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Piccoli come bambini Per camminare insieme alla comunità regina Pacis ALESSANDRO NOTTEGAR LO STILE DI VITA DEL NOSTRO FONDATORE RACCONTATO DA COLORO CHE NE SEGUONO I PASSI n. 39 - dicembre 2013 Il matrimonio cristiano è fuori moda? SPECIALE JMJ RIO 2013 I RACCONTI DEI GIOVANI PRESENTI A RIO DE JANEIRO PER LA JMJ RIO2013 CON P APA FRANCESCO MISSIONI I NUMERI DI PIÙ DI VENTANNI DI SERVIZIO INSIEME ALLE ULTIME NOTIZIE DALLE NOSTRE CASE P aPa FraNcesco e la sFIda della FaMIglIa

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Piccoli come bambiniPer camminare insieme alla comunità regina Pacis

ALESSANDRO NOTTEGARLO STILE DI VITA DEL NOSTROFONDATORE RACCONTATO DACOLORO CHE NE SEGUONO IPASSI

n. 39 - dicembre 2013

Il matrimonio cristianoè fuori moda?

SPECIALE JMJ RIO 2013I RACCONTI DEI GIOVANIPRESENTI A RIO DE JANEIROPER LA JMJ RIO2013 CONPAPA FRANCESCO

MISSIONII NUMERI DI PIÙ DIVENT’ANNI DI SERVIZIOINSIEME ALLE ULTIMENOTIZIE DALLE NOSTRE CASE

PaPa Francesco e la sFida della Famiglia

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PROPOSTE DICAMMINO SPIRITUALE

Evangelizzazionesu strada

OpenNight Ritiro Giovani Coppie

GruppoGiovani

Ritiri Spirituali Santa MessaAdorazione

I VARI APPUNTAMENTICHE LA COMUNITÀREGINA PACIS

OFFRE PER CAMMINARE

SPIRITUALMENTE

E CRESCERE NELLA

VITA CRISTIANA

Per informazioni: 045/[email protected]

Ogni ultimo sabato delmese, Adorazionenella Chiesa di SanLuca, in centro a

Verona, alle ore 20.30

Un incontro ogni terza domenica del meseper sposi che hanno sete di approfondire

la vita cristiana

Vivere insieme il sabatopomeriggio per condividerela propria esperienza con

altre giovani coppie e crescere nella fede

Una serata di Evangelizzazione

per giovani tra i 18 e i 30anni, che desiderano

incontrare Dio

Un cammino settimanaleper giovani che desiderano

crescere nella fede con la Spiritualità della Comunità Regina Pacis.

Ogni domenica alle ore 17.00la Santa Messa aperta a tutti.

Durante la settimana Adorazione Eucaristica

dalle 15 alle 18

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L’Editorialedi luisa scipionato

il 7 Settembre scorso vi ho portati tutti (nel cuoree con le fotografie) a Roma da Papa Francesco, ilquale ha benedetto me e tutta l’Opera ReginaPacis.Siamo “fortunati” perché «Abbiamo la fede e civogliamo bene!», diceva Sandro, e perché pre-ghiamo gli uni per gli altri. Siamo un’unica grandeFamiglia nel cuore di Dio e nella Chiesa.I nostri figli missionari sono sacrificati e generosi;da anni servono i più poveri tra i poveri con lagioia di spendere la propria vita e le proprie forzeper Cristo e per il Vangelo nella nostra Opera. Davvero il Signore ha fatto grandi cose per noi eper i poveri in questi ventisette anni di Comunità.C’è da stupirsi! Il Signore, anche grazie al vostroaiuto, dà da mangiare ogni giorno, in questotempo di crisi, ai suoi piccoli, e siamo più di mille“bocche” al dì: Egli è veramente il nostro Papà!Le ultime notizie sulle nostre missioni le trovatenella sezione della rivista dedicata alle Missioni.In questo numero c’è una novità! A pagina 31

sono state pubblicate le foto di bimbi affidati allaprotezione del Servo di Dio Alessandro Nottegardai loro genitori.Se volete farlo anche voi, telefonate in Comunitàe pubblicheremo le foto dei vostri bimbi.La prima parte della rivista è dedicata al Matri-monio. Troverete, infatti, un articolo in cui pro-poniamo il valore del Matrimonio cristianosecondo le parole di Papa Francesco, e della fa-miglia eterosessuale alla base della nostra so-cietà. Qualche pagina più avanti verranno illustrati imotivi del “no” al Matrimonio omosessuale daparte della Chiesa.Arricchiscono la nostra rivista le pagine di Spiri-tualità, legate sempre al Matrimonio, e alcune te-stimonianze di coppia.Inizia con questo numero il racconto della Storiadella Comunità a puntate e continua la pagina deifumetti per i più piccoli.A tutti auguro una piacevole lettura.

Carissimi fratelli e benefattori

Comunità Regina Pacis

missioniFeira: vedere gesù nel volto di chi soffre.Due fratellini accolti nella nostra scuoladi sr Kassia da Feira

Fortaleza: Bambini piccoli segnati dal doloreL’importanza del lavoro svolto nel quartiere “Dias Macedo”di sr Eva da Fortaleza

Budapest: “lasciate che i bambini vengano a me”L’apertura della nuova scuola materna di sr Marta Rinaldi

l’angolo dei BamBinila grande festa di são JoãoAlessandro Nottegar a fumettidisegni di Luis Garcia

notizieuna bellissima sorpresa!L’incontro di Luisa con Papa Francescodi Luisa Scipionato Nottegar

sotto la protezione di alessandroI bambini affidati al Servo di Dio

attivitàProposte di cammino spiritualeLe attività della Comunità aperte a tutti

sPiritualitàil matrimonio cristiano è fuori moda?Il pensiero di papa Francesco sulla famiglia cristianadi p. Marco Rinaldi

anche gli sposi sono chiamati alla santitàL’esempio del Servo di Dio Alessandro Nottegar, modello per altri sposidi Luisa Scipionato

storia della comunitàil Fidanzamento di alessandro e luisaIl racconto della nostra storia a puntatedal libro “Piccoli come bambini”

JmJ rio 2013cari giovani, con voi entra il futuro nel mondoLa meravigliosa esperienza della Giornata Mondiale della Gioventùdi Maria Granuzzo

missioniQuixadà: numeri da capogiro!Le cifre di 23 anni di serviziodi Anna Rita Rancan

APPROFONDIMENTOle ragioni di un no

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Piccoli come bambini novembre 2013Registrato presso il Tribunale di Verona n. 1717 del 31/07/2006Direttore responsabile: Paolo AnnechiniRedazione: Fondazione Regina Pacis - via Bonuzzo S. Anna 11 - 37128 Veronatel 045/551292 - fax 045/5112404 - [email protected]

Som

mar

io

il racconto a puntate pag. 12 giornata mondiale della gioventù pag. 16 notizie dalle missioni pag. 20

In questo numero

Piccoli come bambiniPer camminare insieme

alla Comunità Regina Pacis

IN cOpertINa

Alessandro e Luisa davanti alla chiesa di Santo Stefano a Verona il 27 febbraio 1971, giorno del loro Matrimonio

Seguici!

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Se vuoi condividere le tue intenzionied affidarle alle nostre preghiere,che noi presenteremo al Signorenella S. Messa quotidiana e nell’Adorazione Eucaristica, scrivi a:

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SOS preghiera

Questa rivista viene inviata a quanti ciseguono con affetto e ci aiutano in varimodi. Non prevede quota di abbonamento.Uniamo tuttavia il bollettino di ccp pereventuali offerte per le spese di stampa ea sostegno delle nostre opere caritative.L’edizione di questa rivista è interamenterealizzata da volontari della ComunitàRegina Pacis.

