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ROMA 13 settembre 2019 CONFERENZA STAMPA

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ROMA 13 settembre 2019

CONFERENZA STAMPA

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o Obiettivo: fornire un quadro di informazioni statistiche e analisi sociali ed economiche adeguato a

cogliere i rischi e le opportunità del Sistema Italia, sia nel breve sia nel lungo periodo, evidenziandone i

punti di forza e di debolezza.

o Chiave di lettura: interazione tra dotazioni di risorse, resilienza, fragilità del “Sistema Italia” e

opportunità per uno scenario di crescita robusta, inclusiva e sostenibile. È una chiave di lettura ampia,

in grado di valorizzare diverse tematiche e il complesso dell’informazione statistica disponibile.

o Temi principali: caratteristiche dello sviluppo recente dell’economia e della società, le dimensioni e la

qualità delle risorse naturali e produttive del Paese, le tendenze demografiche e i percorsi di vita, il

capitale umano e il potenziale di sviluppo del mercato del lavoro. Infine, si presenta una proposta

originale di lettura integrata degli aspetti di competitività e crescita e di quelli relativi al benessere,

all’equità e alla sostenibilità.

o Percorso di analisi reso possibile dalla rapida evoluzione dell’offerta di statistiche ufficiali, sempre più

in grado di generare dati e indicatori adeguati a cogliere la complessità dei fenomeni attraverso

informazioni granulari su un gran numero di tematiche, integrabili tra di loro.

Il progetto di ricerca del Rapporto annuale 2019

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o Lo sviluppo di fonti amministrative trattabili statisticamente e di metodologie

innovative ha creato nuove opportunità per la statistica ufficiale.

o D’altra parte, l’analisi di fenomeni emergenti e ad elevata complessità richiede

investimenti crescenti in rilevazioni dirette di elevata qualità.

o Sistema integrato dei Registri (SIR): ha l’obiettivo di realizzare Registri

statistici (dati individuali integrati sull’intera popolazione di riferimento) in

grado di produrre statistiche ufficiali attraverso l’utilizzo di più tipologie di fonti

(amministrative, statistiche, Big data).

o Funzioni: gestione unitaria delle diverse tematiche (statistiche sociali,

ambientali, economiche ecc.) e integrazione concettuale e statistica tra le unità

che lo compongono.

o Componenti: Registri statistici di base (Rsb), Registri statistici estesi (Rse),

Registri statistici tematici (Rst).

o Guadagni informativi: elevatissimo livello di precisione delle stime ufficiali

aggregate; coerenza tra analisi micro e analisi macro; coerenza tra analisi

strutturali e analisi dinamiche; aumento delle dimensioni di analisi.

II nuovo modello di produzione statistica basato sui registri e

la loro integrazione

Il framework

metodologico per

l’utilizzo integrato

delle fonti

Roberto

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Dati e indicatori

forniti dalla

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attualità e

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o 4 parole chiave:

✓ Micro (livello dell’unità statistica);

✓ Integrazione (di informazioni di diversa natura)

✓ Eterogeneità (dell’universo di riferimento: “oltre l’effetto medio”)

✓ Multidimensionalità (dei fenomeni da misurare/valutare)

o Metodologia e fonti di base: Sistema Integrato dei Registri (SIR)

✓ Popolazione, Imprese, Istituzioni (risultati economici, dati territoriali,

lavoro, retribuzioni, redditi ecc., da registro)

✓ Integrazione con dati di indagini statistiche

o Output:

✓ Statistiche ufficiali

✓ Basi dati per l’analisi economica e sociale

✓ Nuovi input per modelli di microsimulazione

✓ Produzione di mappature delle diverse popolazioni a supporto delle

policy.

Nuove fonti per misurare struttura, eterogeneità e dinamica

del sistema economico e sociale

Caratteristiche

e utilizzo

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Questo approccio alla misurazione statistica può consentire di fornire contributi, più

o meno sviluppati, su diverse fasi conoscitive rilevanti sia per la ricerca economica

e sociale sia per la valutazione delle policy:

o «Analisi esplorativa tematica» dell’eterogeneità del sistema socio-

economico.

o «Orientamento»: individuazione dei segmenti (individui, famiglie, imprese,

lavoratori …) di interesse (es. imprese ad elevata competitività; individui e

famiglie in condizioni disagio per reddito e posizione sul mercato del lavoro

ecc.), possibili target delle politiche, e delle dimensioni di analisi rilevanti.

o «Analisi multidimensionale» della popolazione target.

