NATURA 2000 E SVILUPPO LISTE ROSSE EUROPEE LA POLITICA...

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ISSN 1562-5478 Numero 28 Giugno 2010 NOTIZIARIO NATURA E BIODIVERSITà DELLA COMMISSIONE EUROPEA Rafforzamento dell’azione per la biodiversità natura NATURA 2000 E SVILUPPO Nuove linee guida europee per settori specifici LISTE ROSSE EUROPEE Nuovi rapporti per gruppi di specie LA POLITICA EUROPEA PER LA BIODIVERSITÁ Adozione di una nuova visione e di un nuovo traguardo

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Numero 28 • Giugno 2010

N o t I z I a r I o N a t u r a e b I o d I v e r S I t à d e l l a C o m m I S S I o N e e u r o p e a

Rafforzamento dell’azione per la biodiversità

natura

NATURA 2000 E SVILUPPO

Nuove linee guida europee per settori specifici

LISTE ROSSE EUROPEE

Nuovi rapporti per gruppi di specie

LA POLITICA EUROPEA PER LA BIODIVERSITÁ

Adozione di una nuova visione e di un nuovo traguardo

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Indice Editoriale

Rafforzamento dell’azioneper la biodiversitàCome commissario europeo per l’ambiente sono preoccupato per lo stato della biodiversità. la gran parte dei lettori di questo notiziario sa qual è la posta in gioco. l’attuale perdita di biodiversità è inaccettabile, perché ha potenzialmente conseguenze catastrofiche sia per la nostra economia sia per la nostra società.

I motivi sono ben noti: la frammentazione e la distruzione di habitat, l’uso inappropriato del suolo, l’uso insostenibile delle risorse naturali, la scarsa applicazione delle leggi, l’insufficiente integrazione della biodiversità in altre politiche settoriali, poche risorse dedicate alla conservazione della natura e poca attività di educazione e comunicazione.

Come dimostrato dai primi risultati dello studio sul valore economico degli ecosistemi e della biodiversità, teeb, il non agire porterà alla perdita del nostro patrimonio naturale, e finirà per compromettere la qualità della vita e l’economia. Secondo lo studio prendendo in considerazione i soli ecosistemi terrestri il valore annuale della perdita globale dei servizi ecosistemici è di €50 miliardi. Il valore totale delle perdite di benessere potrebbe raggiungere il 7% del pNl entro il 2050.

abbiamo però intrapreso i primi passi per invertire la rotta. lo scorso marzo i capi di stato e di governo hanno adottato una nuova visione strategica per il 2050 e hanno stabilito nuovi obiettivi per il 2020. la visione strategica e gli obiettivi impegnano l’ue a proteggere, valorizzare e ripristinare la biodiversità e i servizi ecosistemici, all’interno di una strategia focalizzata sui principali ecosistemi, i determinanti, le pressioni e le risposte. la sfida ora è trovare un accordo sui nuovi obiettivi strategici e negoziare a livello internazionale un nuovo piano di azione per la biodiversità.

Nei prossimi cinque anni avrò il compito di assicurare che queste buone intenzioni si trasformino in risultati tangibili. Questo numero del notiziario illustra alcune tra le prime iniziative in corso a livello della Commissione, a cominciare da alcuni miglioramenti nell’applicazione della direttiva Habitat, della direttiva uccelli e della rete Natura 2000, per rendere gli europei più consapevoli della necessità di conservare la biodiversità e di ampliare la nostra conoscenza di base.

Il Commissario Janez Potočnik

Natura 2000 e sviluppo sostenibile ........... 3–5la Commissione europea ha prodotto nuove guide per settori specifici sulla formulazione di piani e progetti che coinvolgono i Siti Natura 2000

La Lista Rossa delle specie in Europa ... 6–7disponibile per gruppi di specie europee

Barometro Natura 2000......... 8–9ultimo aggiornamento al maggio 2010

Politiche europee per la biodiversità- dopo il 2010 ................. 10–11 Sono stati approvati nuovi obiettivi prioritari e una nuova visione per la futura politica europea sulla biodiversità

L’atteggiamento dell’Europa nei confronti della biodiversità 12–13 I risultati dell’ultima indagine di eurobarometro e il lancio della nuova campagna per la biodiversità della Commissione europea

NaturaNews ...... 14–16

In copertina: Il podalirio, Iphiclides podalirius. © peter Creed

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Il Commissario europeo Potočnik visita siti Natura 2000 in Slovenia

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La Commissione Europea ha

elaborato linee guida specifiche

per la produzione di energia eolica e

per le industrie estrattive non energetiche in

relazione ai siti Natura 2000

Natura 2000 e sviluppo sostenibile

Natura 2000

Procedure generali per valutare piani e progettiuno dei più importanti articoli della direttiva Habitat è il numero 6, che determina la relazione fra conservazione, sviluppo ed uso del suolo. I paragrafi (3) e (4) stabiliscono una serie di misure di salvaguardia, procedurale e sostanziale, che devono essere applicate a piani e progetti che potrebbero avere effetti dannosi su un sito Natura 2000.

Questo è teso a:• valutare pienamente gli

impatti negativi che piani e progetti potrebbero avere su un sito Natura 2000 attraverso una valutazione di Incidenza (appropriate assessment).

• tramite la valutazione di incidenza, accertare se i piani o progetti avranno effetti negativi sull’integrità del sito e, nel caso in cui ne abbiano, verificare se sia possibile introdurre misure di mitigazione o condizioni che

rimuovono o riducono gli effetti negativi ad un livello non significativo.

• prevedere, in circostanze eccezionali, un meccanismo di approvazione anche quando piani o progetti hanno effetti negativi su un sito Natura 2000, nonostante l’introduzione di misure di mitigazione, se si tratta di progetti di rilevante interesse pubblico o non esistono possibili soluzioni alternative.

a differenza della valutazione di Impatto ambientale (vIa) e della valutazione ambientale Strategica (vaS) che hanno lo scopo di dare informazioni utili al processo decisionale, la valutazione di Incidenza è giuridicamente vincolante per l’autorità competente e ne condiziona la decisione finale. Se la valutazione di Incidenza stabilisce che si potrebbero avere impatti negativi sull’integrità del sito Natura 2000 in conseguenza di un determinato piano o

progetto, allora quest’ultimo non può essere approvato a meno che non si faccia ricorso ad una deroga secondo quanto stabilito al paragrafo (4) dell’articolo 6. per facilitare la comprensione e la corretta applicazione della procedura prevista all’articolo 6, la Commissione europea ha prodotto una serie di documenti di interpretazione e delle guide metodologiche. Questi documenti sono uno strumento utile per gli utenti se si considera che quasi 30.000 persone in dieci mesi del 2009 li hanno scaricati dal sito della direzione Generale ambiente.

Guide per settori specifici alcuni settori però, hanno richiesto indicazioni più dettagliate sull’applicazione dell’articolo 6 nel loro campo di attività. la Commissione europea ha quindi deciso di produrre una serie di guide per settori specifici che includono

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Parco eolico, Yorkshire, UK; miniera per l’estrazione di ghiaia, Germania del sud

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4 natura2000

Sviluppo di energia eolica e Natura 2000

Il settore europeo dedicato all’energia eolica è cresciuto rapidamente negli ultimi dieci anni e ora l’Europa è considerata leader nel mondo. Nel 2008, l’energia eolica ha prodotto circa il 4% del fabbisogno europeo di elettricità, percentuale che, secondo le stime, dovrebbe triplicarsi entro il 2020 come risultato del “Pacchetto su Energia Cambiamenti Climatici” della Commissione Europea; un settore che, quindi, è destinato ad crescere in modo significativo nei prossimi anni.