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16FOTOGRAFIEle immagini dellagiornata Mondiale della gioventù

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Perché la chiesa dice “no” almatrimonio omosessuale

la voce del santo Padre pag. 6

baluardo in difesa del Sacramentodel Matrimonio, che porta in sé labellezza di una scelta definitiva,fondamento di una vita felice.

aBBiate il coraggio di essere Felici!Così, infatti, Papa Francesco hadetto ai giovani radunati a Rio deJaneiro: «Dio chiama a sceltedefinitive [...]. Alcuni sono chiamati asantificarsi costituendo una famigliamediante il Sacramento delMatrimonio. C’è chi dice che oggi ilmatrimonio è “fuori moda”. É fuorimoda? [No...]. Nella cultura del provvisorio, delrelativo, molti predicano chel’importante è “godere” il momento,

che non vale la pena di impegnarsiper tutta la vita, di fare sceltedefinitive, “per sempre”, perché nonsi sa cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essererivoluzionari, vi chiedo di andarecontrocorrente; sì, in questo vi chiedodi ribellarvi a questa cultura delprovvisorio, che, in fondo, crede chevoi non siate in grado di assumerviresponsabilità, crede che voi nonsiate capaci di amare veramente. Ioho fiducia in voi giovani e prego pervoi. Abbiate il coraggio di “andarecontro corrente”. E abbiate anche ilcoraggio di essere felici!».

il matrimonio è un mistero grande!Nell’omelia del 6 settembre, a CasaSanta Marta, Papa Francesco hasottolineato che «Gesù ci fa vedere ilrapporto fra Lui e la Chiesa comenozze. Penso che questo proprio sia ilmotivo più profondo perché la Chiesacustodisce tanto il Sacramento delmatrimonio e lo chiama Sacramentogrande, perché è proprio l’immaginedell’unione di Cristo con la Chiesa».Il Matrimonio è dunque un misterogrande (Ef 5,23) nel quale avviene latrasmissione ai figli dei valorifondamentali.

trasmettere ai Figli i valori

A questo proposito, Papa Francescoha inviato un Messaggio aipartecipanti alla Settimana Nazionale

della Famiglia promossa dallaConferenza Episcopale del Brasile.Come già espresso nell’enciclica“Lumen Fidei”, il Papa ha ribaditoche i genitori sono «i primicollaboratori di Dio nell'orientamentofondamentale dell'esistenza e nellagaranzia di un buon futuro» e,dunque, per contrastare una«cultura dello scarto, che relativizzail valore della vita umana».«I genitori sono chiamati atrasmettere, con le parole esoprattutto con le loro opere, le veritàfondamentali sulla vita e l’amoreumano, che ricevono una nuova lucedalla Rivelazione di Dio», si legge nelMessaggio. In particolare, essi «sono chiamati atrasmettere ai loro figli laconsapevolezza che la vita deveessere sempre difesa, sin dal grembomaterno, riconoscendovi un dono diDio e garanzia del futurodell'umanità, ma anche nella curadegli anziani, specialmente dei nonni,che sono la memoria viva di unpopolo e trasmettono la saggezzadella vita». Le famiglie potranno essere, così,«le più convincenti testimoni dellabellezza dell'amore sostenuto ealimentato dalla fede».Potrà mai essere considerato “fuorimoda” un dono così grande?

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Spir

itua

lità

Rio de Janeiro, nello studio di“Radio Cattedrale”. Ilgiornalista chiede a Papa

Francesco se e quanto è importantela famiglia oggi. «La famiglia -risponde il Papa - è importante, ènecessaria per la sopravvivenzadell’umanità. Se non c’è la famiglia,è a rischio la sopravvivenza culturaledell’umanità. La famiglia, ci piaccia ono, è la base».Questo pensiero non interessa soloil credente, ma anche tutte lepersone di buona volontà, tutticoloro che cercano il bene dellacomunità civile. Nel Messaggio per la 47a Settimana

Sociale dei Cattolici Italiani, PapaFrancesco ha detto che «comeChiesa offriamo una concezione dellafamiglia, che è quella del Libro dellaGenesi, dell’unità nella differenza trauomo e donna, e della sua fecondità.In questa realtà, inoltre, riconosciamoun bene per tutti, la prima societànaturale, come recepito anche nellaCostituzione della Repubblica Italiana.Infine, vogliamo riaffermare che lafamiglia così intesa rimane il primo eprincipale soggetto costruttore dellasocietà e di un’economia a misurad’uomo, e come tale merita di esserefattivamente sostenuta». Per questo la Chiesa si pone come

Il Matrimonio cristiano èfuori moda?

«Nella cultura delprovvisorio, del relativo,molti predicano chel’importante è “godere” ilmomento, che non vale lapena di impegnarsi pertutta la vita, “per sempre”,perché non si sa cosariserva il domani. Io,invece, vi chiedo di essererivoluzionari, di andarecontro corrente».

di p. Marco Rinaldi

Il peNSIerO dI papa FraNceScO Sulla FaMIglIa crIStIaNa

La voce del Santo Padre

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Anche gli sposi sono chiamati alla santitàdi Luisa Scipionato

«L’arte di vivere insieme si impara!»

la vIta del ServO dIdIO aleSSaNdrO

NOttegar, cON leSue Scelte dI vIta

evaNgelIche, dIveNta eSeMpIO perMOlte cOppIe dI SpOSI

tutto lì, nella mente e nel cuore chedobbiamo essere coerenti». E nel suocuore c’era il desiderio sincero di vi-vere in comunione con Gesù.«Quando rinuncio a me stesso peramore a te, allora è il momento in cuiti amo di più!». E con grande convin-zione mi ripeteva spesso: «Dob-biamo chiedere al Signore la fame e

la sete di Lui e della sua Parola per-ché, se avremo fame e sete di Lui, al-lora berremo alla fonte dellasalvezza, altrimenti saremo come iricchi, i sazi».

la caPacità di amare

Staccato totalmente dal denaro edalla carriera, Alessandro deside-

Nel mio diario, nel 1971, scri-vevo così: «La nostra casadeve essere accogliente!

Quando uno entra in casa nostradeve sentirsi bene come fosse acasa sua» e con Alessandro mette-vamo la chiave di casa all’esternodella porta per essere più acco-glienti.

l’accoglienza

Per Alessandro tutto doveva esserevissuto con intensità d’amore. Di-ceva infatti: «Nulla va vissuto nellasuperficialità perché tutto è eterno!».Così quanti lo incontravano, nellasemplicità dei suoi gesti del tuttonormali e mai ostentati, percepi-vano un qualcosa “in più”, un sen-tirsi accolti e voluti bene in modopersonale!

la Purezza a Partire dai Pensieri

Alessandro ha vissuto con grandeforza la castità matrimoniale,avendo capito che essa è fonda-mentale per un rapporto di fiducia edi vero amore nella coppia. «Il domi-nio, il controllo della fantasia!!! È dalì che nasce l’impurità; è prima di

«Nulla va vissuto nella superficialità perché tutto è eterno!»

Siamo sposati da 8 anni, abbiamo 2 bimbi

e da qualche anno facciamo parte della

Comunità Esterna della Regina Pacis. La cosa

che ci ha affascinato di più è stata la storia

della famiglia Nottegar. Uno degli aspetti che

ci hanno colpito, e che abbiamo voluto provare

a fare nostro, è stato quello dell'accoglienza.

