non si conosce. Emma

Il cigno e il pesce Un giorno un cigno bello ed educato stava sorvolan-do un laghetto e vide un pesce strano. Il pesce aveva pinne pic-colissime ed era tutto bianco. Il cigno volle vedere da vicino quel pesce strano. Ma quando il cigno si av-vicinò, il pesce era sparito. Allora il cigno volò e volò dappertutto, ma il pesce non lo trovava.

Povero cigno. Il pesce era an-dato in vacanza da un parente.

Quando il cigno rivide quel pesce diventarono buoni amici. Arianna

Il cobra e il pavone

Un pavone era fiero della sua bellezza. Un giorno andò a fare una passeggiata nel deserto, a mezza strada incontrò un co-bra geloso della sua bellezza. Il cobra disse al pavone: - Quanto sei bello, io invece

sono bruttino. Il pavone disse al cobra: - Ahahah! Il cobra si arrabbiò e ucci-se il pavone.

Mor e Amèlie e Tommaso

Il gatto e il leone

Un gatto passeggiava lungo la foresta, era vanitosissimo. Mentre passeggiava, il gatto in-contrò un leone e gli disse: - Sei spelacchiato e brutto, sembri un leone che è stato dentro la

spazzatura per un anno, invece io sono bellissimo! Il leone si arrabbiò molto e gli domandò: - Se sei così bello perché sei nella foresta? Il gatto non sapendo rispondere se ne andò e non tornò mai più.

Emma

Il gatto e il topo Un giorno un topo dispettoso andò in un prato e dis-se: - Al gatto, al gatto, aiutatemi! Arrivò la sua famiglia allarmata e disse al topo: - Tippy, stai bene? E lui rispose: - Era uno scherzo, ahahah! Si arrabbiarono tutti con Tippy e gli dissero: - Non è un bello scher-zo. Ma Tippy non li ascoltò e conti-nuò per altri tre giorni, i primi due giorni gli credettero, ma il terzo giorno arrivò il gatto veramente e Tippy disse: - Al gatto, al gatto! Questa volta è vero! Ma la famiglia non lo stava ascoltando e gli dissero: - Non ti crediamo più. Allora il gatto se lo divorò in quattro e quattro otto. La morale: non bisogna chiedere aiuto se non c’è pe-ricolo.

Andrea, Flobert e Nicole

Il ghiro e il ghepardo Una volta un ghiro dispettoso andò a fare una pas-seggiata nella savana. Incontrò un ghepardo ubriaco che stava camminan-

do con due gambe. Il ghiro disse: - Ma quel ghepardo e’ impazzi-to! Il ghiro andò a parlargli e dis-

se : - Che cosa hai che non va? Il ghepardo rispo-se: -Ehh!!!. Il ghiro capì che il ghepardo era ubri-aco. Tommaso

Il lupo e il piccione Un lupo passeggiava per il bosco quando incontrò un piccione. Allora il lupo gli disse: - Puoi scendere quaggiù che così ti posso dare da mangiare? Il piccione scese giù e il lupo se lo mangiò.

Robert e Lorenzo

IL LUPO E IL CORVO

Un corvo passeggiava per la città ma dopo un po' vide il cielo scu-rirsi e disse: - Perché è buio? Qualche istante dopo vide un lu-po ma aveva un’espressione cat-tiva. Ma il corvo curioso gli disse: -Hai le uova? - No, ma ho il sale. Dopo gli disse il corvo: - Che cos’è il sale? - E’ un idromassaggio. Dopo il lupo gli disse: - Vieni che te lo metto. Ma il corvo non sapeva che lo voleva mangiare e

all'improvviso se lo man-giò. Lorenzo

Il pappagallo e il pavone Un pappagallo molto chiacchierone che ripeteva sempre le stesse cose e un pavone non tanto furbo erano amici per la pelle. Ma il pappagallo a volte era dispettoso con il pavone perché ripeteva le stesse cose che diceva lui. Un giorno il pavone decise di vendicarsi dicendo al pappagallo: - Io sono stupido! Allora il pappagallo ripeté: - Io sono uno stupido! Il pavone pensò che non si era vendicato abbastan-za, allora disse: - Io non ripeterò più le parole che di-ci tu! E il pappagallo: - Io non ripeterò più le parole che di-ci tu! Ma il piano del pavone non funzionò e trovò un altro amico (che di sicuro non era un pappagallo). Per fortuna aveva trovato un amico pavone. Mentre invece il pappagallo rimase solo. Amèlie

Il pavone e il lupo Un pavone passeggiava in un bosco, incontrò un lupo che era più bello di lui. Allora il pavone gli disse: - Mi sveli come hai fatto ad essere così bello? Il lupo si arrabbiò e gli rispose: - No! Il pavone insistette: - Dai, dimmelo, dimmelo! Allora il lupo infuriato se lo mangiò.

