News SA 28 2014

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News 28/SA/2014 Lunedì,08 dicembre 2014 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Allerta Salmonella in carne di pollo importata dalla Francia Durante la scorsa settimana il sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi (Rasff) ha diffuso 80 segnalazioni di cui 14 inviate dal Ministero della Salute. L’elenco italiano si apre con due allerta per la presenza di Salmonella Hadar in carne di pollo surgelata proveniente dalla Francia e di Norovirus in un lotto di cozze precotte congelata dalla Spagna. Salgono così a 94 le segnalazioni effettuate dall’Italia dall’inizio dell’anno riguardanti la presenza di microrganismi patogeni negli alimenti. Di queste, 30 riguardano molluschi e bivalvi, 27 la carne (escluso pollame), 16 il pesce, 6 le materie prime per mangimi, 5 pollame, frutta secca e semi, 4 erbe e spezie e 1 i latticini. I Paesi che hanno subito più notifiche dall’Italia sono nell’ordine: Polonia (17), Tunisia (12) Argentina (8), Spagna (7), Germania (5), India e Turchia (4), Grecia, Francia, Regno Unito, Vietnam e Paesi Bassi (3) Austria, Brasile Nuova Zelanda (2), Croazia, Bulgaria, Albania, Egitto, Irlanda, Danimarca, Senegal (1).Tra i respingimenti alle frontiere effettuati dalle autorità italiane da segnalare: fichi secchi dalla Turchia contaminati da aflatossine, grattugie in acciaio cinesi per migrazione di cromo, datteri tunisini infestati da insetti, noccioline e arachidi dall’Egitto contaminate da aflatossine, uvetta secca dalla Turchia per la presenza di solfiti non dichiarati.Infine, per quanto riguarda le notifiche di informazione che non implicano un intervento urgente vengono segnalati: migrazione di cromo, manganese e livello troppo elevato di migrazione totale in contenitori da cucina antiaderenti in arrivo dalla Cina, Salmonella spp in cozze spagnole e Listeria monocytogenes in salmone affumicato dalla Polonia. Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

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News 28/SA/2014

Lunedì,08 dicembre 2014

Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi

Allerta Salmonella in carne di pollo importata dalla Francia

Durante la scorsa settimana il sistema di allerta rapido comunitario per alimenti e mangimi (Rasff) ha diffuso 80 segnalazioni di cui 14 inviate dal Ministero della Salute.

L’elenco italiano si apre con due allerta per la presenza di Salmonella Hadar in carne di pollo surgelata proveniente dalla Francia e di Norovirus in un lotto di cozze precotte congelata dalla Spagna. Salgono così a 94 le segnalazioni effettuate dall’Italia dall’inizio dell’anno riguardanti la presenza di microrganismi patogeni negli alimenti. Di queste, 30 riguardano molluschi e bivalvi, 27 la carne (escluso pollame), 16 il pesce, 6 le materie prime per mangimi, 5 pollame, frutta secca e semi, 4 erbe e spezie e 1 i latticini. I Paesi che hanno subito più notifiche dall’Italia sono nell’ordine: Polonia (17), Tunisia (12) Argentina (8), Spagna (7), Germania (5), India e Turchia (4), Grecia, Francia, Regno Unito, Vietnam e Paesi Bassi (3) Austria, Brasile Nuova Zelanda (2), Croazia, Bulgaria, Albania, Egitto, Irlanda, Danimarca, Senegal (1).Tra i respingimenti alle frontiere effettuati dalle autorità italiane da segnalare: fichi secchi dalla Turchia contaminati da aflatossine, grattugie in acciaio cinesi per migrazione di cromo, datteri tunisini infestati da insetti, noccioline e arachidi dall’Egitto contaminate da aflatossine, uvetta secca dalla Turchia per la presenza di solfiti non dichiarati.Infine, per quanto riguarda le notifiche di informazione che non implicano un intervento urgente vengono segnalati: migrazione di cromo, manganese e livello troppo elevato di migrazione totale in contenitori da cucina antiaderenti in arrivo dalla Cina, Salmonella spp in cozze spagnole e Listeria monocytogenes in salmone affumicato dalla Polonia.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

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Nuova influenza aviaria in Europa minaccia il settore avicolo

