n questo numero - schneiderelectric.it · la norma CEI EN 60439-2 I condotti sbarre sono utilizzati...

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n questo numero 2002 3 Norma CEI EN 60439-2 per condotti sbarre 5 Protezione dalle sovratensioni 7 Gli sganciatori elettronici in B.T. 10 Il riscaldamento nei quadri elettrici 14 Tecnologie moderne per l'edificio d'epoca 16 ISO 9000 - Vision 2000 20 Librio e Kaedra: sinergia ad alta tecnologia 21 Scatole di derivazione e industriali... 22 Softstarter LH4-N e Altistart 48, Altivar Tool, G125 23 Infra+ progress, Misura digitale, Sicurezza macchine 24 Voltimum il portale dell'installazione elettrica periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l'elettronica periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l'elettronica Anno 2 - n° 2 - maggio 2002 Poste Italiane Tariffa Pagata P.D.I. - Aut. nr. DC/DC1/TO/PDI/0294/2002 valido dal 02-01-2002 Building a New Electric World

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n questo numero

2002

3 Norma CEI EN 60439-2 per condotti sbarre

5 Protezione dalle sovratensioni

7 Gli sganciatori elettronici in B.T.

10 Il riscaldamento nei quadri elettrici

14 Tecnologie moderne per l'edificio d'epoca

16 ISO 9000 - Vision 2000

20 Librio e Kaedra: sinergia ad alta tecnologia

21 Scatole di derivazione e industriali...

22 Softstarter LH4-N e Altistart 48, Altivar Tool, G125

23 Infra+ progress, Misura digitale, Sicurezza macchine

24 Voltimum il portale dell'installazione elettrica

periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l'elettronica

periodico di informazione tecnica per l’elettrotecnica e l'elettronicaAnno 2 - n° 2 - maggio 2002

Poste Italiane

Tariffa Pagata P.D.I. - Aut. nr.

DC/DC1/TO/PDI/0294/2002

valido dal 02-01-2002

Building a New Electric World

e d i t o r i a l e

b iblioteca

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periodico di informazionetecnica per l’elettrotecnicae l’elettronicaTariffa pagata P.D.I.Aut. nr. DC/DC1/TO/PDI-0294/2002valido dal 02/01/2002Autorizzazionedel Tribunale di Torinon. 5509 del 9/5/2001

Direttore responsabile:Gianna Boetti

In redazione:Luca BrunaGabriele ColomboSilvano CompagnoniRoberto ConterioMarco FacchinettiPaolo FioreMatteo FrassettoGiorgio FurlanettoAlessandro MarinaWalter NovaStefano PaniAlberto SianiVincenzo VelardiPierangelo VismaraFiorella Zoia

Redazione:Via Colleoni 720041 Agrate Brianza (MI)Tel. 039.655.81.11Fax 039.634.31.99

Progetto grafico:Creativa s.r.l.Via Tiziano, 8 - 10126 Torino

Stampa:Garabello arte grafica srlVia Domodossola, 29S. Mauro (To)

Forte dei consensi acquisiti, Schneider Electricpropone il secondo numero di questapubblicazione in una veste ancora più ampia ecompleta. Per fornire il migliore servizio a tuttigli installatori e per contribuire alla lorovalorizzazione professionale.

E siamo al “due”. Il primo numero di “Professione Installatore” è statoaccolto con ampi consensi e gradite manifestazioni di fiducia, perle quali ringraziamo tutti i lettori, che ci premiano per l’impe-gno confermando gli obiettivi del progetto: realizzare unutile e qualificato strumento di lavoro per gli opera-tori del settore; grande soddisfazione, uno stimoloin più che ci induce a dare sempre il meglio.

Se l’impostazione di partenza è stataquella di fornire un panorama comple-to di tutto quanto fa parte della distri-buzione elettrica e dell’automazio-ne industriale nel pianeta Schnei-der Electric, l’esito con cui è sta-ta accolta la pubblicazioneinaugurale ci spinge a rispon-dere nella maniera sempre piùcompleta, dettagliata e pun-tuale alle esigenze dei lettori.

L’intenzione è di presentareancora maggiori informazio-ni sui prodotti, sulle novità esulle più recenti tecnologie edapprofondire le iniziative e leproblematiche rilevanti per gliaddetti ai lavori, che, avendo a di-sposizione uno strumento di consul-tazione così aggiornato, possono svol-gere con la massima serenità e competen-za la propria attività.

Per questo, già la seconda uscita di “Professione Installatore” si amplia innumero di pagine e di contenuti.

Infatti, di fronte ad un’offerta sempre più vasta e specializzata, per avere il qua-dro complessivo ed allo stesso tempo particolareggiato dei progetti esistenti sulmercato, è fondamentale un elevato livello di conoscenza e di aggiornamentoprofessionale.

La capacità di saper cogliere le esigenze dei lettori è stata sicuramente la chiavedel successo di “Professione Installatore”: chiarezza di contenuti accompagnataalla completezza delle informazioni. In questo modo, crediamo di proseguire unrapporto duraturo e privilegiato con chi ci segue, lavora con i nostri prodotti e ora,si può aggiornare attraverso questo periodico.

Professione Installatore:dare sempre di più Sistemi di installazione e Prese e

spine industriali 2001Il catalogo che raggruppa tutte le solu-zioni Merlin Gerin per realizzare le in-stallazioni elettriche in assoluta sicurez-za: tubi, guaine, scatole di derivazioneed industriali, centralini e quadri modu-lari, prese e spine industriali e quadri didistribuzione stagni.Cod. LEESCAB260AI

Panorama di scelta apparecchiaturemodulari per la protezione dei cir-cuiti e differenzialeSuddiviso in 4 zone secondo le caratte-ristiche dei prodotti (interruttori auto-matici per uso domestico e similare, in-terruttori automatici per uso industria-le, interruttori e apparecchiature per laprotezione differenziale, ausiliari e ac-cessori) è possibile individuare in tem-pi rapidissimi il codice di interesse.Cod. LEESCAB250BI

Panorama di scelta apparecchiaturemodulari di controllo e comandoPer semplificare la scelta delleapparecchiature di controllo e coman-do: suddiviso in 5 zone secondo latipologia di prodotto (protezione appa-recchi utilizzatori, telecomando, pro-grammazione e regolazione, comandoe segnalazione, misura) consentel’individuazione rapida del codice diinteresse.Cod. LEESCAB219BI

Catalogo/panorama Compact, Ma-sterpact, InterpactPropone i dati fondamentali di tutti gliapparecchi delle gamme d’interruttoriscatolati Compact NS e aperti Master-pact NT/NW, nonché dei sezionatori In-terpact INS. Permette una visione d’in-sieme anche in termini d’accessori e sgan-ciatori. Tutte le voci sono riportate in ita-liano, inglese e francese.Cod. LEESDPB340AI

Prodotti e soluzioni per l’installatoreelettrico 2002Uno strumento di lavoro che permettaall’installatore elettrico di: avere una vi-sione dei principali prodotti e soluzioni cheSchneider Electric rende disponibili perla sua professione; effettuare una ricercarapida dei prodotti e dei relativi prezzi se-condo un criterio logico d’utilizzo e d’ap-plicazione; verificare le possibilità di siner-gie e integrazioni delle diverse offerte.Cod. LEESLPS080DI

Sistema apparecchiature modulari2001Il catalogo dell’offerta di apparecchiatu-re modulari Multi 9, dove è possibile tro-vare la giusta soluzione per ogni esigen-za applicativa.Cod. LEESCAB200DI

Guida al Sistema Bassa TensioneÈ il complemento ai cataloghi di bassatensione per aiutare il progettista el’utilizzatore di reti elettriche a sceglie-re le apparecchiature più adatte all’im-pianto. La guida presenta, con tabelleesemplificative, i problemi che si pon-gono in fase di installazioneCod. LEESGTB120CI

Contenitori universali SARELIl catalogo presenta un’ampia gamma dicassette, armadi, pulpiti e apparecchi peril condizionamento, utilizzabili in ambientidi automazione industriale e di distribu-zione elettrica. Tra le novità, la nuova seriedi cassette in lamiera 58000, le cassette earmadi per il cablaggio strutturato.Cod. CAB630AI

t e c n i c a e n o r m e

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Condotti sbarrela norma CEI EN 60439-2I condotti sbarre sono utilizzati non solo per l’alimentazione e la distribuzionedell’energia in edifici residenziali, commerciali, pubblici, agricoli ed industriali mapossono anche essere utilizzati per alimentare sistemi d’illuminazione.

La nuova Norma CEI EN 60439-2 è stata modificata inmaniera significativa e di seguito si riporta una sintesidelle novità:

• Le unità di derivazione dei condotti sbarre possono essere apparecchiatureparzialmente soggette a prove di tipo (ANS). Esse possono contenere compo-nenti come dispositivi di protezione (come fusibili, interruttore-fusibile, interruttoriautomatici, interruttori differenziali, ecc,), apparati elettronici per comunicazioneo per comando a distanza, contattori, prese a spina ed altri dispositivi di connes-sione come connettori precablati, morsetti a vite o senza vite, ecc...

• Valori di resistenza, reattanza e impedenza del sistemaIl costruttore deve dichiarare, oltre ai valori di resistenza, reattanza ed impedenzain condizioni ordinarie (a 20°C), anche i valori dell’impedenza dell’anello di gua-sto in modo da consentire al progettista di calcolare le correnti di corto circuito edi guasto in ogni punto dell’impianto elettrico che comprende anche un condottosbarre.

Per calcolare le correnti di guasto la norma consente di usare uno dei seguentimetodi:a) metodo delle componenti simmetriche (con riferimento alla IEC 909):b) metodo delle impedenzeQuesti valori vanno dichiarati sui documenti del costruttore (cataloghi, istruzioni,manuali, ecc.)

• Condizioni di servizioPoiché un condotto sbarre può essere usato in differenti condizioni di posa (adesempio i conduttori possono essere messi in maniera verticale oppure orizzon-tale) , il costruttore deve stabilire il corrispondente coefficiente di posa (K

2) che

serve per determinare la corrente ammissibile del sistema.

• Comportamento al fuocoLe norme che trattano l’aspetto del comportamento al fuoco sono molteplici esoprattutto sono rivolte alle soluzioni in cavo; ora la nuova norma CEI EN 60439-2integra le prescrizioni per il comportamento al fuoco anche per i condotti sbarreprefabbricati.Qui a lato si riportano le principali prescrizioni della norma per quanto riguarda ilcomportamento al fuoco.

❶ Resistenza dei materiali al calore anormaleI materiali isolanti che entrano nella composizione deicondotti devono effettuare la prova, denominata “delfilo incandescente” in conformità alla norma IEC60695.2.1”.La prova deve essere effettuata su un campione alquale viene applicato il filo incandescente per un tem-po di 30 secondi. Il risultato è positivo quando nessu-na fiamma visibile o alcun prolungamento d’incande-scenza appare sul campione 30 secondi dopo la ri-mozione del filo e quando questo non ha provocatoné l’accensione, né la bruciatura di una tavola postaa contatto durante la prova.

❷ Non propagazione dell’incendioNel caso in cui un condotto sbarre è sottoposto alfuoco, si verifica il suo comportamento realizzandouna prova che si avvicina maggiormente alle condi-zioni reali di un incendio.La prova, effettuata secondo la norma IEC 60332-3,consiste nel sottoporre uno spezzone di condotto dialmeno 3 m alla fiamma di un bruciatore e l’esito del-la prova è soddisfacente se la parte carbonizzata obruciata per effetto della fiamma non raggiunge un’al-tezza superiore a 2,5 metri dall’estremità della bru-ciatura.

❸ Segregazione dell’incendioI condotti sbarre vanno sottoposti alle prove descrittedall’ISO 834, (vedi Fig 1) verificando la loro capacitàdi tenuta alle fiamme ed ai gas ed alla penetrazionedel fuoco di un barriera tagliafuoco per una durataminima di 2 ore. Le condizioni di prova della paretesono richiamate nella norma in appendice M.

Fig. 1 Pavimento di prova per la verifica alla penetrazione del fuoco in barriere tagliafuoco del-l’edificio (ISO 834)

Legenda:

a,b larghezza e lunghezzadell’aperturadel pavimento in prova

c Spessore del pavimentoin prova

d Lunghezza della partesottoposta all’incendio

e Sistemazione delletermocoppie nella partenon esposta all’incendio

h Lunghezza del latoesposto del condottosbarre

H Lunghezza di tuttoil condotto sbarrein prova

I Condotti Sbarre CanalisUn impianto elettrico, oltre alla sicurezza deve fornireaffidabilità, semplicità nell’installazione nonché flessibilitàdi impiego per l’utilizzatore finale.L’utilizzo dei condotto sbarre prefabbricati, al posto delsistema di distribuzione tradizionale in cavi, consente disoddisfare tutti i bisogni del mercato per assicurare ilTrasporto o la Distribuzione di energia elettrica negli edifici,nelle applicazioni industriali, del terziario, e nelleinfrastrutture.Schneider Electric, costruttore di condotti sbarre Canalisha sviluppato una serie di prodotti versatili, aventi comecaratteristiche fondamentali la facilità di montaggio e diimpiego, il tutto mantenendo elevato il grado di sicurezzadell’impianto.In particolari applicazioni il rischio di un incendio deveessere ridotto il più possibile in modo che il pubblico possaevacuare in tutta sicurezza, che i danni ai beni siano ridottie che il funzionamento dei sistemi di sicurezza installatinegli edifici sia sempre efficace.Un aspetto importante, per la riduzione del rischio control’incendio, consiste nel buon comportamento dei materialiisolanti al fuoco ed i Condotti Sbarre Canalis,realizzati in conformità con la nuovaNorma IEC 60439-2,assicurano ottimeprestazioni alfuoco, fino ad oggiconsiderato soloper i cavi.

t e c n i c a e n o r m e

ovità normative

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nLe guide CEI per gli impiantielettrici utilizzatoriLe guide del CEI per gli impianti elettrici utilizzatori.Gli impianti elettrici si progettano seguendo le indi-cazioni della normativa tecnica CEI 64-8 e restanoil riferimento di base per qualsiasi attività proget-tuale, di installazione o di manutenzione degli im-pianti. Pertanto, le guide sono un valido aiuto nellainterpretazione ed attuazione delle norme tecniche.

