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Biblioteche di deposito in Germania Le soluzioni di conservazione cooperative e il caso della Baviera Klaus Kempf Bayerische Staatsbibliothek Monaco di Baviera [email protected] 56 Cooperazione Biblioteche oggi gennaio-febbraio 2007 1. Introduzione La mancanza cronica di spazi per le biblioteche non è una novità, ed è un fenomeno internazionale. La crescita dell’informazione digitale, dei documenti elettronici e la co- siddetta “rivoluzione dei media” non hanno, almeno per il momen- to, risolto tale problema. Anzi, al- l’opposto. Ogni anno, in tutto il mondo, si stampano e si vendono più libri e più periodici, che le bi- blioteche sono tenute a raccoglie- re e archiviare. Tutto ciò ha conseguenze sulla co- struzione e sull’organizzazione del- le biblioteche. Da un lato, le esi- genze legate alla cosiddetta “bi- blioteca ibrida”, accesso unificato a tutti i tipi di documenti in un uni- co ambiente, creano il bisogno di luoghi adeguati (sono necessari spazi per l’utilizzo simultaneo di materiale a stampa e multimedia- le/digitale); dall’altro, occorre più spazio per la sovrabbondante in- formazione a stampa. Ma non ba- sta offrire o avere a disposizione locali sufficienti per archiviare libri. Questi spazi devono rispondere a determinati criteri di qualità, ad esempio l’accessibilità dei materia- li archiviati e soprattutto un buon rapporto tra costi ed efficienza. Si ha quindi bisogno di una precisa concezione del deposito, inserito nel contesto del proprio sistema bibliotecario; invece di un unico concetto ideale si avranno così ap- procci diversi a seconda delle ca- ratteristiche del sistema biblioteca- rio di riferimento a livello locale, regionale o nazionale. Nell’articolo affronteremo questo problema complesso con riferi- mento alle biblioteche tedesche e bavaresi. Nella prima parte saran- no introdotte molto brevemente le principali caratteristiche del siste- ma bibliotecario accademico tede- sco, concentrandosi sugli aspetti di maggiore rilievo rispetto al tema del deposito e dell’archiviazione. Verranno quindi presentati i tratti specifici dei concetti di deposito realizzati a livello nazionale e poi anche regionale. Per approfondire quest’ultimo punto si è scelto il Land federale della Baviera, che forse costituisce il migliore esem- pio di sistema regionale di archi- viazione funzionante in maniera cooperativa. 2. Struttura e caratteristiche del sistema bibliotecario accademico tedesco Le biblioteche fanno parte del servizio pubblico Si può affermare, in linea genera- le, che quasi tutte le biblioteche accademiche di una certa impor- tanza in Germania sono servizi pubblici e dipendono quasi total- mente dal finanziamento attraver- so il prelievo fiscale. Le dotazioni garantite da sponsor o enti senza scopo di lucro (ad esempio le fon- dazioni) hanno un rilievo secon- dario. Dato che la Germania sta at- traversando una profonda crisi economica, con una considerevole diminuzione del gettito fiscale da parte del governo nazionale, dei Länder e anche delle municipalità, si possono facilmente immaginare le conseguenze per la manuten- zione e la costruzione degli edifici bibliotecari in generale, e per la costruzione o l’estensione dei de- positi in particolare. “Responsabili” delle biblioteche di ricerca sono gli stati federali Il sistema bibliotecario tedesco ri- sente della storia recente nazionale e dell’attuale situazione politica. In particolare, riflette l’organizzazione del paese: il mantenimento, la pro- mozione e il finanziamento delle biblioteche di ricerca fanno capo per lo più agli stati federali. La maggior parte delle biblioteche di ricerca ha sede nelle università. Anche per queste istituzioni la re- sponsabilità primaria tocca ai rela- tivi stati federali. Siccome, però, il governo federale svolge un ruolo significativo nella promozione e nel finanziamento delle infrastrut- ture universitarie, ne godono in parte anche le biblioteche. Per mez- zo dell’Hochschulbauförderungs- gesetz (HBFG), la legge sulla pro- mozione e l’agevolazione delle in- frastrutture universitarie, il governo federale finanzia al 50% le spese di costruzione e arredo delle bibliote- che universitarie, inclusi i nuovi depositi o l’ampliamento di quelli già esistenti.

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  • Biblioteche di deposito in Germania

    Le soluzioni di conservazione cooperative e il caso della Baviera

    Klaus KempfBayerische Staatsbibliothek

    Monaco di [email protected]

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    Cooperazione

    Biblioteche oggi – gennaio-febbraio 2007

    1. Introduzione

    La mancanza cronica di spazi perle biblioteche non è una novità, edè un fenomeno internazionale. Lacrescita dell’informazione digitale,dei documenti elettronici e la co-siddetta “rivoluzione dei media”non hanno, almeno per il momen-to, risolto tale problema. Anzi, al-l’opposto. Ogni anno, in tutto ilmondo, si stampano e si vendonopiù libri e più periodici, che le bi-blioteche sono tenute a raccoglie-re e archiviare.Tutto ciò ha conseguenze sulla co-struzione e sull’organizzazione del-le biblioteche. Da un lato, le esi-genze legate alla cosiddetta “bi-blioteca ibrida”, accesso unificato atutti i tipi di documenti in un uni-co ambiente, creano il bisogno diluoghi adeguati (sono necessarispazi per l’utilizzo simultaneo dimateriale a stampa e multimedia-le/digitale); dall’altro, occorre piùspazio per la sovrabbondante in-formazione a stampa. Ma non ba-sta offrire o avere a disposizionelocali sufficienti per archiviare libri.Questi spazi devono rispondere adeterminati criteri di qualità, adesempio l’accessibilità dei materia-li archiviati e soprattutto un buonrapporto tra costi ed efficienza. Siha quindi bisogno di una precisaconcezione del deposito, inseritonel contesto del proprio sistemabibliotecario; invece di un unicoconcetto ideale si avranno così ap-procci diversi a seconda delle ca-ratteristiche del sistema biblioteca-