L’energia eolica apporta numerosi benefici alla società, come la riduzione delle emissioni di gas serra, e generalmente non rappresenta una minaccia per le specie. Come tutti i cambiamenti nell’uso del suolo (o del mare), però, i parchi eolici possono avere un impatto negativo sulla natura: studi dimostrano che, in particolare, uccelli, pipistrelli, mammiferi marini e alcuni habitat, come le torbiere, sono

da raccogliere necessario alla Valutazione di Incidenza e le possibili misure di mitigazione da considerare.

L’esperienza maturata in numerosi paesi dimostra che, nonostante le perplessità, la maggior parte delle minacce può essere minimizzata evitando di impiantare parchi eolici in siti con habitat sensibili o con importanti popolazioni di specie rare o protette dalle Direttive Habitat e Uccelli.

Il vento è una risorsa abbondante in tutta Europa. Per questo il nuovo documento guida sottolinea l’importanza di un livello strategico di pianificazione territoriale. La Commissione Europea in particolare raccomanda la redazione di mappe di sensibilità per identificare le aree in cui, in una determinata regione o municipalità, la costruzione di impianti eolici possa essere considerata a basso, medio o alto rischio per le specie e gli habitat sia dentro che fuori i siti Natura 2000.

l’energia eolica, le industrie estrattive non energetiche e porti ed estuari, che potrebbero essere politiche in espansione nel prossimo futuro. Questi documenti guida hanno lo scopo di far comprendere le modalità di applicazione delle procedure previste dall’articolo 6 nello sviluppo di piani o progetti in determinati settori e, in particolare, fornire un supporto per l’elaborazione di una valutazione di Incidenza. I documenti guida dovrebbero spiegare agli operatori economici e alle autorità il quadro legislativo in cui devono operare a livello europeo, e garantire che i settori che trainano lo sviluppo, promossi dalle politiche dell’unione, adottino gli obblighi di salvaguardia delle specie rare e minacciate e degli habitat protetti secondo le direttive europee per la natura. le guide non intendono essere prescrittive, ma offrire supporto, idée e suggerimenti basati su esperienze pratiche di adozione di piani e progetti in un determinato settore. Così concepite, le guide intendono

essere uno strumento utile per le autorità competenti e i promotori dei progetti, i consulenti, i gestori dei siti e tutti coloro che sono coinvolti nella pianificazione, creazione, implementazione e approvazione di piani e progetti in questi settori. una buona applicazione, fin dalle prime fasi, delle procedure previste dall’articolo 6 evita non necessari e a volte costosi ritardi nel processo di autorizzazione.

Collaborazione con gli stakeholdersper l’elaborazione di ciascuna guida, la Commissione europea ha istituito un gruppo di lavoro ad hoc costituito da rappresentanti dell’industria, esperti scientifici, autorità nazionali, oNG e servizi della Commissione attinenti. Questa modalità di approccio ha permesso alle parti di discutere e analizzare le aree di interesse specifiche nell’ambito dell’implementazione delle direttive Habitat e uccelli. Questo ha rappresentato anche un’opportunità per i partecipanti di accrescere la comprensione dei punti di vista

degli altri attori coinvolti e promuovere lo scambio di informazioni su esperienze esistenti, buone pratiche e lezioni apprese da precedenti piani e progetti che hanno coinvolto specie rare o minacciate e siti Natura 2000. Il dialogo e lo scambio di punti di vista è stata un parte di notevole valore per il processo di sviluppo delle guide perché ha assicurato che il prodotto finale prendesse pienamente in considerazione le necessità dei settori coinvolti e fosse adatto allo scopo; ha inoltre rappresentato una prima esperienza di un costruttivo dialogo fra settori che potrà essere mantenuto anche in futuro.

Progressi fatti finora dopo un’intensa fase di dialogo con i relativi gruppi di lavoro e con gli altri dipartimenti della Commissione europea, i documenti guida su ‘sviluppo di energia eolica e Natura 2000’ e ‘industrie estrattive non energetiche e Natura 2000’ sono stati completati e trasmessi agli Stati membri in vista della loro pubblicazione da parte della

Commissione. le guide su porti ed estuari dovrebbero invece essere pronte entro la fine dell’anno. Nel frattempo sono cominciati i lavori per lo sviluppo di due ulteriori documenti che saranno dedicati all’acquacoltura e al trasporto per vie navigabili interne che dovrebbero essere pubblicati nel 2011. oltre ad analizzare le interazioni fra questi due settori di attività e la conservazione della natura, questi documenti affronteranno anche la relazione fra le due direttive per la natura e la direttiva Quadro sulle acque per offrire supporto e guide pratiche anche su questi aspetti.

Messaggi chiave alcune delle indicazioni emerse dai lavori dei gruppi ad hoc sono specifiche del settore, ma altre sono di carattere generale: • La pianificazione strategica

rende la vita più facile: pianificare strategicamente lo sviluppo su una vasta area geografica è uno dei metodi più efficaci per individuare i potenziali conflitti e minimizzare gli impatti sulla natura all’inizio del processo

particolarmente vulnerabili.

Gli effetti variano molto al variare delle specie e degli habitat presenti e a seconda della grandezza, la localizzazione e la struttura dello sviluppo degli impianti eolici. La nuova

guida prodotta dalla Commissione Europea esamina dettagliatamente questi aspetti e offre consigli su come gestire piani e progetti che potrebbero avere un impatto negativo sui siti Natura 2000, indicando anche il livello di informazione

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documento illustra poi come analizzare i potenziali effetti dei piani e progetti su un sito Natura 2000 e come determinare le possibili conseguenze sull’integrità del sito.

Viene infine ribadita l’importanza di analizzare piani e progetti singolarmente perchè la tipologia e l’estensione degli impatti dipendono molto dalla pianificazione e dalla localizzazione del progetto. Così come per gli impianti eolici, la compatibilità delle industrie estrattive con i siti Natura 2000 non è esclusa automaticamente ma va valutata con attenzione. Inoltre, la guida riconosce che alcuni progetti di estrazione potrebbero anche essere di beneficio alla biodiversità, specialmente se portati avanti in ambienti già impoveriti (ad esempio attraverso un attento ripristino del sito alla fine del ciclo del progetto).

di pianificazione. Inoltre, la pianificazione strategica permette non solo di identificare un quadro di sviluppo più integrato, trasparente e stabile per i diversi settori, ma riduce anche i rischi di incontrare difficoltà e ritardi al livello di singoli progetti;

• La Valutazione di Incidenza deve basarsi su informazioni valide e su un processo graduale: è di fondamentale importanza assicurarsi che ci sia alla base una informazione sufficientemente robusta. l’esperienza ha dimostrato che molti dei ritardi o dei problemi incontrati durante il processo di autorizzazione sono dovuti al fatto che le informazioni raccolte per la valutazione di Incidenza risultano essere incomplete e che i passi indispensabili non sono stati compiuti. le autorità non hanno quindi i dati necessari per valutare se ci siano effetti negativi sull’integrità dei siti e, perciò, l’intero processo deve essere messo in attesa mentre vengono raccolte ulteriori informazioni.

• Il dialogo e la consultazione sono importanti fin dalle prime fasi: una buona fase di ricerca e consultazione sul progetto nel periodo precedente all’inizio dei lavori permette di risparmiare tempo e denaro nelle fasi successive. la consultazione con le autorità coinvolte non solo aiuta a formare un quadro più completo possibile dei siti Natura 2000 che potrebbero essere colpiti dai potenziali impatti del piano o progetto ma favorisce anche un processo decisionale più agevole e, spesso, più veloce.

