n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1...

6
1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon- dere la cultura d’impresa. Questo il tema dell’evento che si è tenuto il 7 Ottobre presso lo spazio MIPAAF del Padiglione Italia di Expo Milano. Durante l’evento, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha premiato le migliori 3 startup imprendito- riali, vincitrici del contest “Start up Food” rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni iscritti al Programma Garan- zia Giovani. Il concorso, nato per favori- re l’occupazione giovanile e diffondere la cultura d’impresa come misura d’in- serimento lavorativo, è stato promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme con “Padiglione Italia” per l’Expo Milano 2015 e a “Expo 2015 S.p.a”. Ai giovani vincitori sarà corrisposto sia un premio in denaro per sostenere le pri- me spese di avviamento dell’impresa sia la consulenza gratuita di un Servizio per l’impiego. Oltre al Ministro Giuliano Polet- ti, hanno preso parte all’incontro il Diretto- re Territori e Contenuti - Padiglione Italia, Cesare Vaciago. A seguire gli interventi dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valen- tina Aprea; dell’Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, Giovanna Pentenero; dell’Assessore all’Istruzione, alla Forma- zione, al Lavoro e Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena Donazzan; del Pu- blic Policy Manager di Google Italia, Die- go Ciulli e dell’Amministratore Delegato di Microsoft Italia, Carlo Purassanta. Marco Amideo, Guillermo Lujan e Annalisa Rosi¸ i giovani protagonisti del concorso, hanno chiuso l’evento presentando le loro star- tup. “G.I.T. Genuine Italian Truffle” è il nome dell’iniziativa di Marco Amideo, 29 anni, di Rieti, che ha deciso di tradurre in realtà la sua passione per i tartufi, eredi- tata da suo nonno nel lavoro della vita. La sua idea ha una forte connotazione terri- toriale e ha come obiettivo la lavorazione dei tartufi sottovuoto da destinare agli scaffali della grande distribuzione. Offrire quindi in forma più fruibile, un prodotto ge- neralmente rivolto a mercati elitari. SNAILCAV è la startup di un giovane torinese, Lujan Guillermo, che mira ad esportare il prestigio del brand italiano nel mondo, coniugando la tradizione eno- gastronomica ai più innovativi sistemi di produzione a basso impatto ambientale. Snailcav prevede un innovativo sistema di allevamento indoor per la produzione di caviale di lumaca con tecnologie ecoso- stenibili e una forte impronta “green” nel processo industriale sviluppato. Annalisa Rosi, giovane artigiana digitale di Piacenza, nell’ottica della sostenibilità ambientale ha deciso di recuperare un materiale di scarto, il legno delle botti di vino, derivante dalla produzione di vino, uno dei prodotti enogastronomici italia- ni più famosi e rinomati nel mondo, per creare occhiali compatti, personalizzabili e componibili. “QUICK PEEK – Cambia- re gli occhiale è un attimo!” è il titolo del- la sua idea imprenditoriale, utilizzando il legno, “ultimo arrivato” tra i materiali non convenzionali con cui si stanno sperimen- tando montature, lavorato in parte anche a mano per ottenere un prodotto semiar- tigianale. “START UP FOOD”, CULTURA D’IMPRESA CON EXPO 2015 E GARANZIA GIOVANI IN APERTURA APPROFONDIMENTO ISTRUZIONE: L’ASCENSORE SOCIALE PER I MIGRANTI, MA A VOLTE NON BASTA 2 L’INTERVISTA 3 DALL’EUROPA 5 WEB, SOCIAL & TECH WITLAB, APRE A ROVERETO LA NUOVA “OFFICINA DIGITALE” PER GLI ARTIGIANI 3.0 6 WORKPLACE INNOVATION, RIORGANIZZARE LA QUALITà DELLA VITA LAVORATIVA CON L’AIUTO DEI LAVORATORI “CRESCERE IN DIGITALE”: ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DEL WEB PER FORMARE ESPERTI DIGITAL Giuliano Poletti ha premiato le migliori idee nate dalla creatività di tre giovani iscritti al programma

Transcript of n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1...