    rio di riferimento a livello locale,regionale o nazionale.Nell’articolo affronteremo questoproblema complesso con riferi-mento alle biblioteche tedesche ebavaresi. Nella prima parte saran-no introdotte molto brevemente leprincipali caratteristiche del siste-ma bibliotecario accademico tede-sco, concentrandosi sugli aspetti dimaggiore rilievo rispetto al temadel deposito e dell’archiviazione.Verranno quindi presentati i trattispecifici dei concetti di depositorealizzati a livello nazionale e poianche regionale. Per approfondirequest’ultimo punto si è scelto ilLand federale della Baviera, cheforse costituisce il migliore esem-pio di sistema regionale di archi-viazione funzionante in manieracooperativa.

    2. Struttura e caratteristichedel sistema bibliotecarioaccademico tedesco

    Le biblioteche fanno partedel servizio pubblico

    Si può affermare, in linea genera-le, che quasi tutte le bibliotecheaccademiche di una certa impor-tanza in Germania sono servizipubblici e dipendono quasi total-mente dal finanziamento attraver-so il prelievo fiscale. Le dotazionigarantite da sponsor o enti senzascopo di lucro (ad esempio le fon-dazioni) hanno un rilievo secon-dario. Dato che la Germania sta at-

    traversando una profonda crisieconomica, con una considerevolediminuzione del gettito fiscale daparte del governo nazionale, deiLänder e anche delle municipalità,si possono facilmente immaginarele conseguenze per la manuten-zione e la costruzione degli edificibibliotecari in generale, e per lacostruzione o l’estensione dei de-positi in particolare.

    “Responsabili” delle bibliotechedi ricerca sono gli stati federali

    Il sistema bibliotecario tedesco ri-sente della storia recente nazionalee dell’attuale situazione politica. Inparticolare, riflette l’organizzazionedel paese: il mantenimento, la pro-mozione e il finanziamento dellebiblioteche di ricerca fanno capoper lo più agli stati federali. Lamaggior parte delle biblioteche diricerca ha sede nelle università.Anche per queste istituzioni la re-sponsabilità primaria tocca ai rela-tivi stati federali. Siccome, però, ilgoverno federale svolge un ruolosignificativo nella promozione enel finanziamento delle infrastrut-ture universitarie, ne godono inparte anche le biblioteche. Per mez-zo dell’Hochschulbauförderungs-gesetz (HBFG), la legge sulla pro-mozione e l’agevolazione delle in-frastrutture universitarie, il governofederale finanzia al 50% le spese dicostruzione e arredo delle bibliote-che universitarie, inclusi i nuovidepositi o l’ampliamento di quelligià esistenti.

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    La “biblioteca nazionale virtuale”

    Come si è già detto, il sistema bi-bliotecario tedesco riflette più omeno la struttura federale del pae-se. Tradizionalmente, non esisteuna biblioteca nazionale come laBritish Library in Inghilterra o laBibliothèque nationale de France inFrancia, e neppure una bibliotecacomparabile, per grandezza e ric-chezza delle risorse, alla Library ofCongress americana. In Germania siè molto parlato, anche prima del-l’avvento di Internet, di una sorta di“biblioteca nazionale virtuale”, poicostituita dal centro bibliograficonazionale e dalla biblioteca di de-posito per tutta la letteratura di lin-gua tedesca, Die Deutsche Biblio-thek (DDB), con sede a Francofor-te e Lipsia, e dalle due principali bi-blioteche storiche di ricerca, laStaatsbibliothek zu Berlin (Bibliote-ca statale di Berlino) e la Bayerische

    ventate centri di servizi completa-mente digitali. Prendendo in esa-me i sistemi di deposito e conser-vazione nelle biblioteche europeee anche al di là dell’Europa, si ri-scontra che le reti sono una carat-teristica distintiva delle bibliotechetedesche, e che esse giocano unruolo molto importante anche nel-l’attuale dibattito sull’archiviazionedei materiali bibliotecari.

    La rete nazionale delle collezionispeciali

    La quinta, e ultima, caratteristica so-stanziale del sistema delle bibliote-che tedesche di ricerca sotto l’a-spetto dell’archiviazione è costituitadalla rete bibliotecaria nazionalecon responsabilità sulle collezionispeciali. Il sistema è alimentato gra-zie agli sforzi mirati della Forschungs-gemeinschaft (DFG), la più impor-tante istituzione pubblica per la

    Staatsbibliothek (Biblioteca statalebavarese) di Monaco di Baviera.

