Narrazione video e percorsi

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Video e-percorsi Sicurezza in internet e diritti dei minori Secondaria di 1°grado Piazza Garibaldi&Fermi Docente Carla Asquini Anno scol. 2010-2011 Narrazione 1. Quadro di riferimento e motivazioni 1.1 Il contesto Pag. 2 1.2 Punti di forza e di debolezza Pag. 2 1.3 Il problema generale e quello contingente che hanno spinto a progettare l’esperienza Pag. 3 2. Finalità, obiettivi specifici e scelte di contenuto 2.1 Finalità generale Pag. 4 2.2 Obiettivi specifici Pag. 4 2.3 Tempi Pag. 4 2.4 Scelte di contenuto: sicurezza in internet e diritti dei minori Pag. 5 3. Riferimenti teorici e formazione dei docenti 3.1 Testi reperiti on line Pag. 5 3.2 Dubbi e incertezze nella fase di avvio Pag. 5 3.3 La ricerca dei materiali Pag. 6 4. Il percorso 4.1 Come si è sviluppata l’esperienza sulla sicurezza in internet Pag. 7 4.2 Come si è sviluppata l’esperienza sui diritti dei minori Pag. 8 4.3 I passi più significativi del percorso sulla sicurezza in internet Pag. 8 4.4 I passi più significativi del percorso sui diritti dei minori Pag. 10 4.5 Momenti che hanno modificato strategie e stili di apprendimento, clima di lavoro e relazioni interpersonali Pag. 11 4.6 Collaborazioni che si sono rivelate più interessanti e perché Pag. 11 5. Metodi di insegnamento/apprendimento, risorse/strumenti e procedure 5.1 Il progetto eTwinning, preziosa risorsa e strumenti Pag. 12 5.2 Il video tutorial come strumento didattico Pag. 12 5.3 La nuova configurazione di social network di eTwinning Pag. 13 5.4 Il reperimento di altre risorse Pag. 13 6. La valutazione 6.1 Il gruppo eTwinning degli ambasciatori studenti Pag. 13 6.2 La verifica della comprensione scritta attraverso il questionario Pag. 13 6.3 La verifica della produzione orale durante il doppiaggio Pag. 14 6.4 L’introduzione della premialità e la nomina dei nuovi ambasciatori studenti Pag. 14 7. Risultati e ricaduta sul resto della didattica 7.1 Gli obiettivi raggiunti Pag. 14 7.2 Spunti per il rinnovamento dell’esperienza Pag. 15 7.3 L’auspicabile rinnovamento delle dotazioni tecnologiche e il coinvolgimento di altri docenti Pag. 15 8. Storia e collaboratori dell'esperienza 8.1 Piccoli passi avanti nella collaborazione Pag. 16 Appendice 1 Pag. 17 Appendice 2 Multimedializzazione dell'esperienza Pag. 18

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documentazione delle attività svolte con i ragazzi delle medie in lingua tedesca e la multimedializzazione dell'esperienza

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Secondaria di 1°grado Piazza Garibaldi&Fermi Docente Carla Asquini Anno scol. 2010-2011

Narrazione

1. Quadro di riferimento e motivazioni 1.1 Il contesto Pag. 21.2 Punti di forza e di debolezza Pag. 21.3 Il problema generale e quello contingente che hanno spinto a progettare

l’esperienza Pag. 3

2. Finalità, obiettivi specifici e scelte di contenuto 2.1 Finalità generale Pag. 42.2 Obiettivi specifici Pag. 42.3 Tempi Pag. 42.4 Scelte di contenuto: sicurezza in internet e diritti dei minori Pag. 5

3. Riferimenti teorici e formazione dei docenti3.1 Testi reperiti on line Pag. 53.2 Dubbi e incertezze nella fase di avvio Pag. 53.3 La ricerca dei materiali Pag. 6

4. Il percorso4.1 Come si è sviluppata l’esperienza sulla sicurezza in internet Pag. 74.2 Come si è sviluppata l’esperienza sui diritti dei minori Pag. 84.3 I passi più significativi del percorso sulla sicurezza in internet Pag. 84.4 I passi più significativi del percorso sui diritti dei minori Pag. 104.5 Momenti che hanno modificato strategie e stili di apprendimento, clima di

lavoro e relazioni interpersonali Pag. 114.6 Collaborazioni che si sono rivelate più interessanti e perché Pag. 11

5. Metodi di insegnamento/apprendimento, risorse/strumenti e procedure5.1 Il progetto eTwinning, preziosa risorsa e strumenti Pag. 125.2 Il video tutorial come strumento didattico Pag. 125.3 La nuova configurazione di social network di eTwinning Pag. 135.4 Il reperimento di altre risorse Pag. 13

6. La valutazione 6.1 Il gruppo eTwinning degli ambasciatori studenti Pag. 13

6.2 La verifica della comprensione scritta attraverso il questionario Pag. 136.3 La verifica della produzione orale durante il doppiaggio Pag. 146.4 L’introduzione della premialità e la nomina dei nuovi ambasciatori studenti Pag. 14

7. Risultati e ricaduta sul resto della didattica7.1 Gli obiettivi raggiunti Pag. 147.2 Spunti per il rinnovamento dell’esperienza Pag. 157.3 L’auspicabile rinnovamento delle dotazioni tecnologiche e il coinvolgimento di

altri docenti Pag. 158. Storia e collaboratori dell'esperienza

8.1 Piccoli passi avanti nella collaborazione Pag. 16Appendice 1 Pag. 17Appendice 2 Multimedializzazione dell'esperienza Pag. 18

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1. Quadro di riferimento e motivazioni

1.1 Il contestoIl progetto sulla sicurezza in internet e i diritti dei minori ha coinvolto le tre seconde

e in parte anche le prime e terze della Scuola Secondaria di primo grado “Fermi” di Udine, bacino di utenza abbastanza variegato, alimentato da nuclei familiari autoctoni e da figli di migranti per lo più dall’Europa orientale, stabilitisi in tempi più recenti nei quartieri limitrofi alla stazione.

