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Bilancio, via alle assemblee Coop Lombardia, in calendario 48 incontri con i soci Chiarezza e trasparenza per raccontare la cooperativa

40Ecco come sarà il Future food district nel racconto dai dipendenti chiamati a farlo funzionare

Coop all'Expo

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17 Perder peso di eugenio del toma

23 Glifosato e precauzione di mario tozzi

26 Il piacere del buon gelato

28 Un ciclone che cattura la polvere di claudio strano

4 Lettere a Consumatori

7 La buona cooperazione di mauro lusetti

12 Expo-Coop di claudio strano

18 Giganti elusivi di dario guidi

19 La vignetta di elle kappa

11 Cibo al gusto di... d i massimo montanari

32 Celebrare le alici di helmut failoni

34 Una Venezia insolita di giuseppe ortolano

36 L'energia del pastazzo di m. cirri e f. solibello

36 Mostre, libri e dischi Intervista a P. Benvegnù

di g. oldrini e p. pacoda

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena)Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Il numero di aprile è stato stampato in 2.165.896 copieAssociato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesto prodotto è stampato su carta certificata Fsc come pure tutta la catena di lavorazione

Giganti elusiviecco come i colossi del web riescono a pagare meno tasse, tra attività in italia e sedi legali in irlanda. tutto legale, ma...

Coop, prodotti senza segretiÈ on line, disponibile a tutti, il catalogo con tutte le informazioni su oltre 3.100 prodotti a marchio coop

12 Expo-CoopÈ partita a milano la grande kermesse dedicata al cibo nel mondo. coop protagonista col suo supermercato del futuro

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S o M M A R I oconsumatori

sommarioseguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

Le pagine diLe pagine diParliamo di bilancio

Il calendario delle assemblee

Da Coop a Expo

Coop per i giovani

Gli appuntamentidei comitati di zona

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Coop Lombardia numero verde 800 016 706

4consumatorimaggio 2015

Risponde MAURiZio ZUCCHidirettore qualità di Coop Italia:

Ritorniamo volentieri sull’argomento che già trattammo l’anno scorso quando uscì la notizia dell’introduzione in Inghilterra del “semaforo nutrizionale”, un sistema di informazione al consumatore sulle etichette dei prodotti, allo scopo dichiarato di contrastare l’obesità. In funzione del contenuto di zuccheri, sale, grassi e calorie per 100 g di prodotto viene applicato un colore: il rosso indica un contenuto alto di energia, grassi, zuccheri o sale, il giallo indica una quantità media e il verde un contenuto basso. Già allora e poi nei mesi seguenti, questa forma di etichet-tatura nutrizionale ha ricevuto moltissime critiche perché non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, finisce per fuorviare i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. Per fare un esempio pratico, un prodotto salutare come l’olio extravergine di oliva riceve il bollino rosso perché in 100 grammi ovviamente ci sono troppi grassi, senza però considerare che nessuno condisce con un etto di olio! Per contro una bibita gassata riceve il bol-lino verde. Altri esempi clamorosi di prodotti che ricevono il bollino rosso sono molti prodotti tipici italiani quali il formaggio Parmigiano Reggiano, il prosciutto di Parma, la mozzarella.Un sospetto avanzato ad esempio da Federalimentare, è che l’iniziativa britannica nasconda in realtà interessi com-merciali mascherati da esigenze salutistiche. In pratica il sistema rende più difficile l'accesso al mercato per determi-nate categorie di merci e - come recentemente dichiarato dal Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina - “for-nisce informazioni approssimative e fuorvianti, e penalizza prodotti di qualità, come quelli a denominazioni d'origine, tutelati dall'Europa proprio per il loro valore”. Recentemente sui giornali è apparsa la notizia, anche se la

Ancora su etichette e "semaforo"

Commissione Europea ha deciso di aprire una procedura d'infrazione contro il governo britannico, anche altri paesi del nord Europa stanno pensando a introdurre questo tipo di etichetta. In Italia sia il mondo dei nutrizionisti, sia quello produt-tivo, sia molte associazioni di consumatori (Federconsu-matori, Adiconsum, Unione nazionale consumatori ed altre) hanno criticato il semaforo. Anche Coop è contraria a questa forma di etichettatura e ribadisce la sua posizione: non esiste, dal punto di vista nutrizionale, un cibo che in assoluto faccia male o che faccia bene; quello che conta è fare una dieta equilibrata ed adottare uno stile di vita sano. Coop fin dal 1979, prima catena distributiva, ha inserito l’etichettatura nutrizionale sui propri prodotti a marchio. Negli anni si sono adottati modelli sempre più evoluti anche intervistando i consumatori per capire le soluzioni più utili e comprensibili. Oggi compatibilmente con gli spazi disponibili si riporta un’informazione nutrizionale completa con l’indicazione di energia, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, fibra, sale. Inoltre accanto ai valori per 100 grammi sono inseriti i dati per porzione d’uso o per pezzo - come nel caso dei biscotti - facendo riferimento alle porzioni indicate dalla Sinu (Società Ita-liana di Nutrizione Umana). Un’innovazione importante è stata quella di inserire sul fronte principale della confezione delle icone che eviden-ziano la percentuale della copertura giornaliera per por-zione in relazione ai parametri energia, grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale. Questo modello fu adottato da Coop già nel 2008, in collaborazione con l’Istituto Nazio-nale della Nutrizione. Accanto all’informazione sui valori nutrizionali Coop ha introdotto anche un richiamo all’im-portante ruolo dell’attività motoria, con la cosiddetta “icona movimento” un simbolo che informa su quante calorie si possono smaltire facendo attività motoria.

Ho visto che l'idea inglese di una etichetta nutrizionale "a semaforo" sta trovando proseliti anche in altri paesi. Ma l'Europa non l'aveva bocciata?sARA beRtAgnoli - pIaCenza

appena possibile con gli autoservizi sostitutivi messi a disposizione o con il primo treno utile o con un treno che segue un itinerario alternativo senza pagamento

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treni in ritardoMi capita raramente di viaggiare in treno. Sarei però curiosa di sapere qualcosa in più su come funziona il sistema rimborsi di Trenitalia?MARiA biAnCA poltRonieRi - Cesena

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dell'eventuale differenza di prezzo. Se il ritardo è in ar-rivo, l'utente ha diritto al 25% del prezzo del biglietto per un ritardo compreso fra 60 e 119 minuti, al 50% per un ritardo superiore a 2 ore. Per ottenere il rimborso, bisogna andare immediatamente alla biglietteria o al servizio di assistenza passeggeri presente in stazione.

distributori automaticiNei distributori automatici di bibite e alimenti non possiamo avere informazioni alimentari sui prodotti che vogliamo acquistare...giAnni RebesCHini - pesaro

Le informazioni previste come obbligatorie in eti-chetta devono venire messe a disposizione del consu-matore prima della sua scelta d’acquisto anche nel caso delle cosiddette “vendite a distanza”. In ragione di ciò, il “venditore a distanza” che in questo caso coincide con il gestore della macchina deve garantire un’infor-mazione completa su tutti i prodotti ivi contenuti, of-frendo copia delle relative etichette in prossimità della macchina stessa. Per i prodotti sfusi (caffè, tè, cappuccino, ecc.) è obbli-

gatoria l’informazione in merito alla presenza di aller-geni. In questo caso, la principale novità introdotta dal regolamento (UE) 1169/2011 è l’introduzione del do-vere imprescindibile e inderogabile d’informazione in merito alla presenza di allergeni nel prodotto venduto.

il gorgonzolaMi piace molto il gorgonzola. Mi dite qualcosa in più su questo formaggio?RenAtA poZZetti - VerBanIa

Il gorgonzola è un formaggio a pasta cruda color pa-glierino con screziature verdi dovute al processo di erborinatura, cioè alla formazione delle muffe. Il tipo dolce si presenta cremoso e morbido mentre quello piccante, dal gusto più forte, si presenta consistente e friabile. L'area di produzione è quella delle province lombarde e piemontesi. Entrambe le tipologie sono prodotte da latte pastoriz-zato con l'aggiunta di fermenti lattici e muffe selezio-nate. La stagionatura si protrae per almeno 50 giorni per il tipo dolce e supera gli 80 per quello piccante. Il gorgonzola dop presenta un marchio stampato sullo sfondo della stagnola che avvolge il formaggio con-cesso solo alle aziende autorizzate dal Consorzio.

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La legalità non è una bandiera da sven-tolare, soprattutto nei momenti di difficoltà. La legalità è la base sulla quale un grande Paese come l’Italia e un grande movimento come la cooperazione devono costruire il proprio futuro. Purtroppo anni, decenni, in cui la soglia dell’a-gire dalla parte della legge si è costantemente abbassata, ci costringono ora a farne il cardine della nostra battaglia: per il bene del Paese e per il bene della cooperazione. L’ho detto e lo ripeto anche in questa sede, su una rivista che finisce a casa di milioni di famiglie di soci Coop: in un mercato sano, trasparente, pulito le cooperative crescono; in un mercato truccato muoiono. Non ci sono scorciatoie. E’ così. Ci possono essere suc-cessi temporanei, crescite momentanee, ma sui tempi medio-lunghi il finale è scritto. Voglio essere molto netto perché sono i fatti, an-che quelli recenti che hanno coinvolto alcune co-operative, che ce lo dicono. Chi ha scambiato un po’ di lavoro in più con un po’ di rigore in meno ha portato nei guai la cooperativa e gettato al vento un pezzo della reputazione di tutto il mo-vimento. Non mi piacciono i processi fatti sui giornali e nei talk show. So, perché abbiamo esempi quo-tidiani, che tante volte siamo stati trascinati in vicende giudiziarie che poi si sono concluse con la dimostrazione della totale estraneità dei coo-peratori. Fatti salvi questi due sacri principi – i processi si fanno in tribunale e le condanne sono solo quelle definitive emesse dai giudici – credo però che la nostra battaglia per la legalità sia sa-crosanta e meritoria. Non dobbiamo dimenticare da dove siamo nati. Cambiare le regole dei mercati è uno dei nostri obiettivi. Quando è il mercato che cambia noi,

siamo sconfitti. Anche per questo abbiamo intra-preso la battaglia per la legalità che proprio in queste settimane si concretizza nella raccolta di firme sotto la proposta di legge di iniziativa po-polare contro le false cooperative. Deve essere un impegno per tutti noi, una grande mobilitazione per chiedere al Parlamento di fare la sua parte per mettere fuori legge queste finte cooperative che sfruttano i lavoratori, creano dumping con-trattuale, portano discredito alle cooperative vere che aderiscono alle tre principali centrali. Una iniziativa che abbiamo preso come Allean-za delle Cooperative proprio perché siamo tutti penalizzati e anche perché la costruzione della casa comune delle cooperative, che come sapete si è data come traguardo il gennaio 2017, diventa ancora più concreta se riusciamo a lavorare in-sieme per obiettivi comuni. Ma la nostra battaglia per la trasparenza non si ferma alla raccolta di firme. L’ho detto al Con-gresso e lo ripeto: abbiamo invitato tutte le coo-perative a chiudere i rubinetti dei finanziamenti ai partiti. Sono soldi legali, è bene ripeterlo, ma in un momento in cui la politica non riesce a met-tersi in sintonia con l’opinione pubblica, è giusto che noi ci fermiamo.Così come dobbiamo andare avanti nell’attua-zione di quei principi di autoriforma che abbia-mo già deliberato al Congresso: dai controlli an-cora più rigorosi sul prestito da soci ai limiti di mandato per i vertici delle cooperative o delle as-sociazioni; dalla partecipazione dei soci alla vita e all'attività della cooperativa fino alla sobrietà nei livelli di reddito. Non sono proclami, sono in-ziative concrete come ad esempio le nuove regole che ci siamo dati e che abbiamo già approvato per regolare e garantire il prestito da soci.

Legalità e trasparenzachiavi del nostro futuro

di MAURo lUsettipresidente nazionale dI Legacoop

l'opinione

8 primo piano consumi

Ci sono ormai tutte le schede di oltre 3.100 prodotti a marchio Coop. In ogni sche-da ci sono, oltre a una presenta-zione generale e alcune immagini del prodotto, tutte le informazioni sugli ingredienti (esattamente co-me riportate nell’etichetta), l’in-dicazione sulle principali materie prime e la loro provenienza. Poi ci sono i consigli sulla conservazio-ne, l’etichetta nutrizionale (ovve-ro valore calorico, grassi, carboi-drati, proteine) e la presenza di eventuali allergeni. E infine c’è la possibilità di condividere queste informazioni attraverso i principa-li social network.Insomma una enorme mole di da-ti che punta a offrire a tutti i con-sumatori il massimo di trasparen-za per metterli in condizione di effettuare le proprie scelte in ma-niera consapevole e informata. Parliamo del nuovo catalogo sul prodotto Coop disponibile on line e raggiungibile direttamen-te all’indirizzo www.catalogo-prodotti.coop.it oppure attra-verso il portale www.e-coop.it.“Questo catalogo online dei no-stri prodotti a marchio – spiega il direttore generale di Coop Italia, Maura latini – è un’ulteriore tappa di un impegno rivolto a tutti

Coop, prodottisenza segretiDisponibile on line il catalogo di oltre 3.100 referenze con tutte le informazioni sugli ingredienti, le materie prime, i valori nutrizionali e gli eventuali allergeni.Latini (Coop Italia): "Un passo avanti sulla strada della massima trasparenza"

IL portaLe www.e-Coop.ItGrafica rinnovata e contenuti più accessibiLiContemporaneamente al varo del nuovo catalogo on-line del prodotto Coop, l’intero portale www.e-coop.it ha subito un restyling teso a rendere la navigazione più semplice e pratica per gli utenti. in particolare si è cercato di rendere più visibili gli elementi a più alto contenuto di servizio, dalla localizzazione dei negozi ai giorni e gli orari di apertura, dai volantini commerciali alle promozioni ed ai cataloghi. dal sito è possibile indicare il proprio punto vendita preferito per avere informazioni aggiornate sulle sue proposte. selezionando poi la cooperativa di appartenenza si accede a informazioni più specifiche sia sul piano commerciale che delle attività sociali. il portale e-coop nel corso del 2014 ha avuto oltre 5 milioni di utenti mentre ci sono state circa 20 milioni di visualizzazioni di pagina.


i nostri soci ed a tutte le famiglie. La parola chiave è trasparenza, un concetto che abbiamo decli-nato sfruttando l’evoluzione digi-tale del mercato e che può essere la base per ulteriori sviluppi futuri nella relazione con i nostri clienti a cominciare dall’esperienza del su-permercato del futuro che ha pre-so il via in questi giorni all’Expo di Milano. Perché così, già oggi, non solo da un computer ma attraver-so qualsiasi tipo di apparato mobi-le, dallo smartphone al tablet, si ha a disposizione l’intero catalogo”.

Certo anche le etichette fisiche sui prodotti (ce ne siamo occupati sul numero di Consumatori di mar-zo ndr) restano un pezzo fonda-mentale di questa strategia. E Co-op usa la massima attenzione per garantire informazioni complete e comprensibili. Ma il mondo digi-tale e la rete rendono possibile di-latare lo spazio fisico (a volte mol-to ristretto) dell’etichetta e quindi consentono di completare e ar-ricchire la relazione tra Coop ed i consumatori.“Oggi - prosegue Maura Latini - la

richiesta di conoscenza sui pro-dotti è, giustamente, sempre più forte. Noi da tempo abbiamo fat-to cose importanti come ad esem-pio il sito www.cooporigini.it attraverso il quale rendiamo di-sponibili le indicazioni sulla pro-venienza delle principali materie prime. Siamo stati i primi in Eu-ropa a farlo e la cosa ha avuto un indubbio successo ed è stata ap-prezzata. Ora compiamo un ulte-riore passo avanti, ampliando la quantità di informazioni che sono disponibili”.

continua a pagina 11 >

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Come detto all’inizio il catalogo dei prodotti Coop è raggiungibile sia attraverso la home page del sito e-coop, sia da un proprio indirizzo specifico. Sulla home page del si-to sono presenti due finestre, una intitolata “prodotto Coop”, dalla quale si accede alle informazioni più istituzionali sulle caratteristi-che delle diverse linee di prodot-to e una seconda finestra specifica che fa accedere al “Catalogo”. La navigazione nel catalogo è molto semplice e intuitiva e può avvenire con modalità diverse se-condo le priorità indicate dall’u-tente stesso. Partendo dall’alto si trova la finestra di ricerca che consente, se si sa già esattamen-te cosa si sta cercando, di inserire il nome del prodotto e di andar-lo a visualizzare. Subito sotto, ed è una seconda possibilità di ricerca, c’è una barra con diverse aree: ali-mentari confezionati, alimentari freschi, salutistici, cura persona, per la casa, tessile abbigliamento e brico e giardino.Ancora sotto, terza possibilità, ci sono immagini relative alle diver-se linee di prodotto (Fior Fiore, Benesì, Viviverde, Solidal, Cre-scendo, Coop&Go, ecc.) e da lì pure può partire la ricerca.Se ad esempio nella ricerca si di-gita “spaghetti” si ottengono 18 risultati che comprendono diversi tipi di pasta, ma anche sughi (indi-cati nelle ricette come adatti per il condimento) e pure degli appositi forchettoni adatti a questo tipo di pasta. Sul catalogo online ci sono indi-cativamente (la cifra è in costan-te evoluzione anche per l'uscita di nuove referenze) più di 500 pro-dotti dell’area chimica (detersi-vi e c.), circa 190 surgelati e gela-ti, oltre 450 prodotti freschi, 120 freschissimi, 810 di grocery, e più di 1000 prodotti non alimentari. Importante precisare che nel cata-logo non sono presenti i prodotti sfusi.

Nel corridoio di fronte al mio studio, all’università, c’è una mac-chinetta che distribuisce bevande calde. Ce ne sono ovunque, ormai, negli uffici e nei luoghi pubblici. Ci passo davanti ogni giorno, ogni tanto prendo un caffè. Ieri per l’ennesima volta leggevo le etichette. Una dice: “Bevanda al gusto di latte”. Un’altra: “Bevanda al gusto di latte macchia-to”. Un’altra: “Bevanda al gusto di cioccolato”. Un’altra: “Bevanda al gusto di tè al limone”. Sono espressioni a cui siamo abituati, e sappiamo bene che “al gusto di” significa che l’ingrediente non c’è. Qualche composto chimi-co, magari estratto dalla sostanza naturale, lo sostituisce. “Al gusto di cioc-colato” significa che non c’è veramente cioccolato, ma solo “gusto di” cioccolato. Ho riflettuto su quanto sia cambiata la nostra cultura alimentare nell’età della chimica. Quando i sapori non hanno più (possono non avere più) un rapporto diretto con il cibo o la bevanda che li trasporta. È proprio il ver-bo giusto: “trasporta”. Realtà quasi estranee, con una propria vita autono-ma. Pensavo per contrasto al mio Medioevo, quando la scienza dietetica vedeva nei sapori la manifestazione sensibile delle qualità nutrizionali. Il paradigma era semplicissimo: ogni cibo ha determinate qualità nutriziona-li e le comunica attraverso il sapore. Il sapore “contiene” le qualità così come, viceversa, le qualità “contengono” (non “trasportano”) il sapore. Per questo l’atto di mangiare ha uno straordinario valore conoscitivo: met-tendo in bocca un cibo e assaporandolo, io sono in grado di coglierne l’es-senza, di capire che cosa è. I medici medievali aggiungevano che a partire dal sapore io sono in grado di valutare se un cibo è adatto o meno alle necessità del mio fisico e, in fin dei conti, alla sua salute. Chiave del meccanismo è il piacere: se al gusto un cibo mi piace, significa che va bene; se non mi piace, non va bene. L’idea è affascinante, anche se, in effetti, nasconde una grande utopia: che io, man-giando, possa ascoltare solamente i segnali che provengono dal mio corpo. Ma questo non accade mai: la scelta di mangiare qualcosa, o qualcos’altro, non è mai determinata dal rapporto esclusivo fra me e il cibo, ma da una quantità di sollecitazioni “esterne” come la moda, l’opinione dei compagni, il prestigio sociale dei cibi, la pubblicità. Queste suggestioni influenzano e “disturbano” il nostro rapporto col cibo. Oggi c’è di più. Se anche l’utopia si realizzasse, e potessimo ascoltare solo i segnali del nostro corpo, il meccanismo comunque non funzionerebbe, perché i sapori del cibo non sono più (necessariamente) espressione diretta del cibo e delle sue qualità. Questi sapori possono essere “finti”. Il gusto non è più (necessariamente) uno strumento per conoscere la realtà, ma per fabbricare una realtà virtuale. ●

