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NEWSLETTER UN’EUROPA FRAGILE E IMMOBILE DAVANTI ALLE EMERGENZE NEWSLETTER Bimestrale: marzo-aprile 2020 SOMMARIO 1. CORSO ONLINE GRATUITO SU BANDI EUROPEI 2. UN’EUROPA FRAGILE E IMMOBILE DAVANTI ALLE EMERGENZE 3. DECRETO CONTE DEL 1 APRILE NIENTE SOLDI MA GARANZIE 4. INTERVISTA TGCOM24 SCONTRO SU MES E EUROBOND 5. INTERVENTO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA SULLE CONSEGUENZE DEL COVID-19 NEL SETTORE AGRICOLO 6. LA CINA SI RIMMETTE SUL MERCATO MENTRE ITALIA E EUROPA RIMANGONO BLOCCATE 7. PRIMO VOTO DA REMOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO 8. I VOTI SCANDALOSI DEL PARLAMENTO PER LA LOTTA ALLA PANDEMIA 9. CONSORZI TUTELA E VALORIZZAZIONE DOP E IGP 10. SOLIDARIETÀ EUROPEA? ANCORA NESSUN ACCORDO On. Angelo CiOCCA (Deputato al Parlamento europeo) AGRI Agricoltura e Sviluppo rurale ITRE Industria, Ricerca ed Energia Mentre va in scena uno scontro tra Paesi europei per trovare strumenti comuni finalizzati a contenere il danno economi- co causato dal Coronavirus, il tema della programmazione finanziaria europea dei prossi- mi sette anni è inevitabilmente passato in secondo piano. Pas- sata questa emergenza sani- taria, avremo una certezza, un punto fermo, la ripartenza della nuova programmazione QFP 2021-2027 (quadro finanziario pluriennale), un’occasione incre- dibile se pensiamo che l’ultima ha visto uno stanziamento di quasi 1000 miliardi di euro negli ultimi 7 anni. Spesso però le procedure per potervi accedere non sono facili da interpretare e finiscono con lo scoraggiare anche chi avrebbe tutti i requisiti per poter fare applicazione. Per questo ho deciso di farmi promotore di un corso gratuito online sui Bandi europei lanciando l’hashtag #ioimparodacasa, così da poter essere pronti, sin da subito, ad affrontare la ricaduta economica legata al virus dei prossimi mesi. Dal 3 aprile, per un’ora al giorno ogni weekend, professionisti del settore hanno presentato, attraverso lezioni tematiche, con l’obiettivo di imparare insieme, come poter beneficiare delle risorse messe a disposizione dall’Europa per finanziare i nostri progetti. Per poter accedere a tutte le video lezioni basta aprire il link https://www.angelociocca.eu/video- lezioni-corso-bandi-europei/. È bene infatti usare questo tempo per cre- are una nuova rete in grado di reperire fondi europei per imprese e enti pubblici e di costruire partenariati strategici gestendo al meglio il processo della progettazione europea. CORSO ONLINE GRATUITO SU BANDI EUROPEI Parlamento europeo A quasi un mese di distanza dall’inizio della pandemia, i contagi au- mentano ancora e con essi la preoccupazione generale, dato che del virus si conosce ancora ben poco. Da contribuenti europei ci si aspet- terebbe di ricevere solidarietà e aiuti concreti dalle varie istituzioni, mentre ancora una volta l’Europa si dimostra il fragile teatro di una guerra economica. La vera solidarietà in questo periodo l’abbiamo vista in Italia da parte di medici, infermieri e tutti coloro che lavo- rano nel sistema sanitario; dalla croce rossa, la protezione civile ma anche da sindaci e lavoratori che hanno corso dei rischi pur di poter mandare avanti le nostre vite. La verità è che l’Europa dovrebbe sen- tirsi responsabile delle morti sofferte. Il 5 marzo ad esempio, quan- do il COVID19 divulgava nei nostri territori, invece di invitare medici e esperti epidemiologi, il Parlamento si riuniva per ascoltava Greta Thunberg. Non solo; nonostante l’Italia abbia contato da subito il più alto numero di contagi dopo la Cina, Spagna, Ungheria e Polonia hanno comunque ricevuto più risorse. Ma la beffa più grande resta il Centro Europeo per la Prevenzione e i Controllo delle Malattie; un’a- genzia europea, con sede in Svezia, il cui scopo è la valutazione dei rischi da virus e il coordinamento europeo per le emergenze sanita- rie. Un’agenzia che in 15 anni, pur avendo ricevuto circa 1 miliardo di euro, non ha fatto niente. Ovviamente l’ECDC non rappresenta l’unico spreco dell’Unione. Le 180 sedi diplomatiche sparse per il mondo, per 1,2 miliardi di euro, non sono riuscite ad organizzare i controlli per chi arrivava dalla Cina. https://www.facebook.com/watch/live/?v=559668424903239&ref=wat ch_permalink Seguimi su You Tube Angelo Ciocca https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2020/03/30/ coronavirus-corso-online-gratuito-per-accedere-bandi-ue_aaf5840a-a64e- 417a-8cda-2d02eb4e6248.html 2