Chi entrava nella loro casa si sentiva a proprio

agio, servito e ascoltato. Anche la nostra

famiglia cerca di essere aperta. C’è sempre

qualcuno che viene a trovarci, che resta a cena

da noi, a volte si ferma con noi la notte,

soprattutto i giovani. Cerchiamo di farli sentire

a casa. È bello quando i bimbi li chiamano zii

e chiedono di loro quando per qualche tempo

non vengono a trovarci. C’è sempre un pasto o

qualcosa da mangiare per chi bussa alla

nostra porta e, se non può rimanere, gli

facciamo un fagotto da portare a casa. Ci

sentiamo fratelli in Gesù e tutti preghiamo per

chi tra noi è più in difficoltà! L'esempio di

Alessandro e Luisa è uno sprone forte per la

nostra famiglia per tutte la famiglie che

vogliano mettere in pratica il Vangelo.

rava incontrare Cristo nei poveri.«Abbiamo il Signore nell’Eucaristia:dobbiamo vederlo nei nostri fratelli,curarlo nei nostri fratelli. Chiedere alSignore di riconoscerlo nel fratello».Ma non ha vissuto questo solo con ipoveri del Brasile, ma anche conquanti, magari in modo inconsape-vole, lo hanno fatto soffrire. Nella

sua vita, infatti, ha vissuto gesti diperdono davvero eroici, coerentecon quanto andava dicendo in varieoccasioni: «Ci vogliono i fatti, le parole non bastano più!»

il servizio

Alessandro serviva con gioia e senzafarsi notare! Era sempre il primo ad

alzarsi perché sapeva vedere i biso-gni degli altri. «Cristo è la completarealizzazione dell’uomo [...]. Con Cri-sto l’uomo dà il meglio di sé», diceva.Così Alessandro ha realizzato queldesiderio che avevamo espresso in-sieme: «Signore, fa’ che tutta la no-stra vita sia una risposta d’amore altuo Amore».

TESTIMONIANZE

CI HA COLPITO L’ACCOGLIENZA...

alessandro e luisa nella casa di anaurilândia

Ci siamo sposati nel 1984, magià qualche mese dopo ci man-

cava qualcosa. Nell’ottobre del1984 siamo stati invitati al gruppodi preghiera nella casa di Alessan-dro e Luisa. Abbiamo cominciato a sperimen-tare quanto era grande l’Amore delSignore per noi e abbiamo capitoche, abbandonandoci a Lui, il suoAmore avrebbe trasformato la no-stra vita di coppia e guidato passodopo passo tutta la nostra vita.

In quegli anni abbiamo avuto lagrazia di conoscere personalmenteAlessandro, che tutti i martedì ciaspettava sulla soglia di casa e ciaccoglieva con tanta umiltà e sem-plicità.Pareva che vedesse riflessa, in cia-scuno di noi, l’immagine di Gesù, avolte sofferente, a volte triste, avolte bisognosa di tanta consola-zione... e Alessandro aveva vera-mente una parola di conforto esperanza per ognuno di noi.Vogliamo ringraziare il Signore perquesti anni di matrimonio e ancheper aver conosciuto Alessandro ela sua famiglia.

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Arrivare alla scelta della “Rego-lazione Naturale della Ferti-

lità” (RNF) è stato per noi un donoche abbiamo ricevuto dall’esem-pio di Alessandro e Luisa. Siamoconvinti che la RNF corrisponda alprogetto di Dio sulla sessualitànel matrimonio e al bene per glisposi. Donazione di sé e acco-glienza dell’altro nella sua com-pletezza, nell’accettazione di tuttala sua persona. La fertilità, infatti,non viene soppressa, ma studiatae rispettata. La disponibilità al-l’accoglienza di una nuova vita èuna scelta ponderata, condivisa evissuta nella gioia di sentirsi nellemani di Dio, fonte della vita. I periodi di continenza sono statiper noi momenti nei quali coltivare

maggiormente il dialogo, la pre-ghiera di coppia, il servizio reci-proco, l’apertura agli altri.Un’occasione per riscoprireaspetti importanti della vita dicoppia. La RNF diventa, quindi,uno stile di vita, una scelta contro-corrente e “impegnata”, che ciaiuta a maturare come singoli ecome coppia e a superare il nostroegoismo. Abbiamo consacrato ilnostro matrimonio e anche la no-stra sessualità alla Madonna,chiedendole di aiutarci a crescerenell’amore, a rispettarci e a cam-minare insieme come sposi versoGesù.

TESTIMONIANZE

Siamo una famiglia dellaComunità Esterna della

Regina Pacis di Verona.Abbiamo avuto la grazia diconoscere Alessandro e Luisa edi partecipare al gruppo dipreghiera, che si ritrovavanella loro casa.Alessandro era veramente unuomo ricco di valori e di virtù,ma la sua capacità di perdono,che consisteva nel dimenticarele offese, amare e benedire chilo offendeva, ci ha sempretoccato profondamente e ci hainsegnato a vivere il perdonosoprattutto in famiglia e nellenostre relazioni con gli altri.Nella nostra famiglia, sequalcuno sbaglia perché haalzato la voce o è stato bruscoo ha combinato qualchemalanno, chiede scusariconoscendo il proprio sbaglio.È un perdono semplice, che ciaiuta a diventare umili e asorridere dei nostri limiti.Grazie all’intercessione diAlessandro e attraverso ilperdono, il Signore ci hadonato la grazia di riallacciarerapporti incancreniti da anniper motivi economici.È bello ricordare che, come èscritto nella Piccolissima Via,“Ogni volta che tu perdoni“rompi” il cielo e fai caderesulla terra una cascata digrazie…” e queste meraviglie ilSignore le sta compiendo ognigiorno nella nostra famiglia.

Libro della Genesi, capitolo1, ver-setto 27: “Dio creò l'uomo a sua

immagine; a immagine di Dio lo creò;maschio e femmina li creò”. La defini-zione dell’essere umano è data,quindi, dalla complementarità dei duesessi. In questi ultimi mesi questa ve-rità, che noi conosciamo dalla DivinaRivelazione, è fortemente messa in di-scussione. Nel Catechismo dellaChiesa Cattolica, all’articolo 2357,troviamo scritto: “[…] Appoggiandosisulla Sacra Scrittura, che presenta lerelazioni omosessuali come gravi de-pravazioni, la Tradizione ha sempre di-chiarato che «gli atti di omosessualitàsono intrinsecamente disordinati».Sono contrari alla legge naturale. Pre-cludono all'atto sessuale il dono dellavita.”Importante sottolineare che sono gliatti omosessuali a essere disordinati,ma la Chiesa non esprime alcun giu-dizio sulla persona omosessuale. L’Ar-civescovo di León ha affermato che“la posizione della Chiesa nel Catechi-smo sugli omosessuali segnala chequesti hanno i diritti propri di ogni per-sona umana e non sono esclusi dallaChiesa o scomunicati”.Il 23 luglio 1992 la Congregazioneper la Dottrina della Fede pubblicavatalune indicazioni, nelle quali affer-mava tre principi essenziali: a) non esiste un diritto all’omosessua-lità; b) non si può trattare l’omosessualitàalla stregua di una questione razziale; c) la condizione omosessuale non puòessere la base di diritti. Al numero 16si legge: “La Chiesa ha la responsabi-lità di promuovere la vita della famigliae la moralità pubblica dell'intera so-