Le attività documentate sono state realizzate in lingua tedesca sulla piattaforma eTwinning durante l’anno scolastico 2010-2011 e sono reperibili entro tre progetti: Sicher unterwegs im Internet-Safer internet (con l’Austria), Kinder in Europa-Children in Europe (con la Germania e altri, ultima cartellina dell’albero del progetto) e Eurosnacks (con la Finlandia e la Turchia).

1.2 Punti di forza e di debolezzaIl fatto di aver potuto coinvolgere tre classi parallele ha rappresentato

indubbiamente un punto di forza, lavorando a progetto, in quanto il numero degli alunni positivi, motivati e competenti, in grado di collaborare in modo fattivo, da casa al PC è risultato più elevato.

eTwinning, configurato ormai come socialnetwork delle scuole in Europa ha favorito lo scambio, la condivisione e l’utilizzo di linguaggi e strumenti più adatti ai nativi digitali.

Punti di debolezza sono stati: l’assenza di ore aggiuntive o in compresenza, che sarebbero state utili per implementare più agevolmente nuovi strumenti e approfondire i contenuti oltre alla mancanza di computer nella scuola, che ci ha costretto a lavorare soltanto su un PC (il mio) o su una LIM, raramente disponibile e funzionante, a causa di una gestione poco efficiente delle già scarse risorse.

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1.3 Il problema generale e quello contingente che hanno spinto a progettare l’esperienzaAvevo letto il resoconto di alcuni studi commissionati dall’Unione Europea, su

internet e ragazzi, che mettevano in rilievo l’aumento esponenziale verificatosi nel corso degli ultimi anni del numero di minori che utilizzano la rete e il ritardo di alcuni paesi nell’adeguamento del curricolo scolastico in questa direzione.

In particolare, in un’indagine svolta sull’educazione alla sicurezza in internet nelle scuole primarie e secondarie di 30 paesi, riferita agli anni 2009-2010

Euridice Summary Report Education on Online Safety in Schools in Europe 2010 in una nota a pag.5 si diceva che “…l’Italia al momento non prevede a livello del curricolo scolastico alcun insegnamento specifico in tale disciplina, fatta eccezione per l’iniziativa di singoli istituti in accordo con l’autonomia scolastica...”

Penso che, se intendiamo dare agli studenti italiani pari diritti di cittadini europei oggi e renderli competitivi nel mondo del lavoro di domani rispetto i loro coetanei della UE dobbiamo darci maggiormente da fare in questa direzione, tenendo in debito conto ad esempio le raccomandazioni dell’Unione Europea, che in A European approach to media literacy in the digital environment, 2007 sottolineava la necessità di avviare al più presto un processo di alfabetizzazione ai media, intesa come competenza chiave, al fine di garantire ai futuri cittadini accesso all’informazione, all’economia, al mercato del lavoro, alla mobilità, al mondo della cultura, oltre che strumenti di comprensione della realtà e di esercizio della cittadinanza.

In una prima si era verificato inoltre, proprio nella fase iniziale di un progetto eTwinning un caso di furto di identità online, attraverso appropriazione indebita di username e password da parte di un alunno che si credeva furbetto e che a nome di una compagna aveva accennato a sue ipotetiche conoscenze di fatti riferiti ad un dato docente della scuola, un altro più che valido motivo per iniziare a discutere di sicurezza e netiquette.

Ho deciso così di accettare la sfida e guidare le classi in questa nuova avventura, nell’intento di far acquisire ai ragazzi maggior consapevolezza circa le possibili insidie correlate all’uso delle moderne tecnologie, utilizzate in certi casi senza alcun controllo da parte dei genitori e senza disporre di un minimo di preparazione al riguardo.

Il lavoro sui diritti dei minori si è affiancato e intrecciato a quello sulla sicurezza in internet, durante il percorso abbiamo avuto modo di sottolineare alcune linee di convergenza, come ad esempio tra diritto all’informazione da un lato e protezione da contenuti inappropriati dall’altro, diritto al gioco e al tempo libero da un lato, pericolo di assuefazione alla violenza e di sviluppare una dipendenza dall’altro.

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2. Finalità, obiettivi specifici e scelte di contenuto

2.1 Finalità generaleIl progetto si proponeva di migliorare in generale la competenza comunicativa dei

ragazzi, aumentandone allo stesso tempo la consapevolezza dei diritti di cui sono titolari come minori oggi e in prospettiva di cittadini di domani.

Trattandosi di un progetto eTwinning , mirava inoltre all’introduzione delle TIC nella didattica, all’utilizzo di materiali, strumenti e linguaggi entro un ambiente di lavoro on line, che offriva l’opportunità di orientarsi, comunicare, condividere esperienze scolastiche e non, svolgere i compiti assegnati.

2.2 Obiettivi specificiGli obiettivi specifici del progetto, condotto in orario curricolare di seconda lingua

comunitaria tedesco sono stati:

• migliorare le competenze comunicative in lingua straniera;

• almeno iniziare ad affrontare il tema della sicurezza in internet;• riflettere sui diritti dei minori e la loro frequente violazione;

• avviare un percorso di alfabetizzazione all’uso dei media e delleTIC

2.3 TempiDopo aver condiviso alcune linee progettuali con la collega austriaca Monica Bilgeri,

attraverso un intenso scambio di mail, verso metà gennaio il nostro nuovo progetto eTwinning sulla sicurezza in internet è stato attivato. L’idea è di continuare a lavorarci anche il prossimo anno.

