N.Civitareale A.Ferri. SRS Curvatura laterale dellasse vertebrale sul piano coronale (angolo di Cobb...
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SCOLIOSI
N.Civitareale
A.Ferri
SRS Curvatura laterale dell’asse vertebrale sul piano coronale (angolo di Cobb maggiore o uguale a 10°)
Deviazione 3D della colonna vertebrale
La curvatura laterale è spesso accompagnata da modifiche nell’allineamento dell’asse vertebrale nei piani assiale e sagittale
DEFINIZIONE
DEFINIZIONE
ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO
SCOLIOSI
PARAMORFISMO
• Piano coronale: flessione laterale• Piano sagittale: alterazione delle curve • Piano assiale: rotazione
DISMORFISMO
BIOMECCANICA
Fisiologico
Trazione
Compressione
Traslazione
Rotazione
Inclinazione laterale
BIOMECCANICA
Traslazione
Estensione Flessione
BIOMECCANICA
Flesso-estensione
Flessione laterale
Rotazione
BIOMECCANICA
BIOMECCANICARESISTEN
ZAFULCRO POTENZA
FORZE COMPRESSIV
E
FORZE DISTRATTIVE
G1+R+P1 = G2+L+P2
G1+G2 = L+R+P1+P2
G1G2
R1L2P2 P1
R1
L
L1
R
BIOMECCANICA
G1G2
R1L2P2 P1
R1
L
L1
R
STOKES Asimmetria dei carichi agenti su ogni vertebra
principio di Hueter-Volkmann: rallentamento della crescita DELLA PORZIONE ANTERIORE CUNEIZZAZIONE
BIOMECCANICA
G1+G2 ≠ L+R+P1+P2
G1+R+P1 ≠ G2+L+P2
spostamento delle vertebre sul piano assiale dal LATO DELLE FORZE DOMINANTICONVESSITA’
G2
R1L2P2 P1
R1
L
L1
R
STOKES Asimmetria dei carichi agenti su ogni vertebra
principio di Hueter-Volkmann: rallentamento della crescita DELLA PORZIONE ANTERIORE CUNEIZZAZIONE
BIOMECCANICA
G1+G2 ≠ L+R+P1+P2 Obliquità dei piatti vertebrali di ogni vertebra
Inclinazione dei piatti vertebrali tra di loro
Vertebre in estensione
Spazi intersomatici aperti in avanti
R1L2P2 P1
R1
L R
STOKES Asimmetria dei carichi agenti su ogni vertebra
spostamento delle vertebre sul piano assiale dal LATO DELLE FORZE DOMINANTICONVESSITA’
BIOMECCANICA
G1+R+P1 ≠ G2+L+P2
Rotazione unitaria/ torsione
Modificazioni delle coste
maggiore lavoro dei m. della convessità
la modificazione delle vertebre è sempre crescente
BIOMECCANICA
l’aumento dell’angolo è in funzione della modificazione della forma delle vertebre
aggravarsi della curva è evidente soprattutto per le scoliosi sopra i 35°
Le alterazioni ossee causano L’IRRIDUCIBILITÀ della curva
le vertebre si cuneizzano sbandamento delle vertebre modifica delle linee delle spinose
le coste perdono l’orientamento i muscoli deputati alla respirazione riducono la loro funzione i muscoli addominali si accorciano
BIOMECCANICA
SOTTO IL “MURO DEI 30°”
Le forze aggravanti le forze correttrici
BIOMECCANICA
m. paravertebrali della convessità forze meccaniche e gravitazionali
I mm. paravertebrali della convessità producono una componente trasversale che aggrava la componente rotatoria della deviazione
BIOMECCANICA
SOPRA IL “MURO DEI 30°”
Lavorano in allungamento per evitare la caduta del rachide
I legamenti posteriori sono distesi
I mm. del lato concavo divengono sempre meno funzionanti infatti, lavorano in accorciamento.