Robert e Lorenzo

Il puma e il leone

Un giorno un puma, che era molto gene-roso e altruista, in-contrò un leone che era antipatico, pre-potente e egoista. Il leone disse: - Io sono più grande di

te, più forte, più intelligente e sono il re della savana perché quando passo tutti si inchinano ai miei piedi! Il puma rispose: - I più forti non avranno mai un lieto fine, perché sono prepotenti. Allora il leone gli disse: - Allora facciamo una gara, chi vince sarà il re, la gara sarà una battaglia a botte! Il puma accettò, cominciò la gara e il puma sconfisse il leone. E tutti lo acclamarono.

LA MORALE Non bisogna prendere

in giro i più deboli.

Nicole

La banda di coccodrilli e il ghepardo Un giorno una banda di coccodrilli rubò un diamante rarissimo al ghepardo mentre dor-miva. Ma siccome il ghepar-do in casa aveva le te-lecamere, improvvisa-mente il ghepardo si svegliò, chiamò la polizia che chiese: - Dov’ è questa banda di coccodrilli? Il ghepardo rispose: - Sono qui a casa mia e hanno rubato il mio diamante raro! La polizia arrivò a casa del ghepardo e arrestò la banda dei coccodrilli e il ghepardo riebbe il suo dia-mante raro.

Flobert

L’elefante e il cavallo Un giorno ad un elefante che beveva nel ruscello un

cavallo lanciò un sasso e l’elefante cascò nel ruscello. L’elefante era tutto sporco, allora andò a casa e fece la doccia. Il cavallo andò a casa e, ap-pena uscì, l’elefante gli die-de una botta con il suo naso e gli disse: - Tu mi avevi but-tato nel ruscello e io ti ho

dato una botta.

Morale Non bisogna mai dare fastidio

agli altri.

Andrea

Le nostre

fiabe

Il bambino ranocchio C’era una volta un bambino che viveva in un castello che era tutto d’oro, le torri del castello erano altissi-me. Ma un giorno arrivò una strega che trasformò il bambino in un ranocchio brutto e puzzolente. Allora arrivò un mago che gli diede una bacchetta magica, il bambino si trasformò di nuovo in bambino con la bacchetta, poi fece scomparire la strega. Alla fine si trovò una ragazza, poi si sposarono e vis-sero per sempre felici e contenti. Andrea

Il castello in fondo al mare C’era una volta una sirena molto bella che viveva in un castello in fondo al mare. Ma un giorno arrivò un mo-stro marino molto brutto (perché aveva 50 tentacoli e la coda) che distrusse il ca-stello.

Allora arrivò un mago che diede alla sirena una bac-chetta magica. La sirena fece scomparire il mostrò e ricostruì il ca-stello e tutti i pesci furono contenti.

Amèlie, Andrea e Robert

Il castello in mezzo al bosco C’era una volta una principessa che viveva in un ca-stello in mezzo al bosco. Ma un giorno arrivò una strega che era invidiosa del-la sua bellezza, allora la rapì, ma per fortuna passava di lì un principe che andò dal re. Sentendo che la principessa era stata rapita si offrì per andarla a re-cuperare. Allora il re chiamò il suo aiutante mago che diede al principe una spada magica. Il principe partì, fu un lungo viaggio. Quando il principe arrivò al castello della strega, questa stava per fare un incantesimo alla principes-sa. Il principe sferrò un colpo al cuore della strega.

La principessa si inna-morò subito del princi-pe. Alla fine si sposaro-no.

Robert

Il principe e la spada magica C’era una volta un principe che viveva in un castello. Un giorno il principe uccise i genitori di un T-rex, ma di-menticò il figlio. Il principe uccise i genitori del T-rex perché loro aveva-no ucciso sua sorella. Due anni dopo il T-rex creb-be e voleva uccidere il principe. Arrivò un leone che al principe disse: - Un T-rex ti vuole uccidere. – ma il principe non gli credette. Infatti il giorno dopo arrivò il T-rex, il principe tutto spaventato lo disse ai suoi genitori che lo nascosero nel sotterraneo del castello. Arrivò di nuovo il leone e il principe lo supplicò di salvarlo, il leone gli diede una spada magica e gli spiegò i poteri della spada magica. Il leone gli disse: - Sali su di me. Il leone portò il principe sopra il T-rex e il principe lo trasformò in una penna che scrive le fiabe da sola.

