Narratologia

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A cura di Anna Rita Vizzari

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Corrispondenze generali Narratore interno/omodiegetico autodiegetico

Narratore interno/omodiegetico allodiegetico

Narratore esterno/eterodiegetico palese

Narratore esterno/eterodiegetico assente

Focalizzazione interna fissa

Focalizzazione interna variabile

Focalizzazione interna multipla

Focalizzazione esterna

Focalizzazione zero

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Avvertenze «prima dell’uso»

«Non sempre la figura del narratore coincide con quella a cui appartiene il punto di vista; quest’ultimo cambia più frequentemente della voce narrante, poiché può accadere che il narratore eterodiegetico, onnisciente o ignorante, di volta in volta possa assumere il punto di vista di un suo personaggio per evidenziarne meglio la psicologia». FIORENTINO, C. (1999). Ambito disciplinare 4 e 9. Italiano. L’analisi del testo letterario. Napoli, Edizioni Simone, p. 53.

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La Focalizzazione

Il punto di vista del Narratore

Interna

Esterna

Zero

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Focalizzazione zero

Narratore onnisciente: sa tutto (passato, presente e futuro) di ogni personaggio e ne sa più di ogni personaggio.

Narra in terza persona.

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Focalizzazione esterna

Narratore ignorante: non conosce i pensieri dei personaggi.

Narra le vicende dall’esterno, senza esprimere opinioni.

?

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Focalizzazione interna

Narratore testimone o protagonista: narra dal suo punto di vista, che è appunto limitato al personaggio.

!

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Focalizzazione interna fissa

Narratore testimone o protagonista: narra dal suo punto di vista, che è appunto limitato a quel solo personaggio.

!

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Focalizzazione interna variabile

Il Narratore narra dal punto di vista di diversi personaggi.

!

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Focalizzazione interna multipla

Un dato evento è narrato dai differenti punti di vista di altrettanti personaggi.

!

! ! A cura di Anna Rita Vizzari

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Il Narratore

Omodiegetico

Eterodiegetico

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Narratore omodiegetico

Narra la storia dall’interno e in prima persona

Focalizzazione interna

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Narratore omodiegetico-autodiegetico

Narra dall’interno e in prima persona la storia di cui è protagonista.

Focalizzazione interna

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Narratore omodiegetico-allodiegetico

Narra dall’interno e in prima persona la storia di cui è testimone/personaggio.

Focalizzazione interna

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Narratore eterodiegetico

Narra la storia dall’esterno (in prima o in terza persona).

Focalizzazione esterna o zero

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Narratore eterodiegetico palese

Nella narrazione inserisce commenti e opinioni espressi in prima persona e adatta il proprio punto di vista a quello dei personaggi.

Focalizzazione esterna

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Narratore eterodiegetico assente

Narra in terza persona senza inserire opinioni e commenti personali.

Focalizzazione zero

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Narratore extradiegetico

Di 1°: racconta una storia avvenuta a terzi

Focalizzazione zero o esterna

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Narratore intradiegetico

Di 2°: racconta una storia vissuta in prima persona all’interno di un racconto narrato in terza persona.

Focalizzazione interna

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Adesso esercitiamoci noi

Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

Alessandro Manzoni, I Promessi sposi Renzo, alla prima, rimase impicciato. Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c'è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. La quale, se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta, e anche un pochino a chi l'ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.

A cura di Anna Rita Vizzari

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Soluzione

Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

Alessandro Manzoni, I Promessi sposi Renzo, alla prima, rimase impicciato. Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore. Questa conclusione, benché trovata da povera gente, c'è parsa così giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. La quale, se non v'è dispiaciuta affatto, vogliatene bene a chi l'ha scritta, e anche un pochino a chi l'ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.

A cura di Anna Rita Vizzari

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Adesso esercitiamoci noi

Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

Luigi Pirandello, La patente Con quale inflessione di voce e quale atteggiamento d'occhi e di mani, curvandosi, come chi regge rassegnatamente su le spalle un peso insopportabile, il magro giudice D'Andrea soleva ripetere: «Ah, figlio caro!» a chiunque gli facesse qualche scherzosa osservazione per il suo strambo modo di vivere! Non era ancor vecchio; poteva avere appena quarant'anni; ma cose stranissime e quasi inverosimili, mostruosi intrecci di razze, misteriosi travagli di secoli bisognava immaginare per giungere a una qualche approssimativa spiegazione di quel prodotto umano che si chiamava il giudice D'Andrea. E pareva ch'egli, oltre che della sua povera, umile, comunissima storia familiare, avesse notizia certa di quei mostruosi intrecci di razze, donde al suo smunto sparuto viso di bianco eran potuti venire quei capelli crespi gremiti da negro; e fosse consapevole di quei misteriosi infiniti travagli di secoli, che su la vasta fronte protuberante gli avevano accumulato tutto quel groviglio di rughe e tolto quasi la vista ai piccoli occhi plumbei, e sconforto tutta la magra, misera personcina. A cura di Anna Rita Vizzari