Sempre a gennaio, avendo trovato al rientro dalle vacanze di Natale un pacco postale con il nastro dei diritti dei minori, inviatoci dalla collega tedesca Gabriele Hahn, abbiamo iniziato le attività sui diritti, che intendiamo continuare anche il prossimo anno.

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2.4 Scelte di contenuto: sicurezza in internet e diritti dei minoriIn tema di sicurezza in internet, partendo dal concetto basilare (e per nulla

scontato tra i ragazzi), secondo cui anche in internet ci sono delle regole da rispettare, abbiamo riflettuto su dati sensibili, la necessità di tutelare la sfera privata, sicurezza della password, possibili pericoli per la salute (dipendenza), e rischi cui si espone il navigatore incauto, come truffe, raggiri, pornografia, pedofilia…

In tema di diritti dei minori, dopo averli definiti in lingua tedesca e individuato assieme circostanze in cui essi spesso non vengono rispettati, abbiamo deciso, lavorando a gruppi, di produrre una sorta di campagna pubblicitaria per il sociale che avesse come tema proprio i diritti violati.

3. Riferimenti teorici e formazione dei docenti

3.1 Testi reperiti online Avevo provato a candidarmi al seminario online di eTwinning sul tema della

sicurezza in internet, ma i posti disponibili erano per ben due volte esauriti, ciò dimostra quanto il problema della formazione dei docenti in questo campo sia sentito in Europa, soprattutto da parte dei docenti che utilizzano le TIC per il proprio lavoro.

Così, dovendo attivarmi in un contesto per me del tutto nuovo, ho cercato di documentarmi on line, trovando una serie di materiali per la didattica molto interessanti.

• Euridice Summary Report Education on Online Safety in Schools in Europe 2010 http://www.bdp.it/eurydice/content/index.php?action=read_cnt&id_cnt=11204

• Webwise.ie Survey of children’s Use of the Internet July 2006

• Literacy for the 21st Century An Overview & Orientation Guide To Media LiteracyEducation Elizabeth Thoman and Tessa Jolls Center for Media Literacy www.medialit.org © 2003, 2005

• A European approach to media literacy in the digital environment, 2007

3.2 Dubbi e incertezza nella fase di avvioInizialmente confesso di aver avuto un po’ di dubbi, in quanto entrambi i temi mi

parevano certamente alti e interessanti, ma di difficile gestione, considerata la specificità lessicale, il modesto livello di competenza dei ragazzi in lingua straniera e la mancanza di mezzi informatici della nostra scuola.

Insomma non sapevo se saremmo riusciti a tenere il passo con due classi sì delle elementari, ma che avrebbero utilizzato la lingua materna durante le attività, mentre noi avremmo lavorato in lingua straniera.

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3.3 La ricerca di materialiHo iniziato così a documentarmi, scoprendo tutta una serie di siti sul tema della

sicurezza in rete e sui diritti dei minori in lingua tedesca e inglese. E’ stato un momento importante di auto formazione, che mi ha portato a visionare

tutta una serie di contenuti didatticizzati, dedicati ai ragazzi dalla primaria alle superiori, ma anche ad adulti ed educatori e a cittadini in generale, come ad esempio il sito dell’Ufficio Federale per la Sicurezza in Internet, con suggerimenti e consigli per evitare truffe e raggiri.

Riporto qui di seguito quelli che ho utilizzato con le classi, ma anche quelli che mi hanno ispirato nella fase di ricerca:

• Il portale multilingue Klicksafe.de https://www.klicksafe.de/ , creato su iniziativa dell’Unione Europea per favorire la cultura della sicurezza in Internet, con una sezione dedicata agli spot, (in certi casi più adatti ad alunni delle superiori) tra i quali ho reperito i video sulla dipendenza da internet e quello sui pericoli della rete, presentati nella fase motivazionale e analizzati assieme ai ragazzi;

• Il sito dell’UNICEF www.unicef.de/kids/basisfilm.php, con testi semplici, presentazioni efficaci, giochi;

• Il sito Kindersache http://www.kindersache.de/ con una sezione molto ricca di attività dedicate alla sicurezza;

• Il sito Blinde Kuh http://www.blinde-kuh.de/sicherheit/jugendschutz-deine-rechte.html , storico motore di ricerca per ragazzi che riserva ampio spazio a sicurezza e diritti;

• Insafehttp://www.saferinternet.org/web/guest/home;jsessionid=8CAD79CAEB78CF766E2277459318E293

• Safer Internet http://www.saferinternet.it/tiki-index.php?page=Link+Altri+Siti• Kindernetz

http://www.kindernetz.de/eltern/sicherheit/-/id=20858/1rug7qz/index.html• Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik

https://www.bsi-fuer-buerger.de/cln_030/BSIFB/DE/Home/home_node.html• Schüler Mobbing

http://www.schueler-mobbing.de/• Mobbing, Schluss damit

http://mobbing-schluss-damit.de/• Medienbewusst.de

http://www.medienbewusst.de/internet/20090111/internet-bullying.html• Deutschland sicher im Netz e.V

https://www.sicher-im-netz.de/Default.aspx

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4. Il percorso

4.1 Come si è sviluppata l’esperienza sulla sicurezza in internetE’ stata la collega Monika Bilgeri, docente e dirigente della Volksschule Zöblen in

Austria a propormi, lo scorso gennaio di collaborare ad un nuovo progetto comune, cui avrebbe dovuto prender parte anche il Gymnasium di Reutte, ma che poi non ha mai aderito.