Prospettive per la ricerca:

o Avviata un’iniziativa strategica per la diffusione e la fruibilità del Sistema

Integrato dei Registri secondo modalità adeguate a sfruttarne il potenziale e

soddisfare le diverse tipologie di utilizzatori: revisione Programma statistico

nazionale + progetto statistico-tecnologico per garantire accesso e possibilità di

elaborazioni personalizzate.

Le opportunità per la ricerca economica e sociale

Un nuovo sistema

di fonti per

alimentare la

costruzione di

nuovi indicatori su

fenomeni

complessi

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Raccontare la complessità attraverso l’integrazione delle fonti e dei temi: una sperimentazione

OBIETTIVO

Lettura integrata degli aspetti di competitività e crescita e di quelli relativi al benessere, all’equità e alla

sostenibilità. Analisi delle interazioni.

MOTIVAZIONE

Rilevanza crescente dei concetti di benessere e progresso sociale: idea di crescita economica che si

accompagni a un miglioramento delle condizioni di vita delle persone, garantisca una maggiore

coesione sociale, sia sostenibile per l’ambiente e le risorse.

RIFERIMENTI

Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Agenda 2030: adottata nel 2015 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, ispirata a un modello di sviluppo

che bilanci crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.

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Il sistema BES come punto di partenza

o Misurare il benessere: già a partire dal 2010 l’Istat, in collaborazione

con il Cnel, ha sviluppato il progetto Bes (Benessere equo e

sostenibile)

o Il framework Bes si collega con i temi economici principalmente

attraverso l’introduzione di 12 indicatori nel ciclo delle politiche

economiche

o Nuove direzioni di ricerca sul «Futuro del benessere»: fra i temi

rilevanti il ruolo delle imprese, la misura del soggettivo, le analisi

sulle interrelazioni e i trade-off, le diseguaglianze

o Necessità di analisi micro, meso, macro

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SVILUPPO

I 12 indicatori

inseriti nel DEF

Il benessere:

dibattito e

prospettive

di analisi

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Un’applicazione delle nuove fonti nel Rapporto Annuale Istat 2019

Una esplorazione di trade-off e sinergie attraverso due

approcci:

o Integrazione "soft"

nel quadro iniziale si considera il benessere da diversi

punti di vista

✓ Persone, ambiente, imprese

✓ Disuguaglianze, sostenibilità, azione pubblica

o Integrazione "hard"

gli approfondimenti si basano su fonti di dati integrate,

trattate con metodologie micro e macro per analizzare

4 temi:

✓ I fattori rilevanti per il benessere soggettivo

✓ Benessere e sistemi produttivi nei territori

✓ Qualità dell’occupazione e struttura delle

imprese

✓ Le disuguaglianze retributive nelle piccole

imprese: il ruolo dell’efficienza

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o Dal 2010, l’Istat ha affidato al progetto Bes(Benessere equo e sostenibile) l’obiettivo diproporre un quadro multidimensionale di indicatorisul progresso del Paese in grado di misurarnel’evoluzione nelle sue diverse dimensioni.

o Nell’ultimo decennio, gli indicatori del Besmostrano molti segnali positivi; dati più recentiindicano un miglioramento anche per Lavoro eBenessere economico. D’altra parte, emergonoarretramenti, in alcuni casi molto rilevanti.

o In particolare l’analisi dei 12 indicatori inseriti nelciclo di programmazione di bilancio del Governoitaliano per il 2018 ha mostrato andamentieterogenei. La metà degli indicatori ha segnato unmiglioramento rispetto al 2017, mentre uscitaprecoce dal sistema di istruzione e formazione eoccupazione delle donne con figli in età prescolaresono risultati in peggioramento.

