Newsletter novembre 2012 · Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, incalza: ... dalla sentenza del...

18
“Forche Caudine” dal 1989 è il punto di riferimento dei Romani d’origine molisana. Apartitici, trasversali, miriamo ad aggregare e a far emergere “il Molise migliore”… Newsletter di NOVEMBRE 2012 – Diffusione gratuita “EATALY”ACCORPA ABRUZZO E MOLISE di Pierino Vago _ Il noto marchio che riunisce eccellenze gastronomiche di tutta Italia ha aperto anche a Roma Ostiense. Tre piani di “leccornie” con un successo notevole. Peccato, però, che “unifichi” Abruzzo e Molise… E’ uno dei fenomeni del momento. Fondato da Oscar Farinetti (già proprietario di “UniEuro”, poi ceduto ad una società britannica), “Eataly” è frutto della felice idea di destinare grandi spazi commerciali in tutto il mondo alla raccolta del “made in Italy” enogastronomico. Quindi prodotti in vendita, in particolare quelli della dieta mediterranea, ma anche eventi sul cibo, corsi, ristoranti tematici in un unico spazio. Il successo è travolgente. La società è controllata per il 60% dallo stesso Farinetti e per il restante 40% da alcune Coop. Il primo punto vendita è stato a Torino, in una vecchia fabbrica della Carpano. A Roma “Eataly” ha aperto da qualche mese. E’ su tre piani presso l’Air Terminal Ostiense, opera del Giubileo (doveva costituire il capolinea dei treni per Fiumicino), poi caduta in disgrazia (ha ospitato anche i rifugiati afgani), quindi ricollocata nel segno dell’enogastronomia d’autore. “Eataly”, radicato in Piemonte (Monticello d’Alba e Pinerolo) è presente anche a Milano, Genova, Bologna e con ben nove negozi a Tokyo, oltre che in Fifth Avenue a New York. Sono in apertura Firenze, Bari, Piacenza e il secondo a Milano. Ma cosa si può trovare a “Eataly”? Davvero di tutto. Dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo Langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese. Poi un’infinità di salumi, formaggi, birre. Compresi i prodotti molisani. Certo, si tratta di prodotti con prezzi decisamente superiori alla media. Anche di tanto. Ma la qualità, come si dice in questi casi, ha un prezzo. C’è però un neo: “Eataly”, come dimostra la nostra foto sopra, accorpa il Molise all’Abruzzo sul fronte enogastronomico, in particolare per i dolci. Operazione che fa soltanto con il Molise, lasciando invece “autonome” tutte le altre regioni. I soliti problemi d’immagine che denunciamo da sempre… LE NOSTRE SEGNALAZIONI / SUSSIDIARI, AVEVAMO RAGIONE… di FC_ Nello scorso numero abbiamo denunciato, su queste pagine, la questione del poco spazio (con tanti errori) che i testi scolastici destinano al Molise. Abbiamo fatto numerosi esempi di errori, compreso quello delle “fantomatiche” mura che circonderebbero Agnone, segnalate in un testo. Ci ha scritto Daniela Fabbri, responsabile scuola primaria dell’editore Giunti in merito al sussidiario “Nel giardino dei saperi”, dandoci ragione. “Osservazioni giuste, di cui terremo certamente conto – scrive la Fabbri. E ancora: “Il tema della revisione dei contenuti e attualizzazione di alcune materie (geografia in testa) è ben presente alla redazione; in questo periodo stiamo lavorando sulla nuova produzione e ben vengano aiuti e collaborazioni dalla comunità nell'aggiornare le fonti. Vi ringraziamo per la segnalazione e per qualsiasi nuovo errore o dubbio o chiarimento continuate a scriverci; è molto importante per poter migliorare la qualità dei nostri volumi”. Ma questi controlli perché non partono dalle istituzioni molisane preposte anziché da un’associazione di Romani d’origine molisana ? FORCHE CAUDINE Newsletter – pagina 1

Transcript of Newsletter novembre 2012 · Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, incalza: ... dalla sentenza del...

“Forche Caudine” dal 1989 è il punto di riferimento dei Romani d’origine molisana.

Apartitici, trasversali, miriamo ad aggregare e a far emergere “il Molise migliore”…

Newsletter di NOVEMBRE 2012 – Diffusione gratuita

► “EATALY” ACCORPA ABRUZZO E MOLISE di Pierino Vago _

Il noto marchio che riunisce eccellenze gastronomiche di tutta Italia ha aperto anche a Roma Ostiense. Tre piani di “leccornie” con un successo notevole. Peccato, però, che “unifichi” Abruzzo e Molise…

E’ uno dei fenomeni del momento. Fondato da Oscar Farinetti (già proprietario di “UniEuro”, poi ceduto ad una società britannica), “Eataly” è frutto della felice idea di destinare grandi spazi commerciali in tutto il mondo alla raccolta del “made in Italy” enogastronomico. Quindi prodotti in vendita, in particolare quelli della dieta mediterranea, ma anche eventi sul cibo, corsi, ristoranti tematici in un unico spazio. Il successo è travolgente. La società è controllata per il 60% dallo stesso Farinetti e per il restante 40% da alcune Coop. Il primo punto vendita è stato a Torino, in una vecchia fabbrica della Carpano. A Roma “Eataly” ha aperto da qualche mese. E’ su tre piani presso l’Air Terminal Ostiense, opera del Giubileo (doveva costituire il capolinea dei treni per Fiumicino), poi caduta in disgrazia (ha ospitato anche i rifugiati afgani), quindi ricollocata nel segno dell’enogastronomia d’autore.

“Eataly”, radicato in Piemonte (Monticello d’Alba e Pinerolo) è presente anche a Milano, Genova, Bologna e con ben nove negozi a Tokyo, oltre che in Fifth Avenue a New York. Sono in apertura Firenze, Bari, Piacenza e il secondo a Milano. Ma cosa si può trovare a “Eataly”? Davvero di tutto. Dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo Langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese. Poi un’infinità di salumi, formaggi, birre. Compresi i prodotti molisani. Certo, si tratta di prodotti con prezzi decisamente superiori alla media. Anche di tanto. Ma la qualità, come si dice in questi casi, ha un prezzo. C’è però un neo: “Eataly”, come dimostra la nostra foto sopra, accorpa il Molise all’Abruzzo sul fronte enogastronomico, in particolare per i dolci. Operazione che fa soltanto con il Molise, lasciando invece “autonome” tutte le altre regioni. I soliti problemi d’immagine che denunciamo da sempre…

►LE NOSTRE SEGNALAZIONI / SUSSIDIARI, AVEVAMO RAGIONE… di FC_

Nello scorso numero abbiamo denunciato, su queste pagine, la questione del poco spazio (con tanti errori) che i testi scolastici destinano al Molise. Abbiamo fatto numerosi esempi di errori, compreso quello delle “fantomatiche” mura che circonderebbero Agnone, segnalate in un testo. Ci ha scritto Daniela Fabbri, responsabile scuola primaria dell’editore Giunti in merito al sussidiario “Nel giardino dei saperi”, dandoci ragione. “Osservazioni giuste, di cui terremo certamente conto – scrive la Fabbri. E ancora: “Il tema della revisione dei contenuti e attualizzazione di alcune materie (geografia in testa) è ben presente alla redazione; in questo periodo stiamo lavorando sulla nuova produzione e ben vengano aiuti e collaborazioni dalla comunità nell'aggiornare le fonti. Vi ringraziamo per la segnalazione e per qualsiasi nuovo errore o dubbio o chiarimento continuate a scriverci; è molto importante per poter migliorare la qualità dei nostri volumi”. Ma questi controlli perché non partono dalle istituzioni molisane preposte anziché da un’associazione di Romani d’origine molisana ?

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 1

►PRIMO PIANO / MOLISE, SI TORNA AL VOTO di Antonella Cifelli _

Annullate le elezioni 2011, la Regione torna alle urne. Nuova sfida Iorio-Frattura. Con l’incognita Grillo.

Il Molise tornerà alle urne. La quinta sezione del Consiglio di Stato ha respinto le istanze del centrodestra, confermando il verdetto del Tar Molise che nella scorsa primavera aveva annullato il voto. Le elezioni regionali si erano tenute il 16 e il 17 ottobre 2011 e avevano decretato la vittoria del centrodestra, seppur di misura (948 voti), dopo una nottata convulsa. Michele Iorio era stato eletto per la terza volta governatore del Molise. Il ricorso è partito da otto elettori del centrosinistra che hanno denunciato vizi di legittimità nella sottoscrizione delle liste elettorali. Secondo la denuncia, circa 36mila voti sarebbero stati raccolti da chi non poteva essere votato. Paolo Di Laura Frattura, candidato presidente del centrosinistra nella scorsa tornata elettorale, è entusiasta: “La nostra determinazione nell’andare avanti senza mai un dubbio, un tentennamento, un’indecisione, per il rispetto delle regole, è stata premiata. Abbiamo vinto, tutti insieme. A questo punto si deve fare! Ancora una volta dipende soltanto da noi - è il suo commento su Facebook. “Sono molto sorpreso da questa sentenza, hanno prevalso aspetti assolutamente formali e peraltro nemmeno dimostrati e certificati. Non è giusto far ritornare al voto questa regione – è il commento del presidente Iorio all’Adnkronos. “Io mi ricandido – continua Iorio - perché, avendo vinto già le elezioni rispetto al mio avversario, lo ritengo un dovere, soprattutto per rispetto nei confronti dei cittadini molisani che mi hanno dato fiducia votandomi”.

Da registrare la dichiarazione del segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani: “Ce lo aspettavamo, secondo noi era evidente che finiva così. Adesso vedremo un po' il sistema delle date di queste elezioni. Abbiamo diverse situazioni, Lombardia, Lazio, Molise. Abbiamo davanti sei mesi che porteranno comunque uno scenario nuovo”. Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, incalza: “Le bugie e le illegalità hanno le gambe corte: il Consiglio di Stato ha annullato le elezioni in Molise, smascherando, una volta per tutte, Iorio e la sua maggioranza, che sono stati presi con le mani nel sacco”. Di tutt’altro tenore, naturalmente, le dichiarazioni del senatore del Pdl Ulisse Di Giacomo, coordinatore regionale del Pdl per il Molise: “Sono molto sorpreso dalla sentenza del Consiglio di Stato. Ritengo una forzatura giuridica far perdere in tribunale una coalizione che ha evidentemente vinto sul campo. Comunque le sentenze, anche quelle che riteniamo sbagliate, vanno rispettate. Adesso dobbiamo riflettere tutti insieme sul da farsi”.