Al gusto di...La realtà virtuale del cibo

di Massimo Montanaridocente di storia medievale e di storia dell’alimentazione, Università di Bologna

cibo è cultura



Eccolo lì il supermer-cato del futuro, che ha risposto "presente" all'appello inaugurale di Expo 2015, dal 1° maggio aper-ta a Milano pur tra mille problemi e dopo una difficile corsa contro il tempo. Ci sono i primi visitato-ri che spingono i carrelli attraverso il corridoio d'ingresso, un po' inti-miditi dalle soluzioni innovative proposte da Coop e da Carlo Rat-ti. E quelli che escono con la spesa e un sacco di informazioni da di-gerire lentamente col passare del tempo. Alcuni, quando alzano la testa, si rivedono sul "vertical plotter", la grande facciata che dà sulla piazza antistante (vedi il disegno sopra) dove vengono riprodotti i volti sti-lizzati dei visitatori che volontaria-mente si profilano secondo 6 stili alimentari. Ed è un altro shock alle proprie abitudini di sempre. "Ma sono proprio io quella?" Sì, c'è un’applicazione, dietro, che

elabora i volti estraendone i trat-ti principali. E così, un po' lom-brosianamente, scopriamo tutti che faccia hanno nel XXI secolo i Wellness (che interpretano il cibo come benessere), i Foodie (che prediligono il cibo di qualità), gli Easy consumer (che non sottiliz-zano nella scelta), i Veg&Veg (che non mangiano carni e derivati da animali), gli Italian food lovers (af-fezionati alle buone tradizioni no-strane), i Green & Ethic (attenti al biologico e alle origini del cibo). tribù alimentari dell'oggi e di un domani collocato convenzio-nalmente nel 2050, anno di riferi-mento per il Future Food District (FDD), il Distretto del cibo del futuro in cui Coop – premium partner ufficiale di Expo per la di-stribuzione alimentare – ci mette letteralmente la faccia. Anche nel senso dei volti di persone fisiche, dai dipendenti ai soci, impegnati a far vivere il padiglione di 6.500

aperti i tornelli, è il grande momento del supermercato del futuro

di ClAUdio stRAno

Con i primi visitatori alla scoperta del Distretto del cibo del futuro, una delle aree di maggior interesse della grande esposizione universale che resterà aperta a Milano sino a fine ottobre. Ecco come Coop lancia la sua "provocazione" per dar vita a luoghi d'acquisto che siano più aperti, sociali e condivisi

metri quadri complessivi che fa da grande richiamo a Sud del si-to espositivo. "È il punto vendita come piacerebbe a noi", dicono gli addetti alla vendita formati da Coop. Che snocciolano: "Sociale, cooperativo, animato, e in più in-terattivo e condiviso grazie alle in-formation technology".In effetti la sensazione che si ha è proprio questa, al netto degli "ef-fetti speciali" creati dall'architetto torinese responsabile del Mit sen-seable city laboratory di Boston. Carlo Ratti ha disegnato un su-permercato aperto, una "Food val-ley" che diventi luogo di scambio e condivisione tra grandi aziende, piccoli fornitori, ristoratori loca-li e singoli consumatori di tutto il mondo. Con schermi tattili e sen-sori di movimento che ti fanno sentire un "homo digitalis" anche mentre fai la spesa e sei indeciso semplicemente su quale pomo-doro prendere.

expo-Coop


La Fao: "Fame azzerata nel 2030" Nei nuovi obiettivi di sviluppo che saranno approvati dall'Onu a settembre, ce n'è uno che punta alla totale soluzione del problema entro quindici anni. Villarreal: "È un grande sogno, ma realizzabile"

Nero su bianco ci saranno 17 obiettivi al posto degli 8 fissati nell'anno 2000. Uno di questi prevede di sradicare del tutto la fame nel mondo entro il 2030. Un "grande sogno" per l'assemblea delle Nazioni Unite, in programma a settembre, e per l'umani-tà intera, che poggia sul fatto che entro la fine di quest'anno ben 72 paesi avranno dimezzato l'enti-tà del problema fame e molti altri hanno compiuto significativi passi avanti. Le situazioni peggiori permangono a sud del Sa-hara in termini percentuali e in Asia in valori as-soluti. In una ventina di paesi del pianeta 'in crisi prolungata' il problema è però cresciuto drasti-camente, con il Medio Oriente che indietreggia a causa di conflitti bellici e catastrofi naturali, men-tre sull'altro piatto della bilancia si fa gravissimo il problema della obesità che oggi tocca 500 milioni di persone, più o meno quanto la popolazione eu-ropea, (in più c'è la variabile dei livelli crescenti dei consumi in Cina e India). Di questi temi e della loro relazione con Expo ab-biamo parlato con Marcela Villareal, colombia-na, direttore dell'Ufficio partnership della Fao (Food and agriculture organization), l'agenzia delle Nazioni Unite che ha come mission quella

di definire politiche e strategie per alimentare il pianeta e combattere la fame. non è troppo ottimistico pensare di risolvere in quindici anni il problema di 800 milioni di persone malnutrite croniche? I risultati fin qui ottenuti e che mostreremo nelle nostre installazioni all'Expo dimostrano che il totale sradicamento della fame nel mondo è rag-giungibile entro il 2030: è il secondo dei 17 obiet-tivi di sviluppo sostenibile che saranno approvati dalle Nazioni Unite. Non solo, ma l'America Latina e la stessa Africa hanno assunto autonomamente come anno di riferimento una data più ravvici-nata, il 2025. Nel mondo abbiamo in realtà cibo a sufficienza per tutti, il che ci fa ben sperare. Dagli anni Novanta ad oggi siamo consci di aver ridot-to il problema fame per 200 milioni di persone. Quando ci si danno obiettivi così importanti, che richiedono politiche e investimenti ingenti in ter-mini di risorse e uomini, i risultati poi vengono. il direttore generale della Fao Josè graziano da sil-va dice infatti che il vero problema oggi non è il ci-bo, ma 'l’accesso' al cibo... Difatti, se riusciamo a garantire un buon lavoro rurale o urbano alle persone possiamo già rite-



Continua la corsa ai biglietti per expo. gli 8 milioni di soci Coop possono usufruire di quelli speciali ridotti del 30% disponibili online e a punto vendita. il biglietto che non riporta una data specifica di visita (a data aperta) costa, durante expo, al socio Coop adulto 27,30 euro contro i 39 euro per il non socio. se è a data fissa (che costa meno), 23,80 euro invece di 34. Consumatori e soci possono trovare i ticket a data aperta nei punti vendita Coop. per le tipologie di biglietti più comuni (biglietto singolo per bambino, studente, adulto e senior) sono state create, in collaborazione con expo, delle card acquistabili in cassa. i biglietti si attivano solo dopo essere passati alla cassa per il pagamento. È possibile anche acquistare i biglietti direttamente online andando sul sito www.e-coop.it e inserendo il numero del codice a barre della propria carta socio. Una volta pagato con la carta di credito, il ticket sarà inviato alla e-mail fornita. Coop propone inoltre uno speciale biglietto rivolto a gruppi scolastici di almeno 15 studenti che è acquistabile solo online. il biglietto per scolaresche è

nere di essere a buon punto. Nel secondo nuovo obiettivo dell'Onu, non a caso, la fame è stata lega-ta allo sviluppo del reddito e all’accesso alle risor-se produttive, compresa la terra, vista in un'ottica di agricoltura sostenibile. Si è constatato che ap-pena il livello di povertà scende anche di poco, la fame si risolve e d'altro canto un'agricoltura non può che essere sostenibile oggi per essere rispet-tosa dell'ambiente e della biodiversità, altri temi cruciali del nostro tempo. Cosa pensa del supermercato del futuro e di come Coop lo ha concepito, uno spazio sociale e aper-to all'interscambio tra produttori, distributori e consumatori?Trovo bellissimo il progetto e l'idea che c'è dietro. Bisogna avere sempre presente da dove viene il cibo. L'80% di ciò che mangiamo proviene dalla cosiddetta agricoltura familiare, che in stragran-de maggioranza è formata da aziende piccole o

molto piccole con meno di un ettaro di terreno. Perché possano giungere a un livello minimo di sussistenza hanno bisogno di organizzazioni collettive, cooperative o sotto altra forma: da so-le non potrebbero sopravvivere. Senza un model-lo collettivo non ci sarebbe da mangiare né sulle loro né sulle nostre tavole. È chiaro che il cibo del futuro deve essere rispettoso dei valori di chi lo ha prodotto, così come è chiaro che quello familiare è un modello più sostenibile e rispettoso delle biodi-versità. Dovremmo imparare tutti a non dissocia-re mai il prodotto dal suo produttore.È questo che si aspetta come eredità da expo?Sì, vorrei che i 20 milioni di visitatori attesi dopo aver goduto del bello se ne tornassero a casa più consapevoli di cosa c'è dietro un prodotto e più im-pegnati a ridurre gli sprechi. Che capissero quan-to stiamo facendo, che è tanto, e quanto è possibile fare ancora.

venduto a soli 16 euro incluso un light lunch, che prevede tre opzioni di pasto: standard (panino, frutta, succo e acqua), vegetariano (cous cous, insalata greca e variante mediterranea per primo piatto) e senza glutine (nel piatto principale un formaggio fresco spalmabile con fermenti probiotici e minigrissini senza glutine). l'acquisto del biglietto scuola avviene direttamente dal sito www.e.coop.it scaricando un file di prenotazione che va compilato e rinviato. A disposizione delle scuole anche un numero telefonico (051.596575) e un indirizzo email ([email protected]). le classi in visita ad expo potranno partecipare gratuitamente ai laboratori didattici nell'Aula del Futuro, collocata all'interno della exhibition Area, che consente la didattica digitale e interattiva. Anche in questo caso occorre prenotarsi attraverso il sito www.progettieducativicoop.it, sezione "Coop in expo", dove è scaricabile l'abstract delle attività proposte e la scheda di prenotazione. Per ulteriori informazioni, tel. 02.66101754 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13,30

Continua la corsa ai biglietti

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Modello cooperativoin salsa hi-tech"Ma non c'è solo questo aspet-to – invita a riflettere il presiden-te di Coop Italia, Marco pedro-ni, fiero del risultato finale – qui dentro c'è l'anima di Coop, ov-vero quell'elemento di comunità che da sempre ci è caro. E ci sono i nostri valori tesi essenzialmente a garantire un cibo accessibile, buo-no e sicuro per tutti". Gli obiettivi ripagano Coop degli investimen-ti e delle energie spese. Non c'era occasione migliore per presenta-re al mondo la propria visione di un modello cooperativo capace di coniugare ruolo economico e re-sponsabilità sociale; promuovere

il consumo consapevole fondato su trasparenza e genuinità; valo-rizzare l'eccellenza della produ-zione agroalimentare italiana; pre-sentare uno dei possibili scenari futuri del "retail", in cui la tecno-logia è al servizio dell'uomo e non viceversa; contribuire alla rifles-sione su quello che ci attende in un futuro lontano, in termini di ci-bo, tecnologie produttive, modali-tà di scelta e di acquisto.C'è già qualcosa, chiediamo a Pe-droni, di questo format distribu-tivo che potremo vedere ripro-dotto presto in un punto vendita reale, senza aspettare il 2050? "L'e-tichetta intelligente, che sfrutta la realtà aumentata – risponde

il presidente di Coop Italia – è una tecnologia per noi molto in-teressante. Offre una ricchezza e completezza di informazioni sul prodotto senza precedenti. Ci pia-cerebbe portarla nei negozi Co-op. Quando? È prematuro dirlo", glissa.

prodotti "chiari" come libri apertiNei 2.500 metri quadri del Super-mercato del futuro i prodotti, or-ganizzati in 5 filiere omogenee ed esposti in orizzontale senza più "gondole" e scaffalature verticali, si raccontano che paiono libri aper-ti: la loro origine, le proprietà orga-nolettiche, l’impatto ambientale e



Coop a expo è anche un progetto didattico siglato con il Centro sperimentale di Cinematografia e la sua sede lombarda specializzata in comunicazione d’impresa. invece di affidare a una qualsiasi agenzia pubblicitaria il compito di tratteggiare in veloci clip video la storia e i filoni tematici più significativi – pescando tra il passato e le cose dell’altro ieri fino all’attualità – Coop ha preferito un percorso formativo siglato con la più importante istituzione italiana di insegnamento, ricerca e sperimentazione nel campo della cinematografia, intesa in senso ampio: film, documentario, fiction, pubblicità e animazione. in particolare la sede lombarda, il cui direttore artistico è Maurizio nichetti, ha come oggetto di studio la Cinematografia d'impresa e la regia del documentario e della pubblicità. incontro fortunato che si è tradotto dapprima in una serie di video che saranno visibili nei vari spazi di Coop a expo, e che continuerà nell’arco dei sei mesi grazie alla presenza di minitroupe che in determinati momenti ritrarranno dal loro punto di vista ciò che succederà nel Future Food district. le nuove clip di volta in volta girate e montate da trenta giovani film makers andranno ad alimentare gli schermi e i monitor presenti nell’exhibition Area e nella piazza. (s. m.)

Le cLip di Giovani fiLm makers per raccontare coop e...

Un filo conduttore, il cibo, ma seguendo assi tematici cari a Coop: ovvero se di cibo si deve parlare che sia etico, democratico, trasparente seppur nell’accezione del futuro. Viaggia su questi filoni il palinsesto di eventi che Coop sta predisponendo nell’ambito della sua presenza a expo. si parte martedì 5 maggio (Aula del Futuro, ore 17.00) con un’anticipazione direttamente dal “Festival della tv e dei nuovi Media” di dogliani (Cn). il titolo è "lo spot è servito: i persuasori occulti del cibo, da Carosello alle campagne pubblicitarie mondiali". ne parlano Cristopher Cepernich, sociologo dei media, Maura latini, direttore generale Coop italia, silvio saffirio, autore di “gli anni ruggenti della pubblicità” e ottavia sardo, food stylist. sarà invece fuori dall’expo ma sempre a Milano (e in collegamento streaming con il Future Food district) la due giorni (16 e 17 maggio) che vede la partnership tra Coop e d di Repubblica dal titolo “ incontri, cibo & altro” in cui filosofi, giornalisti, attori e chef animeranno dibattiti e momenti di confronto. Coop allestirà uno spazio nell’area antistante il samsung district (via della liberazione 9). il mese di maggio a expo si conclude con l’evento “Mangiare è un atto politico” previsto per sabato 30 maggio. Al centro della giornata le ineguaglianze, l’individuazione degli squilibri del sistema delle filiere e l’indagine sulle metodologie correttive. prevista la partecipazione del demografo Massimo livi bacci, del presidente di banca etica Ugo biggeri e del reportagista stefano liberti (già premio indro Montanelli con “A sud di lampedusa", e autore del libro "land grabbing") alle prese con una nuova inchiesta svolta in tutti i continenti, sul cibo e le speclazioni delle delle multinazionali. seguirà una tavola rotonda in cui le istanze della cultura “alter mondista” si confronteranno con quelle di multinazionali e imprese.

GLi appuntamenti di maGGio:si parla di spot e di filiere


sociale. Tutto spiegato in tre livelli di approfondimento su 450 scher-mi grandi e piccoli sospesi sopra i tavoli sui quali si riflette una co-lorata distesa di cibo "sdraiato" su gradoni. Il terzo livello, il più ap-profondito, si avvale di infografi-che animate che raccontano i be-nefit del prodotto esprimendo in pochi secondi il reale vantaggio per il cliente/consumatore. Sono 1.500 le diverse tipologie di

beni in vendita, metà delle quali a marchio Coop. Con alcune chic-che, come la "special edition" del-la pasta con tanto di logo di Expo accanto a quello Coop. I prodotti sono usciti da stabilimenti italiani e hanno visto il coinvolgimento di una novantina di fornitori. "Ba-sta sfiorare la scatoletta di tonno e sul display comparirà l'etichetta con tutte le informazioni", sugge-risce Ratti a un gruppo di ameri-cani (che con i cinesi sono i più attesi tra gli extraeuropei, così co-me francesi, inglesi e tedeschi lo sono tra i continentali). "In que-sto progetto la tecnologia – cer-ca poi di convincerli – conta so-lo in quanto permette di provare esperienze nuove, di raccontare prodotti e fare interagire voi con-sumatori". Quindi, rivolto ai gior-nalisti: "La tecnologia c'è ed è di alto profilo, ma non vuole essere esibita o ostentata". Considerato

che il flusso di visitatori preventi-vato raggiungerà le 25 mila unità al giorno, si spera molto nell'istin-to imitativo per rendere "sciolta" l'esperienza di visita che è ricca di servizi aggiuntivi e condita di strane figure come YuMi, l'amico robot dalla precisione chirurgica che collabora con gli uomini co-me fossero suoi simili: sa infilare senza incertezze la cruna di un ago e non sente la stanchezza!

l'intuizione dei giovaniPiù avanti c'è un gruppo folto di giovani. Non fanno acquisti, so-no cooperatori – ci spiegano – cui si deve l'intuizione originaria che oggi vedono realizzata. Sono i vincitori di un contest sull'in-novazione indetto da Scuola Co-op del 2013. Il progetto si chia-mava "GeoCoop". Da qui è nata l'avventura del Supermercato del

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la pasta Coop nella "special edition" dedicata alla esposizione

futuro. "Qual è stata l'idea vincen-te? L'organizzazione del prodot-to per filiere", rispondono quasi in coro. Quell'idea (che mirava a dare risalto alle materie prime e ad esprimere valori di genuinità e trasparenza attraverso l'organizza-zione dei prodotti) è stata ripresa e sviluppata dalla Carlo Ratti As-sociati con un taglio più tecnolo-gico e futurista, ma l'intuizione era giusta, frutto dell'esperienza diret-ta visto che sono tutti dipendenti e soci di varie cooperative di consu-mo: Matteo Massari e Vincenzo Ruggiero di Coop Estense; Fran-cesca Randelli di Unicoop Tir-reno; Raia Guenda, Christian Lombardi e Fernando Piciucco di Nova Coop; Sara Viceconte di Coop Consorzio Nord Ovest. Al concorso, ricordano, parteci-parono 80 dipendenti under 35 di tante cooperative italiane. "Una caratteristica del nostro gruppo è stata l'unione e la condivisione de-gli obiettivi del progetto. Abbiamo lavorato in totale sintonia tra di noi anche da casa, in videoconferen-za". Un piccolo contributo, in nu-ce, a quel processo di integrazio-ne tra cooperative che potrebbe dare grandi soddisfazioni e aprire nuove prospettive in futuro. Fuo-ri, intanto, nella exhibition area, il percorso prosegue tra molte idee di produzione, distribuzione e imballaggio del cibo che declina-no il tema del futuro sostenibile e possibilmente al riparo da sgradi-te sorprese. C'è l'Aula del futuro per le scuole e ci sono macchine già in uso come il "naso elettro-nico", oggetto di molta curiosità, che annusa e stana le contraffazio-ni alimentari. Per saperne di più in questi sei lunghi mesi sul caleidoscopio di iniziative, incontri, conferenze, convegni internazionali in via di definizione, Coop ha aperto un sito Internet dedicato, www.co-opexpo2015.it, che sarà costan-temente aggiornato.

Del gigantesco impegno economico, informativo e culturale dell’Expo 2015, in corso a Milano, abbiamo già accennato nel precedente numero e torneremo a parlarne a consuntivo, ma è pur vero che maggio rappresenta, per i troppi italiani in sovrappeso, anche un appuntamento rituale per presentarsi in forma al rito vacanziero dell’Estate. Ogni momento sarebbe altrettanto buono per una decisione del genere ma le statistiche confermano che è soprattutto la molla dell’apparire e non la sostanza del prevenire i danni dell’obesità a migliorare lo stile di vita.L’argomento è logoro! Anche per la superficialità con cui i mass media con-tinuano a trattarlo, con assurde diete alla moda e proposte che nulla hanno di scientifico, ma per un medico è obbligatorio ricordarne almeno le pre-messe per allontanare l’esca del perdere peso senza fatica e in pochi giorni! Chiedete a chi ha smesso di fumare o di eccedere con l’alcol se la cosa è stata facile e indolore! Per dimagrire bisogna migliorare il proprio stile di vita con un po’ di attività fisica (giornaliera, perché bisettimanale è pur sempre utile ma quasi irrilevante come calorie “sprecate”) e comunque con un impegno comportamentale programmato e non solo con delle “proibizioni” spesso inutili se non dannose.La stampa scientifica, quella vera e non quella del sentito dire di cui vive il gossip dei mass media, è ormai schierata contro la sedentarietà e il sovrappeso dei cittadini (tanto più delle nuove generazioni dedite ai giochi elettronici o al guardare in TV lo sport dei professionisti).La riduzione, talvolta feroce, delle calorie in entrata con l’alimentazione, trascurando ogni aumento della spesa energetica non è garanzia di suc-cesso ma semmai di ulteriore perdita di quella massa magra (in primo luo-go i muscoli) che interferisce attivamente negli equilibri metabolici ma che nelle diete troppo drastiche è destinata a ridursi ancor prima della temuta massa grassa. L’attività fisica (graduata e metodica) e non la sedentarietà è congeniale al benessere psico-fisico dell’uomo. Un preveggente studioso inglese, il pro-fessor Morris (nulla a che fare con la sigla omonima della nota auto di suc-cesso!) mi fece vedere, quasi mezzo secolo fa, i risultati di una sua ricerca sui conduttori e sui bigliettai dei vecchi autobus londinesi rossi a due piani; le analisi e il responso della bilancia erano migliori nei bigliettai, costretti a muoversi anche per le scale, rispetto agli autisti imprigionati nella poltrona di guida. Analogo risultato anche fra i dipendenti delle poste londinesi! Più magri ma anche più sani i postini che all’epoca recapitavano lettere e giornali a piedi o in bicicletta, rispetto agli impiegati seduti fra timbri e documenti in un lavoro del tutto sedentario.

