nfo - FTAFftaf.ch/wp-content/uploads/21.pdf11 La fondazione Centro di Studi Bancari: un quadro...

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@ nfo Rivista FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari Relazione del presidente La semplificazione del ricupero d’imposta in caso di successione e l’autodenuncia esente da pena Nubi “tossiche“ sui mercati ? La FINMA riconosce il Codice deontologico svizzero per l'esercizio della gestione indipendente di patrimoni La Fondazione Centro di Studi Bancari: un quadro generale per le esigenze del mondo fiduciario L’Istituto di Formazione delle Professioni Fiduciarie: la risposta specifica al mondo fiduciario i Anno XVIII - N.ro 21 - Settembre 2009 www.ftaf.ch [email protected]

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  • testo diNicola BravettiPresidente FTAF

    @

    nfoRivista FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari

    Relazione del presidente

    La semplificazione del ricupero d’imposta in caso di successione e l’autodenuncia esente da pena

    Nubi “tossiche“ sui mercati ?

    La FINMA riconosce il Codice deontologico svizzero perl'esercizio della gestione indipendente di patrimoni

    La Fondazione Centro di Studi Bancari: un quadro generale per le esigenze del mondo fiduciario

    L’Istituto di Formazione delle Professioni Fiduciarie: la risposta specifica al mondo fiduciario

    iAnno XVIII - N.ro 21 - Settembre 2009

    [email protected]

  • 2 FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch

    Rivista FTAF - Federazione Ticinese delleAssociazioni di Fiduciari

    Anno XVIII - N.ro 21 - Settembre 2009

    Responsabile di RedazioneFranco Pozzi

    RedazioneFTAF-Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciaric/o Istituto di formazione delle professioni fiduciarieVilla Negroni - 6943 Vezia Tel. 091 930 68 56Fax 091 930 68 56www.ftaf.ch

    Comitato di redazioneIvan LecciAlessandro CioccaCarlo PeduzziIsabel GlattfelderFranco Pozzi

    Coordinamento grafico e stampaSocietà d’arti grafiche già Veladini & co SAvia Besso 42 CH - 6903 Luganotel+41 91 966 11 61 - [email protected]

    Sommario - Settembre 2009

    3 Relazione del PresidenteCristina Maderni

    5 La semplificazione del ricupero d’imposta in caso di successione e l’autodenuncia esente da penaClaudio Allidi

    7 46° Assemblea dei Delegati FIDUCIARI |SUISSE

    8 Nubi “tossiche” sui mercati?Dott. Gian Luigi Trucco

    10 La FINMA riconosce il Codice deontologico svizzero per l'esercizio della gestione indipendente di patrimoni ASG

    11 La fondazione Centro di Studi Bancari: un quadrogenerale per le esigenze del mondo fiduciarioProf. René Chopard

    12 Istituto di Formazione delle professioni fiduciarie:la risposta specifica al mondo fiduciario

    nfoRivista FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari i

    ACF ASG CAMERA OCCT SVIT FIDUCIARI⎪SUISSE

    Comitato F. Ruscitti A. Ciocca - C. Maderni I. Glattfelder F. PozziMembro Membro Presidente Vice Presidente Segretario-Cassiere

    CommissioniManifestazione PR I. Lecci A. Ciocca - C. Peduzzi I. Glattfelder F. PozziFormazione K. Kaufmann F. Poma - C. Maderni W. Leuzinger M. BelloniLeggi F. Ruscitti N. Wullschleger - G. Codoni I. Glattfelder A. Crespi

    Delegati FTAF

  • 3

    Il primo anno di presidenza è sempre ricco di for-ti emozioni, ma anche di ostacoli, che grazie alsupporto ed aiuto attivo di tutto il comitato èperò possibile affrontare e superare. Desidero iniziare questa relazione da un avveni-mento che certamente non ci ha fatto piacere va-le a dire le dimissioni della Camera Fiduciaria dal-la nostra Federazione, presentate nel settembre2008 con effetto al 31.12.2009. Siamo dispiaciu-ti che, malgrado la nostra disponibilità, non vi siastato modo di discutere e chiarire la natura delledifferenti opinioni e che di conseguenza l’associa-zione sia di fatto uscita dalla Federazione Mantel-lo. Auspichiamo peraltro che la nostra disponibili-tà al dialogo porti, in futuro ad una composizionedelle divergenze.Passiamo ora a quanto abbiamo affrontato, supe-rato e realizzato in questo anno: negli ultimi mesisiamo stati chiamati a partecipare ai lavori dellatask-force creata dal Governo per elaborare e di-scutere con le varie associazioni economiche quel-le possibili misure anti-crisi che proprio la scorsasettimana sono state approvate dal Gran Consi-glio. Finalmente dopo tanti anni di intenso lavorole Istituzioni hanno visto nella FTAF un interlocu-tore di primario livello. Siamo riconosciuti come unsettore molto importante della piazza finanziaria,capace di creare numerosi posti di lavoro ed unampio indotto economico. Siamo quindi dei par-tner autorevoli.Parimenti, l’Amministrazione Cantonale delleContribuzioni considera la Federazione una con-troparte privilegiata. Questo permette, attraversocolloqui costruttivi, di migliorare l’informazione ela comunicazione, affrontando le differenti tema-tiche e promuovendo nel contempo proposte con-crete. La richiesta, fatta a gran voce, di sollecitareil Parlamento Federale a valutare un’amnistia ge-nerale, va in questa direzione interattiva.Con la stessa Amministrazione è stato inoltre con-cluso un accordo formativo importante. Ci è infat-ti stato richiesto di organizzare all’interno del-l’Istituto di formazione delle professioni fiduciarieil corso di inizio anno riguardante le novità fisca-li. Saranno inoltre approfonditi durante l’anno sin-goli argomenti tramite incontri specifici. Per il secondo semestre 2009 sono già previstiquesti seminari:

    • modifiche fiscali a seguito delle misure anti-crisi;• amnistia per gli eredi;• riforma 2.

