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Matilde e il Tesoro dei Canossa, tra castelli e città è una mostra di grande interesse storico-artistico che si lega alla sugge- stione di una terra ricca di tesori. Il progetto scientifico, curato da Arturo Calzona, docente di Storia dell’arte Medievale all'Università di Parma, racconterà, attraverso 150 opere, la vita di Matilde di Canossa (1046-1115), una delle donne più influenti del Medioevo e l’eredità culturale che ha lasciato su una regione molto vasta (l’estensione dei suoi domini va da Mantova a Lucca, a Firenze, fino alle foci del Po), ma che ha avuto il suo centro proprio nel territorio reggiano, tra Reggio Emilia, Canossa e altri paesi dell’Appennino. Il percorso espositivo ricalca questa impo- stazione. Si parte dal capoluogo, dalle sedi di Palazzo Magnani, del Museo Diocesano e dei Musei Civici, per poi dirigersi verso il Museo Campanini a Canossa. L'evento riconsidera gli avvenimenti storici salienti della vita della Contessa, tra i più conosciuti nella storia medievale - il Concilio indetto a Guastalla da Pasquale II nel 1107, l’incontro tra Matilde e papa Gregorio VII con Enrico IV -, e intende analizzare come la vicende politiche dei Canossa, ma anche le architetture, la fondazione di monasteri, la costruzioni di Cattedrali, le miniature e le immagini dipinte e scolpite facciano parte e ancora incidano sul modo di vivere e di concepire le terre dell’Appennino reggiano. Fino ad oggi, infatti, è mancata un'analisi d’insieme sulle impor- tanti testimonianze architettoniche, scultoree e pittoriche giunte sino a noi e non si è compreso fino in fondo se quanto è rimasto sia collegabile a una possibile “programmazione” dell’immagine, ma anche del territorio che, secondo parte della storiografia, sarebbe stata elaborata proprio in quegli anni da parte del Papato con il sostegno dei Canossa. La mostra intende occuparsi di questi aspetti e, grazie a importanti prestiti provenienti da numerosi musei nazionali e internazionali (Musei Vaticani, Museo dell'Opera Pimiziale di Pisa, Museo Nazionale del Bargello di Firenze, Kunsthaus di Zurigo, Österreichische Nationalbibliothek di Vienna, Princeton University Art Museum USA) offrirà strumenti critici per comprendere come le zone del reggiano a partire dal XI secolo divengano di fatto un punto di riferimento culturale sia per il sistema canusino, che si era espanso alla Toscana attraverso i passi appenninici, sia per gli imperatori tedeschi, che intendevano svolgere le loro funzioni di governo nel Regnum, sia per il Papato, che tentava di recuperare un ruolo primario, politico e spirituale, rispetto alla subalternità nei confronti dell’imperatore. La mostra sarà anche un’occasione per conoscere i prodotti di eccellenza come il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico tradizionale, nato proprio in queste valli, e per ripercorrere le orme della Contessa, visitando i suoi castelli: Canossa, Carpineti, Garzano, Bianello e San Polo. Un poderoso sistema fortificato proteggeva, infatti, lo stato feudale che Matilde governava a cavallo tra XI e XII secolo. Le strutture difensive rappresentavano una garanzia di sicurezza ma svolgevano anche il ruolo di simbolo visibile di autorità. Le linee fortificate (evidenti soprattutto nell'Appennino reggiano) si susseguivano da ovest a est. Canossa, per esempio, si trova lungo una linea di difesa intermedia, mentre Bianello si affacciva sulla pianura, per affrontare eventuali nemici che provenissero da nord. Poche donne hanno avuto, nella storia italiana, un ruolo importante quanto quello di Matilde di Canossa, che per quarant'anni resse uno Stato che si estendeva su buona parte dell'Italia settentrionale e centrale, e che partecipò da protagonista alla lotta tra l'Impero e la Chiesa. Fatta prigioniera dall'imperatore Enrico III, insieme alla madre, restò forte- mente impressionata dall'esperienza, al punto che divenne un'assidua sostenitrice del Papato. Data in sposa a Goffredo il Gobbo, si separò da lui dopo soli tre anni. Quando nel 1076 entrò in pieno possesso dei domini del padre, risultò la più importante alleata di Papa Gregorio VII. Matilde ebbe una parte fondamentale nei rapporti tra Papa Gregorio VII e il giovane imperatore Enrico IV, suo cugino. L'imperatore, che tramava contro il Papato, si fingeva alleato di Matilde e di Gregorio VII finché, alla mezzanotte del Natale del 1075, fece rapire il pontefice mentre celebrava la messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Arrestato e malmenato, il Papa venne condotto in Germania, ed Enrico IV svelò la sua vera natura. Lanciata la scomunica del Papa contro Enrico IV, quest'ultimo si rese conto del potere della Chiesa e sapendo di non poter andare contro il suo popolo, si preparò a quello che è diventato un simbolo di sottomissione: l'umiliazione di Canossa. Fu solo grazie alla cugina Matilde, che Enrico IV venne ricevuto dal Papa nel castello di Canossa, ma solo dopo essere rimasto per tre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve, rischiando il congelamento. Nonostante l'imperatore fosse in realtà in malafede, ottenne il perdono grazie a quella potente e decisa donna che era Matilde. Nel 1092 le truppe di Matilde mettono in fuga, nel reggiano, tra Bianello e Canossa, l'esercito imperiale venuto per lavare l'umiliazione del 1077. Salvatasi dalla minaccia, Matilde si dedica a rafforzare e allargare il suo feudo. Sostiene l'edificazione di chiese e cattedrali, fa sorgere ospizi per poveri e partecipa in modo determinante alla nascita dell'Università di Bologna. Nel 1111 a Bianello incontra il nuovo imperatore, Enrico V, figlio del suo grande nemico, che la nomina vice regina d'Italia. Muore a Bondeno di Roncore il 24 luglio 1115 e viene sepolta nel monastero di San Benedetto in Polirone. Dal 1632 riposa a Roma, nella basilica di San Pietro, in un sarcofago, arricchito da uno straordinario monumento realizzato dal Bernini.˚ Storie di Anania e Saffira, già in San Giovanni Laterano - Roma, Pinacoteca Vaticana Mosaico della Cattedrale di Reggio Emilia, Musei Civici Madonna col Bambino, Bottega di Wiligelmo - Zurigo, Kunsthaus Donizone di Canossa, Vita Mathildis - Roma, Biblioteca Vaticana, fol. 7v

