Natale A Praga!!Gita 09

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Fondata alla fine del IX secolo, Praga divenne ben presto la sede dei Re di Boemia, alcuni dei quali più tardi regnarono anche come imperatori del Sacro Romano Impero.

L'era Asburgica Il 6 maggio 1757 nei pressi

della città si svolse la Battaglia di Praga che vide fronteggiarsi gli eserciti prussiano, guidato dallo stesso re Federico II di Prussia, e quello austriaco, guidato dal principe Carlo Alessandro di Lorena.

La vittoria arrise ai prussiani, che posero la città in stato di assedio ma non riuscirono a conquistarla; nel luglio dello stesso anno dovettero togliere l'assedio a causa della sconfitta subita a Kolin.

Le quattro città indipendenti che precedentemente formavano Praga, vennero proclamate come unica città nel 1784.

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Queste quattro città erano Hradčany (il Castello, a ovest della Moldava), Malá Strana (ovvero il Piccolo Quartiere nell'area a sud del Castello), Staré Město (la Città Vecchia, sulla riva orientale opposta al Castello) e Nové Město (la Città Nuova, a sud-est). La città subì un' ulteriore espansione con l'annessione di Josefov (il quartiere ebraico) nel 1850 e Vyšehrad nel 1883.

La città di Praga conserva all'interno della Cattedrale di San Vito le più importanti reliquie della nazione, ovvero le spoglie mortali di San Giovanni Nepomuceno, martire del sigillo sacramentale della confessione e patrono della Boemia.

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Agli inizi del 1922, altre 37 municipalità furono incorporate, portando la popolazione a 676.000 unità. La maggior parte dei 50.000 ebrei di Praga morirono a causa del genocidio nazista durante la seconda guerra mondiale. Praga ha sofferto una grossa inondazione causata dalla Moldava nel mese di Agosto dell'estate del 2002, durante la quale parti della città sono state evacuate. L'inondazione ha causato molti danni, ma fortunatamente senza distruggere nessuna delle bellezze principali. La reazione della città a questa terribile disgrazia è stata tanto veloce quanto intelligente:

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Innanzi tutto dopo un solo anno quasi tutte le zone colpite sono state ristrutturate e in contemporanea è stato progettato e realizzato un piano di emergenza mirato ad evitare il ripetersi di una simile o peggiore catastrofe: la pavimentazione adiacente gli argini del fiume nei pressi della "Città Vecchia" è stata predisposta in modo tale da poter, in caso di necessità, erigere dinamicamente e rapidamente delle grosse lastre molto alte e concatenabili affinché possa venire salvaguardato e protetto da una seconda eventuale inondazione tutto l'immenso patrimonio storico e artistico che il cuore della "Città Vecchia" custodisce, contenendo un ipotetico straordinario straripamento del fiume.

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StoriaIn Ceco Malà Strana significa "Parte Piccola" ed è il nome con cui venne identificata questa parte della città quando nel 1300 gli abitanti si trasferirono a Nove Mesto, la Città Nuova. Le guerre Hussite e il grande incendio del 1541 distrussero la vecchia Malà Strana. Solo dopo questi eventi, quando arrivarono artisti e architetti italiani, il quartiere cominciò ad assumere l'aspetto barocco e rinascimentale che ancora oggi conserva. Da quel momento Malà Strana è vissuta in una sorta di immobilità che l'ha reso come fuori dal tempo. Non ci sono auto, i turisti raramente arrivano negli angoli più nascosti e di sera il quartiere assume un aspetto magico, quasi irreale.

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Il Castello di Praga (Pražský hrad) é stato fondato intorno all'880 dal principe Bořivoj della dinastia dei Přemyslidi. Il primo edificio in pietra ad essere eretto all'interno dell'area del castello fu la Chiesa della Vergine Maria della quale si possono ora vedere solo alcuni resti. Nel X secolo, venne fondata la Basilica di San Giorgio e nel castello si instaurò il primo convento ceco, il convento di San Giorgio che ora ospita una galleria. San Vito Rotunda, anche lei risalente al X secolo, venne sostituita dalla Basilica di San Vito nell'XI secolo e si trova dove ora sorge la Cattedrale di San Vito.