Abbiamo deciso di iscrivere sul twinspace (ambiente di lavoro on line di eTwinning) un gruppo di solo 10 ragazzi per ciascun istituto. Il numero omogeneo ha favorito il costituirsi di un team equilibrato e ci ha semplificato ad esempio la lettura dei risultati del sondaggio.

Monika ha iniziato ad affrontare il lavoro sulla sicurezza in internet trattando il tema della password, producendo una serie di materiali, Passwörter in tedesco, che abbiamo visionato sulla LIM e tradotto in italiano.

La versione italiana è stata caricata in forma di child page (pagina secondaria) nel wiki del progetto

I partner austriaci hanno quindi realizzato un breve film di animazione Sag auch nein! (=Dì anche di no!) sulla necessità della tutela dei dati personali. Noi abbiamo guardato il video e copiato i testi sul quaderno.

Da parte mia ho provato attraverso una mappa concettuale predisposta con mindomo a rompere il ghiaccio, iniziando almeno a nominare alcune parole chiave inerenti l’utilizzo della rete e relative problematiche..

I ragazzi hanno trascritto il lessico della mappa dalla LIM sul quaderno.

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4.2 Come si è sviluppata l’esperienza sui diritti dei minoriAnche per quanto riguarda il lavoro sui diritti dei minori l’impulso è arrivato da

oltralpe, è stata infatti la collega tedesca Gabriele Hahn della Grundschule Adalbert Stifter di Führt che ci ha coinvolti, inviandoci materialmente il loro nastro dei diritti, passandoci quasi il testimone per un lavoro iniziato da loro l’anno precedente anche nelle sedi istituzionali (Consiglio Comunale dei Ragazzi).

Ho aperto il pacco postale, trovato a scuola al rientro dalle vacanze di Natale nelle seconde e ho proposto ai ragazzi di provare a lavorare al tema dei diritti dei minori.

Per prima cosa ho immortalato una delle classi col nastro, per testimoniare il fatto che avevamo accettato di affrontare anche noi la tematica propostaci.

Il nastro in iuta presenta su un lato le mani di carta colorate dei bambini, immagine divenuta anche logo delle nostre attività su diritti e sicurezza.

Assieme al nastro Gabriele ci aveva inviato un elenco dei 10 diritti di base in tedesco, che ho distribuito in fotocopia nelle seconde. I diritti sono stati letti e tradotti in classe. Al fine di facilitare e agevolare un’acquisizione consapevole di nuovi vocaboli ho provveduto ad effettuare il necessario approfondimento lessicale, spiegando l’etimologia e la struttura morfosintattica di tante parole astratte (Gleichheit <agg. gleich +suff. –heit, f.; Freiheit<agg. frei +suff. -heit, f….;)

4.3 I passi più significativi del percorso sulla sicurezza in internetDopo aver lavorato ai materiali proposti dalla collega sulla password e sul lessico

di base ho presentato alle seconde due video, reperiti tra gli spot del sito www.klicksafe.de

Wo lebst du? (=Dove vivi?), regia di Sharon Berkal eWo ist Klaus? (=Dove è Klaus?), regia del duo austro-tedesco Begbie. Solo il primo è stato lincato sul twinspace del progetto, in quanto, consultandomi

con Monika abbiamo convenuto che il secondo non sarebbe stato compreso in certi passaggi (sulla pedofilia) dai suoi bambini delle elementari.

Il primo video mette l’alunno in modo paradossale e in certi casi ridicolo, ma a ben guardare anche drammatico e preoccupante di fronte al problema della dipendenza da internet e in particolare dai video games, presentando una serie di situazioni della vita quotidiana in cui i ragazzi appaiono come vegetali, del tutto assenti e incapaci di reagire in maniera adeguata.

Lo stesso titolo, in forma di domanda, invita a riflettere ad un problema che potrebbe riguardarli: la dipendenza da video games, la mancanza di interesse per tutto quanto è reale e l’incapacità di essere presenti nella dimensione sociale della vita di tutti i giorni.

Il secondo video, costruito in forma di spot, utilizza modalità di comunicazione molto diretta, linguaggio accattivante e coinvolgente che si rifà ai video games d’azione, con cambi di inquadratura molto rapidi e frequenti, primissimi piani, improvvisi sbalzi di volume e cambiamenti di ritmo.

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Il messaggio, critico rispetto la figura genitoriale, denuncia la mancanza di responsabilità da parte di tanti adulti, che abbandonano i figli in ambienti in certi casi inadeguati e potenzialmente rischiosi.

Ho potuto constatare che in entrambi i casi i video hanno avuto un forte impatto sulle classi, che, evidentemente, si sono sentite finalmente coinvolte, vuoi per la forma, vuoi per il contenuto del messaggio. Penso si sia trattato di uno dei momenti più significativi del progetto, in cui qualcosa è riuscito a scalfire l’indifferenza generalizzata, provocando reazioni.

Hanno chiesto in tutte le classi di poterli rivedere e partecipato in modo molto vivace alla discussione sui contenuti, sulle tecniche, sui messaggi. Hanno riconosciuto immediatamente le diverse problematiche presentate: pedofilia, pornografia, violenza, parole dense di significato, percepite forse come importanti e… da grandi.

Il lessico incontrato inizialmente sulla mappa concettuale si è rivelato utile in questa circostanza per esprimere i problemi in lingua straniera.