I legamenti sono retratti e tendono ad ossificarsi
tutta la meccanica della colonna è sfavorevole
LA FLESSIONE provoca movimenti di rotazione dei corpi vertebrali
LA FLESSIONE LATERALE la rotazione si accresce a causa della compressione discale e dei legamenti
BIOMECCANICA
Sec MOE la rotazione è più evidente se la flessione si realizza dal lato della concavità
CLASSIFICAZIONE ETÀ PRIMARIA O IDIOPATICA (80 %)
INFANTILE < 3 anniMsn-convessa
GIOVANILE 3-10 anniFdx-convessa
ADOLESCENZIALE 10-18 anniFdx-convessa
DELL’ADULTO > 18 anni
PROGNOSI
Fattori prognostici ed evolutività
ETA’ DI COMPARSA
ETA’ SCHELETRICA
il periodo di massima evolutività è la pubertà a causa della velocità di crescita
CLASSIFICAZIONE
Fattori prognostici ed evolutività
INFANTILE risolve spontaneamente
GIOVANILE progressione è comune
ADOLESCENZIALE 5% curva > 30°
SECONDARIA causa
CONGENITA (10 %) Osteogenica
Neuropatica
CLASSIFICAZIONE CAUSE
- vertebra cuneiforme- emivertebra - vertebra fusa - vertebra a blocco
SECONDARIA causa
CONGENITA (10 %) Neuropatica - siringomielia - spina bifida - malformazione di Chiari - mielomeningocele - diastematomielia
CLASSIFICAZIONE CAUSE
DI SVILUPPO Displasia ossea- acondroplasia
Disostosi- neurofibromatosi- osteogenesi imperfetta
CLASSIFICAZIONE CAUSE SECONDARIA causa
NEUROMUSCOLARE Neuropatica acquisita- degenerazione spino-cerebellare- paralisi cerebrale- poliomielite
Miopatica- distrofie muscolari (DMD)
CLASSIFICAZIONE CAUSE SECONDARIA causa
Ossea- osteoma osteoide- osteoblastoma
TUMORALE
Extraossea- extramidollare (neurofibroma)- intramidollare (astrocitoma)
CLASSIFICAZIONE CAUSE SECONDARIA causa
DEGENERATIVA
TRAUMATICA
tipo I – II - III
CLASSIFICAZIONE CAUSE
DA ESITI DI INFEZIONE Morbo di Pott
Chirurgia Frattura
SECONDARIA causa
CLASSIFICAZIONE SEDE
LOMBARI 30% (L2-L4)
DORSALI 20% (D2–D11)
evolutive nel 60% problemi cardiorespiratori
evolutive nel 30%processi artrosici, ernie
COMBINATE 40%
DORSO-LOMBARI 16% (D12-L1)
evolutive nel 90%
evolutive nel 70%
DIAGNOSI
Esame clinico
Imaging
Valutazione preliminare del pz
Guida il successivo ricorso ad esami strumentali
II LIVELLO
RX RACHIDE IN TOTO
I LIVELLO
TC
RM
Porsi prima anteriormente e poi posteriormente al pz per valutare:
Simmetria ed altezza di scapole e spalle Contorno dei fianchi e altezza o livello delle creste iliache Simmetria delle pieghe glutee Simmetria dei triangoli della taglia Linea dei processi spinosi (seguiti visivamente e con la
palpazione) Visualizzazione con filo a piombo calato dall’apofisi
trasversa di C7 Misurazione dell’eventuale gibbo (livella, gibbometro,
scoliometro) Valutazione mobilità del rachide “Forward bending test”
ESAME CLINICO
DEVIAZIONE LATERALE DELLA LINEA CHE CONGIUNGE LE APOFISI SPINOSE
ASIMMETRIA DEI TRIANGOLI DELLA TAGLIA
SLIVELLAMENTO DI UNA SCAPOLA RISPETTO ALL’ ALTRA
“STRAPIOMBO” DEL TRONCO RISPETTO AL BACINO
Forward bending test
Flessione anteriore della colonna a AAII estesi, capo chino, braccia rilassate e mani unite
Le curvature non strutturali scompaiono (atteggiamento), le curve strutturali si evidenziano con un gibbo dorsale o un disallineamento del bacino
Positività del test è patognomonica per scoliosidi scoliosi
TEST DI ADAM
Individuare la presenza di una deviazione laterale del rachide e misurare angolo di Cobb
Individuare la sede di tale deviazione (rachide dorsale, lombare, dorso-lombare) e descriverne le caratteristiche
Valutare la progressione di malattia nel tempo Individuare la presenza di sovra- o sottoslivellamento dei
tetti acetabolari o delle creste iliache Valutare le fisiologiche curvature del rachide sul piano
sagittale Individuare il tipo di trattamento più appropriato al pz e
valutarne l’efficacia nel tempo Valutare il grado di maturità scheletricascheletrica
RUOLO DELL’IMAGING
Esame di prima istanza per lo studio della scoliosi
Generalmente in 2 proiezioni (AP + LL) quando eseguito per la prima volta; nella sola proiezione frontale nei controlli successivi
Deve essere essere visualizzata tutta la colonna dalla I vertebra cervicale al sacro-coccige
Le immagini vengono visualizzate su una griglia quadrettata ottenuta da appositi complessi cassetta/schermo (radiologia analogica) o software (radiologia digitale)
RX RACHIDE IN TOTO S.C.