►COMMENTO / ELEZIONI, ALL’ASSALTO ! di Erennio Ponzio _

Ci risiamo. E questa volta con urne a 360 gradi per noi Molisani a Roma. Si vota per la Regione Lazio, per il Comune di Roma, per i diciannove (o quindici) Municipi romani. Ed ora anche per la Regione Molise. Già prevediamo la rituale “appendice ri-animatoria” che toccherà anche l’attività associativa: a Roma molti candidati si “ricorderanno” delle origini molisane; molti “colleghi” del Molise si “riaccorgeranno” delle migliaia di moli-romani che hanno conservato la residenza nel borgo natio molisano. “Forche Caudine”, com’è suo costume da sempre, nei periodi elettorali favorisce la conoscenza di candidati e di iniziative di tutti gli schieramenti in un’ottica di assoluta par condicio. Crediamo che la Politica – quella con la P maiuscola – sia il puntello della democrazia e la conoscenza rappresenti il principale fattore per la crescita civile. Se l’associazione, dopo quasi 25 anni, è ancora qui, si deve anche alla rigorosa adozione della logica del pluralismo, del resto insita nello stesso direttivo dell’associazione, dove i componenti la pensano anche in maniera diametralmente opposta tra loro, ma operano per il bene comune del Molise (ad iniziare dal suo ambiente) e dei molisani, principio presente sin dal nostro Statuto. Sarebbe da sciocchi credere che un candidato, soltanto perché con origini molisane, abbia maggiori virtù o sia da preferire ad altri. Tuttavia un’associazione, proprio per il suo spirito di condivisione valoriale, non può certo prevaricare legittime istanze di visibilità e di conoscenza. Pertanto, qualora se ne presenti l’esigenza, individueremo autonomamente quei candidati di ogni schieramento politico più vicini alla nostra comunità molisana per estrazione familiare o sociale e che hanno dimostrato, in tutti questi anni, una particolare sensibilità verso le nostre iniziative. Nel contempo, per spirito di servizio, daremo notizia di tutti i candidati molisani (o d’origine molisana) che si presentano a Roma. Lasciando fuori dalla porta l’estemporaneità o gli opportunismi.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 2

►COVER / GERMANO-MASTRONARDI, INCONTRO SUL SET di Pierino Vago _

I due attori d’origine molisana finalmente insieme in un film. Elio Germano, originario di Duronia, recita a fianco di Alessandra Mastronardi, ex protagonista dei “Cesaroni”, originaria di Agnone.

ROMA – Elio Germano, il pluripremiato (l’ultimo riconoscimento al RomaFictionFest 2012, dove ha ottenuto il premio come miglior attore per la miniserie “Faccia d’angelo”) attore romano originario di Duronia (Campobasso), sta girando il suo prossimo film accanto ad Alessandra Mastronardi, la giovane attrice già protagonista della fiction romana “I Cesaroni”, originaria di Villa Canale di Agnone (Isernia). Insomma, due tra i più noti e apprezzati attori delle nuove generazioni, entrambi d’origine molisana, s’incontrano finalmente su un set come protagonisti del nuovo film “L’ultima ruota del carro” del regista toscano Giovanni Veronesi. L’uscita della nuova pellicola è attesa per l’autunno del prossimo anno.

Si tratta di una commedia sull’Italia degli ultimi decenni, protagonisti i soliti “furbettini” che già la commedia all’italiana, specie quella irripetibile di Alberto Sordi, aveva immortalato.

Il regista Veronesi, intervistato da Gloria Satta per “Il Messaggero”, ha parole di vero e proprio entusiasmo per Elio Germano, che nel film recita da giovanotto a uomo maturo poi a sessantenne con i capelli bianchi (ogni mattina si sottopone a tre ore di trucco) nel ruolo di un uomo onesto nell’Italia del malaffare: «E’ un attore a dir poco strepitoso, quando lo filmo mi si mette bene la giornata – spiega Veronesi.

Lo stesso Germano racconta il film, oltre 40 anni di vita di Ernesto, «un traslocatore, un italiano lontano dai classici stereotipi e con il vizio dell'onestà, che attraversa i cambiamenti dal nostro Paese – spiega il protagonista del film prodotto da Fandango e Warner Bros. «L'obiettivo è fare una vera commedia all'italiana, alta e popolare - continua l'attore. «In un momento di crisi — basta guardare cosa sta succedendo a Cinecittà — c'è la scommessa coraggiosa del produttore, Domenico Procacci, e di Veronesi, di fare un film ambizioso, che racconta tante vicende, tanti personaggi e periodi storici, con un grande cast, e puntando sull'alto valore professionale di tecnici e maestranze».

L’idea del film nasce da una storia vera. Il protagonista è tale Ernesto Fioretti (anche co-sceneggiatore), che nella vita ne ha fatte e viste di tutti i colori passando da un lavoro all’altro.

«Pur non sapendo cuocere nemmeno un uovo al tegamino – spiega Veronesi - grazie a una spintarella venne perfino assunto come cuoco in una scuola materna. Un’esistenza appassionante, la sua, costellata di accadimenti che illustrano l’evoluzione del nostro Paese dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, passando per l’assassinio di Moro, i Mondiali dell’82, lo yuppismo degli Ottanta, Mani Pulite, il berlusconismo. Ma la storia d’Italia rimane sullo sfondo, non ho l’ambizione di raccontarla anche se sappiamo com’è andata a finire: in primo piano c’è il nostro eroe che, proprio perché onesto, assume la statura del protagonista».

Elio Germano nella serie “Faccia d’angelo” Il fim si sta girando a Roma. Racconta il quotidiano “Il Messaggero” che in un circolo sportivo sul Lungotevere, Germano in giacca beige e cravatta con la moglie perbenino Alessandra Mastronardi applaude la partita di tennis del faccendiere socialista Sergio Rubini che gli dà lavoro. «Siamo nel 1989, Tangentopoli deve ancora deflagrare e il nostro eroe, un trasportatore ex ragazzo di borgata con zero speranze di entrare nei ‘salotti buoni’, si è messo in proprio come tanti italiani caricati dal clima effervescente di quegli anni. E per progredire nella scalata sociale si concede il lusso di diventare socialista, legandosi a una delle tante società di servizi che allora spuntavano come funghi – spiega ancora Veronesi.

►SEGUE A PAG. 4

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 3

►SEGUE DA PAG. 3

Ancora Germano: «Il mio personaggio è affascinante anche per la sua fragilità, per la necessità di farsi consigliare dalla moglie che gli resta sempre vicino. Ho incontrato l’ispiratore della storia ma l’ho interpretato come un ruolo di fantasia, avvertendolo che sullo schermo non si sarebbe riconosciuto».

Gloria Satta, sul “Messaggero”, ha parole d’elogio anche per Alessandra Mastronardi, l’ex Eva dei Cesaroni che «ha intrapreso una carriera cinematografica di tutto rispetto (è stata tra l’altro l’incantevole protagonista di To Rome with Love di Woody Allen)». Fa la moglie del protagonista. «E’ una donna solida e serissima, appoggia il marito e lo incoraggia. Mi sono ispirata alle femmine della mia famiglia napoletana - sorride l’attrice.

Isabella Del Bianco, fondatrice con Cristiano Censi di Teatro Azione, racconta così gli inizi di Elio Germano nella scuola di recitazione.

«Quando è arrivato, accompagnato da sua madre, Elio aveva solo 14 anni e una testa piena di boccoli rossi», ricorda Isabella Del Bianco.

«È stato il nostro allievo più giovane. Noi avevamo detto alla mamma che forse era un po' piccolo, ma lei ci ha risposto “sì, però è serio". Ed era vero. All'inizio era timido ma prendeva montagne di appunti, e negli anni oltre al grande talento naturale ha mostrato grande determinazione e umiltà».

Germano, cui la scuola era stata consigliata da Paolo Poli, ha spiegato di non essere entrato a Teatro Azione perché voleva fare l'attore: «Era una mia passione al posto del calcio o del nuoto dei miei compagni, e mia madre mi ha accontentato».

►BOX / …E LA MASTRONARDI PARLA DELLE SUE GAMBE di AN _

Sopra: la copertina di “Ok Salute e benessere”. Sotto: Luigi Mastronardi, nato ad Agnone, psicologo, papà di Alessandra e da sempre vicino alla nostra associazione.

Alessandra Mastronardi confessa a “OK Salute e benessere” di novembre di odiare le sue gambe. «La prima volta è stata a 11 anni. Ero sul set, come giovanissima attrice, a Cinecittà (per la fiction Amico mio, di RaiUno). Le gambe sono diventate pesanti, si sono messe a protestare, come protestano adesso, se sto troppo tempo in piedi, con un dolore ormai classico per me, che compare dietro il ginocchio e si estende fino alle caviglie. Nulla di grave, per carità, solo un piccolo problema alla circolazione, ma fastidioso. Non uso farmaci e non sono mai andata da un angiologo, per controllare lo stato delle mie vene. Vengo da una famiglia che dà grande fiducia ai rimedi naturali e la mia terapia contro le gambe pesanti è ultrasoft: quando compare, estraggo dalla borsa una bottiglietta d’acqua naturale e bevo, per contrastare la disidratazione, che penso abbia un ruolo in questi problemi. Mio padre Luigi, che di professione fa lo psicologo, ha invece una sua teoria. Dice che non do amore alle mie gambe e che loro mi ripagano così, con quelle fitte. D’altronde, io sono il mio peggior nemico, lo so, e non per niente ho seguito, qualche tempo fa, un percorso di psicanalisi. La verità è che odio le mie gambe. Non mi sono mai piaciute... Le vedo corte, come se qualcuno avesse sbagliato a montare i pezzi, al livello del ginocchio. Se avessi una bacchetta magica, le cambierei. Ma non posso, ovviamente…”. “C’è da dire, comunque, che sono in buona compagnia. Perché è frequente, fra gli attori, questa sindrome delle gambe dolorose, se vogliamo chiamarla così. Quando ci si trova su un set, sono lunghissimi i tempi da passare in piedi, al trucco, in sartoria, durante le prove per le luci o per le inquadrature, e gli arti soffrono. Lo diceva anche Alberto Sordi: “La migliore cosa che puoi fare sul set è cercarti una sedia”. Per superare il dolore fisico credo molto alla forza della mente: condizione essenziale per ridurre le tensioni (a partire da quelle sul lavoro) e anche per fare in modo che i rimedi lievi, come le bottigliette d’acqua, facciano effetto. La lista delle mie terapie dolci è lunga. Quando ho mal di pancia, per esempio, prendo una pastiglia a base di magnesio, contro i crampi, un rimedio che mi ha consigliato, tanti anni fa, mio padre. Per contrastare la tachicardia, invece, va benissimo il biancospino. Ma se mi viene la febbre alta, lo ammetto, vado sui farmaci tradizionali e mando giù la tachipirina...

