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Newsletter Gennaio 2010 Novità sui prodotti Il nuovo simulatore paziente SimMan3G è davvero avanzato e, allo stesso tempo, è semplice da utilizzare. Sia che si programmi uno scenario, sia che si utilizzi uno scenario pre-programmato o che si utilizzi il SimMan3G in modalità “on-the- fly”, abbiamo reso l’esperienza della simulazione la più semplice possibile. L’impegno di Laerdal consiste nell’aiutare chi salva delle vite. Come? Migliorando i tassi di sopravvivenza attraverso l’addestramento e la formazione continua degli operatori sanitari; progettando e fornendo prodotti di qualità per rispondere alle esigenze più sofisticate dei nostri utenti. Perché la formazione erogata sia di qualità, un requisito essenziale è di poter garantire la simulazione in un ambiente reale e in momenti non necessariamente predefiniti. Il SimMan3G è il primo sistema completamente senza fili, capace di reagire ad un ampio numero di stimoli permettendo anche all’istruttore meno esperto di concentrarsi su comportamento degli allievi per un efficace de briefing. Il design del SimMan3G offre dunque la ver- satilità necessaria per l’addestramento basato sulla simulazione nell’ambiente da voi scelto. Robusto e durevole è stato concepito per es- sere il simulatore di paziente più affidabile al mondo. Auto-Mode E’ la funzione rivoluzionaria che permette di usare il SimMan 3G automaticamente. Combina modelli fisiologici, casi paziente pre-programmati e un metodo innovativo per gestire la simulazione basata su modelli. Feedback sulla qualità della RCP La tecnologia Q-CPR di Laerdal misura la qualità della RCP fornendo in tempo reale feedback sul ritmo, sulla profondità, sul rilascio delle compres- sioni e sul tempo di rilascio della mano, oltre che generare pulsazioni palpabili, forme d’onda della pressione sanguigna e artefatti ECG. Convulsioni Possono essere create diverse entità di attacchi e convulsioni, con gravità differente Sanguinamento e lesioni I moduli per la cura di lesioni possono essere collegati a un serbatoio interno per la simulazi- one del sanguinamento arterioso e venoso Identificazione farmaci ed eventi Il nuovo e avanzato Sistema di Identificazione dei Farmaci, se si utilizza il SimMan3G in modalità Automode, consente di registrare automatica- mente dosaggio e tipo di farmaco fornendo la reazione fisiologica conseguente. Segnali oculari Comprendono reazioni pupillari alla luce, battiti di palpebre a ritmi lenti, normali e veloci. Sul nostro sito www.laerdal.it troverete le carat- teristiche tecniche di tutti i simulatori e man- ichini Laerdal e la loro funzionalità. Potrete met- tere a confronto questo con quel prodotto, per scegliere quello più adatto alle vostre esigenze. Sommario www.laerdal.it www.laerdal.it No.2 Gentili Clienti, Cari Amici Sono ormai decenni che l’aviazione civile e militare utilizza la tecnica della simulazione come primo strumento per la formazione . Un pilota, che non abbia alle spalle ore ed ore di volo al simulatore, non potrebbe neppure avvicinarsi alla cabina di pilotaggio di un aereo. In questi anni la formazione in ambito sanitario ha importato quest’approccio, includendo la simulazione tra le tecniche per fare formazione. Anche se la diffusione della simulazione in quest’ambito non può essere ancora definita un modello né uno standard largamente diffuso, stiamo notando un crescente interesse da parte degli addetti ai lavori. In particolare, esponenti delle diverse società scientifiche hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa di confrontarsi per delineare il futuro della simulazione in Italia e, sotto il coordinamento di IRC, si riuniranno a Roma in una Consensus Conference il 15 gennaio 2011 con l’obiettivo di definire delle possibili linee guida. “Dimentico ciò che sento. Ricordo ciò che vedo. Imparo ciò che faccio”: ci ritroviamo in questo messaggio? Chi fa formazione oggi, in tutti i campi, non può che sposare questa frase che sintetizza il cuore della tecnica di simulazione. L’anno si apre quindi all’insegna di questa sfida: diffondere e integrare, a diversi livelli, la simulazione in ambito healthcare, innalzando lo standard formativo per garantire maggiore efficacia del sistema assistenziale. Ed ecco che il nuovo anno ci vedrà tutti ancora più impegnati nella formazione, nella simulazione e nell’emergenza. Buon 2011 a tutti! Lo staff di Laerdal Italia 1) Editoriale Novità sui prodotti a. SimMan 3G 2) La Simulazione nella Formazione Infermieristica di Base 3) Nursing Education News 4) Diario a. “Umberto - otto anni e un sogno : lavorare sull’ambulanza” Eventi 1˚ trimestre 2011 5) Una Vita Salvata 6) SimCentre a. Making Simulation easier Il SimMan 3G è più di un simulatore paziente. SimMan 3G

