N° 6 · L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, ha ricevuto il vessillo alla Presentazione...

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921 Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673 Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni GIUGNO 2012 N° 6 € 2,00 una copia C’ era una volta (peraltro c’è ancora) un politico italiano che fino a sette mesi fa aveva in mano l’economia italiana, tale Giulio Tremonti, che giustifi- cava la politica di tagli alla cultura con la frase: “Di cultura non si vive. Vado a farmi un panino alla cultu- ra, e comincio dalla Divina Commedia”. Ma cos’è la cultura? Ognuno di noi potrebbe darne una diversa definizione: a me piace quella di Cesare Zavat- tini: “La cultura è creazione di vita”. Ed è anche crea- zione di valore, di economia di reddito, specialmente nelle realtà come quella di Ostuni, ed ovunque nella nostra grande e (nonostante tutto) meravigliosa Italia. Partiranno a breve in Ostuni due iniziative significati- ve: scade il 14 giugno il bando di gara per l’affida- mento della nuova “Casa della musica” sorta in Via Rossetti, alle spalle della Chiesa dei Cappuccini. La stele posta all’ingresso ricorda l’arredo di altri luoghi ostunesi (contrada San Lorenzo) ma l’effetto non sa- rà certo il medesimo. Ritorna dal 16 luglio anche “Un’emozione chiamata libro” con dieci incontri (ne parliamo in altra pagina); personalmente sono del- l’avviso che tale importante manifestazione andrebbe ripensata: potrebbe abbracciare anche altri periodi dell’anno, coinvolgendo così le scuole, promuovendo l’abitudine alla lettura e all’approfondimento, valoriz- zando gli autori locali, magari anche con una scuola di scrittura e modalità d’incontro con gli autori anche diverse da quella dell’incontro frontale nel Chiostro. Ritorniamo a scuola: “l’aggregazione dei circoli didat- tici e scuole primarie di I grado in istituti comprensivi- scrive l’assessore comunale all’Istruzione, Enzo Pal- misano, rispondendo alle interrogazioni dei consiglie- ri comunali Montanaro e Semerano- è stata voluta dal precedente Governo solo per tagliare i costi ed è sta- ta mascherata da finalità nobili come la continuità di- dattica”. Fatto sta che nel prossimo anno scolastico, che comincia a settembre, partiranno ad Ostuni tre istituti comprensivi. Il primo vede aggregati l’elemen- tare “Vitale” (ex secondo circolo) con la “San Giovan- ni Bosco”, il secondo unifica il “Pessina” e l’”Orlandini Barnaba”, il terzo sarà composto dalla scuola prima- ria “Giovanni XXIII” che aggiungerà ai suoi corsi an- che tre classi di prima media (con 55 studenti); l’ulti- ma delibera della Regione Puglia ha infatti imposto il ritorno di Ostuni a tre scuole medie. Raffaela Roma, dirigente della “Giovanni XXIII” guar- da con serenità all’avvio del nuovo anno scolastico: “Abbiamo laboratori informatici, lavagne interattive mobili, ma anche tablet e pc per gli alunni, certo man- cano (forse?!) le aule per questo l’attuale presidenza sarà destinata ad aula; per me va benissimo, si può dirigere una scuola anche senza avere una stanza-di- rezione a disposizione”. Tuttavia la dirigente non na- sconde le sue perplessità: “Abbiamo due comprensi- vi a cinquanta metri di distanza l’uno dall’altro; non c’è più territorialità, né scuola di quartiere come nelle intenzioni affermate dal legislatore”. La situazione de- mografica di Ostuni è tale da consentire un afflusso ri- dotto alle scuole, e forse la soluzione migliore sareb- be stata quella di due soli istituti comprensivi, come previsto in una delle innumerevoli delibere adottate dall’Amministrazione, tutte contestate, tanto che l’as- sessore Palmisano scrive: “la litigiosità interna alla comunità scolastica non ci ha consentito di trovare la formula magica per la soluzione del problema” ed an- che “forse avremmo dovuto essere meno democrati- ci, forse abbiamo fatto troppe riunioni”. In effetti, se non si pongono dei vincoli territoriali alle iscrizioni, i “comprensivi” avranno (come già si comprende dalle iscrizioni per il prossimo settembre) numeri molto dif- ferenti tra loro, e difficoltà oggettive di funzionamen- to: così, avviato l’anno scolastico, si renderà neces- sario proporre un nuovo riequilibrio alla Regione. Nel frattempo, anche la dirigenza dei vari istituti tecni- ci della città verrà concentrata in un’unica figura, con il risultato di trasformare Commerciale-Geometri-Agra- rio e Industriale, scuole diversissime tra loro, in un “po- livalente” che attrae ed attrarrà sempre meno studen- ti: infatti molti ragazzi di Ostuni vanno a studiare fuori, all’Alberghiero, o al Pedagogico, scuole dove vengono attivati corsi di varie lingue e di nuove tecnologie che potrebbero essere realizzati anche ad Ostuni. S abato mattina sono andato sul luogo dell'at- tentato, lì, davanti all'ingresso della scuola di Melissa. E' stato come entrare dentro una trage- dia i cui protagonisti sono ormai fuori scena. Ma non per questo è stato meno straziante. Appena passato sotto i nastri che tentavano di isolare con leggerezza l'area del dolore e dello stupore mi sono sentito trasportare in un'altra di- mensione: disorientato nel tempo e nello spazio, oppresso nell'anima, artigliato dall'impotenza. Mi sono fermato a pochi metri dal luogo del- l'esplosione assassina, scattando inutili fotografie dei segni visibili della potenza distruttiva e disu- mana che ha investito le ragazze pendolari che stavano per entrare a scuola. Mi hanno fatto ve- ramente male quelle testimonianze che giaceva- no a terra mute: i quaderni e i diari sfogliati da una brezza compassionevole, gli zainetti rotolati a terra come immagini metafisiche, gli oggettini dell'adolescenza che ancora non si è addentrata nella vita ma ha già dovuto incontrare la morte. Sì, ho provato una immensa rabbia per l'inestin- guibile distruttività che l'uomo si porta dentro e spesso riversa contro i suoi simili e le altre forme di vita. Sì, ho provato una immensa tristezza e ho pianto raccontando quel che vedevo a mio figlio, come un genitore che non ha saputo proteggere i suoi figli. Non mi è bastata la manifestazione di Brindisi, la sera. Certo, ringrazio Martina e ringrazio don Luigi Ciotti. Tuttavia, quel finale in sordina, sen- za un agire comune, senza una condivisione di qualcosa di più profondo, quel finale in ordine sparso tra il corso e i negozi, quel gelato che mi ha fatto sentire ancora meno innocente... hanno acuito il mio malessere. Stasera, lunedì, dopo i funerali, la semplice fiac- colata ad Ostuni, assieme a tanti ragazzi e ragaz- ze e a qualche adulto, mi ha un pò riconciliato con me stesso e con gli altri, grazie a quel senso di comunità - così fragile e raro ormai - che il camminare, le fiammelle, i volti giovanili, la riappropriazione della piazza e il silenzio hanno saputo ridestare. IL FUTURO DI OSTUNI: LA CULTURA E LA SCUOLA di Ferdinando Sallustio (segue a pag. 2) Ricorderemo per sempre il dolce sorriso di Melissa Bassi la sfortunata sedicenne di Mesagne vittima del folle attentato alla scuola “Falcone-Morvillo” di Brindisi del 19 maggio scorso nel quale sono rimaste ferite altre cinque ragazze. Le dedichiamo una serie di articoli. Quei quaderni al vento e la nostra innocenza pubblicata da Francesco Colizzi lunedì 21 maggio 2012 alle ore 23.35 LA SCUOLA DEVE “TENE- RE” di Teresa Lococciolo (Pag. 2) OMELIA DI S.E. MONS. TALUCCI ALLE ESEQUIE DI MELISSA BASSI (Pag. 2) La Fee (Fondazione per l'educazione ambien- tale) ha assegnato ad Ostuni e alle sue spiagge la “Bandiera Blu” 2012. La “Città Bianca” è una delle dieci località pugliesi ad aver ricevuto il riconoscimento: gli altri centri premiati sono Ro- di Garganico, Polignano a Mar Monopoli, Fasano, Otranto, Melendugno, Salve, Castro e Ginosa. L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, ha ricevuto il vessillo alla Presentazione delle Bandie- re Blu 2012 che si è tenuta a Roma. «Siamo davvero felici per questo riconoscimento che conferma Ostuni tra i Comuni che hanno co- niugato lo sviluppo con la tutela dell’ambiente e del territorio” spiega il Sindaco Tanzarella- “Que- sta Bandiera ci impegna a lavorare sempre con maggiore impegno per migliorare i servizi offerti agli ostunesi e ai turisti, con l’obiettivo di fare siste- ma con i paesi limitrofi. In questa ottica rientra la particolare attenzione al turismo archeologico e museale con la recente riapertura al pubblico del Museo delle civiltà preclassiche della Murgia me- ridionale e la valorizzazione del Parco archeologi- co di Santa Maria di Agnano. E poi il Parco delle Dune Costiere che rappresenta il fiore all’occhiel- lo della politica sostenibile portata avanti dall’Am- ministrazione Comunale». «Un riconoscimento» continua l’assessore al Turi- smo, Buongiorno «che consente ai turisti di avere delle certezze in merito alla pulizia delle acque e delle spiagge oltre che sui servizi offerti per le loro vacanze». Numerosi ai fini dell’attribuzione sono i controlli che vanno dall’assoluta validità delle acque di balneazione alla totale as- senza di scarichi di acque industriali e fo- gnarie nei pressi delle spiagge. Importan- te per l’assegnazione è anche l’elabora- zione da parte dei Comuni di un piano per eventuale emergenza ambientale, di un piano ambientale per lo sviluppo costiero (servizi igienici in numero adeguato nei pressi della spiaggia, collocamento di sal- vagenti ed imbarcazioni di salvataggio, assoluto divieto di accesso alle auto sulla spiaggia, assoluto divieto di campeggio non autorizzato, divieto di portare cani sulla spiaggia, facile accesso alla spiag- gia), la presenza sulle spiagge di conteni- tori per rifiuti in numero adeguato e la co- stante pulizia degli arenili e una continua sensibilizzazione per la raccolta differen- ziata. Fin qui il comunicato stampa del Comune, con qualche modifica da parte nostra: siamo ovvia- mente felici dell’ambito traguardo, ed è altrettanto ovvio che il riconoscimento ci spinge anche ad un’ulteriore impegno: ma non si possono dimenti- care talune situazioni di accesso selvaggio ai lidi con le auto sulla macchia mediterranea, di sporci- zia e trascuratezza di alcuni siti, di ruderi abban- donati nelle località costiere (dal Castello di Villa- nova, ora murato, alla zona degli antichi “Cameri- ni” e così via) fino al traffico ed al fracasso di varie località. Avremo, forse, a breve, un porto degno di questo nome, l’acqua e fogna in tutta la costa (cose che spettano all’Amministrazione, ma che non si fanno in poco tempo) e chissà se mai avremo, anche da parte dei cittadini che popolano le zone marine, quel senso di comunità e di rispetto reciproco che dovrebbe farci evitare accumulo di rifiuti, slalom tra le auto e tanti piccoli e grandi abusi che dan- neggiano l’immagine della nostra città. Su Ostuni sventola Bandiera Blu L'assessore Buongiorno con gli amministratori di Fasa- no, Monopoli e Polignano a Mare

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Mensile cattolico d'informazione fondato nel 1921Poste Italiane sped. in abb. post. DL 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, S1/BR - Aut. Trib. BR n. 38 del 21.7.1956 - Iscriz. R O C n° 5673

Dir. Resp.: Ferdinando Sallustio - LO SCUDO: C.so G. Garibaldi, 129 - Ostuni - Tel 0831 331448 - [email protected] - Tip.: Nuova GA srl - Ostuni

GIUGNO2012N° 6

€ 2,00una copia

C’era una volta (peraltro c’è ancora) un politicoitaliano che fino a sette mesi fa aveva in mano

l’economia italiana, tale Giulio Tremonti, che giustifi-cava la politica di tagli alla cultura con la frase: “Dicultura non si vive. Vado a farmi un panino alla cultu-ra, e comincio dalla Divina Commedia”. Ma cos’è la cultura? Ognuno di noi potrebbe darne unadiversa definizione: a me piace quella di Cesare Zavat-tini: “La cultura è creazione di vita”. Ed è anche crea-zione di valore, di economia di reddito, specialmentenelle realtà come quella di Ostuni, ed ovunque nellanostra grande e (nonostante tutto) meravigliosa Italia.Partiranno a breve in Ostuni due iniziative significati-ve: scade il 14 giugno il bando di gara per l’affida-mento della nuova “Casa della musica” sorta in ViaRossetti, alle spalle della Chiesa dei Cappuccini. Lastele posta all’ingresso ricorda l’arredo di altri luoghiostunesi (contrada San Lorenzo) ma l’effetto non sa-rà certo il medesimo. Ritorna dal 16 luglio anche“Un’emozione chiamata libro” con dieci incontri (neparliamo in altra pagina); personalmente sono del-l’avviso che tale importante manifestazione andrebberipensata: potrebbe abbracciare anche altri periodidell’anno, coinvolgendo così le scuole, promuovendol’abitudine alla lettura e all’approfondimento, valoriz-zando gli autori locali, magari anche con una scuoladi scrittura e modalità d’incontro con gli autori anchediverse da quella dell’incontro frontale nel Chiostro.Ritorniamo a scuola: “l’aggregazione dei circoli didat-tici e scuole primarie di I grado in istituti comprensivi-scrive l’assessore comunale all’Istruzione, Enzo Pal-misano, rispondendo alle interrogazioni dei consiglie-ri comunali Montanaro e Semerano- è stata voluta dalprecedente Governo solo per tagliare i costi ed è sta-ta mascherata da finalità nobili come la continuità di-dattica”. Fatto sta che nel prossimo anno scolastico,che comincia a settembre, partiranno ad Ostuni treistituti comprensivi. Il primo vede aggregati l’elemen-tare “Vitale” (ex secondo circolo) con la “San Giovan-ni Bosco”, il secondo unifica il “Pessina” e l’”OrlandiniBarnaba”, il terzo sarà composto dalla scuola prima-

ria “Giovanni XXIII” che aggiungerà ai suoi corsi an-che tre classi di prima media (con 55 studenti); l’ulti-ma delibera della Regione Puglia ha infatti imposto ilritorno di Ostuni a tre scuole medie. Raffaela Roma, dirigente della “Giovanni XXIII” guar-da con serenità all’avvio del nuovo anno scolastico:“Abbiamo laboratori informatici, lavagne interattivemobili, ma anche tablet e pc per gli alunni, certo man-cano (forse?!) le aule per questo l’attuale presidenzasarà destinata ad aula; per me va benissimo, si puòdirigere una scuola anche senza avere una stanza-di-rezione a disposizione”. Tuttavia la dirigente non na-sconde le sue perplessità: “Abbiamo due comprensi-vi a cinquanta metri di distanza l’uno dall’altro; nonc’è più territorialità, né scuola di quartiere come nelleintenzioni affermate dal legislatore”. La situazione de-mografica di Ostuni è tale da consentire un afflusso ri-dotto alle scuole, e forse la soluzione migliore sareb-be stata quella di due soli istituti comprensivi, comeprevisto in una delle innumerevoli delibere adottatedall’Amministrazione, tutte contestate, tanto che l’as-sessore Palmisano scrive: “la litigiosità interna allacomunità scolastica non ci ha consentito di trovare laformula magica per la soluzione del problema” ed an-che “forse avremmo dovuto essere meno democrati-ci, forse abbiamo fatto troppe riunioni”. In effetti, senon si pongono dei vincoli territoriali alle iscrizioni, i“comprensivi” avranno (come già si comprende dalleiscrizioni per il prossimo settembre) numeri molto dif-ferenti tra loro, e difficoltà oggettive di funzionamen-to: così, avviato l’anno scolastico, si renderà neces-sario proporre un nuovo riequilibrio alla Regione.Nel frattempo, anche la dirigenza dei vari istituti tecni-ci della città verrà concentrata in un’unica figura, con ilrisultato di trasformare Commerciale-Geometri-Agra-rio e Industriale, scuole diversissime tra loro, in un “po-livalente” che attrae ed attrarrà sempre meno studen-ti: infatti molti ragazzi di Ostuni vanno a studiare fuori,all’Alberghiero, o al Pedagogico, scuole dove vengonoattivati corsi di varie lingue e di nuove tecnologie chepotrebbero essere realizzati anche ad Ostuni.

Sabato mattina sono andato sul luogo dell'at-tentato, lì, davanti all'ingresso della scuola di

Melissa. E' stato come entrare dentro una trage-dia i cui protagonisti sono ormai fuori scena. Manon per questo è stato meno straziante.Appena passato sotto i nastri che tentavano diisolare con leggerezza l'area del dolore e dellostupore mi sono sentito trasportare in un'altra di-mensione: disorientato nel tempo e nello spazio,oppresso nell'anima, artigliato dall'impotenza.Mi sono fermato a pochi metri dal luogo del-l'esplosione assassina, scattando inutili fotografiedei segni visibili della potenza distruttiva e disu-

mana che ha investito le ragazze pendolari chestavano per entrare a scuola. Mi hanno fatto ve-ramente male quelle testimonianze che giaceva-no a terra mute: i quaderni e i diari sfogliati dauna brezza compassionevole, gli zainetti rotolatia terra come immagini metafisiche, gli oggettinidell'adolescenza che ancora non si è addentratanella vita ma ha già dovuto incontrare la morte.Sì, ho provato una immensa rabbia per l'inestin-guibile distruttività che l'uomo si porta dentro espesso riversa contro i suoi simili e le altre formedi vita. Sì, ho provato una immensa tristezza e hopianto raccontando quel che vedevo a mio figlio,come un genitore che non ha saputo proteggere isuoi figli.Non mi è bastata la manifestazione di Brindisi, lasera. Certo, ringrazio Martina e ringrazio donLuigi Ciotti. Tuttavia, quel finale in sordina, sen-za un agire comune, senza una condivisione diqualcosa di più profondo, quel finale in ordinesparso tra il corso e i negozi, quel gelato che miha fatto sentire ancora meno innocente... hannoacuito il mio malessere.Stasera, lunedì, dopo i funerali, la semplice fiac-colata ad Ostuni, assieme a tanti ragazzi e ragaz-ze e a qualche adulto, mi ha un pò riconciliatocon me stesso e con gli altri, grazie a quel sensodi comunità - così fragile e raro ormai - che ilcamminare, le fiammelle, i volti giovanili, lariappropriazione della piazza e il silenzio hannosaputo ridestare.

IL FUTURO DI OSTUNI: LA CULTURA E LA SCUOLA

di Ferdinando Sallustio

(segue a pag. 2)

Ricorderemo per sempre il dolce sorriso di Melissa Bassi la sfortunata sedicenne di Mesagnevittima del folle attentato alla scuola “Falcone-Morvillo” di Brindisi del 19 maggio scorso nelquale sono rimaste ferite altre cinque ragazze. Le dedichiamo una serie di articoli.

Quei quaderni al vento e la nostra innocenza

pubblicata da Francesco Colizzi lunedì 21 maggio 2012 alle ore 23.35

LA SCUOLA DEVE “TENE-RE” di Teresa Lococciolo(Pag. 2)

OMELIA DI S.E. MONS.TALUCCI ALLE ESEQUIEDI MELISSA BASSI(Pag. 2)

LaFee (Fondazione per l'educazione ambien-tale) ha assegnato ad Ostuni e alle sue

spiagge la “Bandiera Blu” 2012. La “Città Bianca”è una delle dieci località pugliesi ad aver ricevutoil riconoscimento: gli altri centri premiati sono Ro-di Garganico, Polignano a Mar Monopoli, Fasano,Otranto, Melendugno, Salve, Castro e Ginosa.L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, haricevuto il vessillo alla Presentazione delle Bandie-re Blu 2012 che si è tenuta a Roma.«Siamo davvero felici per questo riconoscimentoche conferma Ostuni tra i Comuni che hanno co-niugato lo sviluppo con la tutela dell’ambiente edel territorio” spiega il Sindaco Tanzarella- “Que-sta Bandiera ci impegna a lavorare sempre conmaggiore impegno per migliorare i servizi offertiagli ostunesi e ai turisti, con l’obiettivo di fare siste-ma con i paesi limitrofi. In questa ottica rientra laparticolare attenzione al turismo archeologico emuseale con la recente riapertura al pubblico delMuseo delle civiltà preclassiche della Murgia me-ridionale e la valorizzazione del Parco archeologi-co di Santa Maria di Agnano. E poi il Parco delleDune Costiere che rappresenta il fiore all’occhiel-lo della politica sostenibile portata avanti dall’Am-ministrazione Comunale».«Un riconoscimento» continua l’assessore al Turi-smo, Buongiorno «che consente ai turisti di averedelle certezze in merito alla pulizia delle acque edelle spiagge oltre che sui servizi offerti per le lorovacanze».