Queste tre indicazioni sono state riconosciute fondamentali per conciliare sviluppo e salvaguardia dei siti Natura 2000. per questo godono di particolare attenzione all’interno dei documenti guida specifici per settore. Tutti i documenti guida prodotti, relativi all’articolo 6, sono disponibili su:http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/guidance_en.htm

Passi da compiere per l’elaborazione della Valutazione di Incidenza

L’industria estrattiva minerale non energetica e Natura 2000

L’industria estrattiva non energetica (NEEI), che si divide in tre sotto-settori – minerali da costruzione, minerali industriali e minerali metallici – fornisce molte delle materie prime di base alle industrie europee. Nel novembre 2008, la Commissione Europea ha adottato l’Iniziativa per le Materie Prime che stabilisce delle misure atte a garantire e accrescere l’accesso alle materie prime all’interno dell’Europa e nel mondo. L’iniziativa ha identificato una serie di fattori che potrebbero influenzare la competitività dell’industria.

Uno di questi fattori rimanda alle difficoltà che l’industria estrattiva incontra talvolta per l’accesso al suolo. Le risorse minerali sono ripartite in modo non uniforme sul territorio. Di conseguenza, le estrazioni possono essere operate solo in presenza di depositi commercialmente redditizi. Questo

ha portato a situazioni in cui i piani e progetti individuali si sono scontrati con usi del suolo concorrenti o con interessi sociali più ampi, inclusi i siti Natura 2000.

Il nuovo documento guida della Commissione Europea considera gli

impatti che un piano di una industria estrattiva non energetica potrebbe avere sulle diverse tipologie di habitat o specie e valuta le possibilità di evitare o minimizzare tali impatti, ad esempio tramite piani minerali strategici o misure di mitigazione adeguate. Il

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De�nire l’area di studio

• Sito Natura 2000 • Aree di azione del progetto

Identificare gli obiettivi di

conservazione del sito

Identificare gli habitat e le specie da considerare

nella valutazione:Analizzare la sensibilità delle specie alle azioni del progetto e gli habitat

presenti nell’area del progetto

Consultazione: autoritá

competenti e stakeholders

Informazioni esistenti,

inventari, indagini

Valutare gli effetti sugli habitat naturali e le specie,

La struttura ecologica e le funzioni

Progettare il monitoraggio

Determinare gli effetti sull’integritá del sito

Progettare misure preventive e

di mitigazione

Informazioni su altri piani

e progetti

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6 natura2000

le liste rosse delle specie della IuCN sono conosciute in tutto il mondo ma, finora, non era mai stata fatta una valutazione a livello pan-europeo o europeo. la Commissione europea ha dato mandato alla IuCN di compiere tale valutazione sia per l’intera europa (circa 40 paesi) sia per i 27 Stati membri dell’unione europea. Il risultato consiste in una lista che riporta lo stato di conservazione di circa 6000 specie europee in specifiche categorie che vanno dai mammiferi ai molluschi. per assicurare l’attendibilità di questa impegnativa analisi, in corso fin dal 2005, sono stati coivolti centinaia di esperti da 40 paesi diversi, ciascuno dei quali contribuisce con il proprio tempo e la propria conoscenza. Sono stati raccolti dati su distribuzione geografica, popolazione, preferenze di habitat, maggiori minacce, misure di conservazione, utilizzo delle specie

ecc.. relativi ad ogni specie nativa europea, o naturalizzata prima del 1500 dC. In base ai dati raccolti, ogni specie è stata poi inserita in una delle nove possibili categorie che vanno da “estinta” ad “a rischio minimo”. le specie classificate come vulnerabili, minacciate o gravemente minacciate sono da considerarsi a rischio.

Risultati ottenuti finoraI risultati ottenuti finora confermano che l’europa non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010. Circa il 14–23% delle specie europee di mammiferi, anfibi, rettili, libellule e coleotteri saproxilici sono a rischio. I dati indicano anche che metà delle

La Lista Rossa delle specie in Europa

A rischio in Europa

Popolazione in declino in Europa

* mammiferi terrestri 15% 27%

* mammiferi marini 23% 27%

anfibi 22% 59%

rettili 21% 42%

Farfalle 7% 31%

libellule 16% 24%

Coleotteri saproxilici 14% 14%

* basato su una valutazione su 25 Stati membri

Circa il 14–23% delle specie

europee di mammiferi,

anfibi, rettili e libellule sono a

rischio di estinzione in

Europa

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Una risorsa importante per i policy makersle liste rosse e le schede tecniche annesse rappresentano un utile strumento per chi lavora nella conservazione della natura, nella politica e nella pianificazione ambientale in tutto il territorio europeo. esse possono essere considerate un punto di riferimento rispetto al quale si potranno misurare i cambiamenti intercorsi negli anni e formulare politiche e azioni di conservazione basate su dati reali, i quali, resi pubbici, promuoveranno ulteriori ricerche ed un migliore e più sistematico monitoraggio delle specie. ad oggi sono disponibile sei liste rosse europee dedicate a mammiferi, rettili, anfibi, libellule, farfalle e coleotteri saproxilici. altre tre, dedicate ai pesci di acqua dolce, i molluschi e le piante vascolari, saranno pubblicate il prossimo anno.

I rapporti, le schede specifiche e l’accesso ai dati sono disponibili su:

http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/redlist/

index_en.htm

specie europee di anfibi e un terzo delle specie di rettili e farfalle sono in declino. Questi risultati offrono un quadro ancora più preoccupante se si considera che molte delle specie a rischio sono endemiche in europa e non si trovano altrove. tuttavia, c’è ancora qualche speranza. più della metà delle libellule, ad esempio, è risultata avere una popolazione stabile.Il loro declino era stato provocato dalla conversione dell’uso del suolo, dalla canalizzazione dei fiumi e dall’inquinamento delle acque soprattutto nell’europa occidentale fra gli anni sessanta e ottanta, quando numerose specie erano considerate estinte su vasti areali. In seguito, una migliore gestione delle acque e una decrescente eutrofizzazione hanno avuto un impatto positivo tanto che diverse specie, dipendenti dalle acque correnti, sono state

protagoniste di una rapida ripresa. Questa tendenza non è putroppo universale: nel mediterraneo infatti, la popolazione di libellule è ancora in declino. Grazie ad importanti sforzi di conservazione, un piccolo numero di specie ha addirittura incrementato la popolazione, come, ad esempio, il rospo delle baleari Alytes muletensis (si veda il box).

Le Liste Rosse e la Direttiva Habitatl’analisi dello status delle specie sviluppata con le liste rosse europee offre un’istantanea della situazione reale, basata sulle informazioni disponibili e si rivela complementare alle valutazioni sullo Stato di Conservazione Favorevole compiute in base la direttiva Habitat. Si deve però considerare che le liste rosse valutano aspetti differenti rispetto alla direttiva

Le categorie delle Liste Rosse:

estinta (eX)

estinta in natura (eW)

estinta nella regione (re)

Quasi a rischio (Nt)

a rischio minimo (lC)

dati insufficienti(dd)

Risc

hio

di e

stin

zion

e

Categorie a rischio

Gravemente minacciata (CE)

Minacciata (EN)

Vulnerabile (VU)

Il rospo delle Baleari è una specie prioritaria in base alla Direttiva Habitat, e vive esclusivamente sull’isola di Maiorca. A metà degli anni novanta, il Governo regionale delle Isole Baleari ha elaborato un programma specifico il cui obiettivo era di aumentare di dieci volte la popolazione di questa specie, in modo da assicurarne la sopravvivenza.

Per realizzare questo programma, il governo ha fatto ricorso ad un Progetto LIFE Natura che ha finanziato azioni di conservazione di dieci corsi d’acqua nella Sierra de Tramontana. La crescita della popolazione è stata costante ma, data la ridotta dimensione dell’areale disponibile, ad oggi, il rospo delle Baleari è considerato, secondo i criteri della Direttiva Habitat, ancora come in un inadeguato stato di conservazione.