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 4

►L’ARTICOLO DEL MESE / FORMAGGI, DELIZIE DEL MOLISE di Franco D’Amico _

La nostra redazione ha giudicato particolarmente interessante

il seguente articolo tra quelli pubblicati sui media ad ottobre.

Ad ogni pascolo il suo formaggio, un viaggio in terra molisana nell’area di Pozzilli per incontrare due casari d’eccezione, Peppe Iaconelli e il giovane Carmine Bonacci, impegnati in esperienze extraregionali per affinare le conoscenze e tipicità anche dei prodotti che hanno fatto la storia casearia dai tempi remoti, come i formaggi a crosta fiorita, caciocavalli e la tradizionale stracciata del Molise, e tante tipicità con latte di vacca proveniente dagli alpeggi della provincia di Isernia e ovino-caprino Caleno. DA TRANSUMANZE ANTICHE I FORMAGGI DI OGGI

Poco dopo Pozzilli, sulla venafrana, la tappa presso la “Molisana formaggi” dove ci vengono introdotti i formaggi locali da Peppe Iaconelli, noto casaro dell’area casertana nord, tuttora produttore

dell’ottimo Optimum Sancti Petri in piccole quantità, e di formaggette a latte misto caprino-ovino tipo “Signorinella”, insieme ad altri tipi con latte vaccino, stagionati sul posto, tra cui una tipologia affinata con foglie di vitigno Montepulciano. Ma dal vivo assisto anche alla produzione di un impasto per scamorze fresche al tartufo pronte per essere inviate ad una comunità di conterranei in Scozia, mentre è in fase di preparazione un altro composto a pasta filata per caciocavallo fresco, fatto al momento e poi ci sarà “La stracciata”. E’ questa la linea innovativa dei formaggi “I Sentieri del Latte”, proposti nel caseificio in visita. La novità assoluta è che con Peppe collabora da qualche tempo anche Carmine Bonacci, il giovane casaro che viene da Giano Vetusto nell’Alto Caleno, già impegnato nella splendida avventura del “Conciato Romano”, inserito quale prossimo produttore, e pronto in partenza per il Salone del Gusto e Terra Madre per partecipare alle rassegne di fine mese previste a Torino. Il giovane Carmine quasi giornalmente viene in Molise, qui sul posto, per conoscere e affinare le tecniche di preparazione dei prodotti a base di latte vaccino in tutte le tipologie a pasta cruda e mediante cottura, con latte proveniente dagli alpeggi di Agnone, nel Molise orientale, località amena e dal pascolo fiorente, con allevamenti montani di mucche di razza Bruna e Pezzata Rossa italiane, quelle tradizionalmente a indice di alta qualità del latte.

QUALITA’ MOLISANE OLTRE IL TERRITORIO

Colpisce la preparazione della “Stracciata” del Molise, una tipicità locale, che seguo con attenzione e con meraviglia notando che al momento della salatura Peppe Iaconelli inserisce tra la pasta del sale speciale, il sale Marino artigianale integrale di Trapani, granuli di qualità quale presidio Slow Food della Sicilia, a completare il panorama che caratterizza i prodotti narrati e preparati presso il caseificio molisano, a tutela delle piccole produzioni locali e dei formaggi che hanno fatto la storia del Molise, come non pensare agli alpeggi di Capracotta o Carovilli, luoghi di produzione di eccellenze quali i caciocavalli, di cui abbiamo l’esempio del Magno Sabello che approda da quelle latitudini sino in terra casertana, stagionato poi da Germano Faella nell’area sidicina. Le transumanze antiche portano con se i segreti delle lavorazioni casearie tramandate nei secoli, ma anche la preparazione della stracciata del Molise, di antica fattura, che ci viene raccontata da Peppe e Carmine in poche chiare parole, venendo pertanto realizzata attraverso la caseificazione con la maturazione della cagliata nel siero caldo e la seguente rottura, che avviene prima, con la successiva filatura della pasta in acqua calda, tirata a mano nelle forme desiderate dopo averle reso elasticità, rappresenta una tipicità locale insieme alle Scamorze di vario genere ai semiduri freschi o stagionati come i noti Caciocavalli o fiordilatte morbidi e freschissimi.

STRACCIATA DEL MOLISE LIVE

Il latte crudo viene scaldato fino alla temperatura di 37 °C e poi coagulato in 30-40 minuti mediante aggiunta di caglio di vitello. La cagliata è rotta in granuli delle dimensioni di un chicco di mais a seguito della sedimentazione delle particelle di cagliata, viene asportato il siero in eccesso, lasciando solo una ridotta quantità,circa 10 cm sopra lo stato di cagliata e dopo ciò si aspetta, all'incirca 3 ore, che la cagliata arrivi a maturità, o meglio, ad una acidità tale che fili (ph 5.1). In seguito a più prove di filatura, il casaro, sulla base delle proprie conoscenze, decide il momento più adatto per filare. Una volta matura, la pasta viene tagliata e filata in modo tale da ottenere delle strisce di pasta filata che, raffreddate in acqua e salate in salamoia, vengono ripiegate su loro stesse e confezionate in pezzi da circa mezzo chilo.

►SEGUE A PAG. 6

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 5

►SEGUE DA PAG. 5

La stracciata è un formaggio che si consiglia di mangiare subito come prodotto da tavola, tal quale, accompagnato da insaccati quali salame, prosciutto e soppressate o anche con contorni quali insalate, pomodori, rucola. Se conservata per qualche giorno si "stracchina", diventa cioè spalmabile e gustosa.

Latte: Vaccino

Caglio utilizzato: liquido di vitello

Pasta: filata, morbida, di colore bianco avorio

Facce: lisce, piane

Spessore/peso: 2-3 cm / 400-500 grammi

Territorio: il comune di Agnone e l'intero territorio dell'Alto Molisano

Fermenti: siero innesto (dose di siero prelevato dalla lavorazione precedente)

La filatura: avviene con acqua calda a 90/92 C

Salatura : in pasta (integrata nella massa filante), a quella prodotta è stato aggiunto Sale Marino artigianale integrale di Trapani – Presidio Slow Food.

Franco D’Amico - (www.comunedipignataro.it)

►SAPORI / SI FANNO ONORE OLIO E VINO MOLISANI di Antonio Mancini _

Mentre due vini molisani si sono fatti onore sulle tavole del “Salone del Gusto” di Torino (sono il Molise Doc Falanghina e il Molise Doc Aglianico "Contado" di Di Majo Norante di Campomarino), ben sei aziende molisane appaiono in “Flos Olei - la Guida al mondo dell’extravergine” sui mille campioni provenienti da 45 Paesi dei cinque continenti. Oli degustati dal panel guidato dall’eno-gastronomo Marco Oreggia, editore della guida presentata e diffusa in duplice lingua (italiano-inglese). Il punteggio minimo che la guida assegna agli oli extravergine di oliva è 80, mentre il massimo è 98, e le sei aziende molisane selezionate partono da 86 punti conquistati dall’azienda agricola Michele Fratianni di Campomarino; 88 dall’azienda agricola Giorgio Tamaro di Termoli, Frantoio Bruno Mottillo e La Casa del Vento, entrambi di Larino; 90 dall’oleificio Di Vito di Campomarino e, come lo scorso anno, ben 96 punti dall’azienda Colonna di San Martino in Pensilis, che, con questo punteggio, ancora una volta guida il treno della qualità dell’olivicoltura molisana. La notizia è stata diffusa da Pasquale Di Lena.

►BOX / IL NUMERO : LE AZIENDE BIOLOGICHE di FC_

190 Sono 190 in Molise (rilevazione del 24 ottobre 2010), le aziende agricole con produzione biologica. Lo rileva l’Istat in un focus dedicato al VI Censimento dell'agricoltura. La superficie con coltivazioni biologiche è pari a 3.226 ettari, cioè circa il 2% della superficie agricola utilizzata in regione, mentre la superficie agricola media delle aziende biologiche è di 17 ettari.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 6

►AMBIENTE / COSTA MOLISANA TRA CHIARI E SCURI di Antonella Cifelli _

Ad agosto “Goletta Verde” aveva bocciato la costa molisana. E la Regione Molise replica con altri dati.

I controlli erano stati effettuati il 27 luglio 2012 da parte di “Goletta Verde” di Legambiente. Il litorale molisano era uscito abbastanza “malconcio”. Sul banco degli imputati soprattutto la foce dei fiumi. Nel dettaglio, tre sui cinque punti campionati sono risultati “fortemente inquinati”. Il primo prelievo è stato eseguito nel comune di Termoli, presso la Foce del Sinarca in località Lungomare Cristoforo Colombo dove i tecnici di “Goletta Verde” hanno trovato acqua di colore marrone ed uno sgradevole odore di fognatura. Non meglio a Campomarino, dove il campionamento è stato realizzato alla foce del Biferno, la cui sponda era caratterizzata dalla presenza elevata di rifiuti: anche qui le acque sono state classificate come fortemente inquinate. Ancora guai nel comune di Petacciato, dove, alla Foce del Tecchio, le analisi riportano acque fortemente inquinate. Sotto accusa non solo la depurazione. Secondo il dossier di Legambiente “Mare Monstrum”, con 121 infrazioni accertate dalle forze dell’ordine nel 2011 ed una media di 3,4 infrazioni commesse ogni chilometro di costa, il Molise è la terza regione nella classifica nazionale del mare illegale. Sempre in provincia di Campobasso, sono state controllate anche alcune spiagge in gran parte segnalate dai cittadini come punti critici, ma che hanno registrato livelli di inquinamento batterico entro i limiti di legge: nel comune di Termoli, sulla spiaggia in corrispondenza del Canale Rio Vivo nella Baia a sud di Termoli e nel comune di Campomarino, in località Campomarino Lido, sulla spiaggia antistante lungomare degli Aviatori tra via Don Luigi Sturzo e via Einaudi. A destare preoccupazioni anche il consumo di suolo causato dall’invasiva avanzata del cemento.

