La galleria storica

Museo di Storia NaturaleUniversità di Pisa

Il Museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che

effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce,

le conserva, le COMUNICA e specificamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto.

definizione di museo dell’Icom (International Council of Museums)

Le origini del museo

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa è uno tra i più antichi al mondo.

Nato alla fine del '500 per volontà di Ferdinando I dei Medici come “Galleria” annessa al “Giardino dei Semplici”, l’attuale Orto botanico,

oggi raccoglie espone oltre 400 anni di storia della ricerca scientifico-naturalistica dell’Ateneo pisano.

L'Orto Botanico

La wunderkammer e la Galleria pisana

Tra il 1500 e il 1600 molti sovrani, nobili e uomini di scienza

avevano formato in Italia e in tutta Europa delle collezioni private,

nelle quali avevano raccolto tutto quello che appariva bello, raro, curioso o stravagante.

Queste raccolte venivano chiamate, in tedesco antico,

Wunderkammern o Raritatkammern

(Camere delle meraviglie o Camere delle rarità).

Qui erano conservati, spesso senza alcun ordine, i NATURALIA - prodotti dei tre regni della natura,

gli ARTIFICIALIA - strumenti e i manufatti di diverse epoche e provenienze, i CURIOSA - oggetti rari e curiosi.

In tal modo allo studioso veniva offerto in piccolo un esempio della varietà e della complessità del più vasto universo.

La raccolta di Ferrante Imperato a Napoli (1599)

La raccolta di Francesco Calzolari a Verona (1622)

Galleria aperta a tutti! Anche la Galleria pisana, che occupava quattro stanze al primo piano di una casa annessa al Giardino, era divisa nelle tradizionali tre sezioni di naturalia, artificialia e curiosa.

A differenza delle wunderkammern private, la Galleria pisana era una raccolta pubblica, aperta a chiunque fosse interessato.

Stretto legame con l'Università.Funzione didattica per studenti e studiosi di tutta Europa.

L'antico ingresso in via Santa Maria 55 a Pisa. Al primo piano di questo edificio era situata la Galleria.

Storia di quattro stanze Chiusi in armadi e attaccati alle pareti, posti su basi di legno o custoditi in piccole scatole, erano esposti minerali, fossili, coralli, conchiglie, ossa di balene, scheletri ed “essiccata” di mammiferi, pelli di animali esotici, corna e anche vasi di maiolica, piatti di porcellana, medaglie, monete, oggetti artistici in avorio e in legno, orologi, fiori secchi, specchi e tante altre cose meravigliose e stravaganti.

Oltre alle collezioni, la Galleria possedeva anche un’importante biblioteca con un centinaio di volumi e molti quadri raffiguranti immagini sacre, ritratti dei prefetti del Giardino e di celebri naturalisti.

1600: prefetti e inventari importanti! A capo della Galleria c'era il prefetto.Compiti: organizzare il lavoro, occuparsi di scambi e acquisti, intraprendere viaggi per rifornire la collezione di nuovi oggetti e reperti.

FRANCESCO MALOCCHIUno tra i prefetti più attivi.Dirige la Galleria dal 1596 al 1602.

Registri, inventari, diari e taccuini ci raccontano la ricca vita della Galleria.

Diario di viaggio5 luglio - 15 settembre 1599 in Liguria Malocchi scrive di aver comprato125 reperti tra minerali, conchiglie, fossili e coralli da vari commercianti di cose antiche e curiose.

Inventario della Galleria e del Giardino de' Semplici di Sua Altezza Serenissima, 1626 Una cassetta entrovi un mostro con due corpiUna pelle di vitello con due testeUna corona di denti di caval marino tutta lavorataUna Madonna di bronzo piccolaUna pelle di cignoUna costola di giganteDue pezzi d'ugna della gran bestia senza l'ugnaUn osso turchesco lavorato di color nero che serve per grattarsiUn capo di gatto secco bianco piccolo…

La maggior parte di questi reperti sono andati perduti.

Una collana fatta con i denti di scimmiaIl cranio umano con coralloDue bellissime conchiglie decorate in oroUna manina di coralloIl cranio dell'uccello esotico Bucero

Manina di corallo

Nicchio decorato in oroCollana di denti di scimmia

Uno dei “pezzi” più famosi!

Al centro della Wunderkammer, in posizione di rilievo, sono collocati i pochi pezzi rimasti della collezione seicentesca della Galleria pisana.

Il cranio con il corallo, una storia lunga e affascinante!

Manoscritto del 1599: pescato nel mar di Sardegna.Inventario 1626: testa umana pietrificata sopra la quale è nata una branchietta di corallo.Inventario 1673: testa di morto con incrustazione di coralloide.XVII secolo: appare in un dipinto rappresentante uno scarabattolo.Manoscritto XVIII secolo: è rappresentato senza corallo.

Manoscritto, Museo di Storia Naturale, Londra

Oggidopo numerose ricerche... questo oggetto considerato una RARITA' è un falso!