Habitat: mentre le prime classificano le specie soltanto in base al loro rischio di estinzione relativo, le valutazioni sullo stato di conservazione in base alla direttiva invece, devono dimostrare che la popolazione sia autosufficiente dal punto di vista della sopravvivenza, che l’areale sia stabile e che le specie continuino ad essere una componente vitale dell’habitat che le ospita. per questo motivo, specie considerate non a rischio secondo i criteri delle liste rosse non godono necessariamente di un status favorevole di conservazione. In molti paesi dell’europa occidentale, inoltre, i tassi di perdita di popolazione hanno rallentato perché le specie sono ridotte a livelli molto bassi. In questi casi, le specie non possono essere classificate come “a rischio” secondo i criteri adottati per le liste rosse, nonostante il fatto che la popolazione sia in declino. una popolazione, infatti, per essere considerata vulnerabile deve mostrare una riduzione del 30% in dieci anni o tre generazioni.

Limenite del Pioppo, limentis populi, (quasi a rischio in Europa)

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Iberolacerta aurelioi (specie a rischio)

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8 natura2000

notevolmente insufficiente

incompleto

quasi completo

Progressi significativima recenti

STATI MEMBRI

BELGIË/BELGIQUE

BULGARIA

CESKÁ REPUBLIKA

DANMARK

DEUTSCHLAND

EESTI

ÉIRE/IRELAND

ELLÁDA

ESPAÑA

FRANCE

ITALIA

KÝPROS**

LATVIJA

LIETUVA

LUXEMBOURG

MAGYARORSZÁG

MALTA***

NEDERLAND

ÖSTERREICH

POLSKA

PORTUGAL

ROMÂNIA****

SLOVENIJA

SLOVENSKO

SUOMI

SVERIGE

UNITED KINGDOM

EU

Numerodi siti

280

228

1.082

261

4.622

531

424

241

1.448

1.367

2.288

40

324

382

48

467

28

146

168

823

96

273

259

382

1.715

3.983

623

22.529

aggiornamento a maggio 2009

Numerodi siti

234

114

39

113

738

66

132

202

599

382

597

29

95

88

13

55

13

77

96

141

59

109

27

38

468

531

260

5.315

Area totale(km2)

3.282

23.217

9.684

14.718

59.784

12.592

3.013

29.534

105.032

78.476

43.777

1.593

6.999

6.449

145

13.512

16

10.125

9.869

55.228

10.438

-

4.656

12.236

30.838

29.873

18.401

593.486

Area aterra (%)*

9,7

20,4

12,3

5,9

12,2

13,5

3,0

20,9

20,6

7,9

13,6

25,9

10,0

9,6

5,6

14,5

5,1

12,6

11,8

15,6

10,7

-

23,0

25,1

7,5

6,2

6,2

11,4

Numero di sitimarini

4

14

-

59

15

27

71

120

33

73

45

3

4

1

-

-

0

6

-

4

10

1

1

-

66

108

35

700

Area amare (km2)

315

539

-

12.180

16.055

6.502

933

1.947

1.034

34.914

2.724

109

520

171

-

-

0

4.895

-

6.490

622

-

3

-

5.567

4.018

3.125

102.663

Progresso

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SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC)Direttiva “Habitat”

ZONE A PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)Direttiva “Uccelli”

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barometro

Nota Bene:

• Il barometro Natura è gestito dalla dG ambiente con l’assistenza tecnica dell’agenzia europea per l’ambiente e si basa sulle informazioni ufficiali trasmesse dagli Stati membri.

• diversi siti sono stati designati, totalmente o in parte, ai sensi di entrambe le direttive sulla natura. a causa della possibile sovrapposizione fra i siti designati ai sensi delle due direttive, non è possibile sommare i dati dei SIC e delle zpS per ottenere una cifra globale di Natura 2000.

• la percentuale della superficie totale si riferisce esclusivamente alle zone terrestri designate, ossia alla totalità delle zone di protezione speciale (direttiva “uccelli”), dei siti di importanza comunitaria proposti, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione (direttiva “Habitat”), ad esclusione delle zone marine. alcuni Stati membri hanno designato parti rilevanti delle rispettive acque costiere. Queste ultime sono comprese nel numero di siti e di zone proposte, pur essendo escluse dalla percentuale della superficie totale e dalle indicazioni sui progressi. Si sta ora valutando se le proposte nazionali relative a vari habitat e specie marini siano sufficienti affinché l’applicazione di Natura 2000 nell’ambito di entrambe le direttive sia proficua anche per quanto riguarda il mare aperto.

• alcuni Stati membri hanno proposto vaste aree che includono zone cuscinetto, mentre altri hanno limitato le loro proposte alle zone chiave. In entrambi i casi, l’articolo 6 della direttiva “Habitat” si applica alle nuove attività che, sebbene previste all’esterno di un sito Natura 2000, possono avere conseguenze sul sito stesso.

• I 12 nuovi Stati membri che hanno aderito all’unione europea il 1° maggio 2004 e il 1° gennaio 2007 avevano l’obbligo di classificare le zone a protezione speciale (zpS) e proporre i siti di importanza comunitaria (SIC) entro la rispettiva data di adesione. tutti i paesi hanno presentato i rispettivi elenchi, attualmente in fase di valutazione.

• la valutazione globale degli elenchi nazionali potrà essere modificata, con aggiunte o riduzioni, a seguito di analisi scientifiche più complete dei dati, in particolare nel corso dei relativi seminari biogeografici.

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9Numero 28 • giugno 2010

STATI MEMBRI

Barometro Natura 2000: osservazioni sui progressi

l’attuale barometro illustra lo stato di avanzamento, aggiornato a maggio 2010, dell’attuazione delle direttive Habitat e uccelli nei 27 Stati membri dell’unione europea.

dall’ultimo barometro del dicembre 2009, diversi Stati hanno fatto progressi. Grecia e Cipro hanno incrementato significativamente il numero di zpS all’interno del proprio territorio. Cipro, inoltre, ha accresciuto il numero di SIC. la Gran bretagna ha allargato considerevolmente le aree marine delle zpS, che risultano ora triplicate in superficie, così come la Francia, che ha esteso le aree marine di zpS e SIC.

al novero dei paesi che hanno inserito nuovi siti al proprio elenco vanno aggiunti anche la lituania (sia per SIC che per zpS) e l’Irlanda (zpS).

dal 15 al 17 giugno 2010 si terrà a brindisi, Italia, il prossimo seminario biogeografico marino che riguarderà la regione macaronesica, il mar Nero e il mediterraneo.

per quanto riguarda la valutazione del grado di completezza delle reti nazionali di zp S non è previsto un processo di selezione biogeografico ma la Commissione si avvale di diversi lavori scientifici, inclusi gli inventari nazionali se esistenti, nonché le pubblicazioni sulle zone importanti per la conservazione dell’avifauna (Iba) di birdlife International.

notevolmente insufficiente

incompleto

quasi completo

Progressi significativima recenti

* percentuale della superficie terrestre dei SIC rispetto alla superficie terrestre dello Stato membro.

** La superficie e la percentuale del territorio corrispondono al territorio di Cipro in cui è attualmente d’applicazione l’acquis comunitario in virtù del protocollo 10 del Trattato di adesione di Cipro.

