N° 10 - MAGGIO 2017 Buone notizie dall’Associazione...

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N° 10 - MAGGIO 2017 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta - Imola ONLUS 10 Il nuovo Consiglio Direttivo Primo saluto del nuovo Presidente Alla fine i neo Consiglieri, vincendo le mie riserve, son riusciti a convincer - mi ad accettare il ruolo di Presidente che mi auguro di saper interpretare al meglio delle mie possibilità. All’esordio di questo impegno vorrei inviare, anche a nome dei Consiglieri, un ringraziamento a Oriano Gambi e Franco Holler per averci consegnato una Associazione viva e positiva. Un augurio di buon lavoro invece ai Volontari che già operano e a quanti vorranno unirsi a noi per raggiungere risultati che possano consentire con- dizioni di vita più dignitose a quanti attingono aiuti, materiali e spiritua- li dalle Missioni in Brasile, Kenya e Messico splendidamente gestite e condotte dalle Suore di Santa Teresa di Gesù Bambino. Ai bisogni di oltre confine vorrei ac- comunare anche quelli presenti sul territorio e dedicare loro un po’ di im- pegno e altro. Un ringraziamento infine e soprat- tutto ai Benefattori, che sono i Veri Protagonisti, dell’AIM Croce Coperta che danno significato e spessore al nostro impegno. Cordiali saluti e un “in bocca al lupo” a tutti. Dino Costa Tanti saluti dall’Assemblea Breve sintesi dell’Assemblea AIM 2017, 47° anno della Associazione. Il bel tempo agevola l’arrivo, a partire dal sabato, degli amici che ven- gono da più lontano, Firenze Varese Milano Bolzano...; sempre calda l’ospitalità delle Piccole Suore, a cena ci si vede per il primo saluto. E’ domenica, molte altre persone arrivano, un bel gruppo da Montanara (MN), si comincia subito, per far spazio alle elezioni interne, “a dare i nu- CONTINUA A PAG. 2 Da sinistra: Suor Maria Elisa Sutti, Patrizia Ama, Giuditta Prina, Franco Beghini (Vice Presidente), Dino Costa (Presidente), Mirco Cantelli, Chiara Zaniboni

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N° 10 - MAGGIO 2017 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta - Imola ONLUS10

Il nuovo Consiglio Direttivo

Primo salutodel nuovoPresidenteAlla fine i neo Consiglieri, vincendo le mie riserve, son riusciti a convincer-mi ad accettare il ruolo di Presidente che mi auguro di saper interpretare al meglio delle mie possibilità.All’esordio di questo impegno vorrei inviare, anche a nome dei Consiglieri, un ringraziamento a Oriano Gambi e Franco Holler per averci consegnato una Associazione viva e positiva.Un augurio di buon lavoro invece ai Volontari che già operano e a quanti vorranno unirsi a noi per raggiungere risultati che possano consentire con-dizioni di vita più dignitose a quanti attingono aiuti, materiali e spiritua-li dalle Missioni in Brasile, Kenya e Messico splendidamente gestite e condotte dalle Suore di Santa Teresa di Gesù Bambino.Ai bisogni di oltre confine vorrei ac-comunare anche quelli presenti sul territorio e dedicare loro un po’ di im-pegno e altro.Un ringraziamento infine e soprat-tutto ai Benefattori, che sono i Veri Protagonisti, dell’AIM Croce Coperta che danno significato e spessore al nostro impegno.Cordiali saluti e un “in bocca al lupo” a tutti. Dino Costa

Tanti saluti dall’Assemblea

Breve sintesi dell’Assemblea AIM 2017, 47° anno della Associazione.Il bel tempo agevola l’arrivo, a partire dal sabato, degli amici che ven-gono da più lontano, Firenze Varese Milano Bolzano...; sempre calda l’ospitalità delle Piccole Suore, a cena ci si vede per il primo saluto.E’ domenica, molte altre persone arrivano, un bel gruppo da Montanara (MN), si comincia subito, per far spazio alle elezioni interne, “a dare i nu-

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Da sinistra: Suor Maria Elisa Sutti, Patrizia Ama, Giuditta Prina, Franco Beghini(Vice Presidente), Dino Costa (Presidente), Mirco Cantelli, Chiara Zaniboni

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PREMI LOTTERIA 2017 OBIETTIVI 2017

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PREMIO NUMERO PREMIO NUMERO

PROGETTO 003Brasile: Contributo all’acquisto di alimenti basici (riso, fagioli….) e materiale pedagogico per i cento bambini della Scuola dell’Infanzia “Lar S. Terezinha” di Mauà (São Paolo).