Benessere – quadro di insieme

Andamento degli indicatori Bes per dominio. Anni 2008 e 2018 (% sul

totale)

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o La povertà assoluta si differenzia nettamente tra legenerazioni, con una forbice che nel 2018raggiunge 8 punti percentuali: l’andamentodecennale vede fortemente penalizzati minorenni egiovani tra 18 e 34 anni, mentre le generazioni piùanziane sono rimaste su livelli sostanzialmentestabili

Benessere – giovani

o Un segnale positivo sul benessere dei giovani èdato dal fatto che la percezione ottimistica delfuturo è più accentuata e in aumento: l’indicatorepassa dal 44,6 per cento nel 2012 a oltre il 56 nel2018 (tra le persone di 20-34 anni).

o Anche la quota di Neet (persone tra i 15 e i 29 anniche non lavorano e non studiano) dopo il piccoraggiunto nel 2014 (26,2 per cento) ha negli ultimianni una flessione, scendendo fino al 23,4 percento nel 2018. Tuttavia non ha ancora recuperatoi livelli pre-crisi (19,3 per cento nel 2008, cfr.capitolo 4).

Persone in condizione di povertà assoluta per ripartizione geografica e

classi di età. Anni 2008-2018 (valori %)

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o Analisi preliminare della diffusione nel sistemaproduttivo di comportamenti orientati allasostenibilità ambientale e sociale, al di là degliobblighi di legge (dati rilevati dall’Indaginesull’internazionalizzazione delle imprese).

o L’88,4 per cento delle imprese attua la raccoltadifferenziata, il 69,1 per cento controlla attivamentel’uso dell’energia pianificando o adottando misureper ridurne il consumo.

o La valorizzazione dei propri dipendenti el’attenzione al rapporto col territorio sono le misureadottate più frequentemente dalle imprese permigliorare la propria sostenibilità sociale.

o Associazione positiva fra l’adozione dicomportamenti virtuosi e livelli di produttivitàapparente del lavoro delle imprese (per le impresecon alte dotazioni di capitale umano e fisico)

Benessere, sostenibilità e imprese

0

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8

12

16

P1 P5 P10 P25 P50 P75 P95 P99

Incre

me

nti p

erc

entu

ali

della

pro

du

ttiv

ità

del la

vo

ro

Percentili dei livelli di capitale (umano e fisico)

Sostenibilità ambientale Sostenibilità sociale

Stima della produttività del lavoro per profili congiunti dei livelli di capitale

(umano e fisico) e della sostenibilità sociale e ambientale. Media 2015-

2017

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o Analisi integrata delle relazioni tra uso delle risorsee livello e composizione dell’attività economicatramite i conti ambientali

o Indicatore sulle emissioni fra gli indicatori di Besprevisti dal Documento di Economia e Finanza

o Dal 2008 le emissioni climalteranti hanno subitouna drastica diminuzione (es. energia) solo in partespiegata dalla riduzione della produzione:

✓Cambiamenti strutturali

✓Mix delle fonti energetiche

✓Efficientamento degli impianti

o Fornitura di energia e Industria manifatturieramostrano, a partire dal 2007, andamenticomplessivamente virtuosi sotto il profilodell’efficienza.

Benessere, sostenibilità e imprese

Emissioni climalteranti e valore della produzione generati nelle attività

produttive italiane per macrosettori. Anni 1995-2017

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I fattori rilevanti per il benessere soggettivo

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Le fonti:

microdati → Aspetti della vita quotidiana - individui

microdati →Aspetti della vita quotidiana - famiglie

macrodati→ Aspetti della vita quotidiana, Forze lavoro,

Frame SBS, Polizia di Stato, Ispra

La domanda:

Quali relazioni si evidenziano tra un elevato

benessere soggettivo (soddisfazione per la

propria vita valutata tra 8 e 10) e altre

dimensioni del benessere (fattori individuali,

familiari e territoriali)?