Le Guide CEI finora pubblicate.La Guida CEI 64-50 fornisce le informazioni di ca-rattere generale relative alla realizzazione degli impiantielettrici utilizzatori, degli impianti ausiliari e degliimpianti telefonici negli edifici destinati ad uso resi-denziale e terziario, con particolare riferimento allaloro integrazione nella parte edile ed alla loro coesi-stenza con gli altri impianti tecnici.Le informazioni aggiuntive per i vari tipi di edifici,sono fornite da specifiche Guide: • La guida CEI 64-14 “Per le verifiche degliimpianti elettrici utilizzatori”• La Guida CEI 64-17 Relativa agli impiantielettrici nei cantieri edili• La Guida CEI 64-51 “Guida all’esecuzionedegli impianti nei centri commerciali”• La Guida CEI 64-52 “Guida alla esecuzionedegli impianti negli edifici scolastici”

La Guida CEI 64-53 Per gli edifici ad uso pre-valentemente residenzialeLo scopo di questa Guida è quello di completare leinformazioni contenute nella Guida CEI 64-50 e difornire informazioni relative alla realizzazione degliimpianti elettrici utilizzatori, degli impianti ausiliarie degli impianti telefonici negli edifici ad uso preva-lentemente residenziale.La Guida riporta le dotazioni consigliate per tipi di-versi di appartamenti.

Guida CEI 64-54 per l’esecuzione di impiantielettrici nei locali di pubblico spettacoloLa Guida fornisce le informazioni relative alla rea-lizzazione degli impianti elettrici utilizzatori, degliimpianti ausiliari e degli impianti telefonici nei luo-ghi di pubblico spettacolo e d’intrattenimento.

Guida CEI 64-55 per l’esecuzione di impiantielettrici nelle strutture alberghiereLa Guida riguarda le strutture alberghiere definitedal DM del Ministero dell’interno del 9 aprile 1994e rappresenta un valido strumento per committenti,progettisti ed installatori che operano nel settorealberghiero aiutandoli nella scelta della tipologia degliimpianti.

• Prova di riscaldamentoOltre alle unità rettilinee di condotto sbarre, la prova di sovratemperatura deveessere effettuata su ciascuna taglia di unità di derivazione, prevista per esserecollegata al condotto sbarre.Per questa prova l’unità di derivazione deve essere caricata alla sua correntenominale con il condotto sbarre alimentato.L’unità di derivazione in prova deve essere posizionata centralmente al condottoe vanno registrate le sovratemperature dei conduttori e dell’involucro dell’unità diderivazione che devono essere conformi alla tabella 2 della CEI EN 60439-1.Le sovratemperature dei componenti incorporati nell’unità di derivazione (esem-pio: dispositivi di protezione, apparecchiature elettroniche, ecc.) devono essereconformi alle rispettive norme.La norma dei condotti sbarre è stata modificata per rendere i prodotti conformialla regola dell’arte e idonei all’utilizzo anche in determinate applicazioni di ri-schio d’incendio dove condotti sbarre assicurano ottime prestazioni nel compor-tamento al fuoco che fino ad ora erano stati attribuiti solo ai cavi.

Di seguito abbiamo messo a confronto differenti soluzioni con i condotti sbarre econ i cavi in funzione delle rispettive prestazioni all’incendio e da questo si evincecome i condotti sbarre, provati con la nuova norma CEI EN 60439-2 reggonobene il confronto anche con i migliori tipi di cavi

Cavo Pirelli Cavo Pirelli Condotto Cavo PirelliTipo:H05V-K, Tipo: FROR, Sbarre Tipo:

H07RN-F N07V-K, Canalis FG10(O)M1N1VV-K Tipo KT

Resistenza alla fiamma

Non propagazione della fiamma

Non propagazione dell’incendio

Ridotta emissionedi gas tossici e corrosivi

Ridottissima emissione di fumiopachi e assenza di gas tossicie di gas corrosivi

Resistenza al fuoco per circuitiche richiedono i max requisitidi sicurezza

■ Proprietà verificata

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a p p l i c a z i o n i

O: originedell’installazione

P

P

Installazione:Categoria IV (6 KV)

Installazione:Categoria III (4 KV)

Installazione:Categoria II (2.5 KV)

Installazione:Categoria I (1.5 KV)

O

Q

U

AWh

Infatti, sovente si assiste a danni all’impianto stesso, alla struttura che loospita ed anche alle apparecchiature che esso alimenta per fenomeni disovratensione quali:

Sovratensioni dovute a scariche atmosferiche: sono provocateda fulmini che colpiscono direttamente la struttura contenente l’im-pianto, da fulmini che cadono sul terreno in prossimità della struttura,o da fulmini a terra che colpiscono la linea elettrica che alimenta l’im-pianto o strutture vicine. Tali scariche provocano onde di correnti didispersione di ampiezza elevata (da qualche kA a qualche decina dikA) e di durata da qualche decina di ms a qualche centinaio di ms.

Sovratensioni di manovra: sono provocate dall’apertura e chiusu-ra di circuiti capacitivi o induttivi, dall’interruzione di correnti di cor-tocircuito. Tali sovratensioni hanno frequenze da 1 kHz a 100 kHz eampiezza inferiore alle sovratensioni atmosferiche.

Sovratensioni a frequenza industriale: sono provocate dalla rot-tura del neutro con conseguente squilibrio delle tensioni di fase, dal-l’intervento di scaricatori su linee MT con conseguente innalzamentodel potenziale di terra dell’installazione (e quindi delle masse collega-te), da guasti MT/BT in cabina, o guasti d’isolamento in reti IT.

Leggi dello Stato e Norme Tecniche mettono in luce la necessità di adottare ade-guate protezioni: il DPR 547/55 sulla prevenzione sugli infortuni del Lavoro, inparticolare, all’art. 286 afferma: “Gli impianti elettrici devono, in quanto necessa-rio ai fini della sicurezza ed in quanto tecnicamente possibile, essere provvisti diidonei dispositivi di protezione contro gli effetti delle scariche atmosferiche”.

Per garantire la protezione dalle sovratensioni dovute alle scariche atmosferiche, siforniscono qui alcuni spunti sulle caratteristiche, sulla scelta e sull’utilizzo dei limitatoridi sovratensioni (SPD, Surge Protective Device) conformi alla norma IEC 61643-1, direcente recepimento CENELEC. In particolare, si fa riferimento alla recente GuidaCEI 81-8 Prima edizione 2002 (Guida d’Applicazione all’Utilizzo di Limitatori di So-vratensioni sugli Impianti Elettrici Utilizzatori di Bassa Tensione).

La Guida CEI 81-8 definisce inizialmente una configurazione di riferimento del-l’impianto BT all’interno di una struttura (edificio di civile abitazione, edificio indu-striale, o manufatti o contenitori metallici di apparecchiature remote) nella qualesi trovano lato utente elementi quali il quadro elettrico principale (Q), eventualiprese elettriche (P), gli utilizzatori generici (U) e le apparecchiature elettroniche(A), con differenti categorie d’installazione. La Guida CEI 81-8 riprende i tipi didanni causati dai fulmini (Tipo 1: perdita di vite umane; Tipo 2: perdita inaccetta-bile di servizi pubblici essenziali; Tipo 3: perdita di un patrimonio culturale insosti-tuibile; Tipo 4: perdite economiche), il rischio tollerabile in funzione del tipo didanno e il rischio considerato R. La valutazione del rischio Ra deriva dall’applica-zione della Norma CEI 81-4 prima edizione (protezione delle strutture contro ifulmini-valutazione del rischio dovuto al fulmine). Secondo tale Norma, il rischioviene identificato dalle componenti di rischio in funzione del tipo di danno; il ri-schio associato all’impianto BT è identificato dalle componenti di rischio A, C, D,G e M.

Identificati rischio considerato e rischio tollerabile, trale misure di protezione previste dalla Norma CEI 81-4,per ogni componente di rischio associata alla lineaelettrica, è indicato l’utilizzo di SPD all’arrivo della li-nea e all’ingresso delle apparecchiature interne.L’efficacia degli SPD è misurata dal fattore di riduzio-ne, così indicato dalla Norma CEI 81-4:

• k3: è il fattore di riduzione di SPD vicino alle appa-recchiature interne, attribuibile agli SPD di Classedi Prova I, II o III in quanto installati vicino alle ap-parecchiature da proteggere o nei quadri di distri-buzione secondari o intermedi.

• k5: è il fattore di riduzione di SPD all’arrivo linea,attribuibile agli SPD di Classe di Prova I e II in quan-to installabili all’origine dell’impianto BT;

La Norma CEI 81-4 attribuisce agli SPD, se adegua-tamente scelti e correttamente installati, il valore delfattore di riduzione (del rischio considerato) k3 = k5 =0.01. Tale fattore riduce la probabilità “p” che un ful-mine possa causare danni, p è la probabilità relativaalla struttura non protetta; si ha infatti P = k x p, ove laprobabilità P è quella relativa alle varie componentidi rischio.La Norma CEI 81-4 non indica come scegliere, in-stallare e dimensionare gli SPD. La Guida CEI 81-8,per il momento solo italiana, fornisce indicazioni perscegliere ed installare correttamente gli SPD sull’im-pianto BT. Gli SPD devono essere conformi ai requi-siti della norma di prodotto IEC 61643-1.

Nella progettazione di un impianto elettrico si dedica particolare attenzione alla scelta delleprotezioni elettriche al fine di garantire un’adeguata “Sicurezza alle cose e alle persone”.Tuttavia, si è ormai consolidata nella sensibilità del progettista la scelta del corretto interruttoreautomatico per la protezione dalle sovracorrenti e dei dispositivi di protezione contro i contattielettrici diretti e indiretti, oggi rimane troppo spesso disattesa la necessità di porre l’adeguatacura al problema delle sovratensioni

Protezionidalle sovratensioni

Componentedi rischio Definizione

A Incendi all’interno della strutturaper fulminazione diretta dellastruttura

C Incendi all’interno della strutturaper fulminazione diretta dellalinea elettrica

D Sovratensioni sugli impianti internied esterni della struttura perfulminazione diretta della struttura(tale componente è composta didue parti: una dovutaall’accoppiamento resistivo e l’altraall’accoppiamento induttivo causatidalla corrente del fulmineche colpisce la struttura)

G Sovratensioni sugli impianti internidella struttura per fulminazioneindiretta della linea elettrica

M Sovratensioni sugli impianti internidella struttura per fulmini a terrain prossimità della struttura

a p p l i c a z i o n i

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ovità normativenGuida d’applicazione all’utilizzodi limitatori di sovratensionisugli impianti elettrici utilizzatoridi bassa tensione

Negli impianti elettrici alimentati in bassa tensione(BT) le conseguenze delle interruzioni di serviziodella rete BT, per danneggiamento della reteelettrica o delle apparecchiature ad essa collegate,sono inferiori rispetto a quelle che si hanno sullereti AT o MT.

In alcune situazioni impiantistiche, il livello di tenutaalle sovratensioni delle apparecchiature, previstodalle norme, non è adeguato al rischio tollerabiledall’utilizzatore. In questi casi il rischio può essereridotto con l’installazione sull’impianto elettrico BTdi limitatori di sovratensioni (SPD).

Inoltre, gli impianti elettrici in bassa tensione (BT)possono innescare incendi, quando la fulminazionediretta della struttura e/o della linea elettrica BTcausa scariche pericolose tra la linea elettrica e glielementi metallici della struttura e/o dell’eventualeLPS della struttura. In questo caso si può ridurre ilrischio d’incendio con l’installazione sull’impiantoelettrico BT d’adeguati SPD.

L’impianto elettrico utilizzatore, definito come laparte d’impianto che si estende nella struttura apartire dal punto di consegna del gestore della lineaBT è l’oggetto della guida.

Questa Guida fornisce le indicazioni per valutare,con riferimento alle Norme CEI 81-1 e 81-4, lanecessità dell’impiego di SPD, per effettuare lascelta, l’installazione e il dimensionamento degliSPD, per coordinare gli SPD installati sull’impiantoelettrico BT tra loro e gli SPD e i dispositivi diprotezione contro la sovracorrente. L’Appendice Aillustra come utilizzare questa Guida.

Vengono inoltre presentati i criteri che permettonodi scegliere ed installare i limitatori di sovratensioni(SPD, Surge Protective Device) per proteggerel’impianto elettrico utilizzatore di bassa tensione(BT), e le apparecchiature ad esso collegate dallescariche pericolose e dalle sovratensioni esovracorrenti impulsive che possono essere presentisull’impianto elettrico BT.

Il CEI pubblica contemporaneamente il “Softwareper la scelta di limitatori di sovratensione negliimpianti in bassa tensione” SURGE, utilissimo perla corretta applicazione della Norma CEI 81-4(Prima edizione – 1996): “ Protezione delle strutturecontro i fulmini – Valutazione del rischio dovuto alfulmine” e della nuova Guida CEI 81-8, citataprecedentemente.

Nella tabella sottostante è evidenziata la correlazione fra la Classe di prova, icriteri di scelta, la funzione svolta e i parametri di scelta degli SPD.

In particolare le caratteristiche degli SPD di Classe I e II, generalmente i piùutilizzati nei quadri di BT, sono:• Corrente a impulso Iimp: è il valore di picco della corrente che circola nel SPD

e che ha una forma d’onda 10/350 µs. Tale è utilizzata per classificare spd nellaclasse di Prova I.

• Corrente nominale di scarica In: è il valore di picco della corrente che circolanell’SPD e che ha una forma d’onda 8/20 µs. La corrente nominale di scarica vieneutilizzata per classificare l’SPD nella Classe di Prova II. Il valore di In del SPD diClasse di Prova II, all’origine dell’impianto, deve essere maggiore o uguale a 10 kAper attribuire al fattore di riduzione k5 il valore 0.01 definito dalla Norma CEI 81-4.