    Per quanto attiene all’IFPF, riteniamo di aver rea-lizzato ottimi miglioramenti, focalizzando megliole esigenze degli associati, ciò è testimoniato dalcrescente numero dei partecipanti. Il ComitatoScientifico si adopera nel raccogliere all’internodelle differenti associazioni richieste e proposteformative per meglio soddisfare i nostri membri. Sempre a livello formativo, in ambito apprendisti,abbiamo incontrato i rappresentanti della Divisio-ne della Formazione Professionale per precisare esensibilizzare gli addetti al lavoro, alla necessitàdel nostro settore di avere personale formato equalificato, imponendo ai datori di lavoro, colleghifiduciari, ed agli apprendisti medesimi l’iscrizioneal ramo specifico fiduciario senza l’attuale “scor-ciatoia” del ramo neutro. Questo permetterà di mantenere anche in futuroil corso specifico organizzato dalla Federazioneche altrimenti, con la continua diminuzione delnumero di iscritti, diventerebbe insostenibile dalprofilo didattico e finanziario.

    L’editoriale INFO della Federazione rappresentaun’importante testimonianza della nostra realtàcon articoli e documenti atti a sviluppare la pro-fessionalità ed a rafforzare la cooperazione tra gliAssociati, oltre che naturalmente essere un ottimostrumento di visibilità verso l’esterno per il nostrosettore.Unitamente al comitato ringrazio i colleghi che sisono adoperati nel preparare gli articoli professio-nali e rivolgo l’invito a voi delegati di sensibilizza-re i vostri associati a contribuire fattivamente allaredazione di articoli professionali da pubblicarenella nostra rivista. Ricordo come nell’ultimo numero della rivista, ab-biamo riportato i risultati dell’indagine sul merca-to fiduciario ticinese, elaborati dal signor MichelWaber nell’ambito del suo lavoro di tesi. Il lavorosvolto ed i dati raccolti hanno permesso di com-prendere ancora meglio la struttura e l’importan-za che il settore fiduciario ha a livello cantonale. Carissimi colleghi, veniamo al nostro “tormento-ne”: la modifica della legge sull’esercizio della

    RELAZIONE DEL PRESIDENTE

    Finalmente dopo tanti annidi intenso lavoro leIstituzioni hanno visto nellaFTAF un interlocutore diprimario livello

    testo diCristina MaderniPresidente FTAF

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    professione di fiduciari. Abbiamo tutti noi speratoche la “storia infinita” avesse un finale, ma non èancora così! Qualche passo è stato fatto, siamostati convocati in udienza la scorsa estate dallaCommissione della legislazione, dove abbiamopotuto esporre e illustrare la nostra posizione suivari punti di modifica. La nostra impressione è sta-ta di comprensione e sostegno alle nostre richie-ste, ma restava l’annoso problema della “leggesul mercato interno”. Da quanto sappiamo però il parere di vari espertilascia spazio alla nostra legge di esistere e soprat-tutto di continuare a sostenere che solo con un di-ploma riconosciuto può essere ottenuta l’autoriz-zazione ad esercitare in Ticino. L’esperienza sulcampo gioca senz’altro un ruolo importante, manon è sufficiente per svolgere oggi la nostra pro-fessione.Siamo dunque in attesa che la Commissione con-cluda il proprio rapporto e che questo venga mes-so all’ordine del giorno del Gran Consiglio. Il deputato Ghisletta nelle scorse settimane ha sol-lecitato una veloce evasione della pratica, ancheCarobbio (co-relatore con Caimi) ha promesso diinserire la trattanda nella riunione della Commis-sione, ma purtroppo ad oggi questo non è ancoraavvenuto. Da parte nostra continueremo a batterci perchéciò si realizzi e speriamo di poter chiudere prestoquest’importante dossier che ci ha impegnato e ciimpegna da diversi anni. Tanto è stato fatto e tanto resta ancora da fare, macon il vostro supporto il comitato si adoprerà af-finché i temi aperti e sensibili per la nostra profes-sione vengano affrontati e risolti. �

    La nostra impressione è statadi comprensione e sostegno

    alle nostre richieste, ma restava l’annoso

    problema della “legge sul mercato interno”

    PROGRAMMA FUTURO

    Riprendo da quanto detto alla fine della rela-zione presidenziale:• Vedere la realizzazione della modifica della

    legge sui fiduciari

    Altri obbiettivi:• Rivedere gli statuti sociali e per la prossima

    assemblea presentare una proposta di revi-sione

    • Consolidare l’attività con l’istituto e l’ACC• Aumentare la collaborazione e gli incontri

    con le altre associazioni di categoria come:Camera di Commercio, ABT, CATEF con lequali potremo realizzare importanti siner-gie e forza nel dare voce alle richieste eproblematiche comuni anche verso le Isti-tuzioni

    • Ottenere, con la collaborazione della divi-sione professionale, una garanzia per il fu-turo del corso apprendisti così da poterprocedere alla traduzione di nuove dispen-se per l’aggiornamento del materiale di-dattico

    • Elaborare concetti e progetti per una mag-giore visibilità della FTAF

  • 5

    Premessa Il 2 dicembre 2008 il Gran Consiglio ha adeguatola Legge tributaria cantonale (LT)1 alla nuova Leg-ge federale relativa alla semplificazione del ricu-pero d’imposta in caso di successione e all’intro-duzione dell’autodenuncia esente da pena. Conquesto nuovo disciplinamento – che sarà in vigo-re a partire dal 01.01.2010 – viene definitiva-mente a cadere la particolare amnistia fiscale tici-nese a favore degli eredi e il nostro ordinamentotributario in materia di ricupero d’imposta in casodi successione acquisisce un assetto uguale a

    quello degli altri cantoni e del-la Confederazione. Si tratta diuna riforma che comporta im-portanti innovazioni a benefi-cio degli eredi, per gli aspettirelativi al ricupero d’impostasemplificato, e di tutti gli altricontribuenti per quanto ri-guarda l’autodenuncia esenteda pena.