cietà civile sulla base dei valori moralifondamentali, e non solo di proteg-gere se stessa dalle conseguenze dileggi perniciose”.Proprio per questo motivo, varie voltemolti Vescovi si sono espressi su que-sto tema.Nel luglio del 2012 il cardinale AndréVingt-Trois, arcivescovo di Parigi, haaffermato che “il matrimonio non è unmezzo per riconoscere l’autenticitàdei legami tra due persone che siamano. È un istituto sociale che assi-cura nel miglior modo possibile l’edu-cazione dei bambini”.Fuori dei confini della Chiesa Cattolica,riportiamo l’intervento dell’ex GranRabbino di Francia Gilles Bernheim(dimessosi in seguito ad accusa di pla-gio), che nel Saggio “Quello chespesso si dimentica di dire” afferma:“La tesi del matrimonio per tutti quelliche si amano non regge […]. Peresempio, una donna non può sposaredue uomini per il motivo che ama tuttie due… O ancora, un padre non puòsposare sua figlia anche se il loroamore è unicamente paterno e filiale”.E prosegue: “il matrimonio non è uni-camente il riconoscimento di unamore. È l’istituzione dell’alleanzadell’uomo e della donna con la succes-sione delle generazioni [...]. In questosenso è un atto fondamentale nellacostruzione e nella stabilità tanto degli

individui che della società”.E sulla possibilità per una coppia omo-sessuale di adottare dei figli, il vescovodi Versailles, Mons. Eric Aumonier, ap-punta: “In questo caso è il bene delbambino che ci preme far valere. Nonc’è un diritto al figlio, ma un diritto delfiglio da difendere e da promuovere”. Gilles Bernheim sostiene che “Amareun bambino è una cosa, amare unbambino di un amore strutturante èun’altra. [...] Tutto l’affetto del mondonon è sufficiente, in effetti, a formarela struttura psichica di base che ri-sponde al bisogno delbambino di sapere dadove viene... Ha bisognoper tale ragione di sa-pere che proviene dal-l’amore e dall’unionetra un uomo, suopadre, e una donna, sua madre, gra-zie alla differenza sessuale dei suoi ge-nitori”.Concludiamo con le parole di Mons.Aguiar Retes, Arcivescovo di Tlane-pantla e presidente della Conferenzadell’Episcopato Messicano, il quale hasegnalato che “la Chiesa cattolica nonviola lo Stato laico né vuole farlo, nédemonizza l’omosessualità o è omo-fobica. La Chiesa vuole uno Stato laicoche garantisca le condizioni di libertàper tutti, indipendentemente dalle ca-ratteristiche di ogni persona”.

PER APPROFONDIRE PUOI LEGGERE:- Catechismo della Chiesa Cattolican. 2357-2359

- Congregazione per la Dottrinadella Fede, Alcune considerazioni concernentila risposta a proposte di legge sulla non discri-minazione delle persone omosessuali.

Gilles Bernheim, Quello che spesso si dimenticadi dire, Ed. Belforte - CulturaCatttolica.it

ALESSANDRO SAPEVAPERDONARE Le ragioni di un NO

PERCHÉ LA CHIESA DICE “NO” AL MATRIMONIO OMOSESSUALE

?di p. Marco Rinaldi

APPROFONDIMENTO

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UNA SCELTACONTROCORRENTE

ABBIAMO CONOSCIUTOALESSANDRO

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Stor

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ella

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unità

“ “sandro era Per me

il sole ed io

il suo Fiore

Il fidanzamento di Sandro e Luisa

“solo Più tardi, una volta sPosati, avremmo caPito Perché il signore

avesse Permesso tanti ostacoli al temPo del Fidanzamento”.

INIZIAMO CON QUESTO NUMERO

IL RACCONTO A PUNTATE

DELLA STORIA DELLA NOSTRA

COMUNITÀ, STORIA DI AMORE E

DI CROCE, DI FEDELTÀ DI DIO

E DI PROVVIDENZA.

“voglio cantare la misericordia e la tenerezza di dio, voglio essere un segno

di sPeranza Per tutti. se lui si è chinato su di me ed ha attirato a sé una Povera

donna quale sono io, Piena di limiti e di resistenze, quanto Più attirerà a sé

tutti quelli che avranno un Po’ di docilità e di desiderio di lui?”

Una storia meravigliosa!

L’ultimo giorno dicarnevale del ‘67era un pomeriggio

freddo, bigio e pienodi umidità e per tuttii “Soci Costruttori”(Associazione di stu-denti che operavano infavore dei poveri)l’appuntamento era acasa di Giuliana.Nella sala, stretta eingombra di mobili,eravamo una trentinadi ragazzi, tutti par-lavamo concitati edeuforici per un pro-

getto da realizzarenell’estate succes-siva. In un angolo, se-duto a lato dellacredenza, c’era un ra-gazzo che sorridevaguardandosi in giro,timido.Provai un’istintivatenerezza e mi diressiverso di lui.“Ciao, come ti chiami?Da dove vieni?”“Alessandro, sono stu-dente di teologia,vivo a Roma presso iServi di Maria, sono

stato in Francia con iSoci, l’estate scorsa,a lavorare per i baraccati”.Scoprii che abitavapoco lontano da casamia, perciò ritornammoinsieme e nel la-sciarci ci scambiammogli indirizzi.Dopo qualche tempo, lamamma di Sandro sisentì male e venne por-tata in ospedale dovepurtroppo, nel giro diun mese, se ne andò.Sandro non tornò più a

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Roma. Si mise a lavo-rare i campi con isuoi e intanto riflet-teva.In seguito Sandro siiscrisse alla facoltàdi Medicina, in vistasoprattutto di una fu-tura missione in fa-vore dei poveri.Cominciammo a frequen-tarci, a pregare in-sieme, a mettere tuttonelle mani del SignorechiedendoGli di unirciin matrimonio e direnderci Suoi testi-moni, se questafosse stata la Suavolontà. Intanto lasituazione in casasua si fece diffi-cile, perché anchesuo padre si ammalò, ea rendere quel momentoancora più pesante cipensarono i miei conla loro ferrea opposi-zione al nostro amore.

“Ma, Luisa, ragiona:Sandro ha appena ini-ziato l’università!”.Ci fidanzammo il 30settembre del ‘69 etutte quelle prove nonfecero che confermarcinell’amore reciproco enella decisione di vi-vere per sempre in-sieme. Solo più tardi, unavolta sposati, avremmocapito perché il Si-

gnore avesse permessotanti ostacoli altempo del fidanza-mento. Voleva consoli-dare in noi lacertezza che avevamo

scelto liberamente,contro tutti, diunirci per sempre inmatrimonio. E nelle

crisi, che normal-mente si verificanoin ogni matrimonio,è necessario riper-correre sempreall’indietro la viaper ritrovare leragioni profondeche ci hanno con-

dotto l’uno versol’altra, per recupe-rare così l’amoredegli inizi.Sandro era per me ilsole ed io il suofiore.Sandro, sul manubriodel suo “Ciao”, mi la-sciava ogni giorno unpiccolo fresco messag-gio d’amore: “Ti amo eti amerò sempre, myflower, your sun”.Il nostro fu un fidan-zamento breve. Dobbiamo ringraziareil Signore per l’amoreforte e puro di queltempo. Un amore basatosulla fiducia, sul ri-spetto e su una grande

