n. 118 GIUGNO LUGLIO 2016 · 2017. 2. 13. · consolidati) in ogni campo e la oggettiva diversità...
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n. 118 GIUGNO –LUGLIO 2016
RIFLESSIONI A CALDO SUL CONGRESSO
A CURA DEL PROF.VENTURI
Il Congresso di Pesaro di questo mese di
giugno prosegue e sviluppa la nuova fase
apertasi a San Marino con le dimissioni di
ms. d. Giuseppe Dal Ferro, l’accettazione
della successione da parte della prof.ssa
Fralonardo, e il correlato spostamento della
Direzione e della Segreteria nazionali da
Vicenza a Mola di Bari. Cambiamenti non
da poco, nonostante le attuali disponibilità
nel campo delle comunicazioni!
La Federuni, d’altronde, da qualche tempo è
entrata in un momento evolutivo, che, in
parte, forse, riflette, da più punti di vista,
l’evoluzione in atto a livello nazionale ed
europeo; fra gli argomenti più sensibili, la
relazione tra: le singole università, già tal-
volta molto diverse fra loro, da Nord a Sud,
la Federuni e i temi di fondo; quindi,
l’inevitabile questione, relativa al fine stesso
della Associazione Nazionale: strumento di
conoscenza ed arricchimento fra le LU, pur
nella mantenuta autonomia? Via associativa
che dia forza alle LU nei confronti delle Re-
gioni e del sistema nazionale (tanto più nella
recente abolizione delle province)? Il dibat-
tito sulle quote associative e il distacco (mo-
tivato con tale riferimento) di un certo nu-
mero di Sedi, in fondo, attengono a tali do-
mande.
La questione di fondo, quindi, è: come ri-
solvere l’attuale “empasse”? Il Congresso di
Pesaro (al quale lo scrivente ha potuto par-
N O T A P R E S I D E N T E
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tecipare solo in parte) ha affrontato in modo lodevole entrambi gli aspetti del proble-
ma: quello organizzativo (termine complessivo per più aspetti) e quello tematico.
L’intensità del dibattito relativamente al primo punto (quindi, anche ai bilanci corre-
lati) ha mostrato a tutti come questo lato sia delicato, come il momento sia contrasta-
to, come la soluzione sia urgente; proprio quando, dopo il “trasferimento dei poteri”,
la nuova “gestione” muove i primi passi, e quando i limiti di disponibilità finanziarie
appaiono più evidenti.
Sull’altro versante, a parere dello scrivente (ma, ripeto, presente solo alla prima parte
del Congresso), il tema (della Vita), così centrale nella realtà contemporanea italiana
ed europea, al di là del valore e delle capacità dei singoli, ha finito con l’essere svi-
luppato fra molte (inevitabili) reticenze; magari un tempo impensabili, data
l’impostazione dell’origine, ma oggi ovvie, data la serie dei compromessi avviati (e
consolidati) in ogni campo e la oggettiva diversità di impostazioni presente anche so-
lo in campo cattolico. E’ parso piuttosto deludente, da questo lato, l’intervento – in sé
interessantissimo – della presidenza AIUTA, perché incentrato, alla fine, su una elen-
cazione di Paesi e di località, più che uno sviluppo del tema del Congresso (toccato in
modo del tutto marginale).
Particolare attenzione, invece, e riconoscimento, vanno dati alla Unilit (Pesaro), che
ha risposto ampiamente all’impegno assunto, confermando il “pedigree” ben noto e
mostrando che fra “l’estremo Nord” e “l’estremo Sud” esistono altre possibilità –
geografiche ed operative – fruibili dall’intera organizzazione. Mi pare che sia una via
da non lasciare cadere, sia su piano organizzativo, sia anche (cosa già in atto da tem-
po nel nostro ambito regionale) sul piano dello scambio informativo, metodologico,
contenutistico. Altri contributi verranno, anche operativi, ci auguriamo, dai futuri in-
contri regionali.
