NEGOZIO

1_Il contributo al settore da parte del design

Il contributo del design all'interno delsettore del retail va dall'estetica delpunto vendita al design della strategiae dei servizi legati alla distribuzione.Comprende in sè quindi sia gli aspettitangibili che intangibili del negozio.Eppure ancora l'idea del design èprincipalmente legata allaprogettazione di oggetti o ambienticoncreti. In questa accezione piùavanti troverò pochi spazi perapprofondire l'argomento perciòcolgo l'occasione e scelgo a questopunto della ricerca di parlare delcontributo del design al settore retailin questi termini analizzando dueaziende italiane specializzatenell'allestiment del punto vendita.

La prima è la A&A Design, un'azienda giovane composta da unteam di professionisti che ha voluto focalizzare il proprio corebusiness sull'ideazione, la progettazione, la realizzazione e l'arredonegozi ed ambienti destinati alla vendita, espositori e display. Sortacon lo scopo di seguire i propri clienti nei loro percorsi dirinnovamento e di crescita sulla base di esperienze e conoscenzeaccumulate nel settore del retail che giocano un ruolo determinantenel delineare il modo in cui il design, il marketing, il visualmerchandising, i sistemi espositivi, l'illuminazione e lacomunicazione dovranno interagire.I campi di maggiore interesse dell'azienda sono la progettazionee realizzazione di espositori e display personalizzati e l'allestimentofieristico e di showroom.La seconda azienda è CNC Ambientazioni e Arredi, da oltrevent’anni un’azienda specializzata nell’Arredo e nelle Ambientazioni,e lavora con successo sia per la grande distribuzione (centricommerciali, gallerie, ipermercati e supermercati), sia per ladistribuzione specializzata (punti vendita food e non-food), siaper la ristorazione studiando, pianificando e realizzando progettidi arredo e personalizzazione di punti vendita.Ha sede a Bologna ma vanta filiali sia in Italia che all'estero, e piùprecisamente a Fano (PU), a Teramo e in Polonia.

2_Descrizione e confronto di treesempi significativi CONCEPT STORE

lombardo

Tenendo ben presente l’accezione più corretta di design, inteso

come progettazione, ho individuato nella forma del concept store

la maggiore espressione di tutti gli elementi che la compongono,

dall’ideazione di un concept, alla sua realizzazione, alla sua

comunicazione, ponendo al centro il progetto, l’atmosfera, lo stile

di vita, più che i prodotti in sé.

Elio Fiorucci fu forse il primo a sperimentare in Italia questa

formula di negozio, che aveva appreso negli anni ’60 da Carnaby

Street a Londra. Aprì così il Fiorucci Store in San Babila a Milano,

curato dalla scultrice Amalia Del Ponte, e lo riempì non solo di

abbigliamento ma anche di musica, libri e oggettistica.

Nel 1991 Carla Sozzani sviluppò sempre a Milano un progetto

simile, ma indirizzato a un target più adulto, colto e raffinato. 10

Corso Como racchiude in sé le griffe più esclusive di

abbigliamento uomo e donna, accessori, oggetti di design spesso

difficili da trovare, una libreria di edizioni rare, una galleria di

fotografia e design e un ristorante-caffè.

nazionale

A livello nazionale un buon esempio può essere rappresentato daSuper Space, uno spazio romano dedicato all'abbigliamento, agliaccessori, ai gioielli, al vintage, al modernariato, all'arte, al designe alla cura della persona.In nessuno di questi campi Super Space propone nomi noti madà fiducia ai giovani alle prime esperienze o, per quanto riguardal'oggettistica e l'abbigliamento vintage, non sceglie pezzi d'autoree predilige eventualmente delle loro rivisitazioni.Il negozio non si caratterizza quindi per una specifica categoriamerceologica ma per un mood generale giovane, per l'attenzionealla grafica e all'arte contemporanea, uno dei partners infatti è2RC Edizioni Arte, una delle più importanti stamperie d'arte alivello mondiale e galleria d'arte contemporanea che ospitaimportanti mostre di giovani artisti e collabora con Super Spaceesponendo alcune grafiche del suo archivio.Super Space inoltre si avvale della consulenza di Anonim Design,un gruppo di progettazione composto da artisti, architetti, designer,grafici e critici che si incontrano per dar vita al dinamismodell'immagine contemporanea tramite la cura della forma, dellaprogettazione e la produzione di video ed eventi.