• Livello di protezione Up: è il valore di tensione che caratterizza il comporta-mento dell’SPD nel limitare la tensione tra i suoi terminali e che è scelto da unaserie di valori preferenziali.

• Tensione massima continuativa Uc: è il massimo valore della tensione effica-ce o continua che può essere applicata permanentemente all’SPD, equivalealla sua tensione nominale.

All’interno di un impianto BT, spesso vengono inseriti due o più SPD in cascataad una certa distanza “d”; tali SPD interagiscono inevitabilmente tra di loro. L’obiet-tivo del coordinamento degli SPD è di assicurare che non sia superata la correntenominale di scarica I

n e/o la corrente ad impulso I

imp (è il valore di picco della corrente

che circola nell’SPD e che ha una forma d’onda 10/350 (µs; la corrente ad impulsoviene utilizzata per classificare l’SPD nella Classe di Prova I) d’ogni SPD. Il coordina-mento di due SPD collegati in parallelo (SPD

1 e SPD

2), separati da un elemento

di disaccoppiamento, rappresentabile da un’induttanza installata ad hoc oppuredall’induttanza dei conduttori della linea elettrica, è conseguito se, per5 ogni livel-lo e forma d’onda di corrente impulsiva da considerare, l’energia dissipata attra-verso l’SPD

2 è inferiore o uguale alla sua massima energia sopportabile. È evi-

dente che due SPD, aventi lo stesso livello di protezione e lo stesso valore della In

o Iimp

, sono coordinati indipendentemente dal valore dell’elemento di disaccoppia-mento. Nell’effettuare il coordinamento occorre considerare tutti i fattori che in-fluenzano la ripartizione delle correnti tra i due SPD della corrente I

max1 o I

imp1all’origine dell’impianto BT, in particolare:• la distanza “d” tra i due SPD: più aumenta d più diminuisce la corrente I

2, cioè

più aumenta l’impedenza del collegamento tra i due SPD più il secondo SPD èindipendente dal primo;

• il livello di protezione, Up2

, del secondo SPD2: più il livello di protezione U

p2 è

piccolo rispetto al livello di protezione Up1

del primo SPD più aumenta la corren-te I

2, cioè più diminuisce il rapporto U

p2/U

p1 più aumenta la distanza necessaria

per coordinare i due SPD;• la corrente nominale di scarica, In

2, o la corrente ad impulso, I

imp2, del secondo

SPD2: più I

n2 o I

imp2 è piccola rispetto alla corrente nominale di scarica In

1 o alla

corrente ad impulso Iimp1

del primo SPD più aumenta la distanza necessaria alcoordinamento.

Il coordinamento tra due SPD può essere ottenuto seguendo diversi approcci, qua-li: la scelta di SPD abbinati derivanti da coordinamenti già verificati dal costruttore,la simulazione all’elaboratore della ripartizione della corrente nei diversi SPD in-stallati sull’impianto BT, l’esecuzione di prove di laboratorio per verificare la riparti-zione della corrente nei diversi SPD installati sull’impianto BT, l’utilizzo di tabelle dicoordinamento che indicano l’induttanza di disaccoppiamento fra due SPD instal-lati in parallelo (in pratica la distanza minima tra i due SPD), in funzione della cor-rente nominale di scarica (I

n) oppure della corrente ad impulso (I

imp) e dei loro livelli

di protezione. La Guida CEI 81-8 evidenzia che il primo approccio visto sia dapreferirsi per l’utilizzatore, in quanto il costruttore degli SPD ha già determinato lecondizioni necessarie per conseguire il coordinamento dei due SPD abbinati.

Classe Funzione Parametrodi prova

Criteri di sceltasvolta di scelta

Classe I • Ingressi di linee di alimentazione delle strutture Scarica la corrente Iimp

(10/350 (µs) [kA]dotate di LPS esterno (impianto di parafulmine). del fulmine

• Sui quadri elettrici secondari, delle stessestrutture di cui sopra, collegati attraverso i PEdirettamente all’LPS esterno (calate, dispersori).

• Linee aeree entranti nelle strutturecon tratto interrato minore di 150 m.

• Sulle strutture senza LPS esternosulle quali è stato necessario ridurrele componenti di rischio A – D – Cpreviste dalla Norma CEI 81-4.

Classe II • Ingresso di linee di alimentazione Elimina In (8/20 (µs) [kA]

delle strutture senza LPS esterno nel quadro le sovratensioniprincipale di distribuzione. generate

• Nei quadri secondari quando la distanza dal fulminedal quadro principale è maggiore deviandodella distanza di protezione. la corrente

• Nei quadri delle strutture senza LPS esternosulle quali è stato necessario ridurrele componenti di rischio D – M – G previstedalla Norma CEI 81-4.

Classe III • In prossimità delle utenze finali, Protegge gli Uoc

(1,2/50 (µs) [kV]nelle prese fisse o mobili multiple, apparecchi dalleo nei quadri intermedi. sovratensioni

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t e c n o i m p i a n t i

Gli sganciatori elettroniciin Bassa Tensione:peculiarità e vantaggiL’interruttore è l’elemento principale di protezione preposto a salvaguardia dellasicurezza dell’impianto elettrico. Possiamo considerarlo composto da due partidistinte che agiscono “in collaborazione”: il blocco di interruzione e lo sganciatore.

Il blocco di interruzione è la parte percorsa dalla corrente dell’impianto e contieneil meccanismo che realizza fisicamente l’interruzione della corrente anche in casodi corto circuito (camere d’arco, contatto mobile, contatto fisso, molle di chiusura,ecc…). Lo sganciatore invece ha lo scopo di monitorare la corrente che percorrel’interruttore, comandandone l’apertura quando la corrente supera i valori limitefissati tramite le regolazioni per sovraccarico e il corto circuito.L’interruzione di una corrente pari alla corrente nominale (In) dell’apparecchio o aqualche suo multiplo non è un problema (lo fanno anche i sezionatori…), vicever-sa per interrompere correnti molto più elevate (corto circuito) sganciatore e bloc-co interruzione devono agire in perfetta sinergia affinché l’apparecchio non subi-sca danni a causa delle forti sollecitazioni provocate dall’arco elettrico, che rag-giunge temperature estremamente elevate.In Bassa Tensione lo sganciatore “tradizionale” è di tipo magnetotermico e co-manda lo sgancio dell’interruttore mediante attuatori meccanici (grazie ad un si-stema a solenoide magnetico in caso di corto circuito e ad un sistema a laminabimetallica ad effetto termico in caso di sovraccarico).Gli sganciatori elettronici invece sono costituiti da trasformatori amperometriciche comunicano alla scheda elettronica il valore delle correnti in gioco; se lacorrente nell’impianto supera le soglie prefissate, la logica integrata nella schedacomanda lo sgancio dell’interruttore attraverso una bobina (diversa dalla bobinadi sgancio “di servizio”).A fronte di un costo maggiore rispetto allo sganciatore magnetotermico, quelloelettronico offre però molteplici vantaggi:• regolazioni più flessibili e più precise• disponibilità di protezioni e funzionalità aggiuntive• migliore comportamento termico (minore sensibilità nei confronti della tempe-

ratura e minore dissipazione per effetto Joule).

Regolazioni più flessibili e più preciseLa funzionalità più importante dell’interruttore è la protezione della parte di im-pianto “affidatagli” (quella a valle dei suoi morsetti), ed è qui che gli sganciatorielettronici offrono i maggiori vantaggi: regolazioni più ampie e precise, per unaprotezione più flessibile e sicura.Un tipico sganciatore magnetotermico permette regolazioni tra 0,7In e In per ilsovraccarico, tra 5In e 10In per il corto circuito; uno sganciatore elettronico tra0,4In e In per il sovraccarico, tra 1,5In e 10In per il corto circuito.Gli sganciatori elettronici permettono inoltre di modificare il tempo di interventoper sovraccarico e, per interruttori di classe B (quelli con Icw>5kA), anche il tem-po di intervento per corto circuito; normalmente gli sganciatori magnetotermiciinvece non permettono la regolazione dei tempi di intervento.

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04-05 giugnoCABLING - Romac/o Sheraton Hotel

17-19 ottobreELETTRO - FirenzeMostra di apparecchiaturee materiale elettrico, elettrotecnico,elettronico, illuminotecnico

24-28 ottobreSMAU - MilanoEsposizioni, contenuti, new mediaper la società digitale

t e c n o i m p i a n t i

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La maggiore ampiezza dei campi di regolazione è un vantaggio molto importan-te: permette di avere maggiore flessibilità d’utilizzo ottenendo comunque una pro-tezione ottimale delle condutture (cavi /sbarre) e delle utenze.

Disponibilità di protezioni e funzionalità aggiuntiveGli sganciatori elettronici più completi integrano ulteriori protezioni e funzionalitàaggiuntive molto importanti per la gestione dell’impianto e per la semplificazionedella realizzazione del quadro elettrico. Tali funzioni fanno crescere ulteriormenteil gap tra le protezioni elettroniche e quelle magnetotermiche standard.In termini di funzionalità aggiuntive, si rilevano le seguenti peculiarità:- possibilità di visualizzare la corrente dell’impianto, e quindi di evitare l’installa-zione di amperometri con i relativi TA e cablaggi accessori che spesso sono fontedi errore e comunque “appesantiscono” la realizzazione del quadro;- possibilità di avere un’indicazione visibile che discrimina la causa dell’interventodell’interruttore (sovraccarico, corto circuito, guasto a terra): l’utente è quindi ingrado di capire se può semplicemente riarmare l’interruttore (sovraccarico) o sedeve prima individuare ed eliminare la causa dello sgancio (corto circuito).- possibilità di memorizzare la massima corrente che ha percorso l’interruttore: incaso di corto circuito si può valutare lo sforzo meccanico che hanno dovuto sop-portare i supporti dei cavi e delle sbarre e decidere se è il caso di controllare laloro tenuta prima di riarmare l’interruttore;- possibilità di comunicare a distanza ad un sistema di supervisione il valore dellecorrenti rilevate e il valore delle regolazioni impostate: questo permette di centra-lizzare le informazioni per avere sotto controllo tutto l’impianto da parte di ununico operatore.

L’offerta Schneider ElectricSchneider Electric, con la gamma di interruttoriscatolati Compact NS, è stata la prima ad offrirelo sganciatore elettronico, anche sui calibri di base(100/250A), nella stessa dimensione del magne-totermico; Compact NS è ancora oggi l’unica gam-ma sul mercato che permette di montare gli sgan-ciatori elettronici indifferentemente su tutti gli in-terruttori che la compongono, senza dover ricor-

rere a versioni dedicate.I Compact NS 160/250 offrono lo sganciatore ma-gnetotermico TMD e lo sganciatore elettronicoSTR22 (mutuamente intercambiabili): l’STR22 inpratica è l’equivalente del TMD come protezioniespletate, con però tutti i vantaggi propri dell’elet-tronica (la maggior flessibilità e precisione delleregolazioni, la minore sensibilità termica e la mi-nore dissipazione per effetto Joule).

A partire dalla taglia 400A i Compact NS offronosolo sganciatori elettronici proprio per i loro inne-gabili vantaggi: STR23 e STR53 per i Compact NS400/630, Micrologic e Micrologic A per i CompactNS 630b/1600 e per i Compact NS 2000/3200.STR53 e Micrologic Aoffrono già, in standardo in opzione, molte del-le funzioni aggiuntivepermesse dagli sgan-ciatori elettronici: tem-porizzazioni, funzione“I2t on/off”, amperome-tro, protezione di terra,indicazione della causadi guasto, ecc.

Nel caso sia necessario utilizzare queste funzionia protezione di utenze particolari che hanno bassiassorbimenti di corrente, è possibile utilizzare ilCompact NS 400 nella versione con TA da 150A:si possono proteggere carichi con corrente nomi-nale fino a 63A e sfruttare tutte le potenzialità del-l’STR53.

Con gli interruttori aperti Masterpact NT/NW an-che la dotazione di protezioni fa un salto in avanti:il Micrologic A diventa lo standard ed è poi possi-bile passare alle versioni P e H, che hanno un in-sieme di funzioni ancora più ampio.L’interruttore aperto normalmente è posto a prote-zione di tutto l’impianto BT, quindi ha una grave“responsabilità”: eventuali sue carenze in terminidi protezione o sganci intempestivi si ripercuote-rebbero sull’intero impianto.

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Per r ispondere alleesigenze di disponibilità deiprodotti più performanti delleapparecchiature Compact eMasterpact, Schneider Electric ha formatoi tecnici di alcuni rivenditori, rendendo cosìautonomi i rivenditori stessi, alla gestione diapparecchiature, il cui contenuto tecnologico richiedeva,fino ad oggi, il montaggio e il collaudo diretto del personaledi Schneider Electric.Questo servizio è stato denominato con un nome e unmarchio ben preciso, che permetterà a tutti i professionistidel settore di ricercare, r ichiedere e ottenere taliapparecchiature, nei tempi di approvvigionamento deinormali prodotti di flusso.Schneider Electric si è sempre dimostrata attenta allarealizzazione dei prodotti, secondo una “logica distributiva”.L’esempio più evidente è rappresentato dagli interruttoriscatolati Compact NS, il sistema a blocchi componibili,una gamma che da 8 anni è il punto di riferimento per ilmercato e che ancora oggi differenzia Schneider Electricrispetto agli altri costruttori di apparecchiature scatolate.In particolar modo il progetto riguarda i sistemi diprotezione dei circuiti affidati agli sganciatori elettronici,per offrire a tutti e nei giusti tempi, i vantaggi che laprotezione elettronica comporta.Inoltre, rientrano nel progetto, anche i componenti necessarialla realizzazione di commutazioni di rete, manuali oautomatiche, in modo che attraverso la loro gestione pressoil magazzino dei rivenditori, siano immediatamentereperibili.Infine Schneider Electric ha previsto anche un primo livellodi “accessoriamento locale”, relativamente ai prodotti diforte potenza, vale a dire i Compact NS630b-3200 eMasterpact NT-NW:· gli attacchi di collegamento ai sistemi di sbarre,· la parte fissa delle versioni estraibili,· gli accessori e gli ausiliari elettrici delle apparecchiature

(contatti, bobine, ecc.)

