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EHI, TU ! Hai midollo ?L’EVENTOVIP CLOWN NEWSn.3 SETTEMBRE 2011Periodico bimestraleregistrato presso il Tribunale di Torino con il n. 5829 del 21/12/2004

DIRETTORE RESPONSABILECapra Quarelli Ferruccio

CAPI REDAZIONELorenza Anconetani(Clown Radicchio) Samuele Canonici(Clown Ialino) Francesca Carosi(Clown Tatayah)

REDAZIONEElisa Battocchio(Clown Muuu)Alessandro Bianchi(Clown Ciricip) Giorgia Costa(Clown 2note)Celeste Danti(Clown Ceciola)Dania Grani(Clown ColoRana)Stefania Gravina(Clown Anghebot)Alessandra Marcovecchio(Clown Sonnecchio)Caterina Morlunghi(Clown Fantasmic)Giuseppe Puccio(Clown Lucerna)Marzia Teseo(Clown CinCiunCian)Debora Vallera(Clown Aresù)Eliana Venuti(Clown Nihal)Simona Villa(Clown Sardella)

STAMPAMe.Ca snc di Belloni Marco via ponte di Vexina - Recco (Ge)

www.vipitalia.org

Tutto il materiale è copyright Vip Italia ONLUS.È vietata la riproduzione, anche parziale di testi e immagini

Hai delle curisità a proposito del mondo della Clownterapia? Ci hai incontrato e vuoi condividere la tua esperienza con noi? Saremo felici di pubbli-care le tue domande, i disegni e quanto altro vorrai inviarci a questo indirizzo mail:

[email protected]

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per la prima volta insieme per realizzare con voi un

La nuova sfida che voglia-mo condividere è incontra-re 10.000 nuovi potenziali donatori di midollo osseo

in Italia !I clown, i volontari Admo e tutti i bambini e giovani malati in cerca di un dona-tore compatibile di midollo

osseo ti aspettano : TU PUOI SALVARE UNA VITA!

con

Chi vuole diventare un SUPER EROE metta il dito qui sotto !!In oltre 40 Piazze d’Italia il 24 SETTEMBRE 2011 i volon-tari clown di VIP Italia insieme ai volontari ADMO danno vita a una giornata di sensibilizzazione alla donazione di midollo os-seo, offrendo a tutti i giovani tra i 18 e i 40 anni la possibilità di tipizzarsi direttamente in piazza, con un semplice prelievo di sangue.

Il trapianto di midollo osseo è l’unica speranza di vita contro le leucemie ed altre malattie ematologiche.Solo 1 malato su 4 ha accanto a sé un fratello compatibile, per tutti gli altri la probabilità di trovare un donatore compatibile nella popolazione mondiale è soltanto di 1 su 100.000 … Cosa aspetti? Per essere tipizzato, inserito nel Registro Nazionale Donatori di Midollo Osseo ed essere così un potenziale donatore di midollo osseo basta un semplice prelievo del sangue.

“Ehi, tu! Hai midollo?” e la proposta di portare la tipizzazione di nuovi potenziali donatori di midollo osseo direttamente in Piazza nascono dall’idea di clown Furbetto (Pagiassi Vip Genova Onlus) e di suo fratello Stefano, che ha lottato da eroe contro una forma aggressiva di leucemia mieloide acuta. Furbetto e Stefano hanno combattuto insieme per trasformare la realtà, all’insegna del “Vi-viamo in Positivo”, di cui la Federazione Vip Italia si fa portatrice: dal dolore e dalla rabbia per un male insop-portabile sono nate tutta la forza e l’energia, che hanno permesso la realizzazione di un Sogno.

Il progetto è stato realizzato per la prima volta nel 2010, grazie alla collaborazione tra l’Associazione Pagiassi VIP Genova Onlus e Admo Liguria, che, per la prima volta nel mondo, sono scesi in piazza, accompagnati dai medici trasfusionisti dell’Ospedale Galliera di Genova e dal personale specializzato del’IBMDR, per dare la possibilità ai giovani genovesi di fare il prelievo di sangue necessario per essere inseriti nel Registro Nazionale Donatori di Midollo Osseo. In sole 10 ore 150 giovani hanno fatto il prelievo di sangue e sono diventati nuovi potenziali donatori di midollo osseo.

