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Zagarolo è fornito di un'efficiente ed organizzata biblioteca, che è situata a Palazzo Rospigiosi. Le biblioteche di vari comuni della provincia di Roma sono riunite per formare il Sistema bibliotecario dei Monti prenestini. La signora L uciana Fedeli, responsabile del Sistema e direttrice della biblioteca, ci ha parlato dell'organizzazione. La biblioteca è un luogo dove, tra le pagine dei tanti libri, è nascosta la cultura del nostro paese. Ogni libro tramanda la memoria di tante generazioni ed in biblioteca si apprende una cultura che da altre fonti non si può imparare. Tempo fa la biblioteca era un posto molto frequentato dagli stu- denti e dalla gente che magari era interessata ad alcuni generi di libri, ora è fre- quentata anche da chi vuole usare le nuove tecnologie, specialmente internet, che però attira anche persone che preferiscono comodamente trovare le informazioni da casa propria. È da sottolineare però che non si può trovare proprio tutto su internet, tante informazioni sono scritte solo tra le tante pagine dei libri e aspet- tano di essere lette. Al giorno d'oggi la biblioteca è più aperta a tutte le esigen- ze del lettore e, oltre a prendere i libri, si può pure “navigare”, sempre gratui- tamente. È da specificare che chi volesse prendere in prestito un libro, lo deve conservare con cura e rispetto perché, come è stato per lui fonte di cultura e di conoscenza, lo dovrà essere per altre persone. La biblioteca venne aperta nel 1972 ed è ospitata a Palazzo Rospigliosi, dove sono allestite diverse stanze che complessivamente contano 200 metri quadrati. Il moderno sistema bibliotecario è stato attuato nel 2003. Le biblioteche collegate con Zagarolo sono sette. I volu- mi del circuito sono circa 500 mila. La biblioteca è aperta dal lunedì al vener- dì. Buona lettura a tutti. Giacomo Ferracci Già da tempo il nostro istituto collabora con l'XI Comunità Montana a progetti di indagini sul territorio visto con gli occhi di stu- denti di una scuola media. Per questo abbiamo aderito senza riserve all'invito da parte della responsabile della Biblioteca Comunale di Zagarolo a parteci- pare al progetto "Giornalisti…per casa" promosso dall' Associazione il Refuso con l'XI CM ed il Sistema Bibliotecario Prenestino. L'idea di far diventare la nostra classe una vera e propria "REDAZIONE" ci è subito pia- ciuta così come quella di ampliare la conoscenza del territorio e delle tradizioni di Zagarolo. Ancora più la formula con cui è stata pro- grammata l'attività: due incontri operativi per imparare le prime armi del mestiere del giornalista; due incontri dal "vivo" con le fonti storiche sia su carta che in carne ed ossa. La gentilezza e la disponibilità delle bibliotecarie, sig.re Luciana e Sandra, il vivo entusiasmo e la professionalità dei giornalisti, le esperienze dirette raccontate dagli esperti riuniti in un sol colpo in una sorta di confe- renza stampa hanno suscitato negli studenti curiosità e voglia di lavorare. Abbiamo apprezzato moltissimo la valenza educativa e didattica offerta da: i tempi serrati e coinvolgenti dell'attività; la preci- sione degli specialisti nelle spiega- zioni su come fare un giornale; la partecipazione di autentiche per- sonalità esperte di Zagarolo; la scelta di spazi autorevoli, come Palazzo Rospigliosi. Maria Ciucci e Barbara Morini Poche parole, che non spetta a me scri- vere. Poche parole per dire Bravi. Bravi, i ragazzi della III E dell’Albio Tibullo. Bravi per almeno cinque ragioni: perché sanno scrivere; perché non hanno perso una battuta; perché hanno lavorato sodo prima, durante e poi, per immagazzinare quanto più possibile da un progetto “cotto e mangiato”; perché in poche settimane hanno intuito che sintesi e senso della notizia sono fondamentali in questo mestiere; ma soprattutto per- ché sono curiosi, dono raro e prezioso. Brave, le Prof, che hanno condotto per mano questi ragazzi in modo suberbo. Brave le fonti, che hanno regalato perle di memoria e sapienza con cui realiz- zare questo giornale che sollecita la curiosità verso il patrimonio culturale della comunità. E, infine, bravi anche noi: Hélène Duval che ha coordinato il tutto per il Refuso, i docenti di giorna- lismo, i grafici, i partner - XI Comunità Montana, Sistema Bibliotecario Prenestino e MuseumGrandTour - che hanno cre- duto e sostenuto il progetto. Ma più bravi di tutti, i “redattori”: signori col- leghi direttori di periodici, se vi servono cronisti, sappiate che quella classe è un vivaio eccezionale. Questo giornale ne è la prova. L’hanno scritto e pensato tutto loro; dalla scelta della testata a quella di non spiegarvene il perché, è farina del loro sacco. Leggete. pb La Terza E si trasforma in redazione e fa un giornale Evviva! Un progetto cotto e mangiato N.1 incontro con i professionisti - N..2 intervista con le fonti - N.3 si impagina Noi giornalisti per casa La classifica del nostro sondag- gio è diversa da quella naziona- le: al primo posto la realtà, non soap opera. I nostri invervista- ti, adolescenti e genitori, hanno dato la palma d’oro a Zelig. Come il resto d’Italia, secondo un recente sondaggio. Il secondo posto nazionale, se lo battono “I Cesaroni” e “Amici di Maria De Filippi”. Dalle nostre parti invece ci sono le Iene. In terza posizione a livel- lo italiano, quasi pari merito, Le Iene e Doctor House, mentre noi preferiamo “I Cesaroni”. A Zagarolo dunque, piace di più l’ironia. a pag 7 Tramando e tessendo, tra sagre e dialetto, vino e ciambelle, tordi matti e carri allegorici. Zagarolo si racconta attraverso le testimonianze dei custodi della tradizione. La redazione di 115grammi ha intervistato Cinzia Lodetti, presidente della Pro-Loco, Franca Fantuzzi, dell’associazione Sinergie, Claudio Loreti , pre- sidente dell’Associazione Amici della Vite e del Vino, e Alessandro D’Ambrosi , pre- sidente dell’associazione Amici di Zagarolo nonché autore di una raccolta di ricette tradizio- nali in dialetto zagarolese. Campofelice, Pensa, Di Trapani, Varzari, Paifelman, Menichelli a pag 4 Galtos & Bios Dialetto cucina vino e tradizione Zagarolo, le sue origini, la storia antica. A parte i libri che abbiamo consultato in bibloteca insieme a Luciana Fedeli, direttore del Sistema Bibliotecario, e alle nostre prof, abbiamo avuto la possibilità di inter- vistare due fonti eccellenti ci hanno aiutato a ricostruire miti e realtà del- l’antica Gabii: A lessandro D’A mbrosi, presidente dell’Associazione Amici di Zagarolo che ha promosso varie ricerche stori- che, e Giuseppe De Righi , presi- dente della XI Comunità Montana, ente promotore di studi e tutela delle zone archeologiche, che ci ha parlato del progetto Parco Archeologico. Panzironi a pag 2 Poche righe per dire Bravi A caccia di fonti Buona lettura a tutti SPECIALE: the dark side ... of television a cura di Giulia Nicolosi Federica Di Domenicantonio Giacomo Ferracci Samantha Testa giornale realizzato da il Refuso con i ragazzi della classe III E dell’istituto comprensivo “Albio Tibullo” pg1 prima Durante la fase di lavorazione di "Giornalisti per casa" , Il Refuso ha incontrato Luciana Fedeli quasi per caso. Le abbiamo raccontato cosa ci frullava nella testa e a lei è piaciuto, così ci ha proposto la collaborazione del Sistema Bibliotecario Prenestino. Un legame che si è fatto sempre più stretto: sarà che ci siamo piaciuti, ma sta di fatto che da allora è iniziato un lavoro di squadra tra Refuso, Biblioteca e Scuola Media “Albio Tibullo”. Prima tappa, fissare le date dei tre incontri e gli appuntamenti con gli attori locali per presentare il progetto ed invitarli a partecipare all’iniziativa. A Palazzo Rospigliosi ho incontrato Giovanni Pescatori, direttore del Museo del giocattolo non- ché prima fonte coinvolta. Un primo approccio con Eugenio Loreti l’ho avuto all’interno del suo stesso labora- torio. Il caffè è invece scenario del primo scambio di informazioni con Alessandro D'Ambrosi, che ci ha riempito la libreria di redazione con magnifici testi e pubblicazioni sulla storia di Zagarolo. Al centro anziani di Valle Martella, il primo incontro con Lorenza Cecilia Mura. Una bella esperienza anche per me, vedere e scoprire tante piccole/grandi storie e metterle sul piatto a disposizione dei “redattori” della III E. Grazie a tutti i protagonisti. Avanti redattori! hd