internazionale

La stilista giapponese Rei

Kawakubo, nome che sta dietro

al marchio Comme des Garçons,

ha aperto a Londra Dover Street

market spinta da questa mission:

definire uno scenario dove

designer provenienti da differenti

settori potessero incontrarsi in

un’atmosfera di caos creativo tale

da suggerire la sovrapposizione di

affinità elettive che condividono

una visione personale. Lo spazio

è concepito come un enorme

contenitore di corner gestiti

ognuno autonomamente. I

marchi presenti sono altamente

selezionati, gli stilisti e le case

editrici più all’avanguardia, e

allestiscono scenograficamente lo

spazio messo a loro disposizione

avvalendosi della creatività di

scenografi, designer e architetti.

Ora Dover Street Market è anche

a Tokyo.

Colette ha aperto nel 1997 a Parigi con il proposito di creare le

tendenze in fatto di stile, cultura e cucina.

Occupa settecento metri quadri così suddivisi: a livello

dell’ingresso si viene accolti da una fragranza creata apposta per il

negozio e in vendita al reparto della cura del corpo, sempre su

questo piano si trovano cd, dvd, libri, gioielli e orologi; il primo

piano ospita le collezioni dei maggiori stilisti e sui soppalchi

vengono allestite ogni mese mostre di fotografia e arte

contemporanea; nel sottosuolo regna il Water Bar, che propone

una vasta gamma di acque minerali e la connessione gratuita ad

internet.

Ancora a Parigi sorge Citadium, un osservatorio delle nuove

tendenze disposto su quasi seimila metri quadri di superficie.

Raccoglie i più diversi stili di abbigliamento, ma non solo, al

piano terra gli accessori, una libreria e addirittura il parrucchiere e

al terzo piano un’area dove poter personalizzare le sneakers.

Muji è un brand- nobrand nipponico che si propone di dare

importanza al prodotto, alla sua funzionalità e non tanto al

designer che l’ha progettato. Questa filosofia si rispecchia anche

nello stile degli store, minimalista ed essenziale, arredati con la

stessa collezione di mobili in vendita, che diventano espositori del

resto della merce, abbigliamento, cancelleria, prodotti hi-tech e

casalinghi.

3_A_Intervista ad un designer o operatore del settore di riferimento edescrizione delle competenze specifiche delle figure professionalispecializzate nel design richieste dal settore

FabrizioValente

Fabrizio Valente è il founder partner di Kiki Lab e fa parte del

Consiglio Direttivo del network internazionale Ebeltoft,

International Retail Experts, entrambe specializzate nella ricerca,

la consulenza e la formazione nel campo del retail e del trade

marketing. Dal 1995 collabora anche con periodici italiani ed

esteri di settore pubblicando suoi articoli.

Kiki Lab aiuta le imprese a capitalizzare e valorizzare il fattore

umano predisponendo i percorsi necessari per sviluppare le

competenze e le potenzialità individuali e organizzative.

Queste le sue principali aree di attività in proposito: change

management, formazione alla leadership, orientamento al cliente,

team building e team work, communication empowerment,

coaching individuale, non conventional training e cinema

d’azienda.

Da oltre vent’anni Kiki Lab realizza studi, ricerche, progetti,

scenari, sul comportamento del consumatore nelle aree di vendita

e sull’evoluzione e le innovazioni del settore distributivo, in una

prospettiva internazionale grazie al network Ebeltoft Group.

3_A_1Negli ultimi anni sono nati molti corsi universitari neldesign, obiettivamente qual è la sua pinione a riguardo?Trova che abbiano una validità nella preparazione di ungiovane che vuole entrare nel Suo settore?

Sinceramente non li conosco abbastanza per giudicare. A pelleritengo che in generale in Italia non ci sia molta cultura del design.

3_A_2Quanto peso crede che abbiano già o che avranno infuturo l'estetica e il design nel settore della distribuzione?