Mor e Andrea

Il re e il drago sputafuoco

C’era una volta un re che si chiamava Michele e vive-va in un castello, camminava zoppicando e era sden-tato, aveva la barba lunghissima. Ma un giorno nel castello arrivò un drago sputafuoco che aveva i denti appuntitissimi e le corna molto ap-puntite e la barba rossa, le orecchie lunghissime. Ad un certo punto buttò giù la porta del re. Il re si affacciò e ad un certo punto il drago bruciò i vestiti del re, dopo il re rimase in mutande. Il re disse al drago: - Aspettami vado in camera mia a prendere gli abiti da indossare. Quando il re aveva fatto si rimise a combattere, ad

un certo punto comparve un uc-cello, prese la spada del re e l’uccello si mise a combattere contro il drago e vinse. Alla fine il re si sposò con una principessa.

Lorenzo

La sirena C’era una volta una sirena bellissima che si chiamava Maria, lei viveva in un fondale marino. Un giorno arrivò una strega che trasformò Maria in un’umana. Ma arrivò ad un tratto un folletto che le diede una bacchetta magica. L’umana prese subito la bacchetta e sconfisse la stre-ga. Alla fine l’umana si sposò con un principe e vissero felici e contenti. Arianna

L’avventura della principessa C’era una volta una principessa molto bella che abi-tava in un castello. Ogni giorno la principessa andava di nascosto nel bo-sco perché il babbo (il re) non voleva. Un giorno la principessa era andata nel bosco ma ad un tratto arrivò una strega che cercò di ucci-derla perché quello era il suo bosco. La principessa urlò: - Aiutooooo!!!! Allora arrivò un folletto che le diede un anello e la principessa disse: - Che ci faccio con un anello di fidanzamento? Il folletto rispose: - Pigia il rubino e vedrai che chia-merà il principe di un altro castello. (E infatti….) La principessa disse: - Eccolo! Il principe sconfisse la strega. La principessa appena vide la sua faccia se ne inna-morò e vissero felici e contenti.

Amèlie

L’incontro nella foresta C’era una volta una principessa che voleva tanto be-ne al padre, questa principessa si chiamava Carol, e-

ra molto bella: aveva due occhi celesti come il mare, i capelli li aveva castani ed era bellissima. Un giorno mentre stava raccogliendo delle margherite nella foresta incon-trò un bel ragazzo. Questo ragazzo era rimasto scioccato dalla sua bellezza perciò le chiese di essere il suo fidanzato, la principessa gli rispose di sì. Il ragazzo, che si chiamava Cristian, e la principessa Carol erano ormai fi-

danzati e dopo pochi giorni si sarebbero sposati, tut-to il palazzo era indaffarato per i preparativi: la cuo-ca preparava il pranzo con pollo arrosto, pasticcini, spaghetti, tagliatelle, l’insalata, i pomodori arrosto ecc. Le fioraie andarono a prendere i fiori preferiti della futura sposa cioè le margherite. I camerieri lu-cidavano l’argenteria per apparecchiare, le sarte pre-paravano il vestito della sposa (molto bello). I par-rucchieri preparavano l’acconciatura e le parrucchie-re invece la corona di fiori.

Ma proprio l’ultimo giorno una strega venne a sapere tutto e si arrabbiò perché anche lei era in-namorata di Cristian, andò su tutte le furie e disse: - Te la farò pagare brutta principessa viziata e rubacuori, grrr !!!. Allora la strega preparò l’incantesimo per trasformarsi nella sposa di Cristian. La notte prima del matrimonio rapì la principessa e la rinchiuse in una cella di casa sua e la strega si tra-sformò in principessa. La mattina dopo arrivò un uccello che si trasformò in fata e disse alla vera principessa: - Ciao, mi chiamo Trilly e sono venuta per darti questo anello per scon-figgere la strega. Carol andò al castello e uccise la strega. E alla fine si sposarono e vissero FELICI E CONTENTI.

Nicole

Le nostre

leggende

Gli aculei degli istrici Una volta gl’istrici erano senza aculei, vivevano nelle Marche, non c’erano animali grandi più degli istrici. Un giorno degli animali molto grandi stavano arri-vando, gli istrici non lo sapevano. Quando arrivarono, gli istrici si spaventarono. Gli istrici venivano calpestati. Il giorno dopo vennero animali ancora più grandi. Gli istrici si spaventarono così tanto che gli crebbero gli aculei. Così gli istrici cacciarono gli altri animali più grandi.