Incuriosita e fortemente incoraggiata dalla reazione positiva delle classi rispetto i video ho ritenuto utile andare ad indagare la situazione ragazzi e Internet anche nelle nostre classi, predisponendo con zoomerang un sondaggio online: Schulkinder und Internet

Riporto qui di seguito i risultati del campione dei 10 Italiani delle medie e dei 10 austriaci delle elementari.

Ho cercato quindi di riprendere il discorso avviato da Monika sulla sicurezza della password in modo testuale, trasponendone il contenuto in un video di animazione, Die Sicherheit des Passworts, che ha per protagonisti due improbabili studenti pupazzi che si trovano ad affrontare una imbarazzante situazione di quotidiana amicizia e insidiosa promiscuità informatica, in cui è necessario saper dire di no e mantenere segreta la password.

Anche le prime hanno riflettuto sul problema della sicurezza in internet e hanno potuto fornire il loro contributo al progetto, partecipando al sondaggio, producendo brevi documenti di testo e Voki, che abbiamo caricato sul twinspace.

Hanno naturalmente evitato di esprimere il cognome e deciso di inventare numero di telefono e indirizzo di casa nei lavori destinati alla condivisione sul twinspace.

Dopo aver compilato la classica tabella con i dati personali hanno trasformato le parole chiave in frasi complete, rispondendo ad alcune domande dei compagni o dell’insegnante.

Arrivati a fine anno abbiamo deciso di presentarci ai partner di progetto in un video messaggio destinato alla pubblicazione. Ci siamo quindi nuovamente posti il problema della tutela dei dati sensibili.

Hanno deciso di coprire i dati personali simulando il beep, col quale in TV si censurano le parolacce, nel video che abbiamo intitolato Wir schützen unsere Privatsphäre (Noi proteggiamo la nostra sfera privata).

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4.4 I passi più significativi del percorso sui diritti dei minori

I ragazzi di seconda per casa hanno disegnato ciascuno un diritto.Ho scannerizzato il lavoro e predisposto con il programma Onetruemedia uno slide

show Kinder haben Rechte , che abbiamo condiviso sul twinspace.Abbiamo quindi consultato il sito dell’Unicef per i bambini in tedesco, ritrovando i 10

diritti fondamentali entro una presentazione con immagini e didascalie, che i ragazzi hanno visionato dal mio PC collegato al proiettore e copiato sul quaderno. Anche in questo caso è stato interessante soffermarci ad analizzare come professionisti della comunicazione avevano rappresentato i diritti, attraverso immagini molto efficaci. La riflessione ha favorito inoltre un confronto con i cartelli già prodotti dai ragazzi.

Ho rilevato buon interesse da parte di tutte le classi durante la lettura delle immagini, e delle strategie di comunicazione.

Affascinati e… ispirati dal lavoro degli esperti in comunicazione abbiamo deciso di provare a raccontare anche noi i diritti dei minori, realizzando una sorta di campagna pubblicitaria per il sociale.

In gruppo hanno pensato ad alcune storie e mi hanno passato il girato, cui ho aggiunto titolo e sottotitoli. In alcuni casi abbiamo costruito assieme lo story telling, che è stato scritto in tedesco alla lavagna, la traccia audio è stata registrata successivamente alle riprese, in sincrono allo scorrere delle immagini.

Il primo spot è stato girato con l’intera classe 2H e le riprese hanno richiesto un’ora di lezione. Hanno partecipato alunni i cui genitori avevano espressamente autorizzato pubblicazione dell’immagine del figlio online

Spot Das Recht auf Schutz im Krieg (=Il diritto alla protezione in guerra)http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LJX0Y8L9

Il secondo spot è stato girato autonomamente da un gruppetto della classe 2H Spot Das Recht auf Spiel (=Il diritto di giocare)

http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LIHGZ2A1Il terzo spot è stato girato autonomamente da un altro gruppetto di 2HSpot Das Recht auf die Privatsphäre (=Il diritto alla sfera privata)

http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LN0LZ9MC

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4.5 Momenti che hanno modificato strategie e stili di apprendimento, clima di lavoro e relazioni interpersonaliIl clima di lavoro è stato improntato alla collaborazione e alla creatività,

soprattutto durante la fase motivazionale, ma anche nella fase operativa, in cui i gruppi hanno lavorato in completa autonomia, pensando assieme alla sceneggiatura di brevi spot che presentassero i diversi diritti dei minori.

Sono emerse idee interessanti, alcune delle quali sono anche state realizzate attraverso riprese fatte da due gruppi a casa.

L’esperienza sui diritti dei minori e sulla sicurezza in internet ha in parte modificato le strategie di apprendimento della lingua straniera che, almeno nella percezione dei ragazzi, non ha rappresentato più l’obiettivo didattico di fondo, ma è divenuto strumento di comunicazione, un dettaglio, dunque, tra i tanti: le idee da esprimere, le scene da girare, la traccia audio da registrare, i materiali di scena da reperire…

Si sono concentrati sul percorso, che li avrebbe condotti passo dopo passo alla realizzazione del prodotto, divenuto obiettivo primario, non più individuale (come il voto nella disciplina) ma collettivo.

4.6 Collaborazioni che si sono rivelate più interessanti e perchéI nostri partner si sono rivelati uno stimolo in quanto ci hanno suggerito di

collaborare a tematiche più che mai attuali e di rilievo entro il dibattito culturale in tutta Europa.

Sono sempre stati entusiasti del nostro apporto ai progetti e ci hanno fatto i complimenti in più di un’occasione.

Il rapporto con le colleghe austriaca per la sicurezza in internet e tedesca per i diritti dei minori era già buono, questo aspetto ha certamente favorito il dialogo e il lavoro assieme.

