Naturalista

Giorgio Cusma

edizioni scout agesci / fiordalisocollana sussidi tecnici

edizionikscoutk agescik/ nuovakfiordaliso

edizionikscoutk agescik/ fiordaliso



Natura

listasussidi tecnici

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Naturalista

Lo scout vive le proprie attività all’aria

aperta, nella Natura che sa ammirare,

quale opera di Dio, ma anche osservare,

conoscere e scoprire. Cielo, terra ed acqua

rappresentano una fonte pressoché ine-

sauribile di osservazione che si fa sempre

nella migliore tradizione dello scouting. En-

trate nella Natura con l’animo di Davy

Crocket, osservatela con quello di Darwin

e studiatela con l’attenzione di Sherlock Hol-

mes. Con la vostra passione e l’aiuto di que-

sto sussidio potrete diventare dei veri de-

tectives della Natura.

La collana sussidi tecnici, pur se pensata per

gli scout, può risultare utile anche ad un pub-

blico non scout di insegnanti ed animatori di

gruppi. Indirizzata ad esploratori e guide, età

12/16 anni, può interessare anche i più grandi

per la sua praticità e per la capacità di far sco-

prire o approfondire tutte quelle tecniche che

accompagnano il cammino scout.

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€ 10,00

copertina naturalista def 8.0 def:copertina 24/10/12 22.05 Pagina 1

Collana sussidi tecnicidiretta da Giorgio Cusma

Incaricata del Comitato editoriale:Laura Galimberti

Prima edizione:ottobre 2012

ISBN 978-88-8054-901-7

Progetto grafico e impaginazione: Maria Rosaria Adinolfi

Copertina e aperture:Jean Claudio Vinci

Coordinamento editoriale:Maria Sole Migliari

Copertina: Argynnis hyperbius with Bokeh, copyleft Laitche; Marienkaefer Blattlaeuse, copyleft Gnu Free Documentation License(GNU FDL) versione 1.2.

Stampato su carta ecologica

© FiordalisoSocietà cooperativaCorso Vittorio Emanuele II, 33700186 Romawww.fiordaliso.it

naturalista 1-14 8.0 def:idee per il natale 23/10/12 21.25 Pagina 2

Giorgio Cusma

Naturalistaillustrazioni di

Simona Spadaro

edizioni scout agesci / fiordaliso


STRUTTURA DEI SUSSIDI TECNICI

COSA E ?La tecnica che andiamo a presentare, a che serve, che storia ha,curiosità, aneddoti, la sua presenza nella tradizione.

COME SI FA?Strumenti, materiali, teoria di base esposta con linguaggioimmediato e comprensibile.

IN PRATICA...Suggerimenti su realizzazioni, attività, progetti, giochi per impararefacendo.

A Margherita, tra fiori e pattini


Indice

Il naturalista: una persona ad occhi aperti! 8Momenti di spiritualità 14

Come osservare 16Dove osservare 18Cosa osservare 22Le rocce e i minerali 22I minerali 24Le piante 26Gli animali 28Cercando: uccelli 30Cercando: mammiferi 31Cercando: rettili 32Cercando: anfibi 33Cercando: insetti 33Cercando: pesci 34Cercando: molluschi 35Cercando: crostacei 35Quando osservare 36

Come si fa?

Cosa e ?


Mappa delle cose che non vanno 38Realizzare un sentiero natura 39Licheni come bioindicatori 42Mappa tematica sui sempreverdi in inverno 43Censimento presenze animali 44Scoprire insetti 45L’archivio delle impronte: calchi, disegni e foto 47Come fare un calco 48Canti di uccelli – Territorialità 49Centri ascolto 50Mangiatoia 51Nidi artificiali 52Determinare una catena alimentare 54Transetto – Bosco, spiaggia, costa rocciosa 55Le collezioni 56Minerali 56Erbario acquatico 57Conchiglie 58Fiori, foglie, frutti, bacche 59Legni 60Educazione e difesa ambientale 61

Per chiarimenti e approfondimenti scrivete a:[email protected]

In pratica...


Cosa e ?


IL NATURALISTA: UNA PERSONA AD OCCHI APERTI!

I l primo naturalista fu senz’altro uno dei nostri preistorici progeni-tori, un “uomo delle caverne”, come usiamo definire quei primi

umani fisicamente alquanto diversi da noi, che iniziarono la grandeavventura della nostra specie sulla terra.