    Le reti bibliotecarie regionali

    Un altro indicatore del carattere fe-derale delle biblioteche tedescheconsiste nella sua forte componen-te regionale. Ogni stato ha una co-siddetta “biblioteca statale” o “re-gionale”, e parecchie bibliotecheuniversitarie. A queste si aggiun-gono spesso biblioteche speciali,alcune delle quali di rilievo nazio-nale o perfino internazionale.Negli anni Settanta vennero istitui-te le reti bibliotecarie regionali, icosiddetti “Bibliotheksverbünde”.Il loro obiettivo originario era difacilitare la catalogazione elettroni-ca e la creazione di cataloghi col-lettivi, che avrebbero permesso diconoscere il patrimonio biblioteca-rio dell’intera regione. Oggi esisto-no sei reti regionali, che sono di-

    Una veduta dall’alto della sede centrale della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco

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    promozione delle scienze e della ri-cerca in Germania. Obiettivo delprogramma DFG, creato nel 1919,è di acquisire e conservare almenouna copia di opere speciali (anchealtamente specialistiche) che po-trebbero non essere molto richie-ste. I volumi possono provenire daqualunque parte del mondo, ed es-sere in qualsiasi lingua. Con un me-todo di suddivisione dei compiti, lepubblicazioni sono anzitutto distin-te in base alle discipline e quindiraccolte sistematicamente, cataloga-te, prestate e archiviate tra le bi-blioteche che partecipano al pro-getto (attualmente 73).

    3. Regole per gli obblighidi deposito

    In Germania la responsabilità perla conservazione e l’archiviazionedei testi (materiale sia a stampache non librario) si basa su diver-se norme e regolamenti.

    Legge sul deposito legale vigentea livello nazionale e federale

    Come in altri paesi, esiste anzitut-to un obbligo di deposito, a segui-to di un regolamento sul depositolegale. In Germania, le disposizio-ni sul deposito legale (a livello na-zionale) contenute nella legge sul-la DDB prevedono l’invio gratuitodi due copie di ogni opera da par-te degli editori alle sedi di Franco-forte e Lipsia.1

    Inoltre, i singoli stati federali (Bun-desländer) hanno una propria le-gislazione regionale sul deposito,che varia in misura notevole da sta-to a stato. Ad esempio, in Bavieraogni editore deve donare due co-pie delle nuove pubblicazioni allaBayerische Staatsbibliothek, la qua-le ne conserva una copia e invia laseconda alla rispettiva “bibliotecaregionale di deposito legale”, ossiauno dei sette distretti bavaresi incui ha sede l’editore.2

    Obblighi per le raccolte speciali

    In aggiunta ai compiti di archivia-zione dettati dalla legge in ottem-peranza alle diverse disposizionisul deposito legale, alcune bibliote-che di ricerca che fanno parte del-la rete nazionale delle collezionispeciali e ricevono per questa ra-gione finanziamenti aggiuntivi dallaDeutsche Forschungsgesellschafthanno l’obbligo di archiviare il ma-teriale acquistato con questi fondi.Tale obbligo comprende in partico-lare pubblicazioni specialistiche ra-ramente utilizzate e acquisite dall’e-stero, che devono essere conserva-te a lungo termine e organizzate inmaniera appropriata.

    Motivazioni relative alle raccolte

    Infine, nelle biblioteche di ricercain Germania, come nel resto delmondo, si ha una generale motiva-zione politico-culturale che spingea tutelare e organizzare le raccoltead aeternum.

    A seguito delle caratteristiche delsistema bibliotecario accademicotedesco, la situazione in merito al-l’archiviazione e conservazionedei materiali va distinta per livelli:nazionale e regionale.

    4. Il livello nazionale.Le risorse per l’archiviazionedella DDB

    In passato, prima dell’attualeDeutsche Bibliothek, fu fondata nel1912 a Lipsia la Deutsche Bücherei,per iniziativa di editori e librai, conlo scopo di raccogliere, catalogaree archiviare in maniera sistematicatutte le pubblicazioni in lingua te-desca. Dopo la Seconda guerramondiale, e la conseguente divisio-ne del paese, nell’ex GermaniaOvest, a Francoforte, fu fondatauna nuova istituzione, la DeutscheBibliothek (DB). Entrambe le sedi,

    Lipsia e Francoforte, hanno conti-nuato a raccogliere sistematicamen-te una collezione di testi in linguatedesca. Nel 1990 le due sedi sonostate unificate, dando vita allaDeutsche Bibliothek. La raccolta dipubblicazioni per deposito legale ècontinuata in entrambe le sedi.

    Il nuovo edificio della DDBa Francoforte

    La DDB di Francoforte ha ora unanuova sede. La storia della sua co-struzione è cominciata nel 1982,quando fu bandito il concorso diarchitettura, ed è durata quindicianni, fino a quando nel 1997 l’edi-ficio venne ufficialmente comple-tato. Questo nuovo fabbricato è,volendo, l’equivalente delle nuovesedi della Bibliothèque nationalede France (BNF) e della BritishLibrary (BL), completate più o me-no nello stesso periodo. Rispetto aquesti due edifici monumentali,quello di Francoforte è un miraco-lo di modestia e – almeno rispettoalla BNF – anche di funzionalità.Quali sono gli elementi chiave?All’interno di una struttura moltocompatta, sono utilizzabili per gliscopi della biblioteca circa 47.000metri quadri, tra cui 30.000 metriquadri di magazzini, con una ca-pacità di archiviazione di circa 18milioni di volumi. Alla fine del2003, il patrimonio della sede del-la DDB di Francoforte contava8.700.000 documenti, con un in-cremento annuo medio di circa260.000 documenti, e spazio a suf-ficienza almeno fino al 2035.I magazzini sono strutturati su trelivelli, ogni piano è di circa 10.000metri quadri. Accanto all’area deimagazzini c’è un garage sotterra-neo, anch’esso di 10.000 metriquadri, che in futuro potrà ospita-re altri 6 milioni di volumi. L’interaarea dei magazzini è attrezzata conuna serie di scaffali mobili com-pact, ben illuminata (alcune zoneanche con luce naturale), dotata di