Brasile

MessicoPROGETTO 001Messico: Terapie e accompagnamento per i bam-bini disabili e con problematiche familiari e sociali. Nel gruppo dei 20 bambini tanti sono i disagi de-terminati dalle situazioni nelle famiglie e che ne-cessitano di interventi specialistici.

PROGETTO 002 Kenya: continuazione del progetto dell’autoclave per l’Ospedale di Kiirua, per sterilizzare la strumen-tazione delle sale operatorie e della sala parto.

Kenya

Un saluto di cuoreCarissime amiche e amici di AIM, UN SALUTO DI CUORE!Sono molto contento di vedere la nostra cara Associazione proseguire spedita nel suo cammino; so di la-sciare il testimone in mani capaci e generose, quelle del nuovo Presiden-te e di sei nuovi Consiglieri pieni di voglia di fare. Ringrazio il mio Consiglio Direttivo uscente (Maria Pia, Antonio, Pasquale e suor Elisa) per l’impe-gno profuso, le attività portate avanti anche in condizioni difficili o avverse, e grazie anche della pazienza nei miei confronti. Son stati 3 anni sostanziosi, a tratti bellissimi, che non dimenticherò; ho conosciuto persone e bene-fattori dal grande cuore anche attraverso il telefono o per lettera, che mi hanno insegnato cos’è la solidarietà e la paziente quotidianità nel fare il bene.Grazie anche a tante Piccole Suore, giovani e più gio-vani, che mi hanno trasmesso e mi trasmettono i valori di una “grande” famiglia religiosa. Per quel che posso, rimango presente e disponibile come volontario. Con un forte abbraccio, uniti nella preghiera Franco Holler

meri”: il Bilancio AIM 2016 racconta di come abbiamo distribuito a Missioni e attività di solidarietà locali circa 115.000 euro: GRAZIE A TUTTI! Bilancio approvato.Il presidente uscente Franco Holler snocciola impegni e iniziative che hanno caratterizzato questo triennio, periodo non avaro di belle soddisfazioni.Giriamo pagina, si nomina la Commissione Elettorale, vengono presentati i candidati, e chi è in regola con il tesseramento AIM 2017 può presentarsi a votare al seggio elettorale.Piccolo e gradito intermezzo con la proiezione del vi-deo per ripercorrere la festa per il 50° di Missione in Kenya, della premiata casa di produzione Grilli. Nel cortile grazioso mercatino organizzato da suo Elisa e le sue “pie donne”.Alle 12.00 festosa e partecipata Celebrazione euca-ristica con il vescovo di Imola monsignor Tommaso Ghirelli, poi foto di gruppo (vedi pag.1) e poi tutti as-sieme a benedire anche la tavola, coccolati dai giovani camerieri di Siro.Dopo il caffè, ancora testimonianze da vari luoghi del mondo, proclamazione degli eletti e presentazione del nuovo Presidente Dino Costa (nuovo?).Infine estrazione dei biglietti vincenti, baci abbracci e saluti. Al prossimo anno!