    La semplificazione del ri-cupero d’imposta in caso

    di successione (art. 238a LT) La nuova procedura semplificata interessa gli ere-di poiché riguarda le sottrazioni d’imposta com-messe dal defunto quando era ancora in vita. Inquesti casi il nuovo diritto prevede di applicare ilricupero delle imposte sottratte (alla Confedera-zione, al Cantone e al Comune) con i relativi inte-ressi di ritardo limitatamente ai tre periodi fiscali(o anni) che precedono l’anno del decesso. Secon-do la regolamentazione attualmente in vigore il ri-cupero d’imposta e dei relativi interessi può inve-ce estendersi su un lasso di tempo massimo di die-ci anni, tuttavia con la particolarità che, per effet-to della nostra amnistia a favore degli eredi, il ri-cupero delle imposte cantonali e comunali e degliinteressi di ritardo è operato unicamente per i pe-riodi fiscali a partire dal 2001. Esemplificando al-l’erede di un contribuente che ha commesso unasottrazione d’imposta e che muore nel 2009 èchiesto il ricupero delle imposte cantonali e co-munali e degli interessi di ritardo limitatamente al-le tassazioni cresciute in giudicato degli anni dal2001 al 2008 compreso. Le imposte federali diret-

    te oggetto di ricupero (con i relativi interessi) sonoinvece quelle dei periodi fiscali dal 1999/2000 al2008 compreso. L’erede di un contribuente chemorirà nel 2010 – quindi in regime di nuova LT –sarà per contro tenuto a pagare le imposte fede-rali dirette, cantonali e comunali (con l’aggraviodei relativi interessi di ritardo) dei soli periodi fi-scali (o anni) dal 2007 al 2009 compreso. L’alleg-gerimento fiscale indotto dalla nuova procedurasemplificata è quindi importante e il risparmio diimposta e interessi può anche essere dell’ordinedel 60% circa considerati i tre livelli istituzionali in-teressati dai minori introiti fiscali. Il beneficio della procedura semplificata è tuttaviasubordinato alla condizione che l’erede adempiacorrettamente ai suoi obblighi di collaborazionecon il fisco (l’erede deve aiutare “senza riservel’amministrazione a determinare gli elementi del-la sostanza e del reddito sottratti”) e si adoperi af-finché le imposte e gli interessi oggetto di ricupe-ro siano anche effettivamente pagati. Possonoinoltre essere oggetto di questa procedura soltan-to le sottrazioni d’imposta che, al momento dellapresentazione dell’inventario successorio, nonerano già a conoscenza del fisco. Si tratta di con-dizioni il cui mancato rispetto fa decadere (a po-steriori) la procedura semplificata di ricuperod’imposta. Il diritto di ottenere il ricupero sempli-ficato è riconosciuto ad ogni erede (anche indi-pendentemente dagli altri eredi), come pure al-l’esecutore testamentario e all’amministratoredella successione. Va ancora rilevato che oggettodella nuova procedura semplificata sono unica-mente le imposte sul reddito della Confederazio-ne e quelle sul reddito e la sostanza del Cantone edei comuni. Tutte le altre imposte e gli eventuali al-tri tributi sottratti (imposte di successione e dona-zione, sugli utili immobiliari, immobiliari, IVA, im-posta preventiva, ecc.), come pure eventuali con-tributi AVS restano invece normalmente dovuti epertanto oggetto di ricupero entro i termini di pre-scrizione delle relative leggi speciali.

    L’autodenuncia esente da pena (art. 257nuovi cpv. 3 e 4, 260 nuovo cpv. 3 e 265a LT) Diversamente dal ricupero semplificato d’impo-sta, la nuova autodenuncia esente da pena ri-guarda tutti i contribuenti (persone fisiche e giuri-

    LA SEMPLIFICAZIONE DEL RICUPERO D’IMPOSTA IN CASO DI SUCCESSIONE E L’AUTODENUNCIA ESENTE DA PENA

    testo diClaudio AllidiVicedirettore delle Divisione delle contribuzioni.

    L’autore esprime sue considerazioni personali

    che non vincolano la Divisione delle contribuzioni.

    Modifica LT del 02.12.2008 in BU 4/2009 del

    27.01.2009, pag. 42-44.

    La nuova procedurasemplificata interessa glieredi poiché riguarda lesottrazioni d’impostacommesse dal defuntoquando era ancora in vita

  • 6 FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch

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    diche) interessati a regolarizzare la loro posizionecon il fisco. Essa consiste nella possibilità di de-nunciare, per una sola volta e in esenzione daqualsiasi pena, redditi (utili) e/o sostanza (capita-le) sottratti alle imposte. Pertanto i contribuenti che – a partire dal01.01.2010 – si rivolgeranno spontaneamente alfisco per dichiarare eventuali elementi imponibilida loro sottratti saranno tenuti a pagare, per il pe-riodo massimo di prescrizione (10 anni), unica-mente le imposte federali, cantonali e comunalisottratte aumentate dai relativi interessi di ritardosenza alcuna multa fiscale. Si tratta di un istitutogià conosciuto dal vigente diritto fiscale tuttavia,attualmente e ancora fino alla fine del 2009, l’au-todenuncia comporta obbligatoriamente anche ilpagamento di una multa fiscale ai tre livelli istitu-zionali nella misura di un quinto dell’importo del-le relative imposte sottratte. L’innovazione dellariforma della LT e della LIFD (ma anche della LAID)è quindi riferita alla depenalizzazione dell’auto-denuncia (sono abbandonate le procedure penalianche per i reati di frode fiscale e di appropriazio-ne indebita di imposte alla fonte) e alle condizionialle quali l’autodenuncia può essere ammessa. La depenalizzazione è però data soltanto in riferi-mento alla prima autodenuncia. Tutte le successi-ve autodenunce di un medesimo contribuente con-tinuano quindi ad essere sanzionate da una multafiscale (equivalente ad 1/5 delle imposte sottratte)oltre all’ordinario ricupero d’imposta e degli inte-ressi di ritardo per il periodo massimo di prescri-zione (10 anni). Come è il caso anche per il ricupe-ro semplificato d’imposta, l’esenzione dalla pena èinoltre data soltanto quando la sottrazione d’im-posta oggetto di autodenuncia non è già nota al fi-sco e alle condizioni che il contribuente interessa-to “aiuti senza riserve l’amministrazione a deter-minare l’ammontare dell’imposta sottratta” e “siadoperi seriamente per pagare l’imposta dovuta”.Il mancato rispetto di una di queste condizioni (se,ad esempio, il contribuente che ha presentato l’au-todenuncia non dovesse pagare l’imposta oggettodi ricupero) fa quindi decadere il beneficio dell’au-todenuncia esente da pena con la conseguenzache interviene una procedura ordinaria di ricuperod’imposta con la più grave sanzione di una multache può equivalere anche all’intero ammontaredelle imposte sottratte. La medesima conseguen-za è data anche in relazione alle eventuali autode-nunce successive in riferimento alle quali il contri-