Page 1: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

1

• N E W S L E T T E R •

n°10 - OTTOBRE 2015

seguici su

Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere la cultura d’impresa. Questo il tema dell’evento che si è tenuto il 7 Ottobre presso lo spazio MIPAAF del Padiglione Italia di Expo Milano. Durante l’evento, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha premiato le migliori 3 startup imprendito-riali, vincitrici del contest “Start up Food” rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni iscritti al Programma Garan-zia Giovani. Il concorso, nato per favori-re l’occupazione giovanile e diffondere la cultura d’impresa come misura d’in-serimento lavorativo, è stato promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme con “Padiglione Italia” per l’Expo Milano 2015 e a “Expo 2015 S.p.a”. Ai giovani vincitori sarà corrisposto sia un premio in denaro per sostenere le pri-me spese di avviamento dell’impresa sia la consulenza gratuita di un Servizio per l’impiego. Oltre al Ministro Giuliano Polet-ti, hanno preso parte all’incontro il Diretto-re Territori e Contenuti - Padiglione Italia,

Cesare Vaciago. A seguire gli interventi dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Valen-tina Aprea; dell’Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale della Regione Piemonte, Giovanna Pentenero; dell’Assessore all’Istruzione, alla Forma-zione, al Lavoro e Pari Opportunità della Regione Veneto, Elena Donazzan; del Pu-blic Policy Manager di Google Italia, Die-go Ciulli e dell’Amministratore Delegato di Microsoft Italia, Carlo Purassanta. Marco Amideo, Guillermo Lujan e Annalisa Rosi¸ i giovani protagonisti del concorso, hanno chiuso l’evento presentando le loro star-tup. “G.I.T. Genuine Italian Truffle” è il nome dell’iniziativa di Marco Amideo, 29 anni, di Rieti, che ha deciso di tradurre in realtà la sua passione per i tartufi, eredi-tata da suo nonno nel lavoro della vita. La sua idea ha una forte connotazione terri-toriale e ha come obiettivo la lavorazione dei tartufi sottovuoto da destinare agli scaffali della grande distribuzione. Offrire quindi in forma più fruibile, un prodotto ge-neralmente rivolto a mercati elitari. SNAILCAV è la startup di un giovane torinese, Lujan Guillermo, che mira ad esportare il prestigio del brand italiano nel mondo, coniugando la tradizione eno-gastronomica ai più innovativi sistemi di produzione a basso impatto ambientale. Snailcav prevede un innovativo sistema di allevamento indoor per la produzione di caviale di lumaca con tecnologie ecoso-

stenibili e una forte impronta “green” nel processo industriale sviluppato. Annalisa Rosi, giovane artigiana digitale di Piacenza, nell’ottica della sostenibilità ambientale ha deciso di recuperare un materiale di scarto, il legno delle botti di vino, derivante dalla produzione di vino, uno dei prodotti enogastronomici italia-ni più famosi e rinomati nel mondo, per creare occhiali compatti, personalizzabili e componibili. “QUICK PEEK – Cambia-re gli occhiale è un attimo!” è il titolo del-la sua idea imprenditoriale, utilizzando il legno, “ultimo arrivato” tra i materiali non convenzionali con cui si stanno sperimen-tando montature, lavorato in parte anche a mano per ottenere un prodotto semiar-tigianale.

“STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa cOn ExpO 2015 E GaRanzia GiOvani

in a

pERT

uR

a

appR

OFO

nd

imEn

TO

iSTRuziOnE: l’aScEnSORE SOcialE pER i miGRanTi, ma a vOlTE nOn BaSTa

2

l’in

TER

viST

a

3

dal

l’Eu

RO

pa

5

WEB

, SO

cial

& T

Ech WiTlaB, apRE a

ROvERETO la nuOva “OFFicina diGiTalE” pER Gli aRTiGiani 3.0

6

WORkplacE innOvaTiOn, RiORGanizzaRE la qualiTà dElla viTa lavORaTiva cOn l’aiuTO dEi lavORaTORi

“cREScERE in diGiTalE”: alla ScOpERTa dEi SEGRETi dEl WEB pER FORmaRE ESpERTi diGiTal

Giuliano poletti ha premiato le migliori idee nate dalla creatività di tre giovani iscritti al programma