Numerosi ai fini dell’attribuzione sono icontrolli che vanno dall’assoluta validitàdelle acque di balneazione alla totale as-senza di scarichi di acque industriali e fo-gnarie nei pressi delle spiagge. Importan-te per l’assegnazione è anche l’elabora-zione da parte dei Comuni di un piano pereventuale emergenza ambientale, di unpiano ambientale per lo sviluppo costiero(servizi igienici in numero adeguato neipressi della spiaggia, collocamento di sal-vagenti ed imbarcazioni di salvataggio,assoluto divieto di accesso alle auto sullaspiaggia, assoluto divieto di campeggionon autorizzato, divieto di portare canisulla spiaggia, facile accesso alla spiag-gia), la presenza sulle spiagge di conteni-tori per rifiuti in numero adeguato e la co-stante pulizia degli arenili e una continuasensibilizzazione per la raccolta differen-ziata.Fin qui il comunicato stampa del Comune, conqualche modifica da parte nostra: siamo ovvia-mente felici dell’ambito traguardo, ed è altrettantoovvio che il riconoscimento ci spinge anche adun’ulteriore impegno: ma non si possono dimenti-care talune situazioni di accesso selvaggio ai lidicon le auto sulla macchia mediterranea, di sporci-zia e trascuratezza di alcuni siti, di ruderi abban-donati nelle località costiere (dal Castello di Villa-nova, ora murato, alla zona degli antichi “Cameri-

ni” e così via) fino al traffico ed al fracasso di varielocalità. Avremo, forse, a breve, un porto degno di questonome, l’acqua e fogna in tutta la costa (cose chespettano all’Amministrazione, ma che non si fannoin poco tempo) e chissà se mai avremo, anche daparte dei cittadini che popolano le zone marine,quel senso di comunità e di rispetto reciproco chedovrebbe farci evitare accumulo di rifiuti, slalomtra le auto e tanti piccoli e grandi abusi che dan-neggiano l’immagine della nostra città.

Su Ostuni sventola Bandiera Blu

L'assessore Buongiorno con gli amministratori di Fasa-no, Monopoli e Polignano a Mare

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Così si è espresso un alunno di classe terza del-la scuola primaria Giovanni XXIII di Ostuni, in-

tervenuto insieme a tutti gli alunni alla manifestazio-ne in ricordo della studentessa Melissa Bassi, vitti-ma innocente di un gesto criminale che, prematura-mente, le ha tolto la vita, il bene più prezioso ed in-violabile di ogni creatura. Era doveroso ritrovarsi in-sieme, alunni, docenti, genitori, personale scolasti-co per esprimere il dolore per l’accaduto, la vicinan-za a chi ha subito tale violenza e dire con forza labellezza dei valori che rendono la vita bella, piena,gioiosa. Martedì 29 maggio l’appuntamento, al qua-le hanno partecipato l’Assessore comunale allapubblica istruzione dott.Vincenzo Palmisano, il Se-gretario comunale dott.ssa Keti Narracci, il parrocodon Paolo Zofra, che ha sottolineato la profondità ela ricchezza dei pensieri espressi dagli alunni attra-verso i numerosi cartelloni preparati per l’occasio-ne. Sarebbe impossibile riportare tutte le poesie, itesti, le preghiere scaturiti dal cuore dei nostri alun-ni: cuori che amano e che sanno esprimere l’amo-re con gesti semplici, capaci di lasciare il segno;cuori che sanno sperare e che sanno vedere il be-ne anche lì dove, in apparenza, non c’è. Tanti mes-saggi sono stati letti e condivisi, tanta fiducia è tra-pelata da essi, tanti desideri hanno ribadito la cer-tezza che niente e nessuno mai potrà distruggere il

bene che è sempre molto più forte del male. Il coroscolastico ha animato l’incontro con competenza egrande partecipazione. Al termine, il Dirigente sco-lastico dott.ssa Raffaella Roma ha dato il via al lan-cio di 31 palloncini bianchi, tanti quante sono leclassi della scuola, espressione dei valori più alti dafar volare perché giungano in ogni parte del mondo.Pubblichiamo una poesia scritta da Simone Lacor-te, alunno della classe 4ª F, una delle tante meravi-gliose poesie che fanno riflettere e, ci auguriamo,rendano il mondo ancora più bello.

LUCIA MARSEGLIA

Da qualche giorno nella mia testaun pensiero fisso è rivolto a Melissa.Era bella, dolce, perfetta,uccisa da una mano maledetta.Il gesto di un folle in un secondoha reso triste tutto il mondo.Ora il papà e la mamma che fanno?Chissà il dolore che proveranno!Quello che Dio ha voluto davveroforse è un nuovo angelo in cielo.Quello che spero adesso, accidenti,è che la gente non lo dimentichi.Ora per un momento provate a pensarein quel posto maledetto ognuno di noi ci poteva stare

L’attentato nei pressi dell’istituto professionale“Francesca Laura Morvillo Falcone” è d’incom-

mensurabile gravità. Ha colpito l’intera comunità ci-vile, ma ha anche ferito dolorosamente il cuore del-la Scuola tutta e dell’umana convivenza del popoloitaliano che si considera progredito ed ispirato adalti valori.Infierire brutalmente sui ragazzi e sui nostri figli,con evidente intenzionalità, è inconcepibile e contronatura. Immaginando i tanti adolescenti raccontarsiansie, gioie, delusioni, sogni e aspettative, aspetta-no il consueto suono della campanella mentre var-cano la soglia del loro luogo di incontro e di cresci-ta, mi chiedo come sia stato possibile decidere ilsacrificio di quegli innocenti.E’ stato un disegno efferato a cui la nostra comuni-tà locale e nazionale ha voluto reagire con sdegnoe determinazione.Per dare senso concreto ad un impegno umano ecivile inderogabile è bene che ciascuno, prenden-dosi carico della sua parte di corresponsabilità, s’in-terroghi su come contribuire e concorrere alla risa-lita verso i valori concreti di legalità, onestà, corret-tezza, rispetto, da praticare nella quotidianità, affin-ché i discorsi, i cortei, gli striscioni non si perdano

nel nulla con il trascorrere del tempo.L’esecrazione dell’attentato chiama a raccolta la co-munità civile di tutto il nostro Paese nello spirito disolidarietà, tenace e costante, di tutte le forze sanedella società, per stroncare ogni tentativo di ever-sione in qualsiasi contesto.Gli studenti dell’Istituto “Francesca Laura MorvilloFalcone” avevano scelto di affrontare i problemidella legalità; si erano distinti per il loro interesse e,forse, per questo motivo sono stati obiettivo di cri-minali per ora ancora senza un volto.Il sacrificio di Melissa Bassi, unito alla sofferenza ditanti, deve scuotere gli animi e far germogliare co-piosa la fioritura di coraggioso impegno a favoredella legalità, testimoniata e non solo proclamata.Alla famiglia di Melissa, ai genitori degli altri ragaz-zi colpiti, al dirigente ed ai docenti dell’Istituto, allaScuola italiana ferita da tanta crudeltà, va la vici-nanza dei docenti dell’UCIIM, nell’auspicio che ilbiasimo per i sacrifici umani più insensati faccia re-cuperare in modo ancor più forte il senso della no-stra dignità e il calore della solidarietà, da sempreobiettivi educativi della nostra Scuola.

TERESA LOCOCCIOLOPresidente sezione UCIIM di Ostuni

"IO NON HO PAURA"Dall'intervento di Martina Carpani, studentessa del II liceo Classico al "Calamo" di Ostuni e presidenteregionale dell'Unione degli studenti, alla manifestazione di Brindisi del 26 maggio:Lasciamo lavorare i poliziotti. La nostra battaglia è e deve essere contro la cultura violenta e criminaleche ha attaccato la scuola e tutta la nostra terra. Perché tutti noi possiamo essere classe dirigente deldomani. Ma per fare questo, la scuola non deve insegnarci solo le materie ma anche la coscienza criti-ca per interpretare il presente. Trovo scandaloso dare voce ai boss della Scu. Significa dare loro il con-senso che cercano. Significa fare in modo che si sostituiscano allo Stato e facciano credere alla genteche la loro giustizia arriva prima di quella reale. Anche questo è un fenomeno di illegalità che vogliamocontrastare. Non abbiamo bisogno di inquisitori.

SUCCESSI NELLE INDAGINI E FRASI PERICOLOSE

Il6 giugno, mentre il giornale era in stampa, è stato fermato il 68enne di Copertino (LE) Giovanni Vantaggiato, che ha ammesso le sue re-sponsabilità nell’attentato con il labile movente della “vendetta contro la giustizia”. Come sappiamo dal caso Misseri di Avetrana neanche la

confessione chiarisce i dubbi. Un plauso agli inquirenti, quindi, ma anche perplessità su talune frasi: "Non escludiamo niente. E aggiungo: senon è stata la malavita dovrà dimostrarcelo aiutandoci. Altrimenti a Brindisi per parecchio tempo le loro attività resteranno paralizzate". (Unodei dirigenti di Polizia che sta indagando sulla strage di Brindisi, riportata da Giangavino Sulas, su "Oggi" del 6 giugno 2012). C'è quindi, di norma, una tolleranza di tali attività? E c'è stata una trattativa in atto? E con chi?

NO! NO! NO!L’esplosione di un ordigno questa mattina alle ore 7.50 all’ingresso dell’Istituto Superiore “Morvillo-Fal-

cone” di Brindisi, che ha causato la morte di Melissa e il ferimento di numerose altre sue compagnestudentesse, costituisce un fatto di una gravità assoluta.È ancora troppo presto per avere chiarezza sulla dinamica del tragico evento, ma qualunque sia il mo-vente e di chiunque sia la responsabilità, ciò che è certo è che le lancette dell’orologio idea-le della vitadella nostra Repubblica si sono fermate oggi alle ore 7.50.La sacralità laica della scuola nella sua ritualità fatta di vita quotidiana, che coinvolge milio-ni di studen-ti, genitori, docenti e dirigenti e che è indice di civiltà e di umanizzazione di una società, è stata violen-temente profanata. La scuola è figlia della società e della cultura in cui opera, ne subisce le influenze,le tensioni e ne vive la complessità, tentando di migliorarla, ma la “sua” extraterritorialità, che è garanziadi sicurezza per i figli e gli studenti di tutta la Repubblica, non deve essere mai violata.Il forte sospetto che l’obiettivo della mano criminale sia stata la scuola con la chiara intenzionalità di col-pire vittime innocenti, forse proprio per il notevole impegno nel diffondere la cultura della legalità, gettaun’ombra ancora più cupa sulla tragedia.L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), riunita a Milano in Conferenza nazionale, è vicina allefamiglie delle vittime, ai docenti, al dirigente e a tutti gli alunni dell’Istituto Superiore di Brindisi e chiedeche lunedì prossimo tutto il Paese si stringa intorno alla Sua Scuola e levi forte il suo no! no! no!Comunicato del 19 maggio 2012

La presidenza nazionale AIMC

NOI SIAMO LA FORZA DEI TUOI GENITORI

La Scuola deve "tenere"OMELIA DI S.E. MONS. TALUCCIALLE ESEQUIE DI MELISSA BASSI

Nella Chiesa di Dio saluto la Famiglia di Melissa immersa nel dolore, il Presidentedel Consiglio, le autorità, voi fedeli cristiani e in particolare Dirigenti, Docenti e

alunni della "Morvillo Falcone".Siamo al terzo giorno di un cammino pesante e fiducioso.Dal raduno di piazza a Brindisi, che ha suggerito pensieri di socialità e di legalità e so-stegno dei diritti delle persone, e dei giovani in particolare, a partire dal rispetto allavita, siamo passati alla giornata domenicale, che ci ha visti riflettere nel silenzio e nel-

la preghiera in tutte le parrocchie della diocesi, confortati dal pensiero del Santo Padre, insieme a tantiVescovi e sacerdoti, il quale al "Regina coeli" ha rivolto alla nostra città e al nostro territorio parole di pa-ternità e di giustizia, assicurando la preghiera per i feriti e specialmente per la giovane Melissa.La domenica si è conclusa con una veglia di preghiera nel piazzale di questa Chiesa matrice, che ha vi-sto protagonisti i giovani nella luce della Parola di Dio la cui presenza si avverte forte nella esperienzadell'amore.Oggi siamo in questa chiesa e nella città di Mesagne, intorno ai resti mortali di Melissa, vittima innocen-te di un attentato che aveva la consapevolezza di uccidere, causando uno sconforto e una tristezza chetoccano l'animo di tutti.Eleviamo anche una preghiera per i feriti perché abbiano tutti a superare questa tragica condizione.Ci stringiamo attorno alla famiglia. Sono nel dolore, ma anche nella speranza cristiana.La vicinanza di Dio e la nostra sono oggi l'unico conforto possibile.Siamo nel tempo liturgico che va dal mistero dell'ascensione a quello della pentecoste.Gesù risorto ascende al cielo per prepararci un posto e dona lo Spirito Santo che ci sostiene nel cam-mino. Gesù, che è venuto a condividere la vita con noi, vuole che noi, quando ci chiama, siamo con Luinella sua gloria, nella sua gioia, quella piena che ha preparato per noi. In questa gioia è entrata la no-stra Melissa, pur così in anticipo e non per chiamata divina e in un modo così drammatico e inquietan-te.Ma questa è la nostra speranza. La vita non muore. L'uomo può uccidere il corpo, ma l'anima, la perso-na, in attesa della resurrezione totale, vive in Dio. E Melissa oggi vive, diviene l'Angelo della sua fami-glia, come i suoi genitori sono stati i suoi angeli.La preghiera di suffragio è per Melissa. La riflessione è per noi, che continuiamo ad essere i pellegrinisu questa terra, invitati come siamo a tenere in considerazione la nostra vocazione, la nostra chiamatache viene da Dio.La chiamata di fede è quella di uscire dal buio del peccato e del male verso la luce della grazia e del be-ne: questa si chiama vocazione alla santità ed investe tutti noi. Chi risponde fino al momento in cui èpronunciatadi sì a questa chiamata costruisce un mondo nuovo, giusto, vero, buono, bello, degno dell'uomo, secon-do il progetto di Dio.Invito tutti noi adulti a considerare la nostra vocazione e a comportarci in maniera degna di essa: siamomodelli e testimoni di vita nuova per essere credibili e affidabili con il nostro esempio. Di noi hanno bi-sogno i giovani.• Voi fratelli impegnati nella politica e nel sociale: mirate al bene comune, quello pieno che vi fa impe-gnare nella promozione dello sviluppo e della solidarietà, della sicurezza e della tutela della vita, moltopiù e molto prima che nella riparazione dei danni.• Voi fratelli che siete genitori: sentitevi chiamati ad educare ai migliori valori i vostri figli.• Voi fratelli giovani: mirate a quegli ideali che danno senso al presente e al futuro, guardate alla vostrasperanza fidandovi di educatori che nella verità vogliono il vostro bene, senza strumentalizzazioni di co-modo. Voi stessi ieri sera durante la Veglia avete ripetutamente detto col canto: Nulla vi turbi, nulla vispaventi, chi ha Dio nulla gli manca, solo Dio basta. Non maledite nessuno per rabbia e abbiate fiducia,il mondo cattivo può essere sconfitto.• Noi fratelli sacerdoti: continuiamo ad amare i giovani interpretandoli nelle loro vere esigenze, parlandoloro con la verità che libera e cercando di ascoltarli per capirli.Questa è la vera chiamata che può liberare tutti dalla paura verso la speranza, dai soprusi verso la le-galità, dall'egoismo verso la fraternità, dalla dipendenza verso la libertà interiore e vera, da un passatoangosciante e precario verso un futuro garantito, da un cammino scolastico come apprendimento ad unacompetenza che vi rende protagonisti.Anche per voi fratelli omicidi c'è una chiamata a vita nuova. Nella vita di peccato non appartenete a pie-no titolo né alla società degli uomini né alla comunità dei cristiani. Siete chiamati ad una conversione sin-cera per recuperare una dignità a cui non potete rinunziare per sempre. Costituitevi: meglio una punizio-ne della giustizia umana che rimanere in una falsa libertà, che diventa presto una autocondanna e unaautodistruzione, e così aprirvi alla Misericordia di Dio.Tu cara Melissa sei volata in cielo: è stata la tua anticipata "ascensione".Tu sei accolta da Dio Padre dopo aver conosciuto Gesù e il suo Vangelo nell'amore dello spirito. I tuoiideali umani sono scomparsi, ma tu sei nella luce, per la quale noi tutti preghiamo.Prega tu per i tuoi genitori e per i tuoi amici di scuola, bisognosi di riprendere con sicurezza, superandodefinitivamente ogni paura.La Vergine santa del Monte Carmelo, qui tanto venerata, ti accompagni nel regno di Dio. E noi sulla ter-ra rinnoviamoci nel nostro sì quotidiano alla Parola di Dio. Il Vangelo ci guida, ci sostiene, ci salva, cieduca alla vita buona.Nel Vangelo che abbiamo proclamato oggi Gesù parla apertamente e non in modo velato. Dice: "Nelmondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo".Avvenga così per tutti noi.Mesagne, Chiesa matrice “Tutti i Santi” - Lunedì 21 maggio 2012

† ROCCO TALUCCIArcivescovo di Brindisi-Ostuni

Per pochi minuti hanno parlato le rondini, gioiose egarrule come Melissa e le sue amiche e ho avverti-to quella che Aldo Capitini, maestro della nonvio-lenza, chiamava "compresenza dei vivi e dei morti".Ora occorre fare giustizia, certo. Ma non potrà ba-stare punire chi si è macchiato di questo crimine. E'troppo poco per tutte le vittime di quella violenza:le ragazze, le famiglie, la scuola, la comunità, leistituzioni. Rimane, più forte che mai, la necessitàdi cogliere e coltivare la lezione profonda di questoevento di sangue: dobbiamo riconoscere che la no-stra condizione umana è fragile, che siamo tuttivulnerabili e che, come sosteneva Tolstoj, non pos-siamo rispondere al male con la violenza. C'èun'unica via per contrastare la violenza: compren-dere che siamo antropologicamente cura, che sia-mo nati per prenderci cura l'uno dell'altro e che ifallimenti di questa relazione possono portare a esi-ti tragici. Non dobbiamo coltivare i semi della rab-bia, dell'aggressività, della controviolenza, ma ten-

tare di "essere pace", come sono convinto che vor-rebbe Melissa. Mi chiedo quanta genitorialità so-ciale gli adulti di oggi siano capaci di sviluppare ese non sia insufficiente l'esercizio della responsabi-lità ai diversi livelli della famiglia, della comunità,delle istituzioni. Non possiamo sentirci innocentisolo perchè parliamo da un palco, in una chiesa, ostiamo in una piazza. Dobbiamo sviluppare una in-nocenza attiva, impegnata a costruire legami, ri-spetto e riconoscimento dell'altro, di ogni altro.Ogni giorno.

FRANCESCO COLIZZI

(segue da pag. 1)Quei quaderni al vento...