Innanzitutto secondo me bisogna fare una prima distinzione frafood e non-food, una seconda fra Italia ed estero e una terza inrelzione alla dimensione dell'azienda.La spesa nelle catene di distribuzione di prodotti alimentari è unaspesa di routine, perciò, nel nostro Paese più che fuori, vieneriposta più attenzione all'efficienza che all'estetica.Mentre è nelle catene di vendita specializzata che il design trovapiù spazi, perchè è qui che la vendita assume connotati ancheemozionali.Se la dimensione dell'azienda è grande spesso sta alla sensibilitàdel singolo imprenditore l'importanza del design, ma almeno èpiù probabile che ci siano le risorse sufficienti per portare avantiun discorso del genere.Ikea, per portare un esempio, si fonda su un modello commerciale,ma non sottovaluta la rilevanza del design del punto vendita.Riguardo alle aziende più piccole il ruolo del design dipendemolto dal bisogno di raggiungere un posizionamento di lusso,come succede ad esempio per le boutique.e comunque i negozi indipendenti tendono a richiedere laconsulenza di un architetto o di uno studiodi architettura.

3_A_3Secondo Lei il termine "designer" è compreso da tutti?Ha delle eventuali proposte per accrescere laconsapevolezza di questo ruolo?

Da qualche anno a questa parte credo che iniziative quali il Salonedel Mobile abbiano contribuito a chiarire il ruolo del designeranche ai non addetti ai lavori.Ma il designer è ancora visto solo come progettista di prodottio arredamento, non c'è consapevolezza del profilo del retaildesigner .Il designer viene più facilmente associato all'oggetto piuttostoche allo spazio, del quale solitamente si pensa si occupipreferibilmente un architetto, forse anche per un motivo storico,perchè il designer è una figura relativamente più giovane, e perchèci sono pochissimi esempi immediati di famosi designer cheabbiano progettato punti vendita. Uno di questi può essere PhilippeStarck, ma non è di certo questo il suo primo ambito di interesseed è considerevole notare che sia straniero.

3_A_4Se dovesse dare un consiglio pratico a chi desideraentrare in qualità di designer nel suo settore, qualesarebbe?

Molta umiltà.

L'Italia è composta prevalentemente da piccole e medie impreseche raramente dispongono di grandi capitali da investire nel designdel punto vendita e per questo apprezzano nei giovani designerla capacità di realizzare una buona idea anche con un piccolobudget.Ancora in Italia prevale una mentalità commerciale per cui lacultura richiesta nel settore della distribuzione non è elevata. Perfarle un esempio tratto dalla mia esperienza personale a contattocon un'azienda come la Coop, pochi che ricoprono ruoli diresponsabilità conoscono l'inglese.

3_A_5Quali sono i requisiti ricercati dalle aziendedel retail negli aspiranti designer?

Prendendo invece in considerazione l'atteggiamentdella Sua azienda verso i giovani in cerca di unimpiego da voi:

3_A_6Cercate stagisti o proponete contratti? E di che tipo? Il nostro approccio standard prevede un periodo di verifica che

è lo stage al termine del quale è possibile un'eventuale assunzione.

3_A_7Qual è la Sua opinione sulla forma dello stage? Glistagisti e la Sua azienda ne rimangono sempresoddisfatti?

Ovviamente ci sono entrambe le possibilità, il periodo di provaserve proprio a capire la compatibilità e a prevenire eventualierrori. Debbo dire però che due miei colleghi sono ad esempioentrati in azienda attraverso uno stage che si è poi trasformatoin contratto.

3_A_8Quale estrazioneculturale prediligete nella sceltadei vostri collaborator?

Lavorando per clienti esterni le competenze che ci vengonorichieste sono di vario tipo.Se ci occupiamo di strategia, di formazione aziendale potremmoaver bisogno di collabratori laureati in Economia.Quando cerchiamo collaborazioni per progetti d formazionecomportamentale (stile di leadership) le Lauree di riferimentosarebbero Psicologia o Scienze dell'Educazione.Ci troviamo ad avere a che fare col campo della progettazionequando il progetto è abbastanza vasto da toccare obiettivi ancheriguardanti il etail concept e il posizionamento.

3_A_9Come prendete contatti con i vostri collaboratorinell'ambito del design?

