Nascita Di Venere

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Nascita di Venere 1 Nascita di Venere Nascita di Venere Autore Sandro Botticelli Data 14821485 circa Tecnica tempera su tela Dimensioni 172 cm × 278 cm Ubicazione Galleria degli Uffizi, Firenze La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino (172 cm × 278 cm) di Sandro Botticelli, databile al 1482-1485 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, faceva forse anticamente pendant con l'altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell'estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l'idea perfetta di bellezza femminile nell'arte, [1] così come il David è considerato il canone di bellezza maschile. [2][3] Poiché entrambe le opere sono conservate a Firenze, i fiorentini si vantano di possedere i canoni della bellezza artistica all'interno delle mura cittadine.

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Nascita di Venere 1

Nascita di Venere

Nascita di Venere

Autore Sandro Botticelli

Data 1482–1485 circa

Tecnica tempera su tela

Dimensioni 172 cm × 278 cm

Ubicazione Galleria degli Uffizi, Firenze

La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino (172 cm × 278 cm) di Sandro Botticelli, databile al1482-1485 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, facevaforse anticamente pendant con l'altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienzastorica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell'estetica del pittorefiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile.La Nascita di Venere è da sempre considerata l'idea perfetta di bellezza femminile nell'arte,[1] così come il David èconsiderato il canone di bellezza maschile.[2][3] Poiché entrambe le opere sono conservate a Firenze, i fiorentini sivantano di possedere i canoni della bellezza artistica all'interno delle mura cittadine.

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Storia

Moneta da 10 centesimi italiana,raffigurante la Venere.

La ricostruzione storica delle vicende legate alla Nascita di Venere, ricostruiteda Horne nel 1908, ha molte analogie con quella della Primavera.

Vasari, nel 1550, citò il dipinto assieme alla Primavera nella villa di Castello,che all'epoca di Botticelli era di proprietà dei fratelli Giovanni e Lorenzo de'Medici "Popolani", cugini più giovani di Lorenzo il Magnifico. Ciò ha fattospesso supporre che il committente fosse Lorenzo il Popolano, che si era fattodipingere la Primavera, e che i due dipinti facessero parte di un medesimo ciclomitologico di cui faceva parte anche la Pallade e il centauro, sempre agli Uffizi,e Venere e Marte nella National Gallery di Londra. In realtà nessuna opera in cuisia riconoscibile la nascita di Venere è elencata negli inventari della villa del1498, 1503 e 1516, per cui venne sicuramente lì trasportata in un secondomomento prima della visita di Vasari[4]. Al tempo del riferimento vasarianol'edificio era di proprietà di Cosimo I de' Medici, che aveva sì potuto ereditare il dipinto dai suoi antenati del ramo"Popolano", ma anche averlo acquistato per conto personale o averlo sottratto durante una confisca di stato[5]. Laprima menzione in un inventario della villa risale al 1598.

La Nascita di Venere è in genere considerata opera anteriore alla Primavera. Secondo alcuni entrambe le opererisalgono a un periodo vicino, dopo il ritorno del pittore da Roma per affrescare alcune scene nella cappella Sistina(1482) o immediatamente prima del viaggio (1478 per Crowe e Cavalcaselle). Secondo altri la Primavera sarebbestata dipinta prima e la Nascita di Venere dopo il viaggio. La Yashiro indicò il 1487, Salvini il 1484; la criticamoderna propende oggi invece per il 1486.Esistono alcune repliche di bottega del soggetto, databili entro la fine del secolo: una agli Staatliche Museen diBerlino e una con varianti nella collezione Aynard di Lione.Nel corso dei secoli questo dipinto è diventato una delle icone della cultura italiana universalmente conosciuto.Anche grazie a questo, un particolare della Nascita di Venere (il volto della dea) è utilizzato nella moneta euroitaliana del valore di dieci centesimi.