Questi rivenditori sono da oggi autonomi anche nellagestione delle modifiche e degli interventi sui quadri elettricio sugli impianti in cui sono installate le apparecchiaturesopra descritte, riducendo sensibilmente i tempi che finoad oggi invece occorrevano per interventi spesso di sempliceesecuzione.Per realizzare il progetto top Assembling, SchneiderElectric si è impegnata con i propri rivenditori a fornire invia continuativa:· la formazione del personale tecnico,· l’assistenza nella realizzazione di un’area montaggi

presso i loro spazi,· le istruzioni di montaggio di tutti i prodotti coinvolti,· l’assistenza tecnica e gli aggiornamenti periodici

relativa ai prodotti stessi,· visite ispettive, atte a mantenere al massimo il livello

di qualità inerente alle operazioni da eseguireda parte dei rivenditori.

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Migliore comportamento termico (minore sensibilità nei confronti della tem-peratura ambiente e minore dissipazione per effetto Joule)Gli sganciatori magnetotermici intervengono per sovraccarico sfruttando il riscal-damento della lamina bimetallica che viene percorsa dalla corrente di carico: lasoglia e il tempo di intervento sono quindi influenzati dalla temperatura ambiente:infatti al crescere della temperatura l’intervento per sovraccarico avviene per va-lori di corrente via via più bassi.L’intervento degli sganciatori elettronici invece non dipende dalla temperaturapoiché si basa su algoritmi elaborati dal microprocessore: le soglie di interventosi mantengono inalterate. Tale caratteristica è un’ulteriore garanzia di sicurezzaper le utenze protette.La dissipazione per effetto Joule costituisce un altro punto a favore dello sgancia-tore elettronico: il magnetotermico è percorso dalla corrente di carico per il suoprincipio stesso di funzionamento e a causa delle resistenze interne, contribuiscead aumentare la dissipazione dell’interruttore; l’ elettronico invece non è percorsoda corrente e dunque nel complesso l’insieme interruttore-sganciatore elettroni-co ha una dissipazione inferiore.Ciò è molto evidente soprattutto sugli scatolati dotati di sganciatore di piccolocalibro: un Compact NS160 con sganciatore TMD da 40A dissipa 4,6W/polo, lostesso interruttore con STR22SE da 40A dissipa 1,1W/polo.La potenza dissipata in un quadro in cui ci siano diversi scatolati di piccola tagliadiminuisce quindi sensibilmente nel caso si scelgano sganciatori elettronici.

ConclusioniTutte queste considerazioni permettono di capire i molteplici vantaggi dello sgan-ciatore elettronico rispetto a quello magnetotermico.Le funzionalità disponibili sugli sganciatori elettronici sono via via più ricche alcrescere della taglia dell’interruttore su cui vanno montati: tutte queste funziona-lità hanno un costo e il valore dell’interruttore deve essere commisurato al valoredelle apparecchiature da proteggere.Al crescere della taglia dell’interruttore cresce anche la porzione di impianto pro-tetta direttamente: il costo delle funzionalità aggiuntive (protezione di terra, selet-tività logica, indicazione del tipo di guasto, ecc…) è motivato dal maggior valoreglobale delle utenze protette e ripagato dal raggiungimento di una maggiore con-tinuità di servizio.Normalmente gli sganciatori più completi sono quelli che equipaggiano gli inter-ruttori aperti, che proteggono l’intero impianto BT: devono offrire una protezionerigorosa ed essere assolutamente esenti da sganci intempestivi.In definitiva, i vantaggi dell’ elettronica sono evidenti, ma, volta per volta, bisognafare un’analisi tecnico-economica per scegliere il tipo di sganciatore più adattoalla protezione dell’impianto, che in concreto significa ottenere la sicurezza dellepersone che vi lavorano e la salvaguardia delle utenze e dei componenti attividell’impianto stesso (sbarre/cavi), garantendo al contempo la massima continuitàdi servizio.

p ianeta Schneider

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t e c n i c a e n o r m e

I problemi termici di un quadroLa conoscenza del comportamento termico è importante soprattutto per le se-guenti ragioni:• utilizzo e diffusione di quadri realizzati in materiale isolante, in generale di mo-

desta efficacia nella dissipazione del calore verso l’esterno;• evoluzione tecnologica degli apparecchi, con componentistica elettronica e di-

mensioni sempre più ridotte;• applicazione in esercizio di coefficienti di contemporaneità sempre più elevati e

conseguente riempimento termico elevato dei quadri.

Cause, effetti e soluzioniLa temperatura che un apparecchio elettrico raggiunge in condizioni di regimedipende principalmente da due fattori:• riscaldamento per effetto Joule (P = R x I2), dovuto al passaggio della corrente

attraverso la sua resistenza;• temperatura ambiente.

Le prescrizioni per gli apparecchi elettrici sono con-tenute nelle relative norme di prodotto, che definisco-no le sovratemperature massime ammissibili (rispet-to alla temperatura ambiente media, considerata paria 35°C per gli usi industriali) per la sicurezza dellepersone e per il corretto funzionamento degli appa-recchi stessi, in particolare per:• la scatola e gli organi di manovra;• i terminali.Tutto ciò è verificato dal costruttore dei singoli appa-recchi mediante l’effettuazione di prove di tipo (in arealibera); l’installazione dei prodotti in quadro comportaper essi altre cause di riscaldamento (e quindi di so-vratemperatura), dovute a condizioni di utilizzo moltovariabili. Fig. 1Oltre all’obiettivo primario di sicurezza per le perso-ne e i beni, occorre raggiungere altri due obiettivi im-portanti:• disponibilità dell’impianto (nessun funzionamento

intempestivo o “non funzionamento”);• mantenimento della durata di vita dei componenti.

Gli strumenti utilizzabili a questo scopo sono essen-zialmente:• l’esperienza del costruttore;• le prove eseguite sui quadri in esecuzione ripetiti-

va (industrializzazione del prodotto) Fig. 2• l’utilizzazione di metodi matematici per determina-

re, in funzione delle caratteristiche dell’involucro, lacoppia corrente/temperatura per ognuna delle sor-genti di calore a partire dalla loro posizione e dallatemperatura dell’aria che le circonda o, in alternati-va, e come soluzione di ragionevole e sufficienteapprossimazione, i valori di temperatura media al-l’interno del quadro in uno o più punti significativi.

Il fenomenodel riscaldamentonei quadri elettr iciLe esigenze dell’utente del quadro elettrico, oggi, sono mutate profondamente.In particolare è nata la richiesta e la conseguente diffusione di un prodotto “quadroindustrializzato” che risponda meglio agli accresciuti bisogni di sicurezza, che siasempre più affidabile, che funzioni senza discontinuità e che possa rapidamenteessere messo in funzione dopo un guasto.

Il quadro, che è un componente dell’impianto elettrico tra i più delicati ed essenziali, deve essereprogettato, costruito e verificato sempre secondo le regole della buona tecnica, ovvero, nellamaggior parte dei casi, secondo le norme applicabili; diverse sono le tipologie di “quadro elettrico”alle quali ci si riferisce per la progettazione, la costruzione e la verifica nei differenti campi diapplicazione, verso cui la normativa tecnica e l’offerta dei costruttori si indirizza.Si offre qui una breve panoramica di risoluzione del problema termico, uno dei temi più critici e nonsempre facilmente risolvibili relativi ai quadri elettrici.

Fig. 1 Modello Termico del quadro

Fig. 2 Prove quadro

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Le norme prese in considerazioneVengono prese qui in considerazione le norme europee armonizzate CENELECdella serie CEI EN 60439 (con esempi per la Parte 1 “Regole Generali”) e lanorma CEI 23-51 per i quadri per uso domestico e similare, applicabili ai fini della“Direttiva Bassa Tensione (73/23/CEE)” e della “Direttiva Compatibilità Elettroma-gnetica (89/336/CEE)”; inoltre si ricorda la Norma Europea CEI EN 50298: “Invo-lucri destinati alle apparecchiature a bassa tensione. Regole generali per gli invo-lucri vuoti”.

La Norma CEI EN 60439-1 – Il Sistema Funzionale PrismaLa prova del tipo di verifica del riscaldamento non è sempre obbligatoria, ma ènecessario in ogni caso verificare che il quadro non superi i limiti di sovratempe-ratura ammissibili; va stabilito quali siano i metodi e con quali vincoli e limiti siaconsentito verificare il quadro senza effettuare prove di laboratorio.Ecco la definizione presente nella Norma:

Par. 2.1.1.1: Apparecchiatura di protezione e manovra conforme ad un tipo o adun sistema costruttivo prestabilito senza scostamenti tali da modificarne in mododeterminante le prestazioni rispetto all’apparecchiatura tipo provata secondo quan-to prescritto nella presente Norma.Note:1 - ... omissis ...2 - Per varie ragioni, per esempio di trasporto o di produzione, alcune fasi del mon-taggio possono essere eseguite al di fuori dell’officina del costruttore della AS.Tale apparecchiatura è considerata come apparecchiatura di serie, purché il mon-taggio venga effettuato secondo le istruzioni del costruttore, in maniera tale che siaassicurata la conformità del tipo o “sistema stabilito” con la presente Norma, iviinclusa l’esecuzione delle prove individuali previste.

Si è riportata la definizione di Apparecchiatura di Serie (AS) data nella NormaCEI EN 60439-1 per meglio sottolineare il fatto che il Sistema Funzionale PRI-SMA rientri nella definizione di AS riportata nella norma: infatti coincide con un“sistema costruttivo prestabilito”, progettato, realizzato e provato dallo stesso co-struttore.Sulla base di questa prerogativa, il costruttore ha effettuato tutte le prove di tipopreviste dalla norma, su un numero e su una tipologia di prototipi, tali da rappre-sentare in maniera significativa le configurazioni dei quadri elettrici (cassette earmadi), ottenibili effettuando le scelte di struttura, carpenteria, accessoristicaetc. proposte all’interno del catalogo, installando all’interno dei quadri stessi ap-parecchi e componenti del sistema Bassa Tensione Merlin Gerin (interruttorimodulari Multi9, interruttori scatolati COMPACT, interruttori aperti MASTERPACT,etc.).

I quadri elettrici Prisma e il loro contenuto sopra descritto sono, a tutti gli effetti il“sistema costruttivo prestabilito AS” prima definito e non necessitano di ulte-riori verifiche ai fini del rispetto delle prescrizioni normative, fatta eccezione per leprove individuali che sono a carico del quadrista responsabile del prodotto finito.

Il vantaggio dell’utilizzo del SW consiste nel fatto che,in automatico e durante la costruzione del fronte qua-dro, esso guida alla scelta e alla realizzazione di unquadro verificato dal punto di vista termico basando-si sulle numerose prove di tipo eseguite sulle diverseconfigurazioni di quadri e cassette (Fig. 4 pag. 12).

b) CEI 17-43Il metodo stabilito dalla pubblicazione CEI 17-43 cal-cola la sovratemperatura dell’aria all’interno del qua-dro a metà altezza e all’estremità superiore come dif-ferenza tra la temperatura calcolata all’interno (in baseai dati di progetto del quadro) e la temperatura am-biente esterna al quadro.Se si dispone di una prova su un prototipo, il risultatodel calcolo permette di giudicare per confronto diret-to se l’esemplare al quale si è applicato il calcolo èconforme. In assenza di un prototipo di riferimento, ilcalcolo diventa più complicato e, in ogni caso, menosignificativo.

La Norma CEI 23-51 – I piccoli quadridi distribuzione e i quadri per presea) I piccoli quadri di distribuzione.La norma stabilisce le prescrizioni per la realizzazio-ne e il montaggio del quadro e copre le applicazionicivili più comuni che vanno dai centralini di apparta-mento, con I

n < 32 A monofase, fino ai quadri alimen-

tati da sistemi trifase con corrente del dispositivo diprotezione in entrata non superiore a 125 A.In Italia, per questi quadri, la norma CEI 23-51 rap-presenta la regola dell’arte ed ha valore uguale allenorme della famiglia CEI EN 60439; con la sua pub-blicazione sulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana (G.U.R.I. n. 170 del 23.07.97) la norma puòessere usata ai fini della “Direttiva Bassa Tensione” erisponde ai requisiti essenziali di sicurezza per lamarcatura CE.E’ destinata all’assemblatore del quadro, che coinci-de generalmente con l’installatore.Le verifiche sono assimilabili a prove individuali: de-vono essere eseguite su ogni esemplare.Al contrario le prove per gli involucri, assimilabili aprove di tipo, sono di competenza del costruttore del-l’involucro e devono essere effettuate secondo la nor-ma CEI 23-49.

La caratteristica del quadro conforme alla CEI 23-51che richiede una verifica coordinata è quella dellasovratemperatura, per la quale:

L’assemblatore del quadro ha però la responsabilità del prodotto finito, soprattut-to, per ciò che riguarda i suoi aspetti funzionali e di sicurezza. Risulta quindiopportuno e conveniente fare delle verifiche (anche solo in fase di progettazionetermica del quadro) per garantirsi e garantire la conformità del quadro di prototipiverificati da Merlin Gerin.

Questi i metodi di calcolo ed estrapolazione, validi per la verifica dell’apparec-chiatura:• verifica termica mediante l’utilizzo del SW “Exteem 3.0”• utilizzo della Pubblicazione CEI 17-43I risultati ottenuti dalla verifica effettuata utilizzando uno dei due metodi devonosuccessivamente essere riportati al prototipo di riferimento adeguato, per cono-scere i dati utili ad apportare le azioni correttive opportune per realizzare un qua-dro conforme alla Norma CEI EN 60439-1 Fig. 3

a) Exteem® 3.0La nuova versione del SW di preventivazione Schneider contiene la procedura dicalcolo per la verifica termica dei quadri elettrici, basata sugli stessi principi delprecedente Prisma Watt, ovvero mediante estensione dei risultati ottenuti sul pro-totipo, verificando che la potenza dissipata dagli apparecchi e dai conduttori siaminore o al massimo uguale a quella dissipata all’interno del prototipo durantel’effettuazione della prova di tipo, nelle condizioni più gravose di esercizio; in pra-tica:• se Wr < Wt il quadro è conforme,• se Wr > Wt il quadro è da verificare.

dove: Wr = potenza dissipata all’interno del quadro da realizzare;Wt = potenza dissipata all’interno del prototipo di riferimento.