    buente non dovesse ottemperare ad una delle duecondizioni appena menzionate. La possibilità dell’autodenuncia esente da pena èriconosciuta anche nei riguardi di chi partecipa aduna sottrazione d’imposta (premesso che si trattidella prima autodenuncia, che la sottrazione nonsia già nota al fisco e che l’interessato assicuri tut-ta la sua collaborazione al fisco). Per cui, in caso diistigazione, concorso o partecipazione ad una sot-trazione d’imposta commessa da un contribuente,la prima autodenuncia del partecipante (o istiga-tore) non è punibile e non è neppure oggetto dellaresponsabilità solidale che può essere normal-mente applicata in relazione al pagamento delleimposte sottratte. Si tratta di situazioni che potreb-bero anche interessare i rappresentanti di un con-tribuente con la particolarità che l’autodenunciadel rappresentante potrebbe tuttavia provocarel’apertura di una procedura ordinaria di sottrazio-ne d’imposta nei confronti del contribuente che haconcretamente commesso la sottrazione oggettodi istigazione, concorso o partecipazione. Con riferimento alle sottrazioni d’imposta com-messe nell’ambito dell’attività di una persona giu-ridica l’autodenuncia può essere presentata nonsoltanto dalla persona giuridica stessa o dai suoiorgani oppure rappresentanti, ma anche da exmembri di un organo della persona giuridica o daex rappresentanti di quest’ultima. I benefici del-l’esenzione dalla pena e della decadenza della re-sponsabilità solidale per il pagamento delle impo-ste sottratte – che, come negli altri casi, sono co-munque limitati alla sola prima autodenuncia –vanno a favore di chi ha presentato l’autodenun-cia. Se la prima autodenuncia è tuttavia presenta-ta da un ex membro di un organo o da un ex rap-presentante della persona giuridica la penalità e laresponsabilità solidale decadono nei riguardi del-la persona giuridica stessa e di tutti i membri ed exmembri dei suoi organi, come pure di tutti i suoirappresentanti ed ex rappresentanti. Le condizionida rispettare affinché l’autodenuncia esente dapena possa essere ammessa sono quelle già viste(oltre ad essere la prima autodenuncia, la sottra-zione d’imposta non deve essere già nota al fisco edeve essere assicurata la collaborazione nell’am-bito della definizione dell’imposta sottratta e delpagamento della medesima). Le autodenunce suc-cessive (dalla seconda in poi) sono invece sogget-te al pagamento di una multa fiscale (pari ad 1/5delle imposte sottratte), tuttavia soltanto nel caso

    1 Modifica LT del 02.12.2008 in BU 4/2009 del

    27.01.2009, pag. 42-44.

    Tutte le successiveautodenunce di un

    medesimo contribuentecontinuano quindi ad essere

    sanzionate da una multafiscale

  • in cui siano rispettate le altre condizioni della au-todenuncia. Negli altri casi la procedura di sottra-zione d’imposta è quella ordinaria.

    Conclusioni Lo spazio a disposizione non permette ulterioriapprofondimenti, la speranza è quella di essereriusciti a dare almeno una visione generale deiprincipali aspetti della riforma legislativa e del

    meccanismo dei nuovi istituti del ricupero sem-plificato d’imposta in caso di successione e del-l’autodenuncia esente da pena. Si tratta di inno-vazioni di una sicura portata per i contribuentiche, rispetto alle procedure attualmente ancora invigore fino alla fine del 2009, avranno la possibi-lità di regolarizzare in modo meno oneroso (o piùvantaggioso) situazioni non conformi alle dispo-sizioni tributarie. �

    Successivamente agli anni 1986 e1996, il Ticino avrà nuovamentel’onore di ospitare i delegati na-zionali, assieme agli accompagna-tori, per la 46° Assemblea dei De-legati.L'Unione Svizzera dei FiduciariSTV|USF è stata fondata nel 1963 ela sua denominazione in FIDUCIA-RI|SUISSE si è concretizzata al 29novembre 2008. Le dodici sezioniregionali coprono l’intero territo-rio svizzero e annoverano ad oggioltre 1700 membri fra singoli pro-fessionisti e aziende. La manifestazione in Ticino, si ter-rà nei giorni di Venerdì 23 e Saba-to 24 ottobre 2009 a Lugano pres-so il centro congressuale delGrand Hotel Eden. Gli ospiti sa-ranno altresì alloggiati presso lostorico albergo Splendide Royal.Il comitato organizzativo si sta im-pegnando alacremente per acco-gliere al meglio gli ospiti durantequesto importante appuntamen-to, sia durante i lavori Assemblea-ri sia nei momenti di svago.Il programma Assembleare saràconcentrato alla sola mattina delsabato, affinché i delegati possa-no godere appieno del simpaticoe ricco programma d’intratteni-mento, nonché di un tempo liberoa loro disposizione.

    Ulteriori informazioni sono disponibili su www.usf-ti.ch.