Allargando il progetto a tutte le sezioni ADMO distribuite sul territorio nazionale e a tutte le sedi di VIP ITALIA, quest’anno l’evento “EHI,TU! HAI MIDOLLO?” vede la collaborazione del Centro Nazionale Trapianti (CNT), e

si svolge a livello nazionale con il Patrocinio del Ministero della Salute. Ricordiamo che è possibile ogni giorno dell’anno avere tutte le informazioni, eseguire il prelievo di sangue necessario per essere tipizzato e diventare potenziale donatore di midollo osseo contattando il Centro Trasfusionale della propria Città.

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Lei gli chiese dove abitava. “Seconda stella a destra” disse Peter,“e poi dritto, fino al mattino.”“Che strano indirizzo!”.

Un’esperienza claun a Dynamo Camp L’ISOLA CHE NON C’E’

Quando pensiamo all’isola che non c’e, immediatamente ci associamo una fantasiosa immagine di una sperduta isola di divertimenti, dove i bimbi fanno da padroni e dove si possono incontrare a volte indiani, a volte pirati, a volte fate e sirene. J.M. Barrie aveva solo sbagliato indirizzo. L’isola che non c’e sta in Italia, e piu precisamente a Limestre, nelle colline pistoiesi. Solo che e conosciuta con un altro nome: Dynamo Camp.Quest’estate ho avuto la magnica opportunita di partecipare ad una ses- sione di questo campo che accoglie bambini e ragazzi aetti da patologie piu o meno gravi e che, con l’aiuto di molti volontari e di tecnici specializzati, ore ai ragazzi una settimana di normalita. Eh s, perche in quei sette, o a volte dieci giorni, tutti i ragazzi sono uguali e tutti possono partecipare alle varie e fantastiche attivita. Attività alle quali spesso non avevano mai pensato di poter partecipare: circo, teatro, danza,... ma anche arrampicata ed equitazione.Vorrei prendermi un paio di pagine per esprimere una consapevolezza che ho raggiunto in quei giorni. La consapevolezza riguardo due magie: la magia del Dynamo Camp, e la - a noi nota - magia del naso rosso.La magia di Dynamo e vedere ragazzi, che di solito non potrebbero fare determinate attivita, partecipare ai campi estivi, ve-derli impegnati per raggiun- gere la cima della parete di arrampicata, oppure allenarsi per lo spettacolo di danza, o di teatro nonostante tutte le dicolta.La magia di Dynamo e una ragazzina che vuole giocare a ping pong. Vuole giocare, ma non riesce: e in sedia a rotelle, quindi ha poca mobilita e arriva troppo bassa rispetto al tavolo per poter colpire bene la palla. La magia e vederla provare, e provare ancora, e ancora. La magia la vedi nei suoi occhi quando vai a recuperare la pallina che lei non riesce a prendere, e il suo sorriso quando ti inventi di sostituire la sua racchetta da ping pong con un racchettone da spiaggia.La magia di Dynamo e vedere dei ragazzi che per risalire al proprio alloggio, allungano il percorso e non fanno le scale, per rispetto di chi proprio non puo farle.La magia sta negli abbracci sinceri dei ragazzi, e nelle loro lacrime quando devono tornare a casa. E sulle facce dei genitori che ti stringono la mano ri- conoscenti.E poi c’e la magia del naso rosso. Sono anni che sono in VIP e non smetto mai di stupirmi della potenza di questo piccolo oggetto di plastica; e di quello che rappresenta. Devo ammettere che nel giorno in cui sarebbero arrivati i ragazzi ero un po’ nervoso, cosa avrei detto? Cosa avrei fatto? Come dovevo comportarmi? Poi e successa una cosa, ho saputo che ci si poteva \travestire” un po’, per colorare la stanza e rallegrare l’arrivo dei ragazzi. Non ci ho pen- sato due volte, ho raccolto i capelli in una fontana e ho indossato il naso, che ovviamente avevo in tasca. In questo modo Matia ha fatto un po’ di posto a Mister T ed insieme hanno dato il loro meglio e si sono divertiti. Cos ho visto sciogliersi ragazzi timidi, che inizialmente volevano starsene da soli, oppure in- collati ai genitori. Li ho visti prendere delle palline e provare a giocolare, li ho visti suonare un bongo, e poi, nalmente socializzare tra loro. Qui mi permetto di notare un parallelo con quello che normalmente facciamo in ospedale. Noi siamo solo di passaggio, ma siamo il collante, il catalizzatore. Dynamo e VIP in questo sono simili, fanno passare un po’ di tempo in leggerezza alle persone, e poi li lasciano proseguire, a volte soli, ma a volte insieme. Insieme a qualcuno che grazie a noi hanno imparato a conoscere, qualcuno con cui condividere esperienze, qualcuno che hanno notato essere simile a loro...Vorrei proseguire e raccontare tutto cio che ho vissuto in quest’isola che non c’e, ma dubito di riuscire a rendere giustizia e quei dieci giorni. Quindi l’unica cosa che ancora posso dirvi e questa: provate, partecipate ad una sessione di Dynamo, non ve ne pentirete; e non stupitevi se, passeggiando per il camp, incontrerete pirati, sirene o indiani, perche quella e l’isola che non c’e.

