Musica Maestro

download Musica Maestro

of 5

description

Estratto da un libro che sto scrivendo

Transcript of Musica Maestro

  • ESTRATTO DA:

    NESSUN DORMA

    Leda freme dalla curiosit. Ha gli occhi tappati con una benda sottile e soffice, sembra seta.

    Sar una sorpresa! Le ha detto il suo accompagnatore.

    Leda cerca di capire dove si trova. Prova ad aguzzare ludito: fuori rumore di auto, un brusio di

    gente e un odore pungente di smog. Che sorpresa pu esserci in tutto ci? La vorr portare in

    qualche ristorante di lusso? In un locale chic? Lei non crede che riuscir a sorprendersi come

    dovuto ma il suo accompagnatore le infonde comunque fiducia e pazienza.

    Luomo le toglie la benda. Il caos del traffico e della gente si offusca per la vista meravigliosa: un

    edificio brilla nel buio, maestoso per bellezza e importanza. Leda lo riconosce subito, lo ha visto

    solo in foto o in televisione, ma percepisce la sua bellezza e la sua magia, percepisce il suo valore

    storico-artistico. La facciata neoclassica con il corpo centrale sporgente, il portico a tre arcate, le

    due ali a terrazza, il bassorilievo neoclassico sul frontone: non pu essere che il teatro alla Scala di

    Milano.

    Non le sembra vero. Leda freme per entrare, ma teme che la sorpresa finisca l. Forse il suo

    accompagnatore vuole che ammiri quelledificio solo da fuori, del resto lei si accontenta anche solo

    di quello, anche se un peccato lasciarsi scappare loccasione di vederlo, senza ammirarlo da

    dentro, senza essersi portati con s una parte di quelledificio suggestivo.

    Luomo con lei sorride, trama qualcosa, la prende per mano e la scorta fra la folla. Tutti la

    ammirano, Leda si sente la Cenerentola della festa, si sente privilegiata, insomma, incantata. Sta

    entrando nel teatro per mano a un bellissimo uomo. Deve essere raffinato e colto, si pu capire da

    come si muove, da come parla, da come si veste e dallinebriante profumo che lo avvolge, ma anche

    lei di una bellezza sfolgorante. Indossa un abito bianco molto elegante. Rimane scollato sul

    davanti ma senza essere volgare, pizzi e ricami dorati lo impreziosiscono, un materiale morbido e

    sconosciuto a Leda, lo rende comodo e gonfio quasi piumoso: un capolavoro di moda e grazia,

    una fine e unica opera darte. Deve essere costato parecchio. Anche le scarpe non sono da meno: il

    tacco eleva Leda di qualche centimetro, ma il plateoau le rende piuttosto comode e piacevoli. Sul

    davanti le lasciano parte del piede scoperta, sostenuta soltanto da sottili ed eleganti lacci. La

    doratura le rende cos lucide da potersi riflettere sulla loro superficie.

    Se solo Leda si potesse vedere per capire quanto bella ora: i suoi capelli color caramello, sono

    puliti e profumati, e legati in uno chignon da un elastico di pietre preziose. Anche due trecce laterali

    si infilano nel ciuffo, incorniciandole la testa come ricami. Il viso pallido arrossato sulle guance

    per lemozione. Ha il collo longilineo e grazioso, incorniciato da una collana di cristalli neri di oro

  • finemente lavorato. Gli occhi verdi guizzano da una parte allaltra. Vorrebbe piangere per la felicit,

    ma teme che le lacrime le rovinino il trucco.

    Linterno del Teatro non delude le aspettative dellesterno: nella sala dello spettacolo predominano i

    colori oro e avorio. Un grosso lampadario, simile a un complesso fiore di cristallo pende dal centro

    di un soffitto magnificente a cupola. Il pavimento in legno per migliorare lacustica delle

    esecuzioni. Un semicerchio di spalti, divisi e decorati da colonne, abbraccia la platea per culminare

    in un sipario cremisi, sovrastato dal grosso stemma di Milano.