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www.aimimola.it ...il nostro sito è operativo! 3

INSERTO SPECIALEDEDICATO AL

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Fiore all’occhiello di questa Missione è l’ospedale che ga-rantisce le migliori cure possibili a chiunque, poveri, in-digenti e non. Recentemente l’ospedale che ha dovuto attrezzare 120 posti letto in più per far fronte a numerose richieste dovute ad uno sciopero ad oltranza degli ospe-dali governativi.Il 21 gennaio “Grande Festa” alla presenza del Vescovo di Meru, mons. Silas per celebrare il 50° anniversario di presenza in terra di Missione e i 25 anni di vita religiosa di Suor Ann e Suor Mary. Canti e balli hanno intercalato la celebrazione della Messa e un colorito pic-nic ha conclu-so la cerimonia.Emozionante è stata anche la visita a Machaka sia alla Missione che al “Villaggio” dove circa 6.000 persone vivo-no ancora in condizioni misere.Timau è stata l’ultima Missione visitata anche questa con-dotta in modo encomiabile per far fronte nel miglior modo possibile alle necessità della popolazione residente.Un alberello, simbolo di speranza, messo a dimora in tutte le Missioni, testimonierà in futuro il passaggio della comi-tiva della quale orgogliosamente ho fatto parte.Qualche altro giorno a visitare località e siti e poi il 31 gen-naio, sotto un temporale, direzione aeroporto per far ritor-no a casa.Ringrazio l’Istituto per avermi dato l’opportunità di rivede-re e riprovare emozioni e constatare l’impegno profuso da tutte le Sorelle. Dino Costa

50° Kenya

Dopo quattro anni, per la quarta volta in Kenya in occa-sione del 50° anniversario di presenza delle Piccole Suore in Africa.Il 13 gennaio di buonora, in compagnia di altre persone, abbandonato il freddo di Imola, sono partito per il caldo equatoriale del Kenya.Dopo una breve sosta a Karen, località di Nairobi, accolto calorosamente, è iniziato il viaggio di avvicinamento a Kii-rua, dove era prevista la celebrazione del 50° di Giubileo.Prima tappa del lungo trasferimento Elementaita, con la “Casa della Speranza” che ospita una cinquantina di bambine e ragazze sieropositive. All’arrivo bambine, ra-gazze e Suore accolgono il gruppo di visitatori con un mazzolino di fiori, canti e balli a testimoniare la loro gioia. Poco dopo, le stesse bambine, le ritrovo alle prese con 4-5 flaconi ciascuna pieni di pillole necessarie a tenere a bada la loro malattia.Il mattino successivo di nuovo pillole a colazione, sono tutte allineate, in tenuta scolastica, in attesa del pullman che le condurrà a scuola.Una visita alla probabile nuova sede di Missione alla peri-feria di GILGIL dove senza luce, istruzione e servizi minimi vivono numerose famiglie.Riprendo il viaggio verso Kiirua, primo insediamento Mis-sionario delle Piccole Suore di Santa Teresa. Anche qui ac-coglienza calorosa e famigliare.

Emozioni antiche e sempre nuove

(Grazie alle Piccole Suore per l’utilizzo di testi e foto)

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INSERTO SPECIALE

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“Andiamo in Kenya”, sto sistemando la pesca istantanea al mercatino natalizio dell’Associazione In-terparrocchiale Mis-sionaria, in cui sono volontaria da pochi mesi. La frase arriva al cuo-re come una freccia “Kenya Africa ven-go anch’io”! “Vai a comperare il bigliet-to” risponde Madre Filomena. Mi butto