Intorno alla metà del 1700 il Giardino dei Semplici e la Galleria tornano ad assumere una posizione di prestigio, dopo il periododi stasi e di decadenza vissuto nella seconda metà del 1600.

- Incremento del patrimonio museale- Costruzione di nuovi edifici e di nuovi armadi- Michelangelo Tilli arricchisce il Museo di molti fossili - Gian Lorenzo Tilli naturalizza moltissimi pesci, uccelli e mammiferi

Nel 1742 il medico fiorentino Niccolò Gualtieri, appassionato di “cose naturali”, Pubblica l’Index Testarum Conchyliorum, un libro illustrato rappresentante la sua collezione malacologica, acquistata poi dal museo.

Paolo Savi (Pisa 1798 - Pisa 1871)

Zoologo, geologo e tassidermista di importanza internazionale e senatore del Regno d’Italia.

Figlio del botanico Gaetano Savi.1817 - consegue la laurea in Scienze Fisiche e Naturali.1818 - diventa aiuto del padre nella cattedra di botanica.1821 - viene nominato aiuto-professore di storia naturale con l’incarico di formare le collezioni zoologiche del Museo Pisano.1823 - diventa direttore del Museo (succedendo a Giorgio Santi). Rimane in carica fino alla morte, arricchendo il patrimonio e il prestigio del Museo.

“…Gli animali, che ti paiono pur vivi, ti rivelano il genio di scienziato e d’artista del maestro, che ivi li pose. Non monotone fle d’impagliate pelli; non storpiate fgure di malconcie membra; ma sivvero ogni animale solo o in gruppo nella sua attitudine naturale, onde quasi ti attendi di udire il cantare l’augello fermo al dolce nido, sofare la tigre, saltare le scimmie, sibilare i serpenti, gemere i deboli animaletti sotto gli artigli dei prepotenti nemici.”

Antonio D’Achiardi - Elogio funebre di Paolo Savi

Fra le migliaia di preparati di particolare interesse sono i diorami, scene illustranti l'ambientazioneed il comportamento degli animali, carichi di forte suggestione e di grande espressività.

Alcune sue preparazioni vengono premiate all'Esposizione Universale di Parigi del 1900.

Personaggio eclettico, Savi si interessa di tutto quello che riguarda la natura. Ama viaggiare e visitare giardini, musei e collezioni private in Italia e all'estero; e ogni volta che compie un viaggio porta con sé dei piccoli taccuini sui quali scrive degli appunti, dei pensieri arricchiti talvolta con dei disegni.

Sa disegnare molto bene!

Paolo Savi dedica molti anni della sua vita allo studio dell’ornitologia.1823 - inizia a lavorare all’Ornitologia Toscana, pubblicandone i tre volumi dal 1827 al 1831.

“Nella mia prima gioventù, avendo già incominciati gli studii di Ornitologia, ed avendo trovato in questi grandi difcoltà, a causa specialmente di non esistere allora in Italia alcun libro, nel quale si trattasse con l'estensione sufciente degli uccelli del nostro paese, mi venne fn d'allora il pensiero di rimediare a tal mancanza componendo l’Ornitologia Toscana.”Paolo Savi ai lettori - Ornitologia Italiana Vol. I, 1873  

Gli scambi e le acquisizioni: gli estinti.

Alca impenneL’alca impenne era un grosso uccello alto circa 75 cm incapace di volare e diffuso nelle acque del Nord Atlantico. È considerato estinto dal 1852.

Ne esistono circa 80 esemplari naturalizzati nei musei del mondo e solo 5 nei musei italiani.

Colomba migratriceLa colomba migratrice era un uccello molto diffuso in Nord America.A partire dalla seconda metà dell’Ottocento questa specie ha avuto un declino molto rapido a causa della caccia e della distruzione del suo habitat. L’ultimo esemplare è morto allo zoo di Cincinnati nel 1914.

Storno di RéunionLo storno di Réunion era un uccello che viveva esclusivamente nell’isola di Réunion, nell’Oceano Indiano, ed è considerato estinto dal 1850 (l’ultimo esemplare fu ucciso nel 1837).

Ne esistono circa 20 esemplari naturalizzati nei musei del mondo.

Inizio 1900

Le collezioni si arricchiscono e gli spazi museali si ampliano: Sebastiano Richiardi, direttore fino ai primi del 1900, fa costruire un capannone dove sistemare gli imponenti scheletri di cetacei raccolti, preparati o acquistati nel corso degli anni.

Importanti contributi vengono dati anche da Giovanni D’Achiardi ed Eugenio Ficalbi, direttore del Museo dopo Richiardi.

Da Pisa... a CalciAnche se di grande rilevanza scientifica, i tre musei pisani (Zoologia e Anatomia comparata, Mineralogia e Petrografia, Geologia e Paleontologia), dopo la seconda guerra mondiale vengono chiusi al pubblico.

Decennio1969-1979 - mentre gli ultimi monaci lasciano la Certosa di Calci, si svolge un intenso dibattito a livello locale e nazionale in relazione alle scelte da adottare per conservare e valorizzare questo importante complesso monumentale.

