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Narrativa Aracne 214

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Elena Aleci

la pecora di leopillole di storia dell’arte

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Copyright © MMXIARACNE editrice S.r.l.

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via Raffaele Garofalo, 133/A–B00173 Roma

(06) 93781065

isbn 978–88–548–4344–8

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: ottobre 2011

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A Leo e Matilde

Inesauribili inventori di perché

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RINGRAZIAMENTI

Questo piccolo libro è il coronamento di un sogno.

Solo l’aiuto della mia famiglia e il dolce sostegno di mio marito

Umberto, mi hanno consentito, pillola dopo pillola, di giungere alla

conclusione.

Il coraggio di darlo alle stampe, invece, lo devo a chi da anni mi

regala attenzione, affetto, risate leggere e pensieri profondi: le mie

amiche, anime sorelle; i miei amici, angeli custodi.

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Indice

Si fa presto a dire pecora p. 11

1a pillola. Occhio alla pecora! Giotto e la rinascenza dell’arte italiana p. 13 Le forme del mondo L’invenzione dello spazio dipinto Le figure prendono vita La riscoperta dei sentimenti Tutto rinasce

2a pillola. Aiuto, un angelo! Simone Martini. La vita si risveglia p. 19 L’umanizzazione del sacro L’attenzione per la vita contemporanea L’evoluzione degli spazi giotteschi I materiali preziosi Da Simone al Gotico internazionale

3a pillola. Draghi, dame e cavalieri Pisanello e il Gotico internazionale p. 25 La bellezza e la paura La due facce del Gotico internazionale Le principesse tristi Animali e fiori: la vita che vince la morte L’ultimo canto del Medioevo

4a pillola. Chi ha mangiato quella mela? Masaccio e il primo Rinascimento p. 31 Ante mela, post mela Il realismo masaccesco Lo studio del corpo e delle sue reazioni Noi e Masaccio Le favole e la realtà

5a pillola. Perché mi guardi? Le pitture vive di Leonardo da Vinci p. 37 Lo sfumato leonardesco I moti dell’animo L’anatomia dell’uomo L’anatomia del mondo Una difficile eredità

6a pillola. Che caratteraccio! Michelangelo, terribile e divino p. 43 Michelangelo giovane scultore Le pitture di pietra La tomba di Giulio II Le tombe dei Medici Una strada senza uscita?

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7a pillola. State buoni, se potete! Raffaello, il pittore della grazia p. 49 La naturalezza dei volti e dei movimenti Raffaello innamorato Quattro stanze per il papa Tra Leonardo e Michelangelo La fine della serenità

8a pillola. L’uomo minestrone I misteriosi ritratti di Arcimboldo p. 55 La formazione manierista La corte degli Asburgo e la meraviglia Il gioco continua I significati nascosti Verso una maniera nuova

9a pillola. Buon appetito! Annibale Carracci e il ritorno alla realtà p. 61 Oltre il Manierismo. Il ritorno alla realtà La dignità del mestiere Grandi emozioni e un filo di ironia L’Annibale celebrato e quello dimenticato Annibale Carracci e i semi del Barocco

10a pillola. Sulla scena del delitto Caravaggio e la pittura sacra p. 67 Il superamento della maniera Il rifiuto del decoro La luce reale e la luce di dio Caravaggio e i testi sacri Dopo Caravaggio

11a pillola. Di marmo o di carne? Bernini e il Barocco p. 73 Il coinvolgimento dello spettatore I trucchi del mago Facce di marmo La realtà prima di tutto Il marmo come fosse pasta

12a pillola. I rotolini di Paolina Antonio Canova e il Neoclassicismo p. 79 Il bello secondo Canova L’amore e i sentimenti Gli eroi del mito e della storia La stanza segreta I mille volti del Canova

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13a pillola. Viva l’Italia! Francesco Hayez e il Romanticismo storico p. 85 A scuola dal Canova Dal Neoclassicismo al Romanticismo Tra storia e letteratura Gli amici di Hayez Hayez ultimo eroe romantico