Page 2: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

seguici su

2

“L’istruzione è fondamentale per la mobili-tà verso l’alto, ovvero è questo il modo at-traverso il quale i migranti hanno succes-so e crescono professionalmente, spesso però non è sufficiente per evitare un ri-schio di disoccupazione maggiore. L’ele-vata istruzione, a volte, non si traduce in analoghi risultati sotto il profilo occupazio-nale. Forse, quindi, la classe sociale conta più dell’etnia”. Con queste parole Lucinda Platt, sociologa della London School of Economics, ha presentato i risultatati di uno studio di circa dodici anni sugli immi-grati di seconda generazione nel Regno Unito, durante la scorsa edizione del Fe-stival dell’Economia di Trento. Secondo la studiosa, quindi, l’elemento discriminante per la mobilità sociale dei figli degli immigrati è rappresentato dall’i-struzione.La situazione inglese descritta all’interno del progetto Millennium Cohort Studies è peculiare certo, ma particolarmente inte-ressante in quanto nel mondo britannico il fenomeno è avvenuto prima rispetto ad al-tri Stati europei, come l’Italia, e può quindi rappresentare un buon modello di studio per il futuro.Intorno agli anni ‘40-‘50, le minoranze ca-raibiche si sono distribuite intorno a Lon-dra, tra gli anni ’60-’70 gli indiani si sono concentrati nello Yorkshire e convogliati per la stragrande maggioranza nell’indu-stria tessile. La comunità dei pachistani è arrivata verso la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 e si sono insediati nella parte settentrionale dell’Inghilterra più industrializzata, un’area che ha subito

un forte processo di deindustrializzazione. Gli immigrati in Gran Bretagna rappre-sentano il 14% della popolazione (quasi il 10% in Italia) e sono ormai in crescita in molti paesi europei – sottolinea la sociolo-ga – in alcuni luoghi si può parlare di terza generazione. Molto spesso, inoltre, sono popolazioni giovani, che diventeranno si-gnificative per il futuro.Considerare le famiglie di origine e il con-testo che si trovano ad affrontare sono aspetti fondamentali per conoscere la po-sizione sociale delle minoranze etniche. Vi sono infatti situazioni differenti a seconda dei gruppi e diversa mobilità sociale, sia in alto che in basso. Sotto il profilo dell’i-struzione alcuni gruppi di minoranze, con-siderati svantaggiati come i pachistani, raggiungono un buon livello d’istruzione, addirittura migliore degli stessi giovani bri-

tannici. Spesso però non si traduce in un posto di lavoro adeguato al livello di istru-zione raggiunto. Dall’analisi dei dati emerge che, effet-tivamente vi è una mobilità verso l’alto dei gruppi di migranti, rispetto alle origini svantaggiate, ma non esiste un elemento di protezione per la seconda generazione rispetto alla mobilità verso il basso. La preparazione scolastica non è discrimi-nante per la prima generazione, ma è il modo per la seconda generazione di otte-nere maggiore mobilità, anche se da sola non basta “perché gli esiti occupazionali rispetto all’istruzione sono minori”. In definitiva, come spiegato dalla Platt: “I migranti si stanno allontanando dallo svantaggio sociale, ma ci sono grosse di-versità fra i gruppi e forse l’appartenenza sociale conta più dell’etnia”.

iSTRuziOnE: l’aScEnSORE SOcialE pER i miGRanTi, ma a vOlTE nOn BaSTaun progetto inglese fotografa la società britannica che accoglie da decenni tanti stranieri

appR

OFO

nd

imEn

TOlo studio è determinante per la mobilità verso l’alto però ci sono grandi differenze fra i vari gruppi etnici, conta molto anche l’appartenza sociale

Page 3: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

seguici su

3

A un mese dal lancio, sono quasi 32.000 i giovani iscritti progetto “Crescere in di-gitale” promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali insieme con Goo-gle ed Unioncamere, e rivolto agli iscritti al

programma Garanzia Giovani.Forte interesse anche da parte delle aziende: già più di 1000 quelle che han-no aderito, mettendo a disposizione 1500 tirocini retribuiti.Diego Ciulli, Public Policy Manager di Go-ogle Italia, ci illustra nel dettaglio di cosa si tratta.

Con quale obiettivo è nato?Il progetto è nato con un duplice obiettivo: da un lato migliorare l’occupabilità giova-nile in Italia, dall’altro favorire la digitaliz-zazione delle imprese. Per soddisfare queste esigenze abbiamo iniziato a lavorare sull’idea di trasformare i giovani nei “digitalizzatori” dell’economia italiana. In questo modo crediamo si pos-sa al tempo stesso promuovere l’innova-zione nel sistema produttivo e creare nuo-ve opportunità di lavoro.Entro il 2020 ben 900.000 posti di lavoro rischiano di restare vacanti a causa della carenza di competenze digitali.Inoltre le stesse imprese non riescono a cogliere pienamente le opportunità del di-gitale, circa il 40% delle PMI fatica a com-prendere le potenzialità di internet e alla base vi è un problema principalmente cul-turale.“Crescere in digitale” vuole puntare pro-prio a potenziare le competenze digitali dei giovani per poi trasferirle alle imprese.