Buone notizie invece dal settore della raccolta differenziata della plastica: assegnato al Comune di Termoli il premio “Comuni Ricicloni Corepla - Edizione speciale Mare”. Fin qui la sintesi di quanto evidenziato da “Goletta Verde”. “I risultati del nostro monitoraggio evidenziano come anche in Molise le foci dei fiumi rappresentino ancora la sfida principale per raggiungere un’efficienza depurativa che possa tutelare realmente la salute dei cittadini e dell’ambiente – è il commento di Serena Carpentieri, responsabile di “Goletta Verde” e Pasquale Lollino, segreteria Legambiente Molise. Mentre i rilievi di “Goletta Verde” hanno sottolineato i rischi per la balneazione, secondo altri controlli effettuati dalla Regione Molise nella stessa area i limiti sono risultati al di sotto della soglia di qualsiasi pericolo. Ora ci si domanda, vista anche la posta in gioco: quali dei due rilievi possono essere ritenuti tecnicamente poco credibili e scientificamente inattendibili. E’ quanto, ad esempio, s’è chiesto il vicepresidente della Commissione Attività Produttive della Regione Molise, Michele Petraroia, che ha presentato un’interrogazione sull’argomento.

►ENERGIA / AMBIENTE, IN CAMPO ANCHE LA CURIA di Alex Neumann _

La Conferenza episcopale molisana contro le attività estrattive di petrolio. “Feriscono le nostre terre”.

La Conferenza episcopale abruzzese-molisana si schiera contro la “petrolizzazione” del teritorio delle due regioni. I vescovi abruzzesi e molisani hanno steso un documento contro le iniziative dirette a estrarre idrocarburi e gas in zone a vocazione agricola e turistica. Nel testo del documento – intitolato «Per una Chiesa e una società custodi della terra d’Abruzzo e Molise» – la Ceam, presieduta dal vescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, afferma: «Noi, Vescovi delle Chiese che sono in Abruzzo e Molise, ancora una volta leviamo alta la voce per denunciare le “ferite” delle nostre terre, minacciate da progetti di “sviluppo” che sono invero segnati da gravi rischi ambientali, socio-economici e umani, in cui viene meno la tutela della vita e la custodia del creato, dono di Dio e impegno morale di tutti gli uomini e le donne di buona volontà». «Ci riferiamo - prosegue il documento della Ceam - ai progetti di sfruttamento energetico, in particolar modo petrolifero, su cui ci siamo già pronunciati come Conferenza episcopale regionale nel 2008 e, mediante l’intervento di alcuni di noi o tramite gli uffici da noi delegati, in varie occasioni nel corso di questi ultimi anni. In luogo di una vera “conversione” a progetti di crescita sostenibile, in ascolto della voce dei territori e delle popolazioni di cui abbiamo la cura pastorale, si confermano e si aggravano le scelte più rischiose per la salute e il benessere di tutti. La stessa promessa di uno sviluppo economico viene a cadere di fronte alla grave situazione economica e sociale, ancora nel pieno della crisi che investe il nostro Paese e, in particolar modo, la nostra Regione: con l’eventuale realizzazione dei progetti di sfruttamento energetico non si sanerebbe la ferita della disoccupazione e della recessione, si accrescerebbe il senso di abbandono e di sopraffazione che le nostre genti percepiscono di fronte a chi esercita poteri decisionali, si avanzerebbe nella spogliazione del nostro ambiente naturale e della nostra economia agricola e turistica, in maniera irreversibile e irresponsabile».

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 7

►CAMPOBASSO / RIAPRE L’EX GIL di AN _

L’ex Gil di via Milano, il palazzo del periodo fascista di Campobasso, ha riaperto i battenti con tre concerti di Mozart. La struttura, demolita in parte negli anni Novanta (tra polemiche), è stata ora recuperata con una ristrutturazione fedele all'originale. Ora ospiterà gli uffici dell’Iresmo e l’archivio con tutti i libri di Enzo Nocera. Nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe diventare il “centro pulsante” della cultura molisana. In programma mostre e concerti.

►POLEMICHE / RIZZO CONTINUA A BACCHETTARE IL MOLISE di FC_

Il giornalista del “Corriere della Sera”, autore della “Casta”, spara a zero sui dipendenti pubblici

▲MORALIZZATORE. Sergio Rizzo

Troppi impiegati regionali nel Molise. E’ l’accusa del giornalista del “Corriere della Sera” Sergio Rizzo, co-autore insieme al collega Stella del fortunato “La Casta”. Il giornalista cita uno studio della Confartigianato secondo il quale su 902 impiegati negli uffici pubblici molisani, ben 680 sarebbero di troppo. Nel Molise, insomma, ci sarebbero oltre tre quarti di dipendenti in più. Con una ricaduta inevitabile sulle tasche dei cittadini. Una questione che peggiora con il rapporto tra dirigenti e non dirigenti: un capo, lautamente ricompensato, ogni 10,7 impiegati. «Con queste differenze - sottolinea Rizzo - è chiaro che il costo procapite sia squilibrato. Nel Molise si tocca il massimo, con 178 euro per far fronte alle retribuzioni del personale regionale a carico di ogni cittadino, contro una media di 45 euro e un minimo, riscontrato in Lombardia, di 23 euro».

►POGGIO SANNITA / ADDIO AL CANILE di FC_

E’ stato un blitz dei Nas a mettere la parola fine al canile di Poggio Sannita (Isernia), al centro di polemiche negli ultimi mesi. L’Ufficio garante dei diritti degli animali, ad esempio, aveva chiesto il sequestro del canile lager e il suo appello era stato accolto anche da Rita Dalla Chiesa e da “Striscia la notizia”. I cani custoditi nel canile di Poggio Sannita saranno ora trasferiti in altre strutture molisane. E’ quanto è contenuto nel provvedimento firmato dal direttore generale dell'Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem), Angelo Percopo, con il quale si dà seguito anche a quanto disposto dal Procuratore della repubblica di Isernia, Paolo Albano, che ha stabilito il sequestro dei cani ospiti del canile e la loro sistemazione presso strutture autorizzate del Molise.

►NOTE / PRESENTATO IL CORO “MOLISE INCANTO” di Antonella Cifelli _

E’ stato presentato lo scorso 23 ottobre a Campobasso il coro polifonico “Molise inCanto”, promosso dall’omonima associazione presieduta da Tiziana Martinelli. Obiettivo: riunire in un unico coro le esperienze di almeno trenta cori provenienti da altrettanti comuni del Molise. Prime esperienza: l’esibizione lo scorso 28 nella nuova Chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo. Direttrice artistica del coro è Sabina Mascia.

►SIMBOLI / IN DIFESA DELLA CABINA TELEFONICA… di Nino Mancini _

Rimozione per l’unica cabina telefonica presente in largo Umberto I a Civitacampomarano (Campobasso). Anzi, dopo le proteste, un passo indietro. Se ne sarebbe andato un pezzo di storia. Ma anche un prezioso strumento “moderno” dal momento che il territorio del paese, per la quasi totalità, non ha campo per l’uso della telefonia mobile. Il provvedimento di rimozione avrebbe arrecato, quindi, un notevole disagio alla popolazione. Della vicenda, anche un po’ poetica, s’è occupato persino il Tg5 nell'edizione delle ore 20 di domenica 21 ottobre ha mandato in onda un servizio sul problema relativo alla possibile rimozione della cabina telefonica.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 8

►LIBRI 1 / “LA DIETA MEDITERRANEA AI TEMPI DELLA CRISI” di Ninbax _

Il nuovo libro di Marialaura Bonaccio e Giovanni de Gaetano sul delicato tema dell’alimentazione.

Tempi di crisi, di risparmio. Si taglia sul cibo rinunciando alla qualità. La pigrizia produce sovrappeso e obesità, fattori di rischio per malattie cardiovascolari, artrosi, diabete, tumori: un attentato alla salute. Ma ammalarsi costa. E non solo al sistema sanitario. Che fare? Marialaura Bonaccio e Giovanni de Gaetano ci guidano tra i dati di importanti studi epidemiologici e di programmi governativi di diversi Paesi (dalla Finlandia all’Australia) alla “ri-scoperta” della dieta mediterranea: dall’innamoramento di Ancel Keys al manifesto della Med-diet, dalle leggende sui saggi bevitori al riconoscimento Unesco che la proclama “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Il fine? Avvertirci che la dieta mediterranea, per secoli scudo protettivo della nostra salute, è in via di estinzione, ma è anche l’unica in grado di dare risposte concrete per arginare la deriva della salute di mezzo mondo: basta saperla “ascoltare” attivando quanto prima progetti di educazione alimentare e prevenzione. Marialaura Bonaccio, campobassana, pubblicista, è laureata in filosofia. Ha collaborato con diverse redazioni giornalistiche molisane. Dopo un’esperienza di studio in Inghilterra, dal 2006 lavora a tempo pieno nell’Unità di comunicazione scientifica dei Laboratori di ricerca della Fondazione “Giovanni Paolo II” dell’Università Cattolica di Campobasso, dove si occupa di “trasferire” le informazioni dal laboratorio al territorio, a livello non solo regionale, ma anche internazionale. È impegnata in progetti di ricerca sul rapporto tra livello di informazione, esposizione mediatica e stato di salute. Ha all’attivo diverse pubblicazioni scientifiche, collaborazioni con riviste specializzate ed esperienze internazionali su comunicazione e divulgazione al pubblico di progetti scientifici finanziati dalla Comunità europea. Giovanni de Gaetano, medico e ricercatore, pugliese di nascita e molisano d’adozione, è stato tra i primi laureati dell’Università Cattolica di Roma. Dopo il PhD conseguito in Belgio, è tornato presso il centro di ricerca “Mario Negri” di Milano.

