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fuoco e fiamme / gli appuntamenti di dicembre e gennaio governo monti rimandato / sentore d'incenso a centrosinistra le luci di grom / green economy / paolo rossi ha un cane blu n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita il mensile del vivere naturale

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fuoco e fiamme / gli appuntamenti di dicembre e gennaio

governo monti rimandato / sentore d'incenso a centrosinistra

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• La normale funzione tiroidea e la produzione di ormoni tiroidei• La concentrazione• Il metabolismo energetico• Le diete ipocaloriche e i processi depurativi dell’organismo

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come supporto in regimi dietetici volti alla perdita e all’equilibrio del peso corporeo.Niente viene aggiunto o tolto dalle alghe raccolte; sono solo alghe vive, non alghe alla deriva spiaggiate o marcite. Vengono tagliate in acque cristalline, raccolte e tritate sul posto per preservarne la freschezza.Si tratta di pure alghe non trattate, la cui polvere viene racchiusa in capsule vegetali.

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KonradMensile di informazione di Naturalcubo s.n.c.Redatto dall’Associazione Konradvia Corti 2a - 34123 TriesteFax [email protected] www.konradnews.itAut. Trib. di Udine n. 485del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste

Direttore editoriale: Roberto Valerio

Direttore responsabile: Dario Predonzan

Pubblicità: Alex Cibin cell. 340 4000934 [email protected]

Hanno collaborato:Beatrice Achille, Maria Grazia Beinat, Nadia e Giacomo Bo, Giulia Canziani, Michele Colucci, Stefano Crisafulli, Giorgio Dendi, Agnese Ermacora, Giorgia Facis, Sergio Franco, Francesco Gizdic, Miriam Kornfeind, Simonetta Lorigliola, Simonetta Marenzi, Felice Mill Colorni, Luisella Pacco, Laura Paris, Giuliano Prandini, Livio Prodan, Riccardo Ravalli, Riccardo Redivo, Lino Santoro, Tanja Seganti, Marco Segina, Marco Segulin, Gianni Ursini, Francesca Versienti, Andrea Wehrenfennig Barbara Žetko

Progetto grafico e impaginazione: Erratacorrige, Trieste www.erratacorrige.org

Stampa:Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina Trieste

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konrad 182 - dicembre 2012/gennaio 2013

Sommario

4 Governo Monti rimandato5 Sentore d'incenso a centrosinistra6 Green economy7 Le luci di Grom8 Quattro ponti in quattro anni9 Fuoco e fiamme10 L'approdo10 50 mm11 Libri: Venivamo tutte per mare12 Siamo tutti intelligenti: Quadrati facili13 Isole scomparse14 Trasporti e ambiente: Il tram di Opcina 14 Ottantacinquesimo anniversario di Pavel Merkù15 Arte: Tranquillo Marangoni, una vita in bianco e nero18 Cinema: Dagli USA due film d'animazione simpatici e divertenti

19 Teatri di confine: Un cane blu e altri animali

19 Paolo Rossi ha un cane blu20 Alimentazione: Una spremuta di salute21 Il filo di paglia: Il pane d'antan di Marino Cerni

22 Cacciato dalla Siria23 L'avvento a Caldier nel montonese24 Colonna vertebrale26 Brevi27 Gli appuntamenti di dicembre e gennaio

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Malala Yousafzai, quattordicenne e attivista da quando aveva undici anni, teneva un blog in urdu, prima sotto uno pseudonimo poi col suo nome vero, nel quale raccontava le condizioni di vita sotto i talebani in una regione del Pakistan al confine con l’Afganistan (lo Swat), invitando le donne “ad alzare lo sguardo” per l’istruzione, contro il servaggio e l’assenza dei loro diritti. Per questo motivo ha ricevuto due spari in testa (9 ottobre) da un talebano mentre stava seduta in autobus, e dopo che era stata indicata da una sua

compagna. Il 12 ottobre 50 religiosi islamici hanno emesso una fatwa contro quelli che la volevano uccidere. Il 13 ottobre, 9 milioni e mezzo di studenti nelle scuole del Pakistan hanno pregato per lei. L’8 novembre è stata fotografata alzata sul letto con i suoi parenti. Queste righe sono per la speranza che nessuno uccida lei né il suo messaggio di donna.

In copertina: particolare dell'opera di Bogdan Grom, Native Americans, 1984. Per gentile concessione di Aleksandra Pangerc

Questo giornale è stato realizzato da un gruppo di esseri umani non infallibili, che cercano di scoprire cosa è successo nel mondo, spesso interrogando altre persone che a volte sono riluttanti a parlare, a volte oppongono un deciso ostruzionismo e in altre occasioni parlano troppo. I costi di KONRAD sono interamente ricoperti dagli annunci e dalle inserzioni esplicitamente pubblicitarie. Ma la sua uscita sarebbe impossibile se tutta la redazione, direttore compreso, non collaborasse gratuitamente.

• La normale funzione tiroidea e la produzione di ormoni tiroidei• La concentrazione• Il metabolismo energetico• Le diete ipocaloriche e i processi depurativi dell’organismo

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Poco spazio ha sui media la politica ambientale del Governo guidato da Mario Monti. Men che meno, come quasi sempre accade, si sono viste sui principali quotidiani e TV valutazioni complessive di quanto fatto ad un anno dall’insediamento del Governo “tecnico”.Ci ha pensato il WWF Italia a stilare una “pagella” ambientale. Il giudizio dell’associazione è articolato e poco positivo: vale la pena di esaminare i “voti” nelle materie principali.Tutela ambientale: bocciato. I finanziamenti dedicati alla difesa del mare, alle aree protette, all’ISPRA, ecc. sono stati pari allo 0,9% e lo 0,2% dell’ammontare complessivo degli stanziamenti delle Leggi di Stabi-lità 2012 e 2013. Risultato: un Ministero dell’Ambiente ridotto al lumicino, con un bilancio di 450 milioni di euro nel 2013 (erano 1,6 miliardi nel 2008 e 1,2 miliardi nel 2009). Da ciò la sottovalutazione della cronica ‘emer-genza dissesto idrogeologico’: la Legge di Stabilità 2013 ha stanziato, come unica cifra certa, 73 milioni di euro alla Protezione Civile, mentre si vagheggia di piani pluriennali di messa in sicurezza del territorio per 40 miliardi di euro, che a questo ritmo sarebbero realizzati in 54 anni. ..Per le ‘infrastrutture strategiche’, di elevatissimo impatto sul territorio e di aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel 2013 (il 23% delle risorse complessive della Legge di Stabilità 2013). Quanto al Ponte sullo Stretto di Messina, anziché cestinare definitivamente un progetto irrealizzabile da un punto di vista tecnico e insostenibile da un punto di vista ambientale e finanziario, il Governo lo ha messo in stand-by, dilazionando di due anni le verifiche tecniche sul progetto definitivo e sulla sua fattibilità. Clima ed energia: alti e bassi. In sede UE il Governo italiano ha final-mente, in parte, allineato le proprie posizioni con quelle dei maggiori Stati europei, riconoscendo l’emergenza climatica, ma ciò non ha ancora prodotto chiare prese di posizione, per esempio, di supporto all’aumento del target (-20% rispetto al 1990) di taglio delle emissioni di gas ad effetto serra al 2020. Germania, Francia e Gran Bretagna, invece, si sono espres-se a favore di un innalzamento del target al -30%. Inoltre, il Governo ha portato all’esaurimento gli incentivi al fotovoltaico, senza una seria revisio-ne del conto energia per modulare il sostegno economico sull’esigenza di mantenere una forte spinta al settore; positiva, invece, l’approvazione di un conto energia per incentivare le fonti rinnovabili termiche. Positivo che si sia definita una bozza di Strategia Energetica Nazionale, annunciata ma mai stilata dai precedenti Governi: il testo, però, mette insieme obiettivi eterogenei in un arco di tempo limitato (8 anni), senza una seria scelta a favore delle rinnovabili, senza definire un percorso di chiusu-ra delle centrali elettriche più inquinanti (la capacità di produzione elettrica è enormemente superiore alla domanda) e senza definire strumenti seri per la riduzione dei consumi e l’efficienza energetica; si afferma poi che l’Italia deve diventare un hub del gas senza una seria analisi dell’effetti-va necessità e compatibilità ambientale di tale scelta e si rilancia la ricerca di idrocarburi nel territorio nazionale, laddove tali (eventuali) riserve sono ben poca cosa rispetto alla domanda. Inquinamento industriale: bocciato. Con una riforma delle norme, è stata fatta passare come bonifica dei siti inquinati una semplice ‘messa in sicurezza operativa’. Si tratta di un vero e proprio condono, poiché consen-

te di rinviare la vera propria bonifica e quindi il risanamento ambientale e sanitario sine die. Sull’ILVA di Taranto, in particolare, il Governo è apparso titubante e non ha preso decisioni determinanti per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Ingiustificabile e imperdonabile la sottovalutazio-ne dei dati scientifici dell’Istituto Superiore di Sanità, che documentano i danni sulla salute nelle aree più colpite dall’inquinamento.Aree protette: luci e ombre. Dopo anni di gestioni commissariali sono stati nominati i presidenti di 8 Parchi Nazionali, eliminando le logiche di spartizione delle poltrone tra i partiti, ma in altri Parchi la situazione resta bloccata per la mancata intesa con le Regioni. Sono continuati invece i tagli delle risorse finanziarie per gli investimenti ed il personale. Con-fermata la copertura per le spese obbligatorie per la gestione dei Parchi Nazionali, ma è peggiorata la situazione della gestione delle aree protette marine. Avviata, per la prima volta, un’analisi della contabilità ambientale dei Parchi Nazionali, che dovrebbe evidenziare l’entità e funzionalità del patrimonio naturale conservato dal sistema delle aree protette nazionali.Biodiversità: mediocre. è stata avviata l’attuazione della Strategia Na-zionale per la Biodiversità on la prima riunione del tavolo di consultazione delle associazioni e degli attori sociali ed economici. Continua a mancare invece un piano di azione che identifichi priorità e responsabilità dei diver-si soggetti istituzionali nell’implementazione della Strategia Nazionale.Consumo del suolo: promosso. Positivo nei suoi punti essenziali il dise-gno di legge sul contenimento del consumo di suolo proposto dal Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania: 1. fissa un tetto all’ ‘estensione’ massima di superficie agricola edificabile; 2. esclude l’utilizzabilità degli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente dei Comuni; 3. vincola la destinazione d’uso per i terreni agricoli che abbiano ricevuto aiuti di Stato o comunitari. Apprezzabile anche il parere negativo del Go-verno al disegno di legge del Senatore Palma e altri, per la riapertura dei termini del condono edilizio.

Dario Predonzan

Il testo integrale della “pagella” del WWF alla politica ambientale del Governo Monti è disponibile nel sito: www.wwf.it

Governo Monti rimandato

la "pagella" del WWF al Governo in materia ambientale

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4 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

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Come ha rilevato, fra gli altri, Massimo Gramellini su LA STAMPA: "Alla domanda del conduttore di Sky su quale fosse la loro figura storica di riferimento, i candidati alle primarie del centrosinistra hanno risposto: De Gasperi, Papa Giovanni, Tina Anselmi, Carlo Maria Martini e Nelson Mandela. Tutti democristiani tranne forse Mandela". Toglierei senza esitazioni quest’ultimo avverbio. Ma, specie in uno schieramento diviso su tutto il resto, è davvero strepitoso un tale unanime e spontaneo entusiasmo per il mondo cattolico e una così totalitaria esclusione di ogni riferimento anche vagamente laico da parte di tutti candidati alle primarie del Pd e/o del centrosinistra.A proposito: non ci hanno ancora spiegato se si tratta della prima cosa o della seconda; certamente queste non sono “primarie” per l’elezione diretta o plebiscitaria di un capo di Stato o di governo, visto che la cosa non è – per nostra fortuna, a parere di chi scrive – prevista dalla Costituzione e visto che i nostri eroi non hanno preliminarmente deciso se candidarsi alla guida del governo da soli o con l’Udc: nel qual caso, ovviamente, sarà almeno con quest’ultima che alla fine dovranno concordare anche l’organigramma. Quindi, al massimo, si eleggerà un capo di partito, o di una parte dell’auspicata maggioranza parlamentare.Udc o meno, la bulimia filocattolica dei nostri non si appaga dell’eventuale alleanza con il partito dei clericali estremisti. Questa bulimia poteva forse avere qualche giustificazione nell’Italia contadina e largamente preindustriale del 1947, quando la sinistra scopriva e si reinventava Gramsci e votava l’articolo 7 della Costituzione che rilegittimava il Concordato fascista. Non ne aveva già più negli anni Settanta, quando solo costretto, recalcitrante e a malincuore il Pci si decideva a sostenere le leggi sul divorzio e sull’aborto.Eppure media e classe politica italiana restano ancor oggi convinti, per atavica e inestirpabile credenza - e dal 1974 in poi sono anche indifferenti a ogni smentita empirica - che l’elettorato strategico da conquistare per vincere le elezioni sia quello “cattolico”, che ottusamente continuano a identificare con un loro immaginario baricentro mentale del sistema politico (quando invece, nella cosiddetta “Prima Repubblica”, la Dc poteva definirsi “centro” pur avendo alla sua destra solo il 5-6 % del Msi e alla sua sinistra circa il 60 %, solo perché in quegli anni “destra” in Italia era sinonimo di neofascismo). Non conta che da anni ogni seria indagine, anche di sociologi o politologi cattolici, dimostri come gli elettori cattolici, anche praticanti, siano spalmati quasi uniformemente sull’intero arco

del continuum destra / sinistra, con qualche maggiore accentuazione autoritaria e tradizionalista a destra e con qualche maggiore preoccupazione per la sorte degli “ultimi” e una marcata sensibilità ecopacifista a sinistra. Non conta la constatazione

empirica che la presa della gerarchia sui comportamenti elettorali degli stessi praticanti assidui sia modesta e riguardi comunque una percentuale ormai quasi insignificante del corpo elettorale. È convinzione conficcata nell’immaginario della classe politica e dei media che sia vero il contrario. Da quando è scomparsa la Dc, la lotta per la “conquista degli incerti” o del “centro”, per una classe politica di semianalfabeti, ha quindi per posta la chimera del “voto cattolico”, con una conseguente, ormai perfino ridicola, clericalizzazione senza fine della politica italiana.

Di qui l’impalpabile “cortina d’incenso” calata sulle Alpi, che ormai separa l’Italia dal resto dell’Europa occidentale, accomunandola stabilmente alla Turchia in una zona grigia, compresa fra la democrazia laica e liberale dell’Occidente europeo e il fondamentalismo religioso della costa Sud del Mediterraneo. Ne segue il totale isolamento dell’Italia in Europa in materia di libertà e diritti legati alla laicità – fine vita, divorzio breve, boicottaggio della legge sull’aborto, RU386, inseminazione artificiale, ricerca sulle staminali, matrimonio gay, hate crimes, coppie di fatto, politiche antidiscriminatorie, ora alternativa all’Irc, finanziamenti sardanapalici alle scuole confessionali anche in tempo di crisi e di tagli draconiani, scandalosa gestione dell’otto per mille cattolico e statale, regalie smisurate a carico dei contribuenti, welfare appaltato alla Chiesa cattolica, politiche di integrazione relegate al “dialogo interreligioso”, imposizione del cattolicesimo come obbligatoria identità collettiva, denegazione della pari dignità sociale dei non credenti, ecc. ecc.E purtroppo non sembra trattarsi solo di opportunismo. A una sinistra ancora sinistrata dall’inglorioso crollo della sua variante totalitaria e un tempo egemone, ormai inservibile anche nei suoi miti (e dall’ancor più ingloriosa fine della minoritaria variante socialista), l’”ordine romano”, gerarchico e tradizionalista, sembra l’unico adatto a rimpiazzare le “guide” di un tempo. Non vengono proprio in mente, limitandosi agli autoctoni del nostro passato prossimo, Spinelli, Sylos Labini, Bobbio, Ruffolo, Pertini, Parri, Rossi, Bauer, Giovanni Amendola, i fratelli Rosselli, Gobetti, Salvemini …E fra i politici viventi ancora (un po’) fascinosi, spingendo il naso fuori dal cortile, possibile che a nessuno sia neppure venuto in mente l’esempio recentissimo, e vincente, di Barack Obama?Di fronte alla marea montante dell’astensionismo, possibile che l’elettorato laico questi signori pensino di averlo in tasca a prescindere?

Felice Mill Colorni

Sentore d'incenso a centrosinistra5 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

La deriva clericale della classe politica

di centro-sinistra (e sinistra) in Italia

L’associazione Le Buone Pratiche onlus organizza a Trieste dal 2010 la Scuola per Genitori, ciclo annuale di conferenze sul rapporto genitori-figli, sotto la direzione scientifica del prof. Paolo Crepet.I contributi degli esperti puntano ad offrire una chiave di lettura meno superficiale dei fenomeni che interessano i ragazzi di oggi, con l’obiettivo di supportare i genitori nel

loro cruciale impegno educativo. La Scuola offre la possibilità anche a insegnanti ed educatori di frequentare lo stesso percorso formativo dei genitori, nella speranza di migliorare la comunicazione tra scuola, famiglia e altre istituzioni deputate all’educazione dei ragazzi.L’edizione del 2013 è stata arricchita con un ciclo di Laboratori di approfondimento che, la settimana successiva all’incontro serale di Scuola per Genitori, costituirà lo spazio per lo scambio di esperienze e opinioni personali, per un confronto tra i partecipanti sul tema trattato dal relatore.La Scuola per Genitori è in partenza con il primo incontro ad ingresso gratuito, senza obbligo di prenotazione, Lunedì 3 dicembre 2012 alle ore 20.30 nella Sala Tergeste dello Starhotel Savoia Excelsior di Trieste. La dottoressa Rossana Schiralli parlerà sul tema “Come preparare ai figli la valigia della sicurezza”.Scuola per Genitori 040 3498975, 329 6371535, [email protected]

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6 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Italia quasi il 30% delle assunzioni programmate dalle imprese industriali e dei servizi nel 2012 riguarda professioni legate alla green economy.Edgardo Lander docente di Scienze sociali, presso l’Università di Vene-zuela, membro del Latin American Social Science Council, esprime nel suo breve saggio dal titolo emblematico Green economy: il lupo travestito da pecora i suoi dubbi sulla G.E., perché prodotto del capitalismo che è com-pletamente amorale, per il liberismo dominante è la stessa cosa investire sulle tecnologie verdi o sulle tecnologie distruttive, il solo fattore d’interesse è il tasso di rendita atteso.La decostruzione del concetto di sviluppo è l’obiettivo di Wolfgang Sachs, direttore della sede di Berlino del Wuppertal Institut. Sviluppo può significare qualsiasi cosa..dalla creazione di vivai alle trivellazioni per le ricerche petrolifere in mare..la globalizzazione economica è sviluppo senza regole. Per W.S. la stessa ambivalenza caratterizza la storia del concetto di ambiente: se in origine era utilizzato per porre sotto accusa le politiche di sviluppo, oggi viene sventolato per annunciare una nuova era dello sviluppo. Il concetto di sviluppo sostenibile presente ne Rapporto Bruntland è una copertura concettuale sia sulla violazione che sulla cura dell’ambien-te. Una critica allo stesso rapporto proviene da Pietro Greco (project leader del gruppo di ricerca Innovazioni nella comunicazione della scienza, SISSA Trieste) nel suo saggio Lo sviluppo insostenibile, perché vi si afferma che lo sviluppo economico è necessario per eliminare la povertà e per aumentare l’equità sociale anche se ha generato guasti ambientali di portata planetaria e impatti pesanti nel Sud del mondo. Nello stesso filone si inserisce un recente saggio (2012) di Ulrich Brand, dell’Università di Vienna, dal titolo Green Economy- the Next Oxyimoron. U.B. richiama il libro di Wolfang Sachs La dialettica del pianeta, in cui l’autore definì il concetto di sviluppo sostenibile un ossimoro. U.B. afferma che la green economy sembra avere lo stesso potenziale per diventare il nuovo ossimoro. La nuova crisi del liberismo finanziario ha permesso l’accumulazioni di capitali enormi nelle mani di pochi, il capitale finanziario ha scoperto l’agricoltura, il suolo, le infrastrutture e la protezione dell’ambiente come un nuovo campo d’inve-stimento (UNEP 2011), ma per U.B. la green economy non sarà in grado di affrontare i problemi del degrado ambientale e della povertà.Nell’ultimo numero de La nuova ecologia, mensile di Legambiente, è inserito un dossier su Ecomondo, la fiera internazionale della sostenibilità (7-10 novembre). Il dossier, pur nel riconoscimento che se non cambia l’economia non vi è reale possibilità di sostenibilità ecologica… l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, il biologico, l’innovazione hanno genera-to un nuovo sistema d’industrie e di servizi. Il greening dell’economia, degli ambienti sociali e urbani è irreversibilmente avviato.

Lino Santoro [email protected]

Green economy: economia dell’energia, dei processi e dei prodotti puliti ma anche paradigma che collega lo sviluppo con le tre E (environment, economy, equity), o ancora economia dell’energia rinnovabile, dell’edilizia verde e dell’efficienza energetica, di infrastrutture e trasporti efficienti, del riciclaggio e del recupero energetico dei rifiuti, dell’innovazione tecnologica verde, economia dello sviluppo sostenibile. Più che cercare la giusta defini-zione è forse utile capire se nell’attuale contesto socio-economico ha senso ragionare in termini di economia verde e di sviluppo sostenibile ma anche individuare l’esistenza di contraddizioni concettuali fra economia, verde, sviluppo, sostenibile.Il 22 marzo scorso in un incontro promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, di cui è presidente Edo Ronchi, il ministro Clini ha proposto la realizzazione degli Stati generali della green economy. Il convegno si è effettivamente svolto a Rimini il 7 e 8 novembre in occasione di Ecomondo, con 39 organizzazioni di imprese promotrici diviso in 8 gruppi di lavoro. 8 temi che iniziavano tutti con il termine sviluppo: s. dell’ecoinnovazione; s.dell’ecoefficienza,della rinnovabilità dei materiali e del riciclo dei rifiuti; s.dell’efficienza e del risparmio energetico; s. delle fonti energetiche rinnovabili; s. dei servizi ambientali; sviluppo di una mobilità sostenibile; s. delle filiere agricole di qualità ecologica; s. di una finanza e di un credito sostenibile per la green economy. In ottobre gli 8 gruppi tematici avevano elaborato, in preparazione delle 2 giornate di Rimini, 70 proposte per lo sviluppo della Green economy per contribuire ad uscire dalla crisi italiana. Giuseppe De Marzo, attivista, economista, giornalista e scrittore, tra i fondatori dell’Associazione A Sud, scrive sul convegno di Rimini: si affidano ai mercati e agli investitori privati scelte di politica industriale ed energetica, senza curarsi delle proposte e della cultura dei movimenti che, in Italia e nel mondo, difendono l’ambiente. Secondo De Marzo l’evento ha generato più inquietudini e preoccupazioni che speranze perché le 70 proposte sono pensate esclusivamente dal punto di vista delle imprese e delle banche, mentre cittadini, lavoratori, comunità, cioè i soggetti della democrazia, i de-tentori della sovranità sono cancellati insieme alle loro necessità e proposte, perché esiste un nesso scientifico tra l’aumento delle disuguaglianze e la distruzione dell’ambiente.Nel numero monografico dedicato alla green economy di Equlibri, di gen-naio-marzo 2011, pubblicato dal Consorzio oli usati, Paolo Tomasi nel suo editoriale dal titolo Green economy: fatti e misfatti esprime delle perplessità sulle possibilità salvifiche della G.E., inserita nell’apparato dogmatico della nuova religione della modernità, mentre è importante analizzare le vere potenzialità della G.E. sulla base dell’esperienza e delle prospettive reali per non illudersi che sia semplice coniugare meno inquinamento, più energie alternative, più posti di lavoro, maggiore ricchezza, e crescita sostenibile sia delle economie avanzate che di quelle in via di sviluppo.Meno dubbi sulla G.E. ha Ermete Realacci, deputato del PD, presidente del-la Fondazione Symbola. Sia nel suo saggio Green Italy, perché ce la possia-mo fare, sia nell’ultimo quaderno di Symbola Green Italy 2012, l’economia verde sfida la crisi esprime una visione ottimista: ci aspettano tempi difficili, ma anche sfide affascinanti che ci obbligheranno a scommettere di più sul futuro e a pensare a una nuova ipotesi di sviluppo. I dati riportati su Symbo-la 2012 dicono che la green economy può essere considerata come uno dei più potenti fattori di competitività per la maggiore presenza sui mercati delle imprese che puntano sulla sostenibilità ambientale rispetto alle altre e che in

Opinioni diverse a confronto

green economy

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7 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Trieste sta per ospitare un mostra che resterà nella sua storia: il percorso artistico del nostro Bogdan Grom (già intervistato nel n°163 di Konrad) sarà racchiuso in LUCI 2012: BOG-DAN GROM, artista internazionale e uomo del Carso. La rassegna, che verrà allestita al Magazzino delle idee, sarà inaugurata il 15 di-cembre e terminerà il 28 gennaio 2013. Noto all’estero, non solo negli Stati Uniti, dove abita dal 1957, in città tende a essere conosciuto più fra gli esperti del settore che fuori: un’altra mancanza di Trieste, che però con questa mo-stra si accinge a colmare. Qui di seguito, uno stralcio del colloquio telefonico avuto con lui (il 15 novembre).