Una nuova forma di influenza aviaria rilevata in Europa- H5N8-, simile alle forme che sono state riportate in Asia nel 2014, costituisce una minaccia significativa per il settore avicolo, specialmente nei paesi situati lungo le rotte migratorie degli uccelli selvatici sul Mar Nero e l'Atlantico Orientale: questo il messaggio congiunto di FAO e Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE). Tale virus, è collegato al H5N1 del 2005-2006, sebbene in questo caso non sia trasmissibile a casi umani. I paesi UE che hanno rinvenuto il virus H5N8 sono Germania, Paesi Bassi e Regno Unito: hanno infatti confermato il rinvenimento della nuova forma del virus dell'influenza aviaria in uccelli selvatici. In base ad una comunicazione del Ministero della Salute italiano, dai più recenti controlli effettuati in Olanda nell’ambito del piano di sorveglianza, è stata evidenziata un’ulteriore diffusione del contagio da virus H5N8 ad alta patogenicità con conferma del secondo focolaio di malattia e il serio sospetto per un terzo.

In altre zone del mondo (Repubblica Popolare Cinese, il Giappone e la Repubblica di Corea) hanno riportato focolai di H5N8 anche in pollame. Sebbene l'H5N8 non abbia ancora infettato persone, è altamente patogeno per il pollame d'allevamento domestico, con elevata mortalità tra i polli e i tacchini. I rischi maggiori sembrano venire da paesi con scarse risorse di bio-sicurezza nella gestione di avicoli, che nel caso dovessero venire infettati, potrebbero determinare una rapida diffusione del virus.Tra i suggerimenti di gestione del rischio emanati da FAO e OIE, in particolare rivolti ai paesi a rischio, si chiede loro di aumentare il monitoraggio preventivo; rafforzare la capacità di risposta dei servizi veterinari; rafforzare le misure di bio-sicurezza, riducendo i contatti tra pollame e uccelli selvatici.

Occorre inoltre aumentare la consapevolezza, da parte dei cacciatori, di limitare i contatti con uccelli trovati morti o comunque, di gestire adeguatamente casi sospetti.

Per gli allevatori di pollame, oltre alle misure di sorveglianza passiva, il Ministero della Salute chiede di segnalare le mortalità anomale riscontrate nell’avifauna selvatica, conferendo le carcasse dei soggetti morti agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio.

L'UE si attiva . Intanto è stato chiesto dalla Commissione Europea un parere urgente ad Efsa, in merito proprio alla possibilità che si diffonda l’H5N8.

Gli esperti stanno concentrando la loro attenzione sulle possibili vie di ingresso del virus in Europa, in particolare sul ruolo degli uccelli selvatici. Ci si attende, come per il passato, che Efsa formuli indicazioni e raccomandazioni su come prevenire possibili rischi.

In passato, gli esperti dell'EFSA hanno sempre sostenuto come l'influenza aviaria non potesse essere trasmessa all'uomo attraverso il consumo di alimenti.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

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In etichetta agenti trattamento post-raccolta per gli agrumi

Con sentenza della Corte Europea, è stato chiarito infine l’obbligo imperativo di indicare in etichetta –retina- cartello espositivo la presenza di eventuali agenti di trattamento post-raccolta per gli agrumi. Tali agenti- per lo più antifungini- infatti rendono problematico un uso completo dell’agrume, ad esempio per marmellate o altri preparati. La Commissione europea ha vinto contro la Spagna, che chiedeva di non indicarli.La sentenza, reca chiarezza interpretativa sulla normativa- soprattutto, si allarga l’idea di “frutto edibile”, includendo la buccia-scorza degli agrumi quale componente pienamente utilizzabile (canditi, marmellate, liquori come il limoncello, preparazioni…) e quindi, valorizzabile commercialmente.

Fonte: www.sicurezzaalimentare.it

Alimentazione: dal 13 dicembre allergeni nel menu

Arachidi, latte, senape, pesce, glutine: le sostanze che provocano allergie o intolleranze alimentari dovranno essere indicate nei menu di ristoranti e bar, di gelaterie e gastronomie. Non si sa ancora se ci sarà un “foglietto informativo” come per i farmaci, o un libro degli ingredienti, ma questo è l’obbligo previsto da un regolamento europeo che entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre, quando gli ingredienti fonte di allergia e intolleranze alimentari dovranno essere segnalati da tutti gli operatori dell’alimentare.