Perder pesomigliorando il proprio stile di vita

di Eugenio del Tomapresidente onorario dell’associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare


18 primo piano fisco e globalizzazione


all’immaterialità dei beni di cui si occupano, queste realtà sono inafferrabili per il fisco di tanti paesi.L’altro pilastro su cui si basa il si-stema dell’elusione si chiama con-correnza fiscale tra Stati. Cioè l’i-dea che per attrarre capitali, un paese fa pagare meno imposte e dunque invoglia gli imprendi-tori a trasferire lì la sua attività. Veramente in tanti casi di attivi-tà in senso fisico che si spostano (dunque portando stabilimenti, occupazione e sviluppo) se ne ve-dono ben poche. Quel che si tra-sferisce è solo la residenza lega-le per la gioia di pochi avvocati e amministratori. Simboli di questa logica di con-correnza fiscale (portata agli estre-mi) sono in tanti casi paesi dalla fama piuttosto dubbia, noti come paradisi fiscali amati da evasori e anche dalla criminalità in cerca di nascondere o riciclare denari. Par-liamo di minuscoli paesi, di tante

isole caraibiche o del pacifico, dal-le Isole Vergini alle Barbados.Ma in molti casi la concorrenza fiscale viene da Stati “insospetta-bili” che, come l’Irlanda, hanno molto meno di oscuro. Anzi fan-no parte dell’Unione europea, tanto quanto noi italiani.E l’ultimo clamoroso episodio ri-guarda proprio questo paese. Al-ludiamo alla contestazione che il fisco italiano ha mosso ad Apple che di fatto, in sette anni, avreb-be fatto risultare in capo a una sua società con sede in Irlanda gli ol-tre 9 miliardi derivanti da attività fatte in Italia, dove Apple ha sedi e dipendenti. Attività per le quali il fatturato dichiarato qui (sui cui si pagano le imposte) è di soli 150 milioni di euro, cioè 60 volte me-no dei 9 miliardi. Pagare le tasse in Irlanda signi-fica poter accedere ad aliquote che dire di favore è un eufemi-smo. Andando su You Tube tut-ti possono vedere l’intervento

Premessa fondamentale che già racchiude il paradosso decisamente amaro dell’intera questione è che l’elusione fiscale non è un reato. Anzi consiste proprio nella capacità di qualcuno, necessariamente dotato di tante risorse, bravi consulenti e robusti uffici legali, di sapersi muovere all’interno delle normative esistenti (soprattutto in una dimensione internazionale) per pagare meno tasse. A volte di non pagare quasi nulla. Parliamo di aliquote che in alcuni casi arrivano allo 0,05%. Il fenomeno certo non nuovo ha assunto proporzioni molto più consistenti negli ultimi anni ”grazie” soprattutto al peso di grandi multinazionali come Google, Apple, Facebook, eBay e Amazon. Insomma i grandi nomi dell’era digitale, con cui abbiamo a che fare tutti i giorni e che tanto ci piacciono da navigatori del Web. Ma spesso, anche grazie

giganti...elusivila sfida col fisco

di apple, google e c.

di dARio gUidi

La concorrenza fiscale tra Stati rende possibile riuscire a pagare pochissime tasse pur rispettando la legge. Con un labirinto di società tra Italia, Irlanda e...


Ad Alessandro santoro, pro-fessore associato di scienza delle finanze all’Università di Milano bicocca abbiamo chiesto solitamente che tipo di soggetti riescono ad acce-dere ai “vantaggi” dell’elu-sione fiscale?Si tratta di due categorie di soggetti: individui titolari di patrimoni importanti, che

desiderano spostare all’estero per poi movimen-tarli riducendo il carico fiscale e imprese, specie multinazionali, di dimensioni medio-grandi, che possono sfruttare la propria presenza in più Stati per, in pratica, far arrivare i redditi alle filiali tas-sate con aliquote più basse e deviare i costi verso le filiali con aliquote più elevate. l’elusione è un fenomeno che necessita di trian-golazioni utilizzando le normative di stati diversi o esiste anche una elusione restando dentro alla

normativa di un solo stato?È possibile l’elusione domestica, ad esempio at-traverso qualificazioni fittizie di operazioni fi-nanziarie, ma le possibilità maggiori sono certa-mente legate a trasferimenti verso e dall’estero.la capacità di indagine su questi fenomeni è mi-gliorata o mancano strumenti adeguati?Lo sforzo fatto dall’Ocse e l’inversione dell’onere della prova adottata in Italia hanno certamente aumentato gli strumenti a disposizione dell’am-ministrazione finanziaria italiana. In Italia, poi, negli ultimi anni è stata molto utilizzata la ca-tegoria dell’ “abuso del diritto” che, però, ha da-to luogo a molti conflitti interpretativi e dispu-te con i contribuenti. La (prossima?) attuazione della legge di delega fiscale dovrebbe chiarire meglio questa fattispecie.Ci sono casi noti di condanne o sanzioni verso grandi società per casi di elusione fiscale?Per quel che riguarda l’Italia, basta guardare al-la cronaca recente, che è esemplificativa anche

“Un gioco per multinazionali”

AlessAndRosAntoRoprofessore di scienza delle finanze

Un docente spiega i meccanismi del fenomenoe la sfida tra governi che rende difficile intervenire

la vignetta di elleKappa


dell’europarlamentare irlandese Paul Murphy che, intervenendo in aula a Bruxelles, straccia il mo-dulo della propria dichiarazione dei redditi denunciando come Apple su 17 miliardi di fatturato paghi appena 8 milioni di tasse (aliquota dello 0,05%), google su 9 miliardi paghi 22 milioni (ali-quota dello 0,25%) e Facebook su 1 miliardo paghi 3,2 milioni (aliquota dello 0,3%). Per noi ita-liani, privati cittadini o imprendi-tori, abituati a una pressione fisca-le che viaggia intorno al 43-44%, sentir parlare di aliquote dello ze-ro virgola fa star male.Ma c’è da dire che se sicuramente questi colossi sono sin qui sfuggiti al fisco italiano, le cose non vanno meglio anche in altri paesi, maga-ri con la fama di essere pagatori di tasse migliori di noi. Il brano di Federico Rampini che pubbli-chiamo in queste pagine è esem-plificativo di quanto anche negli Usa il tema elusione fiscale di que-sti colossi sia sentito e attuale. Se-condo un’indagine del Congres-so Usa giganti multinazionali come Google, eBay, Amazon, ma anche McDonalds e Starbucks fanno viaggiare all’estero in regimi

fiscali vantaggiosi 1.000 miliardi di dollari.Non a caso, nel febbraio scorso, il presidente obama ha lanciato la proposta di introdurre una tas-sazione del 15% sugli utili delle multinazionali anche se fatti all’e-stero. Per ora è solo un’intenzione che dovrà essere approvata da un congresso a maggioranza repub-blicana che, sin qui, gli aumenti di tassazione li ha visti esattamen-te come i tori il drappo rosso del torero.Un altro annuncio è venuto, a fine 2014, dalla Gran Bretagna (paese che nella logica di attirare capitali ha una normativa a maglie molto larghe) dove il governo conser-vatore di David Cameron ha det-to di voler introdurre “una tassa del 25% (subito definita sui me-dia come la Google tax, ndr) su-gli utili generati dalle multinazio-nali con le attività realizzate nel Regno Unito e che queste fanno uscire dal paese con artifici”. Paro-le del cancelliere dello scacchiere George Osborne (in sostanza il ministro delle Finanze) che ha poi ammesso che “alcune delle mag-giori imprese al mondo, in par-ticolare nel settore tecnologico,

utilizzano strutture elaborate per non pagare le tasse”.Anche in Italia c’è chi ha avanzato proposte per arginare il fenomeno elusione. Ma per ora non si è pas-sati dalle parole ai fatti, anche se il provvedimento di delega fiscale che il governo sta preparando po-trebbe toccare alcuni aspetti della questione. È comunque evidente che per ar-ginare il problema servirebbero provvedimenti su scala più ampia. In un G20 , il vertice mondiale tra gli Stati più importanti, del luglio 2013 l’argomento multinazio-nali-elusione era finito all’ordine del giorno, e c’era stato consenso su un piano in 15 punti, elabora-to dall’Ocse, per far pagare le tas-se laddove sono le attività. Ma dai buoni propositi di allora non è successo quasi nulla di concreto.Ancor più sorprendente è, in un’Europa dove ci si accanisce con rigore degno di miglior causa contro la povera Grecia, che il te-ma di una armonizzazione delle normative fiscali non diventi una priorità. Perché è chiaro che così, le cifre positive che l’Irlanda può vantare, appaiono più figlie di una furbesca sottrazione fatta ad altri


aziende in LussemburGo... con lo scontola concorrenza È dentro l'europasempre a proposito di competizione fiscale tra paesi europei, va senz’altro ricordato il caso del lussemburgo dove, come emerso da un’inchiesta giornalistica internazionale, si sono concesse condizioni fiscali particolarmente vantaggiose a più di 300 grandi aziende di tutto il mondo, proprio per attirare

finanziamenti nel granducato. Una vicenda resa ancor più sgradevole dal fatto che per diversi anni il primo ministro che ha sottoscritto

questi accordi è stato l’attuale presidente della commissione europea Jean Claude Juncker. tra le grandi aziende beneficiate ci sono Amazon, ikea, pepsi Cola, gazprom, glaxo smith Kline, procter & gamble, ma anche 31 marchi italiani tra cui Unicredit, intesa san paolo e aziende di stato come Finmeccanica. Anche qui, come nelle altre storie di queste pagine, siamo dentro la legge. C’è uno stato che, senza dirlo a tutti e pubblicamente, fa accordi (tecnicamente si chiama tax ruling) con tante aziende affinché portino la loro sede e i loro soldi lì in cambio del pagare molte meno tasse. Anche in questo caso, scoppio di tante polemiche quando si è scoperto il tutto, accertamenti in corso pure da parte della Ue, ma Juncker, per ora, è più che mai al suo posto, alla guida di una europa che si fa concorrenza da sola.



di come sia difficile verificare la differenza fra illecita elusione fiscale e lecita pianificazione fiscale. Ci può citare il modello tipico attraverso cui av-viene questo fenomeno?La società X, residente in un paese dove l’aliquo-ta sui profitti societari è elevata, è titolare dei diritti di sfruttamento del marchio di moda Z. Costituisce, quindi, una nuova società Y fiscal-mente residente in un paese dove l’aliquota sui profitti societari è più bassa, a cui trasferisce ta-li diritti per un valore inferiore a quello di mer-cato. Per utilizzare il marchio, quindi, la società X dovrà pagare i diritti alla società Y. In questo modo, la società X avrà alti costi da dedurre e la società Y pagherà sui ricavi per lo sfruttamen-to del marchio. Nel suo insieme il gruppo avrà quindi una tassazione ridotta rispetto a prima.Cos’è la concorrenza fiscale tra stati? in che mi-sura si tratta di un fenomeno normale e in che misura rischia di favorire fenomeni di elusione?La concorrenza fiscale tra Stati è la tendenza al-la riduzione delle aliquote effettive sui redditi da capitale conseguiti da non residenti motivata dall’esigenza di attrarre investimenti da parte di questi soggetti. Certamente essa porta alla creazione di regimi fiscali favorevoli che creano opportunità di elusione e di evasione.dall’olanda all’irlanda, dalla svizzera a Hong Kong, dalle barbados alle isole Vergini: nelle vi-cende legate a tentativi di eludere il fisco, spun-tano nomi non solo di sperduti paradisi fiscali

ma anche stati teoricamente al di sopra di ogni sospetto. Qual è la situazione?Di fatto, dopo l’11 settembre, e a seguito dello sforzo fatto dal governo degli Stati Uniti per “tracciare” i flussi di denaro che alimentano il terrorismo internazionale, si è scoperto che questi flussi transitavano dagli stessi luoghi e per le stesse banche che alimentano l’evasione e l’elusione. Ne è seguita un’azione di pressione nei confronti di alcune grandi banche (si pensi a quelle svizzere) perché mettessero a disposi-zione delle autorità i dati riguardanti i flussi di capitale di non residenti. Su questa scia si sono innestati il FATCA negli Stati Uniti e i recenti ac-cordi per il superamento del segreto bancario.i casi recenti di Apple e google che hanno se-de fiscale in irlanda, cioè uno stato che fa parte dell’Unione europea, non renderebbero neces-sario e urgente per l’europa definire regole fi-scali comuni? In un’Unione europea in cui i movimenti di capi-tale sono liberi certamente avrebbe senso avere aliquote uniformi sui redditi da capitale. Di que-sto si discute da 40 anni, ma i risultati ad oggi sono scarsi. C’è una direttiva sulla tassazione del risparmio dei non residenti, che peraltro è molto deficitaria, e una discussione senza fine sull’adozione di una base imponibile consolida-ta per le multinazionali europee. Di fatto, gli Sta-ti che utilizzano le aliquote ridotte non vogliono accettare alcun tipo di limitazione alla concor-renza fiscale, a danno degli Stati più grandi.

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Le aLtre sfide dei padroni deL web: dal controllo sui dati alla pubblicità. e la battaglia "finale" con i giornali parlando di google, Facebook, Amazon e Apple i problemi non sono però solo legati al tema del fisco e delle complesse ragnatele societarie per pagare meno tasse. lo straordinario potere di queste società fa discutere anche relativamente alla questione del trattamento dei dati di miliardi di utenti in giro per il mondo, dati sul cui trattamento non si sa molto anche perché diventano uno straordinario strumento per attrarre inserzionisti pubblicitari. google controlla il 90% delle ricerche in rete effettuate da utenti europei (e anche per questo è finita nel mirino della Ue e rischia una multa miliardaria per eccesso di posizione dominante, come già avvenne anni fa per Microsoft), Facebook conosce gusti e opinioni di tutti quelli che ogni giorno si raccontano attraverso questa piattaforma. e lo stesso vale per i clienti del mondo Apple. C’è poi anche il delicato tema del rapporto con giornali e mondo dei media, il cui lavoro viene oggi quotidianamente e gratuitamente "saccheggiato" per finire su google news o su Facebook. da tempo gli editori chiedono che chi usa il lavoro fatto da altri debba pagare. la sfida legata alla tutela del diritto d'autore è difficile e complessa, anche in considerazione dello stato di profonda crisi (economica e di lettori) dei media tradizionali, specie cartacei. in spagna google ha chiuso il proprio servizio di news perché costretta per legge a pagare un contributo agli editori da cui prendeva le notizie. Una prova di forza estrema basata sul fatto che senza google il numero di visualizzazioni dei contenuti è crollato per tutti. polemiche e controversie

analoghe ci sono in tutti i paesi, dalla germania alla Francia. e pure in italia c’è chi da tempo pone il tema. Ma il rischio è che, mentre ancora si cerca una soluzione su quel che era, ci siano evoluzioni che spostano ulteriormente in avanti il problema. se Jeff bezos, padrone di Amazon si è comprato il prestigioso Washington post, Mark Zuckerberg starebbe per definire un accordo col new York times per rendere visibili direttamente agli utenti Facebook (1,4 miliardi di persone al mondo), i contenuti del celebre giornale newyorkese. dunque per seguire il quotidiano non servirà più andare sul sito del times, ma basterà stare sulla propria pagina Facebook da cui accedere direttamente e più velocemente alle notizie. ovviamente ci sono problemi di pubblicità (chi si tiene i soldi) e di trattamento dei dati. problemi che sono rilevanti e complessi, ma tutto sembra confermare che il potere di questi giganti del mondo Web continuerà a crescere.

AnCHe il CongResso UsA A CACCiAdei big CHe Vogliono sFUggiRe Al FisCodal libro "Rete padrona", del giornalista Federico Rampini (ed. Feltrinelli) vi proponiamo un breve brano riferito agli accertamenti del Congresso Usa su Apple:“le conclusioni dell’inchiesta del Congresso sono sconvolgenti. gli esperti fiscali di Washington hanno descritto la struttura societaria di Apple come “un’alchimia”, una ragnatela di società fantasma. l’azienda simbolo della modernità, la protagonista delle ultime rivoluzioni tecnologiche, di fronte al fisco si è comportata con una spregiudicatezza illimitata. Ha disseminato filiali nei quattro continenti, giostrando la collocazione dei suoi profitti nei paradisi fiscali off shore. Ha usato “trame e trucchi”, secondo i termini usati dai fiscalisti del Congresso. “Ha superato ogni immaginazione, ha fatto prova di un’arroganza totale” si legge nel rapporto.tra il 2009 e il 2012 l’imponibile sottratto all’internal Revenue service ha raggiunto i 74 miliardi di dollari. Un esempio significativo è quello della filiale Apple

operations international. la sua sede sociale è stata stabilita in irlanda, negoziando col governo di dublino uno sconto fiscale generoso: appena il 2% sui profitti. sfruttando un cavillo giuridico, hanno deciso di pagare molto meno. poiché gli stati Uniti tassano le società laddove hanno la loro sede, mentre l’irlanda le tassa in base al luogo effettivo in

cui vengono controllate e gestite, tim Cook ha gestito tutti i conti di Apple operations international dal suo quartiere generale in California, ma ha spostato con una semplice operazione di contabilità virtuale nella società di diritto irlandese, ben 30 miliardi di fatturato tra 2009 e 2012. Risultato: per gli irlandesi quella società era americana, per il fisco americano era irlandese. Così quella filiale ha operato in un regime di esenzione fiscale".


partner europei, che di una reale evoluzione dell’economia di quel paese.Vedremo cosa succede. Per ora i palleggi elusivi tra attività fatte in Italia e società che stanno a Du-blino continuano. In alcuni casi il passaggio è doppio, dall’Italia all’Irlanda, dall’Irlanda all’Olan-da e dall’Olanda di nuovo in Irlan-da (i tecnici lo chiamano double irish). Magie che stuoli di fiscali-sti e avvocati riescono a generare, lo ripetiamo, rispettando o me-glio approfittando delle lacune di una normativa e di un sistema in cui i soldi si spostano più veloce-mente della capacità del fisco di acchiapparli.C’è da dire che, del resto, la ricer-ca di sedi fiscali più compiacenti e meno onerose non riguarda solo i colossi Usa. Se Fca, la figlia del-la fusione Fiat-Chrysler, ha sede legale in Olanda qualcosa vorrà dire. Altre società italiane hanno scelto la Svizzera o Hong Kong.Ogni tanto qualche contenzioso col fisco e indagine della magi-stratura ci scappa, vedi la vicenda degli stilisti dolce e gabbana comunque assolti definitivamen-te in Cassazione da un’accusa di evasione per aver fatto passare i lo-ro affari da una società con sede in Lussemburgo. Resta il fatto che in questi anni di crisi, sapere che c’è qualcuno che il fisco riusciva ad aggirarlo sistematicamente, ha reso il te-ma piuttosto popolare. Confer-mando che, nella competizione globale, servono regole definite a livello globale, altrimenti chi ha ri-sorse e buoni avvocati continuerà a sfuggire a principi di elementare equità. Proprio in una fase in cui, pensiamo all’Italia, di avere più consistenti entrate fiscali ci sareb-be un gran bisogno. Senza spre-mere solo quelli che Dublino non sanno dove sia o, se proprio va be-ne, ci vanno a passare solo qualche giorno di vacanza. ●

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (attraverso lo Iarc, l'Agen-zia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha appena definito "probabil-mente cancerogeno" il glifosato, un erbicida non selettivo, cioè poten-zialmente tossico per tutte le essenze, che arriva a devitalizzare addirittura le radici e i rizomi delle piante (fatto che lo rende praticamente unico). Il brevetto del glifosato, il più diffuso al mondo, è stato detenuto fino al 2001 dalla Monsanto, che lo commercializza tuttora e che si è affrettata a defi-nire "scienza spazzatura" la determinazione dello IARC suggerendo addirit-tura il ritiro del rapporto. Ma il principio di precauzione (se non sono sicuro che un prodotto sia innocuo, mi astengo dall'utilizzarlo in atte-sa di dati certi) suggerirebbe altra prudenza alla multinazionale Ogm e anche al Governo italiano che si avvia a mettere in atto un piano di azione nazionale per l'uso dei prodotti fitosanitari che ne prevede un'utilizzazione ampia e generalizzata. Peggio, nel piano italiano non sono previste azioni concrete per la riduzione dei pesticidi né per l'incremento concreto dell'a-gricoltura biologica e biodinamica.Il nostro Paese è (Ispra, febbraio 2015) il maggiore consumatore tra quelli dell’Europa occidentale di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania. Molto alto anche il numero delle sostanze di cui si trovano importanti tracce nelle acque: 175 tipologie di pesticidi nel 2012 a fronte dei 166 del 2010 e dei 118 del biennio 2007-2008. E le sostanze che più spesso hanno determinato il superamento sono appunto il glifosato e i suoi metaboliti, il metolaclor, il triciclazolo, l’oxadiazon, la terbutilazina.Ma il paradosso sta nel fatto che il piano di azione del Governo si chiama "per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari". Come possa essere sosteni-bile un prodotto probabilmente cancerogeno rimane un mistero, ma più misteriosa ancora è la posizione delle associazioni degli agricoltori italiani che non si capisce bene se e quanto vogliano davvero una ricon-versione sostenibile delle loro attività. Mentre in Olanda, Francia e Brasile tutti i prodotti anche solo probabilmente cancerogeni vengono banditi in attesa di dati sicuri, in Italia si resta nel guado. E non si considera che a essere esposti al rischio non sono solo i cittadini, ma prima di tutti e più direttamente gli stessi agricoltori. Il cibo riguarda tutti da vicino, ma non si può trasformare tutto il pianeta in un gigantesco orto. Sulla Terra c'è un posto per il deserto, uno per le montagne e uno per i ghiacci, non tutto il territorio è coltivabile. Ma spesso gli uomini han-no pensato di poter forzare questo limite fisico con le cosiddette rivoluzioni verdi che hanno sempre avuto un riflesso negativo, nemmeno tanto nascosto. I pesticidi ci hanno permesso di ottenere più cibo a costi ridotti, ma hanno compromesso la salute complessiva dell'umanità stessa. E spesso senza aver-ne in cambio una qualità migliore dell'alimentazione. Forse nell'anno dell'Ex-po milanese avremmo potuto dare un segnale di inversione di tendenza.●