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NEWSLETTER

UN’EUROPA FRAGILE E IMMOBILE DAVANTI ALLE EMERGENZE

NEWSLETTERBimestrale: marzo-aprile 2020

SOMMARIO

1. CORSO ONLINE GRATUITO SU BANDI EUROPEI

2. UN’EUROPA FRAGILE E IMMOBILE DAVANTI ALLE EMERGENZE

3. DECRETO CONTE DEL 1 APRILE NIENTE SOLDI MA GARANZIE

4. INTERVISTA TGCOM24 SCONTRO SU MES E EUROBOND

5. INTERVENTO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA SULLE CONSEGUENZE DEL COVID-19 NEL SETTORE AGRICOLO

6. LA CINA SI RIMMETTE SUL MERCATO MENTRE ITALIA E EUROPA RIMANGONO BLOCCATE

7. PRIMO VOTO DA REMOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO

8. I VOTI SCANDALOSI DEL PARLAMENTO PER LA LOTTA ALLA PANDEMIA

9. CONSORZI TUTELA E VALORIZZAZIONE DOP E IGP

10. SOLIDARIETÀ EUROPEA? ANCORA NESSUN ACCORDO

On. Angelo CiOCCA (Deputato al Parlamento europeo)AGRI Agricoltura e Sviluppo rurale ITRE Industria, Ricerca ed Energia

Mentre va in scena uno scontro tra Paesi europei per trovare strumenti comuni finalizzati a contenere il danno economi-co causato dal Coronavirus, il tema della programmazione finanziaria europea dei prossi-mi sette anni è inevitabilmente passato in secondo piano. Pas-sata questa emergenza sani-taria, avremo una certezza, un punto fermo, la ripartenza della nuova programmazione QFP 2021-2027 (quadro finanziario pluriennale), un’occasione incre-dibile se pensiamo che l’ultima ha visto uno stanziamento di quasi 1000 miliardi di euro negli ultimi 7 anni. Spesso però le procedure per potervi accedere non sono facili da interpretare e finiscono con lo scoraggiare anche chi avrebbe tutti i requisiti per poter fare applicazione. Per questo ho deciso di farmi promotore di un corso gratuito online sui Bandi europei lanciando l’hashtag #ioimparodacasa, così da poter essere pronti, sin da subito, ad affrontare la ricaduta economica legata al virus dei prossimi mesi.Dal 3 aprile, per un’ora al giorno ogni weekend, professionisti del settore hanno presentato, attraverso lezioni tematiche, con l’obiettivo di imparare insieme, come poter beneficiare delle risorse messe a disposizione dall’Europa per finanziare i nostri progetti. Per poter accedere a tutte le video lezioni basta aprire il link https://www.angelociocca.eu/video-lezioni-corso-bandi-europei/. È bene infatti usare questo tempo per cre-are una nuova rete in grado di reperire fondi europei per imprese e enti pubblici e di costruire partenariati strategici gestendo al meglio il processo della progettazione europea.