Come sta?Well, vado come va l’America.Eh, eh… Com’è la situazione a New York dopo Sandy?Le grosse conseguenze ci danno ancora problemi perché siamo circondati da porti, alberi vecchi che non hanno radici in profondità; ci sono ancora acquazzoni e il terreno è soffice. Inoltre l’elettricità è un problema, e l’America funziona con l’elettricità…Lei è nato sul Carso (il sottotitolo della mostra la definisce, non a caso, “uomo del Carso”): com’è cambiato il suo rapporto con esso?Il Carso è cambiato come tutti noi cambiamo, non sempre gradevolmente. Però in generale, finché ci saranno le case, i tetti, ci sarà sempre qualche cosa da vedere, da godere; almeno fin a quando vedo i coppi sul tetto. Per questo mi è piaciuto il Messico, e anche il Nuovo Messico, perché c’è una somiglianza evidente nei tetti, quasi ci fosse un legame tra loro.Qual è l’opera che la lega maggiormente a Trieste?Mah, sono forse i primi lavoro che ho fatto qui [Grom ha cominciato ad espor-re a in città da dopo la seconda guerra mondiale al 1957, anno in cui emigrò negli Usa], però a legarmi è piuttosto quello sguardo panoramico della stra-da Napoleonica, perché si può vedere sia a destra che a sinistra del Golfo, e l’impressione che si ha del Golfo di Trieste è completa. Questa mostra, veramente, fa emergere il mio sviluppo artistico, e quello che è importante è che ci sono parecchi lavori inediti, presi dal mio archivio, come le prime impressioni dopo l’arrivo negli USA, specialmente a New York, città straordi-naria. In questa città ero ogni giorno sbalordito, vedevo delle cose che non avevo mai visto prima, ma mi stupiva anche il comportamento della gente, e poi dal punto di vista del lavoro era – ed è – una città molto intensa: avevo un ufficio che dava su una strada dove vedevo la gente che puliva i vetri sui grattacieli, e mi sbalordivo come un pianoforte potesse andare dal pianoterra al 50° piano…Come sono stati i suoi inizi da pittore negli Sati Uniti?

LE LUCI DI GROMgreen economy

In generale, dovevo adattarmi al modo di guardare che aveva l’americano, ma non ci riuscivo facilmente, perché il mio modo di disegnare era in contrasto con il suo. Per esempio, avevo illustrato un libro che alla fine qualcun altro, prendendo spunto dal mio lavoro, aveva modificato.Americanizzandolo?Sì, eh eh, esatto.Ha una tecnica o un materiale che preferi-sce usare rispetto ad altri?Beh, su più di cinquant’anni di lavoro è difficile dirlo: ero conosciuto per essere un artista molto tecnico ed ero proprio un interessato della tecnica. Adoperavo mag-giormente la litografia, ma il mio lavoro era sempre abbastanza originale: usavo le la-

stre, ci lavoravo sopra con molti colori, ad esempio stavo dietro ai blu, non a uno solo, c’erano varie sfumature, e così il giallo… Le tecniche mi interes-savano sempre e all’inizio alcune di esse mi dettero molta difficoltà, ma poi, insistendo, superavo l’abilità di quelli che me le insegnavano.Qual è il suo soggetto preferito?In questo momento, tutti questi passeri fuori dalle mie finestre che godono le semenze; vedo poi tutti i giorni altri uccelli che noi non abbiamo, sono simili ma non come i nostri, questi hanno più colore. Il mio soggetto è tutto: natura, uomi-ni… Io non mi limito: annoto i luoghi se provo interesse (ad esempio le nubi o qualunque altra cosa), faccio un accenno su un pezzetto di carta, di qualunque tipo in quel momento disponga, e alla mostra se ne potranno vedere alcuni…Sarà interessante vederli… Com’è il suo rapporto con la lettura? Qual è il suo ultimo libro letto?Ja, ho sempre qualcosa da leggere, specialmente soggetti politici, soprattutto di politica estera. Ad esempio ho appena letto il Diario di Ciano. è interessante perché scrive anche di quand’era a Ljubljana e mi ricordo a quel tempo di aver visto la bandiera italiana vicino a quella Jugoslava, ma una cosa simile non po-teva essere e difatti guardai meglio e vidi, al centro della bandiera, una piccola U di Ustascia: Ciano stava accogliendo una piccola delegazione di ustascia, quei…Ma leggo anche altri libri, ad esempio ho appena letto The tiger’s wife [L’aman-te della tigre, di Téa Obreht, in Italia pubblicato da Rizzoli nel 2011], un libro tradotto dal serbo all’inglese per la casa editrice Random House. [e ne fa il riassunto]Che progetti ha nell’imminente? Ha qualche desiderio particolare per la mostra triestina?Quando arrivo sarò io a impostarla: nelle mie mostre seguo certe regole, vado dal passato al presente ed evito il futuro. Riccardo Redivo

Intervista all'artista

Foto di gruppo durante l’Onorificenza per merito alla carriera (2011); vicino all’artista, la moglie Nina e il Presidente della Repubblica Slo-vena Danilo Türk

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8 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Il rapporto che le città hanno con l’acqua è sempre diverso. Ognuna di esse instaura un colloquio con questo elemento che rispecchia in parte il caratte-re degli abitanti, in parte le condizioni geomorfologiche e climatiche del sito, sul quale la città si sviluppa. Le città bagnate dal mare sono diverse dalle città attraversate da un fiume, ma anche in questo caso ci sono delle differenze. In certi casi le città non dialogano realmente con il corso d’acqua, ma semplice-mente convivono con esso o lo considerano come un elemento da tenere sotto controllo e da temere. In altri casi le città instaurano un rapporto completamente diverso con il proprio fiume, trattandolo come un compagno fidato e coltivando tale relazione con tutta la cura e il rispetto possibili.Uno splendido esempio di come si possa instaurare un dialogo con il proprio fiume, il quale non viene percepito come una minaccia ma come una ricchezza, è certamente Lu-biana. Già Jože Plečnik, il maggior architetto sloveno, che ha lavorato nella capitale sopra-tutto fra le due guerre, cercò di creare un forte collegamento fra l'acqua e la città. Fra le sue opere più importanti ricordiamo la sistema-zione delle rive, con il colonnato delle Pokrite tržnice (mercato coperto) che si affaccia sul mercato all’aperto, i tre ponti che formano il celebre Tromostovje, il Čevljarski most (ponte del calzolaio) e le chiuse sulla Ljubljanica. Il valore aggiunto che è stato dato a Lubiana da queste opere è innegabile, ma da allora per più di mezzo secolo non si è realizzato nulla di significativo e non si è in nessun modo riqualificato il centro, modificandolo in base alle nuove esigenze, dovute a cambiamenti politici, sociali e economici.Negli ultimi anni invece l'amministrazione cittadina si è impegnata molto per migliorare l'immagine della capitale slovena, non solo con l'intento di attirare i turisti, ma soprattutto per invogliare i residenti a restare in città nei week end, invece di fuggire al mare o in montagna. Il progetto di riqualificazione urbana si è sviluppato di pari passo con il piano del traffico, il quale ha impo-sto notevoli cambiamenti, necessari per cambiare il volto alla città.La maggior parte dei parcheggi nel centro storico sono stati eliminati per far spazio ad aree pedonali ed è stato costruito un grande parcheggio interrato sotto il centralissimo Kongresni trg (piazza del Congresso). Un contributo alla crescente domanda di mobilità è stato dato dal bike-sharing, che ha riscosso un incredibile successo, tant’è che ben 40.000 lubianesi si sono iscritti al servizio. Ma la vera novità per cercar di dare una risposta alterna-tiva al problema del traffico, risiede nel progetto di un sistema di trasporto pubblico fluviale che dovrebbe partire entro breve e per il quale sono stati già costruiti gli approdi sul fiume. La realizzazione di quest’ultimi rappre-senta però solo una minima parte del progetto complessivo di sistemazione delle rive, che si estende per alcuni chilometri dal giardino botanico fino all’ospedale cittadino. Un progetto ambizioso e importante, ma che ha sa-

Quattro ponti in quattro anniLubiana può insegnarci qualcosa

puto far dialogare armoniosamente gli elementi nuovi con quelli esistenti. Alcuni interventi sono di lieve entità, per esempio il posizionamento delle panchine e dei cestini per i rifiuti. Altri invece sono un po’ più importanti, come la sistemazione dei marciapiedi e della passeggiata lungo il fiume, o la pavimentazione a nuovo delle zone pedonali. L’intervento più interessante sono i nuovi collegamenti fra le rive della Ljubljanica: quattro i nuovi ponti costruiti, mentre uno, il Hradeckega most (ponte Hradecky) è stato recuperato dopo essere stato restaurato. Quest’ultimo, originariamente situato al posto del Čevljarski most e succes-

sivamente rimosso, perché considerato troppo stretto, venne spostato altrove negli anni ‘30 del secolo scorso. Oggi ha finalmente trovato una nuova collocazione, che ne esalta la bellezza e ne valorizza la funzione.Ciascuno dei nuovi ponti ha un suo carattere par-ticolare: due sono passerelle pedonali e ciclabili, uno è la concretizzazione di una idea già avuta da Plečnik ed è, più che un ponte, una piazza che si estende sul fiume e rappresenta il proseguimento ideale dello spazio ora occupato dal mercato, mentre l'ultimo è un intervento importante, un pon-te su due livelli, di cui quello inferiore è pedonale e ciclabile, mentre quello superiore è destinato al traffico veicolare.Quattro nuovi ponti in quattro anni, dunque, sistemati in posti non solo strategici, ma anche molto delicati da un punto di vista architettonico e paesaggistico. C’è voluto quindi molto coraggio a proporre una rivoluzione simile, ma il risultato raggiunto è senza dubbio degno di nota, tant'è che il progetto di risistemazione delle rive ha vinto quest'anno il primo premio del concorso internazio-nale European Prize for Urban Public Space per la miglior riqualificazione urbana, sbaragliando più di trecentoquaranta concorrenti. La municipalità di Lubiana, grazie anche alla forza

e determinazione dell’architetto Janez Koželj, vicesindaco di Lubiana, e al lavoro di alcuni fra i migliori progettisti sloveni, è riuscita in pochissimi anni a migliorare il rapporto della città con il fiume. Koželj ha avuto certamente i suoi oppositori, ma alla fine è riuscito a realizzare un progetto talmente ambizioso soprattutto grazie alla sua passione e alla sua tenacia. Chissà se le nostre città da questa parte del confine potranno prendere qualche spunto da Lubiana e se anche da noi prevarranno il coraggio, la determinazione e la voglia di andare avanti. Andare avanti e guardare al futuro non vuol dire costruire indiscriminatamente o non preoccuparsi del contesto nel quale si va a intervenire, ma significa valutare con attenzione e grande sensibilità cosa si può realizzare e dove farlo. Come Lubiana insegna, il nuovo non è sempre sinonimo di scarsa qualità e sarebbe auspicabile che anche da noi si potesse dimostrare di saper costruire con equilibrio ed eleganza. C’è da augurarsi che il tanto contestato e chiacchie-rato ponte sul Canal Grande a Trieste possa dimostrare di essere un’opera di valore e possa contribuire a migliorare ulteriormente l’immagine del Bor-go Teresiano, così come i nuovi ponti a Lubiana sono riusciti a migliorare la qualità dello spazio pubblico attorno al fiume. Se ci sono le capacità, le competenze e la passione, i risultati non possono che essere positivi. E per averne la conferma, non occorre andare molto lontano... Barbara Žetko

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Due vedute del Mesarski most

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crollo delle Torri Gemelle non sarebbe dovuto agli aerei schiantati bensì a cariche di termìte poste all’interno degli edifici.Meglio utilizzare il fuoco per applicazioni più civili e fondamentali per la sopravvivenza umana: la fusione dei metalli, il riscaldamento delle case, la preparazione di banane flambé e dei sapienti “tagli alla fiam-ma” dei parrucchieri. Una delle reazioni più bizzarre che abbia mai visto è quella che avviene bruciando il tiocianato di mercurio, che produce grandi serpenti giallastri che si contorcono. Digitate su YouTube “pha-

raoh snake” (serpente del faraone). Altrettanto suggestivo è il “tubo di Rubens”, un semplice tubo di metallo con dei fori a intervalli regolari, dai quali viene fatto uscire del gas incendiato. Ponendo il dispositivo vicino a un altoparlante le fiammelle danzano a ritmo di musica.Il fuoco produce ogni anno danni ingenti alle foreste. Nonostante ciò molti organismi vege-tali traggono beneficio anche dalla distruzione, grazie alla rinnovata disponibilità di terreno e di luce. Varie specie di piante, denominate pirofite, si sono adattate a sopravvivere al fuoco, grazie alle spesse cortecce e a simili espedienti. Nei casi più estremi troviamo pian-te che hanno addirittura bisogno del fuoco per germinare o propagarsi, come avviene nel pino marittimo e nel pino di Aleppo, che possiedono dei coni in grado di aprirsi solo con le alte tem-perature sviluppate dagli incendi. Kevin Kelly nel suo saggio Out of control racconta del caso di un progetto ecologico in Illinois con lo scopo di ricreare la landa locale originaria. Dopo anni di sperimentazioni fallite il responsabile del progetto scoprì che l’ingrediente che mancava era proprio qualche occasionale incendio. Animali che vivono nel fuoco, no, non ne esisto-no, in compenso possiamo trovare organismi adattati a vivere nel calore estremo: è così ad esempio per l’Alvinella pompejana, un verme

che vive presso i vulcani sottomarini e resiste a 105°C. Ma il record assoluto appartiene all’archeobatterio Strain 121, così chiamato appunto perché prospera attorno ai 121°C.Nell’immaginario medievale troviamo le “salamandre”, spiriti del fuoco che si presentavano come lingue di fuoco o globi incandescenti. Vi erano persino furbacchioni che vendevano “pelli di salamandra” impossibili da bruciare, che non erano altro che brandelli di tessuto di amianto. Anche i draghi spesso sono legati con l’elemento fuoco, ed amano sputare fiamme per arrostire i malcapitati. Ma se ormai i draghi nessuno li prende sul serio, ancora oggi lo spauracchio delle fiamme dell’inferno fa paura a molti. In compenso — come avviene nella realtà — oltre a significare morte e distruzione, il fuoco può rappresentare anche la vita e il bene, ed ecco che le fiamme diventano simbolo dello Spirito Santo, della divinità in mezzo a noi e dentro di noi. “Chi ama brucia”, diceva saggiamente una vecchia pubblicità di biscotti.

Francesco Gizdic [email protected] www.bazardelbizzarro.net

9 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Di solito ci viene insegnato che la materia può essere solida, liquida o gassosa. In realtà il 99% dell’universo è formato da plasma, un vero e proprio quarto stato della materia, costituito da gas incandescenti dove gli atomi hanno perso alcuni elettroni (ovvero sono ionizzati) e vagano liberi insieme ad essi. Questo avviene di solito a temperature oltre i 3000°C. Le normali fiamme, pur costituite da gas incandescenti, avendo temperature più basse non contengono plasma. In ogni caso esse rappresentano una presenza fondamentale nella nostra vita. Apparente-mente non sono altro che fantasmi, spettri danzanti nelle nostre stufe, sui nostri focolari o guizzanti dagli accendini. Eppure la loro forza è inaudita, il loro potere su di noi è totale. Senza la combustione il mondo che ci circonda avrebbe un altro volto, o meglio, non ne avrebbe nessuno, poiché anche il metabolismo che ci sostenta non è altro che un fuoco senza fiamma che arde dentro di noi bruciando zuccheri e grassi. Anche le nostre automobili con il motore a scoppio hanno un cuore di fuoco, un fuoco controlla-to e altrettanto invisibile. Il Sole, invece, al di là dell’osservazione intu-itiva che “brucia”, in realtà non brucia affatto: il suo calore è di origine nucleare. La sua massa infatti è composta per i tre quarti da idrogeno, mentre l’ossigeno, necessario per qualunque forma di combustione, è presen-te solo in tracce. Se il motore del Sole fosse la combustione, la luce della nostra stella sarebbe durata mille anni o giù di lì. Il fuoco può essere molto violento e diven-tare un’esplosione, che avviene quando le sostanze bruciano molto rapidamente, producendo molti gas e fumi. Inoltre molti esplosivi per avere effetto devono tro-varsi in un contenitore rigido e sigillato. Per questo sarebbe impossibile evadere di prigione come facevano i personaggi delle vecchie storie di Topolino, realiz-zando una bomba improvvisata con polvere pirica messa in una palla di carta di giornale: si otterrebbe solo una bella fiammata. Per i palati fini c’è una delle più improbabili scene della storia del cinema (visibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=NLXwA3bYkno), in cui il capitano Kirk di Star Trek inseguito da un goffissimo e stupido alieno riesce in due minuti scarsi a costruire un cannone di fortuna con una canna di bambù, triturare dei minerali per produrre l’esplosivo e a sparare un colpo. La combustione può essere anche estremamente pigra e indolente. Stiamo qui parlando dell’ossidazione, come quella che avviene nei metalli. La stessa respira-zione che ci sostenta funziona facendo ossidare il ferro contenuto nell’emoglobi-na, grazie all’ossigeno che entra nei polmoni. Forse non tutti sanno che il ferro si può anche bruciare: basta prendere una paglietta metallica a grana fine, di quelle che si utilizzano per levigare il legno, e darle fuoco. Mettendo poi insieme ossido di ferro e polvere di alluminio si ottiene una sostanza micidiale, la termìte (con l’accento sulla “i”: l’omonimo insetto si dice invece tèrmite), che bruciando produ-ce temperature sull’ordine dei 2500°C. Secondo una nota teoria complottista il

Fuoco e fiamme

Nelle immagini dall'alto:– colori generati bruciando i seguenti elementi: 1: litio; 2: calcio; 3: sodio; 4: bario; 5: boro; 6: rame; 7: selenio; 8: potassio; 9: piombo– “Il drago Smaug” (1977), di Greg e Tim Hildebrandt. Smaug è il drago che rubò il tesoro dei Nani, fra i personaggi del romanzo “Lo Hobbit” di J.R.R. Tolkien

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10 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Poiché siamo in prossimità delle feste natalizie, ho pensato che sarebbe carino fare la recensione di un libro per ragazzi, o almeno di uno che viene presentato come tale. In realtà il romanzo grafico “L’Approdo” di Shaun Tan è assolutamente inclassificabile, ed è uno dei libri più curiosi che mi siano stati regalati in occasione del mio 65° compleanno lo scorso agosto. Quello che è sicuro è che parla di un argomento assai serio, il problema dell’emigrazione, che appassiona e coinvolge il mondo intero. Però lo fa in maniera del tutto originale, con un piglio surreale ed onirico molto personale. Originariamente pubblicata nel 2006 in Australia da Lothian Children’s Books, l’opera è arrivata da noi grazie alla mediazione di Piergiorgio Nicolazzini, uno dei maggiori esperti mondiali di fantascienza, ed è uscita in Italia nel 2008 presso le edizioni Elliot di Roma. Si tratta di un volume cartonato di grande formato, con oltre cento pagine di carta patinata sulle quali sono impressi dei disegni di una bellezza stupefacente. Sulla quarta di copertina campeggiano i commenti ammirati di altri autori di famosi romanzi grafici, come Marjane Satrapi e Art Spiegelmann. Shaun Tan è nato a Perth da genitori malesi im-migrati in Australia, quindi l’argomento deve conoscerlo molto bene. Nessuna parola scritta ingombra le sue tavole, niente nuvolette o commenti a piè di pagina, ma i lettori capiscono tutto lo stesso grazie all’impressionante espres-sività dei personaggi. Shaun Tan unisce un disegno di tipo tradizionale, quasi manieristico, ad una meravigliosa capacità inventiva. L’ossessiva attenzione per i particolari più minuti si stempera nell’originalità di certe invenzioni grafi-che che lasciano esterrefatti per la loro audacia. L’autore riesce a coinvolgere il lettore nella storia di un uomo che abbandona la propria città infestata da

entità oscure e maligne, e dopo un lungo viaggio per mare approda in un posto che all’apparenza sembra New York City, ma non lo è assolutamente, anzi, la lingua, gli usi ed i costumi sono talmente alieni da risultare incomprensibili non solo per lui, ma anche per i poveri lettori. L’unica via di salvezza per il poveraccio sarà quella di trovare altri immigrati come lui con i quali fraternizzare e farsi spiegare le arcane usanze del posto. Da notare che ciò è esattamente quello che succede alla

maggior parte degli immigrati nella realtà . è a questo punto che inizia la parte più bella del libro. Ogni nuovo personaggio che il protagonista incon-tra racconta la propria storia, e ce ne sono certe da far rizzare i capelli sulla testa. Vale la pena di ricordare che in commento riportato alla fine del libro l’autore dichiara di essersi ispirato tra l’altro ad alcune inquadrature del film “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, e devo dire che codesto omaggio al cinema neorealista italiano mi ha veramente commosso. Alla fine nonostan-te le strane abitudini degli abitanti del posto, l’uomo si convincerà di avere trovato una nuova patria, e riuscirà pure con uno stratagemma a ricon-giungersi con la propria famiglia. Un libro all’apparenza un po’ criptico, che però dopo le prime pagine risulta essere di una comprensibilità esemplare, e spezza una lancia a favore degli immigrati che alle volte vengono trattati proprio come degli “stranieri in terra straniera”. Insomma un’opera didattica ed immaginifica che dovrebbe essere mostrata nelle scuole.

Gianni Ursini

L'APPRODO

50 mm racconti brevissimi pensati come scatti fotografici, ritratti di un momento rubato...