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I fattori rilevanti per il benessere soggettivo

Il metodo:

Approccio multilivello con modello logistico gerarchico a effetti misti (Snijder, Bosker 2012)

o 3 livelli: individuo, famiglia, comune di residenza: circa 26.500 individui tra i 25 e i 64 anni, 13.200 famiglie,650 comuni.

o Variabile dipendente (dicotomica): soddisfatto/non soddisfatto

o Fattori considerati:

✓ Individuali: sesso, età, cittadinanza, famiglia mono/pluricomponente, livello di istruzione, condizioneprofessionale, salute, fiducia negli altri

✓Familiari: godimento abitazione, livello di istruzione medio, difficile accesso a servizi come prontosoccorso, scuola, …

✓Territoriali: tipologia comune, produttività delle imprese, v.a. pro capite, delitti violenti, accessibilitàservizi, raccolta differenziata

o 3 modelli distinti: Nord, Centro, Mezzogiorno

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I fattori rilevanti per il benessere soggettivo – primi risultati

o Solo alcuni fattori sono comuni alle 3 ripartizioni: le condizioni di salute, la situazione occupazionale, la fiducia nei

confronti degli altri e la tipologia familiare.

o Nel Mezzogiorno e nel Centro la propensione a essere molto soddisfatti è pari a circa il triplo tra chi lavora rispetto a

chi è disoccupato, meno deciso il vantaggio per chi vive al Nord (meno del doppio)

o La sicurezza personale ha un impatto negativo sulla soddisfazione per la vita solo nel Mezzogiorno

0,99

1,02

1,03

1,47

0,80

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0,62

1,62

1,35

0,54

0,53

1,18

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0,0 0,5 1,0 1,5

% suolo impermeabilizzato

Delitti violenti

% Unità locali con produttività…

Comune piccolo…

Area metropolitana…

Difficoltà di accesso ai servizi…

N. Medio di anni di istruzione

Abitazione non di proprietà…

2+ componenti…

Fiducia negli altri…

2+ malattie croniche…

Disoccupato vs occupato

Inattivo vs occupato

Titolo di studio medio…

Titolo di studio alto… Nord

0,97

1,08

0,99

1,36

1,52

0,66

1,04

1,25

1,58

1,45

0,64

0,35

0,99

1,36

1,26

0,0 0,5 1,0 1,5

Centro

0,99

0,93

1,02

1,20

0,71

0,66

1,15

0,69

1,38

1,60

0,69

0,34

0,67

0,84

0,81

0,0 0,5 1,0 1,5

Mezzogiorno

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Qualità dell’occupazione e struttura delle imprese

Le fonti (microdati)

La domanda:

La qualità del lavoro influenza il benessere dei lavoratori.

Categorizzando le condizioni lavorative e reddituali dei

lavoratori e le caratteristiche delle imprese in cui operano,

come si associa il benessere (o malessere) lavorativo con le

diverse tipologie di imprese?

Forze di Lavoro: occupati dipendenti LFS con posizione lavorativa principale

presso imprese private extra-agricole contenute nel registro ASIA

Sistema integrato dei registri (associazione occupati LFS-datori di lavoro):

• ASIA e Frame SBS per informazioni strutturali sui datori di lavoro

• Prototipo del registro su retribuzioni e costo del lavoro per variabili sulla

“politica occupazionale” del datore di lavoro e sulla posizione del lavoratore in

azienda

• Prototipo del registro dei redditi per informazioni sul livello e sulla dinamica

dei redditi individuali e familiari equivalenti (calcolati applicando la scala di

equivalenza alle informazioni LFS sulla famiglia di fatto).

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Una partizione dei lavoratoriAnalisi delle corrispondenze multiple

percezioni sulla qualità del proprio lavoro,condizioni lavorative e reddituali

Variabili: sesso, ripartizione, classe di età,

cittadinanza, professione, part time, part time

involontario, sottoccupati, in cerca di altro lavoro,

funzione di coordinamento, mismatch

formazione, condizione anno precedente,

soddisfazione per vari aspetti del lavoro

(complessiva, guadagno, ambiente, possibilità di

carriera, orario, stabilità, tipo di attività, distanza

casa-lavoro, interesse, sicurezza, occupabilità),

reddito da lavoro, complessivo, familiare

Cluster analysis su 5 fattori

75% della variabilità spiegata

5 grandi gruppi

• Retribuzione insoddisfacente

• Basse qualifiche e bassi livelli di istruzione

• Donne/stranieri

• Part-time involontario

In difficoltà

• Tempo determinato

• Percorso lavorativo frammentato

• Giovani

Inizio in salita

• Insoddisfatti del lavoro e in cerca di altra occupazione

• Professioni non qualificate

• Mismatch formativo

In cerca di una svolta

• Redditi medio-alti

• Piuttosto soddisfatti del lavoro

Condizioni economiche favorevoli

• Istruzione elevata

• Italiani

• Occupazione stabile

Appagati

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Una partizione delle imprese associate agli occupati LFSAnalisi delle corrispondenze multiple