1979 - dietro l’impulso promotore di Ezio Tongiorgi, la Certosa - con esclusione delle parti monumentali - viene concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, per “essere destinata all’espletamento di attività didattiche e di ricerca e alla costituzione di un Museo di Storia Naturale e del Territorio”.

La Galleria storica: nuovo progetto espositivo

come esempio di allestimento e comunicazione

Cosa e come voglio comunicare?Come raccontare la storia del museo?

La funzione di un museo dovrebbe essere non quella di mostrarci delle cose, ma di permettere di vedere in noi stessi attraverso le cose,

di misurarci in relazione agli oggetti esposti.

J.M.G. Le Clézio

Il museo deve essere un racconto, una narrazione suggestiva, un discorso che si svolge, qualcosa che si muove,

una passeggiata che incontra, che mette insieme diversi elementi.

Virginia Woolf

Il progetto del nuovo allestimento della Galleria storica, pensato sostanzialmente come un recupero dell'esistente

per coerenza e rispetto della storia, si basa sui concetti museografici di semplicità e linearità del percorso espositivo,

senza però rinunciare ad alcuni fondamentali punti forza di stimolo e di attrazione.

Nella correttezza scientifica del messaggio offerto, lo scopo è quello di ricreare e trasmettere

- attraverso reperti, oggetti, quadri e mobili - l'ATMOSFERA del museo dalle sue origini fino al '900,

ricostruendo le tappe più significative della museologia pisana nel corso dei secoli.

ANDARE INDIETRO NEL TEMPO

Articolata lungo le due ampie sale collegate tra loro, l'esposizione si snoda attraverso tematiche importanti corrispondenti ai periodi

principali della storia del museo e lo fa con un percorso a ritroso nel tempo

Prima sala La storia del museo nel '900 e nell'800

Il trasferimento e l'arrivo delle collezioni a Calci Paolo Savi e altri personaggi importanti del tempo

L'arte della tassidermia, i diorami, gli estinti La collezione di invertebrati marini in vetro di Leopold Blaschka

L'entomologia, la mineralogia e la paleontologia nell'800

Seconda salaLe origini del museo, '500-'600

La wunderkammer L'illustrazione naturalistico-scientifica

CollegamentoIl '700

La collezione malacologica di Niccolò Gualtieri

La galleria nell’allestimento precedente

La galleria durante i lavori

La galleria durante i lavori

La galleria durante i lavori

I PUNTI “DI STIMOLO” della Galleria

il cetaceo appeso e gli altri scheletri all'inizio del percorso espositivo.

UNIONE DI ARTE, STORIA, SCIENZE NATURALI

EMOZIONARE OLTRE CHE CONOSCERE

Il patrimonio straordinario di oggetti che il tempo ci ha consegnato attende solo

di parlare e di raccontare delle storie, frammenti della storia dell'umanità.

Questo è il nostro compito: ridare la parola al museo che deve divenire

un cantastorie moderno che, tuttavia, come gli antichi menestrelli,

conosce il sapere e comunica l'emozione, per generare conoscenza e diletto.

Paola Pacetti

I PUNTI “DI STIMOLO” della Galleria

i diorami e la ricostruzione del laboratorio - studio di Paolo Savi (dove sono riunite alcune sue preparazioni, scritti, disegni e strumenti per la tassidermia usati nell'800) a metà percorso espositivo.

Selfie corner!

Emozione oltre che apprendimento!

- Chiara presentazione delle collezioni attraverso tutti quegli accorgimenti e tutte quelle metodologie che ne aiutino la comprensione: esposizioni, lezioni, percorsi didattici, visite guidate, guide cartacee, audioguide, conferenze, eventi culturali...

Intervista impossibilea Paolo Savi

I PUNTI “DI STIMOLO” della Galleria

• la ricostruzione della wunderkammer (sulla base dell'inventario del 1626, di illustrazioni e altri documenti storici) e dello scarabattolo a fine percorso espositivo.

Scarabattolo, Domenico Remps,Museo dell'Opificio delle pietre dure, Firenze

Progetto alternanza scuola-lavoro

La wunderkammer in allestimento

Ricostruiamo insieme la wunderkammer!

Entrare nella vita di un museo, partecipare all'allestimento di una sala, vedere i tuoi oggetti esposti in vetrine storiche, essere parte di un'esperienza collettiva che racconta la nostra storia.

Un Museo che si apre alle persone e al territorio

I PANNELLI ESPLICATIVI

Pochi pannelli Brevi testi generali bilingue e finestre di approfondimento Lessico semplice Grandi immagini d'archivio

CITAZIONI STORICHE COME FILO CONDUTTORE

A CORREDO

Parete da leggere che introduce Schede di approfondimento bilingue

ATMOSFERA

Mobili e quadri d'epoca Cartellini scritti a mano in china su carta invecchiata Dettagli

Cosa sarebbe la nostra vita senza la memoria, senza il passato?

Senza la cura di una cultura, di una umanità,di un bene da promuovere?

Esempi di tavole didattiche del primo’900

Grazie :-)