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  • Se la crisi é nata dall‘eccessodi indebitamento, ora la si

    cura con altro debito

    8 FTAF - Federazione Ticinese delle Associazioni di Fiduciari - www.ftaf.ch

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    Il momento che i sistemi economici e finanziaristanno attraversando é certo nefasto e ne vie-ne additata, quale causa primaria, la crisi sub-prime del credito ipotecario USA. Cio‘ é vero inparte: in realtà l‘eccesso di indebitamento ha permolti anni contraddistinto l‘attività di istituzioni edi privati, che hanno fatto il fatidico passo piu‘ lun-go della gamba, in uno scenario di consumismosfrenato, assumendo impegni finanziari insosteni-bili, nell‘illusione che la crescita fosse continua edirreversibile. La politica dei tassi bassi tendeva pro-prio a sostenere i prezzi dei valori finanziari e de-gli immobili, permettendo al debito di godere divalori di garanzia e di copertura in realtà solo no-minali. È vero che l‘ingegneria finanziaria piu‘spregiudicata ha creato strumenti un po‘ astrusi etalvolta poco trasparenti, ma é altrettanto veroche schiere di investitori ingolositi da rendimentiattesi particolarmente allettanti li hanno acqui-stati a man bassa ed in maniera disinvolta. Tuttocio‘ é avvenuto nel quadro di una globalizzazioneprecipitosa e di una deregolamentazione troppoaccentuata. Ed i mali di questo fenomeno sonosotto i nostri occhi pure in altri ambiti, dall‘immi-grazione incontrollata ai flussi commerciali spes-so alterati, con un eccesso di offerta a scapito del-la qualità, fino all‘ambito sanitario di recentissimaattualità. Ma per tornare alla sfera economico-fi-nanziaria, l‘illusione che tutto potesse crescere edautosostenersi come per incanto in una spiralemagica, ha trovato il suo “momento di Minsky“,od il suo Cigno Nero, per dirla con un termine allamoda: il classico granello di sabbia che rende im-provvisamente instabile un sistema apparente-mente in equilibrio da lungo tempo é giunto, de-terminando il crollo del castello di carta e lo scop-pio simultaneo di tutte le “bolle“, dei corsi azio-nari, dei prezzi immobiliari, della disponibilità dicredito, e di tutti i valori collegati, generando squi-libri drammatici, pesanti crisi di liquidità, insol-venze, paralisi dei sistemi finanziari, con molte isti-tuzioni giunte sull‘orlo del fallimento. Il resto é cro-naca. L‘orizzonte é ancora grigio e si puo‘ solo di-re che la soluzione dei mille problemi che si inter-secano, per non dire la ripresa vera e propria, ap-paiono per il momento ancora lontane, nonostan-te i massicci interventi di governi e banche centra-li. Ed anche qui i problemi si sommano ai proble-

    mi. Se la crisi é nata dall‘eccesso di indebitamen-to, ora la si cura con altro debito, che significa peg-gioramento dei conti pubblici, maggior ricorso almercato dei capitali, maggior pressione fiscale peril futuro, piu‘ inflazione e svalutazione monetariaper i paesi meno virtuosi. Le banche centrali, dalcanto loro, dopo aver percorso la strada delle ma-novre ordinarie, portando i tassi d‘intervento aiminimi storici, si sono cimentate con le cosiddetteoperazioni non convenzionali, altrimenti dettemanovre quantitative, fornendo liquidità a ban-che ed istituzioni finanziarie,in misura abnorme, o stam-pando cartamoneta, o accet-tando comunque in garanziatitoli in gran parte “tossici“, didubbia negoziabilità oltre chedi incerto valore, e talvoltasenza valore alcuno. E qualesia il destino di questa valan-ga di carta che pesa sui siste-mi finanziari, oggi non é datosapere. Una parte finirà al ma-cero, bruciata coi risparmi ditanti investitori, ed una parte finirà alle “badbanks“ all‘uopo costituite, in attesa di tempi mi-gliori. Basteranno questi interventi, con il corolla-rio di nazionalizzazioni e salvataggi vari, e servi-ranno davvero ? Quello che é fatto certo é un pa-radosso che non puo‘ che far sorridere Karl Marxnella sua tomba: nel paese culla del capitalismo edel liberismo, gli Stati Uniti di Barak Obama, lastragrande maggioranza del sistema finanziario éoggi di proprietà del governo e l‘industria princi-pe, quella automobilistica, ha per soci di maggio-ranza i sindacati dei lavoratori, oltre che la manopubblica. È un sistema di “socialismo perfetto“che non aveva trovato attuazione di tale portataneppure in paesi del vecchio blocco comunista.Ma si dirà, a mali estremi estremi rimedi ! Il nuovoscenario “post crisi“, una volta superata la fasedell‘emergenza, in tempi che non sono dati sape-re, dovrebbe comunque rivelare alcuni caratteriabbastanza definibili fin da ora: un minore acces-so al credito in generale, per aziende e famiglie, equindi un minor livello di leverage ed una minorepropensione al consumo (persino gli USA potreb-bero imparare la virtu‘ del risparmio !); una cresci-

    NUBI “TOSSICHE“ SUI MERCATI ?

    testo diDott. Gian Luigi Trucco

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    ta piu‘ moderata ed utili aziendali piu‘ contenuti;piu‘ regolamentazioni dei mercati finanziari; piu‘protezionismo, ancorché mascherato ed attuatoal di là delle dichiarazioni politiche di facciata;maggior pressione fiscale in molti paesi, ad inizia-re dall‘Europa; la tendenza, per molte aziende“problematiche“, a rivolgersi al mercato obbliga-zionario piu‘ che a quello azionario per il loro fab-bisogno finanziario; una maggior attenzione degliinvestitori per gli impieghi “reali“ a scapito diquelli meramente cartacei e virtuali, con un profi-lo di rischio relativamente inferiore rispetto a quel-lo mostrato negli anni precedenti.Alla luce di tutto questo le azioni appaiono, al-meno per un certo tempo, come l‘asset class des-tinata a soffrire maggiormente (per non dire deglihedge funds che ora sono fuori della scena e che,quando torneranno, lo faranno ridimensionati epiu‘ regolamentati). Le obbligazioni, che costituis-cono il canale privilegiato di finanziamento peraziende e governi, appaiono interessanti, purchési scelgano con estrema cautela gli emittenti e sipreferiscano scadenza abbastanza corte. Laconcorrenza sul fronte dell‘offerta ed i rischi di in-solvenza non mancano, per cui é probabile unacerta pressione sui rendimenti, che li farà salire inrisposta ad un accentuarsi dell‘inflazione e del ri-schio di mercato. Da valutare percio’ non tanto ilrating, che purtroppo ha perso gran parte del suosignificato, quanto il livello dei CDS-Credit DefaultSwaps, premi di assicurazione per il rimborso.Questa misura di rischio é di gran lunga piu‘ signi-ficativa. E naturalmente, in uno scenario di proba-bile crescita inflazionistica, anche i floaters, conrendimenti a tasso indicizzato, possono essereuna buona alternativa.Un‘area di investimento che la recessione ha mol-to penalizzato é quella delle materie prime. Nelmomento in cui il fondo del ciclo congiunturale ve-nisse toccato e si avvertissero i primi barlumi di in-versione, le materie prime reagirebbero positiva-mente. Del resto qualche segnale già si intravede,ad esempio per i metalli di base e per vari prodot-ti agricolo-alimentari, sostenuti purtroppo dallariduzione costante delle aree destinate a coltiva-zione. Dal canto suo l‘oro, che non é risultato par-ticolarmente reattivo di fronte alla grave crisi fi-nanziaria, svolge tuttavia un ruolo sia di baluardonei confronti dell‘inflazione potenziale sia nei con-fronti di un‘eventuale svalutazione del dollaroUSA o di altri possibili sconquassi del sistema mo-