Il glifosatoe il principio di precauzione

di Mario Tozziprimo ricercatore Cnr - Igage conduttore televisivo

un pianeta da difendere

25consumatorimaggio 2015 primo piano in breve

la casa editrice imprimatur di Reggio emilia ha ottenuto i fondi del “Creative europe - support to literature projects”, promosso dall’Unione europea, per il progetto Archipelagos, una collana di otto romanzi storici provenienti da diversi paesi stranieri selezionati tra importanti

opere mai tradotte in italia. imprimatur si è posizionata al 6° posto (prima tra le italiane) della graduatoria che ha incluso 53 progetti (su 261 presentati).il progetto è curato da iolanda de simone mentre le opere sono state accuratamente valutate e selezionate da un team di traduttori coordinato da Claudia Crivellaro. ed ecco i titoli: già pubblicati sono "Händel e un destino perverso", di Carl-Michael edenborg (svezia) e "la strega di sale", di Ulrike schweikert (germania). seguiranno "la Cuoca imperiale" di Marianne Wintersteiner (germania); "te prometo un imperio" di Juan Vilches (spagna); "lo specchio turco" di Viktor Horvath (Ungheria); "la treccia di inês", di Rosa lobato de Faria (portogallo); "la Memoria del sangue" di Caryl philips (inghilterra); "Clara schumann", di Janice galloway (scozia).info: http://imprimatureditore.tumblr.com/.

proGetto archipeLaGosotto roManzI storICI per ConosCere L'eUropa

poesie, racconti, fumetti, parole per canzoni e ricette narrate (oltre che gustate). per chi ha un testo inedito o un disegno nel cassetto, è partita la tredicesima edizione del premio letterario “Coop for words” per giovani autori. il concorso, promosso da Coop Adriatica, estense, Reno, nordest, liguria e lombardia, è aperto a tutti i ragazzi tra i 18 e i 35 anni che abitano nei territori di presenza delle cooperative.partecipare è semplice: basta inviare la propria opera fino al 15 giugno su www.coopforwords.it; online sul sito anche il bando con tutti i dettagli. le categorie per cimentarsi sono cinque: “racconti dello scontrino”, “poesie”, “fumetti”, “canzoni d’autore” – per testi da comporre

“coop for words” premia i Giovani taLentiper partecipare c’è tempo fino aL 15 GiuGno

sulla base musicale del cantautore paolo benvegnù – e “ricette bastarde”: ricette che siano anche storie che fotografino la nuova realtà delle famiglie miste, di culture diverse e tradizioni culinarie “contaminate”. novità di quest’anno la pagina Facebook del concorso www.facebook.com/coopforwords, dove seguire le novità sul premio e trovare curiosità sul mondo della letteratura e della scrittura.

primo maGGio, Un LIBro spIega aI BaMBInI La festa deL LaVoro

È disponibile in tutte le librerie Coop il libro di Maurizio landini e Umberto Romagnoli che racconta ai bambini cos’è la festa del lavoro che ricorre il primo maggio. landini (sindacalista segretario della Fiom) e Romagnoli (giuslavorista dell’Università di bologna), aiutati dai disegni di

tommi, cercano di raccontare ai più piccoli “perché oggi non vado a scuola e la Coop è chiusa”, come recita la copertina insomma “una bella storia di tutti e di tutte di diritti, di vite e di libertà”. il volume è pubblicato da “l’io e il mondo di tJ”, e nasce dall’idea che sia utile dare anche ai bambini strumenti semplici per conoscere cose importanti e complesse. tra queste il perché delle feste laiche italiane, a cominciare dal primo Maggio. “i miei primi primo Maggio” è stato realizzato con il contributo di Coop Adriatica. infatti, la festa dei lavoratori “è un giorno davvero speciale, ed anche la Coop vuol festeggiare il lavoro – spiega nella prefazione al volumetto il presidente di Coop Adriatica, Adriano turrini – e quindi, il primo maggio Coop è chiusa per scelta”.

tanti i premi per i vincitori, a partire dalla pubblicazione in un’antologia e dalla proclamazione in autunno ad expo Milano. A valutare le opere sarà una giuria di esperti (tra gli altri anche Carlo lucarelli). Ma anche i coetanei dei giovani autori potranno scegliere i loro testi e fumetti preferiti: tra chi voterà sul sito – tra il 21 giugno e il 12 luglio – verranno estratti due fine settimana per due persone a Milano per expo.

buon gelatoIl piacere del

Con l'arrivo dell'estate la gamma di prodotti a marchio Coop si arricchisce di quattro novità tutte all'insegna della massima qualità e dell'attenzione agli ingredienti. e tra fior fiore, Benesì, Viviverde e prodotti tradizionali non c'è che l'imbarazzo della scelta

In piena sintonia con una stagione che vede avvicinarsi l’estate, Coop è pronta per offri-re ai golosi e agli appassionati di gelato una serie di nuove proposte che integrano una gamma di prodotti già decisamente ampia e articolata sul-le quattro linee, Viviverde, Fior Fiore, Benesì più quella del gelato a marchio tradizionale. La stagione gelatiera del 2015 vede infatti arri-vare quattro nuovi prodotti che hanno caratte-ristiche davvero interessanti e innovative. Nella linea Benesì, quella che per contenuti è più at-tenta agli aspetti salutistici e del benessere, arri-va una confezione di ministecchi (4 da 50 gram-mi l’uno) di gelato preparato con yogurt intero italiano e miele millefiori anch’esso italiano. Lo stesso mix di gelato con yogurt e miele mil-lefiori è proposto anche in barattolo (da 220

grammi). Entrambi questi prodotti sono a bas-so contenuto di grassi, senza coloranti e con soli aromi naturali. Ideali per chi ha voglia di gustare ottimi sapori nel segno di una alimentazione at-tenta e salutare.Nella linea Viviverde arriva invece una vaschet-ta (da 300 grammi) di gelato al cacao biologico. Qui è importante evidenziare come il cacao e lo zucchero di canna utilizzati vengano dalla filie-ra Fairtrade del commercio equo e dunque con-sentano di aggiungere alla bontà del prodotto (per il quale si usano latte e panna di origine ita-liana) un importante contenuto etico e solidale.A completare il quadro delle novità 2015 arri-va un dessert, quindi siamo nel campo della pa-sticceria, con ricotta italiana di pecora e pistac-chio della linea Fior Fiore (in confezioni con

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prodotto coop

4 bicchierini da 60 grammi). Il pistacchio vie-ne dalla Sicilia mentre la crema di cacao arriva dall’Equador. Dunque, come tipico dei prodotti Fior Fiore, si va in cerca delle eccellenze sul pia-no del sapore e della qualità. Autentiche chicche per buongustai.Detto delle novità, vale però la pena fare un ri-epilogo anche sul resto dell’offerta dei gelati a marchio Coop, una offerta che spazia dalle va-schette, ai multipack (coni, stecchi, biscotti, coppette) alla pasticceria (torte e dessert).Alle vaschette da 500 g di gusti tradizionali, si affiancano quelle arricchite. Queste ultime so-no caratterizzate da una confezione trasparente e da una lavorazione manuale. Sono arricchite con variegature e decorazioni (amaretti, cilie-gie, chicchi di cioccolato al caffè, nocciole to-state intere, croccante di mandorle, ecc). La gamma è completata con coppette trasparen-ti da 80 g, con cucchiaino inserito nel coperchio.Nel formato da 300 g Coop propone la linea Fior Fiore, che rappresenta l’offerta premium e che si caratterizza per l’accurata selezione delle materie prime di origine, quali nocciole IGP del Piemonte, il caffè arabica del Brasile, i limoni di Sicilia, la menta piperita dal Piemonte, il cacao della Repubblica Dominicana, la mandorla di Avola, il pistacchio di Sicilia, la vaniglia bour-bon dell’isola di Reunion, Crema catalana con


cannella dello Sri Lanka. Nelle ricette vengono utilizzati latte fresco di alta qualità di filiera Coop e panna fresca e tut-te le referenze sono prive di grassi vegetali di palma e cocco. Le vaschette vengono anche in questo caso riempite e decorate a mano.La linea delle vaschette Vivi Verde da 300 g, biologica al 100%, si caratterizza per la man-canza di additivi e una lista ingredienti cor-tissima. Inoltre vengono utilizzati latte fresco panna fresca e uova (nel gelato alla crema) di origine Italiana, mentre il cacao (come ricorda-to all’inizio) aderisce ai principi del Fairtrade. L’offerta delle vaschette si completa con la linea Bene.Sì che si rivolge al consumatore partico-larmente attento alla linea e con prodotti a bas-so contenuto di grassi che utilizzano solo aromi naturali. Nel mondo dei multipack l’offerta a marchio Coop propone poi un vasto assortimento di coni, stecchi, biscotti, coppette e barrette nei formati standard e mini e mira ad offrire conve-nienza senza rinunciare alla qualità propria del-le marche più affermate.L’assortimento si completa con la pasticceria Coop che propone torte e dessert sotto il brand Fior Fiore che vuole esprimere la migliore com-binazione di ingredienti pregiati per soddisfare anche i palati più esigenti.

Le mani suL portafoGLi- Aspirapolvere a sacco a partire da 50 euro

- Aspirapolvere con sistema ciclonico da 90 fino a 500 euro

- Robot aspirapolvere a partire da 200 euro

- scopa elettrica da 50 a 250 euro, quella ricaricabile da 150 a 250 euro I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

di ClAUdio stRAno

Ciclonico o anticiclonico? Non ci riferiamo al clima della ormai pros-sima estate, ma al funzionamen-to dell'aspirapolvere, un termine alquanto riduttivo e insufficiente oggi per definire una moltitudine di apparecchi "ammazzapolvere" molto differenziati tra di loro. Prendiamo l'aspirapolvere con il sistema ciclonico, inventato da un'azienda inglese, che è bal-zato in cima alle preferenze degli italiani. In Coop copre il 60% del venduto contro il 40% dei model-li normali a sacchetto. Come fun-ziona? Al pari di certe macchine che nei mulini separano la pula dal grano, lo sporco una volta entrato viene praticamente centrifugato: un sistema di coni costringe i flus-si d’aria a compiere un movimen-to a spirale e i residui finiscono

Cambiano le abitudini degli italiani alle prese con le pulizie primaverili: gli aspirapolvere con sistema ciclonico (senza sacco) hanno preso il sopravvento, mentre cala l'interesse per i robot che fanno tutto da soli. e le scope elettriche, ormai, svolgono i compiti di tutti i giorni, compresi quelli di aspirabriciole

Un ciclone

28 consumare informati piccoli elettrodomestici

così nel contenitore senza ridurre il "tiraggio" né intasare il filtro co-me nei modelli tradizionali, dove l'aria passa attraverso il sacco. Un bel vantaggio, apprezzabile soprat-tutto negli aspirapolvere multi-ciclonici capaci di separare quasi del tutto la polvere, a differenza dei monociclonici che vi riescono all'incirca al 75%. Oltre ad evitare la perdita di aspi-razione, i "ciclonici" consentono un risparmio economico sui sac-chetti di carta (difficili perlopiù da reperire per la grande varietà dei modelli in commercio) e hanno un minore impatto sui consumi, soddisfacendo i nuovi requisiti europei che individuano nella ca-pacità di raccolta della polvere, e non più nel wattaggio (vedi box), il criterio prevalente di risparmio

energetico. Possono inoltre mon-tare anch'essi il filtro HEPA, idea-le per chi è allergico. Il loro prez-zo medio si aggira intorno ai 100 euro, tra il 15% e il 20% in più di quanto occorre per un aspira-polvere a sacco che vanta dalla sua una capacità del serbatoio ge-neralmente superiore e qualche fa-stidio in meno nello svuotamento. Ancora più recenti sono i robot aspirapolvere. L'interesse per queste macchine completamente automatizzate tuttavia si sta affie-volendo così come non decollano le vendite dei bidoni aspiratutto, degli aspirapolveri ad acqua e dei più professionali aspirapolveri a vapore. Questi ultimi, un po' ingombranti, sono dei veri "tut-tofare", che ammorbidiscono lo sporco con l'acqua, lo sciolgono ad alte temperature e lo rimuovono a pressione: sono utili su varie su-perfici, dai pavimenti ai vetri ai ma-terassi, fino alle tapparelle e ai cer-chioni per auto, nonché nella lotta ad acari e allergeni.

Aspirando tutti i giorniGrazie al peso che si è alleggerito e alle dimensioni ridotte, la scopa

che cattura la polvere


elettrica è riuscita a vincere le iniziali diffidenze delle casalinghe ed è ormai l'elettrodomestico di eccellenza per le pulizie di tutti i giorni o per case su più piani (ma chi usa ancora la vecchia ecologica scopa non deve sentirsi per que-sto da meno). Il 30% del venduto in Coop in questo settore è occu-pato proprio dalle scope elettriche con o senza il sacchetto; anche qui la versione "ciclonica" è in ascesa. Rispetto alle scope elettriche con il filo, quelle ricaricabili a batteria sono più pratiche ma meno poten-ti e con il problema dell'autonomia (al massimo un'ora). La batteria aggiunge inoltre ulteriore peso al corpo dell’elettrodomestico. Le ricaricabili stanno lentamente sostituendo un altro piccolo elet-trodomestico, l'aspirabriciole, che nei modelli ibridi è incorpora-to e staccabile all'occorrenza. Ciò consente di risolvere il problema del peso e di prendere due piccio-ni con una fava... Alcuni modelli montano le batterie stilo di tipo AA o AAA, più facili da sostituire quando l'autonomia diminuisce troppo con l'uso. E anche questo aiuta la loro diffusione.

sono finiti i tempi in cui maggiore era la potenza, migliori si ritenevano le performance di un prodotto. Una credenza sconfessata dalla Ue che ha approvato una regolamentazione sulla vendita degli aspirapolvere con cavo (traini o scope) con due diverse direttive. Quello che emerge dal combinato è che è la capacità di raccolta della polvere, non più la potenza assorbita, il primo criterio di scelta. dal 1° settembre 2014 per contenere i consumi energetici gli aspirapolvere non possono essere prodotti con una potenza superiore a 1600 watt, limite che nel settembre 2017 scenderà a 900 W assieme ad altri restringimenti. sono sei i parametri nella nuova etichetta. eFFiCienZA eneRgetiCA È determinata in base all'indice di consumo energetico annuo (Ae). sette le classi individuate, dalla A (la più efficiente) alla g (la meno efficiente).ConsUMi AnnUAli il consumo medio annuo è calcolato come la media dei consumi annui aspirando su superfici dure e tappeti. il limite è di 62 kWh.RACColtA polVeRe sU tAppeti e sUpeRFiCi dURe la classe di efficienza pulente è determinata in base alla sua capacità di aspirazione della polvere (dust pick up — dpu). la misurazione (in %) indica la capacità di raccolta dopo 5 doppi passaggi e dovrà raggiungere il 70% minimo sui tappeti e il 95% sui pavimenti duri (piastrelle, parquet, marmo ecc.).(Re)iMMissione dellA polVeRe la reimmissione della polvere aspirata, come % della polvere aspirata, è misurata con l'aspirapolvere attivato alla sua massima potenza. RUMoRositÀ il livello di potenza sonora, espresso in db(A), è calcolato su un tappeto sempre con l'aspirapolvere o la scopa alla massima potenza.

normativa ue conta la capacità di raccolta

classe di efficienza energetica

consumo energetico medio annuale

livello di potenza sonora

classe di efficacia aspirante sui pavimenti duri

classe di efficacia aspirante sui tappeti

classe di riemissione della polvere

Parchi a temamirabiLandiaravennatel. 0544.561156 www.mirabilandia.itÈ il parco divertimenti più grande d’Italia, situato vicino alla riviera romagnola.Per i Soci Coop:Ingresso intero: € 32,40 anziché € 34,90per i bambini di altezza inferiore ai 100 cm l’ingresso è gratuito.(È escluso l'ingresso all'attrazione “phobia” e ad eventuali altre aree a pagamento e spettacoli e all’area acquatica “Mirabeach”).Lo sconto è esteso a un accompagnatore pagante biglietto di ingresso individuale intero.

carrisiLand resort Cellino s.Marco (Br)tel. 349.2914792 - www.carrisiland.itparco naturalistico, tematico, acquatico e dei divertimenti.Per i Soci Coop:primavera dal 05/04 al 12/06/2015:area boschiva e area divertimentiingresso adulto e bambino sconto 2 €.estate dal 13/06 al 13/09/2015:area boschiva, area divertimenti e acquaparkingresso adulti e bambino sconto 3 €.Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio. presentare i documenti di identità.

oLtremarericcione (rn)tel. 0541.4271 - www.oltremare.itUn mondo nel quale la natura diventa occasione di scoperta, educazione e divertimento. La laguna dei delfini più grande e bella d’europa è il cuore pulsante attorno al quale acqua, aria, terra, fuoco ed energia raccontano la vita in modo emozionante.Per i Soci Coop:Ingresso intero: 22 € anziché 24 €Lo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto

aQuafanriccione (rn)tel. 541. 4271 - www.aquafan.itÈ l’attrazione formato famiglia. Insieme a tanti giochi acquatici e all'immensa piscina a onde, aquafan offre anche tre aree super attrezzate per i più piccoli, con scivoli e animazioni a misura di bimbo.Per i Soci Coop:Ingresso intero: 26 € anziché 28 € La promozione è estesa ad un accompagnatore adulto.

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L'agevolazione è estesa ad un accompagnatore e non verrà applicata ai prezzi riservati alla BREG Family Card.

CiMone AdVentURe pARKsestola (Mo) tel. 0536.62968 - cell.339.6523405www.adventureparkcimone.itacrobatic park, tirole, slittovia, snowbooting, seggiovia, tappeti elastici, mini quad.aperto nei week-end dal 13/06 al 12/07 e dal 5 al 13/09 e tutti i giorni dal 18/07al 30/08.Per i Soci Coop:listino scontato sulle diverse specialità.Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio.

il giARdino sospesoLocalità Il giardino - riparbella (pI)tel. 335 7726322 - 335 7726323 - www.ilgiardinosospeso.it percorsi acrobatici sugli alberi per adulti e bambini, a pochi chilometri dal mare. La struttura spesso utilizzata per attività di team Building, offre una disciplina completa che coinvolge il corpo e la mente. I percorsi, per bambini e adulti, si dividono in base alla statura:3 percorsi per bambini dai 110 cm ai 140 cm di altezza;3 percorsi per adulti sopra i 140 cm di altezza.1 percorso baby per bambini dai 90 cm ai 110 cm di altezza.Per i Soci Coop:percorsi per bambini: 10 € anziché 12 €percorsi per adulti: 13 € anziché 15 €percorso baby: 6 € anziché 8 €Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio,fino a un massimo di 4 persone.Campo estivo:diurno 110 € anziché 140residenziale 340 € anziché 400sconti ulteriori: per chi si iscrive con fratelli/sorelle, sconto di 20 € per il fratello sulla quota di partecipazione; per chi si iscrive a due settimane di vacanze, sconto di 40 € sul totale.

il CiUCHino biRiCHinoostuni (Brindisi)tel. 328.8485157 - www.ciuchinobirichino.itIn un'area privata di oltre 80 ettari, dove è possibile immergersi nella natura e nell'avventura, tra percorsi sospesi sugli alberi secolari, survival, trekking, orienteering, walking, passeggiate in carrozza e una varietà di attività sportive dedicate agli amanti della natura e dello sport di ogni età.Per i Soci Coop:sconto di 3 € sulle tariffe per percorsi per bambini, ragazzi e adulti.L'agevolazione è estesa ai componenti il nucleo familiare, fino ad un massimo di 4 persone, previa esibizione dei documenti di identità.

Le convenzioni possono subire modifiche o annullamenti dopo l’uscita sulla presente numero. È consigliabile, perciò, prendere preventivamente sempre contatto direttamente con gli enti e le strutture convenzionate per avere conferma delle condizioni praticate.