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    un sistema di trasporto automaticodei libri moderno ed efficiente, eovviamente di attrezzature specialiper la conservazione di materialinon librari (carte geografiche, mi-croformati ecc.). A causa delle gran-di distanze da percorrere, è attivoun efficiente sistema di trasportocon furgoni. Ma l’edificio non met-te a disposizione solo i magazzini.Per mezzo di uno splendido in-gresso, l’utente entra nelle partipubblicamente accessibili dellastruttura, tra cui un’ampia sala dilettura di circa 3.200 metri quadri,dotata di spazi per collocare fino a100.000 volumi e 350 comode po-stazioni per i lettori. La sala di let-tura dispone delle canaline per ilpassaggio dei cavi sotto il pavi-mento, per cui tutte le postazionidi lavoro sono cablate. In una saladi lettura multimediale a parte, l’u-tente ha a disposizione postazionitelematiche collegate al server del-la DDB. L’edificio dispone anchedi una sala conferenze e di un cen-tro congressi di circa 520 metri qua-dri da 400 posti, di uffici comodi espaziosi e di un accogliente bar,utilizzato sia dal pubblico che dalpersonale.

    Il progetto di espansione della DDBa Lipsia

    La sede storica della DDB, comegià detto, è a Lipsia. Il vecchio edi-ficio (inaugurato nel 1916, allargatouna prima volta negli anni Trenta enon molto danneggiato dagli even-ti della Seconda guerra mondiale)ha avuto una nuova, recente espan-sione durante l’epoca della Repub-blica democratica tedesca, per au-mentare lo spazio dei magazzini.Tra il 1976 e il 1982 è stata co-struita la cosiddetta “torre libraria”,Bücherturm, che in realtà consistein una torre centrale di 55 metri dialtezza, circondata da altre cinquetorri (di altezza tra i 42 e i 52 me-tri), che ospita la maggior partedei circa 12 milioni di volumi e al-

    Nel 1986 il Wissenschaftsrat ha re-so note le sue raccomandazionisulla conservazione libraria. L’a-spetto essenziale di queste racco-mandazioni è che le esigenze dispazio per i magazzini a livello lo-cale vanno contenute per mezzo diopportune misure biblioteconomi-che. Il sostegno finanziario per lacostruzione di nuovi magazzini vie-ne concesso solo a condizione che:– lo stato federale interessato ab-bia un progetto di conservazionecoordinata a livello regionale, in-tendendo con ciò che le pubblica-zioni scarsamente richieste sianoraccolte, nel lungo periodo, inun’unica sede per quella regione;– siano compiuti degli sforzi pergarantire l’istituzione di una strut-tura di archiviazione nella regione;– si dia avvio a un cosiddetto “pia-no di controllo dello sviluppo del-le raccolte”, di modo che in futurole necessità di nuovi magazzinisiano limitate attraverso la riduzio-ne nell’acquisizione di determinatepubblicazioni, in particolare quellederivanti da doni e scambi;– infine, ma non meno importan-te, che sia definita una politica direvisione, per scartare con regola-rità la letteratura di consumo.Le raccomandazioni del Wissen-schaftsrat hanno costituito il puntodi partenza e la base per la piani-ficazione dell’archiviazione e dellaconservazione da parte delle bi-blioteche dei singoli stati federali.I suggerimenti, tuttavia, sono statimessi in atto con una certa esita-zione. Sono dovuti passare alcunianni prima che tutti i Länder ter-minassero la progettazione deimagazzini regionali. Inoltre, biso-gnava prendere in considerazionele differenze tra le regioni: adesempio, alcuni stati federali, so-prattutto quelli più piccoli, hannoprodotto piani unificati o si sonocollegati ad altri vicini di dimen-sioni maggiori, cui erano legati ap-partenendo allo stesso sistema bi-bliotecario regionale.

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    tri materiali (microformati ecc.).Attualmente esiste un altro proget-to di ampliamento. Si sta program-mando una nuova ala di circa11.000 metri quadri da utilizzareanzitutto come magazzini aggiun-tivi (65% della disponibilità), ingrado di ospitare circa 5.200.000volumi e altri materiali da conser-vare. Il rimanente 35% dei nuovispazi dovrebbe essere occupatodal Deutsches Buch- und Schrift-museum (Museo tedesco del libroe della scrittura).Nel febbraio 2002 è stato bandito ilconcorso internazionale di architet-tura, una gara a livello europeo conoltre duecento partecipanti. Il pro-getto vincitore – con un designmolto piacevole, che non solo ri-spetta la struttura preesistente del-l’edificio ma la integra perfettamen-te – è opera di un giovane architet-to tedesco, Gabriele Glöckner, e ilsuo completamento è previsto en-tro i prossimi tre-quattro anni.