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Intitolato l’ Auditorium della Bibliotecadi Ostuni al prof. Giovanni Semerano

ALCUNE NOVITÀ ALL’INDOMANI DELLA CERIMONIA

E’ancora forte l’eco della recente cerimonia per l’intito-lazione dell’Auditorium della Biblioteca comunale di

Ostuni, al prof. Giovanni Semerano, nato a Ostuni nel1911 e morto a Firenze il 21 luglio 2005, Soprintendente aiBeni Librari della Regione Toscana, insigne ricercatore,studioso, scrittore delle civiltà e delle lingue indoeuropee.Da Firenze e dall’editore Olsckhi giungono, infatti, nume-rose e significative attestazioni di apprezzamento perquanto è avvenuto in Ostuni il 21 aprile scorso per una se-rie di importanti ragioni. A Firenze vivono ancora i figli diSemerano, l’antiquario e scrittore Romano Romoli, amicofraterno del nostro concittadino e operano tuttora giovaniricercatori e studiosi delle scienze storiche del mondo an-tico. Tra questi – è doveroso- citarne alcuni come OmarColoru, ora ricercatore in Storia greca presso il College deFrance, Maria Felicia Iarossi, curatrice dell’edizione deltesto “L’infinito: un equivoco millenario”di G. Semerano,pubblicato dalla Bruno Mondadori nel 2001 e la dott.ssaDaniela Marcheschi, allieva del prof. G. Semerano, italia-nista e docente di Letteratura italiana presso le Universitàdi Uppsala e Salamanca. All’apprezzamento, inoltre, seguono in questi giorni, lesollecitazioni e le proposte al liceo classico di Ostuni affin-chè vada avanti, valorizzando l’importante eredità. Per-ché al liceo? Il liceo rappresentato dal dirigente scolastico,dott.ssa Annunziata Ferrara ha preso parte, tra gli altriospiti, alla cerimonia, presentando un percorso di studi “Leparole sono più tenaci delle pietre…” curato dagli alunni eda alcuni docenti del Calamo. L’attività progettuale dellascuola ha avuto inizio nel precedente anno scolastico at-traverso una ricognizione di dati, riferimenti, contatti e ap-profondimenti.In quel liceo – ricordiamo- proprio Giovanni Semerano il 14maggio 1957, rievocando la figura di Antonio Calamo comegrande maestro, pensatore e credente, pronunciò il discor-

so per l’ intitolazione dell’istituto al maestro scomparso. Esempre nel liceo, poi il prof. Giovanni Semerano ritornò il24 dicembre 1984 per i cinquant’anni dalla sua istituzione.Agli studenti del Calamo è toccato il piacere di ricordare ilprofessore attraverso un percorso pensato e costruito informato multimediale incentrato su alcune interpretazioni erappresentazioni di passi tratti dagli ultimi testi di Semera-no come L’Infinito: un equivoco millenario e Gli Etruschi. Ilpopolo che sconfisse la morte, pubblicati tra il 2001 e il2003. Al sindaco di Ostuni, avv. Domenico Tanzarella e al-l’On. Riccardo Nencini, assessore Regione Toscana, cheha conosciuto da vicino il prof. Giovanni Semerano va attri-buito il merito e la lode di aver ricordato l’importante figurache dà così tanto lustro e prestigio alla nostra città.Quale il messaggio più importante da cogliere? Per dirla con le parole di Semerano “Il futuro ha un cuoreantico ed i giovani oggi devono e possono apprendere coni nuovi sistemi informatici varie lingue, anche più antichedel greco e del latino. In realtà, l’ origine delle parole vie-ne dal passato e per tanto tempo abbiamo voluto credereche l’origine delle lingue europee fosse unica e pura. Maquesta è un’idea che volevamo usare per non sentirci par-te di altri popoli, che consideravamo inferiori e che abbia-mo perseguitato. L’origine delle lingue è plurale, la nostraidentità è plurale. Continuare a studiare le lingue, le paro-le e il pensiero vuol dire capire, anche, che noi tutti soprav-viviamo se parliamo più linguaggi, se conosciamo più cul-ture, se viaggiamo in più mondi. Facciamo parte non diuna razza pura inesistente, ma di un mondo che ha sem-pre dovuto dialogare per sopravvivere”. Questo, in estrema sintesi, il contributo del prof. Semera-no alla conoscenza della verità che avvicina le culture, ipopoli, i millenni e le generazioni nel tempo senza soluzio-ne di continuità.

MARIA CONCETTA NACCI

Ilgruppo Amici della Biblioteca Diocesana di Ostu-ni e di Benedetta Bianchi Porro ha compiuto un

bel viaggio in pullman per San Mauro Pascoli, Do-vadola e Offida: un tragitto fra margherite, papave-ri, malve, robinie cariche di grappoli bianchi, viti contralci stesi al sole, ulivi che, anziché ergersi maesto-si verso il cielo, fanno pendere i rami esili verso ter-ra, quasi ad alleviare le fatiche degli uomini, tappe-ti verdi senza soluzione di continuità e,sullo sfondo, strisce di mare cilestrino.Ci fermiamo a Giulianova (Teramo) pervisitare il Santuario della Madonna delloSplendore, sorto sul luogo di una appa-rizione miracolosa (22-4-1557). E’ un luogo paradisiaco con la chiesa, lasorgente di acqua miracolosa, i portici, imosaici e una Via Crucis che si arrampi-ca su una collina panoramica con 14 so-lenni gruppi bronzei di 2 metri di altezza,molto curati nei particolari ed espressivi,dell’artista marchigiano Ubaldo Ferretti,allievo di Pericle Fazzini.Il viaggio riprende. Verso Forlì tra filari dialberi da frutto impilati come soldatini insfilata. La terra qui è diversa, sembra ca-cao mescolato con molto zucchero. Arri-viamo a Castrocaro e ci sistemiamo in albergo. C’èmolto verde, prati verdi, alberi verdi, giardini verdi.Il mattino dopo (28-4-2012) andiamo a San MauroPascoli, per visitare la casa natale del Poeta nelcentenario della sua morte: entriamo nella cameradei genitori con il letto, la culla, la coperta fatta amano, poi visitiamo lo studio con i libri e gli scaffalidel periodo bolognese, la Mostra documentaria con

originali: ”Il complotto. Il delitto di Ruggero Pascoli,un mistero da svelare”, la cucina con gli arredi e gliutensili ben conservati, unico ambiente non crollatosotto i bombardamenti durante la guerra, i ritratti del Poeta, del padre, della madre, delle sorelle, dei fra-telli, il giardino; andiamo poi alla Torre ed entriamoin quella che era la stalla della cavallina storna eche ora è un grande ambiente ristrutturato, pronto

ad accogliere eventi vari.L’emozione è tanta: incorriera leggiamo alcunepoesie di Giovanni Pa-scoli. Nel pomeriggio ungruppo va alla BibliotecaMalatestiana di Cesena egli altri a Dovadola per ilConvegno di Primaverasu Benedetta BianchiPorro con fra Paolo Ca-staldo.La Biblioteca Malatestia-na è “l’unica del periodoumanistico rinascimenta-le perfettamente conser-vata nell’edificio, negli ar-redi e nel patrimonio libra-

rio, inserita dall’Unesco, prima in Italia, nel presti-gioso registro della Memoria del Mondo (giugno2005); è sorta a metà del Quattrocento per il mece-natismo di Novello Malatesta, signore della città. Lasala, a tre navate, è sapientemente illuminata dallefinestrelle archiacute e da un grande occhio nellaparete di fondo. Nei banchi di lettura-ventinove percampata-si conservano trecentoquaranta mano-

scritti, legati ai plutei dalle caratteristichecatenelle in ferro battuto. Tutti in pergame-na finissima e preziosamente miniati, i co-dici sono tra le più alte testimonianze dellacultura dell’epoca.Nel salone di fronte alla Malatestiana siconserva la Biblioteca Piana, già del papacesenate Pio VII Chiaramonti, che contieneoltre cinquemila volumi a stampa, un centi-naio di manoscritti, codici preziosi, fra i qua-li un evangelario datato 1104; ci sono an-che illustri serie liturgiche, come gli otto co-rali commissionati dal cardinale Bessario-ne, con pagine splendidamente miniate.Trale curiosità il libro più piccolo del mondoleggibile senza lente, una lettera di GalileoGalilei, stampata dai Fratelli Salmin di Pa-dova nel 1897”.Gli amici della Biblioteca Diocesana di Ostuni nonpotevano non ammirare queste meraviglie.Domenica siamo andati tutti a Dovadola, all’Abba-zia di Sant’Andrea, per la Preghiera di Lode, per ilsecondo incontro su Benedetta tenuto da fra Paolo Castaldo e per la Santa Messa.Sono stati momentiparticolari, di fede profonda, ma gioiosa.Abbiamo sostato accanto al sarcofago in terracottain cui riposa Benedetta Bianchi Porro, ragazza mor-ta a 27 anni, nel 1964, dopo una lunga malattia, la neurofibromatosi diffusa, che la privò via via, malgra-do una via crucis di operazioni, dell’udito, della vista,del gusto, dell’odorato, del tatto, di ogni movimentoe non le permise di realizzare il suo sogno: diventa-re medico e mettersi al servizio degli altri: la Chiesal’ha dichiarata Venerabile il 23 dicembre 1993.

Benedetta ha molto sofferto, ma non si è mai arre-sa; i suoi diari, le sue lettere, i suoi scritti sono unmessaggio di speranza per il nostro tempo.Nel pomeriggio “Gli amici di Benedetta si racconta-no”: incontro tra il gruppo di Ostuni e quello di Ma-cerata. A conclusione della giornata il saluto finaledi Gianfranco Amati e Roberta Bossmann, i coniugiche curano L’Annuncio, il notiziario semestrale de-gli “Amici di Benedetta”.E’ stata una parentesi di quattro giorni che abbiamovissuto intensamente all’insegna dell’amicizia, dellacollaborazione, della condivisione,vero refrigerioper l’anima e per il corpo.Ci hanno sempre accompagnati, in corriera e nel-l’albergo, i canti di Nennella, di Chiarina e company.CATERINA BACCARO e VINCENZO PALMISANO

Molte persone che mi hanno contattatovia e-mail si riconoscono, anche se in

parte, nel profilo dell’internet-dipendentesommariamente accennato nel numeroprecedente. Premettendo che non è possi-bile, oltre che deontologicamente scorretto,formulare diagnosi via e-mail, in ogni casovorrei anche qui tranquillizzare chiunque: ladipendenza da internet, quella davvero pa-tologica, ha un’incidenza per così dire, fisio-logica. Ciò significa che all’incirca il 4-5%degli individui che navigano in internet, po-trebbe essere a serio rischio. Statistiche uf-ficiali e autorevoli non ne esistono e le per-centuali sono destinate a variare poichè ilfenomeno internet è ancora agli albori.Le chat-lineRicordo la grande meraviglia che provaiquando all’università, ormai decine anni fa,un amico radioamatore, mi consentì di par-lare con i miei a Ostuni a oltre ottocento chi-lometri di distanza: niente telefono né spe-se correlate, straordinario! Analogo stuporeprovai quando, una ventina di anni dopo,scoprii le chat: non si poteva parlare ma,scrivendo, era possibile interloquire in tem-po reale con chiunque in tutto il pianeta. In-fine arriva Facebook, un’evoluzione (a mioparere, più dovuta a ragioni di marketing),nata quasi per gioco in un campus statuni-tense. Il suo compito iniziale era di metterein contatto tra loro gli studenti di quell’uni-versità. Oggi si collegano milioni di personenel mondo. In un articolo della rivista spe-cializzata “Psicologia Contemporanea”, silegge: Prima di qualificare Faccbook come“buono” o “cattivo” è bene comprenderequali siano le principali motivazioni sotteseal suo uso.In generale, questo social network proponeai suoi utenti un ampio ventaglio di opportu-nità: comunicare, ma anche esplorare, co-noscere, definirsi, mettersi alla prova, affi-liarsi… lo spazio virtuale diviene ambientepercettivo dove icone e bottoni rimandanointuitivamente alla loro funzione. Di conse-guenza, accessibilità e controllo, insiemealla varietà delle operazioni possibili, nerendono l’uso piacevole e gratificante. Ilproblema è che a questi aspetti sono imme-diatamente legate altre importanti questionipsicologiche. Guardando, infatti, all’altro la-to della medaglia, accessibilità, controllo edeccitazione per la mole di input a disposi-zione sono anche i tre fattori che facilitanol’insorgenza di comportamenti di dipenden-za. Altrettanto singolare è l’ipotesi di unafriendship addiction, intesa come la spa-smodica ricerca di contatti che “obbliga” al-cuni utenti a collezionare un numero sem-

pre maggiore di nuovi amici. Soffermiamocisulla definizione di amicizia (al di là dai varilivelli, alcuni presupposti sono validi perqualsiasi grado): conoscersi da un po’ ditempo perchè non basta la semplice simpa-tia occasionale, sentirsi a proprio agio, con-dividere situazioni allegre e spiacevoli, ‘fa-re’ qualcosa insieme, confidarsi reciproca-mente e così via. Questo non coincide conil significato di amicizia che si dà in Facebo-ok. Lì è mera conoscenza virtuale, ‘acca-parramento’ di quantità, più che di qualità,degli ‘amici’ fino a diventare una vera e pro-pria gara a chi ne ‘raccoglie’ il maggior nu-mero: “più amici ho, più valgo”.Ricordo che questo atteggiamento non èper sé patologico. L’importante è valutarloper quel che è, una sorta di gioco di socie-tà da tenere ben distinto dalla vita reale. Inuna e-mail che mi ha inviato la signora An-gela, traspare con molta chiarezza quantodetto: “… non riesco a fare a meno di entra-re in Facebook e di fare nuove amicizie.Così mi sento protetta e valorizzata… “.Rifugiarsi in un mondo irreale e protettivo,fa parte di ognuno di noi sin da piccoli. Il pe-riodo dell’adolescenza (lo ‘svezzamento’dalla famiglia), è spesso caratterizzato daatteggiamenti di contrasto netto e apparen-temente ingiustificato da parte dei ragazzi.E’ la ‘dura’ realtà che si sovrappone all’ovat-tato nido cui si era abituati fino ad allora. Laricerca del ‘gruppo’ in cui rifugiarsi, non è al-tro che il tentativo di ricreare, nella nuovarealtà, un ambiente protettivo e, al contem-po, gratificante. Nessuno compie questocruciale passaggio senza un minimo di attri-to. Per molti di noi rimangono insoluti alcu-ni nodi che ci portano a ritagliare un pezzodi infanzia laddove ci è possibile. Insomma,è probabile che la signora Angela, cometanti altri, fosse già alla ricerca, più o menoinconscia, di un ambito ottimale in cui rifu-giarsi. Se non avesse trovato Facebook,probabilmente avrebbe rivolto la sua atten-zione verso altri modi, sempre illusori, direalizzazione.In conclusione, va bene utilizzare internet ei vari servizi offerti, ma cercare il più possi-bile di avere una vita di relazione piena:uscire, frequentare persone vere, parlareanziché scrivere sulla tastiera, inserirsi ingruppi d’interesse (volontariato, civile, cul-turale, ecc.), insomma di vivere la propriaesistenza concretamente. Quando ciò nonè possibile e internet – come qualsiasi altromezzo – diventa ossessione, solo allora sa-rà bene parlarne con uno specialista per fa-re il punto della situazione e cercare di risol-vere il problema.

Sono su Facebook, dunque esistodi Franco Sponziello

Nella Romagna di Pascoli e di Benedetta

DAL MISSOURI A OSTUNI GRAZIE AL ROTARY

Ungruppo di cinque americani dello Stato del Missouri ha visitato Ostuni, Brindisi, Francavilla e Ceglie Messa-pica nell’ambito del progetto “Group Study Exchange” del Rotary International, che permette ai giovani pro-

fessionisti di ampliare le loro capacità professionali mettendole a confronto con le realtà di altri Paesi.La “Team Leader” del prestigioso programma è Nina Furstenau, insegnante di giornalismo nell’Università, mentre iragazzi della compagine sono Michael Price, Teah Berti Hopper, Jill Lucht e Stephanie Sumners Brown.

Il gruppo è stato ospitato dall’ISBEM di Mesagne (isti-tuto diretto dal prof. Alessandro Distante) e resterà nelterritorio del Distretto 2120 del Rotary (Puglia e Basili-cata) fino al 12 giugno, ed ha ricambiato la visita chequattro ragazzi del Distretto fecero nel Missouri lo scor-so anno. Al Rotary Club di Ostuni-Valle d’Itria-RosaMarina il gruppo è stato accompagnato dalla responsa-bile Lina Bruno ed accolto dalla Presidente CarmenNacci. I ragazzi hanno visitato il Centro storico, la Mas-seria Brancati con il suo antichissimo frantoio ipogeo eil Museo delle Civiltà preclassiche. L’anno venturo loScambio di gruppi di studio porterà i ragazzi pugliesi elucani nel New Jersey. Il prossimo appuntamentodel Rotary di Ostuni sarà il Convegno: “Genitoria-lità responsbaili. Nuove madri e nuovi padri”, gio-vedì 14 giugno alle 18,00 nel Salone comunale.

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Siè svolta giovedì 17 la premiazione del terzo concorso di poesia in memoria di Antonio Sal-lustio, libraio ed edicolante “storico” in Ostuni ma anche poeta e uomo di cultura, scompar-

so tre anni fa. Sono quattro giovanissime autrici le vincitrici del premio: Demetra Varese (VD delClassico) con la poesia “Non odio la primavera”; Silvia Sozzi (III C del Classico) con il compo-nimento “Il silenzio”, Arianna Moro (IA dello Scientifico) con la lirica “Semplicemente una don-na” e Maria Cristina Salonna (IV B dello Scientifico) con la poesia “Rinascere con te”.Attestati di partecipazione sono stati assegnati agli altri giovanissimi autori: Luisa Antico, Miche-le Cavaliere, Sara Cinquefiori, Chiara De Cillis, Cosimo Pastore, Francesco Pignatelli, Anita Po-lignino, Sara Putignano,Giorgia Rapposelli, Angela Suma, Giuseppe Ustra, Benedetto Zurlo.Molto alto e profondo il livello delle poesie dei vari partecipanti, i cui brani sono stati letti dallaprof. Maria Menna Colacicco, componente della giuria con i professori Elena Narracci e MatteoLaterza, e con la dirigente Titti Ferrara.Per il prossimo anno la famiglia Sallustio, che promuove il premio, pensa di allargare la parteci-pazione anche alle altre scuole superiori della città.

E’ stato illustratoanche il progettoestivo per un “talentshow”: una gara tragiovani poeti da te-nersi in una masse-ria nello scenarionotturno degli ulivi,un “anti Grande Fra-tello” che metta inscena le emozioni el’animo dei nostriragazzi e che po-trebbe diventarel’idea per un formattelevisivo.