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cucina

Tanti modi per celebrarele alici

Ecco le proposte di Mario Avallone, chef napoletano che punta tutto sulla semplicità e sulla bontà dei prodotti del territorio. Si parte con tre versioni di un antipasto a base di alici. Poi un primo con pasta, ricotta, limone e menta

di Helmut Failoniun menu contro la crisi

frutta e verduramAggIoLA STAGIONE DI..maggio è il periodo delle fragole, ma anche delle fave e dei piselli, e potrete trovare al meglio ancora gli asparagi, le bietole, alcune tipologie di carciofi, i cavolfiori, i finocchi, i fagiolini, che sono ricchi di sali minerali e che oltre a rinfrescare l’apparato gastrointestinale, svolgono un’ottima azione diuretica. Altri prodotti di stagione in questo periodo sono le patate novelle, i porri, i peperoni. In arrivo lentamente anche le ciliegie.

Territorio e stagionalità. A un prezzo accessibile. É sempre ancora su questi tre assi che si muove la nostra rubrica, chiamando in causa chef di provenienze e scuole variegate, che ogni mese propongono ai nostri lettori quello che ci è piaciuto chiamare "menu della crisi", dimostrando che mangiare bene a casa spendendo il giusto non è soltanto un’utopia. Questo mese è il turno dello chef napoletano Mario Avallone. Che per cominciare parte con un antipasto, che è una variazione sulla «sacra» alice.

l'antipastoAlici con pane e burro, marinate all’arancia e fritte Ingredienti per 4 persone:1 kg di alici di buona qualità, un vasetto di 100 g di alici sott’olio, pane, anche del giorno prima, un pezzetto di burro di 100 g, una bustina di pepe rosa, olio Evo, olio di girasole, arance, farina, sale, pepe bianco, capperini

Procedimento/1Per la prima delle variazioni, il forno è riscaldato a 250°. Se il pane è del giorno prima, va spruzzato con acqua vaporizzata, poi tenuto 10/15 minuti in forno caldo eventualmente se è troppo bollente con il coperchio semi aperto per controllare e non farlo bruciare. Tagliamo il pane a fette e ancora caldo spalmiamo il burro, e sopra con le acciughe scelte e del pepe rosa strofinato tra le mani spolveriamo le meravigliose fette di pane. Variazione/2Per quelle marinate all’arancia, gli ingredienti per 4 persone sono 300 g di alici spinate, 2 arance, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva (40 g), qualche ciuffo di prezzemolo, capperini, sale e pepe bianco (o rosa). Togliere a ciascuna alice la testa, la lisca e le interiora. Lavarle sotto l’acqua corrente, tamponarle con carta da cucina, poi riporle a strati in un recipiente che chiudiamo con un coperchio. Ricoprire ciascuno strato con il succo delle arance (prima di tagliarle, ricaviamo con una buona grattugia frammenti di


Nella parte occidentale del Biellese la pro-duzione del burro è molto radicata nella cultura lo-cale: in valle Elvo il burro è non solo un prodotto par-ticolarmente redditizio per l’economia locale, degno addirittura di consacrazione: ancora oggi il giorno dell’Annunciazione di maria (25 marzo) nella Chiesa di Vagliumina si rinnova il rito della benedizione del burro. Si chiama il “buru d’la madona d’mars” (burro della madonna di marzo, in dialetto) ed è prodotto con il latte delle vacche che hanno appena iniziato a pascolare sui prati primaverili. Alcuni lo usano come unguento medicamentoso. Il rito primaverile prece-de di qualche settimana la salita agli alpeggi che, in Alto Elvo, sono collocati vicino alle sorgenti e funge-vano da casa, stalla e caseificio per i mesi estivi. Tra i vari annessi c'era sempre una piccola casetta in pie-tra, detta fraidél, all'interno della quale si incanalava l'acqua della sorgente che aveva una temperatura di circa 6 gradi. Il fraidél era usato per il raffreddamen-to del latte e l’affioramento della panna che avveniva in paioli di rame detti parél. Il burro si otteneva dal-la lavorazione della panna affiorata da paioli di latte provenienti da due mungiture successive, che ave-vano riposato quindi 24 ore e 12 ore. La lavorazione del burro cominciava raccogliendo il mattino la pan-na che poi si poneva in una zangola in legno: la pan-na meno acida della sera prima si miscelava quindi a quella più acida del mattino precedente. Una volta battuto per eliminare i liquidi rimasti, il burro era sa-gomato in panetti, sui quali si imprimeva il marchio del produttore. Subito dopo veniva immerso nuo-vamente nell'acqua a indurire e veniva conservato nell’acqua da almeno 12 ore fino ad una settimana. oggi anche se la tecnica di produzione è rimasta im-mutata molte di queste antiche malghe sono pur-troppo abbandonate. Negli anni la produzione di burro nelle zone dell'alto Elvo si è ridotta moltissimo ma, grazie all'impegno di coloro che hanno mante-nuto questa tradizione e alla recente rivalutazione del burro fatto con latte crudo e in alpeggio, la pro-duzione è in ripresa.Il Presidio Slow Food vuole valorizzare un prodotto dalle caratteristiche organolettiche straordinarie e tutelare un piccolo gruppo di pastori e casari attivi su queste montagne e riuniti nell’associazione Lat-te Vivo. Responsabili del Presidio: giuseppe Pidello ([email protected]), Paola Rondolotto (for-maggi-tipici.it).

Il buon burrodell'Alto Elvo

buccia), chiudere il recipiente e passarlo in frigo per un’ora circa. Togliere le alici dalla marinata e distribuirle su un piatto da portata. Condire le alici marinate all’arancia con il salmoriglio, preparato con l’olio, un pizzico di sale, pepe bianco macinato al momento, buccia d’arancia grattugiata, prezzemolo tritato e capperini dissalati. Lasciare insaporire per dieci minuti circa prima di servire. Variazione/3 Per la variazione fritta invece, servono 500 g di alici fresche, farina quanto basta, olio di girasole o di arachidi, sale e pepe. Le alici vanno eviscerate e pulite bene. Con la carta assorbente e si tamponano sino ad asciugarle per bene. Mettete in una padella antiaderente capiente (tipo wok) l’olio e fatelo riscaldare. Nel frattempo preparate un piatto con la farina, e impanate le alici una a una. Quando l’olio sarà ben caldo, tuffate le alici e state attenti a non farle bruciare, girandole con attenzione. Le alici saranno pronte quando saranno dorate da tutti i lati. Sgocciolate le alici aiutandovi con della carta paglia e conditele con sale e pepe.

..................Il primoPasta, ricotta, limone e menta. Ingredienti per 4 persone:350 g di pasta (corta rigata o lunga), 500 g di ricotta (la migliore che trovate), il succo di un limone e la buccia grattugiata di mezzo limone, Olio Evo, Parmigiano o Pecorino a piacere e menta (spezzettata con le mani), acqua di cottura della pasta, timo o basilico, pepeProcedimentoFate cuocere la pasta e nel frattempo preparate la salsa unendo in una ciotola la ricotta, l’acqua di cottura della pasta, la metà del succo del limone, il pepe e la menta spezzettata. Scolate la pasta al dente, mischiatela alla salsa, il formaggio prescelto grattugiato: assaggiate e decidete se aggiungere o meno altro succo di limone. Guarnite con la buccia grattugiata e olio Evo a crudo.

Ristorante de La Stanza del gustoVia S. maria di Costantinopoli 100, NapoliTel. 081.401578Chef: mario Avallone

AntipastoVariazione di alici: Con pane e burro, marinate all’arancia e fritte (costo: 15 euro per 4 persone)

Il primoPasta ricotta, limone e menta (costo: 7,5 euro per 4 persone)

Un menu contro la crisi

34 vivere bene viaggi

Una Venezia insolitaTante cose da scoprire assieme alla Biennale

Alla scoperta della Venezia meno conosciuta. La visita alla 56ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, aperta dal 9 maggio, può essere l'occasione per andare alla scoperta di luoghi, musei e monumenti meno frequentati dai tanti turisti che, oramai in tutte le stagioni, affollano la Serenissima. Il viaggio può iniziare da tre isole: San Lazzaro degli Armeni, Burano e Giudecca. San Lazzaro degli Armeni si trova nella laguna centrale ed è completamente occupata da un suggestivo convento Mechitarista dei Padri Armeni, la cui biblioteca conserva un bell'affresco del Tiepolo,

oltre a opere di Palma il Giovane e Ricci. Aperta al pubblico si raggiunge con il vaporetto di linea da San Marco ed è una piacevole oasi di pace e uno dei primi centri del mondo di cultura armena. La pittoresca Burano, collegata a Fondamenta Nuove dai vaporetti di linea, incanta il turista per le sue case colorate e la pazienza delle merlettaie che, seguendo un'antica tradizione, creano preziose creazioni artigiane. Le si vede all'opera al mattino nelle sale del Museo del Merletto, dove sono esposti oltre cento merletti dal XVI al XX secolo. La Giudecca si sta trasformando in una delle mete emergenti di

Venezia. Composta da ben 8 isolotti collegati tra di loro da ponticelli e separati dal centro di Venezia da un ampio canale, ospita l'economico Ostello della Gioventù (www.hostelvenice.org); il celebre Molino Stucky, trasformato in albergo di lusso; la chiesa del Redentore, progettata dal Palladio e la Casa dei Tre Oci (www.treoci.org), splendida testimonianza dell’architettura veneziana di inizio ‘900, oggi sede di importanti esposizioni fotografiche. Sull'isola si trovano anche la sede e lo spaccio della famosissima fabbrica di tessuti Mariano Fortuny (www.fortuny.com) , fondata nel 1919 e

Tra isole meno conosciute e musei comunque affascinanti, la stupenda

città della laguna ha sempre sorprese da offrire ai visitatori, anche al di fuori

dei suoi luoghi e itinerari più celebri. E in più da vedere c'è la Biennale d'Arte

di Giuseppe Ortolano


Per il 2015 la Biennale di Venezia ha in programma tre altri appuntamenti, oltre alla tradizionale Mostra del Cinema di settembre. Dal 25 al 28 giugno la Biennale College-Danza propone brevi opere coreografiche prodotte durante un percorso di formazione e training di danza contemporanea. Dal 30 luglio al 9 agosto si svolge il Festival Internazionale del Teatro

ancora attiva, oltre a numerose aree industriali dimesse - tra le quali il vecchio birrificio - restaurate per ospitare appartamenti, gallerie e atelier artistici. Anche il centro storico della città lagunare ha alcune mete turistiche poco affollate. Come il Museo Ebraico (www.museoebraico.it), incastonato tra le due più antiche sinagoghe veneziane del Ghetto Novo, a Cannaregio, in quel quadrilatero che si presenta come un suggestivo museo diffuso dedicato alla presenza ebraica a Venezia. Nel sestiere di Castello si trova, negli spazi dell'antico Ospedale dei Poveri Greci, il Museo delle Icone

(www.istitutoellenico.org) che raccoglie icone, codici miniati, paramenti sacri ricamati in oro e altri oggetti preziosi di epoca bizantina e postbizantina, legati alla presenza della comunità greca ortodossa. Sempre nel sestiere Castello si visita l'interessante Museo Storico Navale, ospitato in un edificio del XV secolo che fu già Granaio della Serenissima, in campo San Biagio, vicino a una delle sedi della Biennale d'Arte. Occupa ben 42 sale ed è il più importante nel suo genere in Italia. A Dorsoduro, nei caratteristici Magazzini del Sale, si trova il Museo dedicato alle opere del pittore e incisore Emilio Vedova (www.

fondazionevedova.org), realizzato su progetto di Renzo Piano. Le ultime due tappe del nostro viaggio nella Venezia meno conosciuta ci portano a San Polo dove si visita la Scuola Grande di San Rocco (www.scuolagrandesanrocco.it), fondata nel 1478 e decorata dal Tintoretto, e alla Scala Contarini del Bovolo (www.scalabovolo.org ), nascosta all'interno di una piccola corte alla fine di una stretta calle laterale al Campo Manin. Si tratta di uno dei più singolari esempi dell'architettura veneziana di transizione e dal belvedere a cupola offre un inconsueto panorama su Venezia.

Sono ben 89 i paesi che partecipano alla 56ª Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia dal titolo “All the World’s Futures”, diretta dal nigeriano-statunitense okwui Enwezor, uno dei più importanti curatori internazionali d'arte contemporanea. Tra gli artisti ospitati negli storici Padiglioni ai giardini, all’Arsenale e nel centro storico della Serenissima anche quelli di grenada, mauritius, mongolia, mozambico e Seychelles, presenti per la prima volta alla prestigiosa

manifestazione. Ci sarà anche quest’anno, dopo il suo debutto nel 2013, la Santa Sede, che parteciperà con una mostra allestita all’interno delle Sale d’Armi, all’Arsenale. Il Padiglione Italia, organizzato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, è curato da Vincenzo Trione, mentre nello spazio del Padiglione Centrale dei giardini chiamato “Arena” si assiste alla lettura dal vivo dei tre volumi de “Il Capitale” di Karl marx. Quarantaquattro gli Eventi Collaterali ufficiali ammessi dal curatore e promossi

da enti e istituzioni internazionali, che hanno allestito le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città. La Biennale d’Arte 2015 è aperta tutti i giorni dal 9 maggio al 22 novembre, dalle 10 alle 18 (venerdì e sabato la sede dell'Arsenale chiude alle 20, fino al 26 settembre). Chiuso il lunedì (escluso lunedì 11 maggio, lunedì 1 giugno e lunedì 16 novembre). L'ingresso costa 25 euro ma i soci Coop possono acquistare il biglietto scontato a 22 euro. Informazioni: tel. 041-5218828, www.labiennale.org

di Giuseppe Ortolano

BIENNALE d'ARTE CoN SCoNTo PER SoCI CooP

curato dallo spagnolo Àlex Rigola, ex direttore del Teatre Lliure di Barcellona, seguito, dal 2 all'11 ottobre, dal Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto dal compositore italiano Ivan Fedele. Anche in questi ultimi due appuntamenti i soci Coop hanno la possibilità di acquistare i biglietti a prezzi scontati.

A seguire ci sono danza, teatro e musica contemporanea

mostreIl mudec, tra Africa e... milano

È un nuovo Museo quello che si è inaugurato in questi giorni a Milano, nella ex fabbrica Ansaldo, dedicato alle culture di altri Paesi e di altri mondi. Il progetto è dell’archistar David Chipperfield, anche se all’ultimo momento il progettista ha polemizzato con la realizzazione del suo lavoro. Ma

il Museo delle culture (Mudec) propone subito due mostre, oltre alla permanente che, per essere nuova, in questi mesi sarà come una temporanea aggiuntiva. La prima esposizione propone il tema dell’Africa come terra degli spiriti. Si possono ammirare così 200 sculture lignee, oggetti, maschere che provengono dai Paesi sub sahariani, che parlano della religiosità di quei popoli e del loro senso del magico. La seconda mostra si intitola Mondi a Milano, ed è la ricostruzione cronologica delle esposizioni internazionali dell’artigianato e dell’industria che si sono svolte nella capitale ambrosiana nella seconda metà dell’800. Un richiamo voluto alla Expo che per 6 mesi riempirà di eventi e di visitatori Milano.

Africa terra degli spiriti e Mondi a Milanomuseo delle culture (mudec), milano, via Tortona 56Mostra africa sino al 30 agosto, Mondi a Milano sino al 19 luglioIngresso: 15 euro, soci Coop 13 euro Info: Tel. 0354917, www.mudec.it

Torino, ritorna il museo egizioDopo 5 anni di lavori, ha riaperto in queste settimane il Museo egizio di Torino, il più importante del mondo dopo quello de Il Cairo. Ora le esposizioni si snodano su 4 piani e su 10 mila metri quadrati nei quali trovano spazio più di 30 mila reperti, che vanno dal 4000 avanti Cristo al

700 dopo Cristo. Si possono ammirare per esempio la tomba di Kha e Merit ritrovata intatta nel 1906 da Ernesto Schiapparelli a Deir el-Medina, o il Canone Reale. Si può tornare a meravigliarsi nella Galleria dei Sarcofagi, molti dei quali sono stati restaurati in questi anni. La novità ora, oltre all’ampliamento e dunque all’esposizione di molti più reperti, sta nell’irruzione nel Museo egizio delle nuove tecnologie. Così si potrà leggere sul proprio tablet la traduzione simultanea dei geroglifici, la cui decifrazione ha comportato studi di secoli, o riusciremo a percorrere, stando fermi nei locali torinesi, la magica Valle del Nilo con tutte le sue meraviglie.

Museo egizioTorino, via Accademia delle Scienze 6Ingresso: 15 euro Info: Tel. 011-5617776, www.museoegizio.it

a cura di Giorgio Oldrini

A noi piacciono le arance e pure i limoni, i mandarini e tutti gli agrumi. Se poi vengono dalla Sicilia ci piacciono ancora di più, perché hanno preso tutto il sole e l’aria del Mediterraneo e sono ancora più buoni. In insalata, nel bicchiere con la spremuta, dopo avere corso, a merenda, quante gioie alimentari ci danno quegli spicchi dorati! Certo, rimane sempre il problema della buccia, dei semi, degli scarti. Poca cosa quando le arance si con-

sumano in casa, altra questione quando si tratta di produzioni industriali. E le arance sono anche una grande industria, ad esempio per le spremute ed i succhi. Qui l'insieme di bucce, semi, filamenti che resta dopo la spremitura si chiama pastazzo. Le arance siciliane se ne lasciano dietro circa 340mila tonnellate all’anno e per smaltirlo servono circa 10 milioni di euro. Ed ecco allora l’idea geniale: produrre energia elettri-

L'energia del pastazzoSicilia, produrre biogas con gli scarti degli agrumi

di Massimo Cirri e Filippo Solibelloconduttori radiofonici

Italiani brava gente

36 vivere bene cultura e oltre

Il ritorno dell'Alligatore e il patto di Carlotto con i lettori

“Ho scritto un nuovo romanzo con l’Alligatore perché non ho saputo resistere alle pressanti richieste dei miei lettori che protestavano dopo che avevo messo fine al mio personaggio”. Così Massimo Carlotto racconta la genesi del suo nuovo noir con protagonista l’investigatore clandestino e i suoi due

inseparabili compagni di idee, di nostalgie politiche e di avventure, il grasso Max la Memoria e il gangster vecchio stile Beniamino Rossini, violento, spietato, ma con un suo codice d’onore. In realtà il romanzo, come succede nei fumetti, contiene la fine di una precedente storia, lo scontro mortale con alcuni malavitosi serbi, e l’inizio di una nuova che si svolge a Padova. L’Alligatore e i suoi amici, tra bevute di calvados e blues, devono trovare l’intellettuale amante di una ricca signora della borghesia svizzera, rapito da una banda di spietati assassini. Come sempre con Carlotto la violenza fa capolino quasi ad ogni pagina. Alla fine l’Alligatore risolverà l’enigma, ma non del tutto. In modo da dare il via al prossimo romanzo. “Con i miei lettori mi sono impegnato a scriverne uno ogni due anni” spiega Carlotto.

massimo Carlotto La banda degli amantiEditore e/o - 195 pagine, 15 euro

Riordinare la casaper riordinare la nostra vita

Non è un manuale per la buona massaia il libro sul riordino della casa scritto dalla giapponese Marie Kondo che nel suo Paese è diventato un best seller. Per lei e per i suoi concittadini si tratta di un metodo per trasformare insieme gli spazi in cui si abita e la vita stessa, individuale

e di famiglia, ma anche di impresa. In sostanza quella del riordino per Kondo è una filosofia di esistenza, una lotta continua e metodica contro il caos che riempie di oggetti il più delle volte disparati e inutili le nostre abitazioni e la nostra stessa esistenza. Perché insieme alle cose che saturano alla rinfusa i locali in cui viviamo, si accumulano dentro di noi i disordini esistenziali. Così nel mettere in ordine e nel buttare via tanti oggetti presenti e dimenticati, ci si libera del passato e si apre un cammino verso il domani. Decidendo quali oggetti tenere invece, si ridà senso e valore alle cose che ci circondano e che vale veramente la pena di conservare. Nell’ordine, secondo l’autrice, si riconquista serenità, consapevolezza e fiducia in se stessi. In Giappone Kondo è diventata una studiosa e professoressa universitaria di questa disciplina, con allieve massaie, ma anche manager di grandi industrie.

marie KondoIl magico potere del riordinoEditore Vallardi - 244 pagine, 19,30 euro

libri

ca con il pastazzo. Biogas dalle bucce d'arancia! Il colpo di genio, di cui sarebbe stato fiero anche Archi-mede, arriva dall’Università di Catania, dal Distretto Agrumi di Sicilia e dalla Cooperativa per le rinnovabili Empedocle. L’intuizione è semplice: prendiamo il pastazzo di arance, mandarini e limoni, diamogli una bella rimescolata e poi mettiamoli in un grande digestore anaerobico, cinque silos scintillanti negli spazi all’a-perto della facoltà di agraria. Lasciamoli lì una quaran-tina di giorni per una fermentazione controllata ed il biogas è servito. Con quello si fa girare un motore che produce energia elettrica. Quello appena inaugurato è un impianto pilota, serve a studiare il processo e a ren-derlo il più possibile efficiente. Ma già da adesso sappiamo che di biogas il pastazzo ne produce parecchio: facendo lavorare a pieno regime questo impianto si produrrebbe energia elettrica per più di trecento abitazioni. E, altro calcolo, per smaltire tutto il pastazzo degli agrumi siciliani basterebbero altri venti impianti di questa taglia: piccoli, per nulla eco-mostruosi e invece molto eco-efficienti. Pensate ai soldi risparmiati; poi aggiungete le arance prodotte

nelle altre regioni; poi aggiungete al conto il fatto che il pastazzo accetta volentieri di mischiarsi con altri scarti dell'agroindustria: la sansa delle olive, le vinacce delle uve e anche le pale di fichi d’india.“Il progetto ha acceso i riflettori su un problema reale legato al riutilizzo di un sottoprodotto, il pastazzo, che da fattore critico ha tutte le potenzialità per dive-nire risorsa”. Lo dice Federica Argentati, agro-noma, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia e Docente Universitaria a capo dell’operazione. È quel-lo che abbiamo sempre pensato di questo nostro paese: quanti fattori critici potrebbero diventare risorse se lavorate con cura, studio, intelligenza e voglia di ribaltare la prospettiva? In più a Catania sono anche riusciti a farsi finanziare il progetto con 380.000 euro dalla Coca Cola Foundation. Perché l’a-zienda americana compra circa il 18% di tutto il succo di agrumi prodotto in Sicilia e reinveste con la Fonda-zione l'1% per cento dell’utile operativo in progetti dei paesi dove è presente. E alla fine di tutta questa sto-ria, dopo quaranta giorni di fermentazione quello che rimane del pastazzo biodigerito è perfetto per concimare i campi. Ripartire dal pastazzo. ●


eseguita in maniera tradizionale. Lo sviluppo di Mogees è stato reso possibile da una raccolta di finanziamenti attraverso un sito di ‘crowfunding’. Metodo molto diffuso specie nelle produzioni musicali, grazie all’attività di piattaforme on line che sono diventate un'alternativa, sempre più valida, al lavoro della tradizionale casa discografica.