Crescere in Digitale” è rivolto a tutti gli iscritti al programma Garanzia Giovani, i quali potranno accedere, senza alcun costo, al percorso di formazione dispo-nibile sulla piattaforma www.cresce-reindigitale.it, realizzata da Google.Quali sono gli step?

Il percorso formativo online consta di 17 capitoli articolati in 82 moduli e permette ai giovani di ampliare le proprie conoscen-ze dell’ecosistema digitale, dalla creazio-ne di un sito web al mondo dei social net-work, ed di apprendere come il web possa essere un valido strumento per supporta-re la crescita e la visibilità internazionale delle aziende.Quattro i macro obiettivi: comprendere l’e-conomia di Internet, acquisire le compe-tenze digitali di base, imparare a utilizzare le principali piattaforme digitali e imparare a gestire la presenza online di un’impresa.Si tratta di video lezioni realizzate da un team di professori, esperti del web e di-gital influencer; alla fine di ogni modulo, i ragazzi hanno la possibilità di consultare le dispense e approfondire i temi trattati.Inoltre una community di esperti a dispo-sizione supporta il giovane anche durante il tirocinio.Per iscriversi, non è necessario che i gio-vani abbiano nel loro background una for-mazione tecnico-scientifica o desiderino

“cREScERE in diGiTalE”: alla ScOpERTa dEi SEGRETi dEl WEB pER FORmaRE ESpERTi diGiTalun corso per gli iscritti a Garanzia Giovani, intervista a diego ciulli

il progetto, avviato da circa un mese, è promosso dal ministero del lavoro, Google e unioncamere ed è riservato ai giovani disoccupati iscritti a Garanzia Giovani

l’in

TER

viST

a

FonTe: GooGLe ITALIA

Page 4: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

seguici su

4

l’in

TER

viST

a

lavorare nel mondo dell’IT; infatti il corso è rivolto anche a coloro che hanno nel lo-ro curriculum una formazione umanistica e vogliono arricchirla e valorizzarla acqui-sendo competenze in ambito digitale.

Concluderà il percorso un test finale. Cosa è previsto per coloro che supera-no l’esame?Il test finale è un momento fondamenta-le per valutare le competenze acquisite e verificare se si è pronti per gli step suc-cessivi. Una volta completati tutti i capitoli, si ac-cede al test online: le sessioni di esame si aprono una volta al mese per un periodo di 10 giorni, durante il quale si potrà soste-nere l’esame una sola volta.Coloro che superano il test, saranno sele-

zionati per accedere ai laboratori sul ter-ritorio, coordinati da Unioncamere e dal sistema delle Camere di Commercio. Si tratta di workshop della durata di 2 gior-ni, organizzati in tutta Italia, per fornire un orientamento specialistico e incontrare le imprese aderenti al progetto, interessate ad ospitare giovani tirocinanti, oppure of-frire un supporto nell’avvio di un’impresa.I tirocini hanno una durata di 6 mesi e so-no retribuiti con 500 euro al mese da Ga-ranzia Giovani; si tratta di un’esperienza professionalizzante, supportata da un pia-no di lavoro personalizzato.

Dall’avvio del progetto sono più di 1000 le aziende che hanno aderito, mettendo a disposizione 1500 tirocini retribuiti. Come fa un’azienda ad aderire e per-

ché dovrebbe farlo?

Per un’azienda è molto facile aderire al progetto. È sufficiente compilare un form online, offrendo così la propria disponibili-tà ad ospitare un giovane tirocinante. Sarà un’esperienza professionalizzante, supportata da un piano di lavoro persona-lizzato e da una community di esperti. Le imprese ospitanti non sosterranno alcun costo (fatti salvi gli oneri previsti dalla nor-mativa nazionale e regionale) e, per quel-le che decidono di assumere un tirocinan-te, è previsto un bonus fino a 6.000 euro.Tutte le aziende possono accedervi, sia le piccole imprese che non hanno al loro interno un comparto digitale ma vogliono muovere i primi passi, sia le aziende più strutturate, per allargare i propri team digi-tal, ma anche le agenzie web che offrono servizi digitali alle PMI o le associazioni di impresa, per offrire supporto digital ai pro-pri associati.