dinamica occupazionale, struttura e performance delleimprese

Dati strutturali e sull’occupazione 2014-2017, variabili

economiche 2014 al 2016, fatturato, valore aggiunto,

redditività, produttività apparente del lavoro, integrazione

verticale, costo del lavoro per dipendente, fatturato per

addetto, MOL corretto, indicatori patrimoniali, tipologia di

occupazione dipendente.

Ogni indicatore è classificato in base alla posizione

dell’impresa rispetto ai quartili della distribuzione nel suo

dominio di riferimento (divisione ATECO e classe

dimensionale) relativi a tutte le imprese con dipendenti

ASIA

Cluster analysis su 25 fattori

75% della variabilità spiegata

4 grandi gruppi

• Dati economici modesti

Micro in affanno

• Prevalenza servizi

Mercato interno

• Realtà solide convivono con imprese con segnali di criticità

Esportatrici

• Alta qualità dei dipendenti

Attività finanziarie

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Prime considerazioni da una lettura integrata delle due partizioni

• Il gruppo degli occupati classificati come “In difficoltà” (il 14,1 per cento del totale) è fortemente concentrato nelle

imprese di più piccole dimensioni con segnali di difficoltà economiche, definite come “Micro in affanno”.

• I lavoratori dei cluster più sfavoriti si trovano prevalentemente nelle imprese meno competitive (e viceversa) e

nelle imprese in declino si rileva un’incidenza più marcata di lavoratori insoddisfatti (“In cerca di una svolta”)

• Nelle imprese esportatrici con forte pressione competitiva è relativamente più elevata l’incidenza di lavoratori con

livelli di soddisfazione critici (forse come riflesso della natura rischiosa/non scontata del contesto di mercato cui tali

imprese sono esposte)

• Gli occupati che esprimono livelli elevati di soddisfazione (circa il 19 per cento del totale) sono invece fortemente

concentrati nelle imprese internazionalizzate e in quelle del settore finanziario, unità con buoni risultati economici e

propensione alla crescita, inseriti in gruppi di imprese, spesso multinazionali italiane, con un basso ricorso al

lavoro a termine.

• I segmenti “alti” dei datori di lavoro sono associati ai cluster di lavoratori che descrivono anche condizioni materiali

migliori

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Benessere e sistemi produttivi nei territori

Le fonti (macrodati)

Base dati selezionata a partire dalle «Misure del Bes dei territori»:

2 dimensioni (outcome, contesto), 11 domini (8 di outcome, 3 di

contesto), 42 indicatori a livello provinciale

www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilità/la-misurazione-del-

benessere-(bes)/il-bes-dei-territori

Dataset ad hoc con variabili relative a struttura e performance dei

sistemi produttivi: tre dimensioni (Industria e servizi, Agricoltura e

Pubblica amministrazione), 9 domini (5 per Industria e servizi, 2

per Agricoltura e PA), 23 indicatori a livello provinciale

La domanda:

Quali sono le relazioni fra caratteristiche dei

sistemi economici, in termini di struttura e

performance, e articolazione del benessere nei

territori?

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Benessere e sistemi produttivi nei territori

Il metodo:

Partial Least Square Path Modeling (PLS-PM): regressione dei minimi quadrati parziale applicataai modelli a equazioni strutturali.

✓Metodo di analisi multidimensionale di tipo model based per la sintesi degli indicatori.Analisi condotta in un contesto di modellazione gerarchica dei dati e applicando unmodello di misurazione formativo.

✓Metodo che riflette sia la variabilità delle singole misure sia la concordanza tra le lorodistribuzioni.