Negli ultimi quindici anni il tema della salvaguardiae della tutela del patrimonio storico-artistico-ar-

chitettonico-archeologico e del paesaggio salentinoè stato oggetto di studio, progettazioni e dibattiti tesisoprattutto alla fruizione e alla valorizzazione dei be-ni culturali locali. Si è detto e si è scritto molto in me-rito agli interventi finanziati dagli Enti locali e dallaComunità Europea e alle relative cospicue quantitàdi denaro profuse al fine di “recuperare” strutture ar-chitettoniche e percorsi ciclistico-pedonali o carrabi-li, in funzione di specifici modelli d’uso e di consumodel territorio e delle sue risorse culturali.Poco, invece, è stato fatto con soldi pubblici e/o pri-vati al fine di raggiungere l’obiettivo primigenio del-la CONSERVAZIONE dello stesso patrimonio,obiettivo senza il quale né la valorizzazione né lafruizione possono risultare possibili nel medio lungotermine.Inoltre molto spesso si è ignorato che la CONSER-VAZIONE del patrimonio architettonico e paesaggi-stico è un obiettivo che ben si sposa con quello del-la tutela e della salvaguardia del creato. Infatti, laconservazione viene perseguita applicando quelleprassi operative dette di Restauro critico, Recuperofunzionale, Riuso, Ripristino, che garantiscono ilmantenimento di quelle condizioni di equilibrio inter-ne ai sistemi nei quali s’interviene, senza le qualinon sarebbe possibile la vita di tutti gli esseri viven-ti sulla Terra.Trascurando spesso questa condizione gli addetti ailavori (gli uffici tecnici, gli studi professionali, glistessi amministratori delle città) hanno talvolta com-piuto scelte improprie, dominate più dalla logica del-l’Economia e della ‘rendicontazione’ che non daquella di Natura e della Storia.Ad esempio, sono stati rasi al suolo buona parte deimuri a secco ottocenteschi, un tempo a valle del rio-ne Terra, in area extra moenia e alti fino a 2,5 metridi altezza (primavera 2008). Questa operazione èstata compiuta alla luce della logica economico-fun-zionale di garantire a un numero maggiore di auto-mobili di raggiungere più agevolmente il centro sto-rico della città Bianca, senza calcolare, però, checosì facendo si cancellava per sempre un branodella nostra antica città.In modo improprio e tecnicamente sbagliato, oltreche dannoso per la statica degli stessi edifici, sonostati rinzaffati con malta di cemento grigio i vuoti frabozza e bozza lapidea dei muri a secco nel rioneSant’Elena (estate 2009). Chi ha ordinato tale ope-razione ignorava che i vuoti fra scheggia e scheg-gia sono necessari per garantire alle nostre muratu-re di terrapieno e a secco di respirare e di far deflui-re le acque in modo tale da non perdere la terra

contenuta nelle terrazze, assicurando al contempouna oculata raccolta delle acque piovane, un tempopreziosissime per annaffiare gli orti.Lisci e idrorepellenti manti di asfalto nero sono sta-ti stesi lungo alcune strade vicinali di proprietà co-munale, fino a lambire i bordi dei muretti a seccooriginari. Quest’ultimi sono stati buttati volutamentea terra e rifatti con tecniche costruttive scorrette siadal punto di vista strutturale che storico-tecnico edestetico (aprile-maggio 2012). Purtroppo si è inter-venuti anche lungo l’antico tracciato viario che daOstuni conduce al Santuario di Santa MariaD’Agnano e all’attuale area vincolata del Parco ar-cheologico e naturalistico, percorrendo un tratturod’importantissimo valore archeologico (fino a qual-che giorno addietro erano visibili ad occhio nudo isolchi delle carrarie di età preistorica), di rarissimopregio naturalistico e paesaggistico (dato dalla po-sizione geografica, dal contesto e dalla presenza diessenze arboree e vegetali autoctone, di muretti asecco centenari e dal taglio in roccia d’antica me-moria).Gli esiti architettonici e d’impatto paesaggistico sca-turiti dagli interventi sopra descritti costituiscono daoltre un decennio argomento ampliamente trattatoin sede scientifica e accademica. Si tratta di prassiconservative oramai assimilate a livello nazionale einternazionale, ma che nella nostra terra necessita-no ancora di essere divulgate, condivise e applica-te da parte di tutta la comunità.Da qui nasce forte l’esigenza di non tacere, di sot-tolineare la natura degli errori di metodo e tecnicicommessi e di promuovere una diversa cultura del-l’intervento sulla preesistenza, votato alla conserva-zione critica e integrata del patrimonio culturale, an-che attraverso la partecipazione attiva alle scelteche l’amministrazione compie quotidianamente sulterritorio.L’intento di questo articolo, pertanto, è quello di evi-denziare il presente e distinto punto di vista, di con-dividerlo con chi oggi ci governa e di suggerire pro-poste alternative di sviluppo locale, mettendo al ser-vizio della comunità cittadina quelle diverse e spe-cializzate competenze che hanno a cuore le sorti diquesto splendido territorio.Chi governa deve oggi obbedire a logiche di gestio-ne della cosa pubblica che certamente rende diffici-le il contemporaneo soddisfacimento delle esigenzedella ‘ragione’ (il far quadrare i conti; il parteciparead ogni bando di finanziamento comunitario al finedi mettere in circolazione energia e lavoro nel pro-prio territorio; il conciliare i tempi dell’amministrazio-ne con quelli della progettazione, della cantierizza-zione e della competenza tecnica di maestranze,

tecnici e imprese ecc.) con le esigenze del ‘cuore’ (ilrispetto della persona e del suo habitat, il rispettodella natura e del patrimonio culturale, la conserva-zione dei segni distintivi di appartenenza di un po-polo alla sua terra, la sua storia, la sua memoria). Purtroppo tutti gli interventi sopra menzionati nonpossono essere considerati di natura conservativa,in quanto le scelte tecniche e le attività espletate suibeni culturali hanno cancellato le tracce della storia,sfregiato la preesistenza, compromesso irreversibil-mente lo status quo.Gli errori compiuti non sono solo di natura tecnicama anche e soprattutto metodologica e funzionale;scaturiscono dall’assenza di una propedeutica ri-flessione scientifico-metodologica, dalla scarsa co-noscenza dei temi storici del territorio, ovvero dallaconoscenza parziale delle esigenze della comunità,di per sé già molto complessa, e si servono di logi-che economiche per orientare le scelte tecniche edettare i tempi di intervento e dei cronoprogrammidei lavori.Il patrimonio architettonico e paesaggistico vienetroppo spesso offeso e compromesso, mediantel’uso di materiali, tecniche costruttive, prassi opera-tive che vanno contro natura, che mal si sposanocon la preesistenza, innescando un’azione di riget-to dell’elemento artificiale da parte di quello natura-le che, a lungo andare, manifesterà con irruenza eforza non controllabile.Di recente il prof. Ferdinando Boero dell’Universitàdel Salento ha pubblicato un libro dal titolo “Econo-mia senza natura. La grande truffa”, codice edizio-ni, ebook 2012, in cui ci spiega come le leggi dellanatura vengono prima delle legge dell’economia.Ce ne rendiamo conto soltanto quando dobbiamopagare i costi oramai insostenibili dell’ambiente,che spesso superano per quantità e valore quelliche derivano dai vantaggi economici.Pertanto lo scienziato ci scrive: Guardate quella ca-sa costruita su una duna, a dieci metri dal mare. Ec-co, quella è economia senza natura. La stessa logi-ca può essere applicata agli interventi di cui si de-nuncia in quest’articolo l’impropria natura.Guardate l’asfalto steso su un tratturo in pendenza,che raccoglie leacque dal montedi Sant’Oronzo eSan Biagio: quel-l’intervento è figliodella logica del-l’economia chenon asseconda lanatura e che, pre-sto, probabilmen-te, si ritorcerà con-tro l’uomo. Quell’asse viariosi trasformerà nelletto di un torrentefangoso in piena,allorquando giun-geranno le primepiogge autunnali;ecco i possibili ca-tastrofici scenari:

gli pseudo muretti a secco, abbattuti in alcuni puntisenza motivo dalla ditta appaltatrice, sono stati rico-struiti con sezione costante e non a forma di troncodi piramide, senza coperta, senza incastri, su unnuovo improprio basamento di cemento (la tecnicasi chiama A SECCO non a caso, altrimenti si chia-merebbe A SACCO). Tali pseudorestaurati murettia secco ribalteranno fuori dal piano, verso valle,non appena il cemento sottostante sarà lesionatodalla forza dell’acqua piovana, che a sua volta tra-scinerà con se parte di strada.In buona sostanza questo accade quando gli inter-venti compiuti seguono le logiche del fare a tutti icosti, del fare tanto e subito, del fare facile ed eco-nomico (rifare un buon muretto a secco è molto piùcomplesso che buttarlo a terra con una pala mecca-nica e gettare alla meglio peggio un getto di calce-struzzo alla sua base). Al contrario, le logiche dellanatura seguono i tempi lunghi, necessitano di sedi-mentazione e dell’uso di materiali e di tecniche co-struttive e di intervento dettate da processi naturali(la pietra vuole vicino altra pietra; la terra vuole laterra; il ciottolo vuole il ciottolo, la calce vuole altracalce ecc.).Da ciò ne consegue che spesso l’intervento di ‘re-stauro’ sulla preesistenza causa più una fruizioneimpossibile che non una gestione possibile e inte-grata del patrimonio culturale salentino di cui il ter-ritorio di Ostuni è ricco.A conclusione di questo articolo, l’auspicio è che alivello pubblico come anche a livello privato l’ammi-nistrazione comunale e il singolo cittadino acquisi-scano una più matura mentalità della cittadinanzaattiva, coinvolgendo la comunità nella partecipazio-ne in merito alle sorti del territorio.In tal modo sarà più semplice, per chi possiedecompetenze specialistiche nelle varie discipline of-frire contributi critico-costruttivi nelle scelte operati-ve, ove e quando possibile, contribuendo a quelprocesso di sensibilizzazione, diffusione e condivi-sione dei saperi quale azione propedeutica alla pro-gettazione del futuro delle nostre realtà territoriali.

ILARIA PECORARO

PREMIO DI SOLIDARIETÀ “A. LEGROTTAGLIE”

Sabato 26 maggio si è svolta la premiazione della sesta edizione del Premio di solidarietà in onore di An-tonio Legrottaglie, giovane musicista ostunese scomparso nel 2001.

L'Associazione musicale a lui intitolata, attraverso molteplici iniziative, porta avanti gli ideali di diffusionedella cultura e di attenzione per gli altri che animavano Antonio: questa volta sono stati premiati con borse distudio, otto giovanissimi protagonisti di casi esemplari, che hanno collaborato a progetti scolastici nei qualiprevalevano l'amicizia e la fiducia nel futuro. I nomi dei ragazzi ai quali è stato conferito il riconoscimento: per la "San Giovanni Bosco" Maria GraziaBuongiorno e Silvia Tanzarella (entrambe della III E), per l' "Orlandini Barnaba": Serena Zurlo (I A) , Fran-cesco Grassi (I C), Antonella Calamo (II A), Ilaria Polignino (II B), Carmen Cavallo (II D) e Martina Spallu-to (III A).La Confraternita della Madonna del Carmine ha ospitato la manifestazione e ha contribuito all'ammontare del-la somma da destinare ai premiati, così come l' Arciconfraternita "Santa Maria della Stella".Nel corso della premiazione si è esibito il coro dell'Associazione musicale "Antonio Legrottaglie" con i suoiquaranta elementi diretti dal maestro Gabriele Semeraro e i solisti Filomena Cavallo, Carlo Sgura e RobertMcNeer, e poi i trenta bambini della Schola Cantorum "Antonio Legrottaglie" diretti per l'occasione dall'inse-gnante tutor Franca D'Amico.Alla premiazione sono intervenuti il Sindaco Tanzarella, gli assessori Buongiorno e Palmisano e il consiglie-re provinciale Vincenzo Putignano.

I CONSIGLI DELL’AUTONOMIA A SCUOLA

TUTTI A CASA I GENITORIDopo quasi 40 anni, dobbiamo dire addio ai rappresentanti di classe. Spariscono assemblee e comitati di

genitori e studenti, consigli di classe e interclasse. I nuovi consigli dell’Autonomia (ex d’Istituto) decide-ranno come e se far partecipare le famiglie alla vita della scuola. E’ la novità più significativa della propostadi legge sul rinnovo degli Organi collegiali, appena approvata dalla Commissione Cultura della Camera, cheapproderà a breve al Senato.Quasi nessuno è a conoscenza di questo cambiamento. Anche se nel tempo la partecipazione dei genitori è ca-lata, il rappresentante dei genitori resta un grande filtro tra famiglia e scuola come elemento di aggregazionetra adulti e ragazzi. Alla luce degli eventi che riguardano le nostre realtà scolastiche, bisognerebbe invece mo-tivare la figura del rappresentante, non rimovuerlo. Vediamo cosa accadrà!

MARIA CONCETTA NACCI

Premio “Antonio Sallustio”

Verso una “fruizione impossibile” dei beni culturali?

Riflessioni sui metodi di restauro e recupero del patrimonio storico-archeologico e paesaggistico in terra di Ostuni (Brindisi) e proposte alternative metodologiche

di natura critico-conservativa

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Ostuni: una citta’ a fumettidi Ferdinando Sallustio

L’olio di Ostuni è diventatoun simbolo a fumetti che

girerà il mondo: ha avuto ungrande successo di pubblico laterza edizione di “Ostuni: unacittà a fumetti”, organizzata daFioriverdi di Lecce e dal RotaryClub Ostuni-Valle d’Itria-RosaMarina, con il sostegno deter-minante dell’Assessorato alleAttività produttive del Comune,presieduto da Nichi Lo Tesorie-re, che per primo ha creduto nel-le potenzialità dell’iniziativa.Si deve alla bravura di FedericaSalfo, disegnatrice Disney e diGeronimo Stilton, la trasforma-zione della bottiglia dell’olio degli ulivi mil-lenari di Ostuni un personaggio dei comics,che abbraccia un albero di ulivo per “unastoria di amore e olio”. Il personaggio è sta-to un suo bellissimo dono alla città, e verràriprodotto in vari modi per sottolinearel’unicità del prodotto oleario ostunese.La promozione del terri-torio e della cultura diOstuni passa anche attra-verso la riscoperta delpittore Onofrio Braman-te, le cui gigantesche teleadornano il Palazzo co-munale: la novità clamo-rosa è la valorizzazionedel passato di fumettistadel Bramante, che lavoròper “Topolino” e creòvari personaggi anchecome sceneggiatore (èora in edicola il suo “Fal-co Bianco”). La ricerca sul tema è statacondotta dai giovanissimi Carla Ustra eLudovico Fusco, coordinati dalla loro inse-gnante di giornalismo Angela Fattore.L e scuole primarie di Ostuni, attraverso ilfumetto “Tip e Tap operazione tazza ros-sa” parteciperanno ai progetti del Pro-gramma alimentare delle Nazioni Unite,

rappresentato alla manifestazione dal coor-dinatore regionale Enzo Pirato, che operapresso la base ONU di Brindisi.Ospiti della kermesse fumettistica il mag-gior esperto italiano sul tema, Luca Raffa-elli di “Repubblica”, e l’ideatore del perso-naggio di Zagor, il grande disegnatore Gal-

lieno Ferri; da sottoli-neare anche la presen-za degli artisti ostune-si: il vignettista EnzoFarina, Serena Ba-gnardi, con gli altri al-lievi della scuola difumetti “Lupiae Co-mix” di Lecce, lacreatrice d’arte StellaNacci e l’artista tutto-fare Niku Nazaj, chehanno animato i labo-ratori con i giovanis-simi ai quali ha preso

parte anche il “Consiglio comunale dei ra-gazzi” di Ostuni.Un grandissimo contributo al’organizza-zione è stato dato da Salvatore Indrizzi.Molto seguiti i due concerti del venerdì se-ra (con il DJ Davidino) e del sabato sera(con gli “Sventurati”) che hanno trasforma-to la mostra mercato del fumetto in una fe-sta popolare. Hanno organizzato appunta-

menti col fumetto anche vari locali: il“Carpe Diem”, “Mona Lisa Cafè”, e il “Ca-sbah”di Ostuni, oltre a “El Gringo” di Ci-sternino.“Una scommessa vinta- ha detto l’assesso-re Lo Tesoriere- che coinvolge vari settoried attività produttive della comunità localee si proietta in un ambito molto più vastograzie alla partecipazione corale di moltis-sime persone legate dall’amore per il mez-zo espressivo del fumetto e dall’amore perla città”.Il fumetto è un linguaggio che ha assuntoda tempo lo status di vera e propria arte (èdetto infatti “la nona arte”, dopo architettu-ra, pittura, scultura, musica, letteratura,teatro, cinema e radiotelevisione) e richia-ma alla mente numerosissimi personaggiche hanno popolato la nostra infanzia e lanostra vita. Già Enzo Biagi aveva narrato lastoria d’Italia e del mondo a fumetti; da ul-timo, attraverso le “graphic novel” col fu-metto si raccontano le grandi storie comequelle di Falcone e Borsellino o di Giovan-ni Paolo II.Fantasia e concretezza si alternano in unconnubio che vedrà già nei prossimi mesirealizzarsi altri progetti sul tema, nellescuole e nelle attività produttive.

IL FUMETTISTAChe nesso c’è tra i dipinti che si trovano nel Muni-cipio di Ostuni ed i fumetti?Chi avrebbe mai pensato che l’autore delle quaran-tacinque opere situate nel nostro Palazzo di Cittàriguardanti la storia della Puglia (Historia Apu-liae), fosse stato in precedenza un grande fumetti-sta?Onofrio Bramante, l’artista in questione, noto pit-tore per le sue opere rilevanti dal punto di vista ar-tistico e storico - sociale, inizia nel 1949 a creare esceneggiare fumetti con il nome d’arte Brams, col-laborando con diversi importanti editori italiani estranieri.Nello stesso anno Bramantelavora alla creazione di KingPrater, un personaggio di fu-metti d’avventura. Del ’57 èSilver Squik, che vive nel-

l’America liberata dall’oppressione degli inglesi,mentre nel 1961 nasce Falco Bianco, eroe chiama-to anche “Il Robin Hood del Nord Est”, le cui sto-rie sono collocate al tempo delle guerre tra france-si ed inglesi (seconda metà del 1700) per il domi-nio sull’America del Nord e sul Canada.Bramante fu un artista estremamente versatile inquanto si cimentò nella creazione di fumetti reali-stici, ma anche comici come quelli che hanno perprotagonisti la “Banda Disney” (che inizia a dise-gnare dal 1961), Richetto, celebre personaggio co-mico che compare anche nello “Zecchino d’oro”come disturbatore di mago Zurlì, Lupettino, Picco-

lo Crockett e molti altri.LUDOVICO FUSCO

L’ARTISTAIniziata nel 1 948 con il fumetto umori-stico e d’avventura, la carriera ricca evaria di Onofrio Bramante approda at-

torno alla fine degli anniSessanta alla pit-tura. I suoi qua-dri ottengono ungrande successosia di pubblicoche di critica e co-sì il maestro ricevel’ambito “Premiofaber 2000” inCampidoglio a Ro-ma. Numerose sonole sue opere, alcuneconservate nel nostroComune dal 1977.Tra queste sono senzadubbio da ricordare:“la Puglia in un’imma-

gine”, che rappresenta simboli e persone della Pu-glia attorno al rosone della nostra cattedrale; “ Pu-glia preistorica”, che sembra anticipare la successi-va scoperta di Delia, la donna preistorica ritrovatanel 1991; “Il fantasma di Virgilio” nel quale i poe-ti pugliesi incontrano l’ombra del sommo vate;“Sant’ Oronzo” in cui il santo è ritratto nell’ atto dicompiere il prodigio dell’acqua, avvenuto secondola tradizione nell’ attuale santuario sui colli diOstuni. Quadro diviso in quattro scene è, invece,

“Dai Borboni all’Unità”, una sorta di rappresenta-zione di un secolo di storia attraverso gli episodidella battaglia di Bitonto combattuta nel 1734 traspagnoli e austriaci, l’albero della Libertà, piantatoin Ostuni nel 1799 durante la rivolta contro i bor-boni e culminata nell’uccisione del nobile Giusep-pe Ayroldi; di seguito “I l sacco di Altamura” cherappresenta la città saccheggiata dai filo-borbonicie, infine, i moti risorgimentali.

CARLA USTRA

Gallieno Ferri disegna il suo “Zagor”

Luca Raffaelli

L’assessore Lo Tesoriere e Federica Salfo

L’olio a fumetti di Federica Salfo (ceramica di Gianni Greco)

BRAMANTE: L’ARTE E IL FUMETTO

Uno solo dei tre è un personaggio dei fumetti? Chi? Tra Zagor, Paperina eNiki Lo Tesoriere, assessore alle Attività produttive e organizzatore di"Ostuni: una città a fumetti" il nostro vignettista Enzo Farina, ospite anchelui della rassegna, non ha dubbi...