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Zagarolo è fornito di un'efficiente ed organizzata biblioteca, che è situata aPalazzo Rospigiosi. Le biblioteche di vari comuni della provincia di Roma sonoriunite per formare il Sistema bibliotecario dei Monti prenestini. La signoraLuciana Fedeli, responsabile del Sistema e direttrice della biblioteca, ci haparlato dell'organizzazione. La biblioteca è un luogo dove, tra le pagine dei tantilibri, è nascosta la cultura del nostro paese. Ogni libro tramanda la memoria ditante generazioni ed in biblioteca si apprende una cultura che da altre fonti nonsi può imparare. Tempo fa la biblioteca era un posto molto frequentato dagli stu-denti e dalla gente che magari era interessata ad alcuni generi di libri, ora è fre-quentata anche da chi vuole usare le nuove tecnologie, specialmente internet, cheperò attira anche persone che preferiscono comodamente trovare le informazionida casa propria. È da sottolineare però che non si può trovare proprio tutto suinternet, tante informazioni sono scritte solo tra le tante pagine dei libri e aspet-tano di essere lette. Al giorno d'oggi la biblioteca è più aperta a tutte le esigen-ze del lettore e, oltre a prendere i libri, si può pure “navigare”, sempre gratui-tamente. È da specificare che chi volesse prendere in prestito un libro, lo deveconservare con cura e rispetto perché, come è stato per lui fonte di cultura e diconoscenza, lo dovrà essere per altre persone. La biblioteca venne aperta nel1972 ed è ospitata a Palazzo Rospigliosi, dove sono allestite diverse stanze checomplessivamente contano 200 metri quadrati. Il moderno sistema bibliotecarioè stato attuato nel 2003. Le biblioteche collegate con Zagarolo sono sette. I volu-mi del circuito sono circa 500 mila. La biblioteca è aperta dal lunedì al vener-dì. Buona lettura a tutti. Giacomo Ferracci

Già da tempo il nostro istitutocollabora con l'XI ComunitàMontana a progetti di indagini sulterritorio visto con gli occhi di stu-denti di una scuola media. Perquesto abbiamo aderito senzariserve all'invito da parte dellaresponsabile della BibliotecaComunale di Zagarolo a parteci-pare al progetto "Giornalisti…percasa" promosso dall'Associazione il Refuso con l'XICM ed il Sistema BibliotecarioPrenestino. L'idea di far diventarela nostra classe una vera e propria

"REDAZIONE" ci è subito pia-ciuta così come quella di ampliarela conoscenza del territorio e delletradizioni di Zagarolo. Ancora piùla formula con cui è stata pro-grammata l'attività: due incontrioperativi per imparare le primearmi del mestiere del giornalista;due incontri dal "vivo" con lefonti storiche sia su carta che incarne ed ossa. La gentilezza e ladisponibilità delle bibliotecarie,sig.re Luciana e Sandra, il vivoentusiasmo e la professionalità deigiornalisti, le esperienze dirette

raccontate dagli esperti riuniti inun sol colpo in una sorta di confe-renza stampa hanno suscitatonegli studenti curiosità e voglia dilavorare. Abbiamo apprezzatomoltissimo la valenza educativa edidattica offerta da: i tempi serratie coinvolgenti dell'attività; la preci-sione degli specialisti nelle spiega-zioni su come fare un giornale; lapartecipazione di autentiche per-sonalità esperte di Zagarolo; lascelta di spazi autorevoli, comePalazzo Rospigliosi.

Maria Ciucci e Barbara Morini

Poche parole, che non spetta a me scri-vere. Poche parole per dire Bravi. Bravi, i ragazzi della III Edell’Albio Tibullo. Bravi per almenocinque ragioni: perché sanno scrivere;perché non hanno perso una battuta;perché hanno lavorato sodo prima,durante e poi, per immagazzinarequanto più possibile da un progetto“cotto e mangiato”; perché in pochesettimane hanno intuito che sintesi esenso della notizia sono fondamentaliin questo mestiere; ma soprattutto per-ché sono curiosi, dono raro e prezioso.Brave, le Prof, che hanno condotto permano questi ragazzi in modo suberbo.Brave le fonti, che hanno regalato perledi memoria e sapienza con cui realiz-zare questo giornale che sollecita lacuriosità verso il patrimonio culturaledella comunità. E, infine, bravi anchenoi: Hélène Duval che ha coordinato iltutto per il Refuso, i docenti di giorna-lismo, i grafici, i partner - XIComunità Montana, SistemaBibliotecario Prenestino eMuseumGrandTour - che hanno cre-duto e sostenuto il progetto. Ma piùbravi di tutti, i “redattori”: signori col-leghi direttori di periodici, se vi servonocronisti, sappiate che quella classe è unvivaio eccezionale. Questo giornale neè la prova. L’hanno scritto e pensatotutto loro; dalla scelta della testata aquella di non spiegarvene il perché, èfarina del loro sacco. Leggete. pb

La Terza E si trasforma in redazione e fa un giornale

Evviva! Un progetto cotto e mangiato

N.1 incontro con i professionisti - N..2 intervista con le fonti - N.3 si impagina

N o i g i o r n a l i s t i p e r c a s a

La classifica del nostro sondag-gio è diversa da quella naziona-le: al primo posto la realtà, nonsoap opera. I nostri invervista-ti, adolescenti e genitori, hannodato la palma d’oro a Zelig.Come il resto d’Italia, secondoun recente sondaggio. Ilsecondo posto nazionale, se lobattono “I Cesaroni” e “Amicidi Maria De Filippi”. Dallenostre parti invece ci sono leIene. In terza posizione a livel-lo italiano, quasi pari merito, LeIene e Doctor House, mentrenoi preferiamo “I Cesaroni”.A Zagarolo dunque, piace dipiù l’ironia.

a pag 7

Tramando e tessendo, tra sagree dialetto, vino e ciambelle,tordi matti e carri allegorici.Zagarolo si racconta attraversole testimonianze dei custodidella tradizione. La redazionedi 115grammi ha intervistatoCinzia Lodetti, presidentedella Pro-Loco, FrancaFantuzzi, dell’associazioneSinergie, Claudio Loreti, pre-sidente dell’AssociazioneAmici della Vite e del Vino, eAlessandro D’Ambrosi, pre-sidente dell’associazione Amicidi Zagarolo nonché autore diuna raccolta di ricette tradizio-nali in dialetto zagarolese. Campofelice, Pensa, DiTrapani, Varzari, Paifelman,Menichelli a pag 4

Galtos & Bios

Dialettocucinavino

e tradizione

Zagarolo, le sue origini, la storiaantica. A parte i libri che abbiamoconsultato in bibloteca insieme aLuciana Fedeli, direttore del SistemaBibliotecario, e alle nostre prof,abbiamo avuto la possibilità di inter-vistare due fonti eccellenti ci hannoaiutato a ricostruire miti e realtà del-l’antica Gabii: A lessandroD’A mbrosi, presidentedell’Associazione Amici di Zagaroloche ha promosso varie ricerche stori-che, e Giuseppe De Righi, presi-dente della XI Comunità Montana,ente promotore di studi e tutela dellezone archeologiche, che ci ha parlatodel progetto Parco Archeologico.

Panzironi a pag 2

Poche righeper dire Bravi

A caccia di fonti

Buona lettura a tuttiSPECIALE:

the dark side ...of television

a cura di Giulia NicolosiFederica Di Domenicantonio

Giacomo FerracciSamantha Testa

giornale realizzato da il Refuso con i ragazzi della classe III E

dell’istituto comprensivo “Albio Tibullo”

pg1 prima

Durante la fase di lavorazione di"Giornalisti per casa" , Il Refuso haincontrato Luciana Fedeli quasi percaso. Le abbiamo raccontato cosa cifrullava nella testa e a lei è piaciuto,così ci ha proposto la collaborazionedel Sistema Bibliotecario Prenestino.Un legame che si è fatto sempre piùstretto: sarà che ci siamo piaciuti, masta di fatto che da allora è iniziato unlavoro di squadra tra Refuso,Biblioteca e Scuola Media “AlbioTibullo”. Prima tappa, fissare le datedei tre incontri e gli appuntamenticon gli attori locali per presentare ilprogetto ed invitarli a partecipareall’iniziativa. A Palazzo Rospigliosiho incontrato Giovanni Pescatori,direttore del Museo del giocattolo non-ché prima fonte coinvolta. Un primoapproccio con Eugenio Loreti l’hoavuto all’interno del suo stesso labora-torio. Il caffè è invece scenario delprimo scambio di informazioni conAlessandro D'Ambrosi, che ci hariempito la libreria di redazione conmagnifici testi e pubblicazioni sullastoria di Zagarolo. Al centro anzianidi Valle Martella, il primo incontrocon Lorenza Cecilia Mura. Unabella esperienza anche per me, vederee scoprire tante piccole/grandi storie emetterle sul piatto a disposizione dei“redattori” della III E. Grazie a tutti i protagonisti. Avantiredattori! hd