Fig. 3 Norma CEI EN 60439-1

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t• il costruttore dell’involucro fornisce il valore della potenza massima dissipabile

dall’involucro senza che le varie parti superino i limiti di sovratemperatura am-messi dalla norma CEI 23-49;

• l’assemblatore del quadro deve verificare che la potenza dissipata dai compo-nenti calcolata secondo le indicazioni della norma CEI 23-51 non superi il limitefornito dal costruttore dell’involucro.

Ogni quadro deve essere fornito di propria targa, che può essere posta anchedietro la portella e su cui devono essere riportate le caratteristiche indicate dallanorma; la targa può essere metallica, in plastica o autoadesiva, purché sia leggi-bile ed indelebile.

b) I quadri per prese.Il costruttore di un quadro AS, secondo la norma, deve eseguire tutte le prove ditipo previste e, come per il Sistema Funzionale Prisma (conforme alla CEI EN60439-1), anche per la gamma di quadri prese l’installatore dovrebbe comporrecorrettamente il quadro adatto, e poi verificarlo secondo tutte le prescrizioni nor-mative.

In particolare, per la prova di riscaldamento la norma CEI EN 60439-3 (che, inquesto caso, sarebbe la parte della Norma applicabile per quadri da installare inluoghi dove personale “non addestrato” ha accesso al loro utilizzo) richiede che ilquadro sia percorso dalla propria corrente nominale, tenendo in considerazione ivalori del fattore di contemporaneità per i circuiti di uscita, e che, al termine dellaprova condotta in laboratorio, le parti del quadro non abbiano superato i valori disovratemperatura prescritti nella Tabella 3 della Norma e che gli apparecchi fun-zionino in modo soddisfacente.

Per facilitare il lavoro dell’installatore, anche in questo caso il costruttore degliinvolucri viene incontro a questa esigenza, provando tutte le caratteristiche del-l’involucro secondo la Norma CEI 23-49, dichiarandone quindi anche la potenzamassima dissipabile; a questo punto, la verifica termica del quadro da parte del-l’installatore può essere effettuata in maniera semplice ed immediata in accordocon la procedura di calcolo prescritta dalla Norma CEI 23-51.

Se nella verifica termica il quadro da realizzare non risultasse conforme, si do-

e c n i c a e n o r m e

vranno eventualmente modificare i dati di progettoprendendo in considerazione altre ipotesi come:• cambiare la configurazione del contenitore (utiliz-

zandone uno più grande);• un apparecchio può realizzare la protezione di più

prese, con la stessa corrente nominale delle pre-se;

• declassare la corrente nominale degli apparecchidi protezione.

c) eXteem® 3.0.Anche il calcolo previsto dalla norma CEI 23-51 ècontenuto all’interno del software “eXteem® 3.0” e con-sente quindi la verifica termica della gamma di qua-dri per uso domestico e similare e di quadri per pre-se, realizzati utilizzando involucri ed apparecchi Mer-lin Gerin Fig. 4

La Norma CEI EN 50298 – Involucrivuoti (I quadri universali SAREL)E’ di recente pubblicazione la norma europea CEIEN 50298 (CEI 17-71) “Involucri destinati alle appa-recchiature a bassa tensione. Regole generali pergli involucri vuoti”; questa norma si applica ad invo-lucri da utilizzare per la realizzazione di quadri con-formi alla norma CEI EN 60439-1 e può essere uti-lizzata anche come base per altri Comitati Tecnici(ad esempio, CT44 “Equipaggiamento elettrico dellemacchine”).

Fig. 4 Esempio estratto di stampa dal software eXteem® 3.0 “Verifica Termica”

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La norma si applica agli involucri vuoti, prima che l’apparecchiatura sia installataal loro interno, e nello stato in cui questi sono consegnati dal fornitore; la confor-mità alle prescrizioni di sicurezza della norma di prodotto applicabile è responsa-bilità del costruttore finale del quadro. Questa norma inoltre richiede che il co-struttore dell’involucro fornisca informazioni specifiche relative al potere di dissi-pazione termica della superficie effettiva di raffreddamento, al fine di dare all’uti-lizzatore dati corretti per la scelta del materiale elettrico da installare; la tempera-tura dell’aria all’interno dello “spazio protetto” (spazio interno o parte di spaziointerno dell’involucro, specificato dal costruttore, destinato al montaggio dell’ap-parecchiatura e per il quale è garantita la protezione dell’involucro) è ottenutaipotizzando una distribuzione uniforme della potenza dissipata all’interno dell’in-volucro.

La norma specifica anche che i dati relativi al comportamento termico dovrannoessere presentati secondo un metodo di calcolo appropriato (Tra gli esempi, citala CEI 17-43 Pubblicazione IEC 60890 e, in Europa, HD 528 S1:1989) Fig. 4

Il costruttore ha però la possibilità di utilizzare criteri o metodi di calcolo differenti,correlati ai fenomeni fisici di distribuzione e dissipazione del calore, e fornisceall’utilizzatore gli strumenti per dimensionare correttamente il quadro dal punto divista termico; in particolare, Schneider ha sviluppato un metodo di calcolo per ladeterminazione del regime termico di un quadro elettrico e la successiva indivi-duazione del sistema di condizionamento termico (raffreddamento e/o riscalda-mento del quadro), che meglio risolva i problemi di esercizio del quadro soddisfa-cendo ai requisiti tecnici e ottimizzando anche i costi d’installazione.

I limiti essenziali di questo metodo risiedono nel fatto che:• si applica bene ad involucri non compartimentati di tipo armadio, cassette e,

quindi, non ad applicazioni di quadri di potenza fortemente segregati, dove lalocalizzazione delle sorgenti di calore e gli scambi tra le diverse zone influenza-no molto il riscaldamento;

• in ogni caso, non tiene conto della posizione delle sorgenti di calore, spessonon ripartite in modo uniforme.

In particolare, il metodo trova applicazione su una gamma di involucri per la rea-lizzazione di quadri “universali” (bordo macchina, automazione,...), per i quali lenorme di prodotto applicabili (CEI EN 60439-1, CEI EN 60204-1,...) non sempredefiniscono con chiarezza le modalità di verifica termica e, comunque, non forni-scono elementi ulteriori di prescrizione Fig. 5

ConclusioneLa conoscenza termica dei quadri elettrici è un obiet-tivo fondamentale.

Le norme che riguardano gli involucri ed i compo-nenti precisano i limiti termici che non devono esseresuperati; i costruttori devono svolgere il ruolo di “ar-chitetto termico” del progetto degli involucri e dei qua-dri, mettendo a disposizione degli utilizzatori l’espe-rienza e le informazioni in proprio possesso derivantidalla conoscenza dei materiali, dei fenomeni termicie dalle tecnologie consolidate per la soluzione deidifferenti problemi.

eXteem® è il nuovo applicativo sof-tware che Schneider Electric ren-de disponibile per la sua clientela,come supporto per la preventiva-zione tecnica e commerciale diimpianti di distribuzione elettricaMT-BT.

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Fig 5 Involucro “Quadro Universale”

Anche la gestione economica è semplificata dalla possibilità di applicarealle singole apparecchiature, all’impianto e al quadro elettrico, differentisconti su acquisto e su vendita.L’interfaccia grafica è del tipo“Gestione Risorse” di Windows, e assicuraun facile utilizzo di tutti i vari menù.Come tutti i supporti Schneider Electric,eXteem® può essere richiesto direttamentepresso i Rivenditori o all’OrganizzazioneCommerciale Schneider.Cod. LEES SWB 160 BI

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i n s t a l l a t o r i a l l a v o r o

Tecnologie moderneper l ’edif icio d ’epoca

Quali altri fattori possono influenzare le Vostrescelte?“E’ molto importante la reperibilità e la disponibilitàdel materiale: per noi è infatti fondamentale rispetta-re i tempi di realizzazione e di consegna dei lavori.Per questo, ed anche per alleggerire la struttura delnostro ufficio acquisti, abbiamo deciso di non rivol-gerci direttamente ai costruttori, ma di approvvigio-narci attraverso i rivenditori con un unico interlocuto-re è più facile trovare il prodotto giusto al momentogiusto.Inoltre, possiamo contare sul supporto dei tecnicispecializzati dei rivenditori, che sono in grado di for-nirci una consulenza mirata su ogni problematica ap-plicativa”.

Nel caso specifico di Milano, vista la complessitàdel progetto, come è avvenuto l’approvvigiona-mento dei materiali?“Come sempre, il responsabile tecnico della commes-sa ha pianificato con i fornitori la consegna dei mate-riali in funzione del programma d’avanzamento deilavori.Siamo soddisfatti dei riscontri che abbiamo avuto dachi doveva fornire le apparecchiature, considerato lagrande varietà e quantità di prodotti utilizzati nell’im-pianto.Ad esempio, per quanto riguarda la fornitura dei con-dotti sbarre di potenza che collegano i trasformatoried i quadri generali, che non sono prodotti standard,ma sono stati realizzati su nostro disegno, SchneiderElectric e il rivenditore hanno gestito in modo flessi-bile l’approvigionamento dei materiali”.

Grazie dunque a tecnologie altamente sofisticate,l’edificio della Hines si pone ora tra le soluzioni piùall’avanguardia. Il Signor Mario Morelli, responsabiletecnico della commessa, illustra in particolare le ca-ratteristiche dell’impianto realizzato a Milano.

Signor Morelli, quali sono i tratti salienti dell’im-pianto elettrico che avete realizzato nella zonaFiera?“Inizialmente, il progetto prevedeva la realizzazionedi un solo complesso direzionale-uffici, per un totaledi circa 18.000 m2. In seguito, la proprietà ha decisodi suddividere il complesso in due lotti: uno occupatodalla sede centrale della Banca AkrosS.p.A., l’altro

Strutture d’epoca e moderne tecnologie, insieme,per risultati eccellenti. Ad unire la ricerca piùavanzata con le opere del passato, l’edificiomilanese, situato in zona Fiera, oggi sede dellaBanca AKROS S.p.A. - Gruppo BPM e della S.p.A.Egidio Galbani, costruito negli anni ’20 e rimastoinutilizzato per molto tempo, è diventato oggiun classico esempio di recupero edilizio, in cuilavori quasi d’inizio secolo si affiancano alle piùrecenti innovazioni nel campo della realizzazionedegli impianti elettrici e tecnologici.

L’attività d’installazione è stata affidata dalla proprietà, la società Hinesuno dei maggiori operatori immobiliari a livello mondiale, alla Landi ImpiantiTecnologici S.p.A., di Ciserano, in provincia di Bergamo, che, grazie alla suaflessibilità, è in grado di adattarsi rapidamente alle richieste del mercato.

L’ingegnere Alfredo Ravasio, direttore tecnico della Landi S.p.A. ci presenta i trattisalienti dell’azienda e le specifiche caratteristiche dei lavori eseguiti a Milano.

Ingegner Ravasio, come avete impostato la Vostra attività nell’edificio diMilano?“Nel caso dell’edificio di Milano, abbiamo lavorato in base ad un progetto che laproprietà aveva commissionato allo Studio Tekne di Milano, realizzato quandoancora non si sapeva chi fossero gli affittuari dei locali.Questo ha comportato da parte del nostro ufficio tecnico, una volta definite leesigenze delle aziende che avrebbero occupato l’edificio, un intervento d’ade-guamento degli impianti, concordato con lo studio di progettazione, per soddisfa-re le specifiche richieste nate nel frattempo”.

Di solito, a chi viene affidata la scelta delle apparecchiature da installare?“Molto dipende dalla tipologia d’impianto che dobbiamo realizzare e dal progettoche ci viene presentato dal committente. Quando gli studi di progettazione indica-no in maniera esplicita tipo e marca delle apparecchiature da utilizzare, siamovincolati a queste scelte. Quando, invece, vengono fornite solo le caratteristichedei prodotti, siamo noi a fare le scelte in base sia a considerazioni tecniche, sia,qualche volta, anche a motivazioni commerciali: comunque, queste ultime sonosecondarie rispetto alla necessità di rispettare le prestazioni di qualità ed affida-bilità che prodotti ed impianto devono garantire”.

Landi Impianti Tecnologici S.p.A.

Flessibilità, massima efficienza, risposteimmediate

Da oltre 25 anni nel campo dell’impiantisticaelettrica, termotecnica e nella produzione diquadri elettrici, nel 2001 Landi S.p.A. ha regi-strato un fatturato intorno ai 20 milioni di euro(40 miliardi di lire).

Dotata di una struttura aziendale molto snella,garantisce la massima flessibilità: una quaran-tina di dipendenti, distribuiti tra direzione tec-nica, commerciale ed ufficio acquisti sono ingrado di rispondere rapidamente alle esigen-ze del mercato.

Per alcune realizzazioni Landi S.p.A. segue di-rettamente anche la fase di progettazione del-l’impianto, ma per la maggior parte dei lavorisi appoggia a progetti commissionati dal clientea studi di progettazione. In ogni caso, è poil’ufficio tecnico che provvede a rendere ese-cutivo il progetto ed a redigere la necessariadocumentazione per procedere alla fase d’in-stallazione. Ogni commessa viene gestita daun responsabile tecnico, che può seguire an-che più commesse contemporaneamente, e daun capo cantiere, che coordina l’attività degliinstallatori, a cui è affidata la realizzazione deilavori. Interamente realizzati nello stabilimen-to della Landi S.p.A., i quadri elettrici vengonocontrollati e collaudati seguendo le proceduredel Sistema di Qualità, certificato ISO 9001 dalCSQ, e quindi inviati al cantiere per il montag-gio. Molto attiva la collaborazione con Schnei-der Electric. Tutti i componenti dell’ufficio tec-nico partecipano annualmente ai suoi corsi diformazione, importanti momenti di approfon-dimento pratico di tutta l’attività d’aggiornamen-to che i componenti della Landi S.p.A. svolgo-no già a livello personale. In particolare, è sem-pre di grande interesse la documentazione cheviene distribuita dopo i corsi, che completa lapreparazione già acquisita dal personale del-l’azienda.