Che valore ha per Google partecipare ad un progetto di questo tipo? Per noi è un modo per mettere a disposi-zione le nostre competenze e contribuire a far crescere l’economia italiana online; vorremmo rappresentare un motore di svi-luppo per l’Italia e questa iniziativa è un modo per farlo. In tutta Europa ci siamo posti l’obiettivo di aiutare a superare il gap di competenze digitali, formando 1 milione di europei entro il 2016. Siamo felici in Ita-lia di poterlo fare in collaborazione con le istituzioni e con un’attenzione specifica ai giovani che non studiano e non lavorano.

più di 1000 aziende hanno aderito e messo a disposizione 1500 tirocini retribuiti, per offrire opportunità di formazione qualificata ai giovani e di sviluppo alle pmi

FonTe: GooGLe ITALIA

Page 5: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

seguici su

5

la commissione europea considera le Wpi un’importante forza trainante per l’economia europea, un vero e proprio motore per l’innovazione e la competitività, ma anche per il miglioramento delle capacità e le doti umane

dal

l’Eu

RO

pa

WORkplacE innOvaTiOn, RiORGanizzaRE la qualiTà dElla viTa lavORaTiva cOn l’aiuTO dEi lavORaTORiun rapporto di Eurofound esamina 51 casi che hanno trasformato le aziende

Migliorare la qualità della vita lavorativa con l’aiuto dei lavoratori. Si chiamano WPI (workplace innovation) e sono del-le vere e proprie innovazioni introdotte all’interno dei luoghi di lavoro che con-sentirebbero ai dipendenti di partecipare attivamente al rinnovamento e al cambia-mento organizzativo, migliorando così la qualità della propria vita lavorativa e le proprie prestazioni organizzative.Un recente rapporto di Eurofound, “Workplace innovation in European com-panies”, esamina 51 casi implementati in altrettante aziende europee e i motivi del-la loro adozione, il loro impatto dal punto di vista dell’organizzazione ma anche i “sentieri” che portano le aziende ad im-plementarle. Alla luce della strategia Europa 2020, che mira al raggiungimento di una crescita intelligente e inclusiva, la Commissione europea individua le WPI come un’impor-tante forza trainante per l’economia euro-pea. A tal fine, ha attivato nel 2013 l’eu-ropean Workplace Innovation Network (EUWIN). La rete si pone l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sull’impor-tanza dell’innovazione nel luogo di lavoro come leva per migliorare le condizioni di lavoro, aumentare le performances orga-nizzative in termini di produttività, compe-titività e innovazione. Migliorare l’efficien-za, ottenere un vantaggio competitivo e capacità innovativa, sono questi, secon-do il rapporto, i driver organizzativi che portano le aziende ad introdurre le WPI;

mentre è chiaro che il motivo principale per l’introduzione di WPI è economico e imprenditoriale. La maggior parte delle pratiche (69%) è destinata ad entrambi gli obiettivi. La relazione delinea cinque tipologie diverse introdotte dalle azien-de europee esaminate. Circa il 14% è rappresentato da WPI orientate verso la struttura di lavoro come, ad esempio, controllo del budget in autonomia, lavoro di squadra.Alcune aziende hanno introdotto le “Self-managing teams”. Questo approccio ga-rantisce che i membri del team abbiano sufficiente flessibilità nel prendere le de-cisioni tenendo conto delle proprie capa-cità e del tempo a disposizione. Il 20% è rappresentato da WPI orientate alla cultura, alla comunicazione, alla consul-tazione e al dialogo sociale, come la pro-mozione di incontri mensili con i dirigenti e i rappresentanti sindacali finalizzati a

una maggior partecipazione dei dipen-denti alle decisioni e iniziative prese in azienda. Il terzo macrogruppo riguarda le pratiche che combinano al loro interno sia elementi di orientamento che cultura-li. Alcune delle aziende intervistate han-no adottato ad esempio delle “pratiche di orario flessibile”, consentendo ai lavora-tori di avere voce in capitolo per quanto riguarda i loro tempi di lavoro. La quarta tipologia, che rappresenta il 39% del totale, include il reclutamento del personale, la formazione, lo sviluppo delle competenze, la valutazione del-le prestazioni, le condizioni di lavoro, la retribuzione, la flessibilità, la salute e la sicurezza, attraverso programmi di rico-noscimento delle performances dei di-pendenti e premi in denaro per celebrare i successi, incoraggiarli a portare nuove idee e farli sentire apprezzati. L’ultimo macrogruppo, pari all’8%, riguarda l’in-troduzione di sistemi informatici o tecno-logia. Attraverso l’ausilio delle nuove tec-nologie, alcune aziende hanno favorito il confronto tra dipendenti provenienti da aree aziendali differenti al fine di discute-re e risolvere i problemi di business, mi-gliorandone la comprensione e l’efficien-za . Gli autori della relazione sottolineano inoltre che c’è un urgente bisogno di un nuovo modo di pensare, e la politica eu-ropea e nazionale può aiutare a model-lare il lavoro rendendolo più produttivo e più sano attraverso lo sviluppo delle WPI in gran parte dell’Europa.