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LA PASTORALE DI MONS. NICOLA PALMIERI,ARCIVESCOVO DI BRINDISI

E AMMINISTRATORE PERPETUO DELLA DIOCESI DI OSTUNI (1893 - 1905)

C’è un documento che con tutta evidenza caratte-rizza la pastorale dell’Arcivescovo Palmieri. E’ lalettera da lui inviata ai parroci, ai sacerdoti e ai fe-deli della nostra diocesi per la Pasqua del 1904.La lettera per un verso mostra la sua consapevo-le e sincera commozione per le miserevoli condi-zioni della stragrande maggioranza della popola-zione e per altro verso denunzia l’antica visionecattolica sul mondo dei poveri e degli umili, la cuiredenzione è affidata al buon cuore dei ricchi. A lo-ro l’Arcivescovo rivolge l’evangelico appello “quodsuperest date pauperibus”. E’ la tradizionale pa-storale dell’elemosina singola dei ricchi, che, insie-me alla pastorale del rito,era propria, con rare ec-cezioni, dei Vescovi del meridione. Una pastoraleben lontana dalla solidarietà collettiva propria deipatronati delle unioni operaie e contadine, dellecasse di mutuo soccorso, dalle iniziative culturalie sociali che i cattolici, organizzati nell’Opera deiCongressi e dei Comitati, da tempo andavano pro-muovendo nell’Italia centro-settendrionale. Parti-colarmente dopo la pubblicazione, nel 1891, del-l’Enciclica “Rerum Novarum” del Papa Leone XIII.Nel 1896 l’Arcivescovo Palmieri, sollecitato dallaSanta Sede, aveva indirizzato una lettera agli Ar-cidiaconi, ai Parroci e ai Curatori di anime delledue diocesi, esortandoli “ad adoperarsi a tutt’uo-mo per fondare nelle proprie parrocchie Comitaticattolici secondo le mire del Papa” e raccomanda-va loro di inviargli “un’esatta relazione delle pieopere promosse”.Che cosa intendesse l’Arcivescovo per pie operenon dice nella lettera. Sta il fatto che i Comitati cat-tolici, subito costituiti a livello diocesano e parroc-chiale, non promossero nessuna iniziativa a carat-tere sociale o culturale.

L’ASSILLANTE PREOCCUPAZIONE DELL’ARC. PALMIERI APPENA NOMINATO:

LA SCELTA DI MONS. MATONE COME SUO VICARIO IN OSTUNI

L’Arcivescovo di Brindisi mons. Palmieri, nell’esta-te del 1894, ad un anno dalla sua nomina, era an-cora assillato dalla preoccupazione di trovare, al difuori della chiesa locale, un sacerdote che potes-se degnamente assolvere l’incarico di Vicario Ge-nerale dell’annessa diocesi di Ostuni. Egli eraavanti con gli anni (quasi ottuagenario) e malanda-to in salute.. Della sua esigenza pastorale avevaparlato con due eminenti prelati, che gli avevanoindicato un tal mons. Nicola Matone, come il prela-to che degnamente avrebbe potuto assolvere l’im-pegnativo incarico: aveva eccelse doti di ingegno edi operatività e una sua forte personalità.. Per circanove anni era stato Vicario della diocesi di Teano,un piccolo paese rurale in provincia di Caserta, edultimamente, col rimpianto del Vescovo e di tutti isacerdoti e fedeli della diocesi, aveva lasciato quel-l’incarico e si era ritirato a casa sua, profondamen-te scosso dalla scomparsa della sorella.L’Arcivescovo Palmieri, che di persona non cono-sceva mons. Matone, gli inviò un prima lettera, da-tata 8 giugno 1894, con la quale gli offriva l’incari-co di Vicario Generale della diocesi di Ostuni e lostipendio mensile di lire 100. Non avendo avuto ri-scontro la sua lettera e intuendo le ragioni dellasua titubanza ad accettare l’incarico (la lontananzadalla sua città, e dal suo territorio; l’insicurezza peril suo futuro con un incarico affidatogli da un Vesco-vo quasi ottuagenario e di salute cagionevole), gliindirizzò una seconda lettera, datata 26 giugno1894, con la quale gli offriva l’incarico per tutto iltempo della sua vita. Mons. Matone, indotto da tan-ta generosità dell’Arcivescovo e dal prestigio chegli sarebbe venuto dal nuovo incarico, accettò l’of-ferta dell’Arcivescovo Palmieri e subito venne adinsediarsi nel Palazzo vescovile di Ostuni.

PERSONALITÀ E DINAMISMO DEL NUOVO VICARIO

Figlio di un noto avvocato di Aversa (Caserta), lau-reato con lode in utroque (diritto ecclesiale e civile)a soli 24 anni, eccelleva nell’arte dell’oratoria sa-cra. Per questa sua valentia era conosciuto da di-versi Arcivescovi e Vescovi del meridione. In Ostu-ni, con la sua forte personalità e il suo straordina-rio dinamismo, espresso in forme barocche, aprìuna fase nuova nella vita della chiesa locale. Negliotto anni del suo vicariato le sue iniziative, realizza-te con ferma determinazione, riscontrarono il favo-re popolare e il consenso dell’Arcivescovo.

Ottenuto, grazie all’interessamento dell’on Trin-chera, il riscatto del Seminario, che invano aveva-no richiesto i Vescovi Ferrigno e Aguilar, provvideal restauro totale del suo edi-ficio; passò al restauro delPalazzo vescovile e al re-stauro dell’interno della Cat-tedrale; costituì una nuovaconfraternita – della Madon-na dei Fiori – che in brevetempo ebbe quasi tremila as-sociati; si adoperò e ottenneil riscatto del monastero dellesuore Benedettine; provvideall’impianto di una nuova mo-numentale Croce sul monteQuirico; provvide all’acquistodel suolo dove doveva sorge-re la Chiesa del Redentore,che, diversi anni dopo, saràrealizzata da mons. LuigiMindelli col titolo di Chiesa diSant’Antonio E promosse fe-ste feste feste con solenniprocessioni, luminarie, di-scorsi: celebri quelle celebrate in maggio per laMadonna dei fiori.Tutte queste opere mons. Matone promosse erealizzò attingendo liberamente, senza dare alcunrendiconto all’Arcivescovo, ai consistenti redditidella Cappella del SS. Sacramento, alle entratedel Seminario, alle ordinarie entrate della Curia ealle offerte dei fedeli. Di fatto rinunziò, sin dall’ini-zio del suo vicariato, allo stipendio mensile asse-gnatogli dall’Arcivescovo, stante presso il Semina-rio il mantenimento per sé, per il suo cameriere eper le tante persone che amava invitare alla suamensa. E di questa sua rinunzia si vantò con di-verse persone.

PER I LAVORI DI RESTAURO DELLA CATTEDRALE

CONSENSI, DISSENSI, CONTROVERSIEA far sorgere dissensi nel clero locale, per i lavoridi restauro della Cattedrale, fu il pesante barocchi-smo con cui il Vicario Matone ebbe a condurli. Unbarocchismo spagnolesco tanto pesante da porta-re a rovina irreversibile le linee, le pietre e gli affre-schi dell’interno del nostro Duomo, uno degliesempi migliori di stile romanico-gotico di Puglia.Alla base delle controversie con l’Arcivescovo, chequei lavori aveva approvato, saranno le esorbitan-ti spese e i conseguenti debiti contratti, di cui il Vi-cario si riteneva creditore verso il suo Superiore, anome del quale aveva amministrato. C’è un impor-tante editoriale di mons. Matone su “La Bilancia”del 16 giugno 1896. E’ dedicato ad un suo accora-to appello a tutti i fedeli, chierici e laici, per un lorogeneroso concorso di offerte per sovvenire alleconsistenti e urgenti esigenze finanziarie prove-nienti dai lavori di restauro del Duomo. L’editoria-le è importante perché l’appello è preceduto da unsuo breve cenno sullo stato dei lavori.“I lavori numerosissimi eseguiti sono a buon pun-to: risarcite o ritoccate le tele; rifatti i finestroni; si-stemati gli archi maggior; dipinta la volta del Coroe le pareti superiori al cornicione; ultimata la Nic-chia; sistemati in apposito locale il Battistero ed ul-timato il gran portone di ferro; spostato indietro glistalli dei Canonici; livellati tutti gli altari e qualcunodemolito e rifatto da capo; aperti diversi vani chedalla Sagrestia per la porta interna della balaustramettono sulla strada… I marmi stupendi di Carra-ra che devono servire pel pavimento sono già tut-ti lavorati ed occorre sistemarli… Ora si stannoeseguendo i lavori di stucco lucido delle navatedai cornicioni fin giù. Lavori stupendi e degni dellemigliori chiese delle principali città… Questi lavori,come tanti altri eseguiti, non erano compresi nelcontratto primitivo. E i soli stucchi li abbiamo con-trattato per circa lire seimila. Per queste ingentispese non abbiamo altri fondi… e intanto restanoaltri lavori che sono di assoluta necessità, come ilpulpito, la tribuna per la musica, l’organo ed il sof-fitto delle due navate minori”.Per gli oblatori più generosi prometteva: “Il loro no-me lo additeremo all’ammirazione e alla pietà deiposteri, incidendolo su una lapide marmorea cheinnalzeremo accanto alla porta del tempio”.Le offerte richieste da questo accorato appello delVicario furono piuttosto scarse per numero e con-sistenza, con la sola eccezione della generosa of-ferta personale dell’Arcivescovo Palmieri. La ra-gione della deludente risposta all’appello era neldissenso di diversi esponenti del clero locale per

l’operazione di pesante barocchismo con cui il Vi-cario Matone andava conducendo i lavori di re-stauro. Lavori che peraltro, come lo stesso Vicario

avvertiva nel suo appello, nonrientravano fra quelli preventi-vati. A soffrirne più di tutti ilcan. Francesco Tamborrino,parroco della Cattedrale, cheriservatamente ebbe a lamen-tarsene con l’Arcivescovo econ gli altri membri del Capito-lo. Ma il Vicario, pur consape-vole del dissenso di esimiesponenti del clero locale,continuò imperterrito i detur-panti lavori, impegnando note-voli somme di denaro,. Questocontinuò a fare fino al giornodella riapertura del Duomo,che, impegnando altro denaro,volle solennizzare con la pre-senza di un Cardinale e diben undici Arcivescovi e Ve-scovi.

MONS. MATONE, PER LA RIVALSA DEL SUOPRETESO AVERE DALL’ARCIVESCOVO,

RICORRE ALLA CONGREGAZIONE DEL CONCILIO

Il Vicario. Matone rare volte, e a spizzico, avevaparlato al suo Arcivescovo dei conti e dei debiticontratti per i lavori della Cattedrale. Temeva diturbare la piena fiducia che il suo Superiore gli ave-va sempre dimostrato; temeva anche che l’Arcive-scovo, che per quei lavori aveva dato generose of-ferte personali, gli dicesse che nulla più gli doveva.Ma, assillato dalle scadenze dei debiti contratti enon volendo parlarne all’Arcivescovo, un bel giorno- era l’aprile del 1900 - indirizzò una vivace lette-ra alla Congregazione del Concilio, a Roma. Lette-ra tanto vivace (si adombrava simonia nel compor-tamento del suo Arcivescovo) che il Cardinale Ma-sella la ritenne offensiva dell’onore della Santa Se-de e scrisse una sua lettera all’Arcivescovo Pal-mieri chiedendogli quali provvedimenti disciplinariintendesse prendere per il suo Vicario. Mons. Pal-mieri non ritenne di prendere alcun provvedimentoe continuò ad avvalersi della collaborazione delsuo Vicario ancora per oltre un anno e mezzo. So-lo il 20 febbraio 1902 con una sua lettera licenziò ilsuo Vicario dopo averlo ringraziato per il servizioprestato. La risposta dell’ex Vicario non si fece at-tendere: con una lettera,. indirizzata all’Arcivesco-vo e resa pubblica, comunicò le sue dimissioni daVicario “per ragioni di delicatezza”.

DOPO IL SUO ALLONTANAMENTO, GUERRA APERTA CONTRO L’ARCIVESCOVOLa guerra aperta di mons. Matone contro l’Arcive-scovo Palmieri scoppiò subito dopo il suo allonta-namento da Ostuni. Giunto a Napoli, ricorse al-l’espediente del prestito di lire cinquemila contrat-to con l’avv. Giuseppe Spadea con la firma di trecambiali. Alla scadenza della terza cambiale, l’avv.Spadea, il 9 luglio 1902, procedette al pignora-mento del Palazzo vescovile di Ostuni, che erastata la dimora residenziale di mons. Matone, e il14 agosto citò l’ex Vicario Matone e l’ArcivescovoPalmieri dinanzi al Pretore di Brindisi, che, consta-tata la complessità della controversia, rinviò ognidecisione ai giudici del Tribunale di Lecce. Questofece dopo aver ricevuto dall’Arcivescovo Palmieriuna relazione nella quale dichiarava “nulla devo almio ex Vicario”, e si riservava di richiedere a luisomme di denaro della diocesi da lui impropria-mente impiegate.Intanto l’ex Vicario si faceva vivo in Ostuni e neipaesi vicini con vari opuscoli a stampa, distribuitiin centinaia di copie da suoi sostenitori. In questesue lettere professava rispetto e devozione perl’Arcivescovo e dava la colpa di quanto era acca-duto ai “perfidi giuda”, che, invidiosi per le tanteopere da lui promosse in Ostuni, avevano circuitoe infatuato l’Arcivescovo credulone.

LA PROTESTA DEL CAPITOLO CATTEDRALE,PRESIEDUTO DALL’ARCID. TRINCHERA

Alle lettere a stampa dell’ex Vicario fece subito se-guito, nel novembre 1902, l’opuscolo della se-guente breve e forte protesta del Capitolo dellaCattedrale, presieduto dall’Arcidiacono TeodoroTrinchera: “Noi del Capitolo di Ostuni, unanime-mente, protestiamo stigmatizzando la condotta diun prete sconsigliato, ex-Vicario Generale, NicolaMatone, il quale, con vari libelli, ch’egli, con scan-

dalo di molti, diffonde nei paesi vicini, nelle famigliee fin negli Istituti Pii; ha indecorosamente falsata laverità delle cose, offendendo poi, con termini vol-gari, la venerata persona del nostro Amatissimo Ar-civescovo e alquanti dei nostri fratelli, onorati citta-dini e rispettabili sacerdoti. Noi, che per otto lun-ghissimi anni gli abbiamo usato indulgenza, nonpossiamo ora non manifestargli la nostra indigna-zione, stringendoci intorno al nostro ArcivescovoPalmieri, che, in questi giorni, prova l’amaro disin-ganno dell’ingratitudine e dell’infedeltà”.

LE CONTROVERSIE GIUDIZIARIE E LE SENTENZE DEL TRIBUNALE DI LECCE

E DELLA CORTE DI TRANIIl Tribunale di Lecce, nella causa tra l’avv. Giusep-pe Spadea e mons. Nicola Matone contro l’Arcive-scovo di Brindisi, con sentenza del 20 maggio1903, dichiarò “non veritiera la dichiarazione invia-ta dall’Arcivescovo Palmieri alla Cancelleria dellaPretura di Brindisi il 1° agosto 1902, in seguito alpignoramento praticato dall’avv. Spadea” e dichia-rò “l’Arcivescovo di Brindisi debitore verso mons.Matone e tenuto a pagare la somma di lire 22.289,somma comprensiva di quanto spettava all’avv.Spadea, delle mensilità di stipendio non corrispo-ste, oltre alle spese di giudizio”.L’Arcivescovo Palmieri dovette pertanto ricorrerein appello alla Corte di Trani, che, con sentenzadel 2 febbraio 1904, accogliendo la tesi del procu-ratore dell’Arcivescovo, revocò la sentenza del Tri-bunale di Lecce e ordinò all’ex Vicario Matone “arendere conto all’Arcivescovo di Brindisi SalvatorePalmieri di tutte le gestioni da lui tenute, quale Vi-cario della diocesi di Ostuni, e dalle quali egli traele ragioni di creditore”. Subordinò “all’esito del ren-diconto ogni altra materia del contendere”. Infinedichiarava: “Il conto sarà depositato nella Cancel-leria del Tribunale di Brindisi nel termine di giorni60 dalla notificazione della presente sentenza”.Ho tratto questi dati sulla vicenda Matone - sino-ra sconosciuti - da alcuni opuscoli a stampa ritro-vati recentemente dal caro amico Stefano Cavallonell’ordinare le carte dell’archivio del suo studio,che fu a suo tempo dell’avv. Francesco Tamburini.Sono opuscoli che riportano le comparse degli av-vocati e le sentenze del Tribunale di Lecce e dellaCorte di Trani. Altri due opuscoli riportano, uno, laprotesta del Capitolo, l’altro, la lettera-protesta del-l’ex Vicario alla protesta del Capitolo.Anche da questa ritrovata documentazione, non èdato sapere se mons. Matone abbia presentato al-la segreteria del Tribunale di Brindisi il rendicontorichiesto dalla Corte di Trani.. C’è da dubitarne inconsiderazione delle insuperabili difficoltà chel’impresa del rendiconto avrebbe comportato perl’ex Vicario, lontano da Ostuni.e non intenzionatoa ritornarvi per ovvie ragioni. C’è da supporre chetutta la controversia si sia conclusa con un tacito ecomplice silenzio.A conclusione della narrazione della vicendaMatone, alcune brevi considerazioni, che meri-terebbero, ciascuna, approfondite riflessioni: 1) all’origine della vicenda c’è l’errore dell’Arcive-scovo Palmieri di aver voluto cercare il suo Vicarioal di fuori della Chiesa locale, che pure disponevadi tanti sacerdoti egregi per dottrina e pietà, edu-cati alla scuola dell’Arcidiacono Trinchera, un mo-numento di dottrina teologica e di riservato e umi-le servizio alla chiesa locale; 2) la vicenda rappresenta una parentesi involutivadella chiesa locale e del movimento cattolico inOstuni, parentesi che provvidenzialmente sarà su-bito superata: mentre l’ex Vicario si allontanava daOstuni verso Napoli - era l’anno 1902 - da Napoliarrivava in Ostuni un giovane avvocato e giornali-sta nostro concittadino, Gaetano Sansone, chefondava nella sua città il Circolo della DemocraziaCristiana di Toniolo-Murri, che promuoveva alcunesignificative pubblicazioni e la Cooperativa Cattoli-ca di Consumo, che gran giovamento portò alle tri-sti condizioni delle famiglie contadine; 3) la vicenda Matone, per i suoi limiti (l’esasperatoleaderismo, il carrierismo al posto dell’umile servi-zio offerto alla comunità ecclesiale, la eccessivaspettacolarizzazione del rito sacro, la carenza dipensiero critico e la carenza di sensibilità per i be-ni culturali, l’irresponsabile impiego del denarodella comunità) è di grande attualità perché pre-senta, pur in un contesto profondamente diverso,significative analogie col tempo difficile che laChiesa-istituzione e noi stiamo ora vivendo. Sonomali antichi di cui ancora soffriamo, come cristianie come cittadini, nonostante il Concilio Vaticano IIe la Costituzione Repubblicana.