FOTO CONGRESSO
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SALUTO DELL’ASSESSORE ALLA CULTURA DI PESARO
2^ RELAZIONE A CURA DEL PROF LUIGI PATRINI
3^ RELAZIONE A CURA DEL PROF. EDUARDO BARBERIS
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4^ RELAZIONE A CURA DEL PROF. GUIDO MAGGIONI
5^ RELAZIONE A CURA DEL PROF. ENNIO TRIGGIANI
6^ RELAZIONE A CURA DELL PROF.SSA G. FRALONARDO
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ASSEMBLEA FEDERATIVA
CONSEGNA TARGA AI RAPPRESENTANTI DELL’UNILITI DI PESARO
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VERBALE ASSEMBLEA FEDERATIVA 2016
Alle ore 15.30 in seconda convocazione si è svolta l’annuale Assemblea Federativa
dei soci Federuni. Risultano presenti Lucia Berardino (UTE Bari), Giovanni Alberghi
(Università Adulti Faenza), Antonio Armagno (LUTE Noicattaro), Giorgio Bacche-
schi (UNILIT Pesaro), Leonello Baruzzini ( UTE Codroipo), Paola Berlen (UTE Mo-
la), Luigi Bonini (Fiorenzuola Darda), Paola Campanini (UNILIT Pesaro), Maria
Paola Casadei (UTE Forlì), Carlo Ceroni (UTE Faenza), Marilena Chimienti (UTE
Acquaviva), Lorenzo Ciavarella (LUTE Noicattaro), Iside Cimatti (UTE Faenza),
Donata Cinquepalmi (LUTE Noicattaro), Giuseppe Dal Ferro (UTE Vicenza), Anna
Maria Cola (UNILIT Pesaro), Marisa De Michele (UTL Monopoli), Gabriele Falcia-
sena (UNILIT Pesaro), Francesco Fiori (UNILIT Pesaro), Fonte Maria Fralonardo
(Presidente Federuni e Presidente UTE Mola), Maria Fucci (UTE Cervia), Rosa Gal-
lone (LUTE Noicattaro), Stefano Ignazi (UTL Monopoli), Rosalba La Pietra (UTE
Cervia), Maria Vittoria Nodari (UTE Vicenza), Anna Lofano (UTE Mola), Anna
Lucca (UTE Faenza), Sauro Maestrini (UNILIT Pesaro), Marco Marcucci (UNILIT
Pesaro), Maria Sofia Margiotta (UNILIT Pesaro), Milena Milazzo (UNILIT Pesaro),
Gianpaolo Mischi (Lugo), Antonio Nanni (UNILIT Pesaro), Ivano Natali (UTE For-
lì), Tina Panzarino (UTE Grumo Appula), Marianna Angioni Pappagalucci (UNILIT
Pesaro), Maria Pegoraro (UTE Vicenza), Cesareo Putignano (UTEN Noci), Anna
Maria Quatraro (UTE Acquaviva delle fonti), Pietro Recchia (UTEN Noci), Maria
Rozza (UTL Gorgonzola), Rosa Sciannameo (LUTE Noicattaro), Gabriella Spataro
(UTL Gorgonzola), Vittoria Suglia (LUTE Noicattaro), Maria Rosa Tomasello
(UNILIT Pesaro), Silvio Tomatis (UTE Lainate), Francesco Veltri (UNITER Cosen-
za), Giampaolo Venturi (Tincani Bologna), Maria Zaccaro (LUTE Noicattaro), Gil-
berto Zappitello (Lugo), Maria Pia Zoffoli (UNILIT Pesaro).
Dichiarata aperta la seduta la Presidente Federuni Giovanna Fralonardo ha esposto la
relazione annuale (che viene integralmente presentata come allegato al verbale) sulle
attività svolte nel primo anno del suo mandato.
Seguendo l’o.d.g.prefissato, la dott.ssa Berardino, revisore dei conti, ha presentato
all’assemblea il rendiconto 2015 che è stato approvato all’ unanimità. Subito dopo è
stato presentato il bilancio preventivo 2017 e poiché le entrate scarseggiano , dopo
ampio e vario dibattito , che è proseguito fino al giorno 11 durante la tavola rotonda
conclusiva del congresso è stato approvato il bilancio preventivo , che ha riproposto
le quote associative dell’anno in corso .
Durante questa assemblea stata ammessaa far parte della Federuni l’ università della
Terza Età e del tempo libero di Bitritto, che è stata presentata dalle Università di Bi-
tetto e Bari e che risulta in regola secondo i canoni di ammissione alla Federuni.
Ultimo argomento trattato è stata la bozza - proposta di legge regionale (che viene in-
tegralmente presentata come allegato), con la quale si chiede il riconoscimento del
lavoro svolto dalle UTE e dalla Federuni in ben 35 anni. Non si chiedono contributi
ma che almeno vengano concesse le sedi per svolgere l’attività . Ne è seguito un in-
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tenso dibattito e si è deciso di inviare questa bozza di legge a tutte le università af-
finché possano visionarla, dare un contributo, eventuali consigli e adeguate corre-
zioni prima di ottenere e iniziare l’iter legislativo.
A conclusione del Congresso è stata consegnata al Prof. Dal Ferro una targa quale ri-
conoscimento da parte di tutte le Università Federuni per l’encomiabile lavoro svolto
e per essere il fondatore indiscusso della FEDERUNI.
E’ stata anche una targa ai rappresentanti dell’UNILIT di Pesaro per sottolineare il
grande impegno profuso nella realizzazione del 35° Congresso.
Verbalizzante: dott.ssa Paola Berlen
RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE
XXXV ASSEMBLEA NAZIONALE
PESARO 9 GIUGNO2016
Prima di iniziare chiedo a tutti un momento di silenzio per ricordare il nostro amico,
il nostro vice- presidente , il caro Gianni Della Libera, che è stato un valido sostenito-
re della nostra Federuni.