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NewsletterGennaio 2010

Novità sui prodotti

Il nuovo simulatore paziente SimMan3G è davvero avanzato e, allo stesso tempo, è semplice da utilizzare. Sia che si programmi uno scenario, sia che si utilizzi uno scenario pre-programmato o che si utilizzi il SimMan3G in modalità “on-the-fly”, abbiamo reso l’esperienza della simulazione la più semplice possibile.L’impegno di Laerdal consiste nell’aiutare chi salva delle vite. Come? Migliorando i tassi di sopravvivenza attraverso l’addestramento e la formazione continua degli operatori sanitari; progettando e fornendo prodotti di qualità per rispondere alle esigenze più sofisticate dei nostri utenti.

Perché la formazione erogata sia di qualità, un requisito essenziale è di poter garantire la simulazione in un ambiente reale e in momenti non necessariamente predefiniti. Il SimMan3G è il primo sistema completamente senza fili, capace di reagire ad un ampio numero di stimoli permettendo anche all’istruttore meno esperto di concentrarsi su comportamento degli allievi per un efficace de briefing.Il design del SimMan3G offre dunque la ver-satilità necessaria per l’addestramento basato sulla simulazione nell’ambiente da voi scelto. Robusto e durevole è stato concepito per es-sere il simulatore di paziente più affidabile al mondo.

Auto-ModeE’ la funzione rivoluzionaria che permette di usare il SimMan 3G automaticamente. Combina modelli fisiologici, casi paziente pre-programmati

e un metodo innovativo per gestire la simulazione basata su modelli.

Feedback sulla qualità della RCP La tecnologia Q-CPR di Laerdal misura la qualità della RCP fornendo in tempo reale feedback sul ritmo, sulla profondità, sul rilascio delle compres-sioni e sul tempo di rilascio della mano, oltre che generare pulsazioni palpabili, forme d’onda della pressione sanguigna e artefatti ECG.

ConvulsioniPossono essere create diverse entità di attacchi e convulsioni, con gravità differente

Sanguinamento e lesioni I moduli per la cura di lesioni possono essere collegati a un serbatoio interno per la simulazi-one del sanguinamento arterioso e venoso

Identificazione farmaci ed eventiIl nuovo e avanzato Sistema di Identificazione dei Farmaci, se si utilizza il SimMan3G in modalità Automode, consente di registrare automatica-mente dosaggio e tipo di farmaco fornendo la reazione fisiologica conseguente.

Segnali oculariComprendono reazioni pupillari alla luce, battiti di palpebre a ritmi lenti, normali e veloci.

Sul nostro sito www.laerdal.it troverete le carat-teristiche tecniche di tutti i simulatori e man-ichini Laerdal e la loro funzionalità. Potrete met-tere a confronto questo con quel prodotto, per scegliere quello più adatto alle vostre esigenze.

Sommario www.laerdal.it

www.laerdal.it

No.2

Gentili Clienti, Cari Amici

Sono ormai decenni che l’aviazione civile e militare utilizza la tecnica della simulazione come primo strumento per la formazione . Un pilota, che non abbia alle spalle ore ed ore di volo al simulatore, non potrebbe neppure avvicinarsi alla cabina di pilotaggio di un aereo. In questi anni la formazione in ambito sanitario ha importato quest’approccio, includendo la simulazione tra le tecniche per fare formazione. Anche se la diffusione della simulazione in quest’ambito non può essere ancora definita un modello né uno standard largamente diffuso, stiamo notando un crescente interesse da parte degli addetti ai lavori. In particolare, esponenti delle diverse società scientifiche hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa di confrontarsi per delineare il futuro della simulazione in Italia e, sotto il coordinamento di IRC, si riuniranno a Roma in una Consensus Conference il 15 gennaio 2011 con l’obiettivo di definire delle possibili linee guida. “Dimentico ciò che sento. Ricordo ciò che vedo. Imparo ciò che faccio”: ci ritroviamo in questo messaggio? Chi fa formazione oggi, in tutti i campi, non può che sposare questa frase che sintetizza il cuore della tecnica di simulazione.