La collaborazione si è rilevata proficua, in quanto, nonostante l’età dei partecipanti non fosse la stessa abbiamo adottato in fase di programmazione obiettivi specifici differenziati per gruppi, fatto che ha permesso a ciascuno di esprimersi e di apportare uno specifico contributo a seconda delle competenze possedute.

Tedeschi e Austriaci hanno usato infatti la lingua materna come lingua veicolare, mentre gli Italiani la lingua straniera.

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5. Metodi di insegnamento/apprendimento, risorse/strumenti e procedure

5.1 Il progetto eTwinning, preziosa risorsa e strumenti Il lavoro in eTwinning, che integra la documentazione come parte sostanziale del

progetto mi ha permesso di applicare entro un percorso sperimentale-esplorativo il metodo dell’apprendimento attivo e l’approccio hands on.

L’idea di fondo era di provare ad andar oltre al metodo tradizionale di fare scuola, inteso come trasmissione di contenuti dal testo alla testa dello studente, basato sui cardini fissi di libro/lezione, assimilazione e verifica.

Dopo la necessaria acquisizione di abilità di base ho proposto ai ragazzi di attivarsi concretamente per il reperimento e la gestione di strumenti che gli hanno consentito di utilizzare le competenze acquisite in un contesto di senso e di esprimerle in forma maggiormente personale e creativa, attraverso nuovi strumenti, come ad esempio Voki o Calameo, ma anche il cellulare, la video e fotocamera digitale, la chat, il forum, il blog, che ormai sono soliti utilizzare nella vita quotidiana.

La metodologia del learning by doing, ma anche quella del role playing hanno concentrato l’attenzione sul fare e tutti intenti nel fare quasi non si sono accorti anche di imparare. Lavorando sui diritti dei minori ad esempio, l’obiettivo collettivo era lo spot e facendo lo spot hanno imparato alcune cose in tedesco.

5.2 Il video tutorial come strumento didatticoTra colleghe abbiamo spesso adottato il metodo peer to peer, dell’apprendimento

tra pari, mettendo in comune le rispettive competenze e cercando di aiutarci in caso di difficoltà.

La condivisione è uno dei principi base su cui si regge eTwinning, divenuto negli anni la più importante comunità di pratica dei docenti Europei.

Il video tutorial, strumento utilizzato nell’e-learning è un breve filmato a scopo didattico, realizzato grazie all’impiego di un software che riprende in tempo reale le attività svolte sul monitor dalla persona che lo realizza e ne registra contemporaneamente il commento.

Ho prodotto alcuni tutorial per spiegare ai ragazzi ad esempio come creare un account in Calameo , come creare un account in Voki e su come utilizzare alcuni strumenti del twinspace , come ad esempio la chat o esterni al twinspace, come usare Audacity

Il video tutorial si è rivelato strumento utilissimo sia tra colleghi che nel lavoro con i ragazzi. Presenta infatti il contesto in cui si va ad operare, le procedure da effettuare per ottenere dati risultati e la spiegazione da parte dell’autore.

Consente ad esempio all’alunno ancora incerto su una data procedura di rivedere i contenuti di una lezione tranquillamente da casa, infinite volte, fermando il video, tornando indietro, a seconda delle sue esigenze.

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5.3 La nuova configurazione di social network di eTwinning Anche tra gli studenti ho cercato di incoraggiare lo scambio di informazioni e il

passaggio di competenze tra pari, sfruttando eTwinning come socialnetwork, con i vari strumenti presenti sul twinspace, come bacheca, casella di posta, chat, pupils corner, blog, wiki e forum.

In alcuni casi alunni che incontravano difficoltà mi hanno scritto direttamente nella casella di posta personale, in bacheca o attraverso la mail box del progetto.

5.4 Il reperimento di altre risorseLo scorso anno avevo proposto un progetto mirato alla valorizzazione delle

eccellenze e alla diffusione delle TIC nel nostro istituto, che prevedeva l’acquisto di 5 portatili multimediali ma non è stato accolto.

Mi auguro che anche nella nostra scuola per il reperimento di altre risorse venga individuato un referente efficiente, che si attivi in relazione ai bandi sui finanziamenti alle lingue comunitarie e all’innovazione tecnologica.

6 La valutazione

6.1 Il gruppo eTwinning degli ambasciatori studenti Il processo di valutazione di queste attività a progetto ha riguardato un po’ tutti ma

particolarmente gli alunni maggiormente motivati e disponibili ad attivarsi, che sono stati monitorati in modo più attento.

Il progetto eTwinning, presentato all’interno del POF lo scorso anno, mirava alla valorizzazione delle eccellenze e prevedeva la formazione di un gruppo di 10 ambasciatori studenti di provenienza dalle 3 seconde, con funzione di supportare il lavoro dell’insegnante, assumendosi responsabilità di tipo decisionale e organizzativo, al fine di coinvolgere e valorizzare le diverse competenze presenti nelle classi.

Per questo gruppo ho considerato attentamente il livello di impegno, di produttività, iniziativa personale, scelte creative e assunzione di responsabilità, al fine di confermare o meno la nomina l’anno successivo.

6.2 La verifica della comprensione scritta attraverso il questionarioHo deciso di testare la comprensione del contenuto degli spot presentati nella

fase iniziale, attraverso una verifica formativa, finalizzata al fissaggio di lessico, strutture e contenuti.

Con il programma pooldaddy avevo predisposto un pool , direttamente sotto il video Wo lebst du?

Successivamente, utilizzando il programma zoomerang, ho preparato un questionario Fragen zum Spot Wo lebst du? cui le seconde hanno potuto rispondere da casa.