E’ trascorso un anno dal 16 giugno 2015 quando a S. Marino sono stata eletta Presi-
dente della Federuni: molti cambiamenti sono stati realizzati e non si può ancora dire
che il passaggio della Federuni da Vicenza a Mola sia del tutto concluso. La segrete-
ria, infatti, sino al 30 settembre è stata a Vicenza e l’attività al completo solo da gen-
naio è passata a Mola di Bari . Qui, nell’attesa di ottenere il più presto possibile una
migliore e autonoma sistemazione, abbiamo ottenuto per la Federuni due stanze pres-
so la scuola che ospita l’UTE e poiché non è possibile mettere un telefono fisso , ci
siamo dotati di un cellulare il cui numero è: 3457639099 , al quale risponde la se-
greteria dalle ore 10 alle 12.30 il lunedì, mercoledì, venerdì; tuttavia potete contatta-
re in ogni momento il Cell.3477402326, della Presidente e il fax dell’UTE il cui nu-
mero è 080/4745187,inoltre è sempre preferibile inviare un e-mail a segrete-
[email protected]. Non posso mancare di dire che in quest’arco di tempo valido e
prezioso è stato il sostegno del fondatore della Federuni, nonchè Presidente per 35
anni il prof. Giuseppe Dal Ferro e quello della Dott.ssa Maria Vittoria Nodari , che
mi è stata vicina con continui suggerimenti ; entrambi costituiscono la memoria sto-
rica della nostra Federuni Non posso, poi, tralasciare di ringraziare tutto il Direttivo
per la collaborazione e cooperazione nelle scelte che stiamo facendo e non escludo
nessuno neanche il caro Gianni, che con tanti consigli e telefonate mi ha sorretta fino
all’ultimo. Un ringraziamento sincero alla segretaria Iside Cimatti, a Roberto Ra-
mazzotti, a Pasqualina Russo, a Mario Rozza, a Franco Veltri, ai revisori: Lucia Be-
rardino, Silvio Tomatis e Marilena Chimenti.
Attività Federativa: Sono stati realizzati 3 convegni regionali il primo tra le UTE
di Basilicata e Campania tenutosi a Matera, del quale ringrazio per l’ospitalità il dott.
Mauro Ciffarelli; il secondo tra le UTE di Puglia a Bari per il quale ringrazio il Presi-
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de Stellacci, referente UTE Grumo e uno a Faenza per il quale ringrazio Iside Cimat-
ti. Scopo di questi convegni è stato rafforzare la conoscenza delle UTE, creare una re-
te tra loro per collaborare e crescere sempre più insieme : per scambi socio – culturali
, per confrontarsi nei P.O.F., pur lasciando autonomia e libertà ad ogni Università.
Sono stata presente a tutti e tre i convegni e penso che siano risultati molto validi per
avere un quadro preciso della realtà delle Università .Sono stati realizzati 3 conve-
gni interregionali nord – centro – sud che si sono tenuti il primo a Vicenza(29
gennaio), della cui ospitalità ringrazio il Prof. G. Dal Ferro, il secondo a Forlì ( 5
marzo )per il quale ringrazio Maria Pia Casadei e Ivano Natali , il terzo a Modugno
(12 marzo)per il quale ringrazio Maria Pia Del Zotti. In questi convegni si è discusso
ampiamente sulla necessità di una collaborazione tra le UTE, sulla necessità di porta-
re avanti il progetto formativo delle UTE e sull’urgenza di proporre una legge nazio-
nale che riconosca il lavoro e l’ operato, che ci distingue da tutte le altre associazioni
presenti sul territorio Proprio per questo si è pensato di dare più visibilità alle nostre
UTE con un sito( in realizzzazione) più interattivo che metta in contatto tutte le UTE
e le valorizzi .Tema formativo di ogni convegno è stata l’educazione alle emozio-
ni, fondamentale in primis per saper dominare se stessi e fare scelte responsabili
nella vita, che deve essere rispettata e tutelata Ed è proprio il “Diritto alla vita “ il
tema di questo 35° Congresso nazionale per il quale si ringrazia la U.N.IL.I.T di Pe-
saro e tutti i suoi rappresentanti: il Presidente Prof.Sergio Pretelli,il vice-presidente
dott.Giorgio Baccheschi, le prof.sse Anna Cola e Ida Gaggiottini e in particolare al
prof.ssa Marai Rosaria Tomasello Coordinatrice e animatrice di questo congresso.