I 90 ANNI DE “LO SCUDO” (VI e ultima parte)

IL ROVINOSO BAROCCHISMO DI MONS. MATONE, VICARIO IN OSTUNI DAL 1894 AL 1902di Sandro Massari

Mons. Nicola Matone, Vicario di Ostuni Foto: Cisaria

ARTICOLO PRONTO DAL MESE DI MAGGIO

Page 7: N° 6 · L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, ha ricevuto il vessillo alla Presentazione delle Bandie - re Blu 2012 che si è tenuta a Roma. «Siamo davvero felici per questo

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22001122Attualità

• 31-5/15-6 Galleria d’Arte Piazza Giovanni PaoloII - MOSTRA: “FARE IL MONDOMUTO” di G.Giannetti• 10/21-6 Chiostro San Francesco - VISIBILI EMO-ZIONI 2012: “L’ARTE INCONTRA L’ARTE” col-lettiva di arti visive - Ass.ne Artisti per Ostuni• 13-6 ore 21.00 VIVI IL CENTRO STORICO DINOTTE - Visita guidata al centro storico (anche il20, 27-6, 4 e 11-7); PIZZICA E TARANTELLA -Spettacolo con il gruppo folk “La Stella” di Ostuni(anche il 20, 27-6, 4 e 11-7)• 14 -6 ore 18,00 Chiostro San Francesco - CAM-PIONATO EUROPEO DI CALCIO - Incontro traITALIA e CROAZIA - proiezione della partita• 16/29-6 Galleria d’Arte Piazza Giovanni Paolo II- MOSTRA: PERSONALE DI L. CACUCCIOLOOrizzonti Arte• 17 -6 ore 8.30 - VEICOLI A MOTORE D’EPOCANELLA CITTA’ DI OSTUNI - V° raduno - ore 21.00APERITIVO IN MUSICA 2012 - 2ª edizione - livemusic - Piazzetta Cattedrale Gelateria Borgo An-tico (anche il 30-6, l’8-7 e il 15-7)• 18-6 ore 20,45 Piazza Libertà - CAMPIONATOEUROPEO DI CALCIO - Incontro tra ITALIA e IR-LANDA - proiezione su maxischermo• 22-6 ore 21.00 Chiostro San Francesco - FESTASOCIALE DELL’ASD ATLETICO OSTUNI• 22/30-6 Circolo Tennis Ostuni - CIRCUITO TRO-FEO KINDER+SPORT- TORNEO NAZ.LE GIO-VANILE UNDER 9/10/11/12/13/14/15/16 - FIT eCircolo Tennis Ostuni• 23-6 ore 17.00 Campo di calcio Via GiovanniXXIII - STAGE DI CALCIO (gratuiti) - ASD C ClubOstuni• 23-6 ore 19.00 V.le O. Quaranta - ZAGAREDDEBY NIGHT (anche il 30-6, il 7-7. Il 14-7)• 23 e 24-6 ore 20.30 Centro storico - LA NOTTEDI SAN GIOVANNI - musica, teatro, danza, astro-nomia - Ass.ne MarValAng e Assessorato al Turi-smo• 25-6 ore 20.30 L.go Stella - AMAMI ALFREDO -performance musicale in onore del M° Alfredo Lo-fino - Confraternita S. M. della Stella• 26-6 ore 21.30 Chiostro San Francesco JAZZMOMENT… IN A CLASSIC MOOD CONCERTO• 26-6 ore 20.30 L.go Stella - MUSICA POPOLA-RE con il gruppo folk “La Stella” - Confraternita S.M. della Stella• 26-6/2 -7 Villaggio Valtur - FOOTBALL SUMMERCAMP riservato ai ragazzi dagli 8 ai 18 anni - info-line: 347.2393531 - Marina di Ostuni- F o o t b a l lSummer Camp• 28-6 ore 19.00 Chiostro San Francesco - PRO-GETTO MINIVIGILI -cerimonia d’investitura• 28-6 ore 20.30 L.go Stella - MUSICA DI ASCOL-TO con il gruppo Black & White - ConfraternitaS. M. della Stella• 29-6 ore 20.30 - INCONTRO CON L’AUTORE:GIUSEPPE PASCALI; IL MAESTRO DELLABANDA - presenta F. Sallustio - esibizione della

banda “A.Amico” di Ceglie M.ca L.go Stella• 29-6 ore 22.00 Chiostro San Francesco - TERREDEL SUD - concerto - Ass.ne Soffio dell’Otre• 30-6 ore 20.30 L.go Stella - CANTI MARIANI conil coro dell’Ass.ne A. Legrottaglie - Confraternita S.M. della Stella• 30-6 ore 21.00 Piazza Libertà - LABORATORIODEL BENESSERE saggio di fine anno• 1-7 ore 19.00 L.go Stella e V.le O. Quaranta - FE-STA S. MARIA DELLA STELLA - processione,proiezione su maxischermo della finale dei Cam-pionati europei si calcio, spettacoli - ore 23.00 fuo-chi pirotecnici - Confraternita S. Maria della Stella• 2-7 ore 18.00 Chiostro San Francesco - SAGGIODI FINE ANNO DEGLI ALLIEVI DELL’ACCADE-MIA DI MUSICA “ARS NOVA”• 3-7 ore 20.30 Chiostro San Francesco - AR-TSFESTIVAL 4ª ed. CONCERTO DELL’ORCHE-STRA D’ARCHI CITTÀ DI OSTUNI con AntonellaCavallo• 4-7 ore 21.30 Chiostro San Francesco - ITALIANSWING QUARTET in concerto - A. Francioso• 5-7 ore 21.30 Chiostro San Francesco - POC-KET ORCHESTRA in concerto - Ass.ne JazzFriend• 6 -7 ore 21.30 (Chiostro) - OMAGGIO ALLACANZONE NAPOLETANA concerto con AdeleMorciano • 7-7 ore 21.00 Villanova - LATIN LISCIO a (ancheil 14-7); ore 21.30 P.zza Libertà TRIBUTO AI NO-MADI –WORK IN PROGRESS in concerto• 8-7 Chiostro San Francesco - “I LUOGHI DEL-L’ANIMA” - mostra fotografica di Charley Franco -Linfa comunicazioni e Ass.to Attività Produttive• 8 -7 ore 21.00 P.zza Libertà - WALKING - LA CA-RICA DEI 102 - performance - Laboratorio del Be-nessere • 9-7 ore 21.30 P.zza Libertà - SKADDIA in con-certo - Ass. Progetto Skaddia• 10-7 ore 21.30 Chiostro San Francesco - SWIN-GIN’ NAPOLI Concerto - Ass.ne Jazz Friend• 12-7 ore 21.00 Chiesa San Francesco - AR-TSFESTIVAL 4ª ed. - Arteorema in concerto• 13-7 ore 21.00 - INCONTRO CON L’AUTORE:presentazione del libro: “UNA RAGIONE INQUIE-TA” (ed. Di Pagina) del Prof. Costantino Esposito • 14-7 ore 21.00 P.zza Libertà - DANZA SPORTI-VA performance - Ass.ne New Starmooving “GiusyForever• 14 e 15-7 Villanova - FESTA DEL MARE 3ª ed.- 14-7 Regata velica; 15-7 Campionato interre-gionale di canottaggio costiero “Coastal Ro-wing”• 15-7 Azienda agricola “Aia Antica” - FESTA DEL-LA MIETITURA E DELLA TREBBIATURA 1ª ed. -percorso tematico didattico - A.N.P.A. e Ass.to alleAttività Produttive• 15-7 ore 21.00 Chiostro San Francesco - Servi-zio Emergenza Radio - 25° anniversario dallafondazione - Ass.ne SER Volontari Ostuni

Un’emozione chiamata libro“Sentimenti e risentimenti (pubblici e privati)” è il tema della nuova edizione di “Un’emozione

chiamata libro” presentata da Anna Maria Mori il 31 maggio. Si partirà con Federico Rampini(“Alla mia sinistra”, 16 luglio); il 19 appuntamento con Edoardo Albinati, (“Vita e morte di un inge-gnere”); il 23 luglio l’arcinota Susanna Tamaro, autrice del best seller “Va’ dove ti porta il cuore” pre-senterà “Per sempre”, il 26 tocca a Melania Mazzucco (”Limbo”) il 30 a Veronica Pivetti, con il librosulla depressione “Ho smesso di piangere”; il 2 agosto Daniela Missaglia presenta il saggio “Scarti difamiglia”, il 6 Maria Paola Colombo, che ha vissuto ad Ostuni e studiato nel nostro liceo classico, pre-senta il suo apprezzatissimo romanzo d’esordio “Il negativo dell’amore” (Mondadori) il 9 agosto Mi-chela Marzano (“Volevo essere una farfalla”) il 13 il magistrato narratore Gianrico Carofiglio con il suo“Il silenzio dell’onda” mentre il 20 torna Serena Dandini con “Grazie per quella volta”.

FERDINANDO SALLUSTIO

Piccoli giornalisti cresconoSi è concluso il 30 maggio il corso di giornalismo tenuto nella scuola media Orlandini Barnaba nel cam-po dei progetti “PON”. I giovanissimi allievi, guidati dall’esperta esterna Angela Fattore e dall’insegnan-te tutor Antonella Sgura hanno appreso gli elementi primari della comunicazione giornalistica e visitatole redazioni de La Gazzetta del Mezzogiorno e del Corriere del Mezzogiorno, oltre ad ospitare gli inter-venti della giornalista ostunese della RAI, Luciana Parisi e del direttore de Lo Scudo, Ferdinando Sallu-stio. Facciamo i complimenti a tutti i giovani sperando che possano affermarsi in futuro in questo ed intutti gli altri campi. I loro nomi Daniele Andriola, Vito Andrea Bufano, Giulia Buongiorno, Maria CarlaDe Laurentis, Luisa Francioso, Graziana Greco, Chiara Longo, Francesca Antonella Loparco, GiuliaMiccolis, Rosita Mola, Francesca Oino, Luigi Pecere, Andrea Quartulli, Chiara Roma, Carla Ustra, Ale-xa Maria Venturi e Federica Zurlo.

Danza terapeutica la danza che curaLa Danza Terapeutica di Elena è stata testimone del mio battesimo spirituale, mi ha accompagnata neltempo e nello spazio come un ricordo prezioso che custodisco e alimento gelosamente nel mio cuore(Carmela Caraci, ex-allieva Sarabanda)Lo stage prevede tre giorni di attività pratica svolta in un una sala prove con pavimento in legno, dovetutti potranno esplorare le proprie emozioni interiori, sperimentare il limite e raggiungere una dimensio-ne intima di se stessi. In questo luogo protetto, l’insegnante Elena Cerruto consegnerà ad ognuno gli ele-menti per riconquistare il proprio corpo nella sua completezza ed unitarietà, elaborando un nuovo mododi percepire la vita. Lo stage sarà ospitato nell’oasi culturale chiamata “La luna nel Pozzo”, immersa nel-la campagna di Ostuni nel giorni 22 giugno h 17-20, 23 giugno h 10-18, 24 giugno h 10-13. Per infor-mazioni si può telefonare al numero 339 1334566.

Ladonazione alla Biblioteca comunale “F. Trin-chera s.” dei volumi appartenenti alla biblio-

teca personale del prof. Antonio Sozzi, scomparsonel febbraio dello scorso anno, è stata l’occasioneper onorare un illustre ostunese che si è distintoper impegno e per dedizione nei confronti della cit-tà. Alla presenza dei parenti, della moglie signoraVera e di un folto pubblico, mercoledì 30 u.s. la di-rettrice della Biblioteca, dott.ssa Maria AntoniettaMoro ha introdotto e coordinato la manifestazionediffondendosi in una valutazione profonda e anali-tica della personalità di Antonio Sozzi, ripercorren-do le tappe della lunga carriera scolastica che loavevano portato fino in Argentina, soffermandosi aconsiderare l’importanza della suaattività di scrittore di argomentiostunesi, che per circa quarantan-ni lo hanno impegnato nella comu-nicazione del nostro patrimonioculturale. E’ stato poi letto il contri-buto del sindaco avv. Tanzarellanel quale è stato sottolineato il rico-noscimento da parte dell’ammini-strazione e della città per una figu-ra che ha testimonianto l’attacca-mento alla propria terra con un la-voro prezioso per le future genera-zioni, consegnandoci informazioniricche di dettagli, annotazioni e os-servazioni importanti per un’epocadalla memoria corta. Il prof. Loren-zo Cirasino, presidente dell’UNI3che ha collaborato alla realizzazio-ne dell’evento, ha ricordato il con-tributo offerto dal prof. Sozzi in unperiodo in cui la città iniziava a pro-

porsi come meta turistica. Con lungimiranza avevaindividuando quelli che oggi sono i punti di forzadel nostro patrimonio culturale: i beni architettonici,le tradizioni popolari, il territorio agrario con le mas-serie, gli aspetti minori di una realtà che ha amatoprofondamente, presentandoli e valorizzandoli nel-la sua vasta produzione scritta. La lettura dellapoesia del prof. Mimino Colucci Li porte de Stunepresente alla iniziativa, allusiva del confronto dia-lettico che negli anni 70 ha visto schierati il prof.Sozzi e don Luigi Roma, altra indimenticabile figu-ra di erudito locale, ha concluso una serata partico-larmente intensa e significativa.

Ese si provasse a considerare l’eternità come punto di partenza? Per passare in rassegna la vita, guar-dandola da vicino, senza distrazione perché solo dalla sua breve durata si può vedere l’eternità… E’

questo il filo conduttore dello spettacolo allestito dall’I.I.S.S. “Pepe-Calamo” Liceo Classico mercoledì 30maggio, presso il Cinema Teatro Roma, attraverso una intelligente contaminazione tra due testi molto di-versi: Viaggio in Paradiso di Mark Twain e Astaroth di Stefano Benni, capaci di proporre un racconto con-creto e surreale, con riflessioni e dialoghi su Paradiso e Inferno, dove Angeli-guida e Demoni-guardiani in-dagano sulle debolezze, sulle sofferenze e sul mistero dell’essere umano. Un modo originale per interro-garsi su scelte, aspetti, atteggiamenti, relazioni che caratterizzano la vita dei singoli nel fluire del quotidia-no. Anche quest’anno il prof. Alessandro Fiorella, coadiuvato dalla preziosa collaborazione delle prof.sseAntonella e Isabella Ayroldi e Mariella Cupertino ha dato forma al suo estro inventivo con un evento tota-le nel quale recitazione, musica, canto, danza, scenografia, costumi si fondono con perfetto equilibrio inuna manifestazione coinvolgente ed emozionante. Lo spettacolo dello scorso anno “Tra le nostre ali”, vin-citore di vari premi a livello nazionale sarà replicato nell’anfiteatro di Santa Maria di Agnano il 1° agosto,mentre il 3 nella stessa sede verrà riproposto “Anime in rassegna”. Nuova replica per quest’ultimo lavoroil 4 agosto nei giardini del Consorzio di Rosa Marina.

E.A.

Domenica 13 Maggio, Dante in piazza. Davantial palazzo del Comune, di fronte all'obelisco del

santo Patrono, si è data lettura di alcuni canti dellaDivina Commedia iniziando dal primo pomeriggio fi-no a sera inoltrata. Alti si sono levati, dalla piazzastessa, fino ai piani ultimi dei palazzi intorno, i ver-si immortali del sommo Poeta e in breve tempo si èradunata intorno al Lettore una moltitudine etereo-genea di cittadini che, coinvolti dalla entusiasticaatmosfera createsi nel frattempo, hanno premiatocon lunghi applausi la drammatugia dello stesso.Ogni canto una emozione diversa: ecco il poeta Vir-gilio che esorta Dante, intimorito dalle tre fiereguardinghe alle porte dell'Ade, a farsi coraggio einiziare il suo Viaggio e subito dopo si materializzaBeatrice, la madonna fiorentina angelicata dal Poe-ta e ancora il Passatore infernale dagli occhi di bra-gia. Arriviamo dunque alla struggente vicenda diPaolo e Francesca, tragici amanti di una modernitàassoluta e proseguendo la fiamma dell'itaco Ulisseperennemente alla ricerca della conoscenza e delsapere e infine la tragedia del conte Ugolino e deisui figli prime vittime del Potere in quel di Pisa.Il Lettore, dopo ogni canto, con parole semplici haspiegato le parti più oscure e credo che anche i me-no acculturati abbiano compreso e apprezzato esiano entrati in sintonia con la Commedia. Per l'oc-casione il Comune ha offerto la necessaria assi-stenza, fornendo una platea di sedie in numero suf-ficiente e, l'alimentazione elettrica per le casse acu-stiche. Inoltre, per tutta la durata dello spettacolo èstato imposto il silenzio ai vari bar, pizzerie e localisimiliari che animano con sarabanda di decibel leserate in piazza degli ostunesi e non.Dunque un ot-timo spettacolo ben organizzato: ben vengano que-sti eventi a beneficio della cittadinaza e degli occa-

sionali ospiti!Così avrei voluto recensire questo spettacolo di cul-tura in piazza. Purtroppo non è andata come sopranarrato: durante la lettura dei canti comitive chias-sose, riunite in capannelli facevano i... loro incuran-ti del Lettore che svolgeva il proprio lavoro con pro-fessionalità e passione, cercando di arrivare al cuo-re e possibilmente all'intelletto dei presenti. E cosadire di chi, dopo una rapida sosta, correva via com-mentando ad alta voce usando termini incivili e of-fensivi.Chi si interessa degli eventi cittadini, pur debita-mente informato, non ha provveduto a pubblicizza-re come dovuto anche con apposite locandine affis-se nei luoghi di pubblico ritrovo, non ha fornito i po-sti a sedere necessari nè l'allaccio per l'amplifica-zione (si sono dovuti arrangiare con un generatoredi fortuna purtroppo molto rumoroso); di conse-guenza non essendo stato imposto il dovuto silen-zio agli esercizi pubblici presenti nella piazza stes-sa, la percezione acustica è risultata non adeguataalla circostanza. I pochi che hanno assistito con de-coro e interesse sono rimasti delusi e amareggiatiper l'ennesima dimostrazione di ignavia da parte dichi dovrebbe anche fare o almeno portare cultura.A proposito vorrei citare il sommo Poeta "Ahi Pisa,vituperio delle genti!" chi vuol capire.. capisca! Perla cronaca il Lettore-Attore per mio giudizio prepa-rato e convincente, era il leccese Simone Franco,lo spettacolo "Ticket show on the road" organizzatoda Cristian Calabrese.Meriterebbero passaggi televisivi in prima serata edue giorni di spettacolo, ma c'è chi, alle terzine,preferisce le...Veline.

IL PASSATOR CORTESE

Ricordata l’opera culturale di ANTONIO SOZZI di Enza Aurisicchio

Anime in rassegna

Dante in Piazza? All’“Inferno”!

Calendario appuntamenti

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CHIESASolidarietà

IL MOVIMENTO PER LA VITA E IL CONCORSO EUROPEO

Anche quest’anno, per la venticin-quesima volta, i nostri due Licei

hanno partecipato al Concorso Euro-peo, detto anche “Strasburgo”, indet-to dal Movimento per la Vita naziona-le. Il tema di quest’anno è stato:“L’Europa di domani è nelle vostremani”.Tanti studenti di tutta Italia si sono ci-mentati con entusiasmo e non sonomancati i pugliesi, compresi i quaran-tanove dei nostri Istituti superiori: un-dici dello Scientifico e trentotto delClassico.Nella selezione, avvenuta ad operadella Commissione regionale, sonorisultati vincitori Giovanni Cisariadella classe prima C del Classico eSara Prodi della quarta B delloScientifico. Per il Classico, poi, in ri-serva la giovane Enrica Grassi, che, in caso di ri-nuncia di qualcuno dei vincitori sarà chiamata in so-stituzione. Così, tra gli undici vincitori pugliesi rap-presenteranno degnamente la nostra Cittadina.Il tutto grazie all’impegno delle due professoresse:Maria Grazia De Milito e Lucia Grassi, rispettiva-mente del Classico e dello Scientifico, incoraggiatedalla Preside professoressa Ferrara.Però, quest’anno i fortunati vincitori hanno ricevutoun supplemento di viaggio, che li ha condotti in queldi Roma e precisamente in Vaticano, il 20 maggio,dove vi è stata la proclamazione ufficiale della lorovittoria e dove, nell’Aula Paolo VI, hanno potuto es-sere parte attiva nella “Lifeday” organizzata, oltreche dal Movimento per la Vita, anche dal rinnova-mento dello Spirito, dalle ACLI, dal FORUM delleAssociazioni Familiari, da Scienza e Vira, dal Cen-tro Internazionale di CL, dall’Azione Cattolica na-zionale, dal Movimento Cattolico Lavoratori, dalMovimento dei Focolari, dal Cammino Neocatecu-menale e dal Movimento Politica-Etica-Responsa-bilità.Tutti presenti per proclamare un inno alla Vita e al-la sacralità.Una giornata singolare, per non dire unica, almeno

per due motivi. Il primo per ricordare il 34° anniver-sario della Legge 194 – 22 maggio 1978 -, che innome della difesa della maternità, aprì la strada al-l’aborto e il secondo per indire ufficialmente l’inizia-tiva europea denominata “UNO DI NOI”, che vedràimpegnati vari Movimenti di tutta Europa per l’inte-ro anno, affinché si riconosca l’embrione umano,appunto “UNO DI NOI”. Si tratterà della raccolta diun milione di firme; ma di questo ne parleremo in al-tra occasione.Una giornata unica arricchita dalla Parola del San-to Padre Benedetto XVI, che così si è espresso:“Cari amici, il vostro Movimento si è sempre impe-gnato a difendere la vita umana secondo gli inse-gnamenti della Chiesa. In questa linea avete an-nunciato una nuova iniziativa chiamata “UNO DINOI” per sostenere la dignità e i diritti di ogni esse-re umano fin dal concepimento. Vi incoraggio e viesorto ad essere sempre testimoni e costruttori del-la cultura della Vita”.Ad ascoltarlo oltre 18.000 partecipanti distribuiti trala Sakla e Piazza San Pietro.Complimenti i vincitori e buon viaggio per il prossi-mo ottobre. E grazie a quanti hanno collaborato.