L’anno si apre quindi all’insegna di questa sfida: diffondere e integrare, a diversi livelli, la simulazione in ambito healthcare, innalzando lo standard formativo per garantire maggiore efficacia del sistema assistenziale.

Ed ecco che il nuovo anno ci vedrà tutti ancora più impegnati nella formazione, nella simulazione e nell’emergenza.

Buon 2011 a tutti!

Lo staff di Laerdal Italia

1) Editoriale Novità sui prodotti a. SimMan 3G2) La Simulazione nella Formazione Infermieristica di Base3) Nursing Education News

4) Diario a. “Umberto - otto anni e un sogno : lavorare sull’ambulanza” Eventi 1˚ trimestre 20115) Una Vita Salvata6) SimCentre a. Making Simulation easier

Il SimMan 3G è più di un simulatore paziente.

SimMan 3G

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La Simulazione nella Formazione Infermieristica di Base

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Il 15 dicembre 2010 si è tenuta a Roma l’edizione “zero” del La Simulazione nella Formazione Infermieristica. In occasione di questa giornata, che ha visto la partecipazione di molti responsabili della formazione infermieristica, oltre a facilitatori e docenti dei diversi corsi di laurea, si è riflettuto sulla centralità del Ruolo dell’infermiere proposto dal modello funzionale del ’95. Ruolo che presuppone l’assunzione di responsabilità e quindi un certo livello di autonomia decisionale, fondata su competenze che, nella pratica, interagiscono con quelle di altre figure sanitarie. E’ proprio sulle competenze e sulla capacità di metterle a disposizione in situazioni complesse che la simulazione gioca un ruolo fondamentale.In un’ottica di responsabilità, l’infermiere, al pari di altre figure, ha la necessità di garantire la qualità del processo d’assistenza, la standardizzazione delle attività e la sicurezza del paziente. La simulazione è ritenuta l’ambiente controllato ideale, in cui si possono provare comportamenti, misurare performance, dare e ricevere feedback essenziali all’apprendimento di nuovi modelli comportamentali. Nella realtà italiana la simulazione rimane una pratica non largamente diffusa nella formazione medica ed infermieristica. Pochi centri sono

attrezzati anche delle dotazioni minime per l’addestramento. Nel 2011 si assisterà ad un cambiamento istituzionale dei corsi di laurea infermieristica, ossia ad una riduzione delle ore di tirocinio clinico a favore delle ore di laboratorio. Ecco dunque che si apre uno scenario ricco di opportunità per la simulazione infermieristica a patto che le diverse figure coinvolte decidano di assumersi fino in fondo il ruolo di fautori del cambiamento, creando un forte networking per condividere esperienze e adottare best-practice.

LA SIMULAZIONE NELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICA DI BASE

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Nursing Education News

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La Facoltà di Medicina e Chirurgia, dell’Università degli Studi di Napoli, Federico II è una delle più antiche e prestigiose d’Italia. Offre agli studenti la possibilità di interagire con i professionisti sanitari in un campus universitario, grazie alla convenzione con l’azienda Policlinico.

Con lo sguardo rivolto al futuro, in un ambiente di apprendimento dinamico ed al passo con le varie esperienze estere, il Corso di Laurea triennale in Infermieristica si propone, dal 2010, quale polo di eccellenza nel campo della simulazione infermieristica, per affacciarsi alla professione con competenze reali.

In rappresentanza della Univesità Federico II, i tutors della facoltà hanno partecipato attivamente al primo Network Europeo sul nursing tenutosi presso l’Università di Birmingham il 16 Settembre 2010, nel quale oltre ad aver analizzato uno standard internazionale sui metodi di insegnamento, la facoltà si è inserita in una piattaforma di comunicazione e condivisione di protocolli a livello europeo.