Come certamente sapete, quegli uomini non si costruivano case,abitavano in ripari naturali, come le caverne appunto; non coltivavano laterra, si cibavano di prodotti vegetali spontanei; non allevavano animali,ma cacciavano quelli selvatici. Non sapevano di essere dei naturalistianche se lo erano a pieno titolo. Essere dei naturalisti implica un requisi-to essenziale: saper osservare per capire come funziona l’ambiente e ilmondo che ci circonda. Dalla capacità di osservare ed imparare, il nostrolontano cugino sapeva distinguere perfettamente le bacche o i frutticommestibili da quelli insipidi o addirittura velenosi: era questione disopravvivenza. Allo stesso modo imparò le abitudini degli animali perriuscire a prenderli e cibarsene. Sulla propria pelle imparò a difendersidai fenomeni atmosferici ostili come freddo, acqua e caldo.

Di generazione in generazione, le conoscenze naturalistiche cheriuscì ad approfondire ed elaborare lo portarono ad evolversi in agri-coltore ed allevatore: aveva imparato a trarre dalla Natura ciò che gligarantiva buone possibilità di sopravvivenza.

Pian piano le difficoltà della vita si fecero più accettabili e qual-cuno ebbe il tempo e la voglia di approfondire la conoscenza dellanatura per scopi che possono essere definiti scientifici: si voleva

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capire di più. Tra Assiri, Egizi, Greci (Aristotele, circa 300 a.c.) eRomani (Plinio il Vecchio morì nell’eruzione del Vesuvio chedistrusse Pompei, 79 d.c., vittima della sua curiosità scientifica) lascienza dello studio dei fenomeni naturali progredì notevolmen-te e, in certi casi, le loro scoperte sono giunte senza grosse ela-borazioni fino ai nostri tempi… pensiamo all’astronomia, adesempio.

Non dimentichiamo tutti gliuomini di cultura e di scienza suc-cedutisi per qualche millenniodella nostra storia. Risale al 1700colui che mise le basi veramentescientifiche agli studi naturalistici:Carl Nilsson Linnaeus, per gliamici Linneo (1707-1778), coluiche definì le regole per la classifi-cazione di vegetali ed animali.

La scoperta della natura ebbenumerosi e validi rappresentanti(Humboldt, Fabre, ecc.) tra iquali emerse la figura di CharlesDarwin che, con la sua teoria sul-l’evoluzione, consolidò l’aspettoprettamente scientifico, ovvero lostudio delle scienze naturali.

Arrivando ai nostri giorni tro-viamo, tra i tanti nomi, quelli signi-ficativi di Jacques-Yves Cousteau,esploratore della vita marina, maanche di Folco Quilici, che mise lesue capacità al servizio della divul-gazione scientifica con degli splen-didi documentari naturalistici.

Ogni naturalista aveva di basela capacità di osservare: come ilontani cugini che abbiamo vistoall’inizio.

Lo studio delle scienze naturalici ha regalato esploratori, alpinistie navigatori, perché le scoperte inquesto campo non si fanno standoseduti al tavolino… anche se saràd’obbligo usarlo nel momento in

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>co

sae ?

Carl Nilsson Linnaeus

Charles Darwin


cui si dovranno trarre le conclusioni del proprio studio/scoperta sulcampo.

La curiosità è la caratteristica che accomuna tutti i naturalisti,da quelli che hanno fatto la storia delle scienze naturali a chi,

ancora oggi, innamorato diNatura, vuole osservare, sco-prire e capire le meraviglie cheil Signore ha creato per noi.

La curiosità permette diaffrontare in modo positivoqualsiasi difficoltà che il natu-ralista si troverà ad affrontare,come la fatica delle esplorazio-ni sul campo, il caldo, il fred-do, le salite, le lunghe cammi-nate, il peso dell’equipaggia-mento, lo studio per dare unnome alle proprie scoperte...Ma le fatiche verranno larga-mente ricompensate dallasoddisfazione di aver visto

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Un naturalistanon puòtralasciare la

meteorologia e l’astronomia, chesono espressioni del Creato ecome tali considerate partiessenziali della Natura. Virimandiamo quindi al sussidio n. 3– Meteomanuale, UmbertoPasqui – e al n. 20 – Scoprire ilcielo stellato, Giorgio Cusma.

Suggerimenti


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