    Il palco gi occupato dai musicisti e dai loro strumenti, al momento ancora uno spazio vergine

    da riempire con il loro talento. Oggi lorchestra non nella sua buca come avviene per le opere

    liriche o teatrali, oggi lorchestra protagonista, nota Leda con piacere.

    Che spettacolo c in programma? La ragazza cerca di carpirlo dai discorsi degli spettatori, ma le

    loro parole sono fuse e offuscate fra di loro.

    Qualcosa, una voce misteriosa, una strana sensazione le fa credere che il concerto sar Il Carnevale

    degli animali di Saint-Sans, ma solo una sensazione vaga, volatile, che presto cede il posto ad

    altre preoccupazioni: Il posto a sedere.

    Per Leda un vero cruccio. Teme di non riuscire a godere nel modo giusto dellesecuzione, se non

    avr la postazione giusta. La musica dal vivo certo pi sublime di quella registrata. La musica

    registrata artificiale, fredda, come un cibo precotto, ma ha un vantaggio: ottimizza il suo ascolto.

    Ascoltare musica registrata significa sentire tutte le fonti sonore in un punto dascolto ideale, non ci

    saranno disturbi, deviazioni del suono, non prevarr il timbro di uno strumento piuttosto che di un

    altro, ma un grosso sacrificio. Ascoltare musica registrata significa spogliare lesecuzione della

    sua aura. Un concerto dal vivo assai pi soddisfacente, vedere e sentire lo sforzo dei musicisti,

    vivere il momento, carpire il sublime del suono fresco, vivo, dellandamento progressivo un

    piacere per pochi. Il posto a sedere poi pu influire: da un lato potrebbe predominare il timbro di

    uno strumento, il suono potrebbe non propagarsi come si deve, potrebbe perdersi. Leda sa che i

    teatri sono costruiti in modo da ottimizzare lascolto, ma il suono selvaggio, indomabile, il suono

    unico e irripetibile. La ragazza cerca di capire dove si siederanno e spera che sia un punto ideale

    per lascolto.

    Il suo accompagnatore capisce la sua ansia:

    Vedrai che la tua curiosit fra poco sar soddisfatta.

    La ragazza lo segue incredula e strabuzza gli occhi. Per lei non stato scelto un posto a sedere

    nella platea, stato scelto uno spalto e non uno qualunque, quello centrale, il palco reale. Vi entra

    con ammirazione e devozione, un ambiente comodo dotato di un soffitto circolare da cui pende un

    lampadario di finte candele. Ogni sua parte decorata e pensata nel dettaglio sia allinterno che

  • allesterno, dove larcata che si affaccia sul pubblico impreziosita da due statue-colonne e da un

    drappo rosso simile a un sipario alzato.

    Mentre Leda si accomoda, pensa con meraviglia a quante persone di riguardo hanno occupato quel

    posto con il passare degli anni. Pensa a quanti artisti, a quanti musicisti hanno calpestato lo stesso

    pavimento su cui lei ha camminato e in cuor suo spera che un po del loro talento sia rimasto

    invischiato nellaria, nella struttura, in modo che lei lo possa assorbire. Leda, infatti, non solo ama

    la musica, la pratica. A quarantanni musicista in unorchestra, suona il violoncello e compone. Le

    sue composizioni non sono famose e sono ancora acerbe, ma a Leda non importa. A Leda importa

    fare musica, importa ascoltare la musica, importa viverla in tutte le sue sfumature.

    Le luci si spengono. Il pubblico ammutolisce. Lo spettacolo viene presentato, si tratta del Carnevale

    degli animali.

    Curioso Dice il suo accompagnatore. Che lautore abbia voluto che fosse rappresentato solo

    dopo la sua morte.