    5. Il livello regionale.Il caso della Baviera

    Le raccomandazioni sullaarchiviazione del Wissenschaftsrat

    Come accennato in precedenza, ilgoverno federale tedesco ha unanotevole influenza sullo sviluppodelle biblioteche accademiche nel-l’ambito della promozione degliinvestimenti e delle infrastruttureuniversitarie. Negli ultimi trent’an-ni circa, praticamente nessun pro-getto di costruzione sarebbe statopossibile senza il sostegno federa-le. Il Wissenschaftsrat (Consigliotedesco delle scienze), e più preci-samente un suo gruppo di lavorocostituito da studiosi e specialistinella costruzione e nell’organizza-zione delle biblioteche accademi-che, si occupa della qualità deiprogetti architettonici e del tipo diassistenza necessaria alla loro rea-lizzazione.

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    Come esempio di una soluzionecooperativa regionale di conserva-zione dei materiali, presenterò orail caso della regione in cui lavoro,la Baviera. In questo Land, solonel 1988 il gruppo di lavoro fede-rale di ricercatori e bibliotecari no-minato dal ministro competente haconcepito l’idea del magazzino re-gionale. Nel 1996, il progetto è sta-to redatto con maggiore precisio-ne da un gruppo di lavoro com-posto da esperti bibliotecari, e allaluce delle esperienze in corso èstato opportunamente modificato.Prima di procedere con la descri-zione del progetto bavarese di ar-chiviazione e conservazione, saràopportuno dire qualcosa più in ge-nerale sulla Baviera, sul sistema bi-bliotecario accademico bavarese esulla sua struttura istituzionale.

    Il sistema bibliotecario bavarese:struttura e caratteristiche conriferimento all’archiviazionedel materiale bibliografico

    La Baviera presenta un panoramabibliotecario piuttosto ricco. Rispet-to ad altri stati federali, il sistemabibliotecario bavarese ha un fortecoordinamento a livello centrale.In vetta al sistema si trova la Baye-rische Staatsbibliothek (BSB), cheè la biblioteca nazionale centraledello “Stato libero di Baviera”. Essada un lato funziona come organospeciale di governo per quanto ri-guarda alcuni dipartimenti specialidi servizio (come il Centro informa-tico della rete bibliotecaria regio-nale bavarese, il Consorzio bavare-se per l’acquisto delle licenze di e-journal e banche dati nel campodell’informazione digitale, la Scuo-la bavarese di biblioteconomia,l’Istituto di restauro del libro, undipartimento di consulenza per lebiblioteche pubbliche ecc.), in unaparola coordina le politiche biblio-tecarie dello stato federale nel suocomplesso; dall’altro, la BSB è unabiblioteca di ricerca di rinomanza

    mondiale, che attualmente possie-de più di 9 milioni di volumi e unagrande quantità di collezioni spe-ciali e di pregio.Oltre alla BSB, in Baviera ci sonodieci biblioteche universitarie (al-cune delle quali di istituzione mol-to antica) con una raccolta com-plessiva che alla fine del 2005 am-montava a circa 28,5 milioni di vo-lumi, e diciassette biblioteche acca-demiche di scienze tecniche e ap-plicate di dimensioni molto etero-genee, con un patrimonio di circa1,4 milioni di volumi in quella stes-sa data. Inoltre esiste, per ragionistoriche, una biblioteca regionalein ciascuno dei sette distretti bava-resi sin dalla fine del XIX secolo(con circa 2 milioni di volumi com-plessivi). Infine, in Baviera – e so-prattutto a Monaco – sono presen-ti numerose biblioteche specialisti-che con raccolte di fama nazionalee internazionale e con un patrimo-nio di alcuni milioni di volumi.Poiché il patrimonio e l’incremen-to annuale di volumi svolgono unruolo decisivo nelle questioni ri-guardanti la conservazione, puòessere utile fornire una breve pa-noramica della situazione in Ba-viera. La biblioteca più grande inassoluto è ovviamente la BSB, con

    un incremento di circa 140.000-150.000 volumi all’anno, ma lamaggior parte del patrimonio tota-le è conservato dalle bibliotecheuniversitarie (circa il 60%), chevantano il 60% dell’incremento li-brario annuale. Quindi nel dibatti-to che sta proseguendo sulla con-servazione ha acquistato centralitàl’aspetto della cooperazione, inparticolare tra la BSB e alcune bi-blioteche universitarie.La Baviera è sicuramente la regio-ne tedesca che dimostra più fidu-cia in se stessa. Un’espressione diquesta sorta di “autosufficienza” èla Bibliotheksverbund Bayern(Rete bibliotecaria regionale bava-rese, BVB), in cui tutte le bibliote-che bavaresi di un certo rilievo la-vorano insieme. Al momento, visono circa cento biblioteche parte-cipanti, omogeneamente distribui-te in tutta la regione. Il cuore del-la BVB è il Catalogo unico bavare-se in linea. Con i suoi oltre 15 mi-lioni di titoli, è uno tra i più gran-di cataloghi unici regionali delmondo di lingua tedesca. Il catalo-go costituisce anche la base per ilsistema statale di prestito interbi-bliotecario, direttamente attivabilein linea dagli utenti. Esiste una for-te interazione tra la parte centrale

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    BSB – Sede centrale, struttura di deposito a Garching e magazzini ausiliari