Una delle più attive è l’italiana musicraiser

(www.musicraiser.com) fondata dal cantante dei Marta sui Tubi, Giovanni Gulino, alla quale si possono rivolgere musicisti per concretizzare la loro proposta artistica, invitando i fan a collaborare alla realizzazione di un disco con donazioni che vengono ricambiate in maniere molto diverse. Da un concerto ‘privato’ nella propria casa alla citazione sulla copertina, sino alla registrazione di un brano che viene regalato solo ai sostenitori.


Grazie alla più interessante etichetta inglese della sperimentazione elettronica contemporanea, la Warp, esordisce Nozinja, compositore sudafricano protagonista delle visioni future della dance music più ancestrale e arcaica. L’amore, la fede, la tradizione, tutto è riletto e filtrato attraverso una sensibilità digitale che parla il linguaggio della popolazione Shangaan. Questo disco è un vibrante manifesto culturale del Sud Africa dopo l’apartheid, una miscela di pista da ballo e di strade polverose. Un album che riflette il senso della comunità e che ci presenta tutta l’energia di un paese dove funk, jazz, soul ed elettronica sono solo diverse espressioni di un’anima tribale.

NozINjANozinja Lodge - WarpIl nostro giudizio: R R R R Se ti piace ascolta: Fela Kuti, Talking Heads

Nozinja, anima dance e tribale del Sud Africa

Il folk di mumford & SonsIl nuovo disco dei Mumford & Sons suona come se la band avesse fatto una felice immersione nel folk

rock dei tardi anni 60. Ballate semplici, sottolineate da intrecci suggestivi tra chitarra e organo, con quel gusto perduto per il pop che faceva innamorare immaginando un mondo i cui confini si diluivano nel sogno.

mUmFoRd & SoNSWilder Mind - UniversalIl nostro giudizio: R R R Se ti piace ascolta: The National, Hozier

Levante, voce d'autoreUna delle voci più interessanti della scena femminile del-la canzone d’autore, Levante, pubblica il suo nuovo album.

Le atmosfere sono ancora quelle degli esordi, con la dilagante malinconia post adolescenziale che si tinge di tensioni impossibili e di desideri che difficilmente si realizzano. Piccoli inni generazionali.

LEVANTE Abbi cura di te - CaroselloIl nostro giudizio: R R RSe ti piace ascolta: Meg, Carmen Consoli

Trilogy, il rock baroccoArriva dagli anni barocchi del rock progressive inglese, uno dei capolavori del trio che portò i virtuosismi classici

nel pop. Tre cd per riascoltare, rimasterizzate, le suite che Emerson, Lake & Palmer eseguivano sperimentando le nuove tecnologie. Con molti inediti. Ristampa del mese.

EmERSoN, LAKE & PALmERTrilogy - SonyIl nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: Gentle Giant, Genesis

musica da sentire...

... da trovare sul Web

R da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Mogees (www.mogees.co.uk) è una delle app di maggior successo internazionale, creata in Italia e divenuta subito una delle più amate applicazioni musicali, i cui usi sono sia professionali, sia legati al puro intrattenimento sono in

piena evoluzione. Si tratta di un sistema capace di tradurre le vibrazioni di qualsiasi oggetto in musica. Presentata in anteprima all’ultima edizione degli MTV DIgital Days, questa app si può applicare a ogni supporto che usiamo nella vita quotidiana trasformandolo in uno strumento che permette gli stessi virtuosismi interpretativi di una chitarra o di un pianoforte. Si può così integrare il ‘live’ di un gruppo con tutto quello a disposizione, un tavolo, una pianta, un leggio. Basta un microfono a sensore collegato alla app, che ne rileva ogni impercettibile movimento, rendendolo capace di diventare partitura sonora e di interagire con la musica

a cura di Pierfrancesco Pacoda

Tra App e crowfunding la musica è interattiva

39 vivere bene cultura e oltre

l’intervista

il tour

R da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Dalle collaborazioni con Stefano Bollani ai brani realizzati con gli Afterhours, sino a ‘Oo e te’ scritta per Mina, la carriera di Paolo Benvegnù ha percorso gli ultimi decenni della più ispirata canzone d’autore italiana. Earth Hotel, il suo ultimo disco, è stato uno dei più trasmessi da Radio Uno.Benvegnù ha appena realizzato la musica sulla quale i partecipanti alla nuova edizione di Coop for Words, sezione musica, dovranno comporre i propri testi, per vincere la possibilità di registrare il brano.Abbiamo parlato dei suoi più recenti consumi culturali.Paolo, quali dischi consigli, tra gli ascolti recenti?Ascolto generi ed artisti molto diversi tra loro, dal pop alla musica di ricerca. Cerco ovunque quello sguardo rivolto al cielo che mi piacerebbe avessero i miei lavori. Ho riscoperto il bellissimo Laughing Stock, dei Talk Talk, che dopo gli esordi più legati alla canzone scoprirono il fascino del minimalismo. Poi, un classico, Bitches Brew di Miles Davis e West Side Story di George Gershwin. Cerco di applicarmi alla sua scrittura, a quella forza evocative che hanno le sue partiture, a quella lievità che negli ascolti di oggi mi manca.E i libri?Sicuramente Gli increati, il nuovo libro di Antonio Moresco, che ho avuto il piacere di presentare in un reading musicale letterario insieme all’autore.

Moresco è un maestro della narrazione, coltissimo e godibile. Ci restituisce le nostre debolezze, ci obbliga a guardarle negli occhi, a confrontarci con loro. Consiglio anche La tentazione di esistere di Emil Cioran, un percorso che ci fa conoscere l’ossessione per il narcisismo che ha segnato il secolo scorso e ci racconta come solo la virtù della leggerezza possa farci uscire da questa spirale. Infine, Tracce di Ernst Block, un inno alla necessità dell’utopia.Chiudiamo con i film...Riscopro i film sempre qualche tempo dopo la loro uscita. Così mi hanno appassionato, Shutter Island di Martin Scorsese e Melancholia di Lars Von Trier, un capolavoro che secondo me ha lo stesso senso di un altro film che ha fatto la storia del cinema, Metropolis di Fritz Lang. Ho apprezzato anche L’intervallo, di Leonardo di Costanzo, un bel film italiano indipendente.

Torna jackson BrowneArriva in Italia uno dei protagonisti del suono californiano che, nei primi anni 70, fece del folk rock la musica delle aspirazioni generazionali. Jackson Browne, stella assoluta di quella scena, porterà in Italia le canzoni che lo hanno reso famoso, da "Doctor" a "My Eyes" a "The Pretender", sino a quelle contenute nel suo nuovo album, "Standing in the Breach". Concerti che ripercorrono una avventura artistica che, da Los Angeles, dove collaborò con la Nitty Gritty Dirt Band, lo ha portato a New York, all’incontro con Tim Buckley e poi con Nico. E ancora le collaborazioni con The Birds, The Eagles, la passione per il country. Una creatività vitale, tanti tour in giro per il mondo, l’impegno sociale contro l’energia nucleare, gli omaggi che gli hanno tributato artisti come Bruce Springsteen. Frammenti di storie in tour a maggio.Le date: 24/5 Roma, 25/5 Bologna, 27/5 Como, 28/5 Torino.Per informazioni: tel. 0584 46477.

Paolo Benvegnù


le pagine di

coop lombardia

A fine maggio ha inizio il ciclo di Assemblee Separate di Bilancio, un appuntamento im-portante e atteso dai nostri soci che confermano sempre con la loro vivace presenza il desiderio di condividere obiettivi, risultati e prospettive economiche della loro cooperativa. Decine se non centinaia di persone, ogni sera, affollano le sale in tutte le realtà territoriali in cui Coop è presen-te, dalle più piccole come Lavena Ponte Tresa alle più grandi e con-solidate, come il quartiere di Mi-lano Bonola.Un grande esempio di democra-zia economica partecipativa, di coinvolgimento, trasparenza e responsabilità che restituiscono alla tessera di cui il socio è pro-prietario tutto il suo valore diffe-renziante rispetto alle altre carte di raccolta punti e consolidano di anno in anno il rapporto con il territorio lombardo, nel quale non siamo una semplice presenza commerciale, ma una realtà che fa della relazione e della mutuali-tà la sua cifra distintiva. Le assemblee separate di bilancio

sono il risultato di un grande sforzo organizza-tivo e si presentano, anche per i nostri soci volontari, come un momento di rendicontazione e racconto delle tante attività in cui sono quotidianamente im-pegnati: i soci presenti potranno conoscere e verificare i risultati dell’impegno della cooperativa nei numerosi progetti realizzati anche grazie al più piccolo gesto compiuto facendo la spesa, come nel caso della raccolta dei bolli-ni per la campagna “Coop per la scuola”, a sostegno delle giova-ni generazioni, e poi il valore del cibo recuperato e donato attra-verso il progetto “Buon Fine”, le attenzioni che la cooperativa ri-serva verso gli anziani e gli indi-genti, per la sostenibilità ambien-tale, la cultura della solidarietà e della legalità, della responsabilità nelle scelte di consumo.EXPO sarà l’importante corni-ce che offrirà spunti di riflessio-ne nuovi e attualizzerà la portata valoriale di un impegno che può solo parzialmente esprimere in cifre il capitale sociale e umano

che di anno in anno la nostra cooperativa è in

grado di attivare. Adempimenti formali, sintesi del bilancio e approvazione, spa-zio al dialogo e a uno stimolante confronto, per poi salutarsi con un piccolo riconoscimento che premia con coerenza e semplici-tà la partecipazione: a tutti i soci presenti consegneremo un buo-no sconto del 10% sulla spesa e tre prodotti alimentari a mar-chio Coop rappresentativi delle nostre principali linee, capaci di esprimere l’eccellenza agroali-mentare italiana, frutto di una fi-liera controllata e sicura.Non resta che cercare nel calen-dario la data e la sala dell’assem-blea più vicina tra le 48 che si terranno a partire da venerdì 22 maggio fino a mercoledì 10 giu-gno, segnarla in agenda e prepa-rarsi all’appuntamento sentendo-si pienamente parte di un mondo di valori che affonda nella storia della cooperazione le sue radici e allunga di anno in anno, verso il futuro, i suoi rami. Vi aspettia-mo! ●

Chiarezza e trasparenza:così la Cooperativa si racconta ai propri soci

Parliamo di bilancio

DATA ORA LuOgOCORmAnO Venerdì 22 maggio 20.30 Sala Teatro Bi - Via Rodari 3 - Cormano CRemA Venerdì 22 maggio 20.45 Palestra Comunale "A. Donati" - Via Toffetti - Crema (Frazione Ombriano)CAssAnO mAgnAgO Venerdì 22 maggio 20.45 Sala A.F.P.D. Onlus - Via Ugo Foscolo 19 - Cassano MagnagoCRemOnA sabato 23 maggio 09.30 Sala 1 e Sala 2 Spaziocinema c/o Cremonapo - Via Castelleone 108 - CremonamiLAnO PiAzzALODi sabato 23 maggio 09.30 Salone Parrocchiale Angeli Custodi - Via Pietro Colletta 21 - MilanomiLAnO AROnA sabato 23 maggio 10.00 Sala Orizzonte c/o Parrocchia Sant'Ildefonso - P.zza Damiano Chiesa 7 - MilanosesTO ViALe sARCA sabato 23 maggio 10.00 Sala Cinema Skyline Multisala - Viale Sarca Ang. Granelli - Sesto S. GiovanniCiniseLLO BALsAmO sabato 23 maggio 14.30 Salone Cooperazione - Via I° Maggio 3 - Cinisello BalsamoBeRgAmO ViA AuTOsTRADA sabato 23 maggio 15.30 Auditorium Casa del Giovane - Via Gavazzeni 13 - BergamoBResCiA-CORsiCA e VeneTO sabato 23 maggio 15.30 Sala Teatro Istituto Salesiano Don Bosco - Via San Giovanni Bosco 15 - BrescianOVATe m.se BRODOLini sabato 23 maggio 15.30 Teatro Giovanni Testori - Via Vittorio Veneto 18 - Novate MilaneseLegnAnO Lunedì 25 maggio 20.45 Sala Paganio Palazzo Leone Da Perego - Via Mons. E. Gilardelli 10 - LegnanosOResinA Lunedì 25 maggio 20.45 Sala Mosconi c/o Centro Parrocchiale - Via Genala - SoresinaARCORe Lunedì 25 maggio 20.45 Centro Parrocchiale Piazza Della Chiesa - Via Umberto I - ArcoremiLAnO zOiA Lunedì 25 maggio 20.45 Spazio Teatro 89 - Cooperativa Degradi - Via F.lli Zoia 89 - Milano PesChieRA BORROmeO martedì 26 maggio 20.45 Cinema Teatro De Sica - Via Don Luigi Sturzo 2 - Peschiera Borromeo DesiO martedì 26 maggio 20.45 Parrocchia SS. Siro e Materno - Via Conciliazione 2 - DesioVARese mercoledì 27 maggio 21.00 Supermercato Coop - Via Daverio 9 - VareseseTTimO miLAnese mercoledì 27 maggio 20.45 Auditorium Comunale - Via Grandi 12 - Settimo MilaneseCAssAnO D'ADDA mercoledì 27 maggio 20.45 Fortezza Viscontea - Piazza Perrucchetti 3 - Cassano D'AddamAPeLLO mercoledì 27 maggio 20.45 Palazzetto dello Sport - Via del Lazzarino 13 - Mapello CAnTù giovedì 28 maggio 20.30 Teatro Fumagalli - Via San Giuseppe 9 - Vighizzolo di CantùCORsiCO giovedì 28 maggio 20.45 Sala Auser - Via G. Falcone 5/7 - CorsicoVignATe giovedì 28 maggio 20.45 Oratorio San Giovanni Bosco - Via Asilo 5 - VignateLAVenO mOmBeLLO Venerdì 29 maggio 20.45 Sala "S. Domenico Savio" - Via C. Battisti - LavenoTReVigLiO sabato 30 maggio 9.30 PalaFacchetti - Via Del Bosco 27 - TrevigliosesTO ViALe iTALiA sabato 30 maggio 9.30 Sala della Comunità Parrocchia SS. Redentore e S. Francesco - Via Monte San Michele 130 - Sesto S. Giovanni miLAnO PALmAnOVA sabato 30 maggio 15.00 Teatro Dossena - Via B. Celentano 14 - Milano PAViA mercoledì 03 giugno 20.30 Sala Della Annunciata - Piazza Petrarca 4 - Paviamuggiò mercoledì 03 giugno 20.45 Sala Centro Parrocchiale - (ingresso da "Piazza del Burghett" ex Piazza Mercato) - MuggiòLODi mercoledì 03 giugno 20.45 Salone Teatro Oratorio San Fereolo - Viale Pavia 41 - LodimALnATe mercoledì 03 giugno 20.45 Sala Consiliare - Via Matteotti - Malnate (Va) OPeRA mercoledì 03 giugno 20.45 Teatro Eduardo - Via Papa Giovanni XXIII - OperaTResCORe BALneARiO giovedì 04 giugno 20.45 Cinema Teatro Nuovo - Via Locatelli 104 - Trescore BalnearioBusTO ARsiziO giovedì 04 giugno 20.45 Salone Scuola Materna "Beata Giuliana" - Via Don Sturzo 6 - Busto ArsizioBAReggiO giovedì 04 giugno 20.45 Auditorium San Martino "Madre Teresa di Calcutta" - Via Madonna Assunta - BareggioBResCiA-mAnTOVA giovedì 04 giugno 20.45 Aula Magna Centro Pastorale Paolo Vi - Via Calini Gezio 30 - BresciaVOgheRA Venerdì 05 giugno 20.45 Sede Auser - Via Cignoli - VogheraViLLAsAnTA Venerdì 05 giugno 20.45 Villa Camperio - Via Confalonieri 55 - Villasanta BOLLATe Venerdì 05 giugno 20.45 Cinema Teatro Splendor - Piazza San Martino 5 - BollateLAVenA POnTe TResA Venerdì 05 giugno 20.45 Sala Ex Svit - Via Ungheria 2 - Lavena Ponte TresamiLAnO gOzzOLi sabato 06 giugno 09.30 Oratorio San Luigi - Via Cabella 18 - MilanomiLAnO ORnATO sabato 06 giugno 15.00 Auditorium dell'Ospedale di Niguarda - Piazza Ospedale Maggiore 3 - MilanomiLAnO ROgOReDO sabato 06 giugno 15.00 Circolo Mondini - Via Freikofel - MilanomiLAnO QuARenghi sabato 06 giugno 15.00 Auditorium Scuola Omnicomprensivo - Via Natta 11 - MilanoCOmO Lunedì 08 giugno 20.45 Cinema "Teatro Nuovo" - Via Lissi - Rebbio ComonOVATe m.se meTROPOLi mercoledì 10 giugno 16.45 Piazzetta Centrale (c/o Scale Mobili) Centro Commerciale Metropoli Via Amoretti, 1 - Novate M.seVigeVAnO mercoledì 10 giugno 20.45 Salone della Cavallerizza Castello Sforzesco Visconteo - Via Rocca Vecchia - Vigevano

BiLAnCiO 2014 COOP LOMBARDIACALENDARIO ASSEMBLEE SEPARATE 2015

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42 vivere bene coop lombardia

Sono uomini e donne di Coop Lombardia a lavorare nel Future Food District, la grande area che all’interno di Expo vede attivi il supermercato del futuro ed i chioschi di ristoro.Per tutti loro Expo rappresenta una esperienza professionale as-solutamente unica che ha richiesto un lungo tirocinio di preparazio-ne ed una meticoloso lavoro di ag-giornamento professionale.Da due di loro ci facciamo raccon-tare il percorso che li ha portati ad essere protagonisti di questo stra-ordinario evento.

Ernesto Colombo e Monica Denti lavorano in Coop Lom-bardia da lungo tempo: dal 1993 Ernesto, dal 2002 Monica. Ca-po settore no food nell’ipermer-cato di Cantù lui, responsabile dell’accoglienza nell’ipercoop di Crema lei.Nel loro ruolo di responsabilità conoscono bene la vita del pun-to vendita, ma l’esperienza che andranno a vivere, per entram-bi, sarà completamente diversa. Eppure l’hanno voluta e cercata con convinzione.Monica confessa di aver chiesto di poterci essere quando anco-ra la presenza di Coop in Expo era una possibilità, mentre Er-nesto Colombo ci dice che le novità fanno un po’ parte della sua storia professionale in Coop

Lombardia avendo già parteci-pato a numerosi progetti inno-vativi (ad esempio la nascita di Coop Salute).Per entrambi le novità sono un grande stimolo professionale e per questo, di fronte alla pro-posta di partecipare, non hanno avuto neanche un dubbio.