    netario, e pertanto se ne puo‘ consigliare una quo-ta all‘interno del portafoglio. Piu‘ forte ancora il“tema“ del petrolio, sostenuto da vari elementi asuo favore: infatti la stretta creditizia e gli attualilivelli di prezzo, ritenuti insoddisfacenti dai pro-duttori, OPEC e non, stanno inibendo le attività diricerca e di ristrutturazione. Peraltro di recentel‘evoluzione della curva di offerta e di domanda sié modificata: siamo passati da una curva di offer-ta crescente con una curva di domanda in bruscadiminuzione ad una nuova “figura“, con curva diofferta stabile, se non in lieve diminuzione e curvadi domanda in lenta ma costante crescita. Tuttocio‘ senza considerare i fattori geopolitici e le si-tuazioni di crisi che potrebbero portare a sviluppiimprevedibili e dirompenti.In termini assolutamente generali si puo‘ afferma-re che, fatti salvi gli esiti dell‘attuale crisi epidemi-co-sanitaria od eventuali eventi geopolitici, l‘areameglio posizionata per una ripresa economica écertamente l‘Asia, con la Cina in testa. E gli StatiUniti, che pure sono stati il fulcro della crisi, po-trebbero uscirne piu‘ rapidamente e megliodell‘Europa, in virtu‘ della loro reattività e dellaflessibilità del loro sistema economico-finanziario.L‘Unione Europea arranca fra mille difficoltà, inambito economico cosi‘ come istituzionale, ed ap-pare destinata a scelte pesanti, dagli sviluppi im-prevedibili. Il Regno Unito, molto toccato oggi dal-la crisi, puo‘ tuttavia imboccare la strada della ri-presa grazie alla sua “distanza“ rispetto a Bruxel-les e grazie al piu‘ che probabile cambio di leader-ship politica il prossimo anno, con l‘avvento con-servatore a Downing Street e l‘estromissionedell‘impopolare, ancorché laburista, governo diGordon Brown.Dunque, se molte nubi, piu‘ o meno “tossiche“, siaddensano all‘orizzonte, la ripresa giungerà: laquestione del “quando“ e della forza con cui essasi concretizzerà é importante, ma in questa fase in-termedia, il “problema“ puo‘ anche diventare op-portunità, non solo per rimodellare in nostri stili divita, ma anche per ripensare gli investimenti, qua-le che sia il nostro ruolo, di gestori, consulenti odinvestitori, in modo piu‘ cauto, razionale e menospeculativo, tornando alla tradizione del “buonpadre di famiglia“, che peraltro é anche quella del-la piu‘ genuina tradizione bancaria elvetica. �

    L‘area meglio posizionataper una ripresa economica é certamente l‘Asia, con la Cina in testa

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    All’inizio dell’anno in corso l’AssociazioneSvizzera di Gestori di Patrimoni (ASG) hasottoposto per approvazione alla FINMAuna nuova versione delle attuali regole deontolo-giche. Il nuovo Codice deontologico è stato uffi-cialmente approvato in data odierna e si appli-cherà a tutti i gestori patrimoniali indipendenti af-filiati. Il nuovo Codice deontologico garantisce in-dipendenza e professionalità nella gestione patri-moniale. Secondo Jean-Pierre Zuber, presidente dell’ASG,l’indipendenza e la professionalità rappresentanoi valori cardine sui quali l’ASG si fonda sin dal1986, anno della sua creazione. Questi valori siconcretizzano nel Codice deontologico che tutti isoci attivi si sono impegnati a rispettare. Il rispet-to di queste regole è verificato a scadenze regola-ri e le eventuali violazioni sono sanzionate. In vi-gore da quasi due decenni, le regole deontologi-che dell’ASG sono diventate lo standard svizzerodi riferimento nel campo della gestione patrimo-niale indipendente. Esse sono state rielaboratel’anno scorso, al fine di adeguarsi alle recenti evo-luzioni economico-finanziarie e legislative.

    Codice deontologico svizzero per gestoripatrimoniali indipendenti: oltre la sem-plice applicazione degli standard minimistatali Nell’ambito delle recenti discussioni concernentiun controllo più efficace del settore finanziario,anche il sistema dell’autodisciplina è stato messosul banco di prova. Molto dipenderà da come levarie organizzazioni settoriali implementerannogli standard minimi d’autoregolamentazione inmateria di gestione patrimoniale pubblicati dallaFINMA all’inizio del 2009. Alexander Rabian, pre-sidente della Direzione dell’Organismo di autodi-sciplina di ASG, reputa questi standard minimi in-sufficienti per rapporto ad alcuni aspetti essenzia-li, poiché non rispondenti alle aspettative degli in-vestitori e dell’opinione pubblica in termini di in-dipendenza e professionalità. Dietro le norme dicomportamento di altre associazioni settorialipossono nascondersi anche in futuro pratiche ag-gressive e legate al perseguimento di interessi per-sonali di organizzazioni di distribuzione poco pre-parate dal punto di vista professionale. Con il pro-

    prio Codice deontologico svizzero, l’ASG va al di làdegli standard minimi richiesti dalla FINMA in re-lazione ai predetti ambiti.