A partire dal X secolo, il Castello di Praga divenne prima la sede dei principi di Boemia e piú tardi dei re. Fu inoltre sede vescovile.

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Il Castello di Praga ha attraversato uno dei suoi momenti di massimo splendore durante il regno di Carlo IV (1346-1378) quando divenne sede del Sacro Romano Impero. Il Palazzo Reale venne riedificato, le fortificazioni rafforzate e fu dato inizio alla costruzione della Cattedrale di San Vito seguendo lo stile della cattedrali gotiche francesi di quel tempo.

L'espansione del castello continuò durante il regno di Venceslao IV, figlio di Carlo IV, ma le guerre Hussite (1419-1437) e l'abbandono al quale il castello fu lasciato negli anni che seguirono ne causarono il deterioramento.

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Il Re Vladislavo Jagellone si trasferì al castello dopo il 1483 e l'intero complesso riprese a crescere. Vennero costruite nuove fortificazioni e nuove torri di guardia (la Torre delle Polveri, la Nuova Torre Bianca e la Torre di Dalibor). Il Palazzo Reale venne ulteriormente rimodellato e fu aggiunta la grandiosa Sala Vladislao, una delle prime dimostrazioni di stile rinascimentale nelle terre ceche.

Quando la dinastia degli Asburgo salì al trono di Boemia nel 1526, lo stile rinascimentale aveva raggiunto il suo culmine in Europa. La sede del potere venne spostata a Vienna ed il castello di Praga servi principalmente a fini ricreazionali. Nel XVI secolo vennero costruiti il Giardino Reale al quale si aggiunsero altri luoghi di divertimento come il Belvedere e la Sala della Palla Corda. La Cattedrale ed il Palazzo Reale subirono delle modifiche e vennero costruiti nuovi edifici residenziali ad ovest del Vecchio Palazzo Reale.

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La ricostruzione del Castello toccò il suo culmine durante il regno di Rodolfo II, Sacro Romano Imperatore che divenne Re di Boemia nel 1575 riportando la sua corte a Praga. Il suo desiderio era quello di trasformare il Castello in un elegante centro del potere che avrebbe attratto a se artisti stranieri, scienziati e diplomatici. L'ala nord del Palazzo e la Sala Spagnola furono aggiunte allo scopo di ospitare le vaste collezioni d'arte e scientifiche dell'imperatore.

La Defenestrazione di Praga del 1618 iniziò un lungo periodo di guerre durante il quale il Castello di Praga venne danneggiato e saccheggiato, fungendo raramente da sede del potere.

L'ultima grande ricostruzione del Castello si ebbe nella seconda metà del XVIII secolo quando il complesso assunse uno stile residenziale. Il centro del potere rimase comunque a Vienna ed il Castello continuò a deteriorasi.

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Nel 1848 l'imperatore Ferdinando V si trasferì al Castello di Praga. La Cappella della Santa Croce nella Seconda Corte venne ricostruita mentre la Sala Spagnola e la Galleria di Rodolfo vennero rimodellate.

Con la caduta dell'Impero Austro-Ungarico nel 1918 il Castello di Praga accolse il primo presidente della Cecoslovacchia indipendente, Tomáš Garrigue Masaryk. Le necessarie modifiche furono commissionate all'architetto sloveno Josip Plečnik. La costruzione della Cattedrale di San Vito fu terminata nel 1929.

Dopo il 1989, molte aree del Castello, Giardino Reale, Sala della Palla Corda, giardini meridionali e Stalle Imperiale incluse, furono rese accessibili al pubblico per la prima volta nella storia. Oggi, il Castello di Praga é la sede del presidente ceco ed il più importante monumento culturale nazionale della Repubblica Ceca. Numerosi oggetti d'arte dal valore inestimabile, documenti storici e i gioielli della corona di Boemia sono qui custoditi.