Fissa da alcuni minuti il foro nella roccia. Pieno d’acqua, giallo nei contorni. è malinconica, abbastanza da fare quello sciocco gioco che fanno i bambini. “Se entro dieci secondi una fogliolina ci cadrà dentro, allora il mio desiderio si avvererà”. Ma mentre conta, già le sovvengono le tante cose che dovrebbe fare, invece di starsene qui a perdere tempo. Uno - dice a se stessa, mentalmente alzando il primo pollice vigoroso - nelle domeniche di pioggia puoi risolvere cruciverba, studiare il giapponese, vedere la trilogia di film che la fretta della settimana non ti consente di vedere. Due – e su l’indice - nelle domeniche di pioggia puoi scolpire il legno, dipingere una tela, o modellare l’argilla che hai comprato ieri e abbozzare una testa che vagamente ti somigli. Tre, nelle domeniche di pioggia puoi cucinare un pentolone di zuppa e sistemarla nelle dosi giuste nel congelatore, per avere la cena pronta e buona quando sarai troppo stanca. Quattro, nelle domeniche di pioggia puoi pulire casa cantina e box, e soppesare senza pietà le vecchie cose che reclamano una scelta. Cinque, nelle domeniche di pioggia puoi anche uscire, non è vietato, bastano un cappuccio e un cappellino ben calcati. Oppure puoi aprire l’ombrello e con quel braccio alzato sentirti come una ballerina nella città lucida e sgombra. Sei – e mentalmente alza anche l’altra mano - puoi comprare del gelato e tornare a casa a gu-startelo, le gambe piacevolmente sotto il plaid. Sette, nelle domeniche di pioggia puoi iniziare a leggere quei romanzi da paura, in tre volumi, una selva di personaggi, le pagine sottili, le righe fitte. Otto, puoi finire il puzzle di novemila pezzi, d’altronde manca solo un pezzo d’ala dell’angelo. Nove, puoi andare nei musei e comprendere a fondo ciò che lunedì avrai già dimenticato. Dieci, puoi... Basta. Vòltati subito, stupida che non sei altro. Corri, zampetta nel fango, ridi. Scappa. Fermarsi ad aspettare, seduta

da qualche parte, culo fradicio, a desiderare l’impossibile – è l’unica cosa che non devi fare. E mentre si gira, imponendosi di tornare alla vita, ecco che una foglia cade dritta dritta dentro la pietra. Ma lei non lo saprà. Undici (e mentalmente le mani ricadono, non ci sono dita per enumerare ciò che è vero), puoi alzare al cielo occhi ed occhiali, e tra le goccioline tonde, intravve-dere come sarebbe il mondo se la pioggia cadesse soltanto, e sempre, dentro di te. elle.pi

Shaun TanL'approdoElliot Edizioni, 2008pp.128, € 22,00

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11 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Sulla nave eravamo quasi tutte vergini. Questa è la prima frase. A leggerla con attenzione, contiene in sé tutti gli elementi della storia che il libro ci racconterà. Sulla nave. Dunque c’è un viaggio per mare, con tutto quello che comporta. Gli enigmi, le incertezze, le notti e i giorni, qualcosa che resta alle spalle e qualcos’altro che s’intravvede all’orizzonte. Due paesi, due sponde, due vite. Eravamo . E c’è questa prima persona plurale, che ci accompagnerà lungo tutto il romanzo. Eravamo. Ci chiedevamo. Dormivamo. Soffrivamo. Ci lamentavamo. Mangiavamo... Un plurale struggente, poetico, ipnotico, che pur creando l’idea di un gruppo, riesce a comunicare una solitudine angosciosa, come se di un torrente riuscissimo a sentire la corsa disperata di ogni singola goccia, di un bosco il tremito sottile di ogni foglia. Un plurale che ci tirerà la mano in ogni pagina, come in una preghiera. Ascoltaci. Non ascoltare solo me. Ascoltaci tutte. Quasi tutte vergini. Come dev’essere lo stato d’animo di donne, giovanissime ma anche quasi quarantenni, che non hanno conosciuto nulla, né il corpo di un uomo né qualsiasi esperienza del mondo? Come dev’essere, stare lì, sul ponte di una nave a guardare i passeggeri bizzarri, dal volto nuovo e diverso dal loro, a chiedersi come sarà, lì, laggiù, in un continente pieno di misteri, con lui... Come dev’essere immaginare l’amore, nel terrore dell’onda che le strappa da ogni cosa nota per consegnarle alle mani di un uomo mai visto, un marito conosciuto solo in fotografia...Una prima frase e già siamo dentro queste donne, nel loro cuore smarrito. Venivamo tutte dal mare , romanzo di Julie Otsuka, racconta l’odissea di queste donne giapponesi che a migliaia, all’inizio del Novecento, lasciarono la patria per raggiungere in California uomini emigrati tempo prima, visti solo in fotografia, sposati per procura. Ma la fotografia era vecchia di decenni e le lettere (in cui i mariti raccontavano di essersi ben sistemati) erano scritte da altri, da professionisti della bella calligrafia e delle parole dolci e menzognere. Quando sbarcano – strette nel kimono logoro, con l’instabilità del mare ancora nei zoccoletti di legno –, queste donne scoprono la verità. La verità brutale di una prima notte d’amore che non è d’amore, di un lavoro che spezzerà loro la schiena o la dignità o entrambe, di un ambiente ostile che le considererà via via buffe, gentili ma strambe, laboriose ma diverse... Infine pericolose. Nemiche. Saranno anni di sofferenza, di pazienza, di fatica, di sopportazione.Impareranno nuove parole, partoriranno i loro figli, cercheranno di farsi accettare, e di accettarsi loro stesse, rammendando ogni giorno un’anima bucata da spilli di nostalgia e di infiniti rimpianti. Sono vittime di quel razzismo che anche noi italiani in America abbiamo sofferto (e che oggi, popolo di smemorate carogne quali siamo, risputiamo addosso ad altri). Ma dopo Pearl Harbour, per i giapponesi è peggio. Cala su di loro la scure del provvedimento di Roosevelt: la detenzione in campi di concentramento. Additate come complici del nemico, anche queste piccole donne, i loro mariti, le loro famiglie operose che nulla c’entrano con la guerra, cominciano a temere ogni sguardo. Arrivano a vergognarsi delle tradizioni fino ad allora rispettate, dei più teneri ricordi custoditi. Di sera, bruciano tutto ciò che può farli considerare legati al Giappone: altari di famiglia buddisti, bacchette di legno, lanterne di carta, foto... Ho guardato il volto di mio fratello incenerirsi e librarsi nel cielo. Ma non serve

a niente. Si finisce comunque sulla lista nera di quelli che verranno portati via nella notte, o all’alba, domani o dopodomani… Nell’ultimo capitolo del libro, il “noi” non è più quello delle donne, ma degli americani che si sorprendono della loro scomparsa. Dove sono andati i giapponesi? Dov’è il gentile signor

Harada della Harada Grocery che nel suo grembiule verde ci offriva la menta fresca e la fragola perfetta? Ci sono vari modi per raccontare le pagine peggiori della Storia. Julie Otsuka racconta così, con la geniale trovata di questo noi corale e incantatorio, e di immagini modeste e vividissime, tanto più potenti quanto più sono umili. Case sprangate e vuote, cassette postali traboccanti, verande sbilenche, erbacce che spuntano nei giardini. Gli ultimi carichi di bucato ancora stesi ad asciugare, che più nessuna signora giapponese ritirerà…Parlare di questo romanzo è anche pretesto per sollevare la questione della traduzione, arte nobilissima che necessita non solo della conoscenza delle due lingue da e verso le quali si traduce, ma anche di intuito, di sensibilità e di una raffinata cultura. Lavoro difficile e spesso ingrato. Quante recensioni citano degnamente il traduttore? Quanti lettori sono consapevoli del lavoro sfiancante che è stato fatto per loro? E se talvolta anch’io ho peccato in questo senso, prometto che d’ora in poi non lo farò più. Questo libro è stato tradotto da Silvia Pareschi di cui ho recentemente scoperto il blog ninehoursofseparation.blogspot.it, che vi invito a visitare. In un riquadrino a destra, c’è la frase che d’ora in poi voglio tenere a mente: “I libri non si traducono da soli. Citate il traduttore nelle recensioni”. E c’è una sezione dedicata alle più belle parole sul tradurre. Ad esempio quelle di Gesualdo Bufalino: “Il traduttore è l’unico autentico lettore d’un testo. Non dico i critici, che non hanno voglia né tempo di cimentarsi in un corpo a corpo altrettanto carnale, ma nemmeno l’autore ne sa, su ciò che ha scritto, più di quanto un traduttore innamorato indovini”. O quelle di Carlo Fruttero: “Al traduttore [...] si chiede di essere insieme, e a freddo, Napoleone e il suo più infimo furiere, di avere lo sguardo d’aquila dell’uno e la maniacale pignoleria dell’altro. Gli si chiede di dominare non una lingua, ma tutto ciò che sta dietro una lingua, vale a dire un’intera cultura, un intero mondo, un intero modo di vedere il mondo. E di sapere annettere imperialisticamente questo mondo a un altro del tutto diverso, trasferendo ogni sfumatura, registro, accento, allusione, tonalità entro i nuovi confini. Gli si chiede infine di condurre a termine questa improba e tuttavia appassionata operazione senza farsi notare, senza mai salire sul podio o a cavallo. Gli si chiede di considerare suo massimo trionfo il fatto che il lettore neppure si accorga di lui. ... Il traduttore è l’ultimo, vero cavaliere errante della letteratura.”

Luisella Paccoluisellapacco.wordpress.com

Venivamo tutte per marelibri

Julie Otsuka Venivamo tutte per mareTraduzione di Silvia PareschiBollati Boringhieri, 2012142 pp., € 13,00

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La matematica è costellata di regole che si possono studiare, e anche senza troppe conoscenze, ma con un po’ di pazienza, riusciamo a scoprire anche noi delle curiosità impensabili, che con i teoremi dei primi anni delle superiori si possono anche dimostrare.Con una piccola calcolatrice, oppure con la tavola dei quadrati, possiamo scoprire quanto fa 666667x666667, anche se il risultato non sta nel visore della calcolatri-ce. Lo facciamo?Intanto 7x7 = 49, poi 67x67 = 4489, poi 667x667 = 444889, e ancora 6667x6667 = 44448889. Allora, qual è la regola? Che se aggiungo ancora un 6 nel numero che viene moltiplicato per se stesso, il risultato sarà analogo all’ultimo scritto, ma con ancora un 4 e un 8. Quindi 66667x66667 = 4444488889, e 666667x666667 = 444444888889, ecc…Non sempre va così bene, e qualche volta dobbiamo fare tutti i conti, ma possiamo divertirci a cercare

sIamo tuttI IntellIgentIQuadrati facili

12 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

queste simpatiche circostanze, magari con numeri più piccoli del 666667, che difficilmente ci capiterà nei nostri calcoli.Proviamo a fare il quadrato dei numeri compresi fra 50 e 60, cioè ad eseguire le moltiplica-zioni 51x51, 52x52, e così via. Ecco i risultati.

Basta osservare le cifre dei risultati a due a due, e si può capire il meccanismo: se moltiplico per se stesso un numero compreso fra 50 e 60, per trovare le prime due cifre del risultato, basta fare 25 più la cifra delle unità; per trovare le ultime due cifre, basta fare il quadrato della cifra delle unità. Ad esempio, per fare 57x57, basta fare 25+7=32, e poi 7x7=49, e si ottiene 3249. Ecco che ora possiamo in un attimo scrivere subito il quadrato di tutti i numeri da 50 a 60. Ma ci sono anche tante altre regole… Alla prossima puntata!

©Giorgio Dendi

Michele Crismani: Ciao, mi manda Konrad per un’intervista!Francesca Comida: Ah, così giovane?MC: cominciamo subito a buttarla in polemica? Come ti chiami?FC: Francesca Comida.MC: Ecco, te pareva: avevo già una sensazione di sinistra familiarità…FC: Come dici?MC: Niente, lascia stare. Dimmi piuttosto, com’è che ti viene in mente di aprire un negozio quando quasi tutti quelli che ce l’hanno stanno pensando di chiudere?FC: Perché si tratta di commercializzare prodotti che sono di non facile reperibilità, almeno qui a Trieste.MC: Sarebbe a dire che non si possono trovare facilmente?FC: Proprio così e secondo me se ne sente la mancanza.MC: Un nuovo negozio di videogiochi? Ottima idea!FC: Ma no! Intendo aprire qui, in Via Ginnastica 31, un negozio di prodotti per l’igiene personale e per la casa…MC: Ma Francesca! Siamo pieni di negozi così… Ogni volta che annuncio trionfante di non potermi lavare perché è finito lo shampoo la mamma ne tira fuori un’altra bottiglia. Siamo tutti pieni di prodotti così…FC: Se non mi lasci finire! I prodotti di cui parli, nella maggior parte dei casi, sono il risultato di lavorazioni chimiche,molto spesso elaborati del petrolio che non partono da prodotti naturali e inoltre sono stati testati su animali, innocenti vittime di un sistema produttivo poco rispettoso della natura, dell’ambiente e della stessa salute dei consu-matori. Pensa soltanto, ad esempio, alla più elevata possibilità di procurare allergie quando il prodotto non è a base vegetale, naturale, ma è invece frutto di manipolazioni con sostanze sintetiche. Io intendo proporre ai miei clienti prodotti rispettosi dell’am-biente, della tradizione, della qualità tanto nella composizione che nella lavorazione.MC: Detta così mi convince di più. E avrai l’esclusiva per questi prodotti?FC: No, macchè… molti di essi sono già presenti nelle erboristerie, soprattutto quelli di cosmesi, mentre io intendo operare una selezione di tutto quanto di meglio è offerto per l’igiene sia personale che domestica, limitandomi a quell’ambito. MC: Sono in effetti prodotti che vanno di moda…FC: Forse, in certo senso, se pensiamo alla maggiore attenzione che negli ultimi anni si è concentrata sui temi del naturismo, della difesa ambientale, della protezione degli animali, dell’opposizione al loro sfruttamento nell’industria, particolarmente in quella chimico-farmaceutica, dove ne vengono sacrificati a decine di migliaia senza che peral-tro le torture cui vengono sottoposti diano risultati certi a garanzia del consumatore. Ma invece pensare a prodotti per l’igiene basati sui vegetali, sulla conoscenza di erbe e fio-ri, sull’uso di essenze naturali, sul recupero anche di tecniche di lavorazione e modalità d’uso mutuate da tradizioni popolari millenarie è il contrario della “moda”: è il recupero di una cultura artigianale che troppo frettolosamente rischiava di essere buttata via a vantaggio delle grandi multinazionali sulla cui correttezza di scelte politiche e industriali non sarei proprio disponibile a scommettere un centesimo.MC: Ma non costerà di più un prodotto creato in questa maniera rispetto a uno messo

sul mercato in milioni di confezioni tutte uguali tra loro e spesso ben confezionate, secondo le norme più aggiorna-te del marketing?FC: Può essere vero soltanto in parte. In apparenza il pro-dotto può sembrare più caro, ma poi facendo attenzione si nota che ne si deve usare molto di meno per avere lo stesso risultato, se non addirittura migliore, di quello che si ottiene con un prodotto della grande distribuzione. Poi pensa alla quantità di investimenti pubblicitari che deve

mettere in campo un produttore di detersivi per convincere il consumatore a comperare il suo tra decine di altri perfettamente identici, sia nello scopo che nella composizione chimica. E poi ci sono degli altri costi, quelli più salati che siamo obbligati a pagare tutti in termini di lotta all’inquinamento, di difesa del suolo, di tutti gli aspetti negativi collegati alla produzione industriale, soprattutto a quella chimica. Inoltre, ti dirò, che mettermi sul viso una crema che sono certo non è costata a nessun coniglietto una ingiustificata sofferenza è una cosa che non ha prezzo, soprattutto perché nello spalmarmi la crema devo proprio guardarmi in faccia, davanti allo specchio.MC: Brava Francesca! Quest’ultima cosa che mi hai detto mi piace davvero. Però, come farai a essere sicura che non ti freghino?come farai a sapere che rispettano davvero quello che dicono?FC: Esiste una lista, che non è altro che un elenco delle aziende che aderiscono allo standar senza crudeltà, certificato da ICEA per la LAV, oppure tramite l’associazione inglese Naturewatch, o ancora attraverso autocertificazione. Questi enti garantiscono che né il prodotto finito né i suoi singoli ingredienti sono stati testati sugli animali dall’azienda e che non sono nemmeno stati commissionati a terzi.Esistono poi altre certificazioni come quello Vegan ok, rilasciato dalla Vegan Society che oltre a questo certifica l’assenza di ingredienti di origine animale all’interno del prodotto. Assicurano quindi al cliente finale circa la possibilità di individuare di chi se ne è fatto garante, in ciascun anello della catena distributiva, dal produttore a me, che di tale catena sono l’ultimo anello.MC: Il penultimo, a dire il vero: l’ultimo è sempre il consumatore.FC: Sì, certo. Anche se a me non piace quel termine. La persona che compra i prodotti da me è mio cliente, una persona, appunto, con la sua individualità, le sue esigenze, le sue piccole idiosincrasie, le sue convinzioni e le sue curiosità. Non precisamente un amico, ma qualcosa che in qualche modo gli assomiglia. Comunque non è un numero, come il termine “consumatore” sembra considerarlo.MC: Mi pare un ottimo punto di partenza, questo tuo modo di immaginarti chi varcherà la soglia del tuo negozio. Ti auguro buona fortuna, Francesca.FC: Grazie, passa a trovarmi, qualche volta.MC: Sai, non è che me freghi più di tanto dei prodotti per l’igiene… comunque grazie!

LIFE RESPECTvia Ginnastica 31 - TriesteIl primo negozio dedicato a chi ama e rispetta gli animali e la Natura.Prodotti naturali per il corpo, detergenti e accessori per prendersi cura della casa in modo naturale.

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13 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Avevo lavorato là vicino e all’epoca non ne sapevo niente. Un’area dove oggi sfrecciano fiumi d’auto ed un vero fiume, il Timavo, termina la parte più nota del suo viaggio sotterraneo nelle viscere della Carsia ed alimenta, assieme ad altre acque, cicli produttivi e la stessa Trieste, grazie al vecchio acquedotto Randaccio. Proprio all’interno di questo comprensorio, tra vegetazione lussureggiante e zanzare assatanate, affiorano mosaici e resti di edifici romani, quali una stazione di posta ed una specie d’albergo per i turisti dell’epoca che arrivavano in zona, seguendo forse gli scritti di Strabone, di Livio e di Plinio che riferivano, il primo, di un bosco sacro a Diomede e di un allevamento di cavalli, gli altri di ville, isole e terme.Cosa spingeva questi nostri antenati in queste contrade? Commerci e guerre ma anche ricerca di pace, tranquillità ed esperienze mistiche, legate anche alla presenza dell’acqua che scaturisce da refrattarie rocce calcaree, tanto che avevano individuato anche una specifica divinità il dio Timavo e aveva fatto collocare proprio qui un punto di contatto con l’Ade, il Paradiso degli antichi. La sacralità dei luoghi permane anche in epoca cristiana e si manifesta con la chiesa gotica di S.Giovanni in Tuba, così diversa dalle chiesette carsoline. Edificata anche con elementi di preesistenti edifici romani, ridotta a rudere durante la I guerra mondiale, spesso è invasa delle acque della falda. Qualche km verso occidente, ne vengono a giorno altre: ancora Timavo ma anche Isonzo e lo stesso Vipacco che mescolandosi generano una serie di aree umide: i laghi di Doberdò e Pietrarossa ed infine le Mucille. Ad est un altro tassello di un mondo quasi scomparso è quello di Sablici, vicino al casello del Lisert, legato alla temperatura costante di circa 12 -13° di acque profonde che emergono dalle rocce e che generano un biotopo raro per la nostra zona dove prosperano specie igrofile, come il frassino ossifillo e altre specie che possiamo trovare di solito molto più a nord, nella lontana pianura pannonica.D’estate, turisti diretti al mare dalmato o ancora più lontano, ignari di quest’oasi, in passato molto più estesa, pazientemente boccheggiano al sole solo 10 metri più in alto. Infatti, dopo gli effetti demolitori della I guerra, un canale scolmatore, realizzato negli anni ’60, invia al mare tutta l’acqua che vi regnava. Tutto per far spazio a qualche campo di pan-nocchie! Motivazioni forse banali hanno quasi cancellato un ecosistema umido, anno dopo anno, sempre più assorbito dall’omogenea boscaglia carsica e che, forse peggio, un domani dovrà lasciar spazio ad altro asfal-to o altre infrastrutture.E le sorprese non sono ancora finite. Un rebus geologico: a piccola

distanza verso Monfalcone, sgorgano acque a circa 40°. Le infiltrazioni idriche che percolano nel sottosuo-lo, si riscaldano ma faglie, fratture o rocce imperme-abili ne causano la risalita lungo un percorso diverso più breve dell’andata. Tornano così in superficie conservando una parte del calore accumulato. Per un certo periodo, queste acque hanno alimentato una struttura termale, per decenni caduta nell’oblio. Era un classico tema da dibattito elettorale a Monfalcone. Ora, non so per quale miracolo, stanno riemergendo dall’abbandono. Meglio tardi che mai. Ma nulla si può più fare per alcune isole calcaree chiamate dai romani “insulae clarae“ che abbelli-vano una piccola baia, il cosiddetto Lacus Timavii. Un tratto di mare basso e chiuso da isolotti che si è progressivamente interrato, anche per opera dell’uomo. Alcune collinette calcaree sono state sbriciolate e ne resta solo qualche mozzicone. Vittime in epoca fascista ed industriale della stessa logica che altrove ha progressivamente rimosso aree umide, in quanto ambienti considerati improduttivi, anche per veri problemi di malaria.In quest’ampia porzione di territorio, è prevista l’istituzione di un ipoteti-co parco naturalistico multi tematico, comprensivo dell’affioramento del giacimento paleontologico che ha restituito il dinosauro Antonio e del vicino bosco della Cernizza, estremo avamposto settentrionale della macchia mediterranea a leccio. La difficoltà di questo parto rende stridente ed immediato il confronto con altre realtà ove pure sono stati trovati fossili di dinosauro o solo le loro orme e dove quel poco è stato valorizzato con musei e percorsi tematici.Mancano forse strategie d’aria vasta. Per la salvaguardia e la valorizzazio-ne di ciò che è rimasto e per un’opportuna razionalizzazione delle spese, le prossime iniziative in ricordo dei tragici fatti della I guerra mondiale po-trebbero essere un’occasione per avviare forme di coordinamento tra Enti territoriali che superino i limiti della programmazione territoriale applicata ad orticelli troppo piccoli. Riccardo Ravalli

isole scomparse

I sabati di dicembre tutti in festa all’Associazione Il Giardino del Biologico

Una giostra di degustazioni seminari e workshop a tema

Quello che proponiamo noi dell’Associazione Il Giardino del Biologico nel mese di dicembre è un incontro tra amici che condividono l’amore per il bio, la natura e gli animali.Un’esperienza fatta di sapori, odori, per conoscere nuovi modi di cucinare, creazioni di artisti artigiani, ma anche di una maniera di partecipare, stare insieme e ritrovarsi, aprendo le porte anche a chi ancora non ci conosce.Tutti i sabati di dicembre a rotazione saranno create delle degustazioni o workshop a tema con il contributo dei soci collaboratori attivi e i soci produttori, per il periodo festivo, desiderosi di aprirci all'esterno, lanciando un messaggio "naturale" e allo stesso tempo capace di parlare alle complicazioni della modernità…con i sapori e l’aggregazione di altri tempi;Un tempo da concepire come relax dalla vita incalzante e stressante di oggi con eventi “ eco–bio”

Un viaggio affascinante in un mondo biologico in cui i cinque sensi (e forse qualcuno in più) sono coinvolti insieme.