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    del sistema (Verbunddatenbank) ei singoli sistemi locali. I relativi da-ti, per mezzo della Rete scientificatedesca (WIN), sono trasmessi intempo reale. In questo modo l’u-tente, a seguito di una ricerca bi-bliografica nel catalogo unico, saimmediatamente dove è disponibi-le il documento cercato – se nellasua, o in altra biblioteca tra quellepartecipanti alla rete regionale – ecome può ottenerlo.La movimentazione dei libri per ilprestito interbibliotecario è effica-cemente gestita dal Bücherauto-dienst Bayern (Sistema bavarese ditrasporto librario, BAB), cui parte-cipano quasi tutte le importanti bi-blioteche bavaresi. Si tratta, da unpunto di vista logistico, della spinadorsale del sistema bibliotecariobavarese. Due volte la settimana, ifurgoncini con i libri si fermanonelle sedi delle biblioteche parte-cipanti. Il trasporto verso altri statie i loro sistemi di trasporto librariosono gestiti dal servizio centrale dispedizioni postali della Bibliotecauniversitaria di Ratisbona.Espressione di autosufficienza e diun forte spirito di autonomia, ri-spetto ad altre regioni bibliotecarietedesche, le biblioteche accademi-che bavaresi hanno istituito un si-stema forte e strettamente coordi-nato, con un progetto di archivia-zione e conservazione esclusiva-mente bavarese.

    Il progetto bibliotecario bavaresedi archiviazione e conservazione

    Come già si è detto, alla luce del-la raccomandazioni del 1986 suimagazzini da parte del Wissen-schaftsrat nel 1988 in Baviera èstato ideato ad opera di un comi-tato di esperti, e successivamentesviluppato nel 1996, un sistema re-gionale di conservazione e archi-viazione. La versione del 1996 èpredisposta per l’archiviazione deitesti giudicati meritevoli di essereconservati, sulla base di criteri

    pragmatici che prevedono un mixdi soluzioni centralizzate e decen-tralizzate. Nello specifico, ciò si-gnifica che:– gli elementi decentralizzati so-no costituiti dalla previsione cheogni biblioteca localmente sia ca-pace di ottimizzare la gestione deipropri spazi. In altre parole, neisistemi bibliotecari, piuttosto stra-tificati, delle università storiche, ilpatrimonio deve essere accorpato,bisogna eliminare le copie in ec-cedenza dei volumi e la bibliotecacentrale dovrebbe gestire l’archi-vio locale. Ogni biblioteca bavare-se che possiede un esemplareunico va considerata in questosenso una “biblioteca di conserva-zione”, e deve trattare quest’operacome prescritto dalle disposizionilegislative;– gli elementi centralizzati si basa-no sul fatto che la Baviera, con laBSB, è dotata di una biblioteca sta-tale di deposito. La BSB conservatutte le sue pubblicazioni e, in li-nea di principio, non elimina nul-la. Ha dunque bisogno di adegua-te soluzioni di immagazzinamentonella sua sede di Monaco. Ma inragione della grande estensionedella Baviera, era auspicabile unsecondo spazio centralizzato perla conservazione dei libri: esigenzaalla quale si è fatto fronte con ilcoinvolgimento della Bibliotecauniversitaria di Ratisbona, cui si èpensato per la sua collocazionegeografica nel nord della Bavierama anche per le sue funzioni co-me centro di smistamento per ilSistema bavarese di trasporto li-brario. In Baviera vi sono pertantodue sedi centrali di conservazione:Monaco (per la capitale e per laBaviera meridionale) e Ratisbona(per la Baviera settentrionale). Inentrambe le sedi, il servizio cen-tralizzato di archiviazione non fun-ziona in modo indipendente maopera piuttosto in maniera integra-ta come parte dei rispettivi magaz-zini della BSB e della Biblioteca

    universitaria di Ratisbona. In lineadi principio, le altre bibliotechebavaresi possono cedere a unadelle due biblioteche, per la con-servazione, i materiali non ritenutiessenziali in ambito locale;– il requisito cruciale per tale ri-partizione dei compiti è una con-versione completa dei cataloghicartacei locali e il loro riscontronel catalogo unico in linea dellarete. L’avvio di tale lavoro di retro-conversione di circa 10 milioni dititoli è stato incoraggiato da uncontributo finanziario straordinariodello stato bavarese. Il progetto,iniziato nel 2001, prevedeva ilcompletamento almeno della con-versione dei cataloghi cartacei del-la BSB entro il 2005; la prosecu-zione del progetto, che prevede laconversione, ancora non realizza-ta, dei cataloghi cartacei delle vec-chie università bavaresi, dipenderàdalla continuità del sostegno eco-nomico dello stato bavarese;– le nuove accessioni devono esse-re limitate in tutte le biblioteche:ciò riguarda anzitutto alcune formedi acquisizioni, quali lo scambiocon altre biblioteche o l’accettazio-ne di doni, che vanno ridotte alleopere assolutamente essenziali;– da ultimo, ma non meno impor-tante, in tutto il Land, devono diconseguenza essere scartate tutte lepubblicazioni di consumo, in con-formità alle linee guida emanatedal Ministero bavarese delle scien-ze nel 1997. Il numero di pub-blicazioni scartate nel 1993 corri-spondeva al 7% del totale delle ac-quisizioni; nel 2001 tale percentua-le è salita in modo quasi impreve-dibile al 41%, per arrivare nel 2004a un incredibile 50% .