*** Diversi siti marini, ma nella banca dati non vi sono informazioni sulle zone marine.

**** Nessuna superficie presente nella banca dati della Romania.

barometro natura 2000

Area totale(km2)

3.269

33.430

7.854

19.319

54.342

11.321

13.560

28.076

131.434

73.556

45.309

883

7.856

9.254

399

13.973

50

14.342

8.978

38.003

16.788

32.833

6.360

5.739

48.552

64.467

29.066

719.015

Area aterra (%)*

10,1

29,6

10,0

7,4

9,7

16,7

10,7

16,3

24,5

8,5

14,3

13,1

11,3

13,9

15,4

15,0

13,3

8,4

10,7

11,0

17,4

13,2

31,4

11,7

12,7

13,7

6,8

13,7

Numero di sitimarini

2

14

-

125

53

46

96

134

97

133

162

6

6

2

-

-

1

14

-

6

25

6

3

-

98

334

49

1.412

Area amare (km2)

198

592

-

16.145

19.768

3.752

6.009

6.604

7.926

26.838

2.254

129

562

171

-

-

8

10.857

-

3.600

775

1.353

-

-

5.460

7.512

12.409

132.923

Progresso

Numerodi siti

280

228

1.082

261

4.622

531

424

241

1.448

1.367

2.288

40

324

382

48

467

28

146

168

823

96

273

259

382

1.715

3.983

623

22.529

BELGIO

BULGARIA

REPUBBLICA CECA

DANIMARCA

GERMANIA

ESTONIA

IRLANDA

GRECIA

SPAGNA

FRANCIA

ITALIA

CIPRO**

LETTONIA

LITUANIA

LUSSEMBURGO

UNGHERIA

MALTA***

PAESI BASSI

AUSTRIA

POLONIA

PORTOGALLO

ROMANIA****

SLOVENIA

SLOVACCHIA

FINLANDIA

SVEZIA

REGNO UNITO

UE

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SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC)Direttiva “Habitat”

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10 natura2000

‘L’Europa adotta nuovi obiettivi

primari per il 2020 e una

visione di lungo termine fino al 2050 per le sue

politiche sulla biodiversità’

Politiche europee per la biodiversità- dopo il 2010

Cred

it

l’europa ha fatto progressi nello sviluppo di una nuova politica europea e di una strategia per fermare la perdita di biodiversità. ora sono necessari nuovi obiettivi, dato che quelli in vigore scadranno alla fine del 2010.

Fare il punto e valutare le opzionila Commissione europea ha lanciato in gennaio una Comunicazione elencando le “opzioni per una visione europea e obiettivi per la biodiversità oltre il 2010” con lo scopo di avviare un confronto. Il documento fa il punto sui successi e le carenze delle politiche europee attuali e offre una visione di lungo termine fino al 2050 nonché i quattro obiettivi intermedi utili al suo raggiungimento (2020). Il documento esplicita anche il lavoro necessario a stabilire e realizzare questi ambiziosi obiettivi.

Sono state in particolare evidenziate due questioni. la prima si basa sul riconoscimento che, nonostante i progressi fatti, c’è bisogno urgente di uno sforzo a livello europeo. la biodiversità è ancora in declino ed è sempre più evidente che gli ecosistemi sono vicini al collasso. Questo non riguarda solo la perdita di biodiversità o di natura, ma coinvolge seriamente il benessere di milioni di persone. Si è compreso come non si possa continuare a sottovalutare, o a dare per scontato, il fondamentale beneficio economico e sociale offerto da ecosistemi sani e ricchi di biodiversità. la recente analisi della teeb (si veda in

proposito il numero precedente) ha stimato che la perdita di servizi eco sistemici costa ogni anno 50 miliardi di euro. e i benefici che ne traiamo costano soltanto una piccola frazione di quello che costerebbero gli stessi servizi per opera dell’uomo. le politiche europee attuali non danno un sufficiente riconoscimento al valore dei servizi ecosistemici. per questo una delle principali strategie europee dovrebbe consistere nell’includere la biodiversità e i servizi ecosistemici nelle politiche di altre aree o settori perché, da sole, le misure di conservazione della biodiversità non sono sufficienti a sostenere tutte le attività.

La visione europea di lungo termine per la biodiversità

‘la biodiversità e i servizi eco sistemici che essa offre –suo capitale naturale- siano protetti, valorizzati ed appropriatamente ripristinati entro il 2050 in forza dell’intrinseco valore della biodiversità e del loro contributo essenziale al benessere dell’umanità e alla prosperità economica, così che siano scongiurati i cambiamenti catastrofici derivanti dalla perdita di biodiversità’.

1. Com(2010) 4 final

Gli ecosistemi sani e i servizi ecosistemici saranno al centro della nuova strategia per la biodiversità

Biodiversità:politiche dopo

il 2010

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11Numero 28 • giugno 2010

Il punto di partenza dell’Europa per la biodiversità

La Comunicazione della Commissione Europea ha sottolineato l’importanza di avere una solida base scientifica sulla quale basare la nuova strategia per la biodiversità e misurarne i progressi. In risposta a tale necessità, l’Agenzia Europea dell’Ambiente e il suo Topic Centre sulla Diversità Biologica hanno elaborato un punto di riferimento iniziale, in stretta collaborazione con la Commissione Europea.

I dati utilizzati, che sono di facile accesso e di qualità accertata, riguardano specie, habitat ed ecosistemi e provengono, fra gli altri, dagli indicatori SEBI, dal CORINE land Cover del 2006, dai rapporti ricevuti ai sensi dell’articolo 17 della Direttiva Habitat sullo status di conservazione degli habitat e delle specie protette e dalla Valutazione di medio termine sull’implementazione del Piano di Azione europeo sulla Biodiversità del 2008.

I messaggi più importanti sono riportati in un quadro di valutazione affiancato da una sintesi e sostenuto da una serie di fatti e cifre che saranno rese pubbliche in ottobre. Le valutazioni offrono una visuale completa sui principali segnali dell’attuale stato delle diverse componenti della biodiversità e degli ecosistemi e sul loro andamento (specie comuni e a rischio, principali categorie di ecosistemi, cambiamenti nell’uso del suolo, maggiori minacce, impatti e benefici provenienti dagli ecosistemi..). Questo sarà il punto di riferimento sulla base del quale si potrà valutare se lo stato della biodiversità stia migliorando.

Il documento di riferimento sarà poi sostenuto dal nuovo Sistema di Informazione Europeo sulla Biodiversità (BISE), creato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente insieme alla Commissione Europea. L’obiettivo è quello di costruire un singolo punto d’accesso a dati, conoscenza e informazioni coerenti, aggiornati e qualitativamente accertati sulla biodiversità in Europa.

Ulteriori informazioni sono disponibili al sito: http://www.eea.europa.eu/themes/biodiversity

Aree di interesse per il futurola comunicazione della Commissione europea identifica un numero di aree specifiche in cui sono necessarie ulteriori azioni: • I ritardi nell’implementazione

della rete Natura 2000 devono essere affrontati con la massima priorità.

• È necessario coprire le lacune legislative a livello europeo in materia, ad esempio, di protezione della biodiversità del suolo e di controllo delle specie aliene.

• Integrazione delle problematiche legate alla biodiversità anche in altre politiche che prendano in considerazione i vantaggi derivanti da un ecosistema sano.

• dovrebbe essere reso disponibile un adeguato

finanziamento per la conservazione della biodiversità.

• la conoscenza dello stato della biodiversità e dei servizi ecosistemici si dovrebbe basare su dati scientifici in modo da poter misurare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi (si veda il box).

Un mandato politico garantito Il 15 marzo u.s. i 27 ministri dell’ambiente hanno discusso le diverse opzioni presentate dalla Commissione europea nella sua Comunicazione e si sono accordati su un obiettivo primario che si rifà all’opzione più ambiziosa della Commissione:“Arrestare la perdita della biodiversità e il degrado dei servizi ecosistemici in Europa entro il 2020, ripristinarli per quanto possibile,

rafforzando il contributo dell’Europa per fermare la perdita di biodiversità a livello globale”. Nel Summit europeo del 26 marzo 2010, i Capi di Stato e di Governo hanno approvato la nuova visione e l’obiettivo primario.