nell’avventura a scatola chiusa: una sola certezza, si at-terrerà a Nairobi il 13 gennaio ore 21,15 locali. E’ la pri-ma volta che vado in Africa. Dopo l’Epifania l’incognita del viaggio mi tormenta, ma la partenza arriva repentina e alle ore 3 del 13 gennaio andiamo all’aeroporto.Bene il volo. Alla sera alloggiamo nella pensione dei Padri Passionisti, sistemazione semplice, ma conforte-vole. Nel bellissimo gruppo composto da Madre Filo-mena, Suor Giuliana, Suor Alfonsina, Suor Ann, Suor Clelia, Padre Albino, Stefania, Sandra, Graziano, Paola e Mario, Gabriele, Dino, Deanna e Franco Trebbi, Le-opoldo e Giulia, solo in due andiamo in Kenya per la prima volta. Il mattino dopo si visita Karen Community, vicino a Nai-robi. La zona prende il nome dalla scrittrice de “La mia Africa”, Karen Blixen, la sua villa è un museo. La comunità di Karen, molto bella e curata, è il luogo per la formazione delle Sorelle di S. Teresa del Bambino Gesù. L’accoglienza è al suono di tamburo, tamburel-lo e canto, mi sembra di essere in un documentario. Il canto crea atmosfera, arriva al cuore e solleva grande emozione. Piantiamo il primo albero nel giardino, luogo di pura meditazione. Il pranzo offerto è superiore alle aspettative. Prima di partire pensavo di soffrire la fame tutti i giorni, invece, verranno serviti piatti vari: riso, pa-tate, tipico purè di legumi, pollo, coniglio, verdure cotte e crude, frutti saporiti. Lasciamo Karen per raggiungere Elementaita. Il distac-co è un dispiacere: la loro gioia, i canti, l’accoglienza, hanno creato un profondo legame in un solo giorno. Abbiamo bus ed autista locale a disposizione, siamo invitati da the Little Sisters of St. Therese of the Child Jesus al “Golden Jubilee Celebration”, inizia per noi un viaggio nel tempo e nello spazio ricco di fascino ed emozioni. Visitiamo Urutheru dove le prime Sorelle, molto giova-ni, arrivarono nel gennaio del 1967. Suor Giuliana, Suor Maria Pia, missionarie della prima ora, e Suor Ritalba che ha raggiunto il Kenya poco dopo, oggi non sono

più giovani, ma dai loro racconti emerge la grande fede, il coraggio e la determinazione usati per affrontare sen-za o con pochissimi mezzi, malattie e morte, ostacoli ai progetti, difficoltà ambientali. Noi, oggi, sul bus bianco ed azzurro, andando “di qua e di là dall’equatore”, visi-tiamo i frutti di quanto è stato seminato 50 anni fa. Tutte le missioni: ospedale, scuole materne, case per bambini soli e ammalati, sono ben tenute. Si entra ac-colti da un giardino, orto e recinti per gli animali sono sul retro. Non mancano progetti di espansione futura: ampliamento Casa di Formazione a Karen, reparto di medicina ed ortopedia a Kiirua, dispensario a GilGil. Alcuni spostamenti sono veramente avventurosi, su sentieri inesistenti e polverosi, come la visita con jeep del CEFA all’acquedotto sul fiume Kathita.Sabato 21 gennaio partecipiamo, sempre accolti in posti d’onore, alla festa del Golden Jubilee organiz-zata nel cortile della Mitoone Primary School di Kiirua. Importante l’allestimento di gazebo e sedie per 1500 persone, tutto esaurito. Messa celebrata dal Vescovo di Meru. Fascino ed emozione per l’entrata in proces-sione dei giovani danzatori seguiti dai padri. Ci saranno altre sfilate nel corso della cerimonia, ultimi i danzatori nei costumi tradizionali della loro tribù. Anche la cucina è affascinante con i pentoloni a terra sopra dei buchi nel terreno riempiti di braci. Complimenti ai cuochi che hanno preparato un pranzo per 1500 persone con la collaborazione degli abitanti del luogo.Voglio condividere ancora una cosa: l’importanza di questo viaggio. Nuova dell’ambiente non conoscevo nulla delle Missioni, ma di tappa in tappa si è dipinto un quadro più chiaro del lavoro svolto dalle Suore di S. Te-resa alle quali va un grazie di cuore. Patrizia Ama

Avventura a scatola chiusa

Sr Jacinta Nkuene, la prima suora kenyana, insieme a sr Giuliana, una delle prime tre missionarie.