ANTERO-POSTERIORE Spalle rilassate Ginocchia tese Piedi uniti ai talloni e lievemente ma
simmetricamente divergenti alle punte Bocca aperta (secondo diversi autori)
per visualizzare il dente dell’epistrofeo L’esecuzione deve avvenire senza
calzature (se non richiesto con eventuali plantari)
Protezione delle gonadi Apnea respiratoria Distanza fuoco-film min. 150cm
RX RACHIDE IN TOTO S.C.
LATERO-LATERALE Spalle rilassate (per visualizzare C7) Braccia con gomiti in avanti e mani
che toccano la fronte Ginocchia tese e allineate Ali iliache sovrapposte L’esecuzione deve avvenire senza
calzature (se non richiesto con eventuali plantari)
Protezione delle gonadi Apnea respiratoria Distanza fuoco-film min. 150cm
RX RACHIDE IN TOTO S.C.
Sede e numero di curve patologiche (dorsale, lombare, dorso-lombare)
Lato della convessità della curva (dx- o sn-convessa) Angolo di Cobb Individuare curva principale o maggiore e la curva
minore o secondaria o di compenso Distinguere curva strutturale e curva non strutturale Valutare l’allineamento vertebrale e l’equilibrio Valutare il grado di rotazione vertebrale Valutare il grado di maturità vertebrale
CARATTERISTICHE DELLA CURVA
A fulcro
E vertebre terminali
N vertebra neutra
S vertebra stabile
SCOLIOSI DX-CONVESSA DEL RACHIDE DORSO-LOMBARE
VALUTAZIONE DIAGNOSTICA
ANGOLO DI COBB
Si parla di scoliosi per un angolo di Cobb ≥ 10º
Si parla di scoliosi per un angolo di Cobb ≥ 10⁰ È l’angolo formato dall’intersezione di due linee, una
passante per il margine superiore della vertebra terminale superiore e un’altra passante per il margine inferiore della vertebra terminale inferiore (angolo a)
Corrisponde anche all’angolo che si forma dall’intersezione di due linee tracciate perpendicolarmente alle due precedentemente descritte (angolo b)
Può essere calcolato manualmente o mediante software interattivi dedicati
LIMITI DELL’ANGOLO DI COBB
Subisce una variazione giornaliera di circa 5º con incremento nel pomeriggio
A causa della rotazione vertebrale associata alla scoliosi l’angolo di curvatura reale può essere > del 20 % rispetto a quello misurato
Errore totale di 2º- 7º per variazioni nell’aquisizione radiografica e misurazioni errate
Variabilità inter- ed intraosservatore nella misurazione (≥ 5-10º)
CURVA PRINCIPALE: è la curva più ampia e la prima a comparire
CURVA DI COMPENSO: è la curva meno ampia che si sviluppa per ristabilire l’equilibrio perturbato dalla curva maggiore
CURVA STRUTTURALE: è secondaria a modificazioni nella morfologia vertebrale e persiste nei radiogrammi in AP eseguiti in flessione del tronco omolaterale rispetto alla curvatura (angolo di Cobb in queste proiezioni ≥ 25º)
CURVA NON STRUTTURALE: non è sottesa da modificazioni ossee vertebrali e pertanto si riduce o scompare nei radiogrammi in AP eseguiti in flessione del tronco omolaterale rispetto alla curvatura
CARATTERISTICHE DELLA CURVA
STABILITÀ ED EQUILIBRIO IN PR FRONTALE Distanza linea a
piombo-CSVL < 2 cm Linea a piombo a dx di
CSVL
IN PR LATERALE Distanza linea a
piombo-spigolo postero-superiore di S1 < 2 cm
Linea a piombo anteriore rispetto a spigolo postero-superiore di S1
CURVATURE SAGITTALI
LORDOSI CERVICALE (V.N. 36°)Angolo tra tangente al piatto superiore di C2 e la tangente del piatto inferiore di C7