Matia ZanettiClown Mister T

Vip Padova

SI GIOCA!da piccoli

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Riempi di colori ilnostro amico Clown e

lo renderaimolto felice!!!

Attento! Attento!A che cosa?Al cemento!

Perché?E’ armato!

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il gioco dell’oc...ops... del VERMICELLO!!!

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Cosa ci fa una formica

sullo zucchero?

La settimana bianca.

Cosa ballauna formica nella

pasta al sugo?

La salsa.

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Benvenuti nel villaggio di Marinunde!sò che avete tante domande da farmi, cos’è Marinunde, chi c’è, cosa si fa... inizio col dirvi che gli abitanti di Marinunde si chiamano i Beba, e sono degli esserini che vivono tutti intorno all’albero Pino. I Beba sono alti un centimetro, e sorridono sempre, appena svegli, la mattina, col pen-siero creano intorno a loro una sfera, una bella sfera brillante di diversi colori, a seconda del loro umore. Vi sarà capitato sicuramente di andare in un bosco e di vedere, quando i raggi del sole attraversano i rami degli alberi, tante lucine colorate, bene... quelle lucine sono i Beba.

Oggi a Marinunde c’è una grande festa perchè, BebaGiado diventa mag-giorenne, compie 136 anni! A questa età si è pronti per riuscire a creare la prima sfera colorata, si diventa padroni dei pensieri e si può facilmente volare! quella mattina Giado era tanto emozionato e la notte non aveva dormito molto, era uscito di casa per sdraiarsi vicino a BebaCipCip, il suo amico uccellino, che nei momenti più difficili, riusciva sempre a calmarlo. BebaDrinDrin aveva svegliato tutto il villaggio prestissimo, e tutti i piccoli Bebani erano saltati giù dai loro fili d’erba, tutti felici per la grande festa. Si avvolsero nelle loro sfere, e che colori! che gioia nell’aria! Giado,insieme a suo papà BebaBibo e a sua mamma BebaLalù, si incamminò verso l’albero Pino e con sua grande sorpresa vide tutti i Bebani che da lontano lo salutavano e gli mandavano tanti baci. Arrivò l’ora in cui Giado doveva dimostrare a tutti che, raggiunta la maggiore età, anche lui era padrone dei pensieri e poteva creare la sua prima sfera colorata. Tutta Marinunde si riunì in cerchio intorno a Pino, Giado si mise in piedi al centro del cerchio e fece un bel respiro.. Be-baMargherlella la regina delle margherite, insieme alle sue sorelle, iniziò a soffiare verso Giado, un soffio tutto color oro per rilassare la mente e scacciare tutte le paure. A questo punto, Giado, chiuse gli occhi, pensò al suo colore preferito, il verde, e in pochi secondi fu avvolto da una bellissima sfera, morbida, comoda e di un verde smeraldo brillantissimo! e si vide Giado sollevarsi in aria, sorrideva, cantava, saltava, e tutta Marinunde applaudiva felice. Il più grande desiderio di Giado era di abbracciare finalmente la principessa Greta, che abitava sull’ultimo ramo di Pino. Greta è la mamma di Pino, si veste sempre di una luce azzurra e, con il suo popolo, I Graziosi, massaggia la corteccia di suo figlio per mantenerlo sano, rilassato e forte dato che ormai ha 1200 anni! La principessa Greta e Giado erano diventati amici quando Giado era piccolo, e i suoi genitori lo portavano a giocare a casa di Duca, un simpatico Gnotto che vive al terzo piano di Pino. Essendo gli Gnotti amanti del sole, Duca portava sempre a passeggio Giado fino all’ultimo ramo di Pino, pro-prio dove viveva Greta, e tutti e tre si distendevano al sole sorseggiando succo di aghi. Finalmente avvolto dalla sua bellissima sfera, e finalmente in grado di volare, Giado si diresse verso la casa della sua amica Greta. Appena lo vide, Greta lo accolse con un grandissimo abbraccio azzurro, ”Giado! amore che felicità vederti!!”