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L’unica particolarità im-piantistica è costituita dauna particolare esigenzadegli uffici della Banca:per garantire la massimafunzionalità dell’impianto,anche in caso di guastodi una singola postazio-ne di lavoro, è stata stu-diata un’elevata selettivi-tà dei circuiti. Infatti, perottenere la giusta seletti-vità degli interruttori, ab-biamo dovuto aumenta-re le sezioni di linea ed ilvolume dei quadri, se-guendo, per la scelta del-le protezioni, le tabelledella guida tecnica ap-prontata dalla SchneiderElectric, che ci ha fornitouna preziosa collabora-zione diretta”.

dagli uffici della S.p.A. Egidio Galbani.Si tratta, quindi, di due impianti gemelli, alimentati da una fornitura a 23 kV del-l’AEM di Milano. La trasformazione MT/BT avviene attraverso 2 cabine equipag-giate con celle Magrini SM6 e trasformatori in resina, sempre Schneider Electric,da 1.600 kVA per la Banca e da 1.250 kVA per l’altra ala dell’edificio.Dal quadro generale di ogni cabina partono 2 linee d’alimentazione: una norma-le, per le utenze di minor rilievo (alimentazione dei fan coil, del gruppo frigo, ecc.),ed una privilegiata per le utenze critiche. In caso di guasto di una delle due linee,è stata prevista la possibilità di effettuare la commutazione tra le due sezioni perassicurare, in ogni caso, l’energia alle utenze.In caso di black out totale, la linea privilegiata viene alimentata da un gruppoelettrogeno da 1.400 kVA, che soddisfa le esigenze di continuità delle apparec-chiature critiche.La sezione informatica della Banca, inoltre, è protetta anche da due gruppi dicontinuità in parallelo da 400 kVA, con la possibilità di inserirne un terzo in futuro,con un interruttore automatico di by-pass da 1.200 kVA.Su ogni piano sono stati installati due quadri di distribuzione Prisma, equipaggiatisia con interruttori scatolati Compact, sia con modulari Multi9, da cui partono lelinee di alimentazione che servono le singole postazioni di lavoro.Ancora, per garantire la massima flessibilità degli ambienti, per la distribuzione,sotto pavimento e nel controsoffitto, abbiamo scelto di utilizzare condotti sbarreCanalis al posto dei normali cavi”.

Come sono avanzati i lavori?“A differenza di altre realizzazioni, in questo caso gli architetti avevano previstolocali tecnologici abbastanza ampi e questo ci ha permesso di lavorare con unacerta tranquillità. I problemi maggiori sono venuti dai passaggi verticali ed oriz-zontali, dove, come sempre, gli spazi utili sotto pavimento o dei controsoffitti sonolimitati. A ciò si è aggiunta la notevole presenza di impianti tecnologici, necessariper assicurare l’ottimale climatizzazione dei locali informatici della Banca.

g e s t i r e l ’ a z i e n d a

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Queste le principali innovazioni inserite nelle nuovenorme:• Il sostanziale riferimento ai clienti e alla loro sod-disfazione.• misure per la qualità, analisi, e miglioramento del-le varie prestazioni.• l’orientamento ai processi essenziali (tra cui an-che quelli verso i clienti e la comunicazione con iclienti)• il miglioramento continuo come un requisito delSistema• l’esplicitazione di obiettivi per la qualità per ognifunzione/livello significativo nella realtà aziendale.• le Risorse Umane e la loro competenza.• la Semplificazione della documentazione neces-saria• la possibilità di ‘escludere’ le attività non praticate(ma solo per i processi non pertinenti) anche permeglio adattarsi alla realtà delle piccole aziende.

Gli otto principi

Prima le norme si basavano essenzialmente sull’ori-gine contrattuale: i requisiti erano formulati come pre-scrizioni che il fornitore era tenuto ad osservare. Daqui la difficoltà del fornitore a comprendere ed ap-prezzare le motivazioni alla base di tali requisiti. Orale norme danno invece gli orientamenti per gestire inqualità un sistema orientato a raggiungere determi-nati obiettivi di miglioramento.Alla base della elaborazione delle nuove norme, visono i seguenti principi conduttori dei quali riportia-mo per esteso i più significativi:

Principio ➊Organizzazione orientata al cliente

Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e do-vrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti efuture, ottemperare ai loro requisiti e mirare a supe-rare le loro stesse aspettative.

Benefici principali:Aumento del reddito e delle quote di mercato, attra-verso una risposta flessibile e rapida alle opportunitàofferte dal mercato.Miglior efficacia, nell’uso delle risorse di un’organiz-zazione, nel perseguire la soddisfazione dei clienti.Maggior fidelizzazione dei clienti, che porta continui-tà di affari e stimola il passa parola.

Principio ➋Leadership

I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’or-ganizzazione.Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente

interno che coinvolga pienamente il personale nelperseguimento degli obiettivi dell’organizzazione.

Benefici principali:Il personale comprenderà e sarà motivato nel perse-guimento degli obiettivi e dei traguardi dell’organiz-zazione.Le attività verranno valutate, rese coerenti e messein atto in modo unificato.Saranno ridotti i disguidi di comunicazione tra i diver-si livelli dell’organizzazione.

Principio ➌Coinvolgimento del personale

Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza diun’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimentopermette di porre le loro capacità al servizio dell’or-ganizzazione.

Benefici principali:Motivazione, rispondenza e coinvolgimento del per-sonale nell’ambito dell’organizzazione.Innovazione e creatività nel raggiungimento degliobiettivi dell’organizzazione.Responsabilizzazione del personale per le proprieprestazioni.Desiderio del personale di partecipare e contribuireal miglioramento continuativo.Discussione aperta di problemi e situazioni.

ISO 9000 - Vision 2000innovazioni nel mondo dei sistemi qualitàLa nuova coppia di norme ISO 9001:2000 e ISO 9004:2000, presentate nell’anno 2000e conosciute anche come Vision 2000, hanno introdotto una serie di innovazioni nelmondo dei sistemi qualità. La prima differenza tra vecchie e nuove norme è già neltitolo: da “Modello per l’Assicurazione della Qualità” si passa ad un “Sistemadi Gestione per la Qualità”. Il cambiamento del titolo rispecchia la significativamodifica degli obiettivi delle due norme. Da una norma mirata a garantire laconformità di prodotti e/o servizi ai requisiti prestabiliti, si passa ad un’altra che ponel’accento anche sul modo con cui gestire l’obiettivo qualità, che viene ora ampliatoalla soddisfazione dei clienti ed alla logica del miglioramento continuativo.

Modello di un SGQ basato sui processi (tratto dalla ISO 9001:2000)

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Principio ➑Rapporti di reciproco beneficio con i fornitori

Una organizzazione ed i suoi fornitori sono interdi-pendenti ed un rapporto di reciproco beneficio mi-gliora, per entrambi, la capacità di creare valore.

Benefici principali:• Maggior capacità di creare valore, per entrambe

le parti.• Flessibilità e prontezza nel dare risposte congiunte

al mutare del mercato o delle esigenzee aspettative dei clienti.

• Ottimizzazione di costi e risorse.

Approccio per processiIl principio è fondamentale perché un sistema di ge-stione per la qualità deve essere impostato in mododa raggiungere gli obiettivi che l’azienda si pone, so-prattutto da parte della sua direzione .Il modello ripreso dalle norme si riferisce un “siste-ma” in cui tutto è estremamente coeso: il legame ini-ziale con il cliente, gli input ai processi interni azien-dali, la loro efficace gestione, la valutazione dei clien-ti attraverso le misurazioni e l’analisi dei risultati, ilmiglioramento complessivo del sistema.

Un’altra metodologia che può essere utilizzata perdocumentare i processi di una organizzazione è quelladi adottare metodi immediatamente recepibili, tipo pre-sentazioni grafiche, liste di riscontro, diagrammi di flus-so, mezzi audiovisivi ed elettronici.

Una metodologia opportuna e consigliata è quella didefinire i processi mediante diagrammi di flusso, cheriportino l’indicazione dei dati di input, dei documentiprescrittivi utilizzati, delle attività effettuate, delle fun-zioni addette all’operazione e dei documenti di regi-strazione dei dati di output.

Principio ➍Approccio per processi

Un risultato desiderato si ottiene con maggior efficienza quando le relative risor-se ed attività sono gestite come un processo.

Principio ➎Approccio sistemico alla gestione

Identificare, capire e gestire un sistema di processi interconnessi, mirati a deter-minati obiettivi, migliora l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione.

Principio ➏Miglioramento continuativo

Il miglioramento continuativo dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’orga-nizzazione.

Principio ➐Decisioni basate su dati di fatto

Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati ed informazioni.

Modello di un SGQ basato sui processi (tratto dalla ISO 9001:2000)

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g e s t i r e l ’ a z i e n d a

Elenco indicativo delle procedure e istruzioni integrative per la gestione aziendale

Requisito Documenti e mezzi

Addestramento del personale Organigramma e mansionarioPartecipazione a corsi e seminariIdentificazione delle persone addette ai collaudi

Riesame dei requisiti del prodotto Applicazione delle norme di prodotto e delle direttive CERegistrazione sull’ordine cliente con firma dell’esaminatore e data

Progettazione (se applicabile) Schemi elettriciDisegno del fronte quadroVerifica termica

Valutazione dei fornitori e emissione Elenco principali fornitori (critici e non)degli ordini di acquisto Valutazione annuale ( tempi, sconto, qualità, ecc.)

Controllo del prodotto al ricevimento Registrazione sulle bolle di consegna, firmata dal dipendente

Gestione e controllo del processo di produzione Checklist delle prove con l’indicazione degli strumenti di collaudoGuide di montaggio e collaudoCopia delle norme di prodottoVerbale di collaudo

Gestione degli apparecchi di misura e controllo Elenco degli apparecchi principali con data di scadenzaCertificati di taratura degli istituti esterni

Misurazione della soddisfazione del cliente Analisi pagamenti a scadenzaIndagine o questionario di clienti soddisfatti o non

Controllo dei prodotti consegnati al cliente Dichiarazione di conformitàDossier tecnico per la marcatura CE

Controllo dei prodotti non conformi Zona contrassegnata in officina o marchiatura degli stessi

Criteri per la raccolta e l’analisi dei dati Tenuta sotto controllo dei documenti utilizzatiAggiornamento annuale degli stessi

Criteri per il riesame della direzione Valutazione dei margini di commessae per l’attuazione sistematica del miglioramento

Impatto sulla documentazioneTutto ciò ha inevitabili implicazioni sulla documenta-zione, che deve essere funzionale allo scopo. Se pri-ma la documentazione era il fine, e non il mezzo perottenere le cose, le nuove norme prevedono la suasemplificazione. Così le aziende possono “assottiglia-re e/o consolidare” i documenti esistenti, per sempli-ficare il proprio sistema ed anche per renderlo più“efficace”.

“Dev’essere sottolineato che la ISO 9001 richiede (ma ha sempre richiesto) un siste-ma documentato di gestione per la qualità e non un “ sistema di documenti “.

L’intero aspetto della documentazione non deve essere considerato un vincolo:non si deve cambiare la documentazione per riallinearla alla nuova norma; vabene qualunque tabella di conversione, purché ci sia la sostanza voluta; per leaziende già certificate potrebbe essere vista come una grande opportunità perriesaminare in quale misura la documentazione esistente è funzionale allo scopo.

Elenco delle procedure documentate prescritte dalla norma

Tenuta sotto controllo dei documenti

Tenuta sotto controllo dei documenti di registrazione

Verifiche ispettive interne

Controllo del prodotto non conforme

Azioni correttive

Azioni preventive

In aggiunta all’elenco precedente, riportiamo, per chi gestisce abitualmente quadri di bassa tensione, un elenco di procedure operative o istruzioni di lavoro, utilizzanodocumenti già in uso comune:

Le procedure documentate prescritte dalla Norma sono ridotte a sei e descritte nell’elenco che segue;queste vanno definite e tenute sotto controllo nel senso che devono essere reperibili, facilmente identificabili, disponibili sui luoghi di utilizzazione, aggiornate eapprovate dalle funzioni competenti. Procedure relative a diverse attività possono essere accorpate in una singola procedura documentata (ad esempio per leazioni correttive e preventive).

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• UNI EN ISO 9000:2000 “SISTEMI DI GESTIONEPER LA QUALITÀ - FONDAMENTI E TERMINOLO-GIA” che descrive i fondamenti dei sistemi di gestio-ne per la qualità e ne specifica i contenuti

• UNI EN ISO 9001:2000 “SISTEMI DI GESTIONEPER LA QUALITÀ - REQUISITI” che specifica i re-quisiti di un sistema di gestione per la qualità chepossono essere utilizzati sia in ambito interno all’or-ganizzazione, sia per la certificazione, sia nell’ambi-to di rapporti contrattuali (per dimostrare la capacitàdi fornire con regolarità prodotti che ottemperano airequisiti dei clienti ed a quelli cogenti)

• UNI EN ISO 9004:2000 “SISTEMI DI GESTIONEPER LA QUALITÀ - LINEE GUIDA PER IL MIGLIO-RAMENTO DELLE PRESTAZIONI” che fornisceorientamenti per il miglioramento delle prestazionicomplessive, l’efficienza e l’efficacia

• CONOSCERE LE ISO 9000:2000 MANUALEPRATICO PER LE PICCOLE IMPRESE

• CONOSCERE LE ISO 9000:2000 COSA CAMBIAPER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Indirizzi web utili:• Ente Nazionale Italiano di Unificazione sito www.uni.com• Associazione Italiana Cultura Qualità sito www.aicq.it

p ianeta Schneider

Bibliografia edita da UNI -Ente Nazionale Italiano di Unificazione

Da qualche anno Schneider Electric ha avviato un preciso progetto:attraverso la formazione tecnica di professionisti che già siavvalevano del Sistema Bassa Tensione, costituire un grupposelezionato di quadristi/installatori capaci di differenziarsi sulmercato per le loro competenze e per l’alta qualità del prodottofinito ed in grado di fornire quadri elettrici montati, cablati e certificatiin conformità alle vigenti norme in materia.