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Intervista con lo scrittore Michele Lacetera

“Vi raccontol ’addimannu”

Usi, costumi e tradizioniricercate dall’A alla Z

pg2

L' origine di Zagarolo non è certa,ma sono due le ipotesi più accreditate:la prima è che prenda origine da unantica colonia latina dei colli Albani,la città di Gabi, situata tra Roma ePreneste, sulla riva orientale del lagoCastiglione, oggi prosciugato. Fu unadelle principali città del Lazio primi-tivo. Una leggenda narra che Gabi fufondata da due fratelli di nomeGaltos e Bios. L'unione delle primedue sillabe dei loro nomi avrebbe datonome alla città di Gabi. Dalla loro terra d'origine, la Sicilia,avevano percorso tutto il centro suddella penisola fino a quando deciserodi fermarsi sulla riva del lagoCastiglione perché il clima era mite edera circondato da terre fertili. Benpresto sul modello della civiltà greca sisviluppò una città che assunse vastanotorietà. In seguito alla caduta dell'impero romano e alle invasioni bar-bariche, la popolazione si trasferì suuna costa di tufo per vari motivi. Ilprimo è che il loro territorio era bassoin confronto alle altre terre circostan-ti, quindi era facile da attaccare, poiper la posizione del loro nuovo terri-torio che era difendibile facilmente,terre fertili, un bosco secolare che cir-condava l'abitato, numerose sorgentid'acqua (all'epoca se ne contavanocirca 48, tuttora esistenti), pascoligenerosi e tanti altri requisiti che ren-devano il luogo ideale per l'insedia-mento urbano. La seconda ipotesi è che Zagarolo erauno dei nove castelli che proteggevanol'antica città di Preneste (l'attualePalestrina), e da lì i già residenti delcastello si unirono a quelli di Gabi ecosì nacque Zagarolo. Il nomeZagarolo risalirebbe fino ai tempi diCesare che lì aveva degli artigiani spe-cializzati nella confezione di un indu-mento in uso nelle legioni di Cesare;questo indumento si chiamava"SAGUM" che era il mantello deisoldati. Il fabbricante del SAGUMera il "SAGARIUS"e il luogo dovesi fabbricarono era il "SAGARIO-RUM". Da un errore , SAGA-RIORUM divenne Zagarolo. Unacuriosità su Zagarolo è che è l'unicacittà della provincia ad essere disegna-ta su pianta, infatti i poteri principa-li (popolo, comune, duca e chiesa)disegnano una croce romana.

Il signor Umberto, in rappresentanzadel centro anziani di Zagarolo, e lasignora Lorenza Cecilia Mura, presi-dente del centro anziani di ValleMartella, hanno accolto l'invito di "gior-nalisti per casa" ad incontrarci, noi studen-ti della scuola media, per raccontareesperienze vissute dagli anziani, allorabambini o appena adolescenti, durante ilperiodo della seconda guerra mondiale,rinnovando le emozioni vissute in occa-sione della giornata della Memoria.Proprio in quegli incontri hanno riscon-trato come molti ragazzi della nostra etàvolessero sapere e approfondire memo-rie sulla loro infanzia così diversa dallealtre. Hanno anche visto che nel mondo

del terzo millennio, pure in paesi piccolicome Zagarolo, si sono sviluppati van-dalismo e delinquenza. Ai loro tempi, undelinquente era colui che rubava unpezzo di pane per fame e veniva punitoviolentemente, se visto. Il signorUmberto e lo studioso e storicoEugenio Loreti ci hanno raccontatocome vivevano i contadini e la gente diZagarolo durante la guerra. La gente chepoteva, si rifugiava nei tinelli in campa-gna e dormiva nelle botti o in materassipieni di foglie di granturco o di castagno.Al tempo di Mussolini, la gente si iscri-veva al partito fascista e quando passavail fascio la gente era obbligata al salutoper paura di essere picchiata. Il centro

anziani una volta non esisteva, gli anzia-ni si riunivano nelle stalle e gli uominigiocavano a carte e le donne lavoravanoa maglia, davanti al poco calore di uncamino. I bambini giocavano per le stra-de con formine di fango e giocattoli dilegno e quando passavano gli aerei deitedeschi le mamme prendevano i figli econ forza li trascinavano al sicuro incasa. Con la venuta degli americani, izagarolesi scambiavano formaggi concaffè e zucchero. E’ stato veramenteinteressante ascoltare le loro vicissitudinie andare indietro in un tempo così diffi-cile e diverso dal nostro. Il centro è unlocale del Comune dove gli anziani siriuniscono per stare in compagnia.

Zagarolo, che paese. Chi avreb-be mai pensato che un paesinocosì avesse così tante fonti!!!Il 29 Gennaio, abbiamo intervi-stato uno dei più grandi espertidi Zagarolo: MicheleLacetera, una miniera di curio-sità preziose e risposte interes-santi, per noi e per tutti.Cosa l'ha spinta a scrivere"Zagarolo dalla A alla Z"(parliamo del suo ultimolibro)?Soprattutto la costatazione che il dia-letto di Zagarolo sta ormai scompa-rendo e con questo lo voglio conserva-re, come testimonianza di ciò che èstato.Di quali fonti si è servito?Le fonti sono state principalmente glianziani che parlano ancora il dialet-

to zagarolese. Io sono nato inBasilicata e poi mi sono trasferito eho lavorato 35 anni come professorenella vostra scuola.Ha scritto altri libri suZagarolo? E libri su altriargomenti?Ho scritto altri 3 libri su Zagarolo,ad esempio "Le antiche verità" . Maho scritto anche libri sulla mia cittànatale come il "Dizionario del dialet-to di Grottole".Un episodio del raccontodegli anziani l’ha colpita inmodo particolare?L'episodio che mi ha colpito di più èquello del racconto dell'"Addimannu" (in dialetto) ovveroil fidanzamento. Dovete sapere cheun tempo non era come oggi. Quandoad un ragazzo piaceva una ragazza ,

i due si parlavano con gli sguardi.Dopo di che, il padre del ragazzospiegava al padre della ragazza chesuo figlio si era innamorato di lei edopo vari preparativi, i genitori face-vano la proposta di fidanzamento. Poi i genitori di lei controllavano pos-sedimenti e privilegi di lui, e se tuttoandava bene i due si fidanzavano.Per controllare se le proprietà eranoidonee, c'era una signora fidata dellafamiglia chiamata "stimatrice": secostei decideva che andava bene, i duesi sposavano. Durante i preparatividelle nozze i due si incontravano solola domenica per fare una passeggiata,ma con i genitori che li seguivano.Questo racconto mi ha molto colpito -continua il nostro esperto- per-ché in Basilicata non si è mai fattocosì. Sull' "Addimannu" ho messo

in scena anche una commedia, quan-do facevo il professore alla vostrascuola e i ragazzi che ne presero partefecero proprio un bel lavoro.Qual è il modo di dire neldialetto che preferisce?Ce ne sono tanti, che rivelano un pen-siero collettivo, una saggezza popola-re. Mi viene in mente, per esempio, ilproverbio "Nun so' pè ll'asini li con-fetti e manco le melarosa pè li porchi"perché descrive con efficacia ed ironiala condizione umana”.Quante informazioni! E poi chisi poteva immaginare che ilfidanzamento si svolgesse inquesto modo un tempo. Unincontro davvero interessante.Speriamo tanto di reincontrareancora Michele Lacetera, maga-ri per un'altra intervista!

Il 29 gennaio , la nostra classe, 3E dell'istituto comprensivo AlbioTibullo di Zagarolo, ha partecipato ad un incontro con le "fonti" e gliesponenti del mondo del lavoro di Zagarolo. Tra di loro anche larestauratrice Arianna Ercolani. Arianna Ercolani è una delle pochepersone che sono riuscite ad entrare all'Istituto Centrale del Restauro diRoma, una scuola molto prestigiosa rinomata in tutto il mondo. Graziealla sua determinazione e al suo talento, è riuscita ad avere il compitodi restaurare meravigliose opere come: la Domus Aurea, il tempio diGiove Capitolino, la Basilica superiore di San Francesco d'Assisi e il fre-gio di Giulio Aristide Sartorio a Montecitorio. A Zagarolo ha lavoratoal restauro di tre cappelle della chiesa di San Pietro. Ha fatto anche unpronto intervento sugli affreschi a palazzo Rospigliosi dove adesso c'èil Museo del Giocattolo. Le abbiamo chiesto se aveva trovato molte dif-ferenze tra le fantastiche opere dei molteplici luoghi in cui è stata e ilavori qui a Zagarolo. Ci ha risposto che secondo lei non c'è alcuna dif-ferenza, perché tutte le opere hanno contribuito allo sviluppo della suacarriera, alla sua formazione. Poi ci ha mostrato le fotografie di primae dopo il restauro, ci ha spiegato che ogni restauro necessita di uno stu-dio approfondito, affinché non si intervenga a trasformare l’opera ori-ginale in qualcosa d’altro rispetto alle intenzioni dell’autore.Il suo lavoro è molto interessante soprattutto perché si possono tocca-re con mano le opere più prestigiose e viaggiare in tutto il mondo. Maci vuole molto impegno e sacrificio per non parlare del talento, cosache a lei non manca.