14a pillola. In mezzo al mar Claude Monet, all’inseguimento dell’attimo p. 91 Piccolo monello La pittura en plen air L’attimo fuggente Quasi ad occhi chiusi Guardare fuori-guardarsi dentro

15a pillola. Cosa c’è dentro al tuo cuore? Munch e i semi dell’Espressionismo p. 97 Munch prima di diventare Munch La maturazione di uno stile inconfondibile Le donne di Munch Una luce in fondo al buio Dalla pittura che parla a quella che suona

16a pillola: Dipingiamo una canzone Kandinskij e l’Astrattismo lirico p. 103 I colori degli Impressionisti Il progressivo abbandono della realtà Un pittore, un musicista e un ballerino Giallo più blu uguale rosso? Nuovi passi e vecchi ricordi

17a pillola. Che bella ragazza! Picasso dal Cubismo alle sperimentazioni sulla materia p. 109 Un piccolo genio Tante facce in una faccia: il Cubismo analitico Dal Cubismo sintetico al ritorno all’ordine Guernica Come un bambino

18a pillola. Popò in scatola Piero Manzoni e l’arte concettuale p. 115 Le origini dell’Arte concettuale Tutto può diventare arte! La spettacolarizzazione del gesto artistico Dalle uova sode alla base del mondo L’arte è libertà

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SI FA PRESTO A DIRE PECORA La Pecora di Leo nasce da un’illusione potente e radicata

nell’animo degli ottimisti. Quella cioè che la condivisione della

conoscenza sia un atto d’amore e che, come tale, si traduca in

una vibrazione di piccole onde positive, costanti e caparbie.

Tutti coloro che ho incontrato nel mio percorso di vita e che

hanno avuto la voglia e il coraggio di pormi domande, hanno

inconsapevolmente contribuito all’idea di dedicare uno scritto ai

curiosi di ogni età.

E chi sono i più curiosi se non i bambini?

I loro perché, buttati sul piatto in maniera libera e spavalda, sono

la linfa di questo volumetto che ha lo scopo di restituire in

maniera leggera, ma corretta, la storia dell’arte da Giotto a Piero

Manzoni.

Come quelle di Mary Poppins, che vanno giù con un poco di

zucchero, anche queste pillole hanno l’ambizione di lasciarvi in

bocca un dolce sapore e di stimolare il vostro appetito d’arte.

Così, in fondo ad ogni racconto troverete l’elenco delle opere

citate, con le collocazioni e le date comunemente accettate. A

quel punto sarà facile, per i più golosi, andare a recuperare le

informazioni che per mille motivi sono state tralasciate.

Chi troverà la lettura appassionante, o per lo meno interessante,

spero mi scuserà qualche generalizzazione e qualche piccola

forzatura dovute alla necessità di mantenere il ritmo del

racconto.

Se invece qualcuno dovesse arrabbiarsi con me al punto da voler

approfondire per correggermi, meglio ancora.

I libri d’arte sono tanti, spesso dimenticati, e aspettano solo di

essere letti!

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1a PILLOLA: OCCHIO ALLA PECORA! Giotto e la rinascenza dell’arte italiana

Leo, disegnami una pecora. Sì, è una pecora simpatica ma… tu

l’hai mai vista una vera pecora? L’hai vista nei libri? Eh no, non

vale! Forse ti sembrerà strano ma per disegnare una pecora, bi-

sogna proprio vedere una pecora: girarle attorno, osservarla

mentre si muove, mentre mangia e anche quando dorme!

Un giorno il pittore Cimabue vede un pastorello che disegna su

un sasso una pecorella del gregge. Si avvicina per guardare me-

glio e resta senza parole. La pecora sembra vera! «Chi è questo

bambino – si chiede – così piccolo e già così bravo?».

Subito se lo prende a bottega e, pochi anni più tardi, Giotto di-

venterà l’artista più famoso del mondo di allora!