Stor

ia d

ella

com

unità libertà. Eravamo li-

beri davanti ai nostriamici (che osannavanoalla necessità di “co-noscersi” prima delmatrimonio), liberidai condizionamentidel mondo, liberi divoler scegliere il Si-gnore e di camminareintegri davanti a Lui.Sapevamo che in cambiodi questa scelta Eglici avrebbe colmati dibenedizioni e datocome premio una fidu-cia cieca l’uno nel-l’altra.Rivedo le nostre lun-ghe passeggiate allasera, mano nella mano,a parlare, a guardarele stelle e a sognare.Mi si allargava ilcuore quando Sandro,

con dolcezza, affer-mava: “Avremo una casaaperta e accogliente;chi vi entrerà dovràsentirsi bene come acasa sua e poi, quandosarò laureato, parti-remo per il Terzo Mondoe andremo a servire ipoveri, gli ultimi”.Ed ancora: “Non pos-siamo rimanere indif-

ferenti davanti allasofferenza disumanache esiste nel mondo;se il Signore ci hadato dei talenti dob-biamo condividerli congli altri. Offriremotre anni della nostravita, perché anche ipoveri siano felici”.Eravamo decisi a guar-dare insieme all’oriz-zonte della vita, conil cuore di Cristo.“A me non interessano néla carriera, né i soldi- diceva Sandro - ; stu-dio per prepararmi aservire meglio Cristoe i miei fratelli!”.Allora lo abbracciavoteneramente, ero fieradi lui.

...continua

“Non possiamo rimanere indiffe-renti davanti alla sofferenza disu-mana che esiste nel mondo; se ilSignore ci ha dato dei talenti dob-biamo condividerli con gli altri”

La storia della Famiglia Nottegar e della Comunità Regina Pacis, da essa fondata, è rac-contata in un bellissimo volume intitolato “Piccoli come bambini”, scritto in modo appassionante dalla mano di Luisa Scipionato, moglie del Servo di Dio AlessandroNottegar. Tramite questo libro, si sono operate conversioni e addirittura nuove entrate

in Comunità. Il testo - che è stato tradotto anche in portoghese e in ungherese- ha avuto una diffusione insospettata e in pochi anni si è esauritoe per questo abbiamo stampato la seconda edizione. Il racconto apuntate della storia della Comunità è tratto da questo libro. Se vuoi leggere in modo integrale la storia, puoi richiedere il librocontattando la Comunità.

Il libro che racconta la nostra storia

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“Cari giovani,con voi

entra il futuro nel mondo”

Tre milioni di giovani alla Giornata Mondiale dellaGioventù a Rio de Janeiroper testimoniare la propriafede e ricevere il mandato:“Andate e fate discepolitutti i popoli”.Una folla composta e partecipe, che si è strettain un solo abbraccio alPapa, che li chiamava a portare a tutti la gioia dellavita cristiana.

La famiglia Regina Pacis è stata pre-sente alla Giornata Mondiale della Gio-ventù con due pullman di giovani delle

Comunità del Ceará (Fortaleza e Quixadá) edi Feira de Santana. Sono stati nove giorni dipellegrinaggio, nei quali la presenza del Si-gnore e l’intercessione del nostro caroSandro sono state tangibili; giorni in cui ivari avvenimenti vissuti insieme son servitiper ricordarci che il cammino della vita,tante volte pieno di sfide, è sempre luogodella manifestazione dell’Amore di Dioper noi.Affrontare la pioggia, il freddo, la stan-chezza; la sfida di far morire la nostra volontàin vista del bene comune; affrontare code in-finite, ... tutto diventava piccolo ogni voltache potevamo sentire l’allegria senza fine dipiù di 3 milioni e mezzo di voci che riechieg-giavano nella città, ogni volta che potevamocontemplare il sorriso generoso delle famiglieche ci hanno accolto nelle loro case e nei loro

«Sono venuto anche io peressere confermato nella miafede dall'entusiasmo dellavostra fede. Il vescovo chedeve risolvere i problemi si puòrattristare. Che brutta cosa unvescovo triste! Affinché la miafede non sia triste son venutoqui per farmi contagiare dalvostro entusiasmo».

Papa Francesco

Rio2013 - il Papa e i giovani alla JMJ

di Maria Granuzzo

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2013 cuori, ogni volta che, anche se schiac-

ciati tra la folla, abbiamo potuto ve-dere e sentire il servo del Signore, ilnostro caro Papa Francesco! è pas-sato vicino a noi, ci ha abbracciatocon lo sguardo,con il silenzio... ci haamato e ci ha mandato in missione.Alcune cose ci hanno colpito molto inquei giorni... tantissimi giovani, ditante nazionalità, insieme sulla spiag-gia o mentre camminavano per le viea professare un’unica fede e a gridare:“Questa è la gioventù del Papa!”. Il si-lenzio nella spiaggia di Copacabanamentre si seguiva la Via Crucis. In unmondo in cui il chiasso della vitaaliena l’uomo, tre milioni di giovani sifermano, tacciono per ascoltare il Si-gnore e la Sua Sofferenza nelmondo... e pregano! E le parole delPapa sono rimaste nei cuori dei gio-vani: ascoltare la voce di Gesù che an-cora oggi continua a chiamarci aseguirlo da vicino; rendersi disponibiliad essere protagonisti di una trasfor-mazione della società; uscire da noistessi per andare incontro ad altri gio-vani che ancora non conoscono Gesù.E poi, oltre alle sue parole, quello checi è rimasto nel cuore della personadel Papa è stata la sua grande umiltàe semplicità.Ecco, con i giovani, vogliamo acco-gliere l’invito del Papa e insieme conlui “uscire” per portare la Buona No-tizia del Vangelo a tutti quanti Eglivorrà inviarci. Papa Francesco ci hadetto: «Andate, senza paura, per ser-vire... Cari giovani, Gesù Cristo contasu di voi! La Chiesa conta su di voi! IlPapa conta su di voi!... Cari giovani...attraverso di voi entra il futuro nelmondo». E noi, con i giovani, vo-gliamo gridare: “Siamo la gioventù del Papa, dellaChiesa, di Cristo!”.

«È smisurata la gioiache sento nel potereessere Chiesa e gri-dare: “La Chiesa è viva!La Chiesa è giovane!” epoter fare mio l’appellodi Papa Francesco:“Va’ e ricostruisci lamia Chiesa”.»

«Le parole del Papa “Igiovani sono la po-tenza della Chiesa” mihanno dato forza. LaJMJ mi ha dato nuovoslancio, un desiderionuovo, direi quasi unanecessità, di evangeliz-zare.

Ho visto Cristo nellapersona del SantoPadre. Lui andava in-contro ai poveri, agliammalati e ai biso-gnosi. Così, ho capitoche siamo chiamati afarci santi e a evangeliz-zare con la nostra vita.

La JMJ per me è, econtinua ad essere, laGiornata della spe-ranza: speranza perquanti erano presentia Rio, e per tutto ilmondo, soprattuttoper quelli che nonhanno fede.

Nonostante il freddo,la pioggia e i disagi, èstata un’esperienzabellissima di vera Pen-tecoste. Tutti quei gio-vani erano lì per Cristo,uniti al successore diPietro che ci ha edifi-cati con il suo esempio.

La persona del Papa ciha veramente portatoa Dio. Siamo tornati daquesta JMJ pieni digioia e di voglia di lavo-rare per Cristo, con ildesiderio nel cuore divivere più radical-mente il Vangelo.