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Matilde e il Tesoro dei Canossa, tra castelli e città è una mostradi grande interesse storico-artistico che si lega alla sugge-stione di una terra ricca di tesori. Il progetto scientifico,curato da Arturo Calzona, docente di Storia dell’arteMedievale all'Università di Parma, racconterà, attraverso150 opere, la vita di Matilde di Canossa (1046-1115), unadelle donne più influenti del Medioevo e l’eredità culturaleche ha lasciato su una regione molto vasta (l’estensione deisuoi domini va da Mantova a Lucca, a Firenze, fino allefoci del Po), ma che ha avuto il suo centro proprio nelterritorio reggiano, tra Reggio Emilia, Canossa e altri paesidell’Appennino. Il percorso espositivo ricalca questa impo-stazione. Si parte dal capoluogo, dalle sedi di PalazzoMagnani, del Museo Diocesano e dei Musei Civici, perpoi dirigersi verso il Museo Campanini a Canossa.L'evento riconsidera gli avvenimenti storici salienti dellavita della Contessa, tra i più conosciuti nella storia medievale- il Concilio indetto a Guastalla da Pasquale II nel 1107,l’incontro tra Matilde e papa Gregorio VII con Enrico IV-, e intende analizzare come la vicende politiche dei Canossa,ma anche le architetture, la fondazione di monasteri, lacostruzioni di Cattedrali, le miniature e le immagini dipintee scolpite facciano parte e ancora incidano sul modo divivere e di concepire le terre dell’Appennino reggiano. Finoad oggi, infatti, è mancata un'analisi d’insieme sulle impor-tanti testimonianze architettoniche, scultoree e pittorichegiunte sino a noi e non si è compreso fino in fondo sequanto è rimasto sia collegabile a una possibile“programmazione” dell’immagine, ma anche del territorioche, secondo parte della storiografia, sarebbe stata elaborataproprio in quegli anni da parte del Papato con il sostegnodei Canossa. La mostra intende occuparsi di questi aspettie, grazie a importanti prestiti provenienti da numerosi musei