Attività 2017 :Tema cardine del P.T.O.F 2017 sarà: “IL CIBO E L’ACQUA”, in
prosieguo e approfondimento del tema il diritto alla vita. Non si può infatti non
pensare che circa i 2/3 della popolazione mondiale è afflitta da questi problemi, che
tutti conosciamo, ma non ci toccano. Pertanto le nostre scuole degli adulti sono
chiamate a formare nuovi uomini , che oltre a pensare a sé curino e adottino l’altro. I
Convegni regionali dal loro canto cercheranno di lavorare in rete preparandosi a
questo cammino , che nei convegni interregionali del Nord- centro –sud ci farà ri-
flettere sull’ “Io che non può essere slegato dal Tu”.Si darà inizio all’iter Legislati-
vo per la legge nazionale , per la quale si chiede l’aiuto di tutti. Infatti durante que-
sto congresso, nei gruppi di studio, si sottoporrà all’attenzione i una pseudo-bozza di
legge nazionale, affinché tutti possano valutarla e nel giro di 15 giorni porgere con-
tributi e consigli da inviare alla presidenza Federuni la cui e-mail è presiden-
[email protected] . Anche quest’anno ci saranno 4 circolari FEDERUNI on-line
e si spera in un concorso ,come quello concluso quest’anno con Banca Intesa. Con-
cludendo ringrazio tutte le UTE per la continua collaborazione e in particolare quelle
presenti. Non scoraggiamoci , ma lavoriamo insieme
Giovanna Fralonardo Presidente Federuni
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SINTESI 1^ RELAZIONE INTRODUTTIVA 35° CONGRESSO
“Il diritto alla vita e le Università della Terza Età nel mondo”
A CURA DI FRANCOIS VELLAIS, PRESIDENTA AIUTA
Le Università della Terza Età in Italia sono le prime Università sorte in Europa in
quanto sono nate subito dopo l’Università di Tolosa, che è stata fondata da Pierre
Vellais, mio padre. La scelta del tema del suddetto Congresso “il Diritto alla vita” è
molto interessante in quanto rispecchia il motivo fondamentale che è alla base della
nascita di tutte le Università della Terza Età che sono diffuse in tutto il mondo e in
tutti i continenti. Non tutte però, sono organizzate come in Italia dove è stato realizza-
to un progetto di grande qualità. Tra le ultime Università nate, importante è quella
del Senegal che è stata aperta per dare alle persone la possibilità di conoscere e in-
formarsi anche in età adulta. E’ nata anche un’Università nelle isole Mauritius, dove
è stato istituito tra i vari corsi un corso sul sorriso proprio per permettere agli studenti
di sorridere ad ogni età e scacciare la tristezza derivante dai vari problemi quotidiani.
E’ nata anche un’Università in Colombia che gli studenti hanno chiamato “Piccolo
Vaticano” in quanto da loro è stata riprodotta la Cappella Sistina in misure ridotta.
Sono state istituite delle Università in Bielorussa per gente molto povera che percepi-
sce mensilmente solo 80 euro. Come non capire che le Università sono fondate pro-
prio sul rispetto del Diritto alla Vita ad ogni età? Noi in Europa e in Italia siamo in
una terra particolarmente privilegiata, dove le università sono nate da ben qua-
rant’anni. Nel 2014 si è festeggiato a Tolosa il 40° anniversario delle Università Ter-
za Età. Gli obiettivi del progetto sono stati: l’educazione, gli scambi culturali e
l’esperienza. Una volta l’educazione era solo per i giovani, ora invece è fondamentale
anche per le persone anziane, che hanno la possibilità di poter imparare nel lungo
percorso della vita e di poter frequentare le università. Nelle Università vi è un rap-
porto diverso tra i professori e i discenti delle università della terza età: vi è uno
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scambio intergenerazionale che fa sì che gli insegnanti diano qualcosa agli studenti e
viceversa, perché non è mai troppo tardi per imparare qualcosa gli uni dagli altri. Le
attività che si svolgono sono oltre le Conferenze e i seminari, lo studio delle lingue
che sono fondamentali e le ricerche sulla salute delle persone di una certa età. Impor-
tante è anche il turismo della Terza Età e gli scambi culturali tra le varie università.
Le persone anziane hanno molto tempo libero e amano viaggiare e conoscere nuovi
territori, popoli, usanze. L’Università di Tolosa in questo momento ha dei rapporti sia
con la Cina che con la Tunisia. Prima, la mattina si approfondisce l’arte, la storia e la
geografia del paese e nel pomeriggio si fanno delle uscite culturali per vedere ciò che
si è studiato. Questo è il turismo della Terza Età ben diverso dal turismo ludico. Dirit-
to primario è quello di stare in buona salute per cui in tutte le Università tra le varie
attività c’è l’attività fisica adeguata, le passeggiate, le uscite culturali. Certo i giovani
fanno jogging però ad una certa età non si può correre e allora la migliore cosa è
camminare e conoscere nuove realtà. Importanti sono anche il ciclismo, il nuoto, lo
yoga, la ginnastica soft, il climbing, la danza, Tai ci, kung fu, tennis da tavola e in
tutte le università si istituiscono alcune di queste attività per tenere attivo il corpo e si
fanno scambi culturali per rafforzare relazioni e ampliare le conoscenze. Ogni anno
l’AIUTA fa convegni internazionali organizzati da una o più Università sul turismo,
sulla cittadinanza, sulla coesione sociale, la cooperazione internazionale, lo sviluppo
e l’innovazione delle UTE e la storia dell’università della Terza età nel mondo intero.
Abbiamo fatto una conferenza nel 2011 presso l’Università di Lignano, il tema tratta-
to è stato “il volontariato e la terza età”, qui si sono incontrate moltissime università.