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50° Kenya

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Appunti di un viaggioA metà dicembre 2016 mio marito Franco ed io abbiamo deciso, su invito delle Suo-re di Santa Teresa, di andare in Kenya per partecipare alla festa giubilare per il 50° del-la loro presenza. Vi ero stata anche lo scorso anno, ed ero contentissima di ritornarvi. L’invito era stato rivolto an-che a tante altre persone che avevano sostenuto le missioni con offerte e periodi di volon-tariato. Il basso costo del bi-glietto aereo, dovuto forse al periodo ha favorito le adesioni per cui alla partenza dall’aeroporto di Bologna, erava-mo in 18 tra laici e suore! Mancava, purtroppo la mia amica Anita, la sorella di Suor Carmela, che avevo co-nosciuto ad Elementaita 10 anni fa: una brutta malat-tia se l’era portata via il 28 novembre 2016! E pensare che stava organizzandosi per poter tornare nella sua amatissima Africa, dove era stata per lunghi periodi per tanti anni! Lasciato il freddo dell’Italia, siamo arrivati a Nairo-bi dove ad attenderci c’era un pullman; oltre le 18 persone con 18 bagagli a mano, avevamo 36 vali-gie! Quando si parte per le Missioni è consuetudine portare tutto quello che si può: vestiti per i bambini degli orfanatrofi e per le ragazze di Elementaita, ali-menti ed anche materiale ed attrezzature per eseguire i lavori nuovi o le manutenzioni. Dopo la prima notte trascorsa presso un Istituto dei Padri Passionisti, sia-mo andati a Karen, la casa in Nairobi. Si tratta di una

villa inglese con un gran par-co. Qui siamo stati accolti con grande gioia e un abbondante buffet di frutta e verdure, riso e “chapati” una loro specie di piadine. Ad aspettarci c’erano anche Suor Vilma, arrivata dal Messico e Suor Ritalba giunta dalla Normandia (Francia). Nel pomeriggio Suor Hellen, la responsabile della comunità di Karen, riceve una telefona-ta dalla Missione di Machaka con cui ci chiedeva un inter-vento di Franco il più presto possibile: l’impianto aveva di-

verse falle e in vari punti l’acqua non arrivava più! Ab-biamo quindi deciso, Franco ed io, di non partecipare con il resto del gruppo e di partire per Kiirua. Le di-stanze, in Africa, sono importanti: il viaggio è durato 8 ore! Quando siamo giunti erano quasi le 23. Suor Ma-ria Pia Santandrea, responsabile del complesso di Kii-rua, ci stava aspettando e ci ha ospitati nella loro casa. Al mattino successivo, Franco è salito a Machaka con Munene, un operaio della Missione, per prendere vi-sione della situazione e decidere quali interventi fare subito. In settimana dovevano arrivare anche le bam-bine da Elementaita e nei bagni con le docce non arri-vava l’acqua! Acquistati i materiali sono iniziati subito i lavori per sistemare i punti più importanti. L’impianto dell’acqua è molto vecchio, è necessario sostituirlo rifacendo tutta la tubazione esterna. Altra spesa da affrontare!! Per fortuna in Italia abbiamo tanti Amici. Il giorno dopo, all’orfanotrofio di Machaka ho avuto la

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gioia di rivedere una bambina che porta il mio stesso nome: Deanna. Appena vista l’ho riconosciuta e presa in braccio, ma lei mi ha fatto il broncio perché è mol-to timida e timorosa. Altri bambini mi pizzicavano le braccia, quasi increduli nel vedere il colore chiaro della mia pelle. In quel momento la “diversa” ero proprio io! Mi sono intrattenuta con loro aiutando a dare il pasto serale ai bambini più piccoli. La cena uguale al pranzo: farina di mais bianca, cotta in acqua e latte, con l’ag-giunta di verdure dell’orto della missione. Avevo con me un ricordo di Anita: una piccola ciocca dei suoi capelli! A lei era piaciuto molto vivere in quella Missione con tutti i bambini piccoli. Così ho recitato una preghiera ed ho sparso quella ciocca di capelli in un’aiuola, sotto un albero. Era stato tanto grande il suo desiderio di ritornare in Africa che ho sentito il bisogno di riportare lì un po’ di lei. Dio vede e Dio provvede!E’ stato emozionante per me ascoltare da Suor Giulia-na e Suor Maria Pia il ricordo dell’inizio della missione. Era il 13 Gennaio 1967 quando Suor Giuliana, con Suor Maria Pia e Suor Alessandra, partirono per L’Africa a bordo di una nave: 14 giorni di viaggio! Finalmente giunsero a Kiirua. Dai loro racconti emerge la grande fede che le ha sostenute e la volontà e la dedizione ad aiutare più gente possibile. La più grande ricompensa era la gratitudine! A ricordo dell’inizio della presenza delle nostre suore in Kenya, proprio a Urutheru ci siamo dati convegno ed abbiamo piantato un alberello, simbolo della vita che cresce. Il Signore infatti sta davvero fecondando il lavo-ro costante e amoroso di tutte le nostre suore mandan-do anche vocazioni locali che danno certamente spe-ranza di un futuro ricco di carità e di evangelizzazione.Purtroppo all’appello non c’era Suor Alessandra Andre-osi che avrà visto tutto dal Cielo e ne avrà goduto.