    Leda colpita dalla sua frase. Laneddoto vero. Lautore cre il brano come opera ludica, in un

    certo senso, parodistica e satirica. La composizione divisa in brani dedicati ciascuno a una

    categoria di animale, scelta dallartista. Fra questi brani ce ne sono alcuni di satira sui critici e

    musicisti contemporanei allautore. Saint-Sans non esita a usare motivetti o musiche popolari per il

    suo scopo. Per i cavalli al galoppo, per esempio, usa un esercizio di stile: scale veloci ed energiche.

    La lentezza delle tartarughe, invece, figurata con un Can Can rallentato. La marcia del leone

    cadenzata dal pianoforte e dagli archi risuonanti allunisono. I violini e gli archi riprendono i ragli

    degli asini e cos via.

    Un genio pensa Leda, lasciandosi trasportare da ciascuno dei brani. Chiude gli occhi perch non

    vuole farsi distrarre da altri sensi, per lei non c piacere pi intenso. Ogni nota, ogni tono, ogni

    timbro sono per lei motivo di gioia e soddisfazione personale.

    Leda nata con una mente musicale e con un dono speciale: lorecchio assoluto. Riconosce le note

    anche senza bisogno di spartito, potrebbe trascrivere tutta lesecuzione su un pentagramma.

    Ora la ragazza si lascia comunque trasportare dal concerto, senza analizzare i tecnicismi o ripetersi

    mentalmente le note. Si vuole solo divertire e tutto fila liscio fin quando un brano le tocca il cuore.

    E struggente e potente, triste e raffinato. Non ricorda di che animale si tratta, le sembra

    impossibile. Conosce a memoria quella esecuzione, potrebbe suonarla, fischiettarla, potrebbe

    canticchiarla, ma non ricorda il titolo di quel brano a lei tanto famigliare. Capisce solo che si tratta

    di un assolo di violoncelli. Questo la umilia ancora di pi, si tratta del suo strumento.

    Il suo accompagnatore le offre un pentagramma e una penna: scrivi! Le intima. Leda inizia a

    scrivere, ma qualcosa va storto, non ci riesce, non riesce a capire. Le note le sfuggono, diventano

  • colori, poi sapori, per poi sparire di nuovo. Sul suo foglio stende solo banali scarabocchi, sgorbi che

    spariscono dopo poco. Pi prova ad acchiapparle pi queste si ribellano e fuggono, ma Leda deve

    fare in fretta, il brano sta per concludere.

    Ti do un indizio Le dice luomo che con lei.

    Come far a sapere che non riconosce il motivo? Come pu prevedere ogni sua mossa e ogni suo

    pensiero?

    Luomo le porge un carillon dallaria desueta. Leda lo apre, il concerto tace. Dal carillon parte una

    musica. C un fascino particolare nel suono di quella scatolina, un eco metallico, artificiale,

    freddo di una voce antica, come registrare la voce di uno spettro. Lea riconosce questa nuova

    melodia, non la stessa che suonava lorchestra, il Lago dei cigni di Tchajkovsky.

    Lorchestra riparte, ora sta suonando il motivo del carillon anche se non previsto nel programma.

    Nessuno sembra disturbato dal cambio del tema e dellautore. Sono tutti ipnotizzati dalla nuova

    musica. Lorchestra ora sembra composta dagli strumenti pi adatti per celebrare il pezzo. Il

    motivetto prima semplice del carillon si dipana in un esplosione di suoni e sfumature.

    Il carillon non si ancora esaurito.

    Leda osserva loggetto, la sua forma, il suo colore rosa pallido, la ballerina si plastica che volteggia

    al ritmo del balletto, le ricordano qualcosa. Bastano pochi secondo e la ragazza realizza: aveva un

    oggetto simile da bambina, per lei era molto importante, a volte passava ore ad ascoltarlo. Era

    proprio grazie a quel carillon che aveva amato tanto la musica. Leda rievoca con malinconia il suo

    giocattolo e pensa con rammarico a quella volta che le era caduto. Non si era rotto, ma si era

    sfregiato sul coperchio. Ricorda anche di quando lo aveva dovuto buttare, su ordine della mamma

    perch ormai rotto o troppo vecchio.