Da allora, Schneider Electric, mettendo in campo le proprie competenze,ha qualificato più di 100 società, ovvero soci Sistem Club, distribuiti intutto il territorio nazionale e capaci di rispondere alle più esigenti necessitàdi installazione.

Al fine di perseguire gli alti standard qualitativi e di sicurezza del quadrocablato, Schneider Electric sottopone i propri soci a periodici AUDIT diQUALITA’, che attraverso un percorso qualitativo che ha le basinell’attuale norma ISO9000, sono tenuti a perseguire le migliorieevidenziate durante le visite.

Una grande attenzione è dedicata ai seguenti aspetti:- L’esecuzione delle prove di collaudo- Aggiornamento e gestione dei documenti- Gestione delle attività- Addestramento del personale

Attraverso un programma formativo personalizzato, le società selezionatehanno via via approfondito tematiche appositamente studiate per ilpersonale delle officine e degli uffici tecnici.

Schneider Electric, particolarmente sensibile ai temi formativi, ai sociSistem Club assicura una formazione tecnico/normativa che evolve neltempo, garantendo ogni anno momenti di incontro e confronto sempreattuali.

In 4 anni di attività, sono state investite centinaia di ore nella formazionetecnica e nella ricerca di una qualità aziendale che devono fare del socioSistem Club, uno specialista capace di proporsi sul mercato conesperienza e competenza.

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r o d o t t i e s e r v i z ip

PK UNIKA: misure unificateper montaggi rapidi e combinatiCaratteristica principale della nuova gamma di pre-se interbloccate serie PK Unika le dimensioniunificate: per questo, è possibile il montaggiorapido e combinato su quadri, prese e basi modu-lari dotati di un’apertura standardizzata di 103x225mm.

Realizzate secondo le fondamentali esigenze disicurezza, sono disponibili in diverse esecuzionida 16 e 32A: versione interbloccata protetta confusibili 10,3x38; versione con solo interruttore diblocco; versione per bassissima tensione contrasformatore di sicurezza da 160VA.Grazie alla modernità delle forme, si inserisconoperfettamente, in modo discreto ed elegante, inqualunque ambiente.Quanto agli involucri, offrono un grado di prote-zione IP44 e IP65 contro la penetrazione dei soli-di e dei liquidi, mentre la resistenza agli urti cor-risponde a IK9 secondo la norma CEI EN 50102.

La gamma PK Unika comprende una vasta seriedi contenitori per la loro installazione, sia a vistache incassate, a parete o su quadro di distribuzio-ne. Sono a disposizione:• cassette di fondo singole per posa incassatain pareti;• cassette di fondo singole per montaggio avista;• basi modulari predisposte per 1,2 o 3 prese com-plete di scatola di derivazione, per permettere l’in-terconnessione delle prese, la loro alimentazionee la derivazione di altri circuiti;• quadri prese disponibili nelle versioni per 1,2,3e 4 prese interbloccate, provvisti di vano modulareda 5 a 19 moduli per le diverse protezioni.

Tutti i quadri prese possonoessere usati sia singolarmen-te sia combinati con tutti glialtri contenitori della serie Ka-edra, per costituire complessidi alimentazione compatti, sta-gni e facilmente ampliabili.

Librio e Kaedra:una sinergia ad alta tecnologiaSofisticate, innovative, curate fin nei minimi dettagli, Schneider Electric propone Librio,la risposta emergente per i quadri di distribuzione e Kaedra, il sistema d’installazione stagnoversatile e funzionale. Due gamme di prodotti da utilizzare per installazioni altamenteprofessionali. E con la garanzia della massima sicurezza.

Due importanti novità in casa Schneider Electric per il settore dell’installazione.La prima si chiama Librio ed è il nuovo sistema di cablaggio e di apparecchiaturemodulari Merin Gerin, nato da un’idea semplice ma allo stesso tempo rivoluzio-naria: la particolare disposizione dei morsetti e il ripartitore con un terminale dineutro in corrispondenza di ogni terminale di fase. Pensato per imporsi comenuovo standard per i quadri di distribuzione nel piccolo e medio terziario, Libriorisponde nella maniera più efficace ad ogni esigenza, grazie alla facilità di combi-nazione dei diversi apparecchi, alla rapidità d’installazione, all’ampia gamma disoluzioni per la protezione, il comando e la segnalazione.Con Librio è possibile ridurre al massimo il lavoro di cablaggio all’interno delquadro ed è garantita la più semplice e rapida installazione dei prodotti modula-ri. Tutte le apparecchiature del sistema Librio possono essere collegate tra lorotramite lo stesso ripartitore; grazie alla perfetta compatibilità con i ripartitori RPC40, le apparecchiature di comando, segnalazione e misura del sistema Libriopossono essere posizionate al fianco del proprio interruttore di protezione. Per laprima volta, la protezione differenziale è disponibile come blocco separato ancheper gli interruttori a modulo ridotto: un modo per ridurre al minimo i codici.L’essenzialità è assicurata anche dall’integrazione con G 125, la nuova cassettada parete per la realizzazione di quadri di distribuzione terminale, disponibileanche nella versione da incasso: un solo codice identifica l’insieme dei compo-nenti necessari per la realizzazione del quadro. Inoltre, grazie al telaio estraibileed al ripartitore del sistema Librio, con G 125 si può cablare il quadro al banco.Grande attenzione anche all’estetica: le forme moderne ed arrotondatepermettono alle cassette modulari G 125 ed ai nuovi centralini modulari stagni diintegrarsi con l’ambiente circostante e di essere inserite anche in locali accessibi-li al pubblico.

La seconda, innovativa proposta di SchneiderElectric è il sistema d’installazione stagno Kaedrache, con una vasta serie di contenitori per la posadi apparecchiature e prese industriali, offre la gam-ma più completa di soluzioni per la realizzazionedi quadri per la protezione, il comando e la distri-buzione terminale.Realizzata rispettando le più severe regole di si-curezza, Kaedra garantisce prestazioni eccellentiin termini di grado di protezione, robustezza, perl’alta resistenza agli urti, tutela delle persone, gra-zie all’uso di materiali isolanti che permettono interventi in totale sicurezza.Cinque le tipologie disponibili:centralini e quadri, disponibili nelle esecuzioni da 3 a 72 moduli, assolutamente“versatili”: permettono non solo la posa di tutte le apparecchiature modulari del-l’offerta Multi9 Merlin Gerin fino a 125A, ma possono anche essere combinaticon altre apparecchiature di tipo non modulare;quadri per apparecchi modulari con interfaccia e vano cavi integrato offronola diverse possibilità. Oltre alla posa di tutte le apparecchiature modulari, graziealle placche funzionali, permettono di posare in fronte quadro gli apparecchi dicomando e di protezione generale e di prese di corrente, consentendo la manovrain qualsiasi momento. Sono disponibili nelle esecuzioni da 12, 24 e 36 moduli.Con i moduli d’interfaccia e vano cavi è possibile posare frontalmente appa-recchi di comando e segnalazione e prese industriali: è essenziale che venganoassociati ai quadri a 2 e 3 file di guide DIN e ai quadri prese. Il loro volume internopermette una comoda ripartizione dei cavi del quadro.Una nuova funzionalità delle aperture: è la particolare caratteristica dei quadriper prese industriali. Per questo è possibile la posa, con sole 4 viti, di tutte leprese da quadro da 16 a 32 A serie PK Merlin Gerin o l’integrazione, mediante leapposite placche, delle funzioni di comando e segnalazione. Disponibili inesecuzione da 2 a 8 prese, hanno anche versioni adatte a ricevere le nuoveprese interbloccate serie PK Unika senza o con fusibili di protezione, le prese contrasformatore di sicurezza e placche con frontale cieco per usi universali.I quadri polivalenti sono destinati alla realizzazione di quadri comando e con-trollo con apparecchiature di tipo non modulare. Fissati sul fondo con profilati opiastre, sono disponibili in diverse dimensioni. Si possono combinare tutti i quadriserie Kaedra per realizzare batterie complete per il comando, la protezione e laderivazione con prese industriali.

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Scatole di derivazione e industrialiprestazioni versatili con affidabilità e robustezzaGarantiscono grandi prestazioni e possono essere impiegate nelle più diverse situazioni:le scatole di derivazione EVABOX, Pilote e le scatole industriali TecnoPilote presentanocaratteristiche che le rendono altamente competitive.Elevate doti di affidabilità anche per le scatole stagne e di sicurezza serie 24300 e per le cassettestagne componibili e modulari serie 67: robustezza, tenuta agli aggressivi chimici e all’umiditàper risultati sempre eccellenti.

Adatte per rispondere alle più diverse esigenze con notevoli possibilità diutilizzo e grandi prestazioni, queste le caratteristiche delle scatole di deri-vazione e industriali, appositamente studiate per soddisfare tutte le neces-sità di connessione di linee elettriche, protezione di apparecchiature, rea-lizzazione di piccole apparecchiature di controllo e comando e posa diapparecchi di segnalazione o di arresto d’emergenza.

Un’importante proprietà che le contraddistingue è la loro versatilità: infatti tutte lescatole sono perfettamente compatibili con i tubi serie Tubaforid e Filettabile econ le guaine serie Tubaflex. Non solo: sono anche rapidamente equipaggiabili,secondo le specifiche richieste, con i diversi raccordi serie IRIS e Tubaflex peragevolarne l’installazione e garantire il grado di protezione richiesto dall’impianto.Prodotti di alta tecnologia e in grado di fornire eccellenti risultati, le scatole diderivazione e industriali di Schneider Electric presentano caratteristiche che lerendono altamente competitive.

Le scatole di derivazione serie EVABOX e Pilote si distinguono per la specifi-cità dei materiali utilizzati. Per la loro realizzazione sono infatti impiegati materialitermoplastici, che presentano elevate caratteristiche meccaniche, di isolamento,di autoestinguenza e di tenuta agli agenti chimici. Grazie a queste scatole èpossibile realizzare la giunzione e la derivazione di linee elettriche in cavi posatiin aria libera o in tubi rigidi o flessibili, in tutti gli impianti di distribuzione terminale.La serie EVABOX è disponibile con grado di protezione IP55 ed è corredata dientrate stagne tipo E.V.A. (Easy Valve Access). Questa serie è dotata di coper-chio con chiusura a scatto senza viti e presenta anche un collare di tenuta perevitarne la caduta. Per quanto riguarda le possibilità di fissaggio, due sono lesoluzioni: una, tramite i tradizionali fori di fissaggio, l’altra attraverso un foro cen-trale, resa possibile grazie all’utilizzo di tasselli di fissaggio con testa filettata.La serie Pilote è invece disponibile con due diversi gradi di protezione, IP55 eIP56 e presenta diverse caratteristiche: le dimensioni più grandi, le viti di fissag-gio in plastica a passo rapido, il coperchio provvisto di cerniere, ecc. Grazie aduna serie di piastre di fondo in lamiera zincata si può installare sul fondo qualun-que tipo di apparecchiatura elettrica.

Le scatole industriali serie TecnoPilote presentano eccellenti qualità che lerendono utilizzabili nelle più diverse situazioni. Innanzitutto, l’ampiezza dellagamma permette di rispondere ad ogni specifica richiesta. Quanto ai materiali,tutti quelli impiegati sono autoestinguenti e sono in grado di garantire le più elevateprestazioni tecniche, sia dal punto di vista dell’isolamento che della resistenzameccanica. Le scatole di questa serie sono caratterizzate da una moderna lineaestetica, che permette il loro inserimento discreto in qualunque ambiente.Con il grado di protezione IP55 sono la soluzione ideale per meglio alloggiare

piccole apparecchiature di controllo, comando e re-golazione.Nella serie TecnoPilote sono disponibili anche cas-sette in esecuzione con coperchio trasparente: unasoluzione sicuramente interessante, che permette dieffettuare dei rapidi controlli delle apparecchiature in-stallate all’interno.Quando si parla di resistenza, stabilità, sicurezza, iprodotti Schneider Electric si pongono all’avanguar-dia sul mercato. In questa direzione, le scatole e lecassette stagne sono state studiate appositamenteper rispondere alle più specifiche esigenze di instal-lazione.

Le scatole stagne e di sicurezza serie 24300 pre-sentano un grado di protezione IP55. Sono realizza-te in lamiera d’acciaio 10/10 con un particolare pro-cesso: l’imbutitura a freddo, un procedimento chedetermina elevate caratteristiche di resistenza,stabilità e robustezza meccanica.Grande particolarità di questa serie, la garanzia dellasua assoluta sicurezza: un aspetto fondamentale, resopossibile dalla chiusura del coperchio con vite inacciaio inox oppure con serratura a chiave.La versione di cassette di sicurezza, in colore rossoper l’immediata identificazione, è corredata di portel-la con vetro frangibile in caso d’emergenza.

Le cassette stagne componibili e modulari serie 67si presentano come i contenitori ideali per la posa diapparecchiature elettriche di protezione e comandoin tutti gli ambienti più a rischio. Questo, grazie all’im-piego di materiali ad elevate caratteristiche di tenutaagli aggressivi chimici e all’umidità.Significative anche le caratteristiche delle cassetteserie 67. Tra gli elementi principali di questa serie,figura il grado di protezione IP65. Fondamentaleanche la totale assenza di gas alogeni e la ridottaopacità dei fumi in caso di combustione indotta.Per questa serie, spicca anche un’elevata versatilità:le dimensioni modulari consentono la combinabilitàin batterie di distribuzione complete e facilmenteampliabili anche durante l’esercizio.