GRAZIEMolti ci stanno inviando

bigiotteria e rosari (anche rotti),

santini, cartoline e francobolli:

continuate continuate,

si trasforma tutto

in aiuto!

Pannolini

I nostri amici di Montanara, con la loro Presidente Paola

A questo punto penso ai nostri Amici Sostenitori che ci aiutano economicamente a provvedere alle manuten-zioni nelle varie Missioni delle Piccole Suore. Solo con l’aiuto di tanti amici Franco può continuare a fare manu-tenzioni e a sognare un impianto tutto nuovo! Mi vengo-no in mente: Carla Casadio, Renata Mainetti, Doriano e Siriana Selva, Nicola Zannoni, Bruna Sartori, Silvano Mondini, Evelina Cantoni, Paola di Castel S. Pietro, avv. Golinelli e Signora. La ditta M.A.S. , la Elettro Impianti , la Trebbi Idroimpianti, la Bovoli di Castel S. Pietro.È bello per me richiamare questi nomi di persone co-stanti nell’aiuto anche se forse qualche nome mi sfug-ge. Siate sicuri che nel registro di Dio non vi saranno dimenticanze. Deanna e Franco Trebbi.

Noi vogliamo continuaread aiutare questo “ragazzo”

con i pannolini: e voi?

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VOCE 1:

Voci dalle Missioni

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Suor Siria parla del Messico

Ci scrive Suor Faustina

VOCE 2:

Cari Amici Missionari, il vostro concreto ricordo attraverso il piccolo/grande servizio fa rinascere speranza... La nostra missione in Messico ha celebrato, nello scorso novembre, 25 anni di presenza tra il popolo messicano nella città di Nogales Sonora, situata sulla linea di frontiera con gli USA. La situazione, di per sé già molto precaria a motivo di questa “posizione geografica” che l’identifica quale città di confine, si è ulteriormente aggravata in que-sti ultimi mesi alla luce delle prospettive, non proprio ro-see, della nuova politica degli Stati Uniti d’America, dopo le elezioni del novembre 2016. Il Messico è il primo Paese che ne vivrà le negative conseguenze!In questo orizzonte con minacciose nubi, il nostro quoti-diano servizio continua a svolgersi verso i bambini da 0 a 12 anni, che arrivano nella Casa Hogar Nuestros Peque-nos Hermanos (Casa Famiglia nostri piccoli fratelli) con le loro storie pesanti di abbandono, abusi e/o sfruttamento di ogni genere, disagio sociale, ecc. Da parte nostra fac-ciamo tutto il possibile per poter offrire a ciascun bimbo quella sicurezza affettiva necessaria ad una crescita che garantisca quei valori che danno dignità alla vita. Le espe-rienze di non amore che i nostri bambini hanno vissuto prima di arrivare da noi non sono state indifferenti per loro, ma hanno lasciato dei segni negativi ben evidenti…, delle cicatrici non solo sul loro corpo, ma anche nei loro cuori. Per tutto questo, le nostre cure amorevoli nei loro confron-ti hanno bisogno di essere “integrate” da particolari com-petenze professionali a livello psicologico, psichiatrico, giuridico, scolastico, ecc…, per un percorso riabilitativo sotto tutti gli aspetti, al fine di offrire oggi qualità di vita che sia garanzia di un futuro migliore. E tutto ciò ha un costo anche economico! Posso dire con gratitudine che sempre, fino ad oggi, la Provvidenza di Dio non ci ha mai abbandonato; si è sempre fatta presente al momento giusto dando il necessario. Grazie, cari Amici dell’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta per essere ….degni Collabo-ratori di questa Provvidenza divina che fa rifiorire sempre la speranza.