    Più fiducia grazie ad una maggior traspa-renza L’ASG garantisce anche in futuro l’indipendenza ela competenza dei propri associati nei confronti diinvestitori, banche ed autorità. Con il suo impegnocostante a favore di una maggiore trasparenzanella divulgazione di potenziali conflitti d’interes-se, l’associazione dà prova della capacità dei ge-stori patrimoniali indipendenti di adeguarsi, attra-verso l’autoregolamentazione, alle mutate esi-genze nonché di prevenire efficacemente even-tuali irregolarità all’interno del settore. Il nuovoCodice deontologico entrerà in vigore il 1° ottobre2009. Nel frattempo l’ASG organizzerà per i pro-pri associati dei corsi di formazione sulle nuove re-gole di deontologia professionale. Per maggiori informazioni Associazione Svizzeradi Gestori di Patrimoni | ASG Marketing & Comu-nicazione Susanne OeschgerTelefono 044 228 70 18 Fax044 228 70 11 E-Mail [email protected] L’Associazione Svizzera di Ge-stori di Patrimoni (ASG) è laprimaria associazione profes-sionale dei gestori patrimo-niali indipendenti in Svizzera.Fondata nel 1986 quale orga-no di autodisciplina, si propo-ne di rappresentare un mar-chio di qualità per la gestionepatrimoniale indipendente. Per questa ragionel’ASG ha elaborato regole deontologiche cui i so-ci devono attenersi. L’associazione si fa portavocedegli interessi della categoria e si impegna per tu-telarne il buon nome e proteggere gli investitori;inoltre, si adopera per promuovere la formazionee il perfezionamento. L’ASG conta oggi più di 800soci attivi, che amministrano due terzi dei patri-moni affidati a gestori indipendenti in Svizzera. �

    LA FINMA RICONOSCE IL CODICE DEONTOLOGICO SVIZZERO PERL'ESERCIZIO DELLA GESTIONE INDIPENDENTE DI PATRIMONI

    testo diASG

    Associazione svizzera di gestori di patrimonio

    Nell'ambito delle recentidiscussioni concernenti

    un controllo più efficace del settore finanziario,

    anche il sistemadell'autodisciplina è statomesso sul banco di prova

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    Nel 1990 l’Associazione Bancaria Ticineseha creato il Centro di Studi Bancari per ri-spondere a specifici bisogni formativi deisuoi associati. L’aumento delle difficoltà operati-ve in ambito finanziario richiedeva maggiori com-petenze; il mondo sempre più complesso doman-dava approcci più articolati.Sono seguiti vent’anni di crescita e di continuoadattamento del Centro alle nuove sfide. Per per-mettere agli operatori di contestualizzare le lorospecifiche funzioni, si sono proposti importanticurriculum di studio che approcciano l’attivitàbancaria nel suo insieme. La sofisticazione deglistrumenti finanziari hanno richiesto l’elaborazio-ne di corsi sempre più approfonditi e raffinati.L’aumento, ma anche la consapevolezza, dei rischiinsiti alle attività finanziarie, hanno stimolato laproposta di percorsi formativi che permettesseronon solo di acquisire le capacità di gestione del ri-schio ma anche la divulgazione della sua cultura.La sempre maggiore sensibilità verso problemati-che legate all’anti- riciclaggio in particolare e allacompliance in generale, ha condotto alla propostanon solo di specifiche formazioni ma anche a unapresenza continua del Centro in ambito giuridicocon newsletter, pubblicazioni, ecc. La consapevo-lezza delle necessità del passaggio dalla mera ge-stione patrimoniale a un più completo wealth ma-nagement, ha stimolato l’offerta di corsi in ambi-to fiscale, previdenziale, assicurativo, ecc.È soprattutto partendo da queste ultime necessi-tà formative che il banking, la finanza, il diritto,lafiscalità, il management e l’assicurazione sonosempre stati più integrati in un’ottica interdiscipli-nare in risposta alle esigenze delle diverse profes-sioni e profili professionali. Tutto questo inserito,come lo sono le attività finanziarie, in un contestoglobale grazie ai molteplici riconoscimenti dei per-corsi proposti da parte delle associazioni profes-sionali a livello internazionale.Con la creazione della Fondazione Centro di StudiBancari di quest’anno è stato formalizzato un al-tro aspetto fondamentale. Contemporaneamenteal lavoro che può essere definito “verticale” di ri-sposta puntuale all’evoluzione della materia fi-nanziaria, il CSB si è mosso orizzontalmente con ilcoinvolgimento nelle sue attività del mondo para-bancario divenendo così, non solo “de facto” ma

    anche “de iure”, il centro per la formazione inter-disciplinare e l’aggiornamento continuo delle pro-fessioni bancarie, fiduciarie, assicurative e giuridi-che.Il coinvolgimento nelle attività, nell’organizzazio-ne e nella struttura decisionale del CSB delle pro-fessioni parabancarie è esplicitato nel suo statuto,che, relativamente ai suoi obiettivi, recita“La Fondazione ha come scopo di:• sviluppare una rete di competenze nazionali e

    internazionali per la formazione, la ricerca e laconsulenza in ambito bancario e parabancario(fiduciario, assicurativo, giuridico, ecc.);

    • stimolare la riflessione sulla strategia di svilup-po della piazza finanziaria ticinese;

    • favorire l’integrazione delle professioni banca-rie e parabancarie (banche, fiduciarie, assicura-zioni, avvocati d’affari, ecc.);

    • rispondere alle esigenze specifiche delle pro-fessioni e dei profili professionali bancari e pa-rabancari;

    • sviluppare altre attività direttamente o indiret-tamente in relazione con il settore bancario eparabancario”.