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La maestosità gotica della cattedrale di San Vito (Katedrala Sv. Vita) contrasta fortemente con il barocco della Parte Piccola. E' una delle cattedrali gotiche più grandi d'Europa e domina la città occupando la Terza Corte del Castello di Praga. Quando nel 1344 Praga divenne sede arcivescovile, Re Giovanni di Lussemburgo decise di costruire una chiesa la cui grandezza e bellezza fosse degna della città ci vollero 600 anni per completarla.

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All’interno della cattedrale trovate: 1) la tomba imperiale

proprio davanti all'altare maggiore c'è la Tomba imperiale, capolavoro dello scultore fiammingo Alexandr Collin. Le statue sono quelle di Massimiliano II d'Asburgo, del padre Ferdinando I e della madre Anna Jagellone. Da qui una scala scende alla cripta dove ci sono altre tombe reali, tra cui quella di Carlo IV.

2) la Cappella di San Venceslaocostruita da Peter Parler tra il 1362 e il 1367 attorno alla tomba del Santo Protettore di Praga. Gli affreschi del 1509 sono della scuola del Maestro dell'Altare di Litomerice. Gli affreschi superiori sono dedicati alla vita del santo; nella parte inferiore ornata con circa 1300 pietre dure di Boemia, sono raffigurate scene dalla vita di Gesù. Sulla porta adiacente l'ambulacro c'è un batacchio; la leggenda vuole che sia quello della Cattedrale a cui rimase attaccato il Santo quando fu ucciso per una lotta di potere con

3) presbiterio fu costruito nel 1372 in stile gotico.

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E' solo una leggenda, una delle tante che avvolge Praga, ma non toglie nulla al fascino di questo vicoletto che quasi si perde nella maestosità del Castello di Praga.

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Il Vicolo d'Oro (Zlata Ulicka) è il vicolo degli alchimisti, che passavano le notti e i giorni alla ricerca di formule magiche, la più importante della quale doveva trasformare il ferro in oro. Le case sono piccolissime, quasi minuscole; in alcune il tetto è alto poco più di un metro; uguale larghezza ha anche la strada. In una di queste, al numero 22, viveva Franz Kafka.

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Sul Vicolo d'Oro sono state raccontate diverse storie, tutte legate al periodo in cui regnava l'imperatore Rodolfo II. Secondo alcuni, dopo l'incendio di Malà Strana, alcuni artigiani orafi si trasferirono in questo vicolo per sfuggire alla mancanza di alloggi; Rodolfo II vi fece stabilire 24 arcieri con le numerose famiglie al seguito per difendere le mura del castello. Il sovraffollamento costrinse gli abitanti a sfruttare lo spazio al centimetro; le case basse vennero sopraelevate con piano anche inferiori ad un metro; le case vennero costruite anche sull'altro lato, riducendo la larghezza del Vicolo d'Oro a meno di un metro..

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Una tale concentrazione di esseri umani in così poco spazio non poteva non dare fastidio alle vicine monache del Monastero di San Giorgio. Per questo motivo la vita nel Vicolo venne progressivamente ridotta. Nel XVIII secolo Maria Teresa obbliga i pochi abitanti a ristrutturare i loro tuguri; vengono aggiunti intonaco e colore. Dal 1952 al 1955 la via è interamente rinnovata con un progetto che le conferisce i vivaci colori che oggi potete vedere. Da quel momento diventa un luogo affollato di turisti e le piccole case si trasformano in birrerie e negozi di souvenir

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Oltre la storia c'è la leggenda. Nel 1800, in tempi di Romanticismo, inizia a diffondersi la leggenda che al tempo di Rodolfo II in quelle case non ci fossero semplicemente degli artigiani dell'oro ma gli alchimisti. L'imperatore II li avrebbe portati lì durante il suo regno per fargli trovare l'elisir di lunga vita e la formula magica per trasformare i metalli poveri in oro. Il Vicolo d'Oro divenne, quindi, una dei luoghi demoniaci di Praga, uno dei tanti che le ha conferito questa aurea leggendaria di città misteriosa e abitata da presenza sovrannaturale. La leggenda del Vicolo d'Oro si è diffusa anche grazie alle opere d'arte.