Page 6: n°10 - OTTOBRE 2015 3 “STaRT up FOOd”, culTuRa d’impRESa … · 2015-10-12 · 1 •NEWSLETTER• n°10 - OTTOBRE 2015 seguici su Expo 2015 e Garanzia Giovani per diffon-dere

seguici su

6

Un nuovo spazio di 350 metri quadri aperto a professionisti, cu-riosi e appassionati di tecnologie, in cui gli strumenti digitali e la creatività possono realizzare prodotti innovativi, perfezionarli, te-starli attraverso le tecniche più avanzate e proporli agli investitori: il WitLab di Rovereto non è solo uno dei FabLab più grandi d’Eu-ropa, ma è anche il luogo ideale in cui sperimentare, collaborare e imparare sono le tre parole d’ordine che trasformano le idee in servizi e beni hi-tech. Il nome di questa nuova realtà, nasce dall’unione delle parole “Wit-ted”, startup innovativa che si occupa dello sviluppo di tecnologie green e medicali, e “Fablab”, laboratorio di autoproduzione, aperto a chiunque voglia trasformare un’intuizione in prototipo e poi in prodotto di alta qualità, personalizzabile e a costi ridotti. Il tutto grazie all’uso delle più moderne macchine di fabbricazione digita-le, come laser scanner, fresatrici a controllo numerico e stampanti 3D.Questo nuovo ecosistema che stimola all’imprenditorialità nasce nell’edificio storico dell’aex Manifattura Tabacchi di Rovereto, pres-so “Progetto Manifattura”, l’incubatore green di Trentino Sviluppo. Gli interni del WitLab ospitano postazioni per la programmazione digitale e il product design, per la prototipazione, la robotica e la ricerca. Uno spazio versatile in cui è importante creare, ma soprat-tutto imparare a farlo grazie a processi di educative learning e a un’intensa attività di laboratorio che coinvolge studenti e professio-nisti provenienti da diversi settori che collaborano per la realizza-zione di un obiettivo preciso: incentivare la nascita di nuove startup

(sono già 45 quelle ospitate nell’incubatore di Trentino Sviluppo), radicarle nel territorio e offrire loro e ai singoli makers la possibilità di creare prodotti e servizi validi da proporre agli investitori.Il laboratorio artigiano 3.0 è aperto a tutti: accoglie le startup già avviate del “Progetto Manifattura”, ma anche artisti, architetti, hob-bisti e giovani inventori che mettono in pratica idee di sviluppo e si scambiano consigli, esperienze e materiali. All’interno dell’officina digitale si esplora il fast prototyping attra-verso un’apposita “Area Maker”, in cui sono disponibili attrezzi e strumenti elettrici e tradizionali per assemblare e rifinire gli oggetti.Ma c’è anche uno spazio destinato al public engagement dove i più curiosi possono conoscere il mondo delle nuove tecnologie toccandole con mano, ispirandosi e discutendone con gli altri ma-kers.Presto saranno attivati nuovi corsi di Disegno e Stampa 3D, Ardui-no, Disegno parametrico, Progettazione e costruzione con il Taglio Laser: tante nuove iniziative che contribuiranno ad accelerare la spinta all’innovazione che rende i prodotti Made in Italy e i profes-sionisti del nostro Paese esempi di eccellenza e creatività in tutto il mondo.

cOlOphOnRedazione Cliclavoro

direzione Generale dei Sistemi informativi, dell’innovazione Tecnologica e della comunicazioneVia Fornovo, 8 - 00192 Roma

[email protected]

WEB

, SO

cial

& T

Ech

il laboratorio è aperto a tutti, accoglie le startup già avviate del “progetto manifattura”, ma anche artisti, architetti, hobbisti e giovani inventori che vogliono trasformare le idee in realtà

n°10 - OTTOBRE 2015

• N E W S L E T T E R •

WiTlaB, apRE a ROvERETO la nuOva “OFFicina diGiTalE” pER Gli aRTiGiani 3.0nello storico edificio dell’ex manifattura Tabacchi, 350 metri quadrati per la creatività