Grazie all’introduzione nel curriculum formativo di un numero cospicuo di ore dedicate alla simulazione su manichini quali Nursing Anne e ALS Simulator di ultima generazione, i laboratori della facoltà, offrono la possibilità di poter applicare da subito le conoscenze teoriche acquisite in aula. Nelle ore di Laboratorio Professionale gli studenti saranno affiancati da uno staff accademico composto da tutor professionisti, infermieri esperti in diverse discipline e da insegnanti qualificati. In futuro, lo staff si avvarrà di nuovi e sempre più sofisticati simulatori paziente grazie alla collaborazione con l’azienda Laerdal.

Il programma di simulazione prevede, nell’ambito del ciclo di apprendimento, una suddivisione in skills per ogni abilità curricolare, a seconda dell’anno di corso. Tutto questo allo scopo di migliorare la

qualità dell’assistenza, dando la possibilità agli studenti di approcciare i casi-pazienti in un ambiente sicuro, senza paura di sbagliare, abbracciando il maggior numero di scenari rilevabili in sanità. Un addestramento che metterà in grado gli studenti di venire a contatto con protocolli internazionali e concetti di gestione dei casi clinici, seguendo le best practice indicate nelle linee di ricerca dell’EBN. Partendo dall’acquisizione delle conoscenze teoriche, si spingeranno gli studenti ad acquisire abilità manuali, lavorando da soli e in team, per formare un’esperienza clinica di alto livello.

Il programma di simulazione diretto dal prof. Scarpato, Presidente del corso di laurea, è seguito da due infermieri coordinatori e da uno staff di addestratori specialisti, impiegati sia come docenti sia come personale di reparto nell’azienda ospedaliera Policlinico.

L’aula di simulazione è dotata di due unità Nursing Anne e postazioni di didattica per skills trainers; un’aula è interamente dedicata al debriefing, con tavola rotonda per amplificare al massimo l’interazione.

Il 2 dicembre scorso, gli allievi infermieri per l’anno accademico 2010/2011 hanno partecipato alla giornata introduttiva al Corso di Laurea in Infermieristica, scoprendo come può essere salvata una vita grazie alle manovre di primo soccorso imparate sul Kit Mini Anne. Tali manovre, possono incidere sulla riduzione del numero di morti o di invalidi nella popolazione colpita da arresto cardiaco, solo se acquisite dal maggior numero possibile di cittadini e non possono, pertanto, non essere parte fondamentale del bagaglio professionale degli operatori sanitari.

“NURSING EDUCATION NEWS”

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Diario

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La parola che ricorre più spesso nel suo discorso è “passione”. Umberto Piccolo, infermiere del 118 di Como, è un ragazzo che si definisce “appassionato del suo lavoro”. Ma non nel senso di un generico atteggiamento positivo nei confronti di quello che fa, bensì proprio nel senso di un vero e proprio “innamoramento”. Di anni ne aveva otto quando ha deciso che avrebbe lavorato sull’ambulanza. Così quando gli si chiede, un po’ provocatoriamente, come mai a Como il referente per la Centrale sia proprio lui, che di anni ne ha solo 31, e non, magari, qualcuno di maggiore esperienza, risponde che sì l’esperienza è fondamentale, ma non è tutto. “Credo che se un professionista lavora con grande passione, quest’ultima possa in qualche modo compensare l’esperienza, mentre non può essere il contrario”. Ma questa passione non è “troppo” per un ragazzo di 31 anni? Non si rischia di appartenerle, e di non avere più spazio per tutto il resto? Insomma, si può vivere solo di lavoro?“Il rischio esiste eccome. Certe volte addirittura mi obbligo a fare cose diverse, perché so che questo lavoro ha un posto così grande nella mia vita che rischia di assorbire tutte le mie energie, i miei desideri, i miei progetti. E poi questo modo di essere fa sì che io sia un po’, diciamo così, “rigido” nei confronti degli altri, per esempio dei nuovi, che arrivano qui per imparare. Mi rendo conto che spesso ci sono diversi modi di fare