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Ad esempio, Gustav Meyrink scrisse nel suo Golem: "Ero capitato nel vicolo dei fabbricatori d'oro, in cui i medievali adepti dell'alchimia avevano arroventato per secoli la pietra filosofale e avvelenato i raggi lunari". In realtà non è tutta leggenda: l'imperatore Rodolfo II era appassionato di arti magiche nonchè un uomo complesso, da molti considerato un folle. Amava invitare al Castello gli esperti di alchimia ed è documentato che accolse alla corte boema due famosi "stregoni" inglese, come John Dee ed Edward Kelley.

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Franz Kafka nacque a Praga il 3 luglio 1883 e morì a Kierling il 3 giugno 1924. E’ stato uno scrittore ceco di lingua tedesca, una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo. Fu cittadino dell'impero austro-ungarico fino al 1918 e, successivamente, cecoslovacco.

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Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l'esegesi della sua opera specialmente a partire dalla metà del Novecento. Non sono pochi i critici che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un esistenzialista o almeno un anticipatore di quella filosofia.

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STORIA La chiesa di San Nicola fu eretta nel naturale centro del

Piccolo Quartiere, nel luogo dove è ritenuta l'esistenza già nel 1283 della chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola e dove si trovava, nel Medioevo, un mercato con la chiesetta di San Venceslao, in stile romanico. La costruzione dell'interno barocco, nel quale sono presenti dettagliati elementi dell'architettura barocca boema, durò dal 1673 al 1761.

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La facciata occidentale è formata da una triplice scalinata, dalle parti corrispondenti al pianterreno e al primo piano e dal massiccio frontone romano. La facciata alterna le forme concave con quelle convesse, il che crea un effetto di inquietudine e di dinamismo della materia. La facciata è ornata da colonne ioniche, da un balcone, da stucchi e statue. In una nicchia della facciata è collocata la statua di San Nicola.

Al lato meridionale appartengono la facciata in corrispondenza del muro laterale della navata e la torre campanaria a pianta quadrangolare. La cupola stessa, alta quasi 80 metri, è ornata dalle statue di I. F. Platzer che risalgono alla seconda metà del Settecento, e da quelle di R. Platzer, che risalgono circa alla metà dell'Ottocento. Il ballatoio della lanterna è adornato da una ringhiera in ferro battuto. Le facciate che danno a nord e a est sono meno visibili: la prima dà sul cortile e la seconda è quasi completamente coperta dagli edifici circostanti.

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La statua di San Giovanni Nepomuceno C'è una statua che tutti toccano sul Ponte Carlo. La statua rappresenta San Giovanni Nepomuceno che era il prete di corte di Venceslao IV. Fu fatto uccidere su richiesta del re; si dice perché si fosse rifiutato di riferire al re le confessioni della regina ma in realtà stava portando a Praga un Vescovo scomodo all'imperatore. Circa verso la metà del ponte in direzione della Città Vecchia sul parapetto sinistro del ponte si trova una croce con cinque stelle, un basso rilievo luccicante in oro, l’unico su tutto il ponte, è d’obbligo passare a toccarlo per avere fortuna nei futuri dieci anni di vita. Questo è il punto esatto dove San Giovanni Nepomuceno fu gettato nel fiume e si dice che quando toccò l'acqua apparvero le stelle. Qui si deve toccare con la mano sinistra la croce e le stelle insieme e si può esprimere un desiderio sulla propria persona che si dice si possa avverare.

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La Città Vecchia (in lingua ceca: Staré Město) è un quartiere della città di Praga, nella Repubblica Ceca.

Storia Subito dopo la zona del Castello e Malà Strana, la parte di Praga che cominciò ad essere popolata fu Staré Město, la Città Vecchia. Nel corso del XII secolo si stabilirono in questa parte della città italiani, ebrei, tedeschi, borgognoni.

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La piazza più suggestiva di Praga è Piazza della Città Vecchia, conosciuta anche come la Piazza dell'Orologio. Intorno al monumento centrale del riformatore religioso Jan Hus si susseguono chiese barocche e gotiche; il simbolo della piazza è l'Orologio astronomico che spicca sulla torre del Municipio; a stupire da quattro secoli i turisti è la processione di Apostoli che esce ad ogni ora dai quadranti blu e oro e si offre alla piazza. La Torre dell'Orologio. Si tratta di uno stupendo orologio astronomico, con le statue in movimento in base ai rintocchi dell'ora.