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Descrizione

Venus pudica, Museo archeologico nazionale,Atene

« Una donna non con uman voltoDa' Zefiri lascivi spinta a prodaGir sopra un nicchio; e par che 'l ciel negodaVera la schiuma e vero il mar diresti,E vero il nicchio e ver soffiar di venti:La dea negli occhi folgorar vedresti,E 'l ciel ridergli a torno e gli elementiL'Ore premer l'arena in bianche vesti,L'aura incresparle e'crin distesi e lenti:Non una, non diversa esser lor faccia,Come pare che a sorelle ben confaccia »

(Poliziano, Le Stanze per la Giostra)

La fonte del mito fu quasi sicuramente una delle Stanze del Poliziano, a sua volta ispirata a Ovidio, alla Geneaologiadi Esiodo, al De rerum natura di Lucrezio e a un inno omerico. Contrariamente al titolo con cui l'opera è nota, essanon raffigura la nascita della dea, ma il suo approdo sull'isola di Cipro.Venere avanza leggera fluttuando su una conchiglia lungo la superficie del mare increspata dalle onde, in tutta la suagrazia e ineguagliabile bellezza, nuda e distante come una splendida statua antica. Viene sospinta e riscaldata dalsoffio di Zefiro, il vento fecondatore, abbracciato a un personaggio femminile con cui simboleggia la fisicità dell'attod'amore, che muove Venere col vento della passione. Forse la figura femminile è la ninfa Clori, forse il vento Aura oBora.

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Sulla riva una fanciulla, una delle Ore che presiede al mutare delle stagioni, in particolare la Primavera, porge alladea un magnifico manto rosa ricamato di fiori per proteggerla (mirti, primule e rose). Essa rappresenta la castaancella di Venere ed ha un vestito setoso riccamente decorato con fiori e ghirlande di rose e fiordalisi, i fiori che ladea Flora trovò vicino al corpo dell'amato Cyanus[6].La posa della dea, con l'equilibrato bilanciamento del "contrapposto", deriva dal modello classico della Venus pudica(cioè che si copre con le braccia il seno e il basso ventre) e Anadiomene (cioè "emergente" o nascente dalla spumamarina), di cui i Medici possedevano una statua classica fin dal 1375 citata da Benvenuto Rambaldi (non si trattaperò della celebre Venere Medici, giunta in città solo nel 1677). Il volto pare che si ispirasse alle fattezze diSimonetta Vespucci, la donna dalla breve esistenza (morì a soli 23 anni) e dalla bellezza "senza paragoni" cantata daartisti e da poeti fiorentini.

Interpretazione

Venere nascente in un affresco di Pompei

L'opera nasconde un'allegoria neoplatonicabasata sul concetto di amore come energiavivificatrice, come forza motrice dellanatura.

Sicuramente la nudità della dea nonrappresentava per i contemporanei unapagana esaltazione della bellezza femminile,ma piuttosto il concetto di Humanitas, intesacome bellezza spirituale che rappresenta lapurezza, la semplicità e la nobiltàdell'anima. Non a caso è stato fatto un parallelismo tra Venere e l'anima cristiana, che nasce dalle acque delbattesimo. Sarebbe dunque un'allegoria dell'amore inteso come forza motrice della Natura e la figura della dea e laposa di Venus pudica (ossia mentre copre la sua nudità con le mani ed i lunghi capelli biondi) rappresenterebbe lapersonificazione della Venere celeste, simbolo di purezza, semplicità e bellezza disadorna dell'anima.

Questo era del resto uno dei concetti fondamentali dell'umanesimo neoplatonico, che ritorna sotto diversi aspettianche negli altri dipinti a soggetto mitologico realizzati dal Botticelli all'incirca nello stesso periodo.

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Tecnica

Lumeggiature nella vegetazione

Botticelli usò per quest'opera il supporto della tela, estremamenteinsolito nella Firenze del Quattrocento. Due teli di lino vennerocuciti tra loro e in seguito venne aggiunta un'imprimitura a base digesso tinto con un po' di blu, in modo da dare il particolare tonoazzurrato a tutto il dipinto[7].

La pittura usa la tecnica della tempera magra, cioè dei colorisciolti in colle animali e vegetali come leganti, che diede unastraordinaria luminosità avvicinandosi alla resa dell'affresco.Abbondante è l'uso dell'oro per le lumeggiature, stesoessenzialmente con due tecniche: a "pennello", come nei capelli diVenere, e a "missione", cioè con l'aggiunta di mordente, suitronchi e sulle foglie.

Stile

Nell'opera sono leggibili alcune caratteristiche stilistiche tipichedell'arte di Botticelli.

Composizione

La composizione è estremamente bilanciata e simmetrica: il soffio vitale offerto dai due venti e la ninfa sono i duelati ideali di un triangolo al vertice del quale si pone Venere che diviene quindi l'elemento mediano dell'interascena[8]. Ciò può anche sottintendere la necessità di equilibrio nell'esperienza amorosa, tra passione fisica e purezzaspirituale, tra esaltazione dei sensi e elevazione dell'animo. Le figure ai lati di Venere compiono infatti azionicontrapposte, ma equilibrate nell'insieme.