C’è stato un altro incontro in Svezia sull’Uguaglianza e le pari opportunità per i se-
nior e gli iunior, qui sono intervenuti molti rappresentanti di università del mondo e
dell’Europa, tra quali l’lslanda. Sono stati festeggiati a Tolosa i 40 anni
dell’Università della Terza età di Tolosa , vi è stato un congresso a Guangzhou in Ci-
na al quale hanno partecipato le Università cinesi e i rappresentanti del Brasile, Para-
guay e Argentina e l’argomento è stato “’L’integrazione dei senior nella società”: da
quel momento si sono aperte altre Università in Cina. E’ questo è stato possibile gra-
zie ai contributi nazionali, dati dallo stato che hanno permesso alle Università di
espandersi sul territorio cinese. In Cina, inoltre, ci sono molti gruppi privati che costi-
tuiscono Università per gli impiegati della propria azienda avendo molte risorse fi-
nanziarie, per cui accanto ad ambienti per le conferenze, hanno realizzato campi da
tennis coperti, piscine e tante altre strutture per il benessere degli adulti – anziani. È
stata realizzata sempre qui la prima maratona per anziani. Il compito dell’AIUTA è
stato sempre quello di poter sviluppare in altri paesi ciò che noi sappiamo e ricevere
dagli altri paesi quello che possono dare. Ci sono stati in Polonia dei corsi estivi per
aiutare le persone che venivano dall’Ucraina e in contemporanea visite e scambi.
Sempre in Polonia vi è un deputato che ha creato un gruppo di sostegno esclusiva-
mente per le Università delle Terza Età. Si spera che lo facciano anche in Francia e
in altri paesi. L’AIUTA coopera con la OMG per migliorare le condizioni di vita nel-
le città. L’AIUTA è pioniera per far nascere Università della Terza Età nella maggior
parte del mondo. L’Europa con la Francia in primis, l’Italia, la Svizzera, il Belgio, la
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Spagna, la Polonia è il primo continente che ha creato un grande movimento delle
Università della Terza Età e che ha permesso di trasmettere il sapere tra le generazio-
ni. Il prossimo Congresso AIUTA sarà in Giappone; ma si terrà a Bratislava in Slo-
vacchia il CDA Dell’Aiuta. A Novembre del 2017 saranno gli amici della Colombia a
Bogotá che organizzeranno il Congresso AIUTA. A ottobre del 2018 sarà nelle isole
Mauritius e nel 2019 sarà ad Atene. Si spera, se ci sarà una candidatura italiana, un
prossimo congresso in Italia.
Traduzione a cura di Nelly Dal Forno
Trascrizione da registratore a cura del dottor Giuseppe Antonio Passeri
La relazione del prof. Pierre Vellas completa sarà al più presto pubblicata sul sito
della FEDERUNI
LE ALTRE RELAZIONI TENUTE NEL 35 °CONGRESSO DI PESARO SARAN-
NO PUBBLICATE SULLA CIRCOLARE N. 119 DI SETTEMBRE –OTTOBRE .
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BOZZA DI PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DURANTE L’ASSEMBLEA
FEDERATIVA
PREMESSA
Le Università della Terza Età o comunque denominate in questi anni sono divenute
una realtà di tutto rispetto in Italia. Si parla di oltre 500 scuole per adulti e a queste
vanno senz’altro aggiunte molte altre, forse altrettante, di consistenza minore. Esse
sono sorte in gran parte per iniziativa privata e si reggono per lo più sul volontariato,
di cui risentono, per ricchezza ideale, varietà di forme e precarietà.
Tutti ormai conoscono lo spessore, la qualità, la capillarità del lavoro
realizzato, in Italia, dalle Università della Terza Età.
Esse hanno dato vita nel nostro Paese ad una struttura, senza alcuno scopo di lucro,
che rappresenta una parte importante di quella che oggi viene chiamata «educazione
continua». La loro opera si connota come un vero e proprio servizio di interesse pubblico, volta
a promuovere cultura e saperi, a vantaggio di una fascia sempre più larga di popola-
zione che sempre più desidera di essere protagonista ad ogni età. È giusto, dunque, fornire dei segnali di attenzione e di sostegno a queste realtà, che in
Francia, dove sono nate, su emanazione dell’Università degli Studi e in Germania so-
no considerate attività universitaria vera e propria.
Si chiede pertanto che, in Italia, una legge quadro garantisca e tuteli questo servizio
culturale pubblico a beneficio dell’intera collettività e non faccia cadere le istituzioni
in ambigue forme assistenziali.
Nel lontano 1930, lo psicanalista Karl Gustav Jung parlava della necessità di due tipi
di scuola: la scuola che prepara alla vita e la scuola che approfondisce il modo di vi-
vere. In tutto il mondo, diceva, trovo scuole che preparano i giovani al lavoro, scuole
essenzialmente del fare, dell’agire, dell’inserimento nel processo produttivo. Quando
però uno è inserito nella società, continua Jung, quando ha imparato questo «ABC»,
comincerà proprio allora ad aver bisogno di altre scuole molto più qualificate, che in-
segnino come vivere e come rendere umana la società.
Era allora impensabile una sistematica educazione degli adulti; neppure, però, nella
nostra società questa esiste, nonostante molto si sia parlato di educazione degli adulti,
di istruzione permanente, di istruzione ricorrente. Oggi si ritiene tutt’al più necessaria
l’educazione permanente, per adeguare il lavoratore ai cambiamenti strutturali. Si
tratta però sempre di scuole del fare. Si dovevano inventare altre scuole, accanto a
queste, le quali aiutassero le persone adulte e anziane a vivere pienamente a loro
esperienza di vita sociale, a rendere più umana la società, che si dimostra molto con-
flittuale, invivibile per certi aspetti. Queste scuole sono le Università della Terza Età,
oggi una realtà ormai consolidata che necessita di un riconoscimento e di rispetto.