▲ MEDICO. Giovanni De Gaetano, direttore dei

laboratori dell'Università Cattolica di Campobasso

------------------------------------------------------------------------------- Qui ha iniziato un’intensa attività di studio che lo ha portato a diventare uno dei massimi esperti di coagulazione del sangue a livello internazionale, anche grazie a studi pioneristici sull’uso dell’aspirina nella prevenzione cardiovascolare. Alla fine degli anni Ottanta, è stato tra i fondatori del “Mario Negri Sud” di Santa Maria Imbaro, in Abruzzo assumendone la direzione. Dal 2002 è in Molise, nella neonata sede dell’Università Cattolica, dove ha fondato e dirige i laboratori di ricerca. Il team da lui diretto è attualmente impegnato in studi sperimentali e di popolazione, tra cui il ben noto Progetto Moli-sani (www.moli-sani.org), condotto su 25mila residenti della regione con l’obiettivo di indagare sui delicati rapporti che intercorrono tra genetica e ambiente nello sviluppo delle malattie cardiovascolari e dei tumori, con particolare attenzione verso l’alimentazione.

►LIBRI 2 / SESTO CAMPANO, PROTAGONISTA CASUALE di Maria Di Saverio _

Tommaso Labranca, giornalista, è l’autore del libro “Mu”, storia di un giovane che lascia il proprio paese, Sesto Campano (Isernia), per fuggire dalle proprie radici. Un ragazzo «stanco della madre vedova e appassionata di diete televisive e del fratello travestito che dopo aver trascorso gli anni Novanta in discoteca si trasforma in una copia della madre». L’autore, milanese, in realtà il Molise lo conosce soltanto da Google Maps e la scelta di Sesto Campano è stata casuale «forse per quel nome che confonde la geografia – come spiega l’autore. Il Molise alla fine viene rimpianto dal protagonista: «Mu non è Mu perché è molisano, ma perché è un po’ tutti i giovani di oggi che pensano che basti allontanarsi un po’ da casa per trovare un mondo migliore. Ma così non è». Ancora l’autore: «Sono stato molto vago nelle descrizioni dei luoghi per non fare errori. Per non fare come quei miei colleghi che ambientano i loro libri nella New York che hanno conosciuto con una gita di tre giorni. Ma io un giorno verrò in Molise, questo e sicuro, e chissà che non ne verrà fuori un altro romanzo».

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 9

►LIBRI 3 / ROMA, PRESENTATO IL VOLUME DI TANZJ di Alex Neumann _

Successo al Caffè Letterario per il nuovo libro di Francesco Paolo Tanzj, scrittore che vive ad Agnone

Un pubblico delle grandi occasioni ha presenziato, lo scorso 17 ottobre, alla presentazione, presso il “Caffè Letterario” di Roma, del nuovo libro di Francesco Paolo Tanzj, poeta e narratore di fama, che vive ad Agnone (Isernia). Il libro – “L’oceano ingordo dei pensieri” (Edizioni Artescrittura) – costituisce un’opera antologica che raccoglie poesie pubblicate in diversi volumi tra il 1967 e il 2008. Qualificato il “parterre” dei relatori, costituito da Giorgio Patrizi e Giulio de Jorio Frisari dell’Università del Molise, autori, rispettivamente, della prefazione e della postfazione al volume. La serata è stata impreziosita dal contributo dell’attore Aldo Gioia, che ha interpretato alcune poesie pubblicate nel libro, e del duo “Lights and shadows”, composto da Enrico Olivanti e Luciana Patullo, chitarra e voce, che hanno interpretato brani di De Andrè e Dalla, in sintonia con le atmosfere evocate dalle poesie di Tanzj. Moderatore dell’incontro, il giornalista Massimo Nardi. I due docenti universitari Giorgio Patrizi e Giulio de Jorio Frisari hanno inquadrato l’opera di Francesco Paolo Tanzj in un ragionamento storico-letterario quanto mai esaustivo e formato da nessi e collegamenti con le ideologie e i personaggi della cultura del secondo Novecento.

CAFFE’ LETTERARIO DI ROMA. Un momento della

serata libraria. ----------------------------------------------------------------------------------------

Un’opera, quella di Tanzj (che ha ottenuto, negli anni, prestigiosi riconoscimenti nell’ambito dei premi Jovine, Bancarella e Montale), caratterizzata da una meditata riflessione esistenziale e tuttavia pervasa da una acuta sensibilità rivolta al sociale.

►LIBRI 4 / “C’ERA UNA VOLTA PER SEMPRE” DI NADIA GIANNONI di FC_

La psicologa nel suo lavoro ricorda le vittime del terremoto di San Giuliano di Puglia.

“C’era una volta per sempre” rappresenta l’esordio letterario della psicologa umbra Nadia Giannoni che ricorda le vittime di San Giuliano di Puglia (Campobasso). Nata a Spoleto ma romana d’adozione, la Giannoni si occupa nel suo libro della tragedia dei 27 bambini e della loro maestra Carmela Ciniglia, morti sotto le macerie della scuola Jovine il 31 ottobre 2002. «Mi piace scrivere – spiega Nadia Giannoni – e dovevo esordire con un altro lavoro, poi ho trovato la casa editrice Robin che ha apprezzato ciò che ho scritto ed ecco “C’era una volta per sempre. Una favola che non dovrebbe mai essere raccontata”. Un libro intenso, ispirato ai fatti di San Giuliano di Puglia del 2002». Centocinquanta pagine in cui ventisette bambini e una maestra, tutti personaggi di pura fantasia, «intraprendono un viaggio fantasioso nel tentativo di colmare quel divario esistente tra il dolore e la rassegnazione. Quel dolore collettivo, intenso, profondo che entrando nelle case ha colpito trasversalmente tutti noi». La scrittrice ha voluto solo «segnare il tempo della letteratura, per non dimenticare, per non dimenticarli… per ricordare sempre che in fatto di attenzioni, di diritti dei bambini, non possiamo e non dobbiamo essere avari».

Nell’ultima di copertina si legge che «ci sono favole che non si finirebbe mai di ascoltare, favole eterne, che nascondono i sogni “dietro vissero felice e contenti!, e ce ne sono altre che non andrebbero mai raccontate. Per nessuna ragione. Perché hanno un inizio e una trama che mancano della speranza. Finali assurdi. Forzati». Nel libro l’autrice ha voluto scrivere una storia al contrario per i più grandi, che per la durata della lettura «accompagna con l’immaginazione il viaggio di 27 bambini e una maestra che sono stati scelti per una missione speciale».

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 10

► LA LETTURA / CAMPOBASSO, CITTA’-GIARDINO… di Mondo del Gusto _

Il giornale “Mondo del gusto” dedica un articolo a Campobasso nell’edizione del 18 ottobre 2012.

Con i suoi 701 metri sul livello del mare, Campobasso, in Molise, 51.000 abitanti circa, è uno dei capoluoghi di regione più alti d’Italia. Città di origine medioevale, situata tra le vallate dei fiumi Fortore e Biferno, Campobasso è adagiata su una collina dominata dal Castello Manforte, che si erge maestoso sopra la città. In realtà la città è di origini più antiche, probabilmente un insediamento di controllo della popolazione sannita, posto a controllo del tratturo come attestano alcuni ritrovamenti, seguendo successivamente il susseguirsi delle vicende storiche che hanno caratterizzato l’Italia nel corso dei secoli.

Intorno al castello si sviluppa il borgo longobardo, costituito da vicoli e scalinate lunghe e tortuose, ai lati delle quali sorgono case ed edifici in pietra, spesso con le caratteristiche corti interne; nella parte bassa, invece, si è venuta sviluppando a partire dal 1800 la città moderna. Resta il centro storico, la parte antica del borgo, il nucleo più importante di Campobasso, con numerosi palazzi e monumenti di diverse epoche storiche, dal Castello, appunto alla duecentesca chiesa di San Leonardo ed alla neoclassica cattedrale della Santissima Trinità. Le case più antiche, in pietra locale, spesso ricche di decorazioni, stemmi di famiglie nobili e figure allegoriche sono contrassegnate da magnifici portali, anch’essi spesso decorati o scolpiti. Nel periodo longobardo prima e normanno poi, Campobasso, data la sua posizione all’incrocio di molti tratturi, vede il fiorire dei commerci e l'aumentata importanza amministrativa, che comportano l'ampliamento dell'antico borgo che si espande soprattutto intorno alla sue chiese. Si sviluppano tra il ‘500-‘600 numerose attività artigianali, con specializzazione nelle lavorazioni delle scarpe, del ferro e dell’oro, che accompagnano lo sviluppo del borgo, già conosciuto per i suoi commerci e le attività agricole e agro-pastorali. E’ di quest’epoca la storia della contesa tra le confraternite dei Crociati ed i Trinitari, in lotta fra loro per il potere ed il prestigio, che visse anche una storia simile alla vicenda shakespeariana di Giulietta e Romeo, ricordata oggi con un sontuoso corteo di figuranti con i costumi dell'epoca a rievocare la pace fra le due confraternite.

In seguito al disastroso terremoto del 1805, buona parte della città viene ricostruita espandendosi ai piedi della collina, nei terreni un tempo occupati da campi coltivati e boschi, dove venne edificato un intero nuovo borgo moderno per l’epoca, destinato a una classe borghesia emergente, con le piazze alberate, i viali e le aiuole che faranno guadagnare a Campobasso l'appellativo di “città giardino”. Numerose le vestigia che si possono vedere nel capoluogo molisano, a partire dal Castello sulla cima del monte e d i caratteristici sotterranei che corrono sotto al borgo antico, ricavati nel corso dei secoli dall’opera dell’uomo, una ragnatela di cunicoli che consentiva la comunicazione rapida da più punti. Nel corso dei secoli i sotterranei hanno subito diverse destinazioni: da deposito per i fondaci della farina, del sale, delle carni a rifugi antiaerei; dal rumoroso uso come discoteche e luoghi di incontro di giovani, per finire oggi come pub e ristoranti. Uno dei luoghi più suggestivi della città è la settecentesca “Villa De Capoa”, con il suo parco di due secoli precedente, adiacente all'ex convento di Santa Maria delle Grazie, che i monaci utilizzavano per la coltivazione di erbe officinali e la creazione di medicine naturali. Nel grande giardino all'italiana vi sono un labirinto di siepi e una rotonda delimitata da quattro aiuole, sequoie di una novantina d’anni, cedri del Libano, cipressi, abeti rossi, tigli ornamentali, fontane, sculture mitologiche, archi di pietra o di siepi, un sarcofago di fine quattrocento, un pozzo, panchine in pietra e una grotta. Numerose le manifestazioni che si organizzano; la più importante è la “Sfilata dei Misteri” che assieme alla"Sagra dei Misteri" è una delle più importanti e suggestive manifestazioni della cultura popolare religiosa molisana; si tiene il giorno del Corpus Domini e richiama una moltitudine di persone da tutta la regione. L’evento consiste in una processione di tredici "misteri" o "macchine" o "ingegni", come vengono definite dai locali: carri allegorici e strutture portate a spalla da gruppi di portatori che avanzano sfilando per le vie della città al ritmo scandito dal capo mistero e cadenzato dalla banda musicale che suona marce trionfali.