Ogni volta ci rivolgiamo a uno studio diverso a seconda delprogetto e nella scelta ci basiamo su conoscenze personali o ciorientiamo sulla base di informazioni provenienti dalle conferenzeo dalla stampa.Inoltre essendo una realtà piuttosto affermata e conosciuta spessosono gli stessi studi a proporsi a noi.Eppure credo che per mettersi in contatto coi collaboratori vi siauna difficoltà in più nel risiedere a Brescia anzichè in una cittàgrande e rilevante come ad esempio lo è Milano.

FabioNovembre

3_B_Intervista ad un designer o operatore del settore di riferimentoe descrizione delle competenze specifiche delle figure professionalispecializzate nel design richieste dal settore

Inoltre nel web sono reperibili due interviste a Fabio Novembre(www.novembre.it/blog e www.officina-creativa.net/blog) in cuiviene analizzato il suo punto di vista sul ruolo del design e deldesigner nella società attuale.Alcune delle domande a cui risponde sono molo simili a quelleche gli ho sottoposto io senza però ricevere una risposta. Qui diseguito riporto solo queste, per avere la visione completa delleinterviste rimando ai link.

In poco più di dieci anni, e con miratissimi progetti tra architetturadegli interni, allestimento e design, Fabio Novembre si è inseritonel panorama internazionale come uno dei pochi giovani autoricapaci di parlare una lingua propria, senza soggezione, in libertà.Lontano dagli stilemi più diffusi, è stato per diversi anni uno deipochi autori programmaticamente lontani dal minimalismoimperante. Così tutti i suoi lavori - dal negozio Blumarine a Londra(1994) al bar ristorante L’Atlantique a Milano (1995), dal negozioTardini di New York (2000) allo show room Bisazza di Berlino(2004) - agitano i territori spesso pigri della comunicazione e delprogetto. Nei suoi interni, nei suoi allestimenti, nelle suoi progettidi design, ottenuti “mescolando materiali antichi e moderni,regolando il fuso orario tra Bisanzio e Blade Runner” (PaolaAntonelli, 2000), il fruitore è portato a vivere un’esperienza unica,totalizzante, liberatoria, felice.

3_B_1Chi è per Lei il designer?

L’homo designer è l’unico animale capace di modificare a suofavore le condizioni che lo circondano invece che adattarvisi,anche se questa particolare abilità lo porta spesso a sconvolgereequilibri da cui egli stesso dipende, danneggiando più o menoconsapevolmente sé stesso e il suo intorno. Io dico spesso chela vita è tutto un problema di allineamento delle priorità, e forsefare design è proprio questo: stabilire le proprie.

Penso che non esistano particolari qualità necessarie in questocampo. Io credo che soltanto da ambiti intelligenti possano nascereambienti intelligenti, non è un problema di architettura, è ilmestiere di Vivere.Penso che l'importanza stia nel saper comunicare un messaggio,io per esempio non so disegnare, che per qualcuno è consideratoindispensabile: se non avessi avuto le braccia come avrei fatto?Non avere certe abilità ne affina delle altre. Mi ha sempre affascinatoil lavoro e la gestualità del direttore d'orchestra. Quelli che a unocchio esterno sembrano movimenti schizofrenici e inconsulticomunicano perfettamente agli orchestrali le direttive perraggiungere la perfetta armonia dei suoni. Io mi sento un po'così.

3_B_2Quali sono le competenze richieste nel Suo settore?

3_B_3Quanto peso crede che abbiano già o che avrannoin futuro l'estetica e il design nella società e nelSuo settore?

Io sono convinto che la bellezza abbia la capacità di trascendereil quotidiano per restituircelo con colori più vividi. Nella culturaclassica lo studio parallelo di etica ed estetica aveva come obiettivola costruzione di una sensibilità in cui bello e giusto coincidevano.Infatti la volgarità che spesso lamentiamo è assolutamente bruttae profondamente ingiusta, e non saranno delle iniezioni di botoxa convincerci del contrario.

3_B_4Crede che il settore del design sia promettente oin crisi? E crede ci siano differenze fra lo stato delsettre fra Itaia ed estero?