Vi aspettiamo alla rotonda del mercato coperto, in via Carducci 36 a Trieste Buone feste

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14 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

tram di opicina: un "memento" per i cittadiniè quasi incredibile che un’attrazione turistica a Trieste possa rappresenta-re un pericolo pubblico.è questo il caso del tram di Opicina che nel settembre scorso, come tutti ricordano, è deragliato, per fortuna con un solo passeggero a bordo rima-sto miracolosamente incolume. Poteva provocare una strage, tant’è vero che la Procura della Repubblica di Trieste, giustamente intervenuta, ha ipotizzato il reato di “disastro ferroviario colposo”. Ma si è trattato soltanto dell’ultimo di una lunga serie di incidenti, iniziata ben 12 anni fa. Il sinda-cato di base, USB di Trieste, ha rilevato un aumento definito “vertiginoso” degli incidenti dopo l'avvenuta privatizzazione di Trieste Trasporti (ignota alla maggior parte dei citta-dini). E non ha mancato di consegnare alla Procura un “corposo fascicolo”, che contiene, tra l’altro, le richieste dei conducenti in tema di turni e orari e le segnalazioni dei rappresentanti del personale della trenovia in materia di sicurezza del lavoro.Qui di seguito mi limito ad elencare alcuni incidenti (non tutti) segnalati dalla cronaca della stampa locale (Il Piccolo del 26.10.2006, anno particolar-mente calamitoso per la trenovia);13 dicembre 2000: frontale tra due vetture in località Conconello con 18 feriti lievi10 novembre 2004: guasto di una puleggia nella sala macchine della stazione di Vetta Scorcola31 luglio 2006: deragliamento del tram all’inizio della prima rampa di Scorcola

15 agosto 2006: blocco al carro scudo della funicolare7 ottobre 2006: uscita del cavo della funicolare dai rulli24 ottobre 2006: deragliamento del tram nei pressi della fermata di Campo ColognaE nel 2008: quarto (!) incidente dell’anno con il deragliamento di un

carrello.Tra guasti elettrici, deragliamenti, intoppi tecnici di ogni genere, mentre la direzione di Trieste Trasporti non sente nemmeno il dovere di scusarsi con la cittadinanza e di adottare provvedimenti contro i responsabili (ci sarà pure un responsabile, che non sia “l’ultima ruota del carro”, cioè il conducente del tram!), il sindacato di base, rappresentato da Willy Puglia, e siamo ancora nell’agosto del 2006, denuncia il malessere del personale, fra il quale si registra una crescente e ben comprensibile avversione a lavorare sulla tre-novia. In tutti questi anni di disagio e di pericolo vero e proprio per gli utenti

del tram di Opicina, soltanto da parte sindacale si sono levate richieste e proteste , che hanno coinvolto non solo la Trieste Trasporti, ma tutte le Autorità preposte alla salute e alla sicurezza dei cittadini. Gli interventi sindacali risalgono al 2002 e si sviluppano attraverso gli anni sino all’ultima conferenza stampa del 28 settembre 2012, in cui si porta a conoscenza di tutti l’atti-vità svolta a tutela del pubblico e dei lavoratori dell’azienda.Mi piacerebbe trovare traccia delle risposte dell’azienda e della varie Autorità, ma, a quanto pare,a parte le puntuali notizie date dalla stampa, si potrà confidare ancora una volta

soltanto nell’operato della magistratura, che, lasciatemelo dire, malgrado tutti i suoi difetti, rimane l’unico efficace presidio della libertà e della dignità di noi cittadini. Sergio Franco

Pavle Merkù, compositore, etnomusicista e linguista triestino di lingua slove-na (intervistato da Konrad nel novembre del 2010, vd. K161), ha compiuto il 12 luglio 85 anni. Apprezzato in Italia e all’estero, è stato festeggiato nella sua città, e in due serate.La prima serata si è svolta il 16 ottobre, allo Slovensko Stalno Gledališče (Te-atro Stabile Sloveno) assieme alla Glasbena Matica e al Prosvetno Društvo Soča (Circolo Culturale Isontino), con un concerto delle sue composizioni: il meraviglioso coro Slovenski komorni zbor (Coro sloveno da camera) è stato diretto da Martina Batič, mentre i cantanti Anamarija Lazarevič (soprano), Matija Bizjan (basso) e Martin Logar (tenore) sono stati accompagnati al piano da Tatjana Kauičič, che ha dato una prova di sé nell’intenso e unico brano per pianoforte della serata (Epistola a Lojze Lebič). Purtroppo il compositore, per cause di forza mag-giore, non era presente in sala. La conoscenza delle lingue di Merkù, che nell’arco della sua storia artistica ha utilizzato varie espressioni linguistiche (friulano, italiano, inglese, latino, sardo, sloveno, triestino…), ha fatto sì che i brani scelti comprendessero 3 lingue: sloveno (da Kosovel, Kuntner, Rebula), ita-liano (Bressan e Piumini) e latino (salmi, preghiere). In Italia non sono molti i musicisti, corali, lirici e pop, a musicare poesie, ma il nostro concittadino ne ha musicate più di 70. L’assenza fisica e intellettuale del Maestro si sentiva, almeno inizialmente, perché poi la musica, al solito modo dell’Arte, lo ha reso presente.Il secondo festeggiamento si è svolto il 23 ottobre, alla Scuola della Musica, anche questa volta in assenza del Maestro. A condurre l’evento è stato il figlio del Maestro, Andro, e il professore e poeta Roberto De Denaro, che hanno presentato il video Alba di Boris Zulian, un filmato che entra nel colore

dei quadri da lui dedicati a Pavle Merkù, o forse è meglio dire ispirati da Pavle Merkù, e che si possono vedere esposti. Sia i presentatori che il pittore hanno cercato di rispondere alla domanda Si può dipingere la musica?, parzialmente retorica visto che Zulian ha risposto di sì semplice-mente facendoli. La musica del filmato, ovviamente, era di Merkù, come anche il brano eseguito dal flautista Tommaso Bisiak, dal titolo Charis (del 2000). Il pubblico era fatto di amici e colleghi (tra i più noti dei quali c’era

Pressburger, regista dell’unica opera lirica di Merkù, La libellula, del 1976) e l’assenza, se era resa più leggera dal loro calore, era però ben per-cepita. De Denaro ha iniziato ricordando il valore del saggio di Merkù Le tradizioni popolari degli sloveni in Italia (del 1976, ristampato nel 2003), un libro che dovrebbe essere in ogni biblioteca. Ma presto Andro è intervenuto, e così ha fatto per tutta la serata, provocandolo e cercando di fargli perdere il filo, con risultati volutamente comici, e lasciando incompleti o appena abbozzati i

parallelismi con Musorsgkij, Schönberg, Skrjabin, Čiurlionis, e un confronto con la matematica e le sue regole. Zulian ha ricordato la genesi del suo lavoro sul compositore: quando, nel 1975, chiese – sorpreso – a Merkù perché gli avesse comprato un suo quadro, il Maestro rispose perché ne vedeva i colori; anni dopo ricevette da Merkù degli spartiti con correzioni e ripensamenti, che gli suscitarono una forte emozione. Dopo circa 15 anni di attesa il pittore dipinse la sua musica.Chi scrive confida che la opere di Pavel Merkù siano eseguite per molto tempo ancora, e indipendentemente dagli anniversari.

Riccardo Redivo

ottantacinquesimo anniversario di pavel merkù

traSporti e ambiente

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E così anche il 2012 volge al termine… Quest’anno, all’insaputa di molti, si è celebrato il primo centenario della nascita di colui che, senza esage-rare, possiamo definire il più grande xilografo italiano. Chi era costui? Un nostro corregionale: Tranquillo Marangoni, nato a Pozzuolo del Friuli il I° aprile 1912. Fin da piccolo fu attratto dal disegno e dagli attrezzi da lavoro del padre Maurilio, un falegname. Questo interesse e le necessità familiari lo portarono a lavorare, sin dai 15 anni, presso un mobiliere di S. Osvaldo prima e presso la fabbrica di Sci Lamborghini di Tolmezzo poi.“Se dalla terra trassi quel carattere che è peculiare ai friulani, fermi se non cocciuti nelle loro idee e nei loro propositi, da essa non potei trarre quei mezzi che mi sarebbero stati necessari per proseguire gli studi: essa fu molto avara con me! Già a quindici anni ho dovuto pensare al sostentamento del babbo e della mamma…”Importante per la sua carriera si rivelò l’incontro con lo scultore Antonio Franzolini (allievo di Adolfo Wildt) e la frequentazione del suo studio Udinese. Le sue abilità artistiche finirono a servizio dell’Esercito Italiano per il quale svolse (tra il 1933 e il 1934) le mansioni di disegnatore topografo. Nel frattempo sposò Caterina Nascimbeni da cui ebbe tre figli e venne assunto come disegnatore edile ed arredatore dai Cantieri Navali di Monfalcone, per i quali lavorò fino al 1962. In parallelo sin dal 1942, iniziò la sua attività di xilografo (ovvero realizza-tore di opere stampate la cui matrice grafica è eseguita intagliando il legno ed inchiostrandone la parte superficiale) per la quale autonomamente costruì la strumentazione necessaria: matrici, sgorbie, bulini e persino il torchio a stella.Negli anni della Resistenza realizzò i timbri per le brigate partigiane ope-ranti in Friuli e riprodusse quelli tedeschi con cui vidimare i lasciapassare degli Italiani provenienti dal fronte orientale.Nel 1953 fu tra i fondatori dell’Associazione Incisori veneti di cui venne nominato presidente e con la quale organizzò mostre in Italia e all’estero. Partecipò a manifestazioni del calibro della Biennale di Venezia o della Quadriennale di Roma, ricevette svariati premi e riconoscimenti quali l’affi-liazione alla “Society of Wood Engravers” di Londra (1953), all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, all’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Udine (1970), alla “Reale Accademia Albertina” del Belgio (1973) e alla “Royal Society of Painters, Etchers and Engravers” di Londra (1974).In seguito alla morte della moglie Caterina (1958) lasciò la nostra regione per trasferirsi a Genova, dove si dedicò alla decorazione navale in colla-

Tranquillo Marangoni, una vita in bianco e nero

15 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

borazione con l’archi-tetto Nino Zoncada, si risposò con la goriziana Silvia Comel e diventò preside e docente del Liceo Artistico Paul Klee.Nel 1986 fondò, su richiesta di “Xylon Internazionale”, l’Asso-ciazione degli xilografi italiani di cui venne eletto presidente. Si spense improvvisamen-te a Ronco Scrivia il 26 marzo 1992, cinque giorni dopo avrebbe compiuto novant’anni.

Tra le sue opere, oltre a svariati ex-libris e biglietti di auguri per conoscenti e committenti privati, si ricordano alcune serie di francobolli emesse in occasione dei Giochi Olimpici svoltisi a Roma nel 1960, per il primo centenario dell’Unità d’Italia (1961) e per il cinquantenario della vittoria della Prima Guerra Mondiale (1968), le cartelle di xilografie “Trieste romana e medievale” (1946), “Gorizia” (1947), “Friuli” (1951), svariate copertine per la rivista “Pagine Istriane” (1949-1957) ed innumerevoli illustrazioni per libri e singole pubblicazioni.Sino allo scorso anno anche l’Università di Trieste sfoggiava come logo un opera di Marangoni, commissionata nel 1950 dall’allora Rettore Cammara-ta; in essa comparivano il Faro della Vittoria e la Cattedrale di San Giusto, accompagnati dal motto “Ricorda e splendi”. Esso voleva essere augurio e monito per il nostro Ateneo e dispiace rimarcare come tale logo sia stato sostituito dal trecentesco sigillo cittadino.Uno dei più grandi studiosi ed ammiratori di Marangoni, nonché coordinatore dal 2003 del centro culturale monfalconese a lui dedicato, fu Furio de Denaro a sua volta grande incisore, storico dell’arte e docente di tecniche artistiche. E a lui, spentosi a soli 56 anni a gennaio scorso, che vanno queste mie poche righe e l’auspicio che non manchino mai personalità come lui in grado di far apprezzare alla gente tecniche artistiche tanto antiche, quanto difficili; tanto trascurate, quanto affascinanti. Laura Paris

Oblò (1953) - Opera presente nelle collezioni del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Trieste

arte

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26 OTTOBRE 2012

Con il cuore colmo di dolore vi scriviamo per farvi sapere che il Dott. John Upledger è morto questa mattina.Con queste parole l’Upledger Institute INC - USA - ed i famigliari del Dott. John E. Upledger, hanno annunciato, a tutti gli Istituti Upledger del mondo, la morte del padre della Cranio Sacral Therapy.Già da più di 2 anni il Dott. Upledger versava in cattive condizioni di salute e l’Upledger Institute INC veniva amministrato dal figlio John Mat-thew Upledger, mentre la CranioSacral Therapy veniva monitorata dai membri del comitato scientifico e didattico dell’Upledger Institute INC e dei suoi “satelliti”, che si sono assunti ormai da tempo il compito di preservare ed evolvere la Cranio Sacral Therapy in tutto il mondo, come dal volere del Dott. John Upledger stesso, tutelando, garantendo e potenziando i fondamentali principi tecnici, scientifici ed etici del metodo Upledger.Noi dell’Istituto Upledger Italia con tutti i suoi docenti ed i suoi Partner e principalmente con la voce del Dott. Diego Maggio, amico e allievo del Dott. John Upledger, assieme a tutti i “satelliti” internazionali Upledger ed a tutti gli operatori e terapisti che applicano la Tecnica e Terapia Cranio-Sacrale in Italia e nel mondo, ci uniamo al dolore dei famigliari e degli amici del Dott. John E. Upledger e continuando quotidianamen-te il nostro lavoro onoreremo sempre il Terapista, lo Scienziato e l’Uomo.Ringraziamo a nome dell’Upledger Institute INC e dei famigliari del Dott. John E. Upledger, tutti coloro che in questi anni, con il loro lavoro, hanno rispettato, applicato e diffuso la metodica del Dott. John Upledger, nell’intento di (come lui stesso ha detto): - “aiutare il mondo ad ave-re un tocco migliore” - e continueranno a farlo nel futuro.

Istituto Upledger Italia Srl unitamente aAccademia Cranio-Sacrale Metodo Upledger e Associazione Cranio-Sacrale FVG

REALIZZAZIONI E MERITI

IL 26 Ottobre si è spento il Dott. John E. Upledger: il fondatore della CranioSacral Therapy (Tecnica e Terapia Cranio-Sacrale)Qui desideriamo darvi solo alcuni cenni in rispetto alla sua vita nell’ambito della ricerca e dell’evoluzione delle “medicine manuali”.- Nella Medicina alternativa il dott. Upledger era membro attivo del Consiglio Direttivo e della Commissione per l’Ufficio della Medicina Alternativa presso il National Institutes of Health di Washington, DCIl TIME Magazine, lo ha scelto come uno degli Americani “Next Wave- Innovator” (della Nuova Ondata di Medicina) per aver dimo-strato l’efficacia delle sue applicazioni cliniche di Terapia Cranio-Sacrale.Riportiamo qui la traduzione dell’articolo del TIME MAGAZINE (scrit-to nel 2001)

John UpledgerIl suo trattamento affronta una sorprendente gamma di disturbi utiliz-zando una palpazione delicata per ripristinare la normale circolazione del liquido cerebrospinale che irrora e nutre il cervello e il midollo spinale.

Un nuovo tipo di “Battito” di John GreenwaldJohn Upledger non ha mai evitato di affrontare dei rischi. Come medico della Guardia Costiera negli anni attorno al 1950, una volta ha eseguito un appendicectomia nell’occhio di un uragano, con l’aiuto di un chirurgo che da terra lo ha guidato via radio. “Per quanto ne so,” – ha detto – “Nessuno l’ha mai fatto ne prima, ne dopo.”

Oggi Upledger, 69, continua riproporre innovazioni. É un osteopata di formazione ed è il fondatore di una terapia non convenzionale chiamata terapia cranio-sacrale che sta rapidamente acquisendo accoliti.Mentre assisteva ad intervento chirurgico alla colonna vertebrale, negli anni ‘70, Upledger trasal“ nel notare un forte impulso nelle membrane che circondano il midollo spinale del paziente. Ha stabilito che il “polso” (mo-vimento ritmico della membrana che avvolge il midollo spinale) – che non figura nei libri di medicina – era causato dal liquido cerebrospinale che irrora il cervello e il midollo spinale. Egli ne dedusse, che tutto ciò che può bloccare il flusso di questo fluido, potrebbe allo stesso tempo provocare

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disfunzioni fisiche e mentali. “Tutte queste membrane (che avvolgono il midollo spinale) influenzano le funzioni cerebrali” – dice – “e quando non si muovono correttamente, possono crearsi dei danni”.Per liberare le restrizioni, Upledger applica una leggera resistenza alle parti del corpo che sembrano essere bloccate. “Queste parti interessano spesso le ossa del cranio che”, Upledger dice, “rimangono mobili per tutta la vita” questo è un punto controverso per molti medici.Durante una sessione cranio-sacrale, il terapeuta mobilizza delicata-mente le ossa del cranio del paziente, per permettere che il fluido possa riprendere uno scorrimento normale.Quanto è efficace? Upledger dice che “i trattamenti hanno alleviato le problematiche che vanno dal: mal di testa, al mal di schiena cronico, all’autismo e difficoltà di apprendimento nei bambini” e non vi è alcuna carenza di testimonianze.Attualmente sta lavorando con i veterani del Vietnam che soffrono di di-sturbi post-traumatici da stress, nella sua clinica a Palm Beach Gardens, in Florida, una struttura che ha formato circa 60.000 terapisti cranio-sacrali. E mentre molti medici rimangono scettici rispetto alla terapia, altri hanno seguito l’esempio dei centri di riabilitazione fisica e di cliniche del controllo del dolore, inviando i loro pazienti dal Dott. Upledger.“Quello che facciamo è togliere gli ostacoli”, dice Upledger, “come to-gliere le pietre da una strada.” E che questo, si potrebbe aggiungere, si è rivelato molto più facile che un’appendicectomia eseguita nel centro di un uragano.

ALLA MEMORIA

Il Dr. John E. Upledger è il co-fondatore del Upledger Institute, Inc. e l’ex direttore medico della clinica Upledger. Nato il 10 febbraio 1932 a Detroit, Michigan, il dottor Upledger è morto il 26 ottobre 2012 a casa sua a Palm Beach Gardens, Florida.La sua eredità è:- per i terapisti manuali e gli altri professionisti sanitari di tutto il mondo, la sua eredità è: la sua generosità di spirito nel condividere le sue scoperte e le sue conoscenze e poter garantire il diritto a praticarle, per i suoi pazienti e per i pazienti dei suoi studenti;- la sua eredità è una mente aperta e un cuore aperto alla validità degli approcci medici non tradizionali;- per la sua famiglia e gli amici, in tutto il mondo, la sua eredità è di rima-nere nel loro percorso, nonostante gli ostacoli.Egli ha orgogliosamente passato il “testimone” dalle sue alle nostre mani.L’UPLEDGER INSTITUTE INTERNATIONAL

Dedicato ad un metodo naturale di miglioramento della salute, l’Istituto è riconosciuto in tutto il mondo per i suoi programmi innovativi di formazione continua, per la ricerca clinica e per i servizi terapeutici.Nel corso della sua carriera di medico chirurgo specializzato in osteopata, il dottor Upledger è stato riconosciuto come un inno-vatore e come principale pro-motore nella ricerca di nuove terapie. Il suo sviluppo della Terapia Cranio-Sacrale, in particolare, gli ha dato fama internazionale.Anche se gran parte della sua esperienza è stata otte-nuta attraverso la pratica cli-nica privata, il dottor Upled-ger ha lavorato dal 1975 al 1983 come ricercatore clinico e docente di Biomeccanica presso la Facoltà di Medicina Osteopatica presso la Michi-gan State University. Fu in quegli anni che il suo team di anatomisti, fisiologi, biofisici e bioingegneri aveva il compito di eseguire gli esperimenti a prova dell’esi-stenza e l’influenza del sistema cranio-sacrale.I risultati di tali studi scientifici hanno spiegato il funzionamento del sistema cranio-sacrale e il suo uso nella valutazione e nel trattamento di disfun-zioni e problematiche poco comprese, del cervello e del midollo spinale. Il dottor Upledger ha continuato a sviluppare la Terapia Cranio-Sacrale e altre modalità complementari, che ora sono insegnate in tutto il mondo per gli operatori sanitari, attraverso i programmi educativi dell’Upledger Institu-te International. Oltre 100.000 professionistiaddestrati in più di 100 paesi hanno seguito corsi Upledger.

I PROGRESSI E LE SCOPERTE EVOLUTIVE FATTE DAL DOTT. JOHN UPLEDGER E DAI SUOI COLLABORATORI E RICERCATORI, VENGO-NO TRASMESSE ATTRAVERSO L’INSEGNAMENTO DELLA CRANIO SACRAL THERAPY (CST) NEL MONDO.

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18 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Visto che sta per arrivare la festa di San Nicolò, mi sembra giusto questa volta occuparmi del cinema per ragazzi, lasciando perdere i vari sequel come L’ Era Glaciale 4 oppure Madagascar N°3. Proviamo a cercare qualcosa di più originale, come il simpatico ParaNorman, un film di animazione diretto dal duo Sam Fell e Chris Butler, e prodotto dalla “Laika Entertainment”, la stessa casa di produzione de La sposa cadavere (Tim Burton, 2005) e Coraline e la porta ma-gica (Henry Selick, 2009), due pellicole di pupazzi animati con altrettante atmosfere dark-horror. Norman apparentemente è un ragazzino come tutti gli altri, che vive in una banale cittadina americana della costa atlantica come ce ne sono tante. Il problema è che Norman può vedere i morti, anzi, conversa con le anime dei defunti come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ine-vitabile il riferimento al film di Peter Jackson Sospesi nel Tempo (1996), ed ancora di più a Cole Sear, il bambino veggente protagonista de Il Sesto Senso (1999) di M. Nigh Shalmayan. Solo che questa volta non si tratta di aiutare i fantasmi a concludere le loro questioni irrisolte, bensì di fermare la maledizione di una vecchia strega che ad ogni anniversario dalla propria uccisione riporta in vita coloro che ne hanno procurato la morte. Norman deve quindi cercare di sopravvivere e combattere in una realtà quotidiana fatta di genitori che non lo capiscono e di bulli che lo prendono in giro, e parallelamente deve fare i conti con un universo fatto di fantasmi, zombi e stregoneria per portare a termine una missione che solo lui ha il potere di compiere. Per fortuna la terribile strega si rivelerà essere stata solo una povera bambina con gli stessi poteri soprannaturali di Norman, nata però in un’epoca molto meno tollerante, e perciò accusata di essere una serva del demonio, e condannata ad essere impiccata e poi bruciata. Trattandosi di un film per ragazzi, non vengono mostrate le parti più cruente dell’esecuzione, ma viene fatto capire che l’ira ed il desiderio di vendetta dell’anima della vittima sono ampiamente giustificati, tanto che Norman dovrà sudare le proverbiali sette camicie per pacificarla. ParaNor-

man mi è piaciuto soprattutto perché dietro l’aspetto comico della parodia di certi film horror, si nasconde un appello civile al rispetto per coloro che sono “diversi” rispetto a quella che viene considerata la normalità quotidiana, e che spesso invece è solo grigio conformismo. Le stesse tematiche, ma spinte alle estreme conseguenze, si possono ritrovare in Hotel Transyl-vania di Gennady Tartakovsky. Per festeggiare il 118° compleanno della figlia Mavis, Dracula ha invitato nel suo hotel di lusso gli amici di sempre, da Frankenstein al lupo mannaro, e tanti altri mostri ancora, con famiglia al seguito, per un party indimenticabile. Dentro la fortezza inespugnabile ogni sorta di creatura pelosa o gelatinosa, gigantesca o piena di teste, è sicura di poter trascorrere un weekend pacifico, lontano dal pericolo dei pericoli: l’incontro con un umano. Così, quando il ventunenne Jonathan, zaino in spalla, varca inaspettatamente la porta girevole della hall, per evitare il panico tra i suoi ospiti, Dracula non può far altro che mascherarlo da mostro e cercare di cacciarlo via il prima possibile. Peccato che Mavis provi per

lui una simpatia istantanea e ricambiata. Come mai? Probabilmente in un mondo popolato da esseri assurdi e grotteschi, l’arrivo di un ragazzotto che rappresenta il perfetto esemplare del giovane umano medio, può essere una novità stuzzicante, ma lasciatemi dire che secondo me la piccola Mavis non capisce niente, perché i mostri che popolano il film sono mooolto più interessanti. Come nella vecchia serie TV La famiglia Addams, anche qui le creature mostruose sprizzano simpatia da tutti i pori, mentre la storia mantiene un ritmo gaio e vivace accompagnato da una marea inarrestabile di citazioni cinemato-grafiche. Ah, dimenticavo: una volta tanto

un applauso se lo meritano pure i nostri doppiatori, specialmente Claudio Bisio (Dracula) e Cristiana Capotondi (Mavis) che sono riusciti ad essere all’altezza degli attori famosi come Adam Sandler e Steve Buscami, che nell’edizione originale hanno dato la loro voce ai personaggi del film.