✓Metodo che non prevede ipotesi ex ante circa l’importanza degli aspetti considerati o leloro interrelazioni

o Prima fase dell’analisi condotta separatamente sui due insiemi di indicatori

✓Costruzione di 5 indici globali, uno per dimensione: 2 per il benessere (outcome,contesto), 3 per i sistemi produttivi (Industria e servizi, Agricoltura e Pubblicaamministrazione)

oSeconda fase: cluster analysis effettuata utilizzando gli indici globali per identificare profiliterritoriali (metodo di Ward)

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21

Benessere e sistemi produttivi nei territori – primi risultati

28,7

28,9

42,4

2,6

3,4

6,1

6,1

9,3

22,0

23,5

26,9

Politica e istituzioni

Ricerca, innovazione creatività

Qualità dei servizi

Paesaggio e patrimonio culturale

Sicurezza

Relazioni sociali

Ambiente

Salute

Lavoro

Istruzione e formazione

Benessere economico

OU

TC

OM

EC

ON

TE

ST

O

12

12,1

12,6

27,3

36

63,5

36,5

51,2

48,8

Intensità tecnologica - addetti

Intensità tecnologica - VA

Demografia

Performance

Struttura

Performance

Struttura

Performance

Struttura

PA

AG

RIC

OLT

UR

AIN

DU

ST

RIA

E S

ER

VIZ

I

Contributo dei domini agli indici globali

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22

Benessere e sistemi produttivi nei territori – primi risultati

ItaliaGruppi

Media CV Media CV Media CV Media CV Media CV

55,7 46,3 41,4 48,4 54,5 39,8 29,5 67,4 62,8 36,9

79,6 11,0 64,0 21,2 76,6 12,4 62,6 25,6 86,0 7,7

81,0 7,5 54,3 12,9 77,9 8,8 31,5 29,1 78,2 11,5

67,8 10,1 50,4 16,6 53,7 18,7 27,6 37,5 70,5 20,0

32,9 36,0 26,9 24,9 42,5 27,8 17,3 51,8 51,3 28,1

20,3 52,7 12,3 62,5 23,9 45,4 13,7 86,8 27,2 54,4

>0<0

Aree interne in

diff icoltàDifferenza da media

Italia

L'eterogeneità del

Mezzogiorno

Valori

ITALIA

Benessere e

competitività diffusiIl nord a vocazione

produttiva

I territori mediani

INDICI

Benessere Settori produttivi

Outcome Contesto Industria e

servizi

Agricoltura Pubblica

amministrazionCoefficienti di

variazione

I cinque cluster: mappa e caratteristiche

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Le disuguaglianze retributive nelle piccole imprese: il ruolo dell’efficienza

Le fonti (microdati relativi alle imprese con meno di 50 addetti unilocalizzate)

Integrazione micro di

Registro statistico ASIA imprese

Sistema informativo sull’occupazione

Registro statistico tematico RACLI (Registro

Annuale sul Costo del Lavoro Individuale)

Registro esteso Frame-SBS

+

Efficienza

La domanda:

Esiste un legame fra i livelli di efficienza con cui

le imprese combinano i fattori di produzione e i

differenziali retributivi (between e within)?

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Le disuguaglianze retributive nelle piccole imprese: il ruolo dell’efficienza

Il metodo:

Le imprese sono state suddivise in cinque classi di efficienza.

Le classi sono state definite rispetto a valori tondi dell’indicatore di efficienza in modo tale cheognuna contenga circa il 20% delle imprese: la prima classe include le imprese con valori diefficienza inferiori a 0,60 (il 17,7%), la seconda quelle con valori compresi tra 0,60 e 0,70(23,4%); la terza con valori tra 0,70 e 0,75 (20%); la quarta con valori tra 0,75 e 0,80 (il 21,8%) el’ultima con valori dell’efficienza superiori a 0,80 (17,8%).

o Analisi della propensione alla crescita occupazionale, dei livelli retributivi e delladiseguaglianza salariale (scomposta attraverso gli indici di entropia nelle componenti within ebetween) secondo la classe di efficienza

✓Analisi dei differenziali retributivi al netto degli effetti imputabili ad alcune variabiliassociate all’efficienza (es. appartenenza a gruppi, propensione all’esportazione, anni dipresenza sul mercato, sede al Nord…): modello di regressione lineare, variabiledipendente logaritmo della retribuzione oraria

o Analisi delle diseguaglianze retributive lungo la distribuzione dell’efficienza (in percentili) per leimprese suddivise in due gruppi: fino a 10 addetti e fra 10 e 50 addetti.