Non ci credi? Va bene, forse non è andata proprio così, ma an-

che nelle storie più fantasiose si nascondono spesso grandi veri-

tà! Erano secoli, secoli e secoli che nessuno più dipingeva co-

piando dal vero. Dobbiamo dunque ammetterlo: la nostra arte

rinasce da una pecora. E non solo da una pecora, anche da un a-

sino, una signora misteriosa e un cane!

Giotto tutto osserva e tutto ricopia.

Perché questa è la sua grande scoperta: ripartire dalla realtà per

poter dipingere le figure, gli spazi e anche i sentimenti!

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Pillola I 14

LE FORME DEL MONDO Non è che prima di Giotto non si dipingesse, non si scolpisse o

non si creassero splendidi mosaici. Semplicemente, passando

dall’Antichità al Medioevo, l’arte si era concentrata molto su

Dio e poco sull’uomo e le figure, senza peso né spessore, aveva-

no finito per assomigliarsi tutte come manichini in un supermer-

cato. «Bisogna abbassare gli occhi dal cielo alla terra – deve a-

ver pensato Giotto – perché è qui che noi viviamo».

Così disegna ciò che vede attorno a lui e nei suoi dipinti entrano

città colorate e paesaggi di roccia in cui nascono alberi che sem-

brano veri.

E, sopratutto, entrano le persone in carne ed ossa! Non solo an-

geli e santi, quindi, ma contadini, artigiani, semplici passanti e

tutti coloro che Giotto incontra nel corso della sua giornata. Ar-

mato di quadernetto li ritrae nelle posizioni più diverse e poi riu-

tilizza i disegni per le sue storie: un ragazzo appisolato diventa

uno dei tre soldati nella Resurrezione di Cristo; due signori bar-

buti che parlottano in un angolo di strada, sono perfetti come sa-

cerdoti cospiratori per il Tradimento di Giuda.

E, insieme alle persone, entrano nei quadri i vari mestieri: la si-

gnora che fila con il fuso e la spoletta; l’oste che assaggia il vino

dal calice; i musicisti che suonano il flauto e il violino.

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Occhio alla pecora! 15

L’INVENZIONE DELLO SPAZIO DIPINTO Quante forme ha tirato fuori Giotto da ciò che vede intorno a

lui! E adesso dove le può mettere? Non le può certo appiccicare

piatte piatte sulla parete, come facevano i suoi colleghi pittori!

Lui ormai ha deciso che chi si mette davanti a un suo dipinto

deve poter pensare di guardare la realtà, di poter toccare ciò che

vede. Così si inventa una scatola spaziale, una specie di teatrino

in cui far muovere i suoi personaggi.

Che impressione deve aver fatto ai suoi contemporanei!

Cosa sono quei buchi nella parete? Sono veri o sono finti?

Come può lo sguardo posarsi sul muro e... sprofondare?

Ma no, è un’illusione, un gioco, come dicono i Francesi è un

trompe l’oeil: un piccolo, innocente inganno dell’occhio.

È un altro stratagemma messo a punto da Giotto per rendere più

reali le sue storie. In questo modo, infatti, le figure sembrano

muoversi nello spazio dipinto.

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Pillola I 16

LE FIGURE PRENDONO VITA Ora, tieni conto che settecento anni fa non c’era la televisione, o

il computer, neanche c’erano le fotografie. A dirla proprio tutta,

non c’erano neanche veri specchi, ma solo piccole lastre metal-

liche lucidate che riflettevano le cose in maniera confusa.

Quindi immagina che stupore, che meraviglia potessero provare

gli uomini e le donne di quegli anni entrando in chiesa per pre-

gare e trovandola piena di gente… dipinta!

Il fedele si guardava intorno un po’ confuso e aspettava che ini-

ziasse la Messa. «In quei giorni Maria si recò in visita a sua cu-

gina Elisabetta, vedete le due donne, come si abbracciano, come

si guardano?». Oppure: «Ecco che Francesco si spoglia di tutto

ciò che ha. Il padre che era ricchissimo, non capisce e si arrab-

bia». E ancora: «Lì Gesù è davanti a Pilato, sta aspettando la sua

condanna». Il predicatore parlava e con le immagini di Giotto

sotto gli occhi tutto diventava più chiaro.