La restauratrice della Domus Area a Zagarolo: ricerca e studio sulla tecnica di un’opera da preservare

Il restauro d’arte, che passioneErcolani parla degli interventi a S. Pietro e Palazzo Rospigliosi

di Alessio Panzironi

di Sabina Camponeschi e Federica Di Domenicantonio

di Valeria Agosta, Giacomo Ferracci, Rachele Delle Fratte e Gabriele Romani

Quando dormivamo nel le botti con materassi di granturco

di Giulia Nicolosi e Samatha Testa

Galtos &Bios...

STORIA

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A Zagarolo la musica non è pro-prio il pezzo forte, ma la musicavive in noi e abbiamo delle testi-monianze molto famose. Uno deipiù grandi esponenti musicali, cheda pochi anni ci ha lasciato, èGoffredo Petrassi. Qui a scriverel'articolo c'è addirittura un suoparente lontano, un nostro com-pagno di classe, la cui bisnonnaaveva Petrassi come cugino!Questo nostro coetaneo staseguendo le orme del lontanoparente facendo lezioni di piano-forte e pare abbia anche un certotalento!Ecco una foto di Goffredo

Petrassi…Maestro di un'intera generazionedi compositori, nel corso della sualunga vita toccò molti stili diffe-renti, pur rimanendo sempre coe-rente con se stesso.Goffredo Petrassi nacque aZagarolo il 16 luglio 1904. Si tra-sferì in giovane età a Roma; quidivenne fanciullo cantore nellaSchola di San Salvatore in Lauro.Si iscrisse al conservatorio diSanta Cecilia, dove si diplomò inorgano e composizione all'iniziodegli anni Trenta. Nel 1934Alfredo Casella diresse la suaPartita al Festival della SocietàInternazionale di MusicaContemporanea di Amsterdam:fu l'inizio della carriera internazio-nale di compositore di Petrassi.

Nel 1939 ottenne la Cattedra diComposizione al conservatorio diSanta Cecilia a Roma; nel 1960lasciò questo incarico per assume-re la cattedra di perfezionamentoin Composizione all'Accademianazionale di Santa Cecilia, cheavrebbe tenuto fino al 1978 .Durante la sua lunga attività didat-tica Petrassi ebbe innumerevoliallievi, tra cui vanno ricordati AldoClementi, Wolfango DallaVecchia, Robert W. Mann, PeterMaxwell Davies, EnnioMorricone, Marcello Panni, BorisPorena, Fausto Razzi, IvanVandor, Jesus Villa Rojo.Nel corso della sua vita ottennenumerosi riconoscimenti interna-zionali: fu nominato socio dellaAkademie der Künste di Berlino,della Académie Royale deBelgique, dell'American Academyand Institute of Arts and Lettersdi New York, dell'AmericanAcademy of Arts and Sciences diBoston, della BayerischeAkademie di Monaco di Baviera edell'Academia Nacional de BellasArtes di Buenos Aires. Gli furonoinoltre conferite le lauree HonorisCausa dall'Università degli Studi diBologna e dall'Università deglistudi di Roma "La Sapienza",

nonché il ''Premio Prince Pierrede Monaco'' a Montecarlo ed ilPremio Internazionale "AntonioFeltrinelli" dell'AccademiaNazionale dei Lincei. Petrassi fuanche grande intenditore di artivisive, e collezionista di opered'arte del Novecento. Sposò la pit-trice veneziana Rosetta Acerbi chevive e lavora a Roma. GoffredoPetrassi si spense il 3 marzo 2003nella sua casa romana, all'età di 99anni. In suo onore, a Zagarolo esi-

ste oggi l’Associazione GoffredoPetrassi; i giovani appassionati dimusica possono prendere lezioninon solo di pianoforte, ma anchedi altri strumenti e di canto. Oltreall'Associazione Petrassi ci sonoanche molti insegnanti di percus-sioni. Ragazzi, non vi resta che iscriver-vi numerosi a queste scuole cosìattraenti E chissà, forse un giornofarete parte anche voi dei miti diZagarolo.

EnnioMorricone

è stato allievo di Petrassi

Sotto: la torre

Calandrelli

Il giorno 18-01-2008 i maestriMassimiliano e Mauro Negrihanno presentato agli allievidel tempo prolungato dellanostra scuola l'AssociazioneCulturale Goffredo Petrassi,durante un incontro musicalenella sala Mario Fani dellachiesa di S. Pietro a Zagarolo. Ci hanno fatto ascoltare varibrani tratti da opere di autorifamosi come Bach, Shumann,Rossini, Brahms e ci hannoanche mostrato antichi stru-menti musicali, come le “ante-nate” della chitarra.

Abbiamo ammirato inoltre lachitarra elettrica e quella daviaggio.Durante la lezione concerto

tutti, ragazzi e professori,erano concentrati sul branosuonato. Lo scopo primario di questiincontri è quello di sensibiliz-zare i ragazzi verso la realtàuditiva che li circonda inmodo attivo, sviluppando escoprendo qualità artistico-musicali che, spesso, rimango-no nascoste.

Davide Franciosie Veronica Mattozzi

L'abate Giuseppe Calandrelli,nato a Zagarolo il 22 maggio1749, è stato un astronomo ematematico italiano. Fin da giova-ne si distingueva per l'ottimocarattere e il vivace impegno.Destinato alla professione diavvocato, comprese che non eraquella la carriera a cui aspirava. Sotto la protezione del cardinaleFlavio Chigi, nel 1768 completò ilcorso di filosofia, fu ordinatosacerdote e si ritirò quindi nelseminario di Magliano in Sabina,dove dimorò per quattro annidedicandosi alle scienze naturali.Dopo la soppressione dellaCompagnia di Gesù, quando ladirezione del Collegio Romano fuaffidata ai sacerdoti secolari, ilgiovane Calandrelli volle appro-fondire la discipline scientifiche edivenne un sostituto del suo mae-stro, Padre Jacquier. Ottenne

molti incarichi prestigiosi: lezionidi fisica al posto del defunto pro-fessore, direzione dell'Accademiadi Fisica, incarico del Papa dimunire di conduttori elettrici ilpalazzo pontificio del Quirinale.Fondò a Roma la scuola di astro-nomia. Perfezionò il settore zeni-tale di nove piedi e determinò congrande precisione la latitudinedella specola, cioè il punto piùalto dell'osservatorio del CollegioRomano che lui stesso avevacreato (41° 53' 54,32). Nel 1815 ilCalandrelli fu sollevato dagliimpegni della didattica e si dedicòinteramente agli studi, fino al1824, quando il Collegio Romanofu restituito alla Compagnia diGesù. Si ritirò nel seminario diSant'Apollinare, dove morì lanotte del 24 dicembre 1827 peruna malattia infiammatoria. Lesue spoglie riposano nella chiesa

di Sant'Apollinare.Tra i sui lavori, studi e ricerchericordiamo i più importanti: studie osservazioni di eclissi, la deter-minazione della latitudinedella specola; studi sullaquestione dei logaritmi immagi-nari; studi di meteorologia; studidettagliati sulla riforma del calen-dario gregoriano; studi matemati-ci relativi alla determinazione delgiorno della Pasqua e di tutte lafeste mobili legate a questa data;metodo per regolare "la decimaquarta pasquale a non precederestabilmente il plenilunio medioastronomico dedotto anche dalnuovo ciclo e nel tempo stessoricondurre al dì 21 marzo l'ingres-so del Sole in Ariete nei secoli avenire"; osservazioni e studi suMercurio; studi di topografia inparticolare relativi al corso deifiumi Nera e Velino (1787); osser-

vazioni di parallassi stellari; studirelativi alla rifrazione della luce;descrizione di un nuovo pirome-tro per misurare la dilatazione deimetalli per qualunque grado ditemperatura; formule per lamisura delle altezze con l'uso delbarometro; studio sull'elaborazio-ne della luce del Sole e delle stellefisse; esame della meridiana dellatorre dei venti al Vaticano.