Si può salire in cima alla Torre e ammirare uno splendido spettacolo di tetti e architetture storiche

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La Torre delle polveri, che rappresenta l‘entrata monumentale nella Città Vecchia ed è uno dei simboli di Praga. E’ alta 65 metri e al ballatoio panoramico alto 44 metri conduce una scala a chiocciola di 186 scalini. Risalente al 1500 D.C, è una delle porte della città.

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Alla fine della piazza Vencel si trova il Museo Nazionale che é un edificio da solo, enorme, costruito nello stile neorisarcimentale. All'epoca, al suo posto si trovava una delle porte del mercato antico, la Porta-Cavallo. Il palazzo del museo é stato creato tra 1885 e 1890 ed è uno dei palazzi più monumentali di Praga.

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Il Teatro Nazionale di Praga (in ceco, Národní Divadlo) è il più famoso teatro d'Opera boemo ed è considerato monumento nazionale della Repubblica Ceca. Nella parte annessa del più antico Teatro degli Stati fu rappresentata per la prima volta nel 1791 l'opera seria La clemenza di Tito, l'ultimo lavoro di Mozart.

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L'Opera di Praga fa parte del patrimono storico e culturale ceco ed è simbolo di una ricca tradizione artistica e musicale sostenuta da sempre dalle più importanti personalità della società boema. Al giorno d'oggi il Teatro Nazionale consta di tre complessi artistici - opera, balletto e teatro - che alternano vicendevolmente le loro esibizioni nello storico edificio del Teatro Nazionale, nel Teatro di Stato ed al Teatro Kolowrat. Tutte e tre le ensemble selezionano il loro repertorio non solo fra il ricco patrimonio classico, ma prestano attenzione anche sulla produzione artistica moderna

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Storia Il vecchio cimitero ebraico

di Praga Le principali mete turistiche

e culturali

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La città di Praga ospita fin dal medioevo una delle più grandi comunità ebraiche. In origine il quartiere ebraico si trovava nei pressi del Castello e solo nel XII secolo gli ebrei si trasferirono vicino a Piazza della Città Vecchia in Staré Mesto, iniziando l'espansione dello Josefov. Migliaia di ebrei ammassati in uno spazio piccolo diedero ben presto origine ad una struttura urbana labirintica e brulicante di attività commerciali, sinagoghe grandi e piccole, caseggiatti sovraffollati e un unico spazio verde destinato a cimitero.

All'interno del ghetto gli incendi dolosi e accidentali erano così frequenti che gli ebrei divennero abili pompieri, chiamati a spegnere le fiamme anche per incendi nel resto della città. Le discriminazioni sugli ebrei cominciarono a diminuire a partire dal 1592, grazie all'intervento del Rabbino Low che aveva una forte presa su Rodolfo II, soprattutto grazie alla sua conoscenza della Cabbala e dell'alchimia. Nel 1850 il ghetto entra a far parte delle città autonome che formano Praga con la dicitura Josefov.

A partire dal 1893 il ghetto subì una ristrutturazione profonda, distruggendo buona parte degli edifici storici e sostituendoli con altri in stile Secese (Liberty). Non a tutti piacque questo cambiamento. Anche se molti ebrei avevano già cominciato a trasferirsi in altre parti della città, come scrisse Franz Kafka, "Oggi passeggiamo per le vecchie vie della città ricostruita ma i nostri passi sono incerti"..."Il nostro cuore non sa ancora nulla del risanamento effettuato":.."Il vecchio quartiere ebraico dentro di noi è più reale della nuova città igienica intorno a noi". Poi arrivò il nazismo è tutti gli ebrei di Josefov furono deportati e sterminati nei campi di concentramento.