Gianni Ursini

DAGLI USA DUE FILM DI ANIMAZIONE SIMPATICI E DIVERTENTI

cinema

Giunto alla XII edizione, per la seconda volta nella sua storia il Festival di Science plus Fiction cambia sede. Non più Cinecity ma la sala Tripcovich. Effettivamente le prime rassegne si erano svolte al cinema Excelsior,che non esiste più, ma quasi subito il Festival si era trasferito nelle modernissime sale del multiplex Cinecity dove era rimasto per parecchi anni. Purtroppo il cambio di proprietà del multiplex avvenuto l’anno scorso ed il conseguente aumento degli affitti avevano messo in serie difficoltà il centro ricerche La Cappella Underground organizzatore del Festival, visti anche i tagli dei finanziamenti alla cultura avvenuti negli ultimi anni. Per fortuna, grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste e con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il Festival potrà avere luogo dal 5 al 9 dicembre nella centralissima Sala Tripcovich in piazza Libertà, mentre il quartier generale e gli uffici operativi saranno collocati presso la vicina Casa del Cinema (ex “Casa del lavoratore portuale“), che già ospita il teatro Miela ed ora sarà le sede di numerose importanti associazioni ci-nematografiche triestine. Un progetto attivato grazie alla collaborazione ed alla disponibilità della Provincia di Trieste. Il cinema sarà come sempre il cuore del-la kermesse, con prestigiose anteprime nazionali e internazionali delle migliori produzioni nel genere science fiction, fantasy e horror. La selezione ufficiale di Trieste Science+Fiction esplorerà il territorio con tre concorsi internazionali. Filmakers indipendenti da tutto il mondo si contenderanno il Premio Asteroide

per il miglior lungometraggio di fantascienza; la competizione europea per il Premio Méliès d’Argento al miglior film fantastico e al miglior cortometraggio è organizzata in collaborazione con la European Fantastic Film Festivals Fede-ration; gli spettatori del festival saranno inoltre coinvolti nell’ormai tradizionale assegnazione del Premio del pubblico. Tra i primi titoli della selezione ufficiale: True Love di Enrico Clerico Nasino, sci-fi drama scritto e prodotto dal duo di “Afterville” Fabio&Fabio (Fabio Guaglione e Fabio Resinaro); il post-apocalittico The Divide del francese Xavier Gens; l’esilarante monster movie irlandese Grabbers di Jon Wright; Resolution, opera prima degli indipendenti americani Justin Benson e Aaron Scott Moorhead; la zombie comedy di ambientazione londinese Cockneys vs. Zombies del regista di videoclip Matthias Hoene; il film a episodi The Fourth Dimension di Jan Kwiecinski, Alexey Fedorchenko e Harmony Korine. Si vocifera pure della presenza di altri piccoli ma gagliardi film magari già doppiati in italiano, ma che finora non ha visto nessuno, come il robotico Eva diretto dallo spagnolo Kike Maillo ed il lovecraftiano Quella casa nel bosco di Drew Goddard. Immancabili gli incontri, suggellati dal Premio Nocturno Nuove Visioni per registi emergenti, dal tradizionale Premio alla Car-riera Urania d’Argento a un grande artista nel panorama del fantastico, e dalle Masterclass organizzate con l’Università di Trieste. Anche nella sua dodicesima edizione il festival conserverà la sua vocazione interdisciplinare, accostando al cinema altri eventi dedicati al fumetto, alla letteratura e alla televisione. Tra le iniziative in programma, una tavola rotonda per il 60esimo anniversario della rivista Urania e un panel dedicato a Philip K. Dick e il cinema a trent’anni della scomparsa del celebre romanziere statunitense. G. U.

SUpermoStri e gUerre apocalitticHe DAL 5 AL 9 DICEMBRE A TRIESTE AL FESTIVAL DI SCIENCE PLUS FICTION

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19 konrad febbraio 201219 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Il titolo del film sarà A qualcuno piace Carso o forse Vieni a prendere un Pelinkovec da noi. Per ora il nuovo spettacolo teatrale di e con Paolo Rossi, scritto con Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi e prodotto dalla Corte Ospitale in collabo-razione con Bonawentura, si chiama L’amore è un cane blu - La conquista dell’Est e si tratta, volendo proprio cercare una definizione, di un ‘western carsico balcanico’. Il comico monfalconese è ormai sempre più legato alle sue radici e per questo ha voluto costruire, assieme agli storici fondatori del Pupkin Kabarett e a una band ‘domacia’, I virtuosi del Carso, guidata dal pugliese (!) Emanuele Dell’Aquila (storico collaboratore di Paolo Rossi), un ‘concerto visionario umoris-tico popolare’ da testare in loco. La prima nazionale, infatti, è andata in scena proprio qui a Trieste, a due passi dal Carso, tra le mura amiche del Teatro Miela e i prodromi per un lancio a breve ci sono tutti. A partire proprio dalla versatile band formata da Alex Orciari, Dennis Beganovic, Stefano Bembi e Mariaberta Blaskovic. Quest’ultima, oltre a suonare il violoncello, ha dimostrato ottime virtù canore, ma tutto il complesso è parte integrante dello spettacolo e non un mero sottofondo musicale.Centro e fulcro di tutta l’operazione rimane, ad ogni modo, il vulcanico Paolo Rossi, che, nella replica di venerdì 16 novembre, si presenta in sala vestito da cowboy, con fondina d’ordinanza. Dopo aver precisato che questi sono appunti per un film di là da venire e che l’ispirazione è giunta grazie a un fungo allucinogeno carsolino, ha dato il via al racconto. La storia è quella di

teatri di confine

Un cane blu e altri animaliun uomo che si perde sul Carso e, di fronte al caos affettivo e politico dei nos-tri tempi, non riesce a ritro-vare la strada di casa. Del resto, assomiglia molto a un altro uomo, tale Ulisse, che forse Omero è stato costretto a inventarsi per giustificare il suo ritardo alla moglie. Molti gli ani-mali che appaiono via via: piccioni e gabbiani fanno da testimoni alla vicenda della Dama Bianca, che

diventa un clamoroso blues, poi ci sono orsi, caprioli e tutta la fauna sel-vatica carsolina, compreso il proteo, mitico abitatore delle grotte, oltre a due vacche piuttosto disgraziate. E c’è anche, naturalmente, il cane del titolo, che appartiene a Fulvio Falzarano, come spiega lui stesso in un divertente siparietto tra il primo e secondo tempo: sembra sia l’unico caso di un uomo abbandonato dal suo cane. La conquista dell’Est è compiuta, ora tocca all’Ovest.

Stefano Crisafulli

Dopo le repliche al Teatro Miela, Paolo Rossi si prepara a portare l’Amore è un cane blu a Reggio Emilia, Parma e Genova. Lo abbiamo incontrato in teatro, poco prima della partenza.

Come hai scelto il titolo?Il titolo è arrivato da un sogno e i sogni non hanno una sola interpretazione. L’amore è un cane blu? Forse mi sono sbagliato: è un elefantino rosa. è co-munque qualcosa di raro. è una frase che rappresenta il cercare di vedere le cose al di là del muro che ci hanno costruito, per decifrare la realtà. Il cane blu è qualcosa di surreale, stralunato, forse simbolico. Poi ognuno da l’interpretazione che vuole.

In questo spettacolo parli del Carso, hai con te i Virtuosi del Carso. È un vero ritorno alle terre d’origine. Sei nato a Monfalcone, ma sei cresciuto tra Ferrara e Milano. Quando torni nel nord-est cosa senti?Sono venuto via all’età di sei anni: ho vissuto prima a Ferrara, poi a Milano, ma fino a diciassette/diciotto tornavo almeno tre o quattro mesi all’anno. Stavo a Monfalcone, Sistiana, nell’ex Jugoslavia, dove anda-vamo in vacanza. Lavorando con il Teatro Stabile, poi, ho vissuto a Trieste un anno e mezzo. Da un po’ faccio il pendolare, tra Milano e Trieste. Probabilmente seguo il destino racchiuso nel nome degli abitanti della città in cui sono nato: Secondo un’interpretazione che amo, bisiacco sig-nifica profugo, esule, uomo in fuga. Insomma, pur non avendo una casa, qui ritrovo molte cose che sento appartenermi... dagli odori alle persone. Incontro molti amici della mia famiglia, che, come tutti gli abitanti di queste terre, sono grandi raccontatori di storie. Tutto questo mi ispira. Diciamo che ho finito il bancomat della creatività e vengo qui per ricaricarlo.

Sul palco, con te, i Virtuosi del Carso, una band di sei elementi. Hai avuto esperienze teatrali in cui il numero dei musicisti era ridotto. Cosa vuol dire per te tornare ad avere sul palco tanti musici?

Sì, ho ridotto il numero di musicisti per un periodo. Con Emanuele Dell’Aquila, il capo-orchestra, ho fatto due opere liriche: lì ce n’erano talmente tanti che mi è venuta voglia di aumentare l’organico.

Dopo Trieste, porterai lo spettacolo in altre città italiane. Che impressione vorresti lasciare a chi non ha mai visto il Carso?Questa è una terra poco conosciuta. Tutti quelli che arrivano dicono: “Non pensavo fosse così bella”. è ai margini. Questo è un’altro motivo per cui l’ho scelta, al di là del ritorno alle origini e del voler alimentare la creatività: le città ai margini, come Torino o Trieste, oggi sono molto più al centro, secondo me, di altre città apparentemente più importanti. Senti l’Europa; a Milano no. Tutto qui.

Le tue esperienze sono state tante in tutti i settori dello spettacolo. Oggi stai facendo televisione (Che Tempo che Fa del lunedì) e iniziando la sceneggiatura di un film: ma il teatro, rispetto a tutto il resto, cosa rap-presenta per te?è la madre di tutte le battaglie. Tutto quello che faccio in televisione, in radio, al cinema viene dal teatro perché “dal vivo è meglio che dal morto”. Non si tratta di legarsi a quello che hai sperimentato, è questione di capire da dove vieni per sapere chi sei, se non altro per essere coerenti con un discorso di stile. Agnese Ermacora

Paolo Rossi ha un cane blu

Fotografie di Gioia Casale

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per aromatizzare dolci e altri cibi. Recenti studi suggeriscono che questo agrume sarebbe capace di ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e contemporaneamente di alzare quelli del colesterolo buono (HDL).A partire da novembre e fino a maggio è possibile trovare freschi tutti gli agrumi descritti. Come consumarli? L’ideale è alla mattina per colazione, il frutto intero piuttosto che la spremuta perché molta vitamina C va persa durante la trasformazione. Mai a fine pasto perché come tutta la frutta fermentano e rovinano la digestione. A merenda a metà mattina o nel pomeriggio.Un consumo regolare giornaliero di 2-3 agrumi si traduce in un beneficio per la salute straordinario. Mal di gola, tosse, influenza, e in generale i problemi delle vie respiratorie tipici dell’inverno diverranno sempre meno frequenti e meno pesanti da sostenere. La vitamina C infatti è anche un antivirale e un antibatterico straordinario, in grado di disinfettare il nostro corpo dalla bocca alla fine dell’intestino, garantendo un ambiente sano per i batteri del nostro sistema immunitario.Solo un’avvertenza: per avere questi benefici bisogna consumare il frutto intero (escluso ovviamente la buccia, anche se ci sono persone che la consumano e ciò non è un male ma un bene perché la buccia contiene più vitamina C della polpa). Evitate i succhi industriali già pronti perché contengono modeste quantità di succo d’arancia (circa il 12%) e soprattutto hanno perso le vitamine così preziose per la salute. Come già anticipato, le spremute fatte in casa possono essere una soluzione veloce ma bisogna tener conto che hanno perso buona parte della vitamina C per cui non dovrebbero sostituire i frutti interi.Infine, preferite i frutti biologici perché purtroppo gli agrumi vengono spesso trattati con pesticidi e prodotti chimici.Provate quindi a consumare per tutto l’inverno 2-3 agrumi al giorno e in primavera ci risentiamo per valutare i benefici!

Nadia e Giacomo Bowww.ricerchedivita.it

20 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Gli agrumi sono i frutti invernali per antonomasia; arance, limoni, pompelmi, clementine, cedri, mandarini, bergamotto… veri e propri concentrati di salute perché ricchi di acqua, vitamina C, sali minerali, antiossidanti e fibra. Studi scientifici recenti hanno evidenziato numerose proprietà salutistiche per quanto riguarda i disturbi da raffreddamento, insonnia, gengiviti e stomatiti, fragilità capillare, alcune malattie degenerative e cardiovascolari, malattie legate all’invecchiamento come la demenza, rischi di ictus, abbassamento del colesterolo cattivo (LDL) e aumento di quello buono (HDL), calcoli renali, coliche. Il merito principale va alla vitamina C, antiossidante e antinfiammatorio naturale straordinario del quale sempre più studi scientifici ne confermano le proprietà, ma anche i sali organici presenti – soprattutto il calcio – rivestono un ruolo importante come prevenzione di determinate malattie e disturbi. Le fibre favoriscono il movimento intestinale, e anche la semplice acqua, contenuta in abbondanza, ha potere disintossicante e depurativo per tutto l’organismo.Vediamoli allora insieme questi agrumi così straordinari.Arancio: è l’agrume più conosciuto e più consumato; di sapore dolce si distinguono diverse qualità, dalle ‘bionde’ alle ‘rosse’. 40kcal per 100g. contengono numerosi sali minerali e vitamine C (45mg), B1, B2, A, P ed antiossidanti in abbondanza.Mandarino: altro agrume molto conosciuto e apprezzato sulla tavola, ha 74kcal per 100g e contiene numerose vitamine, sali minerali e fibre. È dissetante e rilassante perché contiene bromo.Limone: è il più straordinario tra gli agrumi anche se meno consumato per via del suo sapore fortemente acidulo che non piace a tutti. è ricco di vitamina C ed ha le proprietà straordinarie di far diminuire il glucosio nel sangue e di rafforzare il sistema immunitario. Inoltre, studi recenti hanno messo in luce le sue capacità inibenti nei confronti delle coliche renali grazie al suo alto contenuto di citrati (42,9mg) che sciolgono i calcoli renali composti da ossalato di calcio.Pompelmo: leggermente amaro per cui non piace a tutti, è ricco di fibre, potassio, magnesio e vitamine del gruppo A, B e C. È antinfiammatorio e depurativo.Mandarancio: in Italia il più popolare è la clementina che dopo l’arancio è l’agrume più consumato. Contiene 47kcal per 100g, è ricco di vitamina C, sali minerali, acidi organici e fibre. È rinfrescante ed ha proprietà diuretiche.Pomelo: poco conosciuto, i suoi frutti possono raggiungere i 10kg di peso! Ricco di vitamine del gruppo B e C, sali minerali e fibre, contribuisce a regolare la pressione arteriosa.Cedro: ha una buccia molto spessa che può prendere fino al 70% del frutto. Ha solo 32kcal. per 100g, ha proprietà dissetanti, disinfettanti e depurative.Bergamotto: raramente consumato direttamente, viene invece utilizzato nell’industria cosmetica e in profumeria, ma anche nell’industria alimentare

alimentazione

gli agrumi: una spremuta di salute

Via San Giuliano, 35 - Pordenonetel./fax: 0434 28043 - [email protected]

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il pane d'antan di marino cerni

21 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Esperienza di memoria del futuro. Raggiungi il Viale. Cammina questa rambla triestina. Sognala ad occhi aperti tutta liberata dalle auto, restituita ai camminanti e ai ciclisti, fino all’ahimè horribilis Giulia. Si vocifera che il progetto esista e giaccia in qualche cassetto delle pubbliche amministrazioni. Sarà? Fermiamoci prima. Al civico 35 vola in alto lo sguardo, sulle donne-immensità dell’imponente facciata liberty di palazzo Sommaruga. Sospiro, rivolto ad una città più sostenibile e meno “smoggata”. Procedi qualche metro e fai una piccolissima deviazione, prendi a destra la salita di via Gatteri. Tra il secondo ed il terzo isolato, due imperdibili luoghi triestini. Al 17 lo studio del maestro Ugo Borsatti, e i suoi unici sguardi fo-tografici sulla città. Un inchino a lui è doveroso. Al 39 c’è la panetteria di Marino Cerni. Due luoghi della memoria e del futuro, testimoni diversi e complementari della cultura di questa città.Mio padre era fornaio. La prima volta che mi ha portato con lui al lavoro era il 1953. Mi ricordo l’odore del pane. Mi è rimasto dentro, quel profumo. Avevo due anni. Si può dire che mi sento figlio d’arte. Nel panificio di Marino Cerni si diffonde oggi probabilmente quello stesso profumo, che entrando cattura l’attenzione. Il laboratorio dalla luce calda, è pulito ed ordinato. Comunica con il piccolo panificio, curato con l’amore che si ha per una casa. Qui aleggia uno spirito d’antan. Parola francese, ormai entrata nei dizionari italiani, che indica perfettamente lo stile di questo luogo e di questo pane. Quello di un tempo. Non una cosa vecchia (sarebbe agèe) e trapassata. Non ciò che fu, ma il presente e anche il futuro. Uno stile in cui contano semplicità, autenticità e trasparenza.La mia famiglia era di Capodistria, mio padre era fornaio là. Poi ci siamo trasferiti a Muggia.Anche io e mio fratello facevamo lo stesso mestiere, prima da apprendisti e da lavoranti. Nel 1973 siamo venuti in via Crispi, tutti tre. (auguri! Nel 2013 è il 40°!) Lavoravamo molto, sui 350 kg di farina al giorno, circa 500 kg di pane. Per le navi. E poi avevamo un gran giro di clienti. Piano piano le navi sono andate, ed è cambiato il sistema di fare la spesa. Si è diffusa la Grande Distribuzione. I piccoli negozi qui intorno hanno chiuso. E il giro si è ridotto. Oggi facciamo sui 90 chili di pane al giorno. Marino, cosa dice del pane dei supermercati? Io non lo mangio. I miglioratori, roba chimica, danno un bel pan leggero. Ma mangialo alla sera, e vedi. È di cartone. E poi non va bene per tirare su il sugo. Non è per i miei gusti. Ma ognuno è libero di fare quello che vuole.E il suo invece? La cosa di base è la farina buona. Buona, per me, signifi-ca senza additivi. E poi che non sia umida. Che abbia la giusta “forza”. Cerco, quindi, molini affidabili. I miei fornitori sono Lendinara e Molini Pordenone. Da parecchi anni aggiungo una piccola quantità di farina manitoba, che viene dal Canada. Non è un po’ troppo lontano? E la produzione italiana? Negli ultimi 40 anni in Italia sono diminuiti i produttori ma chi produce ha selezionato varietà sempre più produttive; il risultato è un grano con maggior contenuto di glutine che dà farine deboli, poco adatte alla panificazione. Questo resta un aspetto che ci impegniamo ad approfondire.Marino, ci descrive come fa il pane? Verso le 10 del mattino con la farina e l’acqua preparo la mia pasta madre che lievita fino alle 2-3 di notte. Arrivo e aggiungo un po’ di lievito secco, il malto liquido, il sale (3%), pochissimo zucchero. Poi aggiungo eventuali altri ingredienti (olio extravergine di oliva, zucca, semi etc.). Riposa per 20 minuti. Si fanno le forme. Quando sono lievitate del doppio, vanno in forno. Il mio è a gas e non lo cambierei con uno elettrico perché il pane muterebbe gusto. C’è da aggiungere che qui si fa quasi tutto a mano. Le bighe, classiche, morbide, tonde. Carciofi, a forma di fiore. Gli splendidi ferraresi, annodati minuziosamente uno ad uno. E ancora le rosette, uniche: vengono spezzate a mano e modellate una per una con un vecchissi-mo stampo, oggetto cult-vintage. Sono le vere rosette asburgiche, dice Marino. è bellissimo rigirarsele tra le mani e osservare che ognuna è un pezzo unico. Puro lavoro artigianale. L’assaggio di questa morbida e saporosa rosetta, che è fatta solo con olio extravergine di oliva, completa la sua bellezza. E poi ci sono, a proposito di stile d’antan, gli stampi di legno, arrotondati dall’uso, piccoli per far lievitare le bighe, più grandi per le struzze – li chiamano “cimbarle” (probabil-mente da zimber, legno in tedesco), pezzi più unici che rari. Come la sua pu-

tizza. Raramente se ne assaggiano così buone. Morbida, dal gusto non eccessivamente dolce, in cui dominano le noci e una nota agrumata sfumata. Una putizza come dev’essere.Gianna, un papà di origi-ne pugliese, ha sposato Marino e l’ha affiancato da subito. Non mangiavo pane, non mi andava.

E ho spostato un panettiere. Avete figli, Marino? Tre. Ma non li abbiamo coinvolti. Io alle 3 del mattino sono qui, ogni giorno, sabato compreso. Noi abitiamo a Muggia, e quando vengo a lavorare qualche volta mi ferma la polizia o i carabinieri e mi tocca fare il palloncino. La sorella Annamaria ha cominciato nel 1980 Lavoravo in laboratorio. Ero una fornaia. L’ho fatto per qualche anno. Ma ho due figlie. Non era compatibile. C’è anche la nipote Monica, che aiuta lo zio da 10 anni, viene qui alle 4 del mattino. Dó una mano, faccio quello che mi dice lo zio. Un bell’aiuto, signor Marino, no? Un aiuto e una compagnia. Pensiamo alle nere notti di inverno, con l’alba anco-ra lontana, magari con la bora che tira e capiamo come anche la compagnia sia davvero importante in questo difficile mestiere.Oggi il lavoro è molto calato, il guadagno anche, gli anni passano ma voi siete qua. Perché continuate in modo quasi ostinato? A Gianna, scappa una lacrima. Poi dice Qui c’è una storia. Questo posto fa parte di noi. Il fatto di fare le cose solo in un certo modo. Tutte le cose. Anche questo piccolo restauro non tecnologico, genuino, fatto da noi. Questo è il nostro stile. E poi dobbiamo anche lavorare per la pensione. Marino, risponde per ultimo, con il suo stare in disparte, il suo parlare a voce bassa. Colpisce la grande sem-plicità di questo vero panettiere che ha tanta esperienza, tanto da dire, tanto sapere da trasmettere ma non sbandiera nulla. Perché siamo ancora qui? Beh, c’è la baracca da tenere su. Pausa, poi riprende Ma la baracca senza passione non sta in piedi. Non sta. Ho dato la vita qui. La cosa più importan-te è la passione. Con la passione si crea, si fa. Senza non si va da nessuna parte. Gianna chiede se può aggiungere una cosa La voglio dire perché per me è importante. Per noi qui conta molto la relazione. Ci piace parlare con le persone. Ci conosciamo. Se un anziano ha l’influenza e chiama, il pane glie-lo portiamo a casa, anche se è solo una s’ciopeta. E magari già che ci siamo gli buttiamo l’immondizia. Il loro mestiere è anche questo, vivere le relazioni. E quale simbolo millenario di relazione può essere migliore del pane?

Simonetta Lorigliola [email protected]

il filo di paglia

La scheda trasparente di BUONO COME IL PANE

LA PUTIZZA Panetteria Marino CerniVia Crispi 39 angolo via Gatteri (laterale Viale xx settembre)aperto da lun. a sab. ore 7-14 / tel. 333 8192322

Una ricetta originale delle rive e dell’entroterra carsico dell’Istria, che Marino utilizza immutata da 40 anni e a cui non vuole a nessun costo rinunciare.