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PROPOSTA DI LEGGE
NATURA E FINALITÀ DELLE UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
ART. 1.
1. Le università della terza età, comunque denominate, sono libere associazioni o enti
culturali riconosciuti ed operanti nel settore, senza fini di lucro, apartitiche, asindacali
e aconfessionali, aventi finalità culturali con ordinamenti autonomi disciplinati da
propri statuti e regolamenti. Esse sono sorte in maniera completamente volontaristica
e svolgono un compito di grande valenza socio-pedagogica a favore degli adulti, con
l’obiettivo di abbattere le barriere inter-generazionali.
ART. 2.
1. Le università della terza età hanno come scopo fondamentale la promozione cultu-
rale che possa e debba riconoscere e mantenere un ruolo attivo delle persone adulte
ed anziane nella società, mediante:
a) attuazione di corsi o laboratori annuali , biennali o trienniali comunque curricolari
e la realizzazione di altre attività culturali collegate o collaterali;
b) promozione e sostegno di studi, ricerche ed altre iniziative culturali per il confron-
to tra le culture e le generazioni;
c) stimolazione allo studio della condizione della persona adulta e anziana, anche in
collaborazione con altri enti , ed alla sensibilizzazione socio-culturale del territorio
per una sempre maggiore integrazione sociale degli adulti-anziani e il dialogo inter-
generazionale.
CAPO II
AUTONOMIA STATUTARIA, ORGANIZZATIVA E FINANZIARIA DELLE
UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
ART. 3.
1. Ogni università della terza età adotta un proprio statuto con il quale sono discipli-
nati gli organi, le loro funzioni, competenze, procedure e modalità di funzionamento.
ART. 4.
1. Le università della terza età hanno autonomia gestionale, organizzativa e didattica
nella scelta dei corsi di insegnamento e dei relativi docenti.
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ART. 5.
1. I mezzi finanziari delle università della terza età sono assicurati dalle quote di
iscrizione, nonché da contributi privati e pubblici, pertanto non si richiedono contri-
buti in denaro allo Stato, ma si chiede il giusto riconoscimento del grande lavoro
svolto ed essenzialmente sedi gratuite presso le Scuole, che si definiscono aperte , ma
non sempre rispettano questa legge.
CAPO III
RICONOSCIMENTO DELL’ATTIVITA ISTITUZIONALE DELLA UNIVERSITÀ
DELLA TERZA ETÀ
ART. 6.
1. La regione di appartenenza, sia fornita di legge regionale a favore delle Università,
sia non fornita, deve riconoscere su domanda, una volta che le Università siano rico-
nosciute dallo Stato, come libere università della terza età, quelle università che ab-
biano i seguenti requisiti:
a) siano regolarmente costituisce come associazioni o enti culturali con le finalità,
sancite dai propri statuti e regolamenti, previste dall’articolo 2, oppure siano strutture
operative di enti culturali giuridicamente riconosciuti che operano nel settore o dira-
mazione nel territorio di altra università della terza età con i requisiti richiesti;
b) svolgano già da almeno 2 anni una regolare attività annuale accademica, costituita
da corsi curricolari, seminari, approfondimenti, lezioni per un totale complessivo di
min. 150 o 300 o 500 ore annue;
c), abbiano un corpo docente composto da docenti laureati, insegnanti o liberi profes-
sionisti, anche in quiescenza;
d) abbiano una regolare struttura amministrativa;
e) aderiscano ad una federazione o associazione di Università a carattere nazionale.
ART. 7.
1. Le regioni , come anche i comuni e le città metropolitane devono avere appositi
elenchi delle università della terza età.
ART. 8.
Le università della terza età iscritte presso i comuni, le città metropolitane e le regioni
possono beneficiare di contributi dello Stato, delle regioni e di enti locali, stipulare
convenzioni per l’eventuale utilizzo di locali e personale dipendente dagli stessi e per
lo svolgimento di attività e progetti culturali nazionali , europei e internazionali.
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ART. 9.
Il riconoscimento regionale cessa qualora l’università della terza età perda uno o più
requisiti di cui all’articolo 6. A tale fine, le regioni verificano periodicamente la sus-
sistenza dei requisiti di cui al medesimo articolo.
SI INVITANO TUTTE LE UNI-
VERSITA’ A COMUNICARE
ENTRO IL 10 SETTEMBRE I LO-
RO DESIDERATA PER UNA PRO-
POSTA DI LEGGE DEMOCRATI-
CAMENTE FONDATA.
