NEW YORK - Day 1 by Jessica Tedesco

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Il diario di Jessica Tedesco nella Grande Mela

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Penso che giornate così intense non ci siano mai state nel mio passato, dove le cose fatte in un giorno, solitamente nella quotidianità, si fanno in una settimana.Già il primo giorno della mia avventura newyorchese mi sono catapultata anima e cor-po nel conoscere questa incredibile città.

Sveglia all’alba, del tipo ancora buio all’esterno, scarpe non pro-prio alla moda ma comode per fare chilometri, reflex alla mano e un bicchiere da litro di caffè america-no tipico di starbucks e via, pronti alla scoperta!Munita del mio New York city pass, per evitare infinite code, come pri-ma cosa ho orientato la mia bus-sola verso il MOMA, entusiasta di poter vedere con i miei occhi opere d’arte che fino a quel momento per me erano rinchiuse nei libri univer-sitari.La parola giusta è sbalordita!!!Girata la porta scorrevole posta all’entrata del museo, già potevo riconoscere il profumo dell’arte che in un men che non si dica aveva annebbiato i miei sensi.Credo di aver passato là dentro svariate ore, ignara del fatto che fuori il sole stava calando e il mio stomaco cominciava a brontolare.

Quindi dopo aver saziato la mia voglia di cultura, ho deciso di saziare anche quella della fame con un ottimo hot dog di strada passeggiando per i vicoli di Central Park. Mentre il mio palato assaporava l’insieme di salse del mio panino, il mio cervello ragionava sul fatto che solo a New York si poteva creare un parco naturale del genere proprio nel cuore di una delle metropoli più grandi del mondo. Bhè, era anche ovvio, visto che tutto qui vive di una sua armonia che quasi non si può spiegare, non si capisce da chi o cosa sia stata creata, quindi bisogna solo assaporare in silenzio il tutto, concedendosi ogni tanto un clamoroso Wow.Rischiando di avere un torcicollo da paura a forza di guardare i grattacieli dal basso, ho de-ciso di invertire i ruoli e fotografare la città dall’alto.

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Meta: Empire State Building.

E qui anche a me è scappato un WOW, ma di quelli che si sente pure l’eco.I miei occhi non credevano al paesaggio davanti a me, quasi si stavano seccando dato che non volevo perdere il panorama neanche un secondo per sbattere le palpebre.Tutte le persone su quel 86esimo piano d’altezza si trovavano nella mia stessa situazione, spalle ricurve, gambe a gelatina e bocca spalancata dallo stupore.Senza parole, indescrivibile, assolutamente da vivere.

Per concludere la giornata ho deciso di dedicarmi a qualcosa di più frivolo, andando a vedere le statue di cera di gente famosa al Madame Tussauds. Ci voleva un po’ di svago, anche per guardare da vicino, anche se per finzione, star dei più celeberrimi film e anche per constatare la loro reale altezza e così farsi quattro risate.Così, finita anche questa attrazione, mi sono ritrovata per le strade illuminate a giorno di Times Square, triste per il fatto di dover tornare in hotel ma contenta perché conscia di aver davanti a me altri giorni per assaporare fino in fondo quella magia.