Ingredienti pasta Farina tipo 00 Burro Zucchero Uova fresche Lievito di birraIngredienti ripieno noci fresche, mandorle, noccioline, miele, zucche-ro, cacao, cioccolato, pinoli, uvetta, arancini canditi, marsala all’uovo, buccia di limone (non trattato), pochissima marmellata di albicocca, “fregole” di pane dolceTempo di impasto, reimpasti e lievitazione 3 giorni (pasta base uguale alla pinza)Composizione forma e ripieno completamente manualeCottura: forno a gasPezzature 250gr - 500 gr - 750 gr - 1000 gr Prezzo al kg 19 euro

A due passi dal Viale, un piccolo e prezioso archivio in azione di sapori e profumi da salvare.

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22 konrad dicembre 2012/gennaio 2013C a c c i a t o d a l l a s i r i a

In una fredda serata con pioggia e bora, alla fine di ottobre, è interve-nuto al Centro Veritas di Trieste sul tema “La rivoluzione siriana ci intepella” il gesuita Padre Paolo Dall’Oglio, fonda-tore della comunità monastica di Deir Mar Musa nel deserto a nord di Damasco. Nel 2011 il religioso ha proposto una transizione pacifica per por fine al conflitto in Siria, basata sul rispetto dei principi democratici e il consenso delle diverse componenti della società. Nel giugno di quest’anno, in seguito alla lettera aperta scritta a Kofi Annan, inviato speciale delle Nazioni Unite e della Lega Araba per la crisi siriana, viene cacciato dal paese.Apre la conferenza con gli auguri, in arabo, ai musulmani in sala, in occasione della festa dell’ Eid al-Adha, del Sacrificio Abramitico. Ricorda la Siria sorgente della civiltà mediterranea, la dominazione coloniale, la Siria degli Assad da più di quant’anni al potere, postcolonia-le, postottomana, nazionalista, che vuole essere moderna, i conflitti con i Fratelli Musulmani. Sui gravi casi di tortura, detenzioni illegali, manipolazione e censura sistematica dell’informazione richiama la dominazione ottomana che non ha lasciato memoria del rispetto dei diritti umani, la schizofrenia mentale della colonizzazione occidentale con lo stato di diritto in patria e lo stato di sopruso nella colonia e poi il contributo di alcuni gerarchi nazisti dopo la guerra, nell’elaborazione dei sistemi di repressione, e dei servizi so-vietici nell’attivazione di un sistema capillare di controllo della popolazio-ne. “Una somma di esperienze tutte molto abilmente messe al servizio della cristallizzazione di un potere personalizzato... che dopo la caduta del Muro di Berlino va sempre più verso un liberismo economico guida-to, infeudato, garantito da una mafia famigliare... Il potere si costituisce come stato fantoccio che fa riferimento in tutte le decisioni significative a una costellazione differenziata di sistemi di sicurezza... attraverso i quali la cupola oscura del sistema mafioso clanico detta i comandamenti.”Padre Dall’Oglio con i suoi collaboratori ha operato per la crescita civile

del paese attraverso il dialogo islamico-cristiano, la lotta alla desertificazione, lo sviluppo sostenibile, per le nuove fonti di energia

rinnovabile, per l’Accordo di Associazione con la Comunità Europea “sperando che i grandi vantaggi che sarebbero venuti da questo Accor-do avrebbero convinto a cambiar rotta se non altro per i propri figli... perché la moglie di un mafioso può sperare che suo figlio sia un buon

prete che non sappia nemmeno di che cosa viveva suo padre.”Per Assad il popolo siriano era il primo popolo libero del mondo arabo, si

presentava come modello per gli altri. Ma an-che qui, a seguito della Primavera Araba, la globalizzazione, i grandi mezzi di comunica-zione di massa hanno diffuso un sentimento generalizzato di insopportabilità e irriformabi-lità del regime. E la risposta è stata brutale, violenta e con una efficacissima manipolazio-ne dell’informazione, per cui a ribellarsi sono mercenari in gran parte stranieri, terroristi. è una tesi passata in occidente nel movimento pacifista di estrema sinistra, tra gli identitari di estrema destra e nello stesso mondo ecclesiastico.Tre le fasi per uscire dalla crisi: 1) Dopo il fallimento della missione del rappresentante

delle Nazioni Unite, l’interruzione della guerra civile e rivoluzione armata è comunque possibile a patto che venga riconosciuto dal mondo il principio del diritto alla piena democrazia e si ammetta il diritto-dovere di difesa. 2) I non violenti non siano inefficaci, inattivi, oggettivamente alleati dei torturatori negando il diritto all’autodifesa e non intervenendo per interrompere la bru-talità della repressione. 3) Di fronte al rischio di massacri settari al momento della caduta del regime è richiesta la presenza di caschi blu e l’intervento di operatori pacifisti che controllino la trasparenza delle elezioni, si preoccupino degli aspetti umanitari, favoriscano il processo di democratizzazione.è un prete coraggioso e combattivo che non risparmia le immagini forti: Ban Ki-Moon è una “mammoletta”. “È un bel giorno per morire quello in cui dichiariamo che non c’è riconciliazione possibile senza rispetto della libertà di opinione e della libertà di espressione”. “Io adesso sono stato dichiarato dal governo siriano un prezzolato dei terroristi islamisti e un membro di al-Qaida. Ma questa è una condanna a morte, voi state vedendo un morto che cammina.” Qualcuno tra i presenti deve aver pensato all’apparizione dell’arcangelo Michele. Giuliano Prandini

Conferenza del gesuita Padre Dall Oglio a Trieste sulla situazione in Siria

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La merenda dei mesi freddi – Schnite

Antico Buffet da Giovannivia Revoltella, 2 Trieste – Tel. 340 1948601

Ingredienti:

1 uovolattepane raffermozucchero

Sbattere l’uovo con il latte, bagnare le fette di pane da ambo i lati. Friggere nell’olio e poi zuccherare.

Ampio spazio per i vostro pranzo con amici e colleghi, il menù lo decidiamo assieme. Venite a prenotare!

Da 15 a 25 euro bevande escluse

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23 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Certamente dicembre ricco di antiche tradizioni folcloristiche e di numerose festività, era il mese più lungamente atteso da adulti e bambini. Secon-do un'antichissima tradizione nel periodo dell'Avvento si soleva andare a messa alle sei, prima delle luci dell'alba, per non perdere la giornata lavorativa. Dai villaggi della parrocchia dei punti luminosi procedevano nel buio gelido per le strade fangose, dapprima quasi impercettibili e poi sempre più evidenti: erano uomini e donne che facendosi luce con dei fanali si avviavano verso la chiesa, mentre giovani e ragazzi si illuminavano la strada con delle fiaccole improvvisate, fabbricate con fasci di rovi, fatti seccare dieci giorni prima. Durante il rito religioso veniva immancabilmente intonata un'antica lauda religiosa di 25 strofe incentrata sull'annunciazione dell'angelo Gabriele.Nello stesso periodo secondo il proverbio Da Santa Lucia (13.XII.) a Epifania (6.I) el porco cria (grida) si effettuava la macellazione dei suini, che avveniva col bel tempo e dopo il primo quarto di luna, perchè altrimenti si rischiava che la carne andasse male, una voce essenziale nell’economia contadina, perchè la carne suina ed i suoi rinomati derivati: il prosciutto, l’ombolo, le salsicce costituivano la base della cucina e venivano consumati con parsimonia dato che dovevano durare tutto l’anno.Nel periodo prenatalizio secondo un’antica usanza avveniva anche la benedizione delle case, in occasione delle quali il parroco – in cambio della tradizionale offerta di 10 uova e un piatto di fagioli per lui e un piatto di mais per il sacrestano – lasciava ad ogni famiglia una bustina di incenso da bruciare in occasione dei pranzi di Natale, Capodanno ed Epifania.I giorni che precedevano la vigilia di Natale si usava acquistare il baccalà, compito assegnato al capofamiglia. Nell’acquisto si seguivano delle «rego-le» non scritte: per vedere se era buono bisognava guardarlo in controluce: se era abbastanza trasparente con delle venature era ritenuto buono, se, invece era opaco, no, oppure secondo altri: doveva avere il ventre chiaro e il dorso scuro, o anche le pinne anteriori dritte.La vigilia di Natale, giorno di digiuno e penitenza, era dedicato alle pulizie ed ai preparativiper la cena e per il giorno seguente. Il padrone doveva tagliare la legna, inoltre accendere il ceppo di Natale (el zoco de Nadal) sul focolare, che avrebbe dovuto durare fino a Capodanno ed Epifania.(Coll’arivo negli anni

Trenta dello spar-

cher, ritenuto più comodo, sparì anche

questa tradizione in molte case). Nel pomeriggio doveva battere il baccalà (come raccomanda un noto proverbio: Donna, muss e bacalà, no i xe boni, se no i xe bastonà), di solito con il dorso dell’accetta su un ceppo e poi metterlo a bagno un’ora prima di cucinarlo.“Per Nadal e parla tutti gli animal” - recita il proverbio.Infatti, prima di andare a cena bisognava pensare anche agli animali dando loro il migliore foraggio e in abbondanza. Si andava a prenderlo in una grande cesta togliendone da ogni meda un po’ e mettendolo poi nella mangiatoia: si riteneva che se il ladro ne avesse rubato, i suoi animali lo avrebbero rifiutato. Sistemati gli animali si chiudeva la porta a chiave ed era severamente vietato entrare in stalla da quel momento, pena la morte, perchè si credeva che parlassero tra loro e commentassero criticamente il comportamento del padrone nei loro confronti.Di solito il pranzo era frugale, mentre il cenone di magro comprendeva un brodo di riso preparato coll’acqua di cottura del baccalà, la pasta fatta in casa condita con la sardella, seguita da un secondo piatto a base di baccalà in bianco all’istriana con contorno di verze. Si concludeva con i tipici dolci fritole e crostoli. Naturalmente non mancava il profumato vino nuovo che proprio in quei giorni subiva il secondo travaso. In attesa che l’allegro scampanio annunziasse la messa di mezzanotte si stava raccolti intorno al focolare in un’atmosfera intima, familiare, mangiucchiando noci, mandor-le, dedicandosi a vari giochi. Dopo la solenne messa della mezzanotte, allietata da canti natalizi, di ritorno si friggevano le luganighe, che erano già stagionate, accompagnate da abbondanti sorsate di terrano dal colore “del sangue della lepre”.I bambini andavano a dormire sognando i regali che il buon Gesù Bambino avrebbe portato loro durante la notte e, al risveglio, li avrebbero trovati sotto il cuscino con la loro grande sorpresa. Livio Prodan

L’AVVENTO A CALDIER NEL MONTONESE

ascoltare la voce dei piloti e vivere, sul piano simbolico, tutto ciò che avverrà davvero, una volta entrati a bordo. La musica come una colonna sonora, pronta a tradire momenti d’emozione e pathos (quelli della partenza) mescolandoli con quelli soavi e dolci del volo ad alta quota, durante i quali il viaggia-tore, mentre l’aereo procede spedito, s’immerge nei suoi pensieri e sogna… ad occhi aperti, luoghi di vacanza bellissimi e riposanti.

Oltre alla tecnica mentale, il dottor Pagnanelli ha pubblicato an-che un volume (193 pagine, La paura di volare, 14,5 €, Armenia) con consigli e ricette attinte dal mondo dei rimedi naturali. Tutti quelli che consentono di trasformare il trauma del viaggio in un piacere da vivere in assoluto relax! Cristalli da tenere in mano, aromi dall’effetto inebriante, farmaci omeopatici da portare con sé durante il volo, per prevenire crisi di panico e paure, fitoterapici dall’effetto tranquillante, tutto ciò che serve per affrontare il volo in assoluta serenità. Perché, da oggi, le vacanze sono dietro l’angolo… a portata di musica e terapie dolci! Senza dimenticare, naturalmente, l’augurio di un buon viaggio!

Info: www.laforzadellamente.it

Stiamo entrando nel cuore dell’inverno. Natale, tempo di viaggi, vacanze e sogni da realizzare! Non tutti possono muoversi dove e quando vogliono: molti restano prigio-nieri, impigliati nei luoghi d’origine nell’impossibilità di affrontare lunghi spostamenti in aereo. è l’aviofobia, let-teralmente, la ‘paura di volare in aereo’. Vi sono persone terrorizzate all’idea di entrare in aereo tanto da preferire rimandare i propri sogni a casa piuttosto che rischiare l’in-farto nel varcare la porta della carlinga. Esiste una tecnica, ideata dallo psichiatra triestino Roberto Pagnanelli, creata appositamente per superare i disagi relativi agli sposta-menti in aereo. È la ‘musicoterapia cinematografica’, tec-nica mentale realizzata mediante l’ascolto di un CD-audio (Musicoterapia cinematografica per la paura di volare, Edizioni il Punto d’Incontro, € 14,5, nelle migliori librerie) che consente all’ascoltatore di immergersi mentalmente in un volo a carattere simbolico. Egli può immedesimarsi, seduto sul divano di casa, nelle tappe del viaggio che andrà ad intraprendere. Sessanta minuti di musica, cor-redata dalle parole del medico che invitano a visualizzare l’aereo, sedersi, allacciare le cinture di sicurezza e partire! Che gioia! Si può udire il rombo dei motori alla partenza,

Io amo viaggiare in libertà Redazionale a cura dell'inserzionista

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La merenda dei mesi freddi – Schnite

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Ecco le risposte alla domande che più spesso ci vengono poste dai nostri pazienti. Quali sintomi rendono certa la diagnosi? L’ernia del disco lombare si manifesta con un quadro clinico caratterizzato da mal di schiena (non sempre presente), radicolopatia compressiva scia-tica o crurale, limitazione o impotenza funzionale e sintomi quali dolore, formicolii e/o debolezza ai muscoli ed ai territori innervati dalla radice ner-vosa compressa dell�arto inferiore. Il dolore crurale o cruralgia è un dolore che corre lungo la coscia sul davanti, mentre quello sciatico è un dolore posteriore lungo tutta la gamba, fino al polpaccio o al piede.Come si arriva alla diagnosi? I cardini su cui si deve basare il processo diagnostico sono tre: Anamnesi, Esame obiettivo con test clinici di coinvolgimento radicolare (irritativo, deficitario, paretico); Diagnostica per immagini e strumentale. Al riguardo, la tomografia computerizzata (TAC) e la Risonanza Magnetica (RM) sono pressoché sovrapponibili in termini di sensibilità diagnostica. è però da sot-tolineare che la RM non eroga radiazioni ionizzanti, visualizza meglio i tessuti molli (disco ed eventuale ernia)e le alterazioni del tessuto osseo spongioso. Quali sono i fattori di rischio per l’ernia del disco lombare? i principali fattori di rischio sono: Le occu-pazioni sedentarie e l�assenza di attività fisica. il sovrappeso, l’alta statura, la guida di veicoli a motore prolungata e costante, le vibrazioni, i lavori a elevato impegno fisico soprattutto se comportano abitualmente il sollevamento manuale di carichi, e le gravidanze.Ma quanti pazienti con sciatalgia ed er-nia si operano? E quali tipi di intervento chirurgico sono i più utilizzati? La risposta è piuttosto articolata; va premesso che la necessità o meno dell�intervento chirurgico variano a secon-da del caso e vanno valutate singolarmen-te. Detto ciò, i tassi regionali standardizzati per età e sesso oscillano ampiamente: da 6,87in Lombardia a 2,52 per 10.000 in Calabria. Solo nel 2001, sul totale delle operazioni, queste consistevano in interventi di discectomia (88%), discec-tomia per cutanea o laser (7%), chemonucleolisi (2%), o decompressione (2%). La scelta sul tipo di intervento adottato e sulla necessita o meno del medesimo, variano spesso di regione in regione, quasi ad indicare una �scelta basata sulle usanze� piuttosto che sulle evidenze scientifiche come invece sarebbe auspicato. Quando si raccomanda il trattamento chirurgico? Fortunatamente le situazioni in cui l’intervento chirurgico sia veramente da eseguire in urgenza sono rare. Una di queste può essere rappresentata dalla sindrome della cauda equina: comparsa di anestesia in zona pubica

e peri-anale con perdita del controllo degli sfinteri.Mentre invece la comparsa di deficit motorio (perdita di forza) in un paziente con diagnosi accertata di ernia del disco rende il paziente un potenziale can-didato all’intervento chirurgico, pur non rappresentando sempre un’indicazio-ne assoluta. In caso di ernia del disco, che provochi solo formicolii o dolore (la maggior parte di esse) l’intervento non rappresenta necessariamente la prima scelta ma vanno incoraggiati tentativi terapeutici alternativi all’interven-to quali le terapie mediche farmacologiche e la fisioterapia specialistica.Quali le possibili complicanze dell’intervento? Le complicanze più frequenti risultano la lacerazione della dura madre, il danno alle radici nervose, le infezioni della ferita chirurgica e la discite, che consiste nell’infiammazione del disco e delle vertebre adiacenti, talora estesa anche ai tessuti molli circostanti. Ovviamente tra le complicanze c’è quella di dover reintervenire nuovamente. Alcuni studi condotti in Finlandia hanno stimato rischi cumulativi di reintervento a nove anni pari al 18,9% e di interventi successivi dopo il primo reintervento a dieci anni pari al 25,1%. Altre fonti riportano che i tassi di reintervento dopo chirurgia del

disco lombare variano ampiamente dal 3% al 15%. I tassi di reintervento a uno e dieci anni, calcolati dal Registro nazionale svedese per la chirurgia della colonna lombare, dove sono state registrate 27.500 operazioni tra il 1987 e il 1999, sono risultati pari rispettivamente al 5% e al 10%. Sempre nel Registro nazionale svedese il tasso di mortalità a 30 giorni è stimato pari a 0,5 per 1.000 e l’incidenza delle complicanze pari a 2,7% per la discectomia convenzionale e a 5,8% per la microdiscectomia. Ma si può evitare l�intevento? Molte ernie del disco che danno sciatalgia e dolori anche da molto tempo possono trovare sollievo da specifici trattamenti fisioterapici e terapie mediche non chirurgiche. La fisioterapia specialistica può far migliorare la propria fun-zionalità e la qualità della vita oltre che ridurre il dolore, contemporaneamente educare e giocare d�anticipo sulle eventuali possibilità di recidi-va. Lo stesso Istituto superiore della Sanità suggerisce nelle proprie linee guida di tentare, quando non si è in presenza di sintomi gravi, un approccio fisioterapico basato su esercizi e specifici e terapie manuali mirate. Quali sono le alternative alla chirurgia? I trattamenti conservativi possono essere di

tipo farmacologico (analgesici, miorilassanti ed antinfiammatori) e di tipo fi-sioterapico non strumentale (manipolazioni della colonna, trazioni manuali, programma di esercizi, terapie manuali, rinforzo progressivo della muscola-tura della colonna). Vi è forte prova scientifica che un programma intensivo di esercizi, effettuato dopo il primo intervento chirurgico per il trattamento dell’ernia del disco lombare, iniziato entro 4-6 settimane dall’intervento, faciliti il recupero funzionale e il rientro al lavoro, diminuendo molto anche il rischio di re-intervento. Marco Segina

colonna vertebrale

Domande e risposte sull'ernia del discooperazione si o no?

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24 konrad settembre 2012

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Foodly è una nuova applicazione per iPhone ed iPad elaborata grazie alla collaborazione tra SISSA, Università degli Studi di Milano, Univer-sità Alma Mater Studiorum di Bologna ed Università degli Studi di Pe-rugia. Ha la struttura di un quiz e pone domande sul cibo in rapporto ai temi quali economia, società, biologia, agricoltura e molti altri. Da “Trivial Pursuit” a “Chi vuol essere milionario?” il meccanismo di questo tipo di giochi è sempre lo stesso, immediato e semplice con la comodità di un dispositivo mobile come supporto nel caso delle applicazioni. La caratte-ristica peculiare di Foodly è il tema che viene affrontato: ogni aspetto di come il cibo arriva sulla nostra tavola. Oltre alla conoscenza nozionistica su temi del tipo “Di quanto si prevede aumenterà la richiesta mondiale

di cibo nel 2030 rispetto al 2011?” questa applicazione può portare ad interessanti spunti di riflessione sul nostro modo di mangiare e su cosa sta dietro alla bistecca che troviamo sul piatto. è strano rendersi conto di quante poche cose sappiamo su un’attività quotidiana come il mangiare. Farsi delle domande ed informarsi sul modo in cui il cibo viene prodotto e sulla sua provenienza può essere un primo passo per raggiungere una maggiore consapevolezza nelle nostre scelte in fatto di alimentazione. Per inciso, si prevede che la richiesta mondiale di cibo nel 2030 rispetto al 2011 aumenterà del 50%. Giorgia Facis

“I diritti dei popoli e l’ambiente: l’esperienza del Tribunale Permanente dei Po-poli”. Con questo titolo Legambiente Trieste e il Comitato Pace Convivenza e Solidarietà “Danilo Dolci”, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Uma-ni, invitano a un incontro con Gianni Tognoni, Segretario Generale del TPP, che si terrà a Trieste il 10 dicembre alle ore 17, presso l’Aula magna di Androna Baciocchi 4 (laterale di via Lazzaretto Vecchio, all’altezza di via dei Burlo).Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è un organo della Fondazione Basso-Sezione internazionale. Nato nel giugno 1979, esso rappresenta la diretta prosecuzione dell’esperienza dei tribunali di opinione Russell I e II.Il TPP è un tribunale di opinione, la cui opera è rivolta a identificare e rendere pubblici i casi di sistematica violazione dei diritti fondamentali, in particolar modo per tutti quei casi in cui la legislazione nazionale e internazionale risultino fallimentari nel difendere il diritto dei popoli.Nei suoi trent’anni di storia il Tribunale Permanente dei Popoli ha accompa-gnato, anticipato e supportato le lotte dei popoli contro le violazioni dei loro diritti fondamentali, come la negazione del principio di autodeterminazione, le invasioni straniere, la distruzione ambientale e tutti quei casi di nuove forme di dittatura economica e di schiavitù.L’azione del TPP si basa sui principi espressi dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli ed è volta all’esame della realtà e allo studio del complesso di

cause storiche, politiche ed economiche che portano alla violazio-ne del Diritto dei Popoli, al fine di emettere delle “sentenze” che colpiscano, sotto forma giuridica, i responsabili delle violazioni di tali diritti.Il TPP è permanente ed è caratterizzato dal pluralismo ideologico

dei membri della giuria, scelti in base alle qualità morali, scientifiche, letterarie: tra essi vi sono anche alcuni vincitori di premi Nobel. Dalla sua nascita il TPP ha organizzato 36 sessioni, tutte incentrate sulle violazioni del diritto all’autode-terminazione interna ed esterna dei popoli. Tra le questioni trattate negli ultimi anni, il problema delle radici della legittimità, e dell’illegittimità, del diritto inter-nazionale è stato affrontato in diverse sessioni come: “L’impunità in America Latina” del 1991; “La Conquista e il diritto internazionale” del 1992; “Le politiche del Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale” del 1989 e del 1994; “Il diritto internazionale e le nuove guerre” del 2002.Un altro importante filone di analisi ha riguardato i crimini economici intesi come categorie strutturali delle violazioni dei diritti umani. In questa direzione sono an-date le sessioni sui “disastri industriali”, come Bhopal (1992) e Chernobyl (1996), e quelle su “Le imprese transnazionali e diritti dei popoli in Colombia” del 2008 e su “L’Unione Europea e le imprese transnazionali in America Latina” del 2010. Tutte le sentenze vengono inviate alle principali istanze internazionali e molte sono state discusse dalla Commissione per i diritti umani dell’ONU a Ginevra. Andrea Wehrenfennig

Sul sito http://www.internazionaleleliobasso.it/ si possono leggere le sentenze del TPP e trovare ampie informazioni sulle sue attività.