Il design italiano contemporaneo siete voi che leggete, io e i nostriamici: persone costrette da un orrendo sistema speculativo avivere con i genitori ben oltre dopo il conseguimento di undiploma di laurea. Persone sottopagate e mal sfruttate da studio aziende per le quali produrre stuzzicadenti o la sedia più belladel mondo non fa alcuna differenza. Persone comunque troppoabituate alla comodità del piatto pronto, comodamente qualunquistee tristemente rassegnate. Persone giovani secondo canonigerontocratici. Persone con un DNA che potrebbe riscattarle datutto questo.

3_B_5Negli ultimi anni in Italia sono nati molti corsiuniversitari nel design, obiettivamente qual è la suaopinione a riguardo?

Io odio le università! In Italia ne sono nate centinaia negli ultimianni ed ora ci troviamo con queste cattedrali nel deserto, spessocostruite con fondi pubblici, che si mettono a fare pubblicità perattirare potenziali vittime. Chi snocciola dati in cui l’Italia risultail paese europeo con la più bassa percentuale di laureati dovrebberivedere queste statistiche considerando l’enorme numero distudenti a vita. C’è bisogno di qualità e non di quantità.

4_Immagini, forme, tecnologie e trend che meglio rappresentano l'ambienteesterno, architettura, e l'ambiente interno, interior design

FLAGSHIPSTORE

Nel 2001 Prada ha commissionatoall'architetto di fama internazionaleRem Koolhaas il progetto di unflagship store a New York.Lo spazio espositivo è vastissimo masolo una minima parte, relegata alpiano inferiore, è adibita alla funzionecommerciale, per il resto il negoziofunziona come una galleria, in cui gliabiti sono esposti sui numerosissimimanichini insieme e al pari di opered'arte e grafiche.Per le porte dei camerini usa unatecnologia nuova che permettel'opacizzazione del vetro alla presenzadi un cliente che si stia provando unarticolo, ma in tutta sincerità è raroche vengano usati in quanto il negozionon è appunto strettamente concepitocome un punto vendita ma semmaicome un punto di comunicazione delbrand.

In perfetta controtendenza rispetto all'overdose di comunicazionetipica nel mondo della moda, Aspesi ha inaugurato il suo flagshipa Milano in modo discreto, quasi fossero i clienti dover accorgersidi lui. Atteggiamento forse un po' snob, certo possibile graziead uno spazio speciale: 750 metri quadri di proprietà dell'azienda,fra via Montenapoleone e via Bigli, affidati alla creatività delmilanese Antonio Citterio e degli inglesi del Tomato studio.Risultato: interventi puliti e lineari in materiali grezzi, come ilferro e il cemento, si mescolano all'antica struttura architettonicadello stabile. Completamente mobile come una galleria, fra leopere d'arte che giocano da protagoniste (Kounellis, Calzolari,Salvadori per citarne alcuni) i capi di abbigliamento sono espostiquasi fossero in un mercato di frutta e verdura, in un atmosferaeasy per niente aggressiva, tanto da far dimenticare che si è invia Montenapoleone. Uno stile che rispecchia la storia dell'azienda:dal 68, anno di nascita, partendo dalla camiceria ha raggiunto ilsuccesso soprattutto grazie a una serie di pezzi intramontabilicome i piumini e le giacchette trapuntate.

Si chiama Black Store il nuovoconcept sviluppato da Puma epresentato in anteprima a Tokyo, incui vengono esposte le collezionisportive e le edizioni limitaterealizzate in collaborazione con i piùaffermati fashion designer. Il designè sorprendente e dà l'impressionedi entrare in una palestra, più che inpunto di vendita: allestimenti emobili sono ispirati al mondo dellosport. Funi per sorreggere gli stand,tavoli che si muovono su due ruotee tanto nero lucido per evidenziarele caratteristiche speciali di ogni linea,che ben risalta con i suoi colori acidisullo sfondo monocromatico.