le cose: si è portati a ritenere che il proprio comportamento operativo sia migliore invece è solo un’abitudine radicata. Per sviluppare questa consapevolezza è fondamentale il confronto con altre realtà. Sto apprezzando moltissimo quello che si sta verificando con AREU: la condivisione delle procedure, delle esperienze”.E il futuro? Come lo vede il proprio futuro uno che a otto anni aveva già deciso? “Mi piacerebbe diventare un modello per qualche “nuovo”, così come io ho avuto le mie persone importanti di riferimento professionale. E poi ci sono ancora alcune cose che non riesco a fare. Di fronte alla morte, per esempio, tendo a nascondermi dalle reazioni dei parenti, mi butto a capofitto nel tecnicismo, ma mi rendo conto che lo faccio per allontanarmi dal pensiero che devo affrontare il loro dolore”.

Di Cristina CorbettaResponsabile Comunicazione AREU

UMBERTO - “OTTO ANNI E UN SOGNO: LAVORARE SULL’AMBULANZA”

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Tragedia evitata allo stadio S. Rocco di Capodimonte, durante la partita Allievi, tra F.C. Meridiana e Napoli Soccer Acerra. Al 26’ del primo tempo il calciatore ospite G. P., si accascia al suolo privo di sensi per un arresto cardiaco. I primi a soccorrere il giocatore sono i compagni di squadra, che si accorgono subito della gravità della situazione e chiedono disperatamente aiuto. I soccorsi scattano tempestivamente dalle panchine delle rispettive squadre. I padroni di casa della Meridiana, sono attrezzati con un Defibrillatore portatile BLS-D e con alcuni propri dirigenti immediatamente intervengono con la rianimazione cardio-polmonare. I minuti passano interminabili e la situazione sembra aggravarsi di secondo in secondo. Il ragazzo viene defibrillato con una scarica elettrica sul torace. Si ritorna a massaggiare e insufflare aria dalla mascherina. Instancabili i dirigenti della Meridiana si alternano per rianimare il ragazzo. Dopo circa dieci minuti G. P. dà piccoli segni di miglioramento e gradualmente incomincia a respirare da solo, infine il cuore riprende a battere spontaneamente ad un ritmo normale. Dalle lacrime di disperazione dei molti spettatori presenti, dopo il miglioramento parte un coro di applausi d’incoraggiamento. Il tempestivo soccorso dell’ambulanza del 118 completa l’opera di trasferimento con codice rosso al Pronto Soccorso della terapia intensiva del Cardarelli. Una tragedia evitata per un soffio, per merito della società F.C. Meridiana con uno staff dirigenziale che ha partecipato ai corsi per BLS-D (Basic Life Supporter con Defibrillatore automatico) Progetto Cuore sicuro, dell’Università Federico II°, coadiuvati dal Dott.

Maurizio Santomauro. La F.C. Meridiana è una delle poche scuole calcio ad avere in dotazione un defibrillatore cardiaco automatico. Purtroppo rimane un dato di fatto: le visite mediche specialistiche per l’attività agonistica, di norma non sono eseguite correttamente. Alcune gravi patologie cardiache possono essere evidenziate solo tramite un’accurata e corretta visita cardiologica, con un elettrocardiogramma di base, seguita da una prova da sforzo (Tapin-roulan o bici), ecocardiogramma e prova spirometrica. Molte società si affidano a medici non autorizzati che, senza un adeguato strumentario, eseguono visite sommarie negli spogliatoi degli impianti sportivi, spesso senza alcun compenso. La FIGC e il CONI dovrebbero prendere seri provvedimenti onde evitare che la tutela medico-sportiva di tanti atleti sia messa a rischio da una non corretta abilitazione. Inoltre, le varie federazioni sportive dovrebbero indire corsi obbligatori per allenatori e dirigenti per le manovre cardiopolmonari di primo soccorso, oltre ad avere in dotazione un defibrillatore automatico.

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Eventi 1˚ Trimestre 2011SIMULATION DAY - Roma, 15 Gennaio 2011Congresso SIMEUP - Grosseto, 20-22 Gennaio 2011Congresso IRC - Bologna, 28-30 Aprile 2011Congresso MEDTASS - Palermo, 28-30 Aprile 2011

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