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6.3 La verifica della produzione orale attraverso il doppiaggioI dialoghi dei video prodotti insieme sono stati scritti alla lavagna con il contributo

di tutta la classe (o quasi) e trascritti sul quaderno Il doppiaggio dei video ha coinvolto coppie o piccoli gruppi di alunni delle tre

seconde (sottratti su gentile concessione delle colleghe per 10 minuti ad altre attività) in una sorta di produzione-performance orale che comportava l’alternarsi nella lettura di battute, da leggere in forma di didascalie in sincrono sotto il video.

Gli alunni maggiormente disponibili e impegnati si sono confrontati su questa task e alla fine ho scelto di utilizzare l’audio che mi sembrava maggiormente comprensibile.

Nel caso dei video girati in presa diretta i ragazzi si sono alternati in un lavoro di gruppo interagendo tra loro.

Alcuni hanno dimostrato forte imbarazzo davanti alla videocamera, altri grande spigliatezza.

Voce alta, scansione decisa, pronuncia corretta, fluenza, oltre che un minimo di immedesimazione erano i requisiti richiesti e sono stati pertanto incoraggiati.

6.4 L’introduzione della premialità e la nomina dei nuovi ambasciatori studentiA fine anno ho deciso di introdurre l’elemento della premialità, consegnando agli

alunni delle prime che si sono maggiormente distinti in tedesco e nell’uso delle TIC alcune magliette eTwinning rimaste successivamente alla celebrazione del quinto compleanno del progetto.

La consegna della maglietta aveva in vero un significato simbolico più alto, di nomina a nuovi ambasciatori studenti.

Naturalmente tutte le attività che i ragazzi fanno o non fanno hanno una ricaduta sulla valutazione e la avranno in maniera più ufficiale all’uscita dalla terza, quando andremo a certificare le competenze, in questo caso dell’area linguistico-espressiva ma anche tecnologica.

7. Risultati e ricaduta sul resto della didattica

7.1 Gli obiettivi raggiunti Mi occupo di eTwinning da ormai cinque anni e posso affermare senza ombra di

dubbio che è sempre stata un’esperienza stimolante e gratificante, sia per il docente che per i ragazzi.

Etwinning ha reso possibile utilizzare il PC in modo da condividere il lavoro domestico, che in certi casi si è trasformato in una specie di gioco, in cui la fantasia e la creatività erano fortemente auspicabili.

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I ragazzi hanno partecipato alle attività in classe in modo attivo, mettendosi in gioco in prma persona, hanno inoltre prodotto alcuni materiali, reperendo strumenti e utilizzandoli per condividere i lavori.

Sono state acquisite competenze in lingua straniera e nell’utilizzo delle TIC.La motivazione è migliorata, grazie ad una sorta di dimensione ludica associata

all’uso delle TIC e che indubbiamente favorisce maggiore espressività.Le attività didattiche vengono percepite come qualcosa che esula dalla consueta

routine scolastica, in cui sono previsti l’elemento della sorpresa, della novità, dell’improvviso cambio di rotta (il nastro).

Ho notato che le prime di quest’anno sono più agili delle seconde e molto più agili delle terze nell’uso del PC. E’ un segnale incoraggiante. Che racconta di diffusione progressiva di abilità in primo luogo anche tra i genitori.

I ragazzi si sono attivati, hanno utilizzato strumenti, hanno esercitato le strutture apprese, si sono messi in contatto con i partner, col docente e tra di loro, hanno infine costruito alcuni prodotti, che in certi casi mi sono sembrati davvero ben fatti e frutto di attenta progettazione, senso estetico, ironia e creatività.

7.2 Spunti per il rinnovamento dell’esperienzaI risultati raggiunti mi incoraggiano a proseguire anche il prossimo anno in questa

direzione, portando avanti i progetti eTwinning e entrambi i percorsi, sulla sicurezza in internet e sui diritti dei minori.

Con più tempo a disposizione vorrei in particolare proseguire la campagna pubblicitaria sui diritti dei minori, proponendo ancora almeno qualche diritto con le seconde.

In tema di sicurezza in internet avrei intenzione invece di trattare netiquette e cyber mobbing, argomenti che mi sembrano di alta priorità e magari provare ad approfondire il discorso della dipendenza da internet.

Mi piacerebbe inoltre veder pubblicato sul sito tedesco www.klicksafe.de anche qualche video realizzato da Italiani (naturalmente in lingua tedesca o inglese).

Noi faremo tutti il possibile per migliorare le nostre competenze linguistiche, comunicative e nell’uso dei media.

7.3 L’auspicabile rinnovamento delle dotazioni tecnologiche e il coinvolgimento di altri docentiLe risorse tecnologiche della scuola sono state molto al di sotto delle nostre

esigenze. I ragazzi hanno potuto infatti soltanto osservare strumenti e procedure ma non

“provare a fare” a scuola.La ricaduta del progetto sarebbe stata certamente ancora più ampia se le classi

avessero potuto lavorare hands on anche a scuola, magari soltanto avviando il lavoro, per poi terminarlo a casa.

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Un cambiamento strutturale che aiuterebbe la scuola ad evolversi almeno un po’ nel campo delle tecnologie, potrebbe consistere nella predisposizione di un laboratorio informatico mobile, con accesso fortemente regolato e controllato, composto da un numero limitato di 5 portatili, da destinare ad attività di piccoli gruppi di alunni da gestire in compresenza.

Questo permetterebbe al docente di seguire da vicino i ragazzi durante la fase operativa e controllare che facciano un corretto uso degli strumenti

Da parte mia, un cambiamento che cercherò di attuare il prossimo anno consisterà nel cercare di coinvolgere altri docenti della scuola.