Botticelli, seguendo probabilmente le istruzioni del De pictura di Leon Battista Alberti, limitò il numero delle figuree rese autonomi tutti gli elementi della composizione, quasi come semplicemente giustapposti.

Disegno e linea

Dettaglio

Il disegno è armonico, delicato; le linee sono elegantissime ecreano, nelle onde appena increspate, nel gonfiarsi delle vesti,nel fluire armonico dei capelli della dea e nello stesso profilodella spiaggia, dei giochi decorativi sinuosi e aggraziati.Innegabile è la ricerca di bellezza ideale e armonia, che siattua nel ricorso in via preferenziale al disegno e alla linea dicontorno (derivato dall'esempio di Filippo Lippi). Le formesono nette, raffinatissime e trovano la loro sublimazione nelnudo statuario della dea, in cui le qualità morali e spirituali,secondo la dottrina neoplatonica, coincidono con la suabellezza fisica. Tipica dell'artista è la vena leggermentemalinconia, ma serena, che serpeggia negli sguardi.

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SpazialitàLa spazialità sostanzialmente è piatta o comunque poco accennata e dimostra l'allora nascente crisi degli idealiprospettici e razionali del primo Quattrocento, che ebbe il suo culmine in epoca savonaroliana (1492-1498) ed ebberadicali sviluppi nell'arte del XVI secolo[9].

Volume e coloreIn ogni caso l'attenzione al disegno non si risolve mai in effetti puramente decorativi, ma mantiene un riguardo versola volumetria e la resa veritiera dei vari materiali, soprattutto nelle leggerissime vesti[10]. Il colore chiaro e nitido,derivato dalla particolare tecnica, intride di luce le figure, facendone risaltare la purezza penetrante della bellezza.La forte plasticità dei singoli corpi bilancia gli appiattimenti dello sfondo e dei giochi lineari, generando ancheun'originale rappresentazione del movimento: a ben guardare esso nasce infatti dalle linee, mentre le figure sembranomagicamente ferme e sospese. L'apparente distacco dalla sfera dei sensi unito a un'intesa emozione intellettuale staalla base di alcune delle ragioni del fascino dell'opera.

Note[1] Firenze Firenze e dintorni Toscana - Firenze d'Autore (http:/ / www. firenzedautore. it/ paesi/ firenze-16. aspx)[2] Il David di Michelangelo - Storia e descrizione di una emozione: L'arte con kigeiblog (http:/ / kigeiblog. myblog. it/ archive/ 2010/ 01/ 04/

il-david-di-michelangelo-storia-e-descrizione-di-una-emozion. html)[3] David di Michelangelo Firenze (http:/ / www. firenze-online. com/ visitare/ informazioni-firenze. php?id=108)[4][4] Dalla scheda di catalogo (vedi "Collegamenti esterni").[5] Galleria degli Uffizi, cit., pag. 128.[6] Curiosità 2 (http:/ / www. ancorainviaggio. it/ curiosità_2. htm)[7][7] Galleria degli Uffizi, cit., pag. 130.[8][8] Galleria degli Uffizi, cit., pag. 131.[9][9] De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 140.[10][10] De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 141.

Bibliografia• Bruno Santi, Botticelli, in I protagonisti dell'arte italiana, Scala Group, Firenze 2001. ISBN 88-8117-091-4• AA.VV., Galleria degli Uffizi, collana I Grandi Musei del Mondo, Roma 2003.• Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0

Voci correlate•• Primavera (Botticelli)•• Rinascimento fiorentino•• Venere Medici•• Monete euro italiane

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Altri progetti

• Commons (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Pagina_principale?uselang=it) contiene immagini o altrifile su Nascita di Venere (http:/ / commons. wikimedia. org/ wiki/ Category:The_Birth_of_Venus?uselang=it)

Collegamenti esterni• La scheda del catalogo museale (http:/ / www. polomuseale. firenze. it/ catalogo/ scheda. asp?nctn=00158551&

value=1)• Scheda sul dipinto (http:/ / www. cavazza. it/ arte/ edmnv/ botticelli/ botticellialto. htm)• Immagine ad altissima definizione su Google Art Project (http:/ / www. googleartproject. com/ museums/ uffizi/

the-birth-of-venus)• Approfondimenti iconografici e iconologici del dipinto (http:/ / sandro_botticelli. historiaweb. net/

nascita-di-venere-botticelli. html)

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