►SEGUE A PAG. 12

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 11

►SEGUE DA PAG. 11

▲Campobasso, Villa De Capoa ----------------------------------------------------------------------------------------------- Altre iniziative di Campobasso sono i riti della settimana santa, il corteo storico dei Crociati e Trinitari ed il "Kimera Film Festival", Festival Internazionale del Cinema per cortometraggi. L'economia della città si basa oggi principalmente sul commercio e sulla lavorazione dei prodotti alimentari, in particolare oleifici, distillerie e pastifici che esportano i loro prodotti molto conosciuti in Italia ed all’estero. Anche l’artigianato, con la produzione di coltelli e forbici, attività presenti sin dall'epoca medievale, durante la quale le officine di Campobasso erano considerate tra le più importanti d'Europa, mantiene una certa importanza, grazie anche a leggi ad hoc per il suo sviluppo.

Agricoltura, allevamento e pastorizia sono lavori ancestrali e storici delle genti molisane; a Campobasso si è sviluppata la produzione della vite e del vino, con ottime produzioni di Aglianico, Montepulciano, Sangiovese, Biferno Rosso, Falangina e Pentro di Isernia. La gastronomia del territorio si basa su prodotti tipici e genuini come le zucchine, il caciocavallo, gli insaccati; caratteriste del territorio sono le minestre e zuppe realizzate secondo le ricette tradizionali con le grandi varietà di legumi che vengono coltivate in questa zona: lenticchie, fave, ceci, fagioli, cicerchie e farro. Il piatto che però caratterizza il territorio di Campobasso è la "Caponata", un piatto tipico, preparato con un grosso biscotto di grano duro detto "Tarallo", bagnato acqua ed aceto, e cosparso di pomodoro, sedano, peperoni, alici, olive nere e uova sode. Oppure i “Crioli con le noci” con pezzi di baccalà, o l’Insalata di maiale con cui condire le “taccozze” una pasta fatta solo con acqua e farina. Caratteristica è infine a “mollica di San Giuseppe”, fatta con pane di grano duro raffermo e lavorata con noci, mandorle, nocciole tostate e tritate, pinoli, uva passa, sale fino, noce moscata, peperone macinato, cannella, chiodi di garofano, prezzemolo tritato, aglio, foglie di alloro, buccia di arancia tritata. A chiudere il pasto, c’è il “liquore al latte”, una bevanda alcolica prodotta principalmente a Campobasso, come anche l'amaro Molisano, un liquore ottenuto da 32 tipi di erbe, radici, sostanze vegetali ed alcool, ricetta probabilmente tramandata dai monaci medioevali.

►ROMA / BANDO CASA ENTRO DICEMBRE… di Roberto Fedeli _

Stabiliti i nuovi criteri per l’assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica a Roma. Il bando casa dovrebbe essere pubblicato entro la fine dell’anno. Finalmente un primo passo, da parte dell’amministrazione capitolina, per affrontare il grave problema dell’emergenza abitativa. Ma poi serviranno gli alloggi.

Dopo tre anni, dunque, finalmente sta per partire il nuovo bando, tanto atteso da decine di migliaia di cittadini romani. I nuovi criteri per l’assegnazione dei punteggi tengono conto del grave disagio abitativo, dell’età (oltre 65 anni), della presenza di disabili nel nucleo familiare, della presenza di tre o più figli a carico, tutelano i nuclei con un solo genitore e figli a carico, le giovani coppie oltre chi è sotto sfratto. Un panorama, purtroppo vasto, di persone in stato di disagio che vanno aiutate e tutelate e a cui restituire dignità e speranza. Il nuovo bando sicuramente è più vicino alla realtà di quello precedente. E’ però urgente reperire tra il patrimonio pubblico, il mercato immobiliare e l’immediato avvio di un programma per realizzazione e la costruzione gli alloggi necessari altrimenti le domande, che saranno decine di migliaia, resteranno ancora senza risposta.

►OCCUPAZIONE / BANDO PER INCENTIVI STATALI di Tony Palladino _

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il bando per i datori di lavoro che stabilizzano, entro il 31 marzo 2013, giovani fino a 29 anni e donne di qualsiasi età, come previsto dal Fondo straordinario per l'occupazione femminile e giovanile. Alle imprese incentivi fino a 12mila euro per ciascun lavoratore assunto con contratto stabile. Le aziende dovranno assumere a tempo indeterminato, trasformando in assunzioni permanenti i contratti a termine, le collaborazioni coordinate e continuative (anche a progetto), associazioni in partecipazione con apporto di lavoro.

Incentivi di importo minore sono previsti a chi instaura rapporti a tempo determinato con giovani e donne con normale orario di lavoro, di durata non inferiore a 12 mesi, se nell'azienda si incrementa la base occupazionale. La domanda dovrà essere inviata per via telematica all'Inps, compilando il modulo DON-GIOV e usando l'applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente” La creazione del Fondo è previsto dall'art. 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 (Decreto Salva Italia). Il plafond:196 milioni e 108.953 euro per il 2012 e 36 milioni per il 2013, gestiti dall'Inps.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 12

►OPINIONI / USCIRE DALLA CRISI di Umberto Berardo _

Qualche giorno fa il presidente francese Francois Hollande ha sostenuto che stiamo superando la crisi economica e che il disastro dell’euro è scongiurato. Gli ha fatto eco Mario Monti, sostenendo che camminiamo nella direzione giusta. Sono valutazioni derivate probabilmente dalla riduzione degli spread, costo del debito pubblico di taluni Paesi rispetto a quello tedesco, e dal miglioramento dell’andamento delle borse, conseguenti alla creazione faticosa e contrastata del “Fondo salva Stati”.

In realtà i dati diffusi dagli addetti ai lavori e dagli economisti più attenti al fenomeno ci dicono purtroppo che la situazione è assai diversa da quella che si cerca di rappresentare. Se proviamo a guardare i numeri relativi ai consumi, anche nei generi di prima necessità, ci accorgiamo che la crisi recessiva è ancora tra noi e sta portando in taluni Paesi una povertà sempre più diffusa nella maggioranza della popolazione con un arricchimento, invece, spaventoso dei falchi della speculazione. Meravigliarsi che la politica sia incapace di traghettarci fuori dalle attuali difficoltà è fingere di non sapere che essa ha perso autonomia rispetto ai poteri forti della finanza. Escludendo la Germania e qualche altro Stato dell’Unione europea, i settori dell’economia del Vecchio continente arrancano in maniera spaventosa, perché sono stati schiacciati dalle logiche perverse della globalizzazione liberista, dallo strapotere della speculazione finanziaria, dall’incapacità di una programmazione produttiva corrispondente ai bisogni reali delle popolazioni. Ora l’alternativa, per chi non ha patrimoni al sicuro, è tra il morire di spread o di austerità. Questo sembrano indicare ai popoli in difficoltà i cosiddetti organi di governo dell’Unione europea, quali la Bce o i burocrati della Commissione, che purtroppo non sono espressione democratica delle popolazioni, ma cani da guardia di banchieri, capitalisti, mercanti, finanzieri e speculatori che, insieme all’economia produttiva, stanno affossando anche la democrazia. Tra gli Stati, inoltre, non sembra esserci nessuna parità in ordine al potere decisionale, che invece è affidato al duopolio Germania-Francia. Ida Magli nel suo recente saggio “Dopo l’Occidente” scrive che questa crisi non è causa, ma conseguenza di un vuoto, soprattutto culturale, che ci avvolge; sottolinea pure come noi, invece che costruire un’Europa dei popoli, abbiamo svenduto il nostro futuro con prezzi stracciati a banchieri senza scrupoli. Sul piano etico il predominio del profitto individuale rispetto al bene della collettività deve farci capire che bisogna ripensare e rifondare le basi antropologiche, culturali e politiche della coscienza europea. Questo significa anzitutto rimettere al centro dell’esistenza non l’economia o peggio ancora la finanziarizzazione della stessa, ma l’essere umano con i suoi bisogni. C’è poi da costruire un’Europa federale che non può, come avviene oggi, essere governata da organi privati, come la BCE, o da altri nominati, come la Commissione o il Consiglio dei Ministri, o addirittura, come suggerisce Angela Merkel, da commissari con il diritto di veto sui bilanci degli Stati membri; il potere decisionale, invece, va affidato ad istituzioni elette democraticamente e dunque espressione della sovranità popolare. Costruire, dunque, un’Europa politica di tipo solidaristico e democratico è il primo compito che abbiamo di fronte, perché solo allora torneremo a governare i processi economici per il bene comune. La mansione successiva è quella di spostare i capitali dalla speculazione finanziaria agli investimenti produttivi che abbiano una piena eco compatibilità e che siano funzionali ai bisogni di tutti e di ciascuno. È ciò che si può e si deve fare con una fiscalità progressiva sul patrimonio più che sul reddito da lavoro. D’altronde già Rousseau scriveva che per costruire il processo democratico bisogna impedire “l’estrema diseguaglianza delle fortune, impedendo a tutti i mezzi per accumularle”. In alcune realtà territoriali europee si era costruito un welfare considerevole, che oggi si va disgregando sotto i colpi del potere plutocratico. È un’operazione da bloccare con decisione. Per superare la crisi economica in atto serve, poi, una politica industriale che ormai da tempo in Europa non abbiamo più. Occorre una programmazione per rilanciare lo sviluppo in settori che certo non possono essere, come pensano ancora tanti, quello militare o automobilistico, ma altri quali l’economia della conoscenza, delle energie alternative e dei prodotti di supporto all’agricoltura ed all’allevamento. Per questo i fondi disponibili per la spesa pubblica, da ottenere con una fiscalità sempre più giusta e progressiva, vanno spesi soprattutto nella ricerca e nell’istruzione che necessariamente devono rinnovarsi sul piano metodologico e contenutistico. Senza tali scelte l’Europa non sarà mai in grado di governare il processo della globalizzazione, ma semplicemente ne subirà gli effetti negativi, come purtroppo sta avvenendo da tempo.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 13

►OPINIONI / AEROPORTO, DECOLLANO LE CHIACCHIERE di Antonio Federico _

Nato a Campobasso nel 1980, laureato in Ingegneria industriale, progettista presso studi di ingegneria, ex operatore socio-assistenziale in una casa famiglia, è stato candidato del Movimento 5 Stelle per la Regione Molise.