Una fonte eccellente su GiuseppeCalandrelli è il libro di EugenioLoreti “Giuseppe Calandrelli, asto-nomo fisico matematico”. Abbiamoincontrato Loreti il 29 gennaio.Studioso di storia, memoria, tra-dizione, tipografo e scrittore, hapubblicato tra l'altro La guida diZagarolo e Zibaldone di memorie:Diario di un Parocco zagarolese nellaseconda metà dell'ottocento.

di Federico Girardi e Marco Pizzari

L’eredità del maestroraccolta dalcoro e dal-l ’ o r c h e s t r agiovanile del-l’accademia

di Federica Di DomenicantonioGiacomo FerracciGiulia Nicolosi Samantha Testa

L’abate, astronomo, matematico, fisico, metereologo Giuseppe Calandrelli

Il nostro astro nel firmamento Dalla filosofia alle stelle, la vita di un grande zagarolese nel libro di E. Loreti

Storia di un illustre personaggio, padre di una intera generazione di compositori: Goffredo Petrassi

La grande musica di Zagarolo

pg3 i grandi

il maestro Goffredo Petrassi

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L'Associazione CulturaleSinergie è nata nel 2004 daun'idea di quattro amicheappassionate di artigianato etradizioni popolari. L'intento èquello di riproporre l'artigiana-to femminile sul territorio diZagarolo e dintorni, per recu-perare non solo la manualità in

alcuni lavori artigianali comequello della tessitura, ma unaparte di storia che piano pianosta scomparendo. Per evitarequesto, hanno pensato di orga-nizzare una manifestazionenella prima settimana di luglionel centro storico di Zagarolo,e questo è il quinto anno con-

secutivo che si ripete con gran-de afflusso di pubblico. Questoprogetto a mano a mano stadiventando sempre più ampiocioè non interessa solo la tessi-tura ma anche il vetro "tiffa-ny", il patchwork, il ricamo e lamaglia. Un'altra manifestazio-

ne, che a maggioavrà la sua secon-da edizione, avràcorsi di tessituraa telaio, puntoPalestrina, deco-razione vetro,p a t c h w o r k ,maglia. Questesignore organiz-zano ancheincontri mensili,per donne e nonsolo, per far capi-re alle personeche le cose nonpossono esseresolo comprate,ma riutilizzate

anche recuperando stoffe nonpiù usate e parti di indumenti.Noi della III° E siamo andatia visitare il loro laboratorio,dove ci hanno mostrato il lorolavoro e i loro "capolavori".Particolarmente suggestivi ci

sono sembrati sia il nome dell'associazione, "Sinergie" cioèenergia comune, e quello dellaboratorio "Piazzetta dellearti" situato all'angolo di unastorica piazza del centro diZagarolo, luogo di incontro edi riunione di tante persone nelcorso dei lunghi anni della suavita. Il loro presidente è unuomo. Ci pare strano, maFranca Fantuzzi ci spiega:“E’ un presidente eccezionale. Ha

creduto in un qualcosa che oggi, èdimostrato dal proliferare di inizia-tive analoghe in tutto il mondo, hauna grande valenza nel senso delrecupero di un modo di vivere iltempo, in un momento storico chenon concede spazio alla creativitàdei singoli. Ci stimola molto a met-terci in gioco, quando siamo tituban-ti è lui a darci la spinta”. Ma lavora a maglia? “No lo sa fare, ma ogni tanto ciprova. E non è l’unico”.

A Palazzo Rospigliosi, abbiamo intervistato Claudio Loreti,una vera “istituzione” nel campo delle tradizioni legate alvino. Ha cominciato col raccontare un episodio significativo.Tempo fa, durante la sagra dell'uva - festa popolare che si svolge una volta all'anno nel mese di Ottobre, come ci spiegaCinzia Lodetti, presidente della Pro-Loco che organizza le feste cittafine (vedi articolo a fianco) - un ragazzo marocchinogli chiese come mai a Zagarolo non c'era neanche un grappolo d'uva. Loreti, preso dall’impeto, scrisse un duro articolo di cri-tica su questo fatto. Poi, ripensandoci, decise di fare qualcosa per aiutare queste feste tradizionali. Così diede vita all'associa-zione "Amici della vita e del vino" che ebbe inizio con la raccolta dei vini di tutta Zagarolo per classificare qual era il miglio-re. In seguito, tutti i vini furono degustati. Cosa vuol dire degustare? “La degustazione dei vini viene fatta per odore, consistenza, misce-latura”, spiega Loreti. Invece di incoronare il migliore, “furono tagliati per creare un unico vino eccezionale”. Una associazione delvino di cui fa parte anche Zagarolo è "l'associazione città del vino" che consiste nella raccolta dei vini più pregiati d'Italia per poidegustarli e classificarli a Siena dove avviene la premiazione dei migliori.

La Sagra dell’Uva: La prima sagra dell'uva e'datata 1927, come ci spiegano Cinzia Lodetti eAlessandro D’Ambrosi. Da quell’epoca, però,si è interrotta due volte: la prima, durante ilperiodo della seconda guerra mondiale; laseconda, durante lo scandalo del vino (metano-lo). Zagarolo è uno dei paesi più importanti peril vino, in concorrenza con Marino, e la sua“sagra” è storicamente precedente a molte altre.Durante la festa, nella prima settimana di otto-bre, la città viene addobbata, vengono offertivino Doc e piatti tipici, e si svolgono mostrefotografiche curate dagli “Amici di Zagarolo”. La Festa del PatronoIl patrono di Zagarolo è S. Lorenzo, però esisteanche un co-patrono cioè S. Emidio. Si pensainvece che il patrono di Zagarolo sia S. Lorenzopoiché il suo corpo è stato deposto sullaTiburtina. La festa del patrono è ad Agosto, precisamenteil 10. Questa inizia la mattina presto e finisce lasera con i fuochi d'artificio. Durante il giorno, èun susseguirsi di sfilate balli e preghiere per tuttoil paese; i partecipanti sono moltissimi. Altre feste sono: Stradarolo, festival dell’arte sustrada; la notte bianca; la sagra del tordo matto,a giugno; la festa di S. Antonio Abate, il 17 gen-naio, con sfilata di mezzi agricoli ed animaliaddobbati, e benedizione finale.La ProLoco, presieduta da Cinzia Lodetti,ha ilcompito, nuovo, di promuovere la città fuoridalle sue mura.

Tiziano Menichelli e Matteo Paifelman

di Matteo Di Trapani, Simone Pensa, Teodor Varzari

Tiziano Menichelli, MatteoPaifelman, , Simone Pensa

"Abbiamo pensato ad un concorso a tema perchécosì si possono esprimere al meglio le proprie capa-cità creative su un tavolo di confronto comune emateriali e tecniche diverse", dice FrancaFantuzzi, a nome dell'associazione Sinergieparlando di "Tramando....Tessendo", mostra-mercato di Artigianato Tessile che si terrà il16-17-18 maggio a Palazzo Rospigliosi. "Iltema che abbiamo scelto per questa seconda edizio-ne è il Mediterraneo, come luogo di scambio, comemare che accomuna tante civiltà diverse e le mettein relazione, come culla del mondo occidentale". Illavoro dovrà essere un manufatto con misu-ra massima di 50x70 cm, con tessuti a scel-ta del concorrente. Potrà essere realizzatocon qualsiasi tecnica purché sia un'operaoriginale. La consegna, entro il 15 aprile.

Grappoli d’uva e vino da degustarea sinistra:

l’intervista conAlessandroD’Ambrosi

a destra: Claudio Loreti,Eugenio Loreti,Luciana Fedeli,

Franca Fantuzzi &socie, Cinzia

Lodetti

Zagarolo possiede piatti della tra-dizione popolare: gli gnocchi acoda de sorega, le ciambella zaga-rolesi, il vino e il tordo matto(particolare involtino di carne dicavallo da cuocere alla brace).Due fonti d’eccezione ci hannoaiutato a ricostruire la storia ed iparticolari autentici dei piatti tipi-ci e delle tradizioni sagarolesi. Sitratta di Claudio Loreti,dell’Associazione Amici dellaVite e del Vino, e AlessandroD’Ambrosi, presidente dell’asso-ciazione Amici di Zagarolo. Aproposito del Tordo Matto abbia-mo quindi scoperto che si ipotiz-zano due origini. Sin dall'antichitàl'uva e il vino venivano trasporta-ti dai cavalli, che spesso alla fine

del viaggiomorivano perla fatica e cosiv e n i v a n omangiati. Mentre per il nomel'origine è dovuta ai cacciatori, iquali quando non riuscivano acacciare niente andavano dalmacellaio e gli chiedevano untordo matto cioè un tordo senzatesta. L'altra origine, vuole che iltordo matto nasca alla fine dell''800, quando dei cacciatori vole-vano riportare a casa dei tordi(uccelli che si cacciano); solo cheun giorno non catturarono nullae, mentre ritornavano a casa con icavalli, una si azzoppò e perciò louccisero. Da questo ricavaronodelle striscioline di carne. Il nome,

poi, secondo questa seconda ipo-tesi, deriverebbe dal dialetto zaga-rolesi infatti quando i cacciatorimangiarono queste striscioline dicarne di cavallo qualcuno inter-venne esclamando che questosapore assomigliava a quello deltordo, però qualcun altro gli disseche era matto e da lì nasce il tordomatto. Non si sa quale tradizionesia vera; fatto sta che ora il tordomatto è una prelibatezza che simangia molto comunemente. LaSagra del Tordo Matto è a metàGiugno.