Aline

Kaio

fra Jonas

Eduardo

Julio Cesar

fra Almir

Le fotografie della jmj Rio2013

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formazione ricevuti, c’è anche chi hascelto strade sbagliate. Alcuni exalunni sono stati o sono in prigione(droga, furto...). Nonostante questo, irisultati ottenuti in questi anni ci sti-molano ad andare avanti con la cer-tezza che vale la pena aiutare questipiccoli.

nel centro inFantile...Anche al Centro Infantile Dr. Alessan-dro Nottegar abbiamo “dato i nu-meri”!Il Centro è statoinaugurato il11/02/1992 e da al-lora sono stati ospi-tati 534 bambini.44 sono stati adot-tati e attualmente ci sono 15 piccoli.Nella nostra struttura, in questi 23anni, hanno lavorato 264 persone, convarie funzioni : insegnanti, bidelle,cuoche, segretarie, ufficio in generale,manutenzione, muratori, guardianinotturni, portineria e altro.Attualmente abbiamo 36 dipendentistipendiati da noi, più di 18 stipendiati

dal Comune tramiteuna convenzione.

dio è davvero

grande!Guardando a tuttiquesti numeri, non

possiamo rimanere indifferenti da-vanti alla Provvidenza di Dio e alla Suafedeltà di ogni giorno. É la Sua mano che guida ogni dettaglioe provvede ad ogni grande o piccolanecessità. Davvero il Signore è grande e compiemeraviglie nonostante la nostra po-vertà. Siamo grati a Lui e a voi che ci accom-pagnate in questo Sogno.

Quixadà

AQuixadá “diamo i numeri!”Non preoccupatevi, nonsiamo impazziti! Il fatto è

che in questi ultimi mesi ci siamotrovati a dover fare un lavoro di ar-chivio, per sistemare tutti i dati deibambini che sono stati accolti nellanostra “Creche”. Più scrivevamo inomi dei bimbi, più cresceva in noila meraviglia per tutti i miracoli cheil Signore ha compiuto in questi 23anni di missione. Volevamo condivi-derli con voi che, attraverso la vo-stra generosità e adozioni adistanza, fate parte di questo pro-getto di Dio per i suoi piccoli.

nella scuola...Ogni mattina arrivano 409 bambini.Dall’apertura della scuola, nell’ago-sto del 1990 ad oggi, in totale ab-biamo dato la possibilità di studiarea circa 9200 alunni, contando tuttigli studenti che accogliamo ognianno.Solo a partire dal 2001 si è conclusoil primo ciclo delle medie e perciò

dal 2001 al 2012 sisono diplomati287 ragazzi. Deinostri alunni dellemedie, più di 60 sisono laureati ostanno facendo

l’università; molti stanno lavorandoin buoni posti di lavoro; 5 ex alunnestanno attualmente lavorando nellanostra scuola, 4 come insegnanti e1 in ufficio. Tra i nuovi alunni di que-sti ultimi anni, 47 sono figli di exalunni.

alcuni dati negativi

Purtroppo, ci sono anche dati nega-tivi, perché, se c’è chi ha saputo ap-profittare bene dello studio e QUANTI BAMBINI SONO STATI ACCOLTI

IN QUESTI 23 ANNI DI PRESENZA DELLA COMUNITÀ A QUIXADÀ? I DATI CHE ABBIAMO RACCOLTO FANNO GIRARE LA TESTA!

Numeri da capogiro!di Anna Rita Rancan

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tirocinanti sono studentesse dipedagogia che il municipio, inaccordo con la Facoltà, mandanelle scuole convenzionate che nefanno richiesta.

una diFFicoltà inasPettata

Durante questo anno ci siamotrovati in una grossa difficoltà: allaripresa delle lezioni, dopo levacanze, non c’erano ancora letirocinanti, che sono unaiuto indispensabile per lemaestre e, poiché laprovvidenza tardava adarrivare, la dispensa erapraticamente vuota. Cosìsiamo stati costretti aritardare l’apertura dellascuola.Chiedendo uno sforzogrande a tutti econfidando che la grazia delSignore non avrebbe tardato,abbiamo riaperto i battenti, anchese mancava del personale e glialimenti non erano sufficienti perdar da mangiare ai bambini.

la Provvidenza ci ha stuPiti! Il Signore, però, ha volutopremiare la nostra fede e, dopo

due settimane di sacrifici e dipreghiere da parte dei bambini, laProvvidenza ci ha lasciato a boccaaperta! Sono arrivate tutte le tirocinantinecessarie, addirittura una in più, ebenefattori vecchi e nuovi si sonoimpegnati ad aiutarci con glialimenti, finanziando anche alcunilavori di manutenzione che eranonecessari già da tempo.

due Fratellini molto Provati dalla

soFFerenza

Storie di vita, storie di sofferenza,come quella di due fratellini cheabbiamo accolto la settimanascorsa.La nonna, dopo aver chiesto inaltre scuole, è venuta da noisupplicando un posto per i suoi due

nipotini e, pur non avendo lapossibilità di accogliere altribambini nelle classi perché giàpiene, dopo aver ascoltato la storiadi questi due fratellini, “ci siamostretti un po’” e abbiamo deciso difare un’eccezione.La madre è stata arrestata, sembraper furto, e si trova in carcere. Ilpadre non vuole occuparsi dei figlie pare coinvolto nel traffico della

droga. La nonna, disperata, hachiesto il nostro aiuto. Ifratellini sono moltoattaccati tra loro e labambina sta facendo faticaad adattarsi alla scuola, madal suo comportamentoribelle si intuisce che questosuo modo di fare è frutto disofferenza che certamente

l’ha segnata.Ringraziamo il Signore che ci usa,nonostante la nostra povertà,come strumento del suo amore perquesti suoi figli che, nella Sua casa,trovano sempre un posto, echiediamo a Lui la grazianecessaria per incontrarlo edamarlo nel volto di chi porta i segnidella Sua sofferenza.

Pur non avendo la possibilità diaccogliere altri bambini, dopoaver ascoltato la loro storia, “cisiamo stretti un po’” e abbiamodeciso di fare un’eccezione.

Da circa dodici anni, ognigiorno, la nostra scuola diFeira apre le porte

accogliendo 150 bambini dellafavela che si trova vicina allaComunità, nel “bairo Renascer”. I

bambini sono divisi in sei classi, inbase all’età, e ogni classe accogliedai 23 ai 25 bambini. In ogni classeci sono due insegnanti: la titolare,regolarmente assunta dallaComunità, e una tirocinante. Le

Vedere Gesùnel volto di chi soffre

LA BELLEZZA DISERVIRE CRISTO NEINOSTRI FRATELLI PIÙPOVERI E BISOGNOSI,GUIDATI DALL’AIUTOCOSTANTE DELLADIVINA PROVVIDENZA

Feira de Santana

di sr Kassia da Feira

Mis

sion

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Seguendo i passi del nostrofondatore, il dr. AlessandroNottegar, nel servizio dei più

poveri, la Scuola Regina Pacis diFortaleza ha la missione di educaree dare una formazione umana, cul-turale e spirituale.

mia mamma mi voleva Bene...In un gesto d’affetto, un’insegnanteabbracciò una bambina di 5 anni, di-cendole che le voleva bene; la biri-china la sorprese chiedendole: “Zia,tu morirai: lo sai?”. Sorpresa, l’inse-gnante domandò: “Perché?”. E labambina rispose: “La mia mammami voleva bene ed è morta; tuttiquelli che dicono di volermi bene,muoiono!”. La piccola ha perso lamadre, vittima del virus HIV, alcunimesi fa. Adesso vive in una casad’accoglienza in cui vengono ospi-tati bambini portatori del virus HIVo i cui genitori sono portatori di que-

sto virus. Dalla sua reazione a unsemplice gesto d’affetto, si capiscecome questa bambina sia segnatadal dolore e come sia necessario perlei un supporto spirituale e anchepsicologico.