Debutterà il 10 dicembre sul web Radio Magica, una piatta-forma online, dedicata a bambini e ragazzi da 0 a 13 anni, alle famiglie e alle scuole, con storie, musica, video, testi e programmi di arte, scienze, cucina, natura. Un progetto realizzato da Fondazione Radio Magica Onlus proprio a Trieste, in una piccola sede a San Giovanni (via de Pastrovich, 1) che verrà inaugurata – non a caso – il giorno di San Nicolò, giovedì 6 dicembre alle ore 11.00. Per l’occasione, alle 17.00 alla Libreria Lovat, le principali voci dell’emittente (tutte a km 0) leggeranno ai bambini favole e fiabe, accompagnati dalla fisarmonica di Stefano Bembi.Il progetto nasce nel 2010 dall’idea di Elena Rocco, ricercatrice del Dipar-timento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 2002 Elena è diventata mamma di un bambino affetto da una sindrome genetica rara: da quel momento ha avuto modo di conoscere la storia di tanti genitori che, come lei, hanno dovuto fare i conti con la scarsità di contenuti per bambini e in particolare per bambini con bisogni speciali. Da qui l’idea di utilizzare le proprie conoscenze per creare un bene collettivo, qualcosa che potesse permettere a tutti di accedere a strumenti gratuiti, grazie alla rete e alle tecnologie digitali. Un luogo dove linguaggi nati per favorire l’accessibilità (come la lingua dei segni, il linguaggio dei simboli o la font ad alta leggibilità) non venissero pre-sentati solo come la soluzione per chi non potrebbe altrimenti godere di una

favola, ma come qualcosa di prezioso quanto qual-siasi altra lingua o linguaggio. La mission è, quindi, quella di realizzare il principio di inclusività in tutte le sue sfumature, proponendo, per esempio, video con la lingua dei segni così accattivanti da attrarre anche chi non ne ha necessità. “Quanto sarebbe bello se un bambino sordo potesse vedere lo stesso video con un amico udente semplicemente perché piace ad entrambi?” spiega Elena Rocco. “In più, secondo alcune recenti ricerche, lingue e linguaggi nati in

risposta a disabilità sono di supporto a tutti i bambini in età prescolare, per avvicinarsi ad esempio alla letto-scrittura, diffondendo in maniera silenziosa la cultura dell’inclusione.”Da dicembre il sito www.radiomagica.org ospiterà una web radio e contenuti on-demand (audio, testi e video), realizzati da una redazione di giovani pro-fessionisti del settore e da un’equipe di esperti dell’età evolutiva di diverse regioni italiane. Dal 2013, poi, realizzerà percorsi tematici con la collabora-zione di musei e parchi naturali (Fondazione Musei Civici Veneziani, Peggy Guggenheim Collection, Parco Natura Viva di Bussolengo...). Radio Magica collabora con l’ A.S.S.1 triestina, ha sostegno di Fondazione Vodafone Italia e il patrocino dell’Associazione Culturale Pediatri, del Centro Salute del Bambino, dell’Associazione Italiana Biblioteche, della Società Italiana per l’Educazione Musicale, di Nati per Leggere e Nati per la Musica, Peggy Guggenheim Collection, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. A. E.

Sapere di cibo

Radio Magica, molto più di una radio!26 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

i diritti dei popoli e l 'ambiente

Page 27: n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita ... · aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel

appUntamenti di dicembre e gennaio su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 20 gennaio27 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

1 sabato ingresso liberoPomeriggio di nuova ascensione Voce di Luce - meditazione/rilassamento mediante la voce e le musiche della can-tante lirica Krisztina Nemeth, insieme ai suoni di tamburi con Alberto Severi. Segue il dibattito in collaborazione con il P.A.G. di Trieste. Ore 18, Quinta Dimensione, Via Strabone 13, Trieste, prenotazione obbliga-toria. Info 347 9382478.

1-2 sabato e domenica ingresso liberoMercoledì veg La sede LAV (Lega Anti Vivisezione) di Trieste, organizza un tavolo informativo sull’alimentazione Vegetariana-Vegana. Scelta Etica-Ambientale-Sociale per un mondo migliore. Via Ponchielli 9.30-19.30.

3 lunedì ingresso liberoConsulenza genitoriale psicologica Il giorno lunedì 3 dicembre il “Progetto Rosa”, al sesto anno di attività, mette a disposizione gratuita delle donne iscritte gruppi di sostegno, consulenza genitoriale e psicologica, laboratori a tema. Prossimo appuntamento 3 dicembre dalle ore 16 alle ore 18 per il gruppo di elaborazione condotto dal dr. Bagatin, psicoterapeuta. Info e iscrizioni 338 8040215 - M.D.T. Via Filzi 8 V° piano.

3 lunedì ingresso liberoIncontri di meditazione Continuano anche in dicembre di lunedì dalle ore 19.15 le serate di meditazione gratuite, aperte sia agli esperti che ai neofiti, presso il Centro di Promozione Sociale in Via Filzi 8, V piano. Info e iscrizioni Se-greteria via Filzi 8, lun-ven ore 10-12 , 040 761040, [email protected]

da lunedì 3 a lunedì 17 ingresso liberoYoga nelle scuole tre incontri rivolti ad insegnanti ed edu-catori, per spiegare e per sperimentare come portare nelle classi il GiocaYoga. Docente Krisztina Nemeth, ore 18-20, Quinta Dimensione, Via Strabone 13. Info 347 9382478, prenotazione obbligatoria.

3-17 ogni lunedì ingresso liberoMeditazione di Luce per la Terra Co-creare la Nuova Terra, facilitare il Cambiamento in atto e il Salto quantico; meditazione di Luce per la Terra e l’Umani-tà, guidata da Arleen Sidhe, in connessione con i regni della natura, il cuore di Gaia e la Fratellanza di Luce; l’incontro sarà introdotto da una breve spiegazione a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull’Ascensione, la situa-zione attuale del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sen-tiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected]

4 martedì ingresso liberoElaborazione del lutto La Società Antroposofica organizza l’incontro mensile con il gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto, seguendo il testo “Confrontarsi con la

morte” Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p - ore 18.15-19.45. Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

5 mercoledì ingresso liberoSan Nicolò bio al Giardino Pubblico Reduce dai progetti di Legambiente “Orti e Boschetto” S. Nicolò porta doni ai bam-bini in v. Giulia 2 nella sala dell’A.r.a.c., inizio ore 16, ingresso libero. Info 338 2118453, [email protected]

6 giovedì ingresso liberoSan Nicolò bio a San Giovanni Reduce dai progetti di Legambiente Orti e Boschetto, S. Nicolò porta doni ai bambini al Centro di Aggregazione rionale, via S. Cilino 40/2, ore 16, ingresso libero. Info 338 2118453, [email protected]

6-27 ogni giovedì ingresso liberoMamme & Papà separati Associazione per la tutela dei diritti dei figli nella separazione, rivolge i propri servizi a chiunque sia coinvolto diretta-mente o indirettamente nelle problema-tiche inerenti le separazioni coniugali in presenza di figli, offre gratuitamente sostegno psicologico e legale servendosi del volontariato di professionisti quali psicologi, avvocati e pedagogisti, nonché della presenza di Soci che già hanno vissuto in prima persona le esperienze della separazione. Incontri ogni giovedì alle ore 20.30 nella sede di Banca Etica in via Donizetti 5/a. Info 040 9896736, [email protected], www.mammepapaseparati.org

7-28 ogni lunedì ingresso liberoMeditazione di Luce per la Terra Co-creare la Nuova Terra, facilitare il Cambiamento in atto e il Salto quanti-co; meditazione di Luce per la Terra e l’Umanità, guidata da Arleen Sidhe, in connessione con i regni della natura, il cuore di Gaia e la Fratellanza di Luce; l’incontro sarà introdotto da una breve spiegazione a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull’Ascensione, la situazione attuale del passaggio di frequenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected]

7 venerdì ingresso liberoDomande-risposte su Ernia del disco Un Esperto del Centro Rieducazione Colonna Vertebrale a disposizione per rispondere alle domande più frequenti sull’ernia del disco ed i suoi sintomi. Cen-ni di anatomia ed indicazioni alle terapie utili per risolverla. Questa sera a partire dalle 18:15 presso il Poliambulatorio Fisiosan di Via Genova 21. Posti limitati, utile la prenotazione. Info 040 3478678.

8-9 sabato e domenica ingresso liberoFeeling sound-overtone music Concerto e workshop con Igor Ezendam, Libera la tua voce! concerto ore 21 l’8 dicembre, workshop dalle 10-16 il 9 dicem-bre, nella sede della Quinta Dimensione, Via Strabone 13, Trieste, Prenotazione obbligato-ria. Info 347 9382478.

10 -17 lunedì ingresso liberoDipendenza emotiva Talvolta un rapporto affettivo o la sua assenza diventano sofferenza che domina sentimenti e azioni e dalla quale non si è capaci di liberarsi. L’associazione Centro Studi I.Fa.S., propone una serata di con-fronto su questa tematica il 10 dicembre ore 20 in via XXX ottobre 4. Info 040 634247, 040 9881297, 348 3993430.

11 martedì ingresso liberoLa famiglia in trasformazione La Società Antroposofica organizza l’incontro mensile per una possibile comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia in trasfor-mazione” Ed. Novalis in v.Mazzini 30, I p ore 18.15-19.45 Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

11 martedì ingresso liberoSciogliere il corpo, liberare energia Serata pratica di bioenergetica con esercizi per il corpo, il respiro e con movi-menti di scarica e carica energetica. Ass. Espande, ore 20.15, v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.trieste.espande.it

12 mercoledì ingresso liberoSintomi e chakra Ogni sintomo, anche il più banale, comu-nica un disagio interiore. Introduzione alla psicosomatica e al linguaggio dei Chakra Conferenza introduttiva al corso con Patri-zia e Sandro alle ore 20.30 all’Ass. Meri-clere in via Mazzini 30. Info 334 6728109.

12 mercoledì ingresso liberoRespirare consapevolmente Serata di riflessione con esperienza pratica sul respiro consapevole quale potente strumento per governare il flusso dell’energia tra il sé ed il mondo. Ass. Espande, ore 20.30, v. Coroneo 15. Info 335 8459003, www.trieste.espande.it

12 mercoledì ingresso liberoEssere un’operatore olistico Come esercitare la professione con serenità, qualità e riconoscimento. S. B. Chiarion, Counselor, ref. albo categoria SICOOL, farà chiarezza su: normativa vigente e futura; formazione qualificante; riconoscimento degli studi, etc. Alle ore 18,30 presso l’Ass.Gendai Reiki Italia, V.Beccaria, 7. Info 334 9161209.

12 mercoledì ingresso liberoL’arte e il Natale Universale Conferenza di L. Calvo e A. Deklic alle ore 19 alla Scuola Superiore d’Arte, Magna Fraternitas Universalis in via Mazzini 30 5° p. Info 333 4236902, 040 2602395.

13 giovedì Corso di pittura L’Ass.Agricoltura Biodinamica organizza un corso guidato dalla pittrice Nerella Venier sul tema “Dalla festività di Michele al Natale”-presso la sede di v.Mazzini 30 Ip ore 18-19.30. Info 333 7864810, www.rudolfsteiner.it

13 giovedì ingresso liberoL’arca di Noè La costruzione della soddisfazione e del

successo in tempo di crisi. Conduce il Dr. Giandomenico Bagatin, psicologo psico-terapeuta, alle ore 17.30 presso M.D.T. Via Filzi 8 V° piano. Info 040 761040, 338 8040215.

13 giovedì ingresso liberoPunto vegetariani Incontro mensile dal titolo “La gentile scelta vegetariana per l’equilibrio psicoemozio-nale ed energetico” con Susanna Beira e Marco Bertali medici delegati Ass. Vegeta-riana Italiana-ore 17.15-18.30. Banca Etica, via Donizetti 5/a.

13 giovedì ingresso liberoSos cervello Campagna sociale di psicofarmaco-vigilan-za, incontro dal titolo “ Far fiorire il nostro cervello” con lo psichiatra Marco Bertali-ore 18.45-20.30. Banca Etica, via Donizetti 5/a.

13 giovedì ingresso liberoSloveno per tutti Incontro informativo gratuito sui nuovi corsi, adulti e ragazzi, ore 18 alla Scuola di sloveno, v. Valdirivo 30. Info 040 761470 ore 17-19, altri orari 338 2118453, [email protected]

14 venerdì Viaggio attraverso le emozioni Uno straordinario viaggio attraverso le emozioni che sono dentro di noi, come riconoscerle e viverle al meglio. Ascoltiamo la musica e trasformiamo il nostro sentire in movimento. Un percorso rivolto a chiunque voglia approfondire la conoscenza di sé e voglia trovare strumenti per gestire e risolvere i piccoli problemi quotidiani. Con-duce Patrizia Mazzuchin Counsellor socio professionista AICo FVG alle ore 20 presso Opera Figli del Popolo Trieste. Necessaria prenotazione richiesti abiti comodi. Info 345 7652654, [email protected]

14 venerdì ingresso liberoCarazo, un David nel XX secolo Il Presidente di un piccolo paese che non si è mai piegato agli interessi dei potenti. Conferenza di Guido Marotta e Leonardo Calvo alle ore 19 alla Magna Fraternitas Universalis in via Mazzini 30 3° p. Info 333 4236902, 040 2602395.

14 venerdì ingresso liberoIl transito 2012 della Nuova Terra 42° incontro: a che punto siamo ora, facilitarsi il Salto quantico. I grossi cam-biamenti a livello individuale, sociale e planetario, segnali del risveglio di coscienza e spirituale, del passaggio di frequenza già in atto; questa meravigliosa opportunità di ascensione in 5° dimen-sione per la Terra e l’Umanità, attesa con gioia in seno alla Fratellanza Galattica di Luce; Messaggi di condivisione per vivere al meglio questi momenti di trasformazione interiore e nel quotidiano. Conferenza di Arleen Sidhe alle ore 20.15 presso assoc. LAM-Il Sentiero in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected]

14 venerdì ingresso liberoVivere l’Ascensione Planetaria 43° incontro: a che punto siamo ora, facili-tarsi il Salto quantico. I grossi cambiamenti a livello individuale, sociale e planetario,

Trieste dicembre

Page 28: n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita ... · aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel

Trieste dicembre

segnali del risveglio di coscienza e spirituale, del passaggio di frequenza in atto; questa meravigliosa opportunità di ascensione in 5° dimensione per la Terra e l’Umanità, attesa con gioia in seno alla Fratellanza Galattica di Luce; Messaggi di condivisione per vivere al meglio questi momenti di trasformazione interiore e nel quotidiano. Conferenza di Arleen Sidhe alle ore 20.15 presso assoc. LAM-Il Sen-tiero in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected]

15 sabato Corso di Euritmia L’insegnante Giusi Lafranconi guiderà il corso di Euritmia presso la Casa-Dom Brdina Opicina via di Prosecco 109, ore 10-11.30. Organizza l’Ass.Agricoltura Biodinamica. Info 333 7864810, www.rudolfsteiner.it

15 sabato La straordinaria storia della tua vita Ogni vita contiene elementi unici che ne fanno una incredibile ricchezza ma molti preferiscono guardare altrove attratti da immagini illusorie di vite vissute da altri. Seminario condotto da Sauro Tronconi per possedere strumenti e modalità di os-servazione dove comprendere che anche l’incontro che sperimenteremo fa parte della straordinaria storia della nostra vita! Info 380 7385996, www.trieste.espande.it

15 sabato ingresso liberoDivertiamoci disegnando fumetti Laboratorio gratuito per bamini e ragazzi dalle ore 16.30 alle 18 alla Scuola d’Arte sintesi Fondazione ELIC in via Mazzini 30 5° p. Info 333 4236902, 040 2602395.

16-24 da dom. a lun. ingresso liberoTavolo LAV (lega anti vivisezione) La sede di Trieste della LAV organizza un tavolo informativo il 16-21-22-23-24 di-cembre presso il C.C. “Le Torri d’Europa” dalle 13 alle 20 con raccolta fondi per gli animali meno fortunati.

21 venerdì Natale 2012 “Il solstizio d’inverno risorge nel cuore dello zodiaco per rivificare il cosmo” rel. Dario Anderle. Organizza la Società An-troposofica presso la sede di via Mazzini, 30 1p. Prenotazione consigliata max 60 posti. Info 040 280533, 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

21 venerdì ingresso liberoFesta della luce Un giorno particolare, un incontro spe-ciale per stare insieme: meditazione, conferenza, voce di luce, nella Quinta Dimensione, ore 11.45-23 in via Strabone 13. Info e prenotazione 347 9382478.

22 sabato Festa del Solstizio e la Nuova Terra Seminario di attivazione del nuovo Corpo Cristallino nell’ascensione e Meditazione di luce per la Nuova Terra, seguita dalla Festa del Solstizio con gioia condivisa di

canti sacri delle culture del mondo e della tradizione celtica. Dalle ore 18, luogo in via di definizione, conduce Arleen Sidhe. info 347 2154583, [email protected]

29 sabato ingresso liberoCinema e Shoah Per non dimenticare, proiezione film “FKL” ore 20.30 al Multicultura Center. Iniziativa Circolo cinema Charlie Chaplin, V. Valdirivo 30. Info 338 2118453, [email protected]

29 sabato Linguaggio del corpo Percorso esperienziale per riconoscere i bisogni da soddisfare e migliorare la qualità della vita con Leonarda Majaron 9.30-13 ad Aurisina Casa Igo Gruden. Info e prenotazioni 338 3623744.

1 martedì ingresso liberoMarcia della pace Marcia dei cittadini di buona volontà per la pace e la giustizia nel mondo. Ritrovo ore 15.30 P.le Giotti. Info e adesioni 338 2118453, [email protected]

7 lunedì ingresso liberoYogadonna: per il benessere Yoga Kundalini e Pratiche specifiche per la donna, Mantra yoga e meditazioni. Le iscrizioni sono aperte per i Corsi che iniziano il 7 gennaio. Nuova Sala Yoga via Carducci 30. Info 349 3534896, www.yogadonna.it... e qualunque cosa tu fac-cia, la farai meglio...

7 lunedì ingresso liberoYogayoga: per la serenità Nuovi Corsi di yoga per tutti, yoga Kundalini, Mantra e Meditazioni ad iniziare da gennaio nella Nuova Sala Yoga via Carducci 30. Le iscrizioni sono aperte, prove gratuite. Info 333 9957271, www.yogayoga.it

7-28 ogni lunedì ingresso liberoMeditazione di Luce per la Terra Co-creare la Nuova Terra, facilitare il Cam-biamento in atto e il Salto quantico; medi-tazione di Luce per la Terra e l’Umanità, guidata da Arleen Sidhe, in connessione con i regni della natura, il cuore di Gaia e la Fratellanza di Luce; l’incontro sarà introdotto da una breve spiegazione a titolo informativo, e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento sull’Ascensione, la situazione attuale del passaggio di fre-quenza e cambiamento di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco 4. Info 347 2154583, [email protected]

8 martedì ingresso liberoElaborazione del lutto La Società Antroposofica organizza l’incontro mensile con il gruppo di sostegno per l’elaborazione del lutto, seguendo il testo “Confrontarsi con la morte” Ed. Novalis in via Mazzini 30, I p - ore 18.15-19.45. Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

8-22 ogni martedì ingresso liberoYoga nelle scuole rivolti ad insegnanti ed educatori, per spiegare e per sperimentare come por-tare nelle classi il GiocaYoga. Docente: Krisztina Nemeth. Ore 18-20, Quinta Di-mensione, Via Strabone 13, Trieste. Info 347 9382478, prenotazione obbligatoria.

10 giovedì ingresso liberoPunto vegetariani Incontro mensile dal titolo “Ma che ambientalisti siamo, se non diventiamo vegetariani?” con Susanna Beira e Marco Bertali medici delegati Ass.Vegetariana Italiana, ore 17.15-18.30-Banca Etica, via Donizetti 5/a.

10 giovedì ingresso liberoSos cervello Campagna sociale di psicofarmaco-vigilanza, incontro dal titolo “Il dono pre-zioso della depressione” con lo psichiatra Marco Bertali - ore 18.45-20.30. Banca Etica, via Donizetti 5/a.

10 giovedì ingresso liberoOrtho-bionomy: la trasformazione... Ortho-Bionomy: la trasformazione dell’Osteopatia. Relatore Alex Lattanzi - Ore 20 - Via Cumano, 5 Trieste. L’Ortho-Bionomy® è un metodo di lavoro dolce di riequilibrio corporeo ed energetico basato sulla stimolazione di riflessi autocorrettivi, utile per liberarsi da tensioni muscolari e da blocchi fisici e mentali. Info 328 1570691, [email protected]

10 giovedì ingresso liberoSloveno per tutti Incontro informativo gratuito sui nuovi corsi, adulti e ragazzi, ore18 alla Scuola di sloveno, v. Valdirivo 30. Info 040 761470 ore 17-19, altri orari 338 2118453, [email protected]

11 venerdì ingresso liberoAssociazione Shanti Ashtanga, Sivananda e Yoga Nidra, teoria e pratica per la vita di tutti i giorni, serata colloquiale con Dario Buratto. Alle ore 20.30 presso l’ass. Shanti Trieste, via Carducci 12, segreteria 17-19. Info 040 3478445, [email protected], www.shanticenterts.it, www.darioburatto.com/it

11-13 da venerdì a domenicaSeminario del ven. Khenchen Sherab Venerdi 11 ore 20,30 -sabato 12 e domeni-ca 13 gennaio 2013 ore 9,30/11,30 - 15/17 presso la Sala Actis di via Corti 3/A, Il Ven. Khenchen Sherab Gyaltsen Rinpoche terrà l’insegnamento di Buddha Sakyamu-ni “La Lampada di Gioielli” elogio del Bo-dhicitta redatto da Khunu Rinpoche Tenzin Gyaltsen (1895-1977) Insegnante di S.S. il XIV Dalai Lama. A seguire la domenica l’iniziazione di Buddha Sakyamuni. Info e iscrizioni 040 571048.

13 domenica ingresso liberoIl secondo chakra Seminario pratico, condotto da Krisztina Nemeth, ore 14,30 - 18,30, nella sede della Quinta Dimensione, Via Strabone 13. Info e prenotazione obbligatoria 347 9382478.

14 lunedì Associazione Shanti A partire da lunedì 14 Gennaio 2013 - ogni lu-nedì e mercoledì - fino a fine Febbraio, hatha yoga mattina, pomeriggio e sera! Con Clara Dessenibus: yoga-antistress, per liberarsi dalle tensioni e ritrovare la calma interiore, dalle13.30 alle 15, e yoga-benessere, per mantenere corpo e mente in equilibrio, dalle 15.30 alle17; con Monica Però: yoga-vitalità, viaggio attraverso i chakra per risvegliare l’energia interiore, nei seguenti orari: 9-10.30, 17-18.30, 18.30-20. Con Dario Buratto: yoga nidra (rilassamento guidato), dalle 20 alle 20.45, e ashtanga yoga dalle 20.45 alle 22.15. Con Sonia Aurora: ginnastica cinese dei cento giorni, antiche tecniche cinesi per la salute ed il benessere psicofisico; orari: 13.30-15, 15.30-17, 17.30-19. Vieni a fare una prova gratuita! Info 040 3478445 ass. Shanti Trieste, via Carducci 12, segreteria 17-19, [email protected], www.shanti-centerts.it, www.darioburatto.com/it

14-28 ogni lunedìVerso una donna nuova! 10 incontri dalle 20 alle 21.30 tutti al femminile a cura di Luisa Negrini (www.luisanegrini.eu) al Twins Club, via Econo-mo 5. Radicamento, ciclicità, accoglienza, sessualità e amore ... per esplorare e ap-profondire il Mistero dell’esser Donna.

15 martedì I bambini vogliono parlare Impariamo ad ascoltarli e a parlare con loro. Ciclo d’incontri sull’arte dell’Ascolto Attivo e la Comunicazione Efficace per relazioni amorevoli. Info e iscrizioni 320 4332011.