CORSO ONLINE GRATUITO SU

BANDI EUROPEI

Parlamento europeo

A quasi un mese di distanza dall’inizio della pandemia, i contagi au-mentano ancora e con essi la preoccupazione generale, dato che del virus si conosce ancora ben poco. Da contribuenti europei ci si aspet-terebbe di ricevere solidarietà e aiuti concreti dalle varie istituzioni, mentre ancora una volta l’Europa si dimostra il fragile teatro di una guerra economica. La vera solidarietà in questo periodo l’abbiamo vista in Italia da parte di medici, infermieri e tutti coloro che lavo-rano nel sistema sanitario; dalla croce rossa, la protezione civile ma anche da sindaci e lavoratori che hanno corso dei rischi pur di poter mandare avanti le nostre vite. La verità è che l’Europa dovrebbe sen-tirsi responsabile delle morti sofferte. Il 5 marzo ad esempio, quan-do il COVID19 divulgava nei nostri territori, invece di invitare medici e esperti epidemiologi, il Parlamento si riuniva per ascoltava Greta Thunberg. Non solo; nonostante l’Italia abbia contato da subito il più alto numero di contagi dopo la Cina, Spagna, Ungheria e Polonia hanno comunque ricevuto più risorse. Ma la beffa più grande resta il Centro Europeo per la Prevenzione e i Controllo delle Malattie; un’a-genzia europea, con sede in Svezia, il cui scopo è la valutazione dei rischi da virus e il coordinamento europeo per le emergenze sanita-rie. Un’agenzia che in 15 anni, pur avendo ricevuto circa 1 miliardo di euro, non ha fatto niente. Ovviamente l’ECDC non rappresenta l’unico spreco dell’Unione. Le 180 sedi diplomatiche sparse per il mondo, per 1,2 miliardi di euro, non sono riuscite ad organizzare i controlli per chi arrivava dalla Cina.

https://www.facebook.com/watch/live/?v=559668424903239&ref=watch_permalink

Seguimi su You TubeAngelo Ciocca

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2020/03/30/coronavirus-corso-online-gratuito-per-accedere-bandi-ue_aaf5840a-a64e-417a-8cda-2d02eb4e6248.html

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400 miliardi di euro. Verrebbe da pensare che finalmente stiano ar-rivando degli aiuti dal governo, dato che il virus attacca le persone e l’economia. Ma l’idea di poter riuscire a pagare le tasse, le bollette e gli stipendi rimane una mera illusione dato che questi 400 miliardi non sono soldi ma garanzie. Per cercare di arginare una crisi che ha sfortunatamente colpito tutti, Conte decide di mettere in campo delle garanzie ovvero la possibilità per le nostre imprese di chiedere alle banche un debito per poter ottenere risorse economiche per riuscire a pagare le proprie spese. In seguito, le banche dovranno completare un’istruttoria che controlli la credibilità di poter effettivamente pa-gare il credito ottenuto e infine ricevere l’approvazione della SACE, la società per azioni del gruppo italiano Cassa depositi. In poche pa-role viene fatta l’ennesima cortesia dal governo alle banche. A que-sto difficile scenario si aggiunge ancora una volta l’Europa con i suoi egoismi e Eurogruppi inconclusivi. Infatti beni di prima necessità per affrontare il virus come autorespiratori e mascherine vengono bloc-cati dai tanto solidali Stati Membri. Chissà se il presidente Conte e il ministro Gualtieri, autori del provvedimento, sarebbero disposti a sostituire il loro stipendio da euro a garanzie…