vorrei conoscere mio PaPà

Un’altra bimba espresse il desiderioprofondo di conoscere suo padre,che aveva abbandonato la madrequando lei era ancora in tenera età.Insieme a sr. Barbara recitò un’AveMaria per la sua famiglia.Un altro ancora, di cinque anni, cheabita in un orfanotrofio, diceva allasuora del suo desiderio di avere unafamiglia. Questo bimbo ha un com-

portamento aggressivo, è agitato,spesso è disobbediente; è un bam-bino che ha un profondo bisogno diattenzione e di amore.

come è imPortante questo lavoro!Buona parte dei bambini della no-stra scuola soffre del fatto di nonavere una famiglia stabile. Alcuninon hanno il padre, altri non hannola madre, altri ancora vivono con inonni; si può vedere nelle loro storieil bisogno di attenzione e ricono-sciamo nelle loro ferite Gesù, Inno-cente e Crocifisso. è molto importante questo lavorocon i nostri piccoli alunni e ci ren-diamo conto della reale necessitàche hanno di essere seguiti dalpunto di vista umano ma, principal-mente, nella trasmissione dei valorie della fede , poiché in molti casi essisentono parlare di Gesù solamentenella nostra scuola.

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FortalezaM

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oni

Sabato 31 agosto è stato ungiorno memorabile per noi: ab-biamo aperto la nuova scuola

materna Regina della Pace! Più preci-samente l’abbiamo inaugurata allapresenza del Nunzio Apostolico in Un-gheria S. E. mons. Alberto Bottari deCastello; del parroco della nostra par-rocchia, don András Pajor; delle mae-stre, dei genitori, dei bambini, dialcuni Fratelli Esterni e di alcuni amici,realizzando così un antico sogno dellaComunità e anche del compianto donTarnai Béla, il parroco che nel lontano1993 ci chiamò a servire gli anzianinella sua parrocchia di Budapest. Erainfatti suo grande desiderio che la Co-munità si prendesse cura anche deibambini della scuola materna, oltreche degli anziani abbandonati a sestessi. La cerimonia di inaugurazione, con labenedizione della casa, dei bambini,del personale che vi lavorerà, è statasemplice e profonda. É stato letto dalVangelo di Matteo quel brano doveGesú dice: “Lasciate che i bambinivengano a me e non glielo impedite,perché a chi è come loro appartiene ilRegno di Dio”; è stato ricordato il

dott. Alessandro Nottegar, che avevascelto come motto della sua esistenzail brano del Vangelo dove Gesùesclama in un impeto di gioia: “Ti be-nedico Padre... e le hai rivelate ai pic-coli”. Sì, i piccoli sono i prediletti diDio, i piccoli sono quelli che la Comu-nità accoglie di preferenza, perché inloro riconosce Gesù vivo e presente.Alessandro e Luisa, con il loro esem-pio, ci hanno insegnato ad accogliere,amare, servire i bambini e, prima ditutto, a imparare da loro l’innocenza,la semplicità e l’abbandono fiduciosoalla volontà del Padre per poter en-trare nel regno di Dio.Il Signore è venuto in nostro aiuto, ciha prevenuto, ha corretto i nostri er-rori, per permetterci di condurre inporto questa impresa che per tantianni è sembrata quasi impossibile. Un grazie particolare a Luisa, che hacreduto con forza a quest’opera e l’havoluta a dispetto di tutte le difficoltàe gli ostacoli iniziali. Grazie di cuore a tutti i volontari chesono venuti qui a lavorare per noi, anziper il Signore, perché senza di loroadesso questo piccola scuola maternanon ci sarebbe.

Budapest

Mis

sion

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“Lasciate che i bambini

INAUGURATA IL 31 AGOSTO LA NUOVA SCUOLAMATERNA DELLA COMUNITÀ REGINA PACIS A BUDAPEST.

Alcuni bambinidella nostra

scuola durante unmomento di festa

nella scuolamaterna

Bambini piccolisegnati dal dolore

vengano a me”

“Buona parte dei bambinidella nostra scuola soffredel fatto di non avere unafamiglia stabile”.

di sr Eva da Fortaleza

di sr Marta Rinaldi

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Che bello! Un’altrastoria!

Uffa, io voglioi pop-corn!

Le avventuredel dottor

SandroDisegni di Luis Garcia

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golo

dei

bam

bini

La grande festa di São João

Ad Anaurilândiala grande sagradi San Giovannidura per tutto ilmese di giugno etermina con unbuon pranzo incui il piattotipico èchurrasco (carne ai ferri),mandioca e riso.

È una bellagiornata di sole,tutti comincianoa entrare e asedersi aitavoli...Improvvisamentesi sente untrambusto alportone: ci sonomolti poveri infila che bussanoper entrare!

Senzadisprezzarenessuno,Sandro siferma un po'qui, un po' là epoi torna amangiare altavolo con ipoveri. Loro sisentono felicie mangiano digusto!

Venga,dottore, al tavolo

del Sindaco!

Moltogentile, ma siamo già

seduti con Zè da Radio ela sua famiglia.

Machi ha fatto entrare

questa gente? Hanno tuttiil loro biglietto!

Alessandro e Luisa avevano comperato tantibiglietti e li avevano distribuiti ai poveriperché anche loro potessero fare festa!

È molto povero e insieme a lui c’è la moglie Teresae i loro sei figli, tutti in fila con il loro biglietto perentrare alla festa. Che spettacolo!

Arrivano Sandro, la sua sposa Luisa e le figlie e sono invitati asedersi da quelli “dell'alta società” con le persone più importanti...

Solamente i ricchi possono gustare questo pranzosucculento. Il gruppo giovani serve in tavola peraiutare la parrocchia.

TocToc...Fateci entrare!

GnamGnam...

Che mangiata!

Luisa, curiosa, va a "spiare" e vede "ZÈ daradio" (lo chiamano così perché tiene sempreuna vecchia radio che porta con sé ovunque).

Wow! oggimangeremo di

gusto!!!

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All'ora stabilita, superato il controllodella Polizia, ci fanno entrare in unabellissima sala con una poltrona do-rata per il Santo Padre e degli stu-pendi quadri che mi lasciano a boccaaperta. Uno era “La pesca miraco-losa”: sembrava che i pesci saltasserofuori dal quadro.Noi ci disponiamo ai lati della sala e,come d'accordo, mi fermo in fondovicino alla porta. Dopo qualche mi-nuto vediamo entrare il Papa, accom-pagnato da un emozionatissimo donRenzo. Il Papa non vuole sedersi("Visto che voi rimanete in piedi,

resto in piedi anch'io") e il sacerdoteveronese comincia a presentare le at-tività della sua fondazione, “L’An-cora”. Il Santo Padre mostra diapprezzare il suo desiderio di servirei più poveri e conferma che "la caritàè il migliore investimento". Approfittando del fatto che sono unpo' nascosta e ho una sedia lì vicino,mi siedo un attimo, finché qualcunomi spinge: "Dai, Luisa, vai!". DonRenzo, infatti, interrompendo la pre-sentazione delle personalità presentinel suo gruppo, inizia a parlare alSanto Padre della nostra Comunità e