Carissimi Amici di AIM Croce Coperta, con questo scrit-to vogliamo comunicarvi le nostre notizie e ringraziarvi sempre.La Congregazione delle Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesú é in Brasile da oltre 50 anni, con la Missione di essere una presenza dell’Amore Misericor-dioso di Dio fra i piccoli del Regno.Il cammino continua ancora oggi con l’impegno nell’Evan-gelizzazione nelle Parrocchie dove siamo presenti, e con le opere sociali e la promozione umana. A São Bernardo e Mauá accogliamo nella scuola materna oltre 200 bambini di famiglie povere: è un processo formativo per sensibiliz-zare la realtá circostante sulle povertá.A Mauá sosteniamo anche il ricovero per persone anziane e abbandonate, dando loro sicurezza, serenitá e accom-pagnamento negli ultimi anni della loro vita.Itauna é la Comunità di formazione della Congregazione dove le giovani fanno il loro cammino iniziale alla vita re-ligiosa. È totalmente inserita nella pastorale: siamo pre-senti nell’animazione liturgica col canto, nella catechesi per l’iniziazione cristiana degli adulti, nel ministero della comunione in parrocchia, nella pastorale della sobrietá per il recupero dalle droghe, nella pastorale degli infer-mi in ospedale, un gruppo di famiglie con la spiritualitá mariana e celebrazione della Parola nella Comunitá tera-peutica di recupero.Le suore sono presenti nelle opere sociali anche come persone di ascolto nella APAC (associazione di protezio-ne e assistenza alle condannate), anche con servizio di cucina per quelli che vivono nella strada.In questo momento storico il Brasile sta vivendo una si-tuazione di grande crisi politica, economica e sociale.Il nuovo governo sta approvando leggi che creano sem-pre piú ingiustizia verso il popolo, e di conseguenza cre-sce la povertá e la violenza.Dinanzi a questa situazione la Chiesa Brasiliana é una voce profetica a favore dei poveri e si impegna nella pre-ghiera e nel sociale per il rispetto dei diritti. Oggi piú che mai il Brasile ha bisogno di solidarietá per mantenere viva la speranza in un mondo migliore.Vogliamo dire grazie al Signore per ciascuno di Voi dell’As-sociazione Missionaria, le vostre preziose mani operose ci aiutano a portare avanti la missione affidataci, senza il vo-stro aiuto la nostra azione sarebbe molto limitata.

Che il Signore vi benedica tutti e vi conceda salute, pace e vi faccia sentire la gioia di donare la vita per i fratelli.Un carissimo abbraccio da tutte noi e a presto...

Pastorale FamiliareMarianaCanto e Cucito

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• via Paolini, 4 - 40026 Imola (BO)• tel. e fax: 0542 44294• www.aimimola.it• [email protected]

MERCATINO PERMANENTEmartedì e sabato ore 9-12presso la nostra Sede in Via Paolini, 4

Le offerte si possono inviare a mezzo:- c/c postale n. 10050409- IBAN IT63G0503421008000000185776possono essere detratte dalle dichiarazione dei redditi

5x1000Puoi decidere di devolvere il tuoa favore di A.I.M. - Codice Fiscale 90021760377

Vi invitiamo a rinnovare la vostra adesione all’A.I.M. Croce Coper-ta Onlus di Imola, versando 10 euro con la causale “RINNOVO SOCIO 2017”; è sempre importante tale scelta, perchè la nostra Associazione siete voi e tutti i nuovi soci che troverete.