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r o d o t t i e s e r v i z ip

Altivar Multimedia ToolAltivar Multimedia Tool è un CDrom che tratta ar-gomenti legati ai variatori di velocità per motoriasincroni trifase a gabbia.Grazie all’ausilio della grafica 3D presenta l’offer-ta prodotti, accessori e servizi in una maniera nuo-va e accattivante.Offerta prodottiIn modo organico ed attraverso delle semplici ani-mazioni dà una completa panoramica sull’offertaprodotti, sull’uso delle opzioni e sui servizi a sup-porto, sia in fase di “pre” che “post” vendita.Guida all’impiegoIn alternativa al classico manuale in formato carta-ceo, ma senza la pretesa di sostituirsi ad esso, for-nisce tutte le indicazioni di massima legate all’im-piego ed all’applicazione dei prodotti attraverso delleanimazioni che guidano passo passo l’utente.AutoformazioneStimola l’apprendimento attraverso la visione piut-tosto che la lettura, assicurando una facile compren-sione di tutti gli argomenti trattati e fornendo delleottime basi per un loro ulteriore approfondimento.Una sezione dedicata consente una simulazione in-terattiva che permette di apprendere il funzionamen-to del prodotto in configurazione base, in modo as-solutamente realistico, manipolando sull’inverter“virtuale” mediante ingressi logici e potenziometro.E’ disponibile presso ogniArea Commerciale Sch-neider Electric; da richie-dere direttamente agliSpecialisti VVD incaricatidella sua diffusione.

G125: centralini in metallosporgenti e da incasso IP40Con il nuovo centralino G125, la nuova cassetta da pa-rete o da incasso per realizzazione di quadri di distribu-zione terminale, un solo codice identifica l’insieme deicomponenti necessari per la realizzazione del quadro.Con G125, grazie al telaio estraibile ed al ripartitore delsistema Librio, si può cablare il quadro al banco ed estrar-lo in cantiere per facilitare le operazioni di collegamentoalle linee esterne.

Centralini da parete in metallo con porta trasparentecolore bianco RAL9001 - IP40secondo norme CEI 23-48 – CEI 23-49

Codice N° N° Dimensioni PdissArticolo mod file H x L x P W

05002 36 2 365x515x160 65

05003 54 3 515x515x160 78

05004 72 4 665x515x160 92

05023 72 3 515x615x160 87

05024 96 4 665x615x160 103

05025 120 5 815x615x160 120

05026 144 6 965x615x160 139

Centralini da incasso in metallo con porta trasparentecolore bianco RAL9001 - IP40secondo norme CEI 23-48 – CEI 23-49

Codice N° N° Dimensioni PdissArticolo mod file H x L x P W

05012 36 2 415x565x131 70

05013 54 3 565x565x131 83

05014 72 4 715x565x131 65

05033 72 3 565x665x131 94

05034 96 4 715x665x131 117

05035 120 5 865x665x131 139

05036 144 6 1015x665x131 162

SoftstarterTelemecaniqueDall’esperienza Schneider Electric nel settore dellapartenza motore nasce un’ampia gamma di prodottiche rispondono nel modo migliore alle esigenze dellepiù complesse applicazioni.

LH4-N - Tutta la dolcezza... di cui avete bisognoPer motori da 0,75 a 75 kW 230 – 690VAvviatori statici a rampa di tensione, con by-pass integrato, per l’av-viamento e la decelerazione di motori monofase e trifase con poten-ze da 0,75 a 75 kW e tensioni da 230 a 690 V. La gamma LH7 è laversione in cassetta stagna IP 65 e comprende avviatore staticoLH4N, salvamotore e contattore.

Altistart 48 - Domare l’energiaGrazie al sistema di controllo di coppiabrevettato TCS,l’Altistart 48 è il partnerideale per i vostri motori per avviamentie rallentamenti perfettamente controllati.

Avviatore-rallentatore per motoriasincroni da 4 a 1200kW 400 – 690VLeader in performances:• Sistema brevettato

Schneider - TCS, controllodi coppia in accelerazionee decelerazione, il migliorcontrollo del mercato.

• Robustezza e affidabilità anchesu reti perturbate.

• Per applicazioni in avviamentopesante e leggero.

Installazione facilitata:• Volumi di ingombro ridotti al minimo.• Collegamento verticale su tutti i calibri.• Predisposizione per il collegamento del bypass su tutti i calibri per la protezione

del motore e dell’applicazione anche dopo l’avviamento, in condizione di bypass.• Morsettiere controllo estraibili.

Una copertura mondiale:• Marcatura CE a titolo direttiva

Bassa Tensione e compatibilità elettromagnetica EMC.• Rispondenza a normativa UL e CSA.• Marcato a norme DNV, per le applicazioni nel settore marina.• Apertura a tutti i principali protocolli di comunicazione.

Scelta semplificata:• Un calibro Altistart 48 per ogni calibro motore normalizzato.• Possibilità di collegamento nel triangolo motore, con notevole risparmio

sul calibro avviatore.

Facilità della messa in servizio :• Prodotto preconfigurato di base.• Ottimizzazione dei menu di configurazione.• Terminale di programmazione e visualizzazione integrato.• Visualizzazione in chiaro dei parametri e delle grandezze elettriche per la supervi

sione tramite tastierino deportabile in opzione.• Configurazione, regolazione e manutenzione tramite ambiente software

PowerSuite, utilizzabile su personal computer o su Pocket PC PowerSuitePack.• Alimentazione della sezione controllo separata.• Doppia configurazione motore impostabile, con gestione da ingresso logico.• Ingressi / uscite configurabili, uscita analogica PWM per la supervisione

delle grandezze.

Sicurezza ai massimi livelli:• Protezione della parametrizzazione tramite password.• Preriscaldamento motore anticondensa.• Protezione contro il bloccaggio del rotore per la salvaguardia del motore

e dell’applicazione.• Rilevamento sotto corrente per applicazioni pompaggi o protezione da cavitazione.

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p

VLT, FRE, AMPGamma altamente performante, nello spazio di soli2 moduli. In questa famiglia, gli strumenti digitaliclassici quali voltmetri efrequenzimetri, sono af-fiancati dal nuovo ampe-rometro a scala regolabi-le, che copre una gammadi soluzioni estremamen-te vasta, grazie alla pos-sibilità di selezionare lascala da 5 a 5000A.

ME, la nuova gamma di contatori di energiaVisualizzando il valore in kWh o MWh su di unoschermo a cristalli liquidi, i nuovi contatori di ener-gia modulari serie ME, concepiti per essere utiliz-zati nei settori terziario e industriale, permettonodi verificare il reale consumo di una installazioneelettrica. Con i nuovi articoli, che si affiancano allagamma di contatori elettromeccanici serie CE, lamisura si effettua con inserzione diretta fino a 63A sia in monofase che in trifase oppure, per la ver-sione con inserzione tramite TA, fino a 6000A.

Dotati di un contatore ge-nerale e, secondo le ver-sioni, di uno parziale re-settabile localmente, icontatori della serie MEsono di dimensioni estre-mamente contenute. E’anche possibile riportarea distanza la lettura.

PM9 lo strumento di misura multifunzionaleNato per agevolare il lavoro dell’installatore elettri-co, il multimetro modulare PM9 è uno strumentoche assolve la funzione di più apparecchi. Con que-sto semplice apparecchio si può realizzare unavera e propria centrale di misura, con cui monito-rare continuamente i valori delle principali gran-dezze elettriche di un circuito monofase o trifasecon o senza neutro.Sul grande display a cristalli liquidi e retroillumi-nabile si possono far scorrere, in sequenza, i va-lori di• tensione,• corrente,• potenza attiva, reattiva e apparente,• fattore di potenza,• angolo di sfasamento tra tensione e corrente• energia attiva e reattiva• frequenza.Per i circuiti trifase i valori delle tre fasi compaio-no contemporaneamente sulla stessa videata,offrendo così la possibilità di controllare che icarichi siano ben equilibrati.Gli ingressi di misu-ra possono funzio-nare con valori dicorrente fino a7500A (con TA se-condario 5A) e ditensione fino a230V (fase/neutro)/400V (fase/fase) indiretta oppure fino a4600V (con TV se-condario 230V).

L’iniziativa, denominata Infra+ progress, nasce comeulteriore strumento di crescita professionale per glioperatori del settore e si suddivide in due sessioni, nonconsecutive, ciascuna della durata di un giorno.

La prima giornata (seminario di primo livello) è dedicata agli aspetti teorici e pra-tici del cablaggio strutturato in categoria 5e e 6. Nella seconda (seminario di se-condo livello) si trattano argomenti come il cablaggio in fibra ottica e le peculiaritàdella categoria 7.

Al termine di ogni giornata viene rilasciato un attestato di partecipazione. Per ilseminario di primo livello, il partecipante viene identificato come installatore qua-lificato per la realizzazione di impianti di cablaggio strutturato con prodotti MerlinGerin, limitatamente alle categorie 5e e 6; nel caso di seminario di secondo livel-lo, più in generale, come installatore qualificato per impianti di cablaggio in ramee fibra ottica.

Entrambi gli attestati sono requisiti indispensabili per le aziende che intendonousufruire della garanzia di 15 anni che Merlin Gerin rilascia sugli impianti realiz-zati interamente con i suoi prodotti.

Due giornatedi seminarioper crescereprofessionalmente

Sicurezza delle macchinenuove ed usateSe la sicurezza delle macchine e degli impianti è stata trascurata per anni, con l’inevitabileconseguenza di un numero elevato di incidenti sul lavoro, oggi invece è tra le maggioripreoccupazioni dei legislatori e dei costruttori di dispositivi di protezione.

In particolare, la Direttiva Macchine fissa i requisiti essenziali in materia di sicurezza e ditutela della salute relativi alla progettazione ed alla costruzione delle macchine e degliimpianti automatizzati. Si tratta di obblighi resi particolarmente gravosi, sia per gli utentisia per i costruttori.

In loro aiuto arriva il manuale “La sicurezza dellemacchine nuove ed usate”, pubblicato in collabora-zione da Schneider Electric e TuttoNormel, suddivi-so in tre parti. Nella prima sono indicati i doveri e leresponsabilità degli operatori del settore; nella se-conda vi sono esempi della messa in conformità dialcune tipologie di macchine, nella terza si trovanoverifiche e prove che devono essere effettuatesull’equipaggiamento elettrico delle macchine inbase alla norma CEI EN 60204-1.

L’evoluzionedella famigliadi misura digitale

LEES PIS 400 BI 1-0302-3C

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Qual è l’obiettivo di Voltimum?Il principale obiettivo di Voltimum è colmare una lacuna nel mercato dell’installa-zione elettrica: un luogo in cui gli operatori del settore possano trovare informa-zioni e servizi di utilità per il loro lavoro. Ci piace pensare a Voltimum come al piùgrande “consulente virtuale” per i professionisti del mercato elettrico.

In concreto, cosa offre Voltimum ai suoi utenti?I contenuti del portale sono estremamente ricchi. In primo luogo abbiamo un ca-talogo tecnico multiprodotto con strumenti di ricerca on-line che rendono possibi-le la migliore scelta di prodotti e soluzioni. L’ utente può infatti accedere ai catalo-ghi dei partner di Voltimum, che sono, oltre a Schneider Electric, ABB, Legrand-BTicino, Nexans, Osram, Philips Lighting, Pirelli Cavi e Sistemi e Vimar.Voltimum è ricco di informazioni. L’utente troverà dati riguardanti il fisco, le norma-tive del comparto elettrico e la sicurezza. A queste si aggiungono notizie sui Di-stributori, i Consorzi, i Gruppi di acquisto e la FNGDME. Un’altra sezione informasu guide e direttive da parte di Enti, Associazioni e Istituzioni del settore elettrico.Completano l’area informativa le notizie di carattere locale, i casi di successo e lasezione delle domande più frequenti.Voltimum ha anche messo a punto per i suoi utenti uno strumento particolarmen-te innovativo per la gestione del credito al consumo. E’ previsto inoltre un collega-

Voltimum, il primo portale europeodell’installazione elettrica,sarà on-line a partire da maggio 2002.Abbiamo intervistato Marco Achilli, Amministratore Delegato di Voltimum Italia,per capire cosa può offrire il portale agli operatori del settore.

mento con la rete distributiva.Altri servizi verranno aggiunti progressivamente conlo sviluppo delle applicazioni di Voltimum.

L’accesso ai cataloghi consente anche di acqui-stare i prodotti?Non direttamente: gli utilizzatori non possono acqui-stare prodotti sul portale. Possono selezionare i pro-dotti, basandosi sui prezzi di listino del produttore in-dicati, inviare la lista ad un distributore di loro scelta,che selezionano sempre sul portale, per ricevere unpreventivo.

Come è regolato l’accesso al portale?Voltimum prevede tre modalità di fruizione.L’accesso libero al portale consente di vederne lastruttura generale.Mediante la registrazione gratuita il visitatore può sfo-gliare il catalogo ed ottenere l’accesso ad alcune in-formazioni tecniche.Di maggiore utilità è l’abbonamento mediante il pa-gamento di una quota annuale. L’abbonato ha acces-so illimitato alle funzioni, ai servizi e alle informazionidi Voltimum, dai dati sui progetti ai servizi per la co-munità professionale, all’area della formazione.

Voltimum.com è stato fondato il 3 ottobre 2000per promuovere prodotti e servizi per l’impian-tistica grazie alla partnership europea di setteleader del settore elettrico:, ABB, Legrand-BTi-cino, Nexans, Osram, Philips Lighting, PirelliCavi e Sistemi e Schneider Electric.

La missione del portale è di diventare il riferi-mento per i professionisti del mercato degli im-pianti elettrici aiutando gli installatori, i proget-tisti e i grossisti a risparmiare tempo e a lavora-re con più efficienza.Il portale sarà messo a punto progressivamen-te paese per paese in 14 nazioni europee, at-traverso l’istituzione di società nazionali.

In Italia il team è composto da Marco Achilli,General Manager, Alberto Viscardi, Marketing& Sales Manager, Alessandro Peretti, WebContent Manager e Francesca Corti, Officemanager.

Per ulteriori informazioni potete telefonare alnumero 0224142982, inviare un fax al numero0224149559 o inviare una e-mail all’[email protected]

Informazioni e servizi aggiornatisu www.voltimum.com

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