    Alla nascita del CSB, le risposte formative eranopiuttosto puntuali e legate ai bisogni delle singo-le aziende. Durante il ventennio che ne è seguito,parallelamente all’internazionalizzazione dei si-stemi bancari e alla globalizzazione delle attivitàfinanziarie, è cresciuta la consapevolezza dell’im-portanza della cura dell’integrazione delle cono-scenze in un’ottica sistemica a livello di piazza fi-nanziaria ticinese. Infatti, oggi, la capacità con-correnziale di una singola azienda non è unica-mente legata alle sue caratteristiche ma anche alsuo inserimento in una rete di competenze.In quest’ottica, il ruolo della Fondazione Centrodi Studi Bancari è di pensare le sue iniziative infunzione dell’interesse della piazza nel suo insie-me; è in quest’ordine di idee che è da leggere lacreazione dell’Istituto di Formazione delle Pro-fessioni fiduciarie (Vedi articolo nella pagina suc-cessiva). �

    LA FONDAZIONE CENTRO DI STUDI BANCARI: UN QUADRO GENERALE PER LE ESIGENZE DEL MONDO FIDUCIARIO

    testo diProf. René ChopardDirettore della Fondazione Centro di Studi Bancari

    Il CSB si è mossoorizzontalmente con ilcoinvolgimento nelle sueattività del mondoparabancario.

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    La figura professionale del fiduciario si è modi-ficata negli ultimi anni: più precisamente è sta-ta un’evoluzione consequenziale allo sviluppodelle dinamiche dei mercati.Da tempo si leggono commenti sugli effetti dellaglobalizzazione e sulle implicazioni della crescentecomplessità di qualsiasi attività finanziaria e com-merciale: infatti, i risvolti economici si sono manife-stati sin da subito nella loro concretezza insieme al-le relative implicazioni in rapporto alle competenzenecessarie per svolgere una qualsiasi professione inquesti settori. A maggior ragione per i fiduciari, inconseguenza dell’apertura a nuovi mercati, allapossibilità di entrare in contatto con realtà sentitecome molto lontane solo sino a qualche anno fa, al-l’accesso quasi incondizionato a qualsiasi tipo di in-formazione.Le stesse esigenze dei clienti sono cam-biate, perché è cambiato il cliente: è ormai sconta-to cercare di sfruttare tutte le opportunità a dispo-sizione, spesso con una scarsa conoscenza delle re-lative implicazioni pratiche, le quali possono esserevalutate correttamente solo mediante competenzetecniche precise e più che mai aggiornate. Al con-tempo, la concorrenza a livello professionale è de-cisamente aumentata, pertanto la fidelizzazionedel cliente diventa un importante fattore di svilup-po del proprio business: fidelizzazione che può av-venire solo attraverso la prestazione di servizi com-pleti, puntuali, offerti in modo affidabile e con com-petenza. Dunque, si presentano due dimensionidiametralmente opposte, ma che si integrano vi-cendevolmente: da una parte, una forte specializ-zazione nel proprio settore di competenza che per-mette di operare nel rispetto delle numerose normein vigore a livello nazionale e internazionale, le qua-li si intrecciano o si sovrappongono e qualche voltasi completano, riducendo al minimo qualsiasi ri-schio di errore o di perdita; dall’altra, la necessità diconoscere con un certo grado di consapevolezza leulteriori possibilità che si sviluppano oltre il proprioambito di specializzazione, al fine di garantire solu-zioni diversificate. Il livello di preparazione e la tem-pestività nell’aggiornamento divengono così fatto-ri indispensabili: l’autentico valore aggiunto allapropria attività. In quest’ottica, quattro anni fa, èstato fondato l’Istituto di formazione delle profes-sioni fiduciarie: la Federazione Ticinese delle Asso-ciazioni Fiduciarie e il Centro di Studi Bancari già da

    anni collaboravano organizzando seminari di ag-giornamento destinati esclusivamente ai fiduciari.Questa felice collaborazione ha trovato una sua for-malizzazione attraverso la creazione dell’Istituto, inmodo da poter rispondere in modo puntuale e pre-ciso a quelle esigenze di informazione e formazionecontinue, che nascono dallemodifiche che intervengonofrequentemente in ambito fi-nanziario, fiscale, contabile,commerciale, societario e fami-liare. Infatti, l’Istituto si occupa,in modo particolare, di temati-che che interessano in modo di-retto le attività del fiduciario. Lapeculiarità principale di questeiniziative è l’interdisciplinarie-tà, caratteristica rispondentealle esigenze del profilo profes-sionale al quale ci rivolgiamo.Da questo punto di vi-sta, l’Istituto di formazione delle professioni fiducia-rie può essere considerato un vero e proprio labora-torio, dove i progetti sono tempestive risposte alle ri-chieste che pervengono direttamente dal mercato edove l’interdisciplinarietà può trovare piena realiz-zazione nell’arco di una stessa iniziativa. Vi sono altre due caratteristiche essenziali deglieventi organizzati dall’Istituto per andare incontroalle esigenze formative di tutti coloro che operanonel settore fiduciario: l’aggiornamento a trecento-sessanta gradi in tematiche particolarmente impor-tanti per l’operatore, come la fiscalità nazionale at-traverso gli incontri annuali con la Divisione delleContribuzioni o i percorsi formativi che prevedonoun esame finale, soprattutto in tematiche di conta-bilità, garantendo una formazione di base comple-ta ed estremamente operativa.La necessità di seguire i partecipanti anche dopo lasessione in aula ha suggerito l’opportunità di orga-nizzare dei forum on line successivi, per consentireun dialogo con i relatori attraverso il quale poter ap-profondire argomenti e riflessioni utili alla propriaprofessione. Da questo punto di vista la scelta dimantenere la struttura dell’istituto e organizzare lasua attività in modo snello e flessibile, lo rende par-ticolarmente adatto a seguire i suoi partecipanti opotenziali tali nei continui cambiamenti a cui nes-suno ormai può più professionalmente sottrarsi. �

    L’ISTITUTO DI FORMAZIONE DELLE PROFESSIONI FIDUCIARIE: LA RISPOSTA SPECIFICA AL MONDO FIDUCIARIO

    Può essere considerato unvero e proprio laboratorio,

    dove i progetti sonotempestive risposte allerichieste che pervengonodirettamente dal mercato

    testo diKarin Meiners

    Responsabile Istituto di formazione delle professioni fiduciarie