Prossimi passi ora che l’accordo politico sull’obiettivo da raggiungere è stato sottoscritto, il processo per mettere in atto una nuova strategia europea può avere inizio. Considerando la complessità della questione, la strategia dovrà stabilire chiari, ambiziosi seppur realistici e raggiungibili sotto-obbiettivi. la strategia dovrà inoltre essere condivisa da tutti i gruppi le cui attività sono interconnesse con la biodiversità; ecco perché la consultazione assume connotati preminenti nel suo sviluppo. la

Green Week di giugno (vedi il sommario delle notizie) ha rappresentato una prima opportunità di commentare e scambiarsi opinioni e punti di vista sulle proposte della Commissione europea che proseguirà poi le attività di consultazione per otto settimane sul suo sito web. la strategia sarà poi ultimata alla fine dell’anno, tenendo in considerazione anche i risultati della decima Conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica che si terrà a Nagoya, Giappone, in ottobre, con lo scopo di adottare un piano strategico globale per la Convenzione nel periodo 2011–2020.

Per ulteriori informazioni si veda: http://ec.europa.eu/

environment/nature/biodiversity/policy/index_

en.htm

La biodiversità deve essere meglio integrata nelle altre politiche

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BIODIVERSITY INFORMATIONSYSTEM FOR EUROPE

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12 natura2000

Cosa pensano della biodiversità i cittadini dell’unione europea? Questo il tema di una nuova indagine di eurobarometro intitolata “L’atteggiamento dei cittadini europei nei confronti della biodiversità” e pubblicata nel marzo 2010. Il rapporto include i risultati delle interviste condotte su 27.000 persone selezionate a caso in tutti e 27 i paesi dell’unione. le domande sono le stesse formulate in una indagine condotta nel 2007, in modo da consentire un confronto fra le due e comprendere come gli atteggiamenti siano cambiati da allora. Inoltre, sono state formulate nuove domande sulle politiche emergenti. In totale sono state poste 12 domande con lo scopo di valutare la familiarità delle persone con il termine biodiversità e con il concetto di perdita di biodiversità. In particolare sono state affrontate le seguenti problematiche: • a quale livello i cittadini europei si

sentono informati sulla biodiversità

• opinioni sulle cause principali della perdita di biodiversità

• livello di gravità percepita riguardo alla perdita di biodiversità a livello locale, europeo e globale

• Impatti della perdita di biodiversità attesi

• opinioni sulle motivazioni dell’importanza di fermare la perdita di biodiversità

• azioni intraprese personalmente per preservare la biodiversità

• Conoscenza della rete Natura 2000• percezioni sui ruoli principali svolti

dalle aree naturali protette.

Un terzo degli europei non conosce il termine “biodiversità”Secondo l’indagine di eurobarometro, a due terzi dei cittadini del’unione il termine è familiare ma solo il 38% ne conosce realmente il significato (percentuale superiore del 3% rispetto ai risultati del 2007). un altro 28% conosce il termine per sentito dire ma non sa spiegare cosa significhi. Come nel 2007, i livelli di conoscenza sono

maggiori in Germania e in austria (87-88%). al contrario, il 73% dei ciprioti, 70% dei danesi e il 65% degli slovacchi intervistati, non ha mai sentito il termine biodiversità. Circa 6 su 10 cittadini dell’unione si considerano poco informati sulla perdita di biodiversità.

Le persone pensano ancora che la biodiversità riguardi la protezione delle specieQuando si chiede cosa significhi perdita di biodiversità, la maggioranza delle persone crede ancora che si tratti di un concetto principalmente relativo alle specie. Il 62% pensa che significhi che alcune specie di animali o piante scompariranno o saranno in pericolo, mentre un ulteriore 18% pensa che la perdita di biodiversità provocherà un declino degli habitat naturali. Quasi la totalità delle persone intervistate crede che la biodiversità sia, prima di tutto, un obbligo morale. al contrario, una piccola minoranza (il 2%) pensa che la perdita

L’atteggiamento dell’Europa nei confronti della biodiversità

Su dieci cittadini europei, più di otto

considerano la perdita di

biodiversità un problema serio

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Volontari in una riserva naturale in Gran Bretagna

Biodiversitàattività di

sensibilizzazione

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13Numero 28 • giugno 2010

La campagna per la biodiversità della Commissione Europea

Per aiutare a tenere alto il profilo della biodiversità in Europa, la Commissione Europea ha lanciato all’inizio dell’anno una campagna di sensibilizzazione in coincidenza con l’anno internazionale della biodiversità. Il principale scopo della campagna è far comprendere agli europei i problemi dovuti alla perdita di biodiversità e all’impatto che questa può avere sulla loro vita quotidiana. La campagna ha anche illustrato il ruolo che i cittadini possono svolgere per aiutare a fermare questo declino.

La campagna si sviluppa intorno al messaggio “Biodiversità- siamo tutti coinvolti” ed è descritta da un logo raffigurante un essere umano che, ad un attento esame, è fatto da centinaia di icone di diverse specie. L’obiettivo è evidenziare il concetto che le nostre vite sono strettamente connesse con quelle degli altri animali e delle piante, e che siamo tutti parte di uno stesso sistema.

La campagna si compone di diversi elementi. Ha un sito dedicato, tradotto in 23 lingue, e un’innovativa applicazione facebook grazie alla quale il pubblico può esprimere il proprio supporto “biodiversificandosi” o diventando amico di un animale. Una volta avuto accesso alla pagina della propria specie preferita, si può dialogare con persone che la pensano allo stesso modo, creare e-cards e dare o ricevere consigli per salvare la biodiversità.

Per lanciare la campagna si sono organizzati eventi in sei capitali europee. Per l’occasione, sono state dipinte sulle strade le sagome di animali morti così da attirare l’attenzione delle persone sulla perdita di biodiversità e evidenziare il fatto che siamo

tutti interconnessi. La seconda fase della campagna, iniziata a maggio, proseguirà con una nota positiva, cercando di rendere i cittadini più consapevoli del ruolo che possono svolgere nel rallentare e prevenire la perdita della biodiversità. La campagna continuerà fino alla fine dell’anno.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della campagna

http://ec.europa.eu/environment/biodiversity/campaign/

di biodiversità possa causare problemi economici o portare ad una perdita di benessere materiale. Inoltre, la maggior parte dei cittadini dell’unione, non vedono come la perdita di biodiversità possa avere un impatto immediato su loro stessi. Solo il 17% degli intervistati, infatti, dichiara di essere già stato colpito ma la maggioranza (72%) riconosce che la perdita di biodiversità avrà un impatto sulla propria vita e su quella dei propri figli.

La biodiversità è riconosciuta come un problema seriopiù di otto su dieci intervistati ritengono che la biodiversità sia un problema serio. oltre ad essere un obbligo morale, la maggioranza dei cittadini dell’unione ritiene che la biodiversità sia importante perché “il benessere e la qualità della nostra vita dipendono dalla natura e dalla biodiversità di cui godiamo” e perché “la biodiversità è essenziale per combattere i cambiamenti climatici”. ma quando si tratta di identificare le maggiori minacce alla biodiversità, la maggior parte degli intervistati sembra essere scarsamente informata. più di un quarto degli europei indica l’inquinamento dell’aria e dell’acqua come la principale minaccia alla biodiversità; la stessa percentuale invece riscontra il problema primario nei disastri provocati dall’uomo, come le fuoriuscite di petrolio o gli incidenti industriali.