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Le disuguaglianze retributive nelle piccole imprese: il ruolo dell’efficienza – primi risultati

-5

-4

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

<60 60-70 70-75 75-80 >=80 <60 60-70 70-75 75-80 >=80

fino a 10 addetti 10-50 addetti

Media Terzo quartile Primo quartileLe piccole imprese (con meno di 50 addetti)unilocalizzate che nel 2014 presentavano i piùelevati livelli di efficienza sono anche quelle che,nel corso dei tre anni successivi (dal 2015 al2017), presentano una maggiore propensionealla crescita delle posizioni lavorative dipendenti.

La variazione media del numero di dipendenticresce in misura maggiore fra le imprese piùgrandi (10-50 dipendenti).

Anche a parità di condizioni, le imprese piùefficienti pagano meglio: la retribuzione mediaoraria è pari a 13,6 euro e scende a 10,8 euronelle imprese meno efficienti.

Primo quartile, media e terzo quartile della variazione tra il 2014 e il 2017

del numero di dipendenti nell’impresa per classe di efficienza e numero di

addetti

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Le disuguaglianze retributive nelle piccole imprese: il ruolo dell’efficienza – primi risultati

Le imprese a massima efficienza sono anchequelle con i livelli di disuguaglianza retributivapiù elevati.

La disuguaglianza retributiva osservata tra leimprese a massima e minima efficienza sembraattribuibile in misura più marcata allacomponente between.

Considerando la disuguaglianza retributivainterna:

o Fra 0-10 addetti: la forbice si mantienerelativamente costante per tutti i livelli diefficienza e aumenta sensibilmente solo nellacoda alta della distribuzione

o Fra 10-50 addetti: la forbice è molto più ampiae le diseguaglianze sono elevate anche nellacoda bassa

0,0

36

0,0

41

0,0

50

0,0

28

0,0

30

0,0

35

0,0

29

0,0

31

0,0

35

0,0

33

0,0

37

0,0

44

0,0

49

0,0

58

0,0

85

0,0

20

0,0

29

0,0

86

0,0

20

0,0

28

0,0

57

0,0

22

0,0

31

0,0

57

0,0

25

0,0

36

0,0

74

0,0

30

0,0

48

0,1

29

0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

DLM Theil GE2 DLM Theil GE2 DLM Theil GE2 DLM Theil GE2 DLM Theil GE2

<0.60 0.60 |- 0.70 0.70 |- 0.75 0.75 |- 0.80 >= 0.80

   Between    Within

Disuguaglianza within e between della retribuzione oraria lorda delle

posizioni lavorative dipendenti per classe di efficienza dell’impresa. Anno

2014

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Conclusioni

o L’integrazione tra diverse fonti, rappresentative di dimensioni di analisi rilevanti, consente un

avanzamento nella conoscenza delle componenti del benessere e della sua relazione con la

dimensione economica e produttiva.

o Esistono fattori di disuguaglianza retributiva legati fisiologicamente a profili d’impresa avanzati ed a

forte propensione alla crescita, che interagiscono con quelli tipicamente generati dai segmenti meno

produttivi del sistema delle imprese.

o Comportamenti sostenibili da parte delle imprese sono associati ad una loro performance

comparativamente superiore, ma solo a partire da dotazioni medio-alte di capitale fisico e umano.

o Emergono chiare relazioni tra soddisfazione dei lavoratori e profili d’impresa, con evidenti

penalizzazioni per le fasce giovanili.

o Complessivamente, a livello micro emerge da un lato la coerenza tra aspetti di benessere e

sostenibilità e competitività e crescita economica, dall’altro segmentazioni rilevanti e persistenze di

fattori di arretratezza di carattere strutturale.

o Next step: approfondimento dell’analisi integrata, con stime d’impatto dei diversi fattori sul benessere

individuale, all’interno di ciascuna sottopopolazione individuata.

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ROMA 13 settembre 2019

CONFERENZA STAMPA