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Sinagoga di Pinkas Sinagoga di Klausen Sinagoga Vecchia (nuova) Sinagoga Alta Sinagoga Maisei Chiesa di Santo Spirito Sinagoga Spagnola Chiesa dei Santi Simone e

Giuda Chiesa di San Castullo Il vecchio cimitero ebraico

di Praga L'edificio del vecchio

municipio ebraico

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Fondato nel 1478, il cimitero ebraico di Praga è stato per oltre 300 anni l'unico luogo dove gli ebrei di Praga potevano seppellire i loro morti. Le dimensioni attuali sono all'incirca quelle medievali e nel tempo si è sopperito alla mancanza di spazio sovrapponendo le tombe. La densità di lapidi, tardogotiche, rinascimentali, barocche, l'una quasi contro l'altra, il silenzio del luogo e la scarsa illuminazione (le lapidi sono quasi tutte all'ombra) creano un'effetto unico con un'aura spettrale.

I luoghi più importanti del cimitero sono:il sarcofago di Jehuda Liwa Ben Becalel, detto Rabbi Low che è in assoluto la tomba più visitata, visto che secondo la leggenda lasciando biglietti o sassi sulla sua lapide si avverano i nostri più ardenti desideri.; la tomba di Hendela Bassevi, una delle più imponenti di tutto il cimitero, fatta costruire per la moglie del primo ebreo praghese elevato al rango nobiliare; ed infine la collinetta Nephele dove venivano sepolti i bambini che non superavano l'anno di età.

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Il ricchissimo Mordechai Maisel ordinò e pagò la costruzione del municipio ebreo (e della sinagoga alta attigua) nel periodo 1570-1577. La costruzione originaria è stata cambiata nello stile rococò nel 1763, ed è stata ingrandita nel 1908. L'edificio ha svolto un ruolo importante nella difesa del ponte Carlo al momento dell'invasione svedese del 1648, ed in ringraziamento il comune di Praga autorizzò la costruzione di un campanile. Non mancate di visitare l'orologio della facciata posto a nord i cui aghi girano alla rovescia, poiché il quadrante è in ebreo, lingua che si scrive da destra a sinistra. Questo edificio è oggi la sede del Consiglio delle Comunità religiose ebree della Repubblica ceca.

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La via Parizska (via di Parigi) conduce dalla zona della vecchia città al fiume Moldava, attraversando la zona ebrea.

È uno dei viali più eleganti di Praga, e numerose marche di lusso hanno il loro negozio sulla via. La via è contorniata da bellissime costruzioni, è il luogo ideale dove passeggiare.

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Era l'abitazione del rabbino Jisrael Pinkas, trasformata in sinagoga nel XVI secolo dagli Horowitz, una delle famiglie più facoltose della comunità ebraica, e interamente ricostruita nel 1625 dall'architetto Juda Goldschmied de Herz in stile tardorinascimentale. Gli scavi archeologici eseguiti al di sotto dell'edificio hanno riportato alla luce i resti di una costruzione romanica risalente all'XI secolo.

A metà del XX secolo nella sinagoga fu allestito il memoriale dei 77.297 ebrei di Boemia e di Moravia vittime del genocidio nazista nel campo di Terezín; negli anni Cinquanta le pareti furono ricoperte dai nomi degli scomparsi ma cancellati una ventina di anni dopo in seguito alla rottura delle relazioni diplomatiche fra Israele e Cecoslovacchia. Oggi il memoriale è stato ripristinato con l'esposizione dei disegni realizzati dai bambini reclusi nel campo di concentramento. Secondo la leggenda il rabbino Pinkas finanziò la costruzione della casa con le pepite trovate nel ventre di una scimmia che, appartenuta a un orafo, aveva imitato il gesto di mordere i pezzi d'oro per verificarne l'autenticità.

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La sinagoga è all'entrata del cimitero ebreo, è diventato un monumento alla memoria dei 77.297 uomini e donne ebrei scomparsi durante la 2^ guerra mondiale nel campo di Terezin ed i cui nomi coprono le pareti della sinagoga. Durante il comunismo, la sinagoga venne chiusa ed i nomi cancellati delle pareti.

