Nascita

download Nascita

of 1

description

La nascita

Transcript of Nascita

  • Ilaria nata il 28 aprile 1995. Non era il mio primo parto. Mia figlia Claudia aveva quasi nove anni, ed era

    emozionata al pensiero di avere una sorellina. Come sar? mi chiedeva. Sar come me, o pi vivace?

    Chi lo sa! le rispondevo Certamente sar molto precoce. Ne sei certa? Mah! Non sono certissima di

    questo, ma lo spero tanto!. Era una mia speranza. Tendevo, come tanti altri genitori, a scaricare le mie

    ansie e frustrazioni sui figli, quasi che tramite loro, si potesse avere unaltra possibilit, unaltra esistenza.

    Ma perch con Claudia ero stata pi serena, sicura e spensierata? A volte mi sembrava che la piccola che

    portavo nella pancia, fosse di pi che una parte di me stessa, anzi era addirittura il mio IO, la mia

    coscienza. Mi sentivo come lAraba Fenice, dalle mie ceneri, io potevo e dovevo rinascere. Non avevo

    deciso coscientemente di rimanere incinta, anzi allinizio cero rimasta male. Come avrei fatto con il lavoro

    e due figlie? Come potevo conciliare i miei interessi, la lettura soprattutto, e limpegno con una bambina

    appena nata? Claudia era appena uscita dalla fase di totale dipendenza, e gi mi ero prefigurata di poter

    fare le cose che mi piacevano. Ed ecco che, invece, mi trovavo davanti ad una nuova difficolt. Riflettendo,

    avevo poi capito quanto in realt avessi desiderato questa bambina. Attraverso lei, potevo crescere e

    scoprire le mie positivit, non solo per lei, ma anche per Claudia. Questo, dunque, era il mio stato danimo

    alla vigilia del lieto evento. Un paio di giorni prima del parto, mi recai in ospedale, dove mi dissero di

    rimanere, visto che avevo gi superato la data presunta. Non so se fosse realmente necessario, ma

    rimanendo l, anche se non amavo gli ospedali, mi sentivo pi tranquilla. Nella mia mente, tante paure e

    sensi di colpa si affollavano, ma io non me ne rendevo conto, perch rimanevano nel subconscio. La sera

    stessa del ricovero, ebbi delle contrazioni. Ma, non essendo quelle buone, dopo un po si arrestarono. I1

    giorno dopo non successe nulla, e i medici mi dissero che probabilmente il giorno successivo, avrebbero

    provato con un gel, per favorire la dilatazione. Infatti, nel pomeriggio le infermiere mi condussero in Sala

    Parto. Le ostetriche, poi, inserirono una cannula, attraverso la quale iniettarono il gel. Subito, avvertii delle

    contrazioni. Mi portarono in Sala Travaglio, dove mio marito mi aspettava. Mi misero il monitoraggio, e mi

    dissero di restare tranquilla e di respirare profondamente. Ho pochi ricordi di quelle due ore di travaglio,

    perch ero quasi sempre addormentata. A spiegazione di ci, qualche mese dopo raggiunsi la

    consapevolezza di aver sempre avuto una 406 incredibile capacit di concentrazione. Riesco molto bene ad

    individuare il mio centro interiore, e a rinchiudermi in esso, nei momenti in cui ne ho pi bisogno.

    Accadeva da piccola, da adolescente, successo alla nascita di Claudia, successe anche allora. Ma nei

    momenti in cui non ero addormentata, il dolore era lancinante, forte, travolgente. Perch mi fai questo,

    piccola Marina? pensavo. E la piccola Marina, piangendo, diceva: Tu, la grande Marina, non mi hai mai n

    capito n accettato. Questo il momento per cominciare a farlo. Sono io! mi dicevo Io sono Marina!. E

    questo nome, il mio, a volte odiato, perch rappresentava me stessa, ora, sorprendentemente, mi

    sembrava il pi bello del mondo. I1 dolore continuava forte, intenso, meraviglioso. Aiuto! dissi a mio

    marito Sento il bisogno di spingere! Affettuosamente, lasci la mia mano e corse a chiamare le ostetriche.

    Quando arriv la prima, mi port subito in Sala Parto. Presto disse Ci siamo! Salii sul lettino, felice.

    Spinga! mi dissero. Io spinsi, e mentre lo facevo, sentivo che tutta lenergia dellUniverso era in me. Dai!

    qui, ci siamo! Unultima spinta, e finalmente eccola! nata Ilaria! disse mio marito. Non riuscii a dire

    nulla, era troppa la mia emozione. Me la misero sulla pancia, e io piansi. Una parte di me pens: Piccola

    Marina non piangere! Sii piuttosto consapevole che noi, fragili esseri umani, a questo siamo destinati! Mi

    chiesi perch con Claudia non avessi sentito una tale emozione. No pensai Lemozione cera, solo era

    diversa. Prima di rimanere incinta di Ilaria, avvertivo Claudia come una mia propriet. Se, per disgrazia, le

    fosse successo qualcosa, avrei sentito di aver perso tutto, anche me stessa. Ora, riuscivo finalmente a

    capire le parole del poeta Gilbran, i figli non sono nostri, appartengono a loro stessi. A volte, nella vita,

    bisogna scegliere. Scegliendo, anche se inconsciamente, di avere Ilaria, ho scelto la vita e la speranza.

    come se, in quel momento, avessi idealmente partorito due volte, lei e me stessa. Attraverso lei, mi accetto

    di pi, come donna, madre ed essere umano. C pi consapevolezza e amore, dentro me, sorride, ed io,

    finalmente, sorrido alla vita.