Robert

I leoni infuriati Un tempo i leoni erano gentili e non avevano la chio-ma. Non andavano mai a cacciare gli altri animali. A mezzogiorno era l’ora della nanna per i leoni, i leo-ni stavano riposando. A un certo punto gli altri animali facevano troppo chiasso. Allora i leoni si arrabbiarono tanto e agli adulti ma-schi dalla rabbia crebbero dei capelli intorno alla fac-cia e infuriati divorarono quelli che facevano chiasso. Da allora i leoni sono pericolosi e con la chioma.

Mor

Il delfino Arturo Milioni e milioni di anni fa i delfini erano come tutti i pesci. Un pesce di nome Arturo decise di suonare in una banda rock. Arturo e i suoi amici diventarono famosi. Ma un giorno Arturo mangiò per sbaglio un pesce. Si allungò e divento un delfino bello e forte.

Arianna

Il granchio e la trota Una volta una trota aran-cione viveva in una roc-cia. E quando usciva dalla roc-cia non riusciva a nuotare perché aveva una pinna e una chela. Dopo un po’ di tempo ar-rivò un granchio con una

chela e una pinna. La trota arancione e il granchio si incontrarono e il granchio disse: - Che cosa hai al posto della pinna? La trota rispose: - Ho una chela! E tu che cosa hai al posto della chela? Il granchio rispose: -Ho una pinna. Decisero di scambiarle e alla fine la trota si ri-trovò con due pinne e il granchio con due chele. Tommaso

Il lumacone intelligente Tanto tempo fa un lumacone passeggiava in un pra-to, ad un tratto iniziò a piovere e il lumacone si ba-gnò tutto. Il giorno seguente vide una conchiglia e il lumacone decise di costruirsi una casa a forma di quella con-chiglia. E il lumacone non si bagnò più. Da quel giorno il lumacone si portò la casa sulle spal-le.

Andrea, Arianna e Lorenzo

Il primo elefante con la proboscide

lunga Prima gli elefanti avevano la coda lunga e la probo-scide corta. Un giorno un elefante vide un cucciolo di elefante che stava affogando nel fiume. Per prendere il cucciolo si sforzò così tanto che la sua proboscide si allungò.

Riportò il cucciolo alla mamma e la mamma disse: - Grazie per aver salvato il mio picco-lo! E l’elefante: - Pre-go! E da quel giorno gli elefanti ebbero la

proboscide lunga.

Amélie e Sami

Le lucciole e il sole

Moltissimi anni fa c’era uno sciame di lucciole.

Di notte quando cercavano il

cibo non ci vedevano.

Allora la mattina si lamenta-

vano con il sole, perché di

notte non ci vedevano.

Il sole stanco di sentire sem-

pre le stesse cose, disse: -

Siccome sono stanco di sentire le stesse cose, vi re-

galerò un po’ dei miei raggi, ogni giorno ve li regale-

rò!

Le lucciole dissero di sì al sole.

Da quel giorno le lucciole tut-

te le notti avevano la luce.

Nicole, Tommaso e Sergio

Le mele Una volta le mele erano bianche. Ma le mele non si piacevano così chiesero al Sole di colorarle. La prima volta il sole rifiutò, anche la seconda volta, anche la terza volta, la quarta volta il Sole rispose: - Sì, va bene. E da quel giorno le mele sono rosse, gialle e verdi.

Flobert

Le strisce delle tigri Una volta le tigri erano tutte arancioni. Le tigri vivevano nella Valle Dorata vicino ad un ca-stello. Ma un giorno le tigri vennero colte di sorpresa dal Colonnello Tutto Schioppo! Colonnello Tutto Schioppo disse alle tigri: - Per favo-re venite a corte, il re Botto vi vuole per fare uno spettacolo, io vi dovrò fare del male ma farò per fin-ta! Le tigri ci pensarono un po’ e risposero: - OK! Colonnello Tutto Schioppo le portò a corte. Il re Botto le fece incatenare così tanto tempo che quando fecero lo spettacolo avevano delle strisce nere dappertutto, erano i segni delle catene. Oggi però le tigri non sono più docili e hanno ancora le strisce nere.