SI PREGA DI INVIARE LE PRO-
POSTE PER ISCRITTO A
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QUOTE SOCIALI ANNO 2016
Si invitano tutte le Università che non abbiano ancora versato
la quota federativa 2016 a versarla e tenere presente che le
contribuzioni sono le seguenti:
€ 100,00 fino a 100 iscritti; € 200,00 fino a 300 iscritti; € 300,00 oltre i 300 iscritti. La quota federativa deve essere versata sul c.c.p. 11369360 (codice IBAN: IT 04 K 07601 11800000011369360) intestato a Federuni - Mola di Bari. QUOTE PREGRESSE Alcune sedi non hanno ancora spedito le quote 2015. Sollecitiamo tali versamenti dalle sedi, a cui abbiamo già inviato richiesta scritta per posta ordinaria. La quota federativa per il 2015 va versata sempre sul c.c.p. 11369360 intestato a Federuni - 70042 Mola di Bari. il nostro codice IBAN è: IT 04 K 07601 11800000011369360 intestato a Federuni - Mola di Bari Fino a 100 iscritti (promozionale) Euro 50,00, fino a150 iscritti Euro 160,00, fino a 300 iscritti Euro 265,00, fino a 600 iscritti Euro 350,00, fino a 1.000 iscritti Euro 450,00, oltre i 1.000 iscritti Euro 550,00.
N.B. Per venire comunque incontro a chi non è in regola, da più anni, con le
quote pregresse il direttivo ha deliberato che possa mettersi in regola pagando
una sola quota di quelle pregresse e quella annuale.
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LE STATISTICHE RELATIVE ALL’ANNO FORMATIVO 2015 – 2016 RISULTANO INCOMPLETE, SI INVITANO PERTANTO TUTTE LE UNIVERSITA’ AD INVIARE NEL PIU’ BREVE TEMPO POSSIBILE LE INFORMAZIONI PER COMPLETARLE: SECON-DO IL SEGUENTE SCHEMA:
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VITA DELLE UNIVERSITÀ
Altamura:
ha concluso giorno 16 giugno l’anno accademico 2015/2016 con una relazione del
rettore D.S. prof. Emanuele Lorè e la partecipazione della coro polifonico
dell’UPTE”L.Barnaba”.
Acquaviva delle fonti:
- Nell'ambito dell'attività didattica ha istituito il corso caratterizzante, con il Patroci-
nio del Comune di Acquaviva delle Fonti, "L'EPOCA DELLA GRANDE GUER-
RA", suddiviso in 13 lezioni e con visita al Sacrario Caduti d'Oltremare di Bari;
- Ha pubblicato anche quest’anno il giornale "INSIEME", unica edizione annua-
le, nel quale sono stati raccolti numerosi articoli di docenti e soci correlati alle attivi-
tà didattiche e ad alcuni eventi di particolare rilievo dell’anno 2015-206.
Bitritto:
L’Università della Terza Età e del tempo libero di Bitritto è stata ammessa alla
Federuni. La sua Presidente è la prof.ssa Addolorata Pacella. I recapiti telefonici so-
no: Tel. 080/631144 Fax. 080/630135.
Canosa:
L’Università dopo l’incontro con gli scrittori sul Vernacolo Canosino - le soluzioni
criticità del Turismo Culturale a Canosa - Memorie di Paese in dialetto canosino di
Peppino Di Nunno, ha concluso le attività dell’anno accademico 2015 –2016 il 6 giu-
gno.
Cormano:
L’Università della terza età di Cormano in collaborazione con l’A.S.D. Scuola Scac-
chi Cormano ha realizzato il 23 aprile la 3^edizione del Memorial, in memoria di
Gainluigi Berrettini, fondatore dell’università di Cormano, instancabile e convinto
fautore della promozione e formazione del gioco degli scacchi, un gioco per tutte le
età .
Grottaglie:
Ha festeggiato nei giorni 9 – 19 giugno i 10 anni dell’università e giorno15 è
Intervenuta la Presidente Nazionale prof.ssa Giovanna Fralonardo. In tale occasione
ha pubblicato: il giornale “Noi UdEL” nel quale ha raccolto i momenti più salienti
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dell’attività accademica 2016 e “Paole Posate” 7^ edizione nel quale ha raccolto tutti
gli elaborati realizzati dal laboratorio di Scrittura Creativa
Università della Lombardia:
Di molte Università della Lombardia, fondate con la collaborazione dei Lion’s Club e
associate Federuni è stata inviata una dettagliata relazione sulle attività dell’anno ac-
cademico 2015/2016, dal sig. Silvio Tomatis.
Matera:
Ha realizzato il meeting Censin nei giorni 18-19 giugno su S. Benedetto. L'evento,
ricco di iniziative dedicate alla cultura e al sapere è culminato la domenica con la
"Marcia Intergenerazionale per l’Europa dei popoli", all’interno del suggestivo Parco
archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano, sulle orme dei mo-
naci benedettini vissuti nel territorio lucano.
Modugno:
L’11 maggio in collaborazione con Amnesty Internazional e Teatro Archè, è stato proiettato il cortometraggio "Terek che guardava il sole" a cura del Teatro Archè re-
gia di Gianluca Schettino in cui si racconta la storia di un immigrato che sognava al-
tro, ma muore di fatica sotto i raggi cocenti del sole
Il 16 maggio è stato presentato il libro "Farmacie e spezierie in Terra di Bari" del
dott. Riccardo Riccardi. Il laboratorio teatrale UTE il 24 e 25 maggio ha messo in scena "Il Neoumanesimo L'uomo e le sue emozioni", riprendendo il tema della Federuni "Il diritto alla vita.