    6. Soluzioni architettonicheper il deposito in Baviera

    Il deposito di Monaco/Garching

    I magazzini dell’edificio principaledella BSB, il cosiddetto Gärtnerbau

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    (dal nome dell’architetto Friedrichvon Gärtner, al quale Ludwig Icommissionò la costruzione tra il1832 e il 1839), può contenere cir-ca 4 milioni e mezzo di volumi.Con un incremento medio di140.000-150.000 volumi all’anno, lospazio per la conservazione era giàesaurito negli anni Settanta. Oltrealla sede centrale, il patrimonio eradistribuito in magazzini ausiliari.Alla fine degli anni Settanta si de-cise così di costruire un edificio diconservazione separato, che si po-tesse eventualmente ampliare infuturo. Garching, un sobborgo anord di Monaco di Baviera, fu scel-to come sede dell’edificio, perchéè molto vicino all’autostrada (equindi ben collegato con il Sistemabavarese di trasporto librario) e alcampus della Technische Universi-tät München, ma anche perché haabbastanza spazio per futuri pro-getti di espansione. Inoltre il depo-sito si trova a circa 19 chilometridall’edificio principale, nel centrodi Monaco.Fu progettato un edificio di depo-sito molto funzionale, suddiviso inquattro sezioni, con una capacitàdi immagazzinamento complessiva

    di circa 8 milioni di volumi. La prima sezione della nuova co-struzione fu terminata nel 1988.Alcuni dati essenziali: l’edificioconsiste in 7.000 metri quadri perdue milioni e mezzo di volumi,collocati in scaffalature mobilicompatte, in magazzini distribuitisu quattro piani per guadagnarespazio a seconda del formato (in-ottavo, in-quarto, in-folio). È pre-sente un buon sistema di climatiz-zazione per i libri (18° C; 50% diumidità relativa). Alla fine del1995, la prima sezione dell’edificioera già piena. La costruzione della seconda se-zione è iniziata soltanto nel corsodel 2003. Nell’autunno del 2006 cisono stati l’inaugurazione del nuo-vo edificio e il trasloco dei fondiche erano collocati nei magazziniausiliari nei dintorni di Monaco.Con la realizzazione del secondolotto si è modificato drasticamenteil progetto originale del deposito.Il risultato di tale radicale cambia-mento è un edificio “classico” dideposito, proprio come quello at-tuale. Tutte le funzioni aggiuntiveoriginariamente previste per la se-de del deposito (una o più sale di

    lettura, spazi per un dipartimentodi conservazione preventiva del li-bro, impianto di deacidificazioneecc.) sono state cancellate, e nonsaranno più realizzate. Alcuni dati:la superficie utilizzabile per la col-locazione del patrimonio è di9.156 metri quadri. Il locale puòcontenere circa 3,1 milioni di vo-lumi. Si estende, come la costru-zione precedente, su quattro livel-li. Tutti i piani sono arredati conscaffalature compatte. Sono inoltreprevisti adeguati spazi climatizzatiper ospitare microfilm ed altri ma-teriali non book.I due edifici sono strettamente col-legati in modo che l’uso delle su-perfici sia sfruttato al meglio e lalogistica sia ottimizzata, in partico-lare per il trasporto del materialein entrata e in uscita. Dopo il completamento della se-conda parte dell’edificio, resteràancora del terreno edificabile perla costruzione di due ulteriori se-zioni (perfino più grandi delle at-tuali) in un lontano futuro. Poichési prevede che la nuova ala saràgià satura nel 2012, la BSB ha de-ciso di continuare a mantenere lesedi dei magazzini ausiliari.

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    La prima ala della struttura di deposito di Garching (vicino a Monaco)

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    La soluzione del deposito regionaledi Ratisbona

    Alla luce delle raccomandazionibavaresi sui magazzini del 1988, aRatisbona è stato affidato il compi-to di istituire un deposito librarionel nord della Baviera, che facessecapo alla Biblioteca universitariadi Ratisbona. Quest’ultima è consi-derata una biblioteca universitariamodello per la Baviera. L’Universi-tà di Ratisbona è stata istituita ne-gli anni Sessanta/Settanta, e la bi-blioteca è stata la prima bibliotecauniversitaria fondata in Bavieradopo la Seconda guerra mondiale.L’università è organizzata secondoil modello angloamericano, dotatadi ampi spazi verdi è ubicata fuoridalla città storica. Oggi Ratisbonacostituisce forse la più importantesede bibliotecaria della Baviera,dopo Monaco. La biblioteca uni-

    versitaria è considerata particolar-mente innovativa e amichevole, edè anche sede del centro di smista-mento del Sistema bavarese di tra-sporto librario. Infatti, come già siè detto, la collocazione logisticadella città ha fatto pendere l’agodella bilancia in suo favore al mo-mento di decidere la sede in cuiistituire il secondo deposito dellaBaviera.La biblioteca universitaria è parteintegrante del progetto del cam-pus, ed è stata concepita comeun’estensione delle bibliotechecentrali e dipartimentali degli edi-fici delle facoltà. Le parti principa-li degli edifici sono collegate tra diloro, come è tipico dell’architettu-ra universitaria degli anni Settanta,almeno in Germania. Un’innova-zione straordinaria è stata la deci-sione che tutti i materiali della bi-blioteca universitaria dovevano es-

    sere organizzati a scaffale aperto.Solo la biblioteca centrale ha man-tenuto un’area, relativamente pic-cola, destinata a magazzino.Volendo tracciare un veloce accen-no alla storia della progettazione ecostruzione dell’edificio di deposi-to, la Biblioteca universitaria di Ra-tisbona aveva bisogno di un am-pliamento dei suoi magazzini findal 1991. Nel 1998, il progetto èstato finalmente realizzato, ma conil chiaro obiettivo (e lo scopo poli-tico) di funzionare anche da servi-zio di deposito per i materiali dellebiblioteche federali del nord dellaBaviera. I nuovi magazzini dispon-gono di 4.400 metri quadri, distri-buiti su due piani, con una capaci-tà di immagazzinamento di circa1.350.000 volumi, oltre a un mo-derno terminale di trasporto per ilgià menzionato sistema di trasportolibrario delle biblioteche bavaresi.