mi chiama là davanti. Questa proprionon me l'aspettavo! É una sorpresanella sorpresa! Prendo il santino diSandro, mentre Chiara mi segue conl'immagine della Regina Pacis (oggi èproprio la giornata di digiuno e pre-ghiera per chiedere il dono dellapace!). Il Papa ascolta la presentazione didon Renzo, prende il santino, ammirala nostra bella Madonnina e poi miguarda a lungo negli occhi: nei suoiocchi io vedo quelli di Gesù, colmi ditanta sofferenza, ma anche di tantasperanza. Mi ritrovo in ginocchio achiedere la sua benedizione per me eper tutta l'Opera. Torno al posto tutta rossa, il cuore mibatte all'impazzata e questa volta midevo sedere davvero per non cadere!Alla fine dell'udienza tutti si dispon-gono in fila per andare a salutare ilPapa. Io mi metto in fondo comed'accordo.In quel momento mi si avvicina un si-gnore molto distinto (che si presentacome il Capo della gendarmeria delPapa); gentilissimo, mi incoraggia atornare dal Santo Padre per conse-gnargli in mano la mia lettera.Quando usciamo dalla sala, siamotutti senza parole: ci sembra di aversognato! Chiara e io decidiamo diunirci alla folla riunita in piazza SanPietro per la veglia di preghiera e tro-viamo posto dietro l'obelisco, seduteper terra, vicino a un gruppo di fratifrancescani. Man mano che cala ilbuio sulla piazza, l'atmosfera si fa piùprofonda e raccolta, la gente pregadavvero il rosario col cuore: "Reginadella pace, prega per noi!". Se chiudogli occhi, mi sembra di essere a Med-jugorje. Così, nella preghiera, si calmal'emozione e nel mio cuore rimanesolo un grande "grazie" al Signore perquesta sua bellissima sorpresa!

I regali inaspettati si chiamanoanche sorprese e l'invito ad andaredal Papa è stata proprio una bellis-

sima sorpresa del Signore, arrivata tra-mite don Renzo Zocca e il dottorRomeo Pianon.Avevo programmato un pellegrinag-gio a Medjugorje insieme al nostrogruppo e ai miei nipotini; il Signore in-vece aveva in programma per me unviaggio a Roma per incontrare PapaFrancesco. Io e Chiara eravamo piuttosto titubanti( "Ma cosa andiamo a fare con un altrogruppo? Non saremo delle intruse?"),

finché Alessandro Tozzi ci ha spiazzatocon la sua solita serenità: "Se vi hannoinvitato, voi andate, senza farvi pro-blemi e senza avere pretese. Quelloche arriva è tutto regalato!" .E così sabato 7 settembre partiamo al-l'alba: destinazione Roma! Don Renzoci accoglie subito con tanta simpatia emi fa raccontare in pullman la storiadella nostra Comunità. Io mi mettod'accordo per tempo con Maura, cheorganizza tutto il viaggio e le dico: "Ioe Chiara stiamo in fondo al gruppoquando si fa la fila per andare a salu-tare il Papa".

Not

izie

Una bellissima sorpresa!

l’INcONtrO trapapa FraNceScO eluISa avveNutO Il7 SetteMBre 2013ha laScIatO INtuttI NOI uNagIOIa prOFONda.uNa SOrpreSaINaSpettata,dONO dI dIO pertutta l’OperaregINa pacIS.

di Luisa Scipionato Nottegar

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RINNOVO DELLE PROMESSE DELLA COMUNITÀ ESTERNALa Comunità Esterna è formata da coppie e laici che, avendo sentitola chiamata alla santità, vogliono realizzarla nella spirito e nelle operedella Comunità Regina Pacis, pur rimanendo nel mondo. Come ogni anno, la Comunità Esterna ha vissuto i propri Esercizi Spi-rituali a Vigo di Cavedine dal 14 al 18 giugno, approfondendo la vitadel Servo di Dio Alessandro Nottegar e il mistero dell’Eucaristia.Il 22 Settembre 2013, ben 76 Fratelli Esterni hanno solennemente rin-novato la loro appartenenza alla nostra grande Famiglia. Lodiamo ilSignore per questo dono immenso che ha fatto alla Sua Opera.

VENT’ANNI DI MISSIONE A BUDAPESTIl 7 ottobre 2013 la Comunità Regina Pacis ha festeggiato vent’anni dipermanenza a Budapest. Al mattino, il nostro fratello esterno MolnarImre ha raccontato come il Signore ha chiamato la Comunità ReginaPacis a lavorare in Ungheria e ci ha fatto rivivere con emozione i giornidel nostro arrivo a Budapest. Nel pomeriggio, alla fine della SantaMessa, celebrata nella parrocchia e presieduta da Mons. Alberto Bottaride Castello, nunzio apostolico, i bambini delle coppie che frequentanola Comunità insieme ai bambini della nuova scuola materna hanno com-mosso tutti incoronando la statua della Madonna.

GIOVANI IN MISSIONE!Questa estate è stata molto intensa per i nostri giovani: dopo unasettimana di “convivenza” vissuta insieme a Boscochiesanuova,siamo andati a Medjugorje per vivere l’intensa esperienza del Festivaldei Giovani . Dopo quei giorni di grazia, sei giovani sono partiti pervivere tre settimane in missione nelle nostre case in Brasile. Uno diloro ci ha scritto: «Il Brasile è un tempo che abbiamo dedicato a noistessi e al Signore. La povertà che c'è in Brasile non può passare inos-servata: vedere un bambino che piange dal dolore, perché è da giorni chenon mangia, tocca il cuore. Proprio in questi momenti abbiamo capitocosa intendeva Alessandro quando diceva "nei poveri vedo Gesù Croci-fisso". è stata un'esperienza che ci porteremo sempre nel cuore».

PRIMA S. MESSA DI P. EMANOEL A PORTO SAN PANCRAZIOPadre Emanoel, secondo sacerdote della Comunità, ordinato il giorno11 maggio 2013, presterà servizio nella parrocchia di Verona di SanPancrazio al Porto, dove ha celebrato, in un clima molto festoso, lasua prima Santa Messa. Ci ha scritto: ”Il 19 maggio, giorno di Pente-coste, ho fatto la mia prima Santa Messa nella parrocchia di San Pan-crazio al Porto. Un momento di festa nel quale abbiamo condiviso ildono del ministero che mi è stato fatto, ringraziando il Signore e met-tendo nelle sue mani il servizio che sono chiamato a fare in questaparrocchia. Desidero ringraziare, per l’affetto e l’incoraggiamento, ilparroco don Romano, i suoi collaboratori e tutti quanti. Grazie!"

Sotto la protezione diAlessandro

Alessandro Giachi NottegarVerona - Italia

Adele de SouzaFortaleza - Brasile

Maria Giachi NottegarVerona - Italia

Caterina SansonVerona - Italia

Francesco SansonVerona - Italia

Novità!

SE voLEtE AFFIdARE I voStRI FIGLI ALLA pRotEzIonE dEL SERvo dI dIo ALESSAndRo nottEGAR, tELEFonAtE In CoMunItà. vI dAREMo InFoRMAzIonI E puBBLIChEREMo LE LoRo FotoGRAFIE SuL

pRoSSIMo nuMERo dELLA noStRA RIvIStA.

Teresa Maria Giachi NottegarVerona - Italia

Comunità Regina Pacisvia Bonuzzo Sant’Anna, 11

37128 - Verona045-551292

Appuntamenti-------------------

24 novembre: Festa degli Amicipresso il Seminario Minore, via Bacilieri, 1 San Massimo - Verona

Gruppi di Preghiera in FamigliaOgni martedì sera alle ore 20.45

Ultimo dell’Anno per GiovaniDal 29 Dicembre al 2 Gennaio

Per informazioni