TEMPORARY/POPUP SHOPGUERRILLA/VACANT/

Sono ispirati alla filosofia esoprattutto alla pratica no-global iguerrilla stores, spartani esercizicommerciali dove trovare tutte le piùrecenti creazioni Comme desGarçons e altre marche, che apronosilenziosamente non preceduti daalcuna campagna pubblicitaria, etengono aperto per un periodolimitato. Un modo per sovvertire lalogica costituita legata al concetto diboutique. La precarietàdell'istallazione è commisurata alladurata di una collezione. Tramontataquesta, anche il negozio chiude, perrinascere in un altro luogo. Rapidità,precarietà, praticità, mobilità, sonotutte parole d'ordine. Per sapere dovee quando apriranno i prossimiguerrilla store bisogna tenersiaggiornati sul sito internet.

Anche Breil sceglie la formula del temporary store per presentarela sua nuova boutique di Corso Vittorio Emanuele a Milano.Lostratagemma dell'apertura temporanea consentirà all'azienda diaffinare, nel frattempo, il nuovo concept store il cui lancio èprevisto nel 2008.Una nuova apertura di prestigio, ma temporanea, in pieno centroa Milano: in corso Vittorio Emanuele, nei locali un tempo occupatidalla libreria Mondadori, ha aperto uno spazio di 1.200 mq ainsegna Young Village. Si tratta di un negozio su due livelli, tuttodedicato ad abbigliamento, gadget e giocattoli per bambini, cherimarrà aperto solo sino al prossimo 31 dicembre.

Apre a Milano, nel cuore di Brera, Galleria Illy hosted by Moroso,uno spazio temporaneo in cui vivere e assaporare fino al 6 dicembreun espresso eccellente ma anche un’esperienza estetica fatta diarte, letteratura gastronomia e design.Dopo aver debuttato lo scorso anno a Soho nel cuore di Manhattan,Illy ha voluto riproporsi a Milano: aperto dal martedì alla domenica,dalle 10 alle 19, lo spazio ospita una caffetteria la cui offerta ètutta ispirata alla nera bevanda. La carta caffè - con le preparazioniideate dall’Università del Caffè - è abbinata a un menu di dessertd’autore. In mostra, per la prima volta a Milano, la collezionedelle Illycollection – oggi Illy Art Collection - le tazzine d’artistanate nel 1992 e interpretate da oltre cento autori di famainternazionale, esposte in Galleria su una spirale in acciaio chescende in modo scenografico dal soffitto con morbide curve.Ad arricchire il momento trascorso in Galleria Illy - oltre uncorner wi-fi per chi vuole con il proprio pc navigare su internet,lavorare o divertirsi - a disposizione di tutti una biblioteca di oltre700 volumi di arte contemporanea, fotografia, design e modagrazie alla collaborazione con Edizioni Charta.Ogni giorno a partire dalle ore 19.00 Galleria Illy si trasforma inun salotto culturale, ospitando incontri con creativi e scrittori.

5_Eventi, meeting, raduni, fiere, premi piùadatti al settore

EUROSHOP 2008Fondata nel 1966 è diventata la fiera più importante per l’industria delretail a livello mondiale.

THE IN-STORE SHOW - 12/14 giugno 2007Earls Court Two, LondonLa fiera comprende anche IDW, è l’evento per chiunque sia coinvoltonell’industria dell’in-store.

SHOP DESIGN RUSSIA 2006Organizzata da Expo-Park Exhibition Projects e Messe DuesseldorfMoscow, è una fiera internazionale dell’attrezzatura, i sistemi di automazionee l’installazione del negozio.

THE IN-STORE SHOW 2006

RETAIL SOLUTIONS 2006E’ la prima fiera annuale europea per il retail, l’ospitalità e la tecnologiadel divertimento.

ENVIROSELL SCIENCE OF SHOPPING CONFERENCE 2006Conferenza sul cambiamento costante di identità e modalità di acquistodella clientela.

RETAILTECH JAPAN 2006Il primo evento asiatico sul retail e la supply chain.

Fra i più importanti premi assegnatiper l'innovazione, il design, la strategianel settore in questione figurano:

POPAI EUROPEAN AWARDS

ITALIAN POP AWARDS

EUROPEAN RETAILSOLUTIONS AWARDS

SUPERSTARCONTEST@DISPLAY TRADEFAIR FOR POP MARKETING

POINT OF SALES 2005Esposizione internazionale dei materiali e le tecnologie per il punto vendita, la comunicazione di marketing e la promozionedelle vendite.