Ciò consentirebbe di programmare attività insieme, di lavorare sugli stessi argomenti, magari da prospettive diverse, sviluppando e approfondendo più di quanto sia umanamente possibile fare in due ore curricolari di lingua straniera.

8. Storia e collaboratori dell'esperienza

8.1 Piccoli passi avanti nella collaborazioneAI progetto Kinder in Europa-Children in Europe avevamo aderito lo scorso anno. La nostra partecipazione si era limitata allora ai temi più semplici, come la

presentazione, i primi contatti, la creazione di un dizionario multilingue insieme ai partner e le attività per il quinto compleanno di eTwinning.

Quest’anno, arrivati in seconda siamo stati in grado di fare alcuni progressi nella collaborazione che ci ha visti impegnati su temi più complessi, in questo caso quello dei diritti dei minori.

La collega tedesca Gabriele Hahn ha apprezzato molto il nostro contributo, cosa che ci incoraggia a proseguire nel percorso insieme.

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Appendice 1

• Video messaggio Wir schützen unsere Privatsphäre (=Noi proteggiamo la nostra sfera del privato). La 1B si presenta in lingua tedesca e con sottotitoli, peccato che un fastidioso…http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LLYCVSAY

• Video animazione Die Sicherheit des Passworts (=La sicurezza della password) Le classi 2H e 2N presentano in lingua tedesca e con sottotitoli una tipica situazione di positiva amicizia ma insidiosa promiscuità informatica http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LI5M9B9U

• Spot Das Recht auf Schutz im Krieg (=Il diritto alla protezione in guerra) La classe 2H presenta in lingua tedesca e con sottotitoli i diritti violati dei minori, bambini http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LJX0Y8L9

• Spot Das Recht auf Spiel (=Il diritto di giocare) Alcune alunne della classe 2H presentano in lingua tedesca e con sottotitoli bambini sfruttati, che non possono... http://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LIHGZ2A1

• Spot Das Recht auf die Privatsphäre (=Il diritto alla sfera privata)Video di tre ragazze della 2Hhttp://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LN0LZ9MC

• Slide show Kinder haben Rechte (=I bambini hanno diritti). Le classi 2H, 2I e 2N hanno prodotto cartelli con i diritti dei minori, che abbiamo condiviso on line con i partner di progetto http://www.onetruemedia.com/sharedp=d39f866f05e5ad7f7edc9a&skin_id=1702&utm_source=otm&utm_medium=text_url

• Video tutorial Come creare un account e usare Calameo http://screencast.com/t/x9picu9R

• Calameo di Marco Bia 2N Mein Portfolio http://www.calameo.com/read/0007116890168537352fa

• Video tutorial Come creare un account e usare Voki http://screencast.com/t/AReG6TRPb

• Voki di Milena Jov 1B Meine Clique (=La mia compagnia) http://www.voki.com/pickup.php?scid=3889773&height=267&width=200

• Documentario Die E.Fermi-Schule Dokumentation von den zweiten Klassen (=La scuola E.Fermi, documentario delle seconde) Un gruppo di ragazzi e ragazze della 2H, 2I e 2N durante la settimana di progetto ha lavorato insieme, raccontando della nostra scuola ai partner europeihttp://gold.indire.it/goldvideo2/watch2.php?v=LGWTN37N

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• Questionario sul video Fragen zum Spot Wo lebst du? (=Domande sullo spot Dove vivi?)http://www.zoomerang.com/Survey/WEB22BUN3KU34X/

• Verifica comprensione video Antworten auf die Fragen zum Spot Wo lebst du? (=Risposte al questionario sul video Dove vivi?) http://www.zoomerang.com/Shared/SharedResultsPasswordPage.aspx?ID=L262VBZ62B62

• Sondaggio Schulkinder und Internet Mittelschule (=Studenti e internet Scuola media, 11-14 anni)http://www.zoomerang.com/Survey/WEB22BU7R4KB7B

• Dati statistici Ergebnisse Umfrage Schulkinder und Internet Mittelschule (Risultati sondaggio studenti delle medie e internet) http://www.zoomerang.com/Shared/SharedResultsPasswordPage.aspx?ID=L2626G6BBLQ6

• Dati statistici Ergebnisse Umfrage Schulkinder und Internet Volksschule (6-10) Risultati del sondaggio studenti delle elementari e internet) http://www.zoomerang.com/Shared/SharedResultsPasswordPage.aspx?ID=L2622ZLGZQ66

• Mappa concettuale Gefahren im Internet (Pericoli in rete) La mappa presenta lessico in lingua tedesca nel contesto di internet http://www.mindomo.com/view.htm?m=0c0cfd5c2ef347b1938f2f4674c996e4

• Contenuti Seminario eTwinning FVG 2011 per la formazione dei docenti http://new-twinspace.etwinning-training.net/web/p11474

Appendice 2La collega Claudio (di lettere) ha lavorato con la classe 2N al tema della sicurezza in internet in lingua italiana e utilizzando la LIM. La collega Forte (di matematica) la scorsa primavera ha accompagnato la classe 2N presso l’Uccellis di Udine all’iniziativa organizzata per le scuole da Telecom Italia Navigare sicuri

Multimedializzazione dell'esperienzaPer la multimedializzazione dell'esperienza ho utilizzato due interessanti aggregatori di contenuti, pearltrees, (alberi di perle), che permette di riassemblare materiali online come in una mappa che si articola in successive ramificazioni. http://www.pearltrees.com/formaHo inoltre utilizzato searcheeze, che permette di clonare contenuti online, fornisce un formato di tipo giornalistico, con titoli, testo e immagini.http://www.searcheeze.com/p/forma/video-e-percorsi

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