    Leda osserva meglio il carillon. Ha uno sfregio sul coperchio proprio come il suo, anzi ne sicura,

    il suo. Ma come possibile che lo abbia il suo accompagnatore? come possibile che lo abbia

    conservato dopo tanti anni?

    Leda confusa, la testa inizia a dolerle, ledificio a girare.

    Non dirmi che non lo hai capito? Le dice luomo che con lei.

    Alla ragazza iniziano a balenare in testa uno sciame di domande: come arrivata fino a Milano?

    Non ricorda di avere fatto un viaggio, non ricorda di avere comprato i suoi vestiti e non ricorda il

    nome e lidentit del gentiluomo che la accompagna. Come fa costui a prevedere le sue reazioni,

    come fa a leggerle nella mente? Perch non riesce a definire i suoi tratti somatici? Ogni volta che lo

    guarda il suo viso, i suoi occhi, il suo naso continuano a mutare forma, lunica cosa che rimane

    uguale la voce dolce come il miele.

  • Leda si concentra per guardare lorchestra, anche quella parecchio strana. Alcuni strumenti si

    suonano da soli, di altri si percepisce il suono ma non la forma e, infine, un musicista sta suonando

    con una bottiglia vuota come se fosse un trombone.

    La ragazza realizza: sta solo sognando.

    E il tuo premio, le dice luomo.

    La ragazza si rende finalmente conto con chi ha a che fare. E contenta di vederlo, ma, allo stesso

    tempo, lo teme. La sua voce seducente e serafica, ma la sua volont spietata e imprevedibile.

    Leda non pu scappare, deve piegarsi ai suoi capricci e sperare sia clemente. Deve sperare che per

    lei non ci sia in serbo qualcosa di orribile e spaventoso. Deve sperare di non morire.

    Improvvisamente qualcosa in lei cambia, si sente strana. Sulle note del lago dei cigni in lei

    avviene una trasformazione. La schiena le prude, le fa male, qualcosa le preme da dentro. In pochi

    secondi le spunta un paio di grosse ali bianche, cos eleganti e delicate da non rovinarle il vestito.

    Le ali fremono, sono comandare dalla melodia della musica, in poco tempo leda si ritrova a librarsi

    nellaria. E sospesa sul soffitto del teatro, pu vedere la gente rimpicciolita dallalto, ma il suono la

    raggiunge come se fosse a pochi passi.. Leda felice, Leda euforica. Si sente leggera e maestosa

    come un cigno.

    Lasciati andare le dice laccompagnatore e poi la afferra per un polso. I due volteggiano nellaria.

    Trapassano il soffitto del teatro, senza ferirsi, come se fosse un ologramma, trapassano il cielo e le

    nuvole. La musica continua, sempre pi frenetica, sempre pi potente. Leda fluttua e il suo stomaco

    ha una sensazione strana ma piacevole. E come essere sulle montagne russe, come essere su un

    aereo al momento dellatterraggio o quando decolla.

    Su, sempre pi su, mentre la musica li accompagna nelle loro acrobazie. Non esistono limiti nei

    sogni e Leda lo sa, quello che non sa, invece, che ne esistono eccome negli incubi.

    Sta per finire la musica dellatto primo del Lago dei Cigni. Leda ha paura, si ferma, non vuole

    andare oltre, vuole tornare con i piedi per terra, lora di svegliarsi, ma qualcosa non funziona.

    Cerca di liberarsi dalla stretta del suo accompagnatore, ma lui non vuole mollarla, le stringe la mano

    cos forte da farle male, continua a salire, su sempre pi su. Fra poco andranno oltre il cielo, oltre

    limmaginazione, oltre latmosfera, fra poco si disperderanno nelle stelle. Leda capisce che per lei

    non c pi scampo e, improvvisamente, ricorda il titolo del motivo che non aveva riconosciuto.

    Come aveva fatto a non pensarci: il cigno o meglio La morte del Cigno. Poi sparisce

    nellinfinito mentre la musica si dissolve gradualmente.