“Quale sarà il vostro ruolo in Expo?”“Io avrò il ruolo di caponego-zio nel supermercato del futuro all'interno del Future Food Di-strict ” ci dice Colombo.“Mentre io dovrò gestire il set-tore dell’accoglienza” sottolinea Monica, “dare cioè risposte ai quesiti posti, gestire i problemi, garantire una relazione conti-nua con la massa dei visitatori”.Ruoli di grande responsabilità che sono stati arricchiti da un percorso cominciato oltre un

anno fa e che ha previsto mo-menti continui di aggiornamen-to e formazione.“La responsabilità che ho assun-to” ci dice Colombo, “ha pre-visto la condivisione di tutta la fase progettuale e ha alterna-to momenti di formazione più classici e impegnativi come il te-am building, la costruzione cioè della squadra che è impegnata in Expo, fino ad altri, magari più leggeri, come la specializzazio-ne nei servizi ai chioschi. Per fa-re un esempio il corso per impa-rare a creare e servire cocktails di livello ci ha impegnato per un'intera giornata.” “Io invece” dice Monica “ho se-guito in particolare l’esperienza della formazione in lingua, es-sendo la conoscenza dell’ingle-se fondamentale, e quella delle casse che saranno, fra gli altri, uno degli elementi di novità del

Da Coop a ExpoNelle parole di Ernesto Colombo e Monica Denti, dipendenti Coop, l'esperienza professionale nel Future Food District

43consumatorimaggio 2015 43

supermercato del futuro. Ce ne saranno 10, in quattro delle quali si potrà pagare in contanti, mentre nelle altre sei funzione-rà solo il pagamento elettronico con firma digitale e pagamento via smartphone”.

“Cosa vi aspettate e cosa pen-sate che troverete nell’espe-rienza Expo?”“Grandi novità e un rapporto con un pubblico completamen-te diverso da quello cui siamo abituati” dicono insieme.“L’idea di passare dal mondo consolidato e sicuro dei no-stri soci fidelizzati, che cono-sciamo bene, ad un universo di folla composta da volti nuo-vi, che parla lingue diverse ed esprime esigenze per noi in-consuete è una esperienza che cambierà certamente il nostro modo di pensare, ma ci aiuterà

certamente a migliorare nel no-stro lavoro”.Ernesto Colombo e Monica Denti avvieranno, ognuno per le proprie responsabilità, super-mercato e area chioschi; poi, durante i lunghi mesi di esposi-zione, saranno sostituiti da altri colleghi in una turnazione che consentirà loro di tornare alla normale attività professionale.Monica ci confessa che la cosa più bella è sapere che tornerà in Expo nella fase di chiusura. Ve-derlo partire e poterlo chiudere rappresenta per lei una grande soddisfazione, condivisa da Er-nesto, cosciente di partecipa-re da protagonista a un evento unico. Per entrambi e per tutti gli al-tri colleghi che in Expo danno il loro contributo, questo rap-presenta motivo di orgoglio e gratificazione.

Come anche essere coscienti e sentire la responsabilità di do-ver rappresentare con il loro la-voro, non solo la Coop Lombar-dia, ma tutto il sistema Coop e l’immagine del nostro paese. ●

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EvEnti Expo. 20 maggio 2015 PROCESSO ALLOSVILUPPO INSOSTENIBILE

L’evento conclude il progetto con le scuole secondarie di secondo grado della Lombardia, della Liguria e del Piemonte. Più di 40 classi si sono impegnate durante l’anno scolastico 2014/2015 nel percorso “Sette miliardi nello stesso piatto” approfondendo le problematiche derivanti dallo sfruttamento delle risorse del pianeta, con particolare attenzione alla produzione di cibo e alla sostenibilità dei nostri consumi alimentari in un mondo sempre più affollato.

Expo: nell’aula del futuro si discute di sostenibilità

Sette miliardi nello stesso piatto

Questo marcatore annuale ci indica che stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi e sostan-zialmente misura il divario tra la nostra domanda di risorse e quanto il pianeta può fornire.Nel corso della storia, l’umanità ha utilizzato le risorse del piane-ta per costruire città e strade, per fornire cibo e creare prodotti, e l’assorbimento della nostra ani-dride carbonica era ben all’inter-no del bilancio della Terra. Ma a metà degli anni 1970, abbiamo attraversato una soglia critica: il consumo umano ha iniziato a superare quello che il pianeta potrebbe riprodurre. Al ritmo attuale ci servirebbe una terra e mezza, ma ne abbiamo a disposi-zione solo una!

adulti, potranno essere ospitati nell’aula che presenta una strut-tura modulare, adatta al lavoro di gruppo, all’approfondimento ed allo scambio. I temi sono quel-li consolidati dell’educazione al consumo consapevole: cibo, cul-ture, identità, sostenibilità, di-gnità del lavoro.Un tema in particolare sarà ap-profondito nell’aula: come nu-trire adeguatamente una popo-lazione mondiale sempre più numerosa con una terra che “non ce la fa più”. Ogni an-no l’OvershootDay (il giorno in cui l’umanità esaurisce le risorse producibili in un intero anno) ar-retra: nel 1993 era il 21 ottobre, nel 2013 era il 20 agosto, nel 2014 il 19 agosto.

L’educazione al con-sumo consapevole e alla citta-dinanza attiva quest’anno non va in vacanza ma si trasferisce all’interno dell’exhibition area dove verrà allestita, per tutta la durata dell’Expo, l’aula del fu-turo, uno spazio studiato per condividere, sperimentare e ac-quisire maggiore consapevolez-za su temi anche complessi con l’aiuto delle tecnologie.Lavagne multimediali, tablet, connessioni veloci consentono ai ragazzi, nativi digitali a differen-za della maggior parte dei loro insegnanti, di sfruttare al meglio gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Gruppi or-ganizzati di studenti, dai più pic-coli ai più grandi, ma anche di


Il processo avrà come imputato IL MAIS utilizzato come “prodotto simbolo” per analizzare i rapporti tra cibo-sostenibilità-sicurezza alimentare-economia globale-ruolo delle comunità locali. Una trentina di ragazze e ragazzi provenienti da classi e territori diversi si confronteranno nei ruoli di accusa e difesa con l’obiettivo di: analizzare criticamente le diverse tesi e i differenti punti di vista, basando i loro interventi su documenti e fonti credibili; approfondire casi concreti di

buone pratiche; stimolare la presa di coscienza sul fatto che la possibilità di cambiamento dipende anche dalle nostre scelte di consumo e dai nostri stili di vita.Alla giuria, presieduta dal Presidente del Cesvi Giangi Milesi, con la presenza straordinaria del cancelliere, l’attrice Margherita Antonelli, spetterà il compito di stilare il verdetto che terrà conto, oltre che delle prove prodotte, anche dell’impegno e della performance dei partecipanti.

La pressione demografica, l’au-mento del consumo di car-ne, l’utilizzo di terreni agricoli per la produzione di biocarbu-ranti, il consumo di suolo e il landgrabbing, impongono una rif lessione anche sulle nostre abitudini alimentari. La produzione di cibo è, in-fatti, messa in seria discussio-ne dal rapido declino di acqua, energia e materiali, dal degrado del territorio e degli ecosistemi agricoli. Questi i temi che sono stati af-frontati dalle classi che hanno partecipato al progetto “Set-te miliardi nello stesso piatto”. Quattro incontri, di cui uno al-la Coop, come sempre utilizza-ta come laboratorio didattico,

per riflettere sulla sostenibili-tà dei nostri consumi alimenta-ri. Attraverso schede guida, si indaga su origine delle mate-rie prime, varietà e prezzo. L’a-nalisi delle singole filiere con-sente di rilevare i passaggi più o meno sostenibili dal punto di vista sociale ed economico. Il

successivo approfondimento in classe consente di individuare prodotti con sostenibilità “criti-ca” sui quali i ragazzi allestiran-no un processo, predisponendo atti e testimonianze a sostegno dell’accusa o della difesa.Uno dei “processi” sarà ospitato proprio in Expo (vedi box).

consumatorimaggio 2015 45


Coop per i giovaniContinua la raccolta punti e cominciano le selezioni

Maggio rappresenta un mese centrale nella campagna che Coop Lombardia e Legaco-op Lombardia hanno lanciato per garantire tiro-cini formativi a giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del lavoro.Dopo un primo periodo di semina, di presidi dei volontari delle cooperative interessate e dei nostri comitati soci, si entra adesso nel vivo, nel cuore pul-sante della campagna.Va detto un grande grazie a quelle centinaia di soci che fino ad oggi hanno contribuito, donando i lo-ro punti, a rendere possibile economicamente il fi-nanziamento di questi tirocini.Sono stati tantissimi e il loro gesto assume un parti-colare significato se letto in un quadro economico difficile, dove ogni singolo euro risparmiato aiuta la vita di tutti i giorni; averlo destinato al futuro di tanti giovani è segno di una sensibilità sociale che rende i nostri soci davvero speciali.Ma, come dicevamo, maggio è un mese speciale per “Coop per i giovani” ed in questo mese voglia-mo produrre il massimo sforzo per aumentare la di-sponibilità di punti da destinare al progetto.Vogliamo che tutti, ma proprio tutti, siano coinvolti.Anche i nostri collaboratori. Anche a loro chiedere-mo di contribuire con i loro punti, proprio perché tutta la cooperativa deve sentirsi partecipe del va-lore sociale del progetto.E poi, ancora una volta, i soci.

Dobbiamo spiegare, far comprendere con un rap-porto diretto il valore della raccolta punti destina-ti ai tirocini formativi.La pubblicità, manifesti e volantini, è importante ma, ne siamo convinti, nulla può sostituire il rap-porto diretto, lo scambio di informazioni.Per questo Maggio vedrà una mobilitazione mas-siccia dei nostri comitati soci e dei soci delle coo-perative che ospiteranno negli stages formativi i giovani selezionati.Fermatevi a parlare con loro e ad informarvi. Sarà l’occasione per creare un contatto diretto ed ap-profondire la conoscenza con un mondo, quello delle cooperative, che rappresenta una fetta im-portante dell’economia della nostra regione.Sempre a maggio partiranno le prime selezio-ni di tutti i giovani che hanno inviato il loro curriculum.Il lavoro, svolto da Ceref e Cesvip, i due centri for-mativi di lega coop lombardia, consentirà di sele-zionare, in base alle professionalità richieste dalle cooperative, i primi giovani che utilizzeranno i ti-rocini, che, lo ricordiamo, durano sei mesi e sono retribuiti.Sul prossimo numero di Consumatori daremo conto dello sviluppo di una campagna che sta ca-ratterizzando sempre più la missione sociale della cooperazione nel suo insieme e di Coop Lombar-dia in particolare.

vivere bene coop lombardia 4747


Ricette buonissime per divertirsi in cucina insieme ai bambini, preparando piatti sani ed equilibrati sotto la guida di uno chef e di una nutrizionista. Con le alternative per chi segue un'alimentazione particolare e con tutta la qualità dei prodotti a marchio Coop.

mamma che buono! piccoli chef cresconoa cura di Echo arte e comunicazione

apparirà omogeneo, staccate piccole porzioni di pasta e formate delle “matitone” del diametro di 0,5 cm. Tagliate poi le matitone in piccoli tronchetti lunghi circa 1 cm, e arrotolateli attorno al pollice, in modo da formare delle piccole conchigliette.Mentre i piccoli chef sono impegnati in questo laborioso taglia-e-arrotola, dedicatevi alla salsa di fagioli. Preparate un battuto di prezzemolo, unite la cipolla e stufate a fuoco lento con un cucchiaio di olio. Aggiungete i pomodori passati, basilico, sale e pepe. Lasciate cuocere per 20 minuti circa, sempre a fuoco lento. Infine, unire i fagioli lessati e riprendere la cottura per circa 30 minuti. Quando sarà pronta, la frullerete per ottenere una morbida crema.Ora, il ragù: tagliate (o fate tagliare a un abile piccolo chef) le verdure a cubetti e fatele saltare in una

PISAREI E FASÒ senza glutine

Pisarei e fasò senza glutine 600 gr fagioli borlotti lessati800 gr farina senza glutine400 gr pomodori pelati150 gr Parmigiano Reggiano50 gr cipolla tritata50 gr pane senza glutine grattugiatoPrezzemolo, basilico

Ragù di verdure2 carote2 zucchine2 coste di sedano1 peperone

Dedicato a tutti gli amici del Senza Glutine: da oggi preparare i pisarei e fasò è un gioco da bambini! Seguendo i consigli di Silvano l’Emiliano, prepareremo una ricetta regionale gustosa e sana, dimostrando ai piccoli chef che il fagiolo, anche quando non è magico, può essere davvero buonissimo.

Cominciamo con l’impasto: su una spianatoia o su un piano pulito e ben infarinato, formate una fontana con la farina senza glutine e mettete al centro il pane grattugiato. Schierate le braccine con manine ben lavate intorno al tavolo, versate 300 grammi di acqua calda o brodo vegetale e iniziate a impastare, iniziando dal centro.Lavorate energicamente e con pazienza (la farina senza glutine è più difficile da lavorare!) per alcuni minuti. Quando l’impasto

Ingredienti per 10 personesenza glutine


padella antiaderente, mantenendole croccanti e regolandole di gusto.Ed ecco il nostro piatto forte: cuocete i pisarei in abbondante acqua salata bollente per 5 minuti dopo l’affioramento. Scolate e fateli saltare con il ragù di verdure,

aggiungendo parmigiano grattugiato. Serviteli su un letto di salsa di fagioli (noi ci siamo aiutati con uno stampino) e aggiungete un’ultima spolverata di parmigiano.

il trucco dei “fagioli scomparsi”

I consigli dello chef I pisarei e fasò sono un piatto tipico

della tradizione gastronomica emiliana. Richiedono un po’ di

tempo e pazienza, ma per i piccoli chef possono essere

molto divertenti! In questa nostra rivisitazione, oltre ad

aver utilizzato una farina senza glutine, abbiamo deciso di

“far sparire” i fagioli, trasformandoli in una gustosa

crema, e aggiunto un buon ragù di verdure per dare un tocco di colore.

Silvano Vanzulli, docente Istituto Alberghiero Santachiara, Stradella (Pv)

più legumi, meno carne

I consigli della nutrizionistaSapevate che consumare i legumi può fare bene anche all’ambiente?

Oltre a mantenerci in salute con le loro note proprietà nutrizionali

(aiutano a regolare la glicemia, riducono l’assorbimento dei grassi, aumentano il senso di

sazietà, apportano fibre solubili e insolubili, ecc.), i legumi hanno

un elevato valore proteico e ci consentono di consumare meno carne. Di conseguenza, se tutti

consumassimo più legumi e meno carne, potremmo anche risparmiare

acqua, ridurre il disboscamento e la diffusione dei gas responsabili

dell’effetto serra derivanti dal continuo aumento di allevamenti di bestiame.dott.ssa Lidia Testa, Pavia

preparato per pane, pizza, pasta e dolci senza glutineI prodotti senza glutine Coop sono pensati per le persone intolleranti al glutine presente normalmente in molti alimenti che consumiamo tutti i giorni. Il problema è particolarmente sentito in un paese come il nostro, dove la dieta mediterranea è molto diffusa.

La linea Bene.sì Coop propone molte varietà di cibi senza glutine, dalla pasta ai biscotti, preparati tenendo bene in mente che rinunciare al glutine non significa fare a meno della bontà.

Coop consiglia

50

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AnTICA OSTErIA SAn BErnArDInOBAr CAffETTErIA rISTOrAnTE Piazza Vittorio Emanuele II, 1520020 Lainate (MI)Tel. 0239525004www.anticaosteriasanbernardino.itfacebook.com/Antica-Osteria-San-BernardinoAperto: tutti i giorniPranzo: menù fisso 6-8 euroCena: menù alla carta prezzo medio 25 euro (vino escluso)

Il piatto forteIl circolo dei golosi. Buongustai tra i circoli cooperativi lombardi

Ai sostenitori del binomio cibo e arte consigliamo vivamente una visita alla Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate, una splendida “villa di delizia”, divenuta in seguito residenza di campagna e di villeggiatura della nobiltà milanese del Settecento.Siamo affacciati alle vetrate dell’Antica Osteria San Bernardino, nel cuore della città, proprio di fronte all’ingresso della villa e del parco, dove è possibile passeggiare tra il Ninfeo con le grotte artificiali decorate con pietre dure e conchiglie, la Fontana di Galatea, la Carpinata e i giardini all’italiana.L’Osteria occupa i locali dello storico Circolo San Bernardino fondato nel 1922 con lo scopo di promuovere lo spirito solidaristico e facilitare gli acquisti di beni da parte dei soci. Dal menù alla carta decidiamo di assaggiare alcuni primi, tra cui paccheri con pesce spada, pomodorini e olive taggiasche, pappardelle con scampi e gamberi e risotto allo zafferano con fonduta di formaggi (con prezzi che vanno dai 10€ ai 14€) . La cucina, come ci conferma Alessandro, gestore del locale insieme al fratello Tony e alla moglie Vanessa, è per lo più legata alla stagionalità dei prodotti: il menù fisso, quindi, cambia tutti i giorni per offrire ai clienti abituali la possibilità di seguire una dieta varia ed equilibrata.I primi sono ottimi, in particolare paccheri e pappardelle si fanno apprezzare per il condimento squisito, e il risotto per la perfetta mantecatura e la giusta cremosità. Tra i secondi scegliamo la classica orecchia d’elefante (cotoletta di vitello impanata e fritta nel burro, 14€), piatto tipico della cucina milanese e specialità tra le più conosciute e richieste dell’Osteria, insieme alla carne alla brace (in primis la costata di manzo, 14€).Concludiamo con un dolce, optando per una porzione sostanziosa di torta dell’osteria con ricotta, cannella e cioccolato. La cantina dei vini presenta diverse etichette con bottiglie che vanno dai 9€ in su.L’ambiente, luminoso e confortevole, e il personale, gentile ed efficiente, contribuiscono a creare un’atmosfera piacevole, perfettamente in linea con lo spirito leggero ed elegante della villa. Durante la bella stagione si può pranzare all’aperto e godere della vista sulla piazza. Al piano superiore si trova una grande sala per le attività e gli incontri dei soci.

consumatorimaggio 2015

Il piatto forte

PACCHErI COn SPADA, POMODOrInI E OLIVE TAGGIASCHE

ingredienti per 4 persone: 350 gr di paccheri200 gr di pesce spada 200 gr di pomodorini ciliegia 100 gr di olive taggiasche 2 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di passata 1 ciuffo di prezzemolo 1 spicchio d’aglio sale e pepe

vivere bene coop lombardia 51

Pulire il pesce spada e tagliarlo a piccoli pezzi. Tagliare i pomodorini a metà e tritare il prezzemolo.

In un tegame fare soffriggere l’aglio fino a quando non sarà dorato.Aggiungere i pomodorini e fare andare a fiamma vivace per qualche minuto.

Unire il pesce spada, la passata e regolare di sale.

rosolare il pesce spada per una decina di minuti.

Insaporire con il prezzemolo, aggiungere le olive e lasciare cuocere per altri 5 minuti.

nel frattempo mettere a bollire l’acqua, scolare i paccheri al dente, versarli nel tegame con il sugo e mescolare bene.

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PER I SOCI

coop2015 gennaio_Layout 1 26/02/15 14:58 Pagina 1

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Gli appuntamenti dai comitati di zona

a cura di Alfredo De Bellis


Lunedì 4 maggio e domenica 10 maggio Cultura dEl tErritorioIl comitato soci di via Palmanova, propone due visite culturali.4 maggio alle ore 9.45 si apriranno le porte della centenaria fabbrica del Fernet Branca (via Resegone, 2 Milano). L’intera fase produttiva, a parte la distillazione dell’alcol, avviene ancora qui, come più di cento anni fa. La famiglia Branca, che ancora oggi porta avanti l’azienda, ha voluto realizzare all’interno della fabbrica uno spazio visitabile in cui ha collocato i cimeli di questa secolare storia.10 maggio visita al Castello di Masino, sito tutelato dal Fai (Fondo Ambiente Italiano). Residenza per dieci secoli dei conti Valperga, discendenti di re Arduino, il Castello di Masino domina dall’alto di una collina lo splendido spettacolo dell’Anfiteatro Morenico nel Canavese.Per informazioni ufficio soci Coop di via Palmanova 022899991

Venerdì 8 maggio 2015 - ore 20.30Vignate - Centro Commerciale "Acquario" c/o sala Soci CoopForniturE luCE E gaS, tutti vErSo il libEro mErCatoIl Comitato Soci Coop Lombardia di Vignate organizza un incontro pubblico a seguito della prossima abolizione del "regime di maggior tutela". Ma sappiamo leggere le bollette per scegliere l'offerta più conveniente? E chi è già passato al libero mercato, ha risparmiato o si è pentito? Per capirne di più intervengono:- Un esperto di "Altroconsumo"- La D.ssa Carlotta Bortoluzzi di "Ammazzalabolletta"- Ing. Gianluca Ruggieri, insegnante al Politecnico di Milano, di "Retenergie"

Sabato 9 maggio Coop di via Arona – Milano diamo una mano pEr un buon FinEAnche quest’anno il comitato soci di via Arona si è attivato per organizzare una raccolta alimentare straordinaria a favore di due importanti realtà del volontariato, il Villaggio della madre e del fanciullo, accoglie in alloggi protetti madri con bambini in difficoltà, vittime di violenze ed abusi e a rischio sociale; la mensa della Opera messa della carità apre le sue porte a giovani, adulti, italiani e stranieri in cerca di un aiuto, preparando più di duecento pasti giornalieri e fornendo prima assistenza anche con vestiario, servizio medico e centro di ascolto. I volontari che contribuiranno alla raccolta: Comitato soci Coop Mi-Arona, Villaggio della madre e del fanciullo, Opera messa della carità dei Carmelitani scalzi.