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    Il deposito regionale di Ratisbona ha 43.000 metri lineari di scaffalatura compatta con una capacità di immagazzi-namento di 1.350.000 volumi

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    In due ampi piani, che per lo piùsono interrati e non visibili dall’e-sterno, si trovano oltre 43.000 me-tri lineari di scaffalatura. L’edificioche ospita i nuovi magazzini utiliz-za esclusivamente sistemi di scaf-falatura compatta. Si tratta di unodei più grandi sistemi di scaffala-tura di questo tipo in funzione neipaesi di lingua tedesca. Un colle-gamento tra gli edifici mette in co-municazione i nuovi magazzinicon il vecchio corpo centrale dellabiblioteca (e il suo dipartimento diprestiti) e, per mezzo di una torreaccessibile con scale e montacari-chi, con il nuovo terminale di tra-sporto in vetro e acciaio, dotato diparcheggio coperto (la “stazioneferroviaria dei libri”) per i furgonidel servizio di trasporto librario. Un’ultima annotazione: questo de-posito può essere ampliato in qua-lunque momento con altri due ma-gazzini, creando ulteriore spazioper circa due milioni di volumi.

    7. Conclusioni

    In Germania non sembra esserepossibile istituire un’unica biblio-teca di deposito, come nei paesiscandinavi o nel mondo anglosas-sone. Per tradizione, nel mondodelle biblioteche tedesche si è im-posto un forte approccio coopera-tivo, e gli anni Novanta sono sem-brati il momento giusto per istitui-re un livello federale, con diversesoluzioni per la conservazione deimateriali attuate in alcune reti bi-bliotecarie regionali. In certi casi èsembrata possibile perfino l’istitu-zione di una biblioteca centrale dideposito di tipo “classico”, con ladeduplicazione e una propria ge-stione delle raccolte. Ma negli ulti-mi anni, rispetto ai progetti di ar-chiviazione, c’è stato un significati-vo mutamento di opinione, chetende ad abbandonare l’idea di bi-blioteche di conservazione centra-li a livello regionale. I pochi mo-

    delli esistenti di cooperazione (co-me nei Länder della Nordrhein-Westphalia e del Baden-Württem-berg) sono falliti. Gli edifici di de-posito in questione, in entrambi icasi ancora in uno stadio embrio-nale, sono stati chiusi e il materia-le archiviato è stato restituito allebiblioteche di appartenenza.Non solo: sta guadagnando terrenol’idea di salvaguardare le specifici-tà, sviluppando soluzioni di depo-sito efficienti e concretamente fun-zionanti. Tra gli esempi a questoproposito, la rete bibliotecaria ba-varese, ma anche il Land Hessen,dove la biblioteca più grande dellaregione, la Biblioteca universitariadi Francoforte, è responsabile deldeposito regionale. Per assolvere atale compito, con un finanziamentodel Land ha affittato una parte deimagazzini, nuovi e non ancora uti-lizzati, del nuovo edificio dellaDDB di Francoforte, per collocarecirca 500.000 volumi; si tratta dimateriale raramente usato, che vie-ne dalla biblioteca universitariastessa e da altre due biblioteche

    dell’Hessen che si trovano abba-stanza vicine a Francoforte.Alla luce delle esperienze fin quidescritte, l’idea di una bibliotecaregionale di deposito più o menoautosufficiente, con proprio perso-nale e organizzata in maniera indi-pendente, deve essere guardatacon scetticismo. Una biblioteca diarchiviazione, almeno in Germa-nia, è attualmente concepibile so-lo nel senso di un progetto di e-spansione dei magazzini, o dellacreazione di sedi di deposito ag-giuntive di biblioteche già esisten-ti e con una buona tradizione nel-la conservazione dei materiali. Ilmigliore esempio in proposito è laBaviera.

    Note

    1 Un regolamento particolare vale peri documenti audio musicali, che ven-gono raccolti presso una affiliata dellaDDB, il Deutsches Musikarchiv diBerlino.2 L’attuale regolamento bavarese è con-tenuto nella relativa legge, BayerischesPflichtstückegesetz (PflStG), del 1986.

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    Repository libraries: a cooperative approach.The case of Germany and Bavaria

    Even in the digital age the question of space in general or more precise-ly storage facilities in libraries remains to be one of the most prominenttopics. The applied repository solutions tend to reflect the characteristicsof the respective national and/or regional library systems. In the Germanlibrary system a cooperative approach has always been predominant.More particularly, it must be differentiated between burden sharing on anational or country-wide level and on a regional, i.e. federal-state-wide level.This is also true for the repository library aspect. On the one hand DieDeutsche Nationalbibliothek functions as the national bibliographic centerand archive for the complete German-language literature production asa long term repository library, and on the other hand, on a regionaland/or supraregional level, there are, based on and supported by regionallibrary networks, regional repository solutions. The most advanced concept can be found in Bavaria. There is even a cooperative repositorylibrary solution within the federal state, supported and promoted by theregional library network, a regional book van system and a centrally coordinated cooperative repository library concept.

    Abstract