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Il suo nome deriva da piccoli luoghi di culto (Klausen) che occupavano la zona prima dell'incendio dei 1689. Sulle ceneri della scuola ebraica di Rabbi Lów ben Bezalel nel 1694 fu edificata in stile barocco la sinagoga Klaus: l'esterno fu restaura nel XIX secolo, l'interno ospita collezioni dei museo Ebraico incentra sulle tradizioni culturali degli ebrei dell'Europa centrale, che illustrai la vita quotidiana e le principali e cerimonie religiose e civili.

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E' sopravvissuta agli incendi, al risanamento del quartiere, alle numerose persecuzioni e spesso gli abitanti del quartire hanno trovato rifugio tra le sue mura. Ancora oggi la sinagoga rappresenta il centro religioso degli Ebrei di Praga. Il suo curioso nome, sinagoga vecchia-nuova , è dovuto al fatto che nei pressi di questa venne costruito un altro luogo di culto ebraico, poi distrutto. Da sinagoga nuova divenne quindi sinagoga vecchia, ma la distruzione della "nuovissima", la portò a conservare entrambi i nomi. Alla fine del XIII secolo vi fu aggiunta la sala principale a due navate in stile gotico cistercense, con la volta a cinque nervature sostenuta da due pilastri centrali di forma ottagonale. Al centro della sala vi è una griglia in ferro battuto della fine del XV secolo. Alla parete orientale è addossato il tabernacolo con il timpano originale in stile primo gotico decorato da rilievi rappresentanti tralci di vite e grappoli d'uva. Dal soffitto pendono lampadari in bronzo di vari periodi, comunque successivi al XVI secolo. I frontoni di mattoni, con la superficie divisa a pannelli, risalgono alla seconda metà del XV secolo. Assolutamente da non perdere nel corso della visita è il seggio di Rabbi Low, sepolto nel vicino cimitero ebraico.

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Realizzata nel 1568 da Pankrác Roder in stile tardorinascimentale, la sinagoga è detta 'alta' per l'originaria collocazione al primo piano dell'edificio attiguo al municipio. La sua costruzione, come quella del municipio, fu finanziata dal sindaco Mordechaj Markus Maisel; inizialmente costituita da una semplice sala a pianta quadrata, soltanto nel XIX secolo fu dotata di un accesso autonomo. Oggi è una delle sei sedi del museo Statale Ebraico ed espone soprattutto praramenti sacri provenienti dalle diverse sinagoghe del Paese.

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La più vecchia sinagoga d'Europa prende il nome dal sindaco Mordechaj Markus Maisel, che fece dell'edificio la cappella di famiglia. In seguito a un incendio la sinagoga rinascimentale fu ricostruita sotto il regno di Rodolfo tra il 1590 e il 1592 da Joseph Wahl e Juda Goldschmied in forme barocche, quindi restaurata secondo i dettami dello stile neogotico tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.

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La sinagoga spagnola è costruita sulle rovine della prima sinagoga di Praga, la sinagoga che era il centro della Comunità ebrea di rito orientale nel secolo XI. Non resta assolutamente nulla della sinagoga vecchia. La sinagoga spagnola data della seconda metà del secolo XIX.La sinagoga spagnola è visitabile e molti concerti vi vengono organizzati.

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Il Castello si trova poco fuori Praga. L’edificio riprende uno stile rinascimentale italiano, articolato intorno a un grande cortile centrale. Venne fatto costruire dal conte Florian Griespek nella seconda metà del X-VI secolo; oggi è di proprietà della famiglia dei conti Lobkowicz, fuoriusciti dal Paese durante il regime comunista.

Da ammirare sono le facciate decorate da graffiti originali su fondo bruno, il cortile interno dotato di un colonnato su due ordini e soprattutto la collezione di arte privata dei conti Lobkowicz ospitata nei maestosi saloni, dove all’interno è d’obbligo dare uno sguardo al Ritratto dell'infanta Margarita (1656) attribuito a Velazquez; il museo espone anche opere del Veronese, di Rubens e del Cataletto e una ricchissima biblioteca.

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La località ha dato i natali al celebre compositore e musicista Antonin Dvorak, giovane apprendista macellaio che dopo essere entrato nella banda locale fu allievo del conservatorio di Praga; di lui si ricorda la sinfonia Dal Nuovo Mondo; la sua casa natale è oggi adibita a museo.