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Voci dalle Missioni

Faccio il tassista. I passeggeri salgono, si siedono vicino a me in un totale anonimato, e mi parlano della loro vita. Ho incontrato persone la cui vita mi stupiva.Nessuna però mi commosse tanto quanto la donna che salì una notte di agosto. Avevo risposto alla chiamata presso alcune villette tranquille. Credevo che avrei raccol-to qualcuno che usciva da una festa, o un lavoratore che si recava presto al lavoro. Quando giunsi verso le 2.30 di notte, la casa era buia tolta una luce dalla finestra del pri-mo piano. In queste circostanze molti tassisti fanno suo-nare una o due volte il clacson, attendono un minuto, e poi se ne vanno. Io però conosco alcune persone povere che dipendono dal taxi come unico mezzo di trasporto in certi casi. La situazione appariva incerta, ed io andai fino alla porta e bussai.“Un minuto” rispose una voce fragile. Sentivo qualco-sa che veniva trascinato sul pavimento e dopo una lun-ga pausa la porta si aprì. Una piccola donna di circa ot-tant’anni comparve davanti a me. In mano una piccola valigia di nylon. Nell’appartamento, tutti i mobili erano coperti con fodere, non c’erano orologi alle pareti, nessun soprammobile o utensile. In un angolo c’era una scatola di cartone piena di fotografie e una vetrinetta. Continuava a ringraziarmi per la mia gentilezza. “Non è niente. Io voglio trattare i miei passeggeri come vorrei che fosse trattata mia madre”. “Oh, sono sicura che lei è un buon figliolo”.

Il Tassista(un missionaro in città)

VOCE 3: Quando giungemmo al taxi mi diede un indirizzo, poi chiese:”Potrebbe passa dal centro?” “Non è la via più bre-ve” le risposi rapidamente. “Oh, non importa” disse lei “non ho fretta, vado alla casa di riposo”. La guardai nello spec-chio retrovisore, i suoi occhi lacrimavano. “Non ho famiglia” continuò “il dottore dice che non mi rimane molto tempo”. Tranquillamente allungai la mano e spensi il tassametro. Per due ore guidai in giro per la città. Ella mi indicò lo sta-bilimento in cui aveva lavorato come operaia. Poi dove lei e suo marito erano vissuti quando erano sposati da poco. Mi chiese di passare davanti a un negozio di mobili dove una volta c’era una sala da ballo, e lei andava a ballare da ragazza. A volte mi chiedeva di passare lentamente da-vanti a un edificio particolare o ad un angolo buio, e non diceva niente…Appena apparve all’orizzonte il primo raggio di sole, ella subito disse:”Sono stanca, andiamo adesso”. Rimase in silenzio fino al luogo che mi aveva indicato. Due infermieri vennero verso il taxi il più velocemente possibile. Erano molto gentili, e vigilavano ogni sua mossa. Probabilmente la stavano attendendo. Ho aperto il bagagliaio ed ho por-tato la valigetta fino alla porta. La donna stava seduta su una sedia a rotelle. “Quanto le devo?” chiese, frugando nella sua borsa. “Niente” le dissi. “Dovete vivere di qual-cosa” rispose. “Avrò altri clienti” affermai. Così, senza pensarci, mi chinai e la abbracciai. Ella mi corrispose con forza, e disse:”Avevo bisogno di un ab-braccio!” Mi strinse la mano, poi si avviò verso la luce mattutina. Dietro a me una porta si chiuse, era il suono di una vita conclusa. Non accettai altri clienti in quel turno, e guidai senza meta per il resto del giorno. Ad uno sguardo veloce, credo di non aver fatto niente di più importante nella mia vita. (tratto da: “Bollettino Salesiano”)

“TESSERAMENTO 2017E NUOVI SOCI”

collegata all’Istituto delle

Piccole Suore di S. Teresa

di Gesù Bambino

ASSOCIAZIONE INTERPARROCCHIALE

MISSIONARIA - IMOLA - ONLUS