Emma

L’elefante pazzo Tanto tempo fa un elefante aveva la coda lunga, lun-ga e mentre passeggiava si calpestò la coda. Allora corse dal dottore, il dottore gli fasciò la coda, dopo dieci giorni fu guarito. Andò a passeggiare, si calpestò di nuovo la coda, an-dò dal dottore che gli fasciò di nuovo la coda, dopo dieci giorni guarì di nuovo. Andò a passeggiare, si calpestò la coda e andò dal dottore che gli disse di tagliare la coda così poteva passeggiare tranquillo. Da quel giorno gli elefanti hanno la coda corta.

Andrea

I serpenti velenosi Una volta i serpenti avevano le gambe. Però facevano troppo rumore per gli altri animali. Così gli animali decisero di tendere delle trappole ai serpenti: le misero nella spiaggia, nel bosco e nella foresta. Una volta catturati tutti i serpenti, decisero di taglia-re loro tutte le zampe. I serpenti urlarono: - No, vi prego, non faremo più ru-more! Gli animali risposero: - Sì, proprio, non ci crederemo mai! Così tagliarono le zampe a tutti. I serpenti arrabbiati andarono alla sorgente del vele-no, lo succhiarono tutto. E da quel giorno i serpenti non hanno le zampe e hanno il veleno.

Mor, Flobert ed Emma

…...ed altri

racconti...

Il bambino prigioniero

C’era una volta un bambino che si chiamava Arturo, passeggiava in un bosco. Ad un certo punto arrivò un pirata che si chiamava Uncino: era con una benda, zoppo, e sdentato. Lo rapì e lo portò nella sua nave, e gli disse : - Ti terrò con me finché non ti ucciderò. Arturo gli rispose: - Cattivo di un pi-rata!! Dopo tanti anni che Uncino teneva come schiavo Ar-

turo, il pirata fermò la nave per andare a trovare il suo te-soro, non si portò dietro il bambino, allora arrivò un na-no,che gli diede una spada. Il nano gli disse: - Ciao, io mi chiamo Coraggione perché sono coraggioso. Poi gli disse: -Questa spada ti servirà per combattere, ciao a presto.

Quando il pirata tornò con il suo tesoro vide il bam-bino che aveva la spada, e gli disse: - Cos’è quella spada? Il bambino gli rispose: - Questa spada te la voglio re-galare. Il pirata annuì e la prese, appena la prese morì e il bambino si prese il tesoro e lo restituì agli abitanti della città. Il bambino visse FELICE E CONTENTO.

Nicole, Sami e Lorenzo

Il mantello di fuoco Su un’isola c’era un drago con un mantello di fuoco. Aveva il mantello perché odiava l’acqua e aveva mol-ta paura di lei. Un giorno era anda-to a cacciare. All’improvviso iniziò a piovere. Il drago iniziò a cor-rere verso la sua ta-na ma appena arri-vò, il mantello non c’era più ed iniziò a piangere. Arrivò un cugino che per arrivare aveva infiammato mezza foresta. Appena seppe che il mantello era scomparso gliene fece un altro. Robert e Sergio

Il toro nella culla C’era una volta un toro parlante che andava sempre nella culla con il ciuccio e faceva sempre la pipì ad-dosso. Quando il toro aveva 6 anni andava a scuola con il pannolino e quando aveva 16 anni andava a scuola

con il ciuccio e quando an-dava al supermercato gli cascavano sempre i boxer. Quando faceva la doccia, faceva la doccia con la pipì e gli piaceva tanto. Quando beveva, beveva l’acqua del water, era la sua bibita preferita. Un giorno piovvero spine pungenti e il toro fece un urlo che si sentì in tutto l’universo.

Mor e Lorenzo

L’avventura del cigno e della scimmia C’erano una volta un ci-gno con le braccia e u-na scimmia volante. Un giorno andarono a fare una passeggiata al-lo zoo. Incontrarono un leone che era libero e che voleva mangiare il cigno e la scimmia. Allora per proteggersi usarono la mossa speciale e il leone si addormentò. La sera tornarono a casa, il cigno si mangiò la bana-na e la scimmia il pesce.

Amèlie e Tommaso

La partita dolorosa Molto tempo fa io stavo a calcio ad aspettare che i “pulcini” finivano di giocare. Dopo un po’ iniziammo a giocare noi, “piccoli amici”, abbiamo fatto gli allenamenti, poi quando facevamo la partita io ero vicino all’angolo e la scarpa si era slacciata e io sono cascato e sono rotolato. Mi faceva male la pancia, mi sono slogato il ginoc-chio e ho sbattuto la fronte a terra. Poi mi sono alzato. Alla fine abbiamo perso però ci siamo divertiti lo stesso.

Mor