Mola di Bari:
Ha realizzato il 27 Maggio nel Castello Angioino di Mola in collaborazione con la
università “Del Zotti “ di Modugno la 6^ Rassegna strumentale delle UTE di terra di
Bari nelle quali si sono esibite le università che impartiscono lezioni di Pianoforte,
chitarra, flauto io hanno realizzato un gruppo di strumento e voce , Hanno partecipato
le Università di Acquaviva delle fonti , Mola di Bari, Modugno, Noicattaro , Palo del
Colle, Rutigliano, Sannicandro.
Noicattaro:
Ha pubblicato una ricerca su “Tempo di peste” a cura di Michele Sforza.
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Rutigliano:
Ha celebrato il suo ventennale e pubblicato una monografia dei momenti più salienti
di questi primi 20 anni e stata presentata in tale occasione la lodevole iniziativa di
intitolare una strada alla fondatrice.
La prof.ssa Lia Damato, alla quale è dedicata l’università che il sindaco ha accolto e
porterà avanti.
Palo del Colle:
Giorno 13 maggio ha realizzato la V Rassegna di Danze storico – popolari alla quale
hanno partecipato le Università di Acquaviva, Adelfia, Capurso, Cassano delle
Murge , Matera,Mola di Bari,Rutigliano, Noicattaro, Cassano, Modugno, Palo
del Colle.
Pesaro:
La Prof.ssa Tomasello Il giorno 15 giugno è stata eletta Presidente dell'Unilit di Pe-
saro, a Lei vanno da tutta la Federuni i più fervidi auguri di buon lavoro.
Putignano:
-Ha concluso l’anno accademico 2015 – 2016 con la settimana della Terza Età svol-
tasi dal 16 al 22 maggio. Una settimana ricca di eventi culturali, teatrali, corali e mo-
stre dei laboratori.
-Ha realizzato una pregevole pubblicazione sulle Epigrafi di Putignano a cura
dell’archeologa Maria Francesca Dalena.
San Marino:
E’ venuto a mancare il marito della cara sig.ra Gemma, colonna dell’Università di
San Marino. Tutta la Federuni Le si stringe intorno e porge le più sentite condoglian-
ze.
Toritto:
Ha concluso il nono anno accademico con una cerimonia molto significativa alla
quale hanno partecipato la prof.ssa Angela Mongelli dell’Università degli Studi di
Bari, la Presidente della FEDERUNI Giovanna Fralonardo. Durante la cerimonia a
testimonianza del Corso di Sociologia, curato dalla prof.ssa Concetta Milone
dell’Università degli Studi di Bari, è stato presentato da ogni corsista partecipante il
registro di famiglia.
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Tutte le Università sono invitate a inviare, in tempo utile, le notizie e materiale foto-
grafico da pubblicare sulla Circolare N.118 che sarà pubblicata a fine Giugno inizi
Luglio a conclusione dell’anno Accademico 2015/2016.
Notizie relative al terzo settore
È l’obiettivo del sottosegretario al Welfare Luigi Bobba che ha affermato: «I primi provvedimenti saranno quelli
su servizio civile universale, impresa sociale e Fondo progetti per le associazioni»
I primi decreti attuativi della legge delega sul Terzo settore arriveranno entro l’anno.
Il DECRETO CODICE TERZO SETTORE
La delega pone due principi. Prima: la norma fissa il pavimento civilistico comune a tutte le organizzazioni del
terzo settore introducendo il registro unico, che sarà nazionale, ma gestito a livello regionale. Secondo:
l’impresa sociale fa pienamente parte del settore. Ciò detto quali sono i criteri che applicheremo? Fino ad oggi per
essere considerato un ente non profit un’organizzazione doveva rispondere sostanzialmente a due requisiti: essere
un’organizzazione privata a finalità sociale e non avere scopo di lucro. Noi aggiungiamo quattro criteri: avere fi-
nalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e svolgere attività di interesse generale. Chi risponde a questa gri-
glia potrà accedere al registro unico e quindi godere degli eventuali benefici che comunque andranno pesati in ri-
ferimento ai beneficiari. Per esemplificare: un circolo della vela elitario avrà una considerazione diversa rispetto
all’associazione che si occupa di fare sport con i disabili.
Informazioni
E’stato presentato venerdì 1 luglio a Milano il numero 1/2016 della rivista Politiche Sociali, edita da Il Mulino,
nell’ambito del convegno “Il non profit: conoscenza, cambiamento e riforme”, organizzato dalla Facoltà di Scien-
ze Politiche e Sociali, il Dipartimento di Sociologia, il Centro di Ricerche sulla Cooperazione e sul non profit, il
Centro di ricerca WWELL dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. (Scopri di più
su: http://irisnetwork.it/2016/06/rivista-politiche-sociali-1-2016/)
La rivista propone un focus monografico su “Caratteristiche e transizioni del non profit in Italia”, a cura di Mas-
simo Campedelli e Giovanni Battista Sgritta, con contributi di Massimo Lori e Emmanuele Pavolini, Fiorenza De-
riu e Daniela De Francesco, Gian Paolo Barbetta e Rosangela Lodigiani, Sandro Busso e Enrico Gargiulo; un ex-
cursus sulle trasformazioni economiche, politiche e sociali delle organizzazioni non profit che offre un’analisi del
fenomeno da diversi punti di osservazione ed analisi.