La strana storiadel tordo matto

TORDI MATTIIngredienti:Fettine de carne de ca'allu pòco paccute ('n'ottantina de grammi l'una )grasso de preciuttu stagionatu erbetta fresca, aju, sarvia fr esca pitartima e peparoncinu Ricetta:Stènne le fettine de carne sòpre a 'n'sòlu. Tocca mètteci sòpre'n po' de sale, lu peparoncinu e la pitartima pistata. Se batte lo

grasso de preciuttu 'nzemi all'aju, a la sarvia e all'erbetta e semètte sòpre a le fettine. Queste a la fine vaco abbottate facendol'invortini che se fermano co' li stuzzicadènti.'Nfirza' li tordi matti a lu spidu oppuro mètteli sòpre a 'na rati-cula e coceli co' la racia de troppe o d'òliu.A mèzza cottura jettacci sòpre 'n po' de 'ino roscio.

LE CIAMBELLE ZAGAROLESI

Le ciambelle zagarolosi, sono un piatto tipico del paese, che perònel tempo si è perso.Solo una persona (una donna anziana) riesce a cucinarle; molti sonoquelli che tentano di imitarla nel paese e nei paesi vicini, senza peròottenere il medesimo risultato.Questa donna possiede un segreto tramandato da generazioni, chenon vuole rivelare a nessuno; sappiamo solo che una delle caratte-ristiche delle sue ciambelle, è l'utilizzo ( durante la cucinazione e lacottura) delle fasi lunari.

Tiziano Menichelli Matteo Paifelman e Simone Pensa* tratto dal libro “Forchetta di canna” di Alessandro D’Ambrosi

di Valerio Campofelice

pg4tradizioneL’associazione Sinergie lancia il concorso Tramando e Tessendo

“Il Mediterraneo... fatto a mano”

disegno di Teodor Varzari

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Giulio Baldini è uno dei diri-gente della società GSPZagarolo. A lui abbiamorivolto alcune domande sullapallavolo zagarolese. Quando è stato fondato ilGruppo Sportivo PallavoloZagarolo e da chi?Il Gruppo Sportivo PallavoloZagarolo è stato costituito nel1969 da un gruppo di amiciappassionati di questo sport, inquel periodo ancora molto pococonosciuto. I fondatori sonoAlberto e Luciano Iacovacci,Antonio e Mario Fiorito, AngeloPetrassi, Gabriele Salvi, PinoPanzironi, Santo Vallerotonda.Il primo campo da gioco è statonel convento di Piazza SantaMaria, ovviamente all'aperto.E' vero che il settore fem-minile è diviso da quellomaschile?Effettivamente si.Da cosa è dovuto questocambiamento?La diversificazione dei due settoriè scaturita diversi anni fa in unmomento in cui il GSP Zagarolodisponeva di un esiguo numero didirigenti che non permettevano diseguire adeguatamente tutte lesquadre maschili e femminile.Quindi, siccome il settore maschi-le viveva un momento più floridosoprattutto a livello numerico, siritenne opportuno appoggiarequello femminile alla Società delGallicano che, proprio in queglianni, aveva costituito una societàdi pallavolo solo femminile. Dopoqualche anno di esperienza aGallicano la parte di atlete diZagarolo ricostituirono una

Società autonoma appunto aZagarolo.Il Presidente della femmi-nile e quello della maschi-le è la medesima persona?No, per la femminile il Presidenteè Pietro Renzi, mentre per lamaschile è Valter Nati.Non sarebbe più costrutti-vo unificare le due Società?Certamente si, e non è escluso chein un prossimo futuro questopossa essere attuato.Questa serie di vittoriedella Serie B2 potrà porta-re ad una riscossa inCampionato?La speranza è quella di portarsifuori dalla zona a rischio retroces-sione. Al momento siamo a buon punto.Dopodichè, giocando con minoripressioni di classifica, probabil-mente, questo consentirà allasquadra di giocare con maggioretranquillità e di ottenere risultatidi rilievo.La squadra militante in B2dall'inizio stagione haottenuto risultati altale-nanti. Sa spiegarne il moti-vo?Probabilmente il motivo potrebbederivare dai tanti cambiamentieffettuati a livello di rosa dellasquadra nella quale sono statiinseriti molti nuovi atleti di cuidue esterni ed altri provenienti dalsettore giovanile. Di fatto, infatti,della scorsa stagione sono rimastisoltanto cinque giocatori.C'è qualche atleta appro-dato in Serie A che ha gio-cato qui a Zagarolo?Sicuramente il settore giovanile è

il fiore all'occhiello del GSPZagarolo tanto è vero che ha rice-vuto il riconoscimento dellaFIPAV con il marchio di quali-tà. Gli atleti che nel corso deglianni hanno giocato a Zagarolo epoi hanno militato in serie di altolivello sono numerosi. In partico-lare nel 1997 Simone Spescapassò all'allora Alpitour Cuneodi Serie A dove ha anche esorditoin alcune gare convocato con laNazionale Juniores.Successivamente ha militato insquadre di Serie A2.Ultimamente Simone Bezzi eGiulio Sabbi sono passati allegiovanile della Sisley Treviso edanche quest'ultimo è attualmenteconvocato con la NazionaleJuniores.

Negli ultimi due anni il GSPZagarolo collabora con la MRoma Volley alla quale sono pas-sati alcuni atleti militanti neirispettivi settori giovanili.Quali risultati ha ottenutodurante la presidenza diValter Nati?I risultati di rilievo sono stati ledue promozioni in Serie B1, terzaserie nazionale dopo la Serie A ela Serie A2, che per un paesecome Zagarolo hanno rappresen-tato un risultato eccezionale, otte-nuto, ci tengo a precisare, con unagrande coesione di squadra che hasaputo capitalizzare la voglia diarrivare dove all'inizio di stagio-ne era assolutamente impensabile,a fronte di altre compagini dichia-ratamente attrezzate per la pro-

mozione. In ambito giovanile oltre alle variefinali, vanno ricordati i titoli pro-vinciali e regionali conquistati alivello Under 13 Under 16 edUnder 18, nonché la finale nazio-nale disputata dall'Under 16 nel-l'anno 2006 dopo la conquista deltitolo regionale di categoria.La Serie C femminilepotrebbe puntare ai playoff ?Il responso delle ultime giornatedi campionato fanno ben sperarenell'ottenimento di questo risulta-to.Anche in questa squadra il mixdi atlete esperte e giovani sta gra-dualmente consentendo di giungerea esiti positivi.

La società calcistica U.S.D. ZAGA-ROLO è nata nel 1968. Attualmente itesserati sono circa 700.Le categorie in ordine di importanza,dai più piccoli ai più grandi, sono:piccoli amici, pulcini, esordienti, gio-vanissimi, allievi, juniores e la primasquadra.Ora la prima squadra si t rova ineccellenza a metà classif ica con 24punti. Una delle novità di quest'annoè i l campo sintetico di ult imagenerazione .Per i giovanissimi '93 (la nostra cate-

goria), gli allenamenti si svolgonoper 3 giorni a settimana. Il sabato ola domenica mattina c 'è una partita dicampionato, in casa o in trasfer ta.“Mi chiamo Alessio Panz ironi e sono ilportiere dei giovanissimi '93, pratico que-sto sport da cinque anni e mi piace perchéè un g ioco di squadra e perché occupo unruolo che per me è molto diver tente”.“Mi chiamo Matteo Di Trapani e sono uncentr ocampista destro, mi appassiono aquesto sport da ben quattro anni e mipiace perché è un gioco di squadra nelquale tutti si devono impegnar e duramente

sia negl i allenamenti sia nel le partite”. La domenica al le 11 gioca la primasquadra, quando la partita si disputain casa. Gli spalti sono pieni sia digente che in modo tranquillo vede lasquadra del proprio paese sia di tifo-si che a volte insultano l'arbitro e igiocatori della squadra avversaria.A noi giocatori questo non piace epurtroppo diventiamo noi gli spet-tatori di un triste spettacolo .

M a t t e o D i T r a p a n iA l e s s i o P a n z i r o n i

Area W Palestre

Abbiamo intervistato gliistruttori dei corsi che cihanno fornito queste infor-mazioni:La palestra è divisa in tre sale:1) sala spinning 2) sala pesi 3) sala corsiI corsi e il numero dei parte-cipanti: Ginnastica 35- 40 partecipan-ti; Danza Jazz: 23; FatBurning: 15-20; Pilates: 9;Total Body: 20; Kung-fu: 22;Gin. Posturale: 33; SalsaCubana: 16-18; Spinning:18Tutti gli istruttori della AreaW Palestre hanno un diplo-ma. Noi abbiamo scelto il corsodi Ginnastica Posturale etonificazione, tutto questo trevolte a settimana. Lo faccia-mo per tonificare i muscoli emantenerci in forma, maanche perché cosi possiamorestare insieme tra noi piùtempo.

* Pilates= attività praticatasoprattutto da persone aven-te il "personal trainer" con macchine particolari, maanche praticata dai vip.