VISUAL COMMUNICATION evexcom 09 novembre 2006Mostra-convegno internazionale di comunicazione visiva e servizi per l’evento. Si sposta al nuovo polo fieristico di Fiera Milano,su una superficie espositiva di 30.000 m, in un unico padiglione mono planare.

FRANCHISING AND TRADE 20-23 ottobre 2006Ventunesima edizione del Salone Internazionale del Franchising e del commercio dedicata al licensing e partnership distributivein Italia, presso Fiera Milano. Arricchita da seminari di formazione e convegni sul franchising.

SHOP PROJECT 20-23 ottobre 2006La prima mostra triennale specializzata dedicata agli arredi, ai prodotti e ai servizi per il punto vendita. I professionisti delladistribuzione ci troveranno tutto ciò che occorre ad un negozio sia i chiave hardware che software.

L'EVOLUZIONE, LA PROMOZIONE E L'ANIMAZIONE DEI PUNTI D'ACQUISTO 15 marzo 2006Il Club del Marketing e della Comunicazione organizza la conferenza-convegno "L'evoluzione, la promozione e l'animazionedei punti d'acquisto” che si terrà mercoledì 15 Marzo 2006 durante la manifestazione di PROMOTION EXPO.

PROMOTION EXPO - FSA 15-17 marzo 2006E' la grande fiera italiana che da 15 anni mette in contatto d'affari gli operatori più qualificati con oltre 8.000 aziende cheacquistano oggettistica aziendale per le proprie esigenze di immagine, pubblicità e promozione.Il successo della manifestazione espositiva, che è alla sua quindicesima edizione annuale, è strumento riconosciuto di sviluppoa disposizione degli operatori e supporto istituzionale di tutto il comparto della promozione.All’interno di Promotion Expo, presso Fiera Milano City, per la prima volta verrà presentato il workshop FSA (Forum ServiziAvanzati), in cui POPAI ha deciso di essere presente con una collettiva. Nell’area di POPAI i soci potranno essere presenticon un box arredato nel quale potranno presentare attività e servizi ai manager visitatori. Durante l’evento verrà assegnato unpremio di eccellenza degli strumenti di POP e Visual Communication, il POP Award, che nella sua 11a edizione vedrà il ConsiglioDirettivo di POPAI ITALIA coinvolto nell’individuazione della Giuria.

PROMOTION TRADE EXHIBITION 18 gennaio 2006Fiera internazionale dell’oggetto per la promozione, la pubblicità e il regalo d’affari.

6_I servizi più interessanti

La mancanza di tempo sembra essere una delle principalipreoccupazioni dell'uomo moderno. Sopprattutto per quei benicosiddetti commodities si è sempre meno disposti a spendere deltempo e delle energie nella ricerca e nell'acquisto, oppure il tempoda dedicare allo shopping è sempre più limitato perchè bisognaritagliaiarselo negli spazi lasciati liberi dal lavoro.Ecco come hanno iniziato a proliferare siti internet accessibili inogni momento e in ogni luogo con funzioni di vendita einnemerevoli servizi di supporto, negozi aperti 24 ore su 24 e 7giorni su 7, iniziative come le notti bianche dello shopping,dispenser delle merci più svariate, libri, fiori, mp3, negozi mobilicome l'Ape Malandra, o tecnologie avanzate come il bluetoothutilizzate per Nemo, il negozio del futuro, e a New York da RalphLauren, così he il cliente possa interagire con il negozio anche inoraro di chiusura. C'è poi il caso in cui è direttamente il puntovendita che va al consumatore. Tupperware propone alle sueclienti di organizzare aiutate da una dimostratrice una festa a casapropria a cui invitare parenti e amici per proporre i nuvi prodottie avere agevolazioni verso l'azienda.Un'altra esigenza diffusa è sicuramente il buon rapporto qualitàprezzo, che si può trovare in quelle cittadelle dello shoppingchiamate outlet, solitamente alla periferia delle grandi città, chepropongono generalmente abbigliamento di marca ma a prezziribassati

7_Riviste, siti, blog di settore

Riporto un elenco di testate inerenti al settore del retail:

ALLESTIRE bi-mensile

DISPLAY INTERNATIONAL tri-mensile

EXPORRE mensile

INSTORE mensile

INTERNI mensile

LOCALI TOP mensile

LUCE E DESIGN mensile

MEDIASTORE ITALIA quindicinale

NUOVA DISTRIBUZION& mensile

POP DESIGN bi-mensile

PROGRESSIVE GROCER mensile

PROMOTION MAGAZINE periodico

Alcuni siti di riferimento perl’argomento sono:

www.popai.itwww.popai.comwww.shopproject.expocts.itwww.vacantshop.com

Mentre qui di seguito propongo alcunisiti di aziende che si occupano didistribuzione e di design per il retail:

www.kikilab.itwww.factoryschool.itwww.aeadesign.itwww.cnc-arredi.com

Attorno al mondo del negozio sononati blog di appassionati, operatori delsettore, designer, e qui sotto ne elencoalcuni:

theretailer.blogosfere.itshopandthecity.blogosfere.itconcepts&contents.blogosfere.itwww.designerblog.com

8_I luoghi reali o virtuali piùrappresentativi

Negli ultimi anni la maggior parte delle aziende produttrici ha sentito la necessità di aprire dei sitiinternet che oltre ad una funzione comunicativa potessero essere anche dei canli di vendita alternativial negozio fisico, per essere raggiungibili in tutto il mondo evitando i costi dell'apertura di nuovi puntivendita. Ma c'è anche il caso contrario, mercati puramente virtuali che non hanno alcun riferimentoa luoghi reali. Recentemente sono nati infatti alcuni siti internet basati su questo concept come, fra ipiù cliccati, eBay, YOOX e Amazon.Dal 1995 la missione di eBay è quella di fornire una piattaforma per gli scambi commerciali in cui tuttipossano acquistare o vendere oggetti da collezione come oggetti più comuni in tutto il mondo.Dall'ottobre2006 però eBay ha aperto a Milanoun appendice fisica chiamata Venduto!, l'integrazione fra on e offline è un grosso vantaggio, perchè il contatto umano serve a veicolare le emozioni che nell'era delmarketing relazionale possiedono il potere decisivo sugli acquisti.Un altro esempio essenziale di luogo di vendita virtuale è l'italiano YOOX (www.yoox.com), l'e-conceptstore più visitato d'Europa, presenta una selezione unica ed introvabile: esclusivi prodotti di designeritaliani e internazionali, un’accurata selezione di capi e accessori di fine stagione a prezzi accessibili,capi vintage da collezione, creazioni in edizione limitata di stilisti emergenti disponibili solo su YOOX,brand innovativi ancora da lanciare, insieme a un’originale ricerca di libri, riviste, musica e opere d’arte.Amazon.com, Inc. è una compagnia di commercio elettronico statunitense con sede a Seattle, nellostato di Washington. È stata tra le prime grandi compagnie a vendere merci su internet.Fondata con il nome di Cadabra.com da Jeff Bezos nel e lanciata nel , Amazon.com iniziò comelibreria , sebbene presto allargò la gamma dei prodotti venduti a , musicali, software, videogiochi,prodotti elettronici, abbigliamento, mobilio, cibo, giocattoli e altro ancora. Amazon ha creato poi altrisiti in Canada, Regno Unito, Germania, Austria, francia, Cina e Giappone e spedisce i suoi prodottiin tutto il mondo.

www.aeadesign.itwww.popai.itwww.popai.comwww.shopproject.expots.itwww .factoryschool.itwww.interni.itwww.kikilab.itwww.novembre.itwww.cnc-arredi.comwww.vacantshop.comwww.vacant-onlineguerrillastore.comwww.designerblog.comwww.galleriacarlasozzani.comwww.wikipedia.com

www.yoox.comwww.ebay.comwww.amazon.comwww.mffashion.itwww.fashionfm.itwww.dweb.repubblica.itwww.espresso.repubblica.itwww.fuorisalone.itwww.franchising.wordpress.comwww.moroso.ittheretailer.blogosfere.itshopandthecity.blogosfere.itconcept&contents.blogosfere.it

Saviolo Stefania, Testa Salvo, LE IMPRESE DEL SISTEMAMODA - Il management al servizio della creatività, Etas, Milano,2000

Bibligrafia e linkografia