CIFOSI DORSALE (V.N. 37° ± 9°)Angolo tra tangente al piatto superiore di D4 e la tangente del piatto inferiore di L1
LORDOSI LOMBARE (V.N. 45° ± 9°)Angolo tra tangente al piatto superiore di L1 e la tangente del piatto inferiore di L5
ROTAZIONE VERTEBRALE
Metodo di Nash e Moe
emivertebra dal lato convesso della curva divisa in 3 segmenti
rotazione quantificata sulla base della posizione della lamina rispetto a questi 3 segmenti
PROBABILITÀ DI PROGRESSIONE
Si parla di progressione della curva per incrementi di angolo di Cobb > di 5⁰ in controlli successivi
Generalmente termina al cessare della crescita scheletrica
S. giovanile e S. congenita sono forme progressive
S. infantile è considerata una forma non progressiva
Dopo la maturità scheletrica dipende dalla gravità della curvatura (angolo di Cobb > 30⁰)
PROBABILITÀ DI PROGRESSIONE
Velocità di crescita (altezza) > 2 cm/ anno
Età cronologica di 9-13 anni
Età ossea 9-14 anni
Risser di grado 0-1
Fase pre-menarca nelle femmine (growth spurt: 1- 2 anni prima del menarca)
PARAMETRI DI PROGRESSIONE DELLA SCOLIOSI IDIOPATICA ADOLESCENZIALE
MATURITÀ SCHELETRICA
INDICE DI RISSER
valutazione sulla base della % di ossificazione dell’apofisi iliaca
0 non c’è nucleo di ossificazione1 compare il nucleo di ossificazione 25% laterale del nucleo2 ossificazione del 50% del nucleo3 ossificazione del 75% del nucleo4 ossificazione del 100% del nucleo5 fusione apofisi-cresta iliaca
MATURITÀ SCHELETRICA
INDICE DI RISSER
valutazione sulla base della % di ossificazione dell’apofisi iliaca
RISSER GRADO 4 RISSER GRADO 5
completamento della crescita vertebrale e cessazione della progressione della curva nelle femmine
completamento della crescita vertebrale e cessazione della progressione della curva nel maschio
DIAGNOSI
TC RMII ISTANZA
studio delle anormalità congenite ossee
età < 10 anni coinvolgimento neurologico dolore scoliosi dorsale sn-convessa curve combinate
Planning pre-operatorio Follow-up post-operatorio
TRATTAMENTO
Viene stabilito sulla base di gravità e progressione della curva e sulla base della sintomatologia:
Follow-up a 4-12 mesi
Scoliosi idiopatica adolescenziale con un angolo di Cobb ≤ 20º
Scoliosi idiopatica dell’adulto con angolo di Cobb ≤ 30º
Busto e FKT
Scoliosi idiopatica adolescenziale con angolo di Cobb 20º-45°
Busto Blount o Milwaukee
Prevenire la progressione della curva
Spesso precede la terapia chirurgica
No benefici dopo la completa maturazione scheletrica
BUSTO MILWAUKEE
TRATTAMENTO
TRATTAMENTO
Chirurgia
Scoliosi idiopatica giovanile e congenita
Scoliosi idiopatica adolescenziale e/o dell’adulto con angolo di Cobb > di 45º
Correggere la curva e prevenirne la progressione
Trattare le cause nelle forme secondarie
Controllo sintomi (dolore, disturbi respiratori)
TRATTAMENTO
APPROCCIO CHIRURGICO POSTERIORE
si realizza un’artrodesi è il più diffuso accesso posteriore viti, ganci, fili e placche metalliche
vengono fissate a livello dei processi trasversi, delle lamine e del processo spinoso
innesto osseo prelevato dalla cresta iliaca
TRATTAMENTO
APPROCCIO CHIRURGICO ANTERIORE
si realizza un’artrodesi accesso anteriore attraverso il
torace o la cavità addominale rimozione dei dischi intervertebrali
e blocco dei somi vertebrali mediante mds metallici ed innesti ossei
Rischio di overtreatment della curva con conseguente instabilità del tronco
PERGRAZIE
L’ATTENZIONE