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Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

Luigi Pirandello, La patente Con quale inflessione di voce e quale atteggiamento d'occhi e di mani, curvandosi, come chi regge rassegnatamente su le spalle un peso insopportabile, il magro giudice D'Andrea soleva ripetere: «Ah, figlio caro!» a chiunque gli facesse qualche scherzosa osservazione per il suo strambo modo di vivere! Non era ancor vecchio; poteva avere appena quarant'anni; ma cose stranissime e quasi inverosimili, mostruosi intrecci di razze, misteriosi travagli di secoli bisognava immaginare per giungere a una qualche approssimativa spiegazione di quel prodotto umano che si chiamava il giudice D'Andrea. E pareva ch'egli, oltre che della sua povera, umile, comunissima storia familiare, avesse notizia certa di quei mostruosi intrecci di razze, donde al suo smunto sparuto viso di bianco eran potuti venire quei capelli crespi gremiti da negro; e fosse consapevole di quei misteriosi infiniti travagli di secoli, che su la vasta fronte protuberante gli avevano accumulato tutto quel groviglio di rughe e tolto quasi la vista ai piccoli occhi plumbei, e sconforto tutta la magra, misera personcina. A cura di Anna Rita Vizzari

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Adesso esercitiamoci noi

Italo Svevo, La coscienza di Zeno. Vedere la mia infanzia? Più di dieci lustri me ne separano e i miei occhi presbiti forse potrebbero arrivarci se la luce che ancora ne riverbera non fosse tagliata da ostacoli d’ogni genere, vere alte montagne: i miei anni e qualche mia ora. Il dottore mi raccomandò di non ostinarmi a guardare tanto lontano. Anche le cose recenti sono preziose per essi e sopra tutto le immaginazioni e i sogni della notte prima. Ma un po’ d’ordine pur dovrebb’esserci e per poter cominciare ab ovo, appena abbandonato il dottore che di questi giorni e per lungo tempo lascia Trieste, solo per facilitargli il compito, comperai e lessi un trattato di psico-analisi. Non è difficile d’intenderlo, ma molto noioso.

Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

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Soluzione

Italo Svevo, La coscienza di Zeno. Vedere la mia infanzia? Più di dieci lustri me ne separano e i miei occhi presbiti forse potrebbero arrivarci se la luce che ancora ne riverbera non fosse tagliata da ostacoli d’ogni genere, vere alte montagne: i miei anni e qualche mia ora. Il dottore mi raccomandò di non ostinarmi a guardare tanto lontano. Anche le cose recenti sono preziose per essi e sopra tutto le immaginazioni e i sogni della notte prima. Ma un po’ d’ordine pur dovrebb’esserci e per poter cominciare ab ovo, appena abbandonato il dottore che di questi giorni e per lungo tempo lascia Trieste, solo per facilitargli il compito, comperai e lessi un trattato di psico-analisi. Non è difficile d’intenderlo, ma molto noioso.

Quale Focalizzazione? interna fissa interna variabile interna multipla esterna zero

Quale Narratore? autodiegetico allodiegetico eterodiegetico palese eterodiegetico assente

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Bibliografia

A cura di Anna Rita Vizzari

•Beccaria G.L. (19962), Dizionario di linguistica: e di filologia, metrica, retorica, Torino, Einaudi •Borello C. (a cura di) (2009), Narratologia e didattica, Genova, Sagep Editrice. •Genette G. (1986). Figure III: Discorso del racconto, Torino, Einaudi. •Greimas, A.J. (1968) , La semantica strutturale, Milano, Rizzoli. •Levorato M.C. (1988), Racconti, storie e narrazioni, Bologna, Il Mulino. •Propp W. J. (1984), Morfologia della fiaba, Roma, Newton Compton. •Segre C. (1974), Le Strutture e il tempo, Torino, Einaudi. •Vizzari A.R., Scrivere un racconto d’avventura partendo da alcuni character chiave, in Barca, D., & Camizzi, L., Produzione del testo con la LIM nella scuola secondaria di primo grado. Trento, Erickson, 2011.