DINO MONTANAROResponsabile M.p.V. Ostuni

55550000 aaaannnnnnnniiii ddddiiii ssssaaaacccceeeerrrrddddoooozzzziiiioooo ddddiiii MMMMOOOONNNNSSSS.... CCCCOOOOSSSSIIIIMMMMOOOO PPPPAAAALLLLMMMMAAAA

Il prossimo 8 luglio festeggia 50 anni di ordinazione mons. Cosimo Palma, sacerdo-te stimato da più generazioni per le sue grandi qualità pastorali ed umane.Nel numero di luglio del giornale raccoglieremo una sua testimonianza con gli inter-venti delle persone che hanno collaborato con lui nelle attività del suo ministero.Lo Scudo rivolge a don Cosimo i più sinceri ed affettuosi auguri.

PARROCCHIA SANTA MARIA MADRE DELLA CHIESA - OSTUNI

Preparazione alla celebrazione del sacramento del Matrimonio

Altermine del percorso pro-grammato per le giovani cop-

pie che in questo anno celebreran-no il loro matrimonio, una di esseracconta come ha vissuto l’itinera-rio proposto.«Descrivere l’esperienza del corsodi preparazione al matrimonio ap-pena concluso non è semplice, per-ché, come tutte le cose che segna-no e arricchiscono l’animo di chi levive, sembra quasi di non riuscire atrovare le giuste parole che possa-no fermare sulla carta la gioia e laserenità (nonché un pizzico di timo-re!) che questo momento ha infusonei cuori di chi ne ha preso parte. In dieci incontri abbiamo percepitola grandezza e l’importanza della

scelta che abbiamo fatto, oltre al grandissimo e tenace impegno che la stessa richiederà sempre. Perquesto grazie al prezioso aiuto del parroco don Lillino Ciraci, alla coordinatrice Maria Morelli dell’Asso-ciazione “La Missione”, agli esperti di settori differenti e di messaggeri dell’amore coniugale e di Dio. Tut-ti insieme ci hanno insegnato che questi due sentimenti non possono e non devono mai essere separa-ti, perché quell’amore, che lega marito e moglie e che li sostiene, è sempre pensato e guidato da Diostesso, e che “… quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio, non appaiono più comecreature terrestri, ma sono l’immagine di Dio stesso” (San Giovanni Crisostomo). Il ringraziamento di tutti noi che abbiamo terminato questo itinerario va a coloro che in questi mesi ci han-no testimoniato il grande dono che Dio ci ha offerto unendoci e consegnandoci l’uno nelle mani e nel cuo-re dell’altro, e ora, giunti al termine del corso, non possiamo non avvertire un po’ di malinconia, che pe-rò lascia maggiore spazio alla grande gioia di aver vissuto un’esperienza eccezionale. La nostra speranza è di costruire il nostro matrimonio a immagine e somiglianza di Dio e della Chiesa,affinché la nostra casa possa diventare “piccola Chiesa domestica” e, se questo nostro progetto porteràbuoni frutti, lo dovremo anche alle riflessioni che questo corso ci ha portati ad approfondire».

MIMMA SPECCHIA e FRANCESCO MINETTI

Dal 30 maggio al 3 giugno si è tenuto a Milano il VII INCONTRO MONDIALE DEL-LE FAMIGLIE. L’ultimo giorno circa un milione di persone e alcune delle massimeautorità del Paese hanno partecipato alla messa conclusiva che il Santo Padre Be-nedetto XVI ha celebrato nel Parco Nord di Bresso. Nell'omelia il Pontefice ha ricor-dato che per la Chiesa di Roma la Famiglia è sempre stata e dovrà essere “solo unio-ne di uomo e donna. [...] Dio ha creato l'essere umano maschio e femmina, con pa-ri dignità [...] ma anche con proprie e complementari caratteristiche”. Certo, ha ricor-dato il Papa, la Chiesa sarà vicina a tutte quelle coppie che “pur condividendo gli in-segnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di falli-mento e di separazione”, promettendo iniziative di inclusione nelle comunità da par-te delle diocesi locali.

LaConferenza di San Vincenzo de’ Paoli di Ostuni da quando è sorta, nel 1943 da don Ita-lino, ha aiutato ed aiuta coloro che vivono in stato di disagio. L’aiuto concreto è stato

possibile non solo per il servizio che offrono i Soci della Conferenza ma anche grazie alla solidarie-tà degli ostunesi.La generosità dei nostri concittadini si manifesta principalmente nel corso della “Giornata Vincenziana” chel’Associazione organizza in ricorrenza della Santa Pasqua: ormai è una tradizione per gli Ostunesi. Anchequest’anno, con il motto: “…grazie a chi offre un aiuto fraterno per i disagi della povertà…” ogni Socio hachiesto e ricevuto offerte dai fedeli che hanno partecipato alle SS. Messe il giorno di Pasqua. Con le offer-te ricevuta sarà possibile: aiutare coloro che vivono in difficoltà economiche; dare una risposta a chi, effet-tivamente, chiede un aiuto; ma donare, a volte, anche il sorriso e l’amicizia. Questa è la Provvidenza!Dal 1943, chiedere, per i Soci, rappresenta una situazione che si ripete: ogni anno però l’evento pasqualearricchisce il loro spirito, sottolinea la loro vicenda personale e aumenta la conoscenza e la capacità di rap-portarsi a coloro che, quasi sempre con umiltà, chiedono di essere aiutati a superare momenti difficili del-la propria esistenza.E i Vincenziani affrontano tutto con la consapevolezza che ciò che compiono e realizzano è parte del gran-de vortice della Resurrezione che tutto avvolge e tutto comprende e riesce anche a riscaldare i loro cuoriquando una persona si sente amata di quell’amore che San Vincenzo ha profuso immensamente nei pro-pri seguaci. A questo punto le offerte ricevute non hanno importanza, possono essere molte o poche: fon-damentale risulta che sono capaci di rispondere concretamente ad ogni richiesta che viene loro rivolta. Gra-zie di cuore a tutti, fedeli e Sacerdoti.

ARMANDO SAPONARO

Il27 maggio 2012 è avvenuta la Cerimonia di Intitolazione dei locali provinciali e comunali di Brindisi del-l’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule) con sede nell'ex Ospedale

“A. Di Summa” - padiglione centrale, rispettivamente alla donatrice 19enne Francesca CAROLI di Ostuni(deceduta per incidente stradale il 23 agosto 1996) e al donatore 26enne Marco BUNGARO di Brindisi,anch’egli vittima di un incidente il 5 maggio 2010. Unitamente alla delegazione provinciale dell’Associazio-ne presieduta dal Dr. Paolo CAROLI, sono intervenuti il Vito SCAROLA Presidente Regionale A.I.D.O., Fa-biano AMATI Ass. alle Infrastrutture Regione Puglia in qualità di delegato regionale, Mimmo CONSALESSindaco Brindisi il Sindaco di Ostuni Domenico TANZARELLA e i Direttori ASL di Brindisi. In seguito allascopertura delle targhe Don Francesco CARAMIA e Don Maurizio CALIANDRO, in qualità di delegati del-l’Arcidiocesi Brindisi-Ostuni, dopo un breve saluto hanno proceduto alla benedizione dei locali. Il 3 giugnoad Ostuni si è poi svolta la tradizionale “Ciclo passeggiata per la vita” organizzata dall’AIDO.La cerimonia di intitolazione rappresenta un’ulteriore tappa della capillare attività di informazione sul terri-torio che comprenda anche le scuole, la giusta e fondamentale informazione sull'importanza della dona-zione degli organi e sull'aspetto etico della stessa, poiché dotando le sedi di una intitolazione a giovani do-natori si possa richiamare l’attenzione su realtà impegnate nel sostegno di campagne di sensibilizzazionevolte alla salvaguardia della vita umana.

Da L. Vuitton un parco giochi per il Villaggio SOSUn parco giochi ecosostenibile per i bambini del Villaggio Sos di Ostuni. Ci ha pensato Louis Vuitton, lamaison francese che ha donato un’area attrezzata, inaugurata il 31 maggio e realizzata interamente conmateriali naturali, alla struttura in cui vengono ospitati minori che necessitano di assistenza. Madrinad’eccezione la fotomodella Bianca Balti che ha consegnato a ognuno dei ragazzi un libro e che si è det-ta orgogliosa di essere la testimonial di Louis Vuitton in una iniziativa così importante: «La lettura è me-ravigliosa, e per ogni bambino un parco giochi rappresenta la propria casa», ha raccontato. Il sindacoTanzarella, ha tagliato il nastro, mentre clown e giocolieri hanno animato il pomeriggio davvero specia-le per gli ospiti del più antico Villaggio Sos d’Italia, il secondo a ricevere in dono da Louis Vuitton un par-co giochi (dalla corrispondenza di Roberta Grassi per il Corriere del Mezzogiorno).

Si chiede Carità per i poveri

II CONVEGNO NAZIONALE DEI PRESIDENTI MEIC

Cari Amici,lo stato di disagio e di insofferenza della cittadinan-za italiana, reso chiaramente manifesto dai risultatidelle recenti elezioni amministrative, deve indurciseriamente a riflettere.La delegittimazione di tutti i partiti, quale più qualemeno, apre un vuoto che non può essere riempitosolo dal movimento “5 stelle”. I cattolici, se voglionoseriamente rispondere all’invito della CEI ed inter-pretare i “segni dei tempi”, non devono limitarsi asterili incontri di analisi e di fumose proposte comequella di Todi e, diciamolo pure, come l’incontro diRoma dell’ottobre scorso fra 16 raggruppamenti dicattolici democratici, i quali non sono riusciti anco-ra a raggiungere un accordo operativo.E’ il momento dell’agire! “Fare è l’imperativo del cri-stiano, soprattutto del profeta”, ha scritto don Sarto-ri, il quale ha fatto anche osservare che “per agirenon è necessaria la certezza assoluta su tutti gliaspetti del concreto momento” e che “qualcosa dirischioso, di remissione al futuro, deve sempre con-notare l’autentico agire umano”.E oggi è il momento del fare, dello smettere di par-

larsi addosso attraverso ricorrenti incontri defati-ganti che finora hanno prodotto poco o nulla, a mo-tivo della resistente autoreferenzialità di ogni ag-gregazione. E’ urgente un incontro per una “Costi-tuente dei Cattolici Democratici”, come consi-gliato da Giorgio Campanini, allargata a tutto l’as-sociazionismo cattolico, per l’elaborazione di unchiaro progetto politico di immediata attuazione,autonomo, sganciato da qualunque forma partiticaattuale, e per l’individuazione di figure carismatichedell’area cattolica, disponibili a scendere in campoed a spendere la propria credibilità, al fine di solle-citare nell’opinione pubblica quella cittadinanza at-tiva che è indispensabile per generare quell’impe-gno civico necessario a ricostruire la comunità na-zionale.Ritengo perciò che, a cominciare dalla prossimaassemblea si discetti meno e si discuta ancor me-no, nell’impegno precipuo di definire i termini del-l’incontro per la costituente dei cattolici democraticida realizzare non più tardi del prossimo mese disettembre.

PIETRO LACORTE

Nei giorni 18, 19 e 20 maggio si è tenuto a Rocca di Papa (RM) il II Convegnodei Presidenti del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (M.E.I.C.), sul te-ma “Il nostro impegno: testimoniare la speranza”. Hanno preso parte ai lavori ilDott. Pietro Lacorte e l’Avv. Gianmichele Pavone, rispettivamente Presidente eSegretario del Gruppo di Ostuni.Sabato 19 i congressisti hanno assistito alla celebrazione eucaristica nella Basi-

lica di San Pietro in Vaticano presieduta da S.Ecc.Rev.ma Mons. Mariano Crociata, Segretario Generaledella C.E.I., ed all’Udienza privata con il nostro Santo Padre Benedetto XVI.Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio dello stesso giorno, ha tenuto una relazione il Prof. Renato Balduz-zi, già Presidente nazionale del M.E.I.C., attuale Ministro della Salute e Direttore del Mensile Coscienza,mentre il Dott. Lacorte è intervenuto con le parole che qui di seguito pubblichiamo.

Attivita’ dell’AIDO

Page 9: N° 6 · L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, ha ricevuto il vessillo alla Presentazione delle Bandie - re Blu 2012 che si è tenuta a Roma. «Siamo davvero felici per questo

99GGIIUUGGNNOO

22001122RICORDI

AAAANNNNNNNNIIIIVVVVEEEERRRRSSSSAAAARRRRIIII

Dopo una lunga vita im-prontata sempre alla retti-tudine, il 21 aprile scorsouna persona buona ha con-cluso il suo viaggio terrenolasciando esempi di fede,di carità ed amore. Si èspenta tra le braccia dellesue care nipoti, Giusy edAnnarita, circondata dal-l’affetto della figlia Maria,di Roberto, il genero che l’ha amata e rispettata co-me sua madre, e dal premuroso Giovanni, nipote ac-quisito, coniuge di Giusy.

DOMENICA PIGNATELLIdetta Tuccia

Ti ricorderemo sempre, con immutato affetto, pertutti i saggi insegnamenti che hai sempre profuso,per la dignità con cui hai affrontato le prove diffici-li che la vita non ti ha risparmiato, per quella scon-siderata fiducia nel Signore e per quell’amore auten-tico che offrivi generosamente ai tuoi famigliari.

I tuoi cari

A NONNA TUCCIALa morte non è niente,Sei soltanto nascosta nella stanza accanto.Io sono sempre io, tu sei sempre tu.Ciò che eravamo prima l’una per l’altra, lo siamo ancora.Ti chiamerò nonnina bella.Ti parlerò e tu risponderai nel modo affettuoso che hai sempre usato.Tu prega, sorridi, proteggici tutti.Il tuo nome sia sempre la parola familiare diprima, pronunciato senza traccia di tristezza.La tua vita conserva tutto il significato cheha sempre avuto.E’ la stessa di prima, perché c’è tra noi unacontinuità che non si spezza.Perché dovresti essere fuori dalla mia mente?Solo perché sei fuori dalla mia vita?Tu mi aspetterai in un posto bello, solare, sereno,dove sono nonno, Daniela e tutti i nostri cari.Tu sei qui vicino, proprio dietro l’angolo.Va tutto bene.

Giusy Santomanco

DDDDEEEEFFFFUUUUNNNNTTTT IIII 11.8.1930 27.4.2012È deceduto improvvisamenteANTONIO TANZARIELLO

Adesso, dopo qual-che giorno, realizzia-mo quanto di bruttoci si capitato, quelsenso di vuoto avver-tito in un primo mo-mento si è trasforma-to in amara realtà. Ciaggrappiamo forte-mente alla certezzache per te, che seistato marito, padre, nonno e bisnonno straordi-nario, si siano aperte le porte del Paradiso!!!Indelebile rimarrà il tuo ricordo per tutti quan-ti, perché a tutti quanti hai fatto conoscere latua ricchezza d’animo, il tuo altruismo, la tualealtà. Grazie di tutto.Tua moglie Mimina, i tuoi figli Pasquale conGrazia ed Enzo con Simonetta. I tuoi nipotiAntonello, Alessio, Luca e Samuele ed il picco-lo Simone, ti ricordano a parenti ed amici.

9 giugno 2011 9 giugno2012

Ricorre il primo anniversariodella scomparsa di

UMBERTO PENTASSUGLIA

Evocare il suo nome significariportare alla memoria tutto ilsuo passato di giovane studen-te, marito, padre, professionista e, soprattutto uomo cor-diale, sincero e amico autentico.Per scelta professionale viveva a Roma con la famiglia,alla quale rivolgeva tutte le sue migliori energie, ma ilsuo cuore palpitava per Ostuni, dove era nato e trascorsola gioventù.La moglie Paola, i figli Claudia e Davide lo ricordano aiparenti ed a tutti coloro che lo hanno conosciuto, amatoe stimato.

19.6.2011 19.6.2012“Nessuno muore sulla terra,

finché vive nel cuore di chi resta”Un anno fa lasciava questa vita

SALVATORE SAPONARO

È come se il tempo non fosse tra-scorso per niente, tanto che lasua dolce immagine è costante-mente presente nella mente e nel cuore dei propri cari.Una persona che è stata papà, marito e uomo esemplarenon si può dimenticare e, anche se vive ormai nelle beati-tudini del Cielo, il suo volto resta indelebile in tutti colo-ro che sino vissuti accanto.Sarà ricordato con una messa di suffragio che sarà cele-brata martedì 19 giugno alle ore 19,00, nella chiesa par-rocchiale di S. Maria delle Grazie.La moglie Anna e le figlie Mina, Angela e Patrizia, i ge-neri, i nipoti ed i parenti lo ricordano con immutato affet-to.

11.6.1953 21.6.2002ROCCO SGURA

Sono trascorsi 10 annidalla tua scomparsa, il tuoricordo riaffiora in ognimomento della nostra vi-ta: quando abbiamo biso-gno di condividere i nostriproblemi, che tu di solitoalleviavi con il tuo spirito e le tue battute semprepronte, di condividere i nostri successi, le nostregioie e anche la nostra allegria. Quanto abbiamodesiderato sempre raccontarti tutto ciò che ci acca-deva! Così come eravamo soliti fare tra noi. Cimanchi tanto! Ma soprattutto ci manca l’ala protet-tiva e l’amore che ci avvolgeva tutti e ci faceva sen-tire sempre al riparo. Grazie per tutto l’amore in-condizionato che ci hai donato, che continua anco-ra a riscaldare i nostri cuori e a mantenerci uniti neltuo ricordo.

La famiglia

23 maggio 2011 23 maggio 2012Ricordiamo il 1° anniversario della mor-te di

VINCENZO LAVOLTAPapà,

vigila sul no-stro futuro,permettendocidi conservarequella coeren-za nei valoriche ci hai tra-smesso; l’ecodei tuoi saggiconsigli la per-cepiamo ogniqualvolta la vita ci mette a dura prova.Il dolore ha lasciato il posto ad una dol-ce malinconia.I tuoi amati figli e i tuoi diletti nipoti

23 giugno 2008 23 giugno 2012«Non si perdono mai coloro che si amano»

Nel 4° anniversario della diparti-ta di

SALVATORE PALMA

La moglie Titina Ayroldi, i figli,la nuora, i generi ed i nipoti lo ri-cordano a parenti ed amici.

29.6.1992 29.6.2012«Santo e salutare è il pensiero di pregare peri defunti perché siano liberati dalle tenebre»

Nel 20° anniversario della dolorosascomparsa di

MARIA DOMENICACALAMO

Con l’affetto di sempre e profondo rim-pianto le figlie e i famigliari tutti la ri-cordano a parenti ed amici.

30.6.2007 30.6.2012Ricorre il 5° anniversariodella scomparsa di

MATTEO ANDRIOLA

MacellaioSei stato un marito e un pa-pà grande, umile, generosoe onesto, specialmente neltuo lavoro, ricevendo la stima di tutti. Non è possibile dimenticare una brava persona comete; continui ad essere sempre presente in famiglia enel cuore e nel pensiero di tua moglie Chiara a cuinon fai mancare il tuo aiuto nei momenti disperati edi solitudine: tu le dai forza e coraggio. Con tantoamore ti ricordano sempre i tuoi figli, i nipoti che tivoglio un bene infinito e che pregano sempre per te.

Tua moglieUna S. Messa di suffragio verrà celebrata giovedì 28giugno 2012 alle ore 19,00 nella Chiesa Santuariodei Santi Medici di Ostuni.

8.6.2009 8.6.2012In ricorrenza del terzo anniversario delladolorosa scomparsa di

GIUSEPPE ASCIANOLa moglie Mim-ma Barnaba, ifigli Salvatore,Angelo e Fran-cesco, la nuoraMimma ed i ni-poti Simone, Sa-ra e Annamaria,vogliono ricor-darlo con tutto illoro amore a pa-renti, amici e a quanti lo hanno conosciu-to e voluto bene.Il tempo corre velocemente, ma, strana-mente il suo ricordo invece di affievolirsi,diventa più forte, forse perché occupa unaparte del nostro cuore e della nostra mente.