Il regolamento europeo 1169 del 2011 prevede infatti che i clienti andranno informati della presenza di tutte quelle sostanze responsabili di intolleranze alimentari e che possono causare reazioni avverse, dal latte al pesce, dal frumento alle uova ai crostacei, eventualmente presenti nei piatti servizi. Si apre però un nuovo fronte di dibattito. I ristoranti ad esempio non sanno ancora come inserire tale lista di ingredienti nei menu : in una scheda unica? In un foglietto illustrativo come i bugiardini dei farmaci? In un grande libro degli ingredienti? Se scattano le sanzioni, insomma, non si sa ancora bene come il regolamento andrà applicato.

Spiega ad esempio la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe-Confcommercio): “Il regolamento, pubblicato nell’ottobre 2011, prescrive che per i prodotti somministrati o venduti sfusi il livello minimo di informazione sia la indicazione degli allergeni utilizzati nella preparazione, lasciando agli Stati membri la facoltà sia di richiedere ulteriori indicazioni che di scegliere la forma con la quale queste debbano essere rese disponibili ai consumatori”. Il problema è che non si hanno ancora indicazioni precise su come applicare la norma. “A tre anni dalla pubblicazione del regolamento e a pochi giorni dalla sua applicabilità – denuncia Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio – gli esercenti italiani attendono ancora di sapere quali indicazioni dovranno fornire e come lo dovranno fare, cioè se per iscritto o verbalmente. L’inerzia dei nostri governanti è inaccettabile, sia nei confronti dei consumatori con problemi di allergie che degli operatori economici sui quali incombe anche un severo regime sanzionatorio in caso di inadempimento”. Nel frattempo la Fipe si è organizzata predisponendo una metodologia semplificata di comunicazione degli allergeni dei prodotti somministrati, validata dal Ministero della Salute, inserita all’interno del manuale di corrette prassi igieniche (HACCP) e ha predisposto un software di gestione del problema, per fornire un aiuto a ristoratori, baristi, pasticceri, gelatieri e

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gastronomi.

Sul fronte dei consumatori si segnala l’apprezzamento espresso dall’Adoc nei confronti della misura: “Il 10% dei consumatori italiani è allergico, anche in forma grave, ad alcuni alimenti. Per questo l’Adoc ritiene fondamentale applicare, nei ristoranti e negli esercizi pubblici, il Regolamento europeo 1169 del 2011 sulla nuova etichettatura, che specifica l’obbligo di evidenziare gli allergeni”, afferma l’associazione.

“Tutelare la salute e la sicurezza alimentare è primario, l’indicazione degli allergeni nei ristoranti e negli esercizi pubblici è fondamentale e irrinunciabile – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – il 10% degli italiani risulta allergico, anche in forma grave, ad alcuni alimenti, non si può non aumentare la loro tutela. Di allergia si può morire, occorre prestare la massima attenzione e adottare tutte le misure più idonee per prevenire questa eventualità. L’adozione e l’applicazione del Regolamento europeo 1169/2011 renderà la vita più sicura per tutti i consumatori allergici. Siamo convinti che, grazie alla nuova etichettatura, anche gli stessi ristoratori ne beneficeranno. Più tutela del Made in Italy, più sicurezza dei prodotti alimentari, sulla loro origine e provenienza, più informazioni ai consumatori e risalto della qualità degli alimenti, maggiore tracciabilità degli stessi. Con la nuova etichettatura tutto questo sarà possibile”.

Fonte: http://www.helpconsumatori.it

A rischio le etichette della carne: l’Unione europea vuole vietare le indicazioni facoltative che aiutavano il consumatore a scegliere.

A rischio le etichette della carne: l’Unione europea vuole vietare le indicazioni facoltative.

Conosciamo la marca delle scarpe che indossiamo ma quando al ristorante ordiniamo una bistecca non sappiamo da dove arriva, chi l’ha prodotta e come sono stati alimentati gli animali. Tutto ciò non accade in Francia dove dal 2002 un decreto prevede che i ristoratori comunichino ai clienti il paese di nascita, il nome dell’allevamento e altri dettagli sulla macellazione.

Però la ciliegina sulla torta della disinformazione verso i consumatori spetta alle Commissioni Agricoltura e Sanità dall’Europarlamento che, con il Reg. 653/2014, hanno soppresso tre articoli della legge 1760/2000 in cui si normavano le informazioni facoltative da inserire sulle etichette della carne bovina, commercializzata in macellerie e supermercati (grazie anche al voto di otto parlamentari italiani.

Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/etichette-della-carne-indicazioni.html