M a t t e o P a i f e l m a n Te o d o r Va r z a r i

di Tiziano Frasca e Tiziano Menichelli

Noi testimoni/cronisti/giocatori: “Tifosi, per favore, siate educati”

Campo sintetico per il calcio“Belli gli spalti pieni... di gente tranquilla”

700 tesserati alla U.S.D.Zagarolodai piccoli amicialla prima squa-dra inEcc e l l enza

“Il nostro fiore all’occhiello ha avuto il riconoscimento dalla FIPAV”

pg5 sportPallavolo: intervista con Giulio Baldini, dirigente orgoglioso

Marchio di qualità al GSP giovanile

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La regina del pop Avril LavigneCiao a tutti! Siamo Giulia eFederica, due grandi fan dellamitica Avril Lavigne! La cono-scete? E chi non conosce lanostra inimitabile Avril!!! Vi rac-contiamo le sue "gesta" ed"imprese" in una breve biografiaricca di tante curiosità…Il 27 settembre 1984 a Bellevillein Ontario (Canada) nasce unafutura regina del pop e del rock:Avril Ramona Lavigne, meglioconosciuta come Avril Lavigne.Ha tre fratelli: Michelle, tre annipiù giovane, e Matt, più grandedi due anni. Quando ha 5 anni sitrasferisce a Napanee con lafamiglia. Nella famiglia di Avrilvi è un ambiente profondamen-te religioso: John, il padre, Judy,la madre, e i suoi due fratelli fre-quentano abitualmente la chiesa.E’ proprio nel contesto liturgicoche Avril impara a cantare.Dunque si avrà un misto fracountry e gospel per quandoriguarda il suo primo stile. Maaccanto a ciò la nostra poveraAvril viene presa di mira dalfenomeno del bullismo - e chi selo sarebbe mai aspettato, poveri-na!Near To The Heart of God è la suaprima esibizione registrata all'etàdi 10 anni. I genitori le regalanouna chitarra e lei inizia a impara-re da autodidatta seguendo lemusiche di Lenny Kravitz,sopratutto della canzone FlyAway. Inizia a scrivere musica etesti. La sua prima canzone èCan't Stop Thinking About You,dove si narra la storia di unamore finito male. Farà partesuccessivamente delle LennoxCommunity Theatre e inizieràad attirare attenzione su di sévincendo alcuni concorsi. Nel‘99 vince un concorso che lepermette di cantare di fronte a20000 persone con ShaniaTwain la canzone What MadeYou Say That? a Ottawa, nelCorel Centre. Comincia bene lasua carriera! Nel 2002, a giugno,esce Complicated, che ottiene unenorme successo: il video entrasubito in MTV e battendo tutti i

record nei passaggiradiofonici degli USAfavorisce l'uscita del-l'album Let Go nellostesso periodo.Usciranno ancheSk8er Boi , I'm WithYou e Losing Grip, sin-goli che avrannomolto successo. Poifarà il tour mondialeintitolato Try To ShutMe Up Tour dove saràtutto esaurito ad ogniesibizione. Vendendo15 milioni di copie in tutto ilmondo vince tutti i concorsi acui partecipano le sue canzoni.Dopo una breve pausa Avril ini-zia a lavorare per il secondoalbum che avrà un gusto diversoe più personale. Passando moltotempo con il suo amico EvanTaubenfeld scrive Take MeAway, Don't Tell Me e Freak Out.Veranno scritte Toghether, HeWasn't, How Does It Feel, Forgotten,Who Knows e Slipped Away conl'amica Chantal Kreviazuk men-tre con il marito di Chantal,Raine Maida, compongono FallTo Pieces. Collabora successiva-mente anche con Ben Moody, (ilchitarrista degli Evanescence)

che aveva lasciato la band, scri-vendo Nobody's Home. Infine conButch Walker scrive My HappyEnding a conclusione dell'album.Si fidanza poi con DeryckWhibley, cantante dei Sum 41, enell’estate 2004 si trasferisce daToronto a Los Angeles. Insiemead Evan Taubenfeld fa un minitour acustico nei grossi centricommerciali negli USA chiama-to Mall Tour. Verrà anche inItalia nel primo maggio del 2004a Napoli, per lo show TotalRequest Live, poi lo stesso giornoa Roma per un'acustica per 400fans. Nello stesso anno il 26 set-tembre inizia con il concerto diMonaco di Baviera il suo nuovo

tour mondiale di 32tappe chiamato BonezTour che si conclude il25 novembre dello stes-so anno a Kelowna inCanada. Questo albumvenderà 7 milioni dicopie.Il 12 marzo 2005 inGiappone, a Kobe, ini-zia un gigantesco tourdi 99 date che si conclu-derà a Sao Paulo delBrasile il 25 settembredello stesso anno. In

Italia per questo tour sarà aMilano il 29 maggio e a Napoli il31. Nel 2005 per il film Spongebobpartecipa alla creazione dellacolonna sonora, poi presta la suavoce per un personaggio anima-to in La gang del bosco (il perso-naggio è Heather). Nell'autunnodello stesso anno registra unacover di Imagine di John Lennonper Annesty International; ilbrano è prodotto da ButchWalker. Nel 2005 a dicembrepartecipa alle riprese del film TheFlock con Richard Gere e ClaireDanes, interpretando una picco-la parte; più importante è ilruolo in Fast Food Nation trattodal libro di Eric Schlosser. Nel

concerto tributo dei Metallicacanta Fuel e James Hetfieldaffermerà che si tratta di unadelle sue migliori apparizioni.Per le olimpiadi invernali diTorino nel 2006 si esibisce con ilsuo chitarrista Evan in concertiacustici il 21 febbraio ed allachiusura nel 26 cantando la can-zone Who Knows. Si dà proprioda fare, la nostra Avril!Nel 2007 uscirà il nuovo albume sentendo le opinioni di ButchWalker avrà un gusto più friz-zante e Avril sarà più femminile.Per questo album collaboraanche con Ben Moody, Dr.Luke, Rob Cavallo, TravisBarker e con il marito oltre checon Butch. Bisogna però anchericordare che il 15 luglio ha spo-sato Deryck Whibley dei Sum41 dopo un periodo di fidanza-mento; la luna di miele la tra-scorrono in Italia. Viene contat-tata anche per scrivere KeepHolding On, che farà parte dellacolonna sonora del film Eragon.Il 5 marzo 2007 uscirà Gilrfriend.Il 13 aprile 2007 uscirà l'albumThe Best Damn Thing in Italia,mentre stranamente per gli USAuscirà il 17 aprile. Bene, che nepensate del nostro mito? Si èdata parecchio da fare! E nonsapete che la nostra carissima èanche una benefattrice perchéha donato ben 10 milioni di dol-lari in beneficenza (cosa che benpochi sanno)! E pensare che untempo era una ragazzina comenoi ed ora è una vera stella dellamusica! Sapete che ha molti fannon solo in America ma anchedalle nostre parti, ed eccone laprova, nel grafico (a centro pagi-na) del nostro sondaggio su 20intervistati. In conclusione viconsigliamo di non sottovaluta-re mai i giovani emergenti nelmondo della musica, anche per-ché tutti i più grandi cantantihanno cominciato in questo inmodo, semplicemente mostran-do al mondo il loro enormetalento. E credeteci, AvrilLavigne ne ha davvero molto!

Sapete qual è la saga di film e libri più lungafino ad adesso? Quella che ha attirato moltigiovani per i suoi "magici" effetti speciali e"magiche" storie? E’ il fenomeno di HarryPotter, che ha investito molte persone di paesidiversi del mondo.Harry Potter è una storia raccolta in 7 volumi,rappresentata sullo schermo da altrettantifilm.Tutto comincia con un bimbo "magicamen-te" sopravvissuto ai suoi genitori uccisi da unmago potente e molto crudele. Questobimbo viene affidato ai suoi zii Babbani (per-sone senza poteri magici) da Albus Silente, ilpreside della scuola di magia e stregoneria diHogwarts. Già da quando è piccolo i suoi ziinon lo trattano da figlio, ma da schiavo. HarryPotter viveva prima nel sottoscala, era unbambino timido, non sapeva cosa fosse suc-cesso ai suoi genitori, pensava fossero morti acausa di un incidente d'auto dove lui si eraprocurato un taglio in fronte, testimoniato da

una cicatrice; non aveva amici, perchè il cugi-no Dudley li allontanava tutti. Quando Harryarrivò quasi ai suoi 11 anni, arrivarono dellelettere indirizzate a lui per l'iscrizione alla pre-stigiosa scuola di maghi di Howgwarts. Gli zii,che non volevano fargli sapere la verità, anda-rono in una casa nel bel mezzo del mare intempesta; furono però rintracciati da Hagrid,il custode delle chiavi dei luoghi a Hogwarts,che portò via Harry. Arrivato a Hogwarts,Harry incontrò tre nuovi amici e un nemico:Ron Weasley, Hermione Granger, NevillePaciock, come amici e Draco Malfoy con lasua banda, come nemici. Tutti furono smista-ti: Harry e gli altri, compresi i suoi amici, aGrifondoro, la casa dei più coraggiosi; Malfoye la sua banda a Serpeverde, la casa dove erastato Lord Voldemort, l'assassino dei genitoridi Harry. C'erano anche altre due case:Corvonero, la casa dei saggi e Tassorosso,quella del paziente e giusto. Durante l'anno,Harry, scoprì nuove cose, ma disubbidì,