. Giado aprì per metà la sua sfera per abbracciare la sua amica, ma appena Greta mise le braccia all’interno della sfera, questa si chiuse, ”Giado perchè hai chiuso la sfera?? Regola i pensieri e liberami le braccia!!!” .Giado rispose,”Principessa non ci riesco,ma perchè non ci riesco??””A cosa stai pensando? è li il problema!”, ”Hai ragione, forse è troppo il desiderio di portarti via con me”. Greta provò in tutti i modi a fargli cam-biare i pensieri, ma non ci fu niente da fare. Duca che come sempre prendeva il sole, sentì urlare Greta e si rese conto che forse era necessario l’aiuto di qualcuno. Il piccolo Gnotto si diresse di corsa verso il villaggio e cominciò a gridare,”Bebani!! aiuto!! Giado non riesce a cambiare i pensieri! la Principessa Greta è rimasta incastrata nella sua sfera!”. Tutti i Bebani accorsero preoccupati e, dentro le loro sfere colorate, salirono in cima a Pino.”Giado!” gridarono, ”Cambia i pensieri, apri la sfera!” ma Giado proprio non ci riusciva.Papà Bibo e mamma Lalù, non sapevano a chi rivolgersi,finchè incominciarono a rendersi conto che l’unico che poteva risolvere il problema era il saggio del villaggio, Raphael.Avvertito il pensiero di richiesta di aiuto, Raphael creò la sua sfera arcobaleno e in un battibebano arrivò da Giado. ”Hey piccoletto!che succede?”,”Raphael,non riesco a cambiare i pensieri,aiutami!”. Il saggio Raphael si collegò con Pino e gli spiegò la situazione, ma Pino reagì male e diventò triste, talmente triste che cominciò a piangere dal dolore. Pino si attorcigliò su se stesso, e in questo con i suoi rami fece il solletico al cielo che starnutì e disse “Pino che hai?”, ”Cielo sono disperato,aiutami tu!”. Il cielo capita la situazione decise di parlare a Giado. ”Giado!”, ”Cielo,ti prego aiutami,cosa devo fare?””Ascoltami... tu sai che la notte mi riempio di stelle, le stelle mi fanno bello,mi illuminano, mi colorano,poi però,il giorno le lascio riposare e le riscaldo avvicinandogli il sole... cosa ne sarebbe di loro se volessi nasconderle dietro le nuvole? o peggio,che amore sarebbe il mio se volessi costringerle ad apparire anche di giorno? Capisco il tuo desiderio di stare con Greta, ma l’amore non è possedere, l’amore è lasciare liberi, l’amore è desiderare il bene e la felicità non costringere. Cambia i tuoi pensieri Giado, respira il bianco della pace,calmati e desidera solo gioia per te e per chi ami”. Giado capì ciò che aveva fatto, seguì il consiglio del cielo e la sua sfera si aprì liberando Greta.Stasera a Marinunde l’aria è fresca, e tutti i Bebani dormono abbracciati... la Principessa Greta bacia suo figlio Pino... Duca riposa sulla sua foglia di alloro... e Giado soffia il bianco della pace verso il cielo. Debora Vallera

Clown AresùVip Senigallia

IL VILLAGGIO DI MARINUNDEscritta per VOI!