E comportatevi bene, sennò ecco cosa vi aspetta!

Aiuto! Ma quant’è brutto questo diavolaccio col pancione?

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Occhio alla pecora! 17

LA RISCOPERTA DEI SENTIMENTI Ma al nostro Giotto questo ancora non basta, perché i suoi per-

sonaggi per essere veri devono esprimere i loro sentimenti.

Alcuni si arrabbiano, altri si spaventano, il più cattivo di tutti è

Giuda che fa una cosa tremenda: tradisce Gesù!

Però ci sono anche quelli che si vogliono bene, ma così tanto

che proprio non resistono e, nonostante non siano più due ragaz-

zini, si scambiano un bel bacio davanti a tutti.

E la tenerezza non scioglie solo i cuori di uomini e donne come

noi. Anche la Madonna sorride con un sorriso da mamma vera.

Spontaneo al punto che le scappano fuori i dentini bianchi.

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Pillola I 18

TUTTO RINASCE Così Giotto, studia le espressioni dei volti e traduce in pittura i

sentimenti, quelli che allora si chiamavano i moti dell’animo.

E il suo pennello gira veloce tutta la nostra Italia. Come una

bacchetta magica, tutta la tocca: Centro, Nord, Sud.

E tutta la risveglia: Assisi, Roma, Padova, Rimini, Milano, Na-

poli. La pittura di Giotto semina novità, accende l’entusiasmo

dei giovani artisti, mette in moto un passaparola contagioso.

Tutti vogliono dipingere come lui, trovare nuovi colori, nuove

forme e nuovi sentimenti e ambientare in veri spazi finti le pro-

prie storie. I mille semi di Giotto germogliano e generazione do-

po generazione creano la nostra splendida arte.

Per questo si dice che Giotto, proprio quel ragazzino che dise-

gnava le pecore, è il padre della pittura italiana.

Note Giotto (1267-1337). Soggetti citati e opere di provenienza Le pecore: Il sacrificio di Gioacchino e Natività, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Asino: Entrata in Gerusalemme, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Signora misteriosa: Incontro alla Porta Aurea, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Il cane: Gioacchino tra i pastori, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. La città: Cacciata dei diavoli da Arezzo, 1297-1299. Assisi, Basilica Superiore. Il paesaggio con gli alberi: Resurrezione di Lazzaro, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. I sacerdoti barbuti: Tradimento di Giuda, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Il soldato addormentato: Resurrezione di Cristo, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. La donna con il fuso: Annunciazione a sant’Anna, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Le anfore e i bicchieri: Nozze di Cana, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Il suonatore di ghironda: Corteo nuziale della Vergine, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. La cappellina: Finto coretto, 1304-06. Padova, Cappella degli Scrovegni. L’ambiente con i frati: Conferma della Regola, 1297-1299. Assisi, Basilica superiore. Uomini preoccupati: Accertamento delle stigmate, 1300. Assisi, Basilica superiore. Donne sorridenti: Incontro alla Porta Aurea, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. L’abbraccio tra Maria ed Elisabetta: Visitazione, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Francesco mezzo nudo e il papà arrabbiato: La rinuncia ai beni, 1297-1300. Assisi, Basilica superiore. Diavolaccio: Giudizio Finale, 1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Gesù arrabbiato e il mercante spaventato: Cacciata dei mercanti dal tempio 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. Giuda che tradisce: Arresto di Cristo, 1304-06. Padova, Cappella degli Scrovegni. Il bacio tra Anna e Gioacchino: Incontro alla Porta Aurea, 1304-1306. Padova, Cappella degli Scrovegni. La Madonna e il suo sorriso: Madonna di Ognissanti, 1310 circa. Firenze, Uffizi.