anche più volte, alle regole e fu persino man-dato in castigo nella foresta proibita, unaforesta molto scura e tenebrosa, per vederechi aveva bevuto sangue di unicorno, cheserve per mantenersi in vita anche se stai permorire. Poi una notte, Harry, Ron eHermione andarono al terzo piano dove sitrovava Fuffi, un cane a tre teste molto gros-so, che proteggeva una botola dove c'era laPietra Filosofale, una pietra per allungare lavita, di cui - secondo loro tre - il professore dipozioni, Piton, voleva impadronirsi.Arrivarono nella stanza e trovarono Fuffi chestava dormendo grazie ad un incantesimofatto all'arpa, entrarono nella botola e si ritro-varono su una pianta morbida, Hermionecapì che quella era il tranello del diavolo…Vi lascio la suspence così sarete voi a scopri-re le mille avventure del nostro maghettoribelle! che ne pensate? Non è una storiacoinvolgente? Allora ci vediamo in libreria!!!

Sabrina Camponeschi

Giulia NicolosiFederica Romani

Harry Potter, nuove avventure ad Hogwarts

la storia di una grande star della musica raccontata da due fans

L’affascinante Daniel Radcliffe veste i panni di un giovane maghetto - In libreria l’ultimo romanzo

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The dark side of television!Soap opera o vita reale?Vi siete mai chiesti come i gio-vani si rapportino con ilmondo dello spettacolo?Come questa realtà presenti unmondo completamente estra-neo alla vita reale? Come gliadolescenti interpretino questomessaggio negativamente?Oggi proveremo a dare larisposta a queste domande condegli esempi di programmitelevisivi molto seguiti.Solo alcuni dei tanti program-mi riescono a mostrarci ladiversità da questa realtà paral-lela, in modo ironico. Oggiparleremo di uno in particola-re: Zelig. E’ uno dei program-mi più amati dalla nostra gene-razione: ci presenta la comicitàe a volte la parodia della vita edei programmi televisivi menoeducativi.Abbiamo intervistato 20 per-sone tra cui genitori e adole-scenti, chiedendo loro qualiprogrammi televisivi seguonoe quali ritengono più corri-spondenti alla realtà…Dopo un accurata intervistariusciamo a vedere come moltiprogrammi, anche se non edu-cativi, siano comunque moltovisti da un pubblico giovane.Secondo un sondaggio pareche il programma più corri-

spondente alla realtà sia pro-prio "Zelig" e al secondo posto" Le iene show" e il famosotelefilm " I Cesaroni".Ebbene ecco le risposte allenostre domande: i giovani sirapportano al mondo dellospettacolo in modo moltooggettivo, prendendo il tuttocome una dettagliata descrizio-ne della realtà di un mondo aloro sconosciuto e che tentanodi comprendere attraverso latelevisione. A volte i giovanitentano di immedesimarsi nellarealtà che vedono in quella sca-tola ipnotica. Invitiamo quindii giovani ad affrontare la vita inmodo personale, senza imitarequello che gli viene propostodal mondo dello spettacolo.E comunque, “Ogni riferimento afatti, cose, o persone è puramentecasuale”.

A Zagarolo esiste un famosoMuseo del giocattolo ospitatonelle sale di Palazzo Rospigliosied inaugurato nel 2005.Già da tempo il Comune diZagarolo aveva iniziato i lavoridi restauro di Palazzo

Rospigliosi destinando l'ala estad un museo storico. Dopo ilrestauro, si sviluppa l'idea dicreare un Museo non uguale aglialtri, così nasce il Museo del gio-cattolo. Questo tipo di settoreancora non esisteva nel Lazio. Ilnostro Museo è il primo in tuttaItalia e anche in tutta Europaper numero e varietà dei giocat-toli esposti, ed è proprio perquesto motivo che riceve visita-tori provenienti da un’ampiaarea: il 60% dei visitatori vieneda Roma, il 20% dal Lazio, il20% da Zagarolo e dintorni.Il Museo è organizzato in modo

tematico.Il giocattolo esposto più recen-temente è Lego (Fabbricati inpiccoli pezzi); c’è anche unastanza completamente dedicataai bambini per farli giocare conle Lego. C'è anche una stanzadedicata ai video giochi, creatacirca due anni fa.“I video giochi sono i giocattolipiù recenti - dice il direttore,Giovanni Pescatori, che ci haaccompagnato il 29 gennaio inuna visita/intervista nelle saledel Museo e a cui dobbiamotutte le informazioni di questoarticolo - perché con l'avanza-

mento della tecnologia, un giocodi tre o quattro anni fa è supera-to”. Per la moltitudine di giochi,sia comprati che donati (tra cuidiverse collezioni), il Museoviene periodicamente aggiorna-to facendo ruotare pezzi espostie giocattoli che si trovano indeposito.Alcuni giocattoli, a seconda delmateriale di cui sono composti,vengono conservati con moltacura, protetti da un vetro emodificando la temperatura. “Giocattoli e opere d’arte - continuail direttore - pongono comunqueproblemi diversi di conservazio-

ne, ognuno trattato a suo modo”. Il Museo è visitabile anche sulweb: sul sito www.museogiocat-tolo.it troverete info e foto.

Davide Franciosi, V eronica Mattozzi

Federica Romani

di Giacomo FerracciFederica Di DomenicantonioGiulia NicolosiSamantha Testa

1 1 5GRAMMIgiornale rea l izzato da “Gior nalisti per Casa” , p roget-to de I l Re fuso con XI Comunità Montana, e con la par-tner sh ip di S i s t ema B ib l io teca r io Prenes t ino,MuseumGrandtour.

Dir. Re sp. : Paola Bolaf f ioCoord . Pr oge t to : Hélène DuvalProg e t to g ra f i c o: Marco Morici , Lorenzo VanzoImpag inaz ione : Marco Morici , Lorenzo VanzoCol laboraz ione te s t i : I lar ia Romano, Giulia AttianiCol laboraz ione : prof. Maria Ciucci e Barbara Morini -Isti tuto Comprensivo Albio Tibul lo di ZagaroloStampa: Teos Grafica s .r. l. via Ardeatina 786-Roma

In r edaz ione : V aleria A gosta, V alerio Campofelice, SabinaCamponeschi, Rachele Delle Fratte, Federica DiDomenicantonio, Matteo Di Trapani, Giacomo Ferracci,Davide Franciosi, Tiziano Frasca, Federico Girardi,V eronica Mattozzi, Tiziano Menichelli, Giulia Nicolosi,Matteo Paifelman, A lessio Panzironi, Marco Pizzari,Federica Romani, Gabriele Romani, Samantha Testa, TeodorV arzari.

Tutt i i di r i t t i sono r i ser vat i a i l Refuso- a ss. prom. soc.

Soap opera, o vita reale?The dark side of television

Un sondaggio nazionale a confrontocon il nostro su adolescenti e genito-ri di Zagarolo.

A ttenzione a non immedesimarsinella realtà virtuale ed ipnotica

della TV

Abiti da fata e da stregaFata Fantasia, al secolo FrancaSuccaro, è una signora dal visodolce, che parla di sogni, difavole, di principesse e di re. E’anche una donna energica, unaminiera di fantasia, appunto,ma anche di cose concrete, diprogetti del fare, di gioia, inte-grazione, solidarietà. Collezionista, nel suo caso, èdire poco. E’ in grado, soloaprendo i suoi infiniti edimmensi bauli, di allestire piùmostre nello stesso momento.

Come quella volta che ha pro-posto i suoi abiti di battesimo.Come quando ha realizzato unintero presepe vivente con unaricostruzione precisa di ogniparticolare, fino alla cura degliodori e delle temperature deisingoli ambienti.O come per il martedì grasso2008 al Museo del Giocattolo,dove ha organizzato una festafantastica per i bambini di tuttele età nelle sale affrescate delpiano terra: atmosfera da favo-

la, abiti perfetti da principesse,da paggi e regine, da odalische,imperatori romani, bamboled’epoca, eleganti dame belleepoque e maghi, streghe. Conpizzi, gioielli, cappelli, piume,corone, divise e medaglie, conuna cura del dettaglio quasimaniacale, comprese musica e“hostess” in abito fata maderna- ovvero winx - a guidare gliospiti da una magia all’altra, perterminare il percorso con ilballo e le frappe.

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Il mondo dei balocchiAl museo di Palazzo Rospigliosi i giocattoli per tutte le età

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