Nel 1999 venne costituita la società "Aeroporto del Molise Spa" con lo scopo di gestire lo scalo che sarebbe dovuto nascere nella nostra Regione negli anni successivi. La società è nata però, come nella migliore tradizione italiana, dalla commistione pubblico-privato: la società per azioni "Aeroporto del Molise" è partecipata dalla Regione Molise e dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso-Bojano, ha speso oltre cento mila euro l'anno e, come risulta dalla scheda di Unioncamere, è in fase di liquidazione dal 14 ottobre 2010 con Commissario incaricato tale Del Cioppo. Ripercorrere la travagliata storia della solita grande opera inutile è facile. Nel 1998, con la delibera n. 1126, la giunta regionale stanziò 200 milioni di lire per la redazione di uno studio di fattibilità della "realizzazione di una struttura aeroportuale". L'Ente attuatore dello studio venne individuato nel consorzio per il nucleo di industrializzazione Campobasso-Bojano. La giunta di Michele Iorio (Pdl) nel 2006 ha stanziato ulteriori 750.000 euro per il progetto definitivo dello scalo senza poi portare avanti la realizzazione dell'aeroporto a Sepino, mentre, in piena campagna elettorale per le elezioni regionali dell'ottobre 2011, ha riconsiderato la possibilità di creare lo scalo molisano che sarebbe sorto, questa volta, nell'agro dei comuni di Cantalupo nel Sannio e San Massimo. Il nuovo progetto per la realizzazione dell'aeroporto nella nuova area è stato sviluppato dalla società privata Avioproject srl il cui Presidente è Ottavio Balducci a spese proprie.

Ma le indicazioni dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac), contenute nella relazione del 30 ottobre 2009, riducevano la rilevanza dell'aeroporto molisano, riconducendo il tutto alla costituzione di un'aviosuperficie, cioè di un'area che non appartiene al demanio aeronautico su cui è possibile atterrare perché il proprietario, privato o pubblico che sia, lo consente. In sostanza l'Enac faceva sapere quello che ogni molisano già sapeva e cioè che «in relazione alla prevista domanda di traffico commerciale, la particolare natura del territorio non lascia prevedere livelli significativi da giustificare l'onerosa realizzazione e gestione di un nuovo aeroporto»; per cui lo stesso ente autorizzava, nella zona indicata dalla Regione la realizzazione di un'aviosuperficie e non di un aeroporto, consentendo, così, il volo a velivoli da nove posti al massimo e a nessun volo di linea. L'ultimo (speriamo!) sussulto, la Regione Molise lo ha dato approvando la delibera di Giunta n. 804 del settembre 2011, in piena campagna elettorale titolata: "Scalo aeroportuale del Molise - Localizzazione in agro comuni di Cantalupo nel Sannio (IS) e San Massimo (CB). Provvedimenti di programmazione". Speriamo la pietra tombale l'abbiano messa l'ultimo Piano Nazionale degli Aeroporti, documento stilato dall'Enac, che non cita in alcun modo il Molise: né come aeroporto, né come aviosuperficie, il cui costo stimato della classica cattedrale nel deserto si aggirava intorno ai dieci, undici milioni di euro; e la risposta del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Passera che, rispondendo ad una interrogazione parlamentare dell'Idv ha confermato la proposta di Piano nazionale degli aeroporti (su citato), "che, salve limitate accezioni, non contempla l'istituzione di nuovi aeroporti" e "non prevede la realizzazione di un aeroporto in Molise. Ciò in quanto la prevedibile domanda di traffico commerciale non sarebbe tale da giustificare gli ingenti oneri di costruzione e soprattutto di esercizio per un nuovo scalo". Se non dovessero bastare le vistose difficoltà riscontrate dai piccoli aeroporti già esistenti a convincere dell'inutilità di quest'opera (solo per fare qualche numero, si è avuto un crollo dei traffici del 90 per cento per Crotone, del 50 per Forlì, del 38 per Bolzano) si tenga presente che un eventuale aeroporto o aviosuperficie molisana resterebbe totalmente scollegata. Ad esempio, Termoli, la seconda città del Molise, dista dall'aeroporto di Pescara poco più di cento chilometri, percorribili in appena un'ora di autostrada, mentre la stessa Termoli disterebbe, da un aeroporto sito in Cantalupo, novantatré chilometri di strada statale, percorribili in non meno di un'ora e mezza. La rete viaria è, infatti, obsoleta e quella ferroviaria conta solo 23 chilometri di binari doppi elettrificati. A due anni dalla messa in liquidazione il MoVimento 5 Stelle Molise chiede di sapere come saranno impiegati i soldi non più malamente sprecati in questa ennesima gestione fallimentare della politica molisana. Noi ci auguriamo che non vengano buttati in una nuova cattedrale nel deserto (l'autostrada del Molise) o in consulenze facili (vedere l'esperto non-esperto di derivati), bensì andrebbero spesi per migliorare, ampliare e valorizzare quello che è già presente in regione, senza puntare ad opere gigantesche che non vedranno mai la luce, ma ampliando la rete dei trasporti su gomma (raddoppio delle corsie) e su ferro (estensione dei tratti con doppi binari elettrificati), con un ritorno senz'altro superiore per l'economia del Molise.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 14

►GENS / GRAND CAYMAN E PICCOLI CAIMANI di Fabio Scacciavillani _

Fabio Scacciavillani, nato a Campobasso, noto economista, lavora al fondo sovrano dell’Oman dopo pluriennali esperienze internazionali.

E’ tra i fondatori di “Forche Caudine”.

Collabora al Fatto Quotidiano.

La scena finale del film “Il Caimano” di Moretti presagiva che Berlusconi pur di rimanere abbarbicato al potere, tenere sotto scacco la magistratura e assicurarsi l’impunità avrebbe scatenato un putiferio di scontri violenti. Per fortuna il Grande Caimano per il momento è stato costretto a ritirarsi nell’ambiente palustre melmoso da cui era emerso senza colpo ferire. In compenso un putiferio lo stanno scatenando i piccoli caimani che si pasturano dei brandelli di potere marcio nel Pd meno elle. Atterriti dalle quelle concerie politiche chiamate primarie (dove rischiano di essere trasformati in cinte, borse e portafogli) si dibattono con micidiali colpi di coda chiamando a raccolta le forze rimaste ancora fedeli: nei sindacati, nella Rai, negli anfratti oscuri delle caste locali, nei sottoscala delle redazioni, nei cunicoli delle municipalizzate, nelle conventicole delle cooperative e tra i marmi delle fondazioni bancarie in bancarotta. In particolare chiamano a raccolta i loro Sallusti e i loro Littorio Feltri per confezionare i dossier sui nemici politici. Così è nato lo strano caso del paradiso fiscale nell’ isola Grand Cayman. Ma come nel caso Boffo, anche gli spin doctors di Bersani e D’Alema, capitanati da Fassina, hanno preso un granchio dalle inusuali forme di boomerang. Da oltre tre anni le Isole Cayman non sono incluse nella lista dei cosiddetti paradisi fiscali stilata dall’Ocse. Non ci credete? Andate al sito dell’Ocse con la lista completa dei paesi che implementano gli standards internazionali in materia di tassazione aggiornata al 2012.

Le Cayman secondo l’Ocse (l’organismo internazionale che guida la crociata del G20 sui paradisi fiscali) sono nella stessa situazione dell’Italia. A beneficio degli etichettatori in servizio permanente effettivo mi preme precisare che 1) l’esistenza di Davide Serra (e dei suoi fondi Algebris attenzionati dai piccoli caimani) mi era del tutto ignota fino a qualche giorno fa; 2) non ho affinità politiche con Matteo Renzi, che al pari di Serra, non ho mai incontrato e tanto meno appoggiato (ci siamo incrociati una sola volta a Piazza Pulita dove io ero ospite in studio e Renzi era collegato in teleconferenza da Firenze). A che pro i piccoli caimani montano il caso dei paradisi fiscali immaginari con la grancassa dei giornali (in primis l’Unità) pagati dai contribuenti? Solo uno irrimediabilmente malizioso potrebbe ipotizzare che si tratti di una strategia mediatica per sbianchettare dal ricordo degli elettori i paradisi criminali reali. Ad esempio il paradiso criminale scoperto a Sesto San Giovanni , ridente (si fa per dire) località dove era sindaco il capo della Segreteria Politica di Bersani, un certo Penati, rinviato a giudizio, ma incollato alla poltrona in Consiglio regionale, che stranamente sembra sparito dalla circolazione. E nemmeno il paradiso criminale della sanità pugliese dove si intrecciano amici comuni di Vendola (altro candidato alle primarie) e di D’Alema, ad esempio l’ex assessore Tedesco, ora senatore, sfuggito all’arresto grazie al voto del Parlamento. E non si dica che possa trattarsi del paradiso criminale par excellence, la Sicilia, dove un tal Lombardo governava con l’appoggio del vertice nazionale del Pd meno elle. Ma non si tratta neanche dei rapporti tra criminalità e politica, altrimenti dovremmo ripercorrere vicende quantomeno incresciose come la gestione di rifiuti in Campania all’insegna del duo Bassolino-Cosentino. Se non si tratta dei paradisi criminali vuoi vedere che bisogna annusare nei mercati finanziari? Il D’Alema che si indigna per i paradisi fiscali immaginari non sarà mica lo stesso D’Alema che da Presidente del Consiglio trafficava nell’empireo di Palazzo Chigi sulla Telecom, società su cui misero le mani gli amici aiutati da Lehman Brothers (si, proprio la banca che nel settembre del 2008 saltò con un botto planetario)? Quella Telecom che venne poi spolpata a dovere, e da cui i capitani coraggiosi di D’Alema furono liquidati a colpi di miliardi, mentre l’Italia è rimasta condannata al medioevo digitale? Oppure dobbiamo ripercorrere le vicende del paradisiaco scandalo Unipol-Fiorani-Fazio quando Fassino esclamava un po’ prematuramente ed incautamente “Abbiamo una banca!”? In effetti al Pd serviva una banca tutta nuova per un motivo pressante: quella su cui già avevano messo le mani da decenni, il venerabile e venerato Monte Dei Paschi di Siena, stava per andare a ramengo sotto la gestione diretta delle cricche con la targa del Pci e la targa del Pd sempre sulle stesse terga. Il Monte dal 1472 aveva resistito a lotte tra fratricide tra contrade, rivolte, varie invasioni straniere, cambi di regime, tre guerre di indipendenza, il fascismo, due guerre mondiali, ma non agli appetiti insaziabili delle bande politiche rosse. Ora i piccoli caimani, coadiuvati da Fassina, sapete a chi attribuiscono le colpe? Ma è ovvio! Al fantomatico pensiero unico neoliberista, riuscendo persino a trattenere le risate di fronte alle telecamere. E per mostrare ai loro elettori quanto siano duri e puri scagliano anatemi e affettano indignazione nientepopodimeno che sulle banche! Ma lo sapete, miei cari lettori a cui prudono i polpastrelli per scrivere un commento infuocato, chi è il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana? Un certo Mussari. E come si guadagnava da vivere fino a non molto tempo fa? Era il Presidente del Monte dei Paschi di Siena con piena fiducia del vertice Pd. Poi sotto il peso dei debiti ha dovuto gettare spugna e accappatoio per lasciare alle prese con la voragine nei conti, un certo Profumo (sotto indagine per frode fiscale) che quando era il capo di Unicredit (con una sede alle Cayman) sgomitava per farsi vedere in prima fila mentre votava alle primarie.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 15