15 martedì ingresso liberoDichiariamogli pace alla terra Conferenza del Dr Guido Marotta del Centro Studi Generali Dr David Ferriz Olivares, alle ore 17.30 alla Libreria del Centro (Borsatti) in via Ponchielli 3. Info 333 4236902, 040 2602395.

16 mercoledì ingresso liberoTiepolo: la forza percettiva... ...dello sguardo attraverso la luce e il co-lore. Conferenza di Leonardo Calvo alle ore 19 alla Scuola Superiore d’Arte, Ma-gna Fraternitas Universalis in via Mazzini 30 5° p. Info 333 4784293, 040 2602395.

17 giovedì Sloveno per ragazzi ingresso libero Incontro informativo sui nuovi corsi per ragaz-zi, ore 18 alla Scuola di sloveno, via Valdirivo 30. Info 040 761470 ore 17-19, 338 2118453, [email protected]

18 venerdì ingresso liberoCome essere felici senza... ... avere soldi, lavoro, amore... incontro con il operatore olistico Fulvio Kavrecic alle ore 20,30 presso la Quinta Dimensione, Via Strabone 13, prenotazione obbligatoria. Info 347 9382478.

18 venerdì ingresso liberoIl dr Serge Raynaud de la Ferrière: il suo apporto al cambio di paradigmi nella scienza e nella mistica. Conferenza del Dr Guido Marotta alle ore 19 alla Magna Fra-ternitas Universalis in via Mazzini 30, 3° p. Info 333 4236902, 040 2602395.

appUntamenti di dicembre e gennaio su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 20 gennaio28 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Trieste gennaio

Page 29: n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita ... · aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel

Pordenone

appUntamenti di dicembre e gennaio su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 20 gennaio

22 martedì Scuola di Eft e Transurfing Tecniche semplici per il benessere e la gestione della vita alla portata di tutti. Sono aperte le iscrizioni per i corsi e gruppi di pra-tica guidati. Info e iscrizioni 320 4332011.

22 martedì ingresso liberoLa formazione all’osservazione... ...nel bambino e nell’adulto. Conferenza del Dr Guido Marotta del Centro Studi Generali Dr David Ferriz Olivares, alle ore 17.30 alla Libreria del Centro (Borsatti) in via Ponchielli 3 Info 333 4236902, 040 2602395.

24 giovedì ingresso liberoCinema e Shoah Per non dimenticare, proiezione film La scelta di Sophie ore 20.30 al Multicultura Center iniziativa del Circolo cinema Charlie Chaplin, V. Valdirivo 30. Info 338 2118453, [email protected]

26 sabato ingresso liberoPomeriggio di nuova ascensione “Voce di Luce” meditazione/rilassamento mediante la voce e le musiche della can-tante lirica di Krisztina Nemeth, segue il dibattito in collaborazione con il P.A.G. di Trieste. Ore 18 nella Quinta Dimensione, Via Strabone 13 a Trieste, prenotazione obbligatoria. Info 347 9382478.

26 sabato ingresso liberoCinema e shoah Per non dimenticare, proiezione film “Europa, Europa” ore 20.30 al Multicultura Center. Iniziativa Circolo cinema Charlie Chaplin, V. Valdirivo 30. Info 338 2118453, [email protected]

26-27 sabato e domenica Introduttivo al Craniosacrale Il Cranio-Sacrale nel quotidiano: espe-rienze e confini per facilitare le forze espressive della Salute. B.C.S. Scuola di Formazione C-S Biodinamico 9,30-13 14,30-18 ad Aurisina Casa Igo Gruden. Info e prenotazioni 345 9226622 Claudio.

26-27 sabato e domenica Meditazioni taoiste di lunga vita Due giorni intensi di pratiche in cui scopriremo come portare riequilibrio al nostro corpo ed emozioni fondendoci con l’universo per Vivere una Lunga e Sana Vita. Info Giacomo 347 2637990.

29 martedì ingresso liberoLa famiglia in trasformazione La Società Antroposofica organizza l’incontro mensile per una possibile comprensione delle tematiche familiari, seguendo il testo “La famiglia in trasfor-mazione” Ed. Novalis in v.Mazzini 30, I p ore 18.15-19.45 Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

29 martedì ingresso liberoCinema e shoah Per non dimenticare, proiezione film “FKL” ore 20.30 al Multicultura Center. Iniziativa Circolo cinema Charlie Chaplin, V. Valdirivo 30. Info 338 2118453, [email protected]

29 martedì ingresso liberoLa spirulina: l’alimento più antico... ...del futuro. CEGEN Centro Studi Generali Dr David Ferriz Olivares Conferenza con Guido Marotta alle ore 17.30 alla Libreria del Centro (Borsatti) in via Ponchielli 3. Info 333 4236902, 040 2602395.

31 giovedì ingresso liberoCinema e Shoah Per non dimenticare, proiezione film “La settima stanza” ore 20.30 al Multicultura Center. Iniziativa Circolo cinema Charlie Chaplin, V.Valdirivo 30. Info 338 2118453, [email protected]

Meditazioni di Osho Si praticano tutte le settimane presso l’associazione Hara Yoshi di via Palestrina 3. Info Alessandro 347 8266710, [email protected]

Corsi di Restauro Ligneo Il Laboratorio D’Eliso & Tomè organizza, presso la propria sede, corsi amatoriali di restauro del mobile e dei manufatti lignei. Potete visitarci in via Alfieri 10\a, a Trieste. Info 040 763116, www.restaurodelisotome.it Associazione Enosis: corsi di Yoga Lezioni di Yoga a Trieste, presso Bio & Fun in via Economo 12/9: lunedì alle ore 20, mercoledì alle ore 13 e giovedì alle ore 19. A Muggia presso il Circolo ACLI in viale Frausin 9 il mercoledì alle ore 20. Lezione di prova gratuita. Info 340 2768293, 328 4717996, www.associazione-enosis.it

Società Antroposofica di Trieste Ogni martedì 20-21.30 studio sul testo di R. Steiner “Massime antroposofiche”. Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo “L’uomo come corpo, anima e spirito” di F. Pavisi. Le attività sono gratuite presso la sede via Mazzini 30, I p. Info 339 7809778, [email protected], www.rudolfsteiner.it

Ass. Agricoltura Biodinamica Ogni primo e terzo mercoledì studio con la Sezione di Biodinamica Venezia-Giulia sul testo di R. Steiner “Le api” i rimanenti mercoledì incontro sulla nascita e storia dell’agricoltura biodinamica. Ore 20-21.30 presso la sede v.Mazzini 30, I p. Info 333 7864810, www.rudolfsteiner.it

Incontri con Legambiente Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto informativo dei soci di Trieste della Banca Popolare Etica). Circolo Verdeazzurro di Legambiente Trieste. Info 366 3430369, 366 5239111, fax 040 9890553, [email protected]. Segui le nostre iniziative su www.legam-bientetrieste.it

Movimento consapevole Incontro intensivo di danza contempo-ranea con Daša Grgič, danza-trice, coreografa, insegnante di danza contemporanea e danzeducatore®. Il 3

febbraio 2013 dalle 14 alle 17, presso Ass.Shanti Trieste, via Carducci 12, Info 333 8139018, [email protected], adesioni entro il 25 gennaio.

Meno-pausa più saggezza 4 incontri mensili per comprendere ed elaborare le tematiche legate alla meno-pausa e ri-conoscere il proprio corpo con l’utilizzo della naturopatia dello yoga e dei rimedi floreali. Da febbraio a maggio 2013. Info Claudia 339 6547898, Rita 334 7520208 e Vanna 347 8461831.

Dai una svolta alla tua vita! Tecnico ed Operatore Olistico. Corsi di massaggio e crescita personale. Operatività immediata, già dopo 4 mesi. Certificazioni riconosciute. Frequenza week-end o indivi-duale. Info 334 9161209, www.centrolos.it

Cure Essene l’Aura e Forme Pensiero Le terapie essene e la lettura dell’Aura; Un incontro con sè stessi, di guarigione e armonia interiore, fisica e sottile; il sistema dei chakra e relativi organi, la circolazione pranica e sottile dei nadi, il Suono, gli oli essenziali, i campi aurici e i corpi di luce; il legame e origine delle malattie e le Forme Pensiero, trasmutarle in luce; Un aiuto alle problematiche, le disarmonie, i disagi del corpo e dell’anima. Incontri, conferenze e trattamenti individuali con Arleen Sidhe, terapeuta certificata alla scuola di forma-zione di terapeuti di Anne Givaudan e del dott. Antoine Achram. Info 347 2154583, [email protected] Yoga della musica e Canto Armonico L’uso del suono e della voce quale mezzo riequilibrante del benessere psicofisico; Nada e MantraYoga; Rilevamento del proprio Suono fondamentale o tonica indivi-duale; Effetti e uso consapevole delle scale e intervalli musicali; Risonanza corporea e organi interni; Gestualità, voce e corpo; Canti delle Tradizioni, stili, espressione; Armonizzazione dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni creatori di luce, forme e colori; Il Canto Armonico e Overtones. Lezioni individuali, frequenza e orari personalizzati; a richiesta si organizzano corsi, laboratori e seminari di gruppo; con Arleen Sidhe. Info 347 2154583, [email protected]

Musica e Canto celtico Corsi di Canto tradizionale (stile, espres-sione e lingue delle aree celtiche) e degli strumenti in uso nella tradizione: feadog (flauto irlandese), bodhran (tamburo celtico), chitarra per accompagnamento. A cura di Arleen Sidhe, cantante, musicista e inse-gnante formatrice del settore. Info Arleen 347 2154583, [email protected]

Meditazione della sera ogni giovedi ore 21, presso la sede della Quinta Dimensione, Via Strabone 13, Trieste. Info 347 9382478, prenotazione obbligatoria.

Canti e Danze sacre dal mondo Si organizzano a richiesta di gruppi ed associazioni, corsi e seminari di Canti e Danze sacre in cerchio delle culture dei popoli, di guarigione, di meditazione, ritualità e cicli della Natura, gli Elementi, la Terra e il Cosmo, la celebrazione alla Vita; per i Canti, lezioni individuali o di gruppo sono attive durante tutto l’anno con giornate e orari personalizzati. Con Arleen Sidhe, esperta e insegnante di canti e danze sacre e popolari, tradizioni e spiritualità, musicista, cantante e musicodanzaterapeuta. Info 347 2154583, [email protected]

Shiatsu l’arte dell’ascolto Un percorso di 8 incontri... Alla scoperta della semplicità e del benessere attra-verso la pratica dello shiatsu. Mercoledi 16 gennaio 2013 ore 20 prova gratuita. Associazione Culturale LeVieDelBlu, via S.Francesco, 15 III° piano. Info Jan 366 3029789, Ingrid 347 1637692.

Comunicazione analogica (Emotiva) spiega come interpretare un segno, un gesto, un comportamento, una parola per capire le nostre e altrui esigenze e rela-zionarci positivamente con il mondo. Con-tattaci per partecipare alla presentazione delle “Discipline Analogiche” (TS, UD e Go con ingresso gratuito). Info 335 7029917, 040 54848, ipnosi.tel, [email protected]

Quinta dimensione Corsi di Yoga a Modo Mio, Yoga bambini-genitore, percorsi personalizzati. L’incon-tro, La via della Voce di Luce, Seminari, Concerti, Eventi. Info 347 9382478, Via Strabone 13 a Trieste, www.quintadimen-sionedikrisztinanemeth.blogspot.it

2 domenica ingresso liberoFesta d’Avvento ... buio sulla Terra, luce nei cuori. Con i bambini si vive un intenso sentimento d’attesa, preparando i doni per il Natale. Inizio ore 11: teatrino delle pupette, la-boratori di corone d’Avvento, candele di cera d’api ad immersione, lana infeltrita e arance profumate. Bazar di giocattoli, oggetti in lana. Ricco buffet e caffetteria! Scuola Waldorf Piazza della Repubblica, 33 Borgnano di Cormons (GO)

29 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Gorizia dicembre

Page 30: n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita ... · aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel

30 konrad aprile 2012

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15 sabato Komyo Reiki: seminario primo livello IL Komyo Reiki nasce dalla volontà del suo fondatore, il Rev. Hyakuten Inamoto, di riportare la disciplina Reiki verso la tradi-zionale spiritualità del metodo originario di Mikao Usui. Info Giacomo 347 2637990.

15 sabato - 16 domenica Longevity Energetic a Monfalcone I movimenti che ringiovaniscono. Energia sottile per equilibrio, forza, creatività. Due giorni intensivi per imparare il metodo del libro Longevity di Howard Lee (Mondadori). Info Marco Casale 333 2084377.

7 lunedì Esercizi di bioenergetica Presso lo Studio Ercoli di Viale Ledra 64 a Udine, inizio delle Classi d’esercizi bioenergetici a cura di Claudia Marega diplomata SIAB Società italiana di analisi bioenergetica. Info 346 4717858.

19 sabato ingresso liberoAsilo e scuola aperti La pedagogia Steiner-Waldorf, il corso di studi, la visita della scuola, il teatrino delle pupette alla scuola dell’Infanzia. Sarà effettuato un servizio di intrattenimento dei bambini. Alle ore 15 presso la Scuola Waldorf - Borgnano di Cormons piazza della Repubblica, 33. Info 0481 67496.

26 sabato La triarticolazione sociale “La nuova economia: primi passi verso la triarticolazione sociale”. In un contesto ca-ratterizzato dal crollo delle economie e del tradizionale modo di concepire la politica e le istituzioni, è possibile trovare un modo del vivere sociale che sia adatto all’uomo d’oggi per evitare che le riforme auspicate continu-ino a perpetuare gli stessi errori. A cura di Sabino Pavone, maestro nella Scuola Wal-dorf di Conegliano, attivo a livello nazionale all’interno dell’organizzazione delle Scuole Waldorf in Italia. Ore 20.30 presso Scuola Waldorf p.zza della Repubblica,33 Borgano di Cormons (GO). Info 0481 67496.

Associazione Spazio organizza - corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle ore 9 alle ore 10.30 e il martedì dalle

ore 17.30 alle ore 19, con inizio lunedì 14 gennaio 2013; - corso di Qi Gong (ginnastica tradizionale cinese) il giovedì dalle ore 17.15 alle ore 18.15, con inizio giovedì 17 gennaio 2013, presso la Pale-stra Spazio via Marega 26 Lucinico. Info 0481 32990. Associazione Corpo Libero Organizza Corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì e mercoledi dalle ore 18 alle ore 19.30 e dalle ore 20 alle ore 21.30 ed ogni giovedì mattina dalle ore 9.30 alle ore 11, con inizio lunedì 14 gennaio 2013, a Ronchi dei Legionari presso la Palestra Corpo Libe-ro via Roma 15. Info 0481 777737, Anna 0481 32990.

6 giovedì ingresso liberoSerate gratuite del BenEssere Un paio d’ore per praticare esercizi corporei e di meditazione per rilassarci e stare bene. Ogni serata entreremo in contatto con una nuova tecnica utile per ri-conoscere la forza guaritrice che è in noi. Aps Centro Olos, via Oberdan 3. Info 334 9161209.

10-29 giovedì e martedì ingresso liberoSerate gratuite del BenEssere Un paio d’ore per praticare esercizi corporei e di meditazione per rilassarci e stare bene. Ogni serata entreremo in contatto con una nuova tecnica utile per ri-conoscere la forza guaritrice che è in noi. Aps Centro Olos, via Oberdan 3. Info 334 9161209.

19-27 sabato e domenicaMassaggio base e su persona seduta BenEssere per te e per gli altri. Corsi per imparare ed essere subito operativi! 19-20 e 26-27 gennaio a Pordenone. Certificazio-ni qualificanti. Info 334 9161209,www.centrolos.it

Guarigione a tutto tondo Viaggi spirituali, Reiki, Alfa-Healing, Terapia Regressiva, Terapia del Suono, Astrologia, Integratori. Info 331 7692442, www.reikispiritmondo.wordpress.com, www.merkabaviaggi.altervista.it

1 sabato ingresso liberoAyurveda: il film Proiezione del bellissimo filmato di Pan Nalin: Ayurveda, arte di vivere, arte di guarire. Viaggio appassionato nel cuore dell’Ayurveda, nei luoghi dove la disciplina è nata. Con un’intervista a Swami Joythi-mayananda. Sala Yoga Sangha, ore 19. Info Gianna 340 2233994, [email protected], www.sanghaudine.com

6 giovedì ingresso liberoProfessione Benessere Come esercitare la professione con serenità, qualità e riconoscimento. S.B. Chiarion, Counselor, ref.registro categoria SICOOL, farà chiarezza su: normativa vigente e futura; formazione qualificante; riconoscimento degli studi, etc. Alle ore 20.30, sala consiglio 5^ circoscriz. Udine Cussignacco, via Veneto 164. Info 334 9161209.

6-9 da giovedì a domenicaSeminario su Spazio e Tempo Spazio e Tempo: le due forme che in-gabbiano il nostro essere divino. Come comprenderle e superarle. Seminario con Enzo Nastati all’Ecovillaggio “La Nuova Terra” di Codroipo (Ud). Info e prenotazio-ni 0432 905724, [email protected]

7 venerdì ingresso liberoIncontro con Swami Joythimayananda Serata esperienziale con uno dei massimi esponenti a livello mondiale del settore. Alle ore 19, sala Yoga Sangha. è gradito segnalare la propria presenza; si tratta di un’opportunità di incommensurabile valo-re, che il Maestro offre alle persone che desiderano incontrarlo. Info Gianna 340 2233994, [email protected], www.sanghaudine.com

7 venerdì ingresso liberoLo yoga per i disturbi alimentari Presso la libreria Perlanima via Pordeno-ne 58 a Udine, conserenza della dott.ssa Bellen: lo yoga per gli squilibri metabolici e psicologici alimentari. Ore 20.30. Info 393 7960546.

7 venerdì ingresso liberoIl mal di schiena... Il mal di schiena affrontato col metodo chiropratico. Conferenza con il dr. Gary Barbaro, chiropratico USA, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.

9 domenica Costellazioni con Silvia Miclavez Giornata esperienziale e formativa con

le costellazioni familiari sistemiche e au-topoietiche. Prezzo:€ 100,00. Udine, via Monte S.Marco, 60 dalle 9.30-18.30. Info 0432 470551, www.alcicostellazioni.it

9-16 domenicaSperimenta la forza della vita! Il corpo, le relazioni, la sessualità... Con-sapevolezza corporea, Tantra, Meditazio-ne, Sana alimentazione, etc. Laboratorio esperienziale di condivisione a Udine e/o Cercivento. Info 334 9161209, www.centrolos.it

14 venerdì ingresso liberoProva le Costellazioni familiari! Vieni a sperimentare questo straordinario metodo che risolve le dinamiche psicolo-giche nascoste che causano i problemi di vita. Ore 20.30 - via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo www.lecostellazionifamiliari.net

14 venerdì ingresso liberoLa musica, il linguaggio dei cieli Conferenza con la dott.ssa Teresa De Monte, medico alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.

15-16 sabato e domenica NLP-Emotional Intelligence Healing Straordinaria occasione per imparare in modo semplice ed efficace come ritrovare la via della salute e mantenere lo stato di benessere a vita. Dr.(Ph.d) Anna Calvia. Seminario intensivo presso l’associazio-ne culturale Nest, Città Fiera. Info 333 2308950, [email protected]

16 domenica Lo sguardo del cuore Svelando, tramite le Costellazioni Familia-ri, ciò che agisce nel profondo, veniamo accompagnati in una nuova visione, scio-gliendo i legami al disagio. Info e adesioni 347 5555802, [email protected]

16 domenica Sanare le relazioni Laboratorio esperienziale con la prof. Nadia Miniussi. Conoscere ed acquisire gli strumenti per migliorare e sanare le relazioni. Alle ore 9.30 - 18.30 presso Healing Center in via Colloredo 148, Pasian di Prato (UD). Info 0432 691448, Nadia 339 3185960, [email protected], www.iphitalia.com

19 mercoledì ingresso liberoScopri le Costellazioni familiari... e rimarrai stupito di come questo metodo fa emergere le dinamiche profonde che sono la causa del problemi nella vita. Ore 20.30 - via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo, www.lecostellazionifamiliari.net

30 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

Gorizia dicembre

Pordenone gennaio

Pordenone dicembre

Udine dicembre

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liBri...ronchi dei legionari (go) - Via Carducci 21 - tel. 0481 475545del dott. Dario Blasich

Gorizia gennaio

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appUntamenti di dicembre e gennaio su www.konradnews.it gli annunci di febbraio entro il 20 gennaio

la forza trasformatrice evolutiva delle Costellazioni Familiari. Ore 20.30. Gradita prenotazione. Info 347 5555802, [email protected]

11 venerdì ingresso liberoConosci le Costellazioni familiari Vieni a sperimentarle in prima persona per renderti conto della loro efficacia nel risolvere i problemi della vita. Ore 20.30 - via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo www.lecostellazionifamiliari.net

12-13 sabato e domenica NLP-Emotional Intelligence Healing Straordinaria occasione per imparare in modo semplice ed efficace come ritrovare la via della salute e mantenere lo stato di benessere a vita. Dr.(Ph.d) Anna Calvia. Seminario intensivo presso l’associazio-ne culturale Nest, Città Fiera. Info 333 2308950, [email protected]

13 domenica Sperimenta la forza della vita! Il corpo, le relazioni, la sessualità... Con-

sapevolezza corporea, Tantra, Meditazio-ne, Sana alimentazione, etc. Laboratorio esperienziale di condivisione a Udine e/o Cercivento. Info 334 9161209, www.centrolos.it

16 mercoledì ingresso liberoProva le Costellazioni familiari Straordinario metodo per risolvere problemi di vita che hanno radici nella propria linea genetica e nella propria famiglia di origine. Via S. Rocco 142, ore 20.30. Info Giacomo Bo, www.lecostellazionifamiliari.net

20 domenica Bellezza naturale in Ayurveda Viso & corpo: accettarsi, apprezzarsi, valorizzarsi. Laboratorio femminile con-dotto da Gianna Gorza. Semplici tecniche per la cura del corpo, secondo i principi dell’Ayurveda. Sala Yoga Sangha dalle 9.30 alle 16. Info Gianna 340 2233994, www.sanghaudine.com

26 sabato ingresso liberoPorte aperte all’ecovillaggio Agricoltura omeodinamica, bioedilizia, possibilità di pranzo biologico e confe-renza pomeridiana all’Ecovillaggio “La Nuova Terra” di Codroipo (Ud). Info 0432 905724, [email protected].

Crisi? Difficoltà? Dai una svolta! Se vuoi essere un operatore olistico e hai già fatto corsi e seminari, puoi veder rico-nosciute e qualificate le tue conoscenze diventando subito operativo. Informati al 334 9161209, www.centrolos.it

Yoga con il metodo Satyananda! Proseguono i corsi organizzati dal Centro Satyananda Yoga Udine. Per informazioni sulle attività dell’associazione visita il sito www.satyanandaitalia.net/corsiyoga_udi-ne. Info 327 1213807.

31 konrad dicembre 2012/gennaio 2013

21 venerdì ingresso liberoL’uomo dopo l’uomo... L’uomo dopo l’uomo, vivere in un mondo che cambia. Conferenza con Pierrette Bovisi, yoga teaching, alle ore 20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.

8 martedì ingresso liberoIl potere del respiro Presentazione del Rebirthing, antica e potente tecnica di respirazione che scio-glie i blocchi emotivi e i traumi dell’infan-zia, purificando il corpo e la mente. Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo 0432 728071.

10 giovedì Guarire le ferite del destino Dal condizionamento dell’albero ge-nealogico alla riparazione dei vissuti dolorosi e dei legami disfunzionali tramite

Udine gennaio

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arredare con la natura

A dicembre saremo aperti anche la domenica il 16 e il 23 e il lunedì 17 e 24

Page 32: n.182 dicembre 2012/gennaio 21013 distribuzione gratuita ... · aleatoria fattibilità economico-finanziaria, sono stanziati invece 1,5 miliardi di euro nel 2012 e 2,7 miliardi nel