nazionali e internazionali (Musei Vaticani, Museo dell'OperaPimiziale di Pisa, Museo Nazionale del Bargello di Firenze,Kunsthaus di Zurigo, Österreichische Nationalbibliothek diVienna, Princeton University Art Museum USA) offriràstrumenti critici per comprendere come le zone del reggianoa partire dal XI secolo divengano di fatto un punto diriferimento culturale sia per il sistema canusino, che si eraespanso alla Toscana attraverso i passi appenninici, sia pergli imperatori tedeschi, che intendevano svolgere le lorofunzioni di governo nel Regnum, sia per il Papato, chetentava di recuperare un ruolo primario, politico e spirituale,rispetto alla subalternità nei confronti dell’imperatore.

La mostra sarà anche un’occasione per conoscere i prodottidi eccellenza come il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamicotradizionale, nato proprio in queste valli, e per ripercorrerele orme della Contessa, visitando i suoi castelli: Canossa,Carpineti, Garzano, Bianello e San Polo. Un poderososistema fortificato proteggeva, infatti, lo stato feudale cheMatilde governava a cavallo tra XI e XII secolo. Le strutturedifensive rappresentavano una garanzia di sicurezza ma

svolgevano anche il ruolo di simbolo visibile di autorità.Le linee fortificate (evidenti soprattutto nell'Appenninoreggiano) si susseguivano da ovest a est. Canossa, peresempio, si trova lungo una linea di difesa intermedia,mentre Bianello si affacciva sulla pianura, per affrontareeventuali nemici che provenissero da nord. Poche donnehanno avuto, nella storia italiana, un ruolo importantequanto quello di Matilde di Canossa, che per quarant'anniresse uno Stato che si estendeva su buona parte dell'Italiasettentrionale e centrale, e che partecipò da protagonistaalla lotta tra l'Impero e la Chiesa. Fatta prigionieradall'imperatore Enrico III, insieme alla madre, restò forte-mente impressionata dall'esperienza, al punto che divenneun'assidua sostenitrice del Papato. Data in sposa a Goffredoil Gobbo, si separò da lui dopo soli tre anni. Quando nel1076 entrò in pieno possesso dei domini del padre, risultòla più importante alleata di Papa Gregorio VII. Matildeebbe una parte fondamentale nei rapporti tra Papa GregorioVII e il giovane imperatore Enrico IV, suo cugino.L'imperatore, che tramava contro il Papato, si fingevaalleato di Matilde e di Gregorio VII finché, alla mezzanottedel Natale del 1075, fece rapire il pontefice mentre celebrava