DULCIS IN FUNDO

►CAPRACOTTA / LA PRIMA NEVE di Gabriele Di Nucci _

Si prova sempre una piccola emozione nel salutare la prima nevicata, per quanto leggera, in Molise. E’ avvenuta nei giorni scorsi. La sua prima comparsa stagionale s’è vista sui rilievi di quello che viene comunemente denominato “Alto Molise”. La temperatura è scesa già fino a 3 gradi a Campobasso (700 metri), mentre qualche fiocco di neve si è spinto fino a 1100-1200 metri di altezza. Capracotta, con i suoi 1.400 metri, è il Comune più alto degli Appennini. L’immagine qui a lato, tratta da www.capracotta.com, testimonia i primi fiocchi di neve sui tetti…

►CAROVILLI / INCONTRI SULL’AGRICOLTURA SOCIALE di FC_

E’ stato il Comune di Carovilli ad ospitare il primo degli appuntamenti del ciclo “Fai crescere il Molise con l'Agricoltura sociale”, svoltosi presso la sala della Società operaia, in piazza Municipio. Agricoltura, inclusione sociale, servizi terapeutico-riabilitativi e alla prima infanzia. Questo il focus degli incontri divulgativi sul territorio che ha l’obiettivo di promuovere le Misure 3.1.1 Diversificazione verso attività non agricole e 3.1.2 Sostegno alla creazione ed allo sviluppo di Microimprese del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. “L’agricoltura sociale - spiega l’assessore Fusco Perrella - predilige la vendita diretta dei prodotti, sceglie sempre la filiera corta, sviluppa le relazioni sociali, rafforza la rete territoriale. In altre parole, essa contribuisce al miglioramento della qualità di vita della popolazione e consente alle aziende agricole molisane di innovare, introducendo nella propria attività una serie variegata di servizi da erogare ai cittadini. La Regione Molise intende cogliere l’effettivo potenziale dell’agricoltura sociale e valorizzarlo in maniera adeguata, attraverso un ciclo di incontri sul territorio che consentirà di ravvivare la consapevolezza e il dibattito sull’argomento, illustrandone i vantaggi. Sarà un momento di confronto fra quanti si occupano del tema da prospettive diverse, avviando collaborazioni tra il mondo agricolo e il sistema socio-sanitario”.

►FROSOLONE / ASSICURATI ALLA GIUSTIZIA AUTORI DI FURTI di FC_

Lo scorso 14 luglio, secondo le accuse, hanno commesso un clamoroso furto di 327 pannelli solari presso la ditta MAE di Frosolone (Isernia), specializzata in nuove tecnologie. Il giorno prima avevano messo a segno un altro furto di 102 pannelli a Venafro (Isernia), presso l’oleificio cooperativo (dove, in due riprese, hanno asportato anche due autocarri Fiat). In Molise, un mese prima, avevano “ripulito” anche il Bar “Pit Stop” di Sesto Campano (Isernia), impossessandosi di tre apparecchi slot machine e di una cambia monete. Nei giorni scorsi, dopo una complessa operazione, sono stati assicurati alla giustizia i presunti esecutori dei furti. Si tratta di nove marocchini di età tra i 27 e i 48 anni. La banda, secondo le accuse, era specializzata nella perpetrazione di furti di pannelli solari e fotovoltaici, che venivano successivamente imballati e trasportati in Marocco, dopo essere stati imbarcati nei porti di Livorno e Genova e lì rivenduti. Un pannello fotovoltaico del valore di circa 800 euro, veniva venduto dai ladri all’organizzazione criminale operante in Marocco ad un prezzo di 40 euro; qui veniva poi rivenduto a circa 200 euro.

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 16

►SERVIZI / BACHECA a cura dell’Associazione “Forche Caudine” _

ASSOCIAZIONE “FORCHE CAUDINE”, ROMA – ULTIME CONVENZIONI

Lo studio dentistico Mazzei offre agli associati la prima visita e

Rx Endorale GRATIS, Igiene (pulizia dentale) a 48 euro e sconto del 20% sul prezzo di listino delle altre prestazioni.

Info: via Napoleone III 58 – Roma – tel. 06-4440656 -45555057 (sig. Domenico Rossilli, molisano di San Biase)

Consulenza assicurativa gratuita per gli associati.

INA ASSITALIA Tel. 06-7108627, cell. 3387647857

(sig. Gabriele Di Nucci, molisano di Capracotta)

ASSOCIAZIONE “FORCHE CAUDINE”, ROMA – PROSSIMI EVENTI

Teatro molisano a Roma – 17 novembre 2012

teatro Vignali San Leone, via Prenestina 104 - Roma I n for ma z ion i : t e l . 06 -2 7 5 3 12 7

ASSOCIAZIONE “FORCHE CAUDINE”, ROMA –SEGNALAZIONI

Muse o Civ ic o di Zoolog ia, v i a Ald ovr andi 18 , Roma, te l . 06- 671 092 70

“M'ammalia 2012”, settimana dei mammiferi 31 ott obre 201 2 - ore 1 7. 30 - "U omini e L upi"

In cont ro con C orr adin o Gua cci

(Societ à d i St or ia de l l a fa una "Giuseppe Alt obe l l o" d i B arane l l o - CB )

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 17

ASSOCIAZIONE “FORCHE CAUDINE”, ROMA –SEGNALAZIONI

Il prossimo 9 novembre apre “Zajedno” (via Bruzi 11/c, San Lorenzo, Roma), negozio e vera e propria fucina di artigianato, solidarietà e multiculturalità. Circa 90 metri quadri su due livelli suddivisi tra laboratorio, spazio di vendita e magazzino, nei quali immergersi in un mondo di colori, fantasie e idee. Borse, collane, bambole di stoffa, scarpine per bebé, eco-shopping bag, bavaglini, grembiuli, abiti, tessile per la casa e tanto altro: tutti pezzi unici e interamente realizzati a mano con stoffe originali provenienti da ogni parte del mondo e con l’utilizzo di materiali di riuso per dar vita ad accessori creativi e originali. “Ogni nostro prodotto rappresenta un progetto peculiare che non solo vuole offrire un contributo concreto allo sviluppo di una nuova economia più rispettosa dei diritti umani e più attenta alla promozione della cultura del riuso, ma che vuole anche creare una concreta occasione di inserimento lavorativo in una dinamica di Società Responsabile – sottolineano le promotrici dell’iniziativa, tra cui due ragazze molisane, una di Jelsi e una di Tufara, provincia di Campobasso.

Due giorni di incontri sul lavoro, in particolare sui temi del coworking (inteso non come semplice condivisione di spazi fisici, ma come pratiche di relazione), del mutualismo e delle coalizioni sociali. Temi che investono milioni di lavoratori autonomi, artisti e artigiani, precari, intermittenti, piccoli imprenditori della produzione indipendente, creativa e cognitiva, spesso privi di diritti elementari. Due giorni che costituiranno, nelle premesse dei promotori, “un cantiere aperto di idee e di confronto sull’agire concreto, laboratorio e indagine su strumenti operativi”. Un evento per condividere informazioni e prospettive produttive sull’autotutela socio-sanitaria, economica, formativa e civile con chi ha già intrapreso tale percorso e con coloro che la ritengono una concreta prospettiva per creare e rivendicare reddito come riconoscimento della produttività diffusa del sociale. - 24 novembre ore 10,30: LAVORARE INSIEME, PROGETTARE IN COMUNE (co-working) - 24 novembre ore 15: IL NUOVO MUTUALISMO, LO SPAZIO NELLE NOSTRE CITTA’ - 25 novembre ore 10,30: FEDERARE LE PRATICHE

►CHIUSURA / IL NUMERO: TERREMOTO, 10 ANNI DOPO… di FC_

884 A dieci anni dal terremoto molisano sono ben 884 i nuclei familiari alloggiati o nei moduli abitativi o in autonoma sistemazione. Con rimborso del fitto in quanto la loro prima ed unica casa è tuttora inagibile. Emergenza infinita: a chi giova?

La Newsletter di Forche Caudine raggiunge 4.823 persone (30% Roma, 30% Molise, 20% resto d’Italia, 20% estero). Per segnalazioni e cancellazioni, anche in riferimento alla legge sulla privacy: [email protected].

► W W W . F O R C H E C A U D I N E . I T – i n f o @ f o r c h e c a u d i n e . i t ◄ Presidente Giampiero Castellotti – Vicepresidente Donato Iannone – Segretario Gabriele Di Nucci

Inviateci altri indirizzi mail di molisani interessati a ricevere la nostra Newsletter !

FORCHE CAUDINE Newslet ter – pagina 18