5.6.2007 5.6.2912Ricorre il quinto anniversario della dolorosa scomparsa di

MINA CORDELLA EPIFANIIl nostro amore verso di te continua ad essere immenso ed inesauri-bile. Eri tutto per noi: figlia, sorella, moglie, mamma e amica. Orasei il nostro angelo che vive in mezzo a noi.Alla stella più luminosa del paradiso inviamo i nostri baci

I tuoi cariA te…

che da lassùcontinui a vegliare su di me!…che con dolce prepotenza,

sei parte di me e vivi con me!…che attraverso i silenzi,

segui ricordi, attimi, parole sguardi, lacrime!

Rendi questo mio cuoreproiezione del tuo!

Il figlio Dylan e il marito Giuseppe

12.5.1934 10.5.2012RICORDO DI

FRANCHINO D’AMICOex Maresciallo A.M.

VAI LIBEROVAI LIBERO, papà,vai libero per campi e pratipieni di farfalle e fioria raccoglierne tantida donare ai tuoi

VAI LIBERO per il mareverso l’orizzonte, verso qual blu infinitoappassionato di pescae affascinato dalle bellezze marinema… pensieroso di fronte al mare burrascosoVAI LIBERO per boschi e valliIn cerca di lunghi silenziIntervallati dal frinire delle cicale,da cinguettii di uccellie dalla voce misteriosa del ventoVAI LIBERO, papà, verso la LuceVerso quel Dio di potenza e di gloriaChe dona l’arcobaleno ai nostri cieliPer cantare: la Sua gloria, il Suo amoreLa tua passione, il tuo lavoroVAI LIBERO verso la Pacequella pace che hai sempre desideratoper te, per la tua famigliae… per donarla al mondo intero.

le tue figlioleMaria Teresa, Antonella e Paola

Il6 Aprile del 1994 adOstuni, in un maneggio

poco distante dal mare,nasce una puledra: mantobaio, coda e criniera nere,occhi vispi e furbi. Ad ac-cogliere questa nuova vitauna giovane ragazza, Te-resa. La puledra è irresi-stibile, tenera come ognicucciolo sa essere, nelcontempo vivace e capric-

ciosa. La macchia bianca sulla fronte della piccolasembra una stella.Il nome viene da sé: “ti chiamerò Astera e sarai lamia stella!".Teresa conduce una vita ricca di impegni ciò nono-stante trova sempre il tempo da dedicare alla suapiccola amica. "Astera mi fa stare bene. Quando lesono accanto i problemi svaniscono, le preoccupa-zioni anche. Riesce a capire i miei stati d'animo etrova sempre il modo di farmi sorridere!" Il suo entu-siasmo è contagioso; attorno ad Astera nascono e siintrecciano tante storie di amicizia.Nel frattempo sogna di costruirsi una casa in cam-pagna con un grande maneggio; mai e poi mai sisarebbe separata da Astera, pure in capo al mondol'avrebbe portata con se.

Ma la storia ha un altro finale. Il 26 Maggio del 1998Teresa esce di casa alle 8 del mattino diretta al ma-neggio dove l'attende il maniscalco per ferrare lacavalla. Il viale che porta a quell'angolo di paradisonon ha nemmeno il tempo di imboccarlo: un'autolanciata ad altissima velocità la travolge mentre ef-fettuava la manovra di svolta a sinistra.Viene trasportata in ospedale ad Ostuni poi a Lec-ce in condizioni gravissime. Per otto giorni in coma,giorni di preghiere e lacrime. Teresa muore a 22 an-ni il 3 Giugno del 1998.Teresa Lapenna nasce il 13 Novembre del 1975, vi-ve ad Ostuni e cresce coltivando numerose passio-ni: balla nel gruppo folk del paese, le piace il teatro,la musica, scrive poesie e adora recitare. Ama legrandi riunioni di famiglia: nonni, zii, cugini... e lei alcentro della compagnia con le sue barzellette, leimitazioni, gli scherzi. Ama uscire con gli amici, co-noscere nuova gente, coinvolgere chi è solo. Sacos'è l'amicizia, quella vera. A chi la chiama al tele-fono lei abitualmente risponde "Eccomi! Ci sono".Attenta nell'ascolto dell'altro non si tira mai indietro.Consapevole e radicata nel presente sa consigliare,confortare e comprendere. Parallelamente coltivauna profonda spiritualità cristiana, una fede auten-tica e matura, lontana da sterili dogmatismi. Rac-conta il suo amore per Gesù Cristo e per Maria ac-cogliendo il significato profondo del suo messaggio:

Amatevi gli uni gli altri. Combatte lestrumentalizzazioni e denuncia conforza un sistema che troppo spessosi dimentica dell’uomo per darespazio al giudizio. Le piace pregare,e in lei la preghiera si trasforma inazione. "La gente va raggiunta li do-ve si trova"; forte di questa convin-zione, anche se giovanissima, ac-cetta di portare la Comunione agliammalati e agli anziani del quartiere che diventanoun allargamento della sua famiglia.Incuriosisce Teresa, per la sua capacità di mettereinsieme tutti i colori della vita, spaziando in ambiti emondi apparentemente lontani con grande armoniaed equilibrio.Teresa sa guardare negli occhi chi ha di fronte sen-za mettere filtri, perché vuole incontrare l'altro, rico-noscendolo come persona. E quando ti senti vistoallora comprendi di esistere e di avere un valore im-menso.Oggi, sulla scia luminosa di questa straordinaria te-stimonianza di vita è nata ad Ostuni l’Associazionedi promozione sociale e volontariato “Astera”, conlo scopo di essere un punto di riferimento sul terri-torio per chi, vivendo un momento di difficoltà, habisogno di sostegno per ritrovare il proprio equili-brio. Gli obiettivi dell’Associazione sono: favorire la

solidarietà e la condivisione; aiutare lepersone che vivono situazioni di disa-gio sociale, psicologico e fisico; pro-muovere progetti ed iniziative volte ascoprire e valorizzare le capacità e po-tenzialità di ogni persona (ragazzi,adulti e anziani).Associazione Astera è compostaesclusivamente da volontari che met-tono a disposizione il loro tempo liberoper aiutare i più deboli. Anche un pic-colo aiuto spesso dà grandi risultati!

Vieni a visitare il nostro sito www.associazione-astera.itL’inaugurazione si svolgerà Domenica 1 luglio alleore 18.30 presso la Biblioteca Comunale ad Ostu-ni. Presenteremo l'Associazione ed i nostri primiprogetti. Ti aspettiamo!

FRANCESCO ATTANASIO

RICORDANDO TERESA LAPENNA OGGI E’ NATA UNA “STELLA”

La figura di Teresa Lapenna è ricordata nel librocurato da Mons. Talucci “Santi giovani per giova-ni santi” nel quale, accanto a figure di ragazze eragazzi esemplari ed universalmente noti, l’Arci-vescovo rievoca l’attività di altri giovani prematu-ramente scomparsi appartenenti alla nostra Dio-cesi; tra loro anche altri tre ostunesi: Antonio Le-grottaglie, Antonella Moro e Tiziana Semerano.

Page 10: N° 6 · L’assessore al Turismo, Agostino Buongiorno, ha ricevuto il vessillo alla Presentazione delle Bandie - re Blu 2012 che si è tenuta a Roma. «Siamo davvero felici per questo

LA MADONNAREGINA

DEL CIELOE’ questo il titolo del quadro che la pittri-ce sig.ra Daniela Marzio, ha donato allaChiesa di Santa Maria degli Angeli in oc-casione delle celebrazioni per la Madon-na dei Fiori (domenica 3 giugno).L’opera è rimasta esposta in chiesa dal IVal VI giorno della novena.Alla sig.ra Marzio vanno il ringraziamen-to personale del parroco don DomenicoMelpignano e di tutta la Comunità par-rocchiale, nonché i complimenti della re-dazione per la sua appassionata e devotaresa pittorica della Regina caeli.

laltroveIl nuovo CD dei Diorama,

davvero intenso e da ascoltareL'idea di spingersi oltre i confini del SE, attraver-so una interiorità a volte più lieve e sottile, altrevolte più consistente e decisa, fa dell'altrove unospazio musicale da condividere, un posto in cui ri-trovarsi...Dopo "E il vento cade" e "L'idea del SE" esce unbel lavoro con una coinvolgente "cover" di "Monna Lisa" di Ivan Graziani e seinuove canzoni cantate da Antonella Colucci che ne è anche l'autrice con il maritoRiccardo Rodio, componente della band con Nicola Farina, Giovanni Francioso,Francesco Sozzi, Giuseppe Tanzarella e Guido Vincenti. Nel CD si sentono echidei Pink Floyd, dei Rolling Stones, degli U2, ma soprattutto di un gruppo rafffina-to e maturo, di grande statura."E lasciami qui, voglio restare qui a guardare la fine del mondo" (dalla canzone delCD "Nata di notte").

LU PAISE MIASo’ nnate… a dde so’ nnate mu ve diche,ma ‘ndanda lu Segnore benedichepercè me fesce nasce a ‘stu paiseca pe mmè resta cumme a Pparavise.Naturalmende stu paise ì Stunee ccumme a ccusse na nne stè nesciune.Sobba a trè munde l’one frabbecatee cce lu frabbrecò davere ì statenu meste ca sapeva lu mestiere.I’ ttanda bedde ca li furastierelu uàrdene e rremanene ‘ngandate.A ‘stu paise mia so’ ssembe nateuemme de ciappa, uemme ca la storiaangora ne recorda la memoria.Però ‘na cosa vogghie cumbessaje:‘na vonda stu paise jera chjù ‘ssaje,chjù ssa’ deverse da cumm’ ìte josce.Scusate! A lla cuscienza doche vosce;e lla cuscienza mea sè tu ce ddisce?ca tiembe arrete jerme chjù ffeliscecu picca solde e ppete pete agnune(na stè da fa’) era deverse Stune.Josce se corre, josce na’ s’aspetta;sape percè, agnune porta fretta.I’ vvere tutte cangia a ccusse munnee je na ssacce c’ì remaste tunne.Ce pure so’ ccangiate li Stunise,je angora so’ attaccate a stu paise.Lu tegne sembe granne ‘nda stu corea qua so’ nnate e qua je vogghie more.

MIMINO MINDELLI

LLLL’’’’aaaannnnggggoooo lllloooo dddd eeee llll llll aaaa ppppooooeeeessss iiiiaaaaIn occasione del quarto anniversario dellascomparsa del N.H. Mimino Mindelli,amante della poesia dialettale, pubblichia-mo una delle sue poesie più significative(già edita su questo Giornale nel numerodi giugno del 2000), a testimonianza delprofondo attaccamento per la sua Ostuni.

CALCIO

AAll LLeeccccee iill TToorrnneeoo CCiittttàà ddii OOssttuunniidi Danilo Santoro

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CRONACABREVE

Riservato agli abbonatiInformativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs.196/2003 e dell’art. 10 Legge31.12.1996, n. 675.Informiamo gli abbonati che i dati ana-grafici, a noi conferiti per la gestionedel rapporto contrattuale d’abbonamen-to al nostro periodico, non saranno og-getto di diffusione a terzi, senza il con-senso degli interessati.

Chiuderà il reparto di Ginecologia dell’Ospedaledi Ostuni? Nel frattempo i travagli del nuovo

Piano regionale prevedono la riduzione dei postiletto da 122 a 98 con il taglio dell’ala materno-infan-tile. Nuove difficoltà di reperimento dei fondi, intan-to, per il completamento della nuova ala, mentre ilSindaco Tanzarella preannuncia ricorso al Tar e ilConsigliere regionale Epifani annuncia per prote-sta l’uscita dalla maggioranza in Consiglio.

* * *

Tanto spavento e consistenti danni. Tragedia, fortu-natamente, solo sfiorata in pieno centro a ridosso

della scuola elementare “Giovanni XXIII” e della “SanGiovanni Bosco”. Un’accidentale fuga di gas la causadello scoppio che per diversi minuti, sull’onda emotivadell’attentato di Brindisi, ha fatto temere per un nuovotentativo criminoso. Sfortunata protagonista dell’episo-dio, invece, un’anziana 84enne, Carmela Florenzano,sbalzata a terra e rimasta ferita nell’esplosione dellabombola di gas a gpl nella sua abitazione.

* * *

Solo una bravata, invece, il ritrovamento di un fintoordigno nei pressi dell'Istituto industriale di Ostuni.

L'allarme per un gesto inquietante si è ridimensionatoe il ritrovamento dell'oggetto, confezionato con vari ma-teriali, si è rivelato solo una stupida emulazione o un’in-timidazione?

* * *

IlConsigliere comunale Gianfranco Coppola ha rivoltodue interrogazioni per denunciare lo stato di abban-

dono della strada che si origina dalla via per Villanovaa destra della “Cappelletta votiva”: dovrebbe essereuna pista ciclabile ma è sconnessa e piena di buche.L’altra interpellanza riguarda la trasformazione dellamarina di Ostuni in discarica abusiva, specie per i resi-dui di potatura.

* * *

Discarica abusiva sequestrata dalla Guardia di Fi-nanza di Ostuni, a pochi passi dal mare. E’ stato

uno spettacolo indegno, in località Pilone, quello sco-perto dai “baschi verdi” della città bianca: materiale edi-le di risulta, lastre di Eternit, elettrodomestici guasti etanti altri rifiuti speciali abbandonati.

* * *

Illoro mondo sembrava dorato fatto esclusivamente digenerosità e altruismo. I disabili i destinatari dei loro

profitti. Manca però un tassello a questa storia ed è pur-

troppo quello che ci consegna una storia di falsa solida-rietà. Tre persone infatti, due uomini ed una donna, so-no state denunciate a piede libero per truffa aggravatae continuata. Muniti di un tesserino, risultato poi falso,Massimo Stano (40 anni), Carmen Greco (44 anni, re-sidente in Brindisi, con qualche precedente di poliziaper violazioni in materia di contrabbando) ed il compa-gno di quest’ultima, Angelo Capriglia (33 anni, origina-rio di Ostuni) giravano nei centri delle province di Bari,Brindisi e Taranto, chiedendo somme di denaro, desti-nate solo in apparenza in beneficenza, ma che poi, co-me scoperto dai poliziotti, terminavano nelle loro ta-sche.

* * *

Ora anche le indagini degli agenti del Commissaria-to di Ostuni hanno confermato che l’incursione

notturna dello scorso 5 maggio, negli uffici del Coman-do di Polizia Municipale, non fu messo a segno da unasola persona. Oltre ad Antonio Gianfreda, che fuggìdall’ufficio con un salto nel vuoto di undici metri, è sta-to denunciato alla procura per concorso in tentato furtoaggravato, danneggiamenti e altre circostanze di reatoM.C. di 22 anni già noto alle forze dell’ordine. Accusedi favoreggiamento personale aggravato per due fratel-li F.M. e J.M. di 24 e 20 anni. Il gruppo avrebbe agitoper “vendicare” una multa inflitta dai Vigili ad una loro

Notizie flash di Danilo Santoro

LaPrimavera del Lec-ce si è aggiudicata

la nona edizione del Torneocittà di Ostuni. La forma-zione giallorossa ha supe-rato nella finalissima il Na-poli di Adolfo Sormani.Una sfida intensa, chiusasul 2 a 2 dopo i 90 minutiregolamentari. Nei decisivicalci di rigore il protagoni-sta è stato l’estremo difen-sore salentino TommasoBianco, che al termine dellapartita ha ricevuto anche ilpremio come miglior por-tiere della kermesse. Serata speciale anche per Youri Papi che grazie al gol del mo-mentaneo 2 a 1 ha vinto il titolo di capocannoniere del torneo. Le altre squadre partecipanti al Torneo per le formazioni Primavera erano il Milan,il Cagliari, il Bari, la Reggina, il Brindisi e una rappresentativa di Ostuni.

E’calato il sipario sulla stagione ago-nistica 2011-2012. Dopo la terza

gara dei quarti di finale dei play off di-sputati contro l’Enel Brindisi, la societàostunese si è ritrovata subito a doverfronteggiare un primo ostacolo: adem-piere a quanto previsto dall’art. 25 delregolamento FIP del settore professio-nistico, cioè versare 87.000 euro a co-pertura dei contributi previdenziali. Suc-cessivamente, la società, in una nota re-sa pubblica ha ringraziato il SindacoTanzarella che, a titolo personale, haconsentito all’Assi Basket di evitare diessere penalizzata nella prossima sta-gione.Sono giorni importanti questi per il soda-lizio ostunese che guarda al proprio fu-turo con un po’ di preoccupazione. Do-po aver disputato il suo primo anno diLega Due con una stagione molto posi-tiva che rimarrà negli annali della storiadella palla a spicchi della Città bianca,restano purtroppo all’orizzonte delle nu-bi minacciose. Il 31 maggio scadeva anche la pre-iscri-zione per la prossima stagione di LegaDue e la società dell’Assi Basket Ostuniè riuscita a garantire anche questo, mala situazione rimane purtroppo piena dinubi. Il Sindaco di Ostuni ha lanciatol’appello agli operatori economici perchésiano vicini a questo patrimonio sportivodella città, per l’ottimo livello che la so-cietà con tanti sacrifici è riuscita a rag-

giungere, disputando il secondo cam-pionato nazionale dei basket; l’ appello,momentaneamente, non ha avuto alcunesito positivo, anche se il Sindaco hadichiarato che se non ci saranno aiutieconomici o se nessuno sarà interessa-to a rilevare la società, purtroppo il titolodi Lega Due conquistato con tanti sacri-fici sarà messo in vendita.Una situazione che purtroppo ha messoin allarme la tifoseria locale che, dopoaver gioito per la permanenza conqui-stata con tre giornate di anticipo nellaseconda categoria nazionale del baskete dopo aver gioito anche per aver dispu-tato i quarti di finale dei play off control’Enel Brindisi, ora si ritrova a guardareal futuro con nubi minacciose che po-trebbero dare uno scossone negativoagli ambienti cestistici gialloblù.Certo che questa situazione di incertez-za mette in secondo piano anche la ri-strutturazione del Pala Gentile, che na-turalmente dopo aver definito o risolto iproblemi societari si potrà nuovamentepensare a sistemare il palazzetto ostu-nese ora che la Lega ha ridotto la ca-pienza degli impianti portandoli da 2500a 2000 posti, evitando una seconda esacrificata stagione al di fuori delle mu-ra amiche.Un momento molto delicato che può es-sere superato solo con la partecipazio-ne della città di Ostuni.

Mensile Cattolico d'InformazioneAnno XC - Numero 6 - GIUGNO 2012

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ASSI OSTUNI: QUALE FUTURO?di Domenico Moro

NNNNoooozzzz zzzzeeee Il 5 giugno nella Basilica Minore di Ostuni. il nostro amico e colalboratore

DANILO SANTOROè convolato a nozze con

COSIMA (MIMMA) COLUCCIHanno fatto corona agli sposi i genitori Oronzo e Rosa, Giuseppe e FrancescaLa redazione rivolge a Danilo e a Mimma i più sinceri auguri.

Anche Ostuni is...BeautifulC'è anche un pezzo di Ostuni nella produzione che la celebre soap opera "Beauti-ful" ha realizzato in Puglia, nella prima settimana di maggio; le nostre concittadineAlessandra Lofino e Mariangela Suma, che ci ha gentilmente inviato questa foto,hanno lavorato con la società "Dinamo Film" che ha partecipato alle riprese svoltein varie località della nostra regione, tra le quali Polignano a Mare. Alessandra e Ma-riangela sono qui ritratte con l'attrice Katherine Kelly Lang, interprete del personag-gio di Brooke nella serie TV. In bocca al lupo a loro ed a tutti i giovani ostunesi chelavorano all'estero!

Nella foto l’ex calciatore Ruben Buriani, campioned’Italia con il Milan nel 1979 e l’organizzatore del Tor-neo Antonio Marzio