Sabato 9 maggio ore 8.30/24.00domenica 10 maggio ore 8.30/22.00Piazza Gasparri, Milano palio dElla ComaSina Con i Sapori italianiIl Comitato di quartiere Comasina e l’Associazione Litinera, con il patrocinio del Consiglio di zona 9 e del comitato soci COOP Metropoli invitano a partecipare all’evento che ha lo scopo di rievocare un’antica tradizione locale, socio culturale e spettacolare che si è svolta per anni in questo quartiere. L’evento ha lo scopo di creare aggregazione e divulgazione delle diverse culture Italiane e diverse attrazioni:banchetti che esporranno alla vendita per prodotti tipici ed artigianali delle nostre Regioni, punti ristoro con piatti e ricette antiche di diverse Regioni, come Calabria, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Sud Tirolo. Inoltre ci saranno attrazioni, giochi e intrattenimento per bimbi, diversi artisti di strada, musiche folk e balli di gruppo. Artisti con le proprie opere di pittura. Commercianti locali.Saranno due giorni di Festa Popolare ad arricchire il quartiere ed allietare tutti i visitatori, con allegria ed arte del viver sani con i nostri prodotti. Info su: www.litinera.org

PRIMA GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE DELLO SPRECO ALIMENTARE

5 febbraio 2014

Tutti i giorni recuperiamo i prodotti alimentari vicini alla scadenza, ancora perfettamente commestibili, e li doniamo alle persone indigenti attraverso le organizzazioni non profit presenti sul territorio.

In questo modo non sprechiamo cibo, promuoviamo la solidarietà a “km 0” e risparmiamo all’ambiente migliaia di tonnellate di rifiuti

NEL 2013 SONO ANDATI A BUON FINE:

PRODOTTI ALIMENTARI KG 546.982 VALORE DEI PRODOTTI € 2.910.806 PERSONE ASSISTITE 3.500 NUMERO PASTI 1.250.000

53 vita di cooperativa coop lombardia

Domenica 10 maggio ore 16.00 Milano - Palazzina LibertyLargo Marinai d’ItaliaCibo pEr il mondo, muSiCa dEl mondoIl tema dell’EXPO: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita non è solo cibo ma anche cultura e la musica in particolare, servono a nutrire il mondo. Il comitato soci di Piazza Lodi organizza un progetto che si snoderà durante tutto il periodo dell'Expo. Il progetto prevede 6 concerti eseguiti da 6 gruppi di diverse esperienze ed espressioni musicali; alla musica si accompagnerà la presentazione di cibi tipici di ciascun gruppo coinvolto. Il primo concerto si svolgerà nella Palazzina Liberty con L’Orchestra dei Popoli “Vittorio Baldoni”. I concerti che seguiranno con cadenza mensile saranno eseguiti all'interno della Coop di Piazza Lodi.

16 - 23 maggio viaggio CulturalE : Croazia, boSnia E montEnEgro CroCEvia di popoli E CulturE.Il comitato soci di Settimo Milanese-Bareggio, organizza un tour di sette giorni e sei notti in Croazia, Bosnia e Montenegro. Un itinerario emozionante che parte dall’antico porto di Zara, tocca le atmosfere veneziane di Trogir per poi visitare Spalato con l’immenso palazzo voluto da Diocleziano nel 293 d.C. In pochi chilometri dalle possenti mura che proteggono le chiese di Dubrovnik, raggiungiamo le moschee dell’incantevole Mostar… città, siti artistici e naturalistici, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, come il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice.Per programma completo e costi scrivere a [email protected]

domenica 17 maggio 2015 partenza da Como e da CantùSalonE intErnazionalEdEl libro - torinoda Como: partenza ore 7.00 dal parcheggio Coop in via Giussani, rientro alle ore 20.30da Cantù: partenza ore 7.30 dal parcheggio Coop in via Mirabello, rientro alle ore 20.00Quota di partecipazione € 25.00, compreso viaggio a/r in pullman Gran Turismo + ingresso al Salone del Libro di Torino. Prenotazione entro il 4 maggio. La gita si effettuerà con un minimo di 45 partecipanti. Biglietti in prevendita presso l'ufficio soci Coop di Como e Cantù e presso Pro Cantù.

Tutte le iniziative sono disponibili sul sito www.e-coop.it all’interno delle pagine di Coop Lombardia nelle sezioni Attività Sociali - zone soci e sul profilo ufficiale facebook di Coop Lombardia www.facebook.com/coop.lombardia

Diventa “Agricoltore a distanza”Aiuterai concretamente uno dei 1.200 agricoltori della Sierra Leone che partecipano al progetto Si Po Fà.Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo, è partito a gennaio e per l’intera durata di 20 mesi si avvarrà del partenariato scientifico dell’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi) e del Politecnico di Milano (Dipartimento di Ingegneria Gestionale), della controparte locale “National Federation or Farmers of Sierra Leone” ed infine di COOP Lombardia. COOP Lombardia sarà attiva sul progetto a livello trasversale: in Sierra Leone, mettendo a disposizione i suoi esperti di filiera; in Italia, supportando i corsi di educazione alla mondialità nelle scuole, le iniziative di sensibilizzazione e di raccolta fondi. In particolare, COOP Lombardia ospiterà la mostra fotografica sul progetto all’interno del “Supermercato del Futuro” (EXPO 2015);Con gli agricoltori vogliamo far crescere la produzione e la trasformazione degli anacardi, una risorsa importante per uno dei paesi più poveri al mondo che sta uscendo ora dall’emergenza Ebola. Fai una donazione e il tuo aiuto diventerà un’azione concreta: piante di anacardi che crescono in un vivaio organizzato, tecniche di stoccaggio e trasformazione del frutto, formazione per la commercializzazione.Fai crescere gli anacardi e darai una speranza alla Sierra Leone.

Donazioni su www.coopi.org o con c/c postale n. 990200 intestato a COOPI Cooperazione internazionale.

allergie, sei mosse per stare meglio

Ecco alcuni piccoli consigli che permettono ai pazienti allergici di ottenere miglioramenti significativi:

1. Devo fare la terapia antistaminica solo quando non ne posso più, utilizzando meno antistaminici possibile?no, chi è affetto da rinite (e/o asma) allergica stagionale, previa valutazione medica, deve eseguire la terapia antistaminica sin dai primi sintomi, precocemente, senza aspettare che i sintomi diventino intensi, senza “resistere” per cercare di fare a meno del farmaco. Questo perché gli antistaminici, nella grande maggioranza dei casi, permettono di ottenere un buon controllo dei sintomi se riescono a “bloccare” lo sviluppo della flogosi allergica, se riescono ad impedire che il rilascio dei mediatori chimici della reazione allergica si trasformino in una vera e propria infiammazione.

2. Utilizzo spesso gli antistaminici in primavera, per alcuni giorni, poi quando sto bene li sospendo, va bene?In linea generale no, chi è affetto da rinite (e/o asma) allergica stagionale, previa valutazione medica, deve eseguire la terapia antistaminica continuativamente, ogni giorno, anche se i sintomi sono ben controllati. Infatti il buon controllo dei sintomi conferma l’utilità della terapia, ed è un controsenso “provare a fare a meno del farmaco”.

3. Se l’antistaminico provoca sonnolenza che fare?Gli antistaminici di ultima generazione provocano sonnolenza solo molto raramente, e solitamente di moderata entità. Consiglio di insistere con la terapia in quanto solitamente dopo qualche giorno la sonnolenza si riduce. In alternativa può essere utile provare un

A cura del Dott. Guglielmo Meregalli, allergologo del Centro Medico Santagostino

la rete dei servizi coop


www.e-coop.it/cooplombardia

vivere bene coop lombardia

allergie, sei mosse per stare meglio

diverso antistaminico. È importante anche considerare che una certa astenia, una certa debolezza, malavoglia, spesso fanno parte dei sintomi dell’allergia, e quindi sono dovuti alla patologia e non al farmaco.

4. Ho il sospetto di essere allergico, devo rivolgermi al mio medico di fiducia o allo specialista allergologo?In prima istanza è certamente consigliabile che il paziente si rivolga al medico di fiducia che spesso sarà in grado di impostare autonomamente la terapia. Inoltre il medico di fiducia sarà in grado di valutare se una visita allergologica possa realmente essere utile o meno, e se la visita specialistica più utile possa essere quella allergologica o dermatologica o otorinolaringoiatrica o altro. Il fai da tè induce a numerose visite specialistiche del tutto inutili. non tutte le riniti sono di natura allergica. non tutte le dermatiti sono di natura allergica, anzi poche dermatiti lo sono. non tutti i disturbi digestivi sono di natura allergica, anzi pochi lo sono. Dunque rivolgersi al medico di fiducia affinché possa definire la strada più produttiva.

5. Sono allergico ai pollini, devo evitare alcuni alimenti?In linea generale no, l’allergico ai pollini può mangiare qualsiasi cibo. Una piccola percentuale di allergici ai pollini soffre di “reazioni crociate” con alcuni alimenti, principalmente frutta (mela, pesca, prugna, ciliegia o altro). All’atto pratico lamentano prurito sulle labbra, sul palato e raramente in gola entro pochi minuti dopo aver mangiato il frutto (o a volte verdure crude). I sintomi durano pochi minuti. Dunque è semplice fare un’auto – diagnosi. Se i disturbi sono limitatati i cibi che li causano possono essere comunque mangiati.

6. Son allergico al gatto, posso vivere con un gatto in casa?In linea generale no. L’allergia al gatto spesso peggiora nel tempo e spesso causa asma. Comunque la risposta negativa al quesito non è assoluta; se i sintomi sono

lievi, caratterizzati principalmente da prurito cutaneo, rinite, a volte si instaura una desensibilizzazione progressiva e la convivenza col gatto diventa possibile anche per gli allergici.

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62 vita di cooperativa coop lombardia

Sposando il profumo dolce della fragola con il sapore acidulato del limone, questa composta ben valorizza il sapore degli ingredienti. La menta, il limone e il pepe nero danno la freschezza perfetta per terminare un pranzo primaverile. La salsa può quindi essere gustata al cucchiaio come dessert o accompagnata ai formaggi a fine pasto.

Ingredienti1kg fragole1 limone 1 rametto di menta300 gr zucchero di cannapepe nero q.b.

PreparazioneSciacquate rapidamente le fragole sotto l’acqua fredda asciugatele con carta da cucina. Tagliate in due la fragola. In una casseruola versate lo zucchero con il limone e il pepe nero. Aggiungete le fragole e cuocete per 20 minuti a fuoco lento. A fine cottura mescolate delicatamente con un cucchiaio e aggiungete la menta tritata. Mettete il composto ottenuto nei vasetti opportunamente sterilizzati e lasciate a riposare alcuni giorni prima di consumare questa deliziosa composta.

Italia

salsa di fragole alla menta, limone e pepe nero

PROgETTO EUROSIA. DONNE ChE CAmBIANO IL mONDOÈ un progetto solidale della Cooperativa Farsi prossimo: il laboratorio produce e confeziona confetture, conserve e altri prodotti alimentari (marmellate, vellutate, mousse e composte dolci, salse e gelatine, cristalli di sale, biscotti e crostate).Scegliere la linea Eurosia significa acquistare prodotti ottimi e genuini, fatti ancora seguendo metodi tradizionali e utilizzando frutta fresca acquistata privilegiando produttori locali o altri ingredienti del commercio equo-solidale di altissima qualità. Eurosia intende favorire, con la propria attività, la formazione professionale, l’orientamento al lavoro, l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale di donne italiane e straniere.per saperne di più, ordinare i nostri prodotti, i nostri cesti natalizi e le nostre bomboniere potete scrivere a [email protected] o telefonare al nostro laboratorio al numero 0331 956900. Se vi fa piacere, potete sostenere l’iniziativa con una donazione a Farsi prossimo onlus c/o banca popolare Etica - iban it 48 b 05018 01600 000000101237 - causale: “progetto Eurosia”oppure con una donazione on line sul sito www.farsiprossimo.it


Abbiamo visitato la Cooperativa Insieme di Bratunac a novembre del 2014. Mario Boccia, amico fotografo, testimone sensibile di tutto il conflitto bal-canico, ci ha fatto conoscere Rada Zarkovic e Sken-der Hot, presidente e direttore della cooperativa. Il tempo passato con loro, a Sarajevo, Mostar, Tuzla, Bratunac e Srebrenica, ci ha fatto capire l’importanza di raccontare, in un documentario, la grande rete di amicizie e di solidarietà che ha reso possibile questa straordinaria esperienza collettiva.

La Bosnia è in una situazione economica e sociale difficilissima. Nella cooperativa, nata nel 2003, lavo-rano prevalentemente donne, che producono mar-mellate e succhi di piccoli frutti. Nei loro volti e nei loro gesti c’è tutta la voglia e la determinazione di re-agire alle avversità con dignità e attraverso il lavoro. C’è il desiderio di lasciarsi alle spalle il conflitto che ha segnato drammaticamente le loro vite. Mostran-doci gli impianti di lavorazione, ci hanno spiegato come era nata l’idea, ci hanno raccontato dei gran-di problemi economici e organizzativi di un’attività imprenditoriale cooperativa, in un paese che non ha un credito agricolo, in cui il sistema bancario ha delle condizioni pessime per i piccoli imprenditori e dove, per di più, le divisioni e i conflitti imposti da chi ha voluto la guerra hanno ancora degli effetti devastanti.I loro prodotti oggi, grazie ad un grande lavoro e all’appoggio di molte persone dentro e fuori i confini della Bosnia, sono giunti nella grande distribuzione italiana. La cooperativa può così far fronte ad investi-menti onerosi per la costruzione di nuovi impianti di refrigerazione e lavorazione.Siamo andati a Bratunac in autunno, quando le piante di lampone sono poco più che sterpi pronti all’inverno.I nostri ospiti ci hanno fatto capire quanto sia impor-tante visitare la zona in estate, al tempo della raccolta, quando le famiglie degli oltre 500 soci della coopera-tiva portano i frutti, da una singola cassetta al camion pieno di lamponi, ai capannoni di stoccaggio dove saranno conservati e lavorati.Quest’anno ricorrono, inoltre, i vent’anni dal mas-sacro di Srebrenica, la più grande strage di uomini

disarmati in Europa dalla seconda guerra mondia-le. Molte delle oltre 8000 vittime di quello stermi-nio proveniva dal comune di Bratunac, dove ha sede la cooperativa Insieme. Per questo stiamo organiz-

zando una nuova sessione di riprese per il prossi-mo luglio e per farlo abbiamo lanciato una campa-gna di finanziamento attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso.Sul sito https://www.produzionidalbasso.com/project/dert/ si può visionare un video di presenta-zione, si possono prenotare delle quote, scegliere le ricompense (dvd, foto, marmellate e succhi, cd mu-sicali) e sostenere la realizzazione del documentario, che abbiamo scelto di chiamare DERT.

Abbiamo già raccolto, grazie ai nostri sostenitori, una parte della cifra necessaria per garantire le riprese e il montaggio del documentario, ma entro il 29 giugno dobbiamo riuscire a raggiungere il budget totale. Il sostengo e la diffusione di questa campagna ci per-metterebbe di concludere il nostro lavoro nel miglio-re dei modi. Siamo convinti che la qualità e la bontà di questi succhi e di queste marmellate passa anche per la storia di chi ne cura la produzione. Al di sopra delle divisioni, a dispetto dei conflitti. DERT www.facebook.com/dertdocwww.dertdoc.it

A 20 anni da Srebrenica, un documentario di Mario e Stefano Martone, racconta la straordinaria avventura della Cooperativa Insieme

Frutti di pace6363

vivere bene coop lombardia64

pensano che sia un atto “contro natura”, ma per co-me stanno le cose, ovvero con un grande numero di cani e gatti che non hanno un padrone e che non so-no in grado di sopravvivere senza l’aiuto dell’uomo, si tratta di una vera e propria emergenza, soprattutto in alcune zone del sud Italia dove il randagismo rag-giunge numeri davvero preoccupanti. Ricordiamo, come abbiamo già scritto in altre occasioni, che solo nella città di Milano sono censite 800 colonie feline, per oltre un totale di 16mila gatti dei quali i volontari si devono prendere cura. Inoltre gli ultimi studi rive-lano che sterilizzare cani e gatti previene anche mol-te malattie. Altri aspetti sono legati ad una corretta educazione del proprio animale e non sono meno importanti. È bene, per esempio, che il gioco e la re-lazione tra i bambini e gli animali domestici sia sem-pre supervisionata da un adulto. Gli animali, si sa, non sono giocattoli. Questi sono alcuni degli spun-ti intorno ai quali i ragazzi hanno lavorato. “Questa iniziativa è molto interessante – ci spiega il diretto-re della storica scuola Giuseppe Calzolari – perché

Eccoci al nostro appuntamento con Ali-menta l’amore e due interessanti novità da segnalare.In occasione della mostra AdottaMi della fotografa-giornalista Silvia Amodio, ospitata nella prestigiosa cornice del Cortile della Rocchetta dentro il Castel-lo Sforzesco (4 -19 maggio), sono esposti i lavori dei ragazzi della scuola del fumetto di Milano, un’istituzione, per chi opera in questo campo, visto che è attiva da oltre 35 anni.Come sappiamo la relazione tra gli animali dome-stici e l’uomo, soprattutto nelle grandi città come Milano, non è sempre facile. Alcuni comportamenti possono creare disappunto e fastidio tra i cittadini e a rimetterci sono spesso i nostri pet. Basti pensa-re alla cattiva abitudine di non raccogliere gli escre-menti dei nostri amici, si tratta di un gesto semplice, eppure ancora non scontato in molti casi. Fare lo sla-lom quando si passeggia tra i marciapiedi della città per schivare i bisognini dei cani non piace a nessu-no. Anche la scelta di far sterilizzare gli animali non è sempre facile da prendere, molte persone ancora

AdottaMIFotografie e fumetti in mostraper raccontare il rapporto uomo-animali

consumatorimaggio 2015 65

i miei alunni hanno avuto la possibilità di applicarsi su un tema delicato e complesso e allo stesso modo di confrontarsi direttamente con il mondo del lavo-ro e relazionarsi con una grande catena di distribu-zione come Coop. Seguire un progetto che non sia scolastico, ma che ha un respiro più ampio, si tra-sforma in un’opportunità di crescita”. Come del re-sto sottolinea uno dei partecipanti, Fabiano Caputo del II anno “sono stato felicissimo di prendere parte a questa iniziativa, sia perché l’argomento mi inte-ressava molto, sia perché ho avuto la possibilità di condividere le mie proposte con dei professionisti e di lavorare ad una campagna che ha una finalità con-creta e ben precisa”.

Durante la manifestazione del Castello Sforzesco abbiamo deciso di dare voce anche ad un’associazio-ne, Sos Levrieri, per far conoscere una realtà dram-matica. Ogni anno in Spagna, Irlanda e Inghilterra vengono uccisi molti cani, tra i quali migliaia di Gal-go e Greyhound, perché ritenuti inadatti alle corse

o alla caccia. Soppressi con i metodi più crudeli, im-piccati agli alberi, trascinati da auto in corsa, a basto-nate, gettati vivi nei pozzi, lapidati, affogati.Animali spesso giovani, con la sola colpa di non soddisfare un business umano che genera milio-ni di euro l’anno. I levrieri nascono già condanna-ti, i Greyhound passano il tempo in gabbia e con la museruola per limitare al massimo la socializzazio-ne mentre i Galgo vengono tenuti in fosse comuni o in baracche di latta dove spesso muoiono soffocati a causa delle alte temperature. Il primo infortunio du-rante le corse significa morte certa. L’associazione Sos Levrieri, grazie ad una rete di contatti sul territorio, si impegna da anni affinché queste creature, dal carattere dolce e socievole, pos-sano avere in Italia la possibilità di vivere e di trovare una famiglia che li adotti per sempre. Ogni anno Sos Levrieri riesce a trovare casa a oltre 450 animali, ma ha bisogno dell’aiuto di tutti. Per questa ragione chi volesse ricevere informazioni o adottare un levriero può consultare il sito www.soslevrieri.eu ●

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1 Costi stimati sulla base dei prezzi medi vigenti sul mercato. importo rata: € 534,79 (comprensivo di commissioni incasso) -tasso di interesse nominale annuo 2,60 % 2 (variabile mensilmente) oltre al taeg vanno considerati altri costi, quali le spese e le imposte per la stipula del contratto e l’iscrizione dell’ipoteca.2 pari all’euribor a 3 mesi MMp (0,10% in vigore per il mese di febbraio 2015) maggiorato dello spread.

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Condizioni in vigore dal 1° dicembre 2014

n°4 maggio 2015 PRODOTTI In TRasP aRenza€¦ · La tariffa promozionale Tutto 7cent, valida per...

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