Solo il 19% degli intervistati considera l’agricoltura intensiva, la deforestazione e la pesca incontrollata come le maggiori responsabili della perdita di biodiversità. una percentuale ancora minore (9%) riconosce che il cambiamento nell’uso del suolo, come ad esempio la costruzione di strade o di case, lo sviluppo industriale e la conversione delle aree naturali in coltivi, sia la principale causa della perdita di biodiversità in europa.

La maggioranza degli europei desidera impegnarsi a preservare la biodiversitàl’eurobarometro, infine, rivela che la maggioranza degli europei è pronta ad impegnarsi personalmente per dare il proprio contributo alla preservazione della biodiversità. la maggior parte degli intervistati (70%) dichiara che sta già facendo qualcosa mentre il 20% che vorrebbe impegnarsi se sapesse come. per ovviare a questa mancanza di informazione, la Commissione europea ha lanciato la nuova campagna che include una componente educativa e del materiale disponibile a tutti; ogni settimana sarà anche consigliata una buona azione da compiere per la biodiversità.

L’indagine di Eurobarometro N° 290 del marzo 2010 “L’atteggiamento dei cittadini europei nei confronti della biodiversità” può essere scaricato dal sito http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_290_en.pdf

Bambina che partecipa alla campagna sulla biodiversità a Sofia, Bulgaria

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Pubblicizzazione della campagna nelle principali città d’Europa

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Stencils usati nel lancio della campagna europea

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14 natura2000

però che gli Stati membri non hanno saputo approfittare delle opportunità di cofinanziamento offerte dai diversi strumenti comunitari. tutti questi aspetti saranno discussi in una conferenza che si terrà a bruxelles il 15 e 16 luglio. l’incontro sarà dedicato ai bisogni finanziari di Natura 2000 e ad uno scambio di esperienze sull’utilizzo attuale dei fondi. una particolare attenzione sarà rivolta a mettere in luce i benefici economici derivanti da Natura 2000 e ad esaminare i metodi con cui tale valutazione può essere effettuata. a seguito della Conferenza, la Commissione elaborerà una nuova comunicazione sul finanziamento di Natura 2000 nel 2011, al fine di influire sulle prossime scelte finanziarie europee e programmare il periodo dopo il 2013.

ulteriori informazioni saranno disponibili al sito:

http://ec.europa.eu/environment/nature/

natura2000/financing/index_en.htm

Lanciata la nuova piattaforma su imprese e biodiversità

a seguito di una conferenza del 2007 sull’importanza

di coinvolgere il mondo degli affari e del commercio nella conservazione della biodiversità, la Commissione ha lanciato una nuova iniziativa, la b@b platform. lo scopo di questo strumento è quello di fornire un sostegno alle imprese disposte a prendere in considerazione la biodiversità nelle proprie attività chiave e di aiutarle a trovare soluzioni adeguate nel loro settore specifico. In questo primo anno sarà data priorità ai seguenti settori: agricoltura, industria alimentare, silvicoltura, industrie estrattive, settore finanziario e turismo. la b@b platform faciliterà lo scambio d’informazioni e conoscenze fra i diversi attori, ospiterà un centro risorse, promuoverà esempi di buone pratiche da tutta europa e fornirà una guida su come integrare imprese e biodiversità. per ulteriori dettagli consultate: http://

ec.europa.eu/environment/nature/partnerships

Promuovere Natura 2000 tra i cacciatori e i pescatori

“promuovere un uso sostenibile della natura e della rete Natura 2000”: questo il titolo di una conferenza svoltasi a bruxelles il 17 e 18 novembre 2009, a

conclusione di una iniziativa biennale, finanziata dalla Commissione europea, finalizzata ad incoraggiare un maggiore coinvolgimento di cacciatori e pescatori nell’implementazione delle due direttive dedicate alla natura e nella conservazione e gestione dei siti Natura 2000. durante la conferenza sono stati illustrati progetti e iniziative locali che dimostravano come tale cooperazione possa avvenire nella pratica. Il progetto, gestito congiuntamente da FaCe ed elo, ha incluso una serie di seminari regionali nei nuovi 12 Stati membri, per far conoscere Natura 2000 ai cacciatori ed ha esaminato le modalità di estensione di tale iniziativa ad altri fruitori come, ad esempio, i pescatori. la IuCN ha invece prodotto una valutazione dell’Iniziativa per la Caccia Sostenibile (Sustainable Hunting Initiative).

I risultati del progetto e della conferenza sono disponibili su:

www.usenatura2000.eu

Il lifting della Direttiva Uccelli

la direttiva uccelli è stata sottoposta ad un esercizio di codificazione ed è stata

Finanziare Natura 2000

la Commissione europea sta rivedendo la stima dei costi di gestione della rete Natura 2000. la prima stima, che risale al 2004, ha rappresentato un utile strumento per assicurare una migliore integrazione dei costi di gestione di Natura 2000 nei programmi europei di finanziamento per il periodo 2007-2013. tuttavia, il numero dei siti della rete è cresciuto in modo sostanziale a seguito del passaggio dell’unione europea da 15 a 27 Stati membri. È dunque necessario fare di nuovo il punto della situazione. Sebbene la responsabilità primaria risieda negli Stati membri, l’articolo 8 della direttiva Habitat considera anche la possibilità di accedere al cofinanziamento comunitario, in alcuni casi. la Commissione ha chiesto quindi agli Stati membri di aggiornare le stime finanziarie relative alla gestione dei Siti Natura 2000. la nuova analisi dei costi fornirà dati aggiornati necessari a decidere i futuri finanziamenti. I risultati preliminari sui costi di gestione della rete Natura 2000 non si discostano dalla stima del 2004 - circa 6 miliardi di euro all’anno per un orizzonte di 5-10 anni. dalla stessa analisi emerge

Pesca a mosca in Austria

Campi di papavero in estate, Italia

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15Numero 28 • giugno 2010

delle specie aliene invasive. durante la conferenza, i partecipanti hanno esaminato le opportunità di migliorare i punti focali e il raggio d’azione di questa e di altre componenti del lIFe+, anche tenendo in considerazione i cambiamenti già intervenuti a questo proposito nel formulario di candidatura del 2010. anche tu puoi esprimere la tua opinione sul futuro di lIFe+ Natura e biodiversità attraverso il nuovo lIFe Community Forum online. I dettagli sono disponibili al sito:

http://ec.europa.eu/environment/life/index.htm

I progetti LIFE aiutano la conservazione delle specie protette

lo scorso anno ha visto la pubblicazione del primo rapporto europeo sulla valutazione dello stato di conservazione delle specie e degli habitat protetti dalla direttiva Habitat (il cosiddetto rapporto ai sensi dell’articolo 17). un nuovo lIFe Focus mostra come i progetti lIFe Natura stiano dando il loro contributo a migliorare lo status di conservazione di un certo numero di specie ed habitat coperti dalla direttiva. Il lIFe Focus è disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/

environment/life/la nuova brochure europea sul

rapporto ai sensi dell’articolo 17 è invece disponibile su: http://

ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/docs/

brochures/healthcheck.pdf

pertanto associata ad un nuovo riferimento: da oggi sarà la direttiva 2009/147/eC del 30 Novembre 2009. Non sono intervenute modifiche sostanziali che possano incidere sulla sua applicazione. la nuova versione rappresenta semplicemente un consolidamento degli emendamenti precedenti. Gli allegati, ad esempio, sono stati aggiornati, alcuni “considerando” e la dicitura di diversi articoli sono stati cambiati al fine di incrementare l’accuratezza e rendere più agevole la lettura del testo. la nuova versione è disponibile

al sito: http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/

birdsdirective/index_en.htm

Biodiversità del suolo, l’eroe invisibile

Sapevate che ogni anno gli organismi del suolo processano una quantità di materia organica equivalente al peso di 25 automobili su un’area della grandezza di un campo da calcio? o che alcuni funghi possono raggiungere la lunghezza di centinaia di metri di lunghezza? dipendiamo dal suolo per il cibo, le fibre, i materiali di costruzione, l’acqua e l’aria pulita e la regolazione del