la messa nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.Arrestato e malmenato, il Papa venne condotto in Germania,ed Enrico IV svelò la sua vera natura. Lanciata la scomunicadel Papa contro Enrico IV, quest'ultimo si rese conto delpotere della Chiesa e sapendo di non poter andare controil suo popolo, si preparò a quello che è diventato un simbolodi sottomissione: l'umiliazione di Canossa. Fu solo graziealla cugina Matilde, che Enrico IV venne ricevuto dal Papanel castello di Canossa, ma solo dopo essere rimasto pertre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve, rischiandoil congelamento. Nonostante l'imperatore fosse in realtàin malafede, ottenne il perdono grazie a quella potente edecisa donna che era Matilde. Nel 1092 le truppe di Matildemettono in fuga, nel reggiano, tra Bianello e Canossa,l'esercito imperiale venuto per lavare l'umiliazione del 1077.Salvatasi dalla minaccia, Matilde si dedica a rafforzare eallargare il suo feudo. Sostiene l'edificazione di chiese ecattedrali, fa sorgere ospizi per poveri e partecipa in mododeterminante alla nascita dell'Università di Bologna. Nel1111 a Bianello incontra il nuovo imperatore, Enrico V,figlio del suo grande nemico, che la nomina vice reginad'Italia. Muore a Bondeno di Roncore il 24 luglio 1115 eviene sepolta nel monastero di San Benedetto in Polirone.Dal 1632 riposa a Roma, nella basilica di San Pietro, in unsarcofago, arricchito da uno straordinario monumentorealizzato dal Bernini. 

Storie di Anania e Saffira, già in San Giovanni Laterano - Roma, Pinacoteca Vaticana

Mosaico della Cattedrale di Reggio Emilia, Musei Civici

Madonna col Bambino, Bottega di Wiligelmo - Zurigo, Kunsthaus

Donizone di Canossa, Vita Mathildis - Roma, Biblioteca Vaticana, fol. 7v

MATILDE E IL TESORODEI CANOSSA,TRA CASTELLI E CITTÀ31 AGOSTO 2008 – 11 GENNAIO 2009

Reggio Emilia_Palazzo Magnani, Museo Diocesano, Musei Civici

Canossa_Museo Campanini

Ufficio Stampa

CLP Relazioni Pubblichetel. 02433403 - fax 024813841

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Comitato promotore

Provincia di Reggio Emilia

Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla

Comune di Reggio Emilia

Fondazione Cassa di Risparmiodi Reggio Emilia "Pietro Manodori"

Soprintendenza per il PatrimonioStorico Artistico e Etnoantropologico

per le Province di Modena e Reggio Emilia

Camera di Commercio di Reggio Emilia

Comunità Montana dell'Appennino Reggiano

Matilde di Canossa spa

Con il patrocinio di

Pontificia Commissioneper i Beni Culturali della Chiesa

Ministero per i Beni e le attività culturali

Rappresentanza a Milano dellaCommissione Europea

Regione Emilia Romagna

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CANOSSA

L’immagine in copertina: DONIZONE DI CANOSSA, Vita Mathildis, fol.7v, particolare© Biblioteca Apostolica Vaticana (Vaticano)

MATILDE E IL TESORO DEI CANOSSA,TRA CASTELLI E CITTÀ31 AGOSTO 2008 – 11 GENNAIO 2009

Segreteria organizzativa

Provincia di Reggio EmiliaPalazzo Magnani42100 Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 31)Tel. 0522-444419/444446 - Fax. 0522-444436s.vollmann-schipper@mbox.provincia.re.itf.franceschini@mbox.provincia.re.itwww.matildedeicanossa.it

a cura diArturo Calzona

Palazzo MagnaniCorso Garibaldi, 29 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522-454437 - Fax. [email protected] unica per tutte le sedi di mostraE' possibile prenotare visite guidate e attività didattiche

Le altre sediMuseo Diocesano di Reggio Emilia-GuastallaPalazzo VescovileVia V. Veneto, 6 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522-432654/402210 - Fax. [email protected]

Musei CiviciVia Spallanzani, 1 - 42100 Reggio EmiliaTel. 0522-456477 - Fax. [email protected]

Biglietto unico per le tre mostreIntero: euro 7,00Ridotto: euro 5,00Studenti: euro 3,00

Orarimartedì-venerdì 10-13, 15-19sabato e domenica 10-19lunedì chiuso

Museo Naborre Campanini di CanossaVia Castello di Canossa, 1 - 42026 CanossaTel. 0522-877104 - Fax. [email protected]

Orarisettembre: 9-12.30, 15-19ottobre-gennaio: 9-16.30chiuso il lunedì, ingresso gratuito

Castello di Canossa, foto di A. Samaritani - Meridiana immagini