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Gli antichi romani lo hanno ripetuto per secoli, tutta la capitale è ancora oggi tappezzata da questo simbolo…ma cosa si nasconde davvero dietro “SPQR”? I volontari clown di corsia dell’associazione VIP Roma Onlus lo hanno scoperto: è una cosa piccola e semplice, è il segreto della felicità, è tutta la forza di un sorriso… “Sorridi Per Qualsiasi Ragione”!Così nasce l’evento “SPQR” di Vip Roma, un’intera giornata in piazza dedicata al sorriso, ai giochi, alla magia e alle risate. Quest’anno già alla sua seconda edizione, SPQR propone stand e giochi a grandi e piccini per trascorrere una domenica all’insegna del divertimento. Il 9 ottobre 2011, dalle 9 alle 18:30, decine di volontari clown scenderanno in piazza per rega-lare sorrisi e far conoscere la clownterapia. Potrete ballare sulle note di “un coccodrillo come fa” o trasformarvi in fatine e

supereroi passando dallo stand Truccabimbi. Potrete immortalare una foto ricordo della bella giornata con i clown “click” o scegliere un bell’oggetto clown da portare a casa per sostenere l’associazione. Potrete scoprire cosa fa un clown di corsia e come si diventa tali. E poi ancora inventare, colorare, giocare e ridere con i clown! Per scoprire quale sarà la piazza e avere altre informazioni collegatevi a www.clownterapia-roma.it e ricordate di Sorridere Per Qualsiasi Ragione!

Luana MancariClown Graffetta

Vip Roma

“SPQR”, il sorriso storico di VIP Roma!

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“Sono passati un po’ di giorni dal mio rientro da questa straordina-ria avventura e nonostante i ritmi della vita quotidiana mi abbiano assorbita, il mio pensiero corre ancora li.. dove? a due settimane speciali, completamente dedicate ai bambini malati oncologici dell’ospedale di Kiev.L’iniziale difficoltà della lingua è stata superata facilmente, perché “Siamo qui per voi”...era il nostro messaggio! E i bimbi lo avevano capito ancora prima che noi ci adoperassimo per farlo recepire loro e sapevano restituirci il doppio di quello che davamo! Abbracci, sorrisi, regalini costruiti con le loro mani, voglia di stare con noi no-nostante l’affaticamento della malattia, nonostante il dolore fisico e la tristezza di un futuro incerto.I nostri servizi in ospedale o all’interno di strutture sanitarie ci ri-chiedevano continue energie ed entusiasmo e così quando la stan-chezza e la fatica bussavano al nostro buon umore bastava ripen-sare al motivo che ci aveva condotti li e a quanto fosse forte ciò in cui credevamo!…quante emozioni, gioie, visi, voci e suoni ho riportato con me in Italia all’interno della mia valigia, ma soprattutto ho riportato a casa la consapevolezza che questa esperienza è stata l’occasione per aver capito che l’essenza della vita, nella sua semplicità, è nel regalo immenso, ma mai scontato, di essere qui oggi e di vivere ogni momento come un dono prezioso...come solo la meraviglia di un bambino sa fare!Non potrò mai dimenticare i bambini e i ragazzi per avermi rega-lato la possibilità di ritrovare fino in fondo la voglia di giocare, di giocare con paure ed entusiasmi, di giocare oggi, perchè è oggi il tempo di amare la vita.E quando li guardavo e mi chiedevo: perchè amare la vita? perchè amarla se sei ammalato? i loro occhi non hanno esitato a risponder-mi (e a farmi sentire sciocca) “...amala perchè c’è, oggi!”Assieme agli altri amici claun ho gettato un seme per realizzare un sogno... io ci credo.. e quando ci credi da solo è solo un sogno, ma quando ci crediamo in tanti è la realtà che comincia...giusto?”

MISSIONEKIEV

quando una missione inizia molto lontanoe continua nella nostra quotidianità…

Portare lagioia è la

nostra missione!

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