NotIzIe

pubblICazIoNI

eveNtI

clima. la biodiversità del suolo è la forza trainante di questa capacità produttiva ma è ora minacciata su diversi fronti. una cattiva gestione del suolo può accentuare il cambiamento climatico, mettere a repentaglio la produzione agricola e compromettere la qualità delle acque sotterranee. tutte queste problematiche sono affrontate con maggiore dettaglio in un rapporto pubblicato nel marzo 2010 dal titolo: biodiversità del suolo: funzioni, minacce e strumenti per i responsabili politici. Il documento sarà presentato ufficialmente alla high-level conference “Suolo, cambiamenti climatici e biodiversità: a che punto siamo?” che si terrà a bruxelles il 23 e 24 Settembre 2010.

per ulteriori informazioni consultate: http://ec.europa.eu/

environment/soil/index_en.htm

Conservazione delle specie grazie ai Programmi di Sviluppo Rurale

È stato pubblicato un nuovo studio, finanziato dalla Commissione europea, sul ruolo che i programmi di Sviluppo rurale (2007-2013) possono svolgere nella conservazione di alcune specie protette dalle direttive Habitat e uccelli. Il rapporto si compone di due parti: la prima considera le opportunità di conservazione delle specie offerte dalla paC e dai pSr, in particolare in relazione alle disposizione contenute nelle direttive.

la seconda parte contiene invece una serie di schede su 12 specie in pericolo di estinzione: allodola, grande otarda, re di quaglie, tarabuso, criceto, cerambice della quercia, gallo cedrone, vipera dell’orsini, phengaris arion, ortolano, assiolo, ululone dal ventre giallo. ogni scheda, di otto pagine ciascuna, contiene le principali informazioni sull’ecologia delle specie, le minacce e le pratiche agricole e forestali da cui traggono beneficio. Segue poi l’elenco delle disposizioni delle direttive relative alle specie e le misure della paC (ad esempio il pilastro I e II) che possono contribuire alla loro conservazione illustrate con esempi pratici provenienti da diversi paesi o regioni.

http://ec.europa.eu/environment/nature/

natura2000/management/best_practice_en.htm

LIFE Natura e Biodiversità – preparando il futuro

la Commissione europea ha organizzato una conferenza sul finanziamento dei progetti lIFe+ natura e biodiversità tenutasi 31 maggio e il 1 Giugno. la conferenza è stata organizzata per permettere agli stakeholders di avere un’opportunità di esprimere la propria opinione su ciò che ha funzionato e ciò che andrebbe modificato nella prospettiva della prossima regolamentazione del lIFe, in considerazione anche del fatto che i pensieri sono ormai rivolti ai finanziamenti oltre il lIFe+ (che finirà nel 2013). particolare attenzione è stata rivolta al finanziamento di progetti lIFe+ biodiversità. Questa nuova opportunità di finanziamento è stata introdotta nel 2007 e mira a co-finanziare progetti innovativi e dimostrativi che contribuiscono alla implementazione dell’attuale piano di azione per la biodiversità europeo. Finora sono stati finanziati 11 progetti che spaziano da piani d’azione per api selvatiche in ambienti urbani al controllo Talpa, una tipica specie del suolo

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Page 16: NATURA 2000 E SVILUPPO LISTE ROSSE EUROPEE LA POLITICA ...ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/docs/nat... · 2008, l’energia eolica ha prodotto circa il 4% del fabbisogno

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Green Week 2010

Quest’anno la Green Week, dal 1 al 4 Giugno, è stata dedicata interamente al tema “biodiversity- our lifeline”. durante i quattro giorni di conferenza si sono tenute circa trenta sessioni individuali, offrendo ai partecipanti l’opportunità di imparare, discutere e confrontarsi su questioni chiave relative ai seguenti temi:• lo stato della biodiversità e la

natura in europa e nel mondo, prospettive per il futuro percorso da intraprendere per le politiche europee sulla biodiversità e sulla natura dopo il 2010;

• le attuali pressioni operate sugli ecosistemi;

• I benefici apportati dalla biodiversità e dalla natura, possibili soluzioni all’attuale tasso di perdita inclusa la dimensione economica della biodiversità e dei servizi ecosistemici;

Se hai perso l’evento, alcune sessioni sono visibili online. altre notizie e presentazioni durante la settimana sono visibili al sito:

http://ec.europa.eu/environment/greenweek/

home.html

Una nuova pubblicazione: 10 messaggi per il 2010

per segnare l’anno Internazionale della biodiversità, l’agenzia europea dell’ambiente sta pubblicando una serie di brevi valutazioni tematiche sulla biodiversità. ogni mese, fino alla Conferenza delle parti della Convenzione sulla biodiversità che si terrà in ottobre, è dedicato ad un tema specifico. Finora sono state prodotte sette delle dieci pubblicazioni previste, dedicate a: cambiamenti climatici e biodiversità, aree protette, ecosistemi d’acqua dolce, ecosistemi marini, ecosistemi forestali, ecosistemi urbani, sistemi agricoli.

Consulta il sito: http://www.eea.europa.eu/publications/10-

messages-for-2010

Il servizio di allerta informazioni della DG Ambiente: “Science for Environment Policy”

Science for environment policy è un notiziario elettronico mensile pensato per aiutare i decisori politici a tenersi aggiornati rispetto alle ultime scoperte in tema di ricerca ambientale. la sottoscrizione al servizio è gratuita e anche gli articoli non recenti sono accessibili per tema.

http://ec.europa.eu/environment/integration/

research/newsalert/index_en.htm

I Commissari Europei incoraggiati a visitare i siti Natura 2000

birdlife ha recentemente invitato il presidente barroso e tutti i Commissari europei a visitare i siti Natura 2000 del proprio paese. Questo gesto non solo contribuirebbe a migliorare l’immagine di Natura 2000 localmente, ma darebbe anche risalto all’impegno e agli sforzi della Commissione europea tesi a preservare il comune patrimonio europeo. Janez potočnik, il Commissario europeo per l’ambiente, è stato il primo a raccogliere l’invito: il 20 aprile si è recato nella riserva naturale di Iški morost, zona paludosa di lubiana, e nella riserva naturale della baia di Škocjan, famosa come una delle zone umide più importanti del nord adriatico. Il Commissario potočnik, durante la sua visita, ha dato rilievo all’importanza economica ed ambientale della rete Natura 2000 dichiarando anche che la conservazione della biodiversità rappresenta una delle maggiori priorità del suo mandato.

http://www.birdlife.org/news/extra/europe/visit-potocnik.html

Il notiziario non coincidenecessariamente con laposizione ufficiale dellaCommissione europea. lariproduzione è autorizzata,con l’eccezione di propositicommerciali, purché vengacitata la fonte.

Stampata su carta riciclata che ha ottenuto il marchio ecolabel eu (http://ec.europa.eu/ecolabel)

Il notiziario di Natura 2000 èprodotto della dG ambiente,Commissione europea.

AutoreKerstin Sundsethecosystems ltd, brusselsEditore della CommissioneSusanne WegefeltdG ambienteDesignNaturebureau, uK

Il notiziario è prodotto duevolte l’anno ed è disponibilein inglese, francese, tedesco,spagnolo, italiano e polacco.per essere aggiunto alla mailinglist o scaricare la versioneelettronica:http://ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/natura2000nl_en.htm

C o m m I S S I o N e

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Green Week, Bruxelles, 1-4 giugno 2010

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