DECRETO CONTE DEL 1 APRILE NIENTE SOLDI MA GARANZIE

https://www.facebook.com/watch/live/?v=551765712389314&ref=watch_permalink

Ormai è un dato di fatto, oltre al problema del virus sanitario c’è il problema del virus economico. Per questo non rimane che domandarsi se l’Europa, dopo non aver fato nulla sul tema virus, voglia almeno essere un’attrice per quello economico. Senza entrare nelle specifiche di proiezioni numeriche sul futuro, la certezza rimane la necessità di azioni concrete. È una crisi eccezionale, servono delle misure eccezionali. Sicuramente ci si deve muovere, ma senza prendere la direzione del MES. L’Italia infatti porterebbe a casa meno di quello che ha messo: secondo le proiezioni si potrà avere il 2% del PIL che equivale nel nostro caso a 33 miliardi a discapito dei 58 versati. Non sono sufficienti per evitare la chiusura del 50% delle attività imprenditoriali, l’80% della crisi occupazionale. Servono risorse ben diverse e se l’Europa perderà questa occasione l’Italia ne costruirà una indipendentemente. Chiaramente, a questo punto, l’Europa non servirà più all’Italia. In questo momento bisogna comprendere che le esigenze necessarie sono fondamentalmente due: iniettare risorse ai governi per azzerare ad esempio i temi fiscali per la mancata attività e ottenere risorse perché si possa accedere con facilità ai crediti da parte del mondo imprenditoriale affinché si possa ripartire.

INTERVISTA TGCOM24SCONTRO SU MES E EUROBOND

Durante l’incontro del 15 aprile della Commissione AGRI in collega-mento con il Commissario all’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Janu-sz Wojciechowski sono state affrontate le necessità rivendicate dal mondo agricolo in un momento di grave crisi economica. Per Com-missario gli allevatori, gli agricoltori e tutte le produzioni annesse sono estremamente importanti, peccato che l’Europa non ha soldi! Invece di investire i famosi 1000 miliardi previsti per il Green Deal per aiutare le famiglie in difficoltà si pensa invece di apportare tagli alla PAC. Gli Stati Uniti sono riusciti a trovare un piano straordinario, un’a-zione shock per dare 15,5 miliardi di $ al settore agricolo mentre la contromossa della Commissione AGRI è “non ci sono soldi”. Peccato che i soldi nel bilancio UE ci siano eccome, basti pensare al costo del-le tre sedi. Viene quindi da chiedersi a cosa serva questo carrozzone. Lo stesso collegamento è caduto per ben due volte mentre, guarda caso, quando devono intervenire gli euroburocrati la connessione non viene mai meno.

INTERVENTO IN COMMISSIONE AGRICOLTURA SULLE CONSEGUENZE DEL COVID-19

NEL SETTORE AGRICOLO

La Cina è stata sì il primo Paese ad essere colpito dal virus, ma allo stesso tempo è anche stato il primo a potersi rimettere sul mercato, mentre l’Italia e l’Europa restano bloccate. L’emergenza generata dal coronavirus sta avendo un impatto devastante sull’intera produzione nazionale e europea. In Italia, si stima che nel mese di marzo la filiera industriale abbia ridotto del 16% la prima produzione, raggiungendo il più ampio calo mensile dal 1960. Nel frattempo la Cina, essendo il primo Paese colpito dal virus, è stato anche il primo ad uscirne. A Wuhan infatti oltre il 90% della produzione industriale e delle società di servizi è tornato al lavoro, mentre in Europa il passaggio alla fase 2 è appena iniziato. La pandemia ci sta mostrando gli effetti nefasti che conseguono al modello di iperglobalizzazione finora adottato. Prima ancora che questo virus arrivasse in Europa, già alcuni stabili-menti europei rischiavano il blocco della produzione per mancanza di forniture dalla Cina, sottolineando l’importanza di una produzione a livello nazionale. A questo si aggiunge quanto emerso da un rapporto dell’Homeland Security statunitense, secondo il quale la gravità del-la crisi generata sarebbe stata deliberatamente nascosta dalla Cina, accusata di aver ridotto le sue esportazioni di materiale medico, eli-minando prove del contagio e tenendo all’oscuro l’OMS. Ma l’Europa cosa fa per proteggere la produzione europea e per controllare la Cina?

LA CINA SI RIMMETTE SUL MERCATO MENTRE ITALIA E EUROPA RIMANGONO BLOCCATE

https://www.facebook.com/watch/live/?v=1077466859285822&ref=watch_permalink

https://www.facebook.com/watch/live/?v=2615545798664461&ref=watch_permalink

Interrogazione scritta depositata alla Commissione Europea

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IL 26 marzo 2020 è una data storica: il Parlamento Europeo voto per la prima volta in plenaria da remoto. In particolare sono tre i provve-dimenti che sono stati votati per ribaltare quest’Europa. In primis è stato rivisto il patto di stabilità. Il patto di stabilità, entrato in vigo-re nel 1999, aveva di per se distrutto il sistema sanitario italiano che contava nel 1998 un totale di 311 mila posti letto, contro i 191 mila del 2017. In Italia ci sono oggi tre posti letto e mezzo ogni 1000 abitanti, pochissimi contro ad esempio il Giappone che ne conta 13 ogni 1000. Non solo, in 10 anni sono stati persi in termini di posti di lavoro 8 mila medici e 13 mila infermieri. Un’altra decisione approvata riguarda invece la possibilità per gli Stati membri di mantenere le risorse desti-nate alla programmazione europea che non erano ancora state spese, modificandone quindi la destinazione. Parliamo di 37 miliardi; per l’I-talia ce ne saranno 11, che potranno essere usati per pagare stipendi, bollette e fare la spesa. Si potrebbe dire che i veri antibiotici siano proprio le risorse per le famiglie, per le imprese, per i commercianti, per il turismo, per l’agricoltura e per tutti i settori messi in ginocchio dal virus. Infine è stato modificato il Fondo Europeo di Solidarietà; destinato in origine a rispondere alle grandi calamità naturali, il fondo potrà ora essere utilizzato anche per le crisi sanitarie.

PRIMO VOTO DA REMOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO

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Durante il voto della Plenaria del 16 e 17 aprile il tema affrontato è stato quello della lotta contro la pandemia COVID19, un voto che ha evidenziato le vere priorità dell’UE. Tra le misure speciali compare infatti la solidarietà verso la tutela migranti. Invece di concentrarsi sui Paesi più colpiti dal virus come l’Italia, e tutelare le categorie più colpite come anziani, disabili ma anche lavoratori e imprenditori costretti a chiudere il Parlamento preferisce aiutare i migranti. Un’altra misura speciale adottata è la riduzione della detenzione per i carcerati: la Commissione e gli Stati membri devono mettere in campo misure di aiuto per l’inclusione finanziaria diretta e la scarcerazione dei detenuti. Ma sfortunatamente le eurofollie non si fermano ancora. Un pacchetto di ben 20 miliardi, per la risposta globale del coronavirus, è stato accolto con favore dall’UE affinché venga stanziato non agli Stati membri, ma ai Paesi terzi! Oltre a questo, un provvedimento per dare attenzione alle minoranze per i servizi sanitari è stato approvato. Peccato che le minoranze non siano appunto le categorie più a rischio e più colpite dal Covid, ma i ROM. Il voto a favore in totale è stato di ben 395 favorevoli, con 171 astenuti e 128 contrari. Voti che non fanno bene né all’Europa ma soprattutto né ai nostri cittadini.

I VOTI SCANDALOSI DEL PARLAMENTO PER LA LOTTA ALLA PANDEMIA

IL 28 aprile, gli eurodeputati della Commissione Agricoltura hanno avuto la possibilità di apportare delle modifiche alle norme al re-golamento transitorio della Pac in attesa di un accordo sulla nuova politica agricola comune che par-tirà dal 1 gennaio 2022. IL voto espresso è stato a favore degli agricoltori, per questo contrario all’emendamento 448 circa il ruo-lo e le funzioni dei Consorzi di tu-tela e valorizzazione DOP e IGP. Infatti, non si è voluto inserire come condizione la presenza esclusiva di produttori e agricoltori nei Con-sigli di amministrazione dei Consorzi Ig. Le politiche europee devo-no sempre valorizzare, promuovere e rispettare il ruolo primario dei produttori e degli agricoltori anche all’interno dei consorzi di tutela. È necessario che entrambi i modelli organizzativi funzionino specie adesso per rispondere alla crisi Covid-19 e che mettano gli agricoltori al centro della scelta della filiera. Già dal 2018 i Consorzi Ig, Consorzi per la tutela dei prodotti ad indicazione geografica, sono riconosciuti come Op, Organizzazioni di produttori, ma il voto proposto voleva introdurre una maggiore semplificazione nelle procedure di “trasfor-mazione” da Consorzio in Op. Una semplificazione che senza ulte-riori indicazioni, così come molte associazioni di categoria, rischia di creare confusioni di ruoli. Il rischio in particolare è che si vengano a creare degli effetti distorsivi nella libertà di mercato e negli equilibri economici con un danno finale non solo per gli associati, ma anche per i consumatori. Rendere questa procedura più semplice dal punto di vista operativo potrebbe spingere molti Consorzi a diventare Op con tutte le criticità che ne conseguirebbero come la possibilità di intervenire sui prezzi dei prodotti Ig.

CONSORZI TUTELA E VALORIZZAZIONE

DOP E IGP

Fin dall’inizio abbiamo sentiamo parlare di solidarietà europea, di un’Europa che in passato ha fatto prevalere gli egoismi nazionali mentre ora, a fronte di un’emergenza di questa portata, dimostra sostegno verso gli Stati più colpiti. La realtà è purtroppo un’altra. Sono passati circa 2 mesi dal primo Eurogrup-po, cioè da quando i Ministri delle Finanze europee si sono riuniti per trovare una soluzione comune per stanziare risorse economiche che consentissero di fronteggiare questa crisi. Ad oggi purtroppo ancora nessuna soluzione, se non le tardive ed inutili scusa della Presidente Von der Leyen all’Italia. Immo-bilismo UE. La volontà a questo punto sembra sia quella di spostare sempre più in là un accordo, se mai si troverà, così che nel frattempo i Paesi siano obbligati data l’emergenza ad arrangiarsi da soli. Se nemmeno una pande-mia è riuscita a far trovare un accorso tra gli Stati europei, come possiamo pensare che in condizioni di normalità i singoli Stati siano disposti a soluzioni comuni per dimostrare una volta per tutte che l’Europa mette al primo posto il benessere dei suoi cittadini e non solo le logiche finanziarie dei Paesi forti? Il tanto sbandierato aiuto tra i Paesi è fallito e a certificarlo se servisse un’ul-teriore prova, è il fatto che ora la palla è passata alla Commissione europea, nel frattempo il tempo passa e l’Italia è sempre più in difficoltà.

SOLIDARIETÀ EUROPEA? ANCORA NESSUN ACCORDO

https://www.agenpress.it/2020/04/28/consorzi-tutela-e-valorizzazione-dop-e-igp-ciocca-lega-voto-contrario-a-tutela-degli-agricoltori/amp/

https://www.affaritaliani.it/politica/coronavirus-ciocca-lega-solidarieta-europea-ancora-nessun-accordo-669656.html

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https://www.facebook.com/AngeloCioccaOfficial/videos/224179958798634/?v=224179958798634

https://www.facebook.com/